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Anno LXXVII
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Torre Pellicjí,»? Marzo 1947
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L’ECO DELLE
Sp?ft. S»^“|gg,E‘mJ.ICE
N.9
Nulla sla più forte della vostra fede
(Gianavello)
SfiTTIMANALE DELLA
ABBONAMENTO ANNUALE E SEMESTRALE
Italia . Lire 250 150 Francia Franclii 250 150
SviaBera . FraneLi 4 3 Stati Uniti Dollari 2 1,25
Ojni cambiamento d'indirizBo costa Lire CINQUE - La copia Lire CINQUE
CHIESA VALDESE
Rlvuardafe alla- roccia onde foste tasrllati
Isaia LI: 1.
REDAZIONE : Via dei Mille, 1 • Pinerolo
AMMINISTRAZIONE : Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice
3
Ozii cristiani
“...nè oziosi nè sterili nella conoscenza del Signor Nostro
Gesù Cristo.,, ffi Pietro 8: 1)
Vi sono 02.1 cristiani. Sentire parlare di
Cristo, ma non tentare neppure di accertare,
chiarire e approfondire quello che si è udito.
limitarsi a ricevere dai Pastori, non cercare
da sèf come se i Pastori avessero l'obbligo
di essere i professionisti della fede e noi a
vessimo la facoltà di essere semplicemente i
dilettanti della fede- Assistere al culto; ma
senza poi curvare la fronte nel silenzio sulle
pagine delta Scrittura e lottare in preghiera
per chiedere la luce dello Spirito e l dono
della fede; senza poi impiegare del tempo,
mollo tempo, e senza esercitare uno sforzo
prolungato, quotidiano^ per trovare dietro la
pagina di carta che racconta l’antica vicenda
galilea e oltre sospiro della propria debole
^preghiera, la persona vivente di Lui Di più:
andfire al Tempio con regolarità, ascoltare
seriamente la predicazione, leggere con Me
resse la propria Bibbia, pregare nel segreto
con fervore, ma senza uscire da un cerchio
fisso di verità r'sapute, di principii accettati,
di capitoli e di versetti favoriti e più accessibili, pf'ù facili, in modo da non permettere
mai che una verità straniera venga a colpirci e a disturbarci e a scardinarci nella nostra
ben sistemata vita e nella nostra ben sistmata relig ositd.
Chiuderci con passava sicurezza appuri»
>n un sistema, i cui schemi siano applicabili
a qualunque caso e non prendere in considerazione nulla che sia diverso da quegli schemi. E ancora : credere di conoscere Cristo,
senza che questo significhi prendere là pro
pria croce, rinunziare a sè stesso, morire al
proprio peccato, al proprio egoismo, a' proprio carattere, alla propria condotta, alla
propria mentalità, al proprio spirito.
Questo sgnifìca essere oziosi nella conoscenza del Signore Gesù Cristo.
E significa anche, per inevitabile conseguenza, essere sterili nella conoscenza di
Cristo. Questo può spiegare il fenomeno di
quei membri delle nostre comunità, i quali
vengono al c ulto, ma dopo un '.anno, dopo cinque anhf, dopo cinquanta anni sono
sempre allo stesso punto nella conoscenza
della loro Bibbia, rieUa loro capacità di preghiera, nella loro volontà di santificazione,
nel loro fervore di servizio cristiano.
Vi siete mai domandati perchè le parole
più forti, più sferzanti nei profeti e nei vangeli siano rivolte noin contro gfi estranei
alla religione, ma contro i praticanti la religione, quelli che si sono avvicinati a Dio.
ma non hanno saputo brucare di passione
per Ttddio vivente e sono rimasti fiacchi
oziosi davanti a Dio?
Hanno detto: Religione si, ma fino a un
certo punto. La religione bisogna saperla
prendere, altrimenti si diventa degli squilibrati, degli esagerati. Come se ci posesse essere esagerazione nell’amare Iddio. Di fronte a Dio, in tutti i nostri sfori', non siamo
sempre al di qua di quel che dovremmo essere ?
Come se una vHa squilibrata in Cristo, lina vita cioè in cui l'equilibrio tra gli interessi religiosi e gli interessi umani sia rotto,
sia spostato a tutto vantaggio dei primi; m
cui i valori dell’Evangelo abbiano il sopravvento assoluto su tutti gli altri valori umani,
non sìa l'unica degna di essere vissuta.
V, SublUa
(Dalla Voce Evangelica di Zurigo).
