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Roma, 22 Maggio 1909
LA LUCE
Propugna gl interessi sociali, morali e religiosi in Italia
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L’ipotesi scientifica
(1)
Un sogno del prof. Baratone
Il prof. Adelchi Baratone — autore d’un pregevole
trattato di Psicologia sperimentale —vorrebbe sbandita ogni ipotesi ! Per scrupolo di coscienza, affrettiamoci a citare le sue testuali parole : « Il mio intento
è di provare ch’esse feioè le ipotesi filosofiche) devono
ormai cedere il posto alla ricerca scientifica, interna
o esterna che sia, ma sempre sperimentale e priva
d’ipotesi >.
Si avvererà il sogno del prof. Baratone ? spariranno
da la Scienza le ipotesi ? — Io per me ci ho i miei
bravi dubbi. E mi consola il pensiero che, se non
erro... non sono solo a dubitare. Enrico Morselli, « maestro e donno » del prof. Baratone, gli ha temuto a
battesimo il libro che s’è accennato; ma —curioso a
dirsi ! — nella dotta e lunghetta prefazione scritta
appositamente per quel libro, il prof. Morselli contraddice — senza maligna intenzione, naturalmente — al
discepolo e ammiratore, uscendo in questa considerazione : « Delle ipotesi o dei tentativi d’interpretazione
che la scienza è pure costretta a formulare, onde avere una guida nelle sue investigazioni, egli (cioè il
vero filosofo) non ne disprezza alcuna : sa che potranno
essere approssimative o magati anche errate, ma sa
pure che l’eliminazione d’un errore può valer quanto
la scoperta d’una verità ».
O io ho le traveggole, o da queste parole dell’illustre Psichiatra di Genova non traspare nulla che
possa incoraggiare il Baratone nelle sue fantastiche
speranze.
Più risoluto del prof. Enrico Morselli m’apparisce
Carlo Renouvier; il quale afferma addirittura che
« le scienze altro non sono se non costruzioni erette
su delle ipotesi ».
Or è chiaro : se quanto sostiene qui il filosofo francese è vero, il sogno del prof. Adelchi Baratone non
potrà effettuarsi senza uno sconvolgimento totale
della Scienza, ab imis fundamentis: impresa difficiletta assai, secondo il mio debole parere.
Una sola citazione ancora. — Accanto alla testimonianza d'uno Psichiatra-psicologo di « fede positivista . quale è il Morselli, e accanto alla testimonianza
d’un filosofo neocriticista, quale è il Renouvier, io
pongo quella, forse più valevole, di Augusto Righi, il
principe dei fisici italiani. Nel chiudere il suo discorso
intorno alle Nuove vedute sull’intima struttura della
materia pronunciato il 25 ottobre 1907 nel Congresso
della Società Italiana pel progresso delle scienze, il
grande quanto modesto uomo così si è espresso: « Le
ipotesi scientifiche, quando sgorgano logicamente dai
fatti, costituiscono un prezioso strumento di ricerca,
che può bensì far deviare dallo scopo scientifico gli
inesperti, ma è invece fattore di progresso e ispiratore di ricerche proficue a chi sa maneggiarlo colla
necessaria prudenza ».
Come si vede, tra i savi dell’oggi non spira per
l’appunto un’aura troppo ,^favorevole agli intenti e
agli ideali baratoniani !
Bisogna rassegnarsi 1
Dato pure che la Scienza, in un lontano avvenire,
abbia a trasfigurarsi compiutamente ad usum Baratoni, espellendo dal proprie seno le ipotesi da la prima
fino all’ultima, e rifondandosi su basi del tutto nuove
che la nostra imaginazione non arriva nemmeno a
escogitare, resta pur sempre che, nella scienza moderna — la sola che noi conosciamo ! -- rappresentf ta
da quei poveri di spirito che si chiamano Hertz, Rontgen, Crookes, Becquerel, Curie, Lord Kelvin, Logde,
Righi, Murani, Battelli, le ipotesi entrano e sembrano
quasi costituirne l’ossatura. Nella Scienza, per ora, le
ipotesi ci sono : e, se ci sono, bisogna rassegnarsi a
tenerne conto.
Che ci siano è un fatto indubitabile. Se non bastasse
a provarlo il prof. Adelchi Baratone medesimo, il
quale di certo non si proporrebbe di dar lo sfratto
alle ipotesi, se nella Scienza non ci fossero ipotesi,
me ne appellerei volentieri ai Maestri della scienza
non... baratoniana; i quali non esiterebbero un momento a confermare quant’io affermo, assicurando che
nella scienza non... baratoniana le ipotesi non solamente esistono, ma vi abbondano. Questi Maestri sarebbero pronti ad attestare — poniamo — che l’idea
delle orbite ellittiche dei pianeti — le quali orbite,
prima di Keplero erano credute invece perfettamente
circolari — fu emessa come un’ipotesi ; che la grande
idea della gravitazione universale sorta nella gran
mente di Newton non è che un’ipotesi; che la capitale
idea del movimento di tutta quanta la materia è un’ipotesi ; che del pari è un’ ipotesi la fortunata idea
della circolazione del sangue, idea più vecchia che
non si creda, poiché risale fino a Galeno ; che, in origine, erano ipotesi moltissime verità oggi verificate
o universalmente accettate, come sarebbero quella concernente la digestione la quale si fa mediante gli acidi dello stomaco combinati coi fermenti, quella delr analogia che passa tra respirazione e combustione,
eccetera, eccetera. I Maestri della scienza si esprimerebbero così, ad esempio: « Accettando V ipotesi di
Avogadro, si suppone che volumi eguali di tutti i
gaz, all’identica pressione e temperatura, contengano
lo stesso numero di molecole ». {Carlo Snyder). « Noi
immaginiamo che la materia consista di singole, indivisibili particelle elementari — gli atomi — e che i
moti dell’atomo, che riempiono tutto lo spazio, diano
luogo a tutta la somma dei fenomeni naturali ».{Max
Verworn). « Se il diametro medio d’una molecola è
aH’incirca di due decimi di micro-micron, allora l'atomo non può essere più della metà della sua grossezza. Probabilmente esso è molto più piccolo. Tutto
questo, però, è nulla più che una congettura. La molecola noi la consideriamo come qualcosa di tangibile
e reale ; l’atomo è una ipotesi ». (Snyder).
Chiunque abbia unacerta dimestichezza con le scienze
sperimentali comprende benissimo che quest’ enumerazione di ipotesi e di citazioni destinate a confermar
l’esistenza delle ipotesi potrebbe continuare per un
altro gran pezzo.
Nella Scienza, gloriosa scrutatrice della Natura, le
ipotesi ci sono e vi abbondano.
Arme dì conquista
Nella Scienza le ipotesi ci sono. Ma che ci fanno di
bello ? a che cosa servono ? qual è il loro ufficio ?
L’ufficio dell’ipotesi scientifica è duplice.
L’ipotesi talora serve di fulcro, ossia di punto d’appoggio 0 di partenza ad assorgere verso nuove conquiste. Questo è l’uno dei suoi due uffici : vedremo
l’altro in un susseguente articoletto.
L’ipotesi dello Harwey, il quale sosteneva che la
vita nasce da la vita « divenne il punto di partenza
di molte grandi scoperte ». {Verworn).
Efficacissima tra tutte è l’ipotesi dell’etere.
E quel eh’è più strano è che un’ipotesi, quantunque in tutto o in parte errata, possa egualmente riescir feconda di ottimi risultati.
Di una certa data ipotesi — che io non starò qui ad
esporre per non andar troppo per le lunghe — il fisio
logo Verworn dice : € Le contraddizioni di questa
ipotesi condussero un giovane medico, Casper Federico Wolff, a una nuova teoria, che più tardi è diventata il principio della teoria moderna sullo sviluppo degli organismi ».
Esempio classico e recentissimo di ipotesi falsa —
o almeno monca e incompleta — che pur reca frutti
d una squisitezza più unica che rara, è quello del
Poincaré. Questo genialissimo seienziato-poeta imaginó che i corpi fluorescenti emanassero raggi X ossia Rontgen, quando vi si posasse sopra la luce. Il
Becquerel fece sua l ipotesi del Poincaré e si mise a
sperimentare. E che cosa scoprì egli mai ? Che il Poincaré aveva imaginato giusto... ma solo fino ad un
certo punto. I corpi fluorescenti emettono bensì raggi
Rontgen ; ma, per emetterli, non han punto bisogno
che la luce li avvolga o li colpisca; li emettono anche nel più fitto buio d’ un cassetto ermeticamente
chiuso ! Questi corpi (come 1’ Uranio, tanto per fare
un nome) emanano raggi Rontgen così, da sè, spontaneamente : sono radioattivi. Ed ecco che l’errata ipotesi del Poincaré guidò il Becquerel alla .strabiliante
scoperta della proprietà radioattiva di taluni corpi.
Dunque le ipotesi a qualcosa giovano, anche se false...
Ma, certo, meglio è che non siano tali : e ci vuol poco
a capirla. Non sarà bene — per far dispetto al prof.
Baratone — spingersi all’estremo opposto, e contentarsi
della prima ipotesi che capiti. L’illustre prof. Righi
dell’università bolognese ci ha già lasciato intendere
come debba essere un’ipotesi, per meritare la nostra...
stima ; e, prima di lui, il senatore Carlo Cantoni avea nettamente fissate le « condizioni » alle quali l’ipotesi ha da rispondere per essere « buona ».
Ed ora, senza perderci in altre particolari considerazioni, le quali forse non andrebbero a genio dei più
tra i miei Lettori, passiamo a trattare del secondo
ufficio a cui adempie l’ipotesi, ufficio più importante
— secondo il mio avviso — e più comune in ogni modo
Come ? Perchè ?
Un tormentoso bisogno ci stringe tutti quanti —
scienziati e non scienziati — il bisogno di interpretare, di spiegare a noi stessi i fatti o fenom'eni che
ci si producono continuamente d’intorno. I nostri figlioli — quand’eran piccini — ci tempestavano coi
loro innumerevoli Come ? e coi loro terribili Perchè ì :
figuratevi se gli uomini di scienza vogliano esser da
meno dei bambini! Lo Hoffding, nella sua attraentissima Storia della Filosofia Moderna, dice del Darwin :
• Per lui non era possibile percepire qualche cosa di
nuovo nella natura senza subito formare un’ ipotesi
sulla sua origine ». Il continuatore di Giovanni Lamarck, il fortunato maestro dell'evoluzionismo non
aveva dunque per l’appunto i gusti del prof. Adelchi
Baratone ! Come avviene il tale fenomeno ? domanda
a sè stesso lo scienziato. Perchè è avvenuto così ? Qual
ne è l’origine?
Si dice che la curiosità sìa... virtù del tutto femminile. Niente di più falso! fi virtù essenzialmente u™®na. Una selva fitta di punti interrogativi — l’uno
più gigantesco dell’altro — si drizza innanzi allo scienziato e gl impedisce l’andare : allora lo scienziato, mirabilmente paziente, si sofferma a meditare e s’ingegna di rispondere come meglio possa a que’ moltissimi quesiti. Ma quasi sempre, per non dir sempre, la
sua risposta non è una soluzione infallibile nè una
dimostrazione irrefutabile: ella è solamente un generoso tentativo di soluzione, una intelligente e prudente
supposizione o — come si dice con vocabolo più tecnico — un'ipotesi, che, come quella già mentovata dèi
Poincaré, potrebbe anch’essere imperfetta o sbagliata.
