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Spétt,
mUotssa Valíssa
(Torino)
TOXIS naie:
DELLE 'Vi^.LLT Y4LDESI “ wi«.
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXVI - Num. 24
Una copia L. 30
ABBONAMENTI
\Eco: L. 1000 per rintemo I Eco e La Luce: L. 1500 per rinterno Spediz. abb. poetale II Grappo I TORRE PELLICE, 30 Novembre 1956
L. 1500 per l’estero
L. 2000 per l’estero j Cambio d’indirizzo Lire 40,— | Ammin. Claudiana Torre Pelliee - C.C.P. 2-17557
Dalla Vistola al
Abbiamo assistito allo svolgimento
di un dramma di cui non si conosce
ancora esattamente la fine.
Non tutti i personaggi sono apparsi sulla scena con le loro armi bene
in vista. Molti si sono accontentati
di rimanere dietro le quinte, pronti
ad entrare in azione al segnale convenuto. Ma, per ora, il peggio è stato
evitato e si spera un poco alla volta
e non senza tenaci sforzi di ricreare
un’atmosfera di pace.
Intanto, siamo tutti rimasti assai
scossi da quanto è accaduto dall’ini.
zio di novembre in poi dalla Vistola
al Nilo. L’illusione di una pace lungamente assicurata è stata infranta;
e gli uomini si sono convinti che in
ben poco tempo le situazioni politiche nazionali e internazionali appa
rentemente sicure possono essere capovolte da eventi improvvisi e gravidi di minacce.
Ne è venuto fuori uno stato di confusione, di agitazione e di timore. Gli
abbracci e le bevute che hanno caratterizzato molti incontri diplomatici
sembrano lontani ed i cosidetti «grandi» si guardano a vicenda, con occhio certamente non benevolo, fermi sui loro opposti principi.
In Ungheria, la partita si è chiusa
j)cr ora in favore della Russia e del
governo magiaro da essa imposto con
violenta repressione. Colonne di profughi sono riuscite ed ancor riescono
a raggiungere le frontiere dell’Austria, in attesa di trovar rifugio in
qualche terra ospitale. Migliaia di
morti sono stati sepolti, hiigliaia di
vivi, dicono i giornali, sono stati deportati. L’O.N.tr. ha condannato razione dei Russi in Ungheria, "ma non
ha potuto far di più. Ha chiesto che
degli osservatori neutrali potessero
recarsi in Ungheria, ma il veto di Mosca lo ha impedito, con U pretesto che
ia tragedia magiara è una « questione interna » da regolarsi fra le due
parti in causa.
Sulle rive del Nilo, invece, l’O. N. U.
è riuscita a far sentire la sua voce
per mezzo del suo segretario generale Haramarskjoeld e ad essere presente con alcuni reparti di truppa,
provenienti da paesi neutrali. Ha imposto ai franco-inglesi l’evacuazione
della zona occupata in Egitto, non
senza suscitare in queste due nazioni
risentimenti, umiliazioni, proteste.
L’America è fermamente decisa ad
appoggiare l’azione dell’O. N. U. ed
è perciò prevedibile che nei prossimi
giorni il reimbarco delle truppe sarà
un fatto compiuto: ma la situazione
politica del Medio Oriente è suscettibile di sviluppo in un senso o neU’altro, verso la pace o verso ulteriori
complicazioni.
Adesso, tutti gli Stati occidentali
legati in misura maggiore o minore
al traflìco di Suez, risentono le conseguenze economiche della vicenda che
ha bloccato per vari mesi il canale.
Novant’anni fa, l’apertura del canale
fu un trionfo per l’Europa e segnò
l’apogeo del prestigio anglo-francese;
oggi le .cose sono cambiate e ci vorrà
non poco tempo per calmare gli spiriti e per ricuperare, se possibile,
quanto si è perduto in pochi giorni di
guerra e di conseguenti distruzioni.
Vari secoli prima di Cristo, uno dei
profeti biblici caratterizzava la situazione del popolo d’Israele con alcune chiare e concrete parole che si
adattano anche ai nostri tempi. Egli
diceva : « Ecco la mano delTEtemo
non è troppo corta per salvare, nè il
suo orecchio troppo duro per udire;
ma son le nostre iniquità quelle che
Sia per uscire
GIOVANNI ROSTAGNO
Più presso a Te
8> edizione
L. VOO
CATECHISMO
Edizione 1957
L. 250
La gallinella rossa
Racconto illustrato per fanciulli
L. 200
hanno posta una barriera fra noi e
il nostro Dio... La via della pace non
la conoscono, e non v’è equità nel loro procedere; si fanno dei sentieri
tortuosi, chiunque vi cammina non
conosce la pace. Perciò la sentenza
liberatrice è lungi da noi, e non arriva fino a noi la giustizia; noi aspettiamo la luce, ed ecco le tenebre; aspettiamo il chiarore del di, e camminiamo nel buio. Andiam tastando
la parete come i ciechi, andiamo a
tastoni come chi non ha occhi; inciampiamo in pien mezzogiorno come
nel crepuscolo, in mezzo ali’abbondanza sembriamo dei morti».
La storia si ripete, e la Parola di
Dio è vera in tutta la sua eternità
Negli avvenimenti di questi ultimi
tempi si sono inserite voci provenienti da ambienti diversi e con tono diverso. Voci di esecrazione e di condanna, di paura e di pianto, di accuse reciproche e di reciproci insulti;
voci di simpatia e di solidarietà, di
calunnia e di minacce, di menzogne
e_talvoUa_ anche di verità. La pubblicità esibizionistica non è mancata,
non sono mancate neppure le proteste di molti i quali condannano
la guerra soltanto per salvare la
loro pace ed i loro interessi o si fanno difensori dei sacri valori religiosi
ma rivelano un inconfessato materialismo edonistico spruzzato di reminiscenze cristiane.
Non si è udita, come si sarebbe dovuto e specialmente da parte delle
iiazioni cosidette cristiane la voce del
ravvedimento e della umiliazione damanti a Dio.
La guerra è stata scatenata e, in alcuni luoghi, con spietata brutalità.
Abbiamo avuto la sensazione che il
mondo stesse per correre un grosso
pericolo, poi ci siamo limitati a giu
dicare gli altri, facUmente soddisfatti d’aver i piedi e la coscienza al sicuro.
Purtroppo, nel mondo c’è chi si accorge che la coscienza morale dei popoli occidentali è in ribasso. E ne approfitta per compiere le proprie malefatte. I popoli occidentali, cosidetti
eiistiaui, debbono riconoscere le loro
responsabilità anche in questa situazione e rientrare in se stessi. I popoii, vale a dire anche noi. Le nostre
mani non sono pulite, la nostra coscienza non è tranquilla. Qualcuno
ha detto, sia pure con un paragone
un po’ forzato ; « Dopo quarant’annì
di bolscevismo, ecco il suo frutto: la
selvaggia repressione in Ungheria ».
E gli si è risposto : « Ci andrei cauto
con un ragionamento del genere. Avrei una gran paura di sentirmi rispondere: dopo duemila anni di Cristianesimo. ecco il frutto. E questa
vplta la colpa è mia, senza possibilità
di scappatoie di nessun genere ».
« Chi crede di coprire la propria
responsabilità sotto il fragore di cascate di parole nè salva se stesso nè
onora i principi morali, cui atting;
non per fare ma per predicare ».
Dio regna, e gli avvenimenti della
storia gli sono sottoposti. Le grandi
potenze terrene hanno il loro tempo
segnato da Dio e le iniquità, che oggi condanniamo, cadono tosto o tardi sotto il suo giudizio. Se è ditlìcile
ad altri di ravvedersi e di tornare ali’Eterno, è necessario che lo facciamo
noi: noi, per primi.
« A te, o Signore, la giustizia ; a
noi la confusione della faccia, come
avviene al dì d’oggi. O Signore, a noi
la confusione della faccia, ai nostri
re, ai nostri capi e ai nostri padri,
perchè abbiam peccato contro di te.
Al Signore, ch’è il nòstro Dio, appartengono la misericordia e il perdono ». j
Ermanno Rostan
COMUNICATO
La Giunta del Consiglio Federale
delle Chiese Evangeliche d’Italia
profondamente turbato dai tragici
eventi di queste ultime settimane,
esprime la viva riprovazione degli
Evangelici Italiani per il ricorso alle
armi ed alla violenza che hanno caratterizzato le relazioni internazionali.
Riconoscendo che la tragica situazione odierna è il frutto del peccato
deU’uomo, ribelle alla Parola di Dio
ed ostile alla Sua volontà d’amore e
di bene, si associa a tutti coloro che
in questo momento s’umiliano dinnan^
zi al Signore per confessare solidalmente le colpe di questa umanità,
rivelatasi, ancora una volta, incapace di liberarsi dall’odio, dall’egoismo,
dalla violenza, dalla sete di dominio
e dalla iniquità che ne consegue, e
invita i membri delle rispettive Chiese a perseverare nella preghiera in
vocante il perdono e la grazia rigeneratrice del Signore che, sola, può
ti asformare la vita degli individui e
delle Nazioni.
Costernato per l’angoscia, la desolazione, i lutti, le indicibili sofferenze fisiche e morali cui tante creature umane sono sottoposte, sia pure
in grado diverso, in Ungheria ed altroye, esprime il vivo senso di fraternità e solidarietà degli Evangelici
Italiani nel dolore e nella sofferenza
che hanno colpito tanta parte della
famiglia umana, e mentre segue con
ansia e fiducia gli sforzi che vengono fatti per arginare il dilagare di
tanta angoscia, chiedendo a Dio di
coronarli di successo, invita i credenti delle denominazioni evangeliche a
manifestare concretamente la loro
solidarietà inviando sollecitamente
il proprio contributo, quale segno
tangibile dell’amore di Cristo, aUe
Direzioni deUe singole Chiese, onde
queste possano trasmetterle agli organi che coordinano l’assistenza ai
rifugiati.
In questa che deve essere l’ora delle umiliazioni, del raccoglimento e
della vigilanza, nell’attesa del Signore che viene, conceda Egli stesso ad
ognuno di dare la propria testimonianza di fermezza, di fiducia, di austerità di vita e di carità, mentre
invochiamo che il Signore Gesù si
manifesti in gloria ed in potenza per
sottoporsi ogni cosa.