IN DIFESA DELLA
LIBERTA DI REUGIONE
Dichiarazione dei Consigiio Federaie deile Chiese
Evangeiiche d'itaiia ai Deputati alla Costituente
Neirìmmiiieitza del dibattito costituzionale sui rapporti fm ( diiesa^ e Stato,
il Consiglio Federale delle Chiese Evangelicht' d’Italia, esaminato il progetto
(li Costituzione d(dla Repubblica Italiana
eleva
la più vibrata protesta per il proposto
iné-eriinento nella Carta foudamentale
della Repubblica Italiana dell’aflPerniazione che « i raipporti fra lo Stato e
la Chiesa ca(ttolica sono i-egolati dai
Patti Lateranenà )) Patti che non riguardano esclusivamente i rapporti fra
lo Stato Italiano e la Chiesa cattolica
Romana, bensì ledono prolondanienli:
la liberti! di coscienza, ri^guaglianza dì
tutti i ciiladini di fronte alle leggi e
[K-opratutto lii neuti’alìtà dello Stato di
Ci'onte alle diverse confessioni religione.
La loro iiiclusione nella Costituzione
e inconciliabile con hi libertà leligiosa.
Si augura
che i luenibri della Costituente, consci
della responsabilità storica della loro
decisione, vorranno rimuovere dc"o
Statuto della Patria l'onta di negare agli Italiani una delle !ilK>rtà fondamentali i>er la cui conquista tanto sangui'
è stato versuto e tante soliew*nz<' |)atite dai impoli di tutto il mondo ed in
partii'olare dell’Europai.
Ricorda
che i Patti Lateriinensi ;
1) proclamando PItalia Stato Confessionale e la confessione cattolica romana sola religione dello Stato, negamo Pegnagliah/n dei culti e distruggono la neutralità religiosa
dello Stato;
2) negano reguaglianza dì tutti i cittadini di fronte alla legge, facendo
dipendere dalla decisione di un tri
bunale ecclesiastico cattolico Fìdoneità di taluni di essi ai pubblici uffici ;
;i) violano la libertà di coscienza obbligando tutti i cittadini, (inali che siano le loro convinzioni, a contribuire
finanziariamente al mantenimento di
una confessione particolare.
Riafferma
(pianto già contenuto nel documento
« Della libertà dì coscienza e dì culto »
consegnato ai deiputati alla Costituente
u('l mese di settembre lil4f) e cioè che
i principi fondamentali della, piena e
(-onipleta libertà di <-oscienza per tutti,
della dichi.arazìone della parità dei culti di fronte alla legge*, e d(dla proclamazione della neutralità religiosa, dello
Stato, non possono essere avulsi dalla (’ostituzioue (li una nazione che voglia tutelare la libertà e la dignità
d(*lla persona umana.
E pur ritenendo die la libertà religiosa sia meglio tutelata in un regime
di separazione comjih'ta frii Cliicsa e
Stato
riconosce
che un regime concordatario yuiò msere
compatibile con la libertà religiosa purché quest’ultima sia proclamata senza
ambiguità e contraddizione come ìnvec(>
risulta dal progetto tajrt. .5 e 14).
Dichiara
che i cittadini italiani m,ombri delle
Comunità Evangeliche sparse in tutta
Italia, mentre accettano dì assoggettarsi consapevolmen,te alle leggi che espriniono k. volontà della maggioranza
dei loro concittadini, non possono accettare come giuste le menomazioni della
libertà di coscienza e di religione base
e coronamenito di tutte le altre libertà.
Rofmi, 21 febbraio 1947.
Il Presi4e.nte Virgilio vSommani
1 PROBLEMA DELLA SCUOLA IN IIALIA
Il problema della scuola suscita oggi molto
interesse nel nostro paese : una commissione della Costituente ha formulato un progetto di articoli, ohe dovranno in seguito passare airesame deirAssemblea per essere diSou^ ed immessi nella Costituzione.
Del loro contenuto riparleremo più avanti
ma notiamo intanto ohe tale progetto ha destato scalpore e reazione, e la stampa quotidiana di ogni partito ne ha parlato : il prò
blema della scuola italiana è oggi uno dei
più discussi, di quelli che richiedono più 'avorio e per la cui soluzione lavora accanitamente la Chiesa Cattolica.
E’ giusto quindi che anche in questo giornale se ne parli : e l’autore di queste brevi
note sarà lieto se altri dopo di lui vorranno
prendere la penna suirargomento per contraddire od aggiungere argomenti.
