1
A.
anno lxxvii
Spett, Biblioteca Valdese
TORIIE PELLICE
Torre PelUce, 23 Maggio 1941-XlX
N. 21
■c
\ fi
o
> c
W o
L’ECO DELLE
Riguardate alla roccia onde foste tagliati !
(Isaia LI, 1)
Vald«9
Nulla sia più forte della vostra fede I
Qianavello)
W
abbonamenti
Italia e Impero .... Anno L. 15 - Semestre L. 8
Parrocchie del Primo Distretto . » » 12 — » » 7
Estero................* »25— » »15
Direnare : Prof. QINO COSTABEL
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellige
REDAZIONE: Via Arnaud, 27 - TORRE Peluce
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
Cent. 30 la copia
A
O
K
§
o
o
Uì
SL
?o
O
o
s
s
íí'í;í.
Comunicato ufficiale
La Tavola Valdese proclama la vacanza della CHIESA DI FRALI.
La designazione del Pastore titolare
di detta Chiesa dovrà farsi a tenore degli articoli 14, 15, 24, 25 dei Regolamenti Organici.
Roma, 16 maggio 1941-XIX.
Il Moderatore: Ernesto Comba.
pifÌATOHi
« Chi semina per la propria
carne, mieterà dalla carne corruzione; ma chi semina per lo
Spirito mieterà dallo Spirito
vita eterna ». Gal. 6; 8.
Seminare per la carne significa vivere, pensare, operare come se Dio non
esistesse, significa fare di questo mondo lo scopo supremo ed esclusivo della
vita.
Seminare per la carne significa fare
della famiglia e della scienza e dell’arte il sommo bene che si deve am,are
con tutto il cuore, con tutta Tanima,
con tutta la forza.
Semina per la carne l’epicureo che
dice: « mangiamo e beviamo perchè domani morremo », come semina per la
carne l’onestissimo cittadino che vive
per la sua famiglia, ma esclusivamente
per essa.
Semina per la carne Finfeiice che
toglie al prossimo la riputazione e il
denaro o la vita, come semina per la
carne l’eminente scienziato che fa della
conoscenza umana il suo dio.
Indubbiamente fra gli uni e gli altri
esistono differenze anche notevoli di
moralità e di idealità, ma, in ultima analisi, seminano tutti per la carne
quanti vivono anche onestamente ed utilmente, ma vivono per questo mondo
senza curarsi di Dio.
Seminatori talvolta generosi che
danno e si danno e s’impongono alla
nostra stima e possono anche esserci di
esempio in molte cose, ma seminatori
che mieteranno corruzione e non altro.
Certo, anche chi semina per la carne riceve la sua ricompensa, ma le soddisfazioni che dà il mondo si risolvono sempre in corruzione.
Corruzione in senso fisico, non inorale; corruzione come opposto non di
santità ma di vita eterna, di quell’incorruttibilità di cui Fapostolo scrive ai
Corinzi; corruzione cioè disfacimento,
fine, concetto espresso anche da San
Giovanni nella jiota dichiarazione: « il
mondo passa via con la sua concupiscenza ».
Pertanto « aggiungete pure casa a
casa», seminatori per la carne, .x unite
campo a campo finché non rimanga piu
spazio » (Is. 5) « alzatevi di buon ora e
fate tardi la sera », affannatevi tutta la
vita in imprese grandi o piccole, presto
verrà la morte che ridurrà in polvere
voi e l’opera vostra.
Se le vostre speranze non oltrepassano i limiti di questo mondo, si concentrano sur un oggetto perituro perchè « i
cieli e la terra passeranno. » Se la vostra fatica proviene da un’attività che
ha la sua origine e il suo fine nel mon
do, è fatica vana perchè non è « fatica
nel Signore ».
Aveva seminato ed avea copiosamente raccolto il ricco della parabola, ma
avea seminato per la carne e si trovò, i
spiritualmente, a mani vuote quando |
Dio lo chiamò d’improvviso. j
Seminatore stolto di messi periture j
che volle assicurarsi la vita e la perdette nella dissoluzione della morte eterna.
^ *
Seminatore per lo Spirito non significa vivere, ai margini della vita, da disfattisti della vita, un’esistenza grama
fatta dì rinunzie e di mutilazioni. Il cristiano partecipa operosamente ad ogni
forma di attività umana.
Dà la sua piena collaborazione alla
creazione dei regni di questo mondo,
ma non dimentica mai di essere, per
vocazione, cittadino del regno dei deh.
Seminare per lo Spirito significa contrastare alle opere della carne che sono: « fornicazione, impurità, dissoluteza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia; gelosia, ire, contese, divisioni,
sette, invidie, ubriachezze, gozzoviglie e
altre simili cose » (Gal. 5);. significa operare in vista del frutto dello Spirito
che è « amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza ».
Seminare per lo Spirito significa lasciarsi guidare docilmente dallo Spirito Santo senza opporgli resistenza, senza contristarlo, significa lasciarsi compenetrare dallo spirito del Signore, diventar spirituale nel senso divino della
parola, significa credere in Dio Padre
che si è rivelato e ci ha redenti nel Figlio e dimora in noi e ci santifica per
mezzo dello Spìrito Santo.
Or « se lo Spirito abita in voi, dichiara l’apostolo ai Romani, ... colui che ha
risuscitato Gesù Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali, per
mezzo del suo Spirito che abita in voi ».
Il seminatore per lo spirito mieterà
vita eterna; cioè pienezza di vita in comunione con Dio, ùi^presenza di Dio.
Seminatori lo siamo in ogni momento
della vita, anche nell’estrema vecchiaia,
©iia suo tempo, mieteremo.
Alh. R.
UN DIMENTIG-ATO
(MicHele Morel)
»■■■■—n
La lotta che il Morel dovette sostenere fu dura, tenace, ostinata : le autorità della Chiesa, i pastori anziani o
delle parrocchie meno povere erano
contrari ad una emigrazione in massa,
oltre oceano, e il Morel era quasi solo.
Ma la sua tenacia di contadino finì per
trionfare.
