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Anno 6«. — N“ 6.
II SRRIË
31 Marzo 1857.
LA BUONA NOVELLA
GIORMIE DEILA EV1S6EL1ZMZ10SE nALUNl
Sc^aeodo la verità nella cariU.
Efes. IV. is.
PREZZO DI ASSOCIAZIONE
Per li SUte (fraiiM a deiliBiziose) . . . FI»
Nr 1j Srlmn e Francia, id.....» 4 ts
?fr nujillum, id. 5 St
Per altri pani (h-ueo fiso al eooflDe). . > 3 »
l«tt li rictTM« associaùoDi per vtflB ii u a&M.
LE ASBOCIAZIONI Bl RICBVORO
Id Ton» all Uffiii« del Giornile. Tiale del le, I* SI.
Ielle prviMi« prtsM |U Cffizii postali fef
pezi« di Taglia, ebe dorraDio eiser* iariiti frasM
al Direilore della Baona Hotella e mi illriaeatt.
Aireatero, ai seguenti indirizii; Parigi, dalla libreria C. Meyrueia, me Tronchetf2; Ginevra^ dal sig. £. Beroud libraio; Inghilterra per mezzo di francobolli
ioglesl spediti franco al Direttore deUa Buona Norella.
SOMIOAAIO
Gerolamo "Savonarola, I. — La spada dello spirito. — La Domenica
(giornale). — Notizie italiane. — Notizie estere. —Bollettino Bibliografico.
GEROLAMO SAVONAROLA
I.
Jérôme SaTonaroIe précurseur de la Réforme d’après les ouvrages erigi aaui et le^^principam historiens par THÉODORE PAUL, première
partie. Comersioa et Tocation de S«onarole, réformes monastiques.
Genève, chez !. CnERBlJllEZ, 18S7 (1).
Ecco un santo che i papisti, d’accordo coi nemici della libertà fiorentina, martoriarono ed arsero, ed ora rivendicano
per loro. Intendiamoci bene, v’è la parte del clero romano più
fanatica e insieme più franca, la quale confessa che lo arde
(1 j Quest’Opera trovasi vendibile al Deposito d»i Libri Religiosi, Viali
del Re, N» 31.
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rebbe ancora; ma v’è una parte squisitamente gesuitica che
dimena parole per la bocca, e con molle smorfie ora lo accarezza, ora lo lacera, e mira soltanto a trar insieme costrutto
dal rogo, dalla pietà che destò e dalla fama dell’uomo. Contro
costoro, ed era ben tempo, uscì il fervido e ingegnoso scrittore signor Paul, e ricordata la raccomandazione che Lutero
fece del monaco domenicano, la giustifica pienamente e vittoriosamente in questo libro.
Lutero nel 1523 pubblicò le meditazioni di Gerolamo Savonarola sui salmi xxxi e li. Egli le raccomanda con queste
parole: «e Al pio lettore, grazia e pace in Cristo. Noi pubbli« chiamo per te, caro lettore, le meditazioni di questo santo
« uomo, Ilieronimo Savonarola, fatto capitar male da quella
« sentina abbominevole di perdizione che si chiama la Corte
« di Roma. Una vipera dell’Ordine di San Francesco credesi
« macchinasse la sua rovina ; tutto il suo delitto fu d’avere in« vocato co’suoi voti un Ercole (Carlo Vili) per purgare questa
« palude Lernea. E il papa,, questo Anticristo, ha osato spe« rare di abolire sotto le sue maledizioni la memoria di un
« tant’uomo; ma ecco, egli vive ancora, e la sua memoria è
« in benedizione; Cristo lo canonizza per la nostra voce, se
< anche il papa e i papisti ne avessero a scoppiare di rabbia.
« Tu osserverai soprattutto in queste meditazioni quanto la
« gloria dell’opere è nulla in presenza di Dio ; quanto è neces« saria una fede unica e salda nella misericordia del Signore,
Il e senza punto opere, in cui si possa fidare al tempo della
« morte e al giudizio finale; perchè le opere non possono nulla in
Il questo supremo istante, in cui si vede la fede lottaree vin« cere a gran fatica con l’aiuto della parola di Dia. Vero è che
« un poco del fango teologico resta attaccato ai piedi di questo
« dotto uomo; ma chi a’suoi tempi ha potuto restar netto di
tal bruttura? Credere, fidare in Dio, sperare nella sua miII sericordia e disperare di noi stessi e delle nostre forze, tali
« sono i puri esempi ch’egli ci dà di fede evangelica e di
« pietà cristiana. Se egli si fonda su qualche cosa, non è sui
« suoi voli, sul suo cappuccio, sulle messe, sopra gli statuti
« e le opere del suo Ordine, ma nella meditazione del Vangelo
« di pace; e vestito della corazza della giustizia, armato dello
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« usbergo della fede e dell’elmo della salute, egli s'è arro« lato, non già nell’Ordine dei frali predicatori, ma nella mi« lizia della Chiesa cristiana. Imita il suo esempio. Addio ».
