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Roma, 30 Gennaio 1909
Si pubbllea ogni Sabato
ANNO II - N. 5
LA LUCE
Propugna grìnteressi socìalii morali e religiosi in Italia
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ABBOKAMKKTI
Italia : Anno L. 2,50 — Semestre L. 1,50
Estero : » » 5,00 — * « 3,00
Un numero separato Cent. 6
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IL VHLOREDELLH VITTI
< Mai come oggi la vita ha avuto tanto poco
valore », ha sentenziato un principe del fòro, l’avv.
Manfredi, difensore di Cifariello. E per meglio giustificare il gesto... omicida del suo cliente, aggiungeva la
seguente strabiliante considerazione : « oggi che negli sports la si arrischia continuamente, verrebbe
l’esitanza proprio di fronte a quella passione dinanzi alla quale nessun’altra può vincere, l’amore ? »
Per sballarle cosi grosse, bisogna proprio essere...
principe del fòro e difensore di Cifariello per giunta.
Dunque siamo intesi : la vita è un valore in ribasso sul mercato mondiale in genere, sa quello
artistico e giuridico in ispece, Vita più, vita meno,
che conta di fronte alla specie ? sopratatto quando
si tratta di quella degli altri. Le nascite superano i decessi, per cui ci si può permettere un po’ di lusso
e sopprimere di tanto in tanto qualcuno.
Tale è la teoria degli assassini... e dei loro difensori ; e pure quella di Deibler che taglia la testa a quattro per volta. E’ ancora la teoria della
natura, del terremoto per esempio, che fa centomila e più vittime in pochi secondi. Che bel colpo
e che conferma eloquente della teoria novissima
deirOn. Manfredi! Pare sia ancora la teoria delle
autorità preposte al salvataggio, perchè, a tutela
della proprietà, hanno proibito gli scavi che potevano salvare ancora chi sa quante vittime. Il principio sacrosanto, intangibile e sovrano della proprietà privata innanzi tatto, e poi la tutela della
vita umana : è giusto ! Se cade o se viene manomesso quel principio, tutto l’ordine attuale va a
catafascio ; mentre, morto più, morto meno, si
vn avanti lo stesso, anzi la qaistione rimane semplificata. L’avv. Manfredi non si aspettava certo di
trovare cosi presto tale conferma e applicazione
della sua teoria.
La vita umana è in ribasso davvero. Così la pensano pure quei... come chiamarli? diciamo pure
matti che si ammazzano allegramente, e talvolta
ammazzano anche gli altri, nell’uso frenetico di quei
mille nuovissimi sports che imperversano sulla nostra povera terra, quasi che non bastassero i terremoti e le inondazioni. Nei grandi cataclismi, come
quello recente, e nelle profonde perturbazioni morali che ne sono la conseguenza, la vita, come nota
Barzini, può anche non avere più alcun dolore, si
tratti di quella altrui o della propria. La morte
diventa cosi famigliare che non ha più impressione
alcuna, e la si rasenta a ogni istante senza alcun
brivido di repulsione. Essa diventa la regola, e la
vita l’eccezione.
Ma In tempi normali, aU’infuori dei pazzi, dei
delingaenti e dei loro difensori, troverete che per
la grande maggioranza degli uomini la vita vale
ancora qualche cosa. Per chi uccide, essa può valer
poco, ma chi viene ucciso è certamente di parere
contrario. Tant’è vero che, potendo la si vende a
caro prezzo ; e che anche in mezzo alle rovine e
ecatombe essa si ostiua a persistere, si aggrappa
disperatamente a tutti i mezzi di salvezza, si afferma e risorge trionfante sulla morte.
La vita è il dono supremo che in se compendia
tutti gli altri. Essa é » più del nutrimento », diceva Gesù, anzi vale più del mondo intiero. « Che
gioverà egli all'uomo se guadagna il mondo e fa
perdita dell’anima sua » ? Sia pur travagliata e
triste, essa è sempre il bene supremo, perchè sorretta e illuminata da quella dea sempre giovane e
radiosa che è la speranza. Dmi spiro spero.
Vero è che per avverse circostanze e per lungo
dolore, la vita può diventare di peso ; ad una ad
una le sue radici sono state divelto dal suolo famigliare, ridotto ormai in squallido deserto ; e si desidera di essere trapiantati altrove, ma non già di
sparire per sempre e venire spenti nel vuoto dell’eterna notte.
La vita è prerogativa suprema della divinità, ed
è dono suo. L’uomo può accrescerne o diminuirne
il valore, suo non mai al punto di buttarla via come
una moneta fuori corso. In presenza delle stragi
seminate dalla morte e col cuore stretto dall’angoscia è sensazione così dolce, anche pei superstiti
che piangono, quella di sentirsi vivere e di mnoversi sotto il sole !
La vita ha tanto valore che il dono supremo che
l’Iddio Vivente abbia saputo fare a una moritura
umanità è quella della vita eterna nel Suo Figliuolo.
Enpico liivoire
B1PEH5Ì1MDD ilL TERREMOTO
(Brano della conferensa detta dal Dottor Giovanni Orilli nel Tempio Valdese di Livorno, il
6 gennaio 1909).
Si grida a noi cristiani : il vostro Dio che fa ?
Questa domanda non ci scompone. Tra i cieli e la
terra stanno per tutti noi, a qualunque fede scientifica 0 religiosa apparteniamo, misteri che non si
sapranno. mai penetrare, e, quando si squarciassero,
sarebbero per lasciare dietro a sè misteri più formidabili e trascendentali; piccoli come siamo, non
sapppiamo nè possiamo comprendere Dio quantunque noi cristiani abbiamo cosi fortemente sperimentato alle fonti della nostra vita la sua potenza ed
il suo amore, da non dubitare del valore di questa
sua affermazione : « Benché i monti sì dipartissero
dai luoghi loro ed i colli si smuovessero, par non
si dipartirà la mia benignità da te ed il patto della
mia pace non sarà smosso ». La religione cristiana
tutta è compresa nella lotta contro alle miserie in
nome e colla forza di Dio, tutta si concentra nell’amore, nel cuore, vera ostia viva, nel cuore dal
quale vengono su i più bei pensieri e le più nobili
energie.
Il nostro Dio non ci ha spiegato ogni cosa, non
ha risposto a tutte le qnistioni della mente umana ;
non ha risposto a tutti i perchè ; le nostre conoscenze non sono che brandelli : La domanda ;
Che fa il vostro Dio, mentre Messina e Reggio periscono, la possiamo far seguire da queste altre : Che
faceva egli durante la schiavitù egizia d’Israele e le
persecuzioni dei cristiani, durante le sacre guerre per
la nostra indipendenza, quando balzava fuori, quasi
Minerva armata, l’inno : « Si scopron le tombe, si
levano i morti ? » Che faceva egli quando gli eroi
e i martiri e il Cristo morirono ? Porse stava spezzando il cuore degli indifferenti e dei malvagi e preparando una nuova ascensione sociale !
Allargando cosi il campo delle domande ci sembra
di scorgere Timportanza di nn movimento, di una
persona dalla quantità di dolore in coi s’è temprata.
E chi ci dice che un genio italiano in cui dormono
molte verità rinnovatrici, non si alzi poderoso come
un figlio di Dio e con tutta la sua persona titanica
non sospinga la nostra stirpe ad una forma sociale
e religiosa superiore ? Non ne sarebbe degli nomini
come degli alberi: solo quelli che scendono nelle oscnre profondità della terra umida o delle lagrinie,
crescono potenti verso la luce ed il cielo ?
Comunque, questo sappiamo di preciso dal Dio
nostro, dal nostro Padre : a Messina ed a Reggio si
soffre, è l’ora non di discutere e di criticare, opera
facile poiché chi fa falla; è l’ora in cui Cristo, de v^e
trionfare, è l’ora di unirei e di soccorrere i fratelli;
è l’ora nostra.
Gesù che si spese nel curare e nel guarire, che
pianse su Gerusalemme, piangerebbe del pari su
Messina e su Reggio, affronterebbe con coraggio
ferreo la realtà d’oggi.
Raccogliamo a tal uopo tutti i nostri ideali e vivifichiamoli in Dio ; mostriamo l’eccellenza della nostra fede coll’eccellenza del nostro cuore ; mandiamo
rapidamente e generosamente conforto ai vinti di
laggiù. Quando gli entusiasmi saranno spenti, ricordiamoci di continuare a soccorrere chi scampò dalla
grande tribolazione.
A Messina e a Reggio vi sono fanciulli rimasti
soli al mondo ; forse le voci di richiamo materno,
che potevano rallegrarli, sono agghiacciate sa labbra fatte mute per sempre ; sono senza parenti
e senza nome, sono i figli di nissuno. Oh voi
che siete più agiati o forse senza figli, ecco figli
che Dio vi manda: ricordatevi che alla tavola vostra ci dev’essere un posto per Cristo o pel povero
che lo rappresenta ; lasciate venire a voi uno dei
figli di nissuno, dategli un po’ della vostra casa,
della vostra famiglia, del vostro cuore, non glielo
vietate ; ovvero procurategli un posto presso una
famiglia, in un buon istituto. « In quanto lo fate
ad uno dì quei miei minimi fratelli » dice Gesù
« voi lo fate a me medesimo ! » (Matt. 26,40).
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LA LUCE
Dopo la Catastrofe
Lo sbandamento dei superstiti continna, e oramai
comprende^ tutta l’Italia. Il 16 a sera giungerò a
Torre Pellice (nelle Valli Valdesi) tre famiglie di
profughi messinesi, attese alla stazione dal Comitato e da numerosa folla : furono ricoverate nei locali già del Circolo Operaio.
Ecco i nomi : Bugolo Pietro, d’anni 60; I|ngolo
Antonio, d’anni 28; Ludispodo Stellario, d’anni 6;
Lndispodo Domenico, d’anni 3; Arena Teresa, d’anni
35; Ludispodo Natale, d’anni 22; Arsiti Vincenzo,
d’anni 45; Bimbo Giovanna, d’anni 47; Arsiti Francesco, d’anni 21; Arsiti Carmelo, d’anni 14; Arsiti
Eosario, d’anni 10; Arsiti Giuseppina, d’anni 8; Arsiti Giovanna, d’anni 4. i
Doti. Roberto Próchet.
* *
Da una lettera di una nostra infermiera della Croce
Rossa, in uno degli ospedali di Napoli, e diretta
alla sua famiglia, ricaviamo quanto segue :
« Napoli, 14 gennaio 19Cj9.
« Ecco la mia prima giornata d’ospedalel Che
strazio ! Fa male il vedere letti, letti e leitti di
dolore ! E quegli occhioni belli, neri, pieni di terrore 0 vaghi da matti. Quanti bimbi ! alcuni dai
bei ricci ben curati, dalla pelle fine (certo fi^li di
ricchi) che mormorano « mamma ! » con voce debole, debole... Hanno tanto chiamato ! che cosai straziante ! si frenano a grande stento le lagrime.
