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Anno LXXVII . N. 42
TOREE PELUCE, 31 Ottobre 1947
Spedieione in abbonamento postale * I Gruppo
ELLE
SETTIMANALE DELLA
DIAL
ULLA
¡1 drammatico dialogo fra Gesù ed i
Giudei avviene in una parte dell'editti IO del Tempio di Gerusalemme, molto
jreijueniata, conosciuta sotto il nome
di ' il Tesoro ” forse perchè conteneva i grandi cofani delle offerte.
Il dialogo è serrato: Gesù parla apertamerue di «è stesso, della sua natura divina, della sua opera. Mola
cne sono aperti alla verità, credono:
ma un gruppo di oppositori ad oltranza, s'infuria sempre più, contrastando
ad ogni sua affermazione.
Non c'è quindi da meravigliarsi che.
quando Gesù lancia una affermazione
davvero paradossale... -. ((In verità, *n
ve'-ità vi dico che se uno oisserva la
mia parala, non vedrà mai la morte »
(Gioiv. 8: 51),i suoi aviversari l'ajlernrto avidamente per beffarsene,
trattando Gesù di pazzo e di indemoniato.
tvpure Gesù aveva detto una grande verità.
^ " •• _ '-'i
' Spett. '
cBeaii i Sa
muoiono net
CHIESA VALDESE
La Verità affermata in modo parar
do'-sale da Gesù, noi torniamo a proclamarla in questo periodo delTanno
in cui i, nostri jpensieri„si volgpno -seguendo la consuetudine che Qonduce n due novembre milioni di uomini
accanto alla tomba di persone care —
a loloro che han lasciato questa terra
per entrare nella vita celeste. Il consacrare un giorno particolare al ricordo
dei defunti, corrisponde ad un bisogno
dei cuori e, se la commemorazione è
londata sulla pura rivelazione di Cristo ed è ispirata a sentimenti di fede
cristiana, non può essere che benedetta.
r, questo scopo noi proponici no ui
lettori de L'Eco di meditare la verità
proclamala da Cristo nel suo dialogo
sulla morte.
Gesù con grande solennità, offre, in
quel dialogo, urui promessa: Egli proinetle — nientemeno! —. di liberale
dalla morte.
Ci par di sentire le grida di scherno che dopo un istante di attonito silenzio, prorompono dalle labbra dei
SUOI oppositori: mentre i più onesti e
seri SI sforzano di capire ciò’ che Gesù
voglia dire.,
., . tie Sacre Scritture la porci ;
inoNe ' viene infoiti adoperata con
vari significati. Talvolta significa morte fisica; ma più spesso per indicare
. morte fisica viene usata l’espressione "addormentarsi ’. Altra volta, invece, la parola morte viene intesa in
senso morale ; per es. in Efesini 2 :
I : "Voi eravate morti m vostri jol.i
e nei vostri peccati >— Altre volte,
ancora viene usata in senso spirituale ■
morte è lo stato progressivo, eppoi definitivo di chi persevera nel peccato e
rieUa ribellione che lo separano da Dio,
e seende sempre più in basso fino alla
disH azione del proprio spirito. Viene
allora quella che è definita la ’’morte
seconda” cioè definitiva (vedi 2 lessai. 1 ; 9). \
£’ evidente che Gesù nel dialogo
coi Giudei non intende parlare di morte fisica: la morte fisica lo interessa
poco; le da molto meno importanza di
quanto non facciamo ' noi, perchè noi
vediamo, qui, solo Ipt vita terrena,
mentre Gesù, col suo sguardo divino,
vedeva la vUa in tutti i suoi aspetti
e contemplava, dopo quella terrena,
anche la vita celeste.
, Egli parla evidentemente di ’’morte”'
nel senso morale e spirituale della pa
Tola: della morte conseguenza del peccato: della morte che è —. più che un
evento materiale — uno stato morale
e spirituale del peccatore,
Gesù promette di liberare l’uomo
da quella morte: di distruggere quella
morte. Invece di sentirsi vittima di una tragica malattia che distrugge a por
co a poco la sua vita morale e spirituale, il peccatore liberato dal Cristo,
non sarà più tormentato dalla paura
del giudizio di Dio e dall'ììft^oscia,morale che lo travaglia, ma si sentirà riconciliato con Dio fonie di vita, e sperimenterà una vita nuova che fluisce
nel proprio spirito. "Chi crede in me
ha vita eterna’’. —i La promessa di
Gesù, tante volte ripetutà, è categorica e grandiosa.
Poveri Giudei, avversari di Gesù!
Parecchi fra loro non erhno neanche
capaci di capire che Gesù non parlava
soltanto di morte fisica, perchè vivevano solo sul piano materiale e non arrivavano neanche a concepire una vHa
che si svolgesse'SU di un piano più
alto. Perciò il loro grido di scherno è
un'accusa contro alla propria mancanza di ogni intelligenza spirituale. Conte te grida beffarde di fanti scettici
odierni i quali non capiscono le cose
più semplici perchè la loro vita spirituale è stata atrofizzata.
tuale non lo spaventa più, perchè Cristo ha distrutto la morte e messo in
luce l’immortalità e la vita. Non c’è
più nel suo spirito un principio fatale
di dissoluzione e di morte contro cui
non può fare nulla, ma c’è un principio
di vita che si sviluppa ed arricchisce
sempre più il suo spirito.
La morte è stata veramente distrutta
in lui dalla vita nffova che Cristo ha
infusa in lui.
Accanto alla tomba dei nostri cari noi
ripenseremo a queste cose e sperimenteremo, una volta di più. la verità della promessa di Gesù.