La fede della grazia nel cuore, e un poco di fango teologico ai piedi, ecco il vero ritratto di Geronimo Savonarola di
mano d’un maestro che se ne intendeva; e veramente i letterati neo-cattolici, che, dopo la sentenza di quel grand’uomo,
vogliono appropriarsi il teologo ferrarese, fanno pietà. 11 solo
spolvero erudito non basta a giudicarlo; bisogna essere teologo;
e il signor Paul, dopo avere con grande erudizione indicati
gli autori che scrissero a favore o in disfavore del Savonarola,
conclude cosi;
« Egli è nostro, perchè ha rimesso sul candeliere la fiaccola della Parola divina; egli ha tratto la Santa Scrittura
dalla polvere ove l’avevan lasciata cadere.
« Egli è nostro, perchè ha sostenuto che la Bibbia è il fondamento della vita cristiana, e la regola della fede.
4; Egli è nostro, perchè con la spada dello spirilo ha percosso
fieramente i nemici di Cristo.
« Egli è nostro, perchè ha provato che il preteso infallibile
vescovo di Roma può errare, sia involontariamente, sia per
malizia, e che sottoporsi alla sua potenza iniqua non è
umiltà vera, ma asinina umiltà.
« Egli è nostro, perchè ha annunciato che la Scrittura conduce a Cristo, e non ai Santi e alla Vergine.
« Egli è nostro, perchè ha insegnato che i sacramenti non
hanno in se stessi la virtù di produrre la grazia.
« Egli è nostro , perchè ha proclamato che Dio solo può
perdonare i peccali. Se Cristo non t’assolve, dic’egli, a che
giova che altri li diano l’assoluzione?
«Egli è nostro, perchè ha definito la Chiesa, l’assemblea
di tutti quelli che sono uniti nell’amore e nella verità cristiana per là grazia dello Spirito Santo, aggiungendo che
quando questa grazia non esiste più, anche la Chiesa sparisce.
« Egli è nostro, perchè ha predicato che la salute è gratuita ; ch’è tale a coloro che credono e si confidano al Salvatore e non a coloro che compiono certi alti esterni comandati dalla Chiesa.
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« Sì, è nostro o piuttosto di Dio, perchè ha camminato nelle
sue vie, per lui ha vissuto, ed ha cercato non la sua, ma la
gloria di Dio ».
Certo, se il Savonarola mette sempre la Bibbia in prima linea, se attinge in lei la conoscenza e l’amore del vero, non
comprende perfettamente la natura del culto ch’essa prescrive;
non vede che essa annienta assolutamente tuttele pretese della
Chiesa romana. Non gli viene neppure in mente che sia necessario di mutare la maggior parte dei precetti, di abbattere
quelle cerimonie, sulle quali, da un migliaio d’anni, la fede
cristiana s’era appoggiata in Occidente. Sdegnato delle abbominazioni che imbrattavano e travisavano la Chiesa, egli si versa
non tanto contro gli errori di dottrina, quanto contro la corruzione della morale ; ma accettò per la fede la grazia divina
in Gesù Cristo; vero segno che l’anima appartiene a Dio;
egli è da porre tra Giovanni Huss e Girolamo da Praga. Egli
è il san Giovanni Battista della Riforma.
Questo libro, di cui abbiamo fatto conoscere l’alto intento e
andremo notando i risultati storico-teologici, è intitolato dall’autore con simpatica eloquenza al popolo italiano che eccita con le parole del Savonarola ad aver fede, a restituire
al Signore quello ch’ei s’è ingiustamente appropriato, cioè il
corpo e l’anima sommessi ora ai vani piaceri e agl’interessi del mondo, e finalmente a rendere alia patria la sua
antica libertà ; la libertà dello spirito, che ha per compagna infallibile la libertà della vita civile.
Questi sono i libri in cui gl’italiani possono apprendere a
conoscere e ad apprezzare i loro martiri, e meglio ancora,
seguendo il loro esempio, a salvare la patria dalla diabolica
doppia tirannide della Chiesa di Roma e dell’impero.
(continuo)
LA SPADA DELLO SPIRITO
29 febbraio 1857.
Ieri mattina, mentre camminando stava leggendo la Buona
Novella, incontrai un signore, che io conosco un poco e mi
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dimostra sempre dell’affezione. Noi ci siamo avvicinati reci>
procamente, e dopo alcune parole di benevolenza, ei mi disse:
< Ah! neH’età in cui sono di 60 anni mi sovvengo d’essere
stalo vostro scolaro. Or mi trovo al termine quasi del cammino e..... per parlarvi col cuore in mano..... devo dichiararvi che vorrei avere la fede, la credenza, a cui non potei
ancora pervenire ».
