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settimanale della
Si-fu'-' ' a
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Kill augurio cristiano
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"Diletto, io faccio voti che
tu prosperi in ogni cosa e
siii sano, come' prospera
l'anima tua,,. (3 Giov. 1: 2)
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Procacciate pace con tutti e la aantificc^ione
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senza la quale nessuno vedrà il Signore.
€ Kp. Ebrei 12 : 14 »
u -a...
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CHIESA VALDESE
Auguri sinceri. O seuvplicememe convenzionali; auguri banali
di sopra della comune malerialitTdel mon
ddlTTs" cristiuna della vita presente e
pubbli^ ^ botteghe, nei ritrovi
teÌZ'u^ -^r è stata Ut frase universalmen
te pnmunziata: ¡.(Tanti auguH per Vanno nuovos).
¿nif^T'rlT'": impreèisa e talvolta vuota di si
capeva quello che voleva augurare
qua^ scriveva: Diìeun. io faccio voti che tu prosperi in oj^cola
e »tu sano, come prospera ranima tua. ^
' i i9'-' '"i
nmteriale. Per quanto la
norma cH cristiano debba sempre essere questa- Cercate prima S
M?'L!-e Ì,?SÌ f sono
m necessita delVesistenza terrena e un dono di Colui al quale dob.
«oZ*:?-sj:ì..'' "■»«
«V,.V° dfbhT.^ rrn^lden«, ,,^ esdud.,
ll TviT l. "Zi 1°^ P““'« «l*e e.0. d.ll. bt.
s/ ri, "ztiS“z '“■ '"“r •’ "«
néU’attucdelQ^^^i^;^^
tZ^^JZJ*'Ìd!l^ fitempo, per comprendere quanto sia necessario
nngr^iare Iddio d i percola conservata così a lungo,
rarc^mi^-^^' « so//errnam> raramente a benedire Iddio e
‘/««ienno. avendo conosciuto attraverso
conuZhTt'%^^’'\ dire
c n il Sàlnusta : E s ato un bene per me Tessere afflitto on.Tio imparassi i tuoi statuti. - , uni IO impa
^ '' riSno/m un dono di Dio, non un possesso definitimente nostro non un bene di cui possiamo disporre a nostro piaoii,
rilento, tuffandoci u quell atmosfera dove la fede e l’operosità cristiam yengorw rnent. In certi casi la salute è soltanto più strumeno aivrigiustizia, di egoismo e di aperta negazione di Dio.
Nel qu^ro della vita cristiana, dove tutto dipende da Dio e
dove tutto deve essere riferito a Dio l’augurio apostolico ha la sua
pieno ragion d esserif j Io faccio voti che tu stii sano.
^A
)‘.n\
Va
il
fé. J„7, A’ -------M!,vviuu2wne o nei
sTrdeTl' r prosperità terrena sui sempre un
sega della divina benedizione Molti di,hh; . ll ^ .
espressi F’ yy,f>„u ; j ó ” “ dubbi potrebbero venire
inquadrare Vaugurìo dell’apostolo entro i limi
tt della sua fraterna e cristiana amicizia con il diletto Gaio e
Come prospera ianima tua! Questo è un augurio più uuijj
dulia C ostatazione che Vanima di Gaio prospera, Vaa,i f o estratto a fqrmulare l’augurio che anche la sua vita e la sua
saiutB uomano a prosperare.
La prova della ,prosperità spirituale di Gaio è indicata dalle -egiM j^ole doli ùiiostolo: dei fratellli hanno reso testimonianza
slr ' •" ™
,iil *“ fi r““ i <*« io ¡oro «mima prospera nella ve
p ò,Z,1tlZl’dVpriperare come
prospera l anima lort , non si corre il rischio di augurare loro una e
sis mza mis^a e ^boiata, tanto la loro anima è anemica, povera
del mondo ,chiusa ai raggi del
-giiKc;zt.e; ^ Spirilo di Dio?
‘JfO mm.é* ìAxi^l^ 7’*^..«..—* __ 7. ^
,-iA ¡/.I. „7------------ , wr.r...<.,ou luanuizm con il diletto G
che yh non credette neppure necessario esprimere
voti olle tu V»rn«r»#»ri rxncni -T
dire
, W ---- -- ----- /*
voti ohe tu prosperi in ogni cosa... ma
(imor di Dio. con amor fraterno!
con onestà, con dignità
Io fa celio
con
E che tu sili sano^
.¡01sarrK'r;:;' zr ttr.
J / . nello (Spirilo di Lfio?
Fur considerando come ideale l’augurio apostolico, forse noi lo
dobbiarno in tutta umiltà modificare e dire a tutti i iLori W
Sia per te quest anno non un anno di sterilità r. à' • •
ma anm, di prcfrcsso. imZrcZZZZrt^T-^T’
no di tutta la tua vita; un anno in cui Gristo ti don' t- .
ooro li ,0„.o *, „„4; Z V JZeIuZ TÌ
stesso in offerta e sacrificio a Dio. ^ ^ ^
Ermanno Rostan
E’ tèmpo, dunque, che impariamo a valutare alla luce dello Spirito l’opera delle nostre mani; è essa
opera di mano d’uomo, oppure opera di mano di credente?
Opera di mano d’uomo portante
in sè il germe della corruzione, della impotenza, il suggello della carne: opera provvisoria e destinata a
perire.
Opera di mano del credente, cioè
opera portante in sè la promessa
della redenzione, la potenza ed il
suggello dello Spirito; opera della
fede, eterna in Cristo. Senza di me
non potete fare nulla, dice il Signore. Nulla. i.
Perciò noi non caleremo più in
mare la rete se Tu non de lo dirai.
Quante volte abbiamo lavorato e
faticato invano; anche tutta la notte e non abbiamo preso nulla! Mentre Tu, paziente e pieno d’amore,Signor nostro e Dio nostro, ci stavi
osservando dalla riva.
La vita del credente è fatta anzitutto di una posizione interiore: io
mi sono affannato a sinistra senza di
Te, fiducioso nell’opera delle mie
mani, e ne sono tornato vuoto.
fjp.
Ma Tu cosi m’incoraggi; «getta
la tua rete dal lato_de«tro iuavr
li pwf p.
Te,I per fede nell« Tt» pwtién««,' t4eomincerò tosto lo stesso lavoro a
destra, come Tu vuoi, ed avrò una
rete cosi carica da non poterla trarre a riva.
Benedetta è l’opera delle nostre
mani messe al servizio del Cristo.
, .A®, ® riuscita, sta
bilità, fermezza.
II credente è un uomo clic dovrebbe avere acutamente in sè il senso della provvisorietà dì tutte le cose umane.
Egli infatti, ci dice la Scrittura,
iè colui che confessa di essere straniero e pellegrino in questo mondo;
ft colui che sta aspettando nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la
ustizia; egli è quel servitore leaed avvexluto che attende l’arrivo
lei suo Signore; ^li è colui che veilia alla porta dèlia camera delle
|ozze, avendo preso seco ddi’olio
iella propria lampada; colui che
eia al compimento della sua speanza di redenzione in Cristo.
Attesa, vigilanza, speranza sono
osizioni non definitive, ma provborie: un giorno l’attesa sarà esauita, la vigilanza cesserà, la sperani diventerà realtà gloriosa.
Quando saremo nei luoghi celesti,
fcii Cristo.
pìoWiÌoìTìta
Ea Legge, la Promessa; l’Avvento Ed anche r.er-.IA ' • ■ •
<lel Cristo- In r'rr.n«.. i„ DJ_. I, , P s ^ piovvisoria ni sono mezzi ...• _
9
La Legge, la Promessa; l’Avvento
* Cristo; la Croce; la Risurrezione; la Grazia data ai gentili; il dono dello Spirito Santo, sono le pietre migliari di questo continuo andare attraverso i secoli; le vette di
una glandiosa catena dì avvenimenti, preparati ed adempiuti da Dio
stesso. Il cammino, pertanto non è
finito; la Bibbia ci dice che le cose
muteranno ancora: la Chiesa, sposa
di Cristo, attende la realizzazione
della sua beata speranza, che è il
ritorno di Gesù; il Creato anela alla manifestazione dei figlioli di Dio;
l’umanità corre verso quello che la
Scrittura chiama «il giorno del Signore».
