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Ogni cambiamento d’itfdirizzo costa una lira La copia Cent. 40
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Cfitea Valdese da Torre Peilice
Indirizzare ogni corrispbndenexi 0
Tavola VaQclese -sTorre Peilice (Torino).
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Il libro di piobbe
1
C’era nel pikeise di Cz un.
nomo che si cMamava Giobbe.
Quest'womo era irvtegro e retto;
temeva Iddio e fuggiva il male.
. Giobbe 1 ; ].
Magnifico nel suo argomento e nella
bellezza dello stile il libro di Giobbe è
uno dei più attraenti della letteratura
biblica, avvolto come «sso è dal mistero
che circonda 1‘autore ed i caratteri ivi
presentati, come pure l’epoca in cui fu
scritto.
In quanto allo scopo del libro, i cornmenti sono stati infiniti. Si potrebbe
definirlo p. es: « ii problema delia sofferenza », Questo titolo gli si adatta assai, ibenchè se ess« ci presenta il problema della sofferenza, non ce ne dia la
.soluzione; tuttavia il libro rimane qual’è, vale a dire la storia di un uomo al
quale Dio e Satana si sono interessati.
Più oltre si viene in contatto con altri
esseri umani; appare la moglie, uña
piccola cerchia di amici e numerose
'^«È-eiteSoscèazì^-’-tàte pem 'spanácoño'
tosto dal racconto, ciò che conferma che
le conoscenze s’allontanano rapidamente, quando intervengono circostanze si-»
mili a quelle che s’abbattono su Giobbe.
Il libro, preso nel suo insieme, ci mostra un uomo, conscio della sua personalità, come sopratutto notiamo nelle sue
risposte alle accuse dei tre .amici, venuti
a lui per consolarlo nella sua sventùra.
Esaminiamolo ora: « Egli era integro
e retto, teméva Iddio e sfuggiva il male. » ■ V
Degno idi nota è il fatto che Iddio
stesso apprezza e riconosce queste sue
qualità e ne intensifica il valore, aggiungendo: « Non ce n’è un altro sulla ‘
terra come lui'. » ^
Così abbiamo dinanzi a,noi un uomo
retto, che ha relazioni con Dio, che
sfugge il male, dappertutto dóve si pre'' senta. Quest’uomo è visitato da Satana
ed il risultato rapidamente si manifesta
in una sequela di calamità; il che induce
i tre suoi amici neH’erj?ore di una falsa
supposizione: cioè che la 'causa del disastro siano il suo peccato e la sua vita
non conforme alle esigenze deirOnnipotente.
Noi vediamo però, percorrendo il racconto biblico, che quella non è la vera
causa.
Giobbe, bersagliato da Satana, è privato di tutti i beni della sua vita: spogliato delle sue ricchezze, dei suoi figli,
della sua stessa salute; il „ vigore dei
suoi anni è tolto via; abbattuto e distrutto fin l’affètto della moglie che
non ha più per lui altro conforto che
I quello di augurargli la morte.
Non c’è sofferenza morale peggiore,
nella vita umana che quella di non essere compreisi da quella chg amiamo, o
con cui si vive. .¡>^4
Così suocede*a Giobbe in faccia ai
suoi tre amici coi loro 'argomenti, ai
quali, in verità, non c’è nulla da op
porre. Chi potrebbe criticare Ellfaz,
quando dice: « RuconcvUati dunque òòh,
DiOj e avra.i pace », o con Bildad nelle
sue parole; « Ma tu, se ricorri a Diò e
implori la grazia dell’Onnipotente, certo
Egli (Sorgerà in tuo favore »7
Ea.loro filosofìa è in tutti i punti perfettamente corretta - ma me^a in faccia ad un uomo spogliato di tutto e disfatto fisicamente e moralmente - non
lo colpisce, non arriva a convincerlo,
perchè egli sa di non essere così colpevole.
Anche a noi succede attualmente di
non comprendere il significato di certe
esperienze per le quali passiamo; certe
incertezze, mài prtìvate prima,* confermano il fatto che sjavvera nella vita e
che è sempre causa di perplessità. Ci
sono sofferenze tragiche e terribili nel
mondo che non sono sempre il risultato
della colpa del sofferente. Lo vediamo
in Giobbe, che nella sua spaveintevole
solitudine soffre il martirio, senza aver
mal agito. ’
Questo dramma di Giobbe lo vediamo ripetersi durante i ncetii giorni. In
ogni paese o città si trova gente che
soffre, in tal modo e la domanda esce
da] cuore di molti: Che fa Iddio'? Nessuno può dare nè ha mai dato ima risposta definitiva conclusiva a tale domanda; ma questa storia di Giobbe ri
tempi, anche per i nostri. .
Giobbe, nella sua agonìa, resiste agli
attacchi deirawerisario, non perde la
certezza d’un Dio Sovrano, se non a
volte, la convinzione della Sua giustizia.
Iddio ! sempre Iddio, ma a volto in
tenebre e mistero; tuttavia, e malgrado
gli infiniti suoi lamenti, egli s’aggr^ppa
alla sola soluzione: cioè quella ch’egli
ha da fare con Dio e con nessun altro.
Ad un tratto, nel bel mezzo delle ^sue
recriminazioni, come se ■ un raggio di
luce subitamente rischiari la sua mente, egli dice; « Già fm d’ora, ecco il mio
Testimonio è nel cielo, il mio Garante
è nei luoghi altissimi ».
, E impossibile per noi di leggere, queste parole e non èsser convinti della loro finale inteiipretazione, ricordando che
il loro più profondo valore, Giobbe non
poteva realizzarlo.
Questi valori son posti in luce dairincarnazione solamente.
Quando, Dio s’incamò in Cristo non
s’approssimò all’uomo più di quel ohe
non lo fosse prima: Egli si rivelò allora
in tutta la sua visibilità.
« Chi ha visito Me, ha visto il Padre ».
X.
9^
•a
Da qualche tempo l’attenzione dei lettori di questo giornale è stata richiamata sulla Casa delle Diaconesse, e ultimamepte l’articolo « Perchè ?» si poneva il problema della scarsità delle
vocazicaii a questo ministero.
Si conceda ad una giovane di esporre
serenamente e semplicemente la sua
opinione. v
Gli articoli che abbiamo letto hanno
sviluppato ed esagerato l’idea del sacrifizio e dèlia rinunzia, come se fosse la
base e l’essenza dell’opera delle diaconesse.
Quest’idèa del sacrifizio è in un certo
senso molto affine al ptroblema del dolore. Chi sa trasformare il dolore in be
iv.
.nedizione, sa pure trasformare il sacri-«
fido in felicità. Chi sa accostarsi a quélila sorgente inesauribile di felicità die
sgorga dal puro amore di Cristo e che
)^i propaga per m,ezzo di mani benedicenti e cuori pieni di riconoscenza, certamente troverà nel servizio delj Signo;ìpe, non sacrificio, ma pace e gipia. E’
‘^questa la base su cui poggia l’istituzio- „
ne delle Case di Diaconesse.