Il suo dialogo drammatico continua
nei secoli, con gli uomini, per chiamarli alla fede ed alla vita: la sua promessa continua ad essere ripetuta e mante
nuta per chi osserva la sua parola.
E’ per questo che stando accanto alla tomba dei nostri cari (di persona o
in spirito) invece di disperarci e pur
sentendo il dolore della separazione e '
la sofferenza che certe ferite cagionano al cuore, noi — prima di tutto —■
solleveremo l'animo a Dio ringraziarlo.
Quegli affetti preziosi che sussistono
oltre la morte, sono un dono di Dio per
il quale non saremo mai abbastanza riconoscenti. Hanno arricchito la nostra
vita e, dopo la breve parentesi in^cui
la separazione ci ha {fffliiti, torneranno
a riempirai delle gioie più pure.
Grazie Signore! Tu hai veramente
distrutto la morte e trasformato il dolore, in chi crede in te e vuole osservare la tua parola. Senza di Te la morte
delle persone care è un elemento dì
disperazione. Con Te essa è circonfusa di speranza e ridotta a dei limiti
sopportabili.
Paolo Bosio
Ma la promessa di Gesù non è assoluta ; è oondiBionata. « . .se uno osserva ila mia parola, non vedrà mai la
morte.. ». Quando un uomo osserva la
parola di Cristo, allora la morte per
lui non esiste più, è distrutta da Cristo onnipotente.
Osservare la parola di Cristo significa anzitutto conoscerla: conoscere la
sua rivelazione, i suoi appelli alla fede. Conoscere tutto dò che ha rivelato attorno a Dio ed all'uomo: circa la
volontà di Dio e la vita celeste. Significa "nutrirsi” di quella parola.
Osservare la parola di Cristo significa ancora aooettarla. Quello ch’EgU
rivela è verità: le sue affermazioni, le
sue dottrine, sono verità che vanno accettate umilmente, e che si comprendono poi sempre più a fondo.
Osservare la parola di Cristo significa anche credere alle sue parole, alle sue promesse, per fede in Lui -, cioè
credere in Lui. Credere al perdono di
Dio in Cristo, al dono della vita nuova
alTopera dello Spir'ito Santo.
'Osservare la parola di Cristo vuol
dire infine ubbidiire a quella parola:
sforzarsi di metterla in pratica: prendere la sua volontà come norma suprema della vita: sforzarsi di santificarsi, vivere quaggiù come cittadini del
cielo. Quello che Cristo ordina, farlo
con gioia,' con dedizione.
Si NOVIEIflBRE : giorno di ricordi,
rinnovati, di incontri al cimitero.
di dolori
NOVfIfIBRE:: fiori ed ancora fiori entrano
nei cimiteri e si posano sulle tombe di quanti ci
hanno preceduti nella valle dell’ombra della morte.
INOVEIfIBRE z giorno in cui il ricordo dei
nostri cari deve essere illuminato dalla vivida luce
della risurrezione e la nostra fede cristiana deve
irrobustirsi nella meditazione della Parola di Dio.
NOVEIfIBRE z À quanti, fra i nostri lettori,
poseranno lo sguardo su di un sepolcro o penseranno ad una cara creatura passata “ all’altra riva „
noi diciamo una parola di solidarietà cristiana e
li incoraggiamo a credere, a speràre, ad amare.
?ensi«rl salla «ort« Raglji |||!| ¡o g||||[j¡
L’uomo che osserva così la parola
di Cristo si trova, di fronte alla morte.
In una condizione diversa da prima. La
morte fisica — pur essendo sempre
qualcosa di contrario alla sua ndfura
che è fatta per la vita — gli appare
molto meno importante e molto meno
terribile: è solo un passaggio (sia pur
penoso) da una vita inferiore ad una
vita superiore. Non è solo una "fine”
ma. è anche "l’inizio” di una vita
più alta.
Lfmgoscia delta morte morale non
esiste più per lui: il perdono di Cristo
e la vita nuova Ch'Egli ha messo in lui,
operano con potenza e creano una vita
morale sempre più intensa e profonda
e piena di nuova gioia. La morte spki
La morte, por avvertirci della sua
presenza, sceglie volentieri i momenti
delle nostre gioie, ed i giorni dei nostri trionfi. I dolori domestici sembrano allora essere stati mandati per
raccogliere Faiiima ohe l’agitazione
di una vita troppo pubblica dissipa e
tende, per co®ì dire, a dissolvere nello spazio.
Sono quelli che dimenticano la
morte, cbg dimenticano di ben vivere.
Gli autori sacri non ci parlano che
in termini generali della felicità degli eletti; essi non ne eSspongono le
circostanze, e per ciò stesso ci invitano a mettere un freno ad una curiosità frivola e che non è senza peri
eoli. Poco ci importa di sapere se lo
stato dei beati avrà i suoi pericoli e
le sue gradazioni; oi importa di aniare Dio e di sapere ohe, se siamo
nel suo amore, nulla ci mancherà,
quali che siano poi le dispensazioni
dtella sua eterna sapienza sul corso
della nostra esistenza iutura
A. Vtnst
¡1 pastore Silvio Long, relatore al Sinodo sull operato della CIO V ha rivolto
a tutte le Chiese un invito ad istituire
nel corso dell'autunno una ’’FESTA
DELLA RACCOLTA". La gioveniù di
ogni chiesa avrebbe l'incarico di raccogliere i doni in natura, (he radunati in
chiesa avrebbero testimoniato della generosità dei fedeli e che consacrati all'Eterno avrebbero portato nei diversi Istìtuti Urti preziosissimo Ipìuto, ed un
pegno dell'affetto e della riconoscenza
che li circonda.