Ma ora e il tempo della provvisortà : provvisori siamo noi, e prov
torta è l’opera delle nostre mani.
fiiÉt conduce Tumanità secondo
wo meraviglioso disegno d’amo
^el plano divino gli uomini tutti,
credenti e non credenti, sono coinvolti, stavo per dire fatalmente, ma
devo inv^e dire provvidenzialmente. Però noi credenti aspettiamo,
come Abramo, la città che ha i fondamenti e il cui architetto e fabbricatore è Iddio.
Bibbia ci rivela che, sin dal
iWa dell’uomo, l’umanità è in
•o per realizzare questo di
Transitorietà e provvisorietà della
città terrena, senza fondamento, attesa, fidente attesa della città che
ha i veri fondamenti in Dio.
Ed anche, perciò, è provvisoria
ropera delle nostre mani. Non c’era
bisogno, io penso, della guerra per
msegnarci quanto sia provvisoria,
instabile, caduca Topca delle mani delTuomo. L’ultima guerra, però. ce Tha rivelato in mi modo impressionante. Ma l’uomo dimentica
facilmente, e ricostruisce con una
rinnovata fiducia ih sè stesso, . ahimè! . e nell’opera delle sue mani.
Egli progetta nuovi sistemi sociali
e politici; organizza congressi e convegni; promuove nuove leggi; inventa nuove armi e crede ohe l’umanità potrà, grazie a tutte queste cose, migliorare e progredire. Egli
pensa cioè che potrà, un giorno o
1 altro, con le sue proprie risorse,
stabilire quaggiù qualche cosa di
duraturo.
La Bibbia, certamente, non c’insegna così.
In tutta la Scrittura, cominciando
da Abele e dai primi patriarchi;
dai profeti e dai primi martiri cristiani fino ai nostri giorni, ci^iene
rivelato che l’opera delle nostre mani è duratura in un unico caso, e
cioè: quando è opera delle mani <|ì
Dio.
ni sono mezzi per glorificare, per
estimoniare, per servire Iddio.
L opera nostra è dunque duratura
soltanto quando è il frutto della fede. Rileggiamo, a questo proposito,
il capitolo 11 delTepistoIa agli Ebrei,
la dove è detto dei patriarchi che operarono per fede, che nessi parlano
ancorai)
Considerando noi l’opera nostra
( al punto di vista della provvisorietà, troveremo molte cose da cambiare, forse, nella nostra vita, non cre<lete?
Molti nostri atteggiamenti risulterebbero così vani, così privi di significato; molti desideri così meschini; molti rancori così privi di consistenza; molti attaccamenti a certe
idee, alle cose; alle persone anche,
a volte, così ciechi.
Per cui varrebbe la pena di ricominciare da capo.
Per Te e con Te Signore, per la
lua sola gloria.
una parola di VERITÀ’
(Efesi 1
di^VITA
di LUCE
di GIUSTIZIA
di GRAZIA
di SALVEZZA
di PACE
di GIOIA
13)
15)
105)
13)
24)
Se l’ascoltate
essa vi guiderà
Se la credete
essa vi Salverà
Ma se la trascurate
essa vi giudicherà
Vale a dire quando le nostre ma
Se la leggete
'v>
(Eìlippesi 2
(Salmo 119:
(Ebrei 5
(Atti 20
(Atti 13: 26)
(Efesi 2; 17; ★
(Giovanni 15: 14)^ 0|^iii carne è com’erba e ogni
^ glof'a come il fiore delTcrha.
L’erba si secca, e il fiore rade: ma
'la parola del Signore permane in e
II cielo e la terra passeranno, ma
le tuie parole non passeranno.
' (Gesù Cristo).
essa vi illuminerà.
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terno.
(1 Piritro 1; 24),
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ficoltà della vita la Potenza di Cristo viene incontro per ailtfare le a
SVIZZERA
Cari Valdesi, cari pastori
Non 80 come mi sono potuto separare^ quest’autunno, dalla cara
Chiesa Valdese d’Italia.
Rivedo, col mio pensiero, quel
paesaggio notturno coperto di neve
sulle alture, Angrogna. Passano come visioni di tempo presente, dinnanzi a me quei sentieri ombreggiati da castagni testimoni di secolari
vicende.
Il mio spirito è con voi miei cari
Angrognini. - Ricordate? - Mentre
fuori la luna incantava le montagne bianche di neve ed i castagni
ombreggiavano, quasi a difesa, i sentieri, voi raccolti attorno al fuoco
nell’intimità familiare' al pallido
chiarore d’ima lampada, ascoltavate la spiegazione della “Bibbia.
Mi sorridono, con tanto affetto,
visi di montanari bronzati, di Pastori cordiali che mi offrivano tanta ospitalità. Si affacciano alla mìa
mente care visioni della Rocciaglia
di notte, la strada della Balziglia
gelata, mentre soffiava un terribile
vento ,le grotte storiche di *Rorà
avvolte nel chiarore delle candele,
Praly inondata e le montagne Vaidesi illuminate dai falò.
Venni tra voi apportatore dtella
Buona Novella, per fraternizzare e
confortare i fratelli d’Italia. Fui accompagnato da molte preghiere di
coloro che sapevano quale missione
mi era stata affidata. Ora ho ripreso la mia attività nella Parrocchia.
Al mio ritorno dall’Italia incominciai subito col visitare tutti i membri del mio paese. Nelle case degli
angrognini ho compreso come i cuo^si aprcHio in taiif occasioni. Nella
mia Ì'arrocchia ogni fanuglia, direi
s’interessa di
5) Tutto è destino. 6)
Dio ti aiuta.
La coscienza del pubblico è stata
colpita. «Ma ci tolgono tutte le scuse» esclamò un mio Parrocchiano.
Alcuni erano furibondi per gli argomenti scelti. Ogni anima ricevette
conforto, gioia, rivelazione del suo
proprio stato. Al Culto finale membri laici della Comunità pr(.seio i;i
parola e diedero una buona testimonianza in onore di Gesù. Il presidente dell’organizzazione operai
diede esempio come il perdono di
Cristo divenne l’unica soluzione della sua vita in un conflitto di famiglia. Un artigiano raccontò come in
un pericolo il solo valido aiuto poteva venire da Dio. Due sorelle ci
fecero comprendere come nelle dif
nime che a Lui s’affidano. Alla fine
. il pubblico ha acquistato . molti <>pascoli e libri religiosi 'alla libreria
improvvisata all’entrata del Tempio.
Parecchi s’avviarono ^ dai; Pastori,
come' del resto, facevano tutte le sere alla fine del Culto. I Pastori accoglievano tutti j>er dare, a quelle
anime assetate di Dio quell’acqua
che un giorno Gesù prewnise alla
Samaritana al pozzo «Ti darò una
acqua die non avrai più sete» ossia
l’amore di Dio. ì-^ > •
Altri gruppi si tjunirono nel prt>
sbiterio per render?-, 'grazie a Dio e
per chiedere e intefcedere per poter
continuare in awejiirè una vita che
risponda alla chiamata che Dio fece
loro nella Chiesa Crirtiana.
Certo è che almeno’per il momento molte anime hanno sentilo la
presenza di Dio in se stesse l’opera
divina che tale ]>resenza porta con
sè. ''
Sono molto lieto che anche
ri, ossia a Basilea ed a Asti^
no formati dei gruppi pfer'I^^pfere
a Dìo nella preghiera chè“q*f^m settimana di Evangelizsàuip^,'" fosse
riera di frutti spiritu.ali nelle anime
d( i miei Parroct^iglitli A queste anime generose '^^^l mio più caldo e
sentito ringraziamento.
Cari fratelli, dopo aver ricevuto
da voi tanto incoraggiamento e tanto amore sento un vivo bisogno d’associarvi a me nella preghiera giornaliera.
Saluti cordiali e la benedizione
di Dio sia con voi
Rodolfo Hardmeier
(La pubbìicazion-e di qwMo scritto,
giunto per Natale, ha domito essere
'rìtardeita. Siamo^ ■perù, lieti di leggere questo, corrlspondemu del caro
Pastore Hardmeier e lo wvitiamo ,i
prosegui re. Lo ricordiamo,., intanto,
con affetto cristiano). Eed.