Così nel novembre 1856 un primo
scaglione di emigranti partiva per l’America del sud: solo che, invece di avviarsi nqirArgentina, come preconizzava il Morel, si diresse provvidenzialmente verso l’Uruguay, che doveva diventare il centro più importante della
nostra colonizzazione d’oltremare. Un
secondo ed un terzo scaglione d’emigranti, partiti nel giugno e nel dicembre del 1857, portava a 45 famiglie il
primo contingente notevole della nostra emigrazione.
# ♦ *
Nelle Valli intanto giungevano notizie
non tutte rallegranti della Colonia lontana: nubi minacciose si addensavano
sui nostri coloni: le angherie, la discordia, la solitudine ed altre difficoltà cominciavano a minare la coesione iniziale della nascente colonia e più gravi
pericoli si profilavano all’orizzonte.
Sembrava che le predizioni degli avversari dell’emigrazione si stessero rapidamente avverando, e che i nostri coloni
stessero per essere completamente sommersi e perduti per sempre.
Chi si sarebbe sacrificato per soccorrere i miseri fratelli ?
Era convinzione dei più chiaroveggenti che necessitava l’invio tempestivo
di un pastore che radunasse il gregge
sparso, che lo guidasse, lo istruisse, ne
alimentasse le anime colla predicazone
e con i consigli; ma dov’era l’uomo per
I
tale missione ? dov’erano ì mezzi indispensabili ?
La Provvidenza suscitò il primo, la,
Provvidenza procurò i secondi.
Non appena Michele Morel si convinse, durante il 1859, della necessità impellente di un ministerio pastorale regolare fra ì nostri fratelli valdesi emigrati, egli non esitò un istante. Non ascoltò che la voce del dovere, che gl’imponeva di lasciare i suoi genitori, i suoi
agi, la sua casa, i suoi beni per diventare il pastore di quel gregge che egli aveva, tre anni prima, contributo ad indirizzare oltre Atlantico, alla ricerca di
un pane più facile e di una vita più um,ana. E seguì la via del dovere senza
esitazioni, senza rimpianti, senza « riguardare indietro » e lasciò la sua
chiesa, lasciò il suo passato é tutti i suoi
sogni, per varcare l’oceano insieme alla
moglie ed ai quattro bimbi che erano
venuti ad allietare il suo focolare domestico.
La Tavola accettò lietamente la proposta del Morel e quando fu sicura che
i mezzi finanziari per assicurare il suo
lavoro pastorale e quello di un insegnante erano stati raccolti da un provvidenziale benefattore, lo lasciò ;)artire
per la sua missione.
* * ^
E nel gennaio del 1860 il Morel, col
vecchio padre, con la moglie e i suoi
quattro figli (di cui l’ultimo aveva appena 9 mesi), accompagnato dagli auguri di tutta la Chiesa Valdese, lasciava
Rorà e le Valli che non avrebbe mai
più rivedute !
Il 25 del mese poteva imbarcarsi e
partire da Genova sopra un veliero che
doveva, ostacolato da venti e da periodi
di calma esasperanti, impiegare ben tre
mesi per attraversare l’Oceano.
Dopo la penosa attraversata, il Morel
sbarcò a Montevideo il 26 aprile di quell’anno e vi si trattenne per alcuni
giorni aspettando un’occasione propizia
per salpare alla volta del Rosario Orientale, con la gradevole compagnia
del sig. Dorotea Garcia, l’anima della
Società Agricola del Rosario Orientale.
Il 6 maggio Michele Morel raggiungeva La Paz, accolto con gratitudine e
con molta cordialità dalle 34 famiglie
valdesi emigrate, che finalmente non si
sentivano più sole ed erano felici dell’arrivo del loro conduttore spirituale,
così a lungo sospirato: fin dal loro primo sbarco in America, ma sopratutto
fin da quando, circa 18 mesi prima, era
stata fondata la Colonia del Rio Orientale.
Appena giunto nel suo nuovo capipo
di lavoro, il Morel pose con fiducia ed
energia la mano all’aratro e cercò di
vivificare la vita spirituale dei suoi fedeli organizzando i culti domenicali,
sollecitando l’invio di libri sacri, iniziando una scuola domenicale, costituendo il Concistoro, entrando e mantenendosi in corrispondenza con tutti
quei Valdesi che erano rimasti nella
provincia di Florida o che sì erano diretti altrove, mantenendosi in relazioni
epistolari colla Tavola che scongiura a
mantenere stretti ì legami con la nuova Chiesa valdese in America.
Egli vuol dare alla Colonia un indirizzo cristiano, vuol rispettato il giorno
del Signore, vorrebbe impedire l’apertura di osterie, di sale da ballo e di altri
divertimenti : vuole che regni un’austera disciplina nei costumi di questi
valdesi privi da tre anni di ogni assistenza religiosa. —
Compera inevitabile, la sua severità
fece dei malcontenti, gli suscitò degli
oppositori: il rappresentante della Società in primo luogo, interessato al movimento ed al commercio domenicale
dei coloni; poi i tenitori di pubblici locali, poi altri dissidenti, poi il Rev.
Pendleton che, tenuto al corrente della
situazione, durante la sua assenza^ da
uno dei più acerbi avversari del Pastore, ritornò alla fine del 1861 in Colonia con dei propositi strani e rivoluzionari, sciupando una parte del danaro collcttato per assicurare il pane
quotidiano al pastore ed al maestro
della Colonia, e poi ripartendo « insalutato ospite », per l’Europa, dopo aver
fatto sapere, per interposta persona, al
pastore Morel che col gennaio del 1863
nessun sussidio gli sarebbe più stato
versato. Pensasse lui al suo avvenire ed
imponesse perciò la decima ai Coloni.
th. p.
Doni riceYUti dal Cassiere
della Tavola Valdese per Istituzioni varie
Fiori in memoria di Arturo Mansuino:
Per Orfanotrofio di Pomaretto L. 50,—
Per Istituto dì Vallecrosia » 50,—
Per Orfanotrofio di Torre Pellice » 50,—
Per Asilo di San Germano » 50,—
Per Rifugio Re Carlo Alberto » 50,—
Per Casa Diaconesse » 50,—
Per Ospedale di Torino » 50,—
Per Istituto di Vallecrosia:
Seiffredo ed Elvira Colucci, in
occasione battesimo della loro
Mariamalia » 50,—
Per Orfanotrofio di Torre PélUce:
Caruso Umberto, in memoria
della Mamma , » 25,—
2
7>aHa mia scuola
I
I
W. ■
!