¡1 presidente della CIOV ha ripetuto
l’invito alla Conferenza Distrettuale di
Pinerolo.
lo sono la risurrezione e la
^vita ; chi crede in me, anche se
muoia, vivrà ; e chiunque vive e
crede in me, non morrà mai.
Credi tu questo ?
GESÙ’
Il sig. A. J. nel penuliimó numero
dell'Eco ci è tornato sopra. Lo ringraziamo della sua collaborazione e cogliamo l’occasione per ringraziare le U.G.
V. di varie parrocchie che già da anni
ci rendono questo servizio. Siamo persuasi che se tutta la fervida gioventù di
tutte le Unioni fosse attiva nella UGV
locale potrebbe fare miracoli.
Infine segnaliamo l'esempio della
parrocchia di S. Germano'Chisone che
da anni celebra con pieno successo la
"Festa della raccolta”.
\
aov.
d«l Pi i»ovenil>re..ljMli!r ...
MOSE’ E FARAONE
LE DIECI PIAGHE
(Esodo 7; 1-7)
Uttura: Esodo IV; 10-17.; V; l-VI, ì;
VIl-Xl.
In chi crede non domina più il senso della morte, ma domina il senso
della realtà della vita eterna.
MOjSe’ © EAiRiAONE.
Su l ’ordine dell’Eterno, Mteè è ritornato in Egitto, e accompagnato dal trate’iu
Aiaroininiei, ohe è buon piarliaitore, eigli si
presenta la raraone, e reclama, ned nome
ui (ieova, 1 anrancaimento degli Israelitj.
s>cena granulosa ; ecco Mosè e faraone
laccja a laccia. (- inviato deirEiemo non ■.
iiupiora, non discute, ma comanda; nuUa
di piu muansiigenie e pereottorio die il
suo messaggio, cgu dion ammette ueppuire die il raraone, die e un uomo, possa
uiscuiere gu ordani-di, Geova, ohe, è Dio.
«.¿uaie toiza indomita'in dii si sente invesuto ueii automa stessa di uio, c paria
nd suo nome!;: ...
Mai Paraicne iTesiistie aiì|t'<ingddnu<oill;
del protetia. risponde altezzosamente ; (-ni.
è r Eterno die io deboa ubbidii re alla àua
voce © lasciare andar©' lsrai:iie'Ì'^ri\^i®nto
mede ordini pciicne gU laraeiiu itìssero aggravati nei .lavorìi e piu soveiaiiicme aiuga- .-li
nati. .............' '
uio aveva preveduto queda lesisitnza;
íwiZi aveva dettò lo ¡uidiifero il cuore di
faiaoue, ed egu non hu 4wa ascolto, ivta
pcrcitc renette ©gii sapeva die quei cuo- .
re era duro e non si sarebbe puegaio aJ
suo vOiCrc. oucceae sentpr© cosi ; quanuo
un cuore Si ostina nena noenpiiie, u.o .o
aumaiiiidona, seiupucemcnie, © quel cuor© si
inuurisce vioppim. nra nei piamo ai .Dio
cn© iper i meiunnieintu diii rainon© si aggravasse la situazione degl» Isradiii ed- cgu la
reriiaesse insoipponabile, cosi .da staccare jnlerainente i -Joro cuor; dail'Cigiuo. E quel
nituio di i-araune cne ponera ana loro Uoerazione,
faraone resistei La mano dwirEtemo si
auù.iuera sopra ut itti ed-.it suo popoto, c~
con un crcsccu-do dT tremende c successive
ca-ariuita picgneru ogni sua resistenza.
EE DiuGl ElAGflE.
Sotto I inc^izare ui codest© ciuaiuua, faraone a volta a voita sj sbigottisce, si u- .
nulla, -eeue, si raetoniail-ua ai/kt itìisei'icofc
dia uj Ocova, opput naiza m capo e si nDCiia a nuovo non aippcna cessa ia prova.
iNon altiimenti di mouiti cnstiani i qnaw,
newa soneicitiza, gridano a Dìo © gli promettono lutto, e appena salvi ricadono nel
loro peccato e. trustrando la divina misencoroia. si avviano ana rovina.
(¿uei tiageiii eh© sucoessivamenl© si abbatterono sugli Egizi non avevano in sè, a
parte 1 mtdmo, un carattere miracoioso, in
quanto essi corrispondeyano a fenoiqeni
comuni a quella particolare regione : straripaimento del Hume e relative- conseguenze., invasioni di cavallette, ecc.; ma assumevano tale carattere .per k loro virulenza eccezionale e la loro spaventevole frequenza e continuità. E non è del resto
dia maravigliarsi che, per la loro tragica
grandiosità, si siano prestati nei successivi
redattori di quelle cronache a. qualche immaginosa Se pure innocua aim^ficazione.
Il fatto è che col loro pauroso e spietato
crescendo, questi flagelli Irantumarono l'ostinata resistenza di Faraone, e con ¡’ultima e più tremenda piaga, Ut strage dei primogeniti Egiziani, conseguirono- lo scopo
voluto da Dio. Ma di quesita diremo la
prossiima volta, in rifenimento alk istituzione della Pasqua giudaica.
Lezione del 16 novembre : Istituzione
della Pasqua giudaica. Esodo XII : 21-28;
37 : 39. —- Lettura : Esodo XII, XIII ; 118. G'. Bonnet.
