1
I
ANNO LXXVl
y< 5w
,!í'í;
I
I
';.Torre Pellice, 2Ô marzo 1946
i
' Qpeitt. Bíblíot^a .' : Éi^'^
■^ - torre PELLICE V ' ’ “
3.
í«
Nulla sia piu torte^^lla vostra fede!
(Gianavello)
■>#
abbonamento
Italia
L : Aù^i
uale
• . ■ L. 150;— Semestrale L. 75,— JCfr;.V;.
Estero: » . . • ■ •, » 300 175
Ogni cambiamento d’indirizzo costa Lire Cinque —, La copia Lire 4,—
La paiola di Dio di fronte al motìdo
La Parola di Dio ha essa qualcosa da dire
al mondo, cioè alle istituzioni ed alle poten,ze del mondo? ■
A questa domanda si-è iiSpost con cr
Ieri di giudizio profondamente diver^ La divergenza di opinioni si è man fesi tauion s
lo in mezzo agli uomini del mondo, nfi anctie
tra i cristiani.
Non ci si deve meravigliare ohe il|mondo,
nelle sue istituzioni sociali, economicje .politiche .culturali, giudichi di poter faraa meno
della Parola di Dio. Quella Parola,|si sente
dire, è valida per i singoli credentwe per le
organizzazioni religiose, allo scopmdi coltivarne la fede e la vita spirituale ; mi il mondo
non ne ha affatto bisogno, esso c^mina per
altre vie ed opera con altri metodi con altre
valutazioni. L’attività del mondo i»n può ohe
essere intralciata, ostacolata dllJ’annunzio
della Parola di Dio; ragione per cui,si pensa comunemente che la Bibbia nob abbia proprio nulla da dire alla politica, ai rapporti
sociali, aH'economia ed al comrnircio in genere, alle autorità ed alle potente di questo
mondo.
E giusto, mi diceva un* tale, eie il cristiano vada in Chiesa e si edifichi ascoltando la
predicazione della Parola di Dii ; ma nella
vita quotidiana, di fronte alle realtà concrete
deH’esistenza e della storia, eg|i deve aggiornarsi e adottare i metodi 4’3zione del
mondo, , se vuole vivere e prospef-are.
E se poi, malgrado tante diiffcoltà, la Pa"ola di Dio riesce a farsi strada;;nel mondo e
ad esercitare la sua azione rinnovatrice, nella società, denunziando il pecc^o e additanfcdo le vie .della, gHxstizja.e._della. veritàt-.alieràpuò anche accadere che le autorità del mon
do, i grandi della terra, si akinb per prote
stare contro una tale insoppor^bile e inammissibile intromissione della parola di Dio
nel campo che non è il suo; quando addirittura non .si sforzino, con Earbitrio'e con la
violenza, di incatenare la Parola di Dio .affinchè più non si diffonda e non operi. Ma
«la Parola di Dìo non è incatenata », neppure quando gli uomini sono in prigione ; e,
come ai tempi di S. Paolo cosC ai tempi di
Niemòller,' e.ssa ha circolato elcircola, alimentando la pietà dei credenti j; chiamando
i peccatori alla conversione, |
Purtroppo, la Chiesa cristiani intollerante,
superba, sicura di sè, ha spes4 volte camminato fianco a fianco con h potenze del
mondo in quest’opera di soppiessione della
Parola di Dio, I roghi della Bibtia ed i roghi
de; martiri ne sono la vergognofsa, palese dimostrazione. 1
Però, neppure i cristiani soni unanimi nel
considerare l’azione della Paroja di Do nel
mondo e la sua autorità di fronti alle org-nizzioni terrene, \ ,
Molti cristiani preferiscono ^nsiderare la
Sac^a Scrittura come un libro ai pietà persp
agnare i crelellegrinaggio
)bia, si sente
cenacoli reanime elette.
naie e privata, adatto ad accomi
denti durante il loro terrestre
e ad alimentarne la fede. La B
talvolta affermare, è il libro de
limosi, i! pane, quotidiano delle
il tesoro prezioso delle chiese, j
C’è indubbiamente del vero In quéste affermazioni ; senza la Parola di ®io i cristiani
si sentirebbero depauperati, ©s|acolati nelln
sviinpoo della loro vita spirituSli.
Eppure, per aver rinchiuso "la Parola di
Dio nei santuari o nelle sfere della società
'"•1 cristiane o in via di esserld, invece di farI" circolare nel mondo, i cristiani stessi hanno nnrme«o che le altre sfere della società
infinhamente più vaste, fossfri preda dello
amh'Zioni terrene e degli erròli umani, o si
sottomettessero con troppa faJilità ad alfe
naroh e ad altre signorie.
Forse, per aver rifiutato 4 accettare la
Parola di Dio come l'autorità s<|irana in tutte
le sfere della vita, la società è diventata vitfinia del disordine, della corruzione, delle passioni umane scatenate fino al parossismo ed
ella follia. Le parole di Dio sono vere e l’umanità-, purtroppo cosi poco attenta alle lezioni della storia, ha ancora una volta speri" cntato che « chi semina per la carne, mieU:r'ì: dalla carne corruzione».
