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Prezzo LIftt 1S
A.U. UUUX . N. Id
TORRE PELLICE, 8 Aprile 1^
Abbonamento; Lire 500 per l’Interno; Lire 900 per Testerò
Amministrazione: Claudiana > Torre Penice-C.C.P. 2/17557
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SETTIMANALE DELLA
fETTiinnníi /unì«
J^tssaggio del J/loderaiore
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Durante tre anni circa Gesù ha predicato ed operato, tutto ripieno d'amore per Dio e per gli uomini. Nessuno ha parlato, nessuno ha
vissuto come lui. Ma non Vhanno compreso, non l’hanno voluto oomprendere.
Dopo brevi giorni di trionfo apparente, egli diviene, in modo ognor crescente, segno di contraiddizione, oggetto di avversione e di odio.
Gli eventi precipitano. Egli sa che la catastroj/le è imminente, e perciò
a Gerusalemme, nella camera alta, istituisce il sacramento della Comunione, e poi si ritira nell’orto di Getsemani, dove si dibatte in una
angoscia mortale, mentre il suo volto si copre di sudore di sangue, invano invocando la simpatia e l’assistenza dei suoi discepoli prediletti,
Pietro, Giacomo e Giovanni, che dormono. Ed ecco che Giuda lo tradisce Pietro lo rinnega e i sitai nemici, impadronitisi finalmente di lui,
lo sottopongono a maltrattamenti, a scherni e battiture inumane e lo
Condannano, innocente, alla morte infamante della croce. Ed eccolo
sui luogo del supplizio, eccolo tutto nudo, disteso e inchiodato suL legno maledetto che spicca orrendo sull’orizzonte livido e minaccioso:
intanto, la folla dei suoi nemici ■ quale accecamento, quale crudeltà! si diverte allo spettacolo della sua lenta ed atroce agonia, finché egli,
come a suggellare là sua vita, dichiara: «£’ compiuto». E chinato il
capo, rende lo spirito.
Nessuno ha parlato come lui, profeta dei profeti; nessuno ha vissuto come lui, attuazione incessante dell ideale perfetto da lui proclaenertoy- nootnno ha- sofferte-eanva-lui-t la sua esistenza intera, & non solo
gli ultimi momenti o gli ultimi gimni, è stata croce e martirio.
Ma quello che più impressiona è che egli prevedeva le sue sofferenze e la sua morte violenta; le prevedeva, le preannunziava ai suoi
discepoli e non faceva nulla per evitare, anzi le ricercava, ripetendo
che doveva soffrire, che doveva morire così, affinchè si adempissero
le Scritture - dunque, non solo per l’incomprensione e la malvagità del
suo popolo, ma anche per volontà dì Dio: ciò risulta in modo chiaro e
incontrovertibile dai Vangeli- Egli era fermamente convinto d’essere
venuto sulla terra non per essere servito, ma per servire, per dare il
suo corpo (‘ spargere il suo sangue per la remissione dei peccati fMatteo, 26, 28); per dare la'sua vita come prezzo di riscatto per molti, cioè
per tutti {Me. 10, 45). In una parola, egli era certo che la sua sofferenza e la sua morte, come la sua nascita, facevemo parte del piraio di
salvezzat concepito da Dio a prò degli uomini peccatori: perciò le accettava e le ricercava. Egli era il Messia promesso ed invocalo, e appunto perciò, contrariamente a quanto riteneva il suo popolo, egli doveva soffrire, secondo le Scritiiire, poiché il Cristo doveva essere in
pari tempo profeta, sacerdote e re, Colui che doveva riscattare, redimere, riconciliare con Dio e salvare non solo quelli della sua nazione,
rnu tutte le nazioni, l’umanità e il mondo intero.