€ Si lavora, si fa del bene, più che altro! colla
nostra simpatia, col nostro amore che forse, j nella
furia dei primi soccorsi, non si è avuto il teiàpo di
mostrare loro. I
« Oh ! quanto vi ringrazio per poco che facciate ! « Sete belile, sete ddoro », ci dicond raddoppiando quanto più possono le consonanti.! Ah !
se avessi della biancheria, delle gonnelle, dellfe blnsine saprei bene a chi darle, via via che questi disgraziati sono in grado di lasciare l’ospedale. E
anche per le signore ci vorrebbero bluse e sottane
nere. Ce ne sono cinque o sei nella mia corsia che
mi fanno, forse più profondamente di tutti gli altri
pena; si vergognano persino di chiedere un bicchiere d’acqua; alcune sono sole. Esse hanno perso
più degli altri, perchè possedevano qualche còsa, e
riceveranno meno, perchè qualche cosa impedirà loro
di farsi avanti per chiedere.
« Sabato 16. — Ieri non scrissi nulla perchè
feci nottata colla contessa Corsini in una camerata
di 40 letti. Tutto andò bene, e non mi prese ùiente
sonno. Le mie povere ammalate erano abbastanza
calme, all’infnori di due donne colle gambe sfracellate che patiscono quello che non si può immaginare.
€ Verso mattina ad una donna, che amo tanto
perchè tanto buona e paziente, che ha rotte e scottate le gambe, si manifestarono strane contrazioni
al collo. Nonostante la nostra poca esperienza, pensammo al tetano e lo facemmo notare al dottore di
guardia. Essendo egli dello stesso parere, subito si
principiò la cura anti-tetanica, colla speranza di salvare la malata prendendo il male cosi al principio;
ma l’ho vista ora, e con dolore ho constatato il gran
progresso del male. Non apre più la bocca; ci parla
solo coi suoi begli occhi buoni; mi manda a scatti
baci colla mano. Che male al cuore mi ha fatto!
Aveva patito tanto! Quattro giorni sotto le macerie, perso il marito e cinque figli, sofferenze inau
dite sopportate con pazienza e fede, e finire con
quella agonia atroce ! |
« Povera creatura ! non ci posso pensare, pai sta
sul cuore, come un grave peso; prego Dio la ripigli
subito questa notte !
« Io sto bene; non mi stanco quando sonoj nelle
corsie, mi stanco quando non sono al lavoro ò che
penso ai miei malati......... I
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La Luce ci ha già dato alcune notizie dell’interessamento che le nostre Chiese hanno avuto per
la tremenda catastrofe che ha colpito la patrjia no
stra e di cui non ancora è spenta l’eco dolorosissima.
Anche noi Evangelici di Napoli — che assistemmo per oltre una settimana, giorno per giorno,
alla dolorosa odissea dei superstiti, qui trasportati,
dalla ruina Calabro-Sipiliana e che, per un contatto
più diretto colla grande sventura, ne sentiamo più
forte lo strazio, ci adoperammo sul nome di quel
Cristo che passò beneficando, a portare jl nostro
modesto contributo all’opera di solidarietà che compie,
con plauso di tutta Italia, Napoli generosa.
Nella nostra Chiesa fu iniziata una sottoscrizione
il cui ricavato doveva devolversi a benefizio dei feriti che avessero potuto essere ricoverati in una
sala del nostro Palazzo di Piazzetta ' Tagliavia, ove
si erano approntati dieci letti.
Però le locali autorità non avendo, per considerazioni di ordine pratibo, creduto bene di inviare,
presso noi, dei profughi, cui meglio si poteva provvedere nei pubblici ospedali, i nostri letti finora sono
rimasti vuoti. La qual cosa ci decisero di utilizzare
in altro modo il ricavato della sottoscrizione, che
fu inserita nella Luce.
Degna d’encomio è stata l’Unione Cristiana delle
Giovani, che sotto l’attiva presidenza della signora
Eae, si occupò di preparare biancheria e medicamenti per i profughi.
Molte signorine evangeliche prestarono la loro
opera negli ospedali, in qualità di infermiere.
Dei fratelli nostri s’interessarono di visitare ed
assistere, in particolar modo, quei feriti che non
avevano un’assistenza speciale per parte dell’autorità 0 di persone private.
Graditissime ci furono le visite del signor E. Giampiccoli e del Presidente signor Mnston, di ritorno
dalla Sicilia; i quali lasciarono qui dei sussidi per
i fratelli nostri, scampati alla catastrofe e rifugiati
in questa città.
Terminando ci compiacciamo di ricordare la bell’opera della Colonia Evangelica, che ha disposto duecento letti nel locale del Club Svissero.
E. S.
♦
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« Alla Chiesa Valdese d’Italia.
Carissimi fratelli.
La Chiesa evangelica episcopale di S. Ubes (Setubal, Portogallo) vi presenta l’espressione del suo
vivo dolore per la grande sciagura che ha afflitto
la nazione italiana, e insieme i voti della sua profonda simpatia.
Preghiamo il nostro Padre celeste di benedir voi
e la vostra bella patria !
Devotissimi fratelli
(Seguono le firme di Giacomo Pereira pastore,
Gioachino da Conceifaó, Emanuele Costa, Gian
Giacomo da Costa).
S. Ubes, il 5 gennaio 1909 ».
IH
* *
Il Comitato amministrativo della Chiesa libera nnita di Broughton Place, Edimburgo, che per si
lunghi anni ebbe un interesse vivo e diretto per la
Chiesa di Messina, ha votato il seguente ordine del
giorno : * Il Comitato desidera di esprimere alla
Chiesa Valdese, sentimenti di profondo rimpianto
per le notizie cosi dolorose del disastro, e la sua
simpatia per la tremenda calamità che ha colpito la
congregazione di Messina, con perdita di tante vite ».
• •
Nell’adunanza annua della società ausiliare per la
missione Valdese, tenutasi il 12 corrente a Edimburgo venne votato quant’appresso : « L’adunanza
desidera esprimere la più profonda simpatia a tutti
coloro che hanno sofferto lutti e perdita a cagione
del tremendo disastro di Messina, specialmente alla
chiesa Valdese che deve rimpiangere la perdita di
parecchie preziose esistenze e di proprietà di valore ».
*
♦
Apprendiamo con piacere come il nostro Presidente abbia ricevuto un grandissimo numero di lettere piene di simpatia, per parte di chiese, di pa
stori e di amici stranieri, accompagnate dai doni
della fraterna carità a prò degli Evangelici colpiti
dal disastro : un vero plebiscito d’amore cristiano ;
una grande vittoria della solidarietà umana.
«
• •
Nel Tempio di S. Donato, a Torino, una conferenza del pastore E. Giampiccoli, reduce dalla Sicilia.
Dal resoconto che V. P. ne dà nel Lien, risulta
che dev’essere stata un’ottima e commovente conferenza.
H:
Hi Hi
L’ultima lista di oblazioni contenuta nel Lien
reca la bella cifra di L. 6981,75.
«
H: H:
Il Lien, nel suo recente numero, dava inoltre
lannunzio d’nna conferenza, che il pastore sig. Alberto Prochet doveva tenere su la Sicilia, nel Tempio di Torino sotto gli auspici deH’Unione Cristiana
dei Giovani.
Il sig. Prochet fu per circa dodici anni pastore
nell’isola sventurata.
H:
* •
Leggiamo nel Giornale di Sicilia :
« Nel rione dell’Albergheria, si improvvisarono
delle luminarie, con relative immagini di Madonne
e di Sante Rosalie attaccate ai muri dei vicoli e dei
cortili e attorniate di lampade e ceri. Dei popolani,
dall’aspetto non troppo rassicurante, andavano raccogliendo danaro — essi dicevano — per placare
le ire del cielo e allontanare da noi supposti e temuti pericoli di' altri più orrendi disastri. Intanto,
per quelle popolose vie, dove si annidano, insieme
colla delinquenza, la ignoranza e la superstizione
si narrava, fra le donnicciuole, di sacrilegi, di turpitudini, di danneggiamenti commessi da non pochi
profughi raccolti in chiese ed altri luoghi di ricovero.
Ora abbisognava che agli oltraggi fatti ai santi
seguissero le preghiere, la luminarie, le processioni
e il resto per placare la giusta collera che erasi
provocata in cielo da gente cosi scellerata.
Poveri messinesi ! Dittati dal fato inesorabile nel
dolore, nella miseria, nella desolazione, forse non
sapevano di dovere incontrare anche la calunnia ad
opera di coloro che sono sempre pronti a speculare
sulla ignoranza e sulla superstizione del popolino.
Le voci mendaci e calunniose, infatti,-si son fatte
correre da alcuni giorni, e iersera è cominciata la
speculazione, con le luminarie dell’Albergheria ».
Lista dei superstiti
appartenenti alla Chiesa Valdese di Messina
Famiglia Saraw
Famiglia Fog
Lina Forneron
Ing. Giuseppe Rostain
Giuseppe Trombetta
Concetta » Alessi
Teodoro » del fu Domenico
Elisa » nata Grill
Domenico » di Teodoro
Ermanno Falkenburg
Elisa »
Emma >
Elena »
Salvatore Mostacci
Antonino » di Salvatore
Antonino » del fu Giuseppe
Salvatore » •
Alfredo Nesi
Alice » Calandi
Francesco Nesi
Maria •
Federigo Hopkins
Santina » Perrone
Maria » di Federigo
liina » di »
Rosa V.va Merlo-Hopkins
Fausto Merlo del fu Pietro
Samuele Hopkins
Teresita Curasi nata Fleres
Francesco Alcoraci
Giuseppa » nata D’Agostino
Ida Oates del fu Enrico
Salvatore Amante
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Rosa
Olga
Pietro
Angela
Pietro
Letteria
Giuseppe
Sicuro
nata Ferrara
di Pietro
di Pietro
di Pietro
Emilio Cucinotta
Gennaro Passaiaequa
Santina , nata Inzolia
Sorelle Onofrio
Signora Righetti
Signora Puleio Defernex e figlia
Baronessa Ruffo di Calcagno
Elio Ruffo di Calcagno
Avv. Ernesto Alemagna
Giuseppina »
Luigi
Carmelo ,
Arnaldo Stagliano
’ di Arnaldo
Or. Umberto Stagliano
Diego Sergi e quattro figli
Avv. Alessandro Mantica e famiglia
Maria Bellantoni
Ettore Leonardi
Rag. Ettore Stracuzzi
Donato Brescia, morto all’osp.di Siracusa.
Antonino De Domenico
Angela De Domenico
Giuseppe De Tommaso
Letterio Tuccio.
Giuseppe Greco e tre figliuole
Giuseppa » nata Biondo
Linda Laudarne in Perelli
Stella Laudamo
Mary Hamilton
Leonilda Agnese
N. B. — Non pretendiamo che la lista che nnhhli
SXT noÌl^ìi^Hf“®“ speÌSre
favor rdrcTi esserci
lavoriti uà chi ne fosse a conoscenza.
E^fcbem Seggio la nostra sorella Signora
inrichetta Tron potè scampare e trarre in salvo Quattro
nipotini suoi mentp nella stanza acanto peritano
miseramente la figlia, il genero ed una loro bimba
stanziata“ le sorelle : Rosina Raimondi
stanziata a Reggio e la signora Messineo a Palmi
Scoila catastrofe. Due dei .fratelli Romeo di
Si scampai.