Infzrniiera
evan9«licha
Il numero insuffioìfliite di Diaconesse che possonq spendere l’opera loro
nei nostri istituti è insufficiente e ci
troviamo nella necessità di assumere
personale laico. Rivolgiamo oggi, anzitutto alle infermiere evangeliche,
un invito a volerci dare la loro collaborazione. Quelle che fossero disposte
ad assumere servizio nei nostri. Istituti vogliano rivolgersi per maggiori
schiarimenti all’UflScio della CIOV
in Via Attgirogna, 12 - Torre PelUce,
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Lȉv. J30810; pastara K, iNisoet, o,
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«â^pror^’-û-, Lusu«|Se{(^,.)ag, V. Kavazzuai.^ rag. #
ß. iiriiaigiunu, ûoti, o. t^^omoa; aegu mu'
acmi ou cooujgia tk.' i^ur&am ß. uoinoa.^
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di salvezza per ogni credente. Non sappiar
mo fino a quando la semina durerà, ma
sappiamo che oiggl; bisogna semimre con
flduci^ con aiHegrezza, otm amore.
Alcuni cuw spedittH hanno caratterizzato
i la ripresa; « sono stali un mezzo di edificazione per le numerose assemblee. Il culto del 5 ottobre con celebrazione della S.
A luiu porge un vivi.^ano gnazie^ S^iCena, quello del-19 ottobre .per l’iniaugura
Æ'
— iNelto stesso pwiodo df tempo ''800(1
deceauu ; fontana (-.aterina^ di amu luo e
mesi 4, ulama supersute iena sua tainiglia; Oayuou (juanuario, u giorno dopo là
sua nascita; una maore Angela avionnet(VMiutino e una nomia iviaddaiene unauvtc n.
Agli) enuaiiioe uòpo lungia mamatua e segui,
te oai ri'UipiauKu ou ngu e oca nipoti. L l'uaio
uel.e coosuiazioiu cumoni tutti coioro ohe
sono stau coipiti uaii lutto e toriinchi la
loro lede neiie promesse aeiia vita eterna.
— IN umorose comitive di amici iorestieri
sono sauté ouranie l-eSiate ai Uiantoran
ea alia Omeisa n'ia"iasa. Non possiamo
iiiieaziunare tutti,, ma ycguamo lacoenaare
aua comitiva oegii « Activistes de bt., rjerre 11 01 Uuiicvra, cne <iopo aver preso parte
atuva ai cuiio unico per le tiue pouroccnie
nella v^iiiesa dei borre, ci hanno dato un
iratcruu c giovauudc uaiicnuuLnio nenia saia
vaiaose uei v.<apoa.tu>gc, leiiiiioaio in piazza
con un allegro uricouieiu.
— iniuie 1(1 pastore j. rSarbier, di Orbe,
e la sua signuia, sono venuti a tra»carrere
qui tuie gioi'iu ed a prendere contaico. pcisunaip Con i umonie Oioivanne, con m beuula uoniboacae, con 1 unione celie macri e
con la pairuccma intera ai culto di uomenica eo, essi sono stati i messaggeri ceiia
volontà Oi aiuto traterno spimuaie e materiale une m uiro .parrocciaia intence. mamicstare alia nostra, i diversi ea interessanti
messaggi coi nostro Antico sono stati accolti con vivissima attenzione : io ringiaziamo. Iddio lo nenecica largamente neiu
sua opera tra le 7óU lamìglie della sua
Chiesa.
aNGÜOûNA Óú,k¿tid
U 4 settembre ha avuto luogo il funerailc
delia nostra sorella Piston Maddalena vedova Gioitoli deceduta a Saudanè aU’età di
'-ami 78. —' li Signore consoli g|li afiUtd.
Domenica 28 settembre, nei corso del
nostro milto aU’aperto a Riail (Pradeitornoi
sono, stati battezzati i bambini : Pons Giuseppe Stefano <U Riocardo e itergiherita
(Eissart); e/’ons Franco, Pons fralda, Pons
Clementina, Pons Liliana di Onesjo e Fiorentina (Eissart).
Benedica Iddio i bambini ed i -loro genitori. e. a.
ASTI
Mercè e su richiesta ili un gruppo di
operai abitanti nel popoloso rione La
Torretta ha avuto luogo la ser.a del diciotto c. m. una riunione presieduta
dal Pastore sig. Nisbet, nel salone del
Gruppo Aziendale della Società Saffa.
L'oratore presentato brevemente dal
Sig. Cendolp, rispondendo a quelàt
che era stata la richiesta degli invitanti,
esaminavai, in una chiara esposizione,
alcuni dei punti che differenziano il Cattolicesimo dal Protestaiuesimo.
incominciando dall'qmtemu del Sillabo di Pio IX che condanna ogni diritto del cittadino ad investigare, dirimere, accettare e scegliere quella jotma di religione che meglio gli aggrada
e meglio si confà al proprio modo di federe, continuando attraverso Tesarne di
alcune enunciazioni dogmatiche affermate dalla Chiesa Cattolica nel corso
della propria evoluzione, dimostrava la
profonda diversità dei congeito di libertà fra il totalitarismo cattolico e Tatteggiamento del protestantesimo che non
teme la critica, U coráronlo.
La convincente parola, suasiva ed irenica delToratore ha raccolto il consenso di tutti i presenti i quali, anche
dopo aver rivolto alcune domande, ebbero a manifestare con chiari ed indubbi segni il loro consenso ad ogni afferr
¡nazione delToratore.
Ed alle ripetute richieste anche dei
Sigg. Cendola e Beux perchè i presenti
manifestassero liberamente gli eventuar
li dissensi od esprimessero comunque
le loro obbiezioni, non 'vennero altro
che ancora consensi.