Mistero prefondo ed inscrutabile, che Ha esercitato sempre un fascino grande sull’anima unuma e nel quale pure gli angeli amano affissare lo sguardo. Contempliamolo anche noi! Contempliamolo con
più vivo spinto d’umiltà e d’adorazione, durante la Settimana Santa,
per abbracciarne dimeno quel poco che è permesso alla nostra piccola
e debole intelligenza, prendendo a guida le Sacre Scritture e facendo
tesoro dell’esperienza cristiana secolare. Contempliamolo, intenti ed
assorti, ripetendoci: «E’ per noi tutti che Gesù soffre e muore! Per
tutti e per me : per il mio peccato e il mio perdono; per la mia pace
e la mia forza, per !a mia salvezza e la mia beatitudine. Per me. Signore e Redentore mio!»
«Questa è la volontà del Padlre mio: che chiunque contempla il
Figliuolo e crede in Lui, abbia vita eterna» (Giov. 6, 40).
Oh con me lo sguardo alzate
verso rUomo di dolor.
Oh t venite e contemplate :
Crocifisso è il mio Signor.
Il perdono mio tu sei ;
dolce vittima d’amor;
per lavare i falli mìei,
crocifisso è il mio Signor.
Oh ! ch’io possa nel Suo nome
crocifigger del mio cor
ogni imparo affetto, come
crocifisso è il mio Signor.
Bü>Ii<Aeca Valides
TORI^ j^LLlCEJ
**yUaU gli disse ; J^a dungue, sei fu re ?'
Qesù rispose : Zu io dici; io sono re ■
(Giov. 19 -, 37»
CHIESA VALDESE
Siamo ancora vivi!
Lettera aperta della Riunione di Preghiera diVillar
Pellice al Direttore de " L'Eco delie Valli Valdesi „
Caro Direttore,!
Giovedì scorso, nella nostra consueta riunione d preghiera, ab.bìa
mo letto l’annunpo di morte della
signora «Riunione di Preghiera» contenuta su l’Eco pèlle Valli del 4
marzo scorso. Pei l’occasione la meditazione consueti si è trasformata
in una vivace diáíussione.
I più giovani tra i presenti, alquanto divertiti dal tono umoristico
della necrologia, £Ì guardavano in faccia l’un l’allro domandandosi; «Dunque, siam morti anche noi?» eppoi
scoppiavano in úna bella risata facendo commenti maliziosi sui servizi dii informazione del giornale della Chiesa che annunzia il decesso
delle persone che respirano ancora
e pubblica necrologie di riunioni di
preghiera quando tutti sanno ohe ne
esistono ancora in Sicilia e alle Valli e, probabilmente, in altre località
nonché in altre denominazioni ecclesiastiche.
I più vecchi invece, non ridevano,
avevano le lacrime agli occhi; non
potevano ammettere che si parlasse
cosi diella più santa fra tutte le attività della* Ghieia>- -nè- -per : celia, né
con serietà.
Tutti insieme abbiamo deplorato
elle si potesse parlare e parlare con
umorismo, di un decesso della Riunione di Preghiera; ed abbiamo deciso di mandarti la presente lettera
di fraterna, rispettosa, ma ponderata protesta. Noi crediamo che, in simile materia, il giornale della Chiesa che tu dirigi con tanto amore e
competenza, non può neppure per
celia prestarsi a fare l’agente di pompc funebri, ma deve soltanto perorare la Causa della vita, anche se l.i
vita è solo più rivelata da un palpilo impercettibile o da un lucignolo
fumante-. Noi siamo cOTivintf che se
davvero la Riunione di Preghiera
fosse morta, allora tu potresti addirittura partecipare la notizia della
morte della Chiesa, perchè una chiesa nella quale non ci si riunisce più
per pregare è morta davvero; ma
siamo anche convinti che nella nostra Chiesa Valdese lo spirito di preghiera è ancor vivo in tutte o quasi
le comunità: quello che difetta è
soltanto lo spirito di iniziativa dS chi
dovrebbe iorgamizzario. I necrofori
quindi, i becchini ed i carri funebri
dovrebbero essere inviati non alla
«Riunione di Preghiera» come è
stato fatto, ma a quei Consigli di
Chiesa o Concistori che hanno il grave torto di lasciar cadere in disuso
ima delle più importanti fra le attività che sono state affidate alla loro resrponsabilità. Quelli sono i veri
morti, non la «Riunione di Pregliiera».
