1
- i.. —_ f «?• ■ - ' •
DELLE
Spétt, ' ■ ^
ElMlotsca Vali3S3
(Torino)
T03RS PELLICS^T
Settimanale
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e tatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
^ _________ 1 ■■ _ ■, i%a -kjZZ.
Anne LXXXVII - N. 46
Una copia l*s 3©
abbonamenti
L. 1.600 pw Teatero
L. 2.500 per Peatero
Spediz. abb. poatale - (I
Cambio d’indirizzo Lire 40,—
torre PELLICE, 22 Novembre 1957
As.„nm Claudiana Torre PelUce • C.C-P. 2-1755^
morale indipendente
Religione e morale, nel pensiero
cristiano e nella visione cristiana della vita, sono due concetti _ assolutamente inseparabili. La tradizionale e
comoda distinzione tra ciò che nella
vita è « sacro » e ciò che invece è
« profano » svanisce di fronte alle
chiare affermazioni del Vangelo, in
base alle quali la vita cristiana è ta
le in tutte le sue manifestazioni e
deve recare l’impronta di una vera e
propria azione interiore dello Spirito
Santo. Non per nulla la parola « religione » è assente dalle labbra_ e dal
pensiero di Cristo, che ha invece
sempre parlato di vita e soprattutto
di « vita nuova ».
i cristiani di nome, e non solo essi, hanno sempre reagito ad una tale
concezione totalitaria della vita cristiana, estranea alle distinzioni apparentemente necessarie ma in reaì
tà inesistenti tra le cose che si compiono nel mondo delle pratiche religiose e quelle che si svolgono nel
campo della vita quotidiana. Hanno
volentieri separato ciò che in origine era intimamente unito, creando in ultima analisi una morale indipendente da Dio, che è quanto dire
una morale senza Dio.
Ksiste di questo fatto una doppia
giustificazione: filosofica e morale.
fn certe epoche della storia, forse
più che in altre, non poche dottrine
hanno cercato di elaborare una morale che prescindesse da qualsiasi
preoccupazione religiosa e cristiana
come da qualsiasi presupposto teologico. Come si parla di scienza « autonoma », non riconoscente altra autorità che quella della ragione ummia,
così si parla di una morale « autonoma », fondata, come diceva un pensatore francese del XVII secolo, «sulla ragione universale che risplende
in noi e che contiene in sè il geme
di ogni virtù, probità e giustizia ».
Pertanto si esalta la saggezza urna;
na, capace di guidare l’uomo e di
farlo progredire di generazione in ge
nerazione; si confida nella volontà
umana come se l’uomo potesse con
le sole forze della sua natura «rea
lizzare la più alta e_ perfetta morale » ; si insegna che bisogna compiere
il dovere per il dovere, senza doman
darsi se non vi sia un’ubbidienza a
Dio che contrasta, talvolta, con i doveri del mondo.
D’altra parte la natura umana i
di per se stessa incline ad una concezione della vita libera da qualsiasi
esigenza di rinnovamento interiore;
anzi essa apre con facilità le porte
all’assenza di controllo morale negli
atti individuali e collettivi, tanto sul
piano della vita cristiana quanto su
quello della vita pubblica o poiitica
nel senso vasto di questa parola; talché si scivola senza molti freni verso
una valutazione della vita in cui le
disonestà, le pigrizie mentali, l’affarismo, il disprezzo della coscienza,
l’idolatria del possesso, la sregolatezza dei costumi contano assai poco e
diventano strumenti adatti a realizzare i propri interessi.
tica o in superstiziosa magia. Non
tutte le sue opere saranno cattive ed
i cristiani dovranno guardarsi^ bene
dal credere di avere il monopolio della bontà e della generosità di cuore;
ma le azioni di quell’uomo riveleranno l’assenza dell’umile fede in Dio,
che mantiene la creatura umana in
una condizione di dipendenza da Lui
e di fiduciosa attesa che la Sua grazia, compiendosi nella nostra debolezza, ci renda capaci di amare con
animo veramente cristiano.
La morale indipendente si sgancia
da Dio e dalle profonde esigenze della fede, perchè cerca prima di tutto
l’utilitarismo personale, sociale o
nazionale. Mentre, da un lato, si rende omaggio a Dio con tutto l’ossequio possibile, dall’altro iato s; _ iniposta la vita di famiglia, l’attività
sociale, la politica dei gruppi e ogni
altra cosa sul fattore deH’interesse c
basta.
E nell’interesse, lo si sa, Dio non
c’entra; come non c’entra nella condotta del singoli o dei popoli, quando sono in giuoco ragioni di pi-icere,
di comodità, di ambizione o di conquista. Per molti è morale ciò che e
utile, tiò che serve, ciò che piace; nia
)wm ci si chiede se tutto ciò c confor
me alla volontà di Dio e se Egli non
ha nulla da dire almeno nell’intimo
della coscienza, quando la Sua voce
non può giungere sulle piazze, nelle
case, neUe fabbriche, negli uffici e
più su ancora, fino nelle aule dei Parlamenti.
♦
l le poids de la croix
Bisogna restaurare l’unità della vita cristiana e aiutare gli uomini a
considerarla come dipendente da Dio
e al servizio di Dio. Biso^a soprat
tutto operare con l’esempio e con la
testimonianza, più ancora che con la
facile eloquenza dei nostri tempi.
E’ necessario che lo sappiano ^anche noi, membri delle nostre chiese
valdesi. La vita morale è l’effetto di
una sincera fede in Cristo, è il frutto
di un albero che ha messo le sue r^
dici nel profondo: neUe profondità
dell’amore di Dio, manifestato in Gesù Cristo. .
Sappiuino che è necessario credere*
in Cristo con tutto il cuore. Però sappiamo anche che Gesù disse: «Non .
chiunque mi dice: Signore, Signore,
entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa
la volontà del Padre mio che è nei
cieli ». „ ,
Ermanno Rostan
Peu de temps a
vant la guerre, un
homme d’afflaires
américain se rendit à Oberammergau (en Allema
gne), pour y voir le Jeu de la Passion
Il en fut tellement enthusiasmé qu’il
voulut féliciter Anton Lang qui te^it
le rôle du Christ. L’homme d’affaires
américain était, naturellement, muni
'd’un très moderne et très coûteux appareil photographique. Anton Lang fut
donc photographié. Avisant, alors,
dans les coulisses, un important accessoire de la Passion, notre homme d’affaires américain tendit son appareil à
sa femme, en disant: « Tiens! chérie!
Prends mon appareil et quand je mettrai la Croix sur mes épaules, prends
vite ma photo! Voilà qui ne manquera
pas de créer une vive sensation, chez
nous! ». ,
Mais, dans sa précipitation à réaliser
cette magnifique prise de vue, notre
homme ne fut pas sans s’aperçevoir du
vif déplaisir d’Anton Lang. Il s’excusa
donc, en disant: «Vous n’avez pas
d’objections, n’est-ce pas? » Et sans
même laisser à l’acteur le temps de ré
DU COISG(r¥ÊZG¥
.**1
la Ooix sur ses
épaules. Mais malgré tous ses efforts,
il ne put réussir à
le faire, tant cette
croix de chêne
massif était lourde. Il s’en étonna, avec
amertume. « J’avais cru que cette croix
était creuse!... Pourquoi donc portezvous une CToix si terriblement lourde? »
Anton Lang se redressa de toute sa
haute taille et répondit avec dignité:
«Monsieur, si je ne sentais pas, sur
mes épaules, TOUT le poids de SA
CROIX, je ne pourrai pas tenir -son
rôle ».
Eglises, individus et vous, cher lecteur: sentez-vous, sur vos épaules,
TOUT LE POIDS DE SA CROIX?
P. C. Toureille.
Nous publions avec plaisir ces quelques lignes qui nous srmt envoyées par
le missionnaire Toureille, presbytérien
américain, d’origine frartçaise- Ai. Toureille, est abonné à notre jourruü et
nous promets quelques petits articles
sur les problèmes qui se posent en Afrique Centrale.
Nous l’en remercions sincèremerU.
UNaTgRANDE RESPONSABILITÀ'
Abbian,o,chiesto ad aa'Zdi^i esprimere Icsno parere su di un problema di grandeúnpoH^^
Vi sono dei problemi di grande
respon1Ìbmà;-cRe"Tnfèrès's-anó vn numero molto grande di persone, dei^
più diversi ambienti e classi sociali
L'interruzione della gravidanza è
uno- di questi ; eppure, come avviene
in genere per tutti i problemi nel campo della vita sessuale, anche di questo non si ha l'abitudine di parlare
apertamente, lasciando l'argomento
in quella un po' equivoca atmosfera
nella.quale viene tenuto tutto ciò che
concerne la nostra vita sessuale.
Non possiamo quindi che essere
lieti dell'iniziativa del Consiglio della
Federazione delle Chiese Protestanti
Svizzere, che ha fatto redigere un
opuscoletto su questo problema ( 1 ),
incoraggiandone lo studio e la più
ampia diffusione.