L’assemblea ha formulato il voto che
simili riunioni siano ripetute con una
certa frequenza. A Dio piacendo, le ripeteremo.
del iPeyranot
PINEROLO
B’ giunto aiuAe per la nostra comunità
il periodq delia ripresa delle attività. Mentre Dei càntpi‘ri procede alla semina del
hnmeotoi la OMeaa riprende a seminare
nei cu(»1 U seme ancor più prezioso deHa
Parola di Dio, potenza di rigenerazione e
(ione dei corsi di Istruzione reljgiosa. quel-d infine del 26 ottobre dedicato in modo
spedale al'la gioventù, raccolta nel tempio malgnado la giornata piovosa. Il prossimo culto -domenicale del 2 novembre <
offrirà l’occasione di proclamare la speranza
ìristiana di fronte alla morte e quello del
) novembre sarà dedicato in modo speciale
alla commemorazione ddla Riforma Protestiante.
Abbiamo tutti bisogno di compenetrare
la nostra /^ornata terrena con il lievito del
messaiggio cristiano. La nostra fede si fortifica nd-la misura -in cui noi ascoltiamo la
Parala di Dio e deperisce nella misura in
cui noi l’abbandoni amo, « Cercate l’Eterno mentre lo si può trovare, invocatelo
mentre è vicino h.
La comunità ha ricevuto con. gioia la visita del Pastore Silvio Long, dall’America
del Sud, e ne ha udito lil messaggio cristiano, fraterno. Essa to accompagna nel
sui viaggio di ritorno con un sincero augurio dd bene e gli affida un saluto per i
frateili Valdesi ddil’Uruguay.
Un ringraziamento ai Pastori R. Nisbet,
A. Alessio, L, Santini, al Prof. Emanuele
T-ron. per i loro messaggi cristiani rivolti
alla oom-unità nei corso dell’estate.
Domenica 19 ottobre; nel pomeriggio,
ha avuto luogo una Assemblea di Cfttosia
veramente buona per lo spirito che vi ha
regnato ed anche per il numero dei parteàpanti, per quanto sotto questo ultimo a-spetto ci sia ancora un ulteriore progresso,
da fare.
Nel corso della riunione, durata ben due
/re e mezza, sono stati esaminati alcuni aspettì della vita della oomumità e sono state
udite alcune relazioni. L’assemblèa ha infine proceduto alla elezione di tre nuovi
membri del Concistoro nelle persone del
dott. Italo Mathieu, Sig. Emilio Cardon,
Rag. Emilio Godino. In tal -modo il Concistoro risulta composto di nove membri. 11
sig. Aldo Griglio, pure eletto, non ha ritenuto di poter accettare l’incarico.
li 4 Novembre a S. Secondo, alle ore
19,30 ed ii 6 Novembre a Pinerolo, alle
ore 20,30 avranno inizio i culti settimanali
L'Unione Giovanile Valdese (sez. Filodrammatica) ha organizzato una serata ricreativa sabato e domenica sera, 25 e 26
ottobre.
E’ stato celebrato il matrimonio di Bonino Mario (Prarostino) e di De Meo Luigia (Pinerolo). Auguriamo agli sposi una
vita edifioata sulla fede in Dio
Abbiamo accompag|hato al cdmiitero le
spoglie -mortali di Gamba Amalia, da San
Germano Chisone. deceduta all’Ospedale
Civile.
PRALI
Un doloroso lutto ha colpito la nostra
immunità con da dipartenza dell’anziano di
Villa Pascal Francesco deceduto all’ospedale di Pomaretto nella notte del 6 c., all’età di anni 68.
Il suo anzianato di 26 anni testimonia di
quanta stìma ed affetto egli fosse circondato nella sua Parrocchia. EigH -lascia di sè
il ricordo di un servitore fedele a Dio e
sorupotosamente consacrato ad dovere. La
assS-d-uità ^lla sua ;parteciipazione ai culti
deve costituire per quelli che rimangono
sprone a considerare la domenica soltanto
come il giorno del Signore.
Mentre benediciamo la sua memoria domandiamo al Signore di cpnsolare la vedova, il figlio ed i parenti tutti.
Si sono un-iti in matrimonio : Martinat
Aldo (Roma) con Pasen Elena (Valdese-U.
S.A.) il 9 agosto e Baghero Aldo (Cumiana) mn Rostan llda (ii^lzat) ¡1 16 agosto.
Il Signore accompagni questi sposi ne’.'à
loro nuova residenza.
Sono stati battezzati Genre Mauro di Alessio e di Martinat Ida (Orgere) e Richard
Nadina di Alberto e di Pascal Irene (Villa).
Dio benedica genitori e bambini.
Durante l’estate il culto è stato presieduto dai seguenti pastori : Paolo Bosio, Tullio Vinay, G'ustaivo Bertin, Neri GiampiccoU, Silvio Long. Lui^ Santini e dallo
studente in teologia Teofllo Pons. Inoltre
ci sono stati rivolti in occasioni speci-ali
messaggi da «arte dei pastori Carlo Lupo,
Paolo Métrat» (8 Losanna, dal prof. Emiiio Tron e dal sig. Jacques Picot di Ginevra. A tutti rinnoviamo i nostri ringraziamenti per i loro efficaci messaggi.
PRAMOLLO
Riassumiamo quanto è avvenuto nella
nostra Comunità l’estate scorsa che ha se.gna-to, purtroppo, un periodo 'di forzata inattiviità del pastore, -per ragioni di salme.
•I ^ . r
Sostituzione del Pastore. La Chiesa è
grata ai vari predicatori, ohe hanno recato
il messaggi-p d-e ir E vangelo per parecchi e
domeniche: past. P. Bosio, E. Rostati, L.
Marauda, A. Genre, proff. E. Tron e S.