Cotesta apertura di cuore m’ha interessato al vivo, e colla
certezza che Iddio mi faceva approssimare a quest’anima onde
esserle utile, richiesi seriamente al Signor Gesù d’aprire egli
stesso la mia bocca, e dissi a lui:
« Voi dunque desiderale di salire al ciclo, dopo la vostra
morte? »
« Ecco la mia posizione, egli rispose. Tulio mi palesa che
v’ha un Dio, il quale fece ogni cosa; e ciò mi prova eziandio
che l’anima mia, ch’Ei ha pure creala, deve comparire dinanzi
a lui; che per conseguenza la mia anima è immortale ».
« Senza dubbio, io proseguii; ma è dessa per la beatitudine
o per la condannazione? Poiché in fine la parola di Dio parla
espressamente di due stali; quale adunque pensate voi che
sarà il vostro, dopo la presente vita? »
« Ascoltate, soggiunse il signore, e in tutta confidenza io vi
dirò che ho un bel leggere la Bibbia — che voi chiamate la
Parola di Dio — ed anche più d’una volta, ma vi trovai qua e
là tali contraddizioni da non potermi persuadere ch’ella sia
veramente divina ».
« Non è a meravigliarsi di ciò, ripresi: già molte volte udii
degli uomini altrettanto inlelligenti e, credo, altrettanto sinceri quanto lo siete voi, o signore, dire a me ch’era loro impossibile di convenire in tutto ciò che la Bibbia dice. Non vi
impaurite adunque della vostra ripugnanza a credere al Libro
di Dio: è l’elTetto ch’ei deve produrre in ogni uomo educato
come sino dall’infanzia lo fummo voi ed io: « poiché infine ci
venne occultala la verità ».
Cotesta riflessione ha evidentemente animato colui che mi
parlava e che allora mi chiese con intimità. « Dunque pensate voi ch’io potrei giungere infine a credere nella Bibbia?»
« lo vidi, gli risposi, un muratore che voleva spezzare un
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grosso macigno, e che non vi riuscì se non dopo il 61« colpos’egli si fosse fermato al 60“, la pietra non si sarebbe aperta.
«Comprendo; è necessario ch’io perseveri a leggere la Bibbia, fino che arrivi ad intenderla... vi confesso ch’è da pochissimo tempo che vi pensai ». — a E come mai ci pensaste,
voi che avete del continuo udito e supposto che tutto andrebbe
egregiamente nel cielo purché foste un galantuomo in sulla
terra? » — i Laonde, signore, voi non mi condannale? Voi
non mi respingete come perduto? » — « lo condannarvi? E
con qual dritto? Non dubito certo che non sia finalmente perduto quegli che non è salvato pel Figliuolo di Dio, pel Signore
Gesù; ma non ne viene da ciò che, in luogo di respingervi, io
debba piuttosto incoraggiarvi a credere in Gesù Cristo? » —
«Ditemi, se vi aggrada (continuò quel signore a chiedermi con una premura decisa), corae fare per credere cosi in
Gesù Cristo? » — « È proprio ciò che mi ha domandato, pochi mesi or sono, un signore, un avvocalo, con cui viaggiavo;
e mi diceva: « Non dà mica la fede chi vuole; è Dio che la
dona ». À cui rispondevo: È verissimo, tuttavia Iddio impiega
isuoi mezzi: ed uno è questo, che faccia dire ad un’anima,
non esservi salvezza che in Gesù Cristo. Ed è pur ciò, o signore, ch’ei vi fa dire al presente ». — « Ah ! ecco qui il punto,
€ che non mi colpisce ». — « Iddio altresì non aspetta che
ne siale colpito, purch’egli affermi. Iddio non vi prega di credergli, ma ve lo comanda ».
«In quanto a me, aggiungo: non tardale, per tema che alla
fine non vi arrivi quanto leggevo or ora in questo giornale,
cioè che il vostro letto di morte non sia quello dell’incredulo
e che allora non abbiale a gridare come un simile disgraziato:
è troppo tardi! Il mio giorno di grazia è passato ». — « Dunque
credete voi, esclamò il signore con istanza, che s’io leggo la
Bibbia, ella mi farà sentire... ciò che voi, per esempio, sentile? » —« Ciò che sento si è ch’io, che non sono che un
assai miserabile peccatore, fui l’oggetto dell’infinito amore
di Dio; poich’egli m’ha dato il suo proprio Figliuolo per Salvatore. Io sento adunque questa sola cosa , che allorquando
morrò (e probabilmente sarà presto), l’anima mia non se ne
andrà aU’inferno, lungi da Dio, ma sarà ricevuta nel Cielo per
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rimanervi eternamente felico », — « Ah! non è già un piccolo affare l’avere cotesto sentimento. E.... ce lo dà la lettura
della Bibbia? II tutto adunque consiste, qui, nel leggere il
detto libro? » — « Udite ciò che accadde a me stesso in
quella casa di campagna che là vedete in mezzo alla prateria:
era stato invitato ad un gran pranzo : alla fine di esso, diversi
gruppi di persone formaronsi nella sala; un capitano straniero, in uniforme, faceva parte di quello in cui mi trovavo,
insieme col padrone di casa. 11 capitano con molta civiltà, mi
indirizzò alcune obiezioni contro la divinità della Bibbia, ed
io, per rispondervi, trassi di tasca un Nuovo Testamento, di
cui lessi tosto il seguente passo: t Se il nostro Evangelo ancora è coperto, egli è coperto fra quelli che periscono; fra i
quali l’iddio di questo secolo ha acceccate le menti degl’increduli » (2 Corint; iv, 3, i). 11 padrone di casa, in proposito,
mi disse, ch’io farei bene forse provare tosto al capitano che
il libro ch’io gli stavo leggendo era proprio la Parola di Dio,
imperciocché, aggiungeva, è probabile che il mio amico ne dubiti.
