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ANNO LXXIV
Torre Peilice, 18
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iugno 1943>XXI
N. 25
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Nulla sia più forte della vostra fede !
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SETTIMANALE DELLA
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Italia e Impero
Estero .
Ogni cambiamento d’ind
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La copia Cent. 40
lira
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Dialojgtüi col Ferdooatore "
Tu sei ciuelFuomo
CHIBSa VALDESE
Riguardate alia roccia onde foste tagliati
(Isaià Li ; 1),
Olroller« i Prof. OIN^ COSTAUL
AMMINISTRAZIONE e REDAZIONE :
Via Carlo Alberto, 1 bis - TORRE PELLICE
9
J~i' Per chi sa liberarsi d'ailla piropria leggerezza e saperiflcialità affin di scandagliatre le proilondità diel proprio cuore;
per chi è abbaisitanza coraggioiso (diciamo coraggioso) da conseiitire a fare un
s'evaro esame di sè stesso, v’è la certezza di udire una voce che non è umana e che ab anitico prornuinziò questo
severo verdetito: « Tu sei quiejil’uioinio ! ^
Tutti sanino che queste parole furono
livolte dall profeta Natham al re Davide
resosi colpe-ole d’omicidio e di adulterio.. Per quanto siano passati molti secoli da quando furon pronunziate nel
Nome e con la forza di Coiui idhe ha gli
oicohi tropo puri per vedere il male, questfc' parole non han perso nulla del loro valore per ammonire e ridestare le
cotìciteinze addotrmentate. Vogliamo noi
ascoltare ?
A questo punto mi sembra di vedere
qualche buon Valdese fare un gesto
annoiato e riporre il giornale 'dicendo
sótto voce; « ecco un altro che viene a
dirci che siamo peccatori, che dobbiamo
convertirci; ma per chi ci prendono quesàti articolisti dell’Eco ? Credono forse
di poterci paragonare a queU’antico sovrano d’Israele che per soddisfare la
^--..j^Ei»4n3gi!uman.pagBicné fece rtlicrine uno- dei
suoi migliori generali ? Non è forse trattarci troppo severamente ?... »
Non tutti i lettori dell’Eco sono cosi
pronti a metter dinnanzi la loro propria
giustizia; ve ne sono ohe sentono un certo di'sagio spirituale dinnanzi alle esigenze di un Dio tre volte santo. Per
questa categoria di lettori tracciamo .il
breve dialogo seguente:
— Chi sei tu che mi dici: « Tu sei
quell’uomo » ?
— Sono rinvisibile che tutto vede e
tutto sa: perciò io ti vedo esattamente
qtmle tu siei.
Vorresti forse dire che io soivo un
peccatore ?
— Proprio questo e nulValtro che
questo.
E chi non è peccatore fra tutti noi
mortali ?
— Non cercare di nasconderti nella
coH^tAvità; qui gh altri non c’entrano.
E’ facile dire: « siamo tutti peccatori »;
difficile è riconoscersi personalmente
peccatori, inesorabilmente perduti.
Ebbene... sì... può darsi che io non
sia perfetto; ansi, è certo che non lo
sono... Eppure mi sembra di desiderare
il bene...
Sii sincero ^ no alla fine; non temere di rientrare in te stesso come fece
il figlio prodigo della parabola; io parlo
per il tuo bene.
■ La insta del n\ o cuore mi spaventa; se mi fermo a considerare la mia
vita passata, ho di che disperarmi.
Lascia a Satana, l’avversario, la dispemzione. Io non vogjjd che u peccatore perisca, ma si converta e viva. Per
questo ho dato il mio FiglivxÀo a morire
per tutti, quindi anche per te. Cred^ e
vivrai.
Il mio cuore è turbato; chi sono
dunque io, perchè Tu mi parli ? AÌlontonati da me perchè io sono peccatore.
Sé fino ad ora ho cercato dj’ nascondere
a me stesso il mio vero stato, ora non
Io posso più: sono un peccatore g sono
p^duto... O Eterno, non mi correggere
nella tua ira e non castigarmi nel tuo
cruccio...
— Non ti ho minacciato nessun castigo. t ho parlato di conversione e di vita.
Ti ripeto: lascia a Satana la disperazio^
ne; io non voglio qhe nessuno perisca,
ma che tutti si convertano e . vivano.
— Nella luce che emana dalla Tua
presenza mi vedo tale quale io sono:
sempre più carico di peccati, sempre più
indegno di stare nella Tua presenza; le
mìe iniquità sorpassano ’t mio capo; sono comlè un carico troppo grave per
me...
— Figlmolo, sta di buon cuore. Io ho
pietà dei peccatori che si riconoscono
peccatori; io gradisco il sacrificio di uno
snit to rotto e di un cuore contrito. Beati quelli che piangono perchè saranno
consolati.
Qualche cosa di nuovo, di misteriosamente dolce, di ineffabile, si è prodotto
nel cuore di questo peccatore dopo essere stato a tu per tu in colioquio col
Perdoinatore. Nei tumulto dei suoi pensieri si ricortìa di averte ricevuto, parecchi anni prima, un bel « Nuovo Testamento e Salmi », Non lo ha più aperto
dal giorno 'delila sua Oonfermazione; ma
la memoria lo sovviene; dev’essere al
principio del Salmo 51 che Davide fa
•a Dio ampia ccwifassìohe d'ai'suo peccata
■— F/eitò come Davide e ripeterò le parole della sua confessione: « Abbi pietà
di me 0 Dio secondio la Tua benignità;
secondo la moltitudine delle Tue compassioni, cancella i miei misfatti; lavami del tutto delle mie iniqaiità e nettami del mio peccato ».
Tronchiamo a questo pouito il dialogo.
Ogni nostro lettore, se salvato, ricorderà
con santa e sempre dolce emozione il
primo incontro con la Luce di"ina,
quando le tenebre del suo peccato si
sono squarciate all’avvicinarsi del Cristo-p'erdonatore. Benedetta, ineffabile
esperienza che auguriamo con tutto il
cuore sia fatta da ogni lettore dell’Eco
che ancora brancoli nella semi-oscurità
deirincertezza.
Quanti tesori di conosiaenza, possediarm'O noi Valdesi, privilegiato « popolo
della Bibbia » ! Quanti tesori di conoscenza ci vengono domtenicaJmente largiti dai pulpiti dei nostri Templi ! Ma
perchè non trasformare questi tesori,
in tesori di esiperienra viva e vissuta ?
Questo Iddio richiede da noi per la Sua
gloria.; questo richiedono le anime nostre per la nostra perf etta pace ed i nostri cuori per la nostra perfetta letizia.
Ernesto Buffa.
