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DELLE YALLT YALDESI
Q'u i n d í c i ■ a I •
della Chiesa Valdese
" Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e lotevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXXV - Num. 1
Una copia L. 2
¥
ABBONAMENTI
\Eco: L. 700 per rintemo \ Eco e La Luce: L.-. 1J200 per l’interno Spediz. abb. postale II Gruppo I TORRE PELLICE — 29 Luglio 1955
/ L. 1200 per Testerò { L» 1.800 per l’estero { Cambio d’indirizzo Lire 40,— I Anunin. Claudiana Torre Pellice • C.C.P. 2-17557
“lo sono con voi
tutti i giorni...,,
Con queste parole di Gesù Cristo,
termina l’Evangelo di San Matteo.
Sono le ultime parole dì Gesù ai
suoi discepoli; è l’estrema promessa
di Gesù alla sua Chiesa. Essi devono
andare ad annunziare V Evangelo a
tutti i popoli, ricevendoli nella Chiesa di Cristo mediante il Battesimo.
Ma nel compiere questa missione essi non sotto soli; il Signore promette
dì essere sempre con i suoi discepoli,
individualmente e collettivamente.
Quando un missionario si reca in
mezzo ai pagani a portare VEvangelo, è Cristo che entra con Lui fra
quei pagani.
Quando un gruppo di Cristiani costituisce una nuova Chiesa in una
città o in un villaggio, non compie
solo un’azione materiale, controllabile dagli uomini; ma apre la via,
in quell’ambiente, alla invisibile ed
onnipotente presenza di Cristo.
Phillips Brooks, in un suo sermone inedito del 1886, recentemente
pubblicato nella rivista ” Theology
Today ” f Aprile 1955) non esita ad
affermare; ” La costituzione di una
Chiesa Cristiana in una città è simile all’incarnazione di Cristo nel mondo... Quando un tempio è costruito
si ripete quello che accadde quando
la Parola. fu..ialta carne e dimorò fra
noi... ”,
Quanto è lontana, questa visione,
dalla concezione miope di chi non
vede nella evangelizzazione che un
decrescimento di una particolare denominazione.
Chi ha compreso la missione che
Cristo ha affidato alla sua Chiesa, sa
che l'essenza di quella missione consiste nel portare la presenza continua
di Cristo in mezzo ad un gruppo di
uomini.
Purtroppo gli uomini hanno la
tendenza a sopravalutare gU elementi materiali, contingenti, della costituzione di una Chiesa in una località. Dimenticano facilmente l’essenziale, cioè la presenza continua del
Sigtiore, per non vedere che elementi occasionali ai quali attribuiscono
un valore eccessivo.
Phillips Brooks osserva ancora;
Gli uomini hanno la tendenza a
dire: Una Chiesa, per esistere, deve
avere questo o quest’altro, altrimenti non può essere una Chiesa. La
Chiesa deve avere un capo infallibile. Cristo deve avere un vice-gerente sulla terra. L’anima umana deve
avere un direttore infallibile. La
Chiesa deve avere un Ministero senza interruzione. La Chiesa deve avere una Bibbia ispirata parola per
parola... Mentre che l’essenza della
Chiesa è la presenza contìnua di Cristo con i suoi fedeli ».
Ecco perchè Gesù, quando affida
ai suoi discepoli la grande missione,
non dice loro, come supremo incoraggiamento, di avere tutto sistemato
in modo che essi non abbiano altro
compito che quello di tenere in vita
le istituziom da Lui stabilite.
La Chiesa, agl’inizi, aveva un’organizzazione assolutamente rudimentale. Ma Gesù spiega che Egli stesso
è in essa fino alla fine dell’età presente.
” Gesù non agì come un gran Capitano il quale — dopo aver detto ai
suoi uomini una carta dettagliata del
lungo viaggio, avesse dato soltanto
l’ordine di partire e di seguire alla
lettera quelle istituzioni. Egli non
disse loro; Andate. Io vi ritroverò
sull’altra sponda.
Al contrario Egli disse loro: Io sarò con voi; Io viaggio con voi sulla
nave. In ogni incertezza non avrete
che da consultarmi. Non avrete soltanto i miei ordini per guidarvi; avrete del continuo me con voi. « Io
sono con voi tutti i giorni fino alla
fine dell’età presente ».
Non dimentichiamo questa realtà
consolante ed allora la vita interna
della nostra Chiesa, in ogni momento — anche nelle ore più difficili —
sarà diversa: e la missione evange
lizzatrice della nostra Chiesa avn
un carattere diverso, un tono trion
fante dovuto alla presenza spiritua
le continua del Signore onnipotente
La nostra preoccupazione costan
te, più che di fare l’Opera, sarà quel
la di essere discepoli fedeli in modo
da non respingere la potenza infinita
che la presenza di Cristo ci assicura.
Paolo Bosio
Facoltà Valdea di Teologìa
Il 100“ anno accademico della Facoltà si è compiuto alla fine di giugno con una ses.sione di esami i cui
risultati sono stati f^neralmente buoni. Tre Candidati si sono presentati
per sostenere le loro prove finali; il
Cand. B. Costabel con una Tesi su:
’’ Il concetto di feffe in Soeren Kierkegaard ” (Relatore: Prof. V. Suhilia); il Cand. G. Tourn con una Tesi SU; ” Il valore ì^xlesiologico dell’espressione CorpQ di Cristo nell’epistolario paolino ’*< (Relatore; Prof.
V. Subilia); il Cand. A. Vetta con
una Tesi su; ” La'-nostra evangelizzazione nel mantovano dalle origini
ai nostri giorni ” '-(Relatore; Prof.
V. Vinay). Altri dite Candidati hanno presentato la loro Tesi in una precedente sessione; il Cand. A. Garuft; ” I partiti della-^Chiesa di Corinto ”, il Cand. Th.- Soggin su; ” La
disciplina ecclesiastica nella dottrina
di G. Calvino ”.
ISRAELE, OGGI
Una plurisecolare tradizione biblica ci ha reso familiare il nome di
Israele e la sua storia. Ma la conoscenza di questa storia si è fermata
alla nascita di Gesù, con qualche
prolungamento fino aUa distruzione
di Gerusalemme con Tito, imperatore. Ci occupiamo spesso delle profezie del « ristabilimento » d’Israele sul piano di una più o meno sagace esegesi, senza tener conto della storia di oggi: della nascita (o rinascita?) di un popolo.
Israeliti, dice il pastore dall’alto
del pulpito.
Israeliani, scrivono i giornalisti.
Isacco e Imaele
Come è noto nell’anno 1947, la
Gran Brettagna rimmziava al suo
« Mandato » e PO. N. U. veniva investita della soluzione di un grave
problema: la sistemazione definiti
Veramente
l’ideale ?
Leggevo or non è molto su di uno
dei nostri massimi quotidiani che,
mentre il piu-itanesimo fa della ricchezza una benedizione divina ed un
premio alla fedeltà cristiana, il cattolicetìiHo considera le diversità economiche come un fatto casuale che
va però corretto. V’è del vero in queste affermazioni, poiché è un fatto
che alcune correnti calviniste hanno
adottato il concetto vecchio testamentario della prosperità benedizione e
premio e che il cattolicesimo, pur
non condannando la ricchezza, ha
sempre asserito che essa deve essere
messa, almeno in parte, (quod superest) a servizio dei poveri, identificati questi, nella Chiesa. Pur non
avendo alcun intento polemico, ci
sia tuttavia concesso osservare quanto sia più democratico il concetto
calvinista per cui la ricchezza non è
privilegio, sia pur causale, ma conquista possibile ad ognuno in confronto di quello cattolico che sconfina nel concetto di caste determina-,
te dalla nascita. Nè si può dire che
la Chiesa cattolica abbia sostenuto
mai troppo calorosamente il principio della superiore povertà. Se la
povertà evangelica fu nei primi secoli praticata da anacoreti, essa fu
poi riscoperta nel Medio Evo da sette eretiche, per origine o per evoluzione, e ricopiata da ordini religiosi, i quali continuando ad essere
composti di adepti individualmente
poveri, divennero ben presto assai
ricchi come ordini. E d’altra parte
è pur vero che la correzione delle
ineguaglianze con opere di beneficenza o, come oggi si dice, di assistenza fu ben presto assai più vasta
ed efficace in cam|^ riformato che
in quello cattolico,^
Ora sul numero ilei 1" luglio dell’Eco leggo quanto Taolo Bosio scrive a proposito delfk tc sconfitta dell’ideale »v I dùé^'scritti non hanno
apparentemente alcun legame ; eppure hanno qualche punto in comune. L’uno e l’altro contrappongono
i valori economici a quelli religiosi.
Ma le conclusioni sono molto diverse. Per il Bosio, la sete del denaro
allontana dalla Chiesa e dalla religione; per il giornalista romano, se
si deve accettare la sua teoria relativa al calvinismo, essa dovrebbe
spingere i « protestanti » all’osservanza religiosa.