A cui risposi : Pensate voi che se io traessi la spada del capitano e gli colpissi il fianco, sarebbe necessario appellare
il chirurgo e il medico affinché provassero al capitano che il
suo fianco è gravemente ferito e che dev’essere addolorato?
Non pensate voi che la punta e la lama della spada avrebbero
la loro evidenza? Ebbene , la Parola di Dio non è ella altresì
una spada tagliente e penetrante? Ciò detto appena, il capitano si portò ad una finestra dov’ egli rimase in piedi per
molto tempo; indi, tornando all’improvviso fra noi, mi disse:
« Signore io darei la metà della mia fortuna per avere la fede
che voi possedete ». — La vostra fortuna! esclamai: ehi capitano, alcuni soldi soltanto bastano a procurarvi questo libro, e se voi lo leggete e Dio lo benedice, vi rallegrerete In
Gesù ben più ancora ch’io non lo faccia. Allora il capitano,
prendendomi una mano, la strinse dicendomi: « Vo’a procurarmelo » ed usci. Noi fummo tutti commossi, e volgendomi verso il padrone di casa, soggiunsi: 0 signore, la
spada ha ferito!
« Ebbene, esclamò con emozione l’amico a cui parlava, che
ella ferisca eziandio me: io non chiedo di meglio... giacché
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posso dire che cerco la fede quanto un avaro cercherebbe una
moneta d’oro ». — « Coraggio adunque; Iddio esaudisca questa bella promessa a vostro riguardo; Voi mi cercherete, e mi
troverete quando mi avrete ricercato di tutto il vostro cuore » (GeHEM. XXIX, 13).
Dopo di ciò, il mio interlocutore m’ha lascialo , stringendomi anch’esso la mano e con quel silenzio che dice eloquentemente, che il cuore senle assai più che non la bocca esprima.
C. M.
LA DOMENICA
{giornale)
\ nostri lettori già conoscono in parte, dalle citazioni che
ne abbiamo fatte, l’indole di questo nuovo periodico di cui
sono già stati pubblicati 9 numeri. Dettato da penna cattolica, ma di quel cattolicismo che sarebbe da desiderarsi conquistasse sempre maggior terreno infra di noi ; propugnatore fervente di ogni legittima libertà, ma piü di ogni altra
della libertà di coscienza, ch’ei considera, con ragione, corno
ferma guarentigia di tutte le altre ; ricco di generoso sdegno contro i violatori della medesima qualunque essi sieno
e qualunque sia la bandiera sotto alla quale camminano;
tal periodico ci pare a questi varii riguardi già degno
dell’incoraggiamento o dell’appoggio di quanti vi sono fra
di noi che vogliono la libertà, non per sè soltanto, ma ancora per gli altri; non per il vantaggio che nericavano,
ma perchè dono di Dio all’uomo, e diritto senza il quale
diventa impossibile l’adempimento del dovere. Se poi si
aggiunge che per mozzo di ottime riviste continuato in ciascun numero il lettore ò tenuto a giorno di quanto accade
nella settimana d’importante, segnatamente in Italia, nell’ordine religioso , politico , letterario, artistico, commerciale, militare, agricolo, finanziario, il tutto per la tenuissima spesa di 3 fr. all’anno, crediamo di aver detto quanto
occorra per invogliare molti ad associarvisi, il che possono
far» mandando un Vaglia postale alla ditta: Fratelli Fianca
* Cotnp., via della B. V. degli Angeli, Torino.
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Notizie Italiane
ÀSTI. —Tristizie clericali. — Fatti simili a quelli avvenuti
a Settimo, a Chieri, a Castelnuovo e più recentemente a Fara,
hanno avuto luogo la settimana scorsa in Asti. Una turba di
fanatici ignoranti, spinta, si sa da chi, portatasi davanti l’abitazione del signor Musso, cristiano evangelico di quella città —
nell'atto ch’egli stava meditando, in camera, l’Evangelo, in
mezzo a numerosa adunanza di persone bramose di udirlo,
e che di un tal favore l’avevano individualmente sollecitato —
scagliava sassi, rompeva cristalli, accompagnando questo
scherzo d'un tal frastuono di urli, di fischi, di bestemmie che
parea proprio l’inferno scatenato contro quella povera casa.