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LA LUCE
Certo, è ben lontana da la mia mente l’idea che
dell’ipotesi sia lecito abusare a piacere e senza una
riflessione al mondo. Il troppo stroppia : l’è vecchia
come la barba di Noè. • Addante con juicio » borbottava Ferrer al cocchiere sporgendosi da la carrozza '
che rischiava a ogni momento di * arrotar piedi » o
d’ « ammaccar mostacci » tra quella turba di popolo
eccitata che il Manzoni descrive con vivo senso psicologico e con fine arte di movimento e di vita. Avanti
con giudizio ! sia anche il motto d’ogni scienza seria e
non ciarlatanesca. Ma — e s’ha un bel gridare in contrario — l’ipotesi è necessaria, è inevitabile, e tale
rimarrà fino a che i Perchè ed i Come si spunteranno —
come ora avviene — insistenti e prepotenti nell’animo.
(1) Stante la lunghezza del nostro terzo articolo, non ne
pubblichiamo qui che la prima parte — in cui trattiamo delXIpotesi scientifica — ; nel prossimo numero, piacendo a Dio,
comparirà la seconda parte che s’aggira intorno alla Fede
nell’ipotesi scientifica.
Il battesimo civile
I giornali ci hanno fatto sapere che a Roma nltimamente è stato amministrato qualche battesimo
civile : a Catania circa sei mesi or sono ve ne furono
anche due o tre, e cosi sentiamo che avviene qua
e là in Italia di quando in quando. Che valore può
avere questo battesimo civile ?
Noi Evangelici ci troviamo oggi fra due correnti
opposte ed esagerate entrambi : da un lato la bigotteria superstiziosa e fanatica della Chiesa papale,
che ha esagerato il Cristianesimo in senso formalistico, riconducendolo verso il giudaismo ed il paganesimo simbolici e cerimoniali ; dall’altro l’ateismo
anarcoide e nihilista, che in nome d’una falsa scienza,
d’una partigiana politica e d’una confusionista questione sociale, vi pi'edica la morte di Dio, la dissoluzione d’ogni sentimento religioso, la demolizione
di ogni ideale ultrasensibile : l’uno di questi due
corni micidiali ha il superstizioso battesimo, che lava
dal peccato di origine, che libera dal fantastico Limbo,
che fa il cristiano; l’altro ha inventato testé... il
battesimo civile : arcades ambo !
Il battesimo è un’istituzione essenzialmente cristiana : non si può far risalire oltre Giovanni il
Battista, il precursore del Cristo. E’ vero che gli
inventori del battesimo civile pretenderanno di sostenere che i cristiani non hanno fatto che scimmiottare dagli Indiani, dagli Ebrei antichi o da
altri popoli il loro battesimo ; e porteranno a testimonianza gli autori Jacolliot (La Bible dans TInde),
De Gnbernatis (Letture sopra la Mitologia Vedica)
ecc., 0 le abluzioni e purificazioni ordinate nell’Antico Testamento ; ma è pur vero che codeste prove
non provano nulla, come facilmente si potrebbe dimostrare se la tirannia dello spazio ce lo permettesse, e se fosse più essenziale allo scopo di questo
articoletto ; poiché, anche ammettendo (il che sarebbe
contrario alla verità) che il cristianesimo abbia scimmiottato il suo battesimo da altre religioni, non
risulterebbe altro se non che codesti sostenitori del
battesimo civile sarebbero scimmie a quadrato. In
quanto che non farebbero che scimmieggiare degli
scimmiottatori ! (Oh ! il malvezzo moderno di voler
spogliare il Cristianesimo d’ogni originalità, per farne
uno zibaldone di imitazioni e di plagi 1)
Se il battesimo è un’ istituzione essenzialmente
cristiana, perché volete voi scimmiottare un rito
che non vi appartiene, svisandolo e sfigurandolo ?
Che bisogno voi, atei, avete di battesimo ? In nome
di chi lo amministrate ? (L’on. Romnssi, direttore
del Secolo, che amministrò alcuni battesimi civili
qui in Catania, adoprò la formula : « In nome di
tuo padre e di tua madre... » avrebbe potuto aggiungere anche; e in nome del tuo futuro figliuolo,
e cosi avrebbe scimmiottato in qualche modo anche
la Trinità cristiana I) — Volete forse col vostro
battesimo civile fare un'affermazione di ateismo, di
antireligione ? Ma che bisogno c’è allora di battesimo? L’ateo non credendo in Dio, non avendo
alcuna religione non può neppure praticare riti e
simboli religiosi, che per lui necessariamente sono
vuoti di senso.
E d’altro lato, non vi accorgete che con codesti
battesimi, voi vi trovate in contraddizione con voi
stessi e con la vostra dottrina di liberi pensatori ?
Voi dite : — Si deve abolire il battesimo cristiano
e poi ogni istruzione catechetica al bambino ; poiché
si deve rispettare la libertà del bambino, e noi non
dobbiamo suggestionarlo ; bisogna lasciargli la mente
sgombra da ogni credo speciale, perchè giunto che
sia all’età della ragione liberamente scelga la via,
che più gli sembrerà vera e giusta. — E poi invece
lo battezzate con battesimo inventato non si sa da
chi ; gli imponete certi nomi suggestivi, come Ateo,
Ribelle, o che so io ; lo educate nell’ateismo e nell’irreligione... Ma allora, scusate, signori miei, chi
vi dà il diritto di condannare ‘ nei preti qnell’educazione suggestiva e coercitiva che pur voi liberamente usate verso i vostri figlinoli ?
Domani una vostra bambina, da voi battezzata col
nome di Atea, potrà sentire nell’animo aspirazioni
a ideali superiori, che non mirano soltanto alla vita
materiale ; potrà sentire imperioso il bisogno nei
momenti di sconforto, di malinconia, di dolore, di
confidarsi in un Padre Onnipotente ed Onnisciente,
che le arrechi quel conforto spirituale, che nessuno
quaggiù potrà mai dare, ed allora ? !... Allora la
sventurata troverà il nulla intorno a sé, il pessi
mismo, l’odio e l’egoismo umano, la disperazione.,
e maledirà dal fondo dell’anima chi tentò modellarle
la tenera cera del cervello e dello spirito con l’impronta del nihilismo ateo materialista 1
Siate adunque coerenti, e non introducete una
parodia di battesimo, che a nulla mira, da nessun
principio è animato, ed in pratica è ineffettuabile
senza mettervi in una mostruosa contraddizione con
voi stessi. Infatti perchè questi battesimi civili sono
cosi rari ? Perchè tutti gli atei e gli irreligiosi non
portano tutti i loro biiubi a codesto novello battistero tribunizio ? Ma che dunque, alcuni bambinelli
atei saranno battezzati ed altri no ? Che vuol dire?...
Vuol dire semplicemente che il battesimo civile in
pratica è assolutamente ineffettuabile; poiché se
doveste battezzare tutti i bambini, avreste bisogno
d’un locale adatto : ed ecco la chiesa, cacciata dalla
porta, rientrar per la finestra 1 — Avreste bisogno
di persone appositamente incaricate di battezzare :
ed ecco i ministri di religione sconfitti dalla vostra
donchisciottesca lancia atea, ripullulare per ineluttabile necessità di cose !
Godo, 0 liberi pensatori, che voi riconosciate la
bellezza del simbolo cristiano, tanto da scimmiottarlo ! godo che voi combattiate la superstizione e
l'assurdità del battesimo clericale 1 Ma vi esorto :
ritornate al vero battesimo cristiano, se volete un
battesimo per i vostri bimbi 1 0, se vi fa tanto orrore il Cristianesimo, allora non li battezzate affatto I
Vedete, vi sono molti ottimi cristiani evangelici che
non hanno affatto il battesimo (i quaccheri p. es.)
ed altri, non meno ottimi, che si limitano a battezzare soltanto gli adulti che ne facciano richiesta
di loro spontanea volontà 1
Oh non vi scandalizzate di essere più ritualisti
di molti cristiani ? !
Giuseppe pásalo
£a libertà di coscienza e di scienza
BANDIERA BIANCA
In Roma, il 16 corrente, fu — al Collegio Romano — inaugurato il Congresso della Federazione
Europea per la Pace, presenti illustri uomini d'Italia e di altre nazioni.
Questo problema della pace ci ha sempre vivamente attratti, e oggi più che mai facciamo ardenti
voti per la sua pronta soluzione.
Lo spirito del Cristo aleggia sul genere umano,
e saprà fecondarvi frutti di fraternità e d’amore.
Quest’è la nostra speranza e la nostra fiducia.
nVClTfCRIiRRCCI buona camera, bene ammobiliata,
Hiril lunuDDuul per stagione estiva al mare. Rivolgersi alla Signora Heghi, Via Cavour, li, Ventimiglia.
Questi studi storici costituzionali dell’on. Lnzzatti
sono davvero importanti, e costituiscono un notevole contributo alla libertà religiosa e a quella scientifièa. Alcuni di. questi studi erano già noti, perchè
furono pubblicati, tempo addietro, in giornali e in
riviste.
Il Lnzzatti si dimostra conoscitore profondo della
vasta e complicata materia dei rapporti della Chiesa
con lo Stato, sopratntto nella loro separazione. Questa è studiata nelle varie legislazioni, in quella
americana, e in varie altre europee.
Generalmente l’illustre A. è imparziale di fronte
alle diverse Chiese, sebbene tradisca pur sempre
una specie di riguardo verso la Chiesa' cattolica,
mentre non sono taciuti, anzi esagerati gli errori
di alcuni fra i riformatori. Cosi egli dichiara che i
protestanti non erano meno violenti dei cattolici segnatamente nei primi tempi : (pagina 218). Cosi l'A.
non si perita di chiamare Calvino, il San Domenico
della riforma, dimenticando che la riforma non ha
un tribunale della S. Inquisizione, e neppure una
qualsiasi crociata contro i cattolici che anche lontanamente si assomigli a quella contro gli Albigesi.
Quando poi il Lnzzatti dice che Calvino riuniva
a Ginevra il duplice ufficio di capo della religione
e della repubblica, dimostra di non avere compreso
quello che fosse veramente la teocrazia calvinista,
come pure quando attribuisce al riformatore ginevrino unicamente l’odiosità della condanna a morte
di Servet. Queste sono tutte gravi inesattezze storiche che ci pare avrebbero dovuto essere evitate,
come pure quando, sempre a proposito del martire
spagnuolo, è detto che la Ginevra calvinista rivendicò a se l’onore dei roghi. Quasi, quasi si direbbe
che Ginevra non ha nulla, sotto questo rispetto, da
invidiare a Roma ! E’ evidente che al Lnzzatti non
piace il Calvino, che pure ha tanti titoli di benemerenza di fronte alla civiltà. E questo risulta ci
pare pare dall’ affermazione che la Christianismi
Bestitutio è ben superiore dall’aspetto scientifico
alle Istituzioni di Calvino. Ma è poi ben sicuro di
questo il nostro A. ?
Dove poi il Lnzzatti manifestamente esagera nelle
lodi, è nello studio consacrato al Bndda ed al Buddismo. Egli riproduce alcuni discorsi del Santo del
Buddismo. Ma via essi sono di gran lunga inferiori
a quelli di Gesù. Mentre Bndda è tetro e melanconico, Gesù è dolce e soave, e la sua dottrina divinamente consola. Non sappiamo poi come si possa
rivendicare al Bndda e a certi antichi dell’oriente
il merito di avere proclamata primi la libertà di
coscienza. Ma allora, perchè, dopo tanta gloria, la
libertà di coscienza non fu più applicata, quando
cominciarono ad impiantarsi nel continente asiatico
le missioni cristiane che vi incontrarono, fino a questi ultimi tempi, la più tremenda e decisa ostilità ?
E riguardo al Giappone, di cui il Lnzzatti esalta
cotanto l’ospitalità e la tolleranza religiosa, come
mai non è detto che questa tolleranza non data che
dal 1858, in seguito al trattato concluso tra il Giappone e gli Stati Uniti ?
Non ostante tutti questi appunti, non esitiamo a
lodare il libro del Lnzzatti, e additiamo come più
notevoli, per profondità di pensiero, i due capitoli
rispettivamente intitolati : La legge di evoluzione
nella scienza e nella morale : L'elemento morale
nel progresso secondo la dottrina di Backle.