La storia economica della nostra
Chiesa Valdese è molto istruttiva.
Assertori tra i più accesi, e non solo
in teoria, della povertà evangelica
alle origini, i Valdesi, con l’adesione alla Riforma, modificarono, le loro dottrine; ma già prima di allora,
la loro povertà poteva considerarsi
agiatezza in confronto alle condizioni economiche di altre plebi rurali.
Poi quando nel XIX secolo molti
valdesi con la loro operosità, con la
loro probità commerciale pervennero all’agiatezza, e più che all’agiatezza, anche la vita della nostra Chiesa e delle sue opere fu prospera e
non sempre la fede e la fedeltà di
quei fortunati furono semplicemente formali. Oggi, secondo il Bosio,
l’amore del denaro è causa principale della diserzione dalla Chiesa,
non solo da parte di chi il denaro
possiede, aggiungiamo, ma più forse da parte di chi lo desidera e non
lo possiede.
COMUNICA TO
Il Còrpo Pastorale è convocato in seduta ordinaria per
giovedì 4 agosto
alle 9,30 nell’Aula Sinodale della Casa ValdeseTorre Pellice
ORDllVE DEL GIORItfO
a - Esame di Fede dei Candidati al Ministero
Vetta Alessandro - GaruFi Agostino ■ Soggin Thomas ■ Tourn Giorgio ■ Costabel Bruno
b - Varie.
Torre Pellice, 23 luglio 195S
IL MODERATORE
A. Deodato
Ora ci sia permesso dubitare che
il culto di Mammona sia una caratteristica esclusiva del nostro tempo.
E così pure ci sembra troppo pessimistica i’affermazione del Bosio che
la molla deR’ideale non agiscit'più
sugli uomini e sui giovani del nostro
tempo. Il Bosio cita il Risorgimento.
Ma non c’è bisogno di risalire tanto
addietro; vi sono pagine della a Resistenza » che equivalgono a pagine
altrettanto idealistiche e... romantiche del Risorgimento. Noi Aaldesi
che tanto abbiamo dato per la Resistenza possiamo esserne testimoni.
Certo vi sono nella Resistenza ombre e aspetti poco nobili; ma ve ne
furono di altri tali nel Risorgimento; soltanto vediamo i primi più
dawicino ed i secondi nelle brume
della lontananza. Non è vero dunque che i giovani di oggi non sentono i richiami dell’ideale. Sono soltanto meno retorici dei predecessori (ed è una bellissima cosa) e non
si curano di ornare di belle parole i
propri sentimenti.
Innegabile certo che i giovani (e
forse ancora più i meno giovani) sentono oggi meno il richiamo della
C.hiesa o delle chiese. Ma la colpa è
tutta da una parte? L’argomento è
stato discusso su queste colonne; siamo tutti d’accordo sulla necessità
che la Chiesa vada incontro agli uomini, ma non siamo tutti d’accordo
sid come. A parer mio non si è data
ancora tutta l’importanza die merita alla necessità di dare il bando alla retorica ed al sentimentalismo. La
nostra è una umanità dura, matter
of fact (e forse per reazione l’arte
moderna è la più retorica che sia
mai stata). La chiesa cattolica ha incominciato a capirlo e le prediche di
oggi, specie quelle dei giovani ecclesiastici, sono ben diverse da queUe
di ancor pochi anni or sono. E’ una
cosa nuova per l’Italia, veder la gente accorrere in chiesa per la predica.
Oggi in ogni chiesa cristiana non
mancano giovani di fede sincera e
profonda; sono pochi è vero, ma la
qualità compensa la quantità. La loro frequentazione, la loro attività
sono per lo meno spontanee e non
frutto di quella coercizione, non sempre solo morale, per la quale, fino a
non molto tempo fa, il non freqpientare il culto portava come conseguenza... la privazione del dolce o della
frutta a pranzo.
Sappiano dunque le Chiese avvalersi sapientemente della collaborazione di tali giovani. M. Eynard.
va di una stato ebraico. Il 15 maggio
J.948, a Tel Aviv veniva proclamata
la nascita dello Stato d’Israele. Non
fu una nascita pacifica, perchè gli
eserciti di vari stati arabi, compreso l’Egitto, invasero il territorio del
nuovo Stato. Gli israeliaiu si difesero coraggiosamente, poi, dopo fungile trattative, si giunse ad un accordo provvisorio, ad una pace che dura dal 1949, continuamente interrotta da incidenti di confine, che mettono in allarme tutto il prossimo
Medio Oriente, minacciando di provocare crisi e guerre.
Le relazioni tra Arabi ed Israeliani sono sempre tese:
Gerusalemme, la città santa, è divisa in due zone. Il Tempio, i Luoghi santi sono sotto controUo di uno
stato arabo. La zona israeliana ò
moderna, sede di una università. Il
reticolato è ancora oggi il vero signore della città ed un simbolo dell’impotenza degli uomini: i problemi rimangono in tutta la loro gravità: 800.000 arabi hanno dovuto abbandonare la Palestina durante la
guerra contro Israele. Sono ora
« provvisoriamente » rifugiati in territorio arabo, sui confini d’Israele;
l’O. N. U. provvede al loro mantenimento, ma che frutti può dare
questo clima di « provvisorietà »,
quando si tenga presente che in Israele vivono attualmente altri 190
mil«' arabi, dà • cui posizione, "^no a
quando un accordo definitivo degli
Stati Arabi con Israele non interverrà, rimane imprecisata.
Javeh
Israele, il popolo eletto: R popolo
di Javeh (di Geova, come dicevano
i vecchi).
La grande crisi non ha risparmiato il popolo d’Israele; non son più
tutti a credere in Javeh, nell’Iddio
dei Padri, anche se i Libri Sacri costituiscono ancora la base deUa cultura ebraica, studiato in tutte le scuole non escluse queUe comuniste. Si
ha però l’impressione talora che sia
più un testo di Storia Sacra, un Codice di vita morale, un’antologia letteraria, che non il Libro di Dio, anche se Israele è sopraimominato : Il
Paese del Libro. Il numero degli Ebrei praticanti non sembra superiore al 20 per cento; per contro, fra
questi è notevolmente afta la proporzione dei fedeli osservanti della
lettera della legge sabbatica. La setta dei Neturei Karta ha numerosi
proseliti^ e in certi quartieri di Gerusalemme gli automobiRsti non possono circolare senza il pericolo di esser presi a sassate, il Sabbato. L’attesa della venuta del Messia è vìssuta da questi settari come una tragica realtà che deve esser affrettata
dall’azione anche poHtica degli uomini.
I Rabbini godono di un grande
prestigio in seno al popolo, che è loro riconoscente di aver salvaguardato l’unità nazionale all’ombra della
Sinagoga, al tempo della dispersione, (nella Diaspora).
Vita comunitaria
Le antiche prescrizioni levitiche
hanno conservato, almeno parzialmente, la loro validità, particolarmente per quanto si riferisce aU’uso della carne.
Un aspetto caratteristico della vita del nuovo stato Israeliano è offerto dai Kibboutz, aziende agricole
collettivizzate. Sono in numero di
250; alcune hanno vita prospera,
mentre altre devono affrontare ancora molteplici difficoltà d’ordine economico; i membri di queste collet
(continua a pag. 2)
2
f’-T ’î'
:n::o‘: (cni'.cT)
L’ECO DELLE VAM.I VALDESI
DIALOGHI FRA SORDI
Tempo fa Vaìmal ha scrìtto un interessante articolo sull’Eco intorno
al problema di un certo « Disagio
pastorale e laico », 'di cui si è molto
discusso nel nostro ultimo sinodo, alludendo forse all’animata discussione sull’ordine del giorno della Conferenza del I Distretto, perchè i pastori dedichino più tempo alla cura
delle anime. E visto che la discussione era avvenuta quasi solo fra pastori, si è limitato a segnalare un analogo dibattito al Sinodo francese di
Le Havre, dove la commissione del
Ministero Pastorale, per ovviare a simile disagio sentito anche in Francia, credette suo primo dovere quello di « arrivare ad una chiara definizione del Ministero Pastorale ».
Ritengo che sarebbe molto utile
che si facesse altrettanto anche da
noi, se è vero che l’ordine del giorno
del I Distretto fu respinto dal Sinodo perchè, da un lato alcuni pastori
lianno presentato questo angoscioso
grido dei membri di Chiesa perchè li
si aiuti a risolvere i gravi problemi
della loro vita spirituale, come il
nuovo slogan per migliorare l’opera
evangelizzatrice delle nostre chiese;
ed altri pastori, invece, hanno sostenuto che il grande cumulo di attività: il dirigere giornali, il preparare
conferenze, e lo scrivere articoli ecc.
lasciano al pastore poco tempo per
la cura d’anime. Ora se è vero che
nella Svizzera si stanno preparando
Israele, oggi
(segue dalla 1“ pagina)
tività non percepiscono alcun salario
e la comunità provvede a tutti i bisogni dei suoi componenti; il margine per lo sviluppo di una vita personale è molto ristretto. Nessuna ideologia sociale ispira questi Kibboutz che rappresentano la forma
più pura (e forse romantica) di un
comunismo volontario e ideale, espressione sensìbile di una solidarietà che si manifesta anche sotto altre
forme; per esempio con la Legge del
Rimpatrio.