SETTIttllNALE DELLA
Perciò noi riteniamo che la Parola di Dio
ha qualcosa da dire al mondo ed alla società
contemporanea. Essa deve esser tolta dalle
sacrestie o dagli scaffali per farla penetrare
nella società, ponendola di fronte alla coscienza degli uomini del mondo ed alle loro
istituzioni, politiche, sociali, economiche,
culturali.
La Sacra Scrittura non contiene in sè stessa alcuna norma precisa per un determinato
regime 'politico, alcun programma di partito,
alcun piano economico per la sistemazione
delle classi sociali ; essa possiede però il segreto di rinnovare l’individuo e, di conseguenza, la società, rendendo possibili i rapporti internazionali, politici, economici e sociali, oggi così turbati ,col porli sul piano della solidarietà e della fraternità umana e cristiana. Essa inserisce nella vita del mondo
un principio morale e spirituale di alto valore,
capace di creare l’atmosfera in cui i problemi
di carattere politico, economico, sociale., si
avvieranno verso una più giusta e pacifica
soluzione.
La Parola di Dio deve esser posta alla base
d! ogni ricostruzione del mondo ; senza di essa ci accorgeremo ben presto che ,« invano si
affaticano gli edificatori, se l'Eterno non edifica la casa». L’Evangelo ha da essere
sempre più la potenza di Dio, la dinamite divina, per la conversione e la rigenerazione
degli uomini del mondo e delle loro organizzazioni. Soltanto l’EvangeJo, trasformatore
dei cuori, potrà dare alla vita degli uomini e
dei popoli una base, di sicurezza, di reciproca
comprensione, di serietà morale e di pace.
Esso solo potrà spezzare i cuori più duri e
far penetrare nelle istituzioni sociali il lievito d una vita nuova. « La mia parola non è
essa come il fuoco? dice l'Eterno; e come il
martello che spezza il sasso?» Volessero gli
uomini del mondo, grandi e piccoli nella scala delle valutazioni umane, riconoscere l’efficacia di quella potenza e sperimentarla, nei
consessi internazio.nali come nei rapporti sociali di ogni giorno invece di cercar la loro
sicurezza nei trattati di pace, sempre suscett bili d esser lacerati, ovvero addirittura nella bomba atomica!
L'azione etico spirituale della'^Parola di
Dio nel mondo ha dunque la sua ragion di
e'^'srs in tutti i tempi ed in ogni paese. Impedire quella azione, limitarla o ignorarla significa assumere una parte di responsabi'ità
rei disordine del mondo.
La Parola di Dio deve mettere in guardia
lo Stato contro gli as.solutismi, gli imperialismi, i nazionalismi, di ogni genere, nei quali
lo Minto di violenza e di sopraffazione trova
modo di incarnarsi e di dominare.
La Parola di Dio deve proclamare davanti
al mondo Fesigenza di una maggiore giustizia sociale, oltre Che individuale, e favorire
l’attuazione di rapporti economici caratteriz^zati non dall’egoismo più spietato e dalla avidità di guadagno, ma da un senso di solidarietà e di dignità umana.
La Parola di Dio deve inserirsi nella vita
degli uomini del mondo per purificare l’atmosfera di vizio e di bassezza morale in cui
essi svolgono la loro attività o dirigono i loro
pensieri.
La Parola di Dio deve ricordare ai savi di
.questo mondo che «il principio della sapienza è il timor dell'Eterno».
La Parola di Dio deve annunziare ai potenti del mondo, grandi e piccoli .che quaggiù
nessuno è signore, poiché tutti sono servi
dell unico Signore al quale appartengono l’ofore, la potenza e la gloria.
La Parola di Dio deve esser predicata nel
mondo .affinchè i peccatori l’ascoltino e ci
sia « in cielo più allegrezza per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove
giusti i quali non hanno hìiógno di ravved씕 E. Rostan.
PRO COI.LEGIO VALDESE - Torre Pellice
Doni in memnria di Gagiielmo GiampkcoU : AuKiislo
e Lily Coisson, L. ,S000 - Osvaldo e Elcna Cotsson, 2000.
^ Les nombreuses visites dcjchapelains américains aux Vallées nous ont li^sé un charmant souvenir de chaleureuses poignées de
main, de vigoureux enthousiasme, de volon'te d’action et de cordialité simple et joviale.
Par contraste, en les voyant repartir nous
nous disions « que nous sommes vieux et
compliques nous les européens, qui avons
uñe foule de « si » et de h mais » dans la
tête et le poids de la tragédie du moijde sur
■le cœur.'».’ Voici pourquoi il est instructif
de voir que le contact avec le vieux continent, diès Iç debut de la guerre, a eu chez
. des chrétiens de tout premier plan, tels que
fîeinhold Niebuhr et son équipe de théologiens, des répercussions profondes qui nous
révèlent une Amérique que peu d’entre nous
connaissent encore. Voici une déclaration
que. ces chrétiens ont faite au mois de janvier
de cette année ;
(< 1) Nous vivons dans une crise, plus vaste et plus profonde de ce que personne d’entre- nous aurait imaginé. Dans la politique
et dans l’économie elle provient de la difficulté que rencontre la technique moderne
à réaliser une justice tolérable dans la na-.
tion et. entre les nations. Dans l’époque qui
a précédé les deux guerres mondiales les
, progrès techniques étaient co,nsidérés comme une garantie de fraternité toujours croissante parmi les hommes. Le christianisme
paraissait dépasse par l’optimisme de l’époque. Nous comprenons maintenant que l’his^toire est plus tragique et ses progrès plus ambigus que ne le pensaient même les chrétiens.
