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lorino)
BELLE VALLI VALBESI
Tonni rsLLiCi
Quindicina!•
della Chiesa Valdese
■■ Gettale luagl da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e latevi un cuor nuovo e uno spinto nuovo
----
Anno LXXXIII - Num>Ì3 '
Un» copi» L. Í8
ABBONAMENTI
Í
Eco: L. 600 per Tinterno
L. 1000 per l'eatero
Eco € La Luce: L. lOOO per Tinterno
I L. 1600 per l'estero
Spedii, abb. postale II Gruppo
Cambio d'indirizao Lire 30,—
TORRE PELLICE — 3 Luglio 1953
Ammin. Clnudian» Torre Pelliee - C.C.P. 2-17557
Un faro nelle tenebre
Vi è un’isola, nei dintorni di Terranova, in cui la nebbia è a volte
così fitta che i pescatori, quando ritornano con le barche dalla loro
giornata di pesca, non possono distinguere il laro che dovrebbe guidarli al porto. La costa è probabilmente vicina e con qualche robusta
remala potrebbero portare presto a
terra il loro carico. Sono costretti a
incrociare al largo per paura degli
scogli e tuttavia devono stare attenti di non allontanarsi troppo dalla
loro isola. Allora le mogli dei pescatori con i bambini si riimiscono sulla riva e cantano a gola spiegata,
con tutta l’anima, nella nebbia e
nel buio per i loro cari che vagano
in mare. Sono queste care voci che
guideranno i pescatori verso la luce
del laro, verso il porto sicuro.
Ottante immagini richiama alla
melile tpiesto episodio! Analogie con
la \ila spirituale, con la vita di ogni
giorno del credente e delle chiese,
(lui sta vita che per essere tale deve
essere una continua testimonianza
alla Luce. Nella caligine nebbiosa di
un mondo in crisi, numerosi sono
gli equipaggi che non riescono a vedere il faro che li possa guidare al
porto sicuro. Navigano in mezzo alla nebbia [liìi fitta di un materialismo indifferente verso Dio e la Sua
Rivelazione, oppure di un presuntuoso linianesiiìióVìon qualche tinta
di idealismo o di spiritualismo moraleggiante, ma che al centro ha,
come criterio di guida, la creatura
ragionante, fondamentalmente buona, volta alla realizzazione di una
superiore civiltà. Nebbia, buia nebbia che non può condurre che al
naufragio.
V i è un faro luminoso e sicuro
^ che brilla da venti secoli e chiama
gli nomini al porto tranquillo della
Casa del Padre. Non lo vedono o
non lo vogliono vedere. A volte sono coloro stessi i quali dovrebbero
fare brillare questa luce in modo
che possa fugare le tenebre, che la
rendono vacillante, incerta, confusa,
con la loro mancanza di fondamento sicuro, vaganti in una nebulosità
dottrinale che non può certo attrarre e guidare al porto.
Ma in un mondo di tenebre fitte,
come railuale, ben s’addice l’immagine più sopra riportata.
Sono coloro che stanno a terra, al
sicuro, sotto la luce del faro, che
debbono chiamare, col loro canto, i
naviganti al porto. Col canto dell’animo esultante di gioia, dell’allegrezza della Grazia, della lode a Dio
per il Suo amore sparso nei cuori.
Col canto fermo della fede sicura,
tranquilla, fiduciosa, serena, forte,
gloriosa, ancorata alla Roccia dei secoli, a Colui che, come Luce, venne per rendere testimonianza alla
Luce e per suscitare figliuoli di Luce.
A piena gola, coll’animo esultante esca il canto della testimonianza
dei t'redenli, perchè solo questo oggi può salvare delle anime in pencolo. Il faro non si vede perchè le
nebbie dell’errore lo oscurano, ma
se la testimonianza dei credenti, suscitata da un amore vivo per un
mondo che si perde, si farà sentire
con efficacia, le anime saranno condotte in salvo.
Passando a considerazioni più semplici, più pratiche possiamo afferniare che a questo canto della testimonianza è affidata la continuità e
la salvezza delle chiese, delle comunità evangeliche, di un popolo che
è stato banditore di luce e questa
Luce ha preso come simbolo e come
stemma. Quanti fratelli in fede sono
andati con la loro barca al largo,
nel mare tempestoso del mondo, e
non arrivano più a vedere il Faro
che li possa guidare al porto sicuro.
Troppe nebbie si sono accumulate,
la loro vista è annebbiata dalle sollecitudini materiali, dal dubbio, dalla indifferenza. Solo il canto fermo,
forte per ansioso amore, dei fratelli
rimasti a riva, li può condurre ancora in porlo.
Scrive l’Apostolo agli Efesini;
« Conducetevi come figliuoli di luce
{poiché il frutto della luce consiste
in tutto ciò che è bontà e giustizia
e verità) esaminando che cosa sia accetto al Signore... Risvegliati, o tu
che dormi, e risorgi dai morti, e
Cristo t’inotìAerà di luce... Siate ripieni dello Spirito, parlandovi con
salmi ed inni e canzoni spirituali,
cantaiulo e salmeggiando col cuor
vostro al Signorsì; rendendo del continuo grazie di ogni cosa a Dio e Padre, nel nome del Signor nostro Gesù Cristo ».
★
Che quadro meraviglioso di vita
cristiana! 11 realizzarlo nella prali
ca quotidiana farebbe tanto bene alle nostre Comunità ed alle nostre
famiglie. Poiché il canto della testimonianza che sgorga da un cuore
pieno di fede, non può essere che
un canto di allegrezza e di riconoscenza che può calmare i dissidi in
seno alle chiese ed i contrasti che
avvelenano l’esistenza di molte, di
troppe famiglie cristiane che dovrebbero essere invece esempio luminoso
a! mondo di concordia, di pace, di
affezione. Per quante mogli e per
quanti mariti il canto della gioia
e della lode a Dio si è spento nel
loro cuore o è stato soverchiato da
altre armonie mondane, supremamente stupide e prive di senso che
non possono portare la mente ohe
a pensieri vani con le conseguenze
che tutti vediamo! Quale insegnamento possono trame i figliuoli?
Nell’episodio piti sopra narrato è
detto che non solo le mogli cantavano sulla riva del mare per avvertire i loro uomini al largo, ma anche i loro figliuoli cantavano, unendo le loro voci esili e squillanti a
quelle più robuste delle mamme.
Che bella scuola per la vita e quale
gioia per que^’uomini spersi nel
buio della nebbia, l’udire le care
voci di richiamo ! « Dalla bocca dei
bambini io trarrò la mia lode » ha
detto il Signore. Si è forse trascurato e si trascura questo lato deUa
educazione religiosa dei più giovani. La testimonianza che essi possono dare sarà ingenua, ma sovente
è più toccante, più efficace perchè
genuina, spontanea, sgorgante da
cuori ancora liberi dalla contaminazione del mondo. Per questo le Scuole Domenicali non bastano. E’ necessario che i figli odano questo canto dai loro genitori, respirino nella
casa l’atmosfera della testimonianza
cristiana. E’ un ministero sacro affidalo ai genitori e di cui il Signore
chiederà loro conto. Poiché « di loro è il Regno dei cieli ».
Potessimo essere come quelle donne e quei bambini sulla riva del mare, coscienti che dal nostro canto,
dalla nostra testimonianza può dipendere la salvezza di molte anime
che brancolano in un buio di morte!
et Così risplenda la vostra luce al
cospetto di tutti gli uomini... Ma
se la luce che è in te — disse Gesù
— diventa tenebre, esse tenebre
(pianto spendi saranno ».
A. Bensì
Pbbsb ch®'^ vdiraa cättolicBSinio chß trovi
(luanto riferisce l.ector su l’Eco del
22 maggio nella sua recensione dello scritto del Padre Léonard (verosimilmente S. J.) sulla tolleranza civile, si ricollega a quanto ho avuto
occasione di leggere recenlementemeute in alcune opere, vecchie ormai di oltre ottant’anni, ove constatazioni di scrittori anticlericali collimano con le teorie del padre Léonard e provano la continuità c
r immutabilità dell’ atteggiamento
della chiesa romana verso i dissidenti.
Osservano questi autori che il Pajtato si è scmiire dimostrato più conservatore ed intollerante in Italia
che negli altri paesi cattolici e la
ragione di questa discriminazione
sarebbe che, siccome esso ha eser
Un cinquantenario
Il nostro confratello, il Mensajero
Vtddense, 1’ organo ufficiale delle
Chiese Valdesi del Sud America, consacra una pagina del suo numero
del 2 maggio al cinquantenario della stampa periodica Valdese nel SudAmerica. Ben presto i nostri fratelli in Uruguay, cominciarono a sentire la necessità di un bollettino, di
un loglio che, in qualche modo, costituisse un legame fra i vari gruppi
costituiti e gli isolati. Vide cosi la
luce, ai jiriini di gennaio 1903 « La
Union Vaidense. », che, in un primo
tempo, non fu organo ufficiale, della
Cliiesa, ma un foglio mensile clic
portava alle famiglie valdesi notizie
di cronaca valdese, articoli di varia
natura: d’indole igienico - sanitaria,
agricola, politica ecc. Poi venne il
Senianario de las, colonias e, dalla
loro fusione, nacque il Mensajero
Vaidense, oggi diretto dal pastore
Carlos Negrin con un comitato di redazione formato dal pastore Giovanni Tron, S.ra Lidia B. de Reve.l, S.na
Bianca E. Pons.
Al Mensajero ed al suo direttore
giungano, caldi e fraterni, gli auguri
del vecchio Eco delle Vai.li.
Red.
citato, per secoli, su una parte d’Italia una assoluta dominazione temporale, non ha mai rinunziato ad essere guida ed arbitra della condotta
e della vita, pubblica o jirivata degli italiani, considerati come figli minorenni in perpetuo. Pertanto massimo rigorismo in materia di pensiero religioso ed energiche strette di
freni non apitena qualche membro
del clero si svia dalla più rigida ortodossia, non solo teologica, ma anche puramente filosofica ; non è molto remoto il caso dei vescovo Sturzo, fratello del famoso don Sturzo,
il quale aveva fondato un cenacolo
filosofico, professante una dottrina di
evidente ispirazione hegeliana, di
cui non ricordo i connotati, salvo
che era in contraddizione con il tomismo, 11 prelato fu obbligalo a ritrattarsi e corse rischio di perdere
la mitra.