F. facile riconoscere gli effetti fii
un tale sdoppiamento operato nella
unità della vita cristiana che è chiamata a servire Dio e ad amarlo « con
tutto il cuore, con tutta l’anima, con
tutta la mente e con tutte le forze».
La morale indipendente rivela innanzi tutto una pericolosa alteratone deU’idea biblica e cristiana di Dio.
Dal momento che Tuomo vuole condursi da sè, secondo i_ suoi umani
pensieri, Iddio non è più il Signore
di tutta la vita. Con ciò non si vuole
assolutamente negare che Dio_ esiste
e che bisogna credere in Lui; ma
quell’idea di Dio è più pagana che
cristiana ed essa confina il Signore
tutt’al più nel cerchio di una religiosità privata e nascosta, assai frequente anche in mezzo a uoi,_ dove si
trovano, accanto à dei motivi di
forto spirituale, non pochi motivi di
quietismo religioso e di orgogliosa
sicurezza di sè.
La morale indipendente altera anche la nozione evangelica della vita.
Senza comunione con Gesù Cristo,
non c’è vera vita cristianà; per questa ragione Egli ha detto : « Dimorate in me e io dimorerò in voi; colui
che dimora in me e nel quale io dimoro porta molto frutto ». Ma se
l’uomo pretende di separare netta;
mente il culto o l’idea di Dio dagli
atti della sua esistenza, allora la sua
« religione » rischia di trasformarsi
in puro formalismo, in arida dogina
Per dare un'idea dell'Importanza
dtill'argomento è bene ricordare che
un quarto e forse quasi la metà di
tutte le gravidanze vengono ad un
certo momento volontariamente interrotte. Di fronte a un problema come questo non è facile evitare i giudizi affrettati, le generalizzazioni. Vi
può essere la tentazione di una indiscriminata condanna della interruzione della gravidanza sulla base di
un principio morale assoluto; oppure anche si può prendere la posizione
di chi rivendica la piena libertà, per
ciascuno di noi, di disporre libera-mente della propria persona, al di
fuori di ogni legame o imperativo
morale.
In generale, quando si parla di interruzione della gravidanza, di aborto provocato, si ponsa a situazioni irregolari, extra-coniugali. In realtà il
numero degli aborti provocati per
gravidanza illegittima non supera la
metà di tutte le gravidanze interrotte
volontariamente. L'altra metà o, secondo altri studiosi del problema, addirittura i due terzi del numero totale
degli aborti provocati riguarda spose
o madri di famiglia.
La legge italiana, come quella di
molti altri paesi, è molto severa in
tale campo : è permessa I interruzione della gravidanza solo quando sia
effettuata dal medico per salvare la
madre da un pericolo di morte non
altriment' eliminabile (aborto terapeutico). Fortunatamente il costante
progresso della medicina diminuisce,.
# figliuoli sono un^eredlià che viene dall*Eierno
costantemente il numero dei casi in
cui la gravidanza rappresenta per le
condizioni fìsiche della madre un pericolo così grave da richiederne l'interruzione. Sempre meno frequenti
saranno così quelle situazioni in cui
così doloroso è, per i genitori come
per il medico curante, prendere una
decisione che, per preservare la vita
della madre, sacrifica però il figlio.
Ma ciò malgrado, il problema della
interruzione della gravidanza rimane
in tutta la sua grayità ed ampiezza ;
perchè i progressi della medicina poco servono per risolvere tutte quelle
situazioni estremamente serie, sia nel
campo coniugale che extra-coniugale,
che danno l'avvio all'aborto.
Ecco ad esempio la situazione della ragazza che porta in sè il frutto di
una relazione illegittima ; su di essa,
oltre tutto, grava il peso della generale condanna basata su quel concetto di doppia morale che fa sì che, nel
campo sessuale, all'uomo è permesso
ciò che invece è negato alla donna.
E' essa tuttavia che ne porta tutte le
conseguenze; il non riconoscerlo ed
irridere alla sua situazione non può
che peggiorare le cose ed accrescere
il numero di coloro che nella interruzione della gravidanza vedono l'unica soluzione di una situazione giudicata insostenibile.
Vi è poi la situazione di quei coniugi cui la prospettiva di una nascita appare intollerabile. Si tratta tal
volta di gravidanze troppo ravvicinate che hanno reso la madre fìsicamente troppo vulnerabile e troppo
scarsa la sua resistenza psichica e morale. Più spesso invece ci si trova di
fronte a situazioni economiche veramente penose, per cui la venuta di
un nuovo figlio appare come la goccia che fa traboccare un calice già
troppo colmo di privazioni di ogni
genere così da rendere insolubile l'angoscioso problema del pane quotidiano per una famiglia spesso già
numerosa.
Talvolta ancora è lo stato di incerta salute dell'uno o dell altro dei coniugi o di tutti e due insieme, che li
mette davanti a responsabilità cui
non si sentono di far fronte. Più spesso ancora sono più di una di queste
condizioni che si sommano e si aggravano reciprocamente.
La decisione alla interruzione della gravidanza è di grande responsabilità anche perchè la sua realizzazione non è certo scevra da rischi ; dovendo essa avvenire in maniera illegale e più o meno clandestina, è affidata spesso a persone e a mezzi che
possono costituire un grave pericolo
per la madre. In definitiva, anche qui,
è sempre la donna che paga di persona.
Penso che prima di tutto occorre
abbordare il problema- colla rnassima‘serietà; occorre saperlo védè+e
cioè nella sua complessità e profondità, mai superficialmente. Dobbiamo
saper vedere la situazione delle ragazze ìn attesa di essere madri nella
sua cruda realtà, ma senza false ipocrisie, senza giocare su doppie morali, ricordando anche quanto grande
è spesso la responsabilità dell'uomo,
sia quando esso rifiuta una presenza
e un appoggio morale e materiale
proprio nel momento in cui sarebbe
più necessario, sia quando è I istigatore alla soppressione dell'imbarazzante testimonianza della relazione
illecita.
Dobbiamo anche sentirci corresponsabili di tante tristi situazioni familiari che spingono i coniugi al rifiuto del nascituro. La miseria sociale
e il tormentoso problema del pane
quotidiano ci trovino sensibili e comprensivi e siano le nostre forze impegnate in un gesto di solidarietà cristiana.
Con tutto ciò, l'interruzione di una
gravidanza, quando non sia resa necessaria da una precisa motivazione
di ordine medico, rimane sempre un
segno del nostro peccato, della nostra incapacità ad essere fedeli al comandamento divino. Anche in questa occasione può essere misurata la
debolezza della nostra fede; giacché
anche nella più disperata ed angosciosa delle situazioni, la promessa
dell'amore e della grazia divina dovrebbe bastarci per farci accettare la
Sua volontà.
Il sentimento del continuo compromesso della propria fede col mondo
del peccato è il grande tormento del
cristiano ; dal peso di questo tormento solo il perdono di Dio ci può liberare.
Al nostro prossimo in tale frangente non dovrebbe mai mancare, da
parte di ciascuno di noi, la manifestazione di un vivo senso di corresponsabilità e di carità cristiana. Così
facendo aiuteremo a mettere una luce e una speranza in questo problema che, sul piano umano, appare ancora così lontano da una soluzione.
Un medico.
Quale può essere il nostro atteggiamento, come cristiani evangelici,
di fronte al problema in questione?
( 1 ) « Interruption de la grossesse? » di R. Hirzel.
2
•‘•■fi'»"''
• V W* V • -#
f» 5T*- Í»’ ? ^ ■ r . ^ . f - ^ ^ I ■ *
T.*EGO DKEXSTALU VALDESI
T t
V» w
«l0/a
(cn^.
soUU^rìOiiB BvangBÌlcB
HEKS
Il Pastore Franco Davites, dalla Svizzera, ci parla dellopera
di solidarietà cristiana compiuta in favore di molti paesi
Quando il secondo conflitto mondiale giunse al térmiqe, la Svizzera flI ma^ immune dallo, spaventosp flagello, .guardando attomo lè rovine materiali e spirituali che desolavano l’EuTOpa «e bumm parte del mondo nel
1945 e considerando gli enonni pro-tflemi economici, spirituali, morali e
politici che la^ guerra lasciava dietro
^-dS'^sèi Si rese conto die per questo
‘'^ese era suonata un’ora di impor- tanza fondanatentale per la sua storia.
Questo venne compreso dai dirigenti della ^produzione industriale, 1 unica in grado di funzionare a pieno
ritmo in quegli anni e capace di assorbire parte della mano d’opera eccedente in parecchi paesi europei, fra
cui -il nostro (si calcola che oggi vf
'‘siano ih sSvizszera oltre 12.000 italiani
'per ragioni di lavoro). « ' ^
E venne compreso ed attuato cosi
bène che oggi nella Confederazione
Elvetica si parla correntemente della
« Hoch conjunctur » (alta congiuntu
ra) che ha permesso di raggiungere un
altissimo livello di benessere alla maggior parte dei suoi cittadini, sebbene
questo Paese non pos^gga se non poche ricchezze del suolo e del sottosuolo, dovendo quindi importare tutte le materie prime, e-sebbene una
parte considerevole ¡della sua superfìcie sia qouiposto di alte montagne nelle i^uali il rendinjento delle culture
rimane scarso nonostante i molti mezzi tecnici impilati per aumentare e
migliorare i raccolti.