F. U. V.
Il progettato Convegno Generale a
Prtagiassaut pel 20 corr. mese, è stato
sospeso perchè esso verrebbe a trovarsi
troppo vicino a quelU delFAscensione
6 al 1° Convegno Estivo stabilito dal
Comitato Nazionale per la donneniicsa' 11
luglio.
Tutte le U'nioni sono invitate a nominare, a tema dei Regoilamenti i loro delegati ai Congresso che avrà luogo* a
Dio piacendo, nella dlomenica precèdente il Sinodo.
IL CAPO-GRUPPO.
IN ITIEIflDDIA
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La Società 'di Studi Valdesi alla quale
il compianito Generale Giulio Martinat
■ aveva dato tutto l’entusiiaisttno di una
fattiva coUaborazioirie, comie scrittore,
al Bollettino della Società stessa, come animatore, alla fondlaz,ione di lui
Sacrario che raccogliesse tutte le memorie diei fijgli Valddsi che per la Patria
comipiiroino cose 'degne di ricordo, o per
lei incontrarono la morte, ha consacrato
alla memoria di qfuesto suo Grande una
commossa rìlevocazione biograffca.
Il maggiore cav. C. Gay, che ai glorioso Caduto fu legato da vincoli di fraterno affetto, ha tracciato con agile penna, con parola piana le vicende di quest®' vita così breve niel tem,po, 'oosì diehsa
di azione. E da queste pagine la figura
diel caro Scomparso balza vivente, nella
sua esile materialità, vibrante di contenuta passione, illuminata dalla più
pura fiamma dell’ideale: una di quelle
personalità insomma come ci piace raffigurarci i cavalieri . antichi, che dell’amore fatto veste ascetica han fatto
morte idei generale Giulio Martìnat, suscitatrice ed evooa'trice santa, così come
l’ha vista « uno che c’era ».
L’Ostacolo più duro
« Il giorno successivo, dopo un breve
combattimento, la testa della colonna
incocciò nell’ostacolo più duro di quelle
giornate. A Nikolaievka i Russi avevano
stabilito un caposaldo fortissimo, concentrando mezzi poderosi; e i due reggimenti della « Tridentàna » avevano il
compito di agire per manovra sulla località. SfortiMiatamente tra l’uno e l’altro si interposero elementi nemi ci, che
rallentarono la marcia del « Quinto » costringendolo a difendersi da un attacco
sul fianco. Il « Sesto » nel frattempo arrivava in vista della località e attaccava,
ma trovava durissimo: attacchi' e contrattacchi, appoggiati o ostacolati dai
carri e da uno sbarramento di artiglieria
e di mortai, sii alternarono per alcune
ore. Il risultato fu per parecchio incerto.
la loro ragione di vita, e per il quale è
santa la vita vissuta in purità di affetto,
e per il quale la morte viene, neri suscitatrice di affanno, ma sorella, a togliere
ogni velo che offuschi la torletoa visione.
E perciò oggi, nel segnalare questa
commemorazione, noi ci asterremo dallo spigolarle fatti, dal citare frasi, non
aggiungeremo parole a quelle nobilissime pure die su questo stesso giornale
un nostro cappellaho, il capitano E. Rostan, il maggiore cav. Cesiatre Gay, stesso, ed il pastore dott. O. Peyronel hanno
già scritto; soltanto, poiché oltre tutte
le parole amidhe, e più di tutti gli eroici
atti, parla la morte, che dà il suo vero
significato alla' vita, ed ogni vita, non
trasfigura, mai pone neHa sua vera luce,
e le dà il suo vero seniso, vogliamo qui
laJsciare nella sua luminosa evidenza la
malgrado che i rwstri pezzi rapidamente
piazzati e i cairì e semoventi g0rmanf.ci
si prodigassero per contenere la superiorità dei mezzi corazzati nemici, anche
quando ,i battaglioni dell’altro Reggimento, svincolati, sopraggiunsero a sostenere la manovra.
Si rese necessario allora uno sforzo
estremo. L’Eco. Nasci ord&nò di raccogliere tutf gli elementi disponibili, il
suo Comando, i pochi « servizi » se così
potevano essere ancora chiamati, e riorganizzò le forze per un ultimo attacco.
Nell’impetv di questa decisione risoluta,
anche i comandanti di grado p'ù elevato
balzarono in testa materialmente agli
uorrvhii. Il Comandante della « Tridentina », generale Reverberi, che con il
suo spirito aréimentc^ aveva già fatto
faville nell’epica marcia, si gettò su un
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me^o ciurlato te^soo, e 'n piedi, con ^
Varma spianata, passim innanzi agU alpini '
e ti precedè all'assalto. Il-generale Mar~^
tinat raccolse le forze" dfi ., appoggio. Si
vide la sua esdle energica figura ini testa
ad un gruppo di arrmti. he nostre bat- ,
terie, portate faticosamente per quell\'tinerarid biterminabile attraverso la
neve. Sforavano *- fufiosamente, ; « con
VarAnWi » come dicono gli artiglieri
quando superano con la volontà lo stesso
rendimento del cannone e sentono il loro cuore pà rovente della bocca da
fuoco.
Quando NicoUùewka fu presa, in
quello scenario tragico e fumoso di basttagìia, la piccola enerq ea figitra di Martinat giaceva riversa, sulla candida coltre di neve, una guancia appoggiata sul
gèlido sudario, immota. Una pallottola
gli aveva traversato le temp o, una piccola pallottola di fucile mitragliatore, e
Martinat pareva ancora vibrare, con
quella sua acuta energia, proteso contro
il nemico, nell’ebrezza di quell’assalto
che intravedeva vittorioso. Quaranta
ufficiali si erano immolati con lui nel
combattimento. Erano le 16, e scendevano le ombre della sera. Venti pezzi
d’artiglier'a erano stati catturati, un’intera Divisione distrutta. Cammina e
combatti, alpino ! »
Quanto il gloffioso Caduto fosse amato, lo ha diimoslaia'to il pronto affluire
delle Tispoate di uomini di tutte le categorie sociali, di tutte le aaimi dtì’ajppello del Concistaro di Penrero per una
Borsa die .permetta ad un giovane Valdese della Val Genmanasca di compiere
studi supeffiori, che faciliti ad un giovane quella via che per il Generale Martìnat non fu fajcsilte, die Egli dovette aprksi da sè, faitìcosa ed aispra, guidato
^ solo e sorretto dalla sua fede e dalla sua
onestà: retaggio che noi vorremmo diventaSBe una fo(rza vivente per tutta la
nostra gioventù.
Rmgraziiaimo la S. d. S. Valdesi per
questo volume, riccamente e fielioemente illustrato; e la ringraziamo per averci concesso gantilmmte l’uso di un cliché.