Non può la chiesa romana concepire in Italia un governo che non
riconosca il cattolicesimo religione
dello Stato ed in cento anni di regime costituzionale non ha infatti avuto mai di fronte un governo che
la deludesse, fin nei decenni in cui
il dichiarato anticlericalismo delle
sfere ufficiali si sfogava in « colpi di
spillo », senza affrontare l’abolizione o la rettifica dell’art. 1" dello Statuto Albertino. La Santa Sede considera pur sempre lo Stato Italiano
( Olile una specie di protettorato, ma
anche se non molto docile nè molto
comodo, ma alla Imiga malleabile;
e Roma non è mai impaziente.
Di conseguenza la situazione dei
dissidenti in Italia è semjire stata alla mercè dell’interpretazione, da parte delle autorità centrali e jieriferiche, di una generica disposizione costituzionale; interpretazione alterna,
livamente generosa e restrittiva, a
seconda del clima politico; ciò salvo
durante il periodo in cui questa situazione è stata oggetto di una minuziosa regolamentazione, la cui incompatibilità con la nuova Costituzione è documentata da recenti sentenze. In realtà la legislazione religiosa italiana si forma sotto la più
o meno riconosciuta influenza della
Chiesa Romana, la quale è molto
più indulgente verso gli apostati che
verso gli eretici; logicamente, perchè, secondo la dottrina cattolica,
un apostata può anche salvarsi, un
eretico mai !
Negli altri paesi cattolici l’atteggiamento della Curia romana varia
dall’uno all’altro, ma in realtà essi
conservano, rispetto a quella, un grado di relativa indipendenza, maggiore che non l’Italia, sia per la disciplina religiosa interna, sia nelle
relazioni Stalo - Chiesa, sia nella legislazione religiosa. Così, mentre il
modernismo venne irremissibilmente
condannato in Italia, in Francia si
tollerarono alcune deviazioni del gallicanismo. Li la legislazione religiosa è ormai perfettamente laica, ma
anche nel cattolico Belgio, questa
risente meno l’influenza e l’ingerenza dirette di Roma. Perfino i paesi
iberici godono di una maggiore indipendenza da Roma. La Spagna,
culla dei due ordini più ferocemente intransigenti. Domenicani e Gesiiiii, non ha certo bisogno di essere
sospinta sulla via della intolleranza
religiosa, tanto che, ])iù di una volta, si è visto la Curia Romana esplicare un'azione moderatrice del fanatismo e dell’ intolleranza iberica,
(piando diventavano controjtroducenli.
Perchè Roma, se come Chiesa definita sola vera non ha alcun motivo
di porre un limile alla suà insofferenza, come potenza politica deve
valutare accuratamente i limiti che
non conviene superare e lo scritto
citato sull’Eco è una espressione di
questa valutazione. Se il proverbio
« Quando sei martello, picchia, quando sei incudine, sojiporta » non l’avessero creato gli Arabi, Roma avrebbe potuto rivendicarne la paternità. Ma là dove oggi fa da incudine, se pure sopporta, si fa sentire
come rimbomba un’incudine percossa.
La legge del taglione è dura da
sopportare ed è doloroso veder ritorcere contro di sè le armi di cui
fino a ieri ci si è serviti.
M. Eynard
Democrazia e
cattolicesimo
Non saremmo stupiti che qualche
lettore, impressionato dal titolo, si
affretti a voltar la pagina (deU’EcoI),
esclamando: c( Io di politica e di democrazia non mi interesso; ed anche l’Eco di politica non dovrebbe
interessarsi e lasciare i problemi della democrazia in genere, e dell’America in particolare, ai ’’competenti” ».
Per questa volta il lettore avrebbe
torto! Infatti, a prescindere dal fatto che politica in senso lato è tutto
quello che interessa la polis, cioè la
città-stato, e che nessun dei nostri
lettori, volente o nolente, può estra
niarsi dalla vita della sua patria, qu
vogliano segnalare un libro: Demo
crazia e. cattolicesimo in America
Blanshard (Ed. La Nuova Italia Editrice - Firenze - 540 pagine - Lire
1500).
Si tratta di un volxune che, con
stile piano, con mia documentazione
di prima mano, illustra agli Americani l’opera di penetrazione della
Ghiesa Cattolica in seno alla democrazia della Confederazione Statunitense. E’ stato opportunamente tradotto in italiano perchè costituisce
un prezioso contributo ad una chiarificazione dei metodi di lotta e di
penetrazione, della Chiesa Cattolica
nella vita di uno stato democratico.
Tanto più prezioso ed indispensabile per gli evangelici, in Italia, che,
in Italia, certe cose non si possono
conoscere che in modo imperfetto,
per la sapiente opera di occultamento in cui gerarchia ecclesiastica e
potere politico concordamente operano.
In America il Cattolicesimo è più
spregiudicato; o, per meglio dire, se
nel fondo è sempre ossequente alle
direttive della Curia romana, nella
forma osa più arditamente scendere
su! terreno della discussione per affermare i principii di Santa Romana
Chiesa, su tutti gli argomenti, anche
(juelli più scottanti; per es. educazione sessuale, controllo delle nascite, eugenetica, chiesa e medicina.
Uno dei meriti del Blanshard è appunto quello di svelare, senza reticenze, la precisa posizione del cattolicesimo americano, che è poi, sostanzialmente quello Vaticano.
In (juesto senso bisogna riconoscere che la lettura di questo volume
se è sommamente utile, non è molto
consolante! E proprio tpiei capitoli
che si riferiscono ai problemi più
« tecnici » e più (c propri » agli Stati Uniti sono i più impressionanti.
Leggano gli evangelici il capitolo dedicato all’educazione pubblica, quello consacrato alla censura ed al boicottaggio organizzato dalla gerarchia
romana in U.S.A. e molte cose che
ci sembrano oscure e contraddittorie nell’atteggiamento nord-americano diventeranno dolorosamente chiare!
Un fanatismo spietato, un’organizzazione perfetta, un’azione decisa,
fino ad apparire priva di scrupoli,
sono ajiertamente denunziali in questo volume, che di ogni denunzia dà
la precisa documentazione.
Si parla spesso ancora di Stali Uiiiti protestanti, di un cattolicesimo
americano liberale e d’avanguardia.
Il volume di Blanshard toglie molte
illusioni a chi ancora ne nutrisse;
non è animato da spirito settario e ci
auguriamo che venga letto e medi
tato da quanti hanno a cuore la so
Inzionc del problema del cattolicesi
ino in uno stato di moderna, viva
democrazia.
lector.
2
2 —
LTECO DELLE VALU VALDESI
FEDE; O PAURA?
Non è la prima volta che sulle colonne di giornali che si definiscono
« cattolici », appaiono scritti in cui
si dice di scrivere o parlare « molto chiaramente », « fuori dell’equivoco », « decisamente », o in termini « categorici » del genere, atteggiandosi a linguaggio « ufficiale » dei
cattolici, in materia o indirizzi per
lo meno discutibili, quando non sono apertamente settari.
Vorrei anzitutto ricordare a qualche scrittore di quotidiani cattolici,
che i cattolici italiani desiderano non
aver degli « interpreti » e dei a tutori », dai quali desiderano guardarsi almeno quanto ci si deve guardare da coloro che per voler parlare di tutti f problemi perdono di
vista l’essenziale.
Si è scritto un po’ ovunque sul
caso del pastore protestante Caliandro, che ha determinato addirittura
un appello, da parte della « Stampa », alla Costituzione: cc Occorre al
più presto im chiarimento definitivo
in proposito per ragioni interne e
internazionali. Ove simili episodi si
ripetessero, confermando l’esistenza
di una prassi e cioè di un indirizzo
di governo, si comprometterebbe lo
accordo quadripartito dei partili democratici. AH’estero questi incidenti
fanno scandalo... ».
Fino a quando suU’argoraento parla un uomo politico, gli lasciamo ben
volentieri la responsabilità di quanto afferma e di quanto nega. Ma
quando (e mi riferisco alla seconda
parte dell’articolo di Alessandrini
snìVItalia del ventun febbraio; « Il
Pastore di Portici ») si intende parlare e prendere posizione in nome
di un « Cristianesimo antico del nostro Paese, che non è terra di missione per sette difformi », lasciatemi dire che il cristianesimo, per
quella gente li, non è altro che una
« istituzione benefica », che mantiene le acque calme, nella quale chi
ci sta bene non ha proprio bisogno
di gente inquieta o di « teste calde ».
State a vedere che entra in crisi
la cc Religione di Stato » perchè un
povero diavolo dimostra di non credere nell’acqua santa, e ha la cc spudoratezza », in terra cristiana al cento per cento (!!!) di dirlo apertamente.
Veramente, in tempi un bel po’
più difficili per la religione, ci fu
chi scrisse che una sola paura ha
la Chiesa cattolica : di essere condannata prima di essere conosciuta. Ma
quello era ancora tempo di cc missione » per il cattolicesimo, che pure ha sfondato e con che spregiudi
catezza nei confronti di un’autorità
di Stato politico-religiosa!
Mi viene da pensare che la secolare fede (meglio, sicurezza!) di qualche cristiano cc secolare » non sia più
ansia apostolica, ma semplicementé
paura. E’ per questi motivi poco
trasparenti che alcuni cattolici italiani non sono affatto d’accordo con
le affermazioni di Alessandrini: cc II
proselitismo ei offende e, a dirla apertamente senza perifrasi, è un nostro diritto... ».
Si è parlato ultimamente, con mistica compiacenza, di un cc grande
ritorno » e di base missionaria » aus])icabile veramente come un miracolo della divina Provvidenza. Ma
se cominciamo noi cristiani a mettere delle condizionali anche al Sommo Iddio prima che si spalanchino
le porte della « Casa ». Questa volta
gli ingenui o i presuntuosi siamo
proprio noi, che. avendo in mano le
(c chiavi » del regno non riusciamo
a trovare per gli cc altri » il modo
di introdurle nella serratura.