Per il Consiglio Federale delle
Chiese Evangeliche d’Italia :
Achille Deodato: Presidente
Emanuele Sballi: Vice Presidente
Manfredi Ronchi: Vice Presidente
Facendo seguito al Comunicato del
Consiglio Federale desideriamo informare i lettori che il Moderatore, dopo aver preso contatto con i Direttori di alcuni nostri Istituti (Agape,
Vallecrosia, Gould, Ferretti) ha potuto offrire al Consiglio Ecumenico
delle Chiese la possibilità di ospitare
nei suddetti Istituti un certo numero
di fanciulli e di giovani profughi ungheresi.
Ci rallegriamo vivamente dell’iniziativa presa, nella speranza che essa
possa essere sfruttata a vantaggio di
un certo numero di profughi verso i
quali è doveroso che noi manifestiamo la nostra solidarietà a fatti, non
soltanto a parole.
Alcune offerte sono già pervenute
alla Tavola Valdese per quello scopo.
Ogni altra offerta proveniente dalla
nostra solidarietà cristiana può essere inviata tramite le singole Chiese
alla Tavola Valdese - Via IV Novembre 107 - Roma.
Cosi si vive a Coiieferro
Ordinazioni aila Libreria Claudiana — Torre Pelliee (Torino).
A richiesta viene inviato gratuitamente il Catalogo 1957.
Colleferro è situata a 5(1 Km. circa a sud di Roma, vale a dire 25
Km, prima di incontrare, Ferentino,
ma tanto basta perchè sia ancora situata nella provincia di Roma anziché di Fresinone, e perchè le abitudini, Fambiente e la mentalità delle
persone ebe in essa abitano siano totalmente diverse da quelle della Ciociaria di cui non fa parte.
Sia ebe vi serviate del treno, sia
che per la Casilina arriviate a Collelerro con un autobus, rimarrete subito impressionati dalla nuvola di
jiolvere che già in lontananza incomincerete a distinguere e che vi porterà alle nari, non appena la avrete
raggiunta, strani odori di cemento,
di D.D.T. di concimi chimici, come
per darvi il benvenuto nella cittadina che, a incominciare da quella
nuvola, si estende sotto ed oltre di
essa ampiamente, modernamente,
con case e casette, palazzi e palazzoni di cui alcuni hanno od avranno presto anche gli ascensori ; tutti
nuovi di zecca. Nessuno di essi avrà
più di trenta armi a dire molto. Non
può essere diverso infatti in una tipica città industriale che è ora in
pieno sviluppo.
A Colleferro non ci sono contadini. non ci sono carri agricoli, nè esi.stono capanne di fango: tutto qui è
nuovo... lindo e pulito, potrei dire,
.se ogni cosa non fosse sempre costantemente ricoperta da un più o meno
sottile strato di polvere e di fumo
dovuto all’intenso lavoro delle fabbriche. Tutto ferve di attività; le
case non sono terminate che già vi
è chi va ad abitarle. Se gli affari vanno bene cbi aveva incominciato a
costruire una casetta ad un piano ne
aggiunge un’altro, e poi un terzo e,
perchè no? magari anche un quarto.
Ovunque sentite radio accese, rombare di motociclette e di camion,
urlii di sirene delle fabbriche. Le
case sorgono come funghi, una dietro l’altra con una rapidità straordinaria. Da due anni non avevo più
veduto Colleferro. Quando lo rividi
a primavera, di passaggi© per Ferentino, rimasi letteralmente allibito. La nostra Chiesa che ora sta sorgendo semplice e bella e che, D. v.
sarà tra qualche mese consacrata al
Signore ed aperta al puoblico si trova ora quasi in mezzo al paese che
va via via estendendosi verso Segni.
Ne avevo visto la posizione quattro
anni fa e mi sembrava poco buona,
un pò troppo fuori del paese, ora invece ne rimane in pieno centro, o lo
sarà di sicuro tra pochi anni! La
gente compra, costruisce, ammoniila modernamente gli appartamemi
e... arma cambiali. Ci si lancia negli affari con la speranza che tutto
vada bene e si possano poi pagare i
debiti. Se ci si inganna... pazienza...
si la fallimento!
A Colleferro non si è mai contenti
di quello che si ha: chi ha la motocicletta vorrebbe l’automobile; chi
ha la radio considera cosa naturalissima aspirare ad avere presto la televisione (e già su molti tetti potete
scorgere letteralmente una selva di
antenne televisive), chi possiede una
casa modernamente arredata aspira
alla villa al mare... e via di questo
passo.
A Colleferro non esiste dialetto.
La gente che la abita proviene dai
più disparati paesi dell’Italia, sicché non può avere nessima tradizione comune nè dal punto di vista linguistico nè da quello religioso (voglio dire che qui non vi sono leste
veramente particolari in onore di
questo o quel santo, di questa o
quella Madonna. Ogni cittadino ha,
nella propria famiglia, la tradizione importata dal suo luogo di origine, se non l’ha completamente
persa, il che è il caso più comune).
La cittadina conta ora 14.00Ü abitanti circa, ma, a quanto pare, ba
un piano regolatore che prevede un
aumento di popolazine fino al nu
mero di 70.000 circa. E pensare che
2>o<dii decenni fa non esisteva nulla, o quasi nulla, in quella regione!
« Appena qualche rara capanna ».
mi diceva un vecchio di Ferentino
che era transitato da quelle j arti
quand’era giovane recandosi a Roma... a piedi naturalmente come si
usava allora.
Per me è un vero piacere recarmi
ogni ttmto a Colleferro per uno
scambio di pulpito col collega Careó: almeno li posso parlare tranquillamente l’italiano senza tema di non
essere capito e posso girare per le
strade indisturbato senza essere del
continuo oggetto di curiosità e di
sguardi di odio o di commiserazione da parte dei passanti.
Nelle case si leggono i giornali ed
1 « fumetti », si discute di sport, di
moda, di « lascia o raddoppia? »,
di cinema, talvolta anche di religione, ma soprattutto di politica. La
lotta di classe è aperta tra padroni
di fabbrica ed operai : il comunismo
conta qui gente che non ha paura
di sostenere apertamente le proprie
idee, ha nelle sue file delle persone
che sentono vivo il problema sociale e ebe per ottenere qualcbe cosa
in questo campo sono pronte a fare
letteralmente dei grandi sacrifici.
Per costoro « il partito » diventa lo
scopo della loro esistenza, il mctivo
assorbente dei loro istanti di libertà.
Si milita in esso con la massima disciplina e nessuna forza può fare
deflettere dalla linea di condotta stabilita; nè le pressioni del clero, nè
il rischio di perdere un buon posto,
nè ia mancanza di mezzi a ini .si
supplisce con coraggio ed energia.
Anche chi non condivide la loco opinione politica è obbligato molto
spesso ad ammirare queste persone
che vivono le loro idee con vero impegno e senza compromessi con la
propria coscienza. Talvolta (e non
sono il primo a fare questa osservazione) questi individui potrebbero
insegnare molte cose ai credenti del
le nostre Chiese che non prendono
abbastanza sul serio le loro re.sponsabilità nella Chiesa e nel mondo.
Si capisce facilmente come in un
ambiente di questo genere la predicazione dell’Evangelo abbia potuto
incontrare inunediatamente interesse, favorita dal fatto che non vi potevano essere secolari opposizioni ad
essa o autorità tmiversalmente riconosciute come le uniche competenti
a giudicare in materia.
Il progresso è buono; la preoccupazione del pane materiale è legittima, il costruire delle case e dei
palazzi è cosa pregevole... ma « non
di pane soltanto vive l’uomo e « se
r Eterno non edifica la casa invano
vi si affaticano gli edificatori! » dice la Scrittura. Lontano da Dio non
si possono che elevare costruzioni
simili a quella della Torre di Babele. Certo, inconsciamente, nel segreto degli animi dei Colleferresi questa sensazione di vanità e di inutilità di ogni cosa goduta lontana da
Dio ba contribuito a spingere alcuni
di essi ad accogliere la Parola di Dio
quando è stata loro anpimziata, a
lasciarsi guidare da essa ed a propagarla più lontano, ovunque qualcmio avesse il desiderio di udirla.
Le opposizioni e le difficoltà certo, all’inizio non sono mancate, e
non mancano tutt’ora sebbene si presentino adesso con sistemi diversi e
in modo molto meno palese. Ma
troppo lungo sarebbe parlarne ora
ed il discorso ci obbligherebbe ad
occuparci di nuovo anche di Ferentino, strettamente legata a Colleferro per quanto riguarda la storia della predicazione deU’Evangelo, ma
completamente separata da essa sotto ogni altro aspetto, sia sociale che
economico, etnico, folcloristico o di
qualsiasi altra natura.
Questa pagina di storia dell’evangelizzazione nel Basso Lazio, scritta
dalla Chiesa Valdese merita di essere trattata un’altra volta.
Bruno Costabel
2
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
Missionàri airopero
Or è qualche mese su queste colonne abbiamo letto la notizia che
un membro della nostra chiesa entrava nella Società delle Missi<mi di
Parigi^ riprendendo una annosa tradizione valdese. Non ® tnia intenzione rievocare qui dei nomi che sono
nella memoria e nell’affetto di tutti
noi, ma solo di esporre alcune impressioni fra quelle che l’esperienza de visu dell’attività dei missionari nei loro campi di lavoro suscitano
in tin a outsider ».
jMoltissimi giovani attraversano
un periodo di entusiasmo in cui credono di sentirsi una vocazione missionaria; è un effetto dell’amore per
l’avventura e l’esotico comune a tutte le immaginazioni giovanili; ma
ben di rad© tale momentanea infatuazione diventa una vocazione seria. Perchè ciò avvenga è necessaria
la chiamata da Alto, vocazione significando appunto « chiamata ».
Ricordo, circa venticinque anni or
sono assistetti ad una conferenza del
compianto missionari© Adolfo Jalla
che a Catania s’imbarcava per l’ultimo suo viaggio, lui già emeritato.
ma offertosi volontario data la carenza di elementi giovani, verso
quello Zambesi che per tanti anni
fu oggetto dell’interessamento valdese. Parecchi giovani manifestarono
allora il desiderio di seguire la sua
stessa via; ma non fu che infatuazione del momento e nessuno di
quei ragazzi di allora andò oltre
questo stadio; se a qualcuno di loro
capiteranno sotto gli occhi queste linee, scommetterei che egli non ricorda neanche più il suo momentaneo entusiasmo di quella sera.