Ci sarebbe ancora da fare qualche osservazione
qua e là, per esempio, a proposito della statistica
religiosa degli Stati Uniti, a pagina 426. (Evidentemente il nostro A. non sa che fra i protestanti
la statistica religiosa riguarda unicamente i membri
comunicanti, cioè i fedeli ammessi nelle Chiese dopo
regolare esame, e non tutti i battezzati). Ma il sin
qui detto basti per indurre i lettori, che s’interessano degli studi religiosi, a procurarsi il bel libro
di Luigi Lnzzatti.
EnFteo
3
LA LUCE
P^QIKE PI STORIA
Pace malsicura
La gnerra nella Valle di Lnserna nel 1484 volgeva in lungo e con poco onore per le truppe sabaude che, non riuscendo a sorprendere i Valdesi
nè ad occupare il Pradeltorno, sfogavano la loro
rabbia distruggendo le case e disertando le campagne con danno, bensì, dei Valdesi ma anche dei
conti che avevano provocato quella tempesta sulla
valle. Perciò il giovane Carlo I, che aveva altre
brighe, mandò un vescovo a trattare un accordo coi
Valdesi. Il convegno si fece a Prasuit (o Prato asciutto), borgata centrale d’Angrogna, che fu lungamente sede dei Barbi di quella congregazione.
Si risolvette che i Valdesi pagassero'al sovrano
una somma non coirappellativo d’indennità di gnerra
ma di donativo. I dieci deputati che si recarono con
quel dono al castello di Pinerolo vi ebbero un’accoglienza affabile dal duca cavalleresco, il quale confermò i loro privilegi e li assicurò che non li avrebbe
più molestati per ragione di coscienza.
Volendo mostrare la stupidità di quelli che gli
avevau detto nascere i Valdesi con un occhio in
mezzo alla fronte « e tre gride di denti neri »,
come scrive Miolo, il duca chiese ai deputati di recargli alcuni bambini; e quando li ebbe veduti dichiarò, dinanzi ai suoi creduli e superstiziosi cortigiani, che egli aveva di rado veduto cosi belle creaturine. L’insulsa credenza cui accennammo è tntt’altro che sparita anche oggigiorno.
Non è stato ancor ritrovato l’accordo di Prasuit,
ma non pare che i conti ottenessero nulla per i
danni arrecati ai ioro castelli e ad altri beni. Invece,
i Valdesi di S. Giovanni, Angrogna, Villar e Bobbio
promisero di edificare un monastero ad uso dei Padri Serviti nel piano di S. Giovanni, forse per sostituire qualche edificio sacro distrutto nella guerra.
Questa decisione era però subordinata all’ approvazione del consorzio dei signori di Luserna e Valle,
i quali, essendo allora numerosi e ripartiti in più
rami, condussero in lungo quelle pratiche.
Gli avvenimenti che turWono in quegli anni gli
Stati sabaudi e l’Italia tutta fecero poi tanto che
ci volle l’intervento di papa Giulio II per riaprire
la qnistione. Nuove trattative ricominciano tra i
frati, i conti ed i Valdesi e si protraggono sino al
1514 e fors’anche più tardi, finché, scoppiato il gran
movimento della riforma, la cosa fu posta in non
cale.
Ma la pace, assicurata da Carlo I e da lai fedelmente mantenuta, non lo fu dai suoi successori.
Giov. Jalla
La Dottrina Cristiana spiegata al popolo
Il Cristo Profeta
D. — Qual è l’argomento che cominciamo a studiare
con questo articolo ?
E. — Dopo avere parlato, nei precedenti studi, della
persona di Gesù Cristo, noi passiamo ora a studiare la
sua opera.
D. — Accennate sommariamente all’opera di Gesù.
E. — Gesù è il Mediatore venuto nel mondo per
salvarlo e completarlo per mezzo di una nuova e defilitiva creazione. Egli compie quest’opera con il suo
ministero di profeta, con quello di sacerdote e con
quello di re.
D. — Descrivete, nei suoi punti più salienti, l’opera
profetica di Gesù.
E. — Non basta dire che Gesù è stato un profeta.
Egli è il profeta ; cioè il profeta per eccellenza. — Gesù
ha reso testimonianza alla verità. {Oiov. XVIII, 37).
Nessun nomo parlò giammai come egli parlò. {Oiov.
VII. 46). Gesù Cristo rimise in luce le grandi verità
che — in seguito al peccato — avevano perduta la
loro evidenza: come, per esempio, la realtà della vita
ultra-terrena e l’intimo rapporto che esiste tra la felicità e il dovere. Gesù ha spiritualizzata la Legge, e
ci ha posto dinanzi il più alto ideale morale che sia
po.'sibile di proporre a creature umane. Non è venuto
per abolire la Legge, ma bensì per compierla. Basta
rileggere il Sermone della Montagna, per comprendere
come Gesù abbia dato all’antica Legge morale tutta
la sua estensione, ed abbia reso il significato di essa
eternamente vero. Oltre all’avere in tal modo compiuta
la legge, Gesù Cristo ha introdotto nel mondo principii
che hanno trasformata la società e che la trasformeranno
sempre di più, a misura che saranno meglio compresi
ed accettati.
D. — L’opera profetica di Gesù Cristo, implica essa
forse che tristo possegga l’onniscienza ?
E. — No. L’onniscienza assoluta è attributo di Dio
soltanto. Certo nel Verbo eterno di Dio v’ è l’onniscienza, poiché il Verbo è Dio in Dio. Ma Gesù di
Nazaret non è il Verbo, bensì l’incarnazione più alta
possibile del Verbo. E’, in altri termini, una creatura
— creatura quaedam est, dice l’Aquinate — nella quale
l’immanenta del Verbo divino (che si attua anche in
tutte le altre creature in gradi minori) raggiunge il
grado massimo. Grado massimo possibile per la natura
umana, s’intende. Non c’è quindi in Gesù trasformasiane del divino nell’umano, ma asiane « summo modo »
di Dio sull’uomo. La natura umana di Gesù rimane
integra. Essa, perciò, non possiede l’onniscienza assoluta
che appartiene a Dio. Ciò è attestato esplicitamente
nella Scrittura {Marc. XIII. 32), ed è confermato da
fatti che qui sarebbe superfluo enumerare.
— La conoscenza che possiede Cristo non è dunque perfetta ?
E. — Si che è perfetta.
D. — Non v’è contradizione nell’idea di una conoscenza che è nello stesso tempo limitata e perfetta ?
E. — Eispondiamo a questa domanda con le parole
di Martensen : La contradizione è apparente. Essa si
risolve mediante la nozione di una conoscenza che è
principio primo e centro, causa e tipo di tutte le conoscenze. Nello stesso modo come la sua persona non è
l’insieme di tutte le perfezioni particolari, cosi la sua
intelligenza non è il tesoro contenente tutte le verità
relative, ma è il tesoro che contiene la verità essensiale, segnatamente la conoscenza delle leggi del regno
di Dio, e dei misteri dell’anima umana.
Questa conoscenza proviene dal fatto che essendo egli il centro della creazione, e riposando su di luì la
pienezza del compiacimento del Padre, egli non può
cono.scere sè stesso senza conoscere in pari tempo Dio
e gli uomini.
D. — Mettete in rilievo la differenza tra gli altri
profeti e Gesù Cristo.
E. — Dice Martensen che la differenza essenziale tra
il Cristo e i profeti antichi si è- ch’egli solo tra i profeti dà se stesso come oggetto immediato della sua testimonianza e s’afferma come Mediatore, e Mediatore
unico, tra Dio e gli uomini. Come gli antichi profeti,
anche Gesù annunzia l’avvenire. Ma egli solo fa della
propria persona, il centro e il punto culminante dell’avvenire che proclama. L’opera profetica di Cristo è
la pienezza della profezia, e perciò la fine della profezia. I profeti che verranno dopo di Lui non potranno
più annunziare profezie novelle... Essi non saranno
altro che testimoni e continuatori di Lui.
D. — Gli avvenimenti e la storia giustificano quest'affermazione ?
E. — Altro che la giustificano ! Dalla venuta di
Gesù Cristo sono ormai trascorsi venti secoli, durante
i quali il genere umano è venuto spiegando energie
immense in tutti i rami della sua attività: nella filosofia, nella scienza, nella morale, nella vita pratica.
Orbene, dopo venti secoli di siffatto progresso, non un
iota dei principii proclamati dal Cristo accenna ad
invecchiare non che ad esaurirsi. Il contenuto morale
del Vangelo è vivo di una giovinezza vigorosa e gagliarda. E’ l’ispiratore e il sostegno di tutte le cose
belle e buone e grandi che l’umanità è riuscita ad attuare. E paragonando tutta la somma di bene che è
patrimonio deU’nmanità coi principii del Vangelo, noi
troviamo che solo una minima parte di quei principii
sono stati attuati per produrre quella somma di bene,
li Cristianesimo è soltanto all’inizio dell’applicazione
dei suoi principii, dello spiegamento di sua virtù.
Perciò quei principii si mostrano come la profezia di
ogni progresso futuro. Il sermone della montagna —
ha detto ìnsino un Ernesto Eenan — non sarà mai
superato ; e — percorsi tutti i circoli dell’errore —
l’umanità farà ritorno a quella parola come aU’immortale espressione della sua fede e delle sue speranze.
iUIa Stazione Termini
Qui, alla stazione Termini, accompagnavamo nna
cara persona che partiva. Una carrozza a tiroà due
arriva al trotto. Ne scende nn vescovo, vecchio
cadente, con lo zucchetto e la mantellina paonazza.
Ma il vescovo non è solo. Una cassetta, grande come
nn bauletto, tutta ricoperta di seta bianca e con
tanto di stemma papale, vien tirata fuori da la
carrozza con grande precauzione come se si trattasse di merce fragile.
Contadini e contadine attorniano vescovo e cassetta,
e baciucchiano la mano al primo e gli spigoli alla
seconda. Una scena da stringer il cuore.
Mai come in quell’ occasione li discernemmo a
occhio 1 nudo l’elemento pagano di religione tutta
esteriore e materialistica ch’è nel Cattolicismo papale.
Il vescovo era venuto a Roma a riverire il Pontefice, e ne aveva ricevuto in dono gli ossami, autentici 0 no, di S. Bernardino da Nola. Certi giornali
politici, che van per la maggiore, hanno raccontato
il fatto con la serietà che si addice ad un avvenimento... serio. Ciò prova che il gusto spirituale è
ben meschino in Italia ! A noi pare che dovrebbe
bastare la vista di quelle cassette e di quei baciamenti divoti sulla seta che ricopre il legno d’una
cassetta che rinchiude un poco di materia, per
suscitare nn vivo senso d’incredulità e di ribellione
rispetto al Papismo.
A Nola si faranno feste per gli ossami donati
da Pio X, e il popolo si riconfermerà vie più nei
suoi istinti che lo traggono verso la materia, come
se in quei petti l’anima non palpitasse più.
Dio vi ridomanderà conto d'aver cosi avvilita la
sua religione redentrice !
Scandali cleri^aH^ loro vivaio
E’ il titolo di nn piccolo volume di Don Bartolomeo Chiara ex prete modernista (Pinerolo —
Tipografia Sociale 1909 — Prezzo L. 1,50).
In dieci brevi capitoli l’egregio autore dimostra
a base di fatti che il vivaio degli scandali clericali
all’ordine del giorno, è il Seminario e vorrebbe che
nel Semiuario si portassero radicali riforme.
Il libricciuolo del signor Chiara è assai interessante per chi non conosca i sistemi educativi della
Chiesa cattolica romana : mentre per chi è addentro
nelle cose di quel brn to piccolo mondo, appare
come una delle tante proteste che da quasi un secolo si alzano inutilmente contro i sistemi gesuitici
del romanismo.