Giustino Fontana
(da cc Adesso »)
TEMPIO DEL CIABAS
Culti del illese di Luglio :
Domenica 5 (in frane.) e Domenica 19
(in ital.) ore 15 (tre pom.).
Peccato 0 ricchezza?
Il 14 maggio di quest’anno 1953, a Venezia, ha avuto luogo il Convegno giovanile metodista dell’Ascensione, per trattare il tema; anelito unità e responsabilità
denominaziormle.
La buona riuscita dell’incontro iia dimostrato che i partecipanti si erano preparati spiritualmente e culturalmente a
questo studio.
« * «
I presenti si sono divisi in 4 gruppi, ed
hanno esaminato il testo di tre tesi sul primo tema, e di altre tre tesi sul secondo
tema. Le risposte notificate poi al congresso dai capi-gruppi, hanno esplicitamente
manifestato maturità di pensiero giovanile, e irenicità di atteggiamenti vari, tanto
da farci notare che non invano è passato il
tempo da quando sarebbe stato quasi impossibile avere orecisazioni chiarificazioni
e consensi intorno a problemi che oggi
stanno a cuore a tutti i cristiani.
itp st
L’anelito all’unità riconosciuto da tutti,
è stato oggetto di preghiera per Gesù, e
troviamo in quell’ottativo del vers. 22 di
Giov. 17, il motivo sempre nuovo e sempre atteso di questo anelito.
La responsabilità denominazionale poi
espressa in una prima tesi in forma di argomento ’cornuto’ cioè a due termini, dei
quali l’uno deve escludere l’altro, riconosciuto imperfetto nella forma, è stato ritenuta da alcuni come peccato e da altri
come ricchezza. Sarebbe stato meglio ricordare che le chiese nella chiesa sono di
origine apostolica, è che possono sussistere tali fino a quando i membri si mantengono « nuove creature » dalle quali sono
scomparse la gelosia e l’invidia, la preoccupazione proselitistica e la superbia storica, Finfallibilismo dottrinale e la paura
della cessazione o della diminuzione, creature che con lo sguardo fisso nel Cristo,
si mantengono unite per il Cristo, vivendo
singolarmente e collettivamente cosi, da
rivelare nel corpo terrestre del Cristo la
gloria di Dio. i'
II vangelo nella chiesa e per le chiese
non è per gli uomini, ma è perchè il Padre celeste sia riconosciuto tale nei figli
terrestri, riavendone quella gloria che appartiene soltanto a Lui. Api.
Querelles infernales
Le Gédéons
L’Association internationale des
hommes d’affaires chrétiens, qui porte ce nom, a une branche française
(17bts, rue de Vernon-Evreux, Eure),
qui vient de lancer l’appel suivant:
(c Frères,
Vous savez sans doute quel est notre ministère, nous avons eu en effet,
au début de notre action en France,
l’avantage de rencontrer l’appui de
la presse religieuse et sans doute aurez vous été mis au courant, par la
lecture du journal de votre église,
de la création d’une branche française de l’association des GEDEONS.
Toutefois, nous nous permettons
de vous rappeler succinctement le
bat cpxe nous poursuivons.
La visita dei Generaie Orsborn
II Generale Orsborn, Capo supremo dell’Esercito della Salvezza, ha visitato l’Italia. La visita era rivolta ai « corpi » salutisti e al Congresso dei salutisti italiani ; ma
in pratica questa sua visita è stata fatta all’Italia, dove il fedele servitore di Dio è
stato accolto con onore e con gioia.
A Milano egli ha avuto accoglienze cordiali anche dalle Autorità ed è stato gentilmente intervistato dalla RAI ; a Torino
accoglienze di crescente cortesia: egli ha
parlato nel tempio valdese di Corso Vittorio Emanuele. Segnaliamo l’intervista della
RAI composta dei seguenti punti: 1) cinquanta anni fa si salvava più facilmente di
oggi?; 2) dove ha sostenuto l’Esercito della Salvezza i più difficili combattimenti? ;
3) quali sono i nemici più accaniti? Il Generale ha risposto che la salvezza appartiene al Signore e che essa costituisce un’azione dal punto di vista umano sempre facile e sempre difficile. L’Esercito della Salvezza ha sostenuto dei difficili combattimenti un po’ dovunque, ma forse i più
difficili li sostiene dove c’è meno resistenza. Quali sono i nemici più accaniti dell’Evangelo e del genere umano? Il Generale ha risposto con humor indicando che
con questa domanda si vuole evitare il vero problema, perchè il vero nemico ora c
sempre di tutti i figli di Dio e di tutti gli
uomini è il Diavolo.
Il Generale Orsborn ha visitato Napoli.
A Roma è stato ricevuto aU’Ambasciata
inglese e a quella Americana. Ha parlato
al Centro Evangelico di Cultura, dove si
è incontrato con i pastori della città c con
gli insegnanti della Facoltà Teologica Valdese. La sua conferenza su « Il mondo visto da un salutista » è stata seguita con attenzione. Una conferenza diremmo militaresca, fatta di osservazioni di carattere strategico; egli ha parlato delle forze maligne,
dei timori del male di fronte all’Evangelo
di Gesù Cristo. Particolarmente efficace è
stato il quadro che egli ha fatto dell’Estremo Oriente, dove è in atto una nascosta ma
viva paura degli dei antichi, di dover cedere alla luce dell’Evangelo.
La mattina di Pentecoste il Generale
Orsborn ha parlato nella cappella evangelica di via Firenze (Chiesa metodista); nel
pomeriggio nella chiesa americana di San
Paolo. Naturalmente, egli ha tenuto riunioni nei vari corpi, nelle varie sedi dell’Esercito della Salvezza.
Il Congresso si è risolto in una affermazione disciplinata della volontà di continuare il buon combattimento della fede.
Trascriviamo qui quanto la Gazzetta del
Popolo ha scritto sul Generale: « Il gene
rale Albert Orsborn, capo supremo del
1’« Esercito della Salvezza » è da ieri ospi
te di Torino. Egli sta compiendo un viag
gio attraverso i cinque continenti per vi
sitare i 90 « quartieri generali » e presie
dere altrettanti congressi di ufficiali e sol
dati « salutisti » sparsi in tutto il mondo
Per l’Italia il Congresso si terrà a Roma
nei prossimi giorni.
« La carica suprema delVEsercito della
Salvezza, affidata ad Orsborn nel maggio
1946 dall’« Alto Consiglio », comporta un
effettivo potere tutt’altro che trascurabile.
Al « generale » fanno capo i 25 mila ufficiali, i cinque milioni di militanti, i 1738
istituti sociali, i 111 periodici salutisti. Sua
moglie — che l’accompagna nel viaggio —
è comandante mondiale delle Unioni femminili salutiste. La coppia è reduce da una
recente ispezione in Estremo Oriente dove
il Generale fu ricevuto dal Mikado.
« Da noi interrogato circa la situazione
del movimento « salutista » in Italia, Orsborn si è detto soddisfatto: «Abbiamo una
rappresentanza piccola, ma attiva e speriamo in un suo incremento nel futuro ».
Noi cogliamo l’occasione per mandare
un saluto al Generale Orsborn, un saluto
fraterno e augurargli forza e benedizioni
per continuare la sua lotta: « Combatti il
buon combattimento ». La sua figura semplice ci faceva pensare a un uomo che ha
messo tutte le sue attività e tutte le sue
possibilità al servizio dell’unico Signore.
Mariano Moreschini.
Nous sommes chrétiens de dénominations évangéliques différentes,
qui sommes unis afin de répandre
le Sainte Parole d’une façon spéciale; nous plaçons des Bibles là où
elles peuvent être à la disposition
des lecteurs succ(æsifs et en particulier' dans les hfitéls, hôpitaux, prisons, salles d’attente des docteurs et
dentistes, bibliothèques, coiffeurs,
etc. Lorsqu’un Gédéon trouve un endroit de dépôt, un hôtelier qui consent à déposer une Bible dans chaque chambre de son établissement,
un docteur qui accepte de mettre un
exemplaire de Saintes Ecritures dans
sa salle d’attente, etc., il nous en
fait part et les Bibles qui lui sont
nécessaires lui sont envoyées gratuitement.
Les journaux et revues chrétiens
suivants nous ont ouvert leurs colonnes ou vont le faire incessamment:
« Le Christianisnie au XX” », cc L’Ap]jel du Maître », cc L’Evangéliste »,
ce Pour la Vérité », cc Mission », cc La
revue réformée b, cc Croire et Servir », cc La revue de l’évangélisation ».
Voici déjà quelques mois que, par
la grâce de Dieu, nous avons commencé notre travail, des frères d’Eglises différentes ont entendu notre
appel et se sont joints à nous; ces
amis, dans cette douce communion
des enfants de Dieu, ont pris une
part active au placement de Bibles
dans les endroits suivants: Hôtels,
hôpitaux et prisons, dentistes, et docteurs etc.
D’autre part, (des envois ont été
faits à des oeuvi;es, par exemple 80
Bibl es à cc L’ Union chrétienne de
.leunes Gens de Paris ».
En tout, plus de 900 Bibles ont
été mises en peu de temps à la disjiosition du public qui n’aurait peut
être pas eu d’aulres occasions d’être
en contact avec la Sainte Parole.
Notre désir est de poursuivre et
étendre notre action, elle ne le sera
qu’aulant que nous serons soutenus
par vos prières et votre sympathie;
nous vous demandons instamment de
])lacer devant le^ Seigneur la diffusion de sa Parole (juc nous avons entreprise, en lui demandant quelle
part est la votre parmi nous ».
(U.P.E.)
ERRATA CORRIGE
Nell’ultimo numero del nostro giornale,
in calce alla meditazione, in prima pagina,
è apparsa la firma P. Coisson, mentre dovevasi leggere: Lamy Coisson. Ne chiediamo scusa all’autore ed ai lettori.