Condizioni di vita
Oggi le condizioni in cui si svolge
il lavoro dei missionari son ben diverse da quelle che potei osservare
tanti anni fa. Oggi i missionari sono
motorizzati, se pure non dispongono
di un aereo; siamo ben lontani dal
carrozzone trainato dai buoi sul quale i nostri Jalla, Coìsson e altri raggiungevano i loro campi di lavoro;
la radio permette loro un continuo
contatto con hi patria. In compenso
sono circondati da maggiore diffidenza e ostilità ed i pericoli derivanti dall’uomo sono piuttosto aumentati che diminuiti, e costituiscono
una contropartita preoccupante alle
migliorate condizioni d’igiene e di
(■ confort ». Ragioni per cui la carriera del missionario non richiede
oggi minore abnegazione e coraggio
di quanto ne richiedesse al principio de] secolo
Si è discusso e si discute se sia
maggiore o minore il sacrificio del
missionario cattolico, che lavora solo, spesso in assoluto isolamento, o
quello del missionario evangelico
che vive con la propria famiglia e
se l’opera dell’uno sia più efficace di
quella dell’altro. Mi sembra che tale discussione sia oziosa^ perchè, se
è vero che il nostro missionario gode
dell’atmosfera familiare negata all’altro, è pur vero che in caso di pericolo e di disagio il pensiero della
famiglia costituisce un cruccio di
più e può dar luogo a casi di coscienza; inoltre non si deve dimenticare
che la necessità, cui nella maggioranza dei casi il missionario deve
sottostare, di allontanare i figli per
la loro salute e la loro educazione
costituisce Un crepacuore di più: in
simili casi il missionario deve dimostrare di essere degno del Signore,
amando padre, madre, moglie e figli meno di Lui. In quanto all’efficienza, è indubbio che le mogli dei
missionari sono collaboratrici inestimabili e permettono di portare
TEvangelo in ambiente ove un uomo
da solo non potrebbe mai penetra
Convegno "responsabili,,
ad Agape
Il 10-11 novembre una cinquantina
di giovani unionisti si sono ritrovati
nell’accogliente ambiente di Agàpe
per partecipare al convegno dei responsabili indetto dal gruppo Valli
della F.U.V.
Quasi- tutte le unioni delle Valli
erano rappresentate e nei due giorni di permanenza è stato svolto un
programma che ha destato l’interesse tutti i convenuti. I lavori hanno avuto inizio il sabato sera, dopo
il culto di apertura e la cena, con la
presentazione generale, da parte del
pastore Tullio Vinay, degli studi che
la F.U.V. ha preparato e consiglia
per il prossimo anno di attività, sul
tema : « Processo a Gesù : la voce dei
testimoni». Con un’esposizione chiara e sintetica il pastore Vinay ha
introdotto i giovani a quello che sarà il loro compito durante questo
nuovo anno di attività: prendere posizione di fronte a Gesù, ascoltando
le testimonianze di coloro che lo
hanno seguito, osannato e infine condannato. A questa presentazione è
seguita, ad opera del pastore Franco
Davite. la proiezione di alcuni docu
mentari sulla gita delle unioni a Genova e Portofino, sulla Germania e
l'Olanda.
La serata si è conclusa con interessanti giochi e canti.
I lavóri continuarono la domenica
mattina con lo studio del pastore
Giorgio Toum sul tema : « Come utilizzare in pratica gli studi della
F.U.V ?» Lo studio e la discussione
che è seguita, hanno mostrato con
quali criteri debbano essere svolti gli
studi preparati dalla F.U.V. Alle ore
10,30 i giovani convenuti ad Agape
partecipavano nel tempio di Praly
al culto di Santa Cena presieduto
dal pastore Aldo Comba. Dopo pranzo il capo gruppo Marco Gay presentava la relazione delle attività del
gruppo dello scorso anno e quindi
venivano discussi, problemi organizzativi, quali il programma di convegni e le elezioni del comitato di gruppo, che risultava formato dai se
guenti membri : Franco Barai, Bruno Mathieu, Franco Rivoira, Samuele Sieve e pastore Bruno Tron.
Verso le 17 accompagnata dai primi fiocchi di neve l’autocorriera che
ci aveva portati ad Agàpe lasciava
Praly e nel cuore di tutti c’era il
rammarico che quelle ore passate insieme fossero trascorse così in fret
ta.
Renato Bonnet
Dal cataloffo della naiiiliana
Sconto del 20% sui prezzi
di copertina.
MARIANO MORESCHINI
Il mandorlo in flore
L. 1.000
VALDO VINAY
Ernesto Buonaiuti
e l’Italia religiosa del suo tempo
L. 1.400
ERMANNO ROSTAN
La Tua Parola è verità
L. 600
ROBERTO COISSON
Il popolo del flunie
L. 600
VITTORIO SUBILIA
Gesù nella più antica
tradizione cristiana
L. 900
GIORGIO GIRARDET
Le fede cristiana evangelica
L. 400
ERNESTO COMBA
Cristianesimo
e Cattolicesimo Romano
L. 1.000
ROBERTO NISBET
Ma il Vangelo non dice così
L. 200
Lettori
Rinnovate l’abbonamento al giornale: L. 1000 per il 1957
Da ora in poi L’EcO cIbIIb Valli ValdOSl ■‘<a,rà settimanale
Procurate nuóri abbonati in modo speciale
fra i giovani e le famiglie isolate
re; nè le suore, di cui npn ¿’intende
menomare lo zelo e la capacità, posseggono l’ascendente delle missionarie, come erano chiamate quelle che
vidi all’opera, mamme tra altre
mamme, consigliere e cònfortatrici.
Certo che incontrando certi missionari nelle loro più che confortevoli sedi di Rangoon.^ Singapore,
Hong Kong o altre grandi città pittoresche e moderne dell’Estremo
Oriente, il vederli partecipare alla
vita sociale della colonia bianca poteva far ritenere lieve il loro sacrificio, agevole la loro vita, tranquillo il loro lavoro, ma quando si apprendeva che quegli uomini tranquilli, quelle fragili donne, sovente
già avanti negli anni, si mettevano
tu viaggio da un giorno all’altro per
recarsi senza scorta e con mezzi di
trasporto rudimentali a visitare le
tribù Lolo o Karen, dove i funzionari non si recavano che con una scorta di soldati ed i viaggiatori con tutto l’apparato di una spedizione, allora si incominciava a considerare
che solo una profonda vocazione poteva conferire loro la forza di affrontare pericoli, disagi e ostilità
con la semplicità con la quale ci si
accinge ad un consueto lavoro quotidiano.
Coraggio e collaborazione
Cosa significhi essere missionario
l’ho capito ancora in altra circostanza. fanti e tanti anni or sono dovetti attraversare le strade di Canton
ili piena rivolta xenofoba; fu un.a
esperienza pittorésca ed indimenticabile da cui ebbijla fortuna di uscire con molti insulti e qualche sputo.
Lbbeiie in quella circostanza seppi
che nella città cinese erano rimasti
soltanto i missionari d’ogiii confessione: tutti gli altri bianchi, funzionari del governo cinese, professionisti, commercianti si erano rifugiati
nella concessione internazionale. La
esperienza di quel percorso di un
jiaio d’ore mi lece comprendere cosa significasse vivere in quell’inferno. E compresi tutta l’estensione
dell’eroismo chei ciò significava
quando il funzionario cinese che
dovevo incontrare mi chiese stupito
« come avessi fatto a passare ».
Un aspetto significativo delle missioni è lo spirito veramente ecumenico che le unisce malgrado la concorrenza tra le varie confessioni. E’
perfettamente rispondente a realtà
l’episodio di quell’indimenticabile
film « Le chiavi del Paradiso » sulla
collaborazione tra il prete ed il missionario americano.
Ricordo che in un distretto montagnoso della Cina Meridionale, nel
paese dei Lolo, operavano una missione cattolica e una battista; siccome questa sola disponeva di una ti
pografia, la missione cattolica se ne
serviva per stampare i suoi opuscoli.
Vi è infine una considerazione da
fare sull’opera dei missionari, considerazione che può sembrare strana
a chi non La conosciuto di persoi;a
qualche camp© di lavoro missionario. Si è spes'so accusato i missionari
(li essere i pionieri del colonialismo:
i missionari anglosassoni dell’imperialismo inglese, i frati di quello
francese. Invece è vero proprio il
contrario: f missionari di ogni confessione hanno avut© una parte importantissima nel dare ai popoli coloniali coscienza della propria dignità, ne hanno elevato il livello culturale e morale e, senza volerlo, sono
stati tra i principali ispiratori delle
rivendicazioni di indipendenza in
(juei popoli e della preparazione a
esserne degni. E ciò è tanto ver© che
quelli tra i paesi ex coloniali che
danno prova di maggiore maturità
ed avvedutezza, come l’Indonesia,
hanno permesso alle missioni di continuare il loro lavoro, come premessa di chiese indigene; ed ip molti
casi quei nuovi governi, non cristiani, hanno additato la via di una saggia politica religiosa a governi che
s- dicono cristiani. Anche di ciò va
dato merito ai missionari.
Se quanto ho detto può servire ad
illuminare i nostri giovani sulle rea!■ condizioni della vita missionaria,
ne sarò contento e sono sicuro che.
se queste mie poche note non invoglieranno nessuno a farsi missionario, esse non avranno alcuna influenza su chi si sentirà veramente chiamato a quel ministero. M. Eynard
La parola della vita
AVVENTO
«Ma le tenebre non dureranno sempre per la terra ch’è ora
nell’angoscia». (Isaia 'Vili: 201
E’ come se le tenebre fossero improvvisamente calate sulla terra
in pieno gporno. Una sùbita angoscia ha stretto i cuori in una morsa
che non s’allenta.
Era così hello di credere alla distensione, alla progressiva pacifica
convivenza, aUa impossibilità morale e materiale di una terza guerra
mondiale...
Tutte le illusioni sono cadute, tutte le luci si sono spente.
Tenebre e angoscia, ecco la realtà.
E spavento, perchè Budapest non è lontana e neppure Suez. Ci
siamo illusi dì poter illuminare la terra e recar pace e gioia agli uomini con le nostre luci umane e con le nostre vuote e false parole.
Ora non speriamo più. Non crediamo più. Siamo pronti al peggio,
siamo pronti a tutto, o, per essere più precisi, riteniamo che tutto sia
ormai possibile.
