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ECO
DELLE VALLI VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
(Torino)
Settimanale
della Cbiesa Valdese
Anno XCV - Num. 11 I Eco: L. 2.000 per l’interno 1 Spedizione in abbonamento postale . 1 Grappo
Una copia Lire 4 0 ABBONAMENTI / L. 2.800 per l’estero 1 Cambio di indirizzo Lir- SO
TORRE PEIXICE — 12 Marzo 1965
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.CJ*. 2-17557
PROFUGO
(Aiti 17: 13-15)
Questa fuga di Paolo può lasciarci perplessi e procurarci un senso di insoddisfazione, quasi di delusione; lo vorremmo più coraggioso,
impegnato come a Filippi, affrontare a fronte alta il pericolo. Questa
partenza sa di demissione, di abbandono, di debolezza.
Paolo avrebbe avuto forse paura? Il libro degli Atti ci parla troppo spesso del coraggio e della franchezza dell’apostolo perchè si possa
pensare a questo. Un momento di stanchezza? Succedono a tutti, anche ai più coraggiosi; neppure questo è esatto, l’apostolo non si ritira
in disparte in cerca di riposo ma affronta nuovi pericoli e nuove
prove.
E’ semplice prudenza; Paolo si ricorda del consiglio dato da
Gesù ai suoi discepoli in missione (Matteo 10: 26) e lo mette in pratica. Non c’è più nulla da fare a Berea, per il momento, non si può
restare oltre senza mettere in pericolo la vita propria e forse di altri
credenti, esporsi sarebbe eroico certo ma inutile.
In questo contrasto eroico-utile sta il problema missionario di
Paolo e «Iella chiesa tutta: non siamo chiamati a diventare eroi, a provocare la reazione degli increduli ma a predicare dove e come è possibile. La fede non è eroismo gratuito (in certe circostanze la lede diventa martirio, indubbiamente, ma il martirio per se stesso non fa il
cristiano, ha significato solo quando è testimonianza). La fe<le è testi.i!(iHÌanza fedele, non sfoggio di coraggio. Il credente missionario,
e\ angelista è chiamato a saper scegliere non solo il modo <li predi(Ci* ma il tempo, e deve saper tacere quando è il caso, deve sapersi
iti rare quando la parola non è accolta.
Si sente sovente invocare in molte nostre assemblee una onlata di persecuzione jier rinvigorire la fede dei tiepidi. « Se tornasse
il tempo antico, il momento delle persecuzioni, si vedrebbe subito
ili è convinto e chi no e molti si impegnerebbero sul serio ». Que. lo parlare è hestemmvi, perchè non si insegna a Dio quello che deve
>e. ma è anche cecità, perchè, senza fare gli eroi, c’è tanto da fafe
'ai per Cristo. Giorgio Toiirti
PREPARIAMOCI AL CONeRESSO - ®
Pluralità dei ministeri
Ma la vita delle nostre comunità
locali, corrisponde essa ai canoni dei
Nuovo Testamento? Storicamente,
quasi tutte le chiese cristiane concepiscono la comunità locale sotto la forma della parrocctóa monarchica: al
centro un pastore, intorno i suoi collaboratori, poi la massa dei « fedeli ».
Questa visione, ereditata dal ca.ttolicesimo medioeval©, pur con fortissimi mutamenti, è stata conservata dalla chiesa protestante: e v’è chi ritiene che pur nel quadro del sacerdozio
universale, al centro della Chi^a vi
sia vm ministerio spirituale particolarmente importante : quello del predicatore o pastore. Lùtero ha detto : « Tutti i cristiani sono pastori »: il pas-ore
pur non essendo affatto superiore agli
altri fratelli di chiesa esercita una
funzione fondamentale; senza il ministerio del predicatore non vi sarebbe
chiesa.
Di fronte a questa visione, la maggior parte delle chiese evangeliche
operanti in Italia sono invece consapevoli del fatto che la chiesa nel Nuovo
Testamento vive solo grazie ad una
pluralità di ministeri; la potenza dello Spirito Santo si manifesta in essa
e la volontà del Signore la guida, mediante molti doni spirituali (caris
mi) I rappresentanti delle chiese di
tipo pentecostale sottolineano questo
fatto nei documenti, ma anche uomini di chiese molto più tradizionali
danno lo stesso giudizio, fondato su
I Corinzi 12, Ro nani 12 ed Efesini 4.
un punto su cui è difficile tornare
indietro ormai.
Ma con quest- la discussione non
è affatto chiusa sì tratta infatti di
iimiHimiiiiiiiimimiiiiitii
QUeSTITRLin
Il papa non è II «icario di Cristo’’
Anche per La libertà religiosa, fra il dire e il fare...
26 febbraio ultimo scorso si è
(.L -luso innanzi ai pretore di Latina
; i-Tocesso iniziatosi il 30 novembre
1 - -i carico di Bordini Rodolfo e L<>
rup Carmeloi, della ’’Chiesa di Oris'. di Aprilia, imputati «del reato
d - -il all’art. 656 del c. p. per aver aif.'Sfv nella vetrinetta della Chiesa di
C'-sto in via dei Lauri (Aprilia) un
manifesto in cui era detto: il papa
non è il vicario di Cristo, Cristo è
sempre presente nella Chiesa e non
ha bisogno di vicari». Nel manifesto
erano anche trascritti i versetti di
Matteo 18; 20 e 28 : 20, ma di questi
non è fatta menzione nel capo di imputazione. Evidentemente il Vangelo
non è ancora incriminabile ! Come e
noto il succitato articolo del c. Pprevede la pena dell’arresto o dell ^
menda per « chiunque pubblica o diifonde notizie false, esagerate o tendenziose, per le quali possa essere turbato l’ordine pubblico»; ma i tatù
sono chiaramente emersi nel corse
del dibattito, avvalorati da testimonianze irrefutabili, tra le quali anche
quella del maresciallo dei CC- di Apnlia, che « per ordini ricevuti » come egli stesso ha deposto procedette alla defissione ed al sequestro
deirincriminato cartellone.
E’ costume del Berdini, predicatore
della detta comunità, affiggere di tenipo in tempo nella apposita vetrina
cartelloni appositamente confeaonati
per presentare al pubblico i
menti delle credenze della sua Chi^a.
Dal novembre 1963 all agosto 1^.
tra gli altri ne furono espiti taluni
che portavano a carattere di rilievo n
titolo; «Il papa non è il vicano di
Cristo» e nei quali se ne spiegavano
le ragioni con passi della Scrittura, li
caso ha voluto che dal 14 agosto 1964
fosse esposto nella detta vetrina di
via dei Lauri in Aprilia il summenzionato manifesto; e che il pa;^ si pcasse in visita ad Aprilia il 23 agosti^
dopo che il cartello era esposto da 9
giorni. La circostanza predetta e e^ip
sa con tutta evidenza nel <»reo dei
procedimento, per cui è risultpo non
vero che il manifesto fosse stato pposto per la visita di Paolo Vi m loca
Certo è ohe vi fu chi, mal tollerando
la pubblica espressione delle
dell’altrui fede, ritenne che le venta
della propria religione dovessero esser
tali anche per la legge dello Stato, ed
avvertì le pubbliche autorità perchè
venisse tolta quella scritta. Di conseguenza il manifesto fu sequestrato ed
assicurato alla giustizia ad opera dei
carabinieri locali, e venne inoltrata
denuncia contro gli autori.
In tutto ciò è evidente la violazione
dei diritti di libertà di religione e la
insussistenza del reato, per cui sarebbe stato logico attendersi che la denuncia venisse archiviata con un non
luogo a procedere; ma viceversa, in
conseguenza del rinvio a giudizio, due
cittadini hanno dovuto comparire sul
banco degli imputati. Come non era
da dubitare il pretore di Latina, su
avviso conforme del pubblico ministero ed in accoglimento della tesi difensiva esposta dairawocato Roberto
Ascareili di Roma, ha assolto con formula piena il Berdini, autore ed espositore del manifesto, perchè il fatto
non costituisce reato; ed il Lorello
per non aver commesso il fatto. Non
si è però compreso perchè quest’ultimo, fosse stato pur esso imputato, non
avendo avuto parte alcuna nella ventura nè altra responsabilità se non
quella di esser fedele di quella Chiesa
ed abitante nei pressi dei suo locale
di culto.
Se la sentenza è giunta come atto
riparatore di resa giustizia da parte
di un magistrato che ha nettamente
limmitimiiiiimmiiiiiiiiiimiiKi
Che cos'è lo
straordinario
Credere quando tutti dubitano.
Essere di buon umore quando tutto è difficile.
Sorridere quando tutti fanno il muso.
Vedere il bello malgrado il medioere ed
U brutto.
■ Essere contenti di eio ebe ci resta, invece di rimpiangere ciò che abbiamo perduto.
- Amare in un ambiente ostile.
- Vibrare in un ambiente amorfo.
- Sostenere invece di cercate d’essere sostenuti.
- Sperare quando tutti si scoraggiano.
- Consolare invece di impietosirci sh noi
stessi. (8a « Jeunesse »)
applicato la legge a garanzia dei diritti a chiunque spettanti in tema di
libertà di discussione in materia relu
giosa, di testimonianza religiosa e di
diffusione del pensiero, è evidente
tuttavia che simili processi non sono
edificanti, come ha esattamente precisato l’avvocato Ascareili nel corso
della sua arringa. Vien fatto di chiedersi se 1 mandanti del sequestro ingiustificato e dell’infondata denuimia
si rendano conto che a norma dell’articolo 664 del c. p. è punibile, tra l’altro, chiunque stacca scritti o disegni
fatti affiggere da privati nei luoghi e
nei modi consentiti dalla legge; e che
è inconcepùbile il solo pensare che la
falsità di cui all’art. 656 po^a essere
rapportata alle verità teologiche asserite dalle differenti confessioni religiose tutte egualmente libere davanti
alla legge e tutte titolari dei medesimi
diritti di libertà di manifestazione e
propaganda ( Cost. artt. 8 e 19).
L’art. 28 della vigente Costituzione
prescrive che « i funzionari e i dip^denti dello Stato e degli enti pubblici
sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione
di diritti. In tal casi la responsabilità
civile si estende allo Stato ed agli enti
pubblici ». Fintanto che una tale norma non troverà precisa attuazione
non si potrà purtroppo evitare nè che
i pubblici funzionari cedano ad eventuali infiuenze e si dispongano ad atti
lesivi degli altrui diritti e ad infondate denuncie; nè che onesti cittadini siano tradotti in giudizio senza
ragione ed il libero esercizio dei diritti riconosciuti loro dalla Costituzione sia impunemente violato.
In tali procedimenti infatti, U danno dell’imputato è certo, perchè l’assoluzione non lo compensa ad esempio neppure delle spese che egli è pur
costretto a sostenere per difendersi;
mentre coloro che hanno agito in suo
spregio ne escono soddisfatti per le
molestie recategli e restano di fatto i
soli impuniti.
Ed inoltre occorre che i nostri concittadini vengano educati, anche con
l’esempio delle « autorità », a comprendere che molte affermazioni per
loro indiscutibili non lo sono affatto
per altri, e pertanto vanno discusse.
Peyrot
sapere come, oggi la pluralità di doni
dello Spirito si possa e si debba manifestare nelle nostre chiese.