Quando mi è stato chiesto di parlare
della mia vita di scuola, ho esitato uh*
pochino, perchè non mi sento la stoffa
dell’articolista e neanche, come siamo
un po’ tutti noi valdesi, mi piace raccontarmi; pure mi sono decisa pèfchè
sento d’aver qualcosa da dire.......
Vi dirò dunque cosa pensa della sua
vita una insegnante di montagna, ma
con uno scopo preciso che tanto vale
confessare subito: vorrei che queste
parole fossero sentite da tutti quei giovani e quelle giovani che, terminati gli
studi, si guardano attorno incerti sulla
via da .seguire, oppure decisamente certi che la loro via sarà quella che permetterà loro di « arrivare » più presto,
ma arrivare a che cosa ? a raggiungere
un certo benessere materiale, una posizione comoda, una vita facile.
Orbene, io vorrei, parlandovi della
mia vita, indicarvi ulta via assai diversa
da quelle, ma anche - lo credo fermamente - assai più ricca, più piena, in
ultima analisi più felice. - Vorrei proclamare che al disopra del criterio del- |
la vita comoda sta la coscienza d’aver j
dato alla propria vita un indirizzo utile I
nel senso ch’essa può trasformarsi in
servizio.
Bisogna dire subito che è una vita
poco brillante, povera di svaghi, che
richiede spirito di adattamento, rinuncia a certi agi legittimi e sovente anche
alla compagnia dei propri cari. Ma tutto questo non pesa per chi ama la montagna, sopratutto le nostre montagne e
ne sa ascoltare la voce amica che parla di antiche vite fedeli e di cose che
non passano; a contatto con la natura
se ne possono godere le infinite meravigliose ricchezze e la gran pace; si impara ad apprezzare la bella semplicità
di vita dei nostri montanari; e ci sono
infine questi vividi occhi di bimbi che
con la loro fresca grazia o la loro precoce tendenza al male, reclamano la nostra attenzione e i nostri pensieri.
Cosi, attraverso le giornate ora serene, ora grigie, si sente in questa vita un
ritmo che dà un senso di calma, di equilibrio e se ne ricerco in me stessa la
Convegno Giovanile di Perrero
Malgrado il tempo un po’ incerto e la
mancanza di Corriera, domenica, 27 aprile, sin dal mattino abbiamo visto
giungere dai monti e dalla pianura, numerosi giovani, ,phe hanno preso parte
al culto antimeridiano, presieduto dal
nostro Cappellano Militare, sig. E. Rostan. Verso le 14.30, ecco altri gruppi di
ciclisti e di... miseri pedoni avvicinarsi
al Tempio di Ferrerò: in un batter d’occhio la Casa di Dio gremita di gioventù:
eravamo circa 250 e questo ha dimostrato che tra i giovani delle nostre
Valli ce n’è un buon nucleo, che sa mettere in secondo luogo le difficoltà di...
trasporto e di tempo, per poter udire
cose riguardanti la potenza di Dio e la
nostra- umile vita cristiana. Dopo l’invocazione, la lettura di un
passo della Sacra Scrittura e una preghiera, pronunciate dal presidente del
Convegno, sig. Bertin, pastore di San
Germano, la parola è stata data ai due
oratori ufficiali del Convegno, sigg. pastori P. Marauda, di Pramollo, e P. Bosio, di Roma. Il primo di essi ha posto
dinanzi alla nostra mente la parola di
Dio contenuta nell’Ev. secondo S. Matteo, 14: 24 e 29, cioè l’episodio di Gesù
che cammina sul mare e quello analogo
e contrastante di Pietro che, per paura
del « vento contrario », non ha la forza
sufficiente per affrontare rinfuriare
sa del Signore attrattovi dal suono dell’organo e a volte ancora è con la testimonianza di ciascun vero cristiano, al
servizio militare e in altre circostanze
della vita quotidiana, che un’anima
origine, profonda, sempre mi ritrovo a 3# viene condotta a Dio. Vi sono dunque
Qui mi sento al mio due elementi importanti nelle conver
sioni, quello divino e quello umano; è
di quest’ultimo appunto che ci dobbiamo preoccupare noi continuamente, ri
questo pensiero :
posto ».
Essere qui, rimanere qui, cioè allej^
Valli. Questo conta. Ed è in primo luo-»*
go, per conto mio, un privilegio; credos'^cordando parola che dice: « Non sia
sia più facile rimanere fedeli fra questi
monti, all’ombra delle nostre bianche'^
chiesette, che non sperduti in qualche’*^
lontana città, fra una folla che non può
comprenderci se ci sforziamo di rimaner diversi - il che dovrebbe significar
migliori dagli altri.
In secondo luogo rimanere alle Valli
come insegnanti è un dovere, ed a questo tende il mio appello. Sarebbe errore
gravissimo disertare a poco a poco queste posizioni, lasciando ad altri la cura
dei giovani polloni che devono crescere
vigorosi intorno al vecchio tronco; è '
proprio nella scuola, infatti, che si buttano i primi profondi semi per la formazione di quei caratteri semplici, forti, fedeli che sono per gli individui come per i popoli, una ricchezza inestimabile. Vorrei poter ricordare degnamente certe belle figure di maestre e
maestri che rimasero volontariamente
legati alla terra natia, paghi del dovere compiuto in fedeltà, esercitando
la loro benefica influenza su intere generazioni. Ora non ei sono più alle Vaili
che pochissimi maestri valdesi, e quando i ruoli saranno da rinnovare, chi ii
sostituirà ? I giovani si avviano tutti alle città e si dedicano aH’insegnamento
nelle scuole secondarie e superiori; eppure anche la carriera magistrale permette di ardire a posti direttivi e dì
comando.
So purtroppo assai bene ciò che mi/si-’
può obbiettare: la vita è dura e il pane
poco. Riconosco qhe questo è uno-degli
elementi non trascurabili nella scelta
che siamo chiamati a fare, ed è sfavorevole; ma buttate sull’altro piatto della
bilancia la vostra fede, il vostro entusiasmo, la profonda coscienza della vostra vocazione e lo svantaggio sarà superato. Avrete scelto la buona parte
che non vi sarà tolta. E. Pons.