Maturalmenle . questa situazione privilegiata non è esente da grossi proiblemi e da ¡grossi pericoli spirituali;
primo fra tutti ¡quello di cedere alla
tentazione comune a tutti di illudersi
.circa il vero , valore dei >beni materiali
che *si posseggono e dimenticare che
per i tesori di questo • mondo quanto
per quelli dell’Evangelo e flella fede
in Gesù Cristo, noi siamo degli amministratori non per il nostro proprio
comodo, ma per il bene dei fratelli
57-62
Al tempo in cui Gesù percorreva le città e le campagne di Palestina, seguirlo significava propriamente andare con lui, dietro a lui,
-Bscollando ¡ suoi insegnamenti ed assistendo alle opere potenti da lui
compiute davanti a folle stupite ed entusiaste. Oggi, seguire Gesù significa vivere tra gli uomini del nostro tempo come uomini che ascoltano la Sua Parola, la-mettono in pratica le dimostrano in ogni circostanza della, loro vita che appartengono a lui solo e non al' mondo.
Si poteva aliora u si può oggi volere seguire Gesù come ammira' tori entusiasti del Maestro che insegna una dottrina mai udita sotto il
sole. 1^ folle amrnirffno anche oggi Gosù .e quanto egli ha detto e fatto.
Lo scriba di cui ci parla Matteo 8: 18-20 affermava di voler seguir Gesù
« dovunque sarebbe andato », Gesù risponde a, questo scriba sentimentale éd entusiasta che Egli è il Figliupi deUluomo, il, Messia atteso da
tutti come glorioso, ma Ì3 cui rnissione deve svolgersi nella insicurezza,
nella sofferenza, nella incomprensione. Non segue, non può seguire
Gesù, dunque, nè l'entusiasta ammiratore che considera unicamente la
possibilità di un successo, salvo poi a scandalizzarsi quando vedrà Gesù'
«••come l'agnello menato allo scannatoio, e neppure può seguirlo veramente il furbo calcolatore il quale pensa che essere con Gesù vuol pur
dire sempre trovarsi dalla parte giusta. Npn ammirazione sentimentale
domanda Gesù e tanto meno astuto spirito di calcolo a chi vuol seguirlo
veramente, ma fede assoluta in lui, a qualunque costo, in ogni circostanza.
C'è anche chi vuole seguire Gesù, ma non riell'attimo stesso in cui
Gesù lo chiama, bensì quando a lui sembrerà giunfp il momento adatto
E' ii caso dell'uomo che domanda a Gesù di permettergli prima di andare a seppellire suo padre (Luca 9: 59-60). La risposta di Gesù è categorica. Egli non ammette, di fronte alla urgenza dell’annunzio del Regno di Dio, che il suo invito,, il suo ordine passi in seconda linea di fronte a qualsiasi « dovere » familiare o sociale. Colui che chiama è il Signore Vivente: far passare una sepoltura, od un altro dovere, o il lavoro, o lo svago, o qualunque altra cosa per quanto nobile, bella, legititima essa sia prima della sua Parola, significa per lui essere tra i morti
spiritualmente, i quali prima cercano le cose «che sono sulla terra » e
poi il Regno di Dio. In questo caso dunque, fede e buon senso si escludono. Si tratta infatti di cercare « prima » il Regno e la giustizia di Dio
andando contro corrente, a costo di scandalizzare tutti i benpensanti di
questo mondo e di credere che tutto il nostro fabbisogno ci sarà « sopraggi,unto ». Gesù è il Signore Vivente : Egli ha il potere di risuscitarli
i nostri morti e non solo, come noi, di seppellirli. Il sug ordine « Seguimi » è assoluto; non è ammesso temporeggiare nè rimandare la nostra
decisione. i
C'è infine chi di fronte alla precisa chiamata di Gesù risponde, si,r
ma con una riserva e domanda di potere, pur seguendolo, conservare
il suo patrimonio di valori e di esperienze che aveva già guadagnato
quando non conosceva, ancora Gesù stesso. E' l'uomo dal cuore diviso;
una -parte di questo cuore è per Gesù ; l'altra è per i valori e le cose di
questo mondo, non necessariamente cattivi in sè. E' il caso prospettatoci da Luca 9: 61-62. Anche qui la risposta di Gesù a questo tentativo
di compromesso è categorica. Come l'agricoltore che guida l'aratro sul
suo campo non deve voltarsi indietro se vuole ottenere un .solco rettilineo, così chi segue Gesù non può permettere che il passato pregiudi-;
chi e comprometta la sua decisione. E' adatto al Regno di Dio solo chi
vive la sua vita quotidiana proteso verso questo Regno che viene, nella,
luce di questo Regno, e non attanagliato ancora dagli interessi e dagli
affetti di questo mondo.
Ancora oggi, il Signore ci chiama a seguirlo, a servirlo. Egli attende da noi la risposta. Si tratta per noi di credere veramente in Luj solo,
di amare veramente Lui solo, e, rifiutando ogni compromesso, di darci
a Lui totalmente, senza riserve, rinunziando a noi stessi e prendendo
ia nostra croce. Nessuno di noi lo può fare da solo,; ma Iddio, con la potenza del suo Spirito crea in noi il volere e l'operare per compiere la
sua volontà. Domandiamoglielo con umiltà e con perseveranza e mettiamoci risolutamente al servizio di Cristo nella Chiesa e nel mondo.
Allora, la nostra sarà veramente la risposta che Gesù attende da noi:
la risposta della fede. e. aime.
meno dotati che Dio ci ha messo vicino,
. L’aiuto
delle Chiese Evangeliche
Anche questo è stato capito da molti nostri fratelli , e dalle Chiese Evangeliche in Svizzera: la loro sensibilità
e la loro responsabilità nella fede hanno fatto sorgere l’organizzazione dello
HEKS.
Questa sigla indica: Hìlfswerk der
Evangelischen Kirchen der Schweiz,
(Opera di aiuto delle Chiese evangeliche della Svizzera) la cui direzione
risiede a Zurigo, con un ufficio per
la Svizzera di lingua tedesca, anche in
Zurigo, ed lin secondo a Ginevra per
la Svizzera francese.
Si tratta di una organizzazione sorta fra le Chiese e non fra comitati privati e che 'ha allacciato ¡subito delle
relazioni con le direzioni delle Chiese
Evangeliche in Europa ed in altri Continenti.
-Questo carattere ecclesiastico dell’HEKS è -stato provvidenziale perchè
ha potuto coordinare le attività e gli
sforzi fatti in favore delle Chiese in
difficoltà evitando l’accavallarsi di
iniziative private che avrebbero, tosto
o -tardi, determinato im caos e delle
spiacevoli e non fraterne concorrenze,
oltre che creare un senso di noia e di
-sfiducia fra i fratelli delle Chiese Svizzere, i quali avrebbero ad un certo
punto avuto l’impressione di essere
un po’... saccheggiati e considerati come la « gallina che fa-le uova d’oro »!
In questo modó, invece, i vari comitati per le diverse Chiese, che esistevano già in Svizzera da prima della guerra, hanno coordinato i loro
sforzi su di un piano comune che ha
dato degli ottimi risultati, senza contare tutto il lavoro che lo HEKS ha
fatto e fa di' sìA propria iniziativa.
Per esempiò.' se volete aiutare personalmente ima qualche famiglia in
una zona depressa potete scegliere fra
una ventina di tipi di pacchi da inviare loro personalmente ed a vostro nome: pacchi per bambini o per adul-,
ti, pacchi di indumenti o di generi di
prima necessita, pacchi dono per Natale o per un’altra ricorrenza nei quali sono contenuti gèneri più da « regalo ». Avete anche a disposizione
pacchi speciali per persone che devono seguire una dieta o che non possono mangiare di tutto, e la lista non
finisce qui.
Di ogni paese si tiene conto delle
particolari necessità, per cui vi sono
pacchi speciali per i Paesi dell’Est europeo: Polonia, Ungheria ecc. e che
rappresentano quasi l’unica relazione
che ha potuto essere mantenuta in
certi momenti attraverso la cortina di
ferro. Altra caratteristica hanno invece gli aiuti inviati ai paesi Arabi o in
zone di missione altrove nel mondo.
Infine una scelta di prezzi affinchè
tutti possano aiutare i loro fratelli.
In favore
della nostra Chiesa
Un’altra attività consiste nèll’aiutare gli studenti in teologia delle nostre
Chiese a frequentare le Facoltà svizzere. Tutti i nostri studenti che sono
stati in Svizzera in questo dopoguerra
hanno lasciato il loro nome nel libro
degli « ospiti » dell’HEKS.
E’ stato oggetto di curiosità per
me, andare a ricercare quello che avevo scritto nel 1949!
Uaiuto fraterno delrHEKS non oono~
see frontiere di nazioni e di razze
Potrei ancora parlare di molte altre attività.