,v'^ Non è esatto che la Casa delle Diaco‘ileisse costringa delle giovani a delle
'^peciali regole di vita, sottoponendole a
'sacrifizi e impegni di cui non sanno e
non possono portare il peso. Si tratta
piuttosto di giovani credenti che sentono l’appello del Signore, e che gioiosamente, ripeto; gioiosamente, offrono
loro vita nel nome del loro Salvatopex gli ammalati ed i poveri.
Ì,^crifizio non è duiique più rinun';^,^a offerta.
i|, La formazione della famiglia è certamente il fattore fondamentale della vita
■ umana, ma la carità è anche il fattore
fondamentale della vita cristiana. Qui
^-ngn .si tratta dì scegliere, ma di obbe* dire. Obbedire al Signore con la (Certezza che Egli desidera il bene dei suoi figli; è questa la ragione suprema della
vita di ogni cristiano.
■f Naturalmente non tutte le giovani so..no chiamate a diventare diaconesse, ma
¿non poniamo nessun ostacolo sulla via
,^i quelle giovapi che s nceramente pensano di obbedire al Signore; ponendosi
lietamente al suo servizio. Chi si interessa delle diaconesse non deve parlare
di sacrifizio, ma di gioda.
Giorno dopo giorno possiamo fare,
l’esperienza preziosa che tutto quello
che possiamo dare anche un solo bicchier d’acqua a un febbricitante, ci viene abbonidantemente ricompensato.
Gesù diceva alla Samaritana; « Il mio
cibo è di fare la volontà di Colui che
mi ha mandato ». Ogni diaconessa può
ripetere le medesime parole, perchè sa
di essere largamente saziata dall’approvazione del Padre.
Perchè desidero diventare una diaconessa ? ■
Il mio supremo desiderio non è di
essere diaconessa, ma di 'diventare una
figliuola di Dìo, accettando di obbedire alla sua volontà quanto meglio, mi
sarà possibile. Prima di offrire 'la mia
vita al prossimo, io l’ho offerta a Dio,
chiedendogli di rendermi uno strumento utile nelle sue mani. 11 Signore ha alIpra preparato per me la via della diaconessa, scartando ogni ostacolo, appianando ogni difficoltà. Quando più sento
la sua mano ndla mia, tanto più sento
la mia vita traboccare di gioia, di serenità, di riconoscenza.
Mi sento libera. Non ho preso nesisun
impegno, perchè il Signore l’ha preso
per me. Egli s’impegna di condurmi
passo passo non verso dei sacrifizi spinti alle più alte vette, ,ma verso la felicità perfetta.
Nessuna istituzione, nessuna persona
mi ha indotta a diventare diaconessa,
Dio mi fia iaidicato la.via luminosa del
diaconato, e se sono chiamata talora a
camminare nell’oscurità, la nlano divina mi aiuta e mi sostiene.
Non ho-affatto rinunciato alla famiglia, perchè mi sento circondata da tante sorelle, e dal tenero affetto di un
Padre., Sento la mia vita così intensamente pi€pa e vivente, che non ho nes
sun vuoto da colmare. La Ifarola di Dio
■mi invita a obbediire. Io voglio obbedfie'
perchè la religione cristiana è la religione della gioia, ed io sono felice.
Terminando, vorrei dire alla giovane
che vuole diventare diacon'essa: non
preoccupar;! nè del costume, nè del lavoro, nè del sacrifizio, ma di una sola
cosà: di eseguire la volontà del Signore.
Affida pienamente e serenamente la tua
vita nelle mani del Padre, e nella tua
vita vi Sarà serenità, gioia e riconoscenza. Una novizia.
M fimiti 111 Ciiilin Irih Tanli
Chiesa di Mantova, 25,50 - C. N. Scarinci Emilio, 25 - Società Cucito,'Bergamo, 2000 - Giorello Pierino, Biella^
100.
Per Asilo di San Germano: '
*
Società di Cucito, Bergamo, 2000 Giorello Pierino, Biella, 100.
Per Asilo di Vittorkt>:
Anita Cianferrotti, Siena, 25 - Società
Cucito, Bergamo, 1000.
Per Asilo Italia:
Società Cucito, Bergamo, 1000 - Giorello Pierino, Biella, 100.
Per Diaconésse:
Bonino Pie ro, Ivrea, 30 - Roncagliene
Carlo, Pont, 50.
I primi pensieri, i primi atti della
giornata influiscono sulla intera giornata: ecco perchè dobbiamo consacrarla alla preghiera a Dio. - <
(Adatt.) L. Sautter. '
' i' f
.'Si
Per danni alle Chiese:
Ricca Seiina, Pinerolo, riconoscente
al Signore, L. 200.
Per Evangelizzazione:
Un Amico, in memoria di Antonio
Cornelio, 25 - Coucouide Giulio, Pine- '
, rolo, 15 - Long Rivoir.Fanny, Id„ 25.
Per Emeritaziorte:
f; -*, .Balma Ausonia, Pinerolo, 50 - Bertin
Stefano e Giuseppina, Id., 20 - Berton
Elvina, Id., 20 - Durand Cesarina, Iji.,
20 - Long Rivoire Fanny, Id., 25 - Long
Michele, Id., 20 - Peyrot Elisa, 20 - Pastre famiglia, in memoria Avondetto
Paolo, Id., 25 - Poet avv., Id., 300 - Unioni Madri, S. Secondo di Pinerolo, 35
- Schreiber A. e R., Pinerolo, 30 - Colletta di Natale, Pinerolo, 318,70 - Colletta dì Pasqixa.H., 480,65.:
Per Orfanotrofio di Pomaretio:
Società di Cucito, Bergamo, 2000 Roffìno Giqele, Ivrea, 25 - Binel Letizia
Penano, Id., 40.
Per Orfanotrofio dA Torre Peilice:
Società di Cucito, Bergamo, 2000
Giorello Pierino, Biella, 100.
Per Istituto di Vallecrosia:
»
Chiesa di Mantova, 25,50 - Scuola
domenicale, Pinerolo, 150 - Enrico Salme, Id., 20 - Bertin Stefano e Giuseppina, Id., 20 - Libero Banchetti, ,in memoria fratello Ettore e nipotina Elena,
100 - Società Cucito, Bergamo, 2000 Roffino Gioele, Ivrea, 25 - Giorello Pierino, Biella, 100.
Per IstitiAto Gould:
Scuola domenicale, Pinerolo, 200 Società Cucito, Bergamo, 2000.