SOCIETÀ’ DI STUDI VALDESI
II
I
Pubblichiamo la lista dei sottoscrittori delle 90 copie numerate del volume
pubblicato in memoria del Generale
Giulio Martinat (1^ edizione): Contributo di L. 500: Ing. Sepafino. Contributo di L. 200: Unione Giovanile Valdese
di Pinerolo. Contributi di L. 100: MagAw. Cesare Gay, Maresciallo Edmondo
Grill, Geom. Gustavo Tron, Dott. Arturo Gay, Rag. Edoardo Giraud, Avv.
Lydia Poët, Cav. Uff. Silvio Bounous,
Ten. Col. Prof. Giusqjpe Pinardi, Dott.
Mario Alfano, Ten. Col. Ignazio Bessone, Ida Cignoni, Bart. Gardiol. Contributo di L. 80: Sigjra Emma Martinat.
Contributo di L.70T Sig.m Leidheuseir
Gardiol. Contributo di L. 60: liuìgi Martinat. Contributi di L. 50: Ing. Arturo
Long, Magg. Avv. Vincenzo Giochino,
Geom. Emilio Gandör, Guido Laigeard
Carlo Grill, Sleilina Ricca, Prof. Arturo
Piasjcal, Prof. Attilio Jalla, Attilio Pons,
Maria Pons, Guido Vinçon, Tenente
dottone Raul Sehasitiano, prof. Teofilo Pons. Contributi di L. 30: Alessandro Pasquet, Margherita Bahnas 'Duirin
Enrico Balmas. Contributi di L. 25: Cav.
Natale Rostan, Suor Emilia Bertinatti,
Ernesto Benech, Samuele Rasora, Sig.ra
Hilda Bruschettini Roland, Ing. Carlo
Roland. Contributi di L. 20: Famiglia
Martinat (Maniglia), Generale Lorenzo
Barco, Dott. Emanuele Quattrini, Augusto Piascal insegnante, Cav. Oscar Godino, Segheria G. Griva, Dott. Oreste
Peyironei pastore, Dott. Guido Ribet,
Ospitano Gustavo Ribet, AdeJina Ribet, Giulia Monastier, Cav. Uff. Avv.
Stefano Peyrot, Generale Luigi Jalla,
Ten.. Dott. Giovanni Gönnet, Ida Mag
glore, Prof. Eugenio Jahier, Prof. Luigi
^ Micod, 'CBemrentiina Maggiore,-Amilcare
̻a^uet, Riccardo Pellenc, Luigi Cqisson, Rodolfo Rollier, Luigi Marauda pastore, Alberto Benech, Amandina Viglielmo, Rina Carducci, Valeriane Perazzi, May Sibille, Matilde Sibille,
Sigma Janavel, Arnaldo Genre pastore,
Giulio Genre, Emilio Baret, Carlo Jahier, Ernesto Peyrot, Prof. Jacopo Lombardini, Edoardo Aime-pastore, Roberto
Jahier pastore, Magg. Roberto Turin,
Umberto Bert pastore. Guido Comba
pastore, Carlo Davite, Prof. Ermanno
Vinay, Colono. Davide Jalla, Adolfo
Vola, Ermanno Turck. Totale L. 5920.
Il fascicolo che la Società di Studi
Valdesi ha pubblicato alla memoria del
Generale Martinat è stato interamente
esaurito con le prenotazioni finora inviate, I nomi dei sottoscrittori saranno
pubblicati.
Si è però provveduto ad una nuova ri
stampa del fasqcolo stesso, per gentile
concessione della Società predetta, allo
scopo di soddisfare alle numerose legittime richiede già pervenute ed a quelle
che cmoora perverranno. La nuova edizione del fascicolo alla memoria dell’eroico Generale Q alio Martinat, che sarà
pronta fra breve tempo, sarà posta in
vendita al prezzo minimo di L. 10, e
'l’mttraito, detratte le spesse,, sarà totalmente versato al fondo della Borsa di
Studio in favore di studenti valdesi bfso, gnosi, delle Valli Germanasca e Chisone, intitolata al nome di Lui.
Fin d’ora si Tj ceuow) le prenotazioni
per questo fascicolo, previo versamento
della quota, dal dott. Oreste Peyronel a
Ferrerò, dal prof. Attilio Jalla e dall’avv. Stefano Peyrot q, Torre PelUce,
dal sig. Ernesto Benech a Luserna S.
Giovanni, dal Magg. avv. Cesare Gay a
..^Pinerolo.
jT Le xrrenotaiziorìl si chi uderanno il giorno 24 giugno corrente.
PERCHÉ ?
Era 'una bellissima giornata di maggio,
in cui la tragedia di questa nolBitra umanità martoriata non vyoie starci neJTanimo, sfugge nei cielo azziuro, nelle foglie 'diagli ailberti verdissime, nei fiori
esuberamti di colore.
Sul viale di tigli mi veniva incontro
ima kiriga fila di giovani seminaristi, a
due a daie coi Ioìto severo abito talare
su quei coirpi troppo snieMi e troppo dinoccolati. Osservai quei voiti di fanciulli: alcuni, contenendo l’espressionìe ed il
gesto, panlavano animatamente fra di
loro, altri volgevano initottino lo sguardo
tra l’ingenuo ad il curioiso come aspettando da que^ mondo immenso e profumato di fiori idi tiglio chi sa che cosa,
chi sa quali meraviglie; non sapevaino...
« Arcami mondi, ancane feliicità fingendo al viver mio ».
Riotoasanrio lessi: « Voglia Iddio che
molte giovani diventino diaconesse ! H
fatto però che poche sono quelle che
scelgono quiella via, che pure è aperta
e preparata, deve finiailmente aprirci gli
occhi...» (1).
Ohi sa ? Forse m’hattino aiutato anche
i piccoli seminaristi, erano cosi curiosi,
così pieni di ingenua fiducia...
Ma vediamo su che cosa dobbiamo
aiprire gli occhi ?
Dice lo stesso scriitto dell’Eco delle
Valli che « esse » (le diaconesse che hanno « diisertaito » (addirittura !) hanno fatto confusione, complice la Chiosa, fra
la vocazione dell’infermiera e quella
della 'diaconessa ! E òhi non ha delle
confusioni nella testa a 16 a 17 o magati a 20 anni, nel ribollire della vita in
tutte le vene ? quel momento noi
domandiamo o offriamo, chie fa lo stesso,
a queste giovani una decisioine irrevocabile, che le mette nella necessità di
sclegliere fra le incognite di una vita che
tietale in serbo, non sanno ancor bene
che cosa', e la certezza di « uno spirito
di sacrificio spinto alle più alte vette,
una consacrazione totale, la rinuncia a
gioie copeese ad altre donne e a costituirsi tma famiglila ».
E’ vera la necessità di questa scelta ?
In nome di quale autorità e di quale imperativo ?