Le célèbre théologien luthérien
conservateur Ole Hallesby, de Norvège, en déclarant au cours d’une
émission radiophonique cc à la minute où vous tombez mort sur le
plancher, vous allez droit en enfer »,
vient de déclancher une vaste controverse entre les théologiens et les
laïcs norvégiens.
Tout commença le jour où Hallesby, s’adressant, de la Société des
Missions Intérieures d’Oslo, dont il
est le président, à un auditoire radiophonique, déclara cc il est écrit
que vous devez vous convertir, sinon
vous irez en enfer ».
cc Comment osez-vous dormir en
paix, demanda-t-il encore, sans savoir si vous vous réveillerez dans
votre lit ou en enfer? ».
Quelques jours après, la plupart
des journaux norvégiens reproduisaient des quantités de lettres de lecteurs, les unes approuvant, les autres s’élevant contre cette allocution
menaçante. Bientôt la querelle prit
des proportions considérables lorscpie l’évêque Schjelderup, représentant la tendance libérale de l’Eglise
norvégienne, revendiqua la direction
du groupe cc anti-enfer ».
cc II n’est pas seulement faux mais
injurieux d’effrayer les chrétiens par
la vision de l’enfer », déclara Tévê(jue. cc Et certainement il serait plus
conforme à l’esprit même de JésusChrist de chercher à gagner les hommes en montrant plus d’amour et de
compréhension ».
D’ailleurs, s’il lui était demandé
d’interpréter la doctrine de la damnation éternelle, l’évêque ajouta
qu’il traiterait cette doctrine cc comme tout à fait discutable ». Selon
lui, la conception des peines éternelles était étrangère à la fois aux
Juifs et aux Chrétiens, mais avait
été introduite de Perse en Judée, au
temps de Jésus. Jésus, dit-il, peut
s’en être référé à cette idée cc pour
souligner le sérieux de la vie et le
danger de la condamnation en
termes accessibles à ses contemporains ». Pourtant Jésus cc n’eut certainement jamais l’intention d’établir une doctrine jmsitive de l’enfer
éternel ».
cc Je suis heureux de penser, dit
encore l’evêque, qu’au dernier jour,
nous ne serons pas jugés par des
théologiens et les princes de l’Eglise, mais par le Fils de l’homme luimême. Je suis sûr que l’amour et
la miséricorde de Dieu sont plus
grands que ce cjui a été exprimé dans
la doctrine des peines éternelles ».
L’évêque Schjelderup affirma que
l’enseignement du Christ est l’enseignemeni de l’amour et il conclut
cpie dans son opinion personnelle cc il
y a une contradiction irréductible
entre la foi en Dieu, père plein d’amour et la doctrine du châtiment
éternel en enfer pour tous ceux qui
n’auront pas cru ». cc Pour moi, ditil, la doctrine du châtiment éternel
n’est pas chez elle dans une religion d’amour ».
Cependant tous les journaux étaient entrés dans la controverse, et
le Dr. Hallesby pouvait écrire;
(C Voici donc un des évêques de l’Eglise prenant nettement le parti de
renier la Confession de l’Eglise et
les paroles de la Bible au sujet de
la damnation éternelle ».
Il affirmait qu’il lui était pénible
de jugea ainsi l’un de ses bons amis,
et ajoutait ce ce qui vient d’arriver
est grave pour l’Eglise; depuis les
jours du vieux rationalisme, il y a
])lus de 150 ans, un évêque norvégien n’avait pas renié publiquement
la Confession de l’Eglise ».
Le Dr. Hallesby rappelait que la
Confession d’Augsbourg cc reconnaît
de façon indiscutable la foi dans la
damnation éternelle » et ajoutait
cjue cc cette Confession repose sur un
solide fondement biblique ».
Après avoir présenté en détail les
nombreuses paroles de Jésus sur le
châtiment éternel, le Dr. Hallesby
soulignait que lui-même comme l’évêque Schjelderuj) avait essayé tous
les moyens possibles d’échapper à
cette doctrine, mais, ajoutait-il,
cc toutes ces tentatives se révélèrent
erronées », car, cc si je rejette la doctrine du châtiment éternel, il me
faut aussi rejeter les paroles pourtant claires de Jésus, et déclarer que
Jésus s’est trompé ».
« Avec l’Eglise chrétienne tout entière, conclut le Dr. Hallesby, je crois
en Jésus-Christ, vrai Dieu et vrai
homme, et je crois par conséquent
en ses paroles sur le châtiment éternel ».
Sans vouloir poursuivre davantage
le détail de cette querelle, soulignons
simplement qu’il s’agit là de l’opposition séculaire entre l’orthodoxe,
confessionnelle et strictement biblique, et le vieux libéralisme qui, pour
être en sommeil depuis assez longtemps, n’en est pas moins dangereux
lorsqu’il reprend, ici et là, l’offensive.
Nous apprenons que le Dr. Wisslof, doyen de la Faculté libre de
théologie, a demandé publiquement
que soit exclu de l’Eglise l’évêque
Schjelderup à cause de son infidélité à la Confession luthérienne. La
demande fut suivie d’un appel à tous
les luthériens de l’évêché d’Hamar,
cc de ne pas suivre l’évêque ».
A l’heure actuelle nous ignorons
le résultat de cette démarche. Signalons en conclusion que le débat a
franchi les frontières de la Norvège
pour s’installer aux Etats-Unis où
les adversaires et les partisans de
Hallesby s’affrontent dans la grande presse. (E.L.F.)
iiratiE
ml ioaliiiiiDiiio valliüi!
Interesserà certamente il lettore e soprattutto gli studiosi e gli storici del luddismo,
il lavoro pubblicato dal Soggin (1) sul matrimonio presso i Valdesi prima della Riforma. Questo studio, integrato da una vasta bibliografia storica, giuridica e relativa
alle fonti, viene ad arricchire, con un pregevole contributo, quell’indagine giuridica
e storica sull’ordinamento della Chiesa
valdese che da qualche anno desta Cinteresse degli studiosi. In effetti, se vi è una
lacuna da riscontrare negli studi sinora
condotti sul Valdismo, e quella circa lo
sviluppo storico e la situazione vigente
dell’ordinamento ecclesiastico valdese, dove
oltre tutto, scarseggia persino la pubblicazione dei testi critici delle fonti. E cogliamo questa occasiouB jper.^ramrnenUire ,il
contributo che anche in questo campo il
Soggin ha dato pubblicando due anni or
sono un prezioso testo medievale sul matrimonio valdese negli Atti dell’Accademia
nazionale dei Lincei.
Il lavoro del Soggin per il volume delle
fonti consultate, per la cura con cui Viadagine è condotta, per Vobbiettività di giudizio, merita più che una segnalazione od
un incoraggiamento. L’avvenuta pubblicazione nella massima rivista italiana di studi giuridico-ecclesiastici è già di per se un
esplicito riconoscimento della severità con
cui il lavoro è svolto. L’origine di questo
studio risale alle ricerche condotte dal Soggin qualche anno fa in occasione della tesi di laurea che discusse contemporanea_ mente in teologia e giurisprudenza presso
la nostra Facoltà Valdese e VUniversità di
Roma.
L’autore, premessi alcuni cenni introduttivi sull’origine istituzionale delle comunità valdesi come fonti di diritto, passa ad
un esame delle fonti canoniche matrimoniali comuni a tutta la Chiesa d’occidente
medievale, e perviene quindi ad un’analisi
critica dei vari istituti matrimoniali valdesi sviluppatisi nei diversi periodi storicogiuridici in cui per presenza di caratteri
comuni, si suddivide la vita del movimento
valdese preriformato. Posta in evidenza la
essenza ed il concetto del matrimonio presso le antiche comunità valdesi e, precisatine i caratteri peculiari, l’autore, analizzando compiutamente le scarse fonti giuridiche dirette pervenute sino a noi, si sofferma poi sulle formalità della celebrazione, sui requisiti per la validità del vincolo, e si addentra con perspicacia nell’indagine relativa ai vari impedimenti matrimoniali. Questa analisi costituisce indubbiamente la parte di maggior interesse diretto. Il lavoro si conclude con un esame della posizione assunta dall’ordinamento valdese medievale circa la delicata questione
della nullità e dell’indissolubilità del vincolo matrimoniale, e con una presentazione delle precisazioni assunte in tema matrimoniale dal Valdismo nel Sinodo di Chanforan.
Di indubbio interesse sono i continui richiami alle affinità o alle divergenze che
l’autore presenta tra gli istituti dell’ordinamento matrimoniale valdese e i paralleli
del contemporaneo sviluppo dell’ordinamento canonico-romano. Particolare rilievo
merita poi l’impostazione del concetto di
sacralità del vincolo matrimoniale nell’ordinamento valdese, che pone in risalto particolare il significato che assume in quel
periodo storico negli ambienti valdesi il
concetto del sacramento matrimoniale che
così diverso sviluppo andava assumendo
nel mondo teologico e giuridico cattolico.
Parimenti da notare la tesi cui il Soggin
perviene relativamente alla indissolubilità
del vincolo che consentiva già in quell’epoca remota solo un divortium quoad
ad thorum et mensam. Peyrot.
(1) J. A. Soggin: Il matrimonio presso
desi prima della Riforma (1170'
estratto da: « Il diritto ecclesia!
1953 Roma: Fase. I part. I; pag
3
L’ECO DELLE VALLI VAIDESI
— 3»
Finis ciiristianorum?
Recentemente ci accadeva di rileg.
gere un breve saggio di S. V. Puntambekar, preside della Facoltà di
scienze politiche all’Università di
Nagpur (India). In esso lo studioso
delinea la concezione indù dei diritti dell’uomo, partendo dalla premessa che vi è, nell’uomo, una « presenza spirituale più pura, che fa si
ch’egli non si possa sotldisfare di finalità meramente terrene... Ogni essere cela limi luce, un aspirazione
che nessuna potenza può spegm^re,
che lo rende benevolo e tollerante e
che costituisce Vuomo vero. Tocca
a noi scoprirla, proteggerla e fare in
niodo eh’essa sia utilizzata per il bene di ciascuno e per quello dell’umanità ».
tirano i giorni in cui i giornali di
tutto il mondo, dopo essersi uniti in
una crociata per la restituzione dei
ragazzi Finaly, aprivano le loro colonne alla difesa dei coniugi Rosemberg.