Il signor Musso che è uomo di proposito e cristiano stabilito,
oppose la calma più grande a questo vituperoso scandalo, e
proseguì, come se nulla fosse, sino alla fine l’intrapresa meditazione. Lo stesso dignitoso contegno venne serbato dai numerosi astanti di cui niuno si mosse, nè rispose parola alle
ingiurie cui erano fatti segno. Solo l'indomani mattina il signor Musso portatosi dal signor Intendente gli chiedette quella
protezione cui la legge dà diritto ad ogni cittadino ; e non invano, chè l’indomani, giorno di domenica, potè il sig. Musso
celebrare il suo culto in tutta pace e tranquillità, grazie alle
energiche e savie misure prese dall'illustrissimo signorlnteitdente, che fu visto egli stesso percorrere quella via per assicurarsi che non si sarebbero più ripetuti gli sconcii della
Vigilia.
Faha. — Cose da medio-evo — Leggesi nella Domenica:
€ Abbiamo detto che la setta de’ fanatici e degl’intolleranti è
incorreggibile, ed ecco nuovi fatti, o a dir meglio ecco nuovi
vituperi in conferma della nostra sentenza ; agli avvenimenti
di Chieri succedettero i disordini di Castelnuovo d’Asti, e a
questi altri e non meno biasimevoli in Fara. È questo un
piccolo comune nel mandamento di Carpignano, provincia,
divisione e diocesi di Novara, e conta 1933 abitanti, 128 case
e 423 famiglie. Ebbene, in cosi piccolo comune, fra un numero cosi ristretto d'abitanti, il partito clericale ha saputo
organizzare un vero tumulto contro alcuni cittadini tranquilli
10
e pacifici che non si occupano de' fatti altrui, rispettano le
leggi, non fanno male ai privati : seguono il culto evangelico o protestante, ^adorano Dio secondo lor dettala coscienza,
ecco la loro colpa, ecco il motivo di tanta ira e di tanto accanimento. Il dì 8 corrente una mano di tristi, ad istigazione
de’ preti che in chiesa e fuori predicano una vera crociata
contro di essi, li assali a sassate nell’atto che, reduci dalle
loro pratiche religiose , si restituivano alle loro dimore. E
ciò ch’è peggio, si temono più gravi disordini, perchè corre
un rumore sordo di fare man bassa su tutti i protestanti,
quando saranno nelle loro congreghe ; insomma si vogliono
rinnovare colà gli orrori della notte di S. Bartolomeo in
Francia e quelli della famosa strage della Valtellina.
« Vogliamo sperare che il Governo farà il suo dovere, non
solo impedendo che nuovi disordini avvengano, ma disponendo
che gli autori di quelli già avvenuti siano sottoposti a regolare
processo, ed in ispecie quei turbolenti e fanatici clericali che,
abusando del loro ministero, li fomentano.
« Quanto a noi non cesseremo daU’occuparci di quest’argomento, nè di gettare il biasimo su chi lo merita, sinché avvengono presso noi simili vituperii che formano la vergogna d’un
popolo civile, e finché i principii della tolleranza civile, della
libertà di coscienza e della libera associazione dei cittadini
non siano da tutti e dovunque rispettati.
« Se non altro forniremo i materiali alla storia, che dirà un
giorno quali siano i comuni del Piemonte che più tardano ad
essere illuminati dai benefici raggi della civiltà ».
Genova 18 marzo 1857 (Nostra corrisp.). « I nostri fratelli
di C. avendoci avvertiti per lettera che la moglie d’uno di
loro, ammalata cd in pericolo di morte , desiderava di ricevere ancora le consolazioni dell'Evangelo e partecipare alla
Santa Cena, mi vi recai immantinente in compagnia del signor N...... Questi, come sapete , si trattenne qualche settimana, l’estate scorsa, in quel paese ; e non invano vi fece
udire la predicazione della Verità. Vi trovammo infatti una
congregazione bensì piccolissima, poiché componesi di sole
tre famiglie, ma altresì decisa e ferma nella professione del
puro Evangelo , malgrado le incessanti persecuzioni di cui
vien fatta segno. Quelle famiglie non avendo beni stabili devono procacciarsi il sostentamento coH'assiduo lavoro delle
loro braccia , e dipendono quindi intieramente dal pubblico ;
11
situazione sempre svantaggiosa, in un paesetto sovrattutto
dove la gente si lascia facilmente influenzare e fanatizzare
dai cosidetti direttori di coscienza. I nostri fratelli dovettero
ben presto farne la esperienza, e si videro ridotti ad una
estrema strettezza. I preti, i quali abbondano nel paese, giurarono, dicesi, di costringerli ad emigrare od a morir di fame;
e, per quanto fu in loro, mantennero la parola, poiché nulla
trascurarono onde privarli di lavoro e quindi di pane.