(( Nous voyons à nouveau l’importance et
. la profondeur de la foi ohrétienne qui n’a jamais pioclamé que la société humaine puis■^e espérer dans une rédemption facile, mais
seulement que la puissance et la miséricorde de Dieu auraient enfin accompli les efforts humains qui, par eux-mêmes sont toujours incomplets et partiellement opposés à
la volonté divine. ’
« Nous croyons que les chrétiens doivent
se mettre à la tâche dans un esprit d’humilité et avec la conscience chrétienne des limitations de la bonté humaine, avec patience et en se rendant compte d’une manière
ch-etienne de la marche tortueuse et décevante de l'histoire humaine. Avec sérénité
dans 1 insécurité, telle que la foi seule dans
le but final peut donner. Avec un sens de
j'esponsabilite sociale au milieu des complications de prétentions en conflit, te! que le
sentiment de l’obéissance à la volonté de
Dieu sur la terre peut donner.
«2) Nous croyons que, après avoir surmonte' la crise de l'irresponsabilité qui la portait à s’isoler, notre nation doit résister aujourd’hui à la tentation qui vient de sa puissance prédominante dans la communauté internationale. Nous ne prétendons pas avoir
une solution chrétienne et simple pour chaque problème, mais nous croyons que dans
la foi chrétienne il y a une source de visions
profondes concernant les conditions nécessaires à leur solution, qui devient plus facile
si on la cherche avec courage et humilité.
" 3) Nous croyons que les passions qui
accompagnent la guerre et le désir de vengeance sur un ennemi terrible, mais vaincu,
menacent à chaque instant de rendre la confusion sociale, économique morale encore plus grande de ce qu’elle est déjà. Nous
n’avons jamais cru que la doctrine chrétienne du pardon dût être interprétée comme
I exclusion de la punition, mais le pardon
chrétien empêchera aux hommes et peut
empêcher aux nations de nier leur propre
culpabilité et d’oublier la majesté du Sei.gneur sous le jugement final duquel tous nos
jugements retombent. Dans cet esprit il est
possible pour des chrétiens de comprendre
les nombreuses nuances de la responsabilité
individuelle pour les maux du fascisme parmi les peuples des nations ennemies.
(( 4) Nous devons envisager des problèmes intérieurs de justice sociale aussi graves que les problèmes internationaux. Nous
croyons qu’il est notre devoir de trouver une
solution démocratique du problème du chaumage; dans un système technique suscepti
ble de produire plus de richesse qu’aucun
autre dans l’histoire, nous devons trouver le
moyen de prévenir l’insécurité et la pauvre-|
té. Qes problèmes doivent être attaqués dans
une disposition d’esprit où le sens de la responsabilité chrétienne soit capable de vaincre l’obstacle des dogmes du passé et de la
loyauté politique envers les mots d’ordre des
partis.
.« 5) Nous croyons qu ’un ordre mondial sta- '
ble a besoin de quelque chose de plus que
la paix inconfortable actuelle, et il est bien
possible qu’il exige des formes constitutionnelles qui aillent plus loin que la Charte des
Nations Unies. Mais nous comprenons aussi la difficulté d'établir un système de constitution qiri diminue la souveraineté des grandes puissances tout en assurant la participation de toutes les nations. Le contrôle de la
bombe atomique s’impose, mais la cemralisation de l'autorité mondiale . contient une
menace de tyrannie- mondiale, surtout si cette autorité est comprise uniquement comme exerçant la police mondiale.
(( 6) Nous croyons que la fraternité universelle qui surgit dans ,l’église ohrétienne
est un élément d’èspoir dans la situation internationale. Nous ne pensons pas à ce mouvement surtout comme à un moyen de résoudre immédiatement les problèmes politiques, mais comme à un, dernier ressort pour
créer un rapport plus réel entre l’évangile
et les problèmes spirituels de nôtre époque,
pour que la proclamation de l’évangile et son
incarnation dans la vie de l’église puisse
amener les hommes sous le jugement du
Christ, ce qui leur permettrait ‘dè Wre raisonnablement et sereinement dans l’insécurité de notre epoque. La fraternité universelle
entre les egüses implique des activités qui
traversent les frontières nationales et contient des promesses pour toutes les autres
relations internationales. C’est pourquoi nous
nous proposons de faire tout ce qui dépend
de nous pour appuyer le mouvement œcuménique. surtout en portant à la connaissance des chrétiens d’Amérique la vie et lès difficultés des autres églises.