Le tenebre dureranno ancora e sempre per la terra che è ora e
sempre sarà nell’angoscia.
E se Dio la pensasse diversamente?
Vi è un ma, il ma di Dio che sconvolge le nostre previsioni, confonde e annienta i pensieri e i disegni degli uomini.
Dio dice si quando gli uomini dicono no.
Dio dice no quando gli uomini dicono si.
Dio ha detto : ma le tenebre non dureranno sempre per la terra
che è ora nell’angoscia ».
« L’aurora dall’alto ci visiterà per risplendere su quelli che giacciono in tenebre ed ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la
via della pace». (Luca 1:78)
« Il popolo che camminava nelle tenebre vede una gran luce, su
quelli che abitano il paese deU’ombra della morte la luce risplende ».
(Isaia 9:1)
L’evento annunciato è già entrato nella storia. Com’è vero che il
giorno segue alla notte, così è vero che queste tenebre che ci avvolgono,
che quest’angoscia che stringe i cuori, sono le ultime tenebre e le ultime angoscie di un’era nuova, di un'era che già è sorta, poiché già
s’è levato il Sole di giustizia, già è sceso sulla terra Colui che è la
luce del mondo.
Nella storia dell’umanità che è di centinaia di migliaia di anni,
e forse di milioni di anni, quest’èra che ha inizio col Natale di Gesù
è periodo brevissimo che non conta neppure duemila anni.
Presto, la luce accesa a Betlehem nella notte santa rìsplenderà su
tutta la terra, presto il dolore e il gemito fuggiranno.
Camminiamo adunque nella luce, anche se le tenebre ancora ci
avvolgono !
Diventiamo figliuoli di luce anche se i figliuoli delle tenebre spati
dono sulla terra angoscia e morte.
Nulla e nessuno, « nè morte né vita, nè angeli nè principati, nè
cose presenti nè cose future, nè podestà, nè altezza, nè profondità, nè
alcun’ultra creatura» potranno strappare dai nostri cuori l’allegrezza
per il Re che viene, oscurare nei nostri occhi la visione della luce,
della gloria, del trionfo del Regno che sicuramente, nell’ora che Dio
sa, verrà.
Diciamolo e ripetiamólu a noi stessi e al mondo, alle anime che
hanno conosciuto, che conoscono, che conosceranno la potestà delle
tenebre :
« Le tenebre non dureranno sempre per la terra che è ora nell’angoscia ».
Con questa certezza vai la pena di lottare, soffrire, sperare, e, se
necessario, morire.
Gustavo Bertin
Giuseppe Scarinci
In questi ultimi giorni ci è giunta la triste notizia della dipartenza
dell’ Evangelista Giuseppe Scarinci
deceduto domenica mattina, 18 novembre. poco prima del culto, a
Forano Sabina.
Giuseppe Scarinci era nato a Forano Sabina U 4 dicembre 1894. Dopo aver frequentato la Scuola Biblica della ” Mission Evangélique Belge” a Bruxelles ed avervi conseguito il suo diploma, fu al servizio della C.hiesa Valdese in varie località:
a Chieti, a. S. Giacomo degli Schiavoni, a Cosenza, a Mantova e Felónica Po, a Pomaretto, a Forano Sabina, presso gli Istituti Gould di Firenze e Artigiatielli di Torino.
Ed il suo servizio fu .sempre apprezzato da’la Tavola Valdese e nelle comunità che le conobbero e lo
amarralo. Non era fra le persone
più conosciute della Chiesa Valdese
e non ambiva situazioni di privilegio. Aveva il grande dono della modestia e dell’umiltà: quePe doti che,
più si va avanti nella vita e nel ministerio e più appaiono valide e sostanziali davanti a Dio ed agli uomini. Perciò egli servì la Chiesa ed
il suo Signore in umiltà di spirito,
con costante, evangelica fedeltà.
Di lui rimane in noi ed in mezzo
a noi un caro ricordo. Abbiamo avuto Voccasione di stringergli la mano all’ultimo Sinodo e di rivedere
a suo volto buono e pensoso. Viveva piuttosto appartato; ed ora che
egli non è più con noi, ci domandiamo se talvolta non trascuriamo nei
no.stri incontri ecclesiastici quei contatti fra operai del Signore che do
vrebbern maggiormente unirci nei
i incoio delia carità e della preghiera, per T edificazione del Corpo di
Cristo.
I funerali hanno avuto luogo il 20
novembre e .sono stati presieduti dal
Moderatore della Chiesa Valdese. Il
messaggio cristiano è stato anche rivolto all’assemblea dal Sovrintendente A. Ricca, dal Past. R. Comba
per le comunità Valdesi di Roma,
dal Past. Metodista di Terni, .Uiselmo Ammenti. Erano presenti il
Sindaco di Forano Sabina, con grande concorso di popolo; il Past. G.
Mathieu. alcuni anziani e fratelli
delle due Chiese Valdesi di Roma.
Alla memoria dell’ evangelista
Scarinci rivolgiamo un memore e
grato pensiero; ai suoi congiunti, la
espressione della nostra solidarietà
cristiana nel lutto e nella fede.
Non venga mai meno in noi la
grande esortazione apostolica: «Perciò, fratelli miei diletti, state saldi,
incrollabili, abbondanti sempre nell’opera del Signore, sapendo che la
vostra fatica non è vana nel Signore».
Red.
COMUNICA TO
Sta per uscire il Calendario biblico
con brevi meditazioni per ciascun
giorno dell’anno, sulla linea delle
Letture bibliche, che verranno distribuite a tutti i membri di Chiesa a
cura della 'Tavola 'Valdese.
Si pregano i Signori Pastori di volere comunicare immediatamente al
la Claudiana quante copie del Calendario con meditazioni essi desidera
no. Il costo è di L. 250 la copia senza
ulteriori sconti.
3
L’EOO DELLE VALLI VALDESI
— I
dSSOCIdZIOIVIE UVISEG^MT! CRlSmNI EVANGEUCl
Il convegno autunnale
Convegno autunnale o della ripresa.
Autunnale: soffia un veano gelido
sulla piazza di Villar Pellice; la neve
è vicina; le foglie cadono ed i presenti
sono pochi al mattino. Il pastore Enrico Geymet, durante il culto dà un caldo benvenuto agli insegnanti che hanno scelto Villar Pellice come sede del
Convegno.
Della ripresa: raccogliente sala delle Attività, dove i partecipanti hanno
consumato un apprezzatissimo pranzo
in comune, (e dimostreranno di apprezzare un simpatico thè offerto dagli
insegnanti di Villar Pellice) si riempie
di un buon numero di intervenuti che
giungono per partecipare ai lavori del
Convegno. Un buon numero, in confronto al mattino; sempre scarso in
confronto alla massa degli iscritti.
Assente, totalmente, Val Chisone e
Val Germanasca; e nella Val Pellice,
a Torre c’è un’Assemblea di Chiesa,
altrove c’è non sappiamo ben che cosa... Comunque molti assenti, che hanno torto, perchè è stato un pomeriggio
utilmente speso, come studio e come
occasione di fraternizzare. E questa è
la nota ottimista che deve esser posta
in ri.salto, poiché TAice ha una funzione insostituibile, ed i convegni pure, come giustamente osservava il Vice
Moderatore pastore R. Nisbet nel suo
saluto ai convenuti.
I lavori hanno inizio sotto la presidenza dell’insegnante villarese... Barìdon che dà il benvenuto ai colleghi
e la parola al collega E. Paschetto, insegnante a Bobbio Pellice.
Premessa una sua personale confessione di fede, se così possiamo dire;
in riferimento alla scuola laica, il relatore esamina la situazione attuale
deirinsegnamento religioso, sia sul piano amministrativo - scolastico, sia su
quello dei testi (sul piano confessionale valdese).
II quadro tracciato dal signor E. Paschetto è tutt’altro che rallegrante. Sul
piano amministrativo - scolastico, vengono analizzati vari inconvenienti:
mancanza del voto di religione sulla
pagella per i ragazzi valdesi (assurdo
giuridico di una situazione in cui si è
autorizzati ad impartire un insegnamento, ma non a dargli una sanzione!);
ritardo neU’inizio delle lezioni di religione; criteri contradditori nei vari comuni di uno stesso circolo didattico,
in merito alTorario scolastico.
Sul piano confessionale (valdese) il
quadro è anche poco rallegrante. Il
relatore sottolinea la mancanza di accordi tra Scuola Domenicale e Scuola
Elementare (programmi). I libri di testo editi dalla Claudiana, attualmente
in uso, per Finsegnamento della religione nelle Scuole Elementari, sono
sottoposti ad un’analisi particolareggiata da parte del relatore il quale,
partendo da premesse nettamente illuministe, giunge naturalmente a conclusioni piuttosto radicali in tema di peccato e di Antico Testamento.
:{( :<c
La tradizionale mancanza di tempo
impedisce di condurre una discussione
approfondita, come la serietà della relazione sarebbe in diritto di esigere.
Alcuni intendimenti si limitano a sottolineare l’importanza di vari argomenti trattati dalla relazione.
Uno scambio d’idee, più che una vera discussione, da cui si ricava la sconcertante conclusione che, sarebbe forse opportuno di trovare il modo di sapere una buona volta cosa facciamo
(o, per meglio dire, quello che fa, e
perchè lo fa in un determinato modo,
il nostro vicino (Valdese beninteso!).
Si tratta insomma di uscire dati ) stato di « nebulosa », (l’espressione, in riferimento all’insegnamento della idigione è del prof. A. Armand llugon)
per procedere con un minimo di disciplina. Tutti concordano nel conviiiicimento che una Commissione d’indagine non farebbe che complicare la situazione; d’altra parte una soluzione
s’impone se non si vuole andare incontro ad inconvenienti assai gravi. (Si
apprende per es. che gli scolari di una
classe della S. Media di Torre sono rimasti senza libro di testo, perchè da
due anni si studia il modo di coordinare l’insegnamento religioso del Collegio con quello, della parrocchia di
Torre Pellice e viciniori!).
Comunque un o. d. g. viene redatto,
ed approvato, con cui si auspica che
la Comm. Distrettuale, con la collaborazione degli insegnanti di religione.
riesca a mettere un po’ d’ordine nella
materia. Si auspica pure che si trovi
il modo di fare un po’ di posto all’insegnamento della Storia Valdese.