♦♦
piccolezza e nella nostra umiltà,
pregheremo con fervore per te e per
il successo dfell’opera tua.
Per concludere ti invitiamo a venire tu stesso a passare qualche
momento con la nostra Riunione di
Preghiera ed a convincerti di presenza che qualche piccoloi palpito di
vita pulsa ancora nelle vene di qualche riunione di preghiera. Potrai venire qualunque giovedì, alle ore 15,
nella Sala del Concistoro presso al
Presbiterio.
La nostra riunione di preghiera esiste, con qualche interruzione, da
parecchi decenni e funziona ora re'
golarmente, senza interruzione nè
d’estate nè d’inverno, da alcuni anni. Vi troverai forse solo dodici o
quindici persone perchè molti in
quell’ora sono impegnati dal lavoro,
ma coloro che sono in comunione Ji
spirito con loro nella parrocchia sono molto più numerosi. Abbiamo invitato te, ma è ben inteso che come
le sarà gradito qualunque lettore dlell’Eco voglia farci visita
Perdonaci se siamo stati un po’ vivaci, ma tu ci stavi quasi sotterrando! ed abbiti i nostri fraterni saluti
in Cristo.
della riunione di preghiera e nella
promessa di Gesù Cristo: «Dovunque due o tre sono riuniti nel mio
nome, quivi sono io in mezzo a loro».
Ciò premesso, dobbiamo pur dire
ai cari fratelli di Villar Pellice che
essi hanno dato al suddetto articolo
un carattere di gravità e quasi di tragicità che esso rwn aveva in origine;
e non era difficile intenderlo. Sapetxtmo benissimo che qua e là d sono
ancora dei cristiani i quali frequentano le riunioni di preghiera; ma
sono troppo pochi, troppo rari: questo è evidente. Come anche è evidente che in molte, in troppe chiese cristiane si dedica un tempo considerevole alle auttività esterioriy) e poco
tempo alla preghiera; anzi nelle
chiese si è talvoHa. così afferrati dal
vortice delle attività, che ci si dimentica di pregare in obbedienza all’ordine di Cristo: « (Chiedete e vi sarà
dato».
/ membri della Riunione di preghiera
di Villar Pellice
Il nostro commento
L’articolo aln Memoriamy> della
defunta Riunione di preghiera, pubblicato alcune settimane or sono, ci
ha procurato ben tre messaggi: uno
di condoglianze, l’altro di angoscioso
e anonimo lamento, il terzo di vivace protesta. Abbiamo volentieri pubblicato quest’ultimo che esprime probabilmente il pensiero di molti lettori, anche lontani da Villar Pellice
Non dunque un necrologio vero
e proprio abbiamo voluto pubblicare, ma un necrologio in tono.........
scherzoso ed ironico, efficacemente
ironico, però. Esso doveva aver l’effetto di un sasso in uno stagno e
smuovere le acque chete. Infatti esso
le ha smosse ed ha suscitato dei commenti, dei lamenti, delle reazioni.
Esso ha servito, lo speriamo, a richiamare l’attenzione delle chiese sulla
necessità di saper attingere Ma vera
fonte l’acqua che alimenta tutta la
vita della comunMà ed ha messo il
dito sopra uno degli aspetti più importanti della nostra vita spirituale
Ci sia intanto lecito manifestare la
nostra gioia per il fatto che, nella
Chiesa di Villar Pollice, ci sono dei
fratelli e delle sorelle i quali si riuniscono regolarmente per ha preghiera-. perseveranti, come dice l’autore
del libro degli Atti, nelle preghiere.