Un gruppo di Par
stori delle Chiese
dell’ Uruguay
T
Da sinistra a destra
Past. Silvio Long,
Past. Giovanni Tron,
Past. Carlos T. Gattinóni (Chiesa Metodista di Montevideo), Past. W^ilfrido
Artus, incaricato
delTopera della gioventù nelle chiese
Valdesi rioplatensi
quasi ogni persona
voi moltissimo, vi dimostra tanta
simpatia, vi segue nel vostro lungo
e duro lavoro e tutti sono meravigliati della vostra vita semplice.
Di tempo in tempo viaggio nelle
diverse località della Svizzera per
raccontare la potenza dell’Evangelizzazione in Italia: racconto loro
delle Comunità ferv«iti del mezzogiorno. iLo zelo con cui vien fatta
TEvangeliMazione a Torino ha -suscitato una viva simpatia e ci ha
molto incoraggiali. Ho ricevuto, e
ricevo continuamente, molle richieste di lavoro da parte vostra, ho
EVANGELIZZAZIONE
Negli Abruzzi
questa primarern
della
Dopo aver preso contatto con la
Comunità di Caropóbasso, ho iniziato
in Novembre, un viaggio in visita, generale ai gruppi e alle chiese sparse
nella vasta Diaspora Abruzzo - Molisana.
1 primi ad essere visitati sono stati. i gruppi della lonta/na. V(die. del
Sangro, che da alcuni mesi non ave
potuto sistemare alcuni ma ora per vano più celebrato U Culto col Pastol’industria l’emigrazione è blocca- re.
tq
emigrazione
possono essere ancora sistemati
in primavera contadini assidui che
-sappiano falciare e mungere e questi, potranno essere sistemati (opportuno, dunque, prenotarsi ora pressò la Pro VtdU per quel periodo).
Ho voluto in questo tempo tenere
nella mia parrocchia una settimana
dì Evangelizzazione basata su nuovi metodi.
Attraversando le strade si vedevano manifesti scritti in lettere cubitali: « Un grande inganno viene
scoperto ». Il titolo ha fatto furore.
Centinaia deij miei Parrocchiani,
che raramente si vedevano in Chiesa, sono affluiti ai sermoni che ogni
sera si tenevano. La squadra di Evangelizzazione era composta di
cinque Pastori : quattro Pastori delle mie Valli ed un predicatore Metodista. Ogni sera la Chiesa era piena e tutti e cinque prendevamo la
parola ciascuno secondo rincarico
ricevuto. Uno presiedevi j) Culto,
l’altro faceva la preghiera, il terzo
trattava l’argomento, il quarto e il
quinto davano testimonianza appoggiando e coadiuvando il predicatore e CtBÌ a turno tutte le sere. Le
testimonianze aggiunte dai Pastori,
ogni volta alla cmiferenza pejielravano maggiormente nelle anime.
Abbiamo trattati diversi argomenti
ossia le scuse con le quali molti cristiani s’allontanano daU’Evangelo e
dalla Chiesa cioè 1) Sono già a posto.
2) Anch’io credo in qualche cosa. 3)
Morto è morto, 4) Ognuno deve andare al mercato coti la propria pelle.
Il lunedì, 8 nov. giungevo a Castel
di Saom^, ove vivono poche famiglie di (yrédenti. Gdebrammo il Culto
in casa della famiglia Di Filippo.
Il martedì 9 a Castel del Giudice,
ove i fratelli rm, aspettavano premurosi. Il Culto fu tenuto in casa del
fratello Burlone alla presenza di un
numeroso uditorio composto di credenti e di eMranei: quel Culto fu particolarmente benedetto perchè oltre,
aWarmumzio dell’Evangelo si celdirò
la 8. Cena alla quale presero parte
molti dei presenti.
Mercoledì, 10 visitai i fratelli di iBorello. Il CiAto, tenuto in cassa dei
Paluderi, ci fece sperimentare ameora una volta la potenza della presenza del Signore che si ■manifesta ovunque due o tre sema riuniti nel suo nome.
Giovedì con lo, corriera mi portavo
ad Aitino ove U fratello Mae.stro Iticola Oliva inmeme alla fns. Sig.na
Mariq. Di Paolo avevano organizzato
urna ‘riunione in comune con, i fratelli Metodisti. Quanto fu benedetto
qu.el Culto, temuto nella, semiti,icitò,
della casa di un fratello, alla, presenza- di un numeroso uditorio che, par
la prima, volta (ucoitava rannunzio
dell’E vangelo!
Qualche giorno dopo ripartivo da
Camipohasso per visitare le chiese e i
gruppi, detta zon.a delV E vangeli sta. V.
Sriclone.
Sabato 20 nov. giungevo .a Giacomo fraternamente accolto dai Srg.
Sciclone c Signora La sera parlai ai
giovani sulla responmbilità che noi
portiamo in,
nostra vita.
L’indomani, •Domenica 23, sal’ii a
Guglionesi. Culto solenne nella austerità riformata delì,a Chiesa, Il messaggio della »nuova nascita,» vibrò
nei nostri cuori. La celebrazioni' della, S. Cena chiuse d Culto. La sera, a
S. Giacomo, ove ai,cova la paróla dell’Evangelo predicata fu quella della
umtova, nascita». Anche qui il Culto
ebbe termine con Ut Comunione.
Il lunedì 22 visitammo i fratèlli di
Vaelo.
La sera giungemmo a iLentella. La
campana della nostra chiesa fece nuovamente sentire i suoi rintocchi. J
fratelli dt quella piccolo comunità
parteciparono tutti al Culto che fu
benedetto.
Il martedì 23 fummo a C'arunchio
ove la chiesa conta ormai molti anni
e ove V Evangelo ha. dato il suo sapore alla irita d,cl paese.
Proseguivo poi, solo ,il giorno dopo, mercoledì 24, per Schiavi d’Abruzzo. Durante la, giornata visitai
le famiglie e la sera tenemmo il. Culto nella Chiesa.
Il vonerdi 28, riprendevo la via del
ritorno, passcmdo p/er Pesoolanciano,
ove mi aspettavano i fratelli di qudla comunità. La cam,pana della Chiesa avvertiva cA%- «f Pastore era arrivato, e la, sera anònimo un edificante
Culto nella nostra bella Chiesetta.
Sono stati inoltie imitati i gruppi
di S. Giuliano-del Sanino e. di Gildone, nelle vicinanze di Campohasso,
(Dalla Lettera Circolare della Dia.spòra Abruzzo - Molisana).
fratello Giulio Morozzi della Chiesa
df'i Fratelli di Firenze ed il Pastore
Anselmo .Animenti della Chiesa Mctixli.sta di l’adova, per i loro messaggi ohe sono stati una testiinoniauza di fede e di Amore e oh© sono la
mani festa/ian© di Ecuimeaisimo piratico e fattivo sotto lo sguardo del Signore.
La nostra Congregazione ha preso
parte ad un Culto soleniu' avuto in
comuinione con tutte le Chiese Evangeliche della città in occasione del raduno Ecumenico di Amsterdam.
A Milano
decorosi, sono lunigì dal presentare i
vantaggi del tempio dii piazza Missori per ciò eh© si riferisce all’opera di
testimonianza cristiana eh© la nostra
chiosa è ohiamata a compiere. Per accedervi bisogna attraversare un ampio portone ed un giiand© cortile ; molto,diffic-lmeabe avremo ai noetri ou'lti’ gli uditori ocoaskmafli che, in numero notevole, entravano nel tempio
di piazza Missori; e molti si domandano, con viva apprensione, s© la nostra opera di testimonianza cristiana, vigorosamente affe'rmatasi questi
ultimi anni, non avrà ¡tía soffrirne.. E
noi siamo ottimisti a questo riguardo.
E Io siamo perchè sappiamo di poter
far© Sicuro affidamento sall’amore
dei membri della chiesa © sul vivo senso della Teeponsabilità di ciascuno per
opera del Sugnor©. E questo amore e
questo eenstj di reeponeabilità noi
chiediamo a tutti di manifestarlo! con
la frequentazione regolar© dei culti
©d invitando a prendervi parte (come già fanno non pochi fratelli con
risultati rallegranti) amici e conoscenti. Ili momento che la nostra chiesa di Milano sta per attraversare è
partioolarmento delicato ed importante, Con d’aiuto ài Dio e nella misura in cui la nostra comunità sarà
feLlelè al Signore, l’ora della prova
diiverrà l’óra ddlla ibeneclizioin© più
grande. (da. VAraldo).