Si parla a lungo dell’insegnamento
del francese. E’ un argomento che dovrà però essere ripreso in sede appropriata, e ci limitiamo quindi a segnalare che anche qui le dolenti note non
mancano. La Signorina E. Pons fa
quindi alcune comunicazioni: raccomanda la partecipazione al Convegno
di Messina (8 e 9 dicembre a Messina), la raccolta di contributi per un
premio per il concorso per ima monografìa a carattere economico e sociale
sulle Valli Valdesi.
Ai congressisti rivolge quindi la parola il prof. S. Baridon, del Magistero
d; Torino, il quale, dop» alcune comunicazioni d’indole pratica sulle possibUità di sfruttamento dell’insegnamento e della conoscenza del francese, illustra brevemente ed efficacemente il
film Symphonie pastorale di Gide, regia Delannoy, che viene proiettato nella edizione originale: suggestiva... lezione pratica di francese e argomento
da meditare, p)er cui ringraziamo ancora l’egregio professore.
Sono ormai le 19,30; aptpiena il tempo p>er dare l’assalto alla corriera; ap>pena il temjx) di ringraziare ancora
una volta il pastore E. Geymet e gli
insegnanti Villaresi della loro calda,
fraterna accoglienza.
L. A. Vaimal
Motivi dì gioia e di tristezza
in quel dì Pramollo
Il problema dei manucUi per l’istruzione religiosa nelle scuole si trascina
da un anno alValtro, senza essere risolto. E' tempo che gli organi competenti si mettano d’accordo e procedano
al lavoro, se si vuol porre rimedio ad
uno dei vari inconvenienti che ostacolano la nostra opera. E ci auguriamo
vivamente che lo facciano al più presto. red.
PRO VALLI
Per incarico della Conferenza del
1« Distretto, la Commissione Distrettuale ha nominato quali membri della « Pro Valli » i Signori : Abele Geymonat, Bobbio Pellice, membro — Ernesto Tron, Pomaretto, membro —
Emanuele Bosio, Torre Pellice, membro.
Nella prima riunione la « Pro Valli» ha designato quale segretario il
Pastore Gustavo Bouchard, e quale
cassiere il Pastore Enrico Geymet.
Si prega di inviare la corrispondenza al segretario, Pastore Gustavo
Bouchard - Rorà - Lusema.
— Dopo limghi mesi di maiattia
ha terminato la sua corsa terrena
Beux Giovanni Enrico, fu Giov. Giacomo, dei Pian (Pomeano), all’età di
76 anni. La sua spoglia mortale è sta
ta deposta nel cimitero di Pomeano
il giorno 16 agosto, accompagnata da
un numeroso corteo di parenti ed a
mici.
Ai familiari tutti, ed in modo speciale al fratello Teofìlo, rimasto tutto solo nella sua casa e nel suo piccolo villaggio, rinnoviamo l’espressione della nostra viva simpatia e della
nostra solidarietà cristiana.
Dalla Svizzera ci è pure giunta la
dolorosa notizia della improvvisa
scomparsa, per tragico incidente stradale, di Plavan Roger, di Pomeano,
temporaneamente stabilito a Ginevra
con la famiglia.
Egli lascia una giovane sposa e due
tenere orfanelle.
Sempre dalla Svizzera ci è giunta
un’altra triste notizia: Eli ed Irma
Costabel, dei Micialetti, pure essi stabiliti a Ginevra, hanno avuto il do
lore di perdere il loro flglioletto non
appena aveva aperto gli occhi alla luce terrena.
Ai fratelli e sorelle duramente prò
vati ed a tutti i parenti la sentita e
sincera simpatia della Chiesa.
« Io — dice Gesù — sono con voi
tutti i giorni, sino alla fine dell’età
presente» (Matt. 28 : 20).
Dalla Valle di Angrogna
Dal Capoluogo
La Comunità ringrazia di cuore
i Pastori ed i laici i quali, durante
il corso dell’estate le hanno rivolto,
in assenza del Pastore titolare, il
messaggio della Parola di Dio : 1
Pastori sigg. Giovanni Bertinatti
Teofilo Pons, Felice Bertinat nonché
il Vice-Moderatore Pastore Roberto
Nisbet; i fratelli Aldo Varese e Renato Bonnet.
Le nostre attività ecclesiastiche
hanno avuto il loro inizio con il culto di domenica 4 novembre nel corso
del quale ci è stato ricordato il significato della Riforma del XVD secolo, ed il suo valore perenne. Testo
della predicazione era il versetto :
« Cristo ci ha liberati affinchè fossimo liberi; state dunque saldi e non
vi lasciate di nuovo porre sotto il
giogo della schiavitù» (Galati V:l).
Numerosa la partecipazione dei fratelli e delle sorelle al culto stesso ed
alla Santa Cena.
Il vecchio rosone posto nell’abside
del nostro vetusto tempio è stato sostituito da un nuovo artistico rosone confezionato dal signor Vincen
zo Taccia di Torino che ringraziamo
sentitamente. Esso riproauce m
quattro semplici pannelli il Battesimo, la Santa Cena, la navicella del
la Chiesa universale e lo stemma
valdese. La Comunità si è dichiarata
pienamente soddisfatta per questa
novità con la quale i restauri al nostro Tempio in occasione del suo
400» anniversario si possono dire ultimati. Ringraziamo ancora qui tutti
i parrocchiani e gli amici che ci hanno aiutato con le loro offerte a portare a termine questi restauri.
Le nostre tre Scuole Domenicali sono state radunate domenica 4 novembre alle ore 9 nella scuola grande del Capoluogo ed hanno iniziato
insieme le loro lezioni. Successivamente le Scuole Domenicali del Martel e dei -Jourdans svolgeranno le loro lezioni sotto la direzione dei rispettivi Insegnanti che ringraziamo
di cuore per la loro collaborazione.
Mercoledì 7 novembre abbiamo ricevuto la visita inaspettata del Sig.
-Moderatore il quale ha presieduto ia
nostra riunione quartierale ai Jourdans. IjO ringraziamo di cuore per
il suo messaggio cristiano e per le
sue fraterne parole di esortazione ad
essere fedeli là dove il Signore ci ha
po.sti.
Anche le nostre tre Unioni Giovanili stanno riprendendo la loro attività dopo avere provveduto alla nomina dei seggi. Naturalmente la loro
attività ha come centro il messaggio
della Parola di Dio vissuto concretamente in tutte le situazioni della
nostra vita. Il nostro augurio di una
feconda attività alla gloria di Dio le
accompagna II Signore benedica
tutte le nostre attività ecclesiastiche
iniziate nel suo nome e ci conceda
di parteciparvi tutti attivamente in
uno spirito di vero servizio e di vera
consacrazione.
Simpatizziamo vivamente con il
nostro caro Anziano del quartiere
del Capoluogo sig. Alessio Rivoira
che è costretto a letto dalla malattia.
Il Signore conceda a lui ed alla sua
famiglia di sperimentare la dolcezza
delle consolazioni e la potenza delle
liberazioni del nostro comune Signore.
GUflRDmmoci onoRno
Mercoledi 14 novembre si sono
svolti, presieduti dal Pastore E. Aime i lunerali della nostra soreaa
JBesson Caterina nata Cartosio, deceduta improvvisamente a Cassine
iAlessandria) domenica 11 novembre
nel suo 70o anno. La nostra sorella,
affezionata compagna del Dott. Corrano Besson originario dei Gonins
di Angrogna, aveva per mezzo suo
conosciuto 1 Evangelo ed aveva voluto, completata la sua istruzione leligiosa, essere iscritta quaie membro
comunicante odia nostra »../hiesr
valdese. Da Cassine, aove il dott.
Besson esercitò per più di un quarantennio la sua missione di medico
condotto, spesso la sua compagna
pensava alle Valli ed ai Gonins con
nostalgia e vi ritornava con gioia
ogni estate, apprezzata ed amata da
quanti ia conoscevano.
1 suoi funerali si sono svolti a Cassine durante il mattino, mentre una
lolla muta ed addolorata esprimeva
il suo cordoglio al manto ed ai lamigiiari: la Parola di Dio è stata
predicata ed ha recato il suo messaggio di consolazione, di pace, di esperienza. Nel pomeriggio il servizio lunebre ha avuto luogo nel tempio di
Torre Pellice; indi la salma è stata
tumulata nella tomba di famiglia
nel cimitero di Torre Pellice.
Al caro dott. Besson, alle flgde, alle sorelle ed ai parenti tutti ridiciamo la nostra viva, fraterna simpatia
invocando su loro tutti le benedizioni e le consolazioni del nostro Padre Celeste. e. a.
Dal Serre
Alia ripresa autunnale, la Chiesa
ha dovuto salutare il pastore T. Pons
e l’Evangelista F. Bertinat, chiamati
ad altro lavoro rispettivamente a Rocioretto ed a Felonica. La comunità
ha dato loro il suo saluto, ed ha accolto il nuovo pastore, Gino Conte,
che è stato insediato il 14 ottobre in
un culto presieduto dal Capo Distret
to R. Nisbet.
— Sono stati uniti in matrimonio:
Amato Beux t’iournin) e Adele Long
iRamà); Nino Long tTourmn) e Aldina Janier (Bosi); Silvio Long t«iDetti) e iàvietta Peyronel iBosi);
liruno Sappè ts. Germano Chisone*
e Adriana Sappè (Ailieri).
La Comunità rinnova loro le sue
felicitaziom ed invoca molte benedizioni sul loro focolare.
Sono stati battezzati Pons Silvio,
di Aldo e Gilda (nuata - Firenze i;
Cavallotto Paolo Sebastiano, di Giuseppe e Valentina (Kuata - S. Germano elusone); Bounous Laura, di Eiio e Angela (Pomeaim) e Fiorenzo
Bounous, di Valdo e Frida (Pomeano); Ribet Enzo di Renato e fu Clot
Lilia.
11 Signore benedica questi fanciulli insieme alle loro famigUe, e li pre
pari ad essere dei viventi membri del
la sua Chiesa.
— L’Assemblea di Chiesa del 28 ot
tobre ha proceduto aila elezione di
sette membri del Concistoro scauuti
di carica per compiuto quinquennio.