11 'ì marzo 1931, come è noto, Julius ed Elbel Rosemberg venivano
accusati da David Greenglass, fratello di Ethel Rosemberg, di aver
«tradito», di aver rivelato ai comuniòli russi segreti atomici che dovevano facilitare alle autorità sovietiche la costruzione della bomba atomica. Da allora, i Rosemberg, condannali a morte, hanno sempre negato (li aver « tradito » e l’esecuzioii((, di volta in volta rimandata,
è stala eseguita il 19 giugno 195.3.
L’opinione pubblica americana si
è divisa: pro o contro la grazia. I
giornali hanno rifatto il processo;
dubbi sono affiorati, forse non tanto
sul piano giuridico, quanto sul piano morale.
In Europa, la presa di posizione
è stata più concorde; il ricordo delVaffare Dreyfus e delle sue catastrofiche conseguenze per l’ordine costituito, in Francia, ha favorito il sorgere di un fronte unico che, juirc
nelle sue inevitabili interpretazioni
politiche, è stato di netta impostazione morale. Tutti abbiamo sentito,
più o meno eonfusarnente, che qualcosa « non andava »; non, ripetiamolo, sul piano giuridico, di cui ovviamente, è solo giudice il cittadino
dell’U.S.A., ma dal punto di vista
cristiano, sul piano morale.
Si (' tragicamente sentito, in Europa, che se le conseguenze deH’arma atomica sono così spaventose da
legittimare, giuridicamente, quella
macabra veglia biennale in attesa
della morte, ¡ter ottenere dai due
condannati una confessione, che li
salvi dalla morte, non si può, moralmente, legittimare il tripudiante
orgoglio delle bombe atomiche primaverili, supremo baluardo di una
civiltà cristiana.
In (piest’atmosfera di fondamentale, anche se forse inconscia insincerità, abbiamo salutato con gioia l’insorgere dell’opinione pubblica, perchè, nonostante tutti gli erramenti e
travisamenti, abbiamo avuto la sensazione che in essa si manifestasse
quella luce, quella « aspirazione che
nessuna potenza può spegnere, che
remle benevolo e tollerante e che costituisce l’uomo ».
Ma Julius ed Ethel Rosemberg
sono saliti sulla sedia elettrica, perchè non possiamo più, non « vogliamo più liberarci da una concezione
tentacolare dello Stato, della Collettività, della Chiesa ».
Della Chiesa?
Anche della Chiesa: anche se i ragazzi Finaly sono stati restituiti!
Forsi', in un certo senso, questo
« affare » è anche jviù tragico del
caso Rosemberg, anche se la stampa
italiana, tranne qualclie timido accenno, lo ha per lungo tempo ignorato.
Ricordate?
Due bambini ebrei, Roberto e Geraldo Finaly, durante l’ultima guerra, vengono affidati alla direttrice di
un asilo infantile cattolico, in Francia, ])er salvarli dalle persecuzioni
razziali. I genitori muoiono in un
campo di concentramento; finita la
guerra, i parenti reclamano i bambini; ma, nel frattempo, la brava
direttrice che ha curalo il corpo fisico dei due bimbi, non ha dimenticalo la loro anima; bambini ignari, li ha battezzati secondo il rito di
Santa romana chiesa.
Ora essa rifiuta di restituirli; li
nasconde. E l’opinione pubblica co
"iiincia ad allarmarsi: in nome d
OD battesimo è dimque possibile d
sottrarre dei bambini ai loro paren
ti? L’interrogativo sembra mestruo
so; eppure i ragazzi non si trovano
L’opinione pubblica insorge; gl
mimi sono divisi. La Giustizia in
.erviene; i colpevoli sono arrestati;
ma i ragazzi non vengono restituiti;
le case di Spagna offrono un rifugio
impenetrabile.
L'opinione pubblica è esasperata;
qualche vescovo comincia a preoccuparsi delle ripercussioni di questa
crociata; si iniziano trattative nell’ombra; i rappresentanti più illustri della cultura francese firmano
Collegio Valdese di Torre Pellìce
Elenco degli alunni Licenziati dalla Scuola Media negli esami della 1“ sessione dell’anno scolastico 1952-1953: Agnes Roberto, Avanzini Matteo, Benigno Franca, Cafl'aro Egidio, Giovo Giuseppe, Genre Bianca, Glierlizza Lucia, Longo Eugenia, Parisa Massimo, Paschetto Fiorella, Puy Giuditta, Puy Romano, Ricca Bruno.
Elenco degli alunni Ammessi al Liceo
negli esami della 1“ sessione dell’anno scolastico 1952-1953: Ayassot Marco, Maiocco
Aldo, Pontet Elena, Sibille Olga.
un appello al paese; un compromesso sembra possibile; un turpe baratto, se si vuole: restituzione dei
bambini, che ora sono ragazzi, contro la promessa che la fede del loro
battesimo sarà rispettata.
11 27 giugno Geraldo e Roberto
Finaly sono stati restituiti non si sa
da chi nè a chi: dei sacerdoti li
hanno consegnati, dei sacerdoti li
iianno ricevuti, dopo una sentenza
della Corte di Cassazione di Francia; saranno consegnati ai parenti;
ma dovranno esser liberi di andare
Scrive il filosofo indù: « I^on esistono più esseri umani nel moiulo
solo uomini soggetti ai pregiudizi ili
religione e di razza, di casta o di
grujipo. I nostri intellettuali e le nostre masse sono resi insensati dai privilegi di razza, dal settarismo religioso e dfdl’esclusivismo sociale....
Ogni nozione di umanità e di tolleranza, ogni sentimento di umiltà e
rispetto sono scovi ¡tarsi. Al loro posto regnano il settarismo, l’intolleranza e l’esclusivismo ».
Tutto ciò, per quanto grave, sarebbe forse ancora tollerabile, se a
questa condizione disumana non c?
ostinassimo a dare il nome di condizione (o civiltà) cristiana.
Finis christianorum? Cl.
Convitto Maschile Valdese di Torre Pellice
Il Convitto Maschile Valdese di Torre
Pellice (località climatica estiva ed invernale a 55 Km. da Torino, a 516 m. sul Uvello del mare) accoglie in un ambiente familiare ragazzi dai 6 anni in poi, rispettando le
giovani personalità, seguendo accuratamente
i loro studi e cercando di educarli alla libertà e all’autodisciplina.
Esso dispone di personale qualificato, di
ampli e luminosi locali, di un campo di
foot-ball e di palla a volo, di un moderno
impianto docce e riscaldamento centrale a
nafta. Offre vitto sano ed abbondante particolarmente studiato per le esigenze alimentari dei giovani. Le rette sono., modeste
e tengono conto dell’età del ragazzo ospitato.
Le iscrizioni per il prossimo anno scolastico sono aperte sin da ora. Dal 12 luglio
in poi si accolgono ragazzi anche in vista
delle ripetizioni estive o per un periodo di
vacanze organizzate.
Per informazioni rivolgersi al direttore
del Convitto Maschile Valdese (Torre Pellice, Torino) dott. Franco Girardet che sarà lieto di rispondere personalmente indicando anche i nomi delle famigUe degli
attuali convittori residenti neUe varie città
d’Italia per eventuali referenze.
I BAMBINI CRESCONO
Sanary-sur-Mer è una borgata felicemente sparsa tra il mare e una
barriera di colline folte di pini marittimi, nella serena terra di Provenza. Sanary ci ha accolli con un tempo da cani, ci ha sospinti, asserragliali, assediati tra le mura della .saletta che dal 9 ali’11 giugno ha espilato i responsabili delle S. D. dei
paesi latini. E’ stato per vendetta
forgiato un aggettivo: ’’sanaryen” =
pessimo. In compenso siamo stati risparmiati dalla tentazione di perdere tempo in escursioni e ricognizioni, ed abbiamo lavorato forte.
Il pericolò di certi incontri sta nel
dilettante tuttofare, fornito di estrema facilità di loquela, il quale ti
molla lunghe tirate vuote e perde
tempo, innervosisce, e ti fa pensare
che si lavora bene da soli e basta.
A Sanary mi par di non aver incontrato il tipo in questione.
C’erano dodici persone che avevano lavorato con amore, che volevano lavorare ancora e meglio per le
creature che il Signore ha affidato
alle nostre Chiese. Non volevamo
perdere tempo, perchè i bambini
crescono.
Ogni mattino uno studio biblico
seguito da una discussione, quindi
una relazione su un argomento fondamentale; ogni pomeriggio un panorama delia situazione dei bambini in un determinalo paese, quindi
l’esame della attività del Comitato
S. D.; seguiva la presentazione del
materiale didattico e sussidiario.
Gli studi biblici (ne ricordo uno
notevole del past. de Rulet - Giura
Bernese) hanno messo in luce la possibilità di lare più largo uso delle
Epistole nelle liste delle lezioni, ci
hanno mostrato chiaramente la interdipendenza di alcuni testi, che
vanno in ogni caso presentati uno
dopo l’altro, senza intervalli di domeniche. Delle relazioni, personalmente ho trovato magistrale quella
del pasl. Saiirin (Ginevra) sulla preparazione dei monitori; contiamo
di pubblicarla nel numero di ottobre del nostro periodico.
1 due estremi della situazione delrinsegnamento religioso sono dati
dalla Spagna e dal Belgio. Sentite
quesla; una Scuola Domenicale di
Madrid è stata multata di 1500 peselas (500 agli alunni e 1000 ai monitori) perchè funzionava senza il
permesso del Ministero dell’Educazione Nazionale. Si trattava o no di
una scuola? Ora però — per la verità — la Scuola Domenicale ha ripreso a funzionare: si chiama « cullo per i bambini »... (I milieuIpop
si assomigliano sempre!). Nel Belgio
al contrario è in via di rapida organizzazione una scuola per insegnanti di religione evangelici, che
saranno pagati dallo stato per le
ore che faranno, poiché la carta co
slituzionale garantisce questa massima libertà.