Dal rapporto 1956 leggo, solo per
quel che riguarda la Chiesa Valdese,
un aiuto per la Chiesa di Colleferro,
un altro per il Ginnasio di Torre Pellice, per la nostra Evangelizzazione,
per la Scuola di Agricoltura ed un
numero considerevole di pacchi per
bambini per un valore di 2.250.(X)0
lire italiane.
Sotto varie forme la nostra Chiesa
ha ricevuto nel 1956 oltre 6 milioni
di lire.
E non bisogna dimenticare che la
maggior preoccupazione di questo periodo si è concentrata, com’è giusto,
sulla situazione assolutamente drammatica delle migliaia di profughi evangelici dalla Ungheria e da altre zone
dell’Est europeo.
Ogni anno un Pastore della Chiesa
Valdese tiene una serie di conferenze
sulla situazione italiana per incarico
dell’HEKS.
Ma di esse parleremo in un altro
numero.
Franco Davite.
GUARDIAMOCI ATTORCO
La valle del Queyras
Alla- fine di giugno « LTllustré Pro
teatant » lanciava un grido d’allarme
e un SOS per la valle del Queyras
spaventosamente devastata dalle alluvioni che avevano tatto seguito al
le piogge torrenziali della primavera.
Oltre alle case distrutte, ai campi
portati via ed ai villaggi pieni di fango per un’altezza di alcuni metri il
problema principale era quello della
strada: il Queyras comunica col resto della Francia per due strade, una
per il còlle dell’Izoard verso Brian
con e l’altra per Guillestre verso Embrun e Gap. Ma l’Izoard è a più d
2300 metri ed è quindi chiuso durante l’inverno. Dalla parte di Guillestre 14 Km. di strada erano stati portati via dall’alluvione: si trattava di
riparare quei 14 Km. prima deil’inverno per evitare l’isolamento il quale avrebbe significato lo spopolamento e la morte di una vallata che vive
soprattutto del commercio del latte.
La CIMADE (organizzazione di
soccorsi dei protestanti francesi), il
Consiglio Ecumenico e diversi pasto
ri sostenuti dalle loro parrocchie si
sono subito messi in movimento per
soccorrere i correligionari del Queyras, d’accordo con le autorità francesi. Sono stati organizzati diversi
campi di lavoro volontario per sgom
belare le case ed i villaggi dal fango che li aveva invasi ; il Consiglio
Ecumenico ha inviato un piccolo bulldozer che si è rivelato estremamente
utile per riaprire al traffico molti chilometri di strade secondarie. Finalmente in questi giorni una strada
provvisoria ha potuto essere stabilita
verso Gaillestre di modo che quest’inverno il Queyras non sarà iso
lato.
Il 16 settembre si è tenuta una conferenza stampa presieduta dal deputato delle Hautes Alpes a cui, per insistenza del sottoprefetto di Brian
con, è stato Invitato anche « L’Illustré Protestanti) per il successo del
S.O.S. lanciato tra i suoi lettori. Le
autorità hanno sottolineato Fimpor
tanza del contributo dato dai campi
di lavoro volontario senza i quali l’opera non avrebbe potuto essere condotta a compimento. Il lavoro fatto
permetterà alla valle di passare l’inverno e di preparare con calma il
programma dei futuri lavori. Tra gli
altri è stato anche menzionato il progetto della strada del Colle della Cro
ce che abbreviando il tragitto da To
rino a Marsiglia porterebbe un im
portante incremento nel traffico e
nel turismo di quella valle senza con
tare l’interesse che avrebbe per noi
pure il fatto di poter essere così direttamente e facilmente collegati coi
nostri correligionari francesi."
La colletta lanciata da « L’Illustré
Protestant» (da cui abbiamo preso
queste notizie) ha raggiunto circa un
milione e mezzo di franchi, ma il
danno subito dalle proprietà private
si aggira su un miliardo ed ottocento milioni di franchi, circa due miliardi e mezzo di lire. L’entità di queste perdite ci mostra che se anche il
lavoro più urgente (la strada per
Guillestre) ha potuto essere compiuto con successo, pure ci vorranno anni di intenso lavoro per riparare interamente il disastro. a. c.
Nella tragedia del Queyras, noi Vaidesi, i più vicini alle località colpite,
siamo stati assenti o quasi. Sono venuti i giovani dall’Olanda e da altn
Paesi per lavorare nei campi di lavoro volontario; da noi, che si sappia, non c’è stato nessun appello speciale. Vogliamo sperare che Fanno
prossimo le nostre organizzazioni giovanili sappiano pensare praticamente anche ai fratelli al di là del Colle
della Croce. n.d.r.
PERSONALIA
— Il Pastore Alfredo Janavel, della Chiesa Valdese di New York, ha
avuto il dolore di perdere il babbo,
deceduto a Torre Penice. Giunga a
lui ed ai suoi cari il nostro pensiero
dì solidarietà e di speranza cristiana.
Dai giornali abbiamo appreso la
notizia della morte del Pastore Ernesto Corsani, avvenuta a Genova, dopo lunghe sofferenze.
Il Pastore Ernesto Corsani era figlio del Pastore Corsani che abbiamo felicitato ultimamente in occasione del suo lOlo anno di vita. Aveva
esercitato il suo ministero pastorale
nella Chiesa Battista d’Italia e, come Pastore di quella Chiesa, aveva
trascorso vari anni a Genova.
Alla vedova, a,i figli, al padre, ai
fratelli, uno dei quali è il Pastore
emerito Emilio Corsani, della nostra
chiesa, e a tutti i parenti colpiti dal
lutto, inviamo l’espressione della nostra cristiana simpatia.
SETTIMANA DEL LIBRO
Tulli i libri cJella Libreria CIaudal 24 novembre diana si vendono con il 20 per
al 1 dicembre cenlo di sconlo = Approfillalene
1 Diffondele il libro evangelico ! 11
3
iY
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
im i COMMENTI
— La maggioranza dell'umanità è
denutrita. La fame, intesa in senso
lato come insufficiente alimentazione, è ancora ai nostri giorni la causa
prima delle malattie, della scarsa resistenza al lavoro, delle morti precoci.
Secondo l'illustre scienziato e sociologo'brasiliano prof. Josuè de Castro, direttore generale della FAO fino al 1955 e premio Nobel per la
pace, sulla terra vi sono attualmente
■due miliardi e mezzo di esseri umani ; ma un miliardo e settecento milioni non riescono ancora a liberarsi
dalla fame cronica. In base ad un inchiesta fatta nel 1952, solo il 28 per
cento della popolazione mondiale dispone di una dieta sufficiente, superiore alle 2.700 calorie giornaliere,
mentre il 60 per cento non raggiunge
neppure questa cifra. Alla base della
insufficiente alimentazione è il basso
livello economico di molti Paesi. I 19
Paesi più ricchi, che rappresentano il
16% della popolazione mondiale,
usufruiscono del 70% della rendita
del mondo intero.
Sempre secondo il prof. De Castro,
per mettere i Paesi poveri in condizione di diventare autosufficienti, è
necessario che le nazioni più progredite investano In quelle aree capitali
pubblici e privati in maniera adeguata. Nelle zone depresse, le varie organizzazioni deirONU investono attualmente la cifra di due miliardi di
dollari, mentre sarebbero necessari
almeno quindici miliardi. Ma, oggi,
si pensa ai satelliti ed ai viaggi interplanetari ; mentre milioni di persone
non hanno cibo sufficiente sulla terra,
a cominciare dalla nostra bella Sicilia !
— Nel discorso del Presidente Eisenho\A/er ad Oklahoma City si leggono queste parole:
« La vera forza con la quale le democrazie che si autogovernano han■ no sostenuto le prove della storia è
qualcosa che le dittature non possono avere. Essa si riscontra nella qualità della loro vita, nella forza dei loro ideali e nella meravigliosa capacità degli uomini liberi all'eroismo
volontario, al sacrifìcio ed all'azione
positiva, quando le puntate non possono più essere ritirate... Le nostre difese militari sono state in gran parte
rinnovate negli anni trascorsi... Ma se
si vuole che esse rimangano tali per
il futuro, la loro struttura e la loro potenza debbono mantenersi al passo
con le crescenti capacità che la scienza offre sia ad un aggressore che ad
un aggredito... ».
E qui Eisenhower è venuto a parlare degli ingentissimi fondi che la
difesa richiede. « Durante gli u-ltimi
cinque esercizi finanziari, abbiamo
speso 211 miliardi di dollari (leggete bene: dollari - n.d.r.) per la nostra sicurezza... Un singolo bombardiere B-52 costa 8 milioni di dollari;
il missile Nike, che ha largamente sostituito l'artiglieria antiaerea, costa,
per ogni battaglione, tre volte tanto.
Un nuovo sottomarino costa 47 milioni e mezzo... Il Dipartimento della
Difesa è venuto spendendo oltre 5
miliardi di dollari l'anno per i programmi di ricerca e di sviluppo di
nuove armi da impiegarsi in avvenire... ».
Non sappiamo che cosa si spenda
in Russia per le forze armate e per i
nuovi esperimenti scientifici. Ci limitiamo a constatare che, se la guerra
costa assai di più, la pace oggi fra le
nazioni è ancor molto cara, troppo
cara di fronte agli immensi bisogni
di una gran parte dell'umanità.