Nstlzie inesatte e Mee straita
IlCorrispoadente romano della Oassetta di Torino
~ le notizie del qaale, come si vedrà appresso, sono
da accogliersi con molto benefizio d’inventario —
assicura che il Papa abbia mutata idea intorno all’istruzione, diciamo cosi, profana dei chierici in Istituti governativi, e intenderebbe ora di imporre ai
giovani sacerdoti che si presenteranno aH’ordinazione l’obbligo d’aver conseguito la licenza liceale
in un Istituto pubblico e governativo.
L ispiratore di questa bella idea sarebbe — sempre
a detta del siillodato Corrispondente — il Padre Giovanni Genocchi dei Missionari del Sacro Cuore « meritamente stimato per la sua modernità e la sincerità della sua (sic) mente dagli stessi protestanti (?),
parecchi dei quali non raramente si rivolgono a lui
per consiglio », (Che bombai).
Il Corrispondente esprime un pensiero giusto. Se
i chierici non se ne stessero perpetuamente rinchiusi tra le pareti di un Seminario, ma, frequentando
le pubbliche scuole, si lanciassero un poco nel mondo
sarebbero meno disposti a sottoporsi ciecamente ai
sacrifizio del celibato.
Cosicché, in avvenire si avrebbero preti più colti,
e quindi meglio apparecchiati alla lotta; e preti più
morali, e quindi meglio apparecchiati alla vita; e
ne verrebbe risoluta la crisi che presentemente travaglia il clero.
Il brano seguente merita, per le notizie inesatte
e le idee strambe che contiene, dì essere citato a
lettera ;
« I lettori della Oassetla di Torino ricorderanno
certamente l’uscita del Padre Giorgio Bartoli, exscrittore della Civiltà Cattolica, dalla Compagnia
di Gesù. Ora vengo a conoscenza di una dolorosa
notizia : l’uscita del Bartoli anche dalla Chiesa Cattolica e del suo passaggio ai protestantesimo. Il Bartoli, che è a Casale Monferrato, studia per divenire
pastore valdese. E’ il secondo prete italiano che in
pochi giorni passa dal cattolicismo al protestantesimo; tre settimane fa anche il canonico Giovanni
bforzini di Macerata fece lo stesso passo ed oi-a è
a Roma all’Istituto metodista episcopale di via Firenze ».
Notiamo le notizie inesatte. Il Padre Bartoli non
è passato al protestantesimo. Speriamo che passi
presto, poiché egli certo — se si giudichi dagli
scritti -- è cristiano come noi in fondo all’anima;
ma sta il fatto che non è ancora passato. Il Corrispondente poteva lasciar nella penna senza danno
alcuno per la verità storica questa ch’egli pateticamente chiama » dolorosa notizia ».
Che il Bartoli sia a Casale Monferrato potrebbe
anche darsi: i monti stan fermi, e gli uomini camminano. Ma ch’egli a Casale Monferrato studi < per
divenire pastore valdese » è tale esilarante panzana
da far scoppiar dal ridere i polli anche di.... Ca
sale Monferrato. Bisogna essere molto ingenui per
credere che il Bartoli, che certo da sé è giunto
alle pure convinzioni religiose die ornfai tutti conosciamo, abbia bisogno di studiare per divenire
pastore valdese.
Quanto alla notizia concernente il canonico Giovanni Sforzini di Macerata è vera solo per metà.
Egli ha fatto bensì il passo, ma non tre settimane
or sono, ma domenica scorsa, 24 corrente, esponendo nel Tempio Evangelico M. E. di Via XX Settembre in Roma, gremito di colto pubblico, le ra- ,
giom che l'avevano indotto ad abiurare la religione
cristiano-pagana professata dalla Chiesa papale. \
Ma perchè il Corrispondente della Cassetta di
Tonno si addolora innanzi a questi fatti più o meno
fantasticamente riferiti ? Se ne addolora per queste
ragioni principalmente ; « Che cosa significhi » egli
esclama evidentemente contrariato « che cosa significhi questo passaggio da una Chiesa più grande ad
una più piccola... non si comprende. Tanto più che
il protestantesimo è senza dubbio, per il suo carattere statico, inferiore al cattolicismo «.
Dunque, secondo il Corrispondente, non si dovrebbe mai passare da una Chiesa più grande ad
una Chiesa più piccola. Se io m'imbatto in una
Chiesa più piccola della mia, e migliore della mia,
non dovrò cedere alla tentazione di lasciare il grande
per entrare nel piccolo. Adesso le Chiese s’hanno a
misurare a braccia, a pertiche, o piuttosto a cifre.
Quanti adepti avete ? Un milione ? Guardatevi bene
dall’unirvi a noi che siamo soltanto 999999 ! Le
solenni quistioni che concernono il cuore, la coscienza umana, adesso — l’avete sentito_____si risol
vono con la penna alla mano e coi calcoli.
Inutile soggiungere che — se in Italia i Protestanti, 0 meglio i Cristiani Evangelici, sono relativamente pochi — nel mondo tutto sono numerosi
su per giù quanto i Papisti; sicché è falso che, passando dalla Chiesa papista alla Chiesa cristiana evangelica, si passi dal grande al piccolo.
La seconda ragione allegata : l’inferiorità del Protestantesimo, e per l’appunto l’inferiorità del Protestantesimo perchè contraddistinto da un carattere
stMico di immobilità più degna della mummia che
di un organismo fornito di vita, è tale ridicola affermazione, contraddetta, non che dai fatti, da tutti
i polemisti cattolici romani che fin qui, su tutti i
metri, ci han rifritta la peregrina idea della multiforme e incessante variazione delle credenze evangeliche, da non meritare proprio l’onore neppnr d’una
riga di confutazione.
L’ideale del Corrispondente è bello e attraentissimo. E’ il nostro stesso ideale: < una sola
greggia ».... Sicuro 1 Una sola greggia; ma con
« un solo pastore >. Ora, voi Cattolici papisti, avete
due pastori : il Cristo e il suo cosidetto vicario il
papa. Quando vi sarete risoluti ad averne uno solo
(non il Papa, intendiamoci, ma il Cristo) anche noi
disapproveremo il passaggio da li a qui, anzi faremo di meglio : tutti e in' corpo passeremo dalla
^"lesa più... piccola alla Chiesa più.... grande.
Per ora non possiamo fare altro che mettere’ in
vista l’enorme deficit dì coscienza morale, di cui è
principale e dolorosissimo indizio, nell’articolo in
serito nella Cassetta di Torino, Tassnrdo criterio
del grande e del piccolo. « La ragione del più
forte » sarebbe « la migliore » anche adesso in
Italia ? Se mai fosse cosi, povera, povera patria
nostra ! Ove non s’intende più l’impero della coscienza, la vita morale, cioè la vita, nel suo più
alto senso, è spenta.
La casa posta stilla roccia
Luca VI. 48
Tu hai per fermo accarezzato il sogno di avere
una casa tua. Tu la vedevi bella, linda, comoda, biancheggiante tra il verde, salda ben s’intende, atta a
ripararti dalle intemperie, schermo cosi alle bufere
come ai raggi troppo cocenti del sole. Anche l’anima
tua ha mestieri di un rifugio. Essa pure anela un
asilo discreto, raccolto riconfortante, ospitale, cosi
nei gb rni sereni come nei giorni scuri. Attento
quindi nello scegliere. Non guardar solo all’apparenza,
bada alla saldezza. Ciò che occorre all’anima tua
sitibonda di pace, di sicurezza, d’eternità è una casa
CÜ6 non possa vonire diroccata.
Guardati adunque dallo scegliere una casa fabbricata sulla rena. Qualunque ne siano il soave incanto, 1 comodi, la bellezza, l’anima tua non vi riposerebbe in sicurtà... poi un giorno, tosto o tardi
forse all’ora della morte, tutto si sfascerebbe e l’opera della tua vita apparirebbe vana e d’anima tua
SI sentirebbe sola e desolata nella tempesta. E’
questa la misera sorte di tutte le cose che hanno
per unico fondamento Tnomo ed i vari suoi gusti
Guarda in alto, lassù sull’orlo della roccia — in
Cristo — Dio ha preparato una casa per te. Ariosa
soleggiata, raccolta, ospitale... non vi manca nulla;
per giunta essa è piantata sulla roccia, su quella
roccia incrollabile che è in Cristo, la certezza inconcussa dell’amore di Dio per te. Prendine possesso
per la prima volta, o di bel nuovo, fin d’ oggi ; e
posavi in pace, perchè nulla nè la vita ne la morte
ti può essere contrario. Il luogo cangerà, ma esso
solo. La roccia — Lui — dimora in eterno.
(Da Vers la Paix di Henry, Soulié) e. r.
Bfllleria scíentifico-relígipsa
Luigi /^ga^siz (1Ô07-1Ô73).
Svizzero, figlio di pastore, insegnò dapprima a
Neuchâtel, e quindi passò a New-Cambridge, presso
Boston in America. Fu chiamato « il più dotto naturalista della nostra età ».
Ecco in qual modo Agassiz si esprimeva nelle sue
Recherches sur les poissons fossiles : . Non sono
queste altrettante manifestazioni di un pensiero potente quanto fecondo ? atti dì una intelligenza sublime quanto previdente? indizi di una bontà infinita quanto sapiente ? la prova più tangibile della
esistenza di un Dio personale, autore primo di tutte
le cose, regolatore del mondo intero, dispensatore
di ogni bene ? questa mia deboi mente legge nelle
opere del creato, quando le contemplo con un cuore
riconoscente ».
In uno dei suoi ultimi scritti cosi determina i
rapporti tra la scienza e la fede {De Iespèce et de
la classification en soologie) : « La questione della
base delle nostre classificazioni scientìfiche sembra
a noi di massima importanza, di una importanza
assai maggiore di quella che di solito vi si annette.
Se una volta si giunga a provare che l’uomo
non inventò, ma solo scoperse e segnalò l’ordinamento sistematico della natura; che quei rapporti,
quelle proporzioni esistenti in tutte le parti del
mondo organico, hanno, nella mente del Creatore, il
loro vincolo intellettuale e ideale; che questo disegno
della creazione, dinanzi al quale si prostra la nostra
più alta sapienza, non emanò dall’azione necessaria
delle leggi fisiche, ma bensì fu concepito liberamente
dall’intelligenza onnipotente e maturato nel suo pensiero prima di essere fatto manifesto sotto forme esterne e tangibili; se infine verrà dimostrato avere la
premeditazione preceduto l’atto di creazione,la faremo
4
LA LUCE
-Tir
una volta finita per sempre con quelle desoían^
teorie che ci rimandano alle leggi della materia per
la spiegazione di qualsiasi maraviglia dell universo,
e, negando l’opera di un Dio, ci lasciano in presenza dell’azione monotona, invariabile di forze fisiche, tendenti a sottomettere ogni cosa al fatto inesorabile. Ora, io, per me, credo essere la scienza pervenuta oggigiorno al punto che una simile dimostrazione si può oramai tentare.....La natura prova l esi
stenza di un Dio che pensa, cosi certamente come
l’uomo manifesta la sua facoltà di pensare nel riconoscere il nesso naturale delle cose..... I sistemi
dei maestri della scienza sono altrettanti volgarizzamenti del pensiero del Creatore nella lingua dell’uomo. Lo scienziato che penetrò i segreti della
natura deve provare una gloriosa affinità coll autore del creato. Ripieno di una ineffabile gratitu‘dine, egli si sforza d’interpretare in modo sempre
più completo i pensieri dello Spirito divino, col qr ale
non solo gli è lecito, ma imposto di entrare in comunione ». , 4.1J
la sostanza, Agassiz ha affermato che lo studio
della natura rivela un piano che alla scienza spetta
di scoprire, e che tale disegno è quello secondo il
qiiale Iddio ha prodotto gli esseri. ^ ^
.......................... _ J
’Veridicità Papisfica
sig.
velie
Dal valente pubblicista evangelico francese
Draussin, redattore del periodico Afl Vie Nou
di Montauban riceviamo, e pubblichiamo con molto ^
piacere; .