,delle onde e rispondere così al comando di Gesù: « Vieni ». Tutti quanti, o
presto o tardi, siamo invitati da Gesù a
venire a Lui; tante difficoltà e tanti o<stacoli però si presentano continuamente a noi dinanzi, sotto varie forme, riescono spesso a farci sviare dal buon
sentiero e ci fanno preferire la via larga
e spaziosa che ci conduce così facilmente al male. Tutti quanti sappiamo che
vivere una vita veramente cristiana,
non è nè comodo nè facile; ma ricordia«moci che non siamo soli in questo nostro compito, e dobbiamo avere una
fede vera e completa fiducia in Colui
che ci segue sempre ed ovunque e con
l’aiuto del quale potremo affrontare
senza timore i venti contrari, in qualunque momento della nostra vita. E
sopratutto noi giovani, che abbiamo dinanzi a noi ancora tanto tempo per dedicare le nostre forze al servizio di Dio,
andiamo a Gesù, rispondendo all’invito,
che Egli, come allora a Pietro, rivolge
a noi tutti oggi ancora.
Il sig. P, Bosio, che abbiamo rivisto
con tanto piacere alle Valli, ci ha portato un messaggio sull’Evangelizzazione; dai fatti che egli ci ha raccontati,
avvenuti nella sua Chiesa, abbiamo potuto vedere di quante occasioni si serve
Dio per richiamare gli uomini; a volte
l’uomo si sente afferrato da non sa quale forza misteriosa, a volte è la mano di
un fanciullo che lo conduce verso la ca
'¿ite solo uditori, ma anche facitori della
"' Parola ».
Il Cappellano Militare ci ha pure rivolto la parola illustrando l’opera che
egli deve compiere in mezzo ai soldati
Valdesi e ci ha chiesto di collaborare
con lui, scrivendo, in modo particolare
ai combattenti: accettiamo questo suo
invito ed inviamo intanto a tutti i nostri soldati vicini e lontani un caro pensiero ed un cordiale saluto da parte dei
convenuti. La nostra bella e fraterna
/ riunione s’è conclusa, dopo l’appello
delle Unioni, con la preghiera del sig.
Janavel, pastore dì Villasecca.
L’Unione di Ferrerò ha infine offerto una tazza di te a tutti i convenuti,
con non pochi sacrifici da parte di tutti
i giovani della Parrocchia: un grazie
dunque di cuore a quanti hanno contribuito alla buona riuscita del Convegno,
che non dimenticheremo mai, e un grazie particolare al Conduttore della Parrocchia di Ferrerò e Maniglia, sig. Peyronel e alla sua gentile Signora, che ci
hanno cosi bene accolti.
Una Umanista.
u n ■€:«#€»
Il Congresso Nazionale
Il Congresso Nazionale della F. U. V.
avrà luogo a Pinerolo là domenica 31
agosto 1941.
Il culto di inaugurazione nel temnio
sarà presieduto dal pastore Ermanno
Rostan.
.1 lavori comincieranno alle 14 e si
protrarranno fino a sera con il seguente
ordine:
a) Nomina del Seggio del Congresso;
b) Lettura della relazione del Segretario Generale su l’attività svolta dalla
F. U. V. nel. triennio 1938-1941;
c) Esame e discussione della medesima relazione;
d) Elezione del nuovo Comitato Nazionale;
e) Proposte per l’attività dell’anno
1941-1942;
f) Varia.
E’ necessario tener presente quanto
segue:
1) Il Comitato Nazionale ha nominato
fin da ora una Commissione (past. Roberto Nisbet, presidente; dott. Giorgio
Peyrot e Teofilo Bert, membri) incaricata di esaminare, prima di sottoporle
al Congresso, le proposte e le eventuali
modifiche allo Statuto-Regolamento.
Ad essa devon giungere per tempo i
« desiderata » delle Unioni e dei delegati.
2) A norma dell’art. 7. dello StatutoRegolamento della F. U. V. saranno
membri del Congresso, con voto deliberativo, i rappresentanti delle Unioni, i membri del Comitato direttivo e
della Tavola. Ogni Unione sarà rappresentata nel Congresso dal suo Pastore
(o da un suo sostituto) e da un delegato
Inoltre le Unioni che abbiano più di 50
membri avranno diritto ad un altro rappresentante per ogni successiva cinquantina 0 frazjione .di essa. Possono assistere al Congresso tutti i membri regolari della F. U. V.
3) Per poter inviare i loro delegati al
Congresso, le Unioni dovranno essere
in regola col pagamento delle quote annuali.
Attività estiva
Per le attuali forti difficoltà logistiche e' per i numerosi richiami militari
non potremo avere quest’anno il Campo Alpino. Si cercherà, tuttavia, di supplire in qualche modo a questa mancanza molto sentita:
a) Organizzando piccoli campeggi di
carattere escursionistico per coloro che
si troveranno in luglio e in agosto alle
Valli Valdesi;
b) Organizzando grandi adunate giovanili in tre domeniche: una di luglio
e due di agosto con studi e discussioni;
c) Curando, in modo speciale per la
gioventù, il pomeriggio della Festa
Valdese del 15 agosto.
La collaborazione fraterna e cordiale
di tutti i giovani valdesi è indispensabile alla buona riuscita del Congresso e
delle Attività Estive.
Il Comitato Nazionale.
SAN GERMANO CHISONE. Il lunedì di Pasqua (14 aprile) una comitiva
di giovani, nonostante il cielo minaccioso, s’è recata a Roccapiatta per visi
tare lo storico tempio. Abbiamo devo- i
cato il 14 aprile 1686, giorno in cui i
Valdesi riuniti in quel luogo decisero la
resistenza armata pernia difesa della
fede.
— Le riunioni serali di Villa si sono
protratte quest’anno sino alla prima
settimana di maggio. In tutti era vivo il
desiderio di non cessare ancora le attività settimanali. Ottimo sintomo i
CONVEGNO GENERALE
iS Oiuén«»
al Marte! di Angrogna o altra
località di quella Valle.