A Firenze
Per tre domeniche nel mese di Ottobre abbiamo a'-uto ' -i gioia di udire il messaggio e ijigelioo presentatoci dallo Stud. Theo!. Guido Co'lucci, Desideriiamo ringraziar© questo
giovane servitore dell’Eterno per la
sua predicazione, che ha fatto del
bene a tutti.
Vogliamo ancoia ringraziare il
Cn addio doloroso.
Domenica 31 ottobre, la nostra comunità ha celebrato per l’ultima volta il culto nel tempio di piazza Missori.
E’ ooiii senso 4i profonda mestizia
che abbiamo abbandonato la nostra
chiesa di piazza Missori ove per tanti
anni, la nostra comunità si è riunita
per la celebrazione del culto, alla quale, per molti, sono legati tanti dolci
ricordi che destano nel cuore i più
profondi affetti.
Il nuovo locale di culto, fornitoci
dal Comune, è a pochi passi da piazza
Missori, in ©orso Roma 10. Era l’aula magna della università, oVa trasferita altrove. Gravemente danneggiata
dai bombardamenti durante la guerra,
è stata ora completamente restaurata.
E' un locale ampio e signorile. Abbiamo pure a disposizione un’altra
aula, attigua all’aula magna, nella
qual© possono svolgersi motte delle attività della chiesa Andhe l’alloggio
del custode è stato provveduto in locali .T.dìaice,nti alle aule per le attivitè
ccdlesi astiche.
Questi locaM ci sono stati concessi
per tre anni, nel corso dèi quali dovrà essere completata la costruzione
del nuovo tempio sul terreno, già di
proprietà dèlia Chiesa Valdese, in
via Francesco Sforza.
Certo, i locali che ci sono stati ceduti in corso Roma, sebbene ampi e
A T r i c s t c
Saluto al Moderatore del Pesco. —.
Domenica 24 ottobre te mostre due comunità sono convenute in >S,, \Silvestrro per ascoltare le commosse parole
di addio del loro 'Pastore Guglielmo
ddl -Pesco, chiamato dal Sinodo a reggere come Moderatore la Chiesa Valdese, © 'per diare il loro benven-uto al
suo successore, dott. Giorgio Girardeti.
Ventotto anni è du.mto il ministerio in Trieste del Pastore del Pesco,
ventotto aumi che sono valsi a far© di
lui un vero padre spirituale per ogni
membro ddllè su© comunità, un buon
pastore chè amava la sua greggia e
da essa era riamato con pari devozione. Questi sentimenti erano nel cuore di tutti domenica 24 durante i canti, le preghiere, le letture della, nostra liturgia, © ancora mentre la cova le parole del Salmo, 445 musicato
dal Sommani, iraggiungendo un più
alto livello emotivo durante ili sermone di commiato, nel quale, con evidente commozione, il Sig. Moderatore ricoi'dò tpiello che aveva reso efficace
e benedetta la sua opera in mezzo a
noi. Presi-ntato all'Assemblea, il Past.
Girai'det proiiiMiciò un breve messaggio di saluto e d'i consacrazione.
Nel pomeriggio i membri dell© du©
chiese -si fid'unwrono di nuovo nuinerosiaskni nella sala di via S. Lazzaro, per traecorrero qualche ora in modo più intimo co] Sig. Moderatore e
con la sua gentil© Sii.gnoTa, Gli anziani
del Presbitefio Elvetico © del Consiglio Valdese li hanno attesi a pie’
delle .scale © li hanno seguiti nella sala, dov© tutti, in piedi, h,anno cantato ri nino 9. Dopo un’elevata preghiera del fratello Cìaasano, frasi affettuose di gratitudine e di attaccamento, vibranti di sincera commozione, 'Sono state rivolte ài iSig. Moderator© e alla sua Signora dalla piccola Guzzo per la scuola Domenicale
(mentre altri due bimbi offrivanofiori ai cari partenti), dal prof. Lo-|
selli, presidente dell’U. G. V., dalla'
Sig.na Canziani in rappresentanzai
della gioventii, daM’Aw. d© Escher!
per la Conuinità Elvetica, dai SigJ
Ai'mani per la Comunità Valdese
dal Pastore Carrari che con un gmp-f
po di fratelli meto'disti, ha voluto fr,a<
‘ternamente 'esprimeire la sua eonfdf^«fazione per i oondiali rapporti esiste)»-;
-ti fra le nostre Comunità e la Oomu-^
nità metodista. 'Sono poi stati offerti»
ai Sigg. del Pesco segni concreti del
nòstro profondo affetto, tra cui ate
che un’aTtistioa pergamena opera del
prof. iLoselli.
Quando il Sig. Moderatore, a suà
volta, ha preso la parola per eeprij
mer© il «uo affetto per noi, tutti' banj
no sentito che la forzata eeparazioi
non potrà interrompere i legami sp^|
rituali esistenti fra noi. La benicd'
zion© e il canto dell’inno 21 han
posto fine alla parte religiosa d<
cerimonia. Durante il rinfresco c|i
Eh a «egli ita, tutti hanno voluto
gòlarmente avvicinarsi al iSag. H
der.itore ©d alla sua Signora e str*
ger loro fotte la mano per esprimacosì il loro affetto e i loro voti au|
rali. (Da »Unione e Fo-^mr
3
L’CjCO delle yALLLVALDESl
■ ^ *.• '■.•.-'■1- ‘•■■ XjJ' ï-t.* •• .r'7r: --r ,’
=%=
V)»fil<’-||j
_ SdC'
La Società delle Missioni Evangeliche di Parigi, manda regolarmente un delegato al Sinodo Valdese,
e fin dalla sua fondanone ci sono
stati dei contatti fra essa e i membri della riostra chiesa. Numerosi
missionari Valdesi hanno lavorato
al suo servìiio. Il nome di questa
società è quindi hen conosciuto
fra noi, ma dojio aver visitato alcune delle nostre chiese mi sono accorto ben presto che in fondo molti
valdesi non sanno esattamente che
cosa sia la Società delle Missioni Evangeliche di Parigi, e quali siano
i legami che esistono tra essa e la
Chiesa Valdese.
Vorrei prima di tutto narrare
brevemente come essa fu fondata,
e su quali principi riposi la sua azione ormai più che centenària.
Come tutti sapete, al principio
del diciannovesimo secolo esistevano in tutti i grandi paesi protestanti delle Società per la predicazione
del Vangelo ai popoli pagani. Anche in Francia qua e là piccoli
gt'tippi di cristiani zelanti avevano
cominciato ad interessarsi a queste
iniziative ed in modo particolare
alla Sòcietà delle Missioni di Basilea.
Nei 1822 a Parigi un gruppo di
cristiani ricevette la visita del Segretario di questa Società, il Signor
Blimlhardt, e dopo averlo luliio decisero di fondare aniihe loro iiiia Soci('ta delle Missioni. J. Bianquis
che ntì ha scritto la Storia, così carattefiiffia i fondatori ;
Questi uomini di Dio, francesi,
svizzeri, inglesi, americani, che come i primi cristiatni erano d'jin sol
cuore e di un’anima sola, si unirono
fraternamente, allindomani dogli
Il tu gatti della Rivoluzione e del Plinio impero, con un solo pensiero,
quella di dare al Protestantesimo
franbesè rinascente l’occasione e la
possibilità di prender posto nel
granàé esercito internazionale delle DÌissionÌ4
Sùbilo fin dall’inizio dei suor lavoH tjùesta Società, pur cercando
i<r rdcilc chit-»e, irostitrtiCT-,
volle porsi al disopra di esse e riunire tiiUi i membri delle vari« denoniiiiazioni- in una sola associazionci Forse per meglio mettere
(|tiesto in rilievo, la prima assemblea
noniltìò quale suo presidente, un
luitO, l’ammiraglio Conte di Ver
Hurllj iin olandese diventalo francese. E (piesta earatteristiea è siala
couseivuia fino ad oggi. Cosi già allora la Missione gettava le basi di
quello che è diventato il movimento
CI umenico del mondo. Infatti tra i
toiidatori delia Socktà delle Missioiii di Parigi non soltanto vi erano
di i riiembri di varie denominazioni
eeeleslasl ielle, ma anche cittadini
di titrie nazioni. Come osserva
il Blatlquis, la prima riunione eoniprendeva dei francesi, degli inglesi. degli svizzeri e degli anierieani.
