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SETTIMANALE DELLA
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A mo’ di meditazione
2>iscorso pasforále
a un amnjalaio
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Vuoi, fratello mio, meditare con
me te parale ben note M Gesùl:
’'non sono i sani che hanno bisogiio
del medico, ma i malaii”?
Ecco, noi siamo tutti maiati della
maiattìa del peccato, e Gesù è il
nostro medico. Debbiamo ricorrere
a Lui, se vogliamo essere guariti, e
riacquistare la salute deBo spirito.
Tuttavia, le parole che Gesù ha
dette sono state prronunciate partendo da un dato di fatto, reaie, che
non devi dimenticare. Questo fatto è
il seguente: se è vero che te malat' lie dello spirilo debbono essere cur
rate, non è meno vero che anche il
corpo — questo povero corpo sottoposto a inmim,erevoU infermità — ha
pure bisotgno di essere mantenuto jn
buona salute. Vuoi dunque che lasciamo. da parte, stavolta, U senso
spirituale delle parole del Maestro,
per indagarne il senso letterajle? Io
penso à te, fratello, sorella, che tendi t’orecchio dai tuo letto di sofferenze, o- dcdla tua sedia a sdraio su
cui trascorri le sentpre troppo lente
gliomi^ detta tua. Ofmvaléàcenaa;
penso a te, ohe hai, una dolorosa fast.miUttrkà. cqu le corsie dosped^. e
le stanze dèlie eUniche; che hai cov
nosciuto ii bisturi del chirurgo e la
fcdlacia delie mededrte; a te, maiato
del corpo e delta psiche — le parole
di Gesù sono per tei
Hai notato? nel Vangelo secondo
Marco, poco prima di quelle parole, c’è