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Anno 123 - suppl. al n. 25
26 giugno 1987
Numero speciale - L. 1.000
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delle valli valdesi
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SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE VALDESI E METODISTE
All’ascolto della Parola in una chiesa valdese delle Valli.
« Sono temi da Sinodo »: è
il commento che mi è sorto
spontaneo quando ho letto
gli articoli di questo numero
speciale del nostro giornale
che è interamente dedicato
alle Conferenze distrettuali
del 13 e 14 giugno scorso.
Lo sono certamente i temi
teologici affrontati: il battesimo, la nostra posizione di
fronte alla mariologia cattolica, Vecumenismo. Lo è la
« questione meridionale » ed
il nostro tentativo di predicazione e testimonianza tra
le genti del nostro Mezzogiorno. Lo è il tema dell'azione sociale delle chiese verso
gli immigrati del Terzo Mondo. Sono temi che certamente ritorneranno nel dibattito
del prossimo Sinodo. Del resto su alcuni di questi sono
state proprio le Conferenze a
richiedere una decisione sinodale.
In particolare però mi piacerebbe che fosse discusso in
un prossimo Sinodo il
« check-up » delle chiese, una
analisi che tre Conferenze
(del II, del III e del IV Distretto) hanno condotto nel
corso di quest'anno.
Occorre — forse — rendere comparabili i risultati delle analisi, effettuare degli approfondimenti e delle verifiche, estendere il metodo a
tutte le chiese, ma è indubbio che dovremo dedicare
quanto prima un po' di tempo all'analisi dello stato di
salute delle nostre chiese.
Uno stato di salute che non
sembra essere tra i migliori.
I sintomi dello stato di
malessere sono per il momento dei fattori « non
teologici »: l'invecchiamento
della popolazione, la condizione di diaspora in cui si è
costretti, l’eccesso di delega
IL SIGNIFICATO DELLE CONFERENZE DISTRETTUALI
Distretto: un
collegamento necessario
Un ambito dove assicurare unità alle linee di azione delle chiese
locali - L’importanza che tutti i presenti si sentano coinvolti
Temi do Sinodo
Sul significato delle conferenze distrettuali esistono
oggi nelle nostre chiese valutazioni diverse. Per alcuni
la conferenza distrettuale assume l'importanza di un sinodo regionale: momento di
esame e di decisione su tutti
gli aspetti della vita della
chiesa in una zona relativa
al pastore. L’identità protestante, evangelica, basata
sulla centralità della Parola di Dio, la scoperta e
la riscoperta della Bibbia,
il cristoccntrismo, il ruolo del popolo di Dio nella
storia e nel mondo, rimane
l’elemento centrale del nostro essere chiesa nell’Italia degli anni '80.
Eppure le nostre chiese —
qui sta il cruccio — non crescono nella maniera sperata.
C’è più attenzione ai protestanti, al messaggio evangelico, alla storia delle nostre
chiese, ma le « conversioni »
sono sempre poche.
Ed allora anche noi discutiamo della forma chiesa,
della sua aderenza al messaggio evangelico, della liturgia, del rito, della vita religiosa, nell’intento di capire il
perché di questa situazione.
Occorre oggi poter confrontare, dalle Alpi alla Sicilia,
queste analisi, le nostre impressioni, le nostre strategie.
Il nostro cristoccntrismo,
la teologia protestante, ci obbligano però a dialettizzare
l’analisi. Lo stato di salute
delle chiese sì, ma non le
chiese soltanto. La società
secolarizzata ci chiede di essere una chiesa che accoglie
e consola; ci è difficile accettare e realizzare questo tipo
di chiesa perché sappiamo
che è solo Cristo il Signore
e il consolatore e che noi, la
chiesa, ne siamo dei testimoni. La discussione sullo stato
di salute delle nostre chiese
non può dunque m^ettere da
parte quello che ciascuno di
noi vuole fare per testimoniare Gesù Cristo e la speranza del Regno che danno
significato alla storia, al tempo in cui viviamo ed al futuGiorgio Gardiol
ro.
mente omogenea per caratteristiche ecclesiastiche, storiche e culturali. Per altri i distretti (a eccezione del primo) hanno un’estensione
geografica troppo ampia per
poter funzionare: il secondo
comprende quasi tutto il
nord Italia e adeune chiese
della Svizzera; il terzo comprende tutto il centro; il
quarto tutto il sud. Meglio
sarebbe, dicono quelli che
sollevano questo problema,
dare più importanza al circuito, struttura più snella e
più vicina alle situazioni locali.
Penso che distretto e circuito abbiano pari importanza, ma diversa funzione: il
circuito serve per collegare
le chiese vicine, per utilizzare nel modo più efficace i doni di ciascuno, per sviluppare l’azione evangelistica; il
distretto serve per assicurare
unità nelle linee di azione e
nei criteri di funzionamento
delle chiese locali, delle opere diaconali, delle attività
culturali. Semplificando si
può dire che il distretto disciplina e progetta, il circuito mobilita e promuove.
Si comprende meglio la
funzione del distretto se si
considera come si svolge una conferenza distrettuale.
Le conferenze distrettuali
non hanno un andamento costante, quindi dovremo considerare uno svolgimentotipo: un tentativo di vedere come dovrebbero andare le cose, anche se in pratica l’andamento è più complesso o più confuso. In tutto quello che diremo si deve
tener presente che anche la
conferenza distrettuale è una
assemblea della chiesa, in cui
ogni discussione e decisione
hanno un riferimento centrale preciso: la Parola di Dio.
1. La conferenza prende
in esame in primo luogo l’operato della commissione
esecutiva. Questo lavoro viene introdotto con la lettura
della relazione della commissione d’esame, che indica alla conferenza se e in che modo la commissione esecutiva
ha assolto il proprio mandato. Quindi si tratta di vedere
come sono state realizzate
le decisioni della conferenza
precedente; in sostanza, come si è lavorato durante l’anno, quali sono stati i momenti salienti del lavoro, quali
sono stati i punti deboli. Ma
l’esame della relazione della
2. Successivamente la
conferenza esamina più in
particolare la vita delle chiese. Qui i circuiti hanno la parola e devono presentare gli
aspetti più significativi di un
anno di lavoro nelle chiese
locali; è questo il momento
per valutare quanto si è fatto nel campo dell’evangelizzazione, come si è realizzata
la formazione dei membri di
chiesa, come si è lavorato
nella scuola domenicale e nel
catechismo, come si è svolta
la cura pastorale. Ma è anche il caso di tenere conto
delle relazioni della Federazione Femminile e della Federazione Giovanile, per rendere comuni a tutta la chiesa le iniziative promosse in
questi settori.
3. Dopo le chiese, è la volta degli istituti e opere, cioè
delle attività ospedaliere, assistenziali, ricettive (foresterie), culturali. Come le relazioni dei consigli di circuito
introducono la discussione
sulla vita delle chiese, così
gli aspetti e i problemi della diaconia vengono presentati nella relazione del Dipartimento diaconale, un organismo creato di recente
ner collegare e coordinare
l’attività degli istituti. La
conferenza può discutere i
problemi comuni, come la
formazione del personale o
il rapporto con gli Enti Pubblici, ma anche la situazione
di un singolo istituto, dato
che ogni comitato è tenuto
a presentare una propria relazione.
commissione esecutiva permette anche di conoscere il
funzionamento delle chiese
locali e delle opere: è un’occasione per rompere l’isolamento delle opere dalla vita
delle chiese, che è stato spesso lamentato, attraverso uno
sguardo d’insieme sui problemi amministrativi e organizzativi.
4. La conferenza non è
fatta soltanto per esaminare
e valutare, ma anche per studiare, progettare e decidere.
Dall'esame di quanto si è fatto possono emergere delle
questioni nuove, o nuovi aspetti di questioni già affrontate. Questioni sollevate nella conferenza precedente possono essere affrontate sulla
base delle relazioni di commissioni appositamente nominate; oppure si può trattare di questioni che sono
poste dalle chiese, dai
circuiti, dal sinodo.
Qui emeree la resnonsabilità della chiesa per la società in cui testimonia l’evanvelo, in quanto le Questioni
trattate non sono soltanto di
c^i-attere interno, ma riguardano la vita umana in generale: la pace e il disarmo,
il lavoro, l’assistenza ai minori, ecc. Sono questioni ovviamente connesse con la vita delle chiese e degli istituti: ma ner chiarezza di metodo vengono discusse a parte, in un momento apposito.
5. Infine la conferenza
procede all’elezione della
commissione esecutiva, della
commissione d’esame, dei
deputati della conferenza al
sinodo, delle rappresentanze
delle chiese metodiste e vaidesi del distretto all’assemblea della Federazione delle
chiese evangeliche in Italia
(negli anni in cui questa è
convocata).
Se quest’ordine venisse
sempre seguito, probabilmente anche chi Partecipa
alla conferenza per la prima
volta non stenterebbe p q
rientarsi. comprenderebbe
più facilmente quanto viene
sottoposto a decisione e si
sentirebbe più coinvolto.
Forse si risparmierebbe anche del tempo. Ma non è una
idea nuova. E’ semplicementf> Quanto dispone l’articolo
13 del Regolamento dei circuiti p dei distretti.
Bruno Rostagno
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2 conferenza del I Distretto
26 giugno 1987
DOPO UN ANNO DI STUDIO
Battesimo ecumenico: sì, no
La riflessione, suggerita dalla scorsa Conferenza Distrettuale, investe, ovviamente, tutte le chiese e perciò è stata segnalata al Sinodo - Un cammino aperto nel confronto fra diverse ricerche di fede, non solo verso il cattolicesimo
Veduta del tempio di Villar Per osa con i delegati delle chiese nel
corso della recente Conferenza Distrettuale.
La Conferenza del l’anno
scorso aveva affidato ad una
Commissione lo studio della
« celebrazione ecumenica del
battesimo e della catechesi ».
Vera stata infatti la richiesta
precisa di un gruppo di coppie
interconfessionaii di studiare
la questione in vista di una
soluzione, il gruppo, com’è
stato ricordato in sede di Conferenza, non è numeroso: ma
le sue ridotte dimensioni non
tolgono affatto valore ad una
questione che riguarda non
solo la sensibilità di pochi,
ma che investe le chiese delle Valli e, com’è stato osservato giustamente, anche quelle al di fuori delle Valli. Diciamo quindi subito che la
Conferenza ha ritenuto opportuno segnalare la questione al
Sinodo, perché ne faccia oggetto di un dibattito in vista
di proposte concrete.
Evitare una
« terza chiesa »
La Commissione ad referendum nel rapporto (che sarà
inviato alle chiese perché lo
studino) notava che * parlare
di battesimo ecumenico è usare una terminologia inadeguata, perché presuppone un’integrazione delle teologìe e
della prassi delle chiese che
è ben lungi dall’essere raggiunta, e che, probabilmente,
non è auspicabile che lo sia.
Infatti il cammino percorso
fin qui da questo tipo di dialogo ecumenico ci sembra mirare a realizzare un tipo di
chiesa sostanzialmente non
più cattolica, né protestante
che, in realtà, sia una terza
chiesa, in cui, a nostro avviso,
sembra affogare l’identità
delle due confessioni di fede,
per stingere su una terza collocazione, che di fatto non ha
alcuna identità confessionale.
Questo percorso ecumenico
non ci sembra né utile, né rispondente all'esigenza di fedeltà all’Evangelo. La fusione dei valori cristiani presenti
nelle due chiese, l’integrazione delle liturgìe, il sommarsi
delle sottolineature teologiche non è affatto detto che
diano come risultato una terza chiesa più fedele all’Evangelo di Gesù Cristo. Noi abbiamo sempre compreso e intendiamo continuare a comprendere l’ecumenismo come
un cammino delle varie confessioni cristiane verso Cristo, e non come un tentativo
di incontro e di integrazione
fra le singole chiese ».
Una riflessione che va
oltre il battesimo
Nella discussione molti sono stati gli argomenti toccati. La questione del battesimo è infatti inserita in un
intreccio di altre questioni:
la confessione di fede, il valore sacramentale dell’atto,
l’appartenenza ad una confessione di fede e l’appartenenza alla Chiesa di Gesù Cristo,
la liturgia ecc. Insomma, coinvolge tutta una serie di problematiche complesse ed implica una riflessione ampia
che da anni viene fatta nell’ambito delle nostre chiese.
Basti ricordare, tanto per dare
alcuni riferimenti relativamente recenti, il Sinodo del 1970,
il documento B.M.V. del 1981
con le sue prese di posizione,
con i suoi chiarimenti e con
le sue linee di azione. Non
possiamo ora addentrarci nei
dettagli del problema. E’ auspicabile però che le chiese
recepiscano l’invito a studiare
nei prossimi mesi questo tema fondamentale.
La Commissione, da parte
sua, ha espresso chiaramente
il proprio parere: « La proposta avanzata da chi sostiene
la validità del battesimo ecumenico e propone che tale
battesimo venga concelebrato e registrato nelle due
comunità, portando così a
quella che viene definita doppia appartenenza ecclesiastica, ci pare assolutamente inaccettabile e portatrice di confusione anziché
di chiarezza ». E poco più
avanti afferma: « L’unica via
che ci sembra percorribile è
che, anche per il battesimo, si
possa procedere ad una compresenza, cioè che, come già
avviene talvolta per il matrimonio, ad un battesimo celebrato secondo la liturgia cattolica, ovvero secondo la liturgia valdese, nella propria
chiesa, partecipi un esponente dell’altra comunità, il quale porti il saluto, l’augurio e
la solidarietà dei membri della propria famiglia di credenti. Questa presenza va chiaramente spiegata onde evitare equivoci, già verificatisi a
proposito di matrimoni, in cui
una semplice presenza è stata capita, più o meno consciamente, come partecipazione
attiva alla celebrazione.
La presenza, da parte nostra, di un delegato del concistoro, più ancora che quella
del pastore, permetterebbe
forse di evitare ogni possibile fraintendimento ».
Catechesi
ecumenica
Altro problema, legato a
quello del battesimo, è la catechesi ecumenica. Non se ne
è parlato molto, ma è stata
comunque messa in evidenza la necessità da un lato,
ma anche la sua difficoltà dall’altro. Dovuta essenzialmente a due fattori: in primo luogo la diversa impostazione data all’insegnamento catechetico perché, mentre nel cattolicesimo esso è essenzialmente dogmatico, nelle chiese
protestanti è soprattutto biblico. In secondo luogo vi
è una sensibile differenza di
età: impartito al di sotto dei
dieci anni nelle chiese cattoliche, mentre da noi è dato
soprattutto agli adolescenti.
La discussione, stimolata in
questo anche dalla relazione
della CED, ha toccato altri
aspetti delle relazioni ecumeniche. E’ stato un anno, tutto sommato, abbastanza movirnentato: dalla enciclica su
Maria, alla proclamazione dell’anno mariano, al « caso Barbero ». Problemi, se si vuole,
interni al cattolicesimo, ma
non senza riflessi sulla conduzione di un dialogo che si
trova ad avere a che fare con
un interlocutore quanto meno
complesso.
Non solo verso
il mondo cattolico
Ma si è anche detto che le
relazioni ecumeniche non possono essere condotte soltanto col cattolicesimo, o se si
vuole, con i vari cattolicesimi
presenti nella zona (Comunità di base, vescovo. Eco dei
Chisone, cattolici conciliari...). Vi sono anche altre realtà, talvolta in espansione,
come per es. i pentecostali.
Ecumenismo allora significa
affrontare quella che è la ricerca di fede nostra e di altri, instaurare un confronto a
livello di teologia e di testimonianza aperto, con tutti,
senza privilegiare questa o
quest’altra confessione, questa 0 quest’altra corrente.
Ecumenismo quindi è veramente un cammino aperto ed
appartiene al nostro essere
chiesa.
Luciano Deodato
IDENTITÀ’, CULTURA, FORMAZIONE BIBLICA
La chiesa invecchia
Solo due risposte al questionario CED - Il tessuto delle chiese
si sfalda, manca l’aggregazione giovanile, la cultura è assente
Una Conferenza è sempre un
momento di verifica, ed anche
un osservatorio ed uno specchio
della vita delle chiese. tJn momento dunque importante, dal
quale si può percepire il movimento delle chiese e la consistenza del loro lavoro. Talvolta
bisogna saper leggere tra le righe, perché non tutto è evidente. Ma quest’anno avrebbe dovuto essere facile una tale lettura. Infatti la Conferenza dell’anno scorso aveva chiesto che
ogni chiesa dicesse quali fossero le proprie attività interne ed
esterne, quali gli incarichi affidati a pastori, animatori giovanili, alle altre persone che lavorano per la chiesa a tempo determinato. Si voleva così avere
una specie di mappa, una fotografia di gruppo, per individuare le linee di tendenza, le priorità, lo stato di salute. Un’esigenza avvertita anche in altri distretti, sia pure formulata in
modo un po’ diverso.