Questa legge, emanata nel 1948,
rappresenta l’atto conclusivo dell’attività Sionistica che risale alla fine
del secolo XIX“. Il suo leader fu l’ebreo-austriaco Erzl che, respingendo
l’idea dell’assimilazione, propugnò,
nel primo congresso sionista di Basilea, l’idea della fondazione di uno
stato d’Israele, libero, indipendente,
sovrano (3 sett. 1897), prevedendo
profeticamente l’affermazione del
suo ideale entro cinquant’anni. Nel
1948, 665.ÒOO Ebrei erano già rimpatriati nella loro terra; nel 1953 erano saliti a 1.670.000. In questi ultimi due anni ragioni economiche
hanno consigliato al governo d’Israele di porre un freno all’immigrazione dei fratelli della Diaspora,
ma la meta rimane immutata : il rimpatrio di tutti gli Ebrei.
Sempre nel quadro di una solidarietà che non è puro formalismo, bisogna ricordare il Magbit.
Gli Ebrei della diaspora che non
possono, o non vogliono, tornare nella terra dei Padri versano mensilmente un contributo volontario in
favore dello Stato Israeliano ; esso
raggiunge annualmente, la somma
di 150 milioni di dollari.
* * *
Coltivare il deserto: questo l’imperativo categorico per Israele che
ha affrontato il problema con uno
spirito di sacrificio pari soltanto all’intelligenza del piano di lavoro.
Già oggi il 17 per cento delle terre
sono coltivabili (e coltivate) grazie
a poderosi lavori di diroccamento, di
rimboschimento, di irrigazione. Classico esempio di questa vittoria, la
regione del Negev, circa 10.000 Km2
di deserto, che costituisce la regione
meridionale del paese (circa la metà
della superficie di tutto lo Stato). Un
acquedotto vi porta l’acqua necessaria per l’irrigazione; centri sperimentali di agronomia vi sono sorti;
il sottosuolo ha rivelato sorprendenti ricchezze minerarie ed un porto,
Eilath, è sorto.
E la capitale ufficiale, in attesa del
grande ritorno a Gerusalemme h Tel
Aviv (200.000 abitanti), un nome che
è una realtà ed un simbolo: « La
collina della Primavera ».
lector.
dei bravi laici perchè possano alleggerire i pastori della cura d’anime,
altrove si preferisce lasciare il pa- '
store più libero per la cura d’anime,
con l’incaricare i laici della direzio*ne dei giornali, delle varie attività
amministrative ecc. Ora pare che il
secondo sistema dia i migliori risultati.
Del resto è molto incoraggiante,
per queste anime che hanno l’imprqssione di lanciare tante volte invano i loro S. O. S. il fatto che tanti
pastori 'vedano questo problema in
modo molto più comprensivo. Infatti qualche anno fa, ho rivisto, dopo
tanto tempo, xm nostro caro pastore
tanto attivo e con diaspora molto
vasta, che mi diceva esplicitamente
di preferire la cura d’anime alla
predicazione (grands sermons). Eppure le sue prediche erano molto
edificanti, proprio come consiglia
l’Apostolo Paolo, e ciò certamente
anche per i continui contatti con le
anime e con i problemi attuali che
le preoccupano. ^
V * « *
Ora l’articolo segnalato dal Vaimal' parla di molti laici francesi che
sono preoccupati, fra l’altro, perchè
sentono che purtroppo impiegano i
loro talenti come vuole il mondo e
non come Dio vuole, e chiedono con
ansia ai pastori di aiutarli a sviluppare i loro talenti in maniera da
permetter loro di incarnare la se>
conda parte del sommario della leg
ge nella loro vita quotidiana, desi
derosi come sono di ristabilire l’in
tesa fra pastori e laici. Ricorda pu
re come questi laici sono tanto spes
so delusi, perchè ricevono solo delle
risposte vaghe o il silenzio, per cui
« nasce uno di quei soliti dialogh
fra sordi (in. cui si evitano tutti
problemi delicati e fondamentali) »
Intanto fa piacere di vedere come
il Sinodo Francese ha subito teso la
mano coraggiosamente ai laici, decidendo che i futuri pastori consacrino un quinto anno allo studio
delle materie che dpvrebbero permetter loro di stabilire il contatto
col mondo. Infatti i pastori in Francia, come pure alcuni delle nostre
valli, si rammaricano spesso che è
tanto difficile per pastori e laici di
capirsi. Del resto tm nostro bravissimo pastore diceva, anni fa-, che se
avesse potuto avere 6 mesi di congedo li avrebbe volentieri dedicati
allo studio della storia della filosofia, perchè aveva spesso l’impressione di non conoscere abbàstanza bene la mentalità di molte persone
del suo uditorio.
Ora, purtroppo, il nobile desiderio, implicito di Vaimal ed esplicito per l’Aw. Peyrot, che il nostro
Sinodo imiti l’esempio di quello
francese, per togliere anche da noi
ogni disagio fra pastori e laici, è
considerato da « un emerito » come
una èritica sistematica da parte di
anziani e diaconi contro i pastori,
mentre,che, nei due sinodi, si è rilevato la quasi totale assenza di laici nelle discussioni. Sicché « rm emerito », pur essendo animato dalle
migliori intenzioni, si è posto, purtroppo nella incresciosa posizione
dei a soliti dialoghi fra sordi ».
* * *
Nei primi decenni del presente
secolo vi è stato un grande interessamento da parte dei membri laici
per le varie attività della chiesa, che
si riunirono nell’A.N.E.I. Ora hanno purtroppo assunto spesso un atteggiamento molto ostile verso i pastori, che. a cominciare specialmente da Roma, hanno reagito sempre
maggiormente, allo scopo di accentrare tutte le varie attività nelle
mani del pastore, con naturale eliminazione dei laici che avevano
maggiore spirito di iniziativa. Da
allora i pastori corrono il grave rischio di identificare troppo strettamente la chiesa col loro operato e di
considerarsi come una casta un pò
a parte, dimenticando, a volte, che
la chiesa è la riunione dei fedeli, come ricorderà il Pastore Ribet, molto opportunamente.
I pastori hanno sempre consacrato
ii meglio delle loro energie molteplici all’opera d’Evangelizzazione
con grande spirito idi dedizione e di
amore. Dimenticano, pare, a volte,
che ogni grande amore ci rende
spesso un pò ciechi, al punto da non
sapere più hen distinguere, i veri amici da chi non lo è abbastanza. Infatti « un emerito » dimentica, pare, che se i metodi d’evangelizzazione praticati nel passato con risultati
tanto efficaci, non riescono ad appagare i bisogni più interiori e profondi delle giovani generazioni, oggi, nonostante tutto lo zelo e lo spirito di consacrazione di cc un emerito » e dei suoi colleghi, non si tratta affatto di critica sistematica di
anziani, ma solo del fatto che il
mondo si evolve e con esso le varie
. . .<■»■
generazioni.
Del resto la loro grande preoccuI>azione si è di permettere ai pastori di compiere im’opera di evangelizzazione sempre più efficace, e sono ben lungi persino dal sognarsi di
creare un’atmosfera che renda difficile ai pastori di svolgere la loro
nobile missione cc di predicare il
Vangelo ad ogni creatura », come
ricorderà Paolo Bosio. Ora, pare che
questa missione sia spesso intesa
troppo teologicamente, come tende
a fare, del resto, ogni teologia che
si basi troppo esclusivamente su certe parti delle Epistole dell’Apostolo
Paolo.
Si dimentica, pure, troppo spesso
che la nota predominante nei Vangeli differisce alquanto da tale teologia. Gesù diceva : cc Ravvedetevi,
perchè il Regno dei cieli è vicino »,
oppure, si legge: « Gesù andava intorno predicando l’Evangelo del regno »; cc l’Evangelo è annunciato ai
poveri ». Nota questa che non manca, del resto, nelle Epistole deU’Apostolo Paolo. Ora se al centro della
predicazione fosse rimasto cc II Regno
di Dio » in terra come nei cieli, predicato da Gesù, sarebbe prevalso
sempre più il concetto del sacerdozio universale, perchè tale opera è
talmente grande e, direi eterna, da
rendere indispensabile il contributo
di tutti i figli di Dio.