« Uno di loro, onesto artigiano, impiegava nella fabbricazione di tessuti alcune lavorainti, e fra le altre una giovinetta
del paese. Questa, andandosi a confessare, si vide ricusata
dal parroco l’assoluzione pel solo delitto di lavorare presso
un eretico protestante. A nulla giovò ch’ella dichiarasse di
non esser mai stata in nessun modo molestata quanto alla
religione, ma di essere stata al contrario trattata con ogni
riguardo..... L’unica via per ottenere l’assoluzione dal parroco si era di abbandonare immediatamente chi le faceva guadagnare onestamente il suo pane.
« I medesimi preti, colle loro diatribe dal pulpito e coi loro
maneggi sono riusciti ad eccitare contro quei protestanti, come
li chiamano, l’avversione generale , di tal maniera che non
possono uscire di casa senza essere mostrati col dito quasi
fossero bestie curiose ; e non trovano più quasi nessuno che
voglia render loro il minimo servizio. I loro figli pure, andando alla scuola, vengono esposti ad ogni ingiuria e vituperio.
« Siccome essi non vanno più in chiesa se non se allorché
si fa la spiegazione deU’Evangelo, e portano con loro la Bibbia onde esaminare se ciò che sentono sia conforme alla
Scrittura, tale condotta è per quei popolani un motivo di risate e di disprezzo.
« Però, non ostante tutto ciò, i preti non raggiunsero finora
il loro intento . poiché i nostri fratelli nè abbandonarono il
paese, nè morirono dalla fame; e c’è da sperare che neppure
lo raggiungeranno in avvenire , imperciocché al disopra dei
preti, e loro malgrado , vi è Uno che non abbandona mai
chiunque crede e confida sinceramente in Lui. Ecco intanto
uno dei tristi frutti del fanatismo pretino : — Una giovane
ragazza desiderosa di conoscere l’Evangelo otteneva, l’estate
scorsa, da sua madre il permesso di assistere insieme con una
sua compagna alla predicazione che ne faceva il signor N.....
Tornandosene a casa tutta consolata ed allegra nel cuor sno
12
per «lYer sentito e gustato la divina verità, una terribile accoglienza le era preparata. Suo padre , uomo dedito al vino a
quasi del continuo ubbriaco, ma però zelante cattolico, devoto
ai preti e degno degli encomii àeWArmonia, informato da due
preti che la figlia era stata aH'adiinanza evangelica, e sicuramente esortato da loro a panimela esemplarmente, la stava
aspettando con un coltello alla mano , ed appena giunta , si
diede ad inseguirla volendola trafiggere per essere andata a
sentire l’eretico predicatore. La disgraziata fanciulla, oltremodo spaventata, fuggi in casa di un vicino , e venne cosi
sottratta alla barbarie paterna. Ma , poverina , il colpo era
troppo forte per lei ; ella ne ammalò, e, d’allora in poi, non
godette più un giorno di salute. Ella è tuttora gravemente
indisposta, senza dare neppure speranza di ristabilimento.
« Ecco quanto mi fu narrato sul luogo da persone che conoscono tutti i particolari di quella tragedia.
« Non ci fu possibile trattenerci colà più di due giorni, per
quanto insistessero i nostri fratelli acciocché ci fermassimo
almeno una settimana. Il dovere ci chiamava imperiosamente
altrove. Essendoci adunque edificati e consolati insieme colla
preghiera e colla lettura e meditazione della divina Parola; e
dopo di avere insieme con loro fatta la S. Cena in commemorazione della morte di Cristo , ci congedammo dai nostri
fratelli , con promessa però di tornarli a visitare quanto
prima »,
Valle-Crosia. — Processo religioso. — L’ex-prete Aprosio
accusato di aver insegnato massime contrarie alla religione
dello Stato, {Vedi B. N. 5) venne dal tribunale di S. Remo
condannato ad un giorno di arresto e 50 fr. di multa.. Una
folla straordinaria interveniva al dibattimento , e grazie questo è stata resa splendida testimonianza airEvangelo in un
paese dove pochi finora ne aveano sentito parlare. Difensori
dell’accusato erano gli egregi Pastore napolitano e Corradi di
S. Remo , ambedue i quali disimpegnarono l’alto ufficio in
modo da meritarsi gli encomii di tutti coloro che ebbero la
ventura di udirli. L’Aprosio si è appellato di questa sentenza
quantunque mite, e noi gliene sappiamo buon grado.
Toscana. — Un chiarissimo giureconsulto toscano de’ nostri tempi, prendendo in esame le nostre leggi in fatto di religione, cosi la discorre r
« La nostra legislazione considera principalmente nell'ere-
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< sia il turbamento dell’ordine sociale, e da questo pare debba
« prender regola la giurisprudenza nel determinare il modo
« dell’imputazione. Quindi non può aver luogo tra noi nè la
« teoria presunta per l’inosservanza dei precetti ecclesiastici,
« uè si può ammettere inquisizione delle private opinioni di
« ciascun individuo in fatto di religione ». E più sotto dice :
« Insomma in Toscana non abbiamo legge che punisca l'opi« nione privata , non abbiamo legge che autorizzi a ricer« caria ».