E’ inutile invocare delle riforme. Riformare il sistema di educazione del clero, significa minare le
fondamenta della potenza papale e questo il papa
non lo farà mai sul serio... e non lo vogliono capire certi chierici anticlericali I A. M.
CREMONA
u. %.
SERMONI André-Viomer. - Volume
UlJllllllllll di 180 pagine. — Prezzo di favore L. 2 20
— Dirigere con Cartolina-Vaglia alla Traduttrice: Carmen Silva, 9 Via Rusconi — Como.
Non è solo la città del salame e dei cotechini,
del torrone e del torrazzo, del pan biscotto e della
mostarda, di Bissolati il rivale di Sintini e di........
Stradivari il fabbricante di perfetti violini; è anche
la città della Buona usansa. Che cos’è la Buona
usanza ? Ecco : a Cremona, quando muore qualcuno,
per solito non si mandano fiori nè corone, e invece
si offrono danari, in memoria del parente o del conoscente defunto, a questo o quell’istituto di beneficenza. I danari offerti vengono dai fogli cittadini
pubblicati sutto la rubrica Buona usansa, col nome
0 le iniziali del donatore e con l’indicazione del
morto che si vuole onorare e MVopera benefica a
cui la somma è destinata.
Non sarebbe bene che noi Cristiani evangelici imitassimo Cremona, destinando i quattrini — che spenderemmo in fiori d’un giorno — ai nostri vari ospedali, orfanotrofi, ricoveri pei vecchi, alle Missioni e
specialmente alla grande opera dell’ Evangelissaeione italiana ?
Pensiamoci seriamente, e — se l’idea piace — met->
tiamola in atto senza indugiare.
4
.LA> LUGE
Un po* di scienza per tutti
La corsa del sole affrawerso SII spazi
Si erede dai più che il sole, essendo una stella
fissa, brilli immoto negli spazi stellari. E’ nn errore.
L’astronomia moderna c’insegna che il sole, il quale
è immobile rispetto alla terra, gode di un movimento
suo proprio, che è partecipato dalla schiera di pianeti e di lune che lo circondano e lo seguono con
una riverenza e fedeltà senza pari.
Teniam dietro coll’ occhio della mente al grande
astro del giorno nella sua coi'sa sfrenata attraverso
gli spazi intrastellari. Il sole è il re che brilla di
una lace quasi infinita e della quale veste, quasi di
regale ammanto, tutti i cortigiani che gli fanno nobile corona. Vicino a lui, solo nella sua dolce bellezza, scintilla di viva luce il pianeta Venere, la
stella del mattino. Più lontano, ruota velocissimo
Mercurio nel suo manto di luce abbagliante. Poi la
terra coll’unico suo satellite, la luna ; quindi il rude
Marte seguito da due pedissequi ; poscia centinaia
di corpi celesti, di piccola mole, caracollanti con
vertiginosa velocità intorno al sole e non molto distanti gli uni dagli altri. Più lontano, una meravigliosa famiglia di pianeti, il più piccolo dei quali
eccede in grandezza tutti i pianeti minori e gli asteroidi uniti insieme. Il vasto globo di Giove colla
sua schiera di satelliti simmetrici ; il gigante Saturno, chiuso ne’ suoi anelli come in una invulnerabile corazza e seguito da otto principali cortigiani ;
finalmente Urano e Nettuno, pianeti fratelli, ma cosi
lontani l’uno dall’altro che l’orbita del gran Giove
non basta a metterli a contatto. Tale è il cielo della
nostra terra 1
Questo cielo non è fermo. Il sole si muove attraverso lo spazio freddo ed immenso nel quale nuotano le stelle. Esso corre colla velocità di 22 kilometri al minuto secondo, e noi corriamo con esso
lui. Dove va il grande astro del giorno ? Dove si
affretta il re del nostro universo ? Nella sua spaventosa velocità, trascinandosi dietro tutta là grande
famiglia dei pianeti, corre il sole dalle vicinanze
delle costellazioni, chiamate il Cane maggiore, la Colomba e la Lepre, regione del cielo ricca di molte
stelle, verso il nord, dove il precipuo scintillio dello
spazio si raduna nel Cigno. Noi attraversiamo ora
un sentiero relativamente sterile di stelle, lasciando
dietro a noi una via feconda di luce, mentre ci accostiamo ad nn ignoto punto del cielo nella direzione
di Alcione, nna stella delle Pleiadi, delle quali il
mesto Giobbe, migliaia di anni fa cantava : * Puoi
tu impedire i dolci influssi delle Pleiadi, ovvero schi
vare le attrazioni dell’Orione? » Tale è il nostro
cammino attraverso gli astri.
Ma ignoriamo completamente se il sole proceda
nella sua corsa in linea diritta, ovvero si muova intorno ad un altro sole centrale e più potente di lui,
eppure sia rapito da nn gran vortice circolare, o si
muova con altro moto misterioso che gli strumenti
della scienza non hanno ancora scoperto, nè la niente
dell’uomo non riuscì ancora a trovare. Il moto del
sole è certo ; ma la direzione del suo movimento,
la velocità della sua corsa, la mèta, il perchè del
suo viaggio quasi eterno attraverso gli spazi intrastellari, sono ancora ravvolti nel dubbio e velati in
gran parte dal mistero.
Il sole corre, si avanza gigante per le vie del
cielo, e vola in rapina estasiata attraverso gli spazi
intrastellari. Passa luminoso per deserti cupi, bui,
vuoti di stelle. Varca zone sfolgoranti di stelle ar
denti. Si avvicina ad astri occoppiati a due, a tre
a quattro, o moventisi in mezzo ad una gloriosa corte
di pianeti d’ogni forma e colore. Qui una stella verde
con un compagno tinto di sangue : là una già a
accompagnata da un satellite purpureo od azzuro;
più lontano un grappolo di stelle bianche, in mezzo
ad astri rossi, del color del rubino, del topazio o
dello smeraldo. Da per tutto, poi, vapori o nebulose
intrastellari, ovvero asteroidi caracollatati pel cielo,
le prime germi di mondi nascenti ; ijnesti, rovine
forse di mondi antichi, tramontanti per sempre negli spazi infiniti.
E intanto il nostro sole, co’ suoi pianeti, colla
terra, e con noi, poveri uomini, palpiti morituri di
una vita perenne, cammina indisturbato per le vie
del cielo!
Verrà un giorno, che noi tuttavia non vedremo
perchè troppo lontano, quando le costellazioni attuali
che scintillano sui nostri capi, come l’Orsa maggiore
e minore, avranno assunto a poco a poco altre forme,
figure ed atteggiamenti diversi dai presenti. Questo
è il verdetto della scienza astronomica moderna. Ciò
vuol dire che nulla vi è di stabile, di fisso, d’immutabile quaggiù. Tutto si muta, non esclusa la
creduta perenne immutabilità dei cieli 1 Dio solo è
immutabile : Dio solo è eterno !
Giorgio fìartoli
Scuola Domenicale
Proporrei che si facesse una scelta dei fatti biblici da insegnarsi in dieci anni. Perciò la scuola
dovrebbe essere divisa in altrettante classi, a capo
di ciascuna delle quali dovrebbe essere un monitore. Alla prima classe avrebbero ad appartenere
gli alunni che cominciano a frequentare la scuola;
alla seconda classe, quelli che hanno già studiato
un anuo, e cosi via.
Con questo metodo, non si tralascerebbe nessun
fatto importante; non si correrebbe il pericolo di
riandare su fatti già studiati; e, senza rinnovare
continuamente la preparazione, ogni monitore riescirebbe abile maestro, poiché egli avrebbe sempre
ad occuparsi della stessa classe, cioè sempre di bambini della stessa età e della stessa coltura religiosa.
Per tal modo e senza troppa fatica si otterrebbero
insegnanti specialisti, e non sarebbe più necessario
di rifare ogni anno la lista delle lezioni : il programma, stabilito una volta tanto, servirebbe per
sempre.
Qualche illustrazione nei Manuali di ogni annd
forse gioverebbe. Sarebbe poi desiderabile possedere
cartelloni illustrati per ogni lezione; e ricorrere,
ove ci siano i mezzi,. alla lanterna magica.
Gennaro Cantone.
Kdia Penisola e aetU Jsole
ToTve-pelliCQ
Il comm. Dr. C. A. Tron, pastore a Torrepellice, tenne
una conferenza sui sanguinosi casi di Turchia e l’eccidio degli Armeni.
ToTino
Le due chiese Valdesi di Torino hanno avuto la settimana p. p. una grande letizia, un gran giovamento,
ma preziosa edificazione che non dovrebbero mai dimenticare.
Venne in mezzo a noi, invitato ma pur sospinto dallo
spirito di amore delle anime, a portarci un messaggi«
evangelico prezioso, il prof. G. Eostagno, da Firenze.
Non venne a fare un quaresimale in diciottesimo, ma a
fortificare i deboli, a confermare nella fede avita i credenti ed a rischiarare con viva luce tolta all’Evangelo
eterno molti punti ancora oscuri per parecchi dubbiosi,
ma non increduli, cercatori del vero, ma non gelidamente 0 scherzosamente scettici, che noi conosciamo
ed abbiamo con vivo piacere avvertiti nelle file dei
numerosi uditori accorsi nell’ampio tempio di Corso
Vitt. Emanuele II, per quattro sere consecutive e nella
cappella di San Donato, ieri sera, di domenica. Il nostro fratello ci ha parlato con fra.se seria, talvolta fiorita di evangelica poesia, con convinzione ferrea, con
accenti vibranti d’immenso amore per le anime salvate
e da salvarsi, delle nostre fragilità e della costanza di
Dio, delle opere cristiane che pastori e greggi hanno
nell’ « ora presente » cosi triste e scorata riguardo alla
vita religiosa da compiere, dell’imperativo categorico
non kantiano, chè questo è razionalista e teorico, ma
cristiano ed illustrato fecondamente ed in maniera meravigliosa dal Eedentore che disse « bisogna che Io
operi le opere di Colui che mi ha mandato, mentre è
giorno ; la notte viene, che ninno può operare ». (Giov.
IX, 4).
La sera di sabato si rivolse l’oratore in modo particolare ai giovani cristiani, lumeggiando con parola
ardente di verità e di affetto i pericoli che essi ad
ogni piè sospinto incontrano nella vita della gioventù
moderna, negli studi, nei negozi, nei comizi, nei lavori
di ogni specie ; e additando loro il mezzo di essere
« forti e di vincere il malignò », la fede, cioè, per la
quale il mondo è vinto. Domenica, nella cappella di S.
Donato, gremita di uditori commossi, parlò commosso
e persuasivo l’oratore del dovere di seguitare Gesù,
rinunziando a noi medesimi, senza temporeggiare, senza
riguardare indietro.
Non possono le mie povere parole definire l’eloquenza
del nostro fratello, ma essa ci ha presentata l’affermazione altissima o suadente di una convinzione colta,
adamantina, incrollabile, e siffatte affermazioni sono sane
e corroboranti per la vita del cristiano individuo e per
quella delle chiese ; e per tanto, ringraziando Iddio che
lo sospinse in mezzo a noi, lo ringraziamo cordialmente
ancora lui medesimo. P~ Longo
Livorno
Da quelle signorine Maestre si fa una bell’opera tra
i bambini del civico ospedale. I nostri Lettori dovrebbero inviare balocchi nuovi od anche smessi, dirigendoli alla Scuola Evangelica di Pian sa Manin, Livorno
(Toscana). Quanti piccoli cuori si riescirebbe cosi a rallegrare 1 L’amore pei bambini malati è il più soave di
tutti.
noma
Domenica sera, ottima conferenza dell’ex padre Bernardino da Busseto, sig. Arturo Mingardi, su la Crisi
ecclesiastica e la crisi religiósa.