Non si sarebbe verificato, allora,
il caso dei laici francesi, costretti a
dover dolorosamente rilevare che la
teologia spesso verte quasi solo sulla prima parte del sommario della
legge é troppo poco sulla seconda
parte. E tanto meno avrebbe potuto nascere un certo spirito di casta
sacerdotale, come purtroppo si vede,
a volte, nell’atteggiamento di cc un
emerito », che ha fatto sì che una
discussione tanto costruttiva divenisse, un dialogo fra sordi.
* * *
Ora si rileva, da qualche tempo,
un nuovo incoraggiante interessamento dei laici per le varie attività
delle nostre chiese, e questa volta in
serio e simpatico spirito di cooperazione coi nostri pastori, per esempio
a Roma, a Torino ed altrove. Mi pa
Convegno al Colle della Croce
Il tradizionale incontro evangelico italo-francese avrà luogo domenica 31 luglio al Colle della Croce.
Il culto avrà luogo alle ore 10 e vi
parleranno un pastore francese ed
un pastore valdese. La gioventù è invitata cordialmente ad essere presente in gran numero e con spirito
di fattiva collaborazione.
Gli organizzatori si augurano che
non debba ripetersi, anche quest’anno, il deplorevole spettacolo di gruppetti tenacemente periferici, per
non dire disturbatori.
re, perciò, che lo spirito di comprensione per le idee di Vaimal e
dell’Avv.- Peyrot che ha animato il
Pastore Ribet nel suo intervento nella ricerca dei migliori metodi perchè l’operato dei pastori ottenga i
risultati tanto sinceramente auspicati e dai pastori e dai laici, sìa stato
quanto mai saggio e positivo.
Tale ricerca ha potuto, così, cessare di essere un colloquio fra sordi, riprendere la nota primitiva di sincero spirito di cooperazione e di reciproca stima fra pastori e
laici. Del resto cc un emerito » è certamente l’ultimo a desiderare che il
nuovo interessamento dei laici per
le varie attività della chiesa, assuma
di nuovo un atteggiamento rivolto
contro i pastori, come si è verificato,
putroppo, tanto spesso nei primi decenni di questo secolo.
Il figlio di un ex-emerito.
Parabole di Sondar Singh
Narra Sundar Singh : cc Vidi un
adultero che era giunto da poco nel
mondo degli spiriti. La lingua gli
usciva dalla bocca come se morisse
di sete; le sue nari erano dilatate ed
egli agitava le braccia come se fosse
arso da un fuoco interno. Il suo aspetto era cusì ripugnante e disgustoso, che provai ribrezzo a rivolgere il
mio sguardo su di lui.
Tutto ciò che nella vita lo aveva
avvolto, lusso e godimento, aveva
dovuto lasciarlo dietro di sè ed ora
correva selvaggiamente tutt’intorno
come tm cane idrofobo e gridava:
« Maledetta sia questa vita! Non vi
è nessuna morte che possa por fine a
questa pena. Ecco qui lo spirito che
non può morire, chè altrimenti mi
ucciderei ancora una volta con un
colpo di pistola, così come già una
volta nel mondo mi sono ucciso con
un colpo di pistola, per sfuggire le
sofferenze di là. Ma questo tormento è più terribile di quello che soffrivo nel mondo./ Che devo fare? ».
Con Ijueste parole egli corse nella
direzione delle tenebre dove erano
molti spiriti a lui simili e scomparve.
Uno dei santi disse: « Non solo
un’opera cattiva è peccato, ma anche
un cattivo pensiero ed tm cattivo
sguardo sono peccato. Non si commette adulterio solo quando si hanno rapporti carnali con l’altrui moglie, ma anche i rapporti tra moglie
e marito possono essere vissuti sotto
il segno del peccato.
Marito e moglie sono insieme strettamente legati, non per sensuale godimento, ma per reciproco aiuto e
sostegno, per guidare insieme i loro
fiali nel servizio dell’umanità ed al
O
la gloria di Dio.
Chi si allontana da questo scopo
della vita, cade nel peccato dell’adulterio ».
H! * *
Un uomo era stato, durante la sua
vita, così abitualmente bugiardo, che
la menzogna era diventata, in lui,
una seconda natura. Quando morì e
giunse nel mondo degli spiriti, tentò
com’era sua consuetudine, di mentire, ma fu svergognato senza pietà,
poiché, prima ancora che potesse
parlare, i suoi pensieri erano manifesti a tutti.
Quando l’anima abbandona il corpo, essa porta in sè in qualche modo
impresse tutte le sue colpe; e quando sta nella luce dei cieli in tutta la
sua nudità, tutti possono vedere le
sue colpe; e le stesse sue membra
testimoniano contro di lei. Nulla può
cancellare questa macchia, tranne il
sangue di Cristo.
Nel mondo quest’uomo aveva regolarmente cercato di trasformare
ciò che era giusto in ingiusto e viceversa; ma dopo la sua morte corporale dovette constatare che non vi è
assolutamente alcuna possibilità di
rendere falso ciò che è vero: chi
mente danneggia ed inganna solo se
stesso.
Così quest’uomo, con le sue menzogne, aveva ucciso quella interiore
capacità di percezione della Verità
che' pure, una volta, aveva posseduto. ,
Io, — racconta Sundar Singh in una delle sue visioni — osservai come
quest’uomo implacabilmente avvolto nei lacci delle sue proprie menzogne distogliesse il suo sguardo dalla
luce che veniva dall’alto, e sempre
più avanti sprofondasse nelle tenebre
dove nessun altro poteva vedere il
suo lurido amore per la menzogna,
tranne quegli Spiriti che per conformazione di natura gli erano simili.
La verità infatti rimane verità ed
era la verità che era caduta sopra la
falsità di quest’uomo e lo condannava come bugiardo.
lote in inaF^iDe alle
“Pasque Piemontesi,,
Nel preparare la mia 'tesi di laurea, relativa ad un periodo interessante della storia valdese, mi sono
occupata anche di Voltaire, ai fini
di stabilire, per quanto possibile,
per via anche d’induzione, se il Moddìh^ore Giovanni Rodolfo Peyran
sia Igato o no, come la tradizione ed
altri affermano, segretario del Voltaire stesso a Ferney. Ho passato in
rassegna le molte segnalazioni e note del Voltaire sui Valdesi, come si
trovano sparse nella monumentale
edizione delle « Oeuvres complètes
de Voltaire » edita dal Garnier, in
52 volumi. Il Voltaire parla, più qua
più là, dell’origine dei Valdesi, del
loro nome, della severità dei loro costumi, della loro vita solitaria e
tranquilla, della loro religione, dei
loro costumi, dei loro massacri, della loro letteratura e dell’importanza
sua, nonché delle loro relazioni con
la Francia e col pontefice...
In un particolare capitolo intitolato « Des Conspirations contre les
peuples ou proscriptions » (del 1766)
egli scrive, col sottotitolo di « Conspirations dans les Vallées du Piémont y>:... «.J’omets ici un grand,
nombre de proscriptions particulières. Les petits désastres ne comptent
point dans les calamités générales;
mais je ne dois point passer sous silence la proscription des habitants
des Vallées du Piémont, en 1655 ».
Egli comincia col parlare della
persecuzione cominciata, nel 1487,
per ordine del papa Innocenzo Vili
e capitanata dal legato pontificio Alberto de Capitoneis (o Capitaneis),
arcidiacono di Cremona. Cito il Voltaire: « ...Le teneur de la bulle du
pape est singulière. Il recommande
aux inquisiteurs, à tous les ecclésiastiques, à tous les moines ” de prendre unanimement les armes contre
les Vaudois, de les écraser comme
des aspics, et de les exterminer saintement ». cc In haereticos armis insurgant, eosque, velut áspides venenosas, conculcent, et ad tam sanctani
exterminationem adhibeant omnes
conatus », chè mi permetto di volga
rizzare così: cc Sorgano in armi contro gli eretici e li capestino come
aspidi velenosi, e per un così santo
sterminio adoperino ogni loro sforzo »,
La stessa bolla, conferisce ad ogni
fedele il diritto d’impadronirsi di
tutti i mobili ed immobili degli eretici senza alcuna formalità processuale. cc Bona quaecumque mobilia
et immobilia quibuscumque licite occupandi etc. ». E, continua il Voltaire, con la stessa autorità, la bolla
dichiara che i magistrati che non presteranno manforte saranno privati
della loro dignità.
Tale bolla, continua il Voltaire,
ebbe letterale esecuzione nel 1655.