A questo punto due vie si aprono:
si può partire da una considerazione
rispettosa della lettera della Scrittura, e tenendo conto del fatto che la
chiesa del Nuovo Testamento ha certamente goduto della pienezza della
vita spirituale, affermare che i ministeri e i doni di cui parla il Nuovo
Testamento devono tutti essere rap;
presentati in ogni chiesa autentica di
ogni tempo e luogo, e che nessim
altro tipo di impegno cristiano possa
essere propriamente chiamato ministero o dono dello Spirito.
Allora, si può e si deve stabilire la
lista dei doni spirituali presentati nel
Nuovo Testamento, e cercare che essi
risorgano tutti nelle nostre chiese :
perciò anche le nostre chiese dovranno avere i ministeri degli apostoli,
evangelisti, profeti, pastori, dottori,
anziani, diaconi. Sul numero e sulle
caratteristiche di questi ministeri vi
saranno fatalmente delle discussioni;
per qualcuno il ministerio del pastore
coinciderà con quello di anziano (presbifero), per altri no; eccetera. Per
qualcuno la qualifica di « Apostolo »
potrà essere riconosciuta solo a quei
cristiani (come Wesley o Carey) che
sono stati chiamati a svolgere un ministerio di p-ionieri nel campo evangelistico missionario : per altri invece
le chiese dovranno stabilmente godere del ministerio di persone riconosciute come apostoli, con la relativa
competente autorità.
Quasi tutti poi si troveranno d’accordo nel riconoscere che alcuni dei
ministeri del Nuovo Testamento avevano come campo d’azione la comunità locale (anziani, diaconi, ecc.)
mentre altri erano ministeri itine
ranti, al servizio di gruppi di chiese
e dell’opera missionaria (evangelisti,
profeti, ecc.).
Comimque, per chi ragiona in questa linea, si apre davanti la reale possibilità di dare alle nostre chiese una
pienezza di ministeri e ima ricchezza
di vita veramente notevole.
Ma c’è anche una seconda via che
può portarci più avanti: si può partire dalla constatazione che gli elenchi di doni spirituali contenuti nel
N. Testamento non haimo necessariamente un carattere completo ed esauriente, e che anzi molto probabilmente hanno un carattere puramente indicativo: quando il Nuovo Testamento allude alla molteplicità dei doni
spirituali non intende tanto alludere
a un numero fisso di qualità carismatiche, quanto al fatto che, lo Spirito
Santo' afferra i credenti, per servirsene nell’opera sua. In tal caso, il
tipo dei doni può cambiare col cambiare delle situazioni, ma quel che
non cambia mai è che lo Sparito conferisce un dono a ciascuno dei credenti: il compito della chi^a sarà
dunque di discernere i vari doni, cioè
domandarsi ohe cosa lo Spirito Santo vuole in concreto da ognuno dei
credenti, in vista della testimonianza
nel mondo. In tal caso, la intera vita
come esplicazione dei doni loro confe
riti dallo Spirito, e non si confinerà
l’influenza dello Spirito nelle sole
questioni dell’« anima », ma la si vedrà proiettata su tutti gli asp>etti della vita, inclusi quelli cosiddetti « profani ».
Le due vie non si escludono a vicenda, ma appaiono come due momenti diversi nella nostra attuale ricerca di fedeltà all’Evangelo.
I,’UNITA’
DELLA CHIESA
Da quanto siamo venuti sommariamente esponendo, appare abbastanza
chiaramente, che la maggior parte dei
documenti presentano una ecclesiologia convergente, ed in vari punti una
ecclesiologia sostanzialmente comime :
se da una parte in certe chiese tradizionali si nota una nuova apertura
verso la libertà dello Spirito, d’altra
piarte in taluni più giovani movimenti
evangelici si osserva una seria sensibilità verso le classiche posizioni
protestanti: ad esempio l’unico documento in cui sia citato Calvino è lo
scritto- d’un pastore Pentecostale.
E’ dunque possibile propwrre alle
chiese del Congresso di aprire un discorso unitario, e di riconoscersi come le « disiecta membra » del protestantesimo italiano. Effettivamente,
il discorso unitario affiora in tutti i
documenti, e quasi sempre con delle
accentuazioni positive; da una parte,
movimenti che noi continuiamo o
Novità Claudiana
Giorgio Tourn
CALVINO
e la Riforma a Ginevra
Pagg. 116, con 6 tavole fuori testo
e numerose illustrazioni nel testo.
L. 750. Claudiana, Via Principe Tom
maso, 1 - Torino.
stinatamente a chiamare « Sette », affermano che « nessima organizzazione cristiana può pretendere di contar
re tra i suoi membri solo dei cristiani autentici, nè di contenerli tutti»;
dall’altra, sia in seno a questi movimenti che in seno a chiese più ricche di anni e di esperienza si è ben
avvertiti del fatto che il problema
ecumenico è in realtà il problema del
discernimento tra la vera e la falsa
chiesa ; « Dove non c’è la Parola del
Signore — ci -viene ricordato con Calvino — non esiste l’unione dei credenti, ma una fazione di malvagi ».
Una unione organica ed esteriore
non ha nessun senso, se non è preceduta dalla concordia nella predicar
zione dell’Evangelo.
Con questa evangplica sobrietà è
possibile avvicinarsi senza paura alla
tematica unitaria del Congresso;
perchè, fatte tutte le debite riserve,
resta chiaro che l’unità dei credenti
non è solo un dono: è anche un dovere. g- b.
iiMiiiiiiimiiiiMiimiiniiiiii
Studenti cattolici collettano
per un istituto evangelico
Per iniziativa di un prete cattolico, ha
avuto luogo fra gli studenti degli Istituti
tecnici di Asti, una colletta in favore dell’Asilo Infantile Valdese « Il Redentore »
di Pachino.
Reduce da un incontro, avvenuto ad Agape questa estate. Don Alessandro Quaglia,
nella prima metà di dicembre, ha cominciato ad interessare i suoi allievi, presentando gli evangelici sotto un aspetto nuovo.
Mi è difficile essere più preciso, da^i che
non ho i resoconti delle lezioni di religione
tenute da Don Quaglia. Fatto si è che, contrariamente ad ogni aspettativa, in questo
nostro tempo in cui gli studenti sembrano
seguire la moda dell’ateismo e dell’indifferentismo religioso, i giovani allievi di Don
Quaglia si appassionarono all' argomento.
Poco alla volta, l’interesse intellettuale si
tradusse in una vera piccola crociata di rinunzie e di preghiere in favore degli evangelici.
In ogni classe due studenti furono incaricati di raccogliere le offerte. In una delle classi c’era uno studente evangelico e fu
nominato collettore. Sarei curioso di cono
scere Vesperienza di questo giovane fratello.
Quand'ero studente dovevo o nascondere la
mia fede evangelica davanti ai miei insegnanti ed ai miei compagni o soffrire per
la mia fede.
La crociata fra i studenti cattolici di
Asti si concluse con la settimana di preghiera per Tunilà della Chiesa e coll invio
al nostro Asilo del ricavato delle offerte :
Lire 105.000.
Sono lieto di partecipare ai nostri lettori
questa notizia. La proposta di accompagnare le preghiere per l’unità della Chiesa
con delle collette .'n favore dei poveri di
Chiese cristiane diverse dalla nostra fu avanzata, anni or sono, da un teologo evangelico, Oscar CuUmann. Non mi risulta tuttavia che delle Comunità evangeliche siano
arrivate al punto di collcttare per i poveri
di qualche parrocchia cattolica. A Don
Quaglia spetta quanto meno il merito di
essere fra i promotori di una gara di solidarietà fra cristiani italiani, i qualij^ nonostante le loro profonde separazioni teologiche. invocano lo stesso nome di Gesù.
S. G.
2
pag. 2
N. 11 — 12 marzo 1965
In missione negli Stati Uniti LA BANDIERA
Tappa a Sali Lake City [Utah], centro del movimento mormone: dove non ci sono Valdesi? DI LEPANTO
Alcuni anni dopo Tultinia guerra,
quand’ero pastore a Pinerolo, ricevetti la visita di alcuni americani, di
discendenza Valdese ma appartenenti alla « Chiesa di Gesù Cristo dei
Santi dell’ultimo giorno », generalmente conosciuti sotto il nome di
Mormoni. — Muniti di una autorizzazione concessa dal Moderatore Virgilio Sommani, essi intendevano visitare alcune parrocchie delle Valli Vaidesi, specialmente Angrogna, Torre
Penice, Prarostino, San Secondo di
Pinerolo e San Germano Chisone, allo scopo di microfilmare alcuni regi
stri parrocchiali di particolare interesse genealogico, e ora posso dire anche religioso, per un vasto gruppo di
Mormoni.
La « Chiesa di Cristo dei Santi dell’ultimo giorno » ha il suo centro religioso, amministrativo e culturale a
Salt Lake City, nello Stato delTOtah,
dove sono sceso dall’aereo il 4 febbraio, accolto da alcuni amici con i
quali ero rimasto in corrispondenza
ed ai quali avevo preannunziato la
mia visita, giustificata dal desiderio
di conoscere i discendenti Mormoni
di famiglie Valdesi del secolo scorso.
Afa eh! sono quosti
Mormoni ?
A questo punto sono forse necessarie alcune informazioni tanto sulla
Chiesa dei Mormoni quanto sulle vicende storiche che caratterizzarono
verso la metà del secolo scorso una
certa emigrazione valdese nel continente americano.
La Chiesa dei Mormoni non accetta di essere qualificata come Chiesa
Protestante, per quanto essa professi
una fede fondata sulla Bibbia ed accetti, accanto ad un’altra rivelazione,
l’autorità della Sacra Scrittura. Effettivamente quella Chiesa non è sorta
dal ceppo della Riforma Protestante;
è di origine assai recente, non è sorta
per rifqrmare una qualche chiesa
preesistente, sia essa cattolica o protestante. Essa pretende di restaurare
e di manifestare la vera Chiesa di
Gesù Cristoi, secondo la rivelazione
data da Dio Padre e da Gesù Cristo
il Figlio al giovane Joseph Smith,
nato nel 1805 nello Stato del Vermont.
In base a quella rivelazione Joseph
Smith sarebbe stato chiamato a diventare lo strumento della restaurazione della vera Chiesa; successiva
Culto radio
ore 7.40
DOMENICA 14 MARZO
Pastore Franco Giampiccoli
DOMENICA 21 MARZO
Pastore Sergio Aquilante
mente un personaggio celeste gli sarebbe apparso, di nome Moroni, per
annunziargli una ulteriore rivelazione. Moroni era l’ultimo rappresentante di un popolo vissuto sul continente
americano; nel V secolo avanti Cristo egli avrebbe sepolto in un certo
luogo i documenti storici e religiosi
di quel popolo e Joseph Smith avrebbe dovuto ritrovarli in una cassa di
pietra, su lastre d’oro, insieme con
alcuni oggetti noti sotto il nome di
Urim e Thumin, di cui parlano le
Scritture a proposito del culto d’Israe
le.
Joseph Smith, infatti, secondo le
credenze dei Mormoni, trovò quei do
cumenti, li tradusse e li fece pubblicare; essi sono conosciuti e diffusi oggi
su vasta scala sotto il nome di « Book
of Mormon », il libro dei Mormoni
Ho consultato quel libro una sera a
Pocatello, nello Stato dell’Idaho, dopo
averlo rintracciato insieme alla Bibbia in una camera deiralbergo. Esso
costituisce un documento fondamentale, insieme alla Bibbia, nella esistenza e nell’opera missionaria dei
Mormoni.
Sarebbe troppo lungo addentrarsi
nello studio della teologia di quella
Chiesa e non possiamo farlo in un
articolo del nostro settimanale (1).