Pone, studd. A. Nicod, T. Pons, F. Canal,
anz. A. Toura,
Molto gradita è stata la visita dì due pastori di origine pramoMlna : il sig. Silvio
Long dall’America del sud, e ti sdg. Alfonso Peyronel dalla Francia, che hanno presieduto culti nel tempio.
Il Signore faccia fruttificare la buona semenza che è stata largamente sparsa nei
cuori.
Battesimi. Sono stati presentati al Santo
Battesimo i bambini : Soulier Eli di Silvio e di Long llda (Case Nuove Ciotti);
Travers Lilia Alice di Vittorio e di Beux
Elsa (Bosi); Balmas Renzo e Balrnas Ferruccio di Enrico e di 'Willy -Olementina
(Pomeano)-; Plavan Rina di Emilljo e di
Long Enrichetta (Pomeano); Gamba Luciana di Silvio e di Bounous Erminia iPompano) .
Scendano le -preziose benedizioni dall’Alto su questi bambini e sulle loro famiglie.
Matrimoni : Due coppie di spesi hanno
invocato la benedizione del Signore od han.
no ipromesso di vivere sotto i-1 Suo sguardo :
Long Enzo (S. Germano) e Ribet Elfi (Bocohiardi); Jahier Giovanni (Ruata) e Long
Elena (Olottì).
Voglia Iddio ohe questi nuovi focolari
ardano della fiamma delTamore e della fede
crisitiana.
Funerali. E’ stato richiamato da questa
vita terrena il nostro fratello Jahier Giulio,
dj anni 85 (Ruata). Mentre lo ricordiamo
con vivo affetto, esprimiamo ai familiari
afilitti la nostra cristiana simpatia.
Ripresa delle attività ecclesiastiche. Dopo
un’assemblea di Chiesa tutte le -normali attività hanno ripreso a funzionare. In un
solènne culto di S. Gena s’è invocato in
modo speciale l’assistenza del Signore per
il lavoro che verrà svolto quest’a-nno in seno a questa Chiesa.
PRÀRÒSTINO
Durante i mesi estivi al nostro culto abbiamo avuto il piacere di udire l’evangelista svizzero Sig. Alexandre Nicod ed il
Pastore Silvio Long di Tarariras (America
del Sito). Vogliamo pure espiri-mere ia nostra riconoscenza al sig. Jacques Picot di
Ginevra per il suo messaggio. Abbiamo
anche avuto il piacere di avere fra di noi.
per brevi soggiorni, alcuni amici svizzeri.
Battesimi. Paschetto -Matilde di PaoloOdìno Claudia e -Dario di Emilio - Forneron Elio di Alessandro - Codino Pierino
fu G. Filippo - Monnet Milvia di Remo Cardon M. -Enrica di Lidia - Reynaud Walter di M. Stefano - Sani Rosanna di William - Foimeron Ferrucoio G. di Attilio.
Funerali. Paschetto Francesco, di anni
71, Gay. Egli è sfato richiamato dal Signore dopo pochi giorni di i-nfermità. Era stato per parecchi anni anziano del quartiere
dei Gay.
-Pascihetto Daniele, di anni 77. Ricarda.
Non ostante la tarda età e-gli era intento a-1
lavoro. Una fatale caduta fu la causa della
sua -morte improvvisa.
Godino Lidia Margherita ved. Godino, di
a-nni 82, Bernardi. Essa è stata provala da
1-ung-hi mesi di penose sofferenze.
Bertalot Paolina ved. Bertalot, di anni 68,
Peracuilà. Inferma da quatohe setti-mana, la
sua vita si spense al termine di una giornata, -poahi istanti dopo la visita del Pastore.
Avondet Bartolomeo, -dì anni 75, Franzoi. Frequentatore assiduo dei nostri culti,
si è spento lentamente dopo alcuni mesi di
i-nfermità.
Godino Mario di Emanuele, S. Bartolomeo. Un tenero bimbo, atteso con gioia e
spentosi dopo avef aperto gli occhi alia
luce di questo mondo.
Alle famiglie rinnoviamo la nostra simpatia.
Stiamo riprendendo, in questi giorni, le
attività ecclesiasticjhe invernali. Facciamo
appello allo spirito di ctdloborazione di tutti
i nostri patTixxh-iani,
S. GERMANO CHISONE
Hanno ricevuto il Santo Battesimo domenica 28 settembre, nel tempio : Beux
Gianni Emilio di, Guido e di Long llda di
Villa — Jahier Marisa di Guitto e di Riveira Luigia, dei Gondini ; alla riunione
dei Garossini : Avondet Lilia di iaolo e di
Avondet Irene, della Baudaria. ‘
Possano quedi fancdul-U crescere benedetti dalI’Et«no, tper la sua gloria e per la
feli-cità dei kwo cari. ,,
— Ri-n-g-raziiamo vivamente il Pastoi’e hiivio Long di farariras per la sua gradila
visita e per il culto da -mi- ipresieduiQ jl o
„ corrente, .*
1 CULTI DELLA RIPRESA, il primo
'per gli adulti con la celebrazione de-liu
:>anta Cena e il secondo per i fanciiuiili
e 1 -loro genitori so-no stati una buona
preparazione alle a-ttività in-vemadj. E’ mo-110 ra-i-iegrante di vedere che i monitori e
le momtrioi sono -più numerosi dello scorso anno.