Un po' di storia:
Il Concordato del 1929
La Chiesa Romana ad ogni tempo ha cercato di m(Miopolizzare ristruzione e la cultura : tal fatto non è una novità. Le scuole,
la'stampa, l’istituzione della censura, furono per lunghi secoli strumenti di dominio
diretto della. Chiesa nella formazione culturale degli individui : oggi che tali strumenti
le sfuggono, essa cerca, come vedremo, di
mantenerli al suo servizio attraverso gli organi dello Stato, che dovrebbe diventare il
suo braccio secolare
Fi-no ad un secolo fa i Gesuiti, potentissimi in ogni campo della vita civile, detenevano un incontrastato dominio sulle scuole, erano arbitri assoluti deH’istruzione pubblica :
costituirono essi fin dalla loro creazione la
milizia della Chiesa nelle sue conquiste temporali. E’ noto ohe n«suno poteva in quel
tempo conseguire alcun titolo di studio se
non comprovava di essere stato battezzato e
di essere cattolico romano; e sappiamo altresì come, prima del 1848, fosse negato .ai
'Vajldesi ed agli Israeliti il ctoinsegulmento
dei titoli accademici, se ntìn il notariato.
Ma vennero il 1848, Cavour, Garibaldi,
Porta Pia : e Tltalia del Risorgimento si destò dal suo sonno ed incominciò a strappare
lentamente alle mani della Chiesa quegli organismi che essa considerava di sua esclusiva competenza : primo fra tutti, ristruzione pubblica. Col renderla obbligatoria già
si compì un gran passo innanzi, : e tale fatto
giova ricordarlo, fu boicottato proprio -la
ministri di tendenza clericale. Una più felice conquista fu quella di aver .reso lo Stato
solo responsabile e tutore di tutto il vasto
congegno deH’istruzione pubblica, da quella
elementare a quella universitaria.
Venuto meno il dominio diretto della Chiesa nella scuola, tranne in un’esigua minoranza di scuole e collegi privati, essa tentò
di conservare un po’ della sua ingerenza
autoritaria per mezzo deirinsegnamento reli
gioso. E ciò si deve al Concordato del 1929
tra Mussolini e Pio XI.
Per l’art. 36 di quel documento che oi
auguriamo sia presto sotterrato (le nazioni
civili, i duchi ed i re di Casa Savoia stipularono col Vaticano innumeri Concordati,
sempre dichiarati decaduti dai governi quando cessava lo scopo per cui erano stati fatti :
solo la repubblica italiana sembra voler mantenere in vigore un concordato stipulato dal
fascismo!) veniva stabilita ristruzione religiosa cattolica nelle scuole elementari e medie, per mezzo di insegnanti graditi all’autorità ecclesiastica e con libri di testo approvati
dall’autorità diocesana. Sono esentati coloro
che ne facciano richiesta airinizio dell’anno
scolaistico. Ciò che vogliamo far rilevare, è
come rarticolo del Concordato dica che H
talia considera fondamento e coronamento
deH’istruzione pubblica l’insegnamento della
dottrina cristiana cattolica : notate quel fondamento, cioè per i più piccini, che cominciano a sfogliare il sillabario, e coronamento,
per i (( gros bonnets », per i laureati e gli
accademici d’Italia, -per coloro che dovranno
dirigere la società. Ma quella dottrina, impartita dal cattolicesimo, diceva, Bertrando
Spaventa, ha impedito la formazione dell’animo e del carattere del popolo italiano, ed
è stata la causa della nostra decadenza ¡
La slluaiione attuala
Ci siamo volutamente dilungati sull’articolo del Concordato in merito all’istruzione religiosa, perchè siamo quasi (convinti che in
quel campo non ci sarà nulla di mutato.
La democrazia cristiana, infatti, si è occupata ed è riuscita a far varare un progetto
riguardante l’istruzione pubblica, nel quale
accanto alla scuola di stato verrebbe riconosciuta e sovvenzionata dal medesimo la scuola privata.
L’ingenuo, a .prima vista, potrebbe anche
rallegrarsi di tale progetto : ma noi ci auguriamo francamente che esso venga bocciato
alla Costituente e che i partiti di sinistra
non vogliano assumersi, la -Cavissima responsabilità di mandare in rovina la scuola
di Stato. iPoicfiè è facile capire che la scuola
privata, in Italia, significa scuola dei preti.
e questa ' dovrebbe anche essere sovvenzionata dallo Stato con lo specioso pretesto che
essa non ha scopo di lucro.
Ora, a parte l’ingiustizia secondo cui il
cittadino italiano evangelico o ebreo o comunque non cattolico sarebbe tenuto a pagare anch’egli la «quota parte di tasse destinata a mantenere in vita gli istituti cattolici
con denaro sottratto alla scuola di Stato, non
è in alcun modo democratico voler imparre
alla nazione un sistema educativo e scientifico ch e emana dalla religione predominan tè
in Italia, ma noe religione di tutti i cittadini.