Ed ecco come il grande scrittore,
riassume la triste gesta di cui ricorre quest’anno il terzo centenario,
cc II marchese di Pianezza entrò il
15 aprile in quelle valli con due reggimenti, aventi in testa dei cappuccini. Si andò di caverna in caverna,
e tutto quanto si incontrò venne
massacrato. Si impiccavano (ma preferisco continuare in francese testualmente come il Voltaire, anche perchè è forse meglio non essere così tristemente capita) cc les femmes nues
à des arbres, on les arrosait du sang
de leurs enfants, et on emplissait leur
matrice de poudre à laquelle on mettait le feu »... E qui egli, tra l’altro
esclama: ...cc Est-ce de l’histoire des
serpents et des tigres que je viens de
faire? Non! celle des hommes ». E’
ben lo stile e il carattere lineare del
cc patriarca di Ferney »! Nè molto diverso è quello del Peyran che conclude le sue lettere al Cardinale Pacca chiedendosi, anche lui, davanti
alle persecuzioni contro i Valdesi se
è possibile che cc V Agneau porle comme le dragon et le dragon comme
l’Agneau »...
Che non vi siano esagerazioni nelle
parole stesse del Voltaire si può meglio comprendere pensando che molti ufficiale e' soldati (bavaresi, francesi, irlandesi, piemontesi) fuggirono
inorriditi dalle file di quel corpo di
spedizione spietato, composto di più
di 15.000 uomini contro una popolazione inerme,
Perdoni loro Iddio, come noi, pur
piangendo, perdoniamo e dobbiamo
perdonare. Florelisa Vinçon.
3
.t
L’ECO DELLE VAlXI VALE«SI
— S
Fausta Rivoir-Bouchard : Liberazione provvidenziale. (Dal vero) - Torre P. 1955 - pp. 8.
Gli alunni delle Scuole Domenicali di Villar Pellice, in occasione
del 17 Febbraio, hanno ricevuto un
prezioso libretto di « ricordi di una
liberazione provvidenziale concessa
da Dio ad una famiglia valdese nel
corso delVultima guerra ».
Redatte in modo piano ed efficace, queste pagine ci conducono a meditare su uno dei mille fatti di orrore e di virile fermezza che hanno
caratterizzato la resistenza. L’ambiente è valligiano-valdese, l’accento è posto sulle liberazioni di Dio,
più grandi della ferocia degli uomini. Ci preme segnalare un breve
lavoro che mette a fuoco un fatto:
— In questo decennale della Resistenza, non una pagina s’è scritta,
non una voce s’è levata a ricordare
il « No » detto dai nostri evangelici
allo spirito di sopraffazione, alla
dottrina macabra e pagana dei nazifascisti. Troppe sofferenze patite
per la libertà, per una giustizia più
umana, in nome di un ideale evangelico, passano fra noi sotto silenzio in questo tempo di taciti abbandoni, di bigio conformismo, di facili stroncature... Fin tanto che ai
valdesi tliranno più cose, l’oleografia d’un Gianavello indaffarato a rotolar massi sugli invasori o d’un Arnaud deciso ed abile guida del rimpatrio, jjiuttosto che la magra, consxinta figura d’un Lombardini che
porla la forza di Cristo tra le larve
di Buchenwald o quel foglio d’un
Nuovo Testamento caduto daUe vesti lordate d’un uomo vero assassinato da quelli là sulla piazzetta di
qualche vallata, da considerarsi come folklore locale, in via di naturale consunzione, come tante tradizioni paesane. Amici, un valdismo
così godetevelo voi! Quanto a folklore, ognuno ha il suo. A me, per
es., piacciono i brachettoni gialli e
verdi del rione di S. 'Spirito, e quando passano per la partita in Piazza
della Signoria grido: « Forza ragazzi! Oltrarno! ». E poi, sulla piazza
che per incantamento si ripopola,
mi vedo — come in una famosa stampa —' il palco e le cataste per abbruciare il Savonarola, e mi risento
quelle parole che per la vergogna
sono sparite dalla testata di un nostro giornale: « Io ti avviso Italia,
io ti avviso o Roma... ».
A qualcuno parrà che siamo andati fuori dal seminato, ma l’occasiona era troppo bella per applaudire un modesto lavoro d’una insegnante valdese che ha, sia ringraziato il Signore!, una percezione esatta della realtà. E bella era anche
l’occasione per dire quello che almeno una frazione dell’evangelismo
italiano pensa di certe amenità da
strapaese.
Della libertà religiosa
Villar Pellice... fin tanto che i val
desi non realizzeranno la continuità
della loro storia di popolo chiesa
fino a oggi, essi avranno ben poco
ila dare al loro paese, al più potranno arricchire il folklore... Ed a guardare certi « servizi » sulla stampa
italiana, con foto di templi vuoti e
quattro figliole volonterose racca{•ezzate. e-iugoffate in un costume
regionale in disuso, vien da pensare
che si faccia di tutto per assecondare una comoda tesi cattolico-romana: che il valdismo è affare di una
minuscola popolazione alpina, che
si tratta di un fenomeno limitato a
Carlo Davite: I Valdesi nella Valle di Susa. {Note cronologiche).
Pubblicato dalla Soc. di Studi
Valdesi - Torre P.. 1955 - pp. 16.
E’ una bella tradizione, quella dei
pastori che, affezionati alla chiesa
che servono come loro famiglia spirituale, ricercano e ricostruiscono la
storia dell’evangelismo nella terra
di adozione.
Il past. C. Davite redige queste
note con amore, con precisione, a
tolte anche con un bonario gusto
della battuta buona, come quando
riferisce una stanza d’una cantata
popolare della Val Pellice (p. 14).
Peccato che agli ultimi cento anni
— alla storia viva, operante — non
sia dedicata che una paginetta finale. E’ un po’ la sorte di quanto si
scrive fra noi: innamorati del ’600,
del ’700, noi valdesi ostentiamo un
gros.so sprezzo per il periodo che
va dal ’48 a oggi. Sembra che, dato
fiato alle trombe e allumati i fuochi
del 17 febbraio, non resti che cenere nella notte, per noi, poveri figli
dell’evangelizzazione. Non perdiamoci d’animo: un padre gesuita ha
da tempo redatto un sommario di
questa « storia da farsi », col tempo
verranno anche studi particolari,
monografie locali, ecc. Soltanto, accadrà come per i riformatori italiani del ’500, non saremo noi a fare
la nostra storia. L. S.
Come è noto a tutti, (e se, localmente lo volessimo dimenticare, s’incarica L’Eco del Chisone di ricordarcelo pubblicando integralmente, così come recentemente ha fatto, una
risposta del sottosegretario Bisori ad
una interpellanza) la tesi ufficiale è
che la Costituzione esiste ed è degna
di rispetto e bisogna che gli Istituti
vi si adeguino; ma esiste anche una
legislazione, spesse volte di sospetta
origine, ma che, per la sua stessa esistenza ha diritto al rispetto. Un governo democratico non può non osservare lealmente questa legislazione, finché essa esiste.
Com’è pure noto, nel corso di questa sua risposta, l’onorevole sottosegretario si è... divertito a menar il
con per l’aia, con gran gioia dell’Eco
del Chisone, affastellando dati eterogenei allo scopo di dimostrare che
i pastori protestanti, in Italia, sono
più numerosi, proporzionalmente,
dei sacerdoti cattolici. Indagine statistica di scarso valore scientifico, ma
che permette al suddetto onorevole
sottosegretario di inferire che la libertà religiosa, in Italia, è reale,
completa: una conquista democrati
ca di cui tutti i cittadini, di qualsiasi
confessione, possono godere i frutti.
Conclusione che autorizza l’organo
clericale di Pinerolo a parlare del
vittimismo evangeRco.
In realtà, ancora una volta, si elude volutamente il fondo del problema. Si tratta cioè di sapere se si vuol
operare nello spirito della Costituzione, o se si tende a mantenere in
atto le vecchie disposizioni anche
quando esse contrastino con lo spirilo e la lettera della Costituzione.
E’ un argomento di estrema importanza, di cui ogni cittadino ed ogni membro di chiesa dovrebbe esser consapevole. Non si tratta di sottigliezze giiuidiche o teologiche: si
tratta della nostra esistenza e deDa
possibilità deUa nostra testimonianza. Ogni qualvolta si rivendica il
diritto alla libertà religosa, si combatte il buon combattimento della libertà in senso assoluto.
L’affermazione del diritto pieno alla libertà religiosa è la più delicata
e la più ardua in Italia, per molteplici circostanze ambientali, ma è
anche l’occasione migliore per la dimostrazione più limpida dell’onestà
Novità discografica
Aprendiamo dalla Francia che per
la prima volta un disco protestante è
stato segnalato al concorso per dischi
1955 che si è tenuto da poco a Parigi.
11 disco in questione rappresenta
la registrazione di un «office » della
Communauté de Taizé, dove il canto
corale ed individuale si alterna colle
letture bibliche e con le preghiere.
Ascoltando questa registrazione,
che ha carattere essenzialmente liturgico, non si può fare a meno, qualunque sia il giudizio dell’ascoltatore rispetto a questa particolare forma di culto, di penetrare almeno lo
spirito profondo che la anima.