Ci sono indubbiamente dei chiari
riferimenti alla fede dell’Antico e del
Nuovo Testamento. Gesù Cristo è
(1) Le edizioni Labor et Fides, nella loro
collana o Connaissance des sectes », hanno
pubblicato un volumetto di Charles
BrCtsch : Les Mormons ou Saints du Dernier Jour (L. 4.50).
Predioaxione mormone
olle Valli Valdesi...
Mi accorgo che dovrò necessariamente scrivere un lungo articolo a
questo riguardo e i lettori mi perdoneranno, anche se il direttore del settimanale protesterà! Per quali ragioni, infatti, ci furono dei rapporti nel
passato tra i Valdesi ed i Mormoni?
Sono costretto a rievocare un po’ di
storia valdese e lo farò nel modo più
succinto possibile.
Nel 1849 due missionari Mormoni,
uno dei quali, l’anziano ’Toronto, era
originario di Cagliari, partirono dagli Stati Uniti per compiere un’opera
missionaria nelle Valli Valdesi. Giunti in Val Luserna trovarono che quel
territorio rassomigliava alla valle del
Gran Lago Salato; vi s’insediarono,
pubblicarono e diffusero un opuscolo
in francese dal titolo « La voix de Jacob » e sul Vandalino di Torre Penice organizzarono la Chiesa dei Santi
dell’ultimo giorno, alla presenza del
primo convertito, un certo Jean Antoine Bosc di Torre Pellice, di poi
battezzato ad Angrogna. Nel febbraio
del 1852 seguirono alcune altre conversioni, fra cui quella di Jean Daniel
Malan, primo presidente dell’opera in
Italia. In quell’anno uno dei missionari venne espatriato dalla polizia
per aver dato un insegnamento teologico senza che sul suo passaporto ci
fosse l’indicazione « ecclesiastico ».
Intanto il gruppo dei Mormoni-Valdesi nasceva; ad Angrogna ve n’erano
18 e il primo emigrante verso lo Stato dell’Utah fu appunto Jean Daniel
Malan. Più tardi, nel 1854, ecco viaggiare verso il Nord America un secondo gruppo con Jean Bertalot e figli
di San Germano Chisone, Fil. Cardon e famiglia di Prarostino, Bartolomeo Pons e famiglia di Angrogna.
...ed emigrazione
valdese nell'Utah
considerato il Salvatore del mondo e
il fondamento della loro fede. I Mormoni praticano il battesimo e la comunione, per quanto in armonia con
la loro concezione di Chiesa. Per vari
anni, all’inizio, sono stati perseguitati
a motivo della loro fede. Joseph Smith
morì assassinato nello Stato dell’IlUnois all’età di 38 anni.
Cacciati o sospinti via da una città
aH’altra, i Mormoni giunsero finalmente nello Stato dell’Utah, nella pianura dove ora sorge la bella città di
Salt Lake City, circondata da montagne nevose, vicina al Gran Lago Salato. Con animo di pionieri, amanti
della libertà religiosa, sottoposti ad
un sobrio regime di vita morale, si
misero ad edificare la città e si estesero anche altrove. Al centro della città
Si trova il famoso santuario dei Mormoni, vasto e sontuoso edificio, centro della « Chiesa di Gesù Cristo dei
Santi dell’ultimo giorno ». I Mormoni
diedero grande importanza alla vita
sociale ed economica, oltre che religiosa; costmirono moderni edifici per
le scuole e per l’Università, centri per
incontri e manifestazioni di vita sociali, banche, una spendida sala per
concerti che ho visitata, unica al mondo, con un organo di 11.000 canne di
metallo ed una corale eccezionale (il
famoso Coro dei Mormoni), un complesso di 375 voci, tutti di coralisti
volontari, in una sala capace di contenere 9.000 persone.
La poligamia, un tempo comune tra
i Mormoni -anche per ragioni religiose
(necessità, di far partecipare una
famiglia alla comune salvezza) è ora
proibita dalla legge americana e dalla
Chiesa. La Chiesa non ha un corpo
pastorale; i laici dirigono la vita religiosa ed ecclesiastica e non sono remunerati per questa loro occupazione
straordinaria.
Giovani missionari laici si preparano ogni annoi per trascorrere a loro
spese alcuni mesi in altri paesi e condurvi un’opera missionaria. La pratica della decima è accettata dai Mormoni; inoltre essi digiunano una volta al mese, dal Sabato alla Domenica a mezzogiorno ed il prezzo' dei pasti
non serviti è versato alla chiesa. Ogni
città è divìsa in settori (wards) e a
capo di ogni settore c’è un episcopo
o anziano per la sorveglianza, la conoscenza e l’assistenza di ogni famiglia. Quante cose si potrebbero imparare dai Mormoni per lo sviluppo
della cura d’anime e della liberalità
cristiana nella nostra Chiesa! Difatti
la Chiesa dei Mormoni non ha problemi finanziari e nessun, membro
deve soffrire a causa della povertà o
di circostanze avverse. Penso' naturalmente alla nostra Chiesa Valdese,
alla tentazione costante di dimenticare la realtà vicina e quotidiana per
lasciarsi attrarre da considerazioni
che ci portano generalmente lontano
nel tempo e nella fantasia; e non
posso dimenticare l’esortazione dell’apostoio Paolo : « Facciam del bene
a tutti; ma specialmente a quei della
famiglia dei credenti », ben s’intende
anche a quei fratelli ed a quelle sorelle delle nostre parrocchie, spesso
ignorati, ma la cui presenza rimane
sempre un richiamo alla cura d’anime pastorale ed alla testimonianza
delTamor fraterno.
A Salt Lake City era stato organizzato un «Perpetuai Emigration Fund»
per aiutare gli emigranti verso lo Stato dell’Utah; sembra che vari Valdesi, oppressi in quel tempo da gravi
difficoltà economiche, si siano convertiti anche con la previsione di un
trasporto gratuito negli Stati Uniti.
I missionari americani scrivevano a
preposto delle Valli Valdesi: «i Santi
nelle Valli sono poveri e fedeli; le
prospettive sono buone, ma l'Evangelo non viene praticato nella pianura».
Ho l’impressione che la stessa difficoltà esista oggi per la nostra Chiesa !
Le condizioni defie Valli Valdesi,
subito dopo il 1848, erano enormemente depresse sotto l’aspetto economico.
Tuttavia il numero dei convertiti non
divenne molto grande. I Valdesi non
davario aiuto ai Mormoni ed ai convertiti; di questi alcuni tornarono
alla Chiesa Valdese per ricevere « i
cinque pani ed i due pesci » di evangelica memoria. Gradatamente il numero dei convertiti diminui. Nel 1867
si annovera ancora la famiglia dell’anziano Justet; più tardi vari convertiti furono scomunicati per apostasia o negligenza. Intanto erano
partiti per lo Stato dell’Utah Susanne Gaudin, Pierre Stallò, Marie Gardiol di Prarostino, Châtelain Pierre
di San Germano Chisone, Pierre Lageard.di Pinasca, Michel Beux di Pramollo ed altri. Nel 1900 una visita del
Dr. Daniel Richards alle Valli rimase
improduttiva. Non ci sono più Mormoni alle Valli, almeno a mia conoscenza; ci sono, e spero che vi rimarranno a lungo, dei Valdesi. E voglia
Iddio che essi siano veri credenti,
nella concretezza della loro vita!
Durante il mio sèrvizio quale Moderatore ho visitato molti gruppi
Valdesi all’estero: nell’America del
Sud e del Nord, in Francia, in Germania, nella Svizzera, in Inghilterra
e altrove. Volevo visitare anche i discendenti dei Valdesi nello Stato dell’Utah, ora Mormoni, ed ho avuto la
gioia di un felice incontro.
Discendenti mermeni
di famiglie valdesi
I signori Barker, padre e figlio, discendenti da una famiglia Malan, e
i signori Tanner, anch’essi in rapporto con i Malan, sono s'.:ati veramente
fraterni con me. Prima di tutto mi
hanno condotto alla « Genealogica!
Society » a mi hanno consegnato la
la genealogia dela mia famiglia fino
agli antenati del 1734! Dovevo proprio
venire a Salt Lake City per conoscerce
che François Rostan era nato a Frali nel 1734 e che subi moglie Suzanne
Grill era nata anche a Frali nel 1738 !
La Biblioteca « genealogica » contiene 6 milicni di dati familiari e 400
mila microfilms. Ho potuto leggere
sui film proiettori varie pagine dei registri di battesimo della Chiesa di
San Germano Chisone al tempo del
Pastore CarlC' Alberto Troni
La sera sono stato accolto ad una
cena di circa duecento persone. I
Mormoni non bevLmo caffè, tè, vino
o liquori; c’era acqua fresca e un ottimo cibo. Dopo il pa,sto ho rivolto
il mio messaggio ad una ampia riunione; erano venuti in molti anche
da Icntano ed ho proiettato varie fotegrafle delle Valli Valdesi e delle nostre Chiese in Italia. Sapevo che parlavo a dei Mormoni, ma intuivo anche la presenza di un passato e di
una storia di lotte e di fatiche. Ho
chiaramente confessato la mia fede
cristiana, e detto quaTera la missione
della Chiesa oggi e naturalmente anche della Chiesa Valdese. Gli accenni
alla sofferenza del passato e alla difesa della libertà di coscienza sono
stati apprezzati. Guardavo quei volti
di Mormoni americani ; c’erano dei
discendenti dei Bertoch, dei Beux,
dei Cardon, dei Châtelain, dei Combe
e poi altri: Gaydou, Jouve, Avondet,
Long, Rostan, Malan, Pons, Rochon,
Rivoire, Roman, Stallò e via di seguito.
Molti vennero a salutarmi; ad un
tratto ho avuto la sensazione che
non tutti fossero Mormoni tra gli intervenuti. Altri erano giunti da Ogden
una città vicina; una donna mi stringe la mano commossa e mi dice :
« Monsieur le Pasteur, moi je suis
presbytérienne!». Era la signora Bertha (Albertine) Reynaud Long della
Costabella di San Germano Chisone.
Era partita 45 anni fa dalle Valli Vaidesi e non vi era più tornata; sua figlia era con lei ed anche altri discendenti di famiglie Valdesi. Il marito
si chiamava Frank Long ed una sorella, Jenny Long Martinat, vive a
Torre Pellice se ho ben compreso.
Quella donna non se ne sarebbe
più andata... ed io volevo e dovevo
salutare altre persone. Ho' parlato anche « patois » con lei ed aveva le lacrime agli occhi. Giunto a New York
ho trovato una bella lettera in francese ; « Il y a 50 ou 55 ans que le Pasteur David Bosio était venu ici... il y
avait ici une petite église Vaudoise...
j’habite seule, j’ai ma maison tout
près de l’église presbytérienne, je visite mes enfants souvent... je regrette
bien de ne pas avoir vu dans les projections l’église de St. Germain et
les maisons et les villages, la Combina était la maison de mon mari...
J’espère de tout mon coeur que le
peuple Vaudois aura encore la même
foi et force de leurs ancêtres, les Vaudois doivent se garder des vaines promesses (des Mormons!), les Vaudois
sont mieux, c’est la vérité... et j’ai
moi même regretté d’être venue dans
TUtah. Que Dieu bénisse le peuple et
l’EgUse Vaudoise que j’ai toujours
chéris ».
Potrei terminare con questa citazione e questo augurio ; ma desidero ancora aggiungere alcune parole.