<( 71 Nous croyons que notre compréhension de l’évangile de Jésus-Christ doit être
approfondie si la foi chrétienne doit devenir
la dessource d’une génération destinée à vivre dans une époque incertaine, à entreprendre de grandes tâches et à saisir de grandes
occasions. Parmi ces tâches il y en a qui
tont exposées à l’insuccès et à la déception
pour lesquels l’interprétation sentimentale et
mondaine de la foi olire^ienne ne nous ont
pas préparés. L’équilibre mental nécessaire
à l’accompli.ssement de notre devoir doit naître d’une foi inébranlable, par la grâce, dans
l’amour de Dieu, quel que puisse être notre
sort dans Fhistoire » (1). *
Après cette lecture ne devons-nous pas
nous dire que notre impression sur nos amis
d’outre Atlantique était -»'du moins incomplète ! ? E. R.
(Il Traduction abrégée de Christimity and Crisis. N. 23 du 7 ianvier 1946.
I 11. V.
Gruppo Valli
Il Pastore A. GTRARDET.
cappellano della jgioventn della Chiesa Nazionale del Cantone di Vaud, che ha visitato
nelle scorse settimane le nostre
Unioni, svegliando ovunque le
sopite energie inorali c spirituali
ed entusiasmando la gioventù valdese per Cristo e per la Chiesa,
parlerà sulla Gioventù Valde~
se delle Valli
a Radio Sottii», doneolu 31 (orreoti
alle ore 19,40 (ora il,)
Il Capo Grappo
2
-i')*
4
, . • --.Tt-.r'
L’EÓÓ DEtLE VALir VALDESI
.4/
'9Xk
^i'
ifv
C’- ■
Lb “ fe^te di canto „
Come per ogni cosa in generale, anche per
la festa delle Corali, quest’anno spira un’altr’aria ,l’aria della grande libertà, ohe aneliamo conservare.
Infatti, dopo^una non lunga parentesi, in
questo prossimo maggio, a Dio p., avremo i
convegni delle Corali,’e, fatto notevole, le
masse potranno nuovamente sbizzarrirsi cantando tanto in italiano quanto in francese, fatto gradito ai molti, come in passato.
I prossimi ‘convegni saranno dunque i ben
tornati, ma sarà col pensiero rivolto a ohi
ha sofferto a motivo della guerra, che dovremo radunarci in chiesa, ed il balsamo che i
nostri inni recheranno a tutti, siano allora
particolarmente benefici grazie alle nostre
voci unite.
I nostri inni ; quale forza promana da essi’
Ordinariamente, siamo inclini a guastarne la
musica, senza dare soverchio rilievo ai versi; eppure la possanza che la^muslca racchiude in sè per moltissimi cantici, le proviene
precisamente dalle parole, ora esprimenti
sentimenti profondi di pietà, ora di ardente
fede, ora di sublime amore, ora di vigorosa
serena forza, in breve veri e propri sermoni
m musica, che le nostre Corali dovranno accuratamente preparare ed accuratamente eseguire. singolarmente e riunite.
E’ ben vero che il cumulo di lavoro che
le Corali devono affrontare nella stagione invernale, or per questa or per quella occasione non è indifférente.
Ma noi confidiamo ugualmente nella seria preparazione degEinni indicati dalla
Commissione del canto Sacro, che prima di
proporli, ha ponderato la situazione in generale. e la prova dell’aver dosato giusto, l’avremo alla (( festa di canto » quando s'
potrà considerare l’esito che daranno le ese- crzioni della massa. Golp.
Ne uccide“(di. fi^iu
’ lingue che làmpada
La vampa del mitra, il barbaglio dell’oro ì
due potwze che accecano, che nascono dalla
violenza corporea e dalla corruzione.
Ce n’è una terza« che nasce dalla disone>iStà: non meno pericolosa, -non meno miciT
diale, anzi ; subdola com’è^ la potenza della
lingua, ne uccide più che ' la spada. Il savi^
antico sottolinea questa potenza nei suoi due
versi: «Morte e vita sono in potere della
lingua (Prov. 18; 21)., •
Anche qui è di moda rivoltare il pastrano :
si diceva una volta che la parola fu data all’uomo per manifestare H suo pensiero. Oggi
si adopera la parola essenzialmente per nascondere il proprio pensiero.
E quest’uso, grazie a quel dono dell’adattamento che Iddio ci ha largito, per la nostra felicità, in così abbondante misura, e in
virtù della ricchezza dell’intelligenza e del
vocabolario umano, lo si può classificare in
diversi modi.
Per esemplo, fino a quando si hanno 10 o
12 anni, il cavarsela con una bugia, magari
Jasciando nella peste un compagno, viene definito dal corruccjato genitore o dall’arcigno
pedagogo « mentire ».
Più avanti si comincia a sentire designare
dai grandi come «ragazzi svegli» quelli che
agiscono come agivano i piccoli bugiardi.
Andando ancora avanti, nel commercio si
parla di accortezza, di furberia ; nell’industria... ci si industria.