.■ • . ■
all’opera, " stabilendoe attuando
tide
Il programma di lavoro
Il primo articolo del regolamento chè fu approvato dalla prima assemblea dichiara clic « la Società
delle Missioni Evangeliche presso
ai papali non cristiani, stabilita a
Parigi, ha come suo unico fine di)
predicare il Vangelo ai popoli pagani ed altri popoli non cristiani ».
A tjlieslo fine il primo Comitato
nominato ne] 1822 si mise subito
grandemente ' il- seguente programma :
1) CoHettare denaro c:he dapprima fu mandato a Basilea, e poi atloperato per inviare missionari scelti e preparati a Parigi.
2) Raccogliere nuove adesioni e
formare comitati ausiliari nelle varie città della Francia ed all’estero.
Nel 1828 e’erano già 170 di questi
comitati di cui 21 all’estero. L’ultima località menzionata è Torre Pellice, dove si trovavano i Signori Berthe e Blanc, ohe ricevevano il Journal des Missions.
3) Promuovere ''elle riunioni di
preghiere, ogni primo lunedì del
mese i elle quali, prima che si pregasse, venivano date notizie sull’opera dello Missioni nei mondo. Questa tradizione è stata mantenuta a
Parigi, ove ogni mercoledì dopopranzo ha luogo una riunione di
preghiera alla Casa delle Missioni.
4) Curare la pubblicazione di un
bollettino, che dava notizie e studi
sulle Missioni. Esso era mandato
d’ufficio a tutti i donatori regolari.
Il primo numero di 16 pagine uscì
nel luglio 1823.
5) Organizzare una Scuola Missionaria per la preparazione dei giovani desiderosi di consacrare la lo
o vita alla predicazione della Pa
rola di Dio nelle terre pagane. Fu
aperta nel giugno 1823 a Parigi.
6) Mandare missionari e provvedere al loro viaggio ed al finanziamento della loro opera. I primi partirono per l’Africa del Sud nel 1829
Durante il primo anno la nuova
Società spese 10.712 franchi francesi. Nell’anno in corso è prevista
una spesa complessiva di più di 100
milioni di franchi. Queste due cifre
anche tenendo conto della svalutazione della moneta, bastano a dare
un idea dello sviluppo straordinario dell’opera della Società delle
Missioni di Parigi nei suoi 122 anni
di attività. In un prossimo articolo
noi cercheremo di ricordare, brevemente le lapjie di questo sviluppo.
Conclusione
Ma come conclusione vorrei citare alcuni brani della circolare che
la nuova Società mandò ai cristiani
per annunziare la sua fondazione e
eliiarire i suoi propositi,
«Sebbene i Protestanti Francesi
debbano occuparsi delle proprie
chiesa, ed aiutare, prima di tutto a
spandere la pura religione del Vangelo nel loro paese natio, essi non
sono estranei agli sforzi con cui i
loro fratelli di altri paesi, che apfuirtengono a vari rami della grande
famiglia dei cristiani evangelici, cercano di spargere la luce del Vangelo, e ad estendere il regno del nostro divino Redentore.»
«£’ Un fatto incontestabile che in
tutte le nazioni dove i cristiani si
occupano delle missioni nei paesi
pagani la vita spirituale si è sviluppata ovunque nelle chiese, come
mai prima. Non temiamo dunque,
che quello che è stato in altri paesi
al tempo stesso la causa e Veffetto
di un progresso spirituale, possa
fermare lo sviluppo qui da noi......
Invece rallegriamoci di quel che è
capitato a loro, e imitiamo il loro
o questo nuoperazione nel
esemp^. Aggtun^
vo ledine (unié
campo delle Missioni) a quelli che
già à uniscono alla grande famiglia
cristiànà e contribuiamo, secondo i
nostrimezzi, a quei nobili lavori,
il Olii fine è di promuovere ovunque
il Regno dell Evoltalo del nostro
Stivatore Gesù Crhto».
Noi non possiamt) terminare que
sta esposizione dei nostri progetti e
delle nostre sperarle .senza pregare
i nostri fratelli di non dimenticare,
che, mentre noi abbiamo il privilegio di conoscere il Vangelo e le molte benedizioni di Cui e la sorgente,
centinaia di milioni di uomini, che
rtwsomigliano a pecore smarrite,
non conoscono colui che è la Via,
la Verità e la Vita. Ricordiamo sempre quel che dobbiamo al Mediatore misericordioso che è morto per
comprarci a Dio col suo sangue. (Apocalisse 5: 9); ricordiamo quanto
poco abbiamo fatto fino ad oggi per
la Sua Causa gloriosa. Non dimentichiamo òhe il tempo è corto, che
il giorno è già declinato e la notte"'
viene, in cui nessuno può operare
(San Giovanni 9; 4) Tutto quello
che la nostra mano trova da fare,
facciamolo con tutte le forze (Eclesìaste 9: 10). Siate saldi, incrollabili, abbondanti sempre nell’opera
del Signore, sapendo che la vostra
fatica non è vana nel Signore. (I Corinzi 15; 58). R. C.
OSSERVATORE
COLITICO
Breve storia degli ultimi avvenimenti politici e militari nel mondo
per il 1948: '*
in Cina continua la guerra, con
Sciangai e Nanchino.minacciate dalle truppe comuniste : Ciang Kai Scek
in un messaggio di Capodanno si
dice disposto a trovare una via di
compromesso con gli avversari, ma
subito dopo, in un discorso ad alté
personalità del suo governo, dichiara che continuerà la lotta senza tregua, con la certezza di uscirne vittorioso:
monotona e sconsolante di tristi episodi, delle solite incomprensioni
tra i Gowrni, delle ripicche e degli
stupidi orgogli di cui si intesse la
vita delle nazioni e dei vari gruppi
politici!
Oggi vogliamo meditare un istante su quest’ultimo Natale e sull’inizio del nuovo Anno,
in Indonesia le truppe Olandesi
hanno sferrato una improvvisa potente offensiva dontro gli indipendentisti, conquistàndo in breve volgere di tempo le principali città occupate da questi idtimi; e pare che
accettino i consigli e le raccomandazioni deìl’O. N, U., ora .... che
han già si può dirCy ottenuto i risaltati prepostisi; ■
in Francia, Sforza, Ministro degli Esteri, si incontra col Presidents del Consiglio Exmeese, Schumann;
dall’incontro pare natscan nuove
speranze dt più, Jeriìle callahorasione tra i due paesi, ma purtroppo
due giorni dopo il Parlamerito Transalpino respinge gli accordi di Torino tra Bidault e Sforza, relativi
alle rettifiche di frontiera in favore
dell’Italia....
negli altri paesi... no, oggi non
stiamo a fare lai. cronaca spicciola,
che ci por ter ebbe ^ alla enumerazione
E di questi giorni vogliamo piuttosto ricordare l’appello rivolto dalla Radio di Losanna alle stazioni
radio di cinque paesi europei, la
vigilia di Natale, perchè nel giro di
poche ore gli ascoltatori, milioni di
uomini sparsi dovunque, compissero lutti insieme, l’identico gesto di
bontà: andare in qualche modo irà
contro ai bimbi poveri, orfani e mutilati dt guerra, salvare in una notte diecimila bambini europei! Ricordo quel messaggio come una delle cose più belle ; era stato annunciato un importante comunicato; gli
uomini di cinque paesi avevano accesa la radio con l’ansia nel cuore,
chiedendosi che cosa miai era accaduto, preparati com’erano da tanto
tempo ad udire notizie di sventure
o di sventure apportatrici.... Invece
nel gelo della notte invernale che
tutti i paesi abbracciava sotto un
unico manto, è corso per l’aere un
invito alla bontà ed alla carità! Che
l’ondata di commozione che ha
pervaso gli" uomini in quei giorni
non sia destinata ad essere troppo
presto dimenticata! Possa essere accesa nei cuori uria luce che non si
La Saint« EgiiB«lUnlvers«lle / Con„
frontation oecuminiqae par G. Floror
vsky / F, J, Leenhardt / R. P renier
A. Richardson / C. Spicq, O. P. /
Cahiers Théologiques de V Actualité
Protestantelr Delac.haux 'et Niestlé r
Neuchâtel / prix 8 fr. suisses.