Argomento: Il carattere Valdese.
In tempo utile saranno date ulteriori informazioni.
r. u. V
nvilifaivi
Cari soldati,
A causa della vostra partenza, molte
famiglie si trovano in condizioni non
facili come voi ben sapete. Eppure credo che non vi sia un padre, una madre
od una sposa che non nutra in fondo al
cuore un legittimo orgoglio di dover
sottostare ad una vita dura perchè, voi,
figli 0 mariti, siete chiamati al servizio
della Patria.
Infatti gli scritti vostri sono aspettati
con ansia, vengono letti e riletti e conservati con cura.
Il pensiero si volge continuamente a
voi; ogni giorno ferventi preghiere sono
rivolte a Dio perchè egli vi dia la forza,
l’aiuto la guida di cui tanto avete bisogno; perchè Egli vi protegga nel pericolo e presto vi riconduca a casa dopo
aver compiuto ii vostro dovere verso la
Patria.
Orbene, che cosa fate voi per la vostra famiglia ? Qualcuno mi risponderà
immediatamente: « E’ presto detto, non
possiamo far nulla. La decade non ci
basta; anzi aspettiamo sempre con una
certa ansia il vaglia da casa ». Tutto
questo lo sappiamo e comprendiamo i
sacrifici delle vostre famiglie. Eppure,
so che potete far molto per i vostri cari pur essendo lontani: ed è appunto
questa attività che vi vorrei raccomandare particolarmente in questi tempi.
Un alpino, nuoviscritto, scriveva po-
3
L’ECO DELLE VAILI-VALDESI
p
/co tempo fa alla sua madre che hon>
sapeva darsi pace di aver dovuto sepajTarsi dal suo unico figlio: « Cara mamma, invece di piangere, dovresti essere
fiera di esser la madre di un soldato d’Italia e sopratutto di un alpino. Pensa
piuttosto alle madri che piangono con
ragione ». E quella madre piangeva an- cora rileggendo quelle parole ma il suo
. .pianto era illuminato da una gioia vera e consolante. Eccovi un’attività che
sarà apprezzata dai vostri famigliari:
compiere il proprio dovere con sano ottimismo e comunicarlo a coloro che vi
amano.
Un altro militare dal fronte scrive alla sua famiglia: « Non mi lamento della
mia sorte anzi sono fiero di partecipare
al trionfo finale della nostra grande
Patria. Quello però che mi sento mancare in un modo straordinario è l’assistenza spirituale. Come desidererei partecipare al culto nella mia Chiesa ! Voi
che ne avete la possibilità, frequentate
i culti che dovete considerare come un
vero privilegio. Purtroppo lo si sente
solo quando si è lontani e in pericolo ! »
Ecco una parola che commuove profondamente ! Chi, leggendo queste paròle
■non si sente spinto a partecipare ai culti, pensando a coloro che, per le circostanze presenti, non possono esserne.
heneiicati ? E finalmente un ultimo
'Scritto :
« Cari genitori, in questi giorni abbiamo avuto il grandissimo piacere di
avere con noi il nostro Cappellanò Militare che ha tenuto un culto che ci ha
riempito il cuore di gioia e di speranza.
Quando mi manderete del denaro toglietene una parte X. che verserete per
la Chiesa come mia contribuzione. E’
dovere di tutti di contribuire per la
Chiesa specialmente ora che si occupa
tanto di noi soldati». ■
Ed e così che non poche famiglie, non
solo hanno pensato ai loro cari lontani
anche per quel che riguarda la chiesa,
ma molte hanno duplicato, altre addirittura triplicato la loro contribuzione.
, Voglia il Signore che le esperienze di
ogni genere che state facendo siano benedette per la vostra vita e per quella
dei vostri cari ! Oreste Peyronel.
Albo d’Onore
Domenica scorsa, alle ore 10, ha avuto luogo nel tempio di Bobbio Pellice
un culto speciale in ricordo dell’alpino
GIOVANNI PIETRO CATALIN
caduto in combattimento sul fronte greco, in età di 27 anni.
Presenziavano tutte le Autorità locali e un forte gruppo di Alpini di
Bobbio del battaglione Pinerolo, compagni del Caduto.
La comunità di Bobbio si stringe con
simpatia ed affetto intorno alla famiglia Catalin, in modo particolare, intorno alla Vedova e alle due tenere creature che formavano la gioia del loro
Babbo.
Dio asciughi le lacrime, santifichi il
dolore e colmi il vuoto con la presenza
e le benedizioni dello Spirito Santo.
R.
E’ USCITO il N. 3
della Serie Arancione (Valli
Valdesi) delle brevi pubblicazioni del Prof. G. Mìegge. Ha
per titolo:
PROGRESSO
Prezzo L.' 0,80
Per prenotazioni e ordinazioni rivolgersi alla
Í LIBRERIA EDITRICE CLAUDIANA
I TORRE PELLICE
BOBBIO-PELLICE. Sabato, 17 corrente, ha avuto luogo il funerale di
Giovanni Baridon, deceduto ai Reimond, in età di 84 anni.
Ai famigliari rinnoviamo l’espressione della nostra simpatia.
— Domenica scorsa abbiamo celebratoci matrimonio di Aldo Chiavici, di
Pra del Torno, con Maria Negrin, del
Podio.
Agli sposi che si stabiliscono a Villar Pellice i migliori auguri nel Signore.
— I bambini delle nostre scuole do
menicali, diretti dalla sig.ra Elena Geymonat, hanno preso parte con onore alla festa dì Canto. Per la sospensione
domenicale del servizio dì corriera sono
scesi a Torre su alcuni carri gentilmente messi a disposizione e guidati da
vari parrocchiani che ringraziamo sentitamente per la loro preziosa e generosa collaborazione. R.
LUSERNA SAN GIOVANNI. Sabato
10 maggio ha avuto luogo il funerale
della sig.ra Poet Caterina ved. Tron,
deceduta al Rifugiò, in età di 94 anni.
Martedì 13 maggio, un lungo corteo
accompagnava al campo del riposo le
spoglie mprtali del sig. Davide Marauda, deceduto ai Marauda, dòpo brevissima malattia, in età di 87 anni.