E si arriva cosi pian piano, alla maturità
della vita e alla vita politica, in cui con qualche « populus vult decipi », con qualche carnevalesca vestizione di lupi con pelli d’agnello, con qualche « necessità fa legge » ed
altri simili spiritose citazioni di detti popolari si raggiunge l’abilità o magari la saviezza.
Già, perchè questo è un gioco da grandi
e allora la menzogna si chiama saviezza come il sillabare diventa dialettica.
Per il mondo può anche andar bene : qua^
l’è la sua etica se non il tornaconto?
Ma per il cristiano confondere croce e moschetto sotto specie di sacrificio (v. la citazione da «Viva l’Italia » del 28-2-44 e il rilievo del nostro Moderatorè ne «La Luce»,
n. 12 - Dicembre 45) o vedere nelle parole
del Maestro « Non son venuto a portare la
pace ma la guerra » un invito a mandate i
malfattori al patibolo (come Julien Benda in
G. L. - 16-12-45) vuol dire dimenticare che
per secoli il cristianesimo primitivo annunciò il suo messaggio e proclamò la sua politica, senza mandare nè un eretico sul rogo,
nè un avversario alla forca, ma solo andando incontro al martirio. In altri termini vuol
dire perdere la fede. Anche qui due vie ; aut
aut. G. A. C
,ill)fscadiTorfePellice.
■ ■w.. • • 'i ■' 4*'
^ttera^ aperta aìl’Egregio sig. Tancredi Be-Coll ^
X*’ Torino, ' , ■ „jsp.
'Oggi, sul giornale La Nuova Stampa ho letto,
con vero rammarico, ohe Lei è Stato frodato della somma di un milione e mezzo da un Tizio che
ha perduto tale somma alla Bisca di San RemoCreda pure. Egregio sig. De-€óll, che al_di Lei
riguardo ne sono veramente oompstato perchè Lei
è un probo e tenace lavoratt^ che, attraverso
tutta una vita di lavoro, ha s^uto crearsi la posizione che le compete e quindi, essere, cosi, vittima di ladri, è una marcata ingiustizia del destino. Poi, in questa triste circostanza, Le faccio
sapere che io appartengo al Concistoro della Chiesa Valdese di Torre Pellice (siamo in dieci persone) e siccome, qui a Torre Pellice, si sta inaugurando una Bisca, noi del Concistoro, abbiamo a debito fatto ricorso a S.E. il Prefet
to tii 'Torino, nonché a S.E. il Presidente del
Consiglio' On. De Gasperi ed a S.E. il Ministro
dell’Interno On. Romita, affinchè in mezzo alla
popolazione Valdese venisse evitata l’apertura di
questa casa di vizio. Venne poi spedito anche a
S.E. On. Romita un lungo telegramma (con spesa non indifferente) ribadendo la nostra richiesta
. di non permettere l’apertura di questa Bisca; ma,
per ora, sènza risultato, perchè già sì stanno facendo i lavori per tale apertura.
Anche la Chiesa Cattolica deve avere fatto simile passo affinchè non venga concesso tale permesso.
Si può. arguire che, per chi è ladro, non c’è
bisogno della Bisca per invitarlo a rutene, Certamente ;4ma siccome ci sono già tante tentazioni
al mondo per indurre gli uomini al peccato, non
è il caso di lasciarne progredire delle altre.
E poi, per noi Valdesi, ohe cerchiamo per
quanto ci è possibile d’indurre le persone a rispettare la moralità, riteniamo un’onta l’avere in
seno alla Comunità un Casinò da giuoco.
Ve ne sono già troppi in giro, di questi Ca.sinò,
e se si pensasse di aprire delle Bische in luoghi
solitari (come per esempio a Portofino vetta ove
già esiste) -sarebbe tanto di guadagnato per evitare che, con l’esempio, la tentazione possa influire sui deboli e sugli immorali.
Voglia gradire, Egregio sig, De-Coll, i miei distinti saluti. Ferdinando Bounous.
CiONO VALDESE
Mercoledì 20 corrente abbiamo avuto la graditissima visita del pastore sig. Girardet, il quale
ha rivolto un vivo messaggio ai numerosi giovani
che riempivano il nostro Tempio. Mentre diciamo
al pastore Girardet il nostro «grazie» sincero, ci
auguriamo che quanto egli ci te detto porti frutto
benedetto nelle nostre Unioni e nella nostra Chiesa tutta alla gloria di Dio.
— Giovedì 21 corrente, nel corso della nostra
riunione quartierale di Serre Malan, è stata presentata al Battesimo la bambina Malan Franca di
Giovanni e Anna. Il Signore benedica la bambina
ed i suoi genitori, dando loro di adempiere fedelmente le promesse fatte. e. a.
Bobbi«» Bolli«:«
La visita del pastore Girardet e del dott- Serafino, ehe hanno parlato alla massa compatta dei
nostri giovani, ha lasciato una profonda e benefica impressione. La Comunità esprime loro la sua
viva riconoscenza.
— Il culto del 17 corrente è stato presieduto
dal Vice-Moderatore Nisbet, al quale'rinnoviamo
i nostri ringraziamenti, ^
— II 12 corrente è deceduta, in età di 87 anni,
Giuditta Michelin, del Laus. Ai congiunti, la nostra simpatia.