Ma è successo che il formulario inviato per tempo dalla
CED a tutte le chiese del distretto... non è tornato indietro. Colpa delle poste, ovviamente! Solo due chiese hanno avuto fortuna! E’ giusto menzionare il nome delle due fortunate: Villar
Penice e Villasecca. Non si può
quindi sulla base di due sole risposte fare molte considerazioni.
Però alcune delle cose formulate possono essere condivise anche da altre chiese. L’esigenza
principale risulta essere quella
dell’"aggregazione” — nota la
relazione della CED —. Le p>ersone invecchiano, i giovani si al
lontanano e non riusciamo ad
aggregarli, dice il concistoro di
Villasecca, mentre il concistoro
di Villar Pellice rileva una « partecipazione assai bassa a tutte
le attività, ma soprattutto ai culti ed alle riunioni da parte dei
giovani, ma anche delle persone tra i 25 e i 60 anni ».
Entrambi i concistori riconoscono che le attività sono rivolte prevalentemente verso l’interno. A questo proposito si può
osservare che, nelle situazioni di
Villar Pellice e Villasecca, che
sono comuni a molte chiese, una
azione verso l’estemo risulta, se
non impossibile, per lo meno
problematica; alcuni riparlano
della necessità di una « missione interna ».
Nel dibattito questo problema
della « missione interna » è stato inserito nel capitolo ’’cultura”. Nella sua relazione la Commissione d’esame nota: « La cultura è da intendersi nel senso
più ampio di formazione/informazione/identità. Il punto centrale nella gestione dell’attività
culturale si sta spostando: non
ci troviamo dinanzi unicamente il problema di come diffondere la cultura, ma soprattutto
quello di come diffondere la richiesta di cultura; non soltanto
di come rispondere alle esigenze culturali, ma anche di come
far nascere e coltivare le esigenze culturali. Ci sembra che la
nostra riflessione debba concentrarsi sulla domanda di cultura,
sui suoi cambiamenti o sulla
sua assenza ».
Se devo essere sincero mi è
parso che la Conferenza fosse
un po’ impacciata ad affrontare
tutta questa problematica. Forse è il sintomo di una certa difficoltà. Ci si rende conto che poco per volta, per tutta una serie di motivi, indipendenti da
noi, e per cause più grandi di
noi, la « nostra gente », come dice la relazione della Commissione d’esame, è espropriata della
propria identità che è un insieme di storia, vita, fede, costume; è im fenomeno che significa depauperamento culturale e
disgregamento della dimensione
comunitaria.
Ma come affrontare tutto questo nei pochi minuti di un dibattito in una Conferenza che
deve trattare anche altri temi?
Certo, non è un problema che
emerge solo ora: da tempo lo
si avverte, ma è difficile trovare delle soluzioni. E poi, comunque, non è forse una questione
che è giusto sia riproposta ogni
anno alla nostra attenzione?
Non fa infatti parte della dimensione storica in cui si svolge la
nostra esistenza?
E’ un dibattito quindi che
non avrà mai fine, fintanto che
esisteranno le realtà delle nostre chiese. Ma questo non vuol
dire che esso vada considerato
in modo superficiale. Di volta
in volta debbono essere elaborate delle risposte. Quella elaborata quest'anno e fissata in un
apposito ordine del giorno ribadisce « la necessità di fornire ai
membri delle chiese interessati
una formazione biblica e teologica di base ».
L. D.
3
26 giugno 1987
conferenza del I Distretto 3
INTERROGATIVI ALLE CHIESE
Lef strutture pesanti
della nostra diaconia
I complessi problemi delle opere, tra ristrutturazioni e gestione ordinaria - La richiesta di allargamento della Commissione esecutiva
cultura, perché livello di
istruzione non sempre significa cultura, identità valdese,
capacità di affrontare una
società sempre più comples-i
sa quale è quella nella quale
viviamo.
Il campanello d'allarme è
suonato forte. La Commissione Esecutiva Distrettuale dovrà, insieme col Dipartimento Diaconale Distrettuale,
studiare accuratamente il da
farsi. Per questo la Conferenza ha chiesto al Sinodo di autorizzare l'allargamento della
CED a 7 membri (contro gli
attuali cinque). Se ciò avverrà nel Sinodo di quest'anno,
i delegati si riuniranno nuovamente per eleggere i nuovi
membri ed anche per proseguire nella discussione iniziata.
Se la diaconia « pesante »
presenta problemi, la Conferenza ha invitato le chiese ad
occuparsi anche di « diaconia
leggera». Si è discusso infatti
in Conferenza del problema
del « disagio psichico » che
sta aumentando. Le chiese e
i singoli sono invitati ad affrontare il problema nell'intento di diventare una comunità che è capace di curare e
di solidarizzare.
Giorgio Gardiol
Un momento dei lavori al tavolo della presidenza.
Il peso finanziario delle
opere presenti nel primo Distretto comincia a farsi sentire. Negli anni scorsi le chiese avevano assunto una decisione coraggiosa: la ristrutturazione delle case di riposo
per renderle più funzionali
alle esigenze degli ospiti. Così si sono via via iniziati i
lavori di ristrutturazione del
Rifugio Carlo Alberto, dell'Asilo di San Germano, dell’Asilo di Luserna San Giovanni. Per i soli lavori edilizi
si tratta di affrontare una
spesa di alcuni miliardi, sia
pure diluita negli anni. Tutto
ciò mentre la ristrutturazione degli ospedali — anche
qui alcuni miliardi — è in
corso, ed altre opere edilizie
sono ormai improrogabili, ad
esempio a Villa Olanda.
La Commissione d’Esame
di fronte a questi impegni ha
posto davanti alle chiese alcuni interrogativi. Mancano
per far fronte agli impegni
dell'87 qualcosa come 800 milioni (circa 80.000 lire a testa
per ogni membro di chiesa
del Distretto). «Possiamo
continuare in questo modo?
— hanno detto i componenti
la Commissione d’Esame —
La Conferenza deve dare delle direttive chiare in merito».
Nonostante quest’auspicio,
le direttive non sono venute.
La ricca discussione non si è
infatti conclusa con una decisione. C’è stato chi proponeva di chiudere qui con gli investimenti e di concludere
semplicemente, con sforzi e
debiti, le ristrutturazioni. Altri invece hanno ricordato
che le ristrutturazioni costano, ma ben più grave è il problema della gestione ordinaria delle case per anziani.
In queste lavorano ormai
170 persone che hanno acquisito competenze professionali notevoli e che nella maggior parte dei casi sono anche vocazionalmente motiva
te e vogliono veramente svolgere un servizio verso il prossimo. Le pensioni, sempre
più inadeguate per garantire
una vita finanziariamente autonoma agli anziani, non permettono di coprire i costi.
Ci si avvia verso una crisi
finanziaria senza precedenti,
che non può essere affrontata semplicemente con (giusti) appelli alla solidarietà.
Altri ancora hanno posto
il problema che « fermarsi
qui », significa in pràtica non
affrontare il problema della
cultura. Occorre investire in
UNA DECISIONE DOLOROSA
Il Convitto di Pomaretto
chiuderà neH'88
« A giugno del 1988, colla dimissione degli ospiti diventati
maggiorenni, rimarranno in Convitto solo più due ragazzi. La
USSL 42 non prevede per l'anno
prossimo nuove ammissioni. Per
queste ragioni il Comitato, il Dipartimento Diaconale e la CED
propongono alla Conferenza la
chiusura dell’esperienza »: così
è iniziata la discussione sul tema
del Convitto di Pomaretto.
Una discussione difficile. L'anno scorso la Conferenza si era
impegnata a fondo sulla questione dei minori ed aveva assunto
deliberazioni precise per il mantenimento del «Convitto» (che
da anni non è più istituto, ma
una comunità-alloggio per minori) di Pomaretto.
Oggi invece la situazione è capovolta. Il comitato accetta le ragioni della Ussl. Claudio Tron, invece, non è d’accordo: « non è
vero che i minori delle nostre
valli non hanno problemi. C’è la
droga, c'è la prostituzione minorile. Non serve fare gli struzzi
e non vedere il problema. Chi accoglierà questi ragazzi? ».
Per Carla Beux Longo, della
CED, e che ha lavorato al Convitto al momento della costruzione della comunità-alloggio e
per Anita Tron, l’attuale responsabile, « esistono oggi in valle nu
merose famiglie disposte ad accogliere questi ragazzi. Questo è
anche il frutto del lavoro di sensibilizzazione del Convitto ».
E le emergenze? Queste rimangono un problema, ma si potrà
rispondervi con piccole strutture
— dai costi limitati — che potranno sorgere anche per iniziativa e con consulenza delle équipes
che hanno lavorato nel Convitto.
C’è stata molta incertezza nella discussione. Alla fine una decisione saggia. Si chiuderà neH’88,
ma se nel frattempo la situazione si modificherà, si potrà modificare anche la decisione.
Collegata in una certa misura
al dibattito sul Convitto è stata
l’informazione sul volontariato.
Operano nei nostri istituti 52 tra
volontari (36) e obiettori (16), tra
cui gli stranieri sono 14. « C’è
un rischio in questo, — osserva
la apposita commissione che riferiva alla Conferenza — che il
volontariato non sia occasionale
ma stabile. I volontari devono riguardare il benessere, non l’essere delle nostre opere ».
Non solo quindi volontari nelle opere, ma volontari nella società. L’affidamento familiare
può essere un terreno di questo
impegno.
G. G.
SCHEDA
I Distretto
LE CHIESE DELLE VALLI VALDESI
Il I Distretto comprende le valli valdesi, la città di Pinerplo ed una parte della seconda cintura di Torino, la cui
città più importante e sede di una chiesa valdese è Piossasco.
L’intero Distretto ha una superficie di 150 kmq. circa ed
una popolazione di 120.000 abitanti.
Dal punto di vista ecclesiastico comprende tre circuiti
(dal I al III) ed è suddiviso in:
— 18 chiese autonome (Angrogna, Bobbio Pellice, Luserna
San Giovanni, Rorà, Torre Pellice, Villar Pellice, Piherolo, Pramollo, Prarpstino, San Germano, San Secondo, Villar Porosa, Massello, Perrero Maniglia, Pomaretto, Prali,
Rodoretto, Villasecca)
— 1 chiesa in formazione (Piossasco)
I membri comunicanti airi.1.86 erano 10.771
— gli aderenti 10
— i simpatizzanti 94
— altri 2084
— i conduttori 20
La popolazione evangelica ammontava a 12.949 unità.
Nel I Distretto sono- attive le seguenti opere;
— la Foresteria valdese della « Rocciaglia », « la Ca d’ia Pais »
e la Casa Pons ad Angrogna
— l’Asilo Valdese, il Rifugio Carlo Alberto, l’Istituto medico pedagogico « l’Uliveto », la Casa di riposo « Villa Olanda » a Luserna San Giovanni
— il Convitto valdese e l’Ospedale valdese a Pomaretto
— il Centro ecumenico di Agape a Prali
— l’Asilo valdese per vecchi di San Germano Chisone
la Casa valdese delle Diaconesse, il Convitto valdese il
Collegio valdese, l’Ospedale valdese, la Biblioteca vaidese, la Foresteria valdese a Torre Pellice
— la Foresteria valdese e la Casa « La Gianavella » a Rorà
— la Foresteria valdese a Villar Percsa
— la Casa per anziani « Miramonti » a Villar Pellice
— la Foresteria valdese a Bobbio Pellice
— i Musei valdesi di Torre Pellice, degli Odin Bertot ed il
Coulege di Pra del Torno (Angrogna), di Rorà, Rodoretto, della Balsiglia (Massello), di San Germano.
Inoltre a Torre Pellice hanno sede alcuni uffici della Tavola Valdese, la Ciov (Commissione istituti ospitalieri vaidesi), la Società di studi valdesi, la redazione « valli » dell’Eco
delle valli valdesi, e quivi si svolge presso la Casa Valdese il
Sinodo delle chiese valdesi e metodiste, con inizio nell’ultima
decade di agosto di ogni anno.
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4 conferenza del II Distretto
26 giugno 1987
Si-'
j-r
SAN MARZANO OLIVETO: CASA EVANGELICA METODISTA
Difficoltà e speranze della vita delle chiese
Il « check-up » al centro dei lavori: preoccupazioni per le chiese più piccole, dispersione nelle comunità più
grandi - Accanto ai problemi strutturali emerge come fondamentale l’esigenza di intensificare la riflessione biblica
La conferenza distrettuale
(CD) del II distretto del giugno '86 votava tra gli altri
un ordine del giorno che invitava le prossime conferenze distrettuali ad una « riflessione sulla vita delle chiese non limitata alla sistemazione del campo di lavoro e
alle questioni contingenti,
ma allargata ai problemi e
ai contenuti del lavoro pastorale e della testimonianza nelle comunità, nelle città e nei circuiti ». La commissione distrettuale (CED)
nominava perciò sollecitamente una commissione di
studio e questa inviava, nel
febbraio di quest’anno, una
lettera a tutte le chiese del
distretto chiedendo loro di
fare insieme una sorta di
check-up: « A una certa età
— dice la lettera — è bene
farlo, anche se non ci sono
malattie. E spesso invece,
nell’esaminare il nostro lavoro, noi facciamo come con
la nostra salute: se ci sono
sintomi o disagi di qualche
entità se ne parla, altrimenti no... Per questo vi facciamo ima proposta, che a noi
sembra possa dare buoni risultati se tutti ci impegneremo a fondo. La proposta è
questa.. Indire in febbraio/
marzo una apposita riunione del vostro Consiglio/Concistoro, magari non di sera,
ma un sabato, magari concludendo con una sera insieme, con un unico punto all’ordine del giorno, che
potremmo scherzosamente
chiamare: check-up! Vi suggeriamo di invitare appositamente, anche se certo la
riunione è aperta a tutti, un
certo numero di persone che
possono dare un contributo
IN MARGINE Al LAVORI
San Marzano Oliveto
San Marzano Oliveto, un villaggio in cima a una collina
su una diramazione della strada che da Asti porta verso Canelli, sembra guardare da lontano la gente che arriva in un
tempo afoso che fa pensare all’estate. Ad un'estremità del
piccolo villaggio, la chiesa evangelica metodista. Un viaggio
lungo per molti, fuori dalle strade normali di grande comunicazione, un posto isolato che molti dei deputati venuti da
tutte le chiese dell’Italia settentrionale non avevano mai visto. Agli svantaggi di un avvicinarsi piuttosto laborioso (soprattutto nei giorni in cui tutti hanno fretta di rientrare, perché ci sono le elezioni!), alla difficile situazione di gente che
deve sparpagliarsi nei comuni vicini per pernottare, fa da
contrappeso il vantaggio di una calma e di un silenzio che da
tempo non si conoscevano più. In questa atmosfera tranquilla si potrà lavorare bene, ci si dice incontrandosi. Poca paura di dispersione dei deputati, tra l’altro; l’unico bar del
paese si riempie a dismisura negli intervalli; per tutto il resto del tempo sono tutti presenti. Ci si stringe un po’, è vero: i posti sono proprio contati. Ma i membri della chiesa
locale ci hanno fatto posto: sono tutti al lavoro, in segreteria o in cucina, perché tutto funzioni a meraviglia, a disposizione della conferenza. Alla fine deU’incontro un applauso
fortissimo li saluterà tutti, ringraziandoli per tutto quello
che hanno saputo costruire, facendosi in quattro...
I membri della conferenza però, dopo breve riflessione,
alla flne dei lavori decidono che un posto cosi è molto bello,
è molto tranquillo, è molto ospitale, ma le comodità di una
grande città sono in generale da preferire e — per l’anno
prossimo — scelgono Torino. Ma ve lo ripetiamo; se volete
andare in vacanza, se vi piace chiacchierare tranquillamente
con chi volete fuori dai rumori della città, andate a San Marzano Oliveto in provincia di Asti. E. R.
sulla base della loro esperienza: un monitore, un pastore emerito, un uditore attento e critico, un giovane
sensibile, ecc. Per una volta
non ci sarà da decidere nulla, non ci saranno scadenze
immediate. Si tratterà di
chiedersi quali sono le difficoltà, le frontiere, le speranze, le delusioni, le linee
di tendenza della vita della
propria chiesa, con un certo
respiro, ad esempio pensando all’ultimo quinquennio.