E volentieri interverremmo alle loro
riunioni se ne avessimo la possibilità, perchè crediamo nell’efficacia
Saremmo lieti di udire altre testimonianze al riguardo- Comunque
non s’impressionino eccessivamente i
membri della Riunione di pieghiera
del Villar e possa il lor, esempio essere. di sprone ad altri, (Red).
Dieu attend longtemps, mais
ce temps ne peut pas aller plus
loin que la vie, qui est bien
courte 1
GUGUELMO DEL PESCO
Ciò detto, desideriamo però ringraziarti caldamente per avere sollevato questo problema che è di fondamentale importanza per la nostra
Chiesa ed incoraggiarti, se lo permetti, a farne il motivo dS una vera
e propria campagna per mezzo del
nostro giornale. Sposala questa «ausa, caro Direttore, propugnala «ou
energia, combatti con coraggio, richiama al dovere quanti bisogna,
non darti pace finché resterà una
sola comunità nella quale non abbiano luogo regolarmente le attività
della preghiera. Farai cosi opera
santa e sarai sostenuto dalle preghiere di molti. Anche noi, nella nostra
CANTO SACRO
Le feste di Canto delle Corali e delle Scuole Domenicali avranno
luogo, D. v. alle date seguenti ;
Domenica 1 maggio, ore 15: Festa di Canto delle Corali della Val S.
Martino nel Tempio di Pinerolo.
Domenica 8 maggio, ore 15: Festa di Canto delle Corali della Valpeìlice nel Tempio di San Giovanni.
N. B. — Le Corali sono vivamente pregate di trovarsi alle ore 14 nei
locali già usati all’uopo gli anni scorsi onde procedere alle prove
degli inni di’insieme.
Domenica 22 maggio, ore 15: Festa di Canto delle Scuole Domenicali
della Val S. Mas-tino nel Tempio di San Germano.
Domenica 22 maggio, ore 15: Festa di Canto delle Scuole Domenicali
della Valpellice nel Tempio di Torre Pellice.
N. B- — Il pubblico delle due vallate è cordialmente invitato a partecipare numeroso a queste Feste (Hi Canto. Le collette saranno devolute alla Commissione dlel Canto Sacro.
La Commissione Canto Sacro
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I
L’ECO DELLE VMJU VMJXM
OSANNA!
del cielo- Oh! pote^ tornare spesso nella nostra vita 1*«Osanna», pò, tesse anzi essa essere tutta quanta un «Osanna» dalla prima aU’ultipaa
delle nostre giornate.
Ai piedi del monte, tutta assorta nei preparativi febbrili
PiijSqua, è la città di Gerusalemme; laggiù sullo sfondo, solitario e tetro
è il Golgota; qui c’è una folla raccolta attorno a Gesù, ohe grida: «Osanna al Figliuol di Davide! benedetto colui che viene nel nome del
Signore! Osanna nei luoghi altissimi!»
i £’ la prima volta nella vita del grande Benefattore dell’umanità
ch'Egli riceve gli onori del trionfo ed è anche l’ultima. Nella sua carrièra spesa neirumiltà e nel sacrificio, gli è diata qui un’ora di giuria:
una parola di riconoscenza per il bene che ha fatto, un motivo di incoraggiamento a perseverare nel suo cammino prossimo al calvario, una
profezia dtel trionfo che presto, nel cielo, una folla ben altrimenti numerosa ed imponente gli tributerà appena egli avrà spezzato i lacci
della morte.
Qualche riserva però è necessaria.