« Valence, 13 Gennaio 1909.
Signore e caro Collega,
La Luce del numero 9 gennaio allude, facendo le
sue ben naturali riserve, a quattro conversioni di
pastori evangelici al Cattolicismo Romano, trionfalmente annunziate dal periodico clericale Fides.
Fra quei quattro, Fides nomina un certo rev.
Luigi Giuseppe Roussin di questa diocesi di Valence
(Francia). Se gli altri tre neopapisti, di cui mena
vanto l’organo clericale, sono altrettanto autentici,
come è probabile, la chiesa romana deve procurarsi
altri soscrittori più seri e meno imaginari iiel suo
obolo di S. Pietro. Non è mai esistito nè nella diocesi
di Valence nè in alcun’altea diocesi di Francia,
nessun pastore evangelico che portasse il nome di
Roussin. |. V i.
In cambio e a conforto di Fides che ha ])igliato
un granchio, soggiungerò che tra i pastori del dipartimento della Drôme, che corrisponde alla diocesi
di Valence, ci sono due ex preti il sig. Bonhomme
ministro evangelico a Vinsobres e il sig. Granjou
ministro evangelico a Pny-St. Martin.
Mi sarà grata, Fides — io spero se
cato di rettificare un errore in cui è caduta e di
cui certo sarà dolente, e se le ho procurato una
informazione non meno precisa che inattesa
Di Lei aff
D n a u s s
Pastore in riposo, redattore della Vie No
derna, la quale ci ha rivelati già tanti e maravigliosi fenomeni.
Havvi oggi un'alchimia spirituale, di cui 1 inglese Carlyle ha detto molto saggiamente : « Il
genio è quell’alchimia che converte in oro ogni
metallo, ma molto più grande e molto più efficace
del genio è l’alchimia del prezioso Vangelo del Signore e Salvator nostro Gesù Cristo ; ed è questo
Vangelo che l’apostolo Paolo aveva in mente quando
scriveva ; * Non vi conformate a questo secolo, anzi
siate trasformati per la rinnovazione della vostra
mente » (Rom. XII, 2).
Il Vangelo di Cristo è stato, traverso tutte le
età. un attivissimo agente trasformatore. Mercè
delia sua influenza, la feccia stessa dell’umanità ó
stata trasformata in gioielli brillanti, che seintili lano come diamanti nei regno di Dio. Vite umane,
; da paragonarsi a scorie, sono state mutate in lin! gotti d’oro purissimo, per l’azione rigeneratrice
' della Verità, quale è in Cristo Gesù. Ne vogliamo
un esempio, antico ? Ecco Saul da Tarso ! E quanto
ad esempi moderni, il numero ormai è legione.
Maravigliose sono le trasformazioni prodotte dall’alchimia del Vangelo nel corso del secolo passato.
Le isole del mare l’hanno sperimentata, e in grazia
ad essa, dove imperversavano gl’istinti selvaggi e
bestiali, il cannibalismo ed altre pratiche troppo
ributtanti per essere ricordate, veggiamo ora popoli
ordinati e comunità cristiane, usufruenti di tutti i
vantaggi della più alta civiltà. Dove la vita e la
proprietà non erano sicure, ora si gode pace e sicurtà : e questo in grazia deU’infiuenza trasformatrice deU’insegnamento di Cristo. Non solo : ma è
nella vita e nel carattere dei singoli individui che
la potenza del Vangelo si è fatta maggiormente
sentire. Migliaia di vite sono state trasformate,
le quali da pericolose che erano per tutti, sono
diventate una benedizione per tutti.
prim: A VERA della vita
to
i n
uveite.
Il Vangelo Trasformejtore
Durante il medio evo, moltissimi intelie
carono e sperarono di trovare, con pazieii
gini, un fluido di tal virtù e potenza, da
;ti cer
ti indatrasmu
tare in oro ogni più vii metallo ; ma fu una iliu
diretto
ma fu
sione. Ai giorni nostri, l’esperimento fd
alla produzione artificiale del diamante
una mistificazione. — La chimica moderna dimostra che nessuna ricerca di questo genere può
condurre a buon fine, essendo basata
conoscenza inperfetta e una falsa teoria
stituzione della materia. Tuttavia il tempo
questi utopistici esperimenti non deve
come totalmente perduto ; giacché, nel
questo ramo d’industria e di attività scientifica,
furono scavati i saldi fondamenti della chimica mo
i|)pra una
della co
speso in
considersi
coltivare
Il segreto della potenza trasformatrice del Vangelo sta in questo che il suo processo è divino.
Dio stesso opera nell’uomo, e rende possibile la
trasformazione di un carattere di nessun valore, in
un carattere altamente pregevole : carattere morale,
fermo, ben definito, da compararsi all’oro prò.
Nella divina potenza del Vangelo si fonda ogni speranza per l’avvenire della nostra razza. L evangelo
di Cristo ha per missione di disperdere le tenebre
morali che tanta parte ancora avvolgono delle nmanità. L’Evangelo di Cristo è quel che dissiperà
le nebbie del dubbio, che scrollerà le rupi dell’incredulità, che dissolverà ogni avanzo di superstizione e di fanatismo.
Nelle contrade pagane, barbare del tutto o sulla
via della civiltà, in Cina o in Turchia, sotto i tropici 0 nelle regioni boreali, dove sono più dense le
tenebre o dove tralnce nn barlume di progresso —
dovunque, da fedeli e devoti servitori di Cristo si
sta impiantando la bandiera dell’Evangelo. Le operazioni di questa divina alchimia ci sembrano lente
talora e noi ne vorremmo vedere più solleciti gli
effetti... Ci basti credere che, al tempo prefisso, appariranno, e saranno durevoli e perfetti.
Del resto, vogliamo noi trar buon augurio dai
risaltati già ottenuti ? — Guardiamoci attorno. Oh,
quante opere belle e cristiane sulla via della prosperità ; quanti istituti filantropici e religiosi, che
prima non si ideavano ! La libertà civile, politica e
religiosa — l’amor della pace tra i popoli -- l’arbitrato in luogo della guerra — lo sviluppo della
beneficenza sotto tutte le sue forme ; brefotrofi,
orfanotrofi, asili, ricoveri, ospedali, pubblica assistenza, ecc. — l’eguaglianza civile, il patriottismo,
la fratellanza sociale ecc., non sono questi — malgrado tanta corruzione nel mondo — frutti squisiti
dell’Evangelo di Gesù Cristo ?
Che sarà mai quando questo Vangelo avrà Ubero
corso in ogni popolo, e ferma dimora in ogni cuwe ?
Roma. — Una riescitissima serata ebbe luogo
all’Associazione della Gioventù Cristiana, in Via della
Consulta, a Roma.
Presiedeva il prof. cav. A. Fiori. Una vera folla
d’intervenuti : signori, signore e signorine. Si trattava d’inaugurare solennemente i locali molto bene
ristaurati e trasformati, a spese del signor Giacomo
Stokes, un americano di Nuova York, che vivamente
s’interessa dell’Associazione e che ha fornito il da,naro per mezzo del signor Melvin B. Rideout; il
quale aveva entusiasticamente accolto e favorito il
disegno di miglioramenti ideato dal valente Segretario generale pastore Paolo Coisson.
Il Presidente cav. A. Fiori proferisce un affettuoso discorso in cui ricorda i meriti di tutti quei
signori, e poi presenta, tra le acclamazioni, al signor Rideout una pergamena, artistica fattura del
socio pittore, Nicola Virzi. L’epigrafe, dettata dal
cav. prof. Ernesto Filippini è cosi concepita;
* A Melvin B. Rideout
che con cuore di fratello
e ardore di apostolo
la sua vita ai giovani consacra
l’Associasione Cristiana della Oioventà
di Roma
nel suo seno
con alto intelletto d’amore
per lunghi mesi
la selante opera sua dedicava
questa testimonianza di viva riconoscenza
con plauso offre
Roma, 17 gennaio 1909 *.
Dopo la detta cerimonia, la serata si protrasse
piacevole e commovente, in grazia d’una sonata al
piano favorita dalla signorina Fiore e d’una spigliata ed elegante conferenza — lettura dell’associato
sig. Paltrinieri, studente di medicina; il quale, come
seppe recare personalmente il suo aiuto alle vittime
della catastrofe calabro-sicula, ha mostrato anche di
saper bellamentre ritrarre le scene strazianti sempre
e talora umoristiche a cui ha assistito.
All’Unione Cristiana delle Giovani, in Roma, sono
incominciati i corsi di lingue moderne. Non tardino
tutte le giovani che desiderano perfezionarsi in tale
materia ad approfittare di questa opportunità e di
iscriversi alla, Segreteria dell’Unione, Via Balbo,
N. 4, aperta tutti i giorni, anche i festivi, dalle
14 alle 18. .
Il Comitato desidera vivamente occuparsi delle
giovani del popolo e specialmente delle analfabete;
fa quindi appello a tutti coloro che s’interessano
dell’educazione ed istruzione popolare, affinchè incoraggino l’iniziativa, facendola conoscere ed indirizzando uU’Unione le giovani di loro conoscenza per
le quali potesse riescire benefica ed efficace.
Elvipa Piva, Segr.
Torino. — Secondo il periodico Le Lien, doveva aver luogo il 26 corrente un’adunanza straordinaria delle Unioni torinesi della Gioventù sotto la
presidenza del prof. Mario Falchi, preside del nostro
Liceo di Torrepellice.
jfella Penisola o nelle Jsole
(Notizie delle nostre Chiese)_
CCDUnNI del Pastore André ■'Viollier. — Volu^
uLnlnUni di 180 pagine. — Prezzo di favore L./,20.
— Dirigere con Cartolina-Vaglia alla Traduttrice: Car
— X/lXAtccav v/VM --------, c»
men Silva, 9 Via Rusconi — Como.