Conservo un ricordo gradito di quegli incontri e dell’accoglienza ricevuta dai Signori Barker e Tanner. Indi
pendentemente dalle concezioni teologiche per varie ragioni diverse, ho
sentito il vincolo deH’amor fraterno
e un profondo interesse per la storia
valdese. Mi hanno accompagnato all’aeroporto e mi hanno abbracciato!
•k
E penso alla responsabilità della
nostra Chiesa verso le migliaia e migliaia di Valdesi lontani. Forse la
Chiesa Valdese ha sottovalutato Tesigenza di un pro'fondo legame spirituale e storico tra coloro che Dio le ha
dato, anche se la loro fisionomia spirituale non è sempre chiaramente visibile. La Chiesa Valdese deve riprendere quei contatti e deve riacquistare
una più vigile respcnsabilità : chiesa
e non setta o gruppo etnico e regionali,
ático, aperta e disponibile per il sei'vizio degli uomini e del Signore dovunque nel mondo. « Chiesa Valdese »
con la sua configurazione umana e
storica, ma anche con i doni che il
Signore le ha largito', con la sua vocazione evangelistica ed ecumenica.
Chiesa che si preoccupa di essere se
stessa, con il suo volto e con la sua
confessione di fede, ubbidiente al Signore e zelante nelle opere buone.
Chiesa , che ha un passato ed un presente non facilmente cancellabili;
che, nella sua testimonianza di oggi,
se rimane fedele, può recare un prezioso contributo, fra tanti altri, alla
testimonianza della Chiesa Universale. Ermanno Rostan
La Curia vaticana non finirà davvero
mai di strabiliarci per la sua inesauribile
e sagace fantasia diplomatica! Il 5 marzo,
al ministero degli esteri della Repubblica
turca, in Ankara, TInternunzio apostolico
mons. F. Lardone ha consegnato al ministro Hasan Esad Isik la bandiera turca conquistata nella battaglia di Lepanto e conservata finora, inquadrata, nella sagrestia
della basilica romana di S. Maria Maggiore.
Il Pontefice ha accompagnato la restituzione del cimelio con un « breve » apostolico
in cui sottolinea i più stretti rapporti con
il governo turco curati dalTarcivescovo Angelo. Roncalli e dal pontefice Giovanni
XXIII e ricorda con compiaciuta gratitudine 1 omaggio di una scorta aerea offerta a
Paolo VI quando sorvolò il territorio turco
al rientro da Bombay, quasi conferma della stima universale per Topcra di conciliazione e di pace svolta universalmente dalla
sede ' apostolica.
K L Osservatore Romano » del 6 marzo
commentava : « Non possiamo non rievocare al riguardo le parole che Giovanni XXIIl.
nel 19.61 - nel primo centenario della
unità ^ rivolgeva al Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana
che si era recato a rendergli omaggio. Slin
rando la ricorrenza centenaria con la delicatezza di tocco che gli eri abituale, ii
Papa accennò alla « storia che tutto veL:
e tutto svela ». Guardando al passato ne-.
suno pensa di snaturarne la realtà; scnoi.
che, nella prospettiva dei secoli, i parlie.
lari concorrono a formare un panorama gnerale in cui la Mano che regge le soi'i
dell umanità si manifesta in modo più \
sibile. Restituire un cimelio preso in b:; ■
taglia non offusca il significato e la gioì .i
di un antica vittoria c meno ancora discoli ,
sce la generosità di coloro che, quattro
coli or sono, offrirono la vita alTombra >!i :
grande stendardo sul quale dominava la i
gura del Cristo crocifisso. Significa solo >
lontà sincera di pace, fede nella buona v
lontà, speranza che un discorso fondato
questa base, in reciproco e leale rispei'
possa in tutti ravvivare la coscienza e
valori supremi. In questo spirito e c
questa intenzione, nella persuasione che
nica sia la vera religione, e cioè quella ei
stiana. Paolo VI offre il dialogo nella si' :
prima Enciclica ai credenti in Dio ».
Dunque .si rispolverano anche i veci'
cimeli bellici, e in nome di un nuovo, b
più sottile e sagace imperialismo, si restiti:
sce una bandiera strappata ai nemici y
ehi?) dai « crociati ». Dietro la facciata (■■. .
benigno moto riconciliatore, una precisa v-i
lontà di direzione spirituale e di influcn,
diplomatica. Che la nostra non .sia interpn
tazione maligna e tendenziosa è dimostra!'!
chiaramente dal corsivo surriporlalo <ì '
quotidiano vaticano: una volta di più,
elude decisamente quella che avrebbe poi:
to anche essere un’occasione di confessimi
di peccato: anzi si ribadisce « il significa! ■
e la gloria » del sacrificio di coloro che
cc offrirono la vita all’ombra del grand
stendardo sul quale dominava la figura di '
Cristo crocifisso », senza la benché minim
sensibilità per il carattere blasfemo deli:
croce sugli stendardi militari (dalle aquii
legionarie di Costantino alle bandiere de
erociati e dei templari, e oltre), come oge
sui manifesti e le schede elettorali. Comi'
volercene, se non crediamo alla realtà d
questo (( dialogo »? g. c
tiiiiiiumiiiimmimiiiiiiiiifiiiMiiinuiiuiitiit
musica
ASTERISCH
Abbiamo letto una frase alquanto gustosa su Cappella Sistina (Roma, Dicembre
1964) in cui Teditoriale, sostenendo la validità del repertorio musicale liturgico cattolico. commenta: «il tutto musicalmente assai più pregevole del chltarrismo sentimentale e del cantautorismo pseudoliturgico di
altri paesi ». Bene avrebbe fatto l'autore di
queste righe a precisare che non tutto nella
musica liturgica airestero è chitarrismo, ed
a .spiegare .se per caso alludeva a certa musica in voga nel campo protestante; ma
tant’è, pigliamo per noi quanto ci spelta e
chiediamoci in coscienza se tanta parte del
repertorio liturgico pioteslante vigente oggi
ancora in Italia (e non solo alFestero) non
sia purtroppo degno dei fioriti epiteti del
quaderno d'informazione Cappella Sistina. E'
davvero da sperare che molti capiscano
quanto poco dignitoso .sia, nei riguardi della
presenza evangelica nel nostro paese, il volto
musicale con cui si pj esentano i nostri libri
liturgici e le nostre funzioni sacre : canzonetlismo e sentimentalismo poco o nulla han
da vedere con l'adorazione del Dio creatore,
con Tamore di Cristo, con rinvocazione allo
Spirito Santo; giacche questi sono in primo
luogo gli oggetti della testimonianza evangelica per mezzo del canto sacro.
* In questi ultimi anni sono stati pubblicati vari innari evangelici di lingua italiana, di varia tendenza quanto al contenuto
come riguardo all’indirizzo estetico; da diversi anni ormai è uscito Tinnario dell'AMEI (Missione autonoma ballista de La
Spezia) ricco di molti cantici di tipo revivalistico anglosassone, non privo però di corali
di Bach, probabilmente ad uso dei cori; di
tendenza « classica » è l’innario Salmi e Cantici edito nel 1961 dal Colloquio Engadinaalta-Bregaglia-Poschiavo, accuratissimo tipograficamente, rispettoso della forma originale
delle melodie, coi testi non sempre di valore
pari alle musiche. E’ attualmente in corso la
revisione dell'innario delle chiese italiane
dei Fratelli, la cui ultima edizione risale,
salvo errore, al 1938. Si avvia alla conclu
sione il complesso lavoro della commissione
per il nuovo Innario Cristiano che, èdito dal
Consiglio Federale delle Chiese evangeliche
in Italia, dovrà sostituire l’Innario Cristiano
pubblicato nel 1922, oltre 40 anni fa.
* Durante i giuochi olimpici di Tokyo fu
adottato per salutare le vittorie elvetiche la
musica del cosiddetto « Salmo svizzero »
(Quando bionda aurora), anziché quella de!
-nolo inno nazionale elvetico « Rufst du.
mein ^^aterland », che ha la medesima melodia deH’inno nazionale inglese (cfr. Innario Cristiano 1922, n 247). La deduzione
che Tinno fosse stato sostituito è stata confermata da una nota di Epoca, secondo cui
è ora stato rivolto un appello dal Parlamento svizzero ai cantoni, chiese, e società musicali, perchè esprimano il loro « competente
parere » su un eventuale terzo inno, di minor difficoltà tecnica e adatto ad esser cantato nelle tre lingue ufficiali della Confederazione Elvetica (Epoca n. 743). Possibile
che l’Italia, dalle altissime tradizioni musicali, sia destinata .id essere rappresentata
musicalmente da inni, diciamo cosi, alquanto
infelici esteticamente, senza possibilità di sostituzione?
* Ricordiamo a pastori e direttori di
corali delle Valli Valdesi l’esistenza dell’archivio della Commisione Canto Sacro. Esso può essere consultato per la ricerca di
cori e canti religiosi e profani o popolari,
con indubbio profitto; ma renderà maggiori
servizi se i direttori di corali saranno tanto
gentili da inviare una copia di ogni brano
eseguito dalle rispettive corali durante l'anno. E' chiedere troppo? (L’Archivio è aperto presso la Biblioteca Valdese di Torre
Pellice il lunedi e il giovedì dalle 16 alle
18).
* Invitiamo chi ha notizie e segnalazioni che possono interessare i lettori a vole«*ne inviare un cenno (o anche ritagli di
giornale, ecc.) alla redazione. Grazie!
F. C.
3
12 marzo 1965 — N. 11
pag. 3
Andare con Cristo^ nel mondo
(non è cosa facile)
Un lettore da Milano:
(( ... con le armi di Giustizia
a destra e a sinistra ».
II Cor. 6: 7
Egregio Direttore,
viva apprensione ha destata nel
mio animo la lettura di una notizia
apparsa sul n. del 5 febbraio, riguardante il cullo domenicale tenuto in
due fabbriche occupate dagli operai in
isciopern. riportata anche dall’organo
ateo-marxista « L’Unità ».
Comprendo perfettamente la legittimità e la necessità di ricorrere alTarma dello sciopero nell’intento di
migliorare le condizioni sociali dei
lavoratori quando non si possa raggiungere io scopo con mezzi più pacìfici. Comprendo ed apprezzo pure
la solidarietà con chi soffre.
Ma lutto ha un limite, per cui non
posso capire, in questi tempi, gli scioperi contro i licenziamenti, non voluti certamente dagli imprenditori
(vedi le risposte date in questi giorni
dal ministro Medici alle interpellanze
in proposito), bensì provocati dalla
attuale disastrosa politica economica
svolta dal nostro governo. Tornerò più
tardi su ciò.
So]jrattutto non posso capire l’occupazione delle fabbriche, qualunque
ne sia la motivazione. So che queste
parole possono essere gradite ai lavo1.Itoli nonché a certi mestatori, tutta', i.. siamo Cristiani e come tali dobbiamo sempre agire, anche nei conÍJ de. nostri stessi nemici (Matti,. .1. .5(1-48). Quelle fabriche sono
ptoimcid pmata e la loro occupazion. J..ppji,.--enta il sequestro, sia pur
le iipuranco, di beni altrui. Da qui
!.. .n.a meraviglia nell’apprendere che
pasrofi hanno avallato con la loro
< u/a un azione cosi decisamente
ah. Quali parole hanno dette queiiaslori a quegli operai? le paglie piacciono a Dio o quelle
piacciono agli uomini? hanno rialo ciò che Paolo disse ai Tessalo (I Tess. 2: 4)?
paila anche della riunione del
-o pastorale durante la quale è
Í tenuto quel sindacalista marxinoto negli ambienti evangeiisi^tono in Italia altri tre sincbif.ati dei lavoratori: C.I.S.L. - U.I.L.