— Il nostro corrispondente r. b. ci
manda un suo interessante commento al discorso tenuto dall'on. Fella, a
Torino, in occasione dì un Convegno
regionale dell'Azione Cattolica, In
quell'occasione l'on. Fella avrebbe
anche superato di misura il prof. Gedda in certe sue affermazioni.
Foi aggiunge:
Nel discorso ufficiale, l'on. Giuseppe Fella, trattando della Chiesa e del
comuniSmo, ha rivendicato ai cattolici militanti l'obbligo della difesa della pace religiosa raggiunta con gli
accordi lateranensi, ossia la difesa
del Concordato. Ed ha aggiunto;
« Questa difesa (del Concordato)...
è l'imperativo di quanti vogliono il
bene della patria ». A parte il fatto
che frasi del genere non sono nuove,
e che l'equazione partito-patria è risuonata parecchie volte nel famoso
ventennio, con il successo che è ben
noto, vale la pena di osservare che,
obbiettivamente, nessun Concordato
può costituire, in assoluto, il bene
della Fatria che l'ha sottoscritto; e
che anzi, proprio per la specifica natura di ogni Concordato, il bene dello
Stato che lo sottoscrive è alquanto...
ridotto ; e si può pure sottolineare
che il patriottismo non ha niente che
vedere con il mantenimento o I abolizione di un Concordato. Chi scrive
queste righe non si sente secondo a..,
nessuno per amor di patria; ma non
darebbe una goccia del suo sangue
per mantenere in vigore i Patti del
Laterano, che sono sostanzialmente
lesivi della maestà dello Stato, della
libertà dei cittadini, dell'etica popolare.
Più in là, l'on. Fella ha precisato
che ritiene un dovere, da parte della
Chiesa, di impartire ai fedeli delle direttive « sul piano politico, quando
queste direttive sono dettate per la
salvaguardia dei principii spirituali ».
Quale il Gedda, tale il Fella. Questo
ultimo viene in sostanza a confessare
che la salvaguardia dei principii spirituali (cristiani) è la risultante delle
direttive politiche. Lo sapevamo: ma
la conferma pelliana viene in buon
punto per mostrare la spaventosa
confusione che regna, anche nei migliori uomini politici d Italia, sulla difesa che quei principii spirituali (la
Chiesa, l'Evangelo, la redenzione) richiedono. Perchè in nessun luogo è
stato mai detto da Dio che la religione cristiana possa salvarsi mediante il
compromesso, nè che il paradiso (cattolico) sia all'ombra delle spade (democristiane).
Una conferenza ecumenica
in Sicilia
La Chiesa Valdese — e in generale
revangelismo italiano — sia per la
sua posizlMie di diaspora, cioè di avamposto che prar movimento sponteneo tende ad appoggiarsi alla piu
vaste ecinnene evangelica, sàa per lina sua particólare fisionomia spiri
tuale orientata verso il dii^ogo, l’apertura, la discussitme, ha gjè dietro
di sè una bella tradMone ecumenica,
che data fin dai tempi della Riforma
e oggi si svolge nel quadro della atti
vità del Consiglio Ecumenico delle
Chiese. E’ perciò doveroso e, più che
questo, rallegrante dare un cenno su
lino degli avvenimenti ecumenici più
importanti che in questi ultimi anni
si siano verificati in Italia.
La Sicilia ha ospitato, dal 15 al 27
settembre, prima nei vari centri e
vangelici della costa orientale e me
diierranea poi in alcune comunità
dell’interno e infine a Palermo, la
llla Conferenza ecumenica della Gioventù dei Paesi Latini. Erano rappre
sentati tutti i paesi latini d’Europa
(Algeria, Portogallo, Spiana, Francia,
Belgio, Italia, Svizzera francese) non
chè alcuni dell’America del Sud (Argentina e Brasile): i delegati erano
complesisivamente una trentina. Particolarmente significative le presenze
del Segretario del Dipartimento della
Gioventù del Consiglio Ecumenico,
NOTIZIE DALLE CHIESE
NADULI
Neli’iniziare questo notiziario sulla vita della Comunità di Via dei
LimPri, vogliamo, anzitutto, ringraziare di cuore coloro che hanno sostituito il Pastore durante la sua assenza estiva, cioè ; il pastore Emanuele Santi, il dottor Teofllo Santi,
e il fratèllo Caputo, della Chiesa Melooista, oltre al Prof. Paolo Bitti delia nostra Comunità. . . .
Col I» Ottobre hanno avuto inizio
tutte le attività della Chiesa.
La Scuola Domenicale si è riaperta
il 6 Ottobre con un discreto numero
di alunni; purtroppo, neile grandi
citta le distanze sono un p,i un oste
colo alla frequenza dei fanciulli alla
fccuoia Domenicale; infatti, un buon
gruppetto di bimbi non può lutervenire a questo culto per i fanciulli,
proprio perchè dimoranti alla ^ periferia e ciò è per noi motivo di rincrescimento. Poiché anche quest anno la Tavola non ha potuto mandare
un Pastore per la Comunità del vomero, il Past. Peyronel deve recarsi
colà ogni domenica per il culto, afic
9 30, e abbandonare la sua Scuoia
Domenicale con vero dispiacere per
bui e per la Comimità. In attesa e
nella speranza che in un prossimo
futuro la (jomunità del Vernerò ^ssa avere il suo pastore, la Scuola Domenicale di Via dei Cimbri è state
affidata alle cure della Sig.ra F. Fio
rio.
U. G.V. — L’Unione Giovanile ha
ripreso' la sua simpatica attività il o
Ottobre, eleggendo il nuovo seg^o
così composto ; Sergio Nitti, Presi
dente; Mario Peyronel, Emliio Nitti,
Paola Bonavita. L’Unione Giovani
le si ripromette un buon annc> di lavoro, che già ha dato i primi ristati con ottimi studi con la Pnhbli
cazione del numero 13 de «La Boc
eia», il simpatico giornaletto dei no
stri giovani, accolto con favore da
tutta' la Comunità.
Anche la Società di Cucito si
nuovamente riunite dopo la sosta
estiva Purtroppo è sempre sterso n
numero delle signore ® f
prendono parte a questa attività, ma
nutriamo sempre la
le numero possa aumentare. E stato
deciso di tenere l’annuo Bazar m beneficenza il 30 Novembre ed è per
la buona riuscita di questo bazar m
favore dei nostri Istituti di assisienza, che si chiede l’aiuto di tutte le
sorelle della Comunità. ^ '
Nozze d’argento. Il 10 Ottobre il
Past Peyronel e la sua Signora hanno celebrato le loro nozze d’argento.
La Comunità ha espresso loro, m.que
sta lieta occasione, i suoi fervidi au
guri.
Battesimi. Sono stati batt^ati:
Carlo Formicola di Pasquale; Rodol
fo Wenner di Ludovico; Stanisla.
D’Angelo di Giuseppe; Paolo Fiorio
di Marco, e Berta lanof del campo
profughi di Aversa.
— La nostra ex-organista, Sig.na
Bianca Broflerio, ha dovuto subire
nel mese di ottobre un grave e urgente intervento chirurgico. Grazie
a Dio, nonostante l’età e le sue condizioni di salute, la nostra cara s
rella ha felicemente superato la gra
ve prova. Ci rallegriamo con lei vivamente e chiediamo al Signore di
benedirla.
— In occasione del lOlesimo com
pleanno del Past. emerito Enrico
Corsani, ora residente a Torre Penice, la Comunità di Napoli, che per
molti anni ha goduto della sua pre
senza e della sua opete e lo ricoro
sempre con vivo affetto, ha voluto
mandargli un messaggio augurale
con le firme di tutti i membri di cni^
sa grandi e piccoli e dì molti amici
e simpatizzanti. Da queste colonne
rinnoviamo al caro « Nonno » i no
stri affettuosi auguri e saluti.
Benvenuto — Diamo il benvenute
nella nostra Comunità alle famiglie
Castiglione e Busi, venute ad aume
tare le nostre file.
Assemblea di Chiesa — il 20 Otto
bre, alla fine del culto domenicale,
si è riunita l’assemblea di chiesa,
per ascoltare la lettura della rela
zione sull’ultimo Sinodo, fatta dalla
delegata Sig.ra F. Florio. E’ seguita
una breve discussione.
Visita del Capo-distretto. Il 3 No
vembre la Chiesa ha avuto il piacere di ricevere la visita del Sovrain
tendente del nostro distretto, Pas.
P V. Panascia, che ha tenuto il cui
tò alle ore 11. Lo ririgrazianio sen;i
tamente e ci auguriamo di averi spesso fra noi.
F. r
PICCOLA SERIE BIBLICA
Giorgio Girardet
CONOSCETE LA BIBBIA?
» — LA GENESI
Aldo Comba — EZECHIELE CI PARLA
Enrico Corsani — IL PROFETA OSEA E IL SUO MESSAGGIO
Si tratta di opuscoli di facile lettura, utili alla conoscenza ed
interpretazione di alcune parti della Sacra Scrittura.