I fatti che seguono sono una prova di quanto sono apprezzate le riflessioni dei saggi, basate sulle disposizioni delle
leggi.
Sapete che nel settembre del 1855 fu iniziato un processo
economico contro una quindicina di persone alle quali s’imputava a delitto il leggere la Bibbia. Finalmente questo processo
dalla potestà economica fu passato alla potestà ordinaria;
quindi dopo fatto la’contestazione degli esami dei testimoni a
cinque dei più creduli rei furono sospesi gli atti, forse per mancanza di prove sufficienti a condannarli, o per qualche altra
causa che ignoriamo. Ma questi poveri processati non sono
del tutto liberi dalle cure della polizia, poiché oltre della, a
questi tempi. Innocua scomunica pretina, soggiacciono agli
effetti della scomunica civile fulminatagli dai burò delle
Delegazioni, e Prefetture del governo. Uno di quegli chiamato a far parte di una società filodrammatica, venne dal delegato di governo cassato dal ruolo dei componenti la medesima
per il solo motivo che non va a messa e non si confessa. Come
variano le cose di questo mondo! prima i comici erano esecrati dai preti romani, ora per fare il comico bisogna confessarsi e andare a messa!! Ma questo è nulla; a chiunque
sospettasi che legga la Bibbia, si negano fedi di stato libero,
fedi di buona morale, s'impediscono matrimonii, e quasi
quasi si niega di seppellirli alla loro morte. E Dio voglia che
qui s’arrestino le vessazioni ! Vedo addensarsi certi nugoloni sul cielo toscano , che dubito sieno forieri di tempesta. Ma con tutti i suoi sforzi non potrà il governo sopprimere il sentimento dell'Evangelo, che oramai va a diffondersi
per la Toscana tutta. L’uomo propone, e Dio dispone.
[iVoi(ra corrispondema).
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Notizie Estere
Francia. — Fatto importante sulla contesa fra l’abate Cognât e rUnivers. — In una lettera diretta il 16 gennaio al vescovo d’Evreux, l’abate Cognat dichiara d’avere a malincuore
accettato un accomodamento poco onorevole colVUnivers, e
fa palese come il defunto arcivescovo di Parigi, monsignore
Sibour, abbia avuto parte diretta nella composizione dell’opuscolo intitolato: L’Univers jugé -par lui-méme. « Lavorai dietro
il mio libro (dice l’abate) per undici mesi indefessamente
e con tutta la possibile attenzione : l’arcivescovo venne più
volte in persona ad incoraggiarmi ». Indi soggiunge che soltanto poche ore prima che fosse colpito dal ferro di un assassino , monsignore Sibour avevagli scritto una lettera
amichevole contenente delle raccomandazioni in proposito
della sua difesajdinanzi al tribunale. Tale dichiarazione dell’abate Cognat non lascia più dubbio sul disaccordo che regna
in seno aH’episcopato francese, e mostra che non è poi tanto
mirabile la disciplina della Chiesa romana; infatti ecco un
arcivescovo che biasima i principii e il metodo di un giornale
pubblicato da un laico, e che per iscreditarlo non trova altro
mezzo che d’incitare un ecclesiastico di rango subalterno a
comporre una scrittura anonima! [Semaine Religieuse).
America dbl Süd. — Evangelizzazione. — Nell'America
spagnuola il lievito della parola di Dio operò lungo tempo
in mòdo silenzioso e invisibile. Ora, gli effetti si manifestano in guisa, che lo sguardo dei cristiani è rivolto a cotesta
vasta regione, di cui poco ed anche sfavorevolmente se ne
parlava sotto il punto di vista religioso. Un agente della Società biblica americana riferì che le popolazioni delle repubbliche dell’America meridionale , cristiane di professione,
sono quasi affatto senza Bibbie : dietro a ciò le Società bibliche pervennero a spargervi dai 7,000 agli 8,000 esemplari di
libri sacri ; grazie a Dio la Bibbia non è ancora proibita in
quei paesi, ed i governi desiderano che si diffonda. — Nelle
contrade del Rio della Piata e del Chili, a Rio Janeiro e a
Fernambuco, le scritture in ispagnuolo e in portoghese furono
accolte colla più viva riconoscenza. Una piccola Società ausiliaria s’è altresì formata a Buenos-Ayres; involti di Bibbie
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vennero diretti al Brasile, al Chili, al Perù, per gli operai
delle miniere di Bona-Vista. — La repubblica della Nuova
Granada è il primo Stato americano spagnuolo dove la religione riformata abbia avuto radunanze di nativi. In questo
paese, sembra destinato per una grand'opera il rev. Ramon
Monsalvatge, antioo cappuccino spagnuolo, oggidì ministro
evangelico. Mentre egli aspettava istruzioni ed ajuti dalla
Società d’evangelizzazione da cui era mandato, ebbe il pensiero di impiegare il suo tempo a predicare in un convento
soppresso, e per sei mesi il numero e l'attenzione degli uditori furono sorprendenti. Ben presto il culto riformato sarà
quello della maggioranza nella Nuova Granada. Al presente
si pensa a costruire una cappella evangelica a Cartagena. —
In fine la decadenza della Chiesa romana nell’America del sud
è attestata, dal papa medesimo in una sua recente allocuzione.