■ come mai, per così gravi
motivi nonché in ogni altra occasioni . non Si e sentito anche il parere di
qcesi,! altri organismi? dato che il
tcenifo dei competenti in mautile. Forse che le
Cl; '-c Evan.Hcliche italiane sono dìvtw. jie faziose e di parte rossa per
di mu.''
L infatti evidente negli ambienti
evaui;ehui una certa tendenza a poliiK.i,^./,«m; le Chiese con indirizzi sinl^. tursi. Anche essi quindi seguono
la moda di questo nostro tempo! Ma
Cii.-iu CI mise in guardia dal servire
a uuc padroni (Matteo 6: 24) e siccome nulla ci autorizza a credere che
i marxisti, di qualsiasi specie, siano
passali al servizio di Cristo contro Taffermazione di certi politicanti che vogliono o hanno voluto rassomigliare
di
P'
ili
si;
ro.o
cJì''
core
h '
Slii
lu
Cristo a Marx, occorre stare bene in
guardia per non farsi irretire dai
lupi Iravesiti da agnello ed essere
sempre ben certi di stare daUa parte
di Cristo in\ece che dalla parte di
Mammona.
E naturale che il ragionamento
vale anche per qualsiasi altra tendenza politica.
INella dottrina Pentecostale si legge : « Le Assemblee di Dio sono al
di sopra ed al di fuori di ogni competizione e movimento politico, dai
quali si astengono sollecite soltanto al
ministerio del Regno di Dio ». Tutte
le « (^hiese » seno «Assemblee di Dio»
quindi tutte le Chiese dovrebbero
ricordarsi di essere sollecite soltanto
al ministerio del Regno di Dio ed il
Regno di Dio non n di questo mondo.
E dovrebbero ricordarsi ciò non tanto
perchè lo chiede una dottrina invece
che un’altra, ma perchè così vuole
Dio stesso. Non fu Cristo che ci insegnò a non confondere le cose di Dio
con quelle della politica (Matteo 22 :
21)?
Come, dunque, si può concepire e
giustificare questo nuovo indirizzo che
serpeggia negli ambienti evangelici?
Ed ora, per concludere, mi sia con
cesso di spendere ancora qualche parola sulla attuale situazione economica in Italia.
Dalla riunione di cui s’è già parlato
è scaturito un problema vecchio di
anni, che era ormai morto e sepolto
da almeno un decennio. « L’Automazione». E’ probabilmente da quando
Watt inventò A motore a vapore (1780)
che si parla di tale argomento, ma
è solo in questo dopoguerra che il comunismo in Italia ne fa una leva di
propaganda politico-sociale.
L’affermazione fatta riguardo ai
gruppi finanziari, « che ovviamente
tendono a semplicemente sostituire la
mano d’opera con la macchina», affermazione di pretta marca marxista, è
talmente assurda e priva di buon
senso che non torna conto cercare di
confutarla. Basterà dire che la crisi
economica attuale è pressoché esclusivamente italiana (Vedi le statistiche
in proposito); si verifica cioè proprio
nell unico paese, i. nei pochi paesi,
in cui Tautomazione è ancora piuttosto arretrata rispetto agli altri paesi.
Si deve anche aggiungere che, malgrado ravviarsi delle industrie italiane verso l’automazione, la disoccupazione in Italia era andata scemando emprc più fino all’avvento del
centrosinistra, il contrario dicasi per
la situazione economica che era andata migliorando fino al 1961 ed è
ora quella che tutti sappiamo.
Dove sono da ricercarsi le cause
della nostra crisi economica?
Prima del 1962, anno d’inizio della
crisi in Italia si seguiva una politica
economica ispirata da un economista
illustre : Luigi Einaudi, in seguito si
è voluto invece, con Tinizio del nuovo
corso, seguire una politica economica
di ispirazione socialista.
I risultati sono stali; il clima di
sfiducia e di panico che ha invaso
l’iniziativa privata, specie in seguito
alla inopportuna nazionalizzazione del
Tenergia elettrica; Telimiiiazione del
risparmio aziendale, causata dalTindiscriminazione degli aumenti salariali;
l'aumento dei costi di produzione;
l'aumento dei prezzi; l'aumento della
disoccupazione e cosi via.
Non è quindi con gli scioperi che
si può sanare Ja situazione economica
d’oggi, che è dannosa non solo per i
lavoratori, ma anche per gli imprenditori e quindi per tutto il paese;
bensì con una sana politica economica, impostata da tecnici e non da dilettanti che giocano a fare gli economisti.
Con tutto questo esiste della gente
che vuole ancora andare a sinistra.
Esiste gente negli ambienti evangelici che vuole andare a sinistra!
Non è meglio andare con Cristo?
Severino Storti Gajani
Pubblichiamo volentieri questa lettera, da cui dissentiamo, fiduciosi che
ci si darà atto della piena e fraterna
libertà di dibattito fra noi.
Chi ci segue, sa che dissentiamo sul
fondo stesso del problema e che non
crediamo possibile che i credenti e le
chiese siano totalmente « al di sopra
e al di fuori di ogni competizione e
movimento politico », senza che, peraltro, questo impedisca loro di essere
a solleciti al miiiisterio del Regno ».
i( ÌSel mondo ma non del mondo », significa per noi piena libertà di movimento e d'impiego, alla condiziune
unica ma determinante che la propria norma resti la vivente Parola dt'l
Signore, ascoltata nella comunionr (c
anche nella discussione) della chiesa,
e non una parola ^eterna".
Venendo al problema particolare, è
un po' avventato giudicare la situazione determinatasi nelle Valli Vaidesi {di quella si trattava) in modo
troppo generale e dalVestenio: si tratta di problemi inseriti certo in un
quadro generale, ma con caratl(>risti
che locali che occorre conoscere bene.
Direi poi che prima di fare il processo
alle intenzioni, occorrerebbe sapere
esattamente che cosa i nostri pastori
hanno detto agli operai ai quali si
rivolgevano: quello che posso assira
rare è che non sono nè l'uno nè Pel
tro <(. sinistrorsi » o filomarxisti. ;
direi che proprio per questo il lor.
moto è stato genuinamente pastorale.
L’occupazione delle fàbbriche è indubbiamente un atto (( illegale »: ma
è necessario ricordare quanto sia convenzionale il concetto di « legalità y>?
Quanto alla presenza esclusiva di
un sindacalista CGIL alla riunione
del Corpo pastorale delle Valli preciso che sulle controversie locali valligiane, le varie organizzazioni sindacali
hanno fatto pienamente corpo.
E vero che l'automazione non è
un fatto nuovo, ma lo è relativamente
da poi, almeno in certi settori, e proprio per questo la crisi è più acuta
nel nostro come in altri paesi meno
sviluppati. Mi pare però contestabile
che la crisi attuale sia totalmente circoscritta a questi paesi: torno ora da
un giro nella Svizzera occidentale, in
una zona da tempo fortemente specializzale e tecnicizzata (industria oro
logiera), eppure anche là comincia a
sentirsi la forte concorrenza, ad es..
giapponese, che può ancora fruire di
ana manodopera meno cara (com’è il
caso, ad es., dei tessuti grezzi di alcuni
paesi africani, per ciò che concerne
d seiiore tessile che interessa particolarmente le nostre vallate alpine):
del resto, le restrizioni aU’immigraparticolare i rinvìi alla terra
d origine non possono, almeno in alcuni casi, essere assimilati a veri licenziamenti? La rivoluzione tecnologica in atto, più o meno fortemente
risentita a seconda dei paesi, avviene
parallelamente alVaffaccarsi alla ribalta dell’economia mondiale di forze lavorative a buon mercato nelle giovani
nazioni che avviano la loro industrializzazione: questa concorrenza va tenuta presente in ogni valutazione, e
d altra parte l accordo con queste nuove forze spiega la lotta senza quartiere delle grandi potenze per mantenere la propria egemonia economica.
Il centro-sinistra, capro espiatorio.
Indubbiamente, a cercare di tenersi
in due staffe s: combina poco, e il
nostro governo ne ha dato ampiamente la prova. Ma davvero è tutta
colpa di quei senza Dio della gente
(.< a sinistra », se la situazione è quella
che è? davvero l’altra parte ha le
mani nette di queste tensioni? si giustifica sul piano morale — che è
quello su cui Lei si pone — il « panico » a cui accenna? Credo di aver
detto varie volte — e proprio nelVarticolo incriminato — che occorre
una solida, scientifica impostazione
' dell’economia, e che questa non deve
essere asservita a posizioni ideologiche preconcette (criitea che talvolta
si può senz’altro muovere a organizzazioni sindacali). Ma chi chiede agli
altri deve, quanto più alta è la sua
responsabilità, essere capace di una
tanto più elevata dedizione: forse è
vero che entriamo in un periodo più
difficile per la nostra economia — indipendentemente da ogni « cattiva volontà » — ed è possibile che a tutti
si richiedano sacrifici, ma è allora necessario che la naz'ione senta, non a
parole ma a fatti, di essere solidal> mente impegnata in questa stretta di
\ cinghia di fronte a un ideale del he: nessere che negli anni grassi è stato
sbandierato e predicato da chi aveva
ogni interesse {immediato e privato)
a divulgarlo.
Vuol dirmi, per favore, che cosa
significa realmente « andare con Cristo »? ci si andava, finora, cioè fino
al momento in cui a parecchi è parso
giusto andare a sinistra? Abbiamo in
diversi espresso le nostre riserve, a
più riprese, verso un « sinistrismo »
cristiano che costituisca una scelta definitiva e radicale, un’adesione appassionata non più padroneggiata dalla
« norma » evangelica, un moto che
può ancora avere forti colorazioni cristiane, ma non essere più determinato
dal solo urgere del Regno di Dio.
Tuttavia un’Erangelo che in qiudche
modo consacri l’ingiusto e discriminatorio status quo è un Evangelo che
non ha più alcuna autorità e alcuna
tensione, che non scuote i soddisfatti
e non ridà speranza agli sfiduciati, nè
un contenuto solido e nuovo alle speranze illuse 0 egoistiche. Non è davvero così semplice ’’andare con Cristo’': ma è quello che tutti noi, a volte in modi diversi ma serbando la comunione fraterna, cerchiamo di fare,
fra molti errori.
Gino Conte
Un’insegnante mette
i punti sulle i
I na lettrice, da Torino:
Caro Direttore,
Le sarei molto grata se volesse
coiuedermi un po’ di ospitalità sul
Suo giornale per rettificare e completare alcune affffermazioni contenute nell’opuscolo del 17 febbraio
dedicato alle scuole valdesi e pubblicato dalla Società di Studi vaidesi.
Pagina 2 : La Facoltà valdese di
teologia non è frequentata attualmente da studenti battisti (lo è stata
in passato); i battisti provvedono
alla formazione dei loro pastori presso la Scuola teologica di Rivoli.
Pagina 6: L’insegnamento supplementare facoltativo della lingua francese non è stata affidata alla Tavola
dall’autorità scolastica; questa ne è
anzi la responsabile dal punto di vista organizzativo e didattico, mentre economicamente ne sono responsabili i Comuni.
Pagina 7: Si parla di scuole sussidiate a private », il che è un nonsenso, perchè l’istituzione e il finanziamento di queste scuole sono a
carico dei Comuni (con l’aggiunta
di un piccolo sussidio statale a fine
anno).