Questo lavoro non è astratto: a noi sembra che esso
potrebbe costituire la migliore riflessione per la relazione annua che si stenderà
di lì a poco. Essa non sarà
così un semplice rendiconto
analitico, ma servirà come
base di discussione all’assemblea: dal check-up alle
prospettive e agli impegni! ».
I deputati alla conferenza
arrivavano quindi preceduti
dalle risposte delle chiese
(ma non di tutte, purtroppo!) alle domande che la
commissione aveva posto, divise in dodici punti, dettagliatissimi, che qui possiamo solo segnalare nominando i titoli dei capitoli (consistenza delle comunità; aggregazione/rapporti comunitari; finanze e coscienza contributiva; predicazione e culto; catechesi; stile di lavoro/
funzionamento / organizzazione; Bibbia / formazione
permanente; lavoro interno'
presenza esterna; diaconia;
lavoro pastorale; formazione ministeri; chi più ne ha
più ne metta...) con l’annotazione che non si è parlato
della problematica giovanile
perché è stata dibattuta parecchio nelle ultime CD. La
corhmissione aveva anche
chiesto di rispondere a queste due domande; « Quali
sono i tre problemi più urgenti o le tre difficoltà maggiori che la vostra comunità
incontra? — Indicate tre
obiettivi che ritenete vitali
nei prossimi cinque anni per
la vostra comunità ».
Dal « tentativo di sintesi »
proposto dalla commissione
in conferenza riportiamo alcune note: « Le chiese piccole sono quelle che più denunciano il fenomeno dell’invecchiamento, che più lamentano la mancanza di
strumenti ed energie in vista di una presenza esterna,
che più avvertono la difficoltà di avere altri momenti
comunitari oltre il culto, che
più spesso non sono affidate,
se non saltuariamente, ad
un pastore. In esse la percentuale di membri contribuenti è sensibilmente più
elevata rispetto a chiese più
grandi, toccando a volte punte del 90-100%, e in genere
vi si raggiungono gli obiet
tivi proposti... Le chiese di
medie dimensioni presentano una situazione ’’equilibrata” tra i problemi derivanti daH’esiguità numerica
e l’invecchiamento lamentati dalle piccole e quelli derivanti dalla realtà di dispersione delle grandi. Il problema più diffuso sembra essere quello della disgregazione del tessuto comunitario. Anche le grandi chiese
presentano problemi comuni, dovuti in genere alla situazione di dispersione su
un vasto territorio e alla vita cittadina. Questa dispersione e lontananza si riflettono sulle contribuzioni, sulla
difficoltà a reperire persone
disponibili per i vari ministeri, sulla frequenza al culto, sul disimpegno e sull’atteggiamento di delega da
parte di molti. In tre o quattro casi vengono segnalate
difficoltà nel tessuto comunitario derivanti da fratture, da una certa ’’cultura del
sospetto” nei confronti di
altri fratelli, ma si indica
nel contempo che il problema è affrontato coscientemente... ».
La discussione è stata lunga e di livello ottimo. All’estensore di queste note sembra che i contributi dati dalla grande maggioranza degli intervenuti al dibattito
abbiano fatto di questa conferenza la migliore da ormai
tanti anni. Alcune esigenze,
fra le tante, rilevate nella discussione; la necessità di
scoprire dove andiamo (’’siamo come viaggiatori su una
nave, che discutono animatamente, anche di cose interessanti: spesso però non
sappiamo dove la nave sta
andando!”), la necessità di
scegliere tra due prospettive diverse (quella della diaspora e quella della parrocchia, a volte con una vita in
situazione di diaspora ed una
struttura parrocchiale), la
necessità di scegliere tra la
possibilità di essere minoranza qualificata oppure
componente della nostra società, la necessità di scoprire il senso profondo di una
lettura biblica che possa
« far decollare la diaconia »,
la necessità di un incontro/
scambio tra la teologia delle chiese e quella della facoltà. La commissione d’esame sull’operato della CED
aveva scritto nella sua relazione introduttiva: « Pensiamo che sia importante, dopo un esame generale della
situazione e dei problemi
discussi quest’anno dalle
chiese, l’individuazione di aspetti e problemi particolari da affidare anno dopo anno alla loro riflessione: per
esempio temi quali i ministeri, la testimonianza, l’aggregazione, la diaconia, ecc.
Se la conferenza deciderà in
questa direzione, ci sembrr.
utile raccomandare alle cbie
se di compiere uno sforzo di
concretezza neU’indicazionc
di percorsi e di iniziative utili e praticabili ». La conferenza, rispondendo a questa
esigenza, ha ricordato, nel
l’ordine, queste quattro necessità: intensificare e rivi
talizzare lo studio e la meditazione della Bibbia; attivare nelle comunità la capa
cità di fare teologia in vista
di una testimonianza efficace; curare la riflessione sui
ministeri e la loro preparazione in vista di un servizio
motivato; attivare riflessioni ed energie in vista di azioni di diaconia e di una più
intensa comunione fraterna,
ed ha dato mandato alla CED
di istruire anche l’anno prossimo la discussione in conferenza sui temi del check
up.
Eugenio Rivoir
Progetto Torino; non
« L’inserimento dei giovani nel
tessuto della vita comunitaria o
il loro rifiuto, interrogano (...)
il modo in cui la chiesa esprime la propria fede... ». Questo
brano della « lettera alle chiese » (Milano, 24-25 marzo 1985),
riportato nella relazione di circa 60 pagine che il « Progetto
Torino» (PT) ha illustrato alla
Conferenza, chiarifica appieno
l’ipotesi sulla quale si sono sviluppati tre anni di lavoro nel
Piemonte occidentale. Il lavoro
è stato condotto a vari livelli:
FGEI, gruppi giovanili più io meno spontanei, catechismi. Inoltre, in collaborazione con le
chiese battiste, il progetto ha
toccato realtà locali forse meno
conosciute dai più (oltre a Torino e Rivoli, anche Ivrea, Biella,
Aosta, S. Antonino di Susa).
Dandosi strutture organizzative non definitive, e, anzi, modellate secondo il variare delle
fasi operative, il PT ha visto due
« giunte » avvicendarsi nei primi due anni alla preparazione
di lavori e incontri comuni e accessibili a tutti i diversi gruppi.
Dopo una prima fase laboriosa
di studio del panorama giovanile a vari livelli (chi sono i giovani della chiesa valde.se di Torino? Perché si allontanano dalla chiesa stessa? Quali sono i
gruppi giovanili operanti in regione?), i momenti più caratterizzanti sono stati i numerosi
convegni, svoltisi principalmente ad Agape e Villar Perosa, che
hanno affrontato tematiche vicine alla sensibilità giovanile (di-
5
26 giugno 1987
conferenza del II Distretto 5
ALL’ORDINE DEL GIORNO
Finanze,
problema spirituale
Riflettere su ciò che la chiesa si può permettere - La Foresteria
di Venezia e il discorso del sindaco - Alla CED un nuovo presidente
Le finanze. La conferenza
ha dedicato molto tempo alle finanze. Si tratta, dice un
pastore, di un problema spirituale importante, da esaminare con attenzione. L'obiettivo dell’autonomia finanziaria è per le nostre
chiese irrinunciabile, insiste la commissione d’esame, ma le difficoltà per raggiungerlo saranno molto grandi. Molti insistono sulla necessità di esaminare quel che
ci possiamo permettere (e
qualcuno parla di un sovradimensionamento delle opere);
altri sottolineano la necessità
di richieste realistiche (e fatte in modo comprensibile,
umano). Un altro pastore parla dell’Immagine che vogliamo avere e del prezzo da pagare e del rapporto tra l’affermazione ideologica chiara e
bella e la nostra incoerenza
(non accettiamo denaro dallo
stato, ma lo accettiamo da
chiese estere). Molti i suggerimenti pratici fatti alla Tavola e alle chiese: le tabelle
per fascia di contribuzione, il
richiamo al 3%, l’importanza
del coinvolgimento dei circuiti, la fantasia nella presentazione dei dati, gli impegni
scritti da richiedere (e ancora: una politica immobiliare
sempre più corretta, la riduzione delle spese dove possibile, e se possibile!). La
conferenza, consapevole che
questi problemi sono strettamente legati alla vita spirituale delle chiese, ha
chiesto che sia esaminata la
possibilità di un dibattito sinodale sulle finanze che tenga conto della gestione generale e anche della gestione
delle opere.
La foresteria di Venezia.
Quest’anno toccava a que
st opera un esame più approfondito. E l’esame è stato un
momento sereno, bello, con
molto spazio per domande
concrete sulla situazione delI opera e le esaurienti risposte del direttore. Certo, in
questa come in altre opere
della chiesa, sottolineava il
vicemoderatore in un suo intervento, la foresteria funziona perché il direttore si sacrifica: qui, come in altri casi,
il costo umano dell’operazione è sensibile. La conferenza,
discussa la relazione morale
e finanziaria della foresteria,
— dice l’atto approvato alI unanimità dalla conferenza — la approva e ringrazia
vivamente il direttore e il
gruppo di lavoro per il modo
in cui hanno svolto la loro
opera.
patrio » da sottoporre alla
prossima CD.
Il discorso del sindaco. Non
succede spesso, nelle nostre
conferenze distrettuali. Ma a
San Marzano un po’ di tempo
ci è stato dedicato dal sindaco. « Due questioni importanti sono emerse dalla presenza
rnetodista a San Marzano;
I uomo non può vivere se non
sono rispettate le sue idee; è
importante che tutte le comunità — quelle che sono nate
e quelle che eventualmente
dovessero nascere — siano
messe sullo stesso piano ed
abbiano gli stessi diritti ».
Molta gente
in piedi...
Una visione d’insieme
sul DDD
Possiamo segnalare che la
conferenza, con un atto votato quasi senza opposizioni, ha
chiesto al Dipartimento Diaconale Distrettuale di predisporre una relazione introduttiva che presenti un quadro
generale delle attività delle
opere del distretto (con i loro
problemi e i loro obiettivi).
Glorioso Rimpatrio. Breve
discussione, dopo una presentazione efficace e interessante da parte di Bruna Peyrot,
della Società di Studi Valdesi
(nessuna nostalgia, ma la riscoperta della vocazione, come essere riformati oggi in
Italia). La conferenza decide
che un gruppo di lavoro elabori una proposta concreta
per un’iniziativa a livello distrettuale in occasione della
ricorrenza del ■< glorioso rim
Infine: le elezioni. Il presidente della CED non si ripresentava ad una nuova elezione. La CD, dopo averlo ringraziato, nominava Salvatore
Ricciardi (che aveva presieduto il seggio con polso sicuro) nuovo presidente della
CED; gli altri membri fPaolo
Gay, Roberta Peyrot, Antonio
Adamo, Anna, Maria Grimaldi)
sono stati riconfermati. Membri della prossima commissione d’esame sono Franca Barlera e Maddalena Costabel.
Deputata al sinodo è Cinzia
Carugati.
Lasciamo come ultima nota
quella del culto con la chiesa
di San Marzano, in una chiesa pienissima (con parecchia
gente in piedi). Sul Salmo 78
Eugenio Bernardini, con una
efficacissima predicazione, ci
richiama alla necessità della
memoria ed alla sua importanza per il nostro impegno
odierno.
E, R.
BILANCIO DI TRE ANNI
solo i giovani...
i
i
suguaglianza, violenza, ambiente, fino all’ultimo, più impegnativo: « Dove sei, Dio? »). Ma in
parallelo' a questa attività bisogna licordare gli interventi e il
lavoro delle giunte e del PT nell’ambito dei catechismi. La relazione parla, tra l’altro, di « un
catechismo visto come un posto
dove deve convergere la comunità intera ». Altro problema posto, essenziale trovandosi a lavorare insieme giovani e ragazze con esperienze diverse alle
spalle, o limitate per i più giovani, è stato quello del linguaggio: « una presa di coscienza della forza e dei limiti della parola ». E' per questo che si trovano, oltre alla storia del PT,
schede sull’animazione biblica e
sulle tecniche di animazione ba
sate sui « giochi di simulazione ».
Il PT è ora a una svolta: con
molta consapevolezza ha ritenuto, presentandosi a questa scadenza stabilita in avvio del la
un voro, di dover voltare pagina e
darsi un’altra struttura. C’è molta lucidità neU’affermare che il
PT non ha creato nuovi gruppi,
ma poteva tenere in collegamento e coordinare quelle espres.sioni dell’aggregazione giovanile
che avessero una loro attività,
e promuovere momenti di lavoro comune. Ora un «gruppo di
riferimento» e un responsabile
regionale garantiranno il prosieguo della ricerca comune. E tale ricerca — è stato detto in alcuni interventi — dovrebbe servi
re da modello ad altre realtà: la
giunta uscente, infatti, ha preso
la parola anche quando la CD
affrontava il check-up. Tra le esigenze segnalate dalle chiese figura infatti anche quella di « curare l’aggregazione, la partecipazione cosciente (...), gli incontri
comunitari, le iniziative per avvicinare i lontani, in particolare
le visite ». Forse, è stato detto in
alcuni interventi, le nostre chiese dovrebbero prendere in considerazione strutture organizzative come quella del PT. E allora,
se il lavoro giovanile non è più
« momento a sé », ma parte integrante della vita di una chiesa,
si comincia a realizzare un obiettivo certamente ambizioso.
Alberto Corsanì
SCHEDA
Il Distretto
FRIULI-^
'""A
Il II Distretto comprende le seguenti regioni: Valle d’Aosta, Piemonte (con esclusione delle Valli Valdesi), Liguria (con
esclusione della provincia di La Spezia), Lombardia, TrentinoAlto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna ed
inoltre le chiese all’estero di Basilea, Ginevra, Losanna, Zurigo.
Per quanto riguarda l’Italia, il Distretto ha una superficie
complessiva di 118.493 kmq. ed una popolazione di 25.211.000
abitanti.
Dal pimto di vista ecclesiastico il II Distretto comprende cinque circuiti (dal 4° al 9°) ed è su<Ìdiviso in:
5 chiese autonome (Torino, Bergamo, Como, Milano valdese, Genova)
39 chiese costituite (Aosta, Coazze, Ivrea, Susa, Torino lingua inglese, Alessandria, Bassignana, Bordighera, Genova
Sampierdarena, Genova Sestri, S. Marzano, Sanremo, Savona, Biella, Brescia, Intra, Milano metodista, Omegna,
Novara, Vercelli, Vintebbio, Gorizia, Padova, Trieste metodista, Trieste valdese, Udine, Venezia, Verona, Vicenza,
Bologna, Cremona, Felonica Po, Mantova, Parma, Piacenza, Rimini, Basilea, Ginevra, Zurigo)
6 chiese in formazione (Chivasso, Alassi©, Imperia, Luino, Tramonti, Losanna)
I membri comunicanti all’l.1.1986 erano 5.959
— gli aderenti 614
— i simpatizzanti 861
— altri 1785
— i conduttori 41
La popolazione evangelica ammontava a 9.219 Tinità.
Nel Distretto sono attive le seguenti opere:
la Casa Evangelica di San Marzano
l’editrice Claudiana di Torino
le librerie Claudiana di Torino e Milano
l’ostello valdese di Torino
le case per ferie di Aosta e Viering
il centro culturale « J. Lombardini » di Cinisello Balsamo
il centro evangelico « P. Andreetti » di San Fedele d’Intelvl
la casa di riposo « Zavaritt » di Gorle
il centro ecumenico « L. Menegon » di Tramonti di Sopra
la Foresteria valdese di Venezia
la Casa Balneare valdese di Borgio Verezzi
la Colonia marina di Borgio Verezzi
la Casa valdese per la Gioventù di Vallecrosia
l’Ospedale valdese di Torino
l’Ospedale intemazionale di Genova
Hanno inoltre sede nel Distretto il Servizio Istruzione ed
Educazione della FCEI che pubblica la rivista la Scuola Domenicale, la redazione della rivista Gioventù Evangelica (Milano), l’amministrazione e la redazione del nostro giornale
(Torino).