Non r.i tratta di un modesto quaderno, ma di uin ponderoso volume di
220 pagine, dovute ad autord diversi,
rappresentanti i grandi rami del Crisianesimo. E’ stato soritto prima della 'Conferenza di Amsterdam e costiti! i,soe ap'puuto un utile «confronto ecumenioo», prima del grande incontro dell’estate scorsa.
Cinque autori diversi vi espongono, in successivi capitoli, il pensiero
ortodosso orientale, riformato, luterano, unglioaino e cattolico romano
■sul grande problema della «Chiesa di
Cristo», un problema ohe si pone di
fronti .il la oosoienza dei cristiani ©
TRA LIBRI E
....¡RIVISTE
SMvio Long
dirige la
Corale della
delle nazioni del mondo con sempre
maggiore urgenza, con sempre più
pensosa inquietudine.
Il confronto ecumenico non è solo
una necessità del tempo presente, ma
una speranza per l’avvenire. I cristiani debbono rioomoscersd gli uni
gli altri «in 'Cristo» ; bisogna avere
l’umiltà ed jl coraggio necessari per
guardlare al di là 'dei proprii «confini ecclesiastici» e delle proprie solluzioni esclusivamente :«conifessiona.ii».
Il iibro è animato da questo spirito e merita senza dubbio uno studio attento ed .accurato. La, personalità idegli autori è promessa di buona guida lungo i difficili sentieri
della «ecclesiologia» ed è al tempo
stesso certezza di una proficua, matura rifOession©.
«Leur ròte», scrive J. J. von AlImen nel'k prefazione, «est de dire,
sur la base de leur confession, mais
dans rintention de se faire entendre
au delà de leur oonlession, quelle est
da réalité et quels sont les caractères
de l’Eglise du Olhrist, pour que les
Jootour« apprennent ce qui divise encore et ce qui unit déjà». (e. r.)
Chiesa di Tatari. ,.i
neir Jj ruguay
Oscar Cullman; IL NATALENELr
LA CHIESA ANTICA r EdUione
C.E.C. t ria 4 novembre, 107 r Roma
or vero, Claudiana / Torre Pellice r
presto L.
Il C. E. C. 'di Roma continua a divulgare ¡1 pensiero del l’illustre pro
spegne ma trae dal fuoco di cui arde nuova fiamma per risplende» s
sempre di più! i j
E poi'è suònata l’ultima ora del'1948, eci fein. eornincitao a batòere ib
rintocchi di questo nuovo arino! .vivranno essi un suon diverso da quel-''
li la cui eco ormai"in è spenta? E’
quanto si chiedono " con ansia gli
uòmini di buoria volontà. Ma perchè cosi sia è necessario che veramente l’anno iniziatosi f sia «.nuovo»
e non soltanto perchè ha cambiato,
didam così, nome, ma perchè in
qualcosa si distingue da quello passato.
Oh! non ne ripercorra le stesse
orme, non ci dia a. vivere le stesse
incertezze e le stesse angoscie, non
ci porti gli stessi dolori, non nutra
solo di speranze l’attesa degli uomini, ma dia ad essi la sorridente certezza di cose buone realizzate! ,
Su un giornale umoristico ho visto una vignetta: l’anno vecchio,
raffigurato in un barbuto signore,
regge per le dande un pupetto, l’anno nuovo, per fargli muovere i pri
li. Itr» zir\TVt.n
mi passi; ed un uomo, l’uomà arriva di corsa, col cuore in gola, e grida: per carità, te ne scongiuro, non
insegnargli a camminare! La caricatura vorrebbe far sorridere il lettore, ma invece lo fa riflettere: e gli
fa chiedere a sè stesso : òhi dunque
deve insegnare a camminare al nuovo
anno ? forse non la nostra esperietiza, le nostre sempre maggiori conoscenze, i nostri progressi? Tutta» è
dunque stato vano, il tempo vissuto
è allora tempo sprecato?
Ognuno di noi risponida, nel snò
intimo, a questi interrogativi: vedrà allora che no, non tutto è inùtile; che anche gli errori possono
avere la loro parte di importanza
se divengono esempio da noji pip
imitare; che anche i dolori purificano se sono accettati con spirito di
sacrificio; ma vedrà altresì che solo
una vita diversa, solo una vita «nuova», permetterà al mando, a noi
tutti, di camminare in quest’anno
sulla buona via. Via cosparsa di ostacoli e dura a percorrersi forse più
che la vecchia, ma al cui termine ¿1
una mèta che ripaga immensamente di quanto si è dato per raggiungerla, Ed ognuno vedrà die su questa via il mondo da solo non riusci-,
rà mai non dico a camminare, ma
neppure ad avviare i primi passi,
se non abbandonerà fiducioso la mano nelle mani del Padre, così come
fanno i fanciulli.
Senza presunzionie, docilmente,
dolcemente, umilmente! e. s.
La rivista si distingue per la serietà della studio e per la profondità
del pensiero. Essa costituisce, insieme
con Riforme e con altre puibblicaaioni, uno dei pregi del P'rotestamitesimo franoess. Auguriamo alla rivista ampia dìflusione.
iLa rivista diretta dal Pastore J.
Mairtàn, è una delle meglio aggiornate su tutti i problemi del Oriatianesimo sociale. Il Protestantesimo franoese possiede in essa un prezioso meazo dii .studio e un efficace strumento
di penetrazione in senso cristiano
nedla societó contemporanea. Oli
può leggere il francese e vuole ampMar%< la propria visuale cnìstìiama,
reindendoai conto di ciò eh© si pensa
fessor© di iBasilea © iStraàbuirgo. In
questo piccolo volume di facile lettura è oond'ensato il frutto dell© ricerche fatte miilla origine delia festa di
Natale © sul modo in cui, dalla prim(itiva cetebraziicm'e della (Epifania,
in cui si oompremideva anche la nascita del Redentoire, sj è poi passati
alla attuate data dell 25 dicembre.
Motivi di carattere storico e teologico si intrecciamo nello avolgimento
di questo processo. E’ utile conoscerli e, per conoscerli, è necessario leggere il presente volume. '(©, r.)
Eoi al via ^ 139 Boulevard Aiontpar/
nasse / Paris VI v Abbonamento 600
franchi francesi.
Il numero di Agoeto - Ottobre contiene «Quelques textes d’Amsterdam»
di D. T. Niles, K. Barth, P. Dulles,
J. Hromadk.a, R. Niebuhr ed altri
ancora
ChrlsIlanUma Social ^ S2 Rue de
Londres, Paris / Abbonamento annuo
lire 1000 presso il past. E, Eynard r
via Pio V, tS / Torino,
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«'®i fa in a'tri pa^i, nel nom© dì
Orieto ai aA>boni alla rdviata. (©. r.)
L'ECO DSULE valu VALDESI
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f-«
ParMii«
Il numero 'di .novenubre della rivista diretta dal Pastore Teodoro Salma contiene, tra gli altri, due studi
degni di^ notai jOgmunisti © ¿cristda
moderna, è trattata con una ©ufficiente ajnpie**a. j
Un libro non astruso, non escdusìvainent© teonioo; anisi vivo e, a tratti,
vivao©;'? così nel capitolo iu oiJ-i l’autor© discute appassionatamente quanto
.di vero ci sia nell’aoouea' spesso ripetuta .... amile in Italia, eh© il protestantesimo di Latero debba oonsi
ni di front© al prossiuno ©Divoralo e derarsi come il padre, se non altro,
putativo del nazisinQ.
Libro polenry»,, iii quanto ceso documenta, .in modo che potrebbe esse
Vangelo. ^
L'abbonamento alla nvista costa
L., 200 -rr iC Ü P. .2 - 34841 Dott. T.
Balma - Via Pio V, 15 - Torino.
E.' impérialisme
Frédéric Hoffet /
Prix fra. fr. 293,
prolestanl / par
Ed. Flammarion r
Mai come oggi si è parlato di un
imperialismo protestante, di un capitalismo anglosassone, e, quindi, di
'netta marca protestante. Perciò ogni
libro cìhis porti un pò di luioe sul dibattuto problemia, non 'PUÒ non essere salutato con gioia, se esso s’ispira
a sani criteri di obbiettività, e si fondi su una rigorosa serietà 'd’indagine
e di ricerca.