Alle famiglie afflitte rinnoviamo, la
espressione della nostra viva simpatia.
— La domenica della Madre è stata
celebrata il 18 maggio al culto, cui ha
partecipato la Corale cantando un inno
e al dopopranzo con una riunione nella
Sala Albàrìn. Ringraziamo l’Unione
delle Giovani, l’Unione Cadetta, i Giovani e quanti hanno voluto offrirci la
loro collaborazione. .■
— L’assemblea di chiesa convocata
per domenica 18 maggio ha proceduto
alla nomina degli anziani dei quartieri
dei Jalla: sig. Carlo Gay (rieletto), di
Mourcious, "'sig. Luigi Malan (rieletto),
dei Lantaret, sig. Paolo Bounous, dei
Nazzarotti' sig. Ernesto Benech. Sono
pure stati nominati il sig. Adolfo Coisson a delegato al Sinodo; ì sigg. E. Benech, E. Long e P. Malan a delegati alla
Conferenza ed i sigg. G. Bònnet e ,ERivoir revisori.
POMARETTO. Domenica 5 maggio
è stata presentata al Santo Battesimo
Collet Ida di Raimondo e di Long Elena
(Inverso Rinasca - Combavilla). Il Signore conceda la sua grazia a questa
bambina facendola crescere nel suo timore e ne benedica con la mamma anche il babbo, attualmente lontano per
ragioni di servizio militare.
— La festa annuale delle nostre Unioni delle Madri avrà luogo domenica
25 maggio, a Pomaretto, con un programma vario di recite e di canti.
— Avvicinandosi alla fine dell’anno
ecclesiastico e dovendo chiudere i conti dell’esercizio che sta per scadere preghiamo quelli che ancora non lo hanno
fatto di volere consegnare all’anziano o
diacono del proprio quartiere la seconda bustina di contribuzione per la Colletta Annua.
E’ stato amministrato il sacramento
del Santo Battesimo a Micol Flavio di
Eliana, di Perosa Argentina, ed a Gallian Erica, di Enrico e di Rostagno Giuseppina (Rocciateugna) segnalata erroneamente in una precedente cronaca
sotto il nome di Gardiol Erica.
Domandiamo a Dio di ratificare nel
cielo l’atto che nel suo nome abbiamo
compiuto sulla terra e di benedire questi teneri agnelli del suo gregge.
■— Sabato 17 corr. abbiamo unito in
matrimonio nel nostro tempio forano
Luigi, da Perosa Argentina, recentemente ammesso dal Consiglio di Chiesa
a fare parte della nostra Comunità, con
Betta.’ Albertino, di Bartolomeo e di Ribet Lidia (Inverso Rinasca). Rinnovia
Seguito in quarta pagina.
(Meditazioni preparate sui testi del Calendario Biblico della" Chiesa Morava)
Lunedì Lettura: Salmo 136,
26 Maggio Se ci gitidicassimo da noi
stessi, " non saremmo giudicati; ma
quando siamo giudicati dal Signore,
siamo da Lui corretti, affinchè non siam
condannati col mondo.
1 Cor. 11: 31-32.
Ricordi tu che sia, o lettore, il banco
dei penitenti messo in evidenza nelle
sale dì culto di alcune denominazioni
evangeliche, specialmente alcuni anni
or sono ? Coloro che in seguito agli appelli della predicazione si pentivano dei
loro peccati, erano invitati ad inginocchiarvisì accanto in preghiera ed esso
vede spesso dei volti segnati dalle stigmate del peccato, rigati di lacrime. Udimmo spesso criticare quel banco e
volgere in ridicolo quei penitenti...
Pure, secondo l’apostolo, il loro atteggiamento è il più saggio; Riconoscere onestamente, senza reticenze,
quella corruzione mostruosa che è nel
nostro cuore e piangerne di vergogna e
di dolore, implorando quella misericordia divina che non è mai negata ad un
cuore contrito, anziché temporeggiare
per degli anni, fra il nostro orgoglio farisaico e il nostro desiderio di salvezza,
costringendo la mano del Padre a richiamarci alla realtà della nostra miseria per mezzo delle dolorose dispensazioni della prova... anziché, sopratutto,
schierarci dalla parte del mondo, che
non si cura della salvezza e attira su'di
sé, fatalmente, l’ora del giudizio e del
castigo di Dio...
Vuoi tu ascoltare Tavvertìmento che
oggi la Parola di Dio ti ha rivolto ?
Martedì Lettura: Rom. 10: 16-21.
27 Maggio Nessuno ha mai veduto Iddio; l’unigenito Figliuolo, che è nel .seno del Pàdr è, è quel che l’ha fatto conoscere. , Giov. 1: 18.
Erravo nel mondo come una pecorella sperduta, in balia dì mille forze oscure, tremante dinanzi ai miei simili^esposto a morte per la semplice puntura di un insetto qualunque.
.JVia tu, o Salvatore mio, mi parlasti
del Padre onnipotente, santo e misericordioso, che é nei cieli e che ha posato
su me il suo sguardo d’amore, per rivolgermi una vocazione divina.
Ora tutto é cambiato nella mia vita:
volgo in alto lo sguardo, verso Colui che
m’hai fatto conoscere e cesso d’èssere
una pecora languente che ha paura. di
tutto, per diventare un figlio di Dio che
non ha più timore di nulla; al disopra
di ogni evento, aldilà dì ogni ostacolo,
scorgo la sua mano che traccia la mia
via. Una via buona. Una via che conduce alla eterna salvezza.
E tutto questo io lo debbo a te. Salvatore, vissuto fra noi un giorno, ma
ora nascosto ai nostri occhi dalla gloria del cielo. Ma un giorno ti vedrò
faccia a faccia, e allora ti dirò, con traboccante esultanza, quella gratitudine
così poveramente esprèssa, fino ad ora,
con le mie balbettanti preghiere.
Mercoledì Lettura: Rom. 11: 1-10.