Sull’altra facciata dì questo microsolco di lunga durata, sono stati registrati una decina di salmi e cantici,
interpretati dai cantori, con perizia
e fede.
Si può veramente dire che questo
sia il primo disco che possa informare il pubblico profano so questa
nuova forma di pietà protestante,
che si sta attualmente rapidamente
sviluppando, ma che in Italia è ancora pochissimo conosciuta.
Indichiamo il titolo del disco Soli Deo gratin, che si può trovare in
vendita presso la cc Communauté de
Taizé », Cormatin, Seine et Oise;
il prezzo è di 2600 fr. pari a circa
lire 4400.
Fr.
Vendita di beneficenza
Come già è stato comunicato, domenica 28 Agosto e lunedi 29, nel
pomeriggio, avrà luogo ntel giardino della Casa delle Diaconesse un
bazar di beneficenza con servizio di
tè. Tutti coloro che desiderano collaborare sono pregati di inviare oggetti e dolci alla direttrice della Casa delle Diaconesse.
TRA IL LUSCO E IL BRUSCO
Era solo ooa prova
Una presunta bomba nucleare è stata figuratamente sganciata su Néu
York; è scoppiata figuratamente al
l’incrocio di Kent Street con la Settima strada di Brooklyn. Sono stati
uccisi figuratamente 2.991.285 perso
ne, i feriti sono stati 1.776.899: in
somma circa la metà della popola
zione di New York fuori combatti
mento con una sola bomba.
I tecnici sono molto soddisfatti dei
risultati, poiché ne hanno ricavato
dati di grande interesse per quando
si farà sul serio; i competenti uffici
stanno studiando, in base a questo
esperimento, come dovranno comportarsi gli organi competenti preposti ai servizi di sgombero della popolazione sopravvissuta, ovviamente
terrorizzata, il che complicherà molto l’attuazione dei previsti piani di
emergenza. Non si prevede che gM
organi competenti possano essere terrorizzati.
contabili autentici, i compiti amministrativi e l’intera gestione dei beni
e dei proventi e che, prima ancora,
abolendo ogni sperequazione, applichi la teoria dei vasi comunicanti, o,
piuttosto, della perfetta fraternità
cristiana ”.
Coflteoto Pia noo troppo
Una povera “tavola
La vita non è facile per nessuno e
non è tutto oro quel che riluce. I maligni sussurrano delle ricchezze colossali della Chiesa (cattolica) e ndn
sanno che un arcivescovo si trova
Spesso in vera e propria difficoltà a
far fronte alle molteplici spese che
finiscono col gravare sull’arcivescovo perchè la ’’mensa” di Torino,
per esempio, è povera. Bisogna trovare nuove soluzioni e le addita un
giornalista, a conclusione di accurate indagini:
” Il bilancio di ogni sede episcopale continuerà ad esser fonte di
preoccupazioni fino a quando non
farà raggiunta una riforma di struttura che affidi a commercialisti, a
Il Bollettino del Clero Romano
(periodico mensile del Vicariato di
Roma) ha una interessante rubrica:
(I Una rivista al mese » in cui monsignor Ferdinando Prosperinl esamina il contenuto delle varie riviste che
così felice esistenza conducono nella
nostra patria. L’autorevole giornalista fa rilievi, dà paterni consigli, e,
di tanto in tanto, ritorna sullo stesso
argomento, cioè sulla stessa rivista
per vedere quale frutto hanno portalo i suoi consigli.
Così, tre anni fa, l’acuto monsignore si era soffermato sulla nota rivista
illustrata: Epoca. Oggi è ritornato a
curvare il capo sulle stesse pagine
per rallegrarsi di poter constatare
un « sensibile miglioramento » riguardo alle illustrazioni, prima (tre
anni fa) « a dir poco sconvenienti ».
Ma, c’è purtroppo ancora un ma:
« Il punto più vulnerabile di Epoca
resta sempre quello religioso perchè,
se non si tratta di avvenimenti di
cronaca o di folklore, ma di conce
zione della vita e di interpretazione
della storia, Uaspirazione è tutt’altro che ortodossa ». Fra tre anni speriamo in una migliore Epoca, più
ortodossamente colorita. Perchè il
colore è quello che conta anzitutto;
ce lo dice lo stesso Monsignore, nello stesso Bollettino occupandosi di
un’altra rivista: Oggi.
« Contrariamente al passato » —
scrive il monsignore, — non si può
dire « di dover fare riserve sostanziali in ordine al materiale di contenuto ” religioso ” nel senso stretto
della parola... Invece non possiamo
tacere che in materia morale ” Oggi ” dovrebbe controllarsi maggiormente ». E questo non in riferimento ai costumi succinti delle dive, perchè il paterno monsignore ha una
certa comprensione per quelle tenute pubblicitarie o toilettes da sera
« di quelle che il diavolo suggerisce
ai sarti per indurre in tentazione »,
ma in riferimento agli argomenti
trattati.
« Troviamo del tutto inopportuni
e controproducenti ai fini della morale proprio alcuni argomenti trattati ».
razione « Carte bianche » sono state
sganciate figuratamente 345 bombe
atomiche; gli aviatori si sono impegnati realisticamente con questo risultato incoraggiante: quattro caccia
a reazione e un bombardiere atomico sono andati distrutti e nove aviatori hanno perso la vita negli incidenti, non figuratamente.
Spese Improduttive
Poiché la speranza è una virtù
cristiana, ed i consigli di monsignor
Prosperini hanno un certo peso poiché vengono riferiti dalla stampa
cattxdica ad opportuno ammaestramento delle famiglie e degli individui che non hanno occhiali sufficientemente neri per scoprire le innumeri vesti sotto cui ama celarsi il tentatore, non dubitiamo che « Oggi »
si aggiornerà nella scelta degli argomenti e così potrà « entrare forse anche nelle famiglie, dove per grazia
di Dio, la virtù non è ancora una
parola vuota di senso, ma una grande realtà, che custodisce ed esprime
il senso cristiano della vita ».
Quando si fa sul serio
Le « prove » per aver un certo valore devono essere fatte con serietà.
Non si può evidentemente pretendere che un certo ninnerò di « civili »
venga soppresso per dare -maggiore
verosimiglianza alla prova. Però i
« militari » fanno sul serio.
Apprendiamo che durante l’ope
Vno studioso ha recentemente portato la sua attenzione sui progressi
della medicina e sull’influenza di
detti progressi sulle classi più giovani. Ne ha tratto conclusioni non prive di interesse, osservando che negli
ultimi decenni del secolo scorso « i
nostri vecchi erano più selezionati di
noi, perchè chi sopravviveva alle
tante malattie che oggi si emano, aveva, di certo, un fisico eccezionalmente robusto.
Tutto ciò non toglie che i vecchi
aumenteranno, in futmo, proporzionalmente più dei giovani e che
perciò questi ultimi, economicamente produttivi, dovranno mantenere
un numero sempre più alto di persone improduttive, a danno evidente dell’economia del Paese ».
Sappiamo perfettamente che la
scienza ha un sud arido linguaggio
che non va giudicato tenendo conto
degli impulsi sentimentali del cuore
umano, specialmente quando si tratta dell’ultima ruña tra le scienze; la
statistica; però fa una curiosa impressione sentirsi dire gravemente e
scientificamente che i nostri vecchi
coslituiscoiw un onere per i giovani,
« un numero sempre più alto di persone improduttive, e danno evidente
dell’economia del Paese ».
Che farne di questi poveri vecchi?
lector.
dei propositi dì uomini e di partiti.
Chi combatte per la liberti religiosa
neUa nostra patria combatte efficacemente per l’affermazione di ana
sana democrazia.
Siamo grati pertanto all’ufficio legale della Tavola per la pubblicazione di un pregevole stadio su questo
argomento: La libertà religosa e la
condizione dei protestanti italiani.
{Edito a cura del Consiglio federale
delle Chiese evangeliche d’Italia).
Si tratta di un memorandum approvato dal Consiglio federale delle
Chiese evangeliche d’Italia ed inviato al governo, ai parlamentari ed alle
direzioni dei partiti poUtici. In esso
si fa il punto deUa situazione religiosa in Italia. E’ un’indagine rigorosamente scientifica, ehe non indulge alla tentazione deUa comune polemica; il problema dell* libertà religiosa è chiaramente impostato, i
termini del problema sobriamente
definiti.
Le coTulizioni delle minoranze religiose, in Italia sono analizzate con
rigoroso rispetto dell’obiettività giuridica. Quel che si domanda è esposto in modo lineare: « ...che le leggi
preesistenti (aUa Costituzione) sulla
stessa materia (religiosa nel caso nostro) debbono essere interpretate con
10 spirito nuovo che ha dettato le
nuove nerme, in modo da por termine sollecitamente a quei tediosi provvedimenti in materia di apertura di
locali di culti, di riunioni religiose in
locali aperti o non aperti al pubblico che hanno troppo spesso dato materia alle cronache giudiziarie in
questi ultimi anni.