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Per Istituto FemmirMe di Firenjae:
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2
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nòstri Q.onvecfni
E’ apparsa^ sulla « Pajgina della Gioventù » di maggio una nota del Capogruppo in cui si chiedeva ai giovani del-*
le Unioni di jdTe apertamente il loro
parere riguardo ai convegni, con qualche eventuale suggerimento per l’a' venire. Fin’ora nessuno ha risposto. Direm,o oggi qualcosa -n proposito^ esponendo non solo idee personali, ma riassumendo quanto abbiamo sentito da giovani e da colleghi in recenti conversazioni. ,
V’é senza dubbio qualche cosa che
non « funziona » nei ccmvegni quali essi
sono attualmente. Abbiamo assistito,
tempo fa, a magnifici convegni che, non
solo per impressiona nostra, ma per testimonianza degli stessi giovani, sono
stati utili e benedetti. Oggi quegli stessi convegni ci lasciano meno entusiasti, ‘
e ci fanno pensare ad una «routine»,
ad ima specie di attività unionistica tradizionale, ma che, appomto perchè forse
troppo tradizionale, ha perduto alcunché della sua efficacia. E’ peVtanto necessario motìifioare qualcosa, o nella
foima o nella sostanza, ánche per il fatto che talune circostanze sono profondamente mutate dall’inizio della guerra.
Ecco ora quel che ^ abbiamo avuto
occasione di sentire in tema di convegni:
J^ata e località
Abbico sempre ritenuto che i convegni siano un’ottima cosa, tanto per
edificare,,per approfondire le conoscenze
religiose dei giovani, quanto ,per il loro
reciproco affiatamento. Lungi da noi il
pensiero che li dovremmo abolire per
J1 solo fatto che v’è in essi qualcosa da
modificare ! (soluzioni radicali che in
taluni casi, come in questo, possono definirsi più giustamente delle esagerazioni o delle stranezze). Però... come di
tutte le cose buone,, così dei convegni,
è opportuno di non abusare. Quando i
convegni saranno pochi,, siamo quasi
certi che i giovani vi interverranno più
volentieri che quando si sentono invitati a partecipare a tutti i momenti a
qualche riunione. Durante la stagione'
invernale il Comitato di Gmppo potrebbe promuovere incontri privati fra
Unioni vicine (Es.: Pinerolo e San Germano, Torre Pellice e San Giovanni,
eoe.); questi 'Convegni privati offrono ai
giovani .l’occasiane di conoscersi più intimamente di quanto non possa àvveniré, .per forza di cose, in una massa.
Ma nel cuore deH’inverno (dicembre-fine febbraio) sarebbe forse bene di non
avere alcun convegno in grande stile:
il freddo impedisce spesso agli unionisti di servirsi del mezzo, pur cosi comodo, della bicicletta; non tutti hanno treno e corriere a disposizione; ed inoltre
le giornate sono così corte che, appena
terminata la parte « culto », i convenuti devono riprendere in tutta fretta la
via del ritorno.
I grandi convegni (in ninnerò massimo di 3 o 4) potrebbero aver luogo in
stagione più propizia, vale a dire d’au, lunno e di primavera (e questi ultimi
possibilmente all’aperto). In "quanto alla località,, la si potrebbe scegliere alternativamente in Val Pellice e in Val
Chisone-Germanaaca.
Durante l’estate poi, si potrebbe continuare ad avere qualche «giornata
,uiü(Hiistica »: una di queste giornate
potrebbe essere indetta in montagna per
es. nell’alta valle Gemnanasca, le cui
unioni (Prali, Rodor^to, Massello) non
possono generalmente intervenire ai
convegni a causa delle distanze. Favori, remmo così quei giovani isolati, e siamo
certi che gli unionisti del piano salirebbero volentieri fin lassù (in luglio o agosto) approfittando dell’occasione per
una bella gita.
Qli oratori
Il Comitato di Gmppo dovrebbe, sin
dalla^ ripresa d^lle attività, stabilire non
solo Ü numero e il luogo dei convegni,
ma altresì l’argomento e gli oratori. Le
persone designate a parlare dovrebbero
ritenersi impegnate (tranne naturalmente in casi di forza maggiore), e non
poi declinare l’invito all’ultimo momento, per cui il Capogmppo si vede
costretto, pochi giorni prima del convegno,, a rivolgersi ansiosamente qua e
là per trovare un oratore. In tal modo
gli studi sarebbero anche preparati con
maggior diligenza, e non sentiremmo
più gli oratori Servirsi di molte parole
p*er dir poco, ovvero, addirittura, adoprare parte djél tempo che hanno a disposizione per scusarsi dell’evidente
impreparazione. Non,ne facciamo qui
una colpa agli oratori stessi, poiché sappiamo tutti che chi rice e Tinvito forse solo poche ore prima, non può far
miracoli ! Si tratta quindi di preparare
con cura il convegno, nei suoi minimi
particolari, già molto tempo prima, onde evitare sorprese e impreparazioni
sempre dannose e poco edificanti.
Crattazione dell*argomento /
I temi proposti ai convegni sono sempre stati interessanti attuali, e ne siamo tanto più grati a chi li ha scelti in
quanto ci dobbiamo render conto che . è
cosa tutt’altro che facile di trovare ar-,
gomenti adatti, specialm.ente per il fatto dhe moltissiini sono già stati trattati
in altri convegni in passato.
I nostri convegni hanno forma di culto: però la trattazione dell’argomento
non dovrebbe mai ridursi unicamente
ad un sermone. Non può mancare,, è
vero, la parte « appello », ma crediamo che relemento « studio religioso »
deve avere il primo posto. O - diciamo
meglio - i due elementi non dovrebbero
essere confusi: un oratore potrebbe
trattare l’argomento -dal punto di vista
« studio », e l’altro (messosi preventivamente d’accordo col primo) potrebbe
dedurne le comclusioni spirituali e additarne le applicazioni pratiche. Questa
netta divisione di compiti servirebbe ad
approfondire meglio l’argomento e ad
evitare ripetizioni e divagazioni inutili^
Si sa che talora gli argomenti sono
vasti e complessi: per trattarli adeguatam:ente occorrerebbero ore, o pubblicazioni anche voluminose: il primo oratore non dovrebe perciò lanciarsi in lunghe disquisiziani (non sempre al livello della cultura dei giovani), e che per
forza di tempo egli dovrà lasciar monche, ma dare brevemente uno schema
chiaro, semplice, incisivo, e al tempo
stesso completo, di modo che i convenuti non debbano tornare con impressioni vaghe e confuse.
Non si può pretendere che in un convegno (che dovrebbe durare in tutto
un’ora o un’ora e mezzo) si riesca a sviscerare un dato argomento: il convegno
pxitrebbe avere la funzione di presentare il tema delineandone le possibilità
di sviluppo; indi quella « presentazione », 0 schema, potrebbe essere ripe-,
tuta sulla Pagina- deHa Gioventù che
l’ampliiìchi, e potrebbe anche essere
raccomandata alle varie unioni come
ì^base per* uno o più studi approfonditi.