¿.’«Osanna» può avere anche un sapore diverso. Vi sono certamente in mezzo alla folla alcuni incoerenti che fra qualche giorno,
con le stesse labbra o^ atteggiate all’aOsanna» ruggiranno: «Crocifiggi!». E vi sono dei deboli che gridano «Osanna» soltanto perchè trascinati dall’esempio degli altri, come accadde anche a noi in passato,
quando stretti nella calca ohe applaudiva il sovrano, gridammo anche noi: «Viva il Re!», quasi senza volerlo; e vi è forse anche il giovane ricco che non lía, seguito Gesù, ma che pure aveva riconosciuto
onestamente in lui pn «Maestro buono». Strani «Osanna» codesti, ohe
ci fanno pensare a'.quell’«Ave Caesar, morituri te salutant» dei gladiatori che salutavano con l’imperatore anche la propria sentenza di
morte. Ma sono più ohe altro eccezioni.
E’ un’opera fatta in vista del Signore, quasi un miracolo a fianco
di tutti gli altri di cui parla il Vangelo, ma nel quale le parti sono invertite : qui non è Gesù che opera bensì i suoi discepoli e il beneficato
non è più il cieco od il paralitico, ma Gesù stesso. L’aOsanna» è l’opera della Chiesa verso il suo Signore, il miracolo col quale i credenti ¡rispondono ai miracoli della Grazia divina,
j Ma è una benedizione pei- i credenti stessi.
E’ un’ora di esaltazione. Per un momento tutta questa gente dimentica le cure della vita materiale che l’assillano, il lavoro, le preoccupazioni, le sofferenze, i crucci, le passioni, persino gli affetti terreni e si solleva verso il suo Signore per salutarLo, applaudirLo. e adnrarLo; e mentre grida il suo «Osanna», si sente riempire il cuore
di gioia, i volti tradiscono l’allegrezza, le mani sorgono verso il cielo
e gli oct:hi riflettono una viva luce. E’ come un momento di trasfigurazione della loro vita, di rapimento verso il cielo, e un gustare per un
attimo l’estasi di sentirsi vicino al proprio Salvatore, di possedere la
sua presenza, di vedierLo, di parlarGli, di sentirsi avvolti nel suo sguardo d’amore. Benedétte queste ore di esaltazione che ristorano le nostre forze e ci fanno pregustare sulla terra qualche palpito della vita
La maggior paZte di coloro che gridano «Osanna» sono persone
che hanno avuto speciali rapporti con Gesù.
G sembra di intravedere nella folla quei (^scepoli che Egli chiamò sulle rive del Mar di Galilea, quello Zaccheo ch’era salito sul sicomoro e Levi che sedeva al banco della gabella, quei lebbiosi ch’Egli
aveva mandati a lavarsi alla fonte di Siloe, i ciechi ai quali aveva restituito la vista, il paralitico da 38 anni e quello a cui disse: «Va e non
peccar più», le sorelle di Lazzaro e forse la vedova di Nain, Maria
Maddalena e quella peccatrice a cui aveva detto: «Neppur io ti condanno» e tanti altri ai quali aveva ripetuto: «Venite a me voi tutti
elle siete travagliati ed aggravati..-».
E gridano tutti «Osanna» e son quelli che lo gridiano più forte,
che lo gridano veramente, sia perchè li anima un senso dì profonda
riconoscenza, sia perchè li accende una nuova radiosa speranza. Gesù,
è tutto, per loro. E’ lui ohe ha dato loro ciò che ha trasfigurato la loro vita terrena ed è Lui die promette loro per l’avvenire la Vita, il
Regno e la Gloria
Tutto ciò essi dicono con questa semplice parola :
«Osanna!»
* Anche noi. fratelli lettori, stiamo per ripetere: «Osanna», ma
stiamo attenti a come lo ripeteremo.
E, Geymet
L’Evangelo è un dono che Dio ci
offre non una esigenza che Egli ci
impone. La salvezza è un dono del Signore ai peccatori : «/ tuoi debiti sono
pagati, (debiti verso Dio), i tuoi peccati sono cancellati, la tua vita è ora messa in ordiney>.