Sappiamo benissimo che i nostri argomenti
non sono accettabili per un cattolico, ma
proprio a lui noi vogliamo citare la parola
del papa (Enciclica del 29 giugno 1929, a
proposito deirAzione Ca.tto.lioa) ; egli diceva : (( Non è lecito monopolizzare interamente la gioventù dalla primissima fanciullezia
all'età adulta, a tutto esclusivo vantaggio di
un partito, di un regfme, di una ideologia... ». Allora il papa se la .prendeva col
lasciismo, ma oggi ne. imiita il sistema.
A qualche valdese potrebbe anche far gola il progetto di costituzione su enunciato,
La liberté est- toujours dangereux
se. Les chemins haut perchés de
Dieu côtoient un abîme et les dé>
mons sont aux aguets pour y précipiter le pèlerin. Il faut aVoir avec
soi Christ, le Maître des démons.
Le chemin escarpé de la liberté est
aussi un chemin dangereux. Mais
le manque de liberté est encore plus
dangereux que la liberté.
L. RAGAZ
pensando che, per esempio, il nostro Collegio di Torre potrebbe venire sovvenzionato
dallo Stato ; e similmente altre scuole, come
talune scuole sussidiate dei nostri quartieri.
Ma non facciamoci delle pie illusioni : le
nostre scuole, ricordiamoci, sono gestite da
un ente che non rappresenta la religione di
Stato e quindi non c’è da pensare a dei vantaggi. Meglio, certamente che le dose rimangano come sono oppure perdere i nostri
diritti di mantenere scuole private piuttosto
che vedere l’istruzione pubblica italiana nuovamente monopolizzata dalla Chiesa cattolica : ne soffriremmo alle Valli, come ne
soffrirerbbero tutte le nostre chiese d’Italia.
L'Avanii di Milano del 27 novembre 1946,
sotto titolo ; (( Benedetti e Bastonati » così commentava il fatto di cui ci stiamo occupando «Se le uova dell'on. Tapini non si
guasteranno nel paniere, nella Costituzione
resteranno due articoli che sotto ingenue
sembianze rnirano a dar il colpo di grazia alla scuola di Stato. E se con l'istituto della parificazione si vuol dare valore giuridico al
2
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L'ECO DELLE VALLI VALDESI
V. ■ ■ -ii-» . s . ■ - ìtth ■
diploma emesso (Udtó^scuole prlvùlei con »n
successivo articolo si chiedono quattrini sempre a quello Stato che^ se mn sa insegnare,
deve saper pagare. La vera pacch^q organizzata per i vari Gonzaga, Leoni decimoterzi,
e Zaccaria, che appaltano oggi il cosidetto
.libero insegnamento a Milano o altrove.
Contro questo insidioso attentato ad uria
fra le più peculiari prerogative dello Stato
laico, quale noi propugnamo, si sono levati
unanimi intellettuali e uomini politici, associazioni politiche e cuUaralt) il liberale Croce ed il comunista Banfi, il socialista Man^
dolfo e l’azionista Salvatorelli.
Riusciranno i padri Coscritti a mettersi
d'accordo anche a Montecitorio? ».
Di fronte a questi tentaCvi ohe mirano a
trasformare il problema dell# scuola, scienfioo, in un problema religioso, quale la via
da seguire?
Lottare accanitamente per la scuola laica.
{continua) Augusto Hugon
UN LAMENTO
' INGIUSTO
L’Eoo del Chisone del 1 o marzo pubblica
una corrispondenza di <( un socio della Dante Alighieri » in cui, tra le altre cose, si
muove alla a Dante Alighieri n di Pine roto
l'appunto di aver troppo confuso nel passato
« la àua attività con una visione politica di
parte e con una azione protestante. E ciò
sopratutto attraverso ad una stretta concordanza con rÙniversità .popolare.
« Non che si voglia negare », prosegue la
corrispondenza, « TorportunUà alla Dante di
(q>po^iare l’Università popolare. Ma bisogna però che tale ente iMn^ sia legato a nessun pregiudizio di parte. Ciò che, si permetta di dirlo francamente, non è stato.