Sono stati riconfermati i Sigg.; Ed
vico Jahier (Anziano Bosi), Enrico
Bounous (Anziano r-omeano), Alexis
Sappè (Anziano Ruata) e Olinto Pey
ronel l Anziano Tournin). A sostituire i Sigg.ri Emilio Long e Enrico Menusan, già Anziani rispettivamente
dei Ciotti e dei Pellenchi, che hanno
chiesto, per motivi di salute e di età,
di essere sostituiti, sono stati chiamati i Sigg.ri Oreste Long e Remigio
Bertalot, quest’ultimo Diacono dei
Pellenchi. Il Sig. Silvio Peyronel è
stato eletto Diacono dei Pellenchi.
Ai due fratelli che lasciano il Concistoro dopo limghi anni di fedele e
zelante servizio l’Assemblea ha espresso, per bocca del Pastore, il vivo ringraziamento e la riconoscenza della
Chiesa. Ai membri del nuoto Conci
storo essa ha augurato molte gioie e
molte soddisfazioni nel lavoro che li
attende.
— Durante l’estate abbiamo avuto il privilegio di udire il messaggio
portatoci da diversi Pastori e fratelli
venuti di fuori. Essi sono i Pastori
P. Bosio, E. Rostan, S. Long, P. Marauda, Dott. U. Zeni e Prof. S. Pons.
La Chiesa è loro molto grata ed
esprime loro il suo ringraziamento.
Un grazie di cuore anche ai Pastori U. Bert e L. Marauda, risiiettiva
mente Presidente e Vice-Presidente
della C.I.O.V., saliti la sera dell’ll
novembre a parlarci dei nostri Istituti Ospitalieri.
— La data del IV novembre, presenti il Sindaco, la Giunta Comimale e diversi Consiglieri ed un numeroso gruppo di Pramollini, è stata
ricordata con una commovente cerimonia tenutasi ai piedi del monumento ai Caduti. Dopo alcune parole
di circostanza pronunziate dal Pastore, l’ex-combattente Ermanno Jahiei
ha letto, il nome dei Caduti. In seguito gli ex-combattenti (una trentina)
si sono ritrovati per il loro tradizionale « rancio ». Questi è stato ottimamente servito dai Sigg. Elvira e Attilio Jahier.
Un graditissimo messaggio, giunto
dall’America del Sud da parte dell’amico ex-combattente Emilio Bouchard, è stato letto al termine del
pranzo. Sono venuti in seguito i canti della montagna e la rievocazione di
molti ricordi di guerra.
Una bella giornata che ha lasciato
nel cuore di quanti vi hanno preso
parte un bel ricordo.
In America del Sud e centrale la
popolazione aumenta due volte e
mezza più in fretta che nel resto del
mondo. Anche il numero degli evangelici aumenta rapidamente nell’America meridionale e specialmente
in Brasile.
Le Chiese presbiteriane del Brasile
sono, nel campo delle chiese riformate, quelle il cui numero di membri
aumenta più rapidamente. Esse celebreranno nel 1959 il primo centenario della loro fondazione e per questo motivo il 18» Consiglio generale
dell’Alleanza Riformata Mondiale
si riunirà in Brasile.
Non tutte le notizie che giungono
dall’America latina sono liete: ve ne
sono di particolarmente dolorose. In
Colombia la persecuzione contro gli
evangelici continua. Dal 1948 in poi
le autorità hanno chiuso 200 scuole
evangeliche; 47 chiese sono state incendiate o fatte saltare con la dinamite; 75 protestanti sono stati uccisi. Nell’anno in corso 40 templi ed altri luoghi di culto sono stati chiusi.
Il film su Martin Lutero è doppia
to in spagnolo in Messico, e questo
dimostra che non tutti i paesi di lingua spagnola sono vittime della prepotenza clericale .Nelle nostre sale
cinematografiche questo iUm purtroppo ancora non lo si è visto e abbiamo paura che ci si debba rassegnare a non vederlo affatto.
Billy Graham ha affittato la più
grande sala di New York, il Madison
Square Garden, da maggio a settem
bre 1957 per una gigantesca campagna di evangelizzazione. Questa volta egli non sarà l’unico oratore della
campagna ,ma diversi pastori europei collaboreranno con lui.
Il Centro universitario di Studi Ecumenici di Bossey, organizzato in
collaborazione con l’Università di Ginevra, ha cominciato la sua quinta
sessione nella quale uno dei principali temi di studio sarà « popolo, razza e nazione ». Vi sono studenti di
quindici nazioni compreso il Messico,
l’Africa del Sud, la Nuova Zelandia!
Gli Ebrei di Russia hanno potuto
stampare un loro libro di preghiere.
E' la prima volta che questo accade
dal tempo della rivoluzione russa.
L’Istituto Ecumenico di Bossey ha
celebrato recentemente il suo decimo
anniversario essendo stato fondato
all’indomani della guerra da cristiani che, come dice il Dr. Visser’t Hooft
« erano seriamente preoccupati per
la demoralizzazione che era la conseguenza delle ideologie totalitarie,
dei combattimenti stessi e delle lotte
che i movimenti di Resistenza aveva
no dovuto condurre ma che avevano
avuto anche terribili ripercussioni
nel campo morale e spirituale». Esso è destinato specialmente ai laici.
Negli ultimi mesi ha organizzato una
conferenza di esperti di questioni rurali i quali hanno chiesto che la prossima Assemblea mondiale del Consiglio Ecumenico delle Chiese studi
anche i problemi della vita nei paesi agricoli, (notizie Soepi., Upe., e
ns.).
—- A Pomeano grande agitazione in
questi giorni scorsi. Chi vi fosse salito avrebbe trovato tutte le strade
sottosopra e squadre di Pomeanini con
picchi e pale in spalla. Ora tutto è
ritornato calmo, « laa ciarlerà » soTorre Pellice sono staTe riViPTOTo h S'ggiustate e... i Pomeani sor
l’Assemblea di Chiesa la Sig.a Bertai "'"Tai "Sorgh*>f e'^'S? lo?rÌ'
l’acqua fresca del nuovo acquedotto.
Un plauso vivissimo per la realizzazione di questa bella ed utilissima
opera.
— A quanto pare dovremmo avere
quest’anno un inverno piuttosto cleinente. Infatti il vecchio proverbio
dice ; « Fioca sla feuia, l’invèrn a dà
nen neuia ». Ma altro che « sla feuia»! La neve l’abbiamo avuta quest’anno addirittura sulle patate da
raccogliere, sui campi da seminare
sui meli e sui castagni carichi di
frutta! 25 cm. il 26 ottobre e 35 il 1»
novembre. Ora il bianco strato è
quasi sparito del tutto e speriamo
che il vecchio proverbio dica giusto
davvero: che Tinverno che sta per
venire non dia a nessuno «neuia».
Mercè l’interessamento della Amministrazione Comunale un nuovo
cantiere lavoro è stato aperto per la
costrizione della carrozzabile. In
questi giorni è stato completato il
muro del grande giro verso il
Ciatagnarè. Possa la stagione non
essere troppo inclemente onde i lavori possano proseguire regolarmente ed a noi sia dato di poter presto
vedere la strada giungere a Teikermà ed... oltre.
Intanto un vivo plauso alla Amministrazione Comunale ed un grazie sincero a quanti si stanno attivamente interessando alla realizzazione del grande sogno dei Pramollin« LA VIO ».
Alla Conferenza Distrettuale di
lot e la Sigma Viola Agli.
Siamo molto lieti di avere questo
anno varie insegnanti evangeliche
nella Valle: oltre alla Sig.a Bertalot, al Serre, avremo di nuovo la
Sig.a Hugon a Cacet; a Pradeltorno
la Sig.a Bellion e alla Novarea la
Sig.na Silenzi: ci auguriamo vivamente che queste nomine risultino
definitive. Diciamo questo senza il
minimo senso di sfiducia verso le insegnanti cattoliche, ma perchè, evidentemente, insegnanti evangeliche
sono valide collaboratrici nel dare la
istruzione religiosa ai ragazzi, nell’affl^care l’opera della Scuola Do
menicale, nella preparazione delle
feste... Il nostro grazie, fin d’ora, a
tutte le insegnanti; a loro ed agii
alunni l’augurio di un buon anno
di lavoro.
Anche le Scuole Domenicali sono
ricominciate, con un buon numero dì
ragazzi (poche famiglie, sono ormai
rimaste negli alpeggi, specialmente
dopo le due nevicate di cui il mes 3
di ottobre ci ha gratificato). Con il
4 novembre, con il culto centrato sul
ricordo della Riforma e terminato
con la celebrazione della S. Cena
hanno ripreso tutte le attività settimanali.
Si è riaperto il Cantiere, sulla stia
da S. Lorenzo-Serre, anche se non
ancora molto frequentato. Gli auguriamo... ottimi e rapidi risultati'
4
4 —
L'EOO DELLE VALLI VALDESI
DALLE. ALTRE COMUNITÀ
Pinerolo
L’attività autunnale nella Chiesa è
stata caratterizzata da una serie di
culti speciali, frequentati in generale da assai buone assemblee: culto
di ripresa delle attività con celebrazione della S. Cena il 7 ottobre, poi
due culti dedicati alla riapertura dei
corsi di istruzione religiosa ed alla
gioventù. II 28 ottobre, in occasione
delle ricorrenze festive tradizionali,
il pastore ha parlato su questo argo
mento : « Il purgatorio cattolico romano e l’opera redentrice di Gesù
Cristo ». Domenica, 4 novembre, è
stata celebrata la domenica della
Riforma con una predicazione sul tema : « La fede senza le opere è morta ». Infine, l’il novembre per ini
ziativa dei rappresentanti Va’de;i
dei « Coltivatori diretti » è stato ce
lebrato un culto speciale di rendi
mento di grazie a Dio a San Secondo. Un’oflerta simbolica di frutta e
di prodotti del suolo era stata allestita su di un tavolo nel luogo di
culto; al simbolo ha fatto seguito la
realtà dei giorni seguenti, con la raccolta dei doni in natura per l’Asilo
dei vecchi di S. Germano Chisone.
Nel pomeriggio di domenica 11 novembre ha avuto luogo l’Assemblea di
chiesa, numerosa e animata" da un
ottimo spirito di collaborazione.
Una breve relazione sui lavori del
Sinodo è stata letta dal delegato sig
Giovanni Vicino ed è stata seguita
da una interessante discussione. Il
pastore ha quindi accennato ad alcuni aspetti della vita ecclesiastica
Valdese a Pinerolo, sottolineando
l’afflusso continuo di nuovi membri
comimicanti i quali, dalle Valli, si
trasferiscono in città: 65 nuovi mem
bri in due anni. Una bella rappresentanza di essi era nell’Assemblea
e l’anziano dott. Italo Mathieu ebbe
parole adatte per esprimere loro un
caldo benvenuto e l’augurio che tut
ti i Valdesi i quali si stabiliscono a
Pinerolo s’inseriscano attivamente
nella vita della comunità.