28 Maggio Molto può la preghiera del
giusto fatta con fervore.
t - - ...V- ' Ciac. 5; 16,
Tu non sai' lettore mio, quanta gioia
e quante benedizioni questa parola sta
per portare, oggi, nel mondo! Io la veggo giungere come una voce dal cielo e
una promessa di liberazione, nella lunga corsia d’un ospedale, al letto d’un
credente malato ; nello squallido quartierino di città, ad una vedova in gramaglie; nella casa sperduta sulle pendici del. monte che piange un figliuolo
prodigo lontano; in molti altri luoghidove dei credenti, nello scoraggiameto e
nel dolore, traversano l’ore crudeli della prova...
Giunge, ed il cuore sussulta, gli occhi si volgono al cielo e le lacrime s’accendono d’una luce improvvisa: E’ Dio
stesso che parla e la sua parola è una
promessa ed una promessa sicura: la
preghiera già ripetuta tante volte irSTÌe
lacrime e che ora salirà dalle labbra del
credente - che Cristo' ha giustificato con novello fervore, otterrà certamente
l’esaudimento agognato. L’otterrà perchè essa è potente agli occhi di Dìo..
Oh, gloria a Dio!
E noi, fratello, se l’ora delle ardenti
supplicazioni non ha ancora suonato
sulla nostra vìa, prepariamoci e ricordiamo: molto può la preghiera del giusto...
Giovedì Lettura: Rom. 11: 11-24 29 Maggio Ezech. 6: 1-10. ,
Affinchè, seguitando verità in carità,
noi cresciamo in ógni cosa verso colui
che è il capff, cioè Cristo». Efes. 4: Ì5.
Ecco, oggi, uno di quei passi che sono
piuttosto oscirri per chi non ha ancora
fatto l’orecchio alla terminologia della
Sacra Scrittura, ma che risplendono di
sapienza divina agli occhi dei credenti
e sono una « lampada al loro piede e
una luce sul loro sentiero».
Si tratta, qui, dell’opera di santificazione che deve portare ogni membro di
Chiesa a raggiungere la « perfetta statura » in Cristo, che è il Capo della
Chiesa.
Quest’opera di santificazione si compie perseverando nella verità e nella
carità. La verità, come dice Gesù nella
preghiera sacerdotale, è la Parola di
Dìo: « La tua Parola è Verità »; e la
Parola di Dio, per noi, è la Sacra Scrittura.
La carità è l’amore di Dio e del prossimo, di cui Gesù diceva che sono il
grande comandamento da cui dipendono tutta la legge ed i profeti.
L’essenziale per noi, fratello, oggi,
domani e sempre, è questo: Istruirci
ogni giorno nella Sacra Scrittura ed
esercitarci con tutte le nostre forze nell’amore. E’ la nostra vocazione di membri della Chiesa di Cristo.
Venerdì Lettura: Rom. 11: 25-36 30 Maggio Ezech. 6: 11 a 7: 4.
Poiché se il cuor nostro ci condanna,
Dio è più grande del cuor nostro, e conosce ogni cosa. 1 Giov. 3; 20.
Anche questo tieni in serbo per me
povero cuore mio? . .
- , Fin dalla mia infanzia' ho imparato a
conoscerti; come debole navicella contesa tra i flutti di un mare in tempesta.
Palpitavi fino a schiantarmi il petto,
sollevandomi sulle vette altissime delle
onde verso l’azzurro del cielo e la luce
fulgida dell’ideale... Palpitavi ancora,
come una campana che sùona a morto
e pianigevi ^ lacrime di sangue, per la
delusione e la nostalgia, quando una
raffica’ ti pqrtava- lontano dalle cose
..amate.^. Palpitavi febbrijmente, irresistibilmente, 'dinanzi a cose che la mia
mente giudicava colpevoli e mi trascinavi nel gorgo, verso il fondo dell’abisso... Palpitasti ogni giorno della mia
vita ed io finii per considerarti come
l’amico più sicuro e fedele!
Ed ora thè sento? Tu stài per diventare il mio accusatore e per condannarmi! Si, persino il mio cuore mi tradirà e mi sarà nemico!
Dio solo rimane. Il mio Padre Celeste che conosce ogni cosa, col suo grande amore e con la sua misericordia infinita. In Lui solo troverò asilo e salvezza.
Sabato Lettura: Rom. 12: 1-8 31 Maggio Ezech. 36: 22-28.
Ascoltate, fratelli miei diletti; Iddio
non ha egli scelto quei che son poveri
secondo il mondo perchè siano ricchi in
fede ed eredi del Regno che ha promesso a coloro che l’amano, ? ' ». ?»(
r. ' Giac. 2: 5. ‘
Apparentemente, nella Chiesa, non
facciamo più distinzioni personali e il
più povero fra noi, può sedere accanto
al milionario, sullo stesso banco e il
giovane più povero, se ha le doti spirituali necessarie, può aspirare a diventare Pastore, sopraintendente e moderatore.
In realtà, però, nella nostra vita particolare continuiamo a fare come coloro
ai quali Giacomo si rivolgeva e, in
Chiesa, cerchiando spesso con l’occhio le
persone più ragguardevoli e, fuori, il
nostro viso si atteggia subito al sorriso
quando incontriamo il ricco e rimane
indifferente per il povero. Persino i
giovani, quando scelgono un compagno
od una compagna per la vita, spesso
respingono il povero e scelgono il ricco
solo perchè ha del denaro.
Resta soltanto la Parola di Dioj nel
mondo e nella Chiesa, per riabilitare la
povertà offrendo la ricchezza della fede
e l’eredità del Regno, ai poveri che
am,ano il Signore. Enrico Geymet.
Domenica 1 Giugno
Leggere la meditazione in prima pagina.
Prof. Gino Costabei,, direttore respolI^abile
m
ARTI GRAFICHE . L’ALPINA . * Torre Peìlice
4
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
"S;
mo loro il nostro fervido augurio di felicità nel Signore.
— Il culto di Pentecoste (1 giugno) avrà luogo alle ore 10 e sarà solennizzato
a Dio piacendo, dalla celebrazione della Santa Cena con calici individuali,
dalla presentazione alla assemblea dei
20 catecumeni che hanno terminato il
corso triennale di istruzione religiosa e
che inizieranno l’anno di prova in vista della loro ammissione in Chiesa,
nonché dalla partecipazione della Corale con l’esecuzione di un coro di circostanza. Dopo il culto i membri elettori sì costituiranno in assemblea per
procedere alla elezione dei delegati alla prossima Conferenza Distrettuale ed
al Sinodo.