Sfoglio la Sacra Scrittura e fuori degli accenni, molto vaghi disi resto, e non
categorici, di Paolo a proposito diel celibato o della condizione nubile, che non
è cosa per tutti, a detta dello stesso Apostolo, non trovo trajccia alounia die ci
autorizzi a chiedere ad una giovane, alla soglia della vita di cui non misura nè
le tentazioni funeste nè le oneste attrattive, quello che chiedilamo alle diaconesse. Chi ci autorizza a chiedere l'Oro ijn impegno, ipari ari uno di quei Muramenti che i nostri padri veidesi si rifiutav'ano di fare ? Perchè domandiamo
loro quello che non chiediamo ad un
pastore, al quale noi concediamo altresì lunghi anni di studio e di preparazione prima della professione di fede e della confenrda della sua vocazione personale al San'to Ministero delTannuncio
della Parolia di Dio. Il quale Ministero,
molto giustaanente e saggiamente, non
impone al pastore di rinimciare « a costituirsi ima famiglia » « alle gioie concesse ad altri ». Nè per questo noi consideriamo il Ministero Pastorale meno
alto e neppure pensiamo che esso implichi « una consaerazione meno totale »
all’opera del Signore di queiile delle diaconesse. No, noi ipensiamo che il Pastore, partecipe come tutti noi al sacerdozio universiale, non sia diverso dai tutti
noi, che non siamo Pastori, se non nella
sua femnia 'decisione di dedicare tutte
-le sue forze all’qpera di Dio alla quale
si sente chiamato, e nella sua decisione
di subordinare a quella vocazione ogni
altro vanta.^o mondano ,ma senza aver
fatto per questo una rinuncia intinta,
personale, diciamo pure carnale e, rimanendo iparteìcipe di tutta la nostra
iimanità,' di tutta la nostra peccaminosità di figlioli di Dio, in cerca di salvezza.
Perchè allora questa raffinata preferenza di rinuhcia e di sacrificio per le
nostre diaconesse ? Quando òsise accettano la nastra offerta sann'O lesse, proprio tutte, òhe cosa accettano ?
Ripveto la domanda: perchè ? Mi direte: la tradizione ? Non lo so, non ho
studiato le origini della istituzione del
diacomato femminile fra noi, nè mi interessa di conoscerlo,' ho però il grave
sospetto che la rinuncia alla' possibilità
del matrimonio abbia delle ori'gini poco
ortodosse che mi saamo molto di monacheSimo, tutfaltro che protestante e
tutt’altro che evangelilco, anche se lo
stesso o analogo sistema prevale in tutti
i paesi protestanti. Io mi attacco alla
espressione evangelica ed al suo significato etimologico: diacono, cioè servitore: tanto maschile come femminile: diacono e diaconesse. E con questo servizio
alTopera di Dio in tante forme diverse
non mi pare di togliere n^una aureola
alle nostre diaconesse, se non quella di
un arbitrario voto di sacrificio non riohiiesto da Dio.
Non mi si venga a dire che non ri
tratta di un vero e proprio impegno di
rinunciare stabibnleinte al matrimonio; io
rispondo che, in pratica, il noistro pubblico evangelico ci dà la conferma di
qu^ta idea, vera o falsa, cori lo scalpore
che solleva intorno ad ogni cambiamento di rotta, giungendo fino a ichiiainiarlo
« idi'serzione » !
So che molti sgraneranno tanto d’occhi ! Come, le nostre diaconesse che potrebbero sposarsi !! E peridiè no ? Che
cosa toglierebbe questa possibilità alla
santità deUa loro opera? Perchè avere
fi libchio di famieTdei JaK^iri ebe-ju addestrano a dòTOiire sopra r(n letto dii
chiodi ? ' , ' ,
. Sento i « pratici » insorgere dicepido:
mia noi per le 'di|aioc»iieiase spentdfiaimo
delle migliaia e miglaia dì lire per
istruirle, per fame delle infeinniere
esperte ^ e premurose ìnstiHando loro
tutto'quel carattere di pietà, dì csirità
cristiana e di dielcfizione aM’opera del Signore che deve distinguerle dalle itnfermiene laiche e poi... voliabe che ci piaintino sul più bello, che « disertino » !
Sicuro ! il rìschio di questa libertà ci
mette al cop^o dia molti inconvenienti,
inconvenienti interiori, inconvenielniti
della profondità più segreta delle coscienze, dei quali noi ■d rendiamo responsabili m'òttenrio sulle spalle di qii^
ste giovani il peso di una legge (di un
impeglno) ohe esse non sanno se potranno e non potranno portare.
Ma i « pratici » ^ i « finanzierà » hanno le loro buone ragioni òhe sono anche
le nòstre di contribuenti che pagano le
^ese della oamufnità; come tutelarci
contro il rischio di fare delie spese a
vuoto ? Quando avete preparato le diaconesse, o quelle che sperano di diventare diaconesse, lasciate ohe facciano la
loro esperienza 2 o 3 anni di pratica applicazione nei nostri ospedali, nei nostri
istituti, (e nilagari senza chiamarle novizie che non suona neanche molto protestante), poi chiedete loro un impegno
puramente umano, una promessa contrattuale, assunta sotto lo sguiardo li
Dio, ma senza nessun significato di magia o di irrevocabiii'tà, per un minimo di
anni ragionevoile a viste umane, 5 o 6
anni e vedrete; indubbiamente molte,
arrivate al termine, rinnoveranno l’impegno.
Anzitutto riafflusso alla Scuola delle
Dialconesse crescerà molto di numero e
varietà di provenienza e questo accrescimento tanto necessario, sarà un ampio compenso alle perdite che si subiranno straidia f'acéndio per la pèatSBaia éfi
quelle ottime persone che nella pratica
esperienza si troveranno davanti a delle
difficoltà che la induirranno a interrompere la loro attività di diaconesse.
E così si togherainno di me2izo anche
tutte quelle altre questioni meno simpatiche òhe circondano oggi la partenza di
una diaioonessa per riprendere la sua
vita « laica ». Giacché non posiamo dimenti'oarlo: quando noi evangelici parliamo di « lai'oo » facciamo una distinzione errata; non esiste fra noi il laicato
in senisio cattolico. Noi siamo, diaconesse comprese e infermiere oompresie, tutti sacerdoti nella misura’ in cui siamo
fedeli al nostro dovere di testimonianza
della risurrezione di Cristo e di annunciatori della Sua Parola.