La soluzione opposta (di tràttare, cioè,
ÀI: l’argomento nelle singole unioni prima
S del convegno) può anche esser buona;
' ma la nostra ha forse il vantaggio di
offrire maggior uniformità di trattazione, e di dare, médiante uno schema,
un’utile guida a quelle unioni in cui il
pastore già occup>atissimo, non può dedicare molto tempK) per studiare quelTargomento, e dove i giovani, pur volonterosi, non hanno competenza adeguata in materia di studio.
T)isciplina e serietà
Abbiamo parlato degli oratori e del
modo in cui essi dovrebbero preparare
i loro studi; ma diciamo anche una parola riguardo alla massa. In generale
almeno per quanto^ci risulta - i convegni sono stati fin’ora abbastanza ben
frequentali, nè sono mai avvenuti fatti
particolarmente incresciosi. Tutta ia,
ogni regola ha la sua eccezione ! E’ inutile criticare più o meno apertamente
il sistema dei nostri convegni se prima
di tutto noi, come giovani, non facciamo il nostro possibile pjer concorrere in
modo concreto alla loro buona riuscita.
Tali eccezioni si verificano Con maggior facilità nei convegni alLaperto. Ecco, piar esempio, quel gruppo di giovani
che ha preso posto lassù, molto lontano
dagli altri: sarà per farsi notare? Non
possiamo affermarlo: fatto sta che si
tratta d’una stonatura: anzi’, doppia stonatura quando essi, invitati ad avvicinarsi al « grosso », faranno. sentire le
loro recriminazioni; mancanza di sana
disciplina e di buona volontà, e mancanza altoesì di gentilezza verso chi
parlerà e ; che dovrà sf
poco piacevoli, pier far giungere la voce
fin lassù.
•
.Ovvero, mancanza di serietà allorquando in un angolo dell’assemblea si
sente chi chiacchiera e ridacchia (« Risus abunidat... ! »): non pensate che la
musoneria sia il nostro ideale ! Anche
noi sappiamo apprezzare il riso che « fa
buon sangue»; ma... ogni cosa a suo
posto ! Un còntegno dignitoso in un’assemblea sacra è quistione di serietà e
di educazione...
Così dicasi deU’andirivienl periferico,
col triste effetto di turbare tanto chi
parla quanto chi ascolta.
E se vogliamo che i nostri convegni
siano più soddisfacenti, lasciamo anche
da parte certe spiritosaggini possibib
m una combriccola qualunque di amici,
ma che sono fuor di luogo in una riunione che si è iniziata coll’invocazione
dell’aiuto di Dìo. Anche se (come è
successo or non è molto) il canto sembra diretto con ritmo eccessivamente
veloce, cerchiamo, per Fondine che deve regnare in un culto, di seguire quel
ritmo, e non tentiamo di reagire con un
ritmo eccessivamente lento, il che ha
come solo effetto di fare andar male il
canto! ! Ognuno di noi è libero di avere le sue idee, le sue preferenze riguardo a ritmo e a tante altre cose; ma se
vi è chi dirige, perchè non" seguirlo, ai
fini della comune edificazione ?
Siamo giovani, e ci piace la sana allegria; qiuanta gioia nel ritrovarci ,per andare in gita ad un convegno, quante
belle canzoni valdesi cantate insieme,
quale soddisfazione di muoverci, di
scherzare e di giocare ! Ma ciò a tempo
e luogo, prima e dopo del convegno: nel
corso di questo ,invece, disciplina, serietà, educazione, come si conviene al giovane cristiano che partecipa ad un culto
e non solo ad una maggiolata !
(Non ^remo mai abbastanza valore
al servizio d’ordine, specialmente per le
riunioni aU’aperto). Facciamo aduniquie.
scomparire queste ipoco lodevoli eccezioni, e ci accorgeremo che i convegni
riusciranno megUo !
parte r^ativa
Una volt^, nei bei tempi chg furono,
i convegni tenninavano immancabilmente con una buona ed apprezzata tazza di tè (con relativo dolce contorno);
era questa una simpatica occasione pra:
trascorrere insieme ancora qualche piacevole moniento. Oggi la cosa non- è\
più possibile.' I
Si è cercato di organizzare giochi all’aperto; ma dobbiamo renderci conto
che non è sempre facile far giocare una
massa di . 200 e più persone, e tutt’altro
che comodo per chi si deve spolmonaTe
per dare ordini e spiegazioni. Generalmente il tentativo è finito male; gli uni
rimangono indifferenti, gli altri preferirebbero cantare,, e il tutto dà l’impressione di « sbandato ». Si potrebbe, qualora si disponga di vasta ar^, dividersi
in più gruppi, ciascuno guidato da un
capo-igioco.
Ovvero, perchè la parte ricreativa,
anziché essere sempre « gioco », non
potrebbe mutarsi ogni tanto in piccolo e
modesto «spettacolo»? Se iconvegnisaranno pochi, alcune unioni avrebbero
tutto il tempo di preparare qualche canzone inedita: abbiamo sentito giovani che
cantano veramente bene canzoni carine
che il gran publico non conosce ancoia;
inoltre, uscirà fra poco una nuova raccolta di canti per le unioni: non si potrebbe istituire, dopò i coinvegni, una
piccola audizione (maigari anche con
qualche premio) ? Ovvero ancora una
piccola rappresentazione ? . •
Ho assistito a riunioni di giovani in
un paese protestante, e ricordo, per l’appunto, certe piccole scene in costume,
o dialettali, talora anche mute; sciarade dialogate o musicate, molto inte
re anche noi qualcosa di simile, incaricando a turno due o tre unioni, per ogni
convegno, di preparare con un po’ di
buona volontà questa parte ricreativa ?
Sono certo che il solerte e geniale presidènte dell’Ufficio recite della F. U. V.
prenderebbe volentieri in consideirazione la cosa, e ci potrebbe preparare ed
offrire il materiale adatto.
Conclusione
Quanto è stato detto sin’ora non vuole avere il valore di « ùltima parola »
(anzi !) : non è che una risposta alle domande formulate a suo tempo dal nostro Capogruppo. Giungano prèsto altre risposte, altre idee da parte degli
unionisti, onde si possah scegliere, fra
tutte, quelle trhe più risponderanno al
bene comune ! .
Paolo Maraiudxi,
.O)
Visità
Unj membro del Comitato di Gruppo
ha vib tato, il mese scorso, l’Umone Giovanile di Frali. Egli ha potuto rendersi
contò, sfa attraverso la relazione fatta
dal pifesiriente, pastore A. Genre, sia per
diretto contatto con quei giovani, che,
un buon lavoro è stato compiuto durante il periodo di attività testé decoròó, ,e
che un’atmosfera di concordia e di buona volontà ha regnato in quell’unione.