E’ una cosa cosi semplice ! Tutti noi
lo sapp'amo, lo abbiamo udito molte
volte e tuttavia quanta poca importanza ha questa verità nella nostra vita
pratica. Noi- vorremmo ancora e sempre ottenere ii perdono dei nostri peccati e quella ((pace che sopravvanza
ogni intelligenza^) ; oppure noi, i credenti, desideriamo una vita che porti
veramente dei frutti- per la potenza dello Spirito Santo. Noi presentiamo a
Dio ogni mattina e ogni sera fedelmente (nel migliore dei casi) i nostri desideri ed i nostri voti ; noi preghiamo,
domandiamo, supplichiamo, ma, ohimè, restiamo sempre allo stesso punto.
E' una cosa normale questa? A udire le preghiere di molti cristiani,
Dio dovrebbe essere assolutamente
sordo oppure im¡placabile e duro, l.»a
che cosa deriva che noi domandiamo e
non otteniamo? Quante anime sincere
ricercano Dio, reclamano i suoi doni,
desiderano ardentemente una vita completamente nuova, e tuttavia rimangono per degli arnia, allo stesso punto, segnando il passo senza procedere e chiedendo sempre senza ricevere.
Perchè ? Dipende dal Sigìnore o da
noji stessi ? Quale è la parte del Signore e quale la nostra nell'opera della
Salvezza?
♦♦
CREDERE...
significa AVERE
stendere la mano si corre il rischio di
morire di fame.
♦♦
L’-importante, la cosa principale è
di prendere sul serio la Parola di Dio.
Essa E’ veramente ciò che dice;
Essa FA ciò che annuncia. Nella Parola di Dio abbiamo la cosa stessa che
promette. Quando la Parola di Dio dichiara : ((// sangue di Gesù Cristo ci
purifica» : tu sei purificato ! Se è detto ; «/o sto (dia porta e picchio.. Se uno apre, io entrerò da lui e cenerò con
lui» Gesù lo fa senza dubbio perchè
non può mentire ! Quando Egli promette : «Se tu lo chiedi Io ti darò dell’acqua vìve». Egili la da quest’acqua che
dura in vita eterna!
Noi non abbiamo bisogno di una
conferma della Parola di Dio per mez
zo dei nostri sentimenti, delle nostre
esperienze o per mezzo di segni particolari. La Parola di Dio è sufficiente
a sè stessa. Chi la prende sul serio
non ha che da chiudere la mano aperta
ed afferrare saldamente ciò che ha
chiesto secondo la Parola. EGLI HA.
Allora, pieno di baldanza, ringrazia
Dio per quello che gli è stato dato. Impara a formulare una perfetta preghiera di ringraziamento : «Ti ringrazio, o
Signore, per ciò che tu, nella Tua misericordia e nella Tua infinila bontà
mi hai donato. Ti ringrazio perchè Tu
mi hai riscattato mediante il Sangue
del Tuo Fi0uolo; Ti ringrazio perchè
Gesù è venuto ad abitare nel mio cuore e VI ha portato la pace».
Quando la fede ha afferrato ciò che
gli è stato così, offerto, gli effetti di
questo nuovo possesso si fanno presto
notare anche nella vita pratica : CREDERE E’ AVERE!
J/oUzìe
Dall,a relazione della Chiesa Valdedese di New York riportiaono i dati
seguenti sugli atti litungici -del 1948 ;
Matrimoni 4: Negri Henry e Perlou Odette; JanaveI Alfredo e Grill
Ida; Canal Felix e Ghigo Ada; Bertolino Peter e Didaglia Eieonora.
Decessi 7 : Maria Garrou; Adollphe
Rey.naud; Auguste Tran; Jean Pascati ; Marie Roetan ; Célestine Grill ;
Jeadi Jacques Favat.
(A cura della Scuola Bìblica di
Beatenberg Trad. e adatt. di A. B.)