Dopo di che la parola è stata data
all’avv. Ettore Serafino, Vice Presi
dente della Commissione Distrettuale, per la presentazione di alcuni problemi sociali inerenti alla situazione
delle Valli Valdesi e già discussi al
Sinodo ed alla recente Conferenza
Distrettuale. L’assemblea lo ha ascoi
tato con viva attenzione ed ha sottolineato, nella discussione, l’importanza di alcuni aspetti del vasto problema sociale, come quello del ridimensionamento delle parrocchie de!
fondo valle, della Scuola di agricoltura e della stampa.
Dall’assemblea elettorale sono stati
confermati in carica per un altro
quinquennio gli anziani Remigio
Pons e Arnaldo Gardiol.
Sabato, 8 dicembre, avrà luogo a
Pinerolo il tradizionale «bazar» per
le opere di assistenza. Lo ricordiamo
sin d’ora ai parrocchiani ed agli amici affinchè offrano in qualche modo
la loro gentile collaborazione.
Il 4 novembre è stata battezzata
in chiesa la piccola Daniela Pons di
Guido e di Ceschia Luciana.
Villasecca
La attività hanno ripreso in modo
completo in tutta la Parrocchia: le
lezioni di religione nei quartieri; il
catechismo, cui è da aggiungere quest’anno una classe per studenti; le
riunioni serali con il solito ritmo quin
dicinale in ogni quartiere, alle quali
il centro-cine della Unione dei Chiot
ti ha continuato a portare una nota
di interesse dopo la predicazione del
la Parola di Dio.
Riprese anche le attività giovanili
ai Chiotti ed a Combagarino-Trussan ;
le riunioni dell’Unione delle Madri
con una riunione cui tutte le Sorelle
sono state invitate; e le esercitazioni
della Corale, nella quale speriamo che
nuovi elementi prendano il posto di
coloro che hanno dovuto lasciare questa attività.
E’ stata fatta una pulizia a fondo
della Chiesa dei Chiotti in cui abbiamo ammirato le evoluzioni del giovane Enrico (naturalmente Peyronel,
poiché viene dal Trussan!...) in punta ad una scala sproporzionata, alle
prese con dei vetri che cominciavano
ad aver bisogno di una energica strofinatura!
Atti liturgici: Sabato 17 Novembre
nella Chiesa dei Chiotti si sono svolte le esequie della sorella Susanna
Enrichetta Peyronel v. Grill, del Giul
berso, deceduta la sera del 15 ai Chiotti dopo breve permanenza all’ospedale di Pomaretto. La Comunità rinnova il sentimento della sua fraterna
solidarietà ai parenti vicini e lontani ed in particolare al sig. Adolfo Pey
ran.
Il battesimo è stato amministrato
domenica 18 novembre a Valdo Emilio Peyronel di Emilio e Clot Luigia
(Colletto) e sabato 24 è stato celebrato a Pomaretto il matrimonio fra
il sig. Guido Rostaing, diacono di
Villasecca e la sig.na Alma Revel di
Pomaretto. Agli sposi, che si sono
stabiliti a Villasecca giungano gli auguri della Comunità ed in particolare
dell’Unione Giovanile e del Concistoro.
Il culto deiril u. s. è stato celebrato dal sig. Daniele Perini, il ben co
nosciuto- « infermiere » di Pomaretto
che ringraziamo ancora.
Mentre un senso di pessimismo
scendeva sulla progettata strada di
Riclaretto che dovrà collegare i Chiotti con Combagarino attraverso il Reynaud, Giulberso e la zona del Peyronel Trussan che sembrava essersi insabbiata nella burocrazia degli Uffici competenti e dava l’impressione di
essere diventata oggetto di propagande elettorali, si sono visti improvvisamente dei segni concreti di vita.
Nei giorni passati la Ditta vincitrice del concorso ha fatto erigere una
baracca per gli attrezzi all’inizio della strada stessa. Bisognerà accontentarsi di questo per tutto l’inverno, ma
vi è un segno concreto che ci permette di attendere più tranquillamente
che, con la primavera, salga il carterpillar a tracciare la strada attraverso
i prati ed il bosco fino al Giulberso,
limite del primo lotto dei lavori.
Si tratta di un lavoro di grande utilità per tutta un’ampia zona che, sebbene posta a ponente ed a mezzanotte è dotata di ampie zone arabili non
troppo ripide e dei migliori prati di
questo tratto di valle. Anche la vigna
e gli alberi fruttiferi sono coltivati
con successo. Finora l’unico mezzo di
comunicazione è rappresentato da
mulattiere di cui alcune assai ripide,
utilizzabili per trasporti un po’ pesanti soltanto d’inverno quando sono
ridotte ad un letto di ghiaccio.
La costruzione della strada, per cui
facciamo voti che per i tratti successivi non occorra aspettare tanto quanto per il primo, permetterà alle numerose famiglie di Riclaretto di valorizzare i loro prodotti e la loro terra ed aprirà questo vallone che è
ricco di punti pittoreschi ad un turismo più comodo che per il passato.
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Rodoretto
Per la Conferenza tenutasi a Torre Penice il 1 novembre erano stati
delegati di chiesa i fratelli in fede:
Breuza Luigi e Pascal Oreste delle
Fontane. Purtroppo un’improvvisa
ed abbondante nevicata ha impedito
ai rappresentanti della nostra comunità di partecipare a quella riunione
di tutti i delegati delle Chiese delle
Valli.
La prima Domenica di Novembre è
stata consacrata alla Riforma ; un
culto con Santa Cena ha segnato la
ripresa delie attività ecclesiastiche :
Scuola Domenicale a Rodoretto ed
alle Fontane, lezioni di religione agli
alunni delle Scuole Elementari, corsi di catechismo e riunioni quartierali. Speriamo di poter riunire anche i
giovani con riunioni alterne alle
Fontane ed al Centro.
Il 5 corr. un lungo corteo di parenti e conoscenti ha accompagnato alla sua ultima dimora la salma del
decano della nostra Comunità: il nostro fratello Barai Giacomo, deceduto a Serrevecchio alla bella età di
90 anni, dopo diversi mesi di penosa
infermità conseguenza di una caduta fatta l’inverno scorso. Alla fami
glia la nostra viva simpatia cristiana e l’Iddio, il quale non è un Dio
di morti ma di viventi, « consoli i
suoi provati».
San Germano Chisone
Abbiamo ormai ripreso tutte le nostre attività invernali. Un particolare appello è stato rivolto a tutti i
membri di chiesa perchè aumenti il
numero dei frequentatori del culto
domenicale. Queste ultime domeniche sembrano provare che l’appello
è stato udito.
Abbiamo deliberato di iniziare due
nuove attività. E’ stato, anzitutto, co
stituito a Villa « un gruppo di stuaio
e di ricerca» che, dopo alcune lezioni introduttive suli’Evangelo di Matteo, si propone di studiarne a fondo
i due primi capitoli. Verrà quindi stu
diato il pensiero di alcuni padri della chiesa e di alcuni apologisti.
La seconda attività si propone di
raggruppare i « giovani sposi » per alcune riimioni speciali onde studiare
con loro i problemi della vita coniugale e dell’educazione dei figli.
L’Unione Giovanile ha avuto due
convegni interquartierali, a Villa il
28 Ottobre ed alle Chenevières domenica 18 Novembre. Ringraziamo i
giovani di quel piccolo quartiere della nostra parrocchia per la loro cordiale accoglienza.
La sera del 16 Novembre la nostra
riunione settimanale è stata allietata dalla presenza di un forte gruppo
dell’U. G. di Pinerolo che ringraziamo
per la sua visita.
La costruzione della Sala Parrocchiale, iniziata l’il novembre, procede in modo soddisfacente.
Il culto del 25 Novembre è stato
presieduto dal pastore R. Nisbet, direttore della Libreria Claudiana, che
ha inaugurato ufficialmente la settimana dei libro evangelico.
Raccomandiamo a tutti coloro che
non avessero ancora fatto pervenire
la loro offerta, in denaro od in natura, in favore dei nostri Istituti di Assistenza di farlo al più presto possibile.
Notifichiamo fin da ora che il pastore Silvio Long presiederà il culto
della domenica 16 Dicembre e terrà
una conferenza, la sera di quello stesso giorno, sulle nostre colonie nel
Sud America,
L’Assemblea di Chiesa del 28 Ottobre ha riconfermato, per un nuovo
quinquennio, i seguenti membri del
Concistoro: Travers Ettore e Geme
William (Chenevières), Comba Luigi
(Chiabrandi), Costabel Giovanni
(Balmasl e Bleynat Oreste (Martinat).
Battesimi. Tron Silvana di Enzo e
Pagetto Elda (Ronchi). Buffa Clelia
di Enrico e di Chiavia Amalia (Costabella). Long Franco Giorgio di Edilio e di Baret Alma (Briere). Roccione Valerio Ferdinando di Ezio e di
Girelli Eleonora (Milano). Rosso Silvana di Silvio e di Buzio Caterina
(Villar Perosa). Long. Eliana Lina di
Enzo d di Ribet Elfi (Ciabutà). Martinat Daiiilo, Marina e Ercole di Clemente e di Pons Olga (Bauciaria).
Comba Ornella di Enrico e di Comba Iolanda (Corbiera).
Matrimoni. Avondet Dino e Miè
Franca. Pons Claudio e Bounous Marisa. Bounous Ferruccio e Massel Silvana. Meynier Piero e Jahier Edda.
A questi sposi, come pure al dott.
C. Alberto 'Theiler che ha contratto
matrimonio a Milano con la sig.na
Ive Gardiol, rinnoviamo i nostri mi
gliori auguri.
Nuove Insegnanti. Le nostre scuole elementari registrano, quest’anno,
alcuni mutamenti nel corpo insegnante. A Villa, in seguito all’emeritazione della sig.na Ilda Rivoir ed alla partenza per Rho del dott. C. Alberto Theiler ai quali giunga il nostro pensiero riconoscente, sono giunte le sigg.re Elena Mathieu De Costanzi e Maria Boccone, rispettivamente da Dubbione e dalla Turinà.