— ua rlLUDRAjVViVlA UCA dell ùiliurie
C.ova-ni-ie na recitato una co-nuiieuda vtialiicjwc uc-na 11 CUI »,gniiii-caio potr-cooc nasbUiii-ersi m quvs-ie paroic ; la. Vinta oisorainata -produce in,estua e ir.,siezza, ma pei
Olii ritorna suna ouujia si-iada vi buuo gioie
pure e -auiaiu'i'c. n rodio puuoiico iia:irioi-io
uppi-auid-ito .1 bravi attori, "
itanno -rappresentato la nostra p-urrocoiiiii ama conierenza uisfreituaie i sii-gg.
uong nti, ■'-somoa Luigi, Oreste ..Bieyiiut.
iveiiie minionj quartieraiii saranno ' discussi
gli argom-enti tra-ttati a rineroio e sa-ranno
oornutiicate -le risoluzioni -prese.
— Uomemea 12 Ottobre ha ricevuto w
Santo liattesimo uoiaiero i>ilva> di Cario e
ui tsa-lmas mena. Che questo bimbo la-n-io
a-iieso sj-a per coloro che 1 amano un monvo
eonuiiuo ai riconoscenza al Signore.
— u 20 ottobre, in seguito a caduta, r
uectauto cosivntino Oiov, i^uigi di anni uo
UC-. i-'-ian delie Ciienevjiéres. a tuita la laiiii.igi.ia esprimiamo la nostra cristiana Simpatia. dnp-arti-ta e un’esortazione ad
esseie sempre pronti -per la suprema chi-amata !
— inUUvìE classi. L'autorità Boalastica na.equpesso .l’apertura di una aasse
qu-atita e quinta alil-a Costaoei-la e -lo sdoppiam-e-nto delie classi seconda e terza in
viuua. beccato che il voto dd due regioni
deiua -parrocohaa particolarmente isolate non
sia stato ancora realizzato, e cioè Tapertura
ui una scuola prima, seconda e terza m
aa-imas ed una scuola quarto e quinta alia
Combiina per Ja -parte alta deiU’lnver&o Forte. Specialmente quest’ultima scuola deve
so-rgeie senza indugio. Intatti a causa deda
grande -lontananza dal Capoluogo tutti ;
lanciuiili della parte alta d’inverso Forte
SI termano adita -terza classe elementare t
n-mangono -perciò per tutto la loro vita i..
condizione -di inferiori-tà -di fronte agli aitn
ci-tta-dini del loro stesso comune. Questo
tatto crea un ¡pro-b-leima sociale al quale
dovrebbero essere sensibili te autorità democratiche.
— Diamo il benvenu-to alla Insegnante
sig.na Elena Mathieu titolare. dei-la scuola
dei-ie uftenev-ières. -Da quando questa scuola
è diventata governativa è la prima volta
cn’essa è retto da una insegnante valdese,
e.’ un priviiiegio di cui gii alunni vorranno
rendersi meritevoli.
— .«-CHI MANDERÒ’?» è il titolo di
una pubbiicazi-one illustrata voluta daka Tavola -{>er tutte -le tamiiglie vaidesi. Alcuni
giovani, ne Cureranno la distribuzione a douomlcilio. 1-1 costo è di Lire 100; la l'avoia
però per agevolarne la diffusione lo mette
m vendita a 1^. 50; la parrocchia lo regaia
alle famiglie con fl-gU. Ciascuno si -regoli
secondo il suo buon volere e dopo aver
letto il fascicolo non lo distrugga ma lo riponga fra le carte che si conservano. Chissà che un giorno non cada sotto gli occhi
tti qualche adoiescenite e non faccia sorgere
nel suo cuore la risposta: «E-CUOmi,
MANDA ME!».
— CONIRIBUZIONE ANNUA. — Dai
ji.ese di marzo i parrocch-ani non hanno
pju -ncevuto nessuna busta di- contribuzione. essi saranno cenameme grata al -.uonc.storo per averli lasciati tranquilli per tanto
lempo e sì prepareranno sin d’ora per ia
lor-ie quota Che sarà loro otii-esia, non ap.pena la uoinimisaione nominata dalla tavola avra tatto sapere qual’è la somma ohe la
parroooh.a di b. Germano dovrà versare,
re-r ora una indiscrezione : la contriibuzio-rie
une daremo quest'anno sarà con quella dunto scorso anno 1946-47 nella proporzione
di un gigante con un pigmeo...
COMUNICAI 1 :
2 novembre, ore 10,30 : Gommeniorazione
dei Defunti.
Ore 20, 15 : Gonferenza sulla Riforma.
Dio piacendo nel mese d-i Novembre,
pri-ma dei grandi freddi -inve-rnali,, avi,,
luogo un culto ogni domenica sera. Esso
è in special modo celebrato per i coihineroianti e q-uanti sono impedi-ti di frequentare il culto mattutino.
Come l’anno scorso nella terza -domenica
di ogni mese ii culto sarà ih francese.
9 -novembre : Gonvegno giovanile interquùrtierale della ripresa. Nessun giovane
mancJii.
1“ Riunione della Gorale — 5 novembre.
1’’ Riunione della Società di Cucito: 6 novembre.
1" Riunione dei Catecumeni di IV anno :
domenica 16 novembre ore 16.
Le riunioni giovanili in Villa -hanno già avuto inizio. Ogni venerdì sera Ja gioventù dei quartieri centrali si ritrova per fraternizzare e farsi del bene.
— NUOVI PARROCCHIANI. In questo -dopo-guerra sono venute a siabd-Ursi a
S. Germano parecchie faimigl-ie provenienti
da varie parrocchie e specialmente da Pramollo.
Secondo -la prassi ed i Regolamenti esse
debbono entrare a far parte dei-la nostra
comunità. Infatti l’Art, 8 dei Regolamenti
Ongan-ici della Chiesa Valdese, dice : « La
cancellazione avviene quando il membro ai
Chiesa siasi stabilito in una località ove esista un'altra Chiesa Valdese, alla quale egli deve iscriversi... ».