Alla gioventù di Prali, compatta e
volonterosa, esprimiamo il nostro plauso, ed auguriamo di continuare con invmutato zelo a la^v orare concorde per il ..
buon andamento della propria Unione.
Ricorderemo con gioia la tyèlla serata
trascorsa con loro, le preghiere che hanno unito i nostri cuori ed'i bei canti che
hanno fuso insieme le nostre vewi; e
ricorderemo altresì con riconoscenza la
loro cordiale ospitalità,, nonché quella
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L’BCÒ'DELLE VAÌiU-VALDESI
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veramente'fraterna 'del loro caro pastore. '
Il solo rincrescimento che abbiamo è
che la visita'sia avvenuta un po’ tardi,
ma non è stato, purtroppo, possibile fare altrimenti a causs^ di altre visite in
programima e per gli impegni locali del
pastore' incaricato di effettuarle. Siamo
però certi che gli Unionisti di Frali com-:
prenderanno, e confidiamo nella loro
benevolenza onde scusino il nostro ritardo.
'Oila ^ C!«»nva^ra€».
sulle p($ndici del Vandalino
«La gioventù valdese si ritroverà domenica, 18 luglio, per trascorrere insie- '■
me, tempo permettenido, um giornata
SUI monti. Adunata davanti al Tempio
dei Coppieri.
Ore 7.30 - Partenza per il Bars della
Tagliola.
Ore 9.30 - Culto nelle vicinanze del Bars
presieduto dal pastore Arnaldo
Comba, - Visita al Bars - Salita alla sorgente del Castelluzzo.
' Ore 11.30 - Pranzo al sacco alla sorgente - Salita alla vetta del Castelluzzo.
Ore 12.30 - Studio e conversazione: Chi
è il nostrb prossimo - Dott. Carlo
Pons.
Ore 14 - Traversata del Vandalino a
mezza costa - Arrivo alla Sea di
Torre Pellice.
Ore 16 - Studio e conversazione: Solidarietà cristiana - Dott. Leopoldo
Bertolè.
Ore 18.30 - Ritorno per la via dei Rossenghi e del Forte.
Ore'19.30 - Arrivo a Torre Pellice.
La gita sarà diretta dal pastore Arnaldo Comba. Portar seco Flninario ad i
Canti giovanili
NOTE DEL CAPO-GRUPPO
•V,
Ben volentieri pubblicheremo prossimamente una fotografia di una parte
degli intervenuti al Convegno delVA
scensione alla Balziglia.
Il cronista ha dimenticato di dire
che è stato letto un pregevole studio
scritto da ipi giovane operaio autodidatta dell’Inverso Pinasca. Il cr onista non
ha altresì ben contato i presenti che si
aggiravano sui trecento.
La giornata dell’Ascensione coi suoi
due Convegni frequentati complessivamente da circa seicento giovani, coll’argomento dei lavori « Gli uomini e la
Chiesa » alcuni dei quali presentati da
laici, è stata dunque una giornata unio-^
'*■ « ndiStica al cento per cento. Del che dob- .
biamo vivamente rallegrarci e trarne
buoni auspici per il futuro.
— La discussione sulla Relazione del
Convitato di Gruppo alla ConfereTiza Distrettwale è stata serena, ‘ma non originale. Non si è detto nulla di nuovo,
tranne la proposta - attuabile in un
campo, ma difficilmente in un convegno
di poche ore - di frazionare Tassemblea
dei giovani in tariti gruppetti, per favorire raffiatamento e la discussione.
La Conferenza si è compiaciuta, non
tanto dell’attività, invero assai modesta
svolta dal Comitato, quanto deH’indirizzo 6 dello spirito delle Uniorà che
sono l’avanguardia di cui la Chiesa non
potrebbe più fare a meno. In seno alla
Conferenza nori si è manifestato alcun
liesiderio di cambiamenti di intonazione
e di organi^zzazionei poiché l’attuale or- ^
dinaménto corrisponde ai bisogni della
gioventù e della chiesa stessa. Tenga ■
presente il Sinodo l’opinione pubblica
manifestatasi nel Distretto in cui vi è
la massa della gioventù valdese, allorquando dovrà trattare dèll’inquadramento della F. U. V. nella Chiesa.
Gustavo Bertin.
La Conferenza de] 111° Dislreffo
Nei giorni 15 e 16 corrente i delegati
ed i pastori, della maggior parte delle
Comunità del nostro distretto si sono
riuniti a Firenze in seduta ordinaria.
I lavori si sono iniziati nel pomeriggio di martedì 15 quando, nel tempio di
via Serragli, abbiamo ascoltato la predicazione della Parola fatta dal pastore
della Comunità ospitante, sig. Corsanì.
Poco dopo, saliti nella grande aula di
palazzo Salviati, s’è proceduto alla elezione del seggio, che è ristdtato così
composto: presidente Emilio Corsani;
vice-presidente Luigi Rochat; segretario Alfonso Alessio.
La lettura della relazione annua
1942-43 fatta dal presidente della commissione distrettuale, pastore Ribet, ha
dato un’idea generalé di quelli che sono i problemi, le difficoltà, i punti scuri dell’ora. Subito dopo, alla lettura delle varie relazioni delle Comunità, sono
da se nati osservazioni utili e scambi
proficui di esperienze.
Alla lettura delle relazioni delle Comunità liguri, tanto provate dalla guerra, il pensiero è andato alla .Comunità
ed ai Pastori che han tenuto fermamente il loro posto. La saldezza e la fedeltà
del ccwpo pastorale sono testimoniate
anche ìri questo: nel tenere il posto assegnatoci, nel-sapere obbedire ai superiori liberiaimente eletti.
La lettura della relazione di Livorno
e della sua diaspora ha invece sollevato un’altra questione, quella dei piccoli centri evangelici che si vanno lentamente esaurendo. Perchè questo ? quali
le ragioni ? Comprendendo pienamente
quale importanza ha per la nostra Chiesa tale prablema, la conferenza distrettuale ha votato aH’imanimità un ordine del giorno, secondo il quale « dà
mandiato al seggio di nominare una
commissione che, esaminata la situazio' ne delle comimit& dei piccoli centri della Toscana, riferisca sulle càuse delL’origine, dello sviluppo, della crisi di queste comunità, pcnendo in luce le eventuali possibilità di atti' are la loro opera ».
Più tardi veniva nomiinata la commissione nelle persone dei sigg. Ribet,
Arias, Peyrot.
Leggendoci la relazione di Firenze via
Manzoni, il pastore Vinay ha destato!
rinteresse dei presenti parlando di un
suo riuscito esperimento di riforma della Scuola dorqenicale. Molte sono le Comunità che sentono quanto vi è di inadeguato nella veéchia maniera di svolgere tale attività, ognuna di esse risolve
il problema secondo le sue necessità.
Resta pertanto molto utile, interessante,
resperimento del pastore Vinay, il quale ha promesso di scrivercene su « €<a
Luce ».