Si dice, vogiiiamo ancora aggiungerlo
terminando che i sentimenti delle dianesse per eccellenza non si troveranno
« più » nella ma^ioranza delle gi<^ni,
perchè « sono privilegio di poche ». Ebbene noi ci permettiamo di credere che
se oggi certi sentimenti o la loro assenza
sono più espiilciti, più visibili alla luce
del sole (e forse ■nlon è male) non sono
meno numerose di una volta le vocazioni a fere la diaconessa. Le vocazioni in
genere, comprese quelle meno durature
o meno profonde potevano « dlans le
bon vieux temps » essere più numerose,
ma perdbè ? Perchè « dans le bon vieux
temps » tante e tante nostre buone nonne, quando avevano vant’anni, non ei^
no meno desiderose delle nostre
valdesi moderne di aria e di sole e di
gioia, ma spessissimQ si vedevano davanti alTaltemativa o di allevare laboriosamente nelle angustie dei nostri car
solari una numerossima prole, pensando
a tutto per tutti dalle più umili necessità del vivere fino alla istruziane ed'
educazione, in uno sforzo che non conosceva riposo dalla prima alba fino a notte inoltrata, oppure di dedicare la giornata alla cura degli ammfalati in condizioni, in foTidiO, forse più agevrdi e certo più tranquille ed anch’esse non pri
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L’ECO DELL! ¥A|iU .VAU)BSI
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di beniefici apiriitiuisdi non. tnolto dis«
ì quem ‘che sono -il compenso
Le raaidri di famiglia. Perciò non posditrte quanto una binile altemaIV» aSbibia intfliuito sul numero delle
di lina .volila
Cotm/unqiUe è ceirto ohe niella nostra
ita di oggi 'la condizione della donna si
èf in terghi stasiti <Mla nostra' po(pola-¿kone, moldiflcata e se quesito 'ha avuto
^¿^jteiliuini inconvenieiniti, nessuno vorrà ne^gare che è stato anche un beneficio peto
‘i^miolte dònne che dallo stato di vera
.^isQhiavitù sono paistsate a quello di compagine degli uomini con tutta la dignità
liphe campeite B' cjuesta umana condiziane.
Non posiiamo ignorarlo o fingere di
ignoraitlo.
Erico Rollier.
t
S«gMlazioiii
Í
Al nostro ■venerato ed instancabile
prof. Oiovmmi Rostagno* andiamo debdtori di una nuova pultabMicaSiione: una
, predica, che raccomandiamo vivamente
alla meditazione dei nostri lettori.
« Sei Tu calui 'che ha da venire,, o ne
aspetteremo un altro ? »
L’antico dubbio che straziò ranimo
del Battista, la risposta di Gesù ai messaggeri del Precimsore,, non sono documenti di storia di un determinato periodo del Cristianesimo, sono l’eterno
dramma d tanlte e tante coscienze.
Sei tu Colui che ha da venire... è la
domiandà di tanti spiriti, l’atteggiamento di tanta .parte deU’umanità di fronte
agli errori ed aUe infedeltà della Chiesa,
di fronte all’incapacità apparente del
aristianlesimo a rendere gli uomini migliori, più felici...
n professore Giovanni Rostagao con
infinita pazienza, con immutato amore,
nella luce del Vangelo risponde a questi
dubbi, confuta le obiezioni e gli siamo
grati di questa fatica della sua operosa
vecchiezza.
* Giovanni Rostagno: Un dubbio antico Predica - 20 p<ag. - L. 1 - Ed. Claudiana.
»natia
Le nostre congratulazioni vivissime al
Seniore Piero Morglia recentemente nominato Commendatore della Corona d’Italia p>er le sue molteplici benemerenze.
D«»n«» di Nozk«»
Il mjuni'fico dono, chic il 14 maggio
1943 il signor Dielsideirio Grassi di Genova-Riivjairolo ofBriva alla prima coppia
^ di qposi valldtìsi, ohe dopo tale data
avrebbe contbatto matrimonio, è stato
attribuito, con il consenso del Donatore,
alla ex alunna deirOrfanotrofio Femminile di Torre Pedlice: Bertinat Alma
la quale si è unita in matrimonio con
il mutilato dell’attualte guerra Gaydou
\ G. P.
Il rito è stato celebrato il 5 giugno
corrente dal pastore Roberto Jahier nella Chiesa di Villar PeHice.
Per i suoi impegni iprecedenti, il Do^
natore non ha potuto offrire lui stesso,
come era sua desiderio, il magnifico dono, consistente in im servizio d’iargento
per toeletta di grande valore, epperò è
stato letto agli sposi il suo particolare
niessaggio che egli in tale occasione ha
indirizzato loro.
litiMo FnniiiiK lalleie di Vallecioiia
Rendiamo noto ohe, in seguito «.ila
partenza di alicune nostre ricoverate,
ohe hanno ultimato il loro soggiorno fra
noi, saranno disponibili alcuni poeti per
ranno scolastioo 1943-44.
Verrà data' la ipreferenza ad orfane
appartenenti a famiglie Vialdesi.
L’ammiisBione avverrà a norma del
notro Regalamiento, di cui potrò essere
spedita copia a chi ne fà richiesta.
^ , Danride Pons, direttore.
Piani di Valilecrosia (Imperiai).
r. u- V
ESCURSIONE STORICA
nel vallone di Subiaac
4’
Martedì 29 ^ugno (festa di S. Pietro
è Paolo) avrà luogo una gita della gioventù valdese in un vallone, a molti
ignoto, sacro al'la storia dei Padri.
Ore 7.30 - Ritrovo ai Gamier di Villair
PielliCe' (biciciette Albergo
Palavas)
» 8.30 - Partenza dal Besisè.
» Il - Arrivo a Barma d’Aòt
Riunione - PrB'nzo al sacco.
» 15^ - Ritorno per Sarsenà-Bobbìo
Gamier.
» 19 - Arrivo a Torre Peuice
La gita sarà diretta dal prof. Attilio
Jallà, che iilustrerà i luòghi storici, e
dal Pastore Roberto Comb.a.
In memoria di Bianca Gay
Per il Rifugio Re Carlo Alberto:
Le sorelle, il fratello, il cognato L. 600,—
Signora Lily Peyrot » 100,—
Dr. Enrico Peyrot » 100,—
CROH/lCfl V/ILbESE
BASILEA
Il 4 giugno ultimo scorso abbiamo accompQignato al Campo del riposo le spoglie mortali della signora Giovanna Calvino vedova del rimpianto pastore Paolo Calvino.
Da circa 12 anni essa ■viveva presso il
genero e la figlia Paola Meister a Basilea circondata dalla venerata tenerezza
loro e dei nipoti. lin quella casa così ospitale la buona Mamma ebbe im dolce e
sereno tramonto. Si riviveva spesso insieme il passato, ricco di benedetti ricordi, quei passato in cui, arrivando giovane sDosa da un’agiata Famiglia di Elberfeld aPe VaRi nòstre, essa si era giocondamente adattata alla vita semplice
e modesta, ai sacrifìci, ai doveri condivisi col marito in lunghi anni di fecondo
ministerio pastorale.
E fu particalarmen'tte a Lugano, nell’opera evangelistica fondata dal pastore Calvino, che essa trascorse poi gran
parte della sua vita operosa e allietata
da una numeirosa figliuolanza.