Pagina 8: Sarebbe stato utile inserire anche un capitoletto sulle associazioni degli insegnanti valdesi invece dei pochi e vaghi cenni in questa pagina. Non è certo possibile
riprendere qui a fondo Targomento
ma vorrei «olo ricordare che nel
1874 sorse la A.P.E.I. (Associazione
pedagogica evangelica italiana), che
organizzò da quella data e fino al
1923, 48 Conferenze pedagogiche e
che pubblicò perfino dal 1876 al
Grazie^
Giorgio Tourn
Una lettrici, da Milano:
Le brevi meditazioni del Pastore
Giorgio Tourn sono veramente preziose. Non sarebbe possìbile rileggerle, raccolte in un volumetto?
Grazie Ginetta Manfredi
Abbiamo infatti in programma una pubblicazione che in qualche
modo rappresenti un ’’Più presso a
Te, Signor” scritto ai giorni nostri
(fermo restando il valore del ’’classico” di G. Rostagno). Le meditazioni del Past. Tourn sono gelosamente conservate a questo scopo —
sicuri che sono in molti ad apprezzarle — e... dipenderà dal futuro
se ci si limiterà ad una breve raccolta 0 se, forse in collaborazione con
un paio di altri colleghi, potremo
avere un’edizione moderna di meditazioni bibliche per ogni giorno
dell’anno.
1878 il giornale « L’Educatore evangelieo » (niel 1878 costava due
lire e aveva sedici pagine!). Interessante, come panorama delle teste di ponte valdesi nell’evangeli«zazìùiie, è citare Je località da cui
provenivano in quegli anni i relatori delle Conferenze pedagogiche ; oltre naturalmente ai maestri delle
valli vi erano quelli delle scuole
valdesi di Susa, Torino, S. Fedele,
Trausella, Guidizzolo, Genova, Livorno, Firenze, Roma, Napoli.
E per parlare del presente dopo il
passato, mi pare sarebbe stalo doveroso almeno citare T« AICE » (Associazione Insegnanti Cristiani Evangeliei) che dal 1949 ad oggi riunisce
un buon numero di insegnanti evangelki di ogni ordine e grado e si
adopera ad affiancare la loro opera
anche tra la popolazione delle Valli,
a favore della quale, in particolare,
è volta la sua ormai decennale iniziativa delle borse di studio per allievi-maestri valdesi.
Pagina 21: L’affermare che le
scuole materne statali si stanno generalizzando, è per lo meno frutto di
ottimismo, perchè la legge relativa
è appena stata approvala, ma ehi
non sa che — in Italia e soprattutto
su questo tasto — tra il dire e il
fare... Piuttosto vorrei aggiungere
alle citate tre scuole materne valdesi della Val Pellice, quelle di San
Germano Chisone e di Pomaretto e
quelle nel cosiddetto « campo di
evangelizzazione » di Napoli, Orsara di Puglia, Cerignola, Palermo,
Pachino e Riesi le quali, per il coraggio con cui procedono in mezzo
alle difficoltà e per la bella opera
di testimonianza che compiono, ben
meritavano di essere citale sull’opuscolo e di essere qui ricordate ai lettori del giornale
Pagina 22; Tra gli istituti secondari (statali) di Pinerolo sono citali rOnarmo e l’Aurora, che sono
semplici corsi di specializzazione
privali, gestito il primo dairEnie
omonimo (cattolico), mentre il secondo è una scuola privata di stenodattilografìa.
In conclusione sarebbe stato auspicabile una trattazione più precisa
e completa, data Timportanza dell’argomento, per la prima volta presentato al pubblico valdese e sotto la
responsabilità della Società di Studi
Valdesi.
Ringraziando
Evelina Pons
ABBIAMO
RICEVUTO
Fiori in memoria di Ester Moreno,
per Asilo dei Vecchi di Luserna San
Giovanni: Renata Jalla Turin (Torre Pellice), L. 1.000.
Per evangelizzazione (alla Tavola
Valdesei, N. N. in memoria di MUca
Falchi V. Cornelio, L. 15.000.
IN MEMORTAM
Il libro della settimana
L'autore di questo libro è una personalità
ben nota negli ambienti ecumenici; a lei si
deve un libro molto significativo, tradotto
anche in italiano negli ultimi anni, che rappresenta sotto certi aspetti il risultato di
molti studi biblici, di molte ricerche nel
campo della Sacra Scrittura : « Le dessein
de Dicii », tale è il titolo dell’opera, espone
la storia biblica dalla creazione all’apocalisse
come un grande piano voluto da Dio per la
salvezza dell’uomo. Grande è stata i’influenza di questo volume sulle generazioni di studenti in teologia degli ultimi anni e su molti
laici desiderosi di leggere la Bibbia con una
guida. Anche il volume che presentiamo oggi rientra in questa categoria di opere divulgative, semplici, chiare in cui sono offerti
ai lettori interessati ai problemi biblici spunti di riflessione e idee. Argomento, lo dice
il titolo, sono le tre lettere apostoliche note
come epistole di Giovanni. Da questo testo
biblico l’autrice ha ricavato 5 studi preceduti da un’ampia introduzione in cui espone i termini principali dello stile giovanneo,
i concetti fondamentali del suo scritto, alcune questioni generali concernenti ì lettori a
cui era indirizzato. Gli studi costituiscono
la parte più interessante del lavoro; senza
penetrare in una esegesi dettagliata dei singoli versetti ma accennando solo ai pensieri
fondamentali del testo, l’autrice imposta i
problemi e con una serie di domande finali
conduce i lettori alla ricerca di una attuazione pratica.
Il volume dimostra quanto sia feconda
una ricerca comune della verità biblica e
COMUNICATO
Una iniziativa
preziosa
Borse di studio sono offerte a
signorine Valdesi, dai 17 a 30
anni di età, in possesso di diploma di Licenza Media Inferiore, interessate alla carriera
infermieristica. Scrivere alla :
Libreria Claudiana, S. C. - Via
Principe Tomaso, 1 - Torino.
Un’agile guida
alia Epistoie giovanniche
quanto siamo lontani dalla lettura individuale della Scrittura; quanto dovremmo essere lontani da una lettura esclusivamente
individuale. Sempre più si va facendo necessario questo studio in gruppo, questa volontà
di aiutarsi reciprocamente, sia pure sotto la
guida di persone esperte, nella scoperta della volontà di Dio. Una via appena aperta in
cui la nostra Commissione biblica potrebbe
incamminarsi profìcuamente.
Giorgio Tourn
&UZANNE DE DIETRICH: Les Epì
tres johanniques. Bref commentaire
pooir groupes d’études. Labor et Fides, Genève 1964, pp. 72, L. 900.
Ester Horeoo
...ecco l’albero insigne, a' cui radici
Già balenava il lampo di una scure...
...eravamo insieme a guardare il pino che
fra poco sarebbe stalo abbattuto, stroncato
per sempre! Sentivamo un misto di pena,
di rincrescimento, perchè un qualcosa di
vivo se ne andava, anche se Talbero era
secco. Non lo avremmo più veduto quale
sentinella alTerta, impassibile al soffiar dei
venti, alle pioggie, alla neve, dritto, pronto
a raccogliere sui suoi rami Tallegro cinguettio degli uccelli.
Eravamo insieme ad assistere alTultimo
atto. Io pensavo; «cosi, come noi, prima
dritti per il nostro cammino... poi più
nulla... stroncati! ». Cercavo di leggere sul
viso di Lei, magro e un po’ triste, se il
mio pensiero era il suo, ma mi parve di
non scorgerlo perchè anche con la sua
bella età di 88 anni era attaccata alla vita,
quella vita dedicata ai lavoro, senza ombra
di stanchezza per gli altri.
Guardavo la mia compagna ma non
pensavo certo che, dopo pochi giorni Lei
se ne sarebbe andata via per sempre!
E fu cosi che quel mattino all’annuncio
che la Signorìn.a Ester Moreno si era spenta, rimasi lì, senza pensare a nulla, come
se improvvisamente fossi stata circondata
da un vuoto... e il vuoto c’era!
Non la vedremo più, non la sentiremo...
silenzio nella sua camera... silenzio nei corridoi... il suo silenzio!
Per quelli che la conobbero e la stimarono sapranno bene imìtarLa, per quelli
che Thanno conosciuta poco, come me, resterà il ricordo della Sua adamantina tempra, de! suo esempio di virtù, di dolcezza
e di calore cristiano.
Clara di Felino
L’eresìa di tra Dolcino
NelTinverno 1306/07 una strana vicenda si stava svolgendo nelle montagne del Biellese: sopra Trivero, alcune centinaia di eretici, assediati
dalle truppe agli ordini del vescovo
di Vercelli, stavano conducendo Testrema lotta contro il canonico e contro la fame, e soprattutto contro quest’ultima: dopo un memorabile assedio, le posizioni ereticali furono sgominate, gran parte dei « ribelli » furono uccisi o fatti prigionieri, e tra
questi. Fra Dolcino, sua moglie Mar
gherita e Longino da Bergamo. Qualche mese dopo, in una piazza di Vercelli gremita di folla ansiosa ed eccitata, i tre salivano al rogo, prima la
donna, sotto gli occhi dei compagni,
e poi gli altri due, previo ogni estremo tentativo' di persuasione ad abiurare l’eresia, secondo l’uso del tempo
con tenaglie incandescenti.
Chi fosse e cosa volesse l’eretico Fra
Dolcino ci viene esposto con rigoroso
metodo scientifico in un recente volume dello studioso Eugenio Anagnine
(Dolcino e il movimento ereticale all’inizio del Trecento, La Nuova Italia, Firenze 1964, pp. 288).
La congrega o setta o eresia degli
apostolici era stata fondata da Gherardo Segalello di Parma; e nonostan
te il rogo che chiuse la sua vita, le
sue idee che null’altro volevano se
non un ritorno della chiesa alla semplicità evangelica ed apostolica, furono meditate e diffuse da Fra Dolcino,
un novarese assetato come tanti suoi
coetanei di ima religiosità più pura,
semplice e pro'fonda di quella della
chiesa corrotta del suo tempo. Sulla
eresia dì Dolcino molte opere sono
già state scritte; quella dell’Anagnine muove dall’intenzione di dare alTeresia degli apostolici l’interpretar
zione più reale e aderente al vero, in
cui sparissero le teorie « sociali », quelle partigiane degli storici cattolici,
quelle troppo dottrinarie.
Possiamo dir© che egli riesce abbastanza; sullo sfondo del movimento
ereticale di cui era impregnata tutta
;a società del tempo e delle esigenze
di rinnovamento che ne turbavano la
pace confessionale, si muove assai
chiara la ricostruzione psicologica e
storiografica del fronte eretico, e viene messa in giusta luce la fede incrollabile sua e dei seguaci; vengono
anche analizzate e studiate coscienziosamente le « deviazioni » dell’ultimo periodo, come il comimismo militare, le rapine, le ruberie.
Interessante piertanto la rievocazione di Fra Dolcino, strano pensatore,
un po’ anarchico, mosso ad un tempo
da esigenze di rinnovamento religioso e di rivendicazioni sociali, assillato
dalle aspirazioni mistiche come dai
sogni politici. A. Armand-Hugon
CAMPEGGI
INCONTRI
VACANZE
La Rocciaglia
FORESTERIA VALDESE
PENSIONE
Fra del Torno ( Angrogna ]
Informazioni :
Guido Pasquet - Torre Pellice
Guido Ribet - C.so Francia 80
Torino
4
pag. 4
N. 11
12 marzo 1965
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
S. GERMANO CHISONE
Le notizie concernenti la nostra Comunità
sono ampiamente pubblicate sui numeri delVAppello che viene pure spedito ai sangermanesi lontani. Chi non lo avesse ricevuto
è pregato di segnalare il proprio nome al
Pastore: provvederemo per rinvio.