Sh evangelici di lingua italiana in Svizzera viene inoltre pubblicato il mensile Voce evangelica (Borgonovo - Svizzera), a CUI collaborano le chiese valdesi in Svizzera.
6
6 conferenza del III Distretto
1
26 giugno 1987
Di FRONTE ALL’ANNO MARIANO
r
Mantenere la chiarezza evangelica
Ampiamente dibattuti il ruolo e i compiti della Commissione esecutiva - Il nostro essere chiesa, tra società secolarizzata e « nuovi evangelici » - Il ruolo del Servizio Migranti e la promozione di un convegno sulla mariologia
difficoltà oggi è che non sappiamo rendere spiegazione a chi ci
interroga (e tutto sommato sono
in tanti) sulla nostra fede. Forse,
un rimedio piccolo piccolo come
quello di un opuseolo chiaro e
adatto ai nostri tempi da mettere
in mano a tutti potrebbe facilitare
tante cose... E ancora, un uso sistematico, là dove è possibile, dei
« media » (radio, televisione) a livello loeale, potrebbe essere —
ha sottolineato Fulvio Rocco —
ancora più utile.
Ed è giusto eontinuare a distinguere, come fa lo Stato, tra rifugiati politici ed « economici »?
« Noi non siamo Stato » ha concluso A.M. Dupré, « siamo chiesa e dobbiamo essere realisti e forse anehe utopisti ». A fine settembre ci sarà un convegno su questa
problematica: tutti siamo invitati a partecipare e a portare il nostro eontributo pratico e di riflessione.
Una richiesta
al Sinodo
Al di là di tutte
le barriere
Ecumene {Velletri): il luogo dove si è tenuta la Conferenza.
E’ stata, quella di quest’anno,
una Conferenza Distrettuale più
breve del solito (è terminata infatti col pranzo di domenica 14
giugno per la concomitanza con
le elezioni politiche), ma forse
proprio per questo notevolmente
— e lodevolmente — concisa e
senza « tempi morti », anche per
merito del seggio, presieduto dal
pastore Franco Sommani con (dice l’ordine del giorno conclusivo) « serenità e celerità ».
Dopo il culto di apertura tenuto dal fratello Leonardo Casorio e
l’elezione del seggio, i lavori si
sono aperti alle ore 11 di sabato
13 giugno con la lettura della relazione della CED ad opera del
presidente uscente Fulvio Rocco
e quella della « contro-relazione »
della Commissione d’esame da
parte del pastore Domenico Cappella.
Nella discussione che è seguita,
si è ancora una volta insistito sulla necessità di delimitare con precisione i compiti della CED (soprattutto rispetto ai Consigli di
Circuito) per evitare di parlare
degli stessi argomenti in ogni sede.
In particolare, la CD ha invitato
la (ilommissione istituita lo scorso
anno dalla Conferenza ’86 proprio a questo scopo, a proseguire
i suoi lavori tesi a chiarire i rapporti tra CED, Circuiti e Tavola
dal punto di vista delle specifiche
competenze, così da sollevare anche la CED dal preoccuparsi di
problematiche che poi, in fondo,
non sono le sue.
Sempre nell’ambito di questa
problematica delle competenze, la
discussione ha poi cercato di chiarire il ruolo della CED in relazione alla consulenza da lei fornita
alla Tavola per quel che riguarda
vari problemi di ristrutturazione
o edificazione ex novo di opere
edilizie nell’ambito del III Distretto.
ne che ha sottolineato l’opportunità e l’importanza delTiniziativa
e, soprattutto, ha evidenziato un
atteggiamento estremamente « positivo » dei delegati e dei pastori
delle chiese del Distretto per quel
che riguarda il quadro emerso dalla relazione stessa che pure in sé
evidenzia moltissimi problemi e
notevoli difficoltà delle nostre comunità.
L’atteggiamento dominante cioè
è stato quello di un vigoroso « non
piangiamoci addosso! ». Le nostre
comunità sono « a cerchi concentrici »..., abbiamo forti difficoltà
di « aggregazione » interna ed
esterna... ma abbiamo anche, in
ogni chiesa, un nucleo davvero impegnato e — ha osservato ad
esempio il pastore Giorgio Girardet — « quanti sono, in una società sfasciata come la nostra, i
nuelei di persone impegnate come quelli che ci sono nelle nostre
comunità? ». E ancora, se guardiamo ai « nuovi evangelici » entrati nelle nostre chiese provenendo
da altra origine, ci accorgiamo
che, dopo relativamente poco tempo, non è possibile distinguerli da
coloro che sono evangeliei per nascita. E questa non è forse la prova di una notevole capacità di aggregazione e di assimilazione da
parte delle nostre comunità?
La CD ha poi approvato all’unanimità il seguente o.d.g.: « La
Conferenza Distrettuale, considerata l’importanza dell’iniziativa assunta dalla CED di una approfondita analisi sul presente e sulle
prospettive future delle chiese del
Distretto, ritiene indispensabile e
prioritario proseguire tale riflessione in tutte le chiese per completare, in vista della prossima conferenza, il quadro della situazione.
Chiede pertanto al Sinodo di
contenere, per quanto possibile, il
suggerimento di nuove tematiche,
allo scopo di consentire una risposta esauriente alle domande
poste dal questionario della CED.
Invita la CED a proseguire il
lavoro già avviato in stretta collaborazione con i Consigli di Circuito ».
La Conferenza, dopo aver ascoltato con partecipazione questo
appassionato intervento, ha approvato il seguente o.d.g.: « La Conferenza si rallegra per il lavoro
del Servizio Migranti organizzato
dalla FCEI e in particolare per
quello del Coordinamento Romano Migranti che, promuovendo lo
sviluppo di una società multiculturale e il reciproco arricchimento
a livello teologico, pone al centro
una diaconia fraterna al di là di
barriere di lingua, tradizioni e
confessioni. Raccomanda all’attenzione e alla solidarietà delle chiese del Distretto questo lavoro e le
invita a partecipare al convegno
del prossimo autunno organizzato
dalla FCEI ».
E’ seguito il saluto del pastore
Mario Affuso della Comunità Apostolica Italiana di Firenze-Prato
che si è rallegrato dell’invito a
parteeipare alla Conferenza, ha
informato fraternamente la Conferenza stessa della vita e dei problemi della sua comunità, e ha invitato le nostre eomunità ad unirsi alla sua chiesa nella riflessione
sullo Spirito Santo che attualmente sta portando avanti: « La
riflessione sullo Spirito, ha osservato, è praticamente assente nella
teologia occidentale, e questo ha
forse favorito il culto mariano della chiesa cattolica (che quest’anno
tocca il suo culmine con l’anno
’’consacrato” a Maria), che ha
recuperato e inglobato molte tematiche in sé pneumatologiche ».
Il pomeriggio s’è poi chiuso con
la discussione sull’opportunità di
portare avanti l’iniziativa presa lo
scorso anno, ma poi non messa in
atto per lo scarso interesse manifestato dai diretti interessati, di un
convegno dei giovani del Distretto.
Si è concluso che è più opportuno dar luogo ad un incontro di
« ricognizione » sulla mentalità
giovanile tra persone delle nostre
chiese direttamente interessate al
problema.
La sera dopo cena si sono avute
le votazioni: la nuova CED ne risulta così costituita: A. Sonelli
presidente, F. Vitale vicepresidente, G. Cartari segretario, O. Sbuffi e L. Casorio. Delegata del Ili
Distretto al Sinodo è la sorella
Cesarina Picchi.
La mattina di domenica 14, dopo i brevissimi interventi dei sovrintendenti ai 3 circuiti del nostro
Distretto (Briante per il X Circuito, Grimaldi per l’XI e Mannelli
I cerchi più esterni
L’esame
del check-up
Il pomeriggio di sabato è stato poi « dominato » dal check-up
proposto dalla CED alle chiese
del Distretto.
Dopo la relazione di Giovanni
Cartari che, a nome della CED,
ha messo la Conferenza ai corrente del contenuto delle risposte
delle varie comunità (su questa
relazione, cfr. articolo a parte), è
nata una vivace e ricca discussio
In una società secolarizzata come la nostra, è logico che ci siano
dei « cerchi esterni » di persone
poco impegnate: non dobbiamo e
non possiamo meravigliareene. E
anche i matrimoni misti sono occasione spesso della perdita di
alcuni fratelli e sorelle, ma sono
anche spesso occasione di ingresso
di nuovi fratelli e sorelle nelle
chiese...
Si tratta allora di vivere sino in
fondo il nostro essere chiesa (a
livello di nucleo centrale) e di essere presenti nella società e nei
suoi problemi (e questo sovente
viene fatto: le nostre comunità
riescono a impegnarsi a fare tante
cose, a volte in maniera anche sorprendente). E si tratta anche di
saper essere concretamente accanto ai fratelli del « eerchio esterno », non in maniera generica,
ma quando effettivamente sono
nel bisogno: allora la comunità
deve saper essere accanto a loro!
Forse, questa è stata la conclusione della diseussione, la nostra
Dopo un breve saluto alla Conferenza del pastore B. Edzavé a
nome della eomunità francofona
di Roma che in un anno appena
di vita ha già aggregato oltre 60
membri, soprattutto tra gli afrieani di lingua francese, la sorella
Anne Marie Dupré, del Servizio
Migranti della FCEI, ha parlato
della attività del Coordinamento
Romano Migranti che si oecupa
dell’immenso problema di coloro
che, per motivi politici o economici (per fame), giungono nel nostro paese, e in partieolare a Roma, dal Terzo Mondo.
Dopo aver illustrato il lavoro
del Servizio Migranti che affronta
circa 10-20 casi di emergenza al
giorno, A.M. Dupré ha ehiesto alle chiese il eontributo specifieo
di una riflessione teologica ed
etica su questa problematiea su
eui chi è impegnato direttamente nel lavoro non ha modo di riflettere. « Siamo eontro il lavoro
nero e cerchiamo per i migranti
lavoro nero... Siamo contro l’assistenzialismo e dobbiamo fare dell’assistenzialismo... Siamo contro
la falsità e dobbiamo a volte fare
dichiarazioni false in favore di
queste persone: dichiariamo di
conoscerli da tempo e di garantire per loro in vista di un lavoro,
quando questo non è vero...»:
tutto questo deve essere oggetto di
riflessione nelle chiese. E inoltre,
la nostra teologia ha mai fatto i
conti con quello che di nuovo
portano con sé i migranti ? La
nascita di una società multirazziale e multiculturale... l’esigenza di
rispettare la diversità di queste
persone e di non farle diventare
come noi... E perciò l’esigenza di
una loro crescita « a parte » che
non deve però mai diventare
« apartheid »...
Le chiese a cerchi
L’iniziativa della CED del 3°
Distretto di estendere anche al
suo l’analisi sullo stato delle comunità (il cosiddetto « checkup ») già attuata dal 2° Distretto, ha trovato im’accoglienza
complessivamente positiva nelle
chiese. Il fatto stesso che solo
poche chiese del Distretto abbiano inviato le loro risposte
alla CED (8 su 28), è infatti legato all’intenzione di molte comunità di approfondire ed estendere a tutti i loro membri (attraverso una serie di assemblee
da tenere all’inizio del nuovo
anno ecclesiastico) Tanalisi e la
riflessione avviate e stimolate
dal « check-up ».
E veniamo direttamente alla
relazione della CED alla Conferenza Distrettuale: una prinia
osservazione, relativa proprio
alla formulazione del « questionario » inviato alle comunità, è
che sembra che esso sia stato
pensato in riferimento a chiese
di media entità, e questo ha provocato un certo disagio nelle
piccole comunità (che hanno
sentito come estranee varie problematiche suggerite dal « checkup ») e anche nelle grandi chieromane che hanno notato
se
come il « check-up » non tiene
conto della diaspora enorme delle comunità di una grande metropoli.
Comunque, nelle relazioni inviate dalle chiese vi sono delle
considerazioni a volte di estremo interesse, che provano come
il « check-up » sia indubbiamente servito alle comunità per una
seria auto-riflessione.
Anche per il numero limitato
di risposte ricevute, non è facile
formulare un’analisi complessiva sulla vita delle chiese del Distretto.
E’ possibile però fare alcune
osservazioni:
— le comunità sono « statiche » come composizione e come partecipazione ai culti e alle attività. Cosi ad esempio, la
chiesa di Campobasso osserva
che « la nostra predicazione non
aggrega neppure simpatizzanti,
ma serve solo per l’edificazione
interna ». Questo determina un
senso di delusione e di frustrazione nel « nucleo » dei più impegnati e porta fatalmente ad
un lento ma inesorabile invecchiamento;
— il rapporto con le giovani
generazioni è un po’ ovunque il
problema più sentito. E questo
sia là dove ci sono nelle comunità dei « buchi » generazionali,
sia dove non ci sono.
Alla base di questa « staticità» e della difficoltà del rapporto comunità-giovani, le chiese hanno indicato tre possibili
cause: una incapacità di aggregazione, dovuta anche a mancanza di motivazioni; i matrimoni
misti; una grossa difficoltà nell’educazione alla fede.
In relazione alla loro incapacità di aggregazione, molte chiese
hanno fatto presente la mancanza di materiale di presentazione
e di formazione da poter utilizzare e anche l’assenza di ministeri specifici.
Continuando nell’analisi delle
chiese, esse si dichiarano pressoché tutte costituite da « cerchi concentrici », che ruotano
7
26 giugno 1987
conferenza del III Distretto 7
per il XII) che hanno tutti detto
che, fortunatamente, non esistono
problemi particolari nei circuiti
di loro rispettiva competenza, è
stata caratterizzata da un sentito
intervento del pastore Gianna Sciclone sulle problematiche che l’anno mariano indetto dalla chiesa
cattolica suscita tra noi evangelici
italiani.
Dopo aver annunciato un convegno sulla mariologia per il marzo '88, che contribuisca a dare una
nostra chiara risposta alla chiesa
cattolica su questo tema, Gianna
Sciclone ha sollecitato dei pareri
e dei consigli su questa risposta
da dare, sottolineando come l’iniziativa della chiesa cattolica e
l’enciclica del papa su Maria, che
è la più ricca di riferimenti alla
Bibbia tra le encicliche di questo
pontificato, richiedano la nostra
riflessione e una nostra chiara presa di posizione sul tema « Maria ».
In particolare, la nostra riflessione potrebbe articolarsi su quattro punti:
a) un problema scritturale:
i cosiddetti « vangeli dell’infanzia », il « fiat » di Maria in Luca
1: 38 così sopravvalutato dalla
chiesa cattolica in generale e dal
papa nella sua enciclica, stimolano un nostro serio studio esegetico
anche a livello di comunità;
b) un problema teologico
sulla nostra partecipazione alla
redenzione, magari a partire dalla
affermazione di K. Barth secondo
il quale la redenzione non è la
divinizzazione dell’uomo (e questo
fa la chiesa cattolica con Maria)
ma l’umanizzazione di Dio;
c) una riflessione sul ruolo
della donna nella chiesa: con la
esaltazione di Maria, la chiesa cattolica non tende in fondo a sublimare la donna e i suoi problemi?
d) un problema ecumenico
che si pone decisamente: gli inviti rivolti ai luterani a riflettere
su Maria, il linguaggio biblico
stesso usato dal papa, sono in
fondo delle offerte per noi. E
qualcuno, nelle nostre chiese, ha
anche preso parte ad incontri con
i cattolici caratterizzati da preghiere e invocazioni a Maria. E
questo è grave...
Si deve mettere in chiaro che
la condizione per poter tornare a
riflettere con la chiesa cattolica serenamente su Maria è il ritorno a
prima del Concilio di Efeso (del
431). Dopo Efeso, e in fondo stravolgendo Efeso, che non si era
occupato di « Maria Madre di
Dio », ma piuttosto della natura
divina di Cristo, la chiesa cattolica ha « cambiato binario ». E
questo « cambio » noi non lo
potremo mai accettare.
La teologia
deirenciclica
Dopo alcuni altri interventi (in
particolare quello del pastore Scuderi che ha sottolineato come l’enciclica del papa, in se stessa alquanto povera a livello teologico
e priva di novità mariologiche, si
apra con un’insistenza « sospetta »
sul fatto che siamo all’inizio del
III millennio. Che il papa voglia
preparare la « consacrazione »
del nuovo millennio a Maria?), la
Conferenza ha approvato all’unanimità un o.d.g. in cui in particolare sottolinea l’importanza del
libro di Giovanni Miegge « La
vergine Maria » come strumento
di riflessione per le nostre comunità e chiede alla Tavola di concordare con la Claudiana una campagna di diffusione di questo testo, e richiama tutti gli evangelici
a vegliare sulla serietà degli impegni ecumenici che si prendono.