Abbiamo perciò letto con interesse
il volume che Frédéric Hoffet ha- consacrato a «L’impérialisme protestant»,
e crediamo di poterne raoooman<lare
la lettura, perchè ò un libro onesto,
scritto con garbo; la presentazione dei
vari problemi è fatta serenamente ©d
in modo da esser© aooessibil© alla
gran massa dei lettori ohe non sono
particolarmente specializzati coi problemi economici. La relazione fondamentale tra religione e vita sociale,
è posta nella sua giusta luce. L'in'fluenza ©he il protestaintqsimo, partiioolarment© il cailvinliismo, 'ha esercitato nella formazione della civiltà
re ¿iù'incisivo, .^influenza della Chiesa Boanaaia nella decadenza dei
paesi cattolici. Un libro insomma
dì J^argo respiro e che apppunto in
questo ha il »uo difetto maggiore, per
.l’impossibilità di approfondire i
^lUfoltepUci argomenti trattati. Così
l'autore ha praticamente escluso dalla sua indagine il problema dei rap
porti tra protestantesimo e comunismo, cui è 'dfedioato solo un paragrafo, ma eh.© in realtà domina l’ultima
pa.rte del volume ed ispira a F. Hoffet dubbi e 'perplessità ^utari, che
egli sa jiriospettare etfficacemento ai
suo lettori.
«Le protestantisme fa.t la religion
des grands Etats 'modernes ».
Sommesf-nous 'arrivés au moment
où il serait lui-même dépassé, par
l'évolution d© la pensée, si bien que
1© même phénomène qui explique la
'décadence ides psuiples catholiques
aimoinioexait celle des peuples protestants î
Au sommet de leur puissance ceuxci se verraient-ils menacés, paroeque
une nouvelle conception 'de l’homme
viendrait à remplacer la leur ? »
Qui non è il caso dj dire: Ai posteri l’ardua sentenza! (Bisogna«sentire
l’urgenza dei richiamo. Gl.
LA VOCE DELLE COMUNITÀ’
MASSELLO
Le feste natalizi© e di 'Oapodanno
Bono state turbate ^quanto dall’andata idi' freddo, dia! corso d’influenza
giunto al suo massimo proprio in quei
giorni e dal grave lutto eh© ha colpito pa<rt© defila popolazione. Abbiamo,
tuttavia, jKctuto riunirci, oltre che in
culti solenni, amebe intorno al risplendente albero di Natale ohe, per un
momento è riuscito a far dimenticare
a tutti ìe tristi vi'oende circostanti.
La vigilia stessa di Natale decedeva, al Roherso, Iddio, Pom nato. Micól,
in letà di 64 anni. Di salute cagionevole, non ha potuto resistere all’inclemenza del tempo e se n’è amdata col
suo DiOj nel quale tanto si confidavaOra ’lo apirito suo si riposa in Lui.
Esprimiamo ài marito, 'Enrico Pons
ed al figlio 'Silvio, ai numerosi congiuntii, fra quali il 'Sig. Giovanni
MicoJ, sf^pretario^oomuinale a Luserna
S. Giovanni, la heotrà profonda simpatia, affeimamdo ainaora una volta
la nostra speranza oristìism.
Dopo una lunga degenza lUi^pieda1© civile di Pinerolo, in s^uitoS^ un
gravissimo infortunio dii motocm
ta^ il nostro fratello, Luigi Miool,
tornato a Campolasalza, suo villaggio natio. Ringraziamo Iddio di aver
celo conservato in vita e ci rallegriamo
nel oontempo, del bel spirito di solidarietà che ha animato buona parte
della popolazione in questa triste vicenda.
Un imiponente corteo funebre ha 'detto alla famiglia afflitta la simpatia
di tutta la chiesa.
Il 14 dicembre, dopo poche ore '.ii
violenta malattia, è deceduta improvvisamente, ai Topi, Rivoi/ì-o Fiorida nata, Coisson. A viste umaai© la
sua vita era indispensàbile per la sua
famiglia. Giiovane 'miaidr© non ancora ventenne, lascia du© orfani in tenera età.
A tutti gli afflitti rinnoviamo l’espreissioine della nostra simpatia cristiana.
PINEROLO
PRAROSTINO
Visita. La domenica 19 dicembre
abbiamo avuto il piacer© di avere con
noi il missionario iSig. Roberto Coisson dello Zambesi.
Al mattino egli ha parlato ai bimbi della Scuola Domeniieale ed ha presieduto il nostro culto. Il pomeriggio
ha offerto in. visione un interessante film per le madri © la sera per tutta la popolazione.
Abbiamo così potuto vedere gli usi
e costumi dell’Africa pagana ed il
lavoro che i nostri missioinari compiono in quell© terre lontane.
Le oollotte per l’opera defle missioni in terra jragana sono state abbasta.nza generose.
Esprimiamo la nostra rioonosoenza
al sig. 'Cbisson e «àiiediaino a Dio Ji
benedire l’opera che egli compie.
Il periodo natalizio è stato caratterizzato da una più intenea attività
ecclesiastica, favorita dal bel tempo
oh© ha permesso a molti di partecipar© alle varie manifestazioni.
Esse hanno avuto inizio a S. Secondo, nel pomeriggio del 19 dicembre, con una riuscita festa 'per i
bambini della Scuola domenicale. Sii
sono susseguiti i culti di Natale, con
partecipazione della Goral©,, di fine
id’aniiin, di Capodanno, quest’ultimo
a S. ISiecondo, con celebrazione della
S. Cena. Il ipomeriggio dell 26 dicemtjre è ?tato dedicato ai bambini della
Ma domenicale di Pinerolo i quali hàhjm goduto, oom© già i loixi
compagìfcydi S. iSecondo, non solo
della praseSK^ di un generico t<®abho Natale», una initeressante
proiezione luminW delle parabole
del Burnand. Il 23S4ioembre, FaHiero natàlizio è stato mi^eeo a Pincrolo per i giovani dell’Unirne.
I Paet'ori emeriti ArnalddsL^jmha
e Giulio Tron hanno recato ir'^pro
messaggio cristiano in occasione
culti dèi 12 e del 26 dioemibre : dicia-'
mo loro il nostro ringraziamento.
L’esiposizione di lavori a favore
dell© opere della Chiesa, preparata
dall’Unione femminile di Pinerolo,
è stata coronata da un buon successo.
L’afflusso dei visitatori è stato notevole; un simpatioo trattenimento' semi© ha oomipletato la giornata del 5
dicembre, grazie alla collaborazione
dcirUitiione Giovanile.
FìineraM. Il 10 dioenibre a 'Brea il
nostro fratello Rihet Enrico, è deceduto a iM>li 50 ami.
Infermo ■da albani anni, egli ha sopportato con serenità la sua prova.
■)!(• Un gruippo di giovani filodrammatici dell’Unione Giovanile di Ridi aretto ha 'dato una rappresentazione a S. Secondo, la sera del 12 dicembre. Li accompagnavano il Par
stor© Laiigi Marauda e la sua Signora. Giunga a tutti loro ii nostro saluto ed il nostro ricordo.
if II film 'documentario dell© crlebrazioni oentenaric è stato proietta
to 'la «era del 13 dicembïe nel Cìne'matografe Italia gentilmente oonoesso. Il pubblio» è ' aicséptfso numeroso.
’’Ì' .
- là- Si sono' uorti in < matrimonio ;
Pons Robert», 'della Polizia ferroviaria, originario di Rodoretto, con
Saliai Delfina, il 21 nioveinrbre; Long
Alberto, maresciallo dei icarabinieri,
originario di P ramo Ilo,'’© Long Vera, ijisegnante e valida oolliaboratriCe nella'' Ohiesa, il 6 'dioembre; Romamo Amilcare, da Prarostino e Vicino Laura, il giorno 11 'dicembre. Inoltr© il 1 'dicembre è stato benedetto
il matrimonio di \Forneron Alberto e
di Albertini Elda.
Possano tutte quéste nuove famiglie essere «piritualm'ente edificate
sulla roccia, che è Cristo.
if II 19 dice'm'bre è -stata presentata al battesimo la; piccola Amia Bosio
di Attilio e di Long Dora.