M'a sopra ogni altro ricordò, viveva
costante nel suo cuore il pensiero nostalgico dePe care Valli, di Torre Pellice, di Rio Grò, dove la Famiglia trascorreca generalmente il periodo delle
cacanzfe estive.
Negli ultimi tempi la signora Calvino
soffriva di varie infermità che sopportò
con ima forza d’animo veramente esemplare e, ricordando che non abbiamo
quaggiù una dimora stabile, essa si assorbiva tutta nel suo Redentore e dia Lui
aspettava ■con paziente desiderio l’ordine di « salire più in alto » . nel riposo e
nella comunione ineffabile dei Cari che
già ravevano preceduto nell’al di là.
Così, con quel luminoso e celeste sorriso che era il riflesso costante della sua
fede, la signonai Cal-vlno tornò a Dio il
2 giugno nella bella età di anni 87. La
sua dipartenza, proprio alla vigilia del
giorno deU’Asoensione, fu invero il coronamento glorioso di una esistenza di
continue ascese spirituali verso il Redentore; e con questo parola essa desinerò che fosse celebrato il culto d’addio:
« Ohi crede nei Figliuolo, ha vita eterna» (Giov. 3: 36).
Scrivendo queste poche riflessioni,
pensiamo ai figli, ai numerosi nipoti e
pronipoti che non ebbero la possibilità
di essere presenti alla m'esta cerinionia
e che ebbero anoh’essi tanta parte negli
affetti diella cara defunto. Giunga a tutti l’espressione della nostra iriva simpatia cristiana. (a. f.)
LUSBRNA SAN GIOVANNI
Gio'viedì 10 giugno, hanno avuto luogo
partendo dairOspedale di Lusemia i fu
nerali di Entfeo ; Bomuous, di Faviarot,
di anni 26. ^
Iddio consóli la vedova e Ila bambina,
la maidre, le sorelle ed i fratelli tantoduramente provata da questo lutto così
penoso. *
^— Le nostre vivissitóie flelicitazioni al
nostro caro e fedele organista lo studente ’piiversitorio Ferruccio Rivoir, che ha
oonsieguito brillainitemeinte il titolo di
Maestro di pianoforte ptresso il Conservtatorio di Alessandria.
PERRERO-MANIGLIA
Domenica 30 maggio è stato battezteto Poet Frida Maria Emma di Enrico e
di Grill Inma (Traverse).
Dio benedica questo tenero agnello
della Sua greggia !
— Il 5 corrente si sono uniti in matìrimionio Peyrot Alberto Giovanni di
TravierBe e Artero Evangeli/na dello stesso villaggio. Dio ponga il suggello diella
stia benedizione su questo nuovo focolare !
— L’assemblea 'di ichiesa del 6 coilrente ha votato come delegato al Sinodo il
sig. Barai Edmondo (Larenzo) e i sigg.
Poet Alberto (Traverse) e Quiattrini dott.
Emaintiiele delegati alla Conferenza distrettuale.
Supiplenti: Canal Oreste, Pascal
Augusto maestro, Pons Luigi (Baissa),
PlNEROLO
Domenica 6 correnite, l’iassemblea
elettorale ha nominato delegato al prossimo Sinodo il sig. Balma maestro Enrico, anziano cassiere e i signori Giov. Vicino, ing. Roland cav. Carlo e Guido Gay
delegati alla Conferenza distrettuale.
Quali Revisori dlei Conti furonò designati il sig. Matthieu dott. Itolo e i’ing.
Roland cav. Carlo.
POMAHETTO
V
Venerdì scarso è state accompiagnaca airestrema dimora, terrena la spoglia
mortele di una sorella della Pairoochia
vicina di Villasecca, la signora Bounous
Ester nata Peyronel del Bameo di Riolaretto deceduta airospedale dopo penosa malattia in età di anni 38.
Alila fami'glia afflitta rinnoviamo la
nostra simpatia.
— Il culto di domenica scorsa come
già quello della domenica 23 maggio
nella Cappella del dot Inverso Pinasca,
è stato presieduto dal Direttore degli
ArtigianellM Valdesi di Torino sfollati a
Pomaretto.
Lo ringraziamo per i suoi edifìciainti
messaggi e per la sua preziosa coUabor
razione.
— Sono stati presentati al Santo Battesimo i piccoli Qi/no e Virginia Giraud
di Enrico e di Griset Ada (Pomaretto).
Formuliamo per loro i migliori auguri
di prosperità nel Signore.
SAN GERMANO CHISONE
Domenica 23 maggio è stato celebrato
il Battesimo di Soulier Erica di Cesatre
e di Martinat Erminia. Che Dio prenda
sotto la sua santa ,protezione questo piccola fanciulla, i suoi cari e in modo spe- •
ciale il babbo, 'militare in Balcania.
— Il culto delia domenica 30 maggio
è stato presieduto dal pastore signor
. Roberto Niebet al quale va la riconoscenza deU’assemblea dei fedeli.
— Sabato 5 carrentie; Boschetto Paolo
della parrocchia di Prarostino e Bertalot Anita della Combina si son promessi
dinanzi al Singare reciproca f'Odeltà. Ai
cari sposi auguriamo santa letizia ed
ogni benedizione di Dio !
— Si è addormentata nel Signore senza' sofferenze il 30 ultimo slcorso Rivoir
Swsarma ved. Travers dei Gondini, in
età di anni 80.
Nello stesso giorno Comba Stefano ha
reso Tanima a Dio, nella sua casa del
Ciampas, a 73 anni,
A Pinerolo aU’Ospedale Civile, nell’ancar giovane età di anni 45, dopo alcuni mesi di malattia, ha lasciato questo
valle di laicriitne Cierriè Clementina nato
BltepruEt. La piangoino il métoito e càncpie
figli, di cui due in tenera. età. „
I due primi funerali sono stati .presieduti dal pastore Paolo Maranida di
Prambllo, in assenaa del Pastore della
parrocchia, e il teirzo dStl Pastore di ì*lnerolo signor Luigi Marauda, con l’tor
tervtento del Pastore di Sm Germantì.
Alle fam'igilie visitate dal lutto esprimiamo la*più viva simipatiia cristiana ed
invochiamo su di esse le consolazion.i di
Colui che è Padre degli orfanelli.
— Domenica 20 ^ugno aWe ore 16
avrà 'luogo, tempo permettemdo, una
riunione all'aperto sotto i castagni dei
Chiabnanidi nei presi del gioco delle bocce. Vi sono pairticolannente invitate
tutte le famiglie diel quartiere.
— Tutti i parrocchiaaii possono intervenire ai lavori della Conferemn Distrettuale che sederò a San Germa no
martedì 20 corrente. Il culto (ore 9) sarà
presieduto dal signor Arnaldo Condìa,
due fu nostro Pastore,
— L’Assemblea di Chiesa per le elezioni dei delegati alla Conferenza Distrettuale e ai Sinodio »vrà luogo domeniica 20 corrente subito dopo il culto.