Questo opuscolo è stato inviato ai
parlamentari 'ed alle direzioni dei
piartiti politici. Si parva Ucet, perchè
non è stato mandato ai membri dei
Concistori? Forse perchè si suppone
che il loro interesse per questo problema è tale che essi spontaneamente troveranno il modo di procurarselo?
Sempre in tema di rispetto della
libertà religiosa siamo informati che
11 Segretario dell’Opera EvangeRca
Battista d’Italia, pastore Manfredo
Ronchi ha inviato al nuovo capo del
governo, on. Segni, il seguente tele
Augurando Lei e Governo da
Lei presieduto lavoro fècondo per
benessere e libertà tutto popolo italiano, formulo voti cessazione ostruzionismo legale contro cristiani evangelici e rispetto norme costituzionali libertà religiose. Assicurazioni
questo senso giungerebbero gradite
e opportune occasione riunione Londra Congresso Mondiale Chiese Evangeliche Battiste 16 corrente. Invocando benedizioni divine sua opera esprimo intensa aspettativa cristiani evangelici italiani ”.
Il comunicato deU’Opera Evangelica Battista d’ItaRa non porta data;
e non sappiamo quindi quale sia questo 16 corrente per cui il pastore
.Manfredi Ronchi aspetta fiducioso
concrete o platoniche assicurazioni
del nuovo capo di governo. Comimque... aspettar non nuoce! a condizione però di studiare i problemi;
perciò raccomandiamo ancora la lettura dello studio di cui abbiamo più
sopra fatto cenno.
lector.
Corso di Cultura religiosa
Gli iscritti al Corso di cultura religiosa sono pregati di trovarsi nella
biblioteca della Casa Valdese lunedì 1® agosto alle ore 9 precise, per
l’inizio delle lezioni.
Il Sovrintendente
COMUNICA TO
In seguito alle dimissioni del Candidato in Teologia Raymond Debély, la Tavola Valdese proclama la
vacanza del posto titolare ¿Iella Chiesa autonoma di Massello.
La elezione del nuovo Pastore dovrà farsi a tenere degli art. 12, 13,
14, 15, 24 e 25 dei Regolamenti Organici.
Il Moderatore
Achu-le Deodato
Torre Pellice, 23 Luglio 1955
\
4
4 —
L’ECX) DELLE VAULI VALDESI
VOCE DELLE COMUNITÀ’
Bando
concorso
A.IX.E.
Angrognoj (Ssrre)
U 6 luglio abbiamo accompaguato alla sua ultima dimora terrena la
spoglia mortale della sorella Adele
Peyronel ved. Bertin, della Comunità del Capoluogo, deceduta all’Empoiret, dove in estate si recava
coi familiari, in seguito a malattia
nel suo 77.0 anno di età. Ai figli
ed ai parenti rinnoviamo l’espressione della nostra simpatia fraterna.
Ringraziamo i fratelli che ci hanno rivolto il messaggio della Parola
di Dio; Pastore Giovanni Bertinatti
e Sig. Adolfo Jouve a Pradeltomo;
Sigg. Aldo Varese e Umberto Pascal
al Serre.
Nel corso della riunione che ha
avuto luogo ad Anchioccia il 19 giugno, ha ricevuto il Santo Battesimo
la piccola Amilda Germana Buffa di
Edoardo e di Gaydou Alhertina (Sahen). Il Signore la faccia crescere
« in sapienza, in statura ed in grazia » dinanzi a Lui ed agli uomini
e dia ai genitori ed ai padrini di
mantenere con fedeltà le promesse
Luserna San Giovanni
Potenza
fare gli onori di casa a tutti i forestieri. Egli parlava della sua terra
con entusiasmo, e le evocazioni storiche erano sempre intermezzate da
riflessioni evangeliche. La sua testimonianza rimarrà viva tra la gente
lucana che in lui si riconosceva operosa e gentile.
Al figlio Michele, alle figlie Filomena, Ninetta, Dina, a tutti i suoi
parenti il nostro saluto fraterno. Egli
è col Signore dei viventi, nel regno
dell’amore e della gentilezza.
M. M.
Rorà
Roma (Via IV Novembre)
Battesimi.
E’ stato battezzato, a Murcius il
26 giugno Durand Roberto di Ercole e Grill Carla; nel tempio di San
Giovanni: Malati Fabrizio di Aldo
e Benech Erica, il 10 luglio e Gaydou Maura di Emilio e Facien Maria, il 24 luglio.
Benedica il Signore questi bambini e coloro che li hanno presentati
al battesimo.
Matrimoni.
Il 25 giugno è stato celebrato il matrimonio di Buffa Pietro Guglielmo
(di Angrogna) con AgU Lina.
n 16 luglio il matrimonio di Bonnet Emilio Paolo fu Emilio e Prassuit Luciana Albertina di Adolfo.
Scendano le benedizioni del nostro
Signore su questi sposi.
I nostri lutti.
n giorno 11 luglio hanno avuto
luogo i funerali di Morel Maria vedova Malan deceduta a Murcius in
età di 75 anni.
Il 15 luglio poneva fine ai suoi
giorni l’ex questore di Asti dott. Augusto Bonnet ai Nazzarotti.
La grazia del nostro Signore che
ha conosciuto l’amarezza della morte e sa cosa significa morire riveli la
sua potenza di vita nell’ora in cui
trionfa la fragilità della natura umana.
Messaggi.
La comunità è grata al pastore G.
Bertinatti ed al vice Moderatore R.
Nisbet per i loro messaggi al culto
domenicale del 3 e 17 luglio.
Simpatia.
La nostra comunità ha preso viva
parte al dolore dei familiari della
nostra sorella Alda Mourglia in Peyrot deceduta all’ospedale di Torre
Pellice, in età di 23 anni, dopo lunghe sofferenze che essa aveva serenamente affrontate per la salvezza dei
figli.
Bazar.
Segnaliamo agli amici, vicini e
lontani, che il pomeriggio del 7 agosto avrà luogo il tradizionale Bazar
di beneficenza. Il provento sarà devoluto in favore del Giardino d’infanzia. Tutti prendano nota di questa data. rep.
Culle. A Colleferro in casa del
frateUo Riccardo Mortori è nato Daniele. In casa del Pastore Corcò è
giunta invece Rosalba.
Le due culle si sono messe a dondolare mentre c’era la Conferenza
Distrettuale. Una Conferenza benedetta.
Il Signore benedica queste due
creature, i loro genitori e la Chiesa
di Colleferro, cui hanno portato la
gioia.
Richiamati dai Signore. Nella sua
casa alla Madonna del Riposo, si è
addormentato nella pace del Signore Quintino Scurti, avanti negli anni e avanti nella fede cristiana. Egli
lavorò negli anni della sua giovinezza come colportore e poi è sempre
rimasto fedele alla chiesa evangelica, rendendo buona e ferma testimonianza.
I fimerali, svoltisi nella Cappella
del Verano, sono stati un tributo di
affetto e di stima; una testimonianza di fede.
Ricordiamo questo nostro caro fratello che da tanti anni frequentava
la chiesa di via IV Novembre, e benediciamo la sua memoria, invocando le benedizioni del Signore sulla
vedova, sui figli e su tutti i suoi parenti.
Per scontro automobilistico Luigi
Aguet era stato ricoverato all’ospedale di Orbetello, e quivi ha chiuso
gli occhi in pace.
Da molti armi egli viveva a S. Felice Circeo, circondato dall’affetto e
dalla stima di tutti gli abitanti. Era
un poco il moderatore della vasta e
felice zona del Circeo.
La sua scomparsa ha causato grande dolore ed è ragione di rimpianto. Ai suoi fxmerali, svoltisi nella
Cappella del Testaccio, erano presenti numerose personalità e molti
conoscenti venuti appositamente da
S. Felice Circeo. E’ stata ricordata
la parola del Vangelo: « Ora siam
figliuoli di Dio, e non è ancora reso
manifesto quel che saremo. Sappiamo che quando egli sarà manifestato
saremo simili a lui, perchè lo vedremo com’egli è ». « L’erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola
del nostro Dio sussiste in eterno ».
La (Comunità Si appresta ad accogliere i villeggianti evangeHci con un
riimovato fervore di attività. Tutte
le domeniche sere non impegnate per
recite, saranno riempite con la proiezione di interessanti ed istruttive
pellicole. Un comitato è stato costituito per guidare i turisti nelle località storiche del 1655 per il mese di
agosto. Il giovedì sera rimane fissato per gli incontri dei villeggianti
coi rorenghi. In agosto pure verrà
inaugurato il museo storico e di artigianato rorengo. Il 7 agosto, bazar
di beneficenza, al Centro. Nelle domeniche 24 e 31 agosto ore 15 si terranno due riunioni rispettivamente
alla Pertusà e a Cassulè.