Sanremo
{Matazio) Eccovi un insieme di notizie .spicciole. A
Natale avemmo uno splendido culto. Tempio gremito ;
presenti, oltre ai fratelli, numerosi estranei ; molti comunicanti. Il coro esegui egregiamente al principio del
culto, l'antifona della 2» Domenica dell’Avvento :« Dite
alla figliuola di Sion », e prima del sermone un pezzo
inedito del Baci sul Natale : « Parola eterna del Dio
d’amore ecc. » Diresse egregiamente i cori il nostro
fratello Aldo di Lea. La esimia artista sig.na De Vecchi
cantò due aseolo. Celebrammo la 'Santa Cena anche a
Capodanno con numerosi comunicanti ed una terza volta,
per comodo di quelli che non avevano potuto parteciparvi prima, la Domenica dopo Capodanno. La colletta
5
-di Capodanno (L. 54.00) fu, insieme con altre offerte,
data al Comitato Sanremese prò Calabria e Sicilia. La
sciagura dei nostri fratelli ci ha atterriti e non riusciamo ancora a vincere il senso di oppressione che
c’invade l’auimo. Abbiamo mandato alia le offerte
ricevute dai fratelli per soccorrere gli evangelici e rammentare della colletta fatta una sera aU’uscita danna
conferenza (30 e più lire).
Il problema d^l male non solo nella storia ma nella
natura ha fatto capolino, in questi ultimi anni, nelle
conferenze, negli studi biblici e nelle predicazioni del
nostro pastore. I fratelli erano quindi in massima parte
agguerriti contro la tentazione che per la fede costituiscono i recenti tragici fatti. Ma per gli estranei è
tutt’altra cosa. « Vorrei sentire come lei giustificherebbe la divinità per questi fatti, » diceva al pastore
un noto personaggio ateo, accompagnando le parole con
ironico sorriso. « Vorrei pregare — disse al pastore un
distinto insegnante delle scuole classiche, mentre levava gli occhi dal giornale narrante gli orrori delVempio cataclisma — ma non posso. Come pregare un
tale Iddio ?» « Ci vogliono spiegazioni — aggiunse un
giorno una pia signora della nostra Chiesa — poiché
sono orribili le cose che si sentono dire contro Dio da
tante persone : ci vuole una conferenza ». E il pastore
fece la conferenza la sera del 15. Accorsero molte centinaia di persone, tra cui ciò che v’è di meglio in Sanremo
intellettualmente parlando. All’ ora indicata il tempio
era pieno come un uovo... Molti furono obbligati ad ascoltare da fuori ; molti altri so ne dovettero tornare. Della
conferenza nulla diremo. Dei risultati di essa possiamo
dire che in 20 anni di ministerio il nostro pastore non
aveva mai ricevuto tante attenzioni di riconoscenza pel
bene spirituale ricevuto come nei giorni susseguenti a
quella conferenza da parte di ogni sorta di persone,
colte ed incolte, conosciute e sconosciute, da socialisti
anti-clericali e da cattolici-romani non solo militanti
ma clericali. La rivendicazione del vero concetto dell’onnipotenza fu un sollievo per tante anime. All’uscita
dalla conferenza vendemmo circa un centinaio di copie
dell’opuscolo Melile ; « Il Oristianesimo di Cristo ». Abbiamo ordinati altri 200 esemplari di quella squisita
pagina religiosa.
Torino
Secondo il Lien, domenica scorsa il sig. E. Giampiccoli avrebbe incominciato una serie di sermoni speciali.
Alberi di Natale
Come a sno tempo annunziammo, non era nostra
intenzione di dare notizie sa la festa dell’Albero,
sempre bella, ma sempre eguale. Tuttavia, poiché
parecchi dei nostri cari Amici ci avevano mandato
descrizioni attraenti saremmo stati dispostissimi a
contravvenire a quanto c’eravamo proposti; se non
che la terribile catastrofe che ha afflitto ogni cuore
sensibile ci distrasse e riempi a tal segno le nostre
colonne che ci vedemmo costretti a mantenere il
nostro primiero divisamento.
Adesso però — tornato un pochino di calma
d’intorno a noi e in noi — abbiamo ritolto fuori
dal portafoglio gli scritti suaccennati, e ci risolviamo — non già a pubblicarli tali e quali, chè,
ormai a tanta distanza dal Natale potrebbero sembrare a più di un Lettore per lo meno intempestivi — ma ad enumerarli, per dimostrare, se non
altro, ai gentili Corrispondenti che non li abbiamo volontariamente scordati e che i loro scritti ci sono
sempre oltremodo graditi.
«
« *
Ecco dunque anzitutto il resoconto della festa dell’Albero che ha avuto luogo nella fiorente Chiesa
italiana diretta dal pastore signor A. Carmagnola a
Ginevra, e di cui ha parlato, elogiando, il Journal
de Oenève. Erano presenti personaggi ben noti e
illustri.
Ecco l’Albero di Natale nella Chiesa di Milano
(Foro Bonaparte), che come ognun sa, ha per conduttore l’attivissimo e sempre arzillo pastore D.
Borgia. * Ciò che riesci maggiormente interessante »
scrive il signor Borgia « come intermezzo, fu il ricordo dell’immane sventura che ha colpito migliaia
dei nostri fratelli di Sicilia e della Calabria, particolarmente dei piccoli fanciulli feriti o rimasti or
fani senza tetto, senza pane, ignudi, privi di tutto,
gittati dallo spaventevole cataclisma nello squallore
della miseria. Eichiamando alla mente cosi triste
spettacolo, i nostri fanciulli decisero che la colletta
solita che si fa ogni anno per la loro gita, fosse
fatta a favore di quei nostri miseri fratelli.... Fu
commovente il vedere un bimbo di forse 3 o 4 anni
vuotare il suo borsellino in uno dei vassoi coi quali
due giovanetti andavano raccogliendo l’obolo dei
presenti ».
« *
A Santa Lucia di Quistello (provincia di Mantova) il maestro evangelista, signor Enrico Robutti,
raccolse molti bambini intorno all’Albero fiammeggiante, e ci dà ottime notizie di quella scuola quotidiana e domenicale.
* «
Non meno piacevole della lettera del signor Robutti è quella del signor Maggi intorno all’Istituto
Evangelico di Vallecrosia (Bordighera) e dell’Albero
che anche là, con uno scelto programma, ha rallegrato tanti piccoli cuori. Ricordiamo ancora una
volta che quell’Istituto, diretto dal pastore A. B.
Tron, è aperto alle giovani vittime del terremoto.
»
• *
Accenniamo finalmente all’Albero di Natale di
Civitacampo maraño, dovuto alla sollecitudine gentile
del signor Catello de Angelis e della sua signora.
Il relatore è il signor Ugo di Marinis, dottore in
legge, il quale certo — da vero gentiluomo —
saprà perdonare se, per le ragioni esposte di sopra
non pubblichiamo in extenso la sua corrispondenza,
e vorrà in avvenire ricordarsi del nostro periodico,
che è avido di notizie redatte in forma breve, quasi
diremmo laconica, e piacevole.
Italiani Fuori d‘Italia
L» prima chiesa Presbiteriana italiana di New-York
i cui membri son quasi tutti usciti dal cattolicismo e
sono zelanti ed entusiasti nell’evangelizzare i loro connazionali, spera avere un buon locale al più presto
possibile. Una funzione interessante fu la recente
consacrazione e Tinsediamento del signor Gustavo J.
D’Anchise, che ha già lavorato circa un anno colla
congregazione. Presero parte alla cerimonia, oltre alcuni pastori americani, anche il sig. Stefano L. Testa
ed il signor Agide Pirazzini, professore nella « Bible
School » di New-York.
« •
Sempre a New-York, da ogni parte si adoprano tutti
i mezzi per evangelizzare gli immigranti. Non è molto,
sono state tenute numerose adunanze sulle piazze e
per le vie allo scopo di poter fare breccia fra i giudei,
fra gl’italiani, gli Spagnuoli, i Francesi ed i TedeschiInoltre, sono state erette sei grandi tende per gli Svedesi, per i Finlandesi, per i Tedeschi e per gl’ Italiani in
tre diverse località. Una di queste tende per gl’italiani era
sotto la direzione dei pastori presbiteriani e metodisti, ed
un’altra sotto la direzione del signor Roberto Walker,
per molti anni pastore in Italia.
* •
Alcuni mesi or sono, la prima chiesa evangelica italiana di Pittsburg celebrava il quinto anniversario della
inaugurazione del suo bello e comodo tempio. Presero la
parola alcuni ministri americani oltre ai sigg. Garrou,
Fortunato, D’Auna e Santucci, i quali tutti si rallegrarono dei progressi dell’opera ed incoraggiarono il
pastore sig. Fragaie e la sua congregazione a proseguire con zelo e con fede.
Alcuni fratelli, ritornati in patria, sono stati, nelle
mani di Dio, l’istrumento per la fondazione di nuove
chiese nel loro paese natio. Due membri di questa
chiesa sono presentemente colportori e due giovani
si preparano per il Sauto Ministero nel « We.stern
Theological Semiuary ». 0. d. P.
*
* *
Il sig. Ing. Q. Santini ci ha partecipate le seguenti
notizie :
« Fra le Chiese evangeliche all’opera a pro degli
Italiani negli Btati Uniti la più cospicua è la Presbiteriana. Ed è anche quella che spende più denaro nell’opera italiana. Spiccatissima fra le chiese presbiteriane italiane d’America sono quella di Pittsburg e
quella di Filadelfia che contano da due a trecento membri caduna. Quella di Pittsburg, fondata da Miss. Bn
chanan e dalla signora Ribetti, ha per pastore il sig.
Fragaie, e possiede un bellissimo tempio. Quella di Filadelfia fondata nel 1896 dal sig. Felice dei Baroni Santini, ora pastore a Chester, e dal signor Serafini ora
pastore a Trenton, ha due pastori, i signori Stazio e
Barana, e grazie al dono di una somma cospicua del
signor Converse sta costruendo un gran bel tempio.
Il pastore Zara della chiesa anglicana a Filadelfia
è stato collocato a riposo per limiti di età, gli succede
il signor Della Cioppa, Napolitano ».
Salice Piangente
La Chiesa Valdese di Sanremo è un’altra volta in
lutto, per la repentina scomparsa del nostro fratello
Rag. Giovanni Giulio Zucchi. Tutto avremmo aspettato, tranne questo avvenimento, tanta era la forza fisica e la vigoria del nostro amico e fratello. Ma una
malattia acuta, una polmonite, ce lo ha tolto in sei
giorni.
Il signor Zucchi aveva aderito all’ Evangelo — per
la strumentalità dei sottoscritto — or sono dieci anni.
Da quell’ora egli rese una testimonianza ininterrotta,
ferma, zelante alla verità in cui aveva creduto. Al culto,
alle adunanze di qualunque natura egli non mancava
mai: non ricordiamo neppure una assenza di lui ad
una qualsiasi adunanza che non fosse motivata da indisposizione fisica; e poiché egli godeva di ottima salute, anche queste assenze forzate si contano, durante
una lunga serie di anni, con le dita di una mano.
Di carattere buono, affabile, modesto egli era amatissimo da quanti ebbero la fortuna di avvicinarlo. La
sua scomparsa improvvisa lascia perciò nel dolore più
vivo gli amici che contava numerosi, i fratelli, la Chiesa.