Sul pulpito il nostro caro amico si è abbandonato in
parte all’ improvvisazione : il che gli ha nociuto. Ci
auguriamo che la conferenza venga pubblicata, e pubblicata fedelmente secondo il testo in cui fu redatta,
testo che abbiamo avuto il piacere di sentir leggere
parola per parola. La conferenza, un po’ lunga per esser proferita innanzi a un uditorio, non riescirebbe tale
per un pubblico di lettori ; e farebbe certo bello e vantaggioso riscontro all’opuscolo Crisi d'anime nel cattolicismo, che tutti conosciamo.
— Apprendiamo con piacere che la prima serie delle
4 cartoline-acquerelli pubblicata dal valentissimo e giovanissimo pittore nostro correligionario signor Paschetto
non costa che 75 centesimi e — per forti acquisti —
assai meno. Rivolgersi senza indugio al magazzino
d’arte Ulderico Bossi, Corso Umberto I, o al signor
P. Coisson, Via della Consulta 67, Roma; oppure ancora alla Tipografia Alpina, Torrepellice. Dopo Massimo d’Azeglio, il prof. Paschetto è il solo artista che
abbia intrappreso di illustrare le nostre care e pittoresche Valli Valdesi. C’ incombe per ciò il dovere di
incoraggiarlo prontamente e con entusiasmo.
Borrello
{Pasqualoni) Domenica 9 Maggio abbiamo avuto l’onore e il piacere di rivedere il nostro amato capo-distretto sig. Giosuè Tron. Ad un pubblico numeroso ed
attento egli potè recare il messaggio della parola di
Dio, dopo aver amministrato il sacro battesimo ai bambini Italo-Enrico di Vincenzo e di Chiarangiola Spagnuolo e Zwinglio di Raffaele e di Blandina Palmieri,
cari fratelli nostri.
Voglia l’Eterno benedire, ^le due famiglie e far crescere i loro piccini nel suo timore e nel suo amore.
OLTRE LE ALVI E I nflRI ^
Franala
— E’ la stagione dei sinodi.
Livron — Il convegno è proceduto magnificamente :
folla fin sui gradini del pulpito nel tempio ; radunanze
anche all’aperto ; canto entusiastico ; molta edificazione ;
perfetta comunione d’anime.
Caen — La Chiesa evangelica di Francia piange la
morte di Raoul Biville, professore di legge a Caen.
Era un fervente cristiano. Non aveva che 46 anni.
Svizzera
Ginevra — La tenda della Zeltmission, eretta a
Plainpalais s’è empita ogni sera di gente, accorsa ad
ascoltare la calda parola del pastore Sailleus di Parigi.
Tema del primo discorso: Dio rivelatore.
— Alla Facoltà Teologica evangelica, dei candidati
in teologia stanno per sostenere le seguenti tesi importanti : 1) « Le forme dell’insegnamento di Gesù » ;
2) « Gesù e il ministerio consolatore » ; 3) « La sub-
5
LA LUCE
■coscienza nella conversione » ; 4) « San Francesco d’Assisi » ; 5) « Renan e il Cristianesimo ».
Austria
Nelle province della Bassa e dell’Alta Austria, nel
territorio di Salsburgo e nel Tirolo, i governatori vietano ai colportoii la vendita delle S. Scritture! Con
pungente ironia L' Espoir da Monde, a commento, ricorda alcune frasi che, in un dramma tedesco, un contadino proferisce. La scena rappresenta una radunanza
di culto serale. Il contadino esclama ; « Vengono ! Presto, nascondete la Bibbia e il libro di preghiere. Ohi
se avessimo davanti una bottiglia d’acquavite e un
mazzo di carte, ci lascerebbero in pace 1 »
Germania
Bielefeld (Westfalia) — Il pastore Bodelschwingh.
che fondò una colonia agricola, detta Wilhelsdorf, a
favore dei mendicanti vagabondi, ne ha istituite ora
tre altre nello Hannover e tre presso Berlino. — Questo
k. cristianesimo sociale pratico.' ;
Belgio
Auvelais — Nuova sala di culto. Il 2 maggio radunanze affollate, all’aria aperta.
Spagna
Madrid — Si propone di pubblicare un giornale evangelico quotidiano, o, almeno, un periodico settimanale « para el gran público ».
Rubi (Barcelona) — E’ stato inalzato un nuovo e beli'edifizio ad uso scuola evangelica.
Jaca — Il vescovo papista di questa diocesi predica
la crociata contro i periodici, le associazioni e i ritrovi
che non siano papistici.
Brasile
Fernambuco — Quella chiesa evangelica ha acquistato 31 nuovi membri.
S. Paulo — Una nuova sala è stata aperta alla predicazione dell’Evangelo.
Rio de Janeiro — Nella papistica metropoli, c’è
una scuola domenicale con 100 alunni e 13 maestri o
monitori.
Stati Uniti
— Anche quivi si celebrerà il 4- centenario di Calvino
Chicago — In memoria del grande evangelista Moody,
si costruirà tra breve un dormitorio per uomini che
costerà L. 1.750.000. Ecco un lampo di cristianesimo
sociale, imperfettissimo, se si vuole, com’è imperfetta
ogni opera umana compresa quella dei socialisti, ma
pratico e privo di quella vuota e inutile declamazione
che dà tanto ai nervi. Per risolvere il problema sociale non bisogna chiacchierare, ma agire. Oh la predicazione dell’esempio, quant’è efficace !
Qaardaodo attorno
(Noterelle e Spigolature)
Apprendiamo dal giornale La Ragione che « il giovane Armando Tosti » ha ripetuto la sua conferenza
Nevrastenia mistica; la quale nevrastenia mistica —
secondo il conferenziere — • va combattuta con un ritorno alla fede, alla religione nella sua pura essenza ».
*
Il foglio bisettimanale II Canavesano d’Ivrea pubblica uno scritto del dottor F. Demaria su L'igiene e
la religione. Vi si dice tra l’altro : « Le chiese costituiscono dei veri focolai di infezione; sono pericolosi
gli acquasantini, i banchi di preghiera, i confessionali ;
sono pericolose le immagini sacre, i reliquiarii, le statue, che voi porgete al bacio dei fedeli ; è pericoloso
il modo con cui compite niente pulitamente tante altre
funzioni ».
*
* ^
Il solito giornalucolo che ha bisogno di un po’ di
réclame, per trovare qualche altro abbonato, oltre ai
pochissimi che possiede, non merita che noi ci occupiamo altrimenti di lui.
Non terremo quindi dietro alla Storia del Protestantesimo ch’egli scrive ad asum... beghinorum et beghinarum, nè alle sue tirate sui Valdesi e contro i Vaidesi. Non ti curar... dei botoli in sessantaquattresimo
ma guarda e passa e sorridi di compassione. ’
sk
Nella chiesa di Notre Dame a Parigi, si è celebrata
una funzione in onore di Giovanna D’Arco, non solo ;
ma dal pergamo il canonico Pousset non si è peritato
d’invitare i fedeli a pregar Giovanna D’Arco, per la
salvezza della patria.
E poi non vorrebbero che si accusasse il papismo di
degenerazione paganeggiante 1
I
^ «
Rispetto alla condizione delle chiese cristiane in
Turchia, sotto il regime or ora iniziatosi, il Corriere
della Sera scrive queste parole : « E’ questione di sapere se il cristianesimo in genere, e particolarmente
il cattolicesimo, avranno da avvantaggiarsi dal nuovo
regime stabilito in Turchia. Teoricamente il Governo
parlamentare, che afferma il principio della libertà dei
culti e dell’uguaglianza delle razze, dovrebbe portare
un mutamento in meglio nella posizione dei cristiani
nell Impero ottomano. Ma non bisogna dimenticare che
la maggior parte dei Giovani Turchi, educati nelle Università europee, sono fortemente imbevuti di scetticismo, di anticlericalismo, e in genere poco favorevoli
alla diffusione dell’influenza religiosa ».
*
m «
Non pago delle molte recenti beatificazioni, il Vaticano procede a delle canonizzazioni 1
Quanto alla pulcella d’Orléans — secondo il Corriere
della Sera — la sua beatificazione, se ha fatto tanto
piacere ai cattolici di Francia, non è dispiaciuta ai
cattolici d’Inghilterra. Tutti contenti dunque!
*
Assai meno contenti sono gli abitanti di Saas-Balen
nel Vallese (Svizzera) e per ragioni abbastanza futili
(la separazione, per parte del vescovo, del comune di
Saas-Balen da la parrocchia di Saas-Grand, e l’imposizione di un nuovo parroco).
Zuffe e percosse.
Quei montanari minacciano di passare tutti quanti
allo scismatico vecchiocattolicismo. Intanto, respintoli
parroco, i matrimoni non si possono celebrare, e i promessi sposi sospirano.
*
* *
A proposito di promessi sposi, ci è caro apprendere
che la Commissione italiana d’inchiesta su la guerra
ha unanimemente approvato l’abolizione del « vincolo
dotale » nei matrimoni degli ufficiali.
»
D: 4:
La Storia di Mosè salvato da le acque ha avuto una
riproduzione in questi giorni. Su le gonfie acque del
fiume Santerno è stata vista una minuscola imbarcazione contenente una bambina, certo appartenente a
genitori ricchi o benestanti, L. 600 e questa scritta:
« Sono nata da 2 giorni ; raccoglietemi e avrete fortuna ». La bimba infatti è stata raccolta e adottata.
Ma con che cuore si abbandona una creaturina come
quella? Infamia!
« «
A Torino è uscito un opuscolo umoristico-satirico
illustrato su don Mi*rri pubblico e don Murri intimo.
Comincia cosi : « Che cosa vuole don Murri ? Quali
sono le sue opinioni politiche ? Qual è il suo programma ?
Altrettante domande, altrettanti misteri »...
Venerdì scorso, al Circolo di Fiiosofia di Roma, con
fereuza del conte Tommaso Gallarati Scotti — uno de*
gli scrittore del Rinnovamento — su l’argomento un
po’ vecchio: Jacopone da Todi.
«
Alessandro Chiappelli nel Giornale d’Italia ha pub blicato uno studio su la Cultura dell'anima, ove tratta
dell’opera filosofica che vanno compiendo il Papini, il
Prezzolini, il Croce.
•
Felice Ferrerò, nel Corriere della Sera, riferisce intorno a un abboccamento avuto a Baltimora col Cardinal Gibbons.
Notevole questo giudizio che rivela anche una volta
il preconcetto del magno foglio milanese. « Praticamente
egli (cioè il cardinale Gibbons) può essere considerato
il capo effettivo della Chiesa americana: egli ha portato la Chiesa di Roma al primo posto fra tutte le
sette di questo paese ». (! !)
Il Ferrerò attribuisce alla Chiesa di Roma un «immenso successo » negli Stati Uniti (! !)
Secondo il Ferrerò e — a sentir lui — anche secondo
il Gibbons, i preti papisti degli Stati Uniti sarebbero
immuni dal modernismo, « almeno nel senso democratico-cristiano ». E il Ferrerò aggiunge che « i prelati
cattolici non portano le sottane »... e « sono disposti a
collaborare coi ministri evangelici ».
(Conferenze di Disfreffo |
La Conferenza del Distretto delle Valli ,
s’aprirà, piacendo a Dio, al Ferrerò, mer- !
coledì 26 maggio, alle 10. Predicatore : il
sig. Alessio Balmas, pastore ad Angrogna.
Salice piangente
Il pastore di Como sig. Giuseppe Silva ci partecipa
quanto segue:
Il giorno 12 Maggio, alle ore 13 precise, una folla
di popolo accompagnava all’ultima dimora la salma
venerata di Adele Sala di Chiasso, morta in età 67
anni. Dal Pastore Valdese di Como furono tenuti i
Culti della casa e del cimitero, che riuscirono di testimonianza e di edificazione.