VILLAR PELLICE
L’assemiblea di chiesa è convocata in
seduta eh fine d’anno ecclesiastico, per
domenica 20 corrente alle ore 10.30.
Confidiamo che i fratelli e le sorelle
saranno numerosi al loro posto per Tmportiante riimione. j*
VILLASEOCA
AU’Ospedale di Pomaretto. Dopo il
decesso di Giacomino Emilio del LinJsard, abbiamo dovuto pur troppo i^istrame un altro che ha gettato un ■senso
di costernazione su tutto M paese.
Nella notte del 2 corrente in seguito
a grave malattia contratto curando la
propria figlia che avevai dovuto subire
l’amputazione di una' gamba per investimento d’auto, decedeva Bounouis ESjber nato Peyrónel di anni 38. La Chiesa si stringe intorno a questa famiglia,
così 'duramentie provato, e sicuri che le
pratiche dimoetraziani di simpatiai e di
solidarietà non verranno da parte dei
fratelli, invochiamo ancora su di essa
l’aiuto e le conisdlazioni da Alto.
Assemblea di Chiesa. Domenica 6 giugno ha avuto hiogo l’Assemblea di chiesa iche ha nominati quali delegati alla
Conferenza Distrettuale i signori Viglielm Enrico e VigUelmo C. Alberto
e delegato ai Sinodo: Massel Edoardi.
— Dalla relazione risulte che l’andamento delle varie attività è stato regolare e che in seguito alTaumento delle contribuzioni la nositra comunità è
stata in grado di versare alla Cassa della Tavola un aumento del 50 per cento
sulla somma dello scorso anno più un
dono straordinario di L. 2000. x. y.
SETTIHiNA DI RINDNCU
(Quinta Usta)
Chiese di: Villar Pellice, 3® vers., L.
700 - Calteinissetto, 455 - Pidiermo, 2600
- Grotte-Agrigento, 354,60 - Venezia,
2800 - Caitenla, 2® vers., 290 - Sampierdlarena, 2 °, 250 - Reggio, 725 - Messina, 1905 - Genova, 4600 - Bari, 1500 Bobbio Pellice, 2® vers. 200 - Campobasso, 2“ vers., 60 - Trieste, 2® vers., 200 Napoli, 3® vers., 5195 - Pinerolo, 2® vers,
1955 - Fiume-Abbazia, 3296.
S. S. 1000 - Alberto Priore, 150.
Dui IMI dal [»lina Iella Tania
Per danni alle Chiese Valdesi:
Salmo 27: 14, L. 500 - 1 Re 17: 13-16,
300 - Rivoàlr Fanny ved. Long, 200 - Maria F. Scolari, 100 - Ossoinak Irene, 500.
Per Cassa Culto:
Antonio Tarricone, in memoria della
Moglie, 100 - Umberto Piva, 300.
Per Ementtazione:
« Tutte le cose cooperano ai bene di
quelli ohe amano Dio», 2000.
Per Collegio:
Ing. Raivlazzini, Torre Pellice, 200 Un ex-alunno, 100 - Famiglia Giacometti, in memoria S. Ten. Raffaello Avitabile, 400 - Dino OMvetti, in memoria
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«iv.
carisBimo ajnico e coaupaignoo di collegio,
Raffaello AvitalbSilie, 1000 - Bruno Aibtn^
riti, ÌOO. r ! ,,
Per Convitto: , , \ ~
Fanuglia Wiltadh, in memòria diel figlio Alitìerto, 500. ,r}^
Per Istituto Gould: ^x^-‘ '. 1
•^^ CaiieEfe di Riesi,, 75. ' '
■rxi
Per Istituto di Vailecrosia:' i
’ Chiesa di Riesi, 75 - Cóill^, Fiiiime,
250 - Hrhomatklai, 150..
Per Istituto Fenmmàle di Faenze:
„ Stratil Maria, Piaime, 100.
Per Orfanotrofi:
Giallo Tamasellli, Caitania, 10.
Per Asilo dà Vittoria:
Società di Cucito di Caitania, 150.
B. W., in memorial Cara Mamma:
per Orfanoitroifio di Pamaretto, 500 per Diaconesse, 1000 - per Asilo di San
CJeimiano, 1000 - per Asilo di Vittoria,
1000 - per Istituto di Vafllecrosia, 500 per Istituto Gould, 500 - per Istituto
Peimniiiiile di PSiieìnze, 500 - per Rifugio Cario Alberto,, 1000 - pier Orfanotrofio di Torre Pellice, 1000 t- per Ospedali,
1000 - per Ospedale di Torino, 500 - per
Asalo di S. Gioivianni, 1000 - per ArtigianeUi, 500 - per Emeritazione, 1000.
Michele Chieti, per i vecchi a carico
Chiesa di Torino, 15,—
Michele Chieti, per ragazze madri 15,—
« Fondo Clelia e Mario Pirazzini pro
Ospizi per Orfani e Vecchi della Chiesa Valdese » 2° vers. 2000,___
GESÙ SI PARTÌ DI LA’
Matteo 12: 10-15.
Di frante all’induramento dei cuori,
accade che Gesù si allontana sempliceniente.
I farisei si consultavano sui mezzi per
farlo morire. Ed io, quando con la mia
viltà o con la mia resistenza, distruggo
l’ispirazione santa che Gesù vuol far
penetrare nel mio cuore, quando rifiuto di lasciarlo vivere in me, somiglio a
quei farisei. ,
Pongo la mia vita di fronte a quelTavvertimento che, troppo spesso passa
inavvertito nelle mie letture dell’Evangelo: « Gesù, saputolo, ri parti di là ».
Gesù che sa tutto ciò che è nel mio
cuore ribelle, finirà col partirsene? Fremo all’idea di quell’assenza e di quell’abbandono. Oggi sento che è ancora
qui, e affinchè resti con me, voglio che
tutta la mia vita gli sia aperta e lo accolga. Voglio che ogni parola di lui
riecheggi all’infinito nel mio pensiero.
Voglio che tutto quello che mi verrà da
Lui, prenda vita nella mia esistenza, e
la animi.
Signore, mi sono opposto; Signore, mi
sono nascosto, mi sono allontanato! O
Cristo, non ti stancé^re della mia negligenza, e tu, non ti allontanare ! Non
ti allontanare dal mio cuore, che, se tu
lo lasci, non è più nulla !
(C. Cellérier trad. O. Cerni)
Ohi crede nel Figliuolo ha
vita eterna. Giou. 3: 36.
Agii amici delle Valli che tanto amava diamo la triste noU'sàa della dipartita
della nostra cara Mamma, Norma e Bisnonna
GIOVANNA CALVINO
Spirata a Basilea, presso i suoi figli, U 2
giugno nelVottantottesimo anno di vita.