Naturahnent«' ci interessava conoscere il materiale sussidiario straniero, vedere cosa è stato fatto, ascoltare l’autocritica delle S. D. più avanzate. I quaderni biblici illustrati
di Neuchâtel ci sono parsi esemplari, importante era l’apporto della
Francia alla formazione di una « biblioteca del monitore ». Le filmine,
ne sono passale parecchie, non hanno soddisfallo nessuno, non sono piaciute neppure quelle inglesi lolle dai
film (li Ranck; crediamo nella loro
tilililà pedagogica, çia ancora siamo
in un periodo di prove. Il flanellografo sembra che non raccolga nei
¡)aesi latini quei consensi che meriterebbe: — E’ la moda, si dice, passerà! — Nei disegni, poi, si tende
in genere ad una estrema stilizzazione, ad un ammodernamento che
rende più stridente il contrasto col
materiale offerto dai paesi anglosassoni, che sono restati fedeli in gencT
re a vecchi cliché.
Per quanto ci concerne, lasciate
che vi riferisca alcune riflessioni: a)
Non valorizziamo sufficientemente il
materiale che possiamo offrire ai
monitori. Manchiamo di un corso
completo che serva come base, orienlatnenlo, per ogni altra pubblicazione. b) Le chiese e i singoli concistori non prendono seriamente in
esame la necessità di preparare i monitori e sono riluttanti a « rimetterci » delle somme per i bambini, c)
Il Comitato Nazionale ha scarsa autorità ed è praticamente estraneo ai
|(roblemi, ai progetti che pullulano
intorno, d) Il poco materiale che offriamo raggiunge praticamente una
percentuale assai bassa delle Comunità, epi)ure non è qualitativamente
inferiore a quello medio straniero.
Che fare? Lavorare. Ci siamo ripromessi di lavorare e di interessarci come Comitato Nazionale di tutte
le Scuole D., perchè sappiamo che
la stima, l’autorità, non la si acquista che in un modo, lavorando, donando il meglio di noi stessi. E sappiamo una cosa ancora : che i bambini crescono, e quello che non facciamo per loro oggi non lo faremo
mai più. S.
11 Sinodo Battista
L’Assemblea Generale dell’Opera
evangelica Battista d’Italia ha avuto luogo in Roma, nella prima metà
del mese di maggio. 11 Messaggero
evangelico (Il Testimonio) riferisce
sui suoi lavori e c’informa che si è
trattalo della riapertura della Scuola Teologica di Rivoli, che « sfilarono, dinanzi ai delegati, cose famt,
* ¡tropoñiti e speranze delle varie attività ed istituzioni (Movimento femminile; Movimejito giovanile; Istituto Retnnia); che si accenni) al lavoro per le Scuole Domenicali; che
si discusse della .stani¡ta periodica e
non periodica; che .si ¡tensó alla trasformazione del nome di Opera in
quello più proprio di Unione; che
se ne progettò la modifica di alcuni
organi e che se ne adottò lo stemma o distintivo (opera del pittore
Paolo Paschetto) ».
Le relazioni (delle Chiese, attività
ed istituzioni) erano stale preliminarmente slani|)ate e distribuite a tutti
i delegati, col programma dei lavori
e la lista dei partecipanti aH’Assemblea.
Nunierosi i messaggi ed i delegali
d(dle Chiese Evangeliche, fra cui il
Moderatore della Chiesa Valdese.
Il Comitato direttivo dell’Unione
delle Chiese Battiste d’Italia risulta
cosi formato: Presidente G. A. Ric
ci, pastore; Vice-presidente C. Inguanti; membri laici: dott. L. Campenni, dott. N. Palmiiiota; S.na Gina Bassi, prof.ssa Concetta Ascolese; membri pastori: Bruno Saccomani, Carmelo Mollica, Vincenzo
Veneziano; candidali a segretari esecutivi: M. Ronchi, E. Corsani.
SCUOLA LATINA
(Media legalmente riconosciuta)
I risultati degli esami della sessione estiva sono stati i seguenti:
Ammessi alla Classe La: Beux Franc'o Bouchard Franco - Bounous Laura - Comba Ivana - Costantin Laura - Fabbrini Iris
■ Gallian Nella - Giaiero Elio - Long Alice - Long Gino - Long Tullio - Pascal Anila - Poià Frida - Poiit Valdo - Pons Ettore
- Rostan Franco.
Promossi alla Il.a Classe: Beux Carla
Enrica - Jabicr Enrica - Jahier Giov. Umberto - Long Roberto Giovanni - Mieoi
Marta - Pons Gabriella - Rostagno Paola ■
Simondi Emilio - Tron Claudio - Tron Arnaldo.
Promossi alla III.a Classe: Calvetti Franco
■ Costantino Clara ■ Pons Giulietta - Purpura Paola.
Gli alunni della Classe Ill.a sono stati
tutti ammessi agli esami di licenza. Sono
stati licenziati: Bert Oriana - Casorio Leonardino - Forneron Laurenzia - Laurora
Laura - Long Gilberto - Mattone Elia Meynier Nella - Petrone Vanda.
Leggi...
Don Zeno: Non siamo d’accordo!
(De Silva, editore - 70 pag. - L. 400).
Come è noto, il 28 marzo 1953, una
Commissione prefettizia presentava
in tribunale una perizia finanziaria
relativa alla « Città di Nomadelfia »,
l’ardito tentativo di tradurre in pratica i principi evangelici della solidarietà cristiana, iniziato da don Zeno. Era praticamente l’ultimo atto
con il quale l’autorità politica e la
gerarchia Vaticana procedevano alla
liquidazione di uno dei più suggestivi ed evangelici esperimenti di vita comunitaria sorti, all’ombra di
santa romana chiesa, in questo convulso dopoguerra.
Di Nomadelfia il nostro giornale
si è già occupato per il passato, per
quanto in questo movimento vi era di
fermento evangelico, di risonanza ecumenica, di anelito a vivere la città di Dio nella città degli uomini.
Oggi Nomadelfia non è più la città dell’amore e la polemica che è
sorta, trascende i limiti di un dissenso ecclesiastico in seno alla chiesa
cattolica ed investe valori universali
in modo cosi brutale che non li possiamo ignorare.
Il grido d’angoscia di Don Zeno
è troppo umano per poter esser sepolto sotto il peso di perizie finanziarie! E’ sempre la tragica esperienza: non c’è posto per i profeti,
nella città degli uomini!
Tutt’al più gli uomini sono disposti ad ascoltare mia predica eloquente ; anche i fulmini dell’oratoria sacra non li spaventano; anzi, talvolta, essi servono a creare ima specie
' di alibi al benpensante. Il dies irae
annunciato dall’alto del pulpito fa
deliziosamente rabbrividere il rispettabile cristiano.
Ma quando il profeta non si limita a scagliare fulmini, e vuol costrtiire, allora cominciano i guai. Egli
deve accorgersi che questa società
cristiana non è più il buon terreno
in cui juiò crescere il seme della parabola evangelica. Don Zeno deve
accorgersi che vi sono delle strane
ed insospettate collusioni tra Chiesa
e Stato, tra politica e cristianesimo,
tra Vaticano e ministero degli interni.
Don Zeno deve apprendere che la
sua iniziativa evangelica non è approvata « nè assistenzialmente, nè
socialmente, nè politicamente dilXPonorevole Sceiba » il quale dichiara,
e. la contessa Pirelli riferisce a don
Zeno, di aver avuto « mano libera da
parte del Vaticano per agire nei confronti di Nomadelfia »,
E don Zeno ubbidisce; si ritira
nell’ombra. Ma il cuore sanguina ed
oggi egli lancia il suo: J’accuse: un
volumetto di 70 pagine: un atto di
accusa contro i ricchi e la loro carità; una rampogna amara, ma non
senza amore, alla sua chiesa, per il
fasto delle sue cerimonie e dei suoi
palazzi, mentre i « piccoli apostoli »
4
4 —
L’ECO DELLE TALLI VALDESI
muoiono di fame; una demmzia accorata della confusione di poteri e
contaminazione di valori che permette di disegnare sullo scudo di un partito che difende il sacro egoismo dei
beati possidentes, la croce di Cristo.
Un libro da leggere!
Heussi-Miecge : Sommario di storia del cristianesimo (Ed. Claudiana
- 1 voi. pag. 310 - L. 950). Questo
volume, in un’avvertenza degli editori è presentato modestamente come ima ristampa della classica opera dello Heussi, pubblicata nella collezione Doxa e, da tempo, completamente esaurita. In realtà si tratta
di qualche cosa di più e di meglio
di una semplice ristampa. Il saggio
dello Heussi era ed è un’opera eminentemente sintetica; Giovanni Miegge, che ne ha curato la ristampa,
l’ha arricchita di una serie di excursus di carattere informativo che permettono al lettore di meglio apprezzare il valore e là portata della sintesi Heussiana. Con opportuni accorgimenti tipografici l’esposizione del
Miegge è inserita nel testo dell’opera in modo che non vi è soluzione
di continuità anche dal punto di vista tipografico. Diciamo anche perchè, dal punto di vista critico, sul
piano della ricerca storica, rincontro dei due Maestri si realizza sul
piano di una armonica fusione. E’
un libro che fa riflettere e che dovrebbe esser largamente diffuso in
mezzo a noi e intorno a noi, fra
quanti si interessano ai problemi connessi con lo sviluppo della storia del
cristianesimo, e domandano un libro
che non sia una apologetica rifrittura di soliti luoghi comuni.
lector.
I libri che censigliamo
Heussi - Miegge: Sommario di storia del
cristianesimo, L. 950.
Stewart: Commentario su San Luca, rilegato L. 650.
Insieme: volumetto per gli sposi, L. 150.
Blanshard: Democrazia e cattolicesimo in
America, L. 1.500.
Padrosa: Pourquoi ai-je quitté le catholicisme? L. 350.