Viareggio
Si porta a conoscenza delle famiglie evangeliche che fanno un soggiorno estivo nelle località di Viareggio, Lido di Camaìore, Marina di
Pietrasanta, Forte dei Marmi, che un
culto evangelico è celebrato a cura
della Chiesa Valdese nella Cappella
Anglicana di Viareggio (Via Leonardo da Vinci 51) alle ore 18 .(diciotto) delle seguenti Domeniche: 24
e 31 luglio, 14 e 28 agosto.
Pastore G. Bertin
PERSONALIA
Le nostre feilcitazioni alle signorine Forneron Frida, Geymonat Lucetta, Nisbet Lidia, Rostan Lucilla, Rostan Paola che hanno ottenuto l’abilitazione magistrale presso l’Istituto
Magistrale statale di Pinerolo.
Due studenti del nostro liceo di
Torre Pellice: Oscar Schindler e Maria Luisa Tour« hanno conseguito il
diploma di maturità; anche a loro le
nostre felicitazioni.
Le nostre felicitazioni anche ai
giovani: Vera Paschetto e Sergio
Gay che hanno conseguito il diploma di ragionieri presso l’Istituto statale di Pinerolo.
Le nostre felicitazioni al prof. Salvatore Bianchi ispettore scolastico
della circoscrizione di Pinerolo al
quale il Ministero della Pubblica
Istruzione ha conferito una medaglia
di bronzo di benemerenza, meritato
riconoscimento della sua attività.
Le nostre congratulazioni alla signorina Florelisa Vinçon, di Pinerolo, che ha conseguito la laurea in
lettere a pieni voti presso l’Università di Torino.
I nostri cristiani auguri al dott.
Giovanni Mourglia ed alla signorina
Lilia Bein uniti in matrimonio il 23
corrente.
Abbiamo letto su « Il Giornale
d’Italia » del 13 luglio che a Potenza s’è addormentato nella pace
del Signore il Cav. Antonio Ih Nuzzo. La cronaca dice che cc con lui
scompare un funzionario integerrimo, un padre affettuoso, un tenero
nonno, un amico sincero, assai noto
e benvoluto nell’intera città che ha
voluto rendergli solenni estreme onoranze accompagnandone in massa il feretro all’estrema dimora ».
E’ vero, egli era un uomo esemplare, l’amico di tutti i suoi concittadini; un cristiano di fedele testimonianza. Ormai avanti negli anni,
comprendiamo come egli sia stato
richiamato dal Signore, perchè ogni
operaio è degno del suo riposo; ma
non riuscian» a immaginare Potenza senza la figura sorridente, gentile. accogliente di Antonio Di Nuzzo. Pareva che egli fosse stato incaricato da tempo immemorabile di
Domenica 10 luglio, giornata di afa, è stata pure per gli evangelici di
Roma tma giornata di gioia melodiosa. Le due comunità valdesi, con le
comunità battista e metodista e tutti
gli altri evangelici della città che era
stato possibile avvertire, gremivano
il tempio di piazza Cavour aUe ore
18,30. Erena presenti due corali americane: U Coro della Chiesa Presbiteriana di Swarthmore (Pensilvania) e il Coro della Chiesa Battista di
Atlanta (Georgia) diretto dal Signor
George D. Crawford, corali che ogni
cinque anni compiono un viaggio di
audizioni in Europa.
Dobbiamo dire che questa audizione di carattere profondamente cristiano, tanto che siamo usciti dal
tempio edificati come da un culto
veramente benedetto, è stata una
manifestazione che non dimenticheremo. Il Coro Presbiteriano e il Coro Battista hanno stabilito ima gara
serena di un canto inneggiante al Signore. Il tempo è trascorso senza che
si avvertisse il caldo.
Non abbiamo possibilità di rinformare sufficientemente i lettori sul
carattere tecnico dell’esecuzione; diciamo soltanto che abbiamo ascoltato dei cori profondamente sentiti e
cantati con arte e con fede.
Grazie, cari amici, che siete venuti a recarci i vostri canti
AVVISI
UltiBi arrivi alla Claaillaia
Alla « Galeria Afil » di Madrid, il
pittore Arturo Peyrot ha allestito
dal 27 giugno al 12 luglio una mostra delle sue opere. La mostra era
suddivisa in quattro sezioni. La seconda, con 36 quadri, comprendeva
le illustrazioni del Nuovo Testamento.
La mostra è stata accolta con favore e il critico Cesar Gonzales Ruano ha detto del pittore Peyrot che
« è ricco nei colori, assai vario nei
tegii e sempre interessante per la
tecnica e per l’arte. Le iUustrazioni
del Nuovo Testamento sono straordinarie; in esse palpita un surrealismo, un verismo poetico e un ispirato amore per il superamento della
tecnica e per ridurre e ordinare in
formule concrete la procellosa ispirazione ».
Alan Paton
Quand l’oiseau disparut
L. 1.200
Benjamin Valloton
La famille Maillefer en Provence
L. 1.200
A. M. Chirgwin
Et les sourds entendront
L. 720
Charles-Noël Martin
L’heure H a-t-elle sonné
pour le monde?
L. 1.200
La seconda edizione del volume
di Billy Graham
La paix avec Dieu
L. 1.200
è pronta. Un primo arrivo di trenta
copie è stato prenotato, e in questi
giorni vengono fatte le spedizioni,
(ihi desidera il volume è pregato di
ordinarlo con sollecitudine alla
Claudiana.
Torre Pellice (To) - C.C.P. 2-17557
ßinnioiiidellSAilosto
XV
Le tradizionali riunioni del
Agosto avranno luogo a
BOBBIO PELLICE
(al Laus)
e a
RICLARETTO
(a 15 minuti dalla carrozzabile, in
località Peyro-Plano)
Alcune raccomandazioni
Si pregano i primi arrivati di voler . prendere posto vicino al palco
degli oratori e si pregano pure tutti
quanti rimarranno alla periferia di
conservare religioso silenzio durante la riunione.
Anche nel corso della giornata si
raccomanda di ricordare il carattere Valdese di queste grandi adunate
popolari, evitando schiamazzi e canti sguaiati. Si prega di non disseminare carta e rifiuti nei prati. Verranno indicati dei posti per la raccolta dei rifiuti.
Nel pomeriggio verrà svolto un interessante programma a cura della
FUV.
Alla riunione del mattino verrà
fatta una speciale colletta per l’opera di evangelizzazione. La raccomandiamo vivamente alla generosità
degli intervenuti.
In caso di pioggia le riunioni si
terranno rispettivamente nei templi
di Bobbio Pellice e di Riclaretto.
E’ bandito per l’anno scolastico
1955-56 un concorso per numero tre
borse di studio da L. 20.000 caduna, per studenti e studentesse evangelici, di Istituto Magistrale o di
Scuola Media, che s’impegnino ad
insegnare alle Valli per almeno cinque anni.
I candidati dovranno presentare
entro il 31 agosto p. v. alla segreteria dell’A.I.C.E. (Insegnante Amoulet Fiorentina - Via Condrè n. 3 Torre Pellice) i seguenti documenti:
1) pagella dell’ultimo anno scolastico o documento equipollente;
2) certificato in carta libera dell’agente delle Imposte;
3) stato di famiglia in carta libera ;
4) dichiarazione del padre che gli
altri membri della famiglia non pos.qiedono altri redditi;
5) domanda in carta semplice firmata dal padre o da chi ne fa le
veci ;
6) presentazione di un Pastore o
di un insegnante evangelico.
* * *
Ricordiamo che per il congresso
dell’A. I. C. E. del giorno 9 agosto
sarà organizzato un pullmann per
Praìi in partenza da Bobbio Pellice
— alle ore 7 — mattina.
Per le iscrizioni rivolgersi alla Bottega della Carta, Torre Pellice, oppure scrivere all’Insegnante Sig.ra
Eynard Susanna —■ fraz. Ugon — Torre Pellice.
La quota d’iscrizione è fissata in
L. 500 e la differenza del prezzo del
viaggio sarà pagata all’atto della partenza.
Il Seggio.
SUSANNA CAIRUS
Garnier
naia
Direzione e Redazione
Prof. Gino Costabel
Via G. Malan — Luserna S. Giovanni
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Pinerolo con decreto del 19gennaio 1955.
Tipografia Subalpina S. o. A.
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Riconoscente per le prove di affetto e di
simpatia dimostrate in occasione della lunga malattia e della dipartita della cara mamma e nonna, la famiglia della compianta
ringrazia sentitamerUe tutti coloro che con
il loro aiuto, la loro presenza e i loro scritti, le sono stati vicini nella luttuosa circostanza.
vaiar Pellice, 10-7-1955.
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