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO
Les Actes et Gestes merveilleux de la cité de Genove nouvellement convertie à l’Evangille fautz du temps de leur Reformation et comment ils l'ont reçue redigez par escript en
fourme de Chroniques Annuales ou Hystoryes commençant
l'an MDXXXII par ANTHOINE FROMMENTmis en lumière
par Gustave Revillod. Un vol. in-8“ di 248 pag., seguito
da 200 e più pagine di Extraits contenans tout ce qu’il y a
d'important dans les Registres publics de Geneve par JACQUES FLOURNOIS, dès l’an 1532-1536.
Questa cronaca importante, ad annunziare la quale arriviamo
un po’ tardi, non era fin qui conosciuta ohe dalle citazioni
che ne aveano fatto di quando in quando alcuni eruditi. Il
sig. Gust. Revillod da cittadino amante di quanto possa aggiungere fama ed utile alla sua patria, Ginevra, si è tolto il
nobile incarico di darla per il primo alla luce nella sua integrità ; e non pago di questo ha voluto far di essa pubblicazione un vero capo d'opera di tipografia, non solo illustrandone il testo con graziose incisioni , ma imitando con si
rara perfezione e ortografìa, e carta e stampa e perfino la legatura in uso al decimosesto secolo, che dall’aspetto del volume molti rimangono ingannati credendosi di aver posto la
mano sopra una stampa del 1554 e non già del 1854, come è
realmente. — Noi non possiamo abbastanza raccomandare a
tutti gli amatori di cronache antiche e di edizioni rare e curiose quel magnifico volume , che da quanto sentiamo non
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sarà l’ultima pubblicazione di questo genere per cui le scienza
istoriche andranno debitrici al sig. Revillod.
PERCHÈ VI PROIBISCE IL VOSTRO PARROCO DI LEGGERE
LA BIBBIA 7 Opuscolo in-16» con elegante copertina. Prezzo cent. 05.
Un viandante invitato da un colportore di libri sacri a provvedersi di una Bibbia vi si rifiuta, pretestando il divieto che
gli è stato fatto dal suo parroco di leggere un tal libro. Il colportore l'interroga del perchè di un tal divieto. Il viandante
lo ignora, ma messo sulla via dal colportore egli arriva a ca
fiire che cagione di una tal proibizione non è altro che l’assouta opposizione che esiste tra gran parte delle dottrine che
gli vengono dal prete insegnate, colle dichiarazioni più esplicite della Parola di Dio. — Tale è l’argomento di questo
breve quanto spiritoso trattatello di penna ben nota, e di cui
speriamo di veder esausta fra poco la prima edizione.
PREGHIERE DI FAMIGLIA, terza edizione accuratamente riveduta e notevolmente accresciuta. Un volumetto in-16“
con elegante copertina. Prezzo cent. 30.
■ Nel dare ai nostri fratelli questa breve raccolta, non in« tendiamo già inceppare anzi eccitare colla grazia divina la
« preghiera spontanea del cuore; a questo si deve aspirare
« r? nmentando iprivilegi della fede: — « Qualunque cosa voi
« chiederete vi sarà concesso •. Queste parole tolte dalla prefazione del volumetto che annunziamo dicono abbastanza in quale
spirito egli sia stato concepito. L’essere poi questa raccolta
giunta alla terza edizione in pochi anni dimostra come essa
risponda ai bisogni di molti, e vale più di qualunque elogio se
ne potesse fare. Questa terza edizione accresciuta quasi del
doppio, non che per la mole è superiore alle antecedenti per
bellezza di carta e nitidezza di stampa.
LA NOÜVEADTÉ DÜ PAPISME par PIERRE DÜ MOÜLIN.
Quest’Opera giustamente considerata come capitale nella controversia degli Evangelici colla Chiesa di Roma è diventata
quasi introvabile.
Il sig. Durand ministro evangelico a Liege (Belgio) si è
tolto il nobile e generoso incarico di farla ristampare se si
vedrà incoraggiato da un numero sufficiente di sottoscrittori.
Questa quarta edizione accuratamente riveduta e corredata,
non che di molte note, di un ampio indice, verrà fuori in due
dispense in-8“ gr. di 400 pagine caduna.
Prezzo per i sottoscrittori 10 fr. pagabili per metà nell'atto
della consegna di ciascuna dispensa. Chusa che sia la sottoscrizione, il prezzo verrà portato a 14 fr.
Le sottoscrizioni si ricevono in Torino al Deposito dei Libri
Religiosi, Viale del Re, 31. G. P-. M.
Crosso Domenico gerente
Toi ìqo. — Stamperia doirUnione Tipograftco--Editrice.
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