Torneranno certamente gradite ai lettori di cotesto
periodico due parole intorno alla Defunta, la quale era
lettrice assidua della Luce.
Egregio sig. Silva,
Dire della vita di Adele Sala è cosa lunga, ma il
fatto più saliente, prescindendo dall’attività e dallo zelo
che poneva in tutto quanto concerneva i suoi doveri
di moglie e di madre, è il suo passaggio dal cattoliceaimo aU’Evangelo. Strettamente attaccata alla religione dei padri, anziché biasimare il marito che dopo
le prediche di De-Sanctis e di G. P. Meille, udite a
Torino, e lo studio personale delle Sacre lettere, sì
era distolto dalle dottrine cattoliche, ella s’univa a
lui nelJ’indagare la verità nel modo che lo consentivano
i loro lumi ; e, fatto singolare, umili operai, ma intelligentissimi e relativamente colti, afferravano da sè il
senso delle cose.in modo da stupire gli stessi pastori
che da quando incominciarono a frequentare la casa,
come Eliseo quella della vedova, ne fecero luogo di
riunione e di culto. E poiché il marito fu accolto nella
chiesa valdese, Adele Sala prosegui, nel raccoglimento,
a ricercare il vero, e quando si fu persuasa per sè
stessa dell’efficacia salutare del Vangelo, si ascrisse
pure come membro alla stessa congregazione di Como.
D’allora in poi non cessò dall’ammaestrare intorno a
sè, inducendo molti a ricredersi dal biasimo con cui
avevano accolta la notizia della sua apostasia, come si
diceva, e a rayvisare,*nella religione da lei abbracciata,
i principi eterni della verità. Ed erano tempi difficili
quelli in cui, per il fanatismo d’un prete, l’intolleranza
imperversava nel paese, e le poche famiglie evangeliche
erano oggetto di scherno.
Tuttavia Adelo Sala ogni quindici giorni dava mano
a trasformare la sua vasta cucina in una sala da predicazione a cui convenivano parenti ed amici. Qui era
ammirabile la sua attività, come ebbe a dire più di un
pastore. Come poteva, sola, carica di occupazioni casalinghe, attendere a tanto ? E vi riusciva sostenuta dalla
fede e da un forte ideale. Nel paese. Ella seppe accattivarsi la stima e l’affetto di tutti, evangelici, cattolici
e increduli a qualunque stato e condizione appartenessero. Fra il compianto universaii, dopo lunga malattia
sopportata con rassegnazione cristiana passò Adele
Sala, dando prova di quanto può il Vangelo accettato
e vissuto. Possano i figli, e specialmente la nostra
sorella Paolina, già maestra a Firenze bd ora insegnante
apprezzatissima del comune di Chiasso, attingere, dall’esempio della madre, conforto e coraggio per una rinnovata attività a prò della chiesa.
P. S.
Aggiungiamo le nostre più profonde condoglianze.
La Direzione.
Patti Nuovi
Col 1- numero d’aprile s’è principiato a pubblicare il promesso studio storico psicologico
del Prof. G. Bartoli:
IITrafDonto di EoiDa
Apriamo un nuovo abbona'^
mento a tutto il 31 dicembre p.
V. per sole lire DUE. Chi dunque ci manderà, una cartolina
vaglia da L. 2, riceverà tutti i
numeri della LUCE dal 1* aprile
al 31 dicembre.
Non tardate a mandarcela, indirizzandola in Via MAGENTA
18, ROMA.
6
6
LA LUCE
Socialismo cristiano
Da molti cristiani — si affermano e sono tali, in
tuona fede — si persiste a negare a Gesù Cristo l’aureola di apostolo del socialismo.
Per provare simile negazione con l’aiuto del Vangelo si dice ; i socialisti affermano che Cristo odiò i
ricchi, mentre ciò non è vero, perchè Cristo condannò
soltanto il cattivo uso delle ricchezze, ecc. Ma chi, mai,
e dove, ha affermato che Cristo odiasse i ricchi ? Cristo,
uomo perfetto, il figlio di Dio per eccellenza, non poteva odiare nessuno: è presumibile anzi che abbia liguardato con speciale affetto alla classe ricca perchè
più proclive, in genere, all’ingiustizia e al vizio. Oltre
l’affetto che portava a tutta l’umanità. Cristo doveva
avere per i ricchi uno speciale interessamento, dirò
cosi, pietoso e trepidante. Non è dai ricchi che si dovrebbero attendere degli atti di cristianesimo pratico?
Non è dai ricchi che, in buona parte, si dovrebbero attendere q^uei miglioramenti sociali voluti dalla giustizia ?
In secondo luogo per qual ragione anche il più accanito
dei socialisti dovrebbe odiare — mentre il socialismo è
amore — i ricchi ? Possedere una ricchezza non è, in sè
stesso, una colpa : anche questo fu il pensiero di Cristo :
e cosi egli potè amare molti ricchi e accettare da essi
l’offerta ospitalità. Ma dobbiamo credere che la vita di
quei ricchi, dopo l’amicizia di Gesù, sia continuata nello
stesso modo ? Va bene, colui che predicava l’uguaglianza
(c voi tutti siete fratelli ») e il disprezzo delle ricchezze
(« guardatevi dall’avarizia ») andò in casa di Zaccheo,
il pubblicano : ma è vero anche che il ricco capo dei
pubblicani gli .disse : « Signore, io dono la metà di tutti
i miei beni ai poveri; e se ho frodato alcuno, io gliene
fo la restituzione ai quattro doppi ». E la risposta di
Cristo non è meno significativa : « Oggi è avvenuta
salute a ^questa casa, poiché anche costui è figlio di
Ahrahamo : il figliuol dell’ uomo è venuto per cercare e salvare ciò ch’era perito ». Quest’episodio dimostra non che Gesù frequentasse le case dei ricchi
perchè la ricchezza gli era indifferente, ma perchè appunto egli riteneva la ricchezza la causa di tutti i mali e
cercava di salvare i perduti. Le parole riferite dicono
chiaramente che Zaccheo era « perito ». E si badi bene
che non si è sicuri nemmeno se Zaccheo sia stato veramente un frodatore e un « peccatore : » « se io- ho "frodato alcuno, » egli dice. L’evangelista dice soltanto che
era ricco e capo dei pubblicani : e perchè pubblicano la
gente lo riteneva «[peccatore ». Quindi se egli, agli occhi
di Cristo, era perito, vuol dire che lo era a causa delle
sue proprietà ; e potè aver salute quando se ne disfece.
E’ chiaro dunque che, per Gesù, era bene liberarsi dalla
proprietà.
Anche al giovane ricco Gesù disse: « Una cosa ti
manca ancora; vendi tutto ciò che hai e donalo ai poveri ». Il ricco se ne andò via e Gesù esclamò : « Oh
quanto malagevolmente coloro che hanno delle ricchezze
entreranno nel regno di Dio ! ». Quest’ episodio dimostra che per essere cristiano « manca ancora una cosa
al ricco : » disfarsi della proprietà : e che difficilmente
un ricco è salvo per la ragione che difficilmente si deciderà a compiere la rinunzia.
La conseguenza evidente è che la proprietà privata
non è uno stato bene accetto a Cristo. Egli infatti per
mettere due termini di opposizione non rammenta Dio
e Satana, il principio del Bene e il principio del Male,
la Luce e le Tenebre, l’Inferno e il Paradiso, ecc., no, ma
Dio e Mammona, cioè Dio (il bene, la bellezza, la giustizia, ecc.) e la ricchezza (tutti i mali, la nemica di
Dio). Non vi è altra via, non vi sono altri padroni:
Dio e Mammona. Ed è impossibile servire ambedue.
Ma il Vangelo contiene altri cento episodi e frasi
che ben chiaramente dicono come Cristo abbia sempre
cercato e predicato l’nguaglinza, la fratellanza umana,
nel senso più largo della parola: e, per quanto io
sappia, Tugnaglianza umana non si potrà mai raggiungere finché reggerà la proprietà privata: del resto il
sentimento stesso ci dice che la ripartizione della proprietà, tale come è oggi, arbitraria, frutto di frodi
e di delitti, non è davvero una cosa cristiana. Ma il
Vangelo si completa, poi, con gli scritti lasciatici da
nomini che vissero in intimo contatto con la divinità e
che perciò ebbero il privilegio di essere ispirati da sentimenti di giustizia e di amore : parlo dei profeti ebrei.
Il Vangelo, per me, comincia coi profeti. L’Esatenco
può dirci i primi passi deU’nmanità e riferirci la legge
israelitica : i libri dei re e delle cronache possono darci
delle pagine di storia interessante: ci potremo entusiasmare ai Salmi e agli scritti letterari dove il sen
timento religioso ha raggiunto le forme più eccelse
dell’arte; ma i profeti fanno parte, già integrante, della
rivelazione cristiana. Con essi comincia il cristianesimo. E rimando a quelle mirabili pagine tutti quei cristiani che hanno dei capitali o che scusano il capitale;
pagine dove nel modo più chiaro si esalta l’uguaglianza
sociale, la pace del mondo, quando « non avverrà più
che altri fabbrichi una casa, e altri l’abiti; che altri
semini, e altri mangi il frutto ». Non è collettivismo
questo ?
E dopo il Vangelo vi è il cristianesimo primitivo
da guardare. E’ presumibile credere che gli uomini che
più vissero a contatto con Gesù abbiano meglio degli
altri interpretato il suo pensiero. E che cosa fecero i
primitivi cristiani ? Presero gli schiavi e li fecero lavorare ? Fecero una società per azioni (poiché molti
fra loro erano benestanti) per sfruttare una parte della
Palestina? Si misero a commerciare? No, essi misero
in pratica lo stato collettivista. E’ scritto che tutti coloro che credevano erano insieme, ed avevano ogni cosa
comqne, e vendevano le possessioni e i beni e li distribuivano a tutti, « secondo il bisogno di ognuno »
(lo stato socialista e lo stato cristiano è identico :
« secondo il bisogno di ognuno »). Questo state collettivista, è vero, andò sparendo a poco a poco : noi,
del resto, non sappiamo quanto sia durato, ma sappiamo come anche il cristianesimo, a poco a poco, abbia
smarrito molte ricchezze del suo patrimonio di fede. E’
da credersi poi che la fine del collettivismo cristiano di
Gerusalemme sia dipesa da ragioni esterne perchè per
la sua attuazione perfetta il collettivismo deve avere
per campo l’intiera umanità. Infine, le idee socialiste
di oggi facevano parte delle convinzioni dei cristiani
primitivi. Persino l’antimilitarismo era conosciuto dagli
antichi cristiani. Nel secondo secolo il filosofo Celso
rimproverava i cristiani perchè non si univano ai pagani per difendere con le armi l’impero romano contro
i barbari. Ma noi cristiani, rispondeva Origene (Celso,
Vili, 73), formiamo per l’imperatore l’esercito della
pietà e preghiamo per lui, « ma però non lo seguiamo
nella guerra, anche se ce l’ordina ».
E la coscienza cristina? Ma, prima di tutto, quale
coscienza cristiana? Vi è la coscienza dell’ individuo
e vi è la coscienza della chiesa. Non parliamo della
prima: l’individualismo esagerato si scosta dal cristianesimo. Ma sulla seconda coscienza, quella della
chiesa, bisogna intendersi. La chiesa ha perduto la sua
coscienza dal giorno in cui ha insegnato un alegh
di più di quello che doveva insegnare. L’autorità della
chiesa cessa là dove cominciano le sue interpretazioni
arbitrarie; cessa quando deponendo il Vangelo vi vuole
imporre dei simboli teologici; cessa quando vi vuol far
della teologia; cessa quando vuol far del vacuo misticismo, dell’ascetismo, del ritualismo : e la sua coscienza
he è rimasta offuscata. Io rispetto la coscienza cristiana
della chiesa fin tanto che essa è cristiana; e credo nella
chiesa cattolica perchè considero nella chiesa la depositaria della parola del Cristo, incaricata di insegnare
quello che Cristo ha insegnato; ma poiché la chiesa,
nelle sue varie manifestazioni e suddivisioni di enti
giuridici e sociali, ha col tempo insegnato altre cose
che son giunte a svisare il pensiero di Cripto, la sua
autorità di chiesa cattolica è caduta. E dove trovare
allora la coscienza cristiana ? In noi stessi ? E’ individualismo. Cerchiamola allora nella chiesa primitiva; e
la chiesa primitiva vi ha già detto che il aristianesimo antico fu socialista. Cerchiamola nello « spirito »
evangelico.