A nome delle famiglie Calvino e Meister.
Frida Calvino
Viarazze (Savona)
Salita S. Pranoesro, 9
tiW.f •
COSE CHE "'CAPITANO
X. Y., ncgozianite, ha letto TEco, l’uiti.
'■ 5«P‘
mo numieiro dell’Eco ed in modo partiookire le diuie confeariani dd Pecoraio e”
die! Boscaiolo di cui parlava Lo vie protestante. Egli mi hiai fiotto la sua confes
SLone:
« Quei due lì hteiiìino pertfettamenite’
ragione; io nion invldijo affetto affatto
tutto il daffarte diel pastore. Noi la domlenSlca, almeno il pomeiriggio, ci pos-*’''5
siamo'riposare; lui, inveice, poverino^v
deve miettensi lì a contare tutti i «jltìini .-Ì.
dtíHa coilettal E ce ne sono! Non avrei
mai creduto che ci fotsiseiio tanti‘soldini ' *
ih circofllaeione;'“ io credo proprio che^
vadano tutti a finire alla porta della
Chiesa. Del resto io non mi lamento,
perchè al kmiedi Fanziiano vliene, io gli-i
cambio i soldini in bei biglietti sonanti,
e cosi ho sempre il modlo di dare il resto ai miei clienti, perchè, credete pure,*^'
Oggi è diventato una cosa molto difficile
dare il itesto ai dienti ! Per fortuna che"
c’è la colletta domenicale».
-t—■>. ,,, ..¿ìd.
'»i»#!'
P O'
T.
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■ —s ■" ■ / I ,
•'t 'IL' ’ ■ '• •
ARTI GRAFICHE
- „ L’AL PFNA
TORRE PELLICE
27. VIA ARNAUD
VIA ARNAUD, 27
Qualsiasi lavoro tipografico
mi
QUflI A TE, CORAZIN! >
Matteo 11: 20-24.
Gesù mi chiama per rendergli conto
diei privilegi che mi sono accordati. Ambiente familiare, conoscenti, educazione,
la Chiesa. Penso aH’isolamento di certi
protestanti, privi di qualsiasi appoggio,
senza Chiesa.
Intorno a me la vita religiosa dovunque si manifesta, mi chiama e mi so- ■
stiene. Il Cristo si afferma coi suoi te-'stimoni. I raggi della sua kice divina,
convergono sulla mia strada. Rileggo
allora questa frase dell’Evangelo: « Gesù
prese a rimproverare le città nelle quali
era stata fatta la maggicir parte delle
sue opere potenti ». Rimproveri che
scalo per me, perchè resto freddo davanti alle opere del Salvatore.
Guai a me, se non comprendo quelle
intenzioni di Dio, che pur SQ-no evidenti!
Signore, illumina il mio spirito! Signore,
apri gli occhi miei affinchè vedano, e
che le tue opere potenti, non mi circondino invano! Signore, parla al mio cuore
affinchè impari a' rispondere!
(C. Cellérier trad. O. Cerni).
1 - Perchè diciamo tutti i giorni: « Padre nostro che sei nei cieli », se non
possiamo essere nelle Sue braccia come
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vita delle nostre giovani.
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TORRE PELLICE (Torino) |
Cappellani Valdesi
Capii Errnanno Rostan Cappellano Militare Valdese - Comando Presidio Militare - Torino.
Caverna: Da Ivrea: seconda domen^j
Como: Chiesa: Via Rusconi, 9 - Parie
re: Carlo Lupo,.. Via T. Grossi, 17 ‘ .
Coazze: Chiesa Valdese.
Valdese: Pasioir
Ten. Alfredo Rostain - Cappellano Militare Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 200.
Indirizzi di Chiese Valdesi
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) .^^ Pastore Edoardo
Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Pastejn
Luserna San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Ferrerò — Pastore : Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu
Frali — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre,
Rorà — Pastore : Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Tonno — Chiese: Corso Vittorio Emanuele, 23 e Corso Principe Oddone, 7.
- Pastori Elio Eynard e Roberto Comba: Via Berthollet, 36. .
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahìer.
II DISTRETTO:
Abbazia: « Chiesa di Cristo ». Culto alle 16 - Pastore C. Gay, da Piume.
Aosta: Chiesa: 11, Via Croce di Città Pastore: V. Subilia, Via XXIII marzo
n. 1.
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanuele, 4 - Pastore: M. Moresichini,
Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella: Chiesa: Piazza Funicolare Culto: là I, III, V dcmnenica del mese
(da Ivrea).
Brescia: Chiesa: Via dei Mille, 4 - Pastore: D. Pomeron (ivi).
Cormaiore: Chiesa
Vittorio Subilia.
Felonica Po: Chiesa Valdese
Lami Coisson.
Fiume: Chiesa Valdese - 6 e 8 Via
scoli (culto ore 10) - Pastore C. GaW
Salita F. Colombo, 8.
Ivrea: Chiesa Valdesse: Corso Botta,
Pastore A. Vinay, Casa Ravvi
Via Cascinette.
Milano: Chiesa: Piazza Missori, 3 - Pà
store Enrico Tron - Via Euripide, 9 Mantova: Chiesa: Via Bacchio, 5 (da
Felonica). i
!
Piedicavallo: Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenica del meie
(da Ivrea). j
S. Lucia di Quistello: Chiesa Valdeie
(da Felonica Po). j
Susa: Chiesa; Via Umberto I (da Torino). V
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (di,'
Venezia).
Campobasso: Chiesa Valdese: Past
P. V. Panasela. r
Carunchìo: Chiesa Valdese - Evangrii
sta S. Scuderi. ^ f !
Firenze: Chiesa: Via dei Serragli, 5lj-l
Pastore Emilio Corsanì (ivi) - Chi^ j
sa: Via Manzoni, 21 - Pastore T. Vj-|
nay (ivi). |
Forano Sabino (Rieti) - Chiesa Valdes i
- Pastore Enrico Pascal. 1 i
Genova: Chiesa: Via Assarotti - Pas^ *
re; Francesco Peyronel - Via Cur,tsè'
tone, 2. I ,
La Maddalena: Chiesa Valdese (da <
Roma). '1^
Livorno: Chiesa Valdese - Via G, VefÆij
3 - Pastore A. Ribet (ivi). |(
Lucca: Chiesa: Via G. Tassi, 18 (da PÌ-'‘
sa).
Pescolanciano. Chiesa Valdese (da
runchio).
Trteste: Chiesa: Via S. Maria Magg|oie
- Pastore Guglielmo Del Pesco, :Piai
za Libertà, 6. Jf J
Prof, anno CosTAm, direttore responsabile
•ARTI GRAFICHE L’ALPINA - Torre Pellice ».
Ê