55
100
85
85
alla
Riiniouate l’abbonaiiiGiilo
Il prezzo del giornale
è di L. 1.200 annue (estero L. 1.600)
Abbonamento cumulativo a d’Eco delle Valli Valdesi»
e a «La Luce» interno Lire 1.800 estero Lire 2.500
TURBE UELL1I.K
Sabato 16 abbiamo avuto tra noi ii
Prof. Bruno Peyronel, invitato dalia
unione Giovanile del Centro. La saletta di attività era stipata ea ii Proi
Peyronel ci ha dato una interessai!
tissima serata sul tema « La fiora ai
pina ». La parola piana ed avvincen
te è stata accompagnata da proie
zioni di fotografie a coiori illustra
ve.
Il prof. Peyronel alla fine della sua
conferenza ha promesso di ritornarj
ira noi e sarà per noi una gioia ria
scoli àrlo
Domenica 17 l’Enrico Arnaud ha
tenuto la sua seduta di apertura, n
rresiuente Ing. Giovanni Pontet n-a
letto la Relazione sull’attività svo.tj,
ranno passato, il Past. Bruno Tron
na portato un breve messaggio. E’ seguita poi una vivace discussione sui
lavoro da svolgere nell’armo che ci
ìiua oinnanzi. Infine il Prof. Augusto
Armand Hugon ci ha dato la con
sueta ma sempre tanto interessante, breve lezione di Storia Valde
se I presenti erano poco numerosi,
ma certamente alla prossima sedute
vorranno partecipare tutti i soci ed
altri -ancora. ' ,
Il giorno otto di questo mese e deceduto nella sua casa alla Ravadera
il Sig. Michele Janavel, padre del
Pastore della Chiesa Valdese di New
Jork Sig. Alfredo Janavel. Il Sig. Janavel aveva 82 anni; una lunga vite
piena di operosità. Con lui perdiamo
un’altra di quelle caratteristiche figure di vecchi valdesi amanti della
loro teria, attaccati al loro lavoro di
agricoltore. Il Sig. Janavel aveva lo
spirito aperto ai problerm del suo
popolo ed aveva cercato di essere in
esso un membro attivo : aveva pii
lunghi anni presieduto la Società
mutua di assicurazione del bestiame.
Molta gente ha partecipato al fu
lieraie, tenutosi nel cortile aelia c-a
sa, ea in tutti c'eia il pensiero d.a
ngiio cosi icntano. Abbiamo pensa
to con riconoscenza al Signore perchè
li Past. Janavel aveva avuto la poj
sioiiicà di rivedere il padre questa
estate.
Al Past. Janavel ed agli altri mem
bri della famiglia va il nostro psa
Siero affettuoso.
fi giorno 4 Novembre è deceduta 1^
Sig.ra Giordano Margherita Ved. Ri
gotti aìl’età di 76 anni. Una vita a.
pesante lavoro aveva profondamen
te logorato il suo fìsico.
La famiglia Pilone è stata colpita
da triste lutto: il 14 novembre dece
aeva la figlia Giulia di 47 anni dopo
una lunga e penosa malattia sopptata con molta pazienza.
Alle famiglie nel lutto va la nosLiu
iratema simpatia.
Pastore Maurice CostU, e del Prof.
Pierre Bonnard della Facoltà libera
di Teologia di Losanna.
La formula della Conferenza era
nuova: Il metodo tradizionale delle
sedute con relativi stùdi, discussioni
ecc. è stato utilmente integrato da
una serie di visite fatte alle chiese
siciliane valdesi, metodiste e battiste.
E si capisce il perchè di queste innovazione. L’ecumenismo, più che <^uterlo è urgente viverlo e non lo si
può invere se non nell’incontro con
la comunità cristiana. Lì, davanti a
dei volti, a degli sguardi, a delle voci,
a dei gesti si può vivere una es]^
rienza ecumenica più facilmente che
al livello dei grandi consessi internar
zìonali in cui sono in _giu(^_più m
confessioni e le denominazioni (cioè,
in definitiva, delle astraàoni) che
gli uomini e le donne credenti.
Così abbiamo avuto degli incontri
con le comunità di Catania, Lentim,
Siracusa, Pachino, Scicli, Vittoria e
Riesi, stabilendo ovunque dei rappor
ti personali, fornendo reciproche informazioni, celebrando in alcuni posti la Sante Cena insieme, che è il
vero luogo deU'ecumenismo. In generale le chiese Visitate hanno presentato una forte coeàone spirituale e
soprattutto un vivo senso della vita
comunitaria non ancora irrigidita in
quella compostezza un po’ formale tìpica di certi ambienti ecclesiastici
Abbiamo trovato cioè delle comunità
familiari aperte, ariose, che respirar
no a pieni polmoni, in cui non si prova nessun senso di chiuso, nessuna
atmosfera di sacrestia.
A Palermo, nei locali della Chiesa
Valdese, ha avuto luogc> la Conferenza dedicate agli studi ed alle distessioni. E qui il Prof. Bonnard & L^
sanna ed il Past; Simon di Parigi, il
primo con studi biblici, il secondo con
esposti dogmatici, han gèttato qualche luce chiarificatrice su un tema
della attualità ecumenica quale e
quello del « ministero cristiano ». Si
è così visto che i testi biblici accentuano il fatto che il ministero è con
ferito da Dio e non dalla Chiesa;
d’altra parte nessun ministero (ad
eccezione di quello unico dell’apostolato ) è dato indipendentemente dalla comunità. Prima di raggiungere il
suo destinatario, il ministero passa
attraverso la assemblea dei credenti,
senza peraltro diventare sua preprie
tà. In quanto è da Dio ogni ministero è rivestito di gloria e d’autorità’
in quanto è portato da un uomo il
suo esercizio non può svolgersi che
nella umiltà e in ispirito di serviz’o
Si è parlato naturalmente del_ mimstero pastorale che è oggi polivalente, non ben definito e delimitato, forse con attribuzioni eccessive risi»tto
alle sobrie enunciazioni evangeliche
Oggi il pastore riassume praticamente in sè tutto il ministero della Chiesa. E’ urgente ridare al ministero pastorale una chiara fisionomia e fare
uno sforzo per moltiplicare nella
Chiesa il numero dei ministeri e dei
ministri.
Sedute informative sul lavoro gio
vanile nei vari paesi rappresentati,
una bella esposizione di un avvocato
palermitano sulla situazione politicosociologico della Sicilia, un incontro
con un collaboratore di Danilo Dolci, sono stati alcuni altri temi che
hanno allargato la sfera di interesse
della Conferenza; in modo che quest’ultima, sia per la molteplicità delle sue attività che per lo spirito fra^
terno ed accogliente ovunque incontrato, è stata una lieta, feconda esperienza di vita ecumenica, ricca di be
nedizioni e di suggerimenti per un
deciso orientamento del nostro spirito e delle nostre chiese nel senso indicato dall’ecumenismo.
Paolo Ricca.
Ultimi arrivi alia Claudiana
H. Gollwitzer
LA JOIE DU PERE
Commentaire de l’Evangile dé
L. 2.140
Luc
è uscito
VALLI NOSTRE 1958
L. 350
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Penice
Minar Burrows
PRIMA DI CRISTO
La scoperta dei rotoli del Mar Morto
L. 2500
Paul Gounelle
PAROLES DE VIE
L. 600
Edmond Jeanneret
LE THEATRE DU MONDE
Drame en trois actes
L. 800
Ordinazioni alla Libreria Claudiana
Torre Pellice
c.c.p. 2/17557
Doni per “L’Eco delie Valli,,
Fuhrmann Aldo (200); Bassetto
Mario (250); Gasparotto Rodolfo
(100); Tamietti Renato (200); Laura
Pons (1.400); Conte Luigi (600); Vetta Alessandro (500); Cattre Marie
(200); Quattrini Emanuele (250); N.
N. (1.000); Auguste Rivoire (400);
Cléanthe Rivoire Pellegrini (600);
Fernando Pellegrini (600).
Redaliore: Ermanno Rostan
Via dei Mille, 1 - Pinerolo
tei. 2009
Sede c Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - ’-c.p. 2/17557
Tipografia Subalpina - s. p. a.
Torre Pellice (Torino)
4
U. D. Sert
CAMMINARE INSIEME
^ ^ 1.300
Olaudlana - Torre Pellice
delle Valli Valdesi
Hélène Kecher
MAMMINA, MI AMI?
L 350
Olaudlana - Torre PelUce
nostre Valli
AIVGROGIVA (Capolnogo)
La Comunità è grata ai Pastori
sigg. Giovanni Bertinatti e Gino
Conte ed allo studente sig. Renato
Bonnet che le hanno rivolto il messaggio della Parola di Dio in assenza
del Pastore titolare.
La domenica 3 novembre ha segnato la ripresa delle attività ecclesiastiche nella nostra Comunità. Davanti
ad un tolto uditorio che gremiva il
tempio, U Pastore ha ricordato il significato sempre attuale della Riforma Protestante del XVI secolo. Molto numerosa la partecipazione alla
Santa Cena.