E lo spirito evangelico ha un ideale pratico, se cosi
si può dire : se guarda al cielo, guarda anche alla terra
non disprezza il benessere fisico e materiale. Lo spirito
evangelico è il medico deU’anima, ma anche del corpo.
E’ un offendere G<sù dire che egli abbia passato tutta
la sua vita col dito teso verso il cielo : sappiamo come
egli invece curasse i malati, assidesse ai banchetti, si
compiacesse della gioia, non disdegnando che una donna
gli ungesse il capo di olio prezioso. Non si dica che
Gesù abbia pronunziato delle frasi desolanti là dove
chiama beati i poveri, gli affamati, ecc. Tutt’altro 1 In
quelle frasi vi è tutta la gioia, vi è tutta la speranza
cristiana. Beati i poveri, beati gli affamati, grida Gesù,
perchè domani il regno di Dio verrà sulla terra e tutti
saranno saziati e ricolmi di gioia. Non è la lode della
miseria, ma un inno di gloria all’infelicità che sta per
sparire. E’ il vero inno del lavoratori, sudati, affranti,
affamati che ansiosamente attendono l’ora del riscatto.
1»
De «
Ma, si obbietta ancora dai cristiani non socialisti, il
socialismo odia i ricchi e vuol toglier loro le ricchezze
per darle ai poveri, spostando cosi, non abolendo praticamente la povertà: guarda alla terra soltanto, non
preoccupandosi dello spirito : Marx è il suo capo e non
può quindi essere altro che materialista : altra filosofia
non può avere che naturalistica.
Contrariamente a queste asserzioni il socialismo non
odia affatto i ricchi e non vuole spostare la ricchezza ;.
10 spostamento della ricchezza — cosa inutile e ridicola — non avviene poi anche oggi, continuamente?
Ma il socialismo vuole la ripartizione della ricchezza,
l’abolizione della proprietà e del salariato, il dovere
di ognuno al lavoro, il diritto di ognuno al necessario
per vivere. Non entriamo a discutere sul modo possibile di organizzare questa società perfetta. I vari
modi immaginati non hanno nulla d’impossibile; gli
ostacoli non stanno che nella cattiva volontà e nell’interesse degli uomini. Per raggiungere questo scopo il
socialismo ha la lotta di classe, che non è, si badi
bene, odio di classe. Può il socialismo, che va verso
la pace, l’amore, la fratellanza, essere imbevuto d’odio ?
Gli inconvenienti accaduti non sono da imputarsi al
socialismo, ma agli uomini che non l’hanno compreso,
come del dogma dell’infallibilità papale non ha colpa
Gesù Cristo.
In quanto a Marx tutti dovrebbero sapere, ormai, che
11 socialismo moderno ha rigettato certe tradizioni che
10 inceppavano a un passato pericolaso : il marxismo non
è che un atteggiamento del socialismo, una chiesa ortodossa che non si è evoluta, e nient’altro; una tradizione rispettabile, necessaria per certi tempi, niente
di più.
Ma il socialismo, come oggi è inteso, è tntt’altroche
materialista : è, invece, profondamente idealista. Ha dei
grandi valori morali; ha dei sentimenti di giustizia, di
bellezza, di bontà, di sana ribellione. E viene a completarsi mirabilmente allorché si unisce al cristianesimo;
per i socialisti cristiani la ragion d’essere del socialismo ha le radici nella fede, perchè la piena libertà,
11 benessere comune, l’uguaglianza perfetta non saranno
altro che i mezzi necessari per vivere più intensamente
la vita spirituale.
papi© Iienzi.
Nota. — A scanso di possibili equivoci credo bene
far rilevare la distinzione fra il nostro socialismo
cristiano e il cristianesimo sociale straniero. In Germania e in Austria io ho avuto occasione di frequentare l’ambiente cristiano sociale; ma non vi ho trovato nulla di cristiano, e nulla di socialista. Il cristianesimo sociale tedesco ha, fra gli altri vizi, un
accanito antisemitismo; e in Austria, oltre l’antisemitismo, che ha per capo il Lueger, che va chiamandosi socialista cristiano, ha un clericalismo settario.
Non conosco bene le condizioni del cristianesimo sociale in Olanda, dove è molto sviluppato, ma credo che
non differenzi molto da quello tedesco. Indico invece
il socialismo cristiano francese che si riunisce intorno
SLÌVAvant-Garde e che ha le belle personalità di Chastand, Gonnelle, Monod, Roth, Corate, Allier, Gide;
lo svizzero con Hermann Kutter, il pastore, così conosciuto anche-in Italia, e il socialismo cristiano d’America e della maggior parte dell’Inghilterra. Giovane, ma pieno di speranze e di forza, è il gruppo
socialista cristiano d’Italia, formato da amici cattolici e protestanti : i primi modernisti, i secondi ortodossi, generalmente : ciò che dimostra come al socialismo si possa giungere pur partendo da diverse concezioni del cristianesimo. F. L.
Preghiera minuscola
La preghiera del pubblicano della parabola narrata
da Gesù non comprendeva che sette parole : « 0 Dio,,
sii placato verso me peccatore ! »
Eppure fa esaudita !
Moody
Cambiainenfi d’indirizzo
Avvertiamo che non faremo nessun cambiamento
d’indirizzo per l'interno, ss non ci sarà inviata cartolina con risposta pagata; e nessuno da l’interno all’estero, se non ci ai manderà anticipatamente il di
più per le spese postali, in ragione di 5 ceutesimi per
settimana da qui al 31 dicembre.
Li> Amministrazione.
Domenico Giocoli, gerente responsabile
Tipografìa dell’Istituto Gould Via Marghera 2, Roma
7
LA LUCE
IL TRAMONTO DI ROMA
Siudio di sforia e di psfcoloáiíl del Prof. G. Bartoli.
Ma il Diritto Canonico, le Bolle dei Papi, i professori delle Università Cattoliche, specie la Gregoriana, proclamano il diritto della Chiesa, in quanto
società perfetta, alla coazione. E’ dottrina cattolica
che la Chiesa possiede il diritto di bruciare gli
eretici !
È dottrina cattolica, ma non è punto dottrina cristiana !
^ — Ma allora — gridò indegnato il cardinale — Ella
è protestante.
— Se è protestante colui che protesta contro un errore, contro una iniquità, contro una perversione della
vera dottrina di Gesù Cristo, allora io sono protestante,
e me ne glorio. Gesù protestò fieramente contro le ipo«risie, gli errori e la tirannia dei farisei : gli Apostoli,
alla loro volta, continuarono la stessa protesta, e ogni
uomo giusto e santo deve fare il medesimo. Io sono
un loro successore.
Non bestemmi per bacco, alla mia presenza ! —
gridò il cardinale. — Gli Apostoli dei protestanti ?
Io non bestemmio. Eminenza, asserisco la verità! Gli Apostoli, se vivessero ora, protesterebbero
non tutto il cuore contro il diritto di coazione preteso dalla Chiesa ; e in ciò non sarebbero diversi dai
veri e genuini protestanti.
— Io non mi ci raccapezzo più ! — sciamò il cardinale. — In che secolo di confusione viviamo noi ! Per
bacco, baccone ! Gli Apostoli, dei protestanti ?
— Protestanti, no, Eminenza ; ma Evangeiici sì !
Non si difenda dietro distinzioni scolastiche :
per me protestante ed evangelico è tutt’uno.
— A torto però, Il protestantesimo ha due aspetti
che non si debbono punto confondere ; protesta contro
le supposte corruzioni e sopraffazioni di Eoma : ecco
il primo suo aspetto, meramente negativo ; predica il
ritorno al cristianesimo primitivo ; ecco il suo secondo
aspetto. Il primo aspetto non può da solo costituire
la religione: ma il secondo sì.
— Quale religione?
— Il cristianesimo secondo il Vangelo.
— È un mito !
— Non è un mito, no! È una verità.
— E dove esiste, secondo Lei questa religione ?
Per tutta la terra. Ella, Eminenza, legge tròppo
poco. Il mondo per Lei, forse, comincia e finisce a
Roma. Creda a me, esso è assai più vasto. Tra i 500
milioni di cristiani, ve ne sono milioni e milioni il
cui vero ed unico nome è quello di Evangelici. Questi
uomini, rigettano, da una parte, la nozione ultra individualista del cristianesimo, quale viene sostenuta
da una parte del protestantesimo; protestano del pari
contro la nozione cesarea, politica, imperiale del cristianesimo romano ; accettano finalmente la nozione
sociale o collettiva del cristianesimo. Questi evangelici, ripeto, si contano a milioni e sono sparsi per
tutta la terra. Quasi tutte le confessioni protestanti
sono evangeliche non protestanti: confessano cioè la
fede cristiana del Vangelo, non fanno consistere tutto
il loro Credo nella protesta contro i supposti errori
e la creduta tirannia di Roma. Queste Chiese sono feconde di opere buone ; mantengono floridissime Missioni fra i pagani ; sostengono opere svariatissime di
carità cristiana ; stampano libri di teologia evangelica, di apologetica, di storia, a migliaia e migliaia ;
posseggono giornali religiosi e devoti con una tiratura di centinaia di migliaia di copie, come II Cristiano, L'Araldo Cristiano, La Vita della Fede, tutti
e tre giornali religiosi di lingua inglese ; finalmente,
nel seno di quelle Chiese evangeliche palpitano anime
generose, piene di amor di Dio e del suo Cristo, più
e meglio di quelle che vivono fra noi.
— Davvero? — fece il cardinale, con una occhiata
incredula ed ironica.
— Verissimo, Eminenza.
Il cardinale scosse la testa con grande energia.
— No ! no ! Il protestantesimo non è che una grande
babele di opinioni discordi, di dottrine contradittorie,
di errori senza fine. L’ho studiato a miei tempi, e so
che cosa è.
— Io ho fatto meglio : Tho veduto in atto.
— E che cosa ha scoperto ?
— Che le nazioni evangeliche sono le più progredite, le più potenti, le più ricche e le più morali.
— Non lo credo.
— Non crede? Osservi l’Inghilterra, la Germania,
gli Stati Uniti e le nazioni del Settentrione di Europa, e poi le compari coll’Italia, colla Spagna, col
Portogallo, coll’America del Sud, colla Polonia, coll’Irlanda e con altri paesi esclusivamente cattolici.
Come spiega Lei il fatto che la ricchezza, l’ordine interno, la potenza politica, stanno generalmente colle
prime e non colle seconde ?
— Ella esce di seminato, monsignore. Io ho parlato di errori, non di prosperità materiale. Questa
non è indice di vera religione. Certe nazioni pagane
antiche erano più progredite, più ricche, più civili di
noi. Porse che per ciò esse professavano la vera religione ?
Ebbene, affermo e sostengo che Dio non vuole
fra gli uomini quella unità di pensiero cattolico che
Roma vorrebbe imporre colla forza a tutte le coscienze
umane. Come non esiste in realtà la specie umana,
quale unità separata, ma solo gli individui; così non
esiste il pensiero umano specifico,, ma solo i pensieri
individuali dei vari membri della specie umana. Applichi tutto questo al pensiero religioso. Dio vuole
l’unità religiosa solo nelle credenze fondamentali e
necessarie; lascia assoluta libertà nelle cose dubbie:
esige, poi, da tutti la carità.