«fPerchè se certo non c’è nulla da eccepire su lezioni tipo quella del doti. Alfano
o nelb stile d’un dott. Serafino, molti amici della Dante ¡hanno molto da eccepire su
certe lezioni tenute, in cui si scivolava con
troppa facilità, per esempio, alla critica non
sempre serena della Chiesa cattolica e in cui
si aveva sempre il pistolotto del Pastore Valdese che, col pretesto di chiedere Chiarimenti, propinava una vera lezione protestante »■
E così via.
E' fan'.le capire che « il socio della Dante n e <( i molti amici della Dante » di Pinerolo non avrebbero nulla da eccepire se, invece del pistolotto del Pastore Valdese, il
pubblico avesse potuto udire non una, ma
varie volte, l’alata parola di qualche sacerdote cattolico. Comunque non è nostra intenzione discutere su questo giornale i fatti' e i
misfatti delia Dante Alighieri di Pinerolo e
della locale Università popolare.
Però, siccome il Pastore Valdese di Pinerolo è stato tratto in causa come responsabile 0 quasi di simili responsahlità, egli si
permette di dire al socio della Dante quanto
segue :
1) Il Pastore di Pinerolo rivendica la sua
assoluta libertà di movimento e la sua completa indipendenza da qualsiasi ente cittadino (Dante Alighieri!, Università popolare od
altre associazioni). Egli interviene alle conferenze come un qualsiasi cittadino il quale
voglia avere gli occhi aperti sui problemi del
tempo presente e li vogLa anche serenamente considerare da un punto di vista cristiano
2) Riafferma la piena libertà di esporre
il proprio pensiero, anche il proprio pensiero
religioso, in un» ambiente che accoglie i rappresentartti di tutti i partiti e di tutte le
chiese e si dimostra disposto ad ascoltarli
Il Pastore Valdese, infatti, ha parlato e la
sua parola è stata serenamente ascoltata. Egli ha folto un'opera di propaganda, se quc
sta parola piace agli anixi della Dante; esattamente come un rappresentante di partito
o un sacerdote cattolico romano ha già avuto
0 avrebbe ancora l'occasione di fare la propria propaganda, senza essere molestato.
Il libero dibattito delle idee, l’esame delle
posizioni politiche o degli atteggiamenti ec
clesiastici, il confronto dei problemi del ¿orno con l'Evangelo di Cristo, sono una necessità per chiunque voglia cercare la Verità
E c’è, per fortuna, della gente che sente
questa necessità.
3) Proprio perchè il Pastore non intende
mimetizzarsi, egli si è subito presentato in
pubblico come tale e sarà ancora lieto di
presentarsi in occasione di altre conferenze,
non solo all’Università popolare, ma anche
negli ambienii strettamente cattolici, per ascottare, per imparare, e, se necessario, per
discutere nella comune ricerca della veritàA meno che certe tendenze monopolizzatrici di nostalgica memoria debbano nuova
-mente riaffiorare e, perciò, glielo impediscati- Il Pastore di Pinerolo
F. tlJ V.
La gioventù valdese è invitata a parteci- '
pare al Convegno che ^ Jerrà, D. v., a
TORRE PELLICE (tempio valdese) domenica 9 marzo, lael ore 15L’argomento che verrà trattato è il seguente :
• .va ■ ■ '
La parola incatenata
La gioventù della nostra chiesa accolga
questo invito con entusiasmo cristiano e con
ardere di fede.
a a a
Campo
a Borgio Verezzi
Il C- N. della Federazione delle Unioni
Valdesi indice un • Campo Giovanile a Borgio Verezzi, Casa Balneare, gentilmente
concessa, dal giorno 24 al giorno 29 marzo.
Partenza da Torino il mattino del 23 marzo.
Il programma del campo contempla fra l’altro un’ampia sosta a Genova con visita alla
città e gita in porto.
Tema del campo; La passione di Cristo.
Sono disponibili 50 posti. Le iscrizioni
devono farsi presso il Segretario Generale
della F.U-V. Tullio Vinay, via Manzoni, 21
Firenze, entro il 14 marzo. Nelle iscrizioni
gli unionisti delle Valli Valdesi' hanno la precedenza; i posti che eventualmente rimanessero liberi .potranno essere occupati da richiedenti di altre Unioni.
Quota d’iscrizione : Lire 100.
Quota giornaliera ; Lire 200.
Il Segretario Generale della FUV
Tullio Vinay
Romanticism o
tragico
... Se accolgo come irrefutabili alcune verità lapalissiane, indiscutibili, come ad' esempio quella che a una tradizione spienta non
illumina più », mi permetto di dliesenùre
dal signor Bounous sull’argomento a favore
del quale si è sentito in dovere di erigersi
a difensore .^ella dignità'seooBido lui offesa
da certe (( commemoraziona » deP17 febbraio. '''„w. j > ?
Innanzi tutto il signor Bounous confonde
la commemorazione del 17 con la serata che
non è tutta la commemorazione, ma solo una parte e nemmeno la più importante. Molti Valdesi, purtroppo a causa della stessa
confusione di valori, intendono per commemorazione il pranzo o una qualsiasi altra
manifestazione della fausta giornata la quale
abbia il potere di toccare in essi la corda
del sentimentalismo. Commossi da un bel
* discorso post prandium, dallo sventolio delle bandiere del corteo, o dallo spettacolo di
un eccidio in un dramma lacrimoso, essi
danno a questa commemorazione, di dubbb
sapore romantico, valore di fede.
Crede veramente il signor Bounous, am-messo e non concesso, ohe i drammi lagrimogeni siano nella linea della schietta tradizione, che la commozione che essi suscitano sia quella di cui le nostre Chiese hanno
bisogno per ridestarsi a nuova vita spirituale? O non è forse meglio evitare ogni confusione fra il sacro e il profano e lasciare al
Tempio k parte religiosa, spirituale della
commemorazione e al pranzo e alla scena
quei valori umani, ma non per questo trascurabili, per cui la famiglia valdese si raccoglie
gioiosa per festeggiare un evento che, dopo tutto, più che religioso fu sociale e politico? E quando' anche la commozione romant'ca su^itata dai drammi, di cui il signor R. ha nostalgia, fosse veramente la nostra tradizione, ha essa tanto valore da impegnare il nostro presente ed il nostro futuro sulla medesima linea? Il signor B. violando k tradizione per la quale al pranzo'
del 17 .partecipavano a Torre le autorità cittadine ci ha dato l’esempio che la tradizione non ha un valore normativo...
Loris Bein
Abbiamo dato agli esponenti delle due lesi opposte l’ocoasione di esprimere il loro
pensiero su questo argomento. — Ci sentiamo ora autorizzati a chiudere la discussione.
Ci limiteremo a pubblicare sul prossimo numero del giornale un articolo intitolato XVII
febbraio che prende lo spanto da questa discussione, ma tratta il problema da un punto
di vista generale.
(Red.)
CROniiCfl VÍ1LDE/E
PRÀMOLLO
— E’ stato celebrato il matrimonio di Long
Enrico iPellenchi) e di Sappè Irene (Bocohiardi).
Rinnoviamo loro i più cordiali auguri
— Il pastore ha dovuto assentarsi parecchi giorni in gennaio per ragioni di lavoro. La comunità
è grata al Vice Moderatore pastore, Nisbet che ha
presieduto un funerale ed il culto della domenica
26 gennaio.
— Numerosi parenti ed amici hanno accompagnato al cimitero della Ruata la spoglia mortale
della nostra sorella in fede Albertina Ribet ved.
Rostan (Sappia!), richiamata improvvisamente da
Dio all’età di 70 anni- Ricordandola con affetto,
porgiamo alla famiglia colpita dal lutto le nostre
sincere condoglianze.
— La fratellanza ha celebrato con solennità la
data del 17 febbraio, così cara al cuore di ogni
valdese. A! mattino una numerosa assemblea è
raccolta nel tempio. Il pastore parla sulla riconoscenza che tutti dobbiamo a Dio che ha conservato la nostra Chiesa attraverso secoli di 'otte per darle una missione di testimonianza nella
nostra Patria; insiste sulla necessità di essere oggi all’altezza di tale missione, e mette quindi in
rilievo il fatto che la libertà del 1848 non è che
il primo passo verso la vera libertà religiosa che
la coscienza umana e i tempi moderni esigono.
Al Culto prende parte la Corale, con due cori di
circostanza, e i bambini della Scuola Domenicale
che cantano inni in francese. Molto apprezzato il
coro eseguito da un gruppo di bambini preparati
dalla sig.na Sommani.
A mezzogiorno ha luogo alla scuola la tradi donale agape fraterna. Poi, come di consueto, la
serata familiare nei locali delTUnione interamente
rinnovati ed abbelliti. Vien svolto un i'teressante
programma di recite e dì canti che il pubblico dimostra di gradire coi suoi ripetuti app ausi
PERRERO
.Martedì 4 febbraio, a Firenze è serenamente deceduto, a 92 anni, il sig. Emanuele Pons, ex-segretario comunale degli 11 Comuni di Val S.
Martino.
Per un lungo periodo di anni, 7 lustri se non
andiamo errati, egli dìsimpegnò con competenza
e regolarità esemplare i doveri del suo importante Ufficio, rendendo inoltre preziosi servigi personali coi suoi consìgli e suggerimenti, sempre
improntati al buon senso ed alla saggezza
Dopo la Sua lunga attività in questa valle ov’egli era universalmente conosciuto, egli si era
ritirato a vita privata presso il figlio prof. Silvio, a Firenze, ove per oltre vent’anni potè godere, nella pace della famiglia, un periodo di
lungo e benedetto riposo.
A nome dei valligiani di Val Cermanasca inviamo un reverente saluto alla sua memòria ed
esprimiamo ai figli tutti ed ai parenti la nostra
fraterna simpatia in quest’ora di lutto.
_ Un folto gruppo di parenti ed amici ha festeggiato Genre Levi di Abramo e Clot Ivonne di
Guidò i quali si sono uniti in matrimonio l’8
febbraio nel tempio di Ferrerò Agli sposi rinnoviami i nostri auguri cristiani.
— A Traverse è deceduto il 27 gennaio Afenusan Federico di anni 80 — A Maniglia (Saretto)) il 24 febbraio è pure deceduto Ribet Giovanni Àbramo di anni 68.
Ai familiari vada l’espressione delle nostre condoglianze.
— Il XVII febbraio è stato è stato celebrato,
anzitutto nel culto domenicale delle due chiese,
e il lunedì nella forma tradizionale nel tempio di
Ferrerò, colla partecipazione delle Autorità 'e
delle scolaresche.
L'attenzione è stata richiamata sopratutto sui
due punti seguenti ;
a) sulla nosra posizione attuale dì attesa verso
un ultimo e definitivo passo in vista della' libertà ;
b) sulla nostra missione cime Chiesa.
Al tradizionale pranzo allestito con impegno
dai siig. Enrico Feyrot, hanno fraternizzato una
cinquantina di membri di Chiesa.
POMARETTO
La festa del 17 febbraio è stata celebrata con
il consueto entusiasmo e secondo l’abituale programma ; fuochlidi'gioiala vàgiglianeiipressi di' ogni
villaggio, corteo la mattina attraverso le vie Cittadine e culto commemoi alitvo nel tempio segu'ti
da una parte |più carticoiarmente dediicB'ta a,i
bam’oini. refezione per gli aìunni delle scuole,
agape iraterna cui parteciparono 122 commensali
e serata organizzata dai membri della U. G. V.
In complesso una bella e buona giornata che
speriamo abbia lasciato una impressione duratura che spinga ognuno ad una consacrazione più
eimpleta al Signore.
Ringraziamo quanti si sono adoperati per ;a
buona riuscita della festa, come pure quei nostri
fratelli e sorelle che dalla Svizzera ci hanno
mandato per l’occasione i loro saluti accompagnandoli con una generosa contribuzione per la
Chiesa. Contraccambiamo tali saluti formulando
i migliori auguri per tutti loro.
— Mercoledì 19 febbraio abbiamo accompagnato al Campo del riposo d! Viviani la spoglia
mortale del nostro fratello Coucourde Luigi deceduto dopo lunghi anni di malattia al Clot dell'Inverso Rinasca all’età di 75 anni.
Rinnoviamo a tutti coloro che questa dipartenza ha lasciato nel dolore l’espressione della nostra viva simpatia cristiana.
— E’ sfato presentato al Santo Baaesimo Bernard Arturo di Fietro e di Ribet Erminia (Fons
di Fomaretto). La grazia del Signore lo accompa.gni e lo assista.
SAN GERMANO CHISONE
E’ deceduto all’Ospedale Civile di Pinerolo.
dopo pochi giorni di malattia. Long. Lu^i della
Combina, in età di anni 68. Il servizio funebre
ha avuto luogo il 29 gennaio nel cimitero d’inverso Porte nel quale la salma è stata deposta.
In seguito a infortunio mentre stava spaccando
legna nella sua cantina, è morto all’Ospedale Civile di Pinerolo per peritonite Balmas Michele,
dei Goindini, di anni 67. L’accompagnamento fu
nebre hà'avuto luogo "'a S. Germano.
Ai Balmas ha terminato il 10 corr. il suo terrestre pellegrinaggio Costabel Davide di anni 70.
Esprimiamo a queste tre famiglie provate dai
lutto la nostra viva Empatia cristiana.
— Domenica 2 febbraio varie slitte cariche di
Gioventù, trainate da un, cavallo muovevano alla
volta delie Chenevières dove aveva luogo un
simpatico incontro degli Unionisti dei Centro con
quelli di quel lontano quartiere della nostra parrocchia. Dopo il pastore parlò un giovane e poi
ancora una giovane; l’Unione delle Chenevières
offrì un tè completo. Il ritorno in slitta giù per i
pendìi e al chiaro della luna fu quanto mai emozionante.
Questo incontro fa parte di un programma di
visite della gioventù del centro a quella dei quartieri. per rinsaldare sempre più i legami fraterni
(tella gioventù di tutta la parrocchia.
Ha ricevuto il Santo Battesimo, domenica 9
corrente Bertalrmo Bruno di Emilio e di Nella
Artusio di Villar Perosa. Voglia il Signore che
questo caro bimbo cresca in statura e in fede.
— La celebrazione del 17 febbraio preparata da
una serie di riunioni quartierali, s’è svolta in
un’atmosfera di grande gioia e di amore per la
Chiesa. Culto solenne nel tempio la domenica
mattina, festa pei fanciulli e loro famiglie preceduta da un lungo e lieto corteo, .fuochi e razzi più abbondanti degli altri anni, agape fraterna
all’Albergo dell’Orso con più di cento partecipanti. serata riuscitissima. La Corale ha portato il suo valido contributo coll'esecuzione di canti d'occasione. Pure i canti dei fanciulli della
Scuoia Domenicale e dei Catecumeni sono stati
apprezzati- Bravissimi gli attori diretti dall’infaticabile sig.na Anita Long,
Come abbiamo dimostrato di essere Valdesi
in questa festa del 17. cosi dobbiamo dimostrare
nella vita di tutti i giorni di essere degni discendenti degii eroi della fede !
-- Impiegati e operai del Cotonificio Wideman hanno raccolto la somma di L. 8.866 per il
pranzo del 17 all'Asilo dei Vecchi. Iniziativa degna di encomio.
Col 17 febbraio siamo ritornati al tempio. Per
due mesi abbiamo celebrato il culto domenicale
nella Sala delle Attività, a causa della deficienza
di energia elettrica per il riscaldamento. Abbiamo
avuto nella sala parrocchiale dei buoni culti raccolti e benedetti, ma è necessario ritornare nel
tempio perchè la sala è veramente troppo piccola.
La stufa a legna che è stata provvisoriamente
installata intiepidirà un po’ l’aria -ma il vero calore che fa star bene -i corpi e le anime è dato
da una assemblea compatta che adora con fervore il Signore,
Vengano dunque numerosi al tempio i valdesi
di S. Germano! E’ questa ¡’epoca dell’anno più
propizia per riprendere le buo.ne consuetudini dei
tempi antichi ! Dunque da domenica prossima e
ogni domenica, almeno un membro di ogni famiglia nella casa del Signore !
Per non dimenticare
Quindici anni fa. il 6 marzo 1932, si spegneva il pastore valdese Odoardc .lalla. Nel triste
anniversario ci piace ricordare quanto scrisse di
lui il dott. Ugo Janni nella sua rivista « Fede e
Vita» (marzo 1932): <ill Corpo pastorale della
CJùesa Valdese e stato afflitto dalla idipartenza'
del rev. Odoardo Jalla, pastore emerito, richiamato alla Casa del Padre dopo una lunga vita
impiegata al servizio di Dio nella caàsa del
Vangelo, con fedeltà grande, con perseveranza
infaticabile, con indomito coraggio. Fa per molti
anni Direttore della Casa Editrice Claudiana, e,
nella diffusione delle pubblicazioni evangeliche
spiegò uno zelo ammirevole, coronato da successo. Ora si riposa dalle sue fatiche e le sue opere lo seguono )i.
RETTIFICA
Nell’ultimo comunicato ENDSl per una rincrescevole svista è stato sbagliato il nome del
fiduciario per il circolo di S. Secondo di Pinerolo
che è sempre il sig- Emilio Cardon dell’Abbadia
Alpina e non come era erroneamente indicato
il sig. Gardìol A. della Rivoira.
Il Presidente
ERMANNO ROSTAN, Direttore
Arti Grafche « L’ALPINA » - Torre Pellice
Le famiglie Pons, Benvenuti e Andreini ringraziano quanti hanno preso parte al loro dolore in
occasione della dipartenza del vecchio babbo
Emsnuele Pons
avvenuta a Firenze, il 4 febbraio 1947La famiglia del compianto
Luigi Coucourde
commossa per le numerose testimonianze di
simpatia ricevute in occasione della dipartenza
del diletto Estinto, ringrazia quanti presero viva
parte al suo dolore.
Clot, Inverso Rinasca, 23 febbraio 1947
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