Una prima tornata di riunioni
quartierali è ^à stata effettuata ed
abbiamo esaminato insieme le varie
attività della nostra Comunità ed i
problemi delle Valli nel momento attuale, alla luce delle discussioni sinodali. Buona la partecipazione dei
membri di Chiesa a queste riunioni
Anche le Unioni Giovanili hanno ripreso la loro attività ed hanno proce
duto alla nomina dei rispettivi Seggi..
'Stabilendo inoltre un nutrito programma di attività. La nostra Corale ha pure essa iniziato il suo nuovo
anno di lavoro ed è già impegnata se
riamente nello studio di due inni per
Natale e Capodanno. Essa si riunisce ora, per favorire alcuni membri
impegnati le sere di settimana, ogni
domenica sera. J1 numero dei partecipanti all’ultima riunione era di 27.
Peccato che si debbano lamentare alcune defezioni e che non sia sensibile rapporto di voci nuove; comunque
un buon anno di attività ci sta ora
dinanzi. Il Signore benedica ed ispiri
tutte queste e le altre attività testé
iniziate e ci conceda la grazia di servirlo tutti con gioia e con fedeltà nella sua Chiesa.
Fervono i lavori di rifacimento e
di rinzaffo dei muri ovest e nord del
nostro cimitero parrocchiale. Lode sia
ai nostri impresari per l’accurato lavoro che riscuote la unanime approvazione. Tra poco sarà rifatta pure
la camera mortuaria e così un altro
annoso problema sarà risolto per
quanto concerne i nostri stabili. Una
colletta è in corso per far fronte a
questa spesa assai rilevante.
Approfittiamo delle colonne dell’Eco delle Valli per inviare a tutti
gli Angrognini assenti dalla loro
Chiesa e dalla loro valle per varie
ragioni il nostro saluto ed augurio
fraterno. e. a.
AIVGROGlIfA (Sene)
La « ripresa » è stata un poco ostar
colata dal male di stagione, ma un
buon numero di partecipanti ha pre
so parte al culto di S. Cena, la prima domenica di novembre, giorno
della Riforma. La Scuola Domenicale aveva già iniziato, invero un c
alla spicciolata, ed ora tutte le attività settimanali seguono il ritm3
normale.
fi 10 novembre il Capo-distretto,
pastore Nisbet, ha presieduto le Scuo
le domenicali ed i culti al Serre e
a Pradeltorno; la comunità gli è
sai grata della visita, tanto più dato
il tempo infame che l’ha accompa
gnato! Si aspetta ora, per il 1» Dì
cembre la «visita di chiesa» della
Commissione Distrettuale.
Diamo il più cordiale benvenut.
fra noi ad Albina Pontet, di S. Ge.
mano, che ha sposato Giulio Sesso. i
(Ruadaval): alla coppia di sposi eh .3
— fatto più unico che raro... — sì so
no stabiliti fra noi, rivolgiamo il n.
stro augurio fraterno.
Abbiamo invece dovuto salutarj
Oscar ed Elena Benech, che si s
trasferiti ai Maurin di Pinasca (Pomarettò); li accompagna il nostro
augurio più cordiale di una buona
.sistemazione laggiù.
Il 29 ottobre sono stati uniti in matrimonio nel Tempio del Serre Luigi
Roman e Elda Agli, che si sono ora
stabiliti in Francia: anche a loro ripetiamo il nostro augurio fraterno di
una vita vissuta insieme sotto lo
sguardo del Signore.
La settimana scorsa è stata una
triste settimana p«r la nostra comunità: giovedì 14 ci siamo raccolti in
torno alla bara del piccolo Gino
Gamba (Figeyrousa) per cercare il
conforto di Dio nella Sua Parola di
grazia e di vita; sabato 16 all’Ospedale di Torre Pellice si è raccolto un
gruppo numeroso di parenti e di limici per espirimere la propria simpatia ai familiari di Maddalena Buffa
ved. Ghia via (Odins), quasi improvvisamente strappata all’affetto dei
suoi ; e la Parola del nostro Signore
ci ha ricordato : « Non temere, poiché
io ti ho riscattato, ti ho chiamato per
nome, tu sei mio! ». In questa fede ci
stringiamo fraternamente intorno
alle famiglie così dolorosamente colpite.
NEL VALLONE DI ANGROGNA
Da S. Lorenzo a Pradeltorno
Dopo alcuni mesi di permanenza
tra noi, il nostro segretario comunale sig. Enzo Ferraroni è stato trasferito in altra sede. Ne siamo lieti per
lui che in tal modo può avvicinarsi
maggiormente ai suoi familiari ed al
suo paese di nascita; ma confessiamo che ne siamo spiacenti per il nostro Comune; infatti, con la sua serietà ed imparzialità egli si era accattivato la stima e la simpatia di
tutti. Non sappiamo ora quale nuovo
segretario sarà destinato al nostro
Comune; ci domandiamo se non sarebbe il caso di addivenire ad un accordo per cui Angrc^na possa usufruire del segretario di un altro Co
mune col quale sia consorziato: ciò
per evitare spese rilevanti che assorbono gran parte delle entrate. Ci auguriamo che il Consiglio Comunale
studi a fondo la questione e faccia
presente a chi di dovere la situazione
onde una soluzione nel senso sopra
indicato sia al più presto trovata.
Il rifacimento dei muri del cimitero parrocchiale e della camera mortuaria a cura del Concistoro delle
Chiese di Angrogna non è certo passato ino^ervato ai nostri consiglieri
comunali, i quali non potranno che
rallegrarsene in vista dell’ordine e
del decoro del Capoluogo. Vorremmo
per parte nostra, invitarli a prendere
in serio esame il tratto di strada cocunale che dalla piazza del Capoluogo conduce al Tempio Valdese e successivamente all’imbocco del Viale
della Rimembranza. Tale tratto di
strada è in completo abbandono ed i
commenti dei turisti, al riguardo, non
sono per nulla favorevoli. Perchè
non si potrebbe ad esempio istituire
una «roída» tra gli abitanti del Capoluogo onde la piazza e le vie adiacenti siano tenute sgombre ed ordinate? Lanciamo la proposta e speriamo che una decisione sia presa presto in merito.
Quest’anno non ha avuto luogo la
pur semplice ed austera cerimonia
del IV Novembre. Pure, crediamo sia
doveroso per la nostra popolazione
ricordare con riverenza coloro che
sono stati le vittime di tutte le guerra, se non altro per esprimere la nostra esecrazione verso tutte le guerre
e la nostra simpatia alle famiglie
che hanno avuto dei caduti e che
hanno dei dispersi. Preghiamo le nostre autorità di tener presente la cosa per l’anno venturo.
Continuano i lavori di sbancamento
sulla strada Torre Pellice-Pradeltorno; un nuovo cantiere di lavoro è
stato iniziato per la trada Capoluogo-Serre di Angrogna; si stanno gettando le basi per l’inaugurazione sedlecita del nuovo cantiere CapoluogoPrassuit. Siamo lieti di questo fervore di opere stradali in corso di studio o di attuazione.
Ci consta pure che si stanno preparando 500 metri cubi di-pietre per
inghiaiare la nuova strada Buerer
Porte di Angrogna che necessita di
una massicciata che consenta di percorrerla anche dopo che è piovuto per
alcuni giorni. Anche di questo ci rallegriamo. Non sì sa per contro più
nulla della progettata strada che dovrebbe allacciare il Capoluogo vTon la
zona della collina di San Giovarmi.
Speriamo soltanto che essa non faccia la fine di quella già tante volte
progettata e sempre rimandata! Coraggio, (^ri consiglieri! Fatevi sentire dove è necessario che vi sentano e
tutta la popolazione vi sosterrà! E...
non dimenticate anche la sistemazione definitiva della piazza e della fontana del Capoluogo.
Mercoledì 6 e martedì 19 novembre sono giunti tra noi i rappresentanti della Associazione Coltivatori
Diretti i quali hanno proceduto alla
iscrizione degli agricoltori i quali, a
norma della Legge recentemente approvata dal Parlamento, hanno diritto alla pensione. Inutile dire quali
vantaggi tale legge recherà in buon
numero delle nostre famiglie.
La lontana frazione di Pra del
Tomo è stata dotata, nel corso dell’estate, di un posto telefonico pubblico che non mancherà di rendere
alla popolazione i suoi indiscutibili
vantaggi. La spesa è a carico dello
Stato. Ci auguriamo solo che anche
le frazioni del Serre e di Chiot d’I’aiga
possano essere allacciate alla linea
telefonica soprattutto in vista di
chiamate urgenti del medico, rep.