Le famig-lde interessate sono pertanto pregate di presemine domanda di ammissione
entro il mese di novembre. Ai nuovi membri della n-ostra comunità diamo il più fraterno benvenuto. Saremo lieti di vederli
partecipare a tutte le attività e approfittare
dei mezzi di grazia che la Chiesa nella
quale sj sono stabiliti può offrir loro,
TARANTO
Giigiochè l’Eco delle Valli jgi-u-nge fino
a n-oi e -ci ricolJ-eiga con q-uella che è
per noi de-lda, dia®p-ora I-a Chiesa Madre,
vi giiùnga, attraverso questo scritto, l’eco di q-uel tìhe si fa qui di noi in condizio-ni ani-bienta-li ben diverse, m-a sempre nella medesima direzi-one : a-nnuntziare Ì’Evangd-o della Sa-l-vezza ad ogni
creatura.
Dopo la sosta estiva, la ripresa del
nosttnd lavoro è -stata caratterizzata da
due a-vveniim-antti oh-e -sono per noi il segn-o della benedizii-one del Signore stilila
nostra 0-pera. Il primo- : l’an-noso problema dei locali per i giovani e -per le
attività -co-lilaf-eraH alla tpredicazii-one, si
piu-ò dire -risolto.
Abbiamo ipreso in affìt to nell’interno
di un ipalazzo nelle vioinanize dell’attuale -locale di culto una s-peci-e di piccolo
canti-e-ré che, quando sarà trasformato
diventerà la -casa, della gioventù Valdese. Dispor-remo di un -salone ohe risulterà .di metri 7 per 12; di due -altri
airnbien-ti, dii -un cor-tiletto, il tutto -se-pa-ra-to dall resto mediante -un piooolo- cancello.
Oggi è 'una piccola A|gòipe che è sorla
a Taranto ;■ e -lo sipi-rito di A-gàipe è fo-rtem-ente sentito -in seno alla nostr,a gioventù. Sentiamo che il Signore ci benedi-ce ed al -mo-mento giusto ci apre le
porte; coirne avremmo potuto -far stare
insieme la quaran-t-ina di giovani che ogni sera in-vad'o-no la piccola -saletta di
Via Pup'ino?
Il se-condo avveni-menio è che il Signore ha aperto -a-Ea -n-o-stra l-esti-m-rnianza evangelisttca -un’altra porta: a dieci
ch-i-lc-m-eliri da Taranto (-¡1 nom-e del
paes-3 lo lasciamo -nella penna) ci è stato
dato di lestimoniiare de-l-la -nostra fed-e
davan-ti -ad un -centinaio di persone, lina coisa mi ha vivamente impressi-omato
in questa meravigliosa occasione d’incontro con anime deside-rose di co-noscere -chi sono- i Valdesi : noi si-amo
attesi a braccia aperte perchè siamo
ben -conosciuti... è il pane buttato sulle
aoq-ue -che ri-trovlam-o dopo -molto ie-inpo. -C’è ohi -ci h-a -conosciuto per aver
frequentato una Chiesa -in una grande
città, chi sotto le armi è venuto a contatto con evangelici, chii -attraverso i
culti radto ha imparato a conoscerci.
Un simpatico veocihio ohe mi viene incontro e ohe mi stringe 1-a mano con
effusi-o-ne, si -presenta come il padre di
quell’operaio che è diventato ifnateilo
della nostra Chiesa Tann-o scorso, ha da
dirmi che -ha -un fratello Pasto-re in, Ame-rica, ha da farmi leggere una lettera
di quest'ultimo. Leggo. «A. ha fatto
bene ad abbracciare la fede evangelica,
la Chiesa Valdese è buona; chiamale
anche voi il pastore di Taranto che non
si rifiuterà di parlare di Cristo a tutta
la popolazione. Accoglietelo e seguite
Tunica Verità che si trova nel Vangelo ».
Alla fine della ri-unione -dhe avrei
potuto protrarre per ore, tale era l’ansi-età e Pinteresse di ascoltarci, che
vengono a stringermi la m-ano operai
i quali conobbero rEvangelo -a Taranto
neg'Ii anni passati ; vi sono anche alc-uini
intellettuali neiruditorio, uno sente il
bisogno d'i dirmi che è più evangelico
ohe cattolico, che ha conosciuto, durante ili servizio militare uni giovane Pastore d-i cui non -ricorda il n-ome... trattasi
del nostro nuovo Sovraintendente Panasela, che li raccoglieva quando gli altri andav-ano alla messa e parlava loro
di Cristo. #
Sulla via del ritorno piove forte ; pe-nso che i miei giovani, una dieo:>na circa, ven-uti in biciiletta -per ciondividere la gioia della -testimonianza, si
bagneranno; mi spiace di doverli lasciare dietro, giacché tra -un quanto di
ora con la -motocicletta sarò arrivato in
tomipo per il culto a Taranto., ed io
sono equipaiggiato. Ma i-1 loro sorriso mi
rassicura; esisi sono felici -per quello
ohe hanno visto. Il presidente dell’Unione, ohe ¡è an^he il predicatore laico,
mi di-pe -con uno sguardo pieno di fede
e d-i speranza: «-con 1’,aiuto di Dio questa sarà la Cattavate di Ffiiglia». Lo voglia ili Signore che n-on apre solo le porte e che è iper noi Colui ohe quando le
apre nessuno può <Aiud-erie.
G. E. Castiglione
Dir. Resp. Ermanno Rostan
ARTI GRAFICHE ''L'ALPINA,,
Torre Pellico