Il periodo di Natale e di Capo d’Anno ha
raccolto nel Tempio una larga partecipazione di fedeli.
La festa di Natale dei bambini ha avuto
luogo nella Nuova Sala. Abbiamo limitato
il programma delle poesie ma il numeroso
pubblico ha apprezzato la rievocazione di
un episodio dell’Antico Testamento collegato, con versetti biblici e canti, all’Annuncio
della Natività.
— La Festa dell’Emancipazione si è svolta
nella forma tradizionale. I numerosi falò
della vigilia, il Corteo del mattino. Nel Tempio (questa volta veramente incapace di contenere la fòlla) l’Assemblea ha ascoltato il
messaggio della Predicazione « Il nostro
aiuto è nel Nome dell’Eterno ». Al pranzo
hanno partecipato un centinaio di persone
e la Banda musicale al completo. Il tempo
è trascorso, in serena e familiare armonia,
tra canti e musica. La rappresentazione serale della commedia « Padrone dopo Dio »
ha ottenuto un lusinghiero successo e ci fe
licitiamo con i nostri valenti attori. La nota
valdese è stata data dai giovanissimi i quali
hanno rievocato, con commenti recitati e
con il canto, l’episodio dell’Esilio e del Rimpatrio. Le giovani hanno chiuso la serata
con una « ronde ».
— L’Assemblea di Chiesa del 31 gennaio
scorso ha votato 4 nuovi Anziani e il loro
insediamento ha avuto luogo nel corso del
Culto del 17 Febbraio. Auguriamo loro ogni
benedizione nel loro futuro lavoro.
— La Corale ha dato la sua apprezzata
collaborazione, sia al Culto di Natale e di
Fine d’Anno che a quello del 17 Febbraio.
Ringraziamo il Direttore ed i coralisti per
questo loro servizio.
— Nel corso di alcune riunioni serali, il
Pastore ha esposto e trattato gli argomenti
relativi al Congresso Evangelico.
— Siamo grati al Missionario signor Coisson ed al Pastore signor Bertin che hanno
presieduto i Culti del 14 e del 21 febbraio.
— Alcune famiglie della nostra Comunità
hanno attraversato l’ora del lutto. Altre famiglie sono nella prova, per la malattia di
persone care o per preoccupazioni di lavoro.
La Chiesa è vicina ad esse, unendosi nella
preghiera di intercessione.
— Ci rallegriamo per la buona partecipazione dei fedeli ai Culti k normali » e li
invitiamo a perseverare in questa testimonianza della loro fede. Nelly Rostan
IL XVII FEBBRAIO
nel Vallone d’Angrogna
La ricorrenza del XVII Febbraio ha avuto
quest’anno, nella nostra Valle di Angrogna,
un carattere particolare. E’ stato sottolineato
il carattere di unione e di fraternità che
lega le due comunità del Serre e del Capoluogo. Fino a qualche anno fa vi era una
sola celebrazione del XVII, che avveniva al
Capoluogo, poi per due anni vi fu anche
una celebrazione contemporanea a Pradeltorno dovuta ad una serie di circostanze che
impedirono di spostare una delle celebrazioni in modo da non averne due contemporaneamente. Quest’anno si è pensato bene
di fare non un ritorno all’antico, celebrando una sola festa, bensì di averne due, con
caratteristiche particolari, in giorni diversi.
Il XVII Febbraio, dunque, secondo le
tradizioni, le due comunità del Serre e del
Capoluogo si son ritrovate insieme al Capoluogo, per ascoltare le recite dei bambini ottimamente preparati dalle insegnanti, ed un
messaggio storico del Pastore del Serre. Piccoli ed adulti giungono al tempio felici, in
corteo, preceduti dal tamburino, che ha destato col suo suono sin dal mattino presto
tutti quelli che abitano « dsai der Vengìe »,
per formare il corteo che non ha una semplice funzione di dimostrazione dì gioia, ma
un carattere anche pratico, perchè non percorre le strade del paese soltanto, ma si reca
verso il torrente cc Vengie » che segna il
confine fra la comunità del Serre e quella
del Capoluogo, per incontrare l’altro corteo
che giunge dal Capoluogo. Salutatisi, congratulatisi reciprocamente i componenti dei
due cortei cantano insieme il Giuro di Sibaud e poi in un sola lunga fila si avviano
al tempio. Il tamburo antico che, a quanto
ci dicono gli storici, proviene dalla Crimea,
suonato dal signor Guido Bufa che da ben
39 anni accompagna, o meglio guida, il corteo del XVII scandisce il passo fino al tempio. Nelle recite, nei canti, nei messaggi in
versi c in prosa che per più di un’ora si
susseguono si nota un vivo desiderio di conoscere sempre meglio il senso e l’importanza della libertà di cui godiamo oramai
da più di un secolo specialmente per quanto
concerne il dovere dell’impegno che ne deriva per noi. L’agape fraterna a cura del
bravo « Ricu. Sea » nella sala delle attività.
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IE XÏ11 FEÏRIER
des Eandois parisieos
A Paris pour nous, cette année, le 17 février s’ext célébré selon l’habitude chez
Madame Appia. Nous étions au moins une
quarantaine de Vaudois jeunes et vieux.
Monsieur Henry Appia nous fit un exposé
relatant la situation des vallées à la veille
du fameux 17 février 1848, selon son récit,
nous avons suivi les pérégrinations de nos
aieux. Et, quand enfin le roi C-harles Albert décida de nous donner droit de culte
et de citoyenté, nous sommes partis en
pensée de Turin avec ce Caffarel annoncer
« la Joie » dans les vallées, et ainsi nous
avons connu l’origine des « Falo ».
Bien que ce récit fut très interessant, il
fut suivi d’un autre, fait par le pasteut
Dullerman, petit-fils d’une Vaudoise, qui
préside et dirige une oeuvre « La Cause »
dont son aieule fut la protagoniste, oeuvre
qui consiste à recueillir les enfants abandonnés et les placer dans des familles ^ pro •
testantes là où ils trouveront l’ambiance
et la foi d’un foyer chrétien.
Ceci, nous fit comprendre que les Vaudois étaient vraiement les « Colporteurs »
de l’amour du prochain, de l’évangile de
Jésus.
Puis, comme l’après-midi avançait nous
avons pris le traditionnel the, nous avons
fait la collecte et avons désidé d’un commun accordi d’en partager le beau montant
entre le Rifugio et l’Asilo dei Vecchi di
Luserna San Giovanni et la Casa di Riposo
di San Germano CSiisone.
Nous nous sommes séparés, espérant nous
retrouver encore l’année prochaine.
riunisce una quarantina di commensali. Al
termine del pranzo, dopo brevi parole dei
due Pastori di Angrogna, si ascolta il messaggio del Pastore emerito Gustavo Bertin,
ospite d’onore proveniente da Luserna S. Giovanni, che diletta i presenti con alcuni aneddoti tratti dalle sue esperienze fatte nell’esercizio del suo ministerio nelle valli e nelle
comunità della evangelizzazione, racconti di
esperienze vissute quindi, alcuni dei quali
suscitano l’ilarità mentre altri invece sono
ricchi di contenuto morale, stimolanti l’attento uditorio alla riflessione, alla meditazione, all’impegno nella via della testimonianza. Vengono poi i... messaggi poetici,
ossia quelli garbatamente scanditi in versi
dal Sindaco di Angrogna, Sig. Silvio Bertin
del Prassuit che ci parla delle sue preoccupazioni quale amministratore di un comune
dove... molti criticano, ma pochi aiutano
le autorità, e dal Sig. Predino Sappè che è
ormai noto tra di noi per sapere con molta
buona grazia, in dialetto, descrivere le caratteristiche delle nostre manifestazioni del
XVII esprimendo i sentimenti che le animano
Il 21 Febbraio la celebrazione del XVII
ha avuto luogo a Pradeltorno, con caratteristiche diverse da quella avuta al Capoluogo, m.i cert-3 non con meno entusiasmo e
meno accorrere di gente, anzi! Malgrado la
sera prima avesse nevicato) sia pure non
molto, ma tanto da ricoprire le strade di un
piccolo strato insidioso di ghiaccio) numerosi gruppi di persone sono saliti da Torre,
da Luserna S. Giovanni e dal Serre, preceduti questi ultimi dal tamburino, per ritrovarsi nel Tempio dove il culto con S. Cena
è stato presieduto dal Pastore del Capoluogo,
Sig. Alberto Taccia. Quasi-un centinaio di
commensali si sono poi ritrovati nel salone
della Foresteria Valdese « La Rocciaglia »
per l’agape fraterna, ottimamente organizzata dall’« equipe » della Foresteria coadiuvato da un comitato di Signore. (Li ringraziamo
entrambi di vero cuore : siano certi che abbiamo apprezzato la loro abnegazione!). Ogni
cosa era stata preparata con cura : la sala,
ornata di bandiere e di edera; le tavole, ove
sulle candide tovaglie non mancavano nè i
fiori nè le candele bianche, rosse e verdi da
accendersi al comparir del dolce; il menu
annunziatoci in versi su cartellini colorati
che molti hanno portato a casa per ricordo;
la squisitezza di ogni portata curata in ogni
dettaglio come se anziché per molti il pranzo
fosse stato preparato solo per pochi ed esigenti ospiti. E dopo il pranzo ecco... più
che di discorsi dovremmo parlare di « parte
ricreativa ed istruttiva ». Infatti oltre all’appello alla fraternità ed all’unità nel seguire
la Vocazione rivolta alla nostra Chiesa, fatto
dai due Pastori di Angrogna, vi è stato un
discorso sulla Storia Valdese del Pres. della
Società per azioni « Pradeltorno » che gestisce la Foresteria, Dr. Guido Ribet,, la lettura di poesie in « patois », francese ed italiano, composte da autori Angrognini o di
origine angrognina come la Signora Edina
Ribet, la recitazione di poesie e canti di
inni e di canzoni da parte dei bambini della
scuola di Pradeltorno egregiamente diretti
dalla insegnante Sig.ra Erica Gay, e saluti
recatici dalla Sig.ra Bertalot, ex insegnante
al Serre, e inviatici dall’estero (dalla Germania da parte della società « Gustav Adolf »
e dalla Francia, da parte dell’« Union Vaudoise de Marseille »).
Ma la nostra cronaca del XVII non sarebbe completa se non menzionassimo anche,
nel quadro delle manifestazioni, l’accensione
dei falò avvenuta la sera del 16 Febbraio.
Quello organizzato dall’Unione giovanile del
Serre è stato particolarmente ben curato.
Quasi tutti quelli accesi in vallata si stavano smorzando quando ancora alle « Crousiette », si buttavano fascine nel fuoco! E
ben scelta è stata la recita presentataci quest’anno dall’Unione giovanile del Prassuit
la sera del XVII e ripetuta la sera del 21.
Non c’è bisogno di complimentare gli attori
nè per la scelta del soggetto (« Dentro di
noi » di Siro Angeli) nè per Tintrepretazione
della recita stessa, perchè un largo apprezzamento positivo è stato dato dal pubblico
con la sua presenza veramente eccezionale la
prima sera e inusitatamente numeroso anche per la replica.