— Il 23 corrente, abbiamo unito in matrimo
nio Enrico Pons e Lena Davit. Agli sposi, che si
stabiliscono a Bricherasio, vivissimi auguri nel
Signore. R,
ma S. Ci4
»’vanni
Il 20 marzo, con largo concorso dì parenti, amici e conoscenti, è stato celebrato il funerale di
Gustavo Peyrot fu Massimo, deceduto dopo breve
ma violenta malattia, all’età di 10 anni, ai Monnet. Sulla sua famìglia cosi dolorosamente provata da questo nuovo lutto, invochiamo le consolazioni divine.
B«w«»a>i|?lani^lia
La nostra parrocchia è molto riconoscente al pastore svìzzero sig. A. Girardet, per la visita così
apprezzata ch’egli ha fatto alla nostra comunità
sabato 16 marzo.
Malgrado le strade molto poco praticabili, non
ha esitato ad accettare il nostro invito fuori programma di salire a Maniglia e rivolgere il suo
messaggio vivente a un numeroso pubblico che
era accorso nel tempio.
La sera, la Sala delle attività conteneva a mala
pena i giovani delle Unioni di Maniglia e Perrero, una buona rappresentanza dell’Unione dei
Chiolti, nonché alcuni non più giovani che non
hanno certo provato rincrescimento di essere accorsi per ascoltarè la parola rivolta dal pastore
Girardet ai giovani.
Non facciamo commenti ; diciamo sol^ che il
tempo è passato troppo presto e tutti avrebbero
volentieri ascoltato ancora a lungo ohi parlava
senza stancarsi.
Vada il nostro caloroso ringraziamento al pastore Girardet : e a noi tocca ora rivivere nel nostro spirito e nella nostra vita il suo messaggio
cosi convincente!
— Il 13 marzo abbiamo accompagnato all’estremo riposo le spoglie mortali di Barai Enrico, deceduto a! Quins di Maniglia, all’età di 89 anni.
La sua forte costituzione ha fatto si che egli abbia potuto fino alia fine conservare 11 suo vigore,
la lucidità di mente e la serenità dello spìrito. Da
alcuni anni non poteva più frequentare i culti,
ma la Parola di Dio lo ha confortato e guidato
continuamente. Malgrado l’eccezionale nevicata
che_ in detta’ località ha superato i due metri, i
suoi funerali sono stati una vera testimonianza in
onore del caro vegliardo e una prova di solidarietà con la famiglia in Itftto, ,■ .%
—' Il 15 dello stesso mese un, lungo corteo accompagnava nel cimitero di S. Martino i resti moli
tali di Poot Alberto di Federico, deceduto all’Ospedale di Pomasetto in seguito a crudele malattia,
all’età di 41 anno.
Era un giovane stimato da tutti,. Era stato per
parecchi anni vìce-prgsidente deirUnione Giovanile di Ferrerò, La sua dipartenza lascia un grande vuoto nella sua famiglia e nella chiesa. Ai
genitori, alla moglie, al piccolo Valdo, alla sorella ed a tutti i parenti, è assicurata la più viva
simpatia in questa grande prova.
Il Signore faccia scendere le Sue consolazioni
sopra tutti gli afflitti ! - '
E’ tornato in questi giorni dai campi di
concentramento deU’Asia Pascal Armando, del
Lorenzo, assente da più di sette anni da casa. 1
nostri rallegramenti ed il nostro affettuoso saluto.
— La Colletta di Rinunzia ha raggiunto la rallegrante somma di L. 25.000.
Baarca*«Ba
Al culto nel tempio della domenica.. 24 febbraio è stata presentata al Santo Battesimo
la piccola Chamhon Maria Leontina di Aldo
e di Viotti Virginia, delle' Grange di'Inverso Pina,sca. La benedica il Signore e l’accompagni con la sua grazia durante tutta la
.sua vita. ,
Nella ricorrenza del primo anniversario della tragica .morte dei nostri giovani
fratelli Gino e Ugo Genre e Dino Balmas,
essi sono stati ricordati al culto serale di
giovedì 7 corrente al Presbiterio, nonché alle
. cerimonie commemorative che hanno avuto
luògo domenica 10 corrente a, Pinerolo e a
San Germano. ^ ,•
Rinnoviamo alle famiglie che con l’affettuoso ricordo hanno altresì rinnovato il dolore della perdita dei loro cari, la nostra profonda simpatia, augurando loro di trovare
adeguato conforto nelle consolanti promesse
del Signore.
E«iao
11 2 marzo, dopo lunghe sofferenze, «è deceduta
a -S. Bartolomeo, nel suo 70" anno, Bertalot Cristina Margherita nata Constantin. Affetta, da sordità da molti anni, essa solo raramente poteva
partecipare al culto, ma dimostrava ugualmente il
suo amore per la nostra chiesa ornandola, settimana dopo settimana, con fiori freschi coltivati
da lei stessa con amore.