Ultimata nel mattino del mercoledì
la lettura delle relazioni delle varie Comunità, v’è stato qualcosa di veramente
simpatico: pastori delle varie Chiese sorelle di Firenze ci han data, per iscritto o a voce, una loro parola: il pastore
lìivesra, assente, ha imiato una fraterna
lettera di augurio, a nome dei Battisti;
il pastore Vergnano, della Chiesa Wesleiana, ha chiuso il suo dire augurando
ogni bene all’unione delle nostre due
Chiese che hanno un unico Dio, un unico battesimo, un unico Cristo; più tardi
giungeva anche il sig. Pult, della Chiesa dei Fratelli, che ci diceva ima parola di fiducia e di augurio, nel giorno in
cui per tutte le nostre opere più dura si
fa la vita.
II Capogruppo della F. U. V. per l’Italia centrale, il pastore Bosio, dava poi
lettura di una relazione, dalla quale si
vedeva come le varie anioni giovanili
possono essere distinte in tre gruppit
unioni sinistrate e quindi malconcìe,
unioni che risentono della guerra e van
benino, unioni che funzionano come in
tempi normali. Fra quest’ultime da notare rU. G. dì Firenze, la quale funzio
na anche d’estate. Si dà un caldo ben
*
venuto ad una nuova federata: l’U. G.
di Firenze via Serragli.
^^Proseguendo i lavori, si 'giunge alla
leittura delle relazioni delle opere di beneficenza fiorentine. Qui i dirigenti insorgono contro una leggenda che può
divenire un sabotaggio: si dice che le
opere sono ricche, e non è \ero. Esse
vivono sul fraterno -soccorso delle Corrt^tà.
‘Terminata la lettura delle relazioni
d'èlle‘opere benefiche, si iniziano i lavori attorno a relazioini su determinati
argomenti, che erano stati preparati in
vtóta della conferenza stessa.
'il .pastore E. Corsani legge un ampio,
curato studio su « Il ministerio degli anziani e dei diaconi secondo la Bibbia ».
Dallo studio e dallo scambio di idee che
segue si nota come troppo spesso si sono
confuse le due cariche, come per Ja vi- ,
talità delle Comunità siano indispensabili dei cons:^li di Chiesa spiritualmente 3ttrezzati per il ministerio al quale i
suoi vari membri sono chiamati. Un diacono, un anziano, non s’improwisano e
non si misurano dairimportanza della
loro posizione nel mondo. Buono è, risultato il pensiero della Comunità di Firenze via Manzoni, che ha istituito un
regolare corso di diaconato, proponendosi di mettere a disposizione della
Chiesa'locale, e, se Dio chiama, dell’intera Chiesa, un nucleo di elementi pre- .
parati ad un ministerio.
,11 pastore A. Ribet legge una relazione su « La nostra organizzaziorie distrettu^e ». Vengono messi in luce diversi
mancamenti,- doppioni, incongruenze che
infiacchiscono l’efiìcacia delle conferenza .Notando la portata del problema,
la-conferenza vota quest’ordine del giorno: « La conferenza del 3° distretto, rilevando come la nastra organizzazione
di^rettuale non risponde alle attuali
esigenze della Chiesa, richiama l’atten■''■zione del Sinodo su questo problema e
sulla necessità di risolverlo per lui maggioire potenziamento della nostra organizzazione ecclesiastica».
Dopo questo, il dott. Peyrot presenta un suo studio: « Revisione delle circoscrizioni ecclesiastiche». Il principio
che informa il suo pensiero è la ricerca di una sempre più valida -e costante
cura degrisolati, la preoccupazione di
■ non tralasciar nulla, pur di non retrocedere d’un passo dalle nostre posizioni.
Lo studio solleva vari problemi, è come il logico seguito di quanto era stato
detto a proposito dei nuclei dei piccoli
centri.
Quando giunge l’ora di chiusura, si
procede all’elezione delle commissioni,
che risultano così composte: nuovi
membri della commissione dìstrettimle:
Cavo Roberto ed Alfonso Alessio. Deputati al Sinodo? effettivi, Borra Cavo,
Mantelli Pons Zanetti; supplenti, Bianconi, Giocoli, Gioigilè.
Come sede della prossima conferenza
è scelta Livorno, predicatore d’ufficio il
pastore P. Bosio.
Dcie giornate di lavoro, ore certo ,costruttive se i problemi, le iniziative, i
proponimienti non muoiono coi fogli che
si stracciano dal calendario.
. E Firenze ci ha dato il verde dei colli
e grande abbondanza di sole e di rovescioni d’acqua; ...però d ha dato anche
la fraterna accoglienza della Chiesa di
via Serragli che, unita all’altra della
città, ha saputo donarci delle ore veramente buone. * Luigi Santini.
L’uomo che prega diviene un accumulatore di potenza spirituale: egli agisce per irradiamento sul suo ambiente.
T. Fallot.
Molte persone supplicano Dio di far
d’esse degli strumenti al Suo servizio.
Chiedete dunque prima dì tutto di non
essere nulla ai vostri propri occhi.
Dorotea Trcdel.
'-A
CRÓN/IOI VALDESE
ANOROONA (Capoluoiro) ,
Giovedì mattina,, 1 luglio, hanno avuto luogo i funerali di Fanny 'Gaydou,
vedova Malan, del Martel, deceduta dopo lunghi giorni di infermità, nell^ casa
dei fratelli, dove si eia ritirata da ben
sei anni. La fine è venuta per lei come
una_liberatrice. . ,,
Ai fratelli ed alle sorelle l’assicura-;;;*!
zione della nostra simpatia, :
LUSEiBNA SAN GIOVANNI
Domenica 4 luglio, è stato celebrato
nel nostro Tempio il matrimonio del
sig. Daniele Zoppi, dei Bellonatti, con la
sig.na Maña Morél, di Rorà.
La benedizione del Signore dimori sugli sposi.
— Durante la stagione ei^iva il vecchio Tempio del Ciabas sarà riaperto
per il culto domenicale pomeridiano, alle ore 16. Il primo culto sarà celebrato
domenica prossima 11 luglio.
Asilo dei vecchi.
_ Doni rice-viuti: C. Davite, L. 30 - Ester
Giacobino, in memoria di Anita Turón,
10 - Soc. An. E. Crumiere, 200 - Rosa
Gardiol Giordano' 10 - Daniele Zoppi,
10 - B. W., in memoria della cara mamma, 1000 - In memoria di Prospero ed
Annetta Costabel, 100 - Cougn Caterina, 5 - Chiesa di Sampierdarena, 100 N. N., S. Secondo, 10 - Pittavino cav.
Alberto, 25.
SAN GERMANO CMISONE
A Dio piacendo avranno luoigo le seguenti riunioni all’aperto: Domenica 11
coir alle ore 16, alle Briere - Domenica
18 corr. alle ore 16, ai Garossini.