DOMENICA
8
DICEMBRE
In tutte le Chiese Valdesi, per
deliberazione della Tavola Valdese, la colletta di domenica 8
Dicembre verrà fatta in favore
della nuova
CHIESA DI SAN SECONDO DI PINEROLO
Fin da oggi la raccomandiamo a lutti
Dalla comunità di Rorà
Rorenghì ih Francia
Rorenghi in Francia. — Recentemente abbiamo potuto visitare un
gruppo di rorenghi dislocati a Laragne. Château Neuf, Sisteron, Embrun, Gap. L’accoglienza di quei fra
felli lontani è stata commovente e ci
ha fatto apprezzare l’attaccamento
di quelle famiglie alla loro chiesa di
origine. S-no riconoscente alla famiglia Lanza di Laragne che indistintamente, sia il sig. Lanza, la signora,
originaria delle Vaili ed il figlio Piero, mi hanno consentito per mezzo
della loro calda ospitalità e della
macchina messa a disposizione di visitare i disseminati della nostra parrocchia. Abbiamo così rivisto la famiglia Toum Ferino figlio del nostro anziano Domenico Toura, la famiglia Gelso, Rivoira Velia, Rivoira
Ines, Rivoira Isolìna con le rispettive famiglie, Valdo Mòurglia, Rivoira Fiorentina, Domenico "Pfovano,
Toum Silvio, Magna Guitounet nonna dei Gelso, la famiglia Durand, zü
della signora Lanza. Ringrazio il Pastore Sabatier di Gap ed il Pastore di
Digne, Mordant, per la cura pastorale di questi gmppi disseminati.
Una riunione in xomxme, brevi culti nelle famiglie sono stati di conforto per tutti. La chiesa di Rorà saluta
i dissæmniati di Francia e noi ringraziamo di cuore coloro che hanno
esercitato una calda, affettuosa ospitalità. g. b.
Matrimonio. ^— Recentemente ab
biamo celebrato il matrimonio di
Ginsiano Italo e Margherita Rivoira.
Siamo lieti che il nuovo focolare sia
rimasto nella parrocchia, nel quartiere delle Fucine. Invochiamo sugli
sposi le celesti benedizioni e l’augurio d’una vita ricca di comunione col
Signore.
Messaggi. — Ringraziamo di cuore
l’anziano Aldo Tourn ed il nostro vice-moderatore Roberto Nisbet per
aver presieduto i culti nell’assenza
del Pastore. La chiesa di Rorà esprime loro viva gratitudine.
VILUSECCd
Una dopo l’altra tutte le attività
riprendono il ritmo regolare, cosi: i
Corsi d’istruzione religiosa, l’Unione
delle Madri, l’Unione Giovanile, la
Corale, ecc. Le scuole sono state riaperte ma con un numero ridotto di
alunni a causa dell’asiatica che serpeggia ancora qua e là e questa incide anche sulla presenza alla Scuo
la Domenicale. Ci auguriamo di poter presto riprendere a pieno ritmo.
Ci giungono buone notizie dalla
Svizzera tedesca dove il nostro Pastore titolare sta compiendo un giro
di conferenze per interessare quelle
Chiese alla nostra opera di evange
lizzazione. Che il Signore continui a
guidarlo e benedire l’opera ch’egli
compie nel Suo nome e per la Sua
Chiesa.
Il 3 Novembre è stato impartito il
S. Battesimo al piccolo Roberto Rostaing di Guido e Alma Revel di Villasecca inferiore, e la Domenica 10
alla piccola Fiorella Massel, figlia del
nostro Anziano di Linsardo. Su questi piccoli e i loro genitori il Signore
faccia* scendere le Sue preziose bene
dizioni.
Il 2 Novembre un lungo corteo
scendeva da Villasecca inferiore verso il Tempio dei Chiotti, per accon.
oagnare nel suo ultimo viaggio i«
.,alma della sorella Ghigo Maria Mai
gherita ved. Barus, di anni 89. Ne!
Tempio ci siamo raccolti attorno alla Parola di Dio per ricevere quella
consolazione e quella speranza che
solo il Padre celeste può far scende
re sui cuori angosciati, poi confortati dalla certezza delle promesse deil’Evangelo, siamo saliti al cimitero
del Reynaud dove le spoglie della
nostra sorella sono state deposte
neH’ultima dimora terrena.
Non piangete come quelli che non
hanno speranza. Gesù ha detto; lo
/ano con voi fino alla fine.
PRdLI
Le prime settimane di novembre
segnamo tutti gli anni la ripresa delle attività. Quest’anno invece un’epidemia di influenza ha colpito la popolazione di Frali con singolare violenza, disorganizzando molti aspetti
della nostra vita. L’epidemia ha colpito in certe borgate fino all’ottanta
per cento delle persone; le astensioni dal lavoro sono state molto alte;
le scuole che erano appena cominciate hanno visto il numero di alunni
scendere per molti giorni fin quasi a
z;ro. La Scuola Domenicale non ha
ancora potuto cominciare e i corsi di
catechismo si svolgono in modo irregolare per l’assenza di più della metà
dei catecumeni. Anche le riunioni
quartierali hanno dovuto essere sospese per ora. Domenica 10 c’era poco più di una dozzina di persone al
culto.
L’influenza è stata accompagnata
in parecchi casi da complicazioni
broncopolmonari che hanno prolungato il periodo di malattia di diverse
persone.
PutropiM non sono mancati i lutti: due bimbi di pochi mesi, Oriana
Rostan e Arturo Peyrot, di Orgere,
ed il sig. Aldo Pascal di 53 anni, di
Villa, ci hanno lasciati nello spazio
di una settimana. Tutta la parrocchia è rimasta colpita da questa se
ne improvvisa di lutti che hanno
condotto diverse persone a ripensare
alla brevità e fragilità della vita uma^
na e alla necessità di essere tutti viguanti e di riporre la nostra fiducia soltanto in Dio.
Alle famiglie colpite dal lutto rinnoviamo l’espressione della nostra
simpatia e del nostro affetto cristiano,
Il 9 e 10 novembre doveva svolgersi
ad Agape il Convegno del responsabili delle Unioni Giovanili delle Val- '
b. Essi si sono infatti riuniti sabato
9 malgrado stesse nevicando. Lo studio di Sandro Sarti sulla situazione
attuale del cattolicesimo è stato se
guito con interesse dai partecipane.^
al convegno e dai pochi unionisti di
Frali che Tinfiuenza aveva risparmiaLa persistente nevicata ha però
obbligato il convegno a sciogliersi
precipitosamente domenica mattina
per evitare che i giovani rimanessero
bloccati quassù : le slavine infatti
hanno poi interrotto la strada per un
paio di giorni.
Sebbene con ritardo desideriamo
presentare i nostri auguri agli soosi
Egidio Artus (Indiritti) ed Armellina Grill (Cugno) il cui matrimonio
è stato benedetto il 12 ottobre
La nostra contribuzione
La contribuzione non è una lussa:
ma è un atto di riconoscenza; . malcosa di più che un dono. E’ la ;^sposta al dono di Dio. Non possiamo perciò compierla distrattamente o d: malanimo poiché anzi si tratta di un atto
di culto. Per questa ragione vi sono
diversi fratelli che nella Chiesa Valdese si sono impegnati a versare le
loro contribuzioni secondo una regola
che ciascuno si è liberamente e magari segretamente imposta. Di ogni entrata io darò il 10%. Secondo le mie
possibilità e secondo la mia fede. Chi
dà ri%, chi il 2%, chi il 5%, cin di
più. E’ stato trovato che questa regola è biblica (ricordate la decima) e
per .di più ci obbliga, ogni volta che
noi abbiamo una entrata, a ricordarci
di Colui dal quale viene ogni cosa.
La famiglia della cara
MADDALENA BUFFA
ved. Chiavia
ringrazia di cuore tutti coloro che
hanno preso viva parte al loro dolore, in modo particolare la Direttrice
e il personale dell’Ospedale Valdese,
i! Dott. De Bettini e i Pastori Signori
Conte e Tron.
Torre Pellice, 15 novembre 1957
Prof. Dr. A. Boniscontro
Lìbero docente
in Clinica Odontoiatrica all'Università
MALATTIE
DELLA BOCCA E DEI DENTI
Pinerolo - Via Palestre, 7 - Tel. 24-98
Tutta la settimana tranne domenica
e lunedì
Direllore: Prof. Gino Costabel
Pubblit-axlune autorizzata dal Tribunale di
Pinerolo con derreto del 19 gennaio 19.S5
da Clotilde Godino
Via Repubblica, 16
TORRE PELLICE
Vosto assortimento
foulards - fazzoletti • cravatte
guanti, calze, parures
tovaglie e centrini
★
Corredini per neonati
yestine e costumini per bimbi
e molti altri articoli
VISITATECI
Convenienza - Qualità - Scelta
RICORDA TEI
Da Milesi
Portici San Donato, 11
PliEBOlfl - Telefono 20,35
Troverete pronto il più grande assortimento dii BUSTI
VENTRIERE — REGGICALZE e REGGISENI — Speciale confezione dei medesimi articoli con le migliori
stoffe attualmente in commercio — CINTI ERNIAR-I — CALZE ELASTICHE confezionati e su
misura ARTI ARTIFICIALI per amputati di braccia
e gambe - ARTICOLI SANITARI io genere
Per l'arredamento del vostro alloggio rivolgetevi al
MOBILIFICIO
Giuseppe Griva
ABBONDANZA DI SCELTA
GARANZIA DI SOLIDITÀ’
PiflProln • strada per Miradolo, di fronte alla caserma degli Alpini
■ • (Caserma BerardI)