Cesbron: / santi vanno all’inferno, L. 900.
Salvaneschi: Saper soffrire, L. 350.
Kaltenbach: Le livre qui chante la gioire
de Dieu — Etude sur les Psaumes, Lire 1.000.
Benoit: Le baptême chrétien au second
siècle, L. 1.700.
Ordinazioni alla Libreria Claudiana —
Torre Pellice — conto corrente postale N.
2/17557.
LA VOCE DELLE CONUNITA
0
Il tradizionale Convegno degli evangelici francesi ed italiani al Colle della Croce,
avrà luogo — Dio permettendolo •— la Domenica 26 luglio.
Il culto, con celebrazione della Santa
Cena, presieduto dai pastori di Saint-Véran
e di Bobbio Pellice, avrà inizio alle ore
10,30.
E’ forse utile ripetere che il Convegno
ha carattere religioso!
PERSONALIA
Ci rallegriamo col prof. Emilio Tron
per la sua brillante affermazione nel concorso nazionale per testi scolastici, bandito dalla Casa Editrice Barbera nel quadro
delle manifestazioni per il centenario della
fondazione della Casa stessa. Gli è stato
infatti attribuito il primo premio di Lire
500.000 per una grammatica francese.
La signorina INES SANESI della Chiesa
Valdese di Torino, ba conseguito il 18 corr.
al CONSERVATORIO DI MILANO il titolo di Professoressa di Pianoforte con il
punteggio di 10 con lode.
Angrogna ( Capoluogo )
Ringraziamo la U.G.V. di Torre Pellice
(centro) per la sua gradita visita la domenica 24 maggio.
Mercoledì 16 giugno abbiamo deposto
nel cimitero del Capoluogo la spogUa mortale del fanciullino Rivoira Ferruccio di
Attilio, deceduto alle Bruere di Auigrogna
dopo una sola breve giornata di vita, la
domenica 14 giugno. Ai genitori ed ai parenti afflitti ridiciamo la nostra viva simpatia cristiana, ricordando loro la parola del
Signore: « Il vostro cuore notf'sia turbato: abbiate fede in Dio ed abbiate fede
anche in me » (Giov. 14: 1).
Ringraziamo i Pastori G. Bertinatti, F.
Lo Bue, T. Pons ed il Sig. A. Varese che
ci hanno rivolto il messaggio della Parola
di Dio ai nostri culti domenicali.
e. a.
Bobbio Pellice
Il 7 giugno, una immensa folla ha reso
gli onori funebri alla salma di Allasino
Silvio, di anni 46, deceduto all’ospedale a
seguito di un difficile atto operatorio. La
sua dipartenza ha prodotto un incolmabile
vuoto nella famiglia ed un vasto rimpianto
fra i numerosi amici.
Dopo sei anni di infermità, la sera del
24 u. s. ha risposto alla chiamata del Signore Prassuit Caterina in Bonjour, del
Centro, di anni 79. Durante gli anni di
prova la nostra sorella è stata sorretta dalla fede in Dio.
Alle famiglie, colpite nei loro affetti più
intimi, la Chiesa rinnova la sua espressione di solidarietà nel dolore.
Basso Lazio
Pieno fervore di vita nella zona del Basso Lazio. Le difficoltà rendono gli animi
più consacrati e l’annunzio dell’Evangelo
procede instancabile.
A Ferentino, dopo l’arbitraria sospensione del Culto in seguito ad intervento delle
autorità di P. S., l’8 febbraio, da domenica 26 aprile le riunioni regolari hanno
potuto essere riprese nel locale di culto
(f senza più esser disturbati dalla ragazzaglia e dai fanatici organizzati dall’Azione
Cattolica ».
Il giorno dell’Ascensione, la comunità di
Colleferro e Basso Lazio si è riunita a Collecurto per la cerimonia della Confermazione di 9 catecumeni dei vari gruppi e,
successivamente, per riunirsi in Assemblea
e nominare i delegati alla Conferenza Distrettuale, al Sinodo e procedere alla nomina di Un diacono.
A Vallevona, malgrado gli ostacoli, l’intolleranza, i soprusi, la Comunità continua
a testimoniare della sua fede; fiorente vi
è la scuola domenicale; i culti sono ben
frequentati; la cappella è stata abbellita,
verniciata a nuovo, dentro e fuori.
A Vallepara i culti si celebrano ancora
sempre all’aperto, che piova o faccia sole;
si notano assemblee compatte in occasione
della celebrazione della S. Cena o di atti
liturgici; le visite dei pastori Gigax (Svizzera), del rev. Anthony (U.S.A.) del prof.
Chamberlain (U.S.A.) e del prof. E. Eynard sono state apprezzatissime.
11 problema del « santo pane quotidiano »
è una realtà viva in tutta la zona ed una
trentina di giovani risiedono attualmente
in Svizzera per ragioni di lavoro.
Luserna San Giovanni
Giardino d’infanzia. — Il 7 giugno il
nostro Asilo Infantile ha chiuso ufficialmente il suo primo anno di attività. E’ stato un bel pomeriggio, che ci ha permesso
d’ammirare le doti artistiche di un buon
numero di piccoli attori ed attrici che si
sono esibiti in un ricco repertorio di rondes, poesie, canti, dialoghi. Il pubblico che
gremiva la sala Albarin non si è stancato di
applaudire e di manifestare la sua soddisfazione per i risultati ottenuti. Anche i
Orario Ferroviario in vigore dal 17 maggio
12,20 13,18 17,11 18,14 18,30 19,19 23,16
14,05 17,57 18,43 19,24 20,04 23,59
13,05 14,31 18,22 18,59 19,49 20,26 0,19
13,13 14,35 18,26 19,05 19,52 20,30 0,22
13,38 14,51 18,43 19,18 20,05 20,43 0,36
13,48 15,07 19,02 19,24 20,24 20,59 0,52
1 3
8,49 12,25 13,15 16,36 17,50 19,48 20,50
9,03 12,39 13,30 16,51 18,04 20,02 21,07
9,20 13,03 13,47 17,08 18,20 20,24 21,26
Torino P- 4,42 6,27 8,05
Airasca a. 5,26 7,20 8,46
Pinerolo a. 5,49 7,45 9,14
Pinerolo P- 5,52 7,48 9,22 12,Bricherasio a. 6,06 8,04 9,38 12,16
Torre P. a. 6,22 8,21 9,53 12,35
Torre P. P* 3,45 4,43 5,50 6,47
Bricherasio a. 4,07 4,58 6,04 7,01
Pinerolo a. 4,20 5,19 6,26 7,16
Pinerolo P- 4,27 5,29 6,30 7,22
Airasca a. 4,47 5,51 6,52 7,36
Torino a. 5,40 6,40 7,53 8,06
13,08 13,54 17,11 18,24 20,28
13,27 17,30 18,41 20,48
14,15 14,44 18,31 19,38 21,53
4
21,31
21,50
22,43
(1) Si effettua fino al 3-10-53 —■ (2) Sono esclusi i viaggiatori per Barge — (3) Sospeso
nei giorni festivi dal 21-6 al 13-9-53 — (4) Si effettua nei giorni festivi dal 21-6 al 13-9-53.
Bricherasio
Barge
Barge
Bricherasio
P
a.
P
a.
4,09 6,11 8,11 9,43 13,39 14,58 16,56 18,53 20,14 21,14
4,27 6,29 8,30 10,02 13,58 15,30 17,15 19,13 20,33 21,33
3,37 4,38 6,39
3,56 4,56 6,58
8,40 12,16 14,28 16,12 17,40 19,38 20,40
8,59 12,36 14,47 16,46 18,00 19,58 21,04
(1) Festivo dal 21-6 al 13-9-53.
più dubbiosi hanno- dovuto convincersi che
il giardino d’infanzia corrisponde ad una
vera necessità per la nostra parrocchia. Al
Comitato che ha dovuto affrontare, superandole felicemente, difficoltà non lievi di
organizzazione in questo primo anno, alla
direttrice S.na L. Jervis, alla S.na MarcelceUa Gay, instancabile organizzatrice ed
animatrice, a quanti, direttamente od indirettamente, si sono adoperati a prò deU’Asilo, la riconoscenza della Comunità,
Scuola domenicale. — Il giorno 14 giugno
un pullman ben completo portava a Pomaretto un bel gruppo di alunni delle Scuole
domenicali. Bella e buona giornata; fraterna accoglienza in loco e canti e giochi in
cui piccoli e grandi hanno potuto apprezzare le doti del presidente dell’Unione Cadetta di Pomaretto, Sig. Purpura.
Battesimi. — Il 14 giugno è stato ammi- ,
nistrato il battesimo a Giuliana Meynier, di
Gino e Edmea Frache.
Benedica il Signore i genitori e conceda
alla tenera creatura di poter vivere in questo mondo come un suo figliuolo.
I nostri lutti. — Il 7 giugno ha avuto
luogo il servizio funebre di Orlina Bertin
ved. Pons, deceduta ai Muston, in età di
77 anni.
Dopo lunghe sofferenze, in Villa del Rosario (Argentina), é deceduto Carlo Bonnet, originario della Pounsa, poche settimane prima che suo fratello fosse, jiella
nostra parrocchia, colpito da morte improvvisa. Il Mensajero rende una bella testimonianza alla fede semplice di questo umile
credente, che, in una località priva di
Chiesa Valdese, sapeva nutrirsi con la lettura della Bibbia e testimoniarne apertamente, anche con i sacerdoti romani, che,
nel corso di una discussione, tennero a riconoscere com’egli camminasse sulla buona via.
Venite, torniamo all’Eterno, perch’Egli
ha lacerato, ma ci risanerà; ha percosso,
ma ci fascierà.
Matrimoni. — Il 27 giugno è stato celebrato il matrimonio di Cesare Revel e
Vittorina Rivoira.
Benedica il Signore questi sposi e la loro unione sia un’alleanza con Lui.
Culti. — La comunità è grata al pastore
Pascal, che ha presieduto il culto di domenica 14 corr.