Ma ecco il testo delTo.d.g.: « La
Conferenza, preso atto della crescente promozione del culto mariano da parte della gerarchia
cattolica, riafferma:
a) che l’indebita glorificazione di una figura umana offusca di
fatto la centralità di Cristo svuotando di contenuto la stessa fede
cristiana;
IL « CHECK-UP » DEL III DISTRETTO
concentrici
attorno ad un nucleo di « superimpegnati » che in prospettiva corre il rischio di stancarsi proprio per i suoi tanti e
gravosi impegni e di essere preso :i!i ; senso di impotenza per
il latto che molti suoi sforzi e
molti suoi appelli, tesi all’interno ad un maggior coinvolgimento di tutti i membri della comunità e all’esterno all’aggregazione di nuovi fratelli e sorelle, cadono nel vuoto.
Vista forse anche la diiHcoltà delle nostre chiese a dar luogo a serie ed efficaci iniziative
di evangelizzazione, la cura
maggiore è consacrata alla vita
interna delle comrmità: le nostre chiese sentono il culto come momento centrale della loro vita e si preoccupano di far
sì che sia davvero il ctilto della chiesa, anche ricercando nuove formulazioni liturgiche per
una sua maggiore incidenza e
partecipazione; si è inoltre impegnati nel creare nuovi spazi
di attività e di espressione e
di ascolto e riflessione della
Parola e nella cura dello studio
biblico. Resta e colpisce però
l’osservazione che è sufficiente
un qualsiasi impegno o opportunità perché anche fratelli e sorelle impegnati nella vita della
chiesa « saltino » tranquillamente il culto domenicale.
Positivo sembra il fatto che
l’ascolto e la riflessione della
Parola di Dio sono sentiti come l’elemento centrale delTaggregazione e della vita della
chiesa (le nostre comunità non
sembrano affascinate dal successo « diverso » di altri movi
menti e sette), anche se il nostro essere «popolo della Bibbia » è ormai sentito solo dal
famoso nucleo superimpegnato
di cui sopra: pochi praticano
gli studi biblici e c’è una forte
tendenza alla « delega » nelle nostre chiese.
E questa tendenza a delegare ad altri Timpegno da svolgere in prima persona si nota anche in relazione alla diaconia:
le nostre chiese in genere non
hanno loro iniziative di diaconato, ma si limitano a dare un
loro contributo finanziario ad
opere già esistenti.
Tuttavia, sembra di poter dire
che, nonostante le grosse difficoltà presenti e in prospettiva, non
c’è pessimismo nelle chiese, ma
piuttosto una seria consapevolezza del lavoro da compiere, e
anche la discussione che nella
Conferenza ha fatto seguito alla relazione della CED ha fortemente evidenziato l’atteggiamento « positivo » di tanti fratelli e
sorelle delle nostre comunità
di fronte alle difficoltà emerse
in relazione al « check-up ».
Pur con sfumature diverse da
chiesa a chiesa, gli obiettivi
per il futuro sono per tutti gli
stessi, e possono essere ben rappresentati nei tre punti formulati dalla chiesa romana di Piazza Cavour nella sua relazione:
— riappropriazione personale
e collettiva della Parola di
Dio;
— riscoperta della comunità come punto essenziale di riferimento;
— impegno evangelistico all’esterno della chiesa. R.M.
b) che nel messaggio biblico
la rivelazione è centrata su Dio
che si fa uomo e non sull’umano
elevato a divino;
c) che la figura di Maria, quale appare dai testi biblici, non ha
rilevanza maggiore di altre figure di credenti sia nell’A.T. che
nel N.T.
Invita le chiese ad approfondire questa tematica e a farne oggetto di testimonianza in conferenze, incontri, tavole rotonde e
iniziative nell’ambito dei mass
media locali e nazionali. Richiama le chiese ed i singoli credenti
a vegliare al fine di non essere
strumentalizzati da eventuali inviti ecumenici inseriti in un contesto di celebrazione mariana.
Raccomanda alle chiese il convegno proposto dalla FCEI per il
prossimo marzo su questo tema.
Chiede alla Tavola di concor'<are con la Claudiana e con la
FCEI la possibilità di una campagna di diffusione del volume di
G. Miegge su Maria e di altri testi opportuni, nonché la preparazione e diffusione di opuscoli e
dépliants in cui la posizione evangelica sia esposta con chiarezza ».
Un grande impegno
a Villa S. Sebastiano
Dopo una breve ma chiara e
« succosa » relazione sulle Unioni
Femminili del nostro Distretto
tenuta per conto della FFEVM
dalla sorella Florence Vinti, è seguita la « tradizionale » esposizione dello stato delle opere del Distretto da parte dei loro responsabili. Quest’anno però, sulla base
di una decisione della CD ’86,
l’attenzione della Conferenza è
stata focalizzata su una sola opera, in modo tale da evitare una
panoramica troppo generale e
perciò, in definitiva, un po’
« asettica ». Per questo, dopo brevi relazioni dei responsabili del
Gignoro, del Gould, del Ferretti,
di Casa Cares e un cenno allo
stato attuale della casa di Rio
Marina (tuttora chiusa), i cui lavori di ristrutturazione e ampliamento dovrebbero iniziare nel
prossimo autunno, l’attenzione è
stata concentrata sulle opere (cooperativa, doposcuola, asilo) di
Villa S. Sebastiano. La relazione
del pastore Aquilante non ha taciuto le mille difficoltà in cui le
opere di Villa sono: in particolare la Cooperativa di servizio legata all’agricoltura risente dell’esodo dai campi e dal paese
stesso avvenuto in questi anni a
Villa.
La Conferenza, pur rendendosi conto dei problemi, che potrebbero persino spingere a interrogarsi sull’opportunità di proseguire in queste iniziative che richiedono alla piccola comunità di
Villa una serie di sforzi davvero
straordinari, ha però poi ravvisato l’opportunità di continuare, con
l’aiuto del Signore, in queste opere che sono davvero delle belle testimonianze evangeliche in un’area
di cattolicesimo imperante anche
a livello politico, e ha espresso il
suo pieno appoggio e la sua solidarietà agli evangelici di Villa
con il seguente o.d.g. che, seguito
dalla lettura degli Atti della CD
e dal canto dell’inno 178, ha
chiuso i suoi lavori alle ore 13:
« La Conferenza, ascoltata la relazione del CES di Villa S. Sebastiano, incoraggia la comunità locale a continuare nei suoi numerosi tentativi di educazione alla
solidarietà e alla responsabilità
collettiva (cooperativa, doposcuola, asilo, comunità scolastica);
chiede alla CED di seguire con
attenta sollecitudine gli sviluppi
della situazione, aiutando nella ricerca di collaboratori, fondi e linee di lavoro, incoraggiando una
più stretta collaborazione con le
chiese evangeliche romane ».
Ruggero Marchetti
SCHEDA
III Distretto
Il III Distretto comprende le seguenti regioni: il Molise,
il Lazio, l’Abruzzo, le Marche, la Toscana, la provincia di La
Spezia (in Liguria), e la Sardegna (anche se qui i gruppi
valdesi e metodisti per l’attività ecclesiastica fanno riferimento alle chiese battiste).
La superficie complessiva del distretto è di 90.098 kmq.
con una popolazione di 13.317.000 abitanti.
Dal punto di vista ecclesiastico comprende tre drouiti
(dal 10° al 12°) ed è diviso in:
— 3 chiese autonome (Firenze via Micheli, Roma via IV
Novembre, Roma p.za Cavour)
— 14 chiese costituite (Carrara, Firenze via Benci, La Spezia,
Livorno, Pisa, Colleferro, Ferentino, Forano, Roma via
XX Settembre, Roma p.te S. Angelo, Terni, Campobasso,
S. Giovanni Lipioni, Villa S. Sebastiano)
— 10 chiese in formazione (Barga, Lucca, Rio Marina, Siena,
Viareggio, Campobasso, Carunchio, Palombaro-Pescara,
Pescolanciano, S. Giacomo degli Schiavoni)
Nel Distretto vi è la sede centrale della Chiesa Apostolica
Italiana a Prato, che ha stipulata ima convenzione con le
Chiese valdesi e metodiste nel 1982, mantenendo però una
autonoma forma di organizzazione, ed è rappresentata in Sinodo, ed una comunità di Ungua francese della CEvAA formata da immigrati francofoni a Roma Tanno scorso.
I membri comimicanti (al 1.1.1986) erano 2.820
— gli aderenti 120
— i simpatizzanti 341
— altri 817
— i conduttori 21
, La popolazione evangelica ammontava a 4.098 unità.
Nel Distretto sono attive le seguenti opere:
— la Casa di Riposo « Il Gignoro » di Firenze
— il Centro Giovanile Protestante (Istituto Goukt) di Firenze
— la Casa Cares di Reggello (Fi)
— la Casa Valdese per ferie a Rio Marina (isola d’Elba), attualmente in attesa di ristrutturazione
— il Centro di Ecumene di Velletri
— il Centro Evangelico di servizio di Villa San Sebastiano
ed inoltre il Centro Sociale Evangelico di Firenze e la
Casa Comunitaria di Tresanti che pur essendo opere interdenominazionali vedono una attiva partecipazione di
valdesi e metodisti.
Hanno sede nel Distretto la Tavola Valdese, TOPCEMI
(l’Opera delle Chiese evangeliche Metodiste in Italia), la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (Fcei) e alcuni
dei suoi servizi (Stampa-Radio-Televisione, Migranti).
Hanno sede a Roma la Facoltà Valdese di Teologia, la
sua Biblioteca, la libreria di Cultura Religiosa, la redazione
di Protestantesimo (rivista teologica della Facoltà) e Com
Nuovi Tempi (quindicinale ecumenico), la rivista l’Amico
dei Fanciulli.
8
8 conferenza del IV Distretto
26 giugno 1987
PALERMO - CENTRO DIACONALE «LA NOCE»
Il tempo del ghetto è davvero finito?
Una conferenza che ha riflettuto sulle strategie interne di un distretto di enormi proporzioni - Essere minoritari, tra intolleranza e assimilazione - E' segno di maturità delle chiese la seria riflessione sulle finanze
finire "ad uso interno”, nel
senso che si è parlato molto delle proprie speranze,
dei propri progetti, delle proprie strategie.
Non eravamo — come lo
scorso anno — all’indomani
della tragedia di Chernobyl
che aveva giustamente "pesato” sui lavori della Conferenza e così, a partire dalla "fotografia” costruita attraverso le relazioni annue
e le risposte ricevute dal
check-up distribuito a tutte
le chiese (anche se un po’
in ritardo) dalla Tavola, la
C.E.D. e la C.d.E. hanno avviato il dibattito.
Giovanni Anziani dà lettura della relazione della
Commissione d’esame.
Molti sono arrivati con la
nave, altri hanno viaggiato
durante la notte in treno o
con mezzi propri, altri ancora erano arrivati la sera
precedente. Sabato mattina
c’è voluto un po’ di tempo
perché tutti i deputati, i diaconi ed i pastori potessero
rinfrescarsi, salutare gli uni
e gli altri ed iniziare i lavori con la costituzione dell’assemblea.
Si tratta della Conferenza
Distrettuale delle regioni
meridionali a cui un’ottantina di persone ha dato vita
sabato e domenica 13-14 giugno presso i locali del centro diaconale della "Noce”
di Palermo.
Distretto enorme il nostro,
che va da Napoli a Foggia,
a Pachino, ad Agrigento. In
questa situazione di diaspora infinitesimale, in questa
terra caratterizzata da problemi endemici che tutti conosciamo e che molti continuano a presentare come irrisolvibili, in queste regioni
con i redditi più bassi d’Europa e con i più alti tassi
di disoccupazione, 35 chiese ed una quindicina di ”opere” cercano di testimoniare ai propri contemporanei
la buona novella dell’Evangelo. Poco più di duemila
fratelli e sorelle impegnati
nel difficile compito di chi
sa di dover "dare ragione
della speranza che è in noi”.
un aiuto enorme a rompere
il senso di isolamento in cui
spesso i nostri manipoli di
evamgelici sono costretti a
vivere, un incoraggiamento
a non "mollare” sul terreno
del proprio impegno di testimonianza e, forse, a volte anche sul terreno della
fede.
Anche in questa Conferenza Distrettuale sono emerse
con forza le difficoltà che le
nostre piccole realtà evangeliche devono affrontare, ma
tutti abbiamo anche potuto
avvertire la ricchezza, la molteplicità, la fantasia di tante iniziative, grandi o piccole, che ci dicono che la nostra presenza è viva anche
qui, che il nostro lavoro e
la nostra fede hanno un senso che, forse, nel disegno di
Dio va al di là dei risultati
che possiamo ottenere.
Molto si è discusso sulla
fine della nostra diversità;
il tempo del ghetto e della
discriminazione è finito, la
società di oggi, pluralista
(ma lo è davvero?) spesso
sembra apprezzarci, circondarci di attenzione, a volte
addirittura corteggiarci.
Questo fatto, positivo in
sé, comporta per i nostri
gruppi il pericolo di una
perdita progressiva di identità. Il cammino della nostra
presenza nella società sembra sia passato dall’intolleranza all’assimilazione : questo è il rischio che corriamo se continueremo a non
essere in grado di saper
prendere posizioni di rottura, di rifiutare — anche sotto l’aspetto comportamentale — il "modus vivendì” che
ci viene offerto, e con molte pressioni, dal mondo di
oggi
ti elaborati in questi anni,
a diversi livelli, che sono poi
rimasti lettera morta. Alla
C.E.D. è stato richiesto di
preparare un dossier con
tutto il materiale prodotto
in questi anni sulla questione del Meridione e della presenza evangelica nel Mezzogiorno e di mandarlo alle
chiese perché la riflessione
possa continuare.
Uno strumento che — in
questo senso — si presenta
come estremamente valido
per tutti è il libro appena
uscito di Paolo Naso: « La
questione ricorrente ». Il libro, voluto dalla F.C.E.I., è
stato presentato con viva
partecipazione all’assemblea
dal pastore Aquilante che
ne ha anche curato la prefazione. Se vorremo che le nostre comunità ricomincino a
saper leggere la propria realtà ed il contesto in cui sono chiamate ad operare per
poter ridisegnare insieme la
propria identità e definire
gli obiettivi da raggiungere,
questo libro sarà prezioso;
ci aiuterà a comprendere
meglio quale sia, ad esempio, il ruolo sempre più importante che le città giocano nel Meridione o quale
può essere l’impostazione
corretta per analizzare il fenomeno religioso, del quaìè
disponiamo di un quadro ancora troppo frammentario.
Predicazione
e diaconia
« La questione
ricorrente »
Conferenza
ad uso interno
E stata una Conferenza Distrettuale che potremmo de
Con consapevolezza l’assemblea non ha voluto esprimere nessun ordine del giorno su questo argomento.
Troppo è stato già scritto,
troppi sono stati i documen
La Conferenza Distrettuale è anche la sede in cui alcune "opere” che lavorano
in queste regioni sono chiamate a rendere conto del
proprio operato. E’ il caso
dei centri di formazione di
Adelfia e di Bethel, della Casa di Riposo di Vittoria, della Casa Valdese di Guardia
Piemontese e del C.E.S.E.
(Centro Emigrazione Siciliana in Europa). Il tempo a
disposizione è sempre troppo limitato, non solo per poter avere una discussione
esauriente sui problemi e
sulle prospettive che stanno
dietro ad ognuno di questi
centri, ma anche e soprattutto per parlare del rapporto — che va alla radice dei
problemi — tra chiese ed opere, tra predicazione e diaconia.
Questo tema è emerso con
forza anche quest’anno e —
in mancanza di tempo — si
è deciso con un o.d.g. di dare mandato alla C.E.D. di
preparare una seheda conoscitiva sul rapporto fra predicazione e diaconia da inviare alle chiese e di proporre come prioritario alla prossima Conferenza Distrettuale il tema della diaconia.