Alla figlia signora Enrichetta Carboni-Zucchi, che
da questa perdita è la persona più fortemente provata,
al genero Tenente Colonnello Augusto Carboni, ed ai
parenti tutti rinnoviamo da queste colonne l’espressione della più viva simpatia cristiana, ed auguriamo
quelle consolazioni che Dio solo può dare e che essi
troveranno nella fede in Colui che ha detto : « Chiunque crede in me, benché sia morto vivrà ».
Ugo Janni
Soccorriamo i nosfri frafelli
in fede !
Somma precedente . . ; . L. 24393,38
Through the Evangelical Alliance, London » 1255, —
Parrocchia di Luserna San Giovanni (3‘ ver-
samento) » 28,50
(Lidia Malan Lantaret 5, J. Lantaret 5 Ma-
ria Besson 1, Marg. Subilia 0.20, Liina
Boalard 0.80, Joséphine Bradley 3, Madame
Marie Chauvie 5, Susanne Grill 0.50, Vir-
ginie Monnet 3, veuve Victorine Morel 5)
Eglise Réformée de Montceau-les-Mines. » 55,30
Eglise Evangélique de Saint-Laurent du
Gros » 13,30
Collecte au Temple de Roubaix . » 59,50
Paroisse de Vienne, (Isère) . » 31,85
Pour l’Eglise Vaudoise de Messine de la part
du groupe baptiste de Beaucourt » 27,Eglise Anglaise de Maisons-Laffite, près
Paris » 18,Eglise M. W. de S. Servan . » 70,50
Eglise Réformée d’Intres, (Ardèche) » 15,—
Eglise Evangélique de S. Jean de Marne-
jols - . » —
Eglise Evangélique de Trescléoux. » 21,Eglise Evangélique, de Mazet-Saint Voy » 50,—
M.r F. Cabrière, pasteur, Tence . » 25,—
Eglise Réformée de Marcols » 11,Eglise Evangélique de Beziers . » 47,Eglise Réformée de Rouen (2- vers.) . » 47,70
Eglise Evangélique de Thiers . • . » 41,50
Eglise Evangélique de Coudé s Noireau. » 33,—
Eglise Evangélique de Arcachon . » 121,Eglise Evangélique de Montélimar » 117,Eglise Evangélique de Valence . » 217,90
Eglise Réformée de Dé ville-les-Rouen . » 50,—
Eglise Réformée de Bar-Le-Duc . » 150,—
Eglise Réformée de SaintJean- d’Angély » 115,—
Trasmesso dal Pastore F. Stein, Heilbronn » . 86,60
(Signora Henning 3,65, Comunità di Unterei-
6
o
LA^LUCE
Eglise Eéformée de Bordeaux . . »
Eglise de Paris Luxembourg . . »
Ecole du dimache de Paris Luxembourg »
Eglise Evangélique de Versailles . . »
Eglise Réformée de Pau ...»
Eglise Evangélique de Dole (Jura) . »
Ecole laiqne, Orange (Vaucluse) . . »
Groupe Evangélique des Viollins . »
Institut Evangélique de Glay (Doubs) . »
Eglise Evangélique de St. Antonin, Tarn et
Garonne.............................»
Eglise Réformée d’Aubais . . . »
Eglise Evangélique de la Confession d’Angs
bourg, Paris........................»
Eglise Evangélique de Caveirac . . »
Eglise Réformée de Jonzac-Montendre . »
Eglise Evangélique de Mens . . »
Eglise Réformée de Albi ...»
Eglise Réformé de Eéalmont...»
Eglise Réformée de Mont-de-Marsan . »
Collecte au culte Universitaire de Mon
tauban ................................ »
Eglise Libre de Mazamet . . . »
Collecte au Temple du Château d’Oleron »
Eglise Réformée de Royan ...»
Asiles John Bost à Laforce . . »
Eglise Réformée de Alais ...»
Eglise Evangélique de Millau . . »
Some friends of the Presb. Ch. in Briarritz
L.st. 2.................................»
f-Erskine Sabbath School, Stirling L.st. 3 »
^ Collection at the Qneen’s Hall Protestant
meetings, Edinburgh L.st. 7 . . »
Eglise Protestante d’Hérimoacourt. . »
Quelques amis Suisses de Londres L.st. 0.10.6»
Signorina Enrichetta Paschetto, Forano »
M.me la Princesse VéraGagarine, née Comtes
se Pahlen...............................»
Concezio Crespi, Trapani . . , »
Signora Francesca Sciarrata, Girgenti. »
Gerolamo Moggia, Grotte ...»
Arturo Cutrera, Siracusa ...»
Signora Mary Pierucci Bondicchi, Borgo a
Buggiano.............................. »
Ecole du dimanche de l’Eglise Réformée de
Bergerac................................»
Chiesa Evangelica Italiana di Chicago,
(Pastore F. Grill) .... »
Eglise Evangélique de Villefranche . »
Collecte à l’Eglise Evangélique de Seloncourt (Doubs) . . . . . »
Paroisse de Montécheroux ...»
Eglise Réformée de Generac . . »
Eglise Evangélique du Carla-Bayle . »
Eglise Réformée de Cognac ...»
Eglise Evangélique de Crest. . . »
(Collecte faite au temple le 17 janvier 65, Anonyme 20, De la part des Orphelins de Crest
pour les petits orphelins de Sicile et de
Calabre 15)
Un petit groupe de disciples du Sauveur, Die »
Eglise Réformée de'Lasalle. . . »
» Evangélique de Vialas...»
» Evangélique de St. ^Mainent . »
» Réformée de Sainte Marie . . »
(Collecte à l’école du dimanche 20.60, collecte
au temple 130,25)
La Chapelle du Nord (Eglise Libre) Paris »
Through Rev. A Russel Stevenson, Schenectady, N. y. Doll. 234,05 . . »
(Per mezzo del signor Frank Di Giacomo :
N. N. Doll. 5, N. N. Doll. 2, collection
taken in Italian Mission Doll. 11,17, collection taken in Beline Ref. Ch., Doll. 11.35,
Collection taken in Broadway M. Doll. 16.
Some friends Doll. 86, collection taken in
I. St. Ref. Ch. Doll. 77.76, collection taken
in Union Presb. Ch. Doll. 25,77).
Miss M. Marshall, New York Doll. 50 »
Trasmesso dal signor Davide Bosio, Lugano: »
(Signora Katz Gernsbach 300. Dal Stuttgarter
Evang. Sonntagsblatt 100. Signora Pfeiffer
di Nannedorf 50. Sig.na E. C. Lugano 20.
Sig.ra Burckhardt-Zahn, Basel 10. Sig.
Fish-Pelli, Lugano, 3. Pastore Bolt, Lugano 20. F. W. Illinger Xanten 12,.30. N.
N. per la colletta del Signor Calvino, felice inizio 100).
Chiesa Valdese di Milano II . . »
1143, —
400,—
15,50
334,50
350.—
14,3
516
18,
24,
25,
24, 50,—
13,25
55,—
23,—
145,—
56,70
169,05
12,60
89, —
190,—
108,—
90, —
50.10
75,20
176,10
350,—
13.10
6
3.000,—
5
52,—
10,
10,
5,10
50,—
515,—
25,
53,30
222,—
100,—
30,—
193,35
100,—
15,
182,—
20,
30,—
150,85
33,80
1205,—
257,—
615,30
50,
(Colletta dei fanciulli 35.55, comitato di beneficenza 14,45)
Rev. Don. Matheson, Oxford . . » 10,25
Chiesa Evangelica Italiana, Genève, Presidente Sig. E. Mittendorff, pastore Sig. A.
Carmagnola » 1750,—
Ing. E. Rutelli, Genova ...» 25,—
Quelques personnes anonymes, par M.lle J.
Cramer..................................» 35,—
Eglise Evangélique de Gensac . . » 63,—
» Evangélique de Romans . • » 21,—
» Protestante de Beaufort . . » 20,—
» Evangélique de Nages et Solorgues » 100,—
» Evangélique de Chagey et d’Echenans » 63,—
» Réformée de Choisy-le-Roi . . » 24,—
Par Mr. A. Massat, Peyrat s-l’Hérs . » 8,50
Eglise Libre de Marsillargues . . » 76,25
» Réformée de Lacaze ...» 23,—
» .Evangélique de Bréau par le Vigan » 14,—
» Protestante de Nyons ...» 72,45
» Réformée d’Osse . . . . » 70,—
Ecole du dimanche de l’Eglise Réformée de
Générargues.............................» 8,—
Eglise Evangélique de Vau vert . . » 35,—
» Evangélique de Bennet par Monflauquin » 53,—
Chiesa di San Remo, 3' versamento . » 10,70
(Ten. Col. Cav. Aug. Carboni e Signora 10,
supplemento alla colletta della Scuola Domenicale 0,70)
Duchesse de Gadagne .... » lOO,—
Chiesa di Aosta .... » 63,05
(Famiglia Michela 5, Famiglia Juvalta 10,
Famiglia Broggi 10, G. M. 15, Eli Jahier
5, Giachino C. 2.25, Ansermin A. 1.50,
Létay F. 2, Barmasse G. 1, Méry Anne 1,
Marguerettaz G. 1, Fiù Bernardo 1, Fiù V.
1, Fiù Battista 1, Frutaz C. 0.30, Coniugi
Drapier 5, Sig. Due 1)
Chiesa di Viereng .... » 13,5Ó
Chiesa di Lasalle.........................» 22,40
^Beneyton Claudo 0.40, Beneyton Luigi 0.50,
Fosseret Luigi Severino 1, Chanvine Luigi
Giuseppe 1, Treboud Basilio 0.50, Sig.na
Jouale Adelaide 0.50, Sig.na Leavel Cecilia
0.50, Sig.na Cré Claudina 1, Signor Beneyton Graziano 1, Sig.ra Fosseret Maria
Rosa 0.50, Sig.ra Coccoz Maria Giuliana
0. 50, Signor e Sig.ra G. G. Ribetti e famiglia 15)
Signor Vittorio Alberto Costabel, pastore » 500,—
Per mezzo del signor Arnaldo Comba, Marchi
91,50 . . . . . . » 112,31
(Colonia valdese di Berlino M. 40. Tre amiche dei valdesi M. 30.50, Fri, S. Loesche
M. 20, S. W, M. I)
Vicido Maria, Pinerolo ...» 10,—
Amborno Giuseppe, Torino ...» 0,50
Debray, Asnières..........................» 10,—
Cambio....................................» 1,45
Mandat postal avec désignation inintelligible » 60,—
Chiesa di Piedicavallo .... » 24,50
(Cesare Jon Scotta e famiglia 10, Carlo Jon
Jnlon e famiglia 2, Peraldo Giech Marianna
1, Zorio Piaret Caterina 1, Peraldo Maria
di Delfino 2, Peraldo Euselio fu Pietro 0.50,
Zorio Maria 0.50, Peraldo Carlo fn Francesco 2, Janutolo Dmone Maria 1, Janutolo Dinone Giovanni 1, C. A. Viglielmo
2, Jon Daniele 0.50, Giavrina Nicola 1)
N. N......................................» 2,—
Chiesa di Via Serragli, Firenze, 4- versamento » 50,—
Eglise Missionaire Belge, Bruxelles . » 251,—
» Réformée de France, Anglés du-Tarn » 120,45
» Réformée de Charleville . . » 60,—
(Collecte au culte, à Charleville et Givet
.28.90, collecte à l’Ecole du dimanche, Charleville 11.10, don«de Mr. et M.me 20)
Eglise Réformée de Vabre ...» 40,—
Parte della somma collettata nelle adunanze
di preghiera della prima settimana dell’anno, Roma..............................» 24,45
{continua) L. 42077,59
Rettifica. — Nel numero scorso abbiamo segnato
L. 0,50 accanto al nome del nostro carissimo amico
sig. A. Buiàttini pastore della Chiesa Metodista E.
di Bologna ; ma avremmo dovuto far notare che quei
pochi centesimi non costituivano l’offerta del sig.