R o r à
Nel mese di Maggio è stata battezzata,
nel tempio di Rorà, Mourglia Lillina di
• Giulio (Fucine). Siamo fiduciosi che le promesse dei genitori saranno mantenute per
il bene spirituale della bambina. Che il
Signore la benedica .abbondantemente colla sua Grazia ineffabile.
II 12 Maggio abitiamo letto la relazione
annua, seguita da breve discussione. Si è
rilevato il particolare interessamento dei
rorenghi e dei villeggianti per la costruenda sala delle attività e si è espresso un
particolare ringraziamento al geom. Manuna sana disciplina ecclesiastica, specialtelli. Si è insistito per il mantenimento di
una sana disciplina ecclesiastica, specialmente nei confronti dei catecumeni ed accentuata la importanza della vigilanza da
parte dei genitori. Sul piano spirituale ci
si è rallegrati della istituzione della a catena della preghiera » mediante la quale i
bambini della scuola domenicale si ritrovano nelle proprie case, in un giorno determinato, per la intercessione, il canto e
la preghiera. A termine della discussione
si è proceduto aRa nomina dei delegati
alla conferenza ed al Sinodo e sono risultati eletti per la conferenza: Dr. Roberto
Meynet e Mourglia Roberto ; mentre per
il Sinodo è stato nominato il diacono Tourn
Gentile. La conferenza distrettuale del 2
Giugno ha nominato l’anziano Tourn Aldo
a delegato al Sinodo.
La scuola domenicale ha effettuato la sua
tradizionale gita in occasione della festa
di canto, percorrendo gli storici luoghi del
Bric dei Banditi e della Gianavella. I bambini sono stati lieti di udire una breve rievocazione storica degli avvenimenti più importanti del 1655, in relazione con la vita
dei banditi e segnatamente del leone di
Rorà.
L’unione delle Madri, in collaborazione
con altre organizzazioni locali ha organizzato la gita annuale, a Stresa. Un bel gruppo di giovani e non più giovani, incontratisi con alcune sorelle rorenghe lontane,
hanno ascoltato il Culto del Pastore, tenuto nei pressi di Baveno. Siamo lieti che
la buona armonia e il canto dei nostri inni
abbiano conferito una nota simpatica alla
nostra gita. L’assenza d’un locale di culto
non ci ha impediti di cantare le lodi a Dio
e di celebrare il culto nel gran tempio della natura.
Siamo lieti di ringraziare il Pastore Nisbet ed Enrico Pascal per i buoni messaggi rivolti alla comdnità rorenga rispettivamente il 17 maggio ed il 14 giugno. Il
collega Pascal ha potuto rivedere e salutare la sua antica comunità e fraternizzare
con la comunità tutta.
I primi villeggianti sono già arrivati a
Rorà accolti festosamente dai fratelli rorenghi. Ormai un vincolo saldo si è stabilito tra gli uni e gli altri, nel segno dell’amore e della fraternità. A tutti questi
nostri amici diamo un caldo ed affettuoso
benvenuto.
Villar Pellice
Maria Charbonnier in Baridon del Chiaus
(53 anni) non è più con noi!
Un giorno del maggio scorso venne colpita da un grave improvviso malore. La
notizia commosse il paese e mobilitò parenti ed amici. Ogni cura possibile venne
tentata e preghiere incessanti furono innalzate al cielo, ma la volontà del Signore
apparve presto manifesta.
La cara inferma, col filo di voce che le
restava, rispose alle molte visite che si davano il turno accanto al suo letto, salutò
tutti, disdisse con rimpianto il posto che
aveva prenotato per la gita delle Madri a
Vallecrosia, espresse ancora la Sua fede
eppoi si addormentò in mezzo ai famigliari desolati.
Una vera folla di amici e fratelli in fede le rese le estreme onoranze il giorno 8
maggio e tributò al suo compagno ed ai
figli una dimostrazione di simpatia che
certo li beneficò e che non scorderanno
mai.
La chiesa saluta in lei, con dolore, la
scomparsa di una nobile credente, di una
unionista zelante e di una cara sorella che
tutti stimavano ed amavano.
Or ora poi la nostra chiesa è stata colpita da un altro grave lutto. Iddio ha richiamato a sè il papà del maestro Baridon
membro del nostro concistoro:
Samuele Baridon, di anni 53.
La sua dipartenza è avvenuta in modo
tragico. Era partito al mattino per lavorare
nella sua proprietà dell’inverso. Attraversando la passerella provvisoria gettata sul
Pellice in sostituzione del ponte recentemente asportato dall’alluvione, dovette esser colto da un malore improvviso e cadde
in acqua. Molta gente lavorava nel vicinato ma nessuno si accorse del fatto. Solo
più tardi, tardando il suo ritorno a casa
sorse l’allarme, venne cercato da ogni parte da una folla di volonterosi e solo nel
cnore della notte venne ritrovato un cento metri più a valle, in una buca profonda
dove la corrente lo aveva trascinato.
Ricorreva in questo 26 giugno proprio
l’anniversario esatto del giorno in cui, un
anno fa, era andato egli stesso ai monti in
cerca di un altro che pure era scomparso
in modo repentino, il compianto fratello
Baridon dei Buffa.
Samuele Baridon — uomo di attività —
era molto conosciuto nella Valle e vi contava numerosi amici e conosciuti con affetto unanime vi sono i suoi cari. Perciò
il funerale, il giorno 27 giugno, è stato veramente una manifestazione di solidarietà
e di amore: estreme onoranze sentite e
cordiali alle spoglie mortali del Dipartito.
Dimostrazione di simpatia commossa e
tanto tanto sincera alla vedova ed al figlio
ai quali tutti siamo tanto affezionati.
Villasecca
Molte novità da Pasqua in poi.
Prima di tutto l’allacciamento di rapporti più diretti con la Scuola Valdese di
Agricoltura dei Monnets, il cui direttore,
sig. Fliihmann ci è venuto a trovare il 3
maggio, intrattenendo per buona parte del
pomeriggio il gruppo che era radunato per
ascoltare la sua conferenza e discutere con
lui di problemi inerenti le nostre culture
ed un più razionale sfruttamento delle nostre terre.
La visita venne restituita il 14 dello stesso mese da una quarantina di membri della Comunità che visitarono con sommo interesse (bella razza la bruno alpina, vero?)
la Scuola e l’annessa cascina.
Nello stesso giorno ha avuto luogo la
consueta gita annuale delle due Unioni
delle Madri (Trussan e Chiotti) in Val
d’Angrogna. Giornata di meditazione sulla
fedeltà e sulle sofferenze del passato e di
consapevolezza delle responsabilità e possibilità pratiche del nostro tempo.
Il 24 maggio un attraente programma
presentato da bimbi e da socie dell’Unione delle Madri dei Chiotti (la qual cosa è
stata particolarmente apprezzata) chiudeva
l’attività delle due Unioni della Parrocchia. Ospiti di onore i Sigg. Marthe Luigi
e Louisette Marauda, che la loro antica
comunità ha desiderato riavere vicino in
questa occasione.
Desideriamo ringraziare il Pastore Emerito sig. Luigi Marauda per aver accettato
di farci riudire parecchie volte , la sua voce
dal pulpito.
11 31 maggio: visita della Chiesa di Susa f bazar annuo. Incontro con fratelli e
sorelle intravisti alcuni anni or sono, quando la nostra Comunità fece il viaggio inverso; conoscenze riallacciate, aria di festa, un bazar ben riuscito e preparato con
molta buona volontà da varie collaboratrici che desideriamo ancora ringraziare.
Matrimoni: 9 maggio Sig. Eli Tron (Pomaretto) con la sig.na Celina Genre (Bovile); 14 maggio sig. Menusan Armando
(Chiotti) con la sig.na Ida Gardiol (Trossieri); 30 maggio, sig. Guido Vigliehno
(Villasecca) con la sig.na Letizia Peyronel
(Peyroneo), figlia dell’Anziano del Trussan. Agli sposi rinnoviamo ancora l’augu
rio fraterno della continua presenza e delle benedizioni del Signore sulle loro vite.
Purtroppo anche un lutto. La sig.ra Paolina Poet ved. Clot delle Freyrie (Linsardo), tenuta a letto da circa un anno da
una sequela ininterrotta di malanni susseguitisi l’uno dopo l’altro ed affrontati serenamente e con fiducia. Alla fine, una
congestione polmonare doveva aver ragione in modo inaspettato dell’organismo così
lungamente messo alla prova. Al figlio che
l’ha assistita con instancabile premura ed
ai parenti tutti rinnoviamo l’espressione
della nostra simpatia e della comune certa
speranza in Gesù Cristo.
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La Famiglia del Compianto
Luigi Giaccone
profondamente commossa per la dimostrazione di stima e di simpatia ricevuta in
occasione della dipartita del suo Caro, ringrazia di cuore tutti coloro che con scritti,
con fiori o con intervento, hanno partecipato al suo grande dolore.
Un ringraziamento particolare ai Pastori sigg. Marauda e Bertinatti, ai doti. Quattrini e Paltrinieri, alle Suore ed al personale tutto degli Ospedali Valdesi di Pomaretto e Torre Pellice; alla Direzione
della RIV, al Servizio produzione, al Laboratorio controlli, al Coll. Definitivo sfere e rulli, alla Commissione interna impiegati, ed alla Banda musicale di Pomaretto.
Pomaretto, 9 Giugno 1953.
In memoria di Luigi Giaccone
Le famiglie Giaccone e Bleynat, per Ospedale di Torre Pellice L. 15.000 — Bleynat Giovanni e Santina per Ospedale di
Pomaretto L. 1.500 — Un gruppo di amici
ed ex-colleghi della RIV, per Ospedale di
Pomaretto L. 15.650 — RIV, Reparto collaudo definitivo sfere e rulli, per Osiiedale
di Pomaretto L. 7.150.
Direzione e Redazione: Past. Ermanno
Rostan - Via dei Mille 1 - Pinerolo •
Telef. 2009.
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Pinerolo, con decreto del 27XI-1950.
Tipografia Subalpina S. o.
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A.
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