■:ilr II 6 dicembre è stata accompagnata alla sua ultima 'dimora terrena la salma di Rcvel Leontìma nata
Reynaiul, deceduta all’età 'di 69 anni, Alla famiglia, la nostra cri.stiana simpatia.
VI LL ASECCA
ConvaaientemcDte preparate si sono svolte le celebrazioni Natalizie,
precedute 'dai culti dell’Avvento e
da una iSerata offerì dalFUinione
Giovanile dèlia 'Ohiesa.
Al culto di Natale, la 'Cbrale - accresciuta quest’anno di numero - ha
eseguito un apivrezzato Coro di oiroostanza. ((L’Albero» ®i è poi acceso
l’indomani ne] tem'pio 'di Villaaeoca.,
con l’intervento degli alunni della
Scuola Domenicale e di un numeroso
pubblico ; per la «prepar.azione dei
dialoghi, la Chiesa ringrazia, (jome
sempre, Finstancabile Signora Viglielmo ohe se n’è occupata con amore e competenza.
Il pastore coglie roocasiome per
ringraziare quanti gli furono di aiuto durante la sua indisposizione da
luglio a ottob-e : la Tavola Valdese,
che ha provveduto a un turno di predicazioni domenii^i ed i Colleghi
che così do sostituirono ((sucjeessivamento io stud. theol. Teofi]© Pons, i
pastori Giovanni Peyrot e Paolo
Marau'da; il prQf_>. Gi.tvo Oostabel, i
pastori Panascia, dott. A. Eibet e
Arnaldo Comba; i prof. Ernesto Tron
ed il predicatore iaioo Enrico Beux).
Ringrazia ipartioolai-ment© il collega
vicino sig. Lamy Coisson., sul quale
ha potuto fare assegnamento per i
servizi eventuàlì.
iSegnaMaano gli Atti liturgici dell’anno ecclesiastico;
Matrimom: Giraiud Alessandro e
Péyronel' Angelina; Perro Ermanno
e Grill Palmira; Peyran Osvaldo e
■Michelin .Elena; Poet Artur© e Poet
Emma;
Battesimi I Gente Marina, di Levi;
Genre Enzo di Adnano; Giacomino
Ida di Cèeare ; Leger Franco di Aldo; Peyronel Fraaica di Beniamino;
Peyronel Renzo di Ferdinando ; Giacomino Luciano tiii Enrico.
Decessi.: Masse)] Giulio di Giacomo Ale.'ssandro, di 4 mesi — Peyi-o(nel Alina mata Pascal, di anni 59 —
Bounous Giovanni, di anni 80 —
dot Ettore Frano© di Ferdinando,
di 32 mesi — La Chiesa tutta condividè, così le gioie, come i dolori dei
suoi Membri ; ricorda con speciale
gratitudine e sim'patia la signora Alina Peyronel, per oltre un ventemnio
Insegnante di Bibbia e Francese nella Frazione di Riclaretto (Trussan),
dove la sua memoria rimane in beoediizione,
nche Ila nostra 'parroocihda — al
inomWo in cui il Pastore riprendeva la sbt attività — ha avuto il piacere di ad»a(gliere il messaggio de!
missionario «k RoVierto Coisson, ohe
nincora ringrazioNlella sua visita.
VILLAR Pfei^ElCE
Il giorno di Natale decedbya improvvisamente nella sua abitàdone ai
Barueut il fratello Gras Antoùiç, in
età di 74 anni.
Numerosfi persone parteciparono ài.
funerali avvenuti ii 28 corr. Il servizio funebre fu priBsieduto dàl pastore
locale ; base della sua meditazione, la
parabola dei talenti; il signor Ooisson portò il suo messaggio, frutto della sua esperienza missionaria: «0
vous qui n’avez pa» 1» paix, venez,
Jésus la donne!». Il pastore Genre
oou'cluse la triste cerimonia al cimitero eoa una fervente preghiera.
Tutta la comunità esprime alla re-^
'dova, ed alle figli© la sua fraterna
'simipatia. iL’unionié dell© cadette in
modo particolare e le attività giovanili circondano di affetto la sig.na
■Lidia Gras, loro direttrice e oollaboratrioe, cosi duramente, oolpita • dalla
dipartenza del babbo.
II 28 corr. ha avuto luogo un altro
acoompagnam.©nto funebre; quello'della s:g..na Giraudin Maddalena delPlnverso Buffa, .déeeduta improvvisamente nella propria casa -dove viv.eva tutta sola da vari anni. I vicini e le autorità del paese, con nobile spirito
fraterno le prodigarono quelle estreme onoranze che, essendo sola al mondo, nessun altro 1© poteva tributare.
TORRE PELLICE
Unn serata cinematografica di befiioenza avrà, luogo al 'Oinema Trento
martcidì U corr. àlle ore 20,30, a beneficio deH’artigianato fem.mi.nile
(Sadra) © alpino, cEe si è riorganizzata per venire in aiuto a P'i'oduttoi'i
artigiani di mx>de,st€ condizioni. Sarà
proiettato un film graziosissimo e
m.plto attraente; inoltre sa.rà proiettato
il docump.Tit.ario 'delle manifestazioni
valdesi, che è stato ar.ri'ccbi.to da una
bi'eve ooriolusione nuova. Il p'ubblioo
è invitato a passa..'© uin'a 'bella serata
©d insieme a compiere un’opera buona. I] locale sarà riscaldato, I bi'glietti sono in. vendita, nei negO'zi usuali.
Per facilitare l’intervento 'del .p«.bblico di Villar e Bobbio Pellice alla
Serata Cinematografica, vi sarà .per
quella .sera .di martedì .11 corr. un servizio di corriera in partenza da Bobbio alle ore 20. Per coloro ohe si saranno prenotati, i posti al 'Cinema Trento saranno riservati. I biglietti sono
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GLI ATTI DEI .SdNODI VA-LDES1 dal 1692 al 1854 sono finàlmente
proniti, oome 88” Bollettino della 'Società, in commemorazione del centenario del 1848. Il bell ’volume di 374
pagine, 8”, contenente, oltre la riproduzione degli Atti dei 'Si-nodi, un’introduzione e quattro appendici illustrativ© del prof, Teofi'lP Pons, si presenta bene in u-n elieganté copertina disegnata da Paolo Pasohetto. Il volume è in vendita al modico prezzo di
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della quota, eh© si sono prenotati mediante il contributo di L. 150, e che
abitano nei Cbmuni dèlie Valli Valdiesi ed a Pinerolo, .possono senz'altro
ritirarlo presso il cassiere sig, Abele
Geymoinat (Ufficio della Banca Torinese in Torre Pelliòe, Piazza della
Libertà). I soci di Torino che si trovano in condizione' analoga possono
ritirarlo presso la Libreria Evangelica (Via Pio V, 15). Agli altri, esso è
inviato in porte, assegnato.
Date le ripetute richieste che da
(falche tempo mi pervengono sulla
veridicità o meno dèlia notizia, secondo cui io lascerei Torre Pellice
per spostare il mio campo di lavoro
a Torino, mi è grato render.noto alla mia spettabile Clientela che si
tratta esclusivamente delle solite
((voci infondate» e che spero di poter svolgere la mia attività il più a
lungo possibile in'questo Comune.
Firmato; Dott: Giancarlo De Bettini
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Dir. Resp. Ermanno Rostan
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Le famìglie. Rostan-, Bertetfo, Vmfo?i., Pascal e. StbiMe ringrazia no sentitamente gufanti si sono uniti a] loro dolore in occasione, della dipartenza del loro caro
EDHONOO ROSTAN
Un. ringraziamento particolare ai
vicini di casa che si sono prodigati
in cure,.
Rivoira, di Rinasca, 24 die. 1948.
T.a famille de, la bien regrettée
CELESTINE CRILL
tmiehée par les nombreux iémoigna-'
ges reçus à V occasion d.u départ de sabien. admée, rem,ercie, les employés de
uLa Fayette» les membres et le pO'
steur de l’Eglise et toutes les personnes qui par leur présence, par Venroi de. fleurs ou par des dons en sou
venir o.svf vrcitlu necmifeeter Icter s.'/m
pathie.
J,es dons en souvenir seront destinés
aux oeuvres ,de hienfaîsanre des Vallées qui ont toujours été à coeur à la
chère disparue.
Woodside - ’décembre 1948 - New York
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