Come previsto dal calendario dei lavori, sabato sera siamo riusciti ad avere
l’assemblea dei soci della Società di Studi Evangelici di
Guardia Piemontese, fondata a Napoli nel dicembre
scorso. Il lavoro è appena
avviato, le possibilità di lavoro come gli scopi che l’Associazione si prefigge ("promuovere studi e ricerche sul,Ja storia e sulla diffusione
dei movimenti di riforma religiosa e delle chiese evangeliche nell’Italia Meridionale”) sono enormi, ma il futuro di questa Società si presenta carico di promesse.
Dopo aver ascoltato la relazione del presidente Giulio Vicentini, si sono ricevute alcune nuove adesioni e si
è deciso di dare l’avvio alle
prime pubblicazioni attraverso quelli che saranno i
"Quaderni di Studio” della
Società, di creare un Comitato scientifico (E. Campi,
R. Ciappa, J. Gönnet, S. Nitti, P. Ricca) e di nominare
Testimoni nel tempo della tolleranza e
Oltre l’aspetto
istituzionale
La Conferenza Distrettuale, che vede o^ni anno rincontro di fratelli e sorelle
lontani anche più di 1.000
chilometri, non è solo un
momento "istituzionale” del
nostro sistema ecclesiastico
previsto dai nostri regolamenti, ma è per tutti un’occasione preziosa di incontro,
di confronto, di comunione.
Quelli di noi che hanno più di 50
anni ricordano la situazione degli evangelici nell'Italia degli anni fra le due
guerre. Era il tempo del ghetto: si era
guardati con ostilità, con diffidenza,
quando andava bene con curiosità, ma
senza simpatia; in alcuni casi si era
fuggiti come degli appestati, o come
dei posseduti dal demonio. Denominatore comune di questi atteggiamenti era
la ripulsa della nostra « diversità ».
Ora il clima è cambiato: siamo parte
della società (componente significativa),
spesso cercati, perché il pluralismo esige anche la nostra presenza, addirittura circondati e vezzeggiati (talvolta
anche con Intento sincero).
E’ più facile vivere in questa situazione? SI potrebbe rispondere di sì,
pensando alle difficoltà sofferte dal
nostri padri e dalle nostre madrii
Oggi tutto questo non esiste più. Ma
la vita delle chiese, come tali, e la
vita dei credenti, come testimoni dell'Evangelo, sono oggi più facili? La tolleranza, il pluralismo della società di
oggi è in realtà un ostacolo da vincere: la fine della nostra diversità ci rende meno incisivi nella nostra proposta. E' più difficile aggiungere alle nostre comunità dei « convertiti », ma
non basta: siamo In certo qual modo
sulla difensiva, vediamo, e non da oggi, assottigiiarsi ie nostre file...
Si è tentato di dare una spiegazione
al fenomeno. Alcuni hanno detto che
nelle chiese si è fatta troppa politica.
Altri hanno osservato che la chiesa
deve saper dire una parola attuale
alle donne e agli uomini del nostro
tempo, e non può sfuggire a certi nodi
(ingiustizia, sfruttamento, analisi sociale).
La nostra credibilità si gioca anche
sul fatto di essere fedeli al messaggio
biblico della giustizia fra gli uomini
(ma siamo poi coerenti nella nostra
vita?).
Vorremmo richiamare l'attenzione su
un elemento che ci sembra importante: è la nostra "non diversità", la nostra integrazione nel mondo che ci
circonda, che rendono più difficile la testimonianza e meno efficace la predicazione.
Ma questo non accade solo per i motivi oggettivi di cui si faceva cenno
(diminuzione di interesse per una presenza che non è più uno scandalo, in
una società che accetta qualunque cosa, purché non le si chieda una adesione, un impegno) ma anche e più
per un dato soggettivo: la nostra Integrazione, che ci fa parlare e vivere
come tutti gli altri.
Il nostro difetto, il nostro peccato.
non è quello di parlare in chiesa di
quello che succede nel mondo, a! fine
di maturare una sensibilità che derivi
dalla nostra fede, ma quello di non
portare agli uomini del nostro tempo
la motivazione evangelica delle nostre scelte.
Il mondo di oggi è, sì, disincantato,
poco propenso ad ascoltare un discorso di impegno, ma può essere convinto se alle parole si unisce la coerenza della vita.
Per molti di noi è irrinunciabile II
week-end, per altri la partita, per altri la salvaguardia della propria personalità, mentre l'Evangelo ci chiama
ad esporci, a mescolarci fra la gente (siamo fuori dal ghetto!), a portare
in questo mondo senza ideali e senza
speranza la follia della Croce e l'annunzio della Risurrezione, che è l'anticipo del Regno dì Dìo,
9
26 giugno 1987
conferenza del IV Distretto 9
Il canto di un inno da parte dei membri della Conferenza.
i primi soci onorari (G. Spini, D. Maselli, G. Rochat).
Adesso si attende il contributo delle persone che potranno aiutarci ad impedire
che molte pagine dell’evangelismo meridionale vengano definitivamente sepolte
daH’oblìo.
Attenzione
per la Facoltà
Anche se qualcuno preferirebbe che nella Chiesa si
parlasse meno di denaro,
l’argomento delle finanze è
sempre giustamente presente (a volte in modo drammatico) e sentito nelle nostre
assemblee: basti pensare alla riflessione e al dibattito
generati un po' dovunque
dalle proposte dello 0,8%,
della defiscalizzazione etc.
Le chiese meridionali sembra abbiano complessivamente risposto bene all’appello della Tavola di rivedere il proprio impegno per
1 anno in corso e, di conseguenza, per il 1988.
Una coscienza contributiva più matura, da una parte, ed una maggiore economia nelle spese locali e nei
viaggi dei pastori, dall’altra,
sembrano essere obiettivi
raggiungibili, se pensiamo
dàvvero che la predicazione
di una Parola, quella sì ’’diversa”, possa avere un senso
in questa terra.
Il dialogo
con la società
Il culto e la partecipazione alla Cena del Signore che
abbiamo potuto condividere
con la comunità locale della ’’Noce” è stato uno dei
momenti qualificanti della
Conferenza. Senza esprimere, come è nel nostro costume riformato, la nostra emozione, tutti abbiamo per
un momento messo da parte
gli o.d.g. in preparazione, le
chiacchierate dei vari gruppetti nei corridoi, per ascoltare la predicazione dell’Evangelo che il pastore Bruno Tron, anche presidente
dell’assemblea, ha tenuto sul
lavoro di evangelizzazione
dell’apostolo Paolo ad Efeso:
Atti 19. (Il testo della predicazione uscirà sulle colonne
del nostro giornale).
DALLA RELAZIONE DELLA CED
del pluralismo
Nello stesso senso (disimpegno, abbandono senza rimpianto di una diversità ohe era un tempo per noi motivo di
riconoscenza al Signore) si possono in
buona misura interpretare anche due fenomeni denunciati da Comunità del nostro Distretto.
Il primo è lo scarso interèsse per
gli studi biblici, frequentati soltanto
da piccoli gruppi; essere il popolo della Bibbia era una caratteristica degli
evangelici, ad essa non avremmo voluto rinunciare per nulla ai mondo; ora,
mentre gruppi cattolici sono arrivati
a leggere la Scrittura, molti di noi se
ne sono distaccati...
fi secondo è quello della delega al
pastore, quando si tratta di portare
una nostra presenza nell'ambiente cittadino. Stiamo dimenticando l’impegno
personale, e la parità fra il pastore
e i membri di chiesa, principio fon
damentale del sacerdozio universale.
Dobbiamo però anche ringraziare II
Signore per alcuni segni di vitalità
che ritroviamo nelle nostre chiese.
Vorremmo ricordare con riconoscenza due fatti che ci sembrano emblematici; il primo è dato dai venti catecumeni confermati a Guardia Piemontese alla Pentecoste del 1985; il
secondo, il lavoro della chiesa di Catania, in favore degli immigrati dal
terzo mondo.
Negli ultimi giorni a Napoli-Ponticelli
si è aperto un nuovo locale, un nuovo punto di predicazione in quel quartiere operaio della periferia cittadina.
Riconoscenti al Signore non possiamo non osservare che era da anni che
non si apriva un nuovo punto di predicazione nell'ambito delle chiese vaidesi e metodiste, li Signore non resterà senza testimoni.
Rimane dentro di noi l’indicazione che Paolo ci dà
nell’essere capace di entrare in dialogo con le diverse
componenti della società di
Efeso: la comunità giudaica
e quella greca della scuola
di Tiranno, ma anche con
l’ambiente della religiosità
popolare che oggi come ieri
continua ad interpellarci. La
comunità giudaica ad Efeso
è forte ma non dà fastidio:
vive tranquillamente la propria religiosità. La piccola e
giovane comunità cristiana
sconvolge invece la vita della città perché annunzia la
liberazione che l’evangelo ha
provocato. A quale delle due
comunità assomigliano le
nostre?
E’ stato deciso altresì un
maggiore impegno delle chiese (3% della somma versata
alla Cassa Centrale) nei confronti della Facoltà di teologia, a cui tutti riconoscono un ruolo essenziale, non
solo come luogo di formazione dei futuri pastori, ma
come avamposto, come frontiera della nostra presenza
protestante in Italia, come
laboratorio della nostra riflessione teologica su Dio e
sul mondo nel nostro tempo.
Con le elezioni si sono conclusi i lavori. Accanto ai tre
membri rieleggibili {E. Trobia. Marco Tullio Fiorio e
Maria Teresa Florio-Mone),
sono stati chiamati a lavorare nella C.E.D. Edvige
Schrhidt e Franco Carri.
Membri della prossima
C.d.E. Mauro Pons ed Ettore Nicosia.
Moltiplicare
gli incontri
Prima di partire ho avuto
modo di discutere un breve
momento con alcuni deputati di Riesi, Palermo, Dipignano, Napoli, Caltanissetta,
Cerignola. Fratelli e sorelle
alla loro prima Conferenza
Distrettuale o vecchie conoscenze delle nostre assemblee. Alcuni hanno detto di
tornare a casa arricchiti, con
maggiori stimoli a lavorare
nelle chiese locali. Altri mi
hanno manifestato in modo
chiaro la loro difficoltà a
prendere la parola in assemblea, il timore che la nostra
chiesa diventi troppo istituzionalizzata, luogo dove sempre di più solo gli intellettuali sembrano avere spazio
0 voce in capitolo.
Un fratello di Riesi mi ha
detto che non parliamo più
della Bibbia, di evangelizzazione, che a volte sembriamo non credere più sufficientemente nell’azione dello Spirito Santo. Tutti mi
hanno espresso la preoccupazione che le nostre energie siano sempre più assorbite dalla ’’diaconia”, mentre la predicazione dovrebbe essere privilegiata, ed il
desiderio, anzi la necessità
di moltiplicare gli incontri,
1 raduni per conoscersi meglio, per riconoscersi fratelli e sorelle, figli di un Dio
che nonostante le nostre infedeltà continua a salvaguardare l’esistenza — per molti versi miracolosa — delle
nostre chiese.
Speriamo di essere capaci di considerare con attenzione la voce di questi fratelli e di queste sorelle, spesso anonimi nel loro impegno silenzioso e prezioso,
ma che senza alcuna gratificazione personale permettono a tutti noi di continuare
a predicare Gesù Cristo in
Italia.
Gianni Genre
IV Distretto
Il IV Distretto si estende dalla Sicilia alle Puglie comprendendo, oltre alle regioni summenzionate, la Calabria, la
Basilicata e la Campania, con una superficie complessiva di
kmq. 83.750 ed una popolazione di 14.753.000 abitanti.
Ecclesiasticamente va dal 13“ al 16° circuito e dalle tabelle statistiche (Relazione SI/86), si ricava quanto segue:
1) 2 Chiese Autonome (Napoli-Cimbri e Palermo-Spezio);
19 Chiese Costituite (Napoli-JVIetodista, Napoli-Vomere,
Salemo-Albanella e Diaspora, Bari, Cerignola, Corato,
Orsara di Puglia, Taranto e Diaspora, Venosa, Catanzaro e Diaspora, Messina, Reggio Calabria, Agrigento,
Catania, Pachino, Palermo-Metodista, Scicli, Riesi);
14 Chiese in Formazione (Caivano, Diaspora Casertana,
Brindisi e Diaspora, Foggia, Grottaglie, Rapolla, Cosenza e Diaspora, Dipignano, Vlncolise, Caltanissetta e
Diaspora, Grotte, Palermo-Noee e Diaspora, TrapaniMarsala e Diaspora, Vittoria).
2) 1.952 Membri comunicanti
69 Aderenti
345 Simpatizzanti
273 Altri
20 Conduttori (di cui: 14 pastori, 1 candidato pastore
in servizio straordinario, 5 evangelisti).
Una popolazione evangelica ammontante a 3.419 unità.
3) In questo quadro si inseriscono varie opere presenti
nel Distretto:
' Il Centro Diaconale « La Noce » di Palermo
— Il Servizio Cristiano di Riesi
— Casa Materna di Portici
— Il Centro « Casa mia » di Ponticelli
— La Casa di Riposo di Vittoria
— Il Centro Giovanile di Adelfla
— Il Centro Giovanile di Bethel
— Il CESE
— Il Centro sociale evangelico di Rapolla
— Le scuole materne di Pachino, Scicli e Cerignola
Di recente costituzione è la Casa Valdese a Guardia Piemontese (CS) comprendente il Centro di Cultura G. L. Pascale, il Museo, la Biblioteca e la Foresteria.
Più recente (10 dicembre 1986) è la costituzione di una Società di storia dell’evangelismo nell’Italia meridionale, con sede sempre a Guardia.
Hanno sede nel Distretto anche il Villaggio XXIV Novembre di Monteforte e il Centro « E. Nitti » di Ponticelli, entrambi gestiti dal Servizio di Azione Sociale della FCEI,
Nel Distretto opera inoltre la Comunione delle chiese libere di Avellino, Napoli Berlingieri, Torre del Greco, Volla,
la quale nel 1980 ha raggiunto un accordo colle chiese valdesi e metodiste. Essendovi, in base a quest’accordo, il riconoscimento reciproco dei ministeri di pastore, anziano, diacono e predicatore, nonché dei sacramenti del battesimo e
della Santa Cena, queste chiese partecipano pienamente alla
vita del 13° Circuito ed inviano alla Conferenza del IV Distretto e al Sinodo una delegazione di due componenti aventi voce
consultiva.
10
10 atti
26 giugno 1987
Battesimo ecumenico?
La CD, dopo aver discusso la relazione
della commissione ad referendum sulla
questione della celebrazione ecumenica
del battesimo e della catechesi (25/
CDI/86), concorda sostanzialmente sulle
linee di fondo della stessa; chiede alla
CED di inviarla alle chiese perché ne
facciano oggetto di studio nel prossimo
anno ecclesiastico; invita i concistori a
promuovere incontri con le coppie interconfessionali che lo richiedano per una
preparazione in vista del battesimo e
dell’educazione dei figli alla fede; chiede
al Sinodo di prendere in esame questo
problema in vista di un indirizzo comune di tutte le chiese presenti nel Sinodo.
Formazione biblica
La CD, ribadendo la necessità di foronire ai membri delle chiese interessati
una formazione biblica e teologica di base (cfr. 24/CDI/86), anche non finalizzata
ad un immediato servizio nella Chiesa,
¡chiede alla CED di elaborare delle proposte, in collaborazione con i pastori; chiede inoltre di esaminare la possibilità di
organizzare momenti di riflessione e di
dibattito nel pinerolese per rispondere
a quelle numerose e sempre più fr^uenti interpellanze che giungono da più parti, tendenti a conoscere le nostre posizioni e il procedere della nostra ricerca
sulle numerose tematiche collegate alla
nostra identità di credenti (biogenetica,
questione femminile, ecologia, sessualità,
cultura religiosa, ecc.).
Cultura alle Valli
La CD, dopo aver affrontato il tema
« trasformazioni culturali alle Valli », incarica la CED di organizzare un incontro di distretto su questo soggetto a cui
siano fra gli altri Invitati la Società di
Studi Valdesi, il Collegio, l’Eco delle
Valli Valdesi, Agape, catechisti, monitori, ecc.
La CD, letta la relazione della libreria
Claudiana di Torre Pellice, ritiene interessanti le proposte in essa contenute;
chiede che la CED incontri il comitato
della libreria per affrontare i seguenti
problemi;
— necessità di un maggior inserimento della libreria nelle attività culturali
del I distretto;
— maggior promozione delle vendite
con particolare riguardo all’aspetto teologico e culturale;
— costante aggiornamento professionale cti tutti i collaboratori della libreria.
Cultura della pace
La CD, riconoscendo il valido lavoro
di informazione ed animazione che il
progetto « Cultura della pace e protestanti nel pinerolese » ha svolto nelle chiese,
rii^azia tutti coloro che hanno sostenuto l’iniziativa nel corso degli ultimi
tre anni; esprime la preoccupazione che
con la chiusura di tale progetto l’attenzione delle chiese sul tema i)ace e disarmo si ridimensioni o venga a marmare
del tutto; riconosce nelle nostre chiese
vari ambiti (assemblee di chiesa, scuo
I Distretto
le domenicali, catechismi) che, stimolati, potrebbero diventare interessanti
momenti di riflessione e rielaborazione
in forma propria della tematica; chiede
perciò alla CED di riesaminare la questione con i membri interessati del progetto considerando le prospettive del
lavoro.
Disagio psichico
La CD, recependo la valutazione fatta
dalla Commissione d’Esame riguardo al
disagio psichico con cui sempre più frequentemente la cura d’anime si incontra
senza spesso avere i mezzi per valutare ed ^rontare le varie situazioni, ir>
vita la CED a promuovere una riflessione sulla incidenza delle malattie psichiche e sulle modalità di intervento sul
territorio da parte delle strutture sanitarie, ed una riflessione teologico-pastorale; invita le chiese ed i singoli a sentirsi corresponsabili della vita di relazione, principale sede di prevenzione del
disagio psichico.
Finanze
La CD sottopone all’attenzione delle
chiese il problema delle finanze ed in
particolare i seguenti punti emersi nel
corso del dibattito: a) le finanze ecclesiastiche attraversano un momento difficile poiché, mentre da un lato gli impegni
verso gli istituti e la cassa centrale sono aumentati, daU’altro il numero dei contribuenti non aumenta e il gettito delle
contribuzioni dei singoli non corrisponde ancora alle attuali necessità; b) si rivela ormai inderogabile stabilire una
gradualità nella preparazione e nell’attuazione dei progetti diaconali; c) operare
ima gradualità negli Impegni finanziari
degli istituti significa precisare delle
priorità, ma nel contempo considerare
l’opportunità di sospendere l’esecuzione
dei progetti per i quali manca la copertura finanziaria, ed evitarne dei nuovi
per rattuazione dei quali non vi siano
sicure garanzie.
Alla luce di queste considerazioni la
CD ritiene che i concistori debbano
proseguire con inventiva ed attenzione
un lavoro di sensibilizzazione dei credenti sul problema delle finanze e nella duplice direzione di aumentare le contribuzioni ed estendere la base' contributiva; chiede inoltre' alla Tavola Valdese e
alle chiese di compiere ogni sforzo rivedendo i propri preventivi per colmar©
l’attuale disavanzo.
Opere
La CD, letta la relazione del gruppo
di studio nominato dalla CED sulle opere per minori, ringrazia i membri del
gruppo di studio per il valido lavoro
svolto; ritiene che la relazione sottolinei in modo chiaro alcuni problemi ed
interrogativi sul tema della diaconia in
generale e che perciò possa essere proficuamente utilizzata come stimolo e
traccia di discussione nelle chiese in vista della prossima CD.
La CD, esaminato il testo dello statuto della comunità alloggio via Angrogna
- opera valdese (in Torre Pellice), lo approva.
La CD, prese in esame le relazioni del
DDD, del gruppo di studio nominato dalla CED sulle opere per minori, dei Convitti valdesi di Torre Pellice e Pomaretto: ribadisce l’importanza del lavoro
svolto dalle comunità alloggio per minori
ospitate nei convitti di Torre Pellice e
Pomaretto, ritenendo queste una forma adeguata di intervento sociale per
quei minori che per gravi motivi non
possono stare nella propria famiglia;
sottolinea il nuovo ruolo che le comunità alloggio vanno assumendo a seguito
del lavoro svolto dai servizi sociali nello sviluppo delle forme di adozione, affidamento familiare, appoggi domiciliari alle famiglie, per cui le domande
rivolte alle comunità alloggio si riducono
di numero e sono caratterizzate da ragazzi di età sempre più elevata e con
problemi non altrimenti risolvibili; sostiene che la territorialità del servizio
è fondamentale in quanto troppo difficile
risulta l’inserimento di ragazzi provenienti da altre zone nella realtà delle
nostre valli, sia per la lontananza della
famiglia, sia per la mancanza di sbocchi lavorativi al momento dell’uscita dalla comunità alloggio.
Tenendo presente queste valutazioni,
analizzando in particolare la situazione
del Convitto di Pomaretto: sottolineato
che l’attività è proseguita finora anche
grazie aH’invito rivolto dalla CD 1986 alrUSSL 42, con la quale rimane peraltro
un rapporto caratterizzato da instabilità
ed incapacità ad indicare un programma di servizio in cui la comunità alloggio possa essere utilmente inserita; considerato che sono previste diverse dimissioni di minori provenienti dal territorio, in misura tale da prevedere due
soli ragazzi ospitati a giugno 1988; considerata inoltre l’inadeguatezza della
struttura edilizia che ospita la comunità
alloggio e la necessità di sostituire gran
parte del personale, ritiene che, salvo
fatti nuovi che potranno intervenire nel
prossimo futuro (nuove domande di minori o accordi con l’ente pubblico tali
da permettere una programmazione a
lungo termine) il convitto di Pomaretto
abbia terminato la sua funzione istituzionale come comunità alloggio e ne
prospetta la chiusura a fine giugno 1988.
Commissione Distrettuale
La CD, constatato l’aumento del carico
di impegni della CED, soprattutto in
conseguenza deH’accresciuto ninnerò di
comitati che rispondono del loro operato alla conferenza, chiede al Sinodo cfl
riformulare come segue l’articolo 18, primo capoverso del RO.5/1975: « La CED è
composta da tre a sette membri ».
Animazione giovanile
La CD, rallegrandosi per la costituzione
del centro di documentazione che potrà
rappresentare una valida iniziativa per
l’archiviazione e la divulgazione del materiale prodotto nell’ambito delle scuole
domenicali, catechismi e attività giovanili in genere e di altro materiale audiovisivo e di animazione, sottolinea il
contributo positivo che esso potrà dare
come punto di riferimento per la gestione e il coordinamento delle attività giovanili; chiede alle chiese di contribuire
attivamente al suo utilizzo ed arricchimento.
Visitatori esteri
La CD, vista la crescente presenza alle
Valli di gruppi stranieri di varie provenienze e la necessità di accoglierli ed accompagnarli in modo qualificato, invita
la CED a nominare una commissione con
il compito: a) di mantenere in forma
più organica i contatti con i gruppi esteri in visita; b) coordinarli in vista di una
programmazione delle visite; c) ricercare e qualificare persone da impegnare in
questo settore.
Radio Beckwith
La CD, letta la relazione di radio
Beckwith e le richieste che essa esplicita,
considerando che essa costituisce una
presenza importante in Val Pellice e guardando con interesse alle sue potenzialità
evangelistiche, culturali e in campo di
aggregazione giovanile; chiede ai consigli
del I e II circuito di incontrare il comitato di gestione per individuare alcune iniziali forme di collaborazione e partecipazione delle chiese al progetto' della
radio; chiede che tali proposte vengano
comunicate alle chiese entro l’autunno
1987.
Elezioni
La CD procede con votazione a scrutinio segreto aU’elezione del presidente
della CED; risulta eletto Bruno Rostagno,
La CD procede con votazione a scrutinio segreto all’elezione del vice-presidente della CED; risulta eletta Carla
Beux Longo.
La CD procede con votazione a scrutinio segreto all’elezione del segretario e
di due membri della CED; risultano eletti SUvana Marchetti, segretaria, Nora
Ricca e Aldo Causarot, membri.
La CD procede con votazione a scrutinio segreto all’elezione del deputato al
Sinodo 1987. Risulta eletta Nora Ricca,
‘ suppl'entè* Graziella Tron Lami.
La CD procede con votazione a scrutinio segreto alla elezione della Commissione d’Esame sull’operato della CED. Risultano eletti: Anita Tron, relatrice, Franco Taglierò, Renato Ribet, Paolo Corsani, membri.
Prossimo anno
Il seggio designa quale sede della prossima conferenza distrettuale ordinaria
San Secondo.
Il seggio designa quale predicatore d’ufficio per il culto della prossima conferenza distrettuale ordinaria Erika Tomassone, supplente Paolo Ribet.
Servizio migranti
La Conferenza si rallegra per il lavoro del Servizio Migranti della FCEI ed
in particolare per quello del Coordinamento romano migranti che, promuovendo lo sviluppo di una società multiculturale e di reciproco arricchimento a livello teologico, pone al centro una diaconia fraterna e un’ecclesiologia al di là
di barriere di lingua, di tradizioni, di
confessioni.
Raccomanda all’attenzione e alla solidarietà delle chiese del Distretto questo
lavoro e le Invita a partecipare al convegno del prossimo autunno organizzato
dalla FCEI.
Regolamenti
La Conferenza fa presente alla Tavola
Valdese la necessità di avere dalla Commissione regolamenti l’interpretazione
corretta di RO 5 art. 8 comma e) laddove si presenti il caso di un presidente
o di un direttore di opera che non sia
membro di una chiesa valdese o metodista: se possa far parte della CD con
voce deliberativa in quanto rappresentante dell’opera, ovvero se la non appartenenza ad una chiesa valdese o metodista impedisca la piena rappresentan
III Distretto
za. Il medesimo quesito si pone per RO
5 art. 8 comma g).
La Conferenza esorta la commissione
di studio di cui a 8/CD3/86, debitamente
rinnovata nei suoi componenti, a riprendere al più presto i suoi lavori sui rapporti fra Circuiti-Distretti e Tavola Valdese al fine di chiarire quali siano le specifiche competenze dei suddetti organismi e di risolvere nello stesso tempo gli
interrogativi che la CED pone nella sua
relazione.
La Conferenza, su proposta del seggio,
nomina la commissione di studi di cui
11/CD3/87 nelle persone di: E. Mannelli, F. Rocco, S. Briante, G. Scuderi coordinatore.
Check-up delle chiese
La Conferenza, considerata Timportanza dell’iniziativa assunta dalla CED di
una approfondita analisi sul presente e
sulle prospettive future delle chiese del
Distretto, ritiene indispensabile e prioritario proseguire tale riflessione in tutte le chiese per completare, in vista della
prossima Conferenza, il quadro della situazione.
Chiede pertanto al Sinodo di contenere, per quanto è possibile, il suggerimento di nuove tematiche, allo scopo di consentire una risposta esauriente alle domande poste dal questionario della CED.
Invita la CED a proseguire il lavoro già
avviato in stretta collaborazione con i
circuiti.
Glorioso Rimpatrio
La Conferenza è informata sulla richiesta della Società di Studi Valdesi, in
merito al 3° centenario del « Glorioso
Rimpatrio» (1989), che le chiese ne facciano un momento di riflessione e di evangelizzazione al loro interno.
Villa San Sebastiano
La Conferenza, ascoltata la relazione sul
CES di Villa S. Sebastiano, incoraggia
la comunità locale a continuare nei suoi
numerosi tentativi di educazione alla solidarietà e alla responsabilità collettiva
(cooperativa, doposcuola, asilo, comunità
scolastica). Chiede alla CED di seguire
con attenta sollecitudine gli sviluppi della situazione aiutando nella ricerca di
collaboratori, di fondi e di linee di lavoro, incoraggiando una più stretta collaborazione con le chiese evangeliche romane.
Elezioni
La Conferenza procede all’elezione, per
schede separate, dei membri della CED.
Risultano eletti: Alfredo Sonelli, presidente; Ferdinando Vitale, vicepresidente; Giovanni Carrari, segretario; Ornella
Sbaffi e Leonardo Casorio, membri.
La Conferenza procede all’elezione del
deputato al SinC'do. Viene eletta Cesarina Picchi di Ferentino, supplente Angelica Perres di Roma via XX Settembre.
La Conferenza procede all’elezione della Commissione d’Esame. Sono eletti;
Gianna Sciclone, relatore, Maria Adelaide Rinaldi Lupi e Gianni Musella.
Prossimo anno
Il seggio designa Ruggero Marchetti
quale predicatore per il culto di apertura della Conferenza distrettuale del 1988,
supplente Salvatore Briante.
11
26 giugno 1987
atti 11
Finanze
La Conferenza, dopo aver ricevuto dalla Tavola (TV) e dal Comitato Permanente (OPCEMI) ampia informazione sulla
situazione finanziaria, nella consapevolezza che questi sono problemi strettamente collegati alla vita spirituale delle
chiese, raccomanda alle comunità di continuare la riflessione sui problemi finanziari tenendo conto di quanto emerso nel
corso della discussione; invita le chiese a
fare ogni sforzo possibile per avvicinare
la propria contribuzione alle richieste
della TV e deirOPCEMI, qualunque sia
l’impegno già preso; chiede che sia esaminata la possibilità di un dibattito sinodale sulle questioni finanziarie che ten^
ga conto congiimtamente della gestione
generale e della gestione delle opere.
La Conferenza considera di estrema importanza rincontro annuale dei cassieri
delle chiese del II Distretto, perché consente una maggiore informazione e partecipazione delle comunità allo sforzo per
raggiungere l’obiettivo dell’autonomia finanziaria, impegna la CED a sollecitare
per tempo la partecipazione dei cassieri all’incontro annuale; raccomanda alle chiese di non sottovalutare questo incontro e di adoperarsi perché sia garantita la partecipazione del proprio cassiere 0 di un altro membro del Consiglio
di chiesa o Concistoro.
La Conferenza, allo scopo di ridurre
la voce relativa agli interessi passivi delle amministrazioni centrali, raccomanda
alle chiese di depositare presso la TV e
rOPCEMI, sotto forma di prestiti e depositi, i propri fondi accantonati in banche o in posta che non siano necessari
alle normali esigenze di cassa.
La Conferenza, preoccupata dell’entità
degli interessi passivi delle amministrazioni centrali, chiede a TV e OPCEMI di
studiare possibilità e modalità circa eventuali prestiti e depositi che potessero
pervenire da parte di singoli membri di
chiesa.
La Conferenza invita i Comitati di gestione delle opere a prendere in considerazione la possibilità di accantonare
presso la TV e l’OPCEMI eventuali eccedenze finanziarie destinate alla manutenzione straordinaria o comunque non
necessarie alla ordinaria gestione delle
opere stesse. - -
La Conferenza decide di portare il contributo delle chiese per il lavoro della
CED a lire cinque milioni iper l’anno 1988.
Il Distretto
Progetto Torino
La Conferenza, ampiamente informata
sul lavoro svolto dal « Progetto Torino »
nel corso degli ultimi 3 anni, riconosce
che esso ha svolto un positivo lavoro di
animazione e formazione nei confronti
dei giovani delle chiese valdesi, metodiste
e battiate del Piemonte e di crescita per
tutti coloro che vi hanno partecipato;
per quanto le compete ne approva il bilancio conclusivo e la destinazione del
residuo attivo alle attività 87/88. Pone
aU'attenzione delle chiese questa esperienza eventualmente riproponibile in
altre realtà. Ringrazia la Giunta per
quanto ha fatto e invita le chiese a sostenere la continuazione dell’attività nella forma approvata nel corso dell’assemblea del IV circuito.
Borsa di studio
La Conferenza decide di portare il contributo delle chiese del II Distretto per
le borse di studio alla Facoltà di Teologia a lire dieci milioni, pari a due borse
e mezzo.
Check-up delle chiese
La Conferenza, rallegrandosi per la
discussione sviluppatasi in molte comunità e avviata in Conferenza, sulla base
del documento «check-up», invita le comunità a proseguire, approfondire ed
estendere la riflessione sulla vita e i problemi delle chiese, cercando di individuare obiettivi concreti che permettano
alla prossima CD di definire linee di lavoro chiare e praticabili.
In particolare invita i Consigli di chiesa, i Concistori e i Consigli di Circuito,
che ancora non l’avessero fatto, a far pervenire alla CED le proprie risposte, in
modo da completare l’analisi del Distretto.
Ricorda, per favorire la prosecuzione
della riflessione, alcune esigenze ricorrenti sia nelle risposte delle chiese, sia nella discussione ‘ini Conferenza; -
1) Necessità di intensificare e rivitalizzare lo studio e la meditazione della
Bibbia e di acquisire una rinnovata coscienza della nostra identità evangelica.
2) Necessità di attivare nelle comunità la capacità di fare teologia, cioè di
comprendere ed esprimere il messaggio
cristiano in relazione agli interrogativi
della coscienza contemporanea, in vista
di una testimonianza efficace.
3) Necessità di curare la riflessione
sui ministeri e la loro pr^arazione (in
particolare quelli di anziano, diacono,
membro di chiesa, predicatore locale,
ecc.) in vista di un servizio motivato ed
efficace.
4) Necessità di attivare riflessione ed
energie in vista di azioni di diaconia sul
piano locale e di una più intensa comunione fraterna.
La Conferenza dà altresì mandato alla
CED di istruire anche l’anno prossimo
la discussione in Conferenza sui temi
del « check-up », con gli strumenti che
più riterrà opportuni.
Opere del Distretto
La Conferenza, al fine di disporre di un
quadro generale dell’attività delle opere
del Distretto , dei loro problemi e dei loro
obiettivi, chiede al DDD ima relazione
introduttiva che puntualizzi tale situazione, in osservanza dell’art. 19 bis II
comma lettera H del RO 5.
Chiesa di Alessandria
La Conferenza, preso atto che la chiesa
di Alessandria non ha più i requisiti
richiesti dall’art. 2/a RO 44/77, la riconosce quale « chiesa in formazione ».
Glorioso Rimpatrio
La Conferenza incarica la CED di nominare un gruppo di lavoro che, in collegamento con la « Commissione per il
centenario » e la CED stessa, elabori una
proposta concreta per un’iniziativa a livello distrettuale in occasione della ricorrenza del « Glorioso Rimpatrio » da
sottoporre alla prossima CD.
Prossimo anno
Il Seggio comunica il nome del predi
catore per il culto della prossima CD:
past. Ennio Del Priore, sostituto past.
Teodoro Parilo y Cortès,
La Conferenza designa la sede di Torino per la prossima CD.
La Conferenza dà mandato alla CED
di studiare la possibilità di tenere la CD
1989 a Zurigo, prevedendo un programma apposito secondo le indicazioni emerse nel dibattito.
La Conferenza decide di dedicare Tanno prossimo una particolare attenzione
alla relazione morale e finanziaria della
Casa di S. Marzano Olivete. Incarica la
CED di fornire alla prossima CD le informazioni necessarie a prendere in esame anche le prospettive di utilizzo della
Casa.
La Conferenza decide di esaminare in
dettaglio, nel corso della prossima CD,
la relazione morale e finanziaria del
Centro Ecumenico Menegon di Tramonti, per quanto di sua competenza.
Elezioni
La Conferenza elegge a scrutinio segreto il Presidente della CED. Risulta
eletto il past. Salvatore Ricciardi.
La Conferenza elegge a scrutinio segreto il Vice-Presidente della CED. Risulta eletto Paolo Gay.
La Conferenza elegge a scrutinio segreto il Segretario della CED. Risulta
eletta Roberta Peyrot Rostan.
La Conferenza elegge a scrutinio segreto i membri della CED. Risultano eletti Antonio Adamo e Anna Maria Grimaldi.
La Conferenza elegge a scrutinio segreto i membri della CdE sull’operato
della CED. Risultano elette: Franca Barlera e Maddalena Costabel ; supplenti
Cinzia Carugati Vitali e Elena Vigliano.
La Conferenza elegge a scrutìnio segreto un deputato al Sinodo ’87. Risulta eletta Cinzia Carugati Vitali; supplente Anna Maria Lorandi.
Grazie
La Conferenza ringrazia vivamente la
comunità della Chiesa metodista di S.
Marzano che ha ospitato i suoi lavori
e si è adoperata per il buon svolgimento della Conferenza.
Questione meridionale
Il pastore Aquilante presenta 11 libro
« La questione ricorrente », di Paolo Naso. pubblicato a cura del SAS della
PCEI.
Il pastore Mucciardi presenta il convegno organizzato nel prossimo autunno dalla FCEI sulla questione meridionale.
La CD, preso atto della notevole produzione di atti e documenti sulla questione meridionale da parte di tutte le
assemblee ecclesiastiche competenti, anche in rapporto alla vita delle chiese,
chiede alla CED di raccogliere e ordinare in un dossier il materiale elaborato
in questi ultimi anni, ed inviarlo alle
chiese dell’area meridionale, affinché lo
studino.
Finanze
La CD, dopo il dibattito sulle finanze
della chiesa, ritiene che le contribuzioni alle amministrazioni centrali devono
essere finalizzate alla copertura di tutte
le spese del personale; tale traguardo
va considerato come una risposta della
vocazione delle nostre chiese, nonostante
le difficoltà oggettive di alcune comunità.
Adelfia
La CD, resa attenta ai due problemi
fondamentali emersi dalla relazione del
Comitato di Adelfia:
1) il rapporto fra il centro medesimo
e le chiese;
2 ) la necessità di procedere ad una generale ristrutturazione, invita la CED, in
collaborazione con il CC del XVI Circuito, ad analizzare con le chiese dello stesso le motivazioni che soggiacciono ai problemi emersi e a ricercare soluzioni idonee a superare la situazione; invita la
CED a preparare una documentazione
IV Distretto
dettagliata sulla situazione generale del
centro con le prospettive reali di ristrutturazione, e a riferire alla prossima CD.
Diaconia
La CD, dopo il dibattito sulle relazioni delle opere che rispondono in CD, anche in riferimento a 28/CD/86, consapevole che la riflessione generale sulla diaconia della chiesa debba proseguire nelle
comunità locali, invita la CED a preparare una scheda conoscitiva sul rapporto tra predicazione e diaconia, da inviare
alle chiese entro gennaio 1988 perché la
studino e riferiscano alla CED entro il
30.3.1988. Chiede che, nei lavori della
prossima CD, il tema della diaconia sia
prioritario.
Formazione
La CD, nel ribadire l’importanza che il
lavoro dei nostri centri riveste nella formazione dei membri di chiesa, invita le
chiese e gli organismi ecclesiastici a continuare l’impegno di sensibilizzazione e
di partecipazione alle attività proposte
dai diversi centri, con particolare attenzione a quelli operanti nel Distretto. Decide di abolire la percentuale fìssa delTl% come fondo delle borse campo, dà
mandato alla CED di costituire un lootir
do di solidarietà con appello alle chiese
e attingendo ad eventuali altre fonti, al
fine di intervenire finanziariamente in
risposta alle richieste segnalate dai consigli di chiesa per casi di effettiva e documentata necessità.
Campo di lavoro
La CD, udita la relazione della CED
sulla sistemazione del campo di lavoro, consapevole che essa si inquadra in
un progetto scaturito dalTOdG 24/SI/86,
convinta che TOdG sinodale in oggetto
non può esaurirsi in questa relazione,
chiede alla CED di proseguire Tanalisi,
insieme ai Consigli dei Circuiti ricadenti
nel Distretto, organizzando una o più
riunioni specifiche sul tema e di riferire alla prossima CD.
Borsa di studio
La CD, dopo il dibattito sul problema
del funzionamento della CED, decide di
chiedere alle chiese una percentuale pari al: 4% per copertura spese Conferenza Distrettuale; 3% per una borsa studio
Facoltà valdese di teologia; 3% per spese
CED, rispetto agli impegni per i valdesi
e agli obiettivi per i metodisti, nei confronti della Tavola e delTOPCEMI per
Tanno 1987.
Commissione d’esame
La CD, riguardo al lavoro della CdE,
ribadisce la raccomandazione alla CED
dell’atto 33/CD/86: « La CD, per facilitare
il lavoro della CdE, raccomanda alla
CED: a) di inviare alla CdE, di volta in
volta, gli atti delle proprie riunioni; b)
di inviare alla CdE, entro il 30 aprile, la
documentazione necessaria affitaché si
possa utilmente invitare nel corso dell’ultima riunione primaverile della CED
per il necessario approfondimento; oppure, se possibile, d’invitare la CdE a
prendere visione della documentazione
presso il Presidente della CED in modo
da averlo a disposizione per il necessario approfondimento ».
Prossimo anno
La CD indica come sede per la prossima Conferenza il Centro dì Bethel.
Elezioni
La CD elegge a scrutinio segreto come presidente della CED Enrico Trobia.
La CD elegge a scrutinio segreto
come vice presidente della CED Marco
Tullio Fiorio.
La CD elegge a scrutìnio segreto
come segretario della CED Edvige Schmidt.
La CD elegge a scrutinio segreto
come membri della CED Maria Teresa
Fiorio e Francesco Carri.
La CD elegge a scFutkiio segreto
come deputato al Sinodo Sergio Velluto,
e come sostituto Romualdo Aucello.
La CD elegge a scrutinio segreto
come membri della CdE Ettore Nicosia
e Mauro Pons, sostituti Piero Trotta ©
Sergio Velluto.
La CD designa a scrutinio segreto
membri del Comitato della Casa di Riposo di Vittoria: Georges Paschoud, Arcangelo Pino, Umberto Musmecl.
La CD designa a scrutinio segreto
membri del Comitato di Bethel: Giovanni Genre e Francesco Sagripantì.
La CD designa a scrutinio segreto
membro del Comitato del Centro di Adelfia Giuseppe La Torre.
La CD designa a scrutinio segreto
membri del Comitato della Casa Valdese di Guardia Piemontese: Michele Scornaienchi e Marco Presta.
12
12 centri evangelici _____________
GLI INCONTRI ESTIVI DI STUDIO
26 giugno 1987
Agape, Adelfia, Tramonti, eco.: diamo qui sotto l’elenco dei numerosi campi di studio e di lavoro previsti tra
luglio e settembre - Chi fosse interessato potrà richiedere informazioni più dettagliate presso i singoli centri
Luglio
.
ìt
4- 16
Bethel : campo di lavoro internazionale.
5- 14
Campo Sardegna: (14-18 anni)
« Il cinema : un'avventura, parliamone ».
5-16
Rocca di Papa: (11-13 anni)
« Come si costruisce la comunità ».
5-18
Centro Incontri: campo sull'emigrazione ( italo-tedesco).
7-14
Agape : campo ecologico « Convivere con la natura ».
7- 14
Agape: (7-9 anni) « Pacilandia ».
8- 17
Adelfia: (15-17 anni) «I profeti della giustizia : ieri e oggi ».
13-27
Tramonti di Sopra: (14-17 anni) «La socializzazione».
15-22
Agape : campo teologico « Egli
rovescia dal trono i potenti ».
15-22
Agape: (9-11 anni) «Un mondo di bambini ».
18-25
Adelfia: (18-25 anni) «L'incognita della disoccupazione ».
18-29
Rocca di Papa: (14-16 anni)
« Il senso della vita comunitaria ».
18-30
Villaggio della Gioventù : ( 14-17
anni) « Il cinema ».
18-1/8
Ecumene (8-11 anni) « Davanti
alla televisione ».
18-1/8
Ecumene: (12-15 anni) «Perché Ecumene ».
20- 31
Centro Incontri: campo animazione ragazzi Ponticelli e Monteforte.
21- 1/8
Bethel: (8-13 anni) «L'educazione alla pace ».
23-30
Agape: IV incontro internazionale ebrei-cristiani « Shalom ».
23-30
Agape: campo sull'etica sessuale « Il desiderio ».
25- 1 /8
Poggio libertini: (9-14 anni)
campo per ragazzi.
26- 4/8
Adelfia: campo FDEI «La voce
delle donne nella Bibbia ».
29-4/8
Tramonti di Sopra: «Scenari
scientifici e biblici della fine ».
29- 8/8
Poggio Libertini: (15-17 anni)
campo di studio biblico.
30- 2/8
Campo Sardegna : campo FGEI
« Voci diverse attraversano la
morte ».
Il Centro «Luciano Menegon » di Tramonti di Sopra {Pordenone).
Agosto
1-7
Centro Incontri : incontro studi
della Chiesa di Dio.
1-8
Poggio Ubertini : campo per famiglie.
1-8
Agape: « Percorsi di donne nel
Protestantesimo ».
1-10
Agape: (14-17 anni) « L'utopia
del mondo nuovo ».
1-10
Rocca di Papa : campo di azione biblica.
1- 13
Villaggio della Gioventù : « La
teologia femminista ».
2- 9
Bethel : campo ecumenico « Crisi dei valori della civiltà occidentale ».
3- 15
La Salsicaia : per studenti universitari « Religione e fede ».
5- 9
Adelfia: «Agricoltura biologica : scelta di vita o modello di
sviluppo? ».
6- 9
Ecumene: campo azione sociale « Un impegno nel Mezzogiorno ».
8-16
Poggio Ubertini: (17-35 anni)
campo studio biblico.
9- 15
Centro Incontri: campo giovani
della Chiesa Apostolica.
10- 16
Adelfia: per famiglie «Uomini
e donne nella chiesa ».
11-21
Bethel: (15-20 anni) «La cultura delle canzoni ».
12-16
Ecumene : campo di ferragosto
« Che devo fare per essere salvato? ».
12-20
Agape : campo pace Nord-Sud
« Un mondo sempre più militarizzato? ».
12-30
Rocca di Papa: giovani/famiglie « La comunità cristiana ».
14- 31
Tramonti di Sopra: famiglie
« Una lettura in comune di
Paolo ».
15- 30
Villaggio della Gioventù : famiglie «Le chiese storiche: i luterani ».
17- 23
Adelfia: campo FGEI «Il processo di militarizzazione del Mediterraneo ».
18- 28
Ecumene: giovani (18-28 anni)
« Video ergo sum ».
21-28
Agape: Europa-Terzo Mondo
« Tra neocolonialismo e società
multirazziale ».
21-28
Agape: (11-13 anni) « In viaggio con Abramo ».
24-31
Adelfia: famiglie «La famiglia problematica : la violenza
sui minori ».
31-13/9
Villaggio della Gioventù : famiglie « Movimenti del risveglio
in Italia ».
Settembre
1-6
Adelfia: genitori/figli «Il mondo degli adulti e il mondo dei
bambini ».
4-6
Agape: III incontro internazionale sull'IsIam « L'IsIam in Europa ».
7-14
Agape: «Essere protestanti in
Italia ».
10-13
Adelfia : campo su fede e diaconia « La diaconia nel Mezzogiorno ».
24-27
Ecumene: campo biblico « Per
una teologia del laicato ».
Indirizzi
La Salsicaia
58043 Castiglione della Pescaia
(Gr); inform. 06/4957964 o
4952242.
Poggio Ubertini
c/o Giona Prencipe, via della
Maona 4/20, 16155 Genova-Pegli, tei. 010/682472.
Rocca di Papa
via Vecchia di Velletri 26, Campi d'Annibale, 00040 Rocca di
Papa (Roma), tei. 06/9499014
(9340251).
Tramonti di Sopra
Centro Menegon, 33090 Tramonti di Sopra (Pn), tei. 0427/
869087; informazioni: E. Bogo
Urban, via Marghera 95, 30173
Mestre, tei. 041 /95B794.
Villaggio
della Gioventù
Lungomare Pirgy 13, 00050 Santa Severa (Roma), tei. 0766/
740055.
Adelfia
Casella postale, 97010 Scoglitti
(Rg), tei. 0932/980132.
Agape
10060 Prali (Torino), tei. 0121/
807514 (ore 9-12,30 - 15-19).
Bethel
80055 Taverna (Catanzaro), tei.
0961 /922059 ; informazioni :
c/o Sagripanti, via Galilei 32/1,
89100 Reggio Calabria.
Campo Sardegna
c/o Franco Meloni, via Oslo 4,
09100 Cagliari, tei. 070/492168.
Casa Cares
via Pietrapiana 56, 50066 Reggello (Fi), tei. 055/8652001.
Centro Incontri
via Rivarano, 83024 Monteforte
Irpino (Av), tei, 0825/682698;
informazioni : Ottavio Di Grazia,
tei. 0825/653368.
Ecumene
Contrada Cigliolo, 00049 Velletri (Roma), tei. 06/9633310;
informazioni c/o OPCEMI, via
Firenze 38, 00184 Roma, tei.
06/4743695.
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Tribunale di Pinerolo n. 17S.
Redattori: Alberto Corsani, Luciano Deodato, Giorgio GardioI (direttore). Paolo Fiorio, Roberto Giaco
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Marco Rostan, Mirella ScorsonelH,
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