— Martedì ultimo scorso il nostro
tempio ha ospitato la Conferenza Distrettuale. Il giorno lavorativo non ha
permesso a molti d’infra noi, che lo avrebbero desiderato, di assistere ai lavori. A nome della parrocchia abbiamo
offerto un rinfresco che è stato nlolto
gradito. Hanno rappresèntato la nostra
comunità i sigg. Enrico Jahier, Martinat
Emilio, Alberto Bleynat CVilla).
Saranno delegati al Sinodo, il signor
Luigi Giacone, nominato daU’Assembleà
di Chiesa e il signor Bouchard Bartolomeo, nominato dalla Conferenza.
TORRE PELLICE
Il culto di domenica prossima, 11 corrente, alle 10.30, sarà presieduto dal pastore signor Enrico Geymeit.
VIL LASECCA
BOBBIO PELLICE
. 'ù • '
Un nuovo grave lutto ha colpito la
famiglia di Susanna Gönnet del Pwtasset: dopo breve malattia è deceduta • i
all’Ospedale di Torre Pellice la figlia
Anna,,in età di 23 anni. Il 1“ gennaio''
di quesfamno decedeva il figlio Paolo
in zona d’òccùpazione e tre anni fa il
marito ih seguito a caduta. Questo succedersi di lutti ha duramente provato
la fibra della nostra sorella. Mentre le
auguriamo una pronta guarigione invòf
chiamo su di lei e sulla sua famiglia le
consolazioni del Signore.
Il 3 corrente mese ha chiuso la sua
lunga esistenza terrena Susanna Baridon di Romana. Esprimiamo la nostra
fraterna simpatia ai congiunti e in'mo- ■
do particolare alle figlie. R
Al culto di Pentecoste è stato ammesso quale membro di Chiesa Bourums
Attilio dell’Albarea.
— La domenica 27 giugno sono stati
presentàti al S. Battesimo i bambini:
Peyronel Ódetta di Filiberto e di Michetlin Ili, dot Alina e Clot Aldo di Ferdinando e di Long Ester, Bounom Elsa di
Levi e di Clot Alessandrina.
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L’ECO' DELLE VAÏ.DEP!
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(C. C. P. 2-27051)
, .15. ‘
RIFUGIO RE CARLO ALBERTO.
Coisson Nisbet, 25 - Coisson Adelina
20 i- Coisson Emilia 10 ^ A. A. I. ricordando 100 - E. M. L. P. K. 20 - Riconoscente al Signoref 50 - Grand’uff.! rag.
Emilio Gardica 1000 - Prof, dott. Arnaldo Malan e sign»ra 100 - N. N. 10 .Bass 50 Leiimann Bass 50 - Davide Gay
20 - Giarapiceoli Ribet 100 - Emilià'Ribet 100 - Lisa Rosemberg 10 - Cav. F.
Pellegrini 100 - Ugo Rivoiro ^0 - Lisa
Rosembeag 10 - Marta Sebes Noerbd 20
- Oggenda Carlo 100 - Ferrerò Bonnet
100 - Avv. Stefano Peyrot 50 - Long
Rivoir Fanny, 25 - Berton Elvina 20 Alfano Durand A. 25 - N. N. 10 - Anita
Cianferotti 25 - Cecilia Besozzi 50 - Cav.
Banjour 15 - Un’amica 25 - Angela E.
Dreher 200 - Ester Revel Ayassot, 15 Elisa Benech 15 - Poet Enrico 25 - A.
Rosati-Buffia 15 - Unione delle Madri
Torre Pellice 25 - Unione delle Madri
Angrogna Capoluogo lOo!
OSPEDALI.
Coisson Emilia 10 - E. M. L. P. K. 20"
- Riconoscente al Signore 50 più 50 Grand’uff. rag. Emilio Gandiod 2000 Odin Isidoro 500 - Revel Ayassot Ester
15 - .Richard' Francesco 25 - Coniugi
Bonjour 15 - Comiba Lidia 25 - Durand
Carcdina Gay 25 - Poet Alberto 30 Peyrot Alberto 5 - Minno e Paola
Peyrot Enrico e Lidia 50 - Pascal Augusto e Elvira 50 - Prot Zita 50 - Peyret Cesare 5 - Bounous Giacomo 25 Tr^ Luigia 20 - Bernard Giacomo 10 Griot Clemente 10 - Pascal Francesco
10 - Poet Enrico 25 - Poet Federico e
Maddalena 25 - J. Maggiore 50 - Unione delle Madri Torre Pellice 25.
ORFANOTROFIO FEMMINILE.
Coisson Nisbet 50 - Coisson Adelina
20 - Coisson Emilia 10 - E. M. L. P. K.
20 - Riconoscente al Signore 100 - N.
N. P. 50 - Chiesa ■‘di Bergamo 600 - Odin Isidoro 1000 - Chrlo Amedeo Grill
e famiglia 50 - Legato Anny Wild Siber
2000 - Jalla Maria 10 - Revel Ayassot
Ester^ 15 - Revel Albina 150 - Unione
Coppieri 50 - Enrico Margiunti 50 Grand’uff. rag. Emilio Gardiol 1000 Unione delle Madri S. Giovanni 50 Aw. Stefano Peyrot 50 - Maddalena
Vaglio Abrard 50 - Berge 50 Clara
Gardiol Frache 30 - Dott. Oggenda Carlo 170 - Coniugi Bonjour 15 - Comba
Lìdia 25 - N. N. 50 - Durand Carolina
Gay 25 - Giuseppina Geymet 40 - Isaia 26: 8-9, 50 Ione Carlon 50 - Società
Beneficenza Signore Chiesa Catania 100
- Chiesa Maniglia 50 - Silvana Spadea
20 - Angela Dreher 500 - Margherita
Tron Revel 50 - Maria Crosio 20 - Unione delle Madri Torre Pellice 25 - Ma- ^
riuccia Rivoira 100 - Elvira e Guido
Decher 75.
•>
ORFANOTROFIO MASCHILE
Pellegrini Margherita 50 - Pastre Regina 10 - Società Cucito Napoli 300 Leger Giosuè 10 - Rostaing Cesare 25 Rostagno Luigi e Giulio 50 - Coisson
famiglia 50 - Costabel Alberto e famiglia 50 - Ribet Tron Adele 25 - Balme
Alessandro 50 - Peyrot Enrico e T.idia
25 - Pons Enrichetta Beyi 20 - Diaconia
di Maniglia 100 - Jotti Letizia 25 più 50
- Peter Alice e Conrad 50 - Boccalatte
Mel^a 75 - Rivoiro Ugo 60 - Mathieu
Teofilo e Olga 30 -*N. N. riconoscente
al Signore 25 - Bert Pesce Rosa 50 Servettaz Sofia 200 - Ribet Maria 30
- Adafe Cariuccio Geymonat, 50 - Pietro Chauvie-pastore emerito, 25 - Bertin
Daniele, 10 - Chiesa Valdese, San Gernvano, 600 - Fomeron Margherita, ved.