Buràttini, il quale ha già versato naturalmente la
sua oblazione altrove. Quei 50 centesimi erano solamente un di più inviatoci per isbaglio sul prezzo di
abbonamento alla Luce.
Diamo qui i nomi degli oblatori della parrocchia
di Pinerolo, omessi nel numero scorso :
Raccolte ip Pinerolo :
Balme Prof. G. 2, Banwart lag. 0. 10, Baimas Giovanni 5, Benech Prtf. Daniele 1,50,
Bertin Rag. Stefano 5, Bertet E. Peyrot
Avv. 10, Berton Adolfo 5, Bonnet Giuseppe 3, Costantino Enrico 3, Dosio Rosina 5, Eynard Famiglia 1, Forneron Lidia 1, Gander Geom. Emilio 5, Gauder Giacomo 5, Gardiol Cesare e Lidia 4, Godine
Rag. Ricciotti 3, Godine Pietro 1, Godine
¡Filippo 5, Godine Giacomo 1, Ghigo Beniamino 25, Giachino Signorina 1, Gnigou
Stefano 2, Heder Famiglia 2, Justet Ve(ìova Catterina 1, Long Enrico 8, Mascheroni Famiglia 3, Meynardi Ved. Teofila 1.
Monnet Prof. Davide 3, Monnet Arturo 5,
N. N. 1, Odiu Elvira 2, Pascal Enrico
[Pastore Ev. 10, Peyran Maria 1, Poet Famiglia 10, Pons Enrico 2, Revel Giovanni
Palo 3, Rivoir Ernesto 0,50 Robert- Micci
Ernesto 5, Rode Famiglia 7, Rostan Enrico 10, Scuola Domenicale di Pinerolo G.70,
Staeller 5, (mezzo Signori Bannwart) 5,
Streoli (mezzo Signora Banwart) 5, Toiirn
Antonio 1, Tourn Giovanni 1, Turck Lina
[Bounos 5, Rivoir Giacomo 3, Rivoir Giacomo (Castagne) 2.
Raccolte in Abbadia Alpina
Belrtalot e Avondet (Ditta) 10, Bertalot Luigi
o, Beux Giovanni 1, Geymonat Davide 5,
Griset 1, Godin Giovanni 1, Meynier FaIniglia 5, Pasque! Carolina 3, Reynaud
partolomeo 10.
Raccolte alla Gioietta
Fol-neron Luigi 1.50, Geymonat Giovanni Pietro 1, Geymonat Stefano 2.50, Grill Filippo 1,50, Morglia Daniele 1.
Raccolte in S. Secondo e Miradolo
Bourne Paolo 1.50, Cardon Famiglia 2, Car(ìon -Michele 1, Costabel Alberto 2, Cardon
Jjavide 1, Forneron P. Maestro 3, Gay Alberto 1, Gay Luigi 1, Gay Maria 2, Gardiol Daniele 1, Godine Matteo 0,50, Godino
Vedova Margherita 5, Paschetto Catterina
il, Paschetto Maria 5, Paschetto Margherita 1.
j ----------
Pajschetto Michele 1, Paschetto Pietro 1, Pasque! Marietta 1, Rivoiro Davide 1, Robert
Antonio 3, Romano Fanny Vedova Godino
O. 50, Vicino Giovanni 4, Bonin Pietro 2,
Forneron Davide 1, Forneron Daniele 0,50,
Eorneron Umberto 0,50, Forneron V.a Noèllie 2, Forneron V.a Susanna 1, Forneron
Filippo 2, Paschetto
Carlo e Famiglia 2.
Federico 2, Pons
IropoptaotissiiDO !
Tenendo conto del fatto che
là. grave sciagura, a tutti purtroppo nota, avrà forse impedito per varie ragioni a parecciii d'inviarci il prezzo dell’abbÌ3namento, abbiamo chiesto al
Comitato, proprietario del giornjale, una proroga. Ci è grato
atinunziare che l’abbiamo ottesnuta! Sino alla fine di feb'biraio la Luce non costerà che
L. 2,50 !
Non tardate di più !
Il
Scè
stai
sta
letti
gelii
tul
ve:
rit
Cristianiisiino di Cristo
di Giov. E. Melile. —
Centesimi 10 la copiante del 20 per cento oltre le 100 copie. Spese poi in più. Per ordinazioni rivolgersi a Antonio Ron. Via Nazionale 107, Roma. Affrettare le richieste,
4utorevole giudizio del prof. B. Labanca: « Ho
o nella Rivista Cristiana il vostro programma evanico, cioè II Cristianesimo di Cristo. Me ne congra0 sinceramente. In esso sono pagine di mirabile
à storica, di straordinaria efficacia morale e spinale, di grandezza e bellezza religiosa indicibili »
7
ER0I\E VaLDESl
Nuova Serie
Vili
Caiherine de 5uaube
monaca convertita alla fede Valdese ed arsa sul
rogo a Montpellier nel 1417
Montpellier, celebre città universitaria della Provenza,
è famosa anche negli annali Valdesi come sede di quattro adunanze di prelati, tenute, sin dai primi tempi
del movimento Valdese, allo scopo di arrestarne il progresso, anzi estinguerlo addirittura.
Sin dal 1195, nel Dicembre, vi si tenne un concilio
convocato dal legato pontificio Michele, il quale, spaventato della facilità con cui la popolazione si adattava
alla cessazione del culto cattolico derivante dai frequenti e lunghi interdetti lanciati dai vescovi, e del
partito che ne traevano i Valdesi per propagar la lor
fede decretò dovessero i vescovi adoprar parcamente
quella misura primitiva addimostratasi più dannosa a
chi l’iufliggeva che a chi la subiva.
Dieci anni dopo, nel 1205, si era talmente estesa la
riforma Valdese in tutta la Provenza che i legati pontifici Pietro di Castelnuovo e Eodolfo ed Arnaldo di
Citeaux, disperati per Finsuccesso della loro missione e
desiosi di convocare i prelati per ragionar con loro
delle critiche condizioni della lor chiesa, dovettero radunarli a Montpellier, perchè, essendo questa città soggetta al re d’ Aragona meno possente vi era la temuta
Riforma. E fu in quel convegno che si presentò loro
per la prima volta quel Domenico Cruzman che doveva
diventare il più potente agente distruttore dei Valdesi
Provenzali, e venne deliberato di tentare quella nuova
missione restata celebre per le dispute di Monreal,
Verfeuil e Pamiers nonché pel suo insuccesso assoluto.
Durante la crociata di Simone Monforte, due concili
furono tenuti in Montpellier : uno nel Gennaio 1215 e
l’altro nel 1224.
Al primo, presieduto da Pietro di Benevento legato
papale, ntervennero 33 vescovi ; ma non osò presentarsi il Monforte, capo dei crociati, perchè troppo inviso alla popolazione ; e si limitò a recarsi ogni giorno
* conferir coi vescovi nella casa dei Templari fuori
della città. Questo concilio, dovendo decidere a chi
«’avessero a donare le città conquistate dai crociati,
ne fece dono al Monforte.
L’altro concilio, del 1224, presieduto da Arnaldo di
Citeaux divenuto arcivescovo di Narbona, respinse la
domanda fatta da Raimondo conte di Tolosa di riprendere i suoi feudi poiché Monforte era morto da 6 anni,
e confermò il figlio di Morforte nel possesso di quei
dominio.
Ma un avvenimento più tragico assai venne due secoli dopo, a render la città di Motpellier segnalata
nella storia Valdese.
Poiché ho sotto mano la relazione ufficiale consegnatane nelle lor memorie dai consoli stessi che vi
presero parte, la riferirò tal quale ed il lettore ne son
certo me ne sarà grato. Eccola :
« L’anno 1416, alli 15 di Novembre, dopo la messa
parocchiale del tempio di San Firmino in Montpellier,
Catherine de Suaube da Toni in Lorena si trovò pronta
al detto tempio. Già da 15 o 16 giorni ella avea pregato i signori consoli della città di compiacersi di
metterla nel convento delle monache recluse situato
in via de Lates. I detti signori consoli vennero alla
processione generale di detto tempio col resto del popolo della città, uomini e donne, più di 1500 persone.
I quali consoli come patroni delle monache recluse
condussero la detta Caterina come una sposa al detto
convento e ve la lasciarono chiusa a chiave, dopo di
che ciascuno tornò in casa sua.
L’anno seguente ai due di Ottobre, circa alle due
pomeridiane, maestro Raymond Cabasse, dottore in teologia dell’ordine dei Jacopini, vicario dell’inquisitore,
sedente al tribunale sotto il capitello del portone del
Palazzo civico di Montpellier, in presenza del vescovo
di Maguelone, del luogotenente del governatore e dei
quattro ordini, nonché della folla che copriva tutto il
pianterreno di detto palazzo, pronunziò per sentenza
definitiva la detta Catherine de Suaube da Toul in
Lorena (la quale a sua richiesta era stata messa al
convento delle Recluse) essere eretica, perchè ha seminato e professava vari dannabili errori contro la fede
cattolica, fra cui i seguenti : 1® che la chiesa cattolica
consiste soltanto degli uomini e donne che tengono e
seguono la vita degli apostoli e che vai meglio morire
che offendere Dio. 2® che essa non adorava l’ostia consacrata dal prete perchè non credeva che ivi fosse il
corpo di Cristo. 3® che non occorre confessarsi ad un
prete, perchè basta confessarsi a Dio e che tanto vale
confessarsi ad un laico dabbene quanto ad un cappellano 0 prete. 4® che dopo questa vita non vi sarà alcun purgatorio.
Dopo che questa sentenza fu pronunziata, maestro
Raimondo la consegnò al Prevo.sto della città. Ed il
popolo pregava che si comportasse benignamente verso
di lei. Il detto Prevosto esegui lo stesso giorno la
sentenza, e fece trascinare la condannata al Colle Fino
che è il luogo dei supplizi di Montpellier, vicino al
ponte di Castelnuovo, ed ivi essa venne giudizialmente
bruciata come eretica
Il vescovo di Maguelone dopo aver cantato una messa
solenne davanti ai consoli fece un sermone intorno
alla detta Caterina e contro parecchi i quali dicevano
la sentenza essere stata data ingiustamente, e con
grandi ed aspre parole biasimava le mali disposizioni
che addimostravano a cagione della detta sentenza ».