— Giovedì 15 maggio, abbiamo avuto
il dolore di accompagnare aU’estrema
dimora terrena la spoglia mortale di
Léger Alberto, di Mario e dì Travers
Adele, deceduto all’ospedale dopo violenta malattia, in età (h soli 14 anni
Ai desolati genitori esprimiamo la
nostra viva simpatia e su loro invochiamo le consolazioni da Alto.
SAN GERMANO CHISONE. Il culto
di domenica prossima per i fanciulli
della Scuola domenicale e per le loro
Madri avrà luogo alle ore 10, anziché
alle ore 10.30. Sarà seguito dall’annunciata Assemblea di Chiesa.
VILLASECCA. Il culto della domenica mattina 4 maggio è stato presieduto dal sig. Erico RoUier, membro della Commissione finanziaria, il messaggio rivoltoci é stato attentamente seguitOr immediatamente all’uscita del
culto. Qualcuno ha voluto dimostrarci
praticamente di averne tratto profitto,
che questo possa essere di buon augurio. Intanto ringraziamo vivamente il
sig. Rollier per la sua gradita visita.
— Rìbet Giosuè, militare, e Bounous
Susanna hanno presentato la loro bambina Elda al battesimo durante il culto
della domenica 11 corr. Abbiamo celebrato nel nostro culto, in quel giorno, la
festa della Madre. Tanto le mamme,
quanto i bambini erano ben rappresentati.
— Domenica 18 corr. ha avuto, nel
pomeriggio, l’annuo Bazar. Grazie^ alla buona volontà dimostrataci da un
gran numero di membri dì Chiesa abbiamo potuto ottenere dei risultati di
gran lunga superiori a quelli degli
ànni scorsi. La nostra riconoscenza va
innanzitutto a Dio ed in seguito a voi
cari fratelli e sorelle che avete voluto
dare una prova tangibile del vostro interessamento per l’opera della Chiesa.
Che il Signore metta il suggello della
sua benedizione su quanto è stato fatto
nel suo nome.
VALDESE. E’ piaciuto al Signore di
-richiamare a Sé lo spirito della sig.ra
SusO/rina Richard nata Grill, il 5 marzo.
Era na/ta ai Pommieri di Frali il 13 aprile 1887, ed era vedova ,del sig. G. L.
Richard. Esprimiamo la nostra vìva
simpatia cristiana ai figli, ai fratelli
^ Stefano (Italia), Giovanni (Nuova
York), alla sorella Anna (Frali).
PERSONALIA
Mercoledì 14 corr. ha avuto luogo la
sepoltura della sig.ra Nancy Ganz nata
Bert, di Santa Margherita, che il Signore ha chiamato a Se all’età di 72
anni. Da due anni si era ritirata al Rifugio Re Carlo Alberto a S. Giovanni,
dove rispose alla chiamata del Maestro:
« Venite a me voi che siete stanchi e
travagliati ed Io vi darò riposo ».
Esprimiamo al figlio, sig. Emilio
Ganz, pastore di una parrocchia valdese
nell’Uruguay, ed a tutti i congiunti, le
nostre sentite condoglianze.
gi, 3 - :Ghigo Alessandro, 3 - Feyrot
Enrico, 3 - Dott. Quattrini Emanuele,
8 tt Ferrerò Alberto, 3 - Peyran Emanuele, 4 - Famiglia Genre, 3 - Feyrot
Maddalena, 4 - Pons Adriano, 3 - Ribet Giosuè, 3 - Martinat Maria, 2 - Micol Federico, 2 - Barai Edoardo, 3 Tron Giovanni, 5 - Pascal Augusto, 3.
Le famiglie Marauda, Bonnet, Ealmas e Revel, sono di cuore riconoscenti
per la iridimenticahile dimostrazione di
affetto tributata in occasione della dipartita del loro caro
DAVIDE MARAUDA
Sostenitori
Pascal G. Abramo, L. 2 - Micol Giovanni, 2 - Ribet Adolfo, 3 - Ribet Susanna, 1 - Poet Giacomo, 3 - Ferrerò
Maddalena, 3 - Poet Enrico, 1 - Poet
Giosuè, 2 - Poet Filiberto, 1 - Poet Alberto, 1 - Ferrerò Giòvarjni, 2 - Poet
Giulio, 1 - Novisio Clementina, 1 Tron Pay Clotilde, 5 - Bessone Tron
Ida, 5 - Pons Adelaide, 2 - Peyran Giovanni, 1 - Pons Giulio, 1 - Peyran Lui
e ringraziano molto sentitamente tutte^
le gentili persone che, con la loro presenza, con fiori e scritti presero parte
al lóro lutto. Un grazie esprimono pure
al dott. Gardiol per le sue amorevoli
cure ed al sig. Pastore Rivoira per lebuone parole di fede.
Luserna S. Giovanni, 14 maggio 1941.
DR. ENRICO GARDIOL
RAGGI X
Viale Puhmiann, 1 (ex Gilly)
Telefono 77
Riceve tutti i giorni feriali dalle 14 alle 16
e il Venerdì dalle 8 alle 10,
\
Iw
\V
AVORIDLINA
BERTELLI
CREMA DENTIFRICIA IDEALE
<:A5A V/lLbE5E DELLE DIACONESSE
Fondata nel 1901.
Ha per scopo la preparazione di
giovani cristiane, che desiderano consacrare interamente la loro vit5 al
Signore, curando i sofferenti.
Si mantiene mediante offerte volontarie.
Diaconesse felici ! Un’ideale lungamente sognato che si può attuare nella
vita deile nostre giovani.
Per informazioni e offerte rivolgersi
al Direttore della Casa
Sio. Past. ROBERTO NISBET
Convitto Valdese
TORRE PELLICE (Torino)
ATTILIO NIOURCLIJk
Tessuti . ■
V 40 11 u # i
Ca
f tp ca p» p» ai
m I ma p»
abSli
domicili
LUSERNA. SAN fàlOVJLNNI €Ai»«ll>
CCmo
■*
n
il'