R0RÂ
Subito dopo il culto di S. Cena do
menica 8 corr. si è avuta l’Assemblea di
Chiesa in cui sono stati discussi i documenti preparatori del prossimo Congresso
Evangelico Italiano, che — com’è risaputo — avrà luogo D. v. a Roma dal 26
al 30 maggio 1965.
La Comunità era già preparata allo scopo di questa Assemblea perchè nelle varie
riunioni quartierali e nell’Unione Giovanile i documenti erano stati ampiamente
discussi — ne è prova il notevole fatto
che il numero dei presenti era il triplo di
quello abitualmente presente ai culti domenicali — e di questo ci siamo grande
mente rallegrati anche perchè questo è
un segno incoraggiante sia per i membri
di chiesa sia per l’interesse dimostrato per
il Congresso.
Quanto ai vari questionari VAssemblea
però non ha potuto esprimere parere o
pensiero alcuno sia a causa della loro vastità e complessità — salvo che per quegli
aspetti più semplici e comuni.
Sono state ricordate due date importanti :
quella del 14 marzo per la Conferenza Distrettuale a S. Secondo clic ore i4,30, e
quella del 19 marzo per il Precongresso a
Torino alle ore 10.
E la seconda volta che sperimentiamo molto positivamente il pieno successo
della riunione mensile delle Madri, fatta
presso una di loro. Dopo il Rose domenica
8 marzo la riunione ha avuto luogo ai
Vernei in casa della sig.ra Martha Giusiano. Ed in questa occasione è stata unanimemente decisa la adesione della nostra
Unione alla Federazione Femminile Valdese ed è stato espresso il più vivo compiacimento per la prossima visita da parte
dell Unione delle Madri di Torino, la cui
data verrà comunicata appena sarà stabilita.
Ricordiamo che la riunione quartierale di
lunedi 15 corr. avrà luogo alla Rounc, presso Magna Albertina, alle ore 20.
di Riesi, illustrando Topera di Tullio Vinay
e del gruppo internazionale che lo affianca,
come risposta alla vocazione che Dio rivolge
al suo popolo e come indicazione a tutti
coloro che vogliono riscoprire la fede cristiana.
— Anche i ( ulti serali tenuti da Piera
Fresia continuano. Ultimamente la sig.na
Fresia ha tenuto un culto a Tollegno in casa
La Stella; successivamente è stata a Paviguano in casa Rosin; infine in casa Peraldo,
a Chiavazza, ha avuto luogo un terzo culto
serale.
— L’Unione Giovanile si era impegnata
vivamente per la riuscita delia festa dell’Albero. Successivamente ha conosciuto un periodo di stasi dovuto agli orecchioni del Presidente ed all’assenza del pastore. Si ripromette ora di ricominciare sulla base lanciata
precedentemente con la discussione dei problemi concernenti la gioventù e la vocazione
di presenza nel mondo.
Nella comunità
di Caltanissetta
Ricordando l’insegnante
Caterina Sammarco
BIELLA
(Ritardata )
Le riunioni del venerdì continuano, e con
esse continua lo studio dei documenti preparatori per il Congresso Evangelico. Più
passa il tempo, più la discussione di questi
documenti diventa appassionante. Viviamo
in un periodo che passerà alla storia dell’Evangelismo italiano ; eppure sembra che
così pochi se ne rendano conto. La discussione dei documenti pre-congressuali segnerà il primo punto fermo con VAssemblea di
Chiesa convocata per domenica 28 febbraio
subito dopo il culto. Durante questa assemblea saranno votate delle mozioni finali sulla
porzione di documenti già esaminati; tali
mozioni saranno presentate aU’esame della
Gonferenza Distrettuale che si svolgerà a Torino il 6 e 7 Marzo. Durante l’Assemblea di
Chiesa procederemo anche alla nomina di
un delegato della comunità alla Conferenza
Distrettuale.
Ricordiamo 1 interessante conversazione sul Servizio Cristiano di Riesi introdotta
dal past. Bouchard con l’aiuto del sig. Leuzinger, il quale lavora attualmente nell’opera
di Riesi. I due ospiti hanno efficacemente
rappresentato la situazione economico-sociale
li 26 febbraio u. se. chiudeva gli occhi
a questa terrena esistenza, nella fede di
Gesù Cristo l’Insegnante Caterina Sammarco, di anni 76.
Visse per gli altri in una vita attiva e
feconda. Negli ultimi anni era stanca per
i diversi mali fisici che la travagliavano,
ma ora è entrata nel riposo del suo Signore. Ci laseia un esempio di vita che è una
indicazione voeazionale per tutti noi.
Rimasta orfana giovinetta prese la guida di tutta la famiglia insieme al fratello
maggiore. Fu Insegnante e Direttrice Didattica nelle nostre Scuole Elementari di
Palermo per più di 40 anni. Fu Monitrice
della Scuola Domenicale e Organista della
Chiesa. Per anni si occupò della Società di
Cucito della Chiesa e seppe fare dei bellissimi lavori. Molti la ricorderanno a Palermo sempre sorridente e affettuosa... Tutte
queste opere seguono la nostra cara sorella
Sammarco non per darle qualche merito,
ma per dire, a noi che restiamo, quello
che SI può fare e per l’opera del Signore e
per il bene del nostro prossimo, quando s’è
seriamente impegnati nella fede di Gesù
Cristo.
I funerali, nella semplicità evangelica, si
sono fatti a Caltanissetta sabato 27, in casa Nicosia e al Cimitero.
\ ogliamo ancora da queste colonne esprimere le nostre fraterne condoglianze alle Sorelle, ai Cognati e ai Nipoti.
« Beati i morti che da ora innanzi _ muoiono nel Signore... essendo che si riposano
dalle loro fatiche; poiché le loro opere li seguono » (Apoc. 14: 13).
POMARETTO
Domenica I4 marzo alle ore 20,30, nel
teatro, la filodrammatica di S. Germano
Chisone presenterà il noto dramma « Pa •
drone dopo Dio ». Fin d’ora diamo un
caldo benvenuto agli attori sangermanesi e
rivolgiamo rinvilo a tutta la comunità.
Sono stato a Marsiglia con i nostri Vaidesi per la ricorrenza del 17 febbraio ed è
stato per me un incontro pieno di vita e di
significato.
Vi è stata la gioia evidente che provano
questi Amici nel sentirsi ricordati e quindi
collegati alla loro Chiesa di origine, il loro
ricordare gli innumerevoli legami familiari,
soprattutto con le Valli, legami che conservano e coltivano gelosamente; poi il loro
cantare il Giuro di Sibaud, quasi valutandone e ripensandone ogni parola, e il loro insistere sul significato di confessione di fede
che sta anche nel portare il costume valdese; e infine la loro affettuosa, travolgente
cordialità, che ha dato un tono straordinariamente mediterraneo a tutto questo rivivere di antiche tradizioni.
Il collega, e cugino, Marchand, Pastore
dell’Eglise Réformée de France, mi diceva
a questo proposito che, dopo anni di teorizzazione spiritualistica del Cristianesimo, molti ricominciano ora, anche in Francia, a rendersi conto della importanza della incarnazione dell’Evangelo nel popolo; del fatto, insomma, che non si è, nè si può essere. Cristiani, altro che in un determinato popolo,
con una determinata storia, in un determinato modo.
E allora una « Union Vaudoise » a Marsiglia, non ha in questo quadro, il significato di una associazione folcloristica o nazionalìstica, ma piuttosto quello del modo
concreto di esprimere il Cristianesimo da
parte di quei Valdesi emigrati. E la visita
di un Pastore Valdese, anche fuggevole e
precipitata come ha dovuto essere la mia,
non ha soltanto il senso dì un gesto dì amicizia o di una occasione di parlare del paese,
ma diventa un segno realistico di solidarietà
reciproca, un predicare l’Evangelo a « quel »
popolo e viverlo con quel popolo; e tutte
le piccole e grandi manifestazioni, che citavo in principio, significano che « quel »
popolo sa di essere tale perchè è stato fatto
così da una storia, che è storia della grazia
di Dio per lui.
Dovrei ora aggiungere qualche nota di
viaggio, qualcuno dei molti nomi ricono
Sabato 6 c- ni. alle 17,30 il Signore
ha chiamato a sè
Giovanni Giacomo
Benech
di anni 63
Dandone il triste annuncio la famiglia lo ricorda con affetto a quanti
lo conobbero e amarono.
Un particolare ringraziamento ai
dott. De Bettini e Gardiol, al personale dell’Ospedale Valdese, e al Pastore Sig. Sommani.
Il Signore è il mio pastore,
nulla mi mancherà
Salmo XXIII, V. 1.
Il giorno 5 marzo si è spenta serenamente come serenamente è vissuta
Ester Moreno
di anni 88
l’annunciano con mestizia: il Cognato Johnny Bleiker, i parenti: Tron,
Cappellini, Caramella e Gay;
e gli affezionati: Elcna Sirianni, Gino
e Giorgina Jahier, Carlo e Adelina
Malan e Fam. Messa.
Villa Elisa, Torre Pellice.
... Va bene, buono e fede! servitore; sei stato fedele nel
poco ; ti darò autorità su molto ; vieni e partecipa alla gioia
del tuo Signore.
Matteo 25: SI.
« Il Signore è il mio Pasu. e
nulla mi mancherà ».
Salmo XX^ T
Serenamente ha chiuso la sua v : a
terrena nel suo 90« anno di età
Lidia Bonnet
vedova del Pastore Enrico Fon
Ne danno il triste annuncio: Si
nuora Flaminia con la figlia Suse: ¡,
i nipoti Bonnet, Ferrerò, Rocliat ( i
cugina Madeleine Bonnet.
Torre Pellice, 1® marzo 1965.
«Chiunque crede in Lui i,i ;i
perisca ma abbia vita eteri:. ; »
Il 25 febbraio 1965 è mancata t
l’affetto dei suoi cari
Letizia Bastia
ved. Revel
Ne dànno il triste annunzio i flg i:
Bona col marito Enrico CiaranL e
i figli Neri e lisa;
Nella col marito Aldo Gay;
Alberto con la moglie Fernán ; a
Drago e il figlio Paolo;
I parenti tutti.
La salma riposa agli « Allori .li
Firenze ».,
Benefici incontri fraterni
con i Valdesi di Marsiglia
sciutì o dei molti incarichi di saluti o dei
molti gesti di simpatia ricevuti, ma sarebbe
davvero troppo lungo. Non posso tuttavia fare a meno di citare la squisita cortesia del
Sig. Poet e della sua Signora, nè Fentusiasmo
con il quale pensano a organizzare e preparare ogni cosa, nè Taffetto con il quale hanno offerto la loro solidarietà per i Valdesi
in difficoltà. E non posso infine rinunciare
a ricordare il cosi numeroso e affiatato gruppo di giovani e di giovanissimi che hanno
partecipato al Culto mattutino ed hanno
riempito del loro fattivo entusiasmo e della
loro « verve » la riunione del pomeriggio.
Li aspettiamo presto in Italia e sarà ancora una volta, ne sono certo, un benefico
incontro fraterno.
Pierluigi Palla
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Le varie sezioni della Biblioteca Comunale resteranno chiuse al pubblico per la sostituzione della scaffalatura ed arredamento
dei fondi librari, dalla vecchia alla nuova
e per il completamento dei trasferimento
sede, fino al completamento dei lavori.
La Biblioteca popolare, la Biblioteca ragazzi c la sala di consultazione verranno
riaperti al pubblico a partire dal 12 marzo p. V. con il solito orario.
Direttore resp. ; Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Cip. Subalpina s.p.a. - Torre Pellice (To)
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