Rostagno, 30 - Coisson Nisbet, 15 - E.
M. -L. P. K., 10 - Riconoscente al Signore, 50 - Chiesa di Bergamo, 600 Aw. Stefano Peyrot, 50 - Grand. Uff.
Rag. E. Gardiol, 1000 - Comba Lidia, 25
- Jacopo Lombardini, 20 - Jone Carlon,
25 - Pascal Francesco, 15 - Cappellano
Ermanno Rostan, 100 - Poet Frane e
Maddal., 25 Pons Adele, 10 - Poet Enrico, 25 - Bertolé Lodovica, 50.
Con viva riconoscenza
per la Com. degli Istit. Ospitai. Vald.
Il Presidente: Aw. Stefano Peyrot.
N. B. Pregasi notare che il conto Coir.
Postale intestato agli Istituti Ospitalieri Valdesi, Torre Pellice, porta il
N° 2-27051 Torino.
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Rivolgere con sollecitudine domande
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e informazioni, alla Direttrice, Villa Elisa, via Angrogna 10. Torre Pellice (Torino). '
'Novità Libraria
Di imminente pubblicazione
I. Lombardini
L A C R O C E U Q O N O T t A
Volume di pp„ 152 - L. 13,—
n
Un giovane che si affaccia alla vita
e aila, cultura. Come la, vita lo smaghi e
la cultura lo deluda e come egli ritrovi
le eterne verità, forma l’argomento di
questo avvincente racconto. ^
Ordinazioni direttamente all’Autore:
- Convitto Valdese - Torre Pellice
Cappellani Valdesi
Capii. Ermanno Rostan - Cappellano Militare Valdese - Comando Presidi» Militare - Torino.'
Ten. Alfredo Rostain - Cappéllane Mili"
tare Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 200.
Indirizzi di Chiese Valdesi
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Pastore Edoardo
Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Luserna San Giovanni — Pastore»: Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Perrero — Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Maraudà.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu
Proli — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rorà — Pastore :* Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Torino — Chiese: Corso Vittorio'Emanuele, 23 e Corso Principe Oddone, 7.
- Pastori Elio Eynard e Roberto Comba: Via Berthollet, 36. *
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahìer.
' II DISTRETTO:
Abbazia: « Chiesa di Cristo ». Culto alle 16 - Pastore C. Gay, da Fiume.
Aosta: Chiesa: 11, Via Croce di Città Pastore: V. Subilia, Via XXIII marzo
n. 1.
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanuele, 4 - Pastore: M. Moreschini,
Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella: Chiesa; Piazza Funicolare Culto: la I, III, V domenica del mese
(da Ivrea).
Brescia: Chiesa: Via dei Mille, 4 - Pastore: D. Fomeron (ivi), ,
Carema: Da Ivrea: seconda domenica.
Como; Chiesa: Via Rusconi, 9 - Pastore: Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaiore: Chiesa Valdese; Pastore
Vittorio Subilia.
^^louica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Coisson.
j^;#'ÌUTne; Chiesa Valdese - 6 e 8 Via Pa(culto ore 10) - Pastore C. Gay,
■ Salita F. Colombo, 8.
iVfiiu: Chiesa Valdese; Carso ¿otta, 5
“ Pastore A. Vìnay, Casa Ravera,
ViafCascinette.
Miluno; Chiesa: Piazza Missori, 3 - Pastore Enrico Tron - Via Euripide, 9
Mantova: Chiesa: Via Bacchio, 5 (da
Felonica).
Piedicouallo; Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenica del
(da Ivrea).
S. Lucia di Quist^llo: Chiesa 'Valdese
(da Felonica Po).
Susa: Chiesa: Via Umberto I (da Torino).
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (da
Venezia).
Torrazza Piemonte: Chiesa Valdese (da
Ivrea) terza domenica.
Verona: Chiesa: Via Duomo (da Brescia).
Viering: Chiesa Valdese (da Aosta).
Venezia: Chiesa: Palazzo Cavagnis S. Maria Formosa - Pastore È. Ayassot (ivi).
III DISTRETTO:
Bórdighera: Chiesa Evangelica - Via
Vittorio Veneto, 25 - Culti: 2 e 4 domenica - Pastore Davide Pons - Piani di Vallecrosia.
Barga: Chiesa Valdese (da Pisa);
Borrello: Chiesa Valdese (da Carunchio).
Campobasso: Chiesa Valdese; Pastore
p. V. Panasela.
Carunchio: Chiesa Valdese - Evangelista S. Scuderi.
Firenze: Chiesa: Via dei Serragli,- 51 - .
Pastore Emilio Corsani (ivi) - Chie
;s sa; jVia Manzoni, 21 - Pastore T. Vinay (ivi), . "
Forano Sabino (Rieti) -, Chiesa Valdese
- Pastore Enrico Pascal.
Genova: Chiesa: Via Assarotti - Pastore: Francesco Peyronel Via Curtatone, 2.
La Maddalena: Chiesa Valdese (dat
Roma).
Livorno: Chiesa Valdese - Via G. Verdi
3 - Pastore A. Ribet (ivi).
Lucca: Chiesa: Via G. Tassi, 18 (da Pi- «
àa). '■ ' “I
Pescolanciano. Chiesa Valdese (da Carunchio).
Piani di Vallecrosia: Chiesa Valdese Via Col. Aprosio, 96 - Past. Davide
Pons - Istituto Femminile Valdese.
Piombino: Chiesa Valdese (da Livorno).
Pisa: Chiesa: Via Dema, 15 - Pastore
Attilio Arias - Via A. Vespuccà, 11.
Rio Marina: Chiesa Valdese (da Livorno).
Roma: Chiesa: Via IV Novembre, 107 Pastore A. Sbaffi - Chiesa: Piazza
Cavour: Pastore P. Bosio, Via Marianna Dionigi, 57.
Sulle: Chiesa Valdese (da San Giacomo).
Sampierdarena: Chiesa: Via A. Cantore, 16 - Pastore; Alfonso Alessio,.
Via Milano, 8 F. - Genova.
San - Giacomo degli Schiavoni: Chiesa
Valdese.
Sanremo: Chiesa Valdese - Via Roma,
8 - Pastore G. Bonnet, (ivi).
Schiavi d’Abruzzo: Chiesa Valdese (da
Carunchio).
Siena: Chiesa Valdese (da Firenze).
Trieste: Chiesa; Via S. Maria Maggiore
- Pastore Guglielmo Del Pesco, Piazza Libertà, 6.
ERCOLE MÀRELLI & C. - S. A. - MILANO
CORSO VENEZIA, 16
Dìflondete le
della
9'