— Il 14 marzo è mancata Improvvisamente ai
suoi cari, ai Gayots, Bonjour Margherita ved- Forneron, di anni 70.
Fu trovata nella sua Bibbia di famiglia una lettera indirizzata al Pastore, nella quale l’Estinta
affermava la sua fede nella risurrezione dei morti
e sceglieva. lei stessa, i passi biblici da leggere il
giorno dei suoi funerali.
11 18 marzo, a pochi passi da casa sua, decedeva istantaneamente in seguito a grave caduta,
Paschetto Silvio, della Ricorda, di anni 48. Egli
era infermo fin dalla nascita e Dio gli ha risparmiato le sofferenze richiamandolo improvvisamente da questo mondo.
Agli afflitti la nostra simpatia cristiana.
7 marzo. Un lungo corteo, malgirado l’abbondante caduta di neve, accompagnò al campo del
riposo le spoglie mortali di Rivoira Rosa vedova
Salvageot, di anni 82, deceduta dopo breve malattia, Benché attempata, occupava ancora un posto importante in seno alla sua famiglia, presso
il nipotino che conviveva con lei, e per la figlia
della cui vedovanza sapeva accogliere le lacrime
nel suo cuore. La chiesa commossa, espresse agli
afflitti la-propria simpatia,
— 9 marzo. Nelle strade la neve si misura a
metri, ma nel tempio infiorato risplende una luce
primaverile. Jòinanzi al pulpito, circondati da un
folto gruppo^ di parenti ed amici, sono gli sposi : Morel Lillia e Giuseppe Romeo, per invocare la divina benedizione sulla loro unione.
Ma prima della cerimonia nuziale, ne ha luogo
un'altra ancora più importante. Giuseppe Romeo.
che dopo aver soggiornato' come partigiano a Rorà
ha seguito un corso di istrurione religiosa, viene
solennemente ammesso alla Chiesa Valdese, quindi, in un’atmosfera di profonda commozione, egli
scambia 1e sacre promesse con la giovanetta vestita di bianco che siede al suo fianco.
- Nei pomeriggio dello stesso giorno ebbe
luogo l’accompagnamento funebre di Tourn Boncœur Levi, di anni 67. Da qualche tempo le sue
fattezze si andavano profondamente alterando per
la malattia che lo consumava. Eravamo preparati al pensiero della sua dipartenza, ma non per
questo essa mancò di farcì una pena profonda.
«Se tu fossi stato qui...», diceva Marta a Gesù
in un giorno di lutto, e noi realizziamo sempre
più il bisogno che abbiamo della presenza dei ^
Signore in tutte le nostre prove... L’auguriamo
con tutto il cuore ai nostri fratelli che sono nel
lutto.
— Ringraziamo sentitamente il pastore Luigi
Micol, il quale ha presieduto i culti del 3 e del
10 marzo per sostituire il Pastore impegnato altrove.
« * •
A Rorà la Sezione Combattenti, che già.,_ ha
compiuto utili lavori a beneficio della popolazione
così duramente colpita dalla guerra, sta promuovendo la costruzione d’una Casa del Combattente,
in cui sarà organizzata una séuola artigiana di tessitura ed una segheria, la quale s’impone come
indispensabile per la lavorazione del legname da
adibirsi alla ricostruzione delle 60 cáse bruciate
durante l’oppressione tedesca. Tutta quest’opera
così utile e benefica, che la coraggiosa popolazione ha iniziato coi propri mezzi, ha assoluto bisogno deH’aiuto di generosi sostenitori perchè possa compiersi. Chi intende contribuirvi può senz’altro rivolgersi a quella Sezione Combattenti o
al suo presidente doti. Roberto Meynet (via
20 Settembre, 3 - Torre Pellice). E’ Interessante
l’accordo preso in merito, per cui, quando l’ente
costruttore cesserà di funzionare, il Concistoro
Vqldese di Rorà nç avrà un largo e sicuro beneficio.
¥aa
Balli«:«
‘f,i mo su questo nuovo, focolare le benedizioni o©-’'
lesti.“ ' ■'>
~ richiamata dal Signore la signorina
Eltsa Gay,' all’età di 83 anni. Iddio mandi il Suo
spintò.,.fii consolazione sqlla famiglia afflitta.
Sabato 30 corrente, alle ore 20.30 precise, avrà
luogo nell Aula Magna una serata a favore del
Collegio. Alcuni aluniij. ed ex alunni reciteranno
una fine e spiritosa coitrtuedia. Tutti sono cordlal- .
mente invitati. Dato il licitato numero di posti
si prega di prenotarsi presa® le Librerie Hugon,
Claiidiana. Bottega della Cai^
Un culto veramente eccezionale per nostra
comunità è stato quello di domenica ma^na 47
tparzo, eccezionale dal punto di vista deglf-sintervenuti che. gremivano il tempio, e sopratuttO eccezionale per le profonde indimenticabili impressioni ricevute. '
Presentato dal prof. Ernesto Tron, di Massello, il pastore svizzero A. Girardet ha rivolto alla
assemblea parole di saluto a nome dei suoi compatrioti e sopratutto a nome dei fratelli de 1’« Eglise Nationale du Cantón de Vaud», esprimendo la sua gioia di poterci visitare e di esternare
i sentimenti di fratellanza ohe ci uniscono in
Cristo.
il .culto si svolge in seguito, in una atmosfera
piena di emozione e di alta spiritualità; il messaggio che il pastore Girardet svolge ispirandosi
alle parole di Giosuè ; dChoisissez aujourd'hui
qui vouS’wuléz servir»^ è un messaggio forte,
vibrante di fede e di amore e di consacrazione, è
un. appello pressante alla vita cristiana.