La voce delle Comunità
S. GERMANO CHISONE
Mat rtmoiii. '2S Febbraio: Coppolino
Nunziato e ©uemi Nunzia, aei Ronchi; 19 Marzo; Couoourdc Ernesto e
Rochon Ida dell’Inverso Pinasca.
Il Signore benedica questi nuovi
foeoilari valdesi !
Gesù Cristo è venuto, ha sofferto,
è morto per noi'. Egli ha versato il Suo
Sangue per espiare i nostri peccati. Egld è spiralo gridando: (Tutto è compiuto», Su tutti quelli che credono veramente in Lui Egli ha mandato lo Sparito Santo promesso, come una potenza dall’alto, una forza che deve produrre la nuova vita che porta frutto.
Questa è la Sua opera redentr’ce
Da questo momento nella Sua Parola,
Gesù offre la compiuta Salvezza ad ognuno che la desideri, come un dono
gratuito, senza condizione alcuna. Chi
la vuole non ha che da prenderla e colui che la prende la possiede. «Chi ha
sete venga a me e beva.. Chi crede in
me, fiumi d'acqua viva sghorgheranno dal suo seno...» disse un giorno Gesù, e queste parole sono riportate nell'Evangelo di Giovanni al capitolo settimo.
E’ allora che comincia la nostra parte, la parte della creatura. Allungare
la mano verso questo dono ! {.Ma lo vogliamo noi veramenle?). Certajnente,
occorre chiedere ciò che ci è offerto,
ma nessuno fino ad <^gi si è arricchito co! solo chiedere. Limitandosi a
Unione Giovanile. Le riuniioni de]
venerdì sera proseguono ooii studi ioteressanti sipeeso presentati dagli stessi giovani. La domenica 6 marzo abbiamo avuto il piacere di ricevere la
visita ,in occasione di un Convegno
In te rqu artiorale ^ dell’Unione Giovanile di PrnmoHo guidata dal Pastore Signor Micol e Signora. li Pa.store di Pramollo ci ha rivolto un effi
cace messaggio spirituale e a inostv.i
domanda ci ha raccontate alcanne delle sue esperienze afrieone. Al piar re
di ristituire. la gredita visita non .appena i iprati del lotzzarà si copriranno di fiori !
del Pastore Mariani, egli l’aveva accompagnato nelle sue varie residenze,
e alla sua morte era vissuto in Pugli.a
presso i nipoti, seanipro attivo nella
testimonianza cristiana. Da parecchi
mesi era ospite del Villino Fede.
Alle famiglie di questi mostri due
fratelli esprimiaiino la nostra simipa"
tia cristiana.
Culti della Settimana Scmta. 10 Aprile, ore 10 - Domenica delle Palme Confermazioine dei Cateouimeni ; Giovedì ore 20,30 - Culto di S. Cena - Cò.
ro; Venerdì, or© 10,30 - OuUto di Passione; Pasqua, oro 10 - Ouilto di Risu nrozione - Coro - Ocwnunione.
Viva raccomandazione a tutti i fedeli che non sono- impediti dal lavoro
comandato di parteoipare al cuilto del
VeniCrdì Santo.
In occasione della celshrazion© del
17 febbraio una numerosa asseimblea
in chiesa ha avuto modo di apprezzare i messaggi dei sigg Pastori ; S. Poet,
A. Hugon, J. A. iMaynaa-d de l’Egli3© du S. Esiprit, del signor IS*. Prentice dal Comitato deH’A. W. A. S. e
di Mrs. Framipton eh© cj ha parlato
dall© su© impressioni su Agape. Quale preludio alia seri© di discorsi una
gentile poesia della sig.na I van ne
Gardiol.
Al tradizioniale pranzo oh© ebbe luogo al Barbison Plaza Hot«l 147 partepanti ebbero ancora modo di udir© un
discorso del dott. A. Pizzone di Milano, Presidente del Credito Italiano
io missione a Washington Al termine della serata una colletta fatta su
proposta di F. Canal fruttava 141
dollari per Agape.