Ma vi é una frase ancora nel Memoriale dei consoli,
che la riguarda : « Alquanto tempo appresso, il con
vento delle Recluse venne incendiato colle sue monache ». Un fremito d’orrore ci scuote ; ma le fiamme di
quell incendio gettano sulla figura della martire una
viva luce che fa meglio risplendere tutta la sua eroica
virtù. Catheriua de Suaube, convertita alla fede Valdese dal nuovo Testamento Provenzale trovato in con
vento, vi aveva convertito alla sua volta tutte le com
Abbonamenti pagati:
Adele Cavo (2‘ sem).
pagne.
E mi pare che basti per farcela riconoscere e proclamare come una delle più gloriose Eroine Valdesi !
(V. Crespin, Hist. cles. martyrs, ed 169, fol. 76)
Teofilo Oag.
IN SALA DI LETTURA
Il Giappone vittorioso ovvero la Roma dell’estremo
Oriente. La rapida evoluzione dello spirito Giapponese.- Sue cause storiche e sue conseguenze politiche
e sociali.- Un volume in 8’ di pagine XII - 407
L, 5.50, Ulrico Hoepli editore, Milano - 1909,
Il prof. Enrico Cocchia; Direttore dell’Istituto 0riencale di Napoli, ha pubblicato un volume assai interessante intorno al Giappone ntlorioso. L’autore, già
noto per i suoi scritti intorno all’antichità classica e
alla letteratura romana, si è accinto a studiare il fenomeno della rapida evoluzione dello spirito giapponese
per ricercare le cause storiche che lo hanno provocato
e le conseguenze politiche e sociali che possono deri
vare dal grandioso avvenimento.
Egli addita assai opportunamente la singolare con
formità che presenta lo sviluppo intellettuale, morale
e politico del Giappone con quello dell’antica Roma..
E alla stregua dei più vari criterii sociali e politici indaga quali sono le deficenze di quello sviluppo,
e quali frutti la vecchia civiltà occidentale può ri
trarre da un più intimo ; nuovo e pacifico contatto col
mondo orientale.
Il libro di grande attualità, che cerca e addita la
chiave dei più importanti fatti storici, che agitano da
quindici anni la politica mondiale, troverà certo largo
coro di adesione e di plauso nei lettori, che ne cercheranno i salutari e suggestivi ammaestramenti,
*
* *
Da Ginevra ci giunge la lieta notizia che la venerabile compagnia dei pastori sta allestendo un volume
di opere scelle di Calvino. Sarà questo uno dei migliori modi di festeggiare il giubileo del Riformatore
nel 1909. Il libro avrà 320 pagine circa e costerà
L. 3,50. L’ortografia sarà modernizzata.
Ecco l’indice delle materie :
1® La Prefazione di Calvino al « Commentario sui
Salmi », nel quale ei tesse la propria biografia.
2® L’epistola al re Francesco I. (Calvino apologista
dei principi della Riforma).
3® Il piccolo « Trattato della Santa Cena » (Calvino religioso).
4® Il « Trattato della reliquie » (protesta contro la
menzogna e la frode).
5® Prefazione degli inni ecclesiastici (parole sulla
musica).
6® Prefazione del Nuovo Testamento (Cristo fine
della legge). Calvino interprete della Bibbia.
7° Ammonimento contro l’astrologia giudiziaria (pro
testa contro la superstizione).
8® Quattro sermoni.
9®Alcune lettere francesi.
1 libro è già per metà stampato. e. r.
^ . 1908
Cozzi Paolo — Peri Vittorio
— Prochet sig. A.
1909
Senesi Italia - Lippi Fideima — Pelleschi Francesco — Frizzoni Erminia — Giuliani Claudia — Barbián Claudio — Longo Giacomo — Rege-Gianas Amedeo
— Brancone Giov. — Vinay Pietro — Liichicchi Gius.
Eevel Bart — Asilo Ev. Milano — Stringa Enrico
— Angelo Luzzani — Cavagnaro Francesco — Costabel
Lidia — Leali Roberto — Monnet Clara — Ginoulhiac
Lina — Jalla Amato — Boldrini-Gay Gius. — Rostan
Amedeo — Noerbel Lisa — Pintus Giov. — Malapelle
G. Gay-D Agostino Giulia — Circolo Missionario
Montreal — Vinay Giosuè — Pleva — Godin Daniele —
Tron Pietro Revel Roberto — Di Palma Antonio
— Gay Fanny Eynard Gustavo — Bacigalupo Luigi
Miss Dalton — Bertin Stefano — Longo Edoardo —
Malan Achille — Micheli Anna — Fuhrmann Maria
— Pellegrini Davide — Salvo Raffaello — Rivoir Caterina — Axenfeld D. — Gorgo Giuliano — Yon-Scotta
Cesare — Peraldo-Ciech Marianna — Muratore Vito
—Valgolio Luigi — Laurenzio Michele — Ford M. J.
— Rocchi Lanoir — Pedrini E. — Rostan Enrico —
Miss Morgan — Gay Howard Teofilo — Beckwith C.
Melile Maria Quattrini Alfredo — Miegge Mario
Bosio G. B. Chilosi Guido — Gray James Gordon — Coisson Paolo — Bompiani Sofia — Scuola
Teol. Battista - Tron G. G. R. - Voterò Giov. - Macedonio Enrico -- Marino Giov. — Salice William —
Vagnière Alfred — Foutana-Roux — Baci Adolfo —
Bando Antonio — Convers Annina — Pult Gaspare
Beruatto S. De Reina — Ferretti Virginia — Hugou G. D. A. (4 abb.ti)— Ferracciù Gagliardi Giov.
— Bolzon Ludovico - Ruffa Antonio - Cardillo Domenico —- Cantone Gennaro — Avanzo Riccardo — Gaudina Pietro — Jerome W. S. — Stasio Eduardo —
Baer Matilde — Peyrot Davide — Avendo Pietro —
Schiffer Hedwig — Monteverdi Giovanni — Burattini
Alberto — Eochat Giovanni — Blackburn H. E. —
Mettler Caterina — Gay Alberto — Michelassi Perdi,
nando — Mancini Lorenzo — Stadler Carlo — Malan
Teofila — Long Enrico — Peri Vittorio — Griglio
Pietro — Palumbo G. — Petrali Sig.ra — Piva Romolo^ Prochet Giuseppe — Simeoni Alessandro —
Helbing Paolo — Brofferio Alfredo — Tron Emilio —
Celano Evangelina — Peri Emilia — De Weiss A. —
Luzzani Giovanni — Corsani Emilio — Vigliano Alberto — Viganò Clara — Santsch Emilio — Leoni
Carlo — Todaro —- Bounous Bart. — Jourdan G. G. —
Gatti Enrico — Bartoli Lucrezio — Gay Daniele —
Gilli-Cerruti Maria — Mayer Elena (1* semestre) —
Gallo Bona Giuseppe — Ventura Antonio — Comba
Ernesto — Bogo Caio — Badariotti Ferdinando —
Rostan Alberto — Rivaroli Angelo — Tarozzi Vincenzo — Carunchio Michele — Lo Castro Giuseppe —
Steiger L I. — Coghi Enrico — Di Pietro Antonio —
Galimberti Pompeo — Argento F. — Mathey Sig.ra
Ferrari, Eratelli — Giampiccoli Adolfo — Lantaret
Davide — Lanfranco Alessan dro — Bauer Roberto —
Soulier Bart. — Pons Emanuele — Longo Paolo —
Bertone Giovanni — Ruepprecht Teodoro — Arias P. E
Bracchetto Bernardo — Di Nunzio Gaetani Elisa —
Lombardo Onofrio — Costa Felice — Beux Daniele____
Cor-sani Enrico — Busacca Vincenzo — Samperisi
Giacomo Calamita Rosa — Rocchietta Camillo _______
Discepoli — Re Alberto — Trione Fedele — Raffone
Domenico — Anvalli Angelo — Couconrde Emanuele —
De Levis Adelaide Giretti Edoardo — Nicati Antonio
Muston Arturo Coppola Liborio — Zamperini Alberto (1- sem). (Continua)
ADUNANZA SPECIALE
in fauore della Benemerita Società Biblica
Britannica ? ]F.
Lunedi I Febbraio alle 7 p. m. (ore 19)
nella Chiesa Battista, Piazza in Lucina, 35.
Parleranno il Colportore Qreco di Messina, ed
il Rev. W. p. Hodje M. A. di Inghilterra.
Sono cordialmente invitati i membri e gli aderenti
di tutte le Chiese Evangeliche di Roma.
La colletta sarà a favore della Società Biblica.
___ Domenico Giocoli, gerente responsabile
Tipografia dell’Istituto Gould Via Marghera 2, Roma
8
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che si possa fare ai bambini delle scuole Domenicali, ai giovani delle classi bibliche
ed ai catecumeni è la nuova splendida raccolta di
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Babilonia (La), di S. Bonnet.
Beatitudini (Le) .
Contraddizioni della Bibbia
Credo (II) o simbolo apostolico .
Cristo e le Scritture, di A. Saphir .
Discorsi sinottici, di Fraser ■ •
Dizionario geografico del Nuovo testamento . .
Gesù Cristo e il gemo, di Oiampor
cari ■ • • • • . ■ j •
Gloriosa rivelazione della creazione, di
JewLs ••••***
Lezioni (Cento) sulla vita di Gesù
Cristo, di A. Revel . • „
Lezioni su alcuni capitoli della Le
nesi, di Gatiisew . . • . j. e,
Note sull’epistola ai Filippesi, di F
Meille
Note sull’epistola agli Ebrei
Palestina (La), di S. Bonnet. . _
Patrimonio (Vero) di S. Pietro (prim
epistola), di Leighton . •
Raggi di luce, per 52 Domeniche
Risurrezione di Lazaro, di O. P- Bove
Sermoni, di G. P. Meille . •
Spiegazione dei suggelli dell Apoca
Studi sui libri di Mosè, di Burnier
Tavole sinottiche dei Vangeli .
Teologia del Vangelo, di Oeymona
Vasellamenti dell’Arca .
Vita e scritti di S. Pietro . •
Scienza della religione, di P. Oey
monat, le 3 parti.
Alcuni martiri siciliani.
Andrea Dunn, parroco irlandese.
Apologetica cristiana, di Paterson
Atto di accusa contro i papi
Apostolo e martire. . • •
Beneficio di Gesù Cristo crocifisso
Cattolicismo apostolico primitivo
Chiesa Romana giudicata (litograiia
Considerazioni sullo spiritismo, di
Geymonat . • _ ;
Consigli agli evangelisti
Cristiano (II) emancipato
Difesa popolare d. Cnstian., di Caa
voi. I, 10 e III, ciascuno . _ ■
Dizionario delle reliquie e dei san
Indulgenze e Giubilei, di G. Ribet
Papa (II), di L. Desanctis . ■
Paternostro (II), stampato a due co
lori . • • . •
Principio della dottrina cristiana
Protestanti (I), di G. Berio.
Regula Fidei . • .• '
Sommario della S. Scrittura, di Fa
Vero Protestante (IV, di Galland
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