Al termine del culto il Pastore esprime a nome
dei presenti iutta la riconoscenza che essi sentono per il pastore ©irardet, ed ancora per tutti
i fratelli della Svìzzera per quanto tenne fatto e
fanno per, noi.
— Il 19 febbraio ha avuto luogo, aì Ciai, il
funerale della sorella Peyronel Maddalena vedova
Clot. deceduta all’età dì 86 anni. Alla famiglia
provata quasi contemporaneamente da altro lut-’
to, esprimiamo la nostra simpatìa cristiana.
Pro Valli
CERCANSI URGENTEMENTE due famiglie vaidesi disposte a recarsi a Catania e nei pressi di
Catania. Chiedere informazioni, anche telefonicamente, al. Pastore di Rorà.
1 L I B R
E’ stato celebrato il matrimonio del sig. Eflsio
Atzei e della sig.na Armando Gardiol. Invochia
La situation de l'EgLise et sa mission présente,
par Emil Brunner — Editions Labor - Genève.
Il teologo d| Zurigo analizza i deficit della chiesa : diminuzione del numero dei suoi membri,
affievoiimento della pietà cristiana e dell’interesse ecclesiastico, scarsa conoscenza della Scrittura. Le cause di questi deficit sono da ricercare
nella decadenra dell’essenza stessa della chiesa,
nella sua maicata «assimilazione» delle trasformazioni sociali prodotte dalla rivoluzione tecnica
. ed economica dei tempi moderni. Altre forze spirituali hanno freso il suo posi®. Occorre che la
chiesa si preoccupi’ del reclutamento e della preparazione scientifica e pratica dei pastori, che si
serva su vastissima scala della collaborazione dei
« laici », che terni ad essere dinamicamente missionaria.
Diagnosi acuta delia situazione attuale della
chiesa, che d^ aggiornarsi per essere in grado
di svolgere iaf sua missione nel mondo.
Havlènic, Cmifi imalion, Sainle-Ccne, par CH
I)i UANI)-P.U.U)T. - Editions Labor - Ge
liève.' — B ir. 75 siiisses.
Non tuttì I ineinbii delle ijoslre Comunità
haiiiu) noiojii precise su questi tre liu dellii. Cliie.su. Non poche coiitusioui e forse- anche qualche superstizione .si alimentano ancora specialiiieiite in rolazioiie al liattesinio
e alla Santa Cena. Tanto più opportuna ci
aptiare perciò la pul)hlicazione di qiie.sto lìlii'o elle ne espone l’origino storica, il sigtiificato ed il valore. Il libro non si rivolge ai
teologi ma ai catecumeni e ai loro genitori.
Ila scopo informativo ed educativo e vorremmo vederlo lai’gamontp diffuso nelle nostre parrocchie.
Il Duraud-Pallot ha pubblicato in opuscolo (fr. (1,75) un estratto del suo libro: La
('onp.r7nation, lettre à un catéchuinène. Tradotto, ropuscido potrebbe essere utilmente
itistribiiito adotti i nostri giovani.
----------------^......................... .
Ai.Ìerto Ricca : Direttore
Aulo^i¿lzio^e N. P 3.i6 dell’A.P.B.
Lino Tii'o Asti Grafiche - Torre Peli.ice
!.a famiglia e >i parenti •delta compianta
MARIA MÂUN0T Data GOMBA
ringraziano tatt^ 1« gentili persone che in vario modo
vollero lestimoà'art la loro simpatia prima e dopo la
luttuosa circosla iz(j. In particolare : il dottor Gardiol per
te assidue cure. i| pastore sig. Rivoira e la signora vedova Buffa per l'Lssistenza - spirituale alla degente, la signorina Richetli i. e la cugina Irma ved. Beux per il
buon aiuto prêtait
Luserna SaUiGpvann! (al Bras). 14 marzo 1946.
I.e famipdie
ti hanno loro
dello malaitia
I imi
. lEyMONAT ringraziano commnssef 'qnunistrato simpatia ed affetto in, occasione
dilla dipartenza del loro dUetto
I lo V A N N I
deceduto al Tejneid di Viltar PeUke, il 14 marzo, nel
suo 66" anno di età.
La famiglia MAÈRO, di Pralarossa, profondamente addolorata per idi Immafara e tragica dipartenza, In seguito a disgrazli sii lavoro, del suo caro
GINO
sentitamente ringraiia tatti colora che si sono edoperati nella luttuosa cucostanza e che con fiori, scritti e
parole di incoraggjamenfn hanno manifestato la realti
della loro simpatia.