La gioventù della chiesa con il suo
pnesidento lo stmciente iai teologia
Felix Canal si è fatta promotrice <li
un giornaletto ((Petit Eco» (senza h) ;
l’iniziativa ha incontrato l’unanime
conseuso dei Valdesi di New York e
dintorni e servirà qual© felic© mezzo
di collegamento nella vasta metropoli.
Il Tiazar tenutosi il 27 u s. è stato
una Wllissima manifestazjone di spirito conifunitario. Pronta la eol!al)ora.
zione, generosi i doni, gioia ini tutti.
Risultato finanziario eccellente. Grazie vivissime alla Società di Cucito ed
a qtiauiti hanno lavorato e dato.
Ringraziamo il Pastore Ermanno
Uostan ed il prof. Gino Costabel i
quali hanno Sostituito il nostro Fattore per un matrimonio e un culto
domenicale.
Hanno lasciato la patria terrena per
quella celeste ; ia 29 marzo Travers
Giovemni di anni 79, della iSagna, dopo lunga infermità; il 30 marzo Mariani Gaetano di anni 90, fratello
Alla decana della nostra parrocchia,
signorina Elisa Meyn/ier vedova Vin(;nn ohe il 1 aprile ha compiuto ini ottima salute fisica e spirituale il suo
93.mo anno rivolgiamo i rallegramenti ©d i fraterni auguri della grande
famiglia della oomnnità vailides© di S.
Gemnano.
'Siamo spiacenti d'i non poter prender© in considerazione le numerose
richieste di aiuto ohe oi pervengono
continuamente ; la chieisa che fra l’altro non ha ancora un locale di culto
proprio, ogni anno si sforza con collette a gètto cont/inuo di mandare il
suo oantirihuto per le Istituzioni Ospedaliere e per l’opera evaugeUstca in
Italia. Còntrariamente a quanto molti
si ostinano a credere neppure l’America è il paese della ouooagna, il «'Cisto della vita è elevatissimo e le ()aghe in proporzione sono molto mode
ste
Dir. Resp. Ermanno Rostan
Il fi^io ÀTinamdo e fandglia tutta,
commossi per la manifestazione di affettò tributata alla memoria deUa loro cara
Maria Payroaal a. Pascal
ringraziano di cuore gli amici e gli
inquUmi che_ furono larghi di wiuto
nella luttuosa circostanza; il dott. De
hetiini per le amorevoii cure, U Pastore Sig. Giulio Tron per l’assisten.
za religiosa, il Pastore Sig. Ricca,per
le parole di conforto pronunciate ai
funefah, e guardi con scritti e con
l'vntervento all’accompagnamento funebre ccntribudrono a lenire il loro dolore.
Lusema S. Giovanni (Baussanig) li
6 Aprile 1949.
La moglie ed i famigliari del compianto
Coslanllno Barlolomao
deceduto il 25 marzo, ringraziano sentitamente quanti homno preso parte al
loro lutto ed in modo speciale H Pastore U. Bert.
Pocapaglia di Prarostino 27 marzo t9.
OERCASI ragOizza tuttofaire - picxjola
famiglia - ottime referenze. Sbriivere
Carlo Rigat - Fossano . Cùneo.
da J/ew Ifork
Battesimi 4; Durand Dalle; Ivaldi
Ernest; Devoti Barbara Celine; Giàveno Gloria Gay.
CEiRiCIASI giovane fidata - sorvegli.an.
te hiraba di 2 anni - prefeniibilmènte
parli francese. Sicrivere Carlo Rigat . Fossano - Cuneo.
MOBIL!
DI TUTTI I TIDI
^„efononurn.
Abbadia A P
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riceve in Torre Pcllice '
(viale Mazzini tium. 10)
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ca dalle ore 10 olle 13.
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ore 16 alle 19.
Telefoni: stadio n. 24203, abitazione n. 33377.
*