— Così Ella preferisce una babele di opinioni discordi alla unità del pensiero cattolico?
— Preferisco un prato variamente fiorito ad una
aiuola adorna di una sola specie di fiori; preferisco
una foresta naturale, dove vivono in piena libertà
dieci mila piante diverse a un bosco artificiale che
non ne patisce che una sola specie ; preferisco il libero cozzo delle forze cosmiche all’artificioso connubio
degli elementi contrari ; preferisco, insomma, la natura e la religione, quali Dio le ha fatte, alla manipolazione artificiale, onde l’uomo purtroppo disfà e
guasta e natura e religione.
Il cardinale si levò in piedi e guardò fissamente
monsignore.
— Mi dica — sciamò con grande enfasi — ed Ella
si crede cattolico con queste sue idee?
— Cattolicissimo ! Il vero cattollcismo è la divina
varietà della creazione spirituale di Gesù...
— E il cattolicismo nostro, il romano, il papale ?
— È un sistema artificiale di selezione umana, che
per un amore morboso di unità intellettuale, limita
l’orizzonte divino, tarpa le ali ai voli dell’anima, soffoca le intelligenze e spegno i cuori...
— Basta ! basta ! Se ne vada ! se ne vada ! Non ne
posso più !
Il cardinale si buttò sulla sua poltrona, e monsignor Sitani colla massima tranquillità uscì dalla presenza dì lui.
— È troppo ! è troppo ! — gridò il cardinale — dove
si va a finire? Quale confusione d’idee! Quale babele
di errori ! Anche il Sitani ! Anche lui 1 Tutti così ! I
ben pensanti diminuiscono a colpo d’occhio! Dove si
va a finire ? Siamo ai tempi predetti dall’Apostolo !
L’Anticristo è vicino ! Forse è già qui ! Ma intanto,
questi tristi Governi impediscono alla Chiesa di Cristo
di purgare colla falce il suo orto. No ! no ! L’inquisizione ci vorrebbe ! La carcere ! Il fuoco ! L’uomo è
troppo cattivo ! Guai, se lo lasciate libero ! Guai, se
non lo costringete colla forza ! E quel Sitani ! Ah ! se
potessi... Ma vediamo... C’è o non c’è il Santo Uffizio ?
C’è o non c’è ? C’è, sì ; ma non hanno fegato... Ah 1
io mi struggo dalla rabbia! Razza di vipere! briganti ! scellerati ! ridurre la Chiesa a non poter muoversi 1 All’impotenza ! Cani ! cani ! cani !
Il cardinale Turini per quel giorno non pensò ad
altro. La collera gli guastò la cena e quando andò a
letto aveva ancora un diavolo per capello.
VI.
La generi di un fanatico.
Il cardinale Marciano Turini, a detta di quanti lo
conoscevano, era uno dei più arrabbiati fanatici che
esistessero nella Chiesa romana ; ed era stato sempre
tale.
La genesi del fanatico è doppia : alcuni sono tali
per necessità di temperamento fisiologico. Sono persone nella cui macchina fisiologica qualche ruota è
ita fuori di posto, il cui spirito non è bene equilibrato, l’imaginazione più forte della ragione, e la sensibilità di gran lunga superiore al criterio. A chi ben
guarda, il fanatico con tutto il suo fervore e spesso
con una dose straordinaria di attività nervosa, non è
alla fin fine che un povero di spirito, un debole dell’intelletto, un pensatore unilaterale, uno stupido che
non sa intendere due idee diverse dalle sue, un miope
che non riesce a vedere fuori del suo io, un nano e
un rachitico del pensiero umano.
Altri fanatici, invece, sono il prodotto dell’arabiente,
della vita fisiologica che menano, della educazione e
delle circostanze. Questi ultimi sono tutti coloro, i
quali, essendo dotati di buon ingegno e di cuor caldo,
nè avendo opportunità di allargare le proprie cognizioni scientifiche, politiche, filosofiche, morali o religiose, si attaccano perdutamente ad una sola ^teoria.
ad un partito o sistema, credendo fermamente che
daila sua adozione o dal suo rigettamento dipenda la
salvezza o la rovina del genere umano e il prospero
avvenire della società.
Il fanatico è l’uomo dei sistemi, delle teorie generali, dei principii per sè evidenti, delle argomentazioni aprioristiche e dei governi assoluti. Egli racchiude in sè il mondo. Neppur s’imagina che fuori
della sua, sia possibile un’altra opinione. Per lui non
vi è probabilismo in nessuna materia. O la pensano
come lui, ed hanno ragione ; o discordano lui, e sono
nell’errore e sulla via della perdizione. Egli divide il
genere umano in due gruppi : i ben pensanti a destra, gli erranti a sinistra. Non occorre dire che i
ben pensanti sono quelli solamente che stanno con
lui in tutto e per tutto. Se poi è fanatico in religione,
manda i primi con certezza infallibile al paradiso, i
secondi, invece, destina con pari sicurezza all’inferno.
Nè si sgomenta punto all’idea che i ben pensanti come
lui sono pochi, anzi pochissimi e rari come le mosche
bianche. Un testo evangelico lo consola : « molti sono
i chiamati, pochi gli eletti ».
Il fanatico, inoltre, ha bisogno di unità e di uniformità. Se il potesse, colerebbe tutti gli uomini dentro
10 stesso stampo, per vederli tutti uguali ; ridurrebbe
tutti i loro nasi alla stessa misura, le stature alla medesima altezza, gli occhi, i capelli e il colorito alla
stessa tinta, i cervelli allo stesso peso, e tutte le idee
umane ad una sola. E questa sola idea, ben si capisce,
sarebbe la sua.
Tale era il Cardinal Turini. Egli adorava in ogni
cosa l’unità e l’uniformità, l’ubbidienza cieca, la soggezione assoluta, a sè ben s’intende, perchè egli solo
si credeva, in buona fede, destinato dal cièlo a salvare il mondo. Suo ideale supremo era di far della
Chiesa cattolica un reggimento e mettersi alla testa per
farlo marciare nella unità e nella uniformità. Ma non
potendo tanto, si arrabbiava, dava in escandescenze,
perseguitava ferocemente quelli che non si sottomettevano di buon grado al suo piccone livellatore, dichiarava eretici od infedeli quattro quinti del genere
umano, sentenziava ex cathedra non esser possibile la
pace fra la Chiesa e la società moderna, profetizzava
vicina la venuta dell’Anticristo e la fine del mondo,
e affrettava coi suoi desiderii la conflagrazione finale dell’universo, perchè il Papa aveva perduto il
poter temporale, e i soldati dì guardia alla prossima
caserma non gli presentavano le armi al suo passaggio.
Eppure il Turini era tutt’altro che un imbecille:
era, per converso, un uomo d’ingegno : ma, colpa della
prima educazione ricevuta, si era fissato ostinatamente
nella unilateralità. In istoria, egli amava e leggeva
un solo autore, il Rohrbacher, laudatore jierpetuo,
per fas et nefas, del papato. In teologia èeguiva il
Franzelin, in filosofia S. Tommaso, in sacra eloquenza
il Segneri, in morale il Gury, in diritto canonico non
ascoltava altri che sè, perchè professore emerito di
quella scienza: punta e basta. La coltura del Turini
finiva qui. Fuori di quei libri, per lui, non esisteva
ohe Terrore. La critica storica? Era una congiura
contro la verità. La scienza biblica moderna ? una diavoleria. La teologia nuova ? una distruzione della fede.
La filosofia dei nostri tempi? un cumulo di errori.
La psicologia ? scienza da ciarlatani. La coltura generale odierna ? infarinatura, pseudo scienza, belletto da
femmine, vernice ingannatrice, e via di seguito. La
letteratura, finalmente, era, a sentir lui, una sentina
di errori e di. vizii.
Ma come poteva egli giudicare di libri, idee e scienze
che non conosceva? Ne giudicavano per lui VUnità
Cattolica, la Voce della Verità, ì\ Cittadino di Genova,
e una mezza dozzina di periodici italiani e francesi e
dì Semaines religieuses che gli piovevano d’oltremonti. quei periodici, quei giornali, quelle Semaines
erano divoti al Papa, dunque non potevano sbagliare
in letteratura, arti, scienze e senso comune. Il suo
ragionamento era di un’ammirabile semplicità. Il suo
cervello batteva con un ritmo ordinatissimo. Le sue
idee erano nette, chiare, precise. Quando camminava
piantava forte il tallone per asserire la sua sovranità sulla terra; quando ragionava, esplodeva un’idea
per proclamare al mondo intero ch’egli possedeva la
verità.
11 cardinale si diceva amantissimo della verità, e
tale egli era veramente: per lei don avrebbe esitato
un solo istante a dare la vita : ma sfortunatamente,
egli confondeva la verità coll’ideale.
Il suo intelletto non rifletteva mai esattamente le
cose, tali e quali erano in sè nel creato.
(8)
{Continua).
8
8
LA LUCE
iUnERICim DEHTIST
Pr. JOHN BIAVA, 2 Quintino Sella, Milano.
Diplomato in Italia, Sviseera e New York
Denti senea, placche. Ottaramom, Corone
in oro. Dentiere. Estrazione senza
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varie lingue.
I Valori Morali (parole ai giovani) di Ugo
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II Principe di Pace di W. J. Bryan .
Il dogma dell’Eucarestia di U. Janni .
Il Gobbo di Norimberga. Romanzo di F.
B. Clark..........................
L'ipotesi Dio di G. Fulliquet
Sconto del 25 0\0 ai sigg. Ministri
L. 1,50
. 0,20
» li—
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ID CACA-O TALMONE è riconosciuto Valimento ricostituente più nutritivo e facile a
digerirsi.
Qratide Hedaglia
d’Oro
del MINISTERO
di Agricoltura, ^
Industria
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20 Diplomi d’Onore
e Medaglie d’oro
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TiHHDHE :
Colazióni Istantao€C High lite
Cianduja Talrpooe
Cioccolatine Talmone
Pe^^ert de Reine
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Friaodijej
ANTICAIUZIE-MIGONE
BIDONA IN BBEVB TEMPO E SENZA DISTURBI
m CAPELLI BIAMCHI #1! «il* BARBA
IL COLORE PRIMITIVO
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_ »«parato
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•a IndfibUsiM, •'■rr'
la biancheria nè la pelle
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tÌBÌura.“mrun“acquid^^^
tintura, ma e «peditezza E.sa agisce sul bulbo dei
peli* e che si adopera colla j,\ta barba fornendone il nutrimento ne
CMsario e cioè ridonando loro il coloro primiUvo
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favorendone lo sviluppo e rendendoli flessibili, morbidi ed arrestandone la caduta. Inoltre pulisce prontamente la cotenna e fa »P^lro la forfora sola bottiglia baita per conseguirne un effetto sor
prendente.
- atte; «TATO
» *iv«i*-.- ANGELO _MlGONE & C. - Uilaue
Finalmente ho potuto"tróvare una preparationS che mi
ridonasse ai capelli e alU barba il colore primitivo, la ireaSteoa e bellessa della gioventù senza avere il minimo
distnrbo nell’applicasione. .
Una sola bottiglia della Vostra Anticanirio mi basto ed
ora non ho un solo pelo bianco. Sono,pienamente convinto che
SSUla vLra specilriia non è una tintura, ma un'acqua che
non macchia nè la biancheria nè la pelle, ^
« «ni hnlbi ddi ••Il fecéndo »«»oipanr« totalmente le pellimh e*rinfotsanlo la raiUcl toì caprili. Unto che ora ossi non
-rilU.eo.su Priieeu, di -^«nUr. crivo^
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Coeu L. 4 1. bottiglia, c«.t lo in
s bottiglie L. t - 3 bottiglie L.
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