Alla Costabella è giunta dalla Ruà di
Pramollo la sig.ra Ilda Long Giordano. Ad esse inviamo il nostro saluto
ed il nostro augurio.
Corsi agricoli
alla Scuola Valdese d’Agricoltura
Tenendo conto del suggerimento dato
nella recente Conferenza distrettuale di
Torre Pellice, la Scuola Valdese d’Agricoltura, venerdì prossimo 30 corr. alle ore 14,
inizierà in una sua sala riscaldata (ai Monnet) un Corso pratico d’argomenti agricoli
attuali, che continuerà nei due venerdì successivi 7 e 14 dicembre alla stessa ora. Gli
argomenti, che saranno svolti dal direttore
tecnico sig. Attilio Merlo, col sussidio di
altre personalità competenti, saranno i seguenti: La coltivazione del prato e del pascolo — La stalla ed il bestiame.
Gli agricoltori della Valle del Pellice vi
sono cordialmente invitati. Per il Corso sono stati appositamente scelti i pomeriggi di
venerdì, che è la giornata di mercato per
Torre Pellice e per Luserna S. Giovanni, a
cui gli agricoltori affluiscono anche dai comuni vicini. Indichiamo particolarmente
all’attenzione degli agricoltori valligiani
questa ottima iniziativa, che contribuirà al
progresso dell’agricoltura locale.
PERSONAL/A
Sabato 10 ottobre è stalo celebrato nel
Tempio di Torre Pellice il matrimonio del
Dr. Alberto Gabella con la signorina Alda
Jourdan.
Gli sposi si stabiliscono a Torino dove
il Dr. Cabella, simpaticamente noto per la
sua attività nel Movimento Federalista Europeo, continuerà la carriera dell’insegnamento brillantemente iniziata con due anni
di lettorato di italiano nell’Università della Saar.
Agli sposi i più cordiali auguri dell’« Eco
delle Valli Valdesi ».
« «
A Torino è deceduta la Signora Paolina Ricca nata Travers madre del
Pastore Valdese Alberto Ricca.
I funerali hanno avuto luogo il 23
novembre. Al Pastore Ricca ed a tutti i suoi congiunti giunga il nostro
pensiero di simpatia cristiana in quest’ora di lutto, ma anche di speranza.
E’ uscito il calendario
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Redattore; Ermanno Rostan
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e gambe — ARTICOLI SANITARI in genere
Le famiglie Barai, Ribet, Genre,
Tron e Breusa, commosse per le te
stimonianze di simpatia ricevute in
occasione della morte del loro caro
papà e fratello
Barai Giacomo
all’età di 90 anni
ringraziano quanti hanno voluto
prendere parte al loro grande dolore
ed accompagnare la salma alla sua
ultima dimora.
Io ho combattuto il buon combattimento, ho finita la corsa, ho serbato la fede. (II Tim. IV: 7)
Serrevecchio il 3 novembre 1956
Ija famiglia del compianto
Balmas Eugenio
ringrazia quanti le hanno manifestato simpatia in occasione del suo lutto. Un ringraziamento speciale al Pastore U. Bert, alla direzione ed al
personale dell’Asilo dei Vecchi.
San Germano Chisone 7-11-58.
Le famiglie Rivoir - Buffa ringraziano sentitamente tutti coloro che
con parole, fiori e presenza hanno
reso meno doloroso il distacco per la
perdita della cara
Mamma
In modo particolare ringraziano il
pastor.i sig. Jahier, i dottori Pellizzaro, Scarognina e Gardiol, e le Suore dell’Ospedale Mauriziano, gli inquilini e i vicini di casa che in ogni
modo si sono prodigati per l’assistenza nelle ore dolorose del trapasso,
Luserna S. Giov., 14 novembre ’56,
Il figlio e le figlie, colle rispettive famiglie deH’indimen ticabile
Francessco Enrico Menusan
Anziano Onorario della Chiesa
di Pramollo, di anni 79
nella impo.ssibilità di farlo direttamente, desiderano esprimere il loro
.sincero ringraziamento a tutti coloro
che hanno preso parte al loro grande
dolore ed hanno espresso, a parole o
con scritti, la loto simpatia.
Un ringraziamento particolare al
Pastore Micol, al Cav. Rosia, Sinda
co di Pramollo, alla Amministrazione
Comunale, al Dottore Bertolino, all?,
Associazione Combattenti e Reduci,
al Personale dell’Asilo dei Vecchi di
S. Germano, ai parenti, agli amici,
ai vicini di casa ed a quanti hanno
preso parte all’accompagnamento funebre del loro Caro.
« Dio non è un Dio di morti,
ma di viventi; poiché per Lui
vivono tutti» (Luca 20: 38).
Pramollo (Pellenchi), 19 Nov. 1956
Alberto, Hilda, Alina, Armanda Ricca ringraziano tutti coloro che hanno
preso parte al loro dolore in occasio
ne della dipartenza della loro Mamma
Paolina RIcca-Travers
avvenuta a Torino il 24 novembre
1956.
Torino, 162 Corso Peschiera
Doni per FEco delle Falli
Stallè Giovanni (100); Tagliabue
Adriana (150); Pons Enrico (40J);
Long Delfina (300); Griglio Ernesto
(100); Rivoiro Alessandro (100); Prof.
Enrico, Ada Rivoir (500); Tron Laura (420); Maurin Frida (250); Sommerauer Otto (500); Rostan Carlo
(200); Redaelli Luigi (400); Cavagnaro Roberto (150); Luzzani Angelo
(150); Meynier Lidia (100); Valente
Bianca (250); Calvino Guido (500);
Pons Luisa (500); Clèmnson Alma
(100); Dalmas Juan Daniel (700);
Zaza Domenico (100); Mosca Toba
Maria (100).
Direttore: Prof. Gino Costabel
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo con decreto del 19 gennaio 1955.
ORAR! DEL PINEROLESE - 5 NOVEMBRE 1953
Forrovia ToHno-Torra Pallice a viceversa
Torino 4,28 6,20 8,11 12,23 13,42 15,22 17,26 18,29 18,34 19,23 23,48 ¡Torre P.
Airasca 5,16 7,08 8,50 — 14,30 16,06 18,13 — 19,22 20,08 0,29 Brich
Pinerolo 5,36 7,39 9,11 13,— 14,55 16,28 18,40 19,13 19,46 20,31 0,51 Pinerolo
Brich. 5,57 7,58 9,27 13,15 15,12 16,50 18,59 19,28 20,07 20,46 1,07 Airasca
Torre P. 6,10 8,11 9,41 13,33 15,25 17,04 19,12 19,42 20,20 20,59 1,20 Torino
3,48 4,48 5,40 6,38 8,35 12,24 13,24 16,32 18,05 19,50 21,04
4,01 5,18 5,56 6,53 8,50 12,39 13,39 16,48 18,19 20,06 21,19
4,21 5,31 6,18 7,11 9,08 12,58 13,55 17,06 18,37 20,29 21,35
4,39 5,50 6,49 7,27 9,25 13,19 — 17,35 18,58 21,02
5,23 6,32 7,38 7,54 10,— 14,02 14,16 18,26 19,42 21,55
Ferre via Bricherasie^Barge e viceversa
Brich. p. 5,07 5,59 8,02 9,32 13,18 15,18 16,52 19,07 20,14 fBai^e^ ^ T,40 5,31 6,29 8,27 12,16 14,50 16,08 17,53 19,37
Barge a. 5,24 6,17 8,20 9,50 13,37 15,39 17,10 19,27 20,33 I Brich. a. 4,58 5,49 6,48 8,45 12,34 15,07 16,29 18,11 19,55
Tramvia Pinerele Peresa e viceversa
Pinerolo
Porte
S. Germano
Villar P.
Pinasca
Perosa
Perosa p.
Pinasca
VUlar P.
S. Germano
Porte
Pinerolo a.
ftr fest fer fcr fest fer fest fer
4,20 4,35 4,45 6,45 7— 7,55 8,15 9,30 10,15
4,47 4,56 6,04 7,07 I 8,16 8,34 9,48 10,34
4,54 5,03 6,10 7,15 1 8,22 8,42 9,55 10,42
5,25 5,20 6,17 7,22 7,25 8,30 8,50 10,03 11,—
5,35 5,30 6,27 7,32 — 8,40 9— 10,10 11,10
5,45 5,40 6,37 7,40 — 8,50 9,10 10,20 11,20
fer fisi fer fer fest fer fcr fest Jcr~
4,45 4,50 5,55 7— 7— — 8— 8,10 9,35
4,55 5,01 6,05 7,11 7,10 — 8,11 8,20 9,45
5,25 5,20 6,15 7,21 7,19 7,30 8,21 8,30 10,—
5,32 5,27 6,23 7,28 7,25 — 8,28 8,35 10,10
5,39 5,32 6,29 7,35 7,32 — 8,35 8,42 10,20
6,— 5,50 6,45 7,55 7,50 8 — 8,55 9 — 10,40
fer fest fer fest fest fer fcr fer
11,30 11,40 12,40 13,10 15,05 15,05 16,02 17,50 19,25 20,55 — —
11,50 11,58 13,02 13,29 15,22 15,24 16,22 18,09 19,47 21,17 — —
11,58 12,05 13,10 13,36 15,28 15,32 16,29 18,17 19,55 21,25 — —
12,06 12,11 13,40 13,45 15,35 15,40 16,55 18,25 20,02 21,55 — —
12,16 12,20 13,50 13,55 15,45 15,52 17,07 18,35 20,11 22,05 — —
12,25 12,30 14— 14,05 15,55 16,05 17,20 18,45 20,20 22,15 — —
fest fer fest fer fest fest fer fer ‘ fer
9,45 11,45 11,50 13— 13,25 14,10 16— 16,15 — 17,25 19- 21,15
9,55 11,57 12— 13,10 13,33 14,18 16,10 — — 17,35 19,10 21,25
10,04 12,07 12,09 13,40 13,45 14,28 16,23 16,55 16,55 17,45 19,20 21,55
10,10 12,15 12,15 13,47 13,51 14,34 16,29 — 17,03 17,52 19,28 22,03
10,17 12,28 12,22 13,54 13,58 14,41 16,36 — 17,11 17,58 19,35 22,10
10,40 12,52 12,40 14,15 14,20 15— 16,55 17,18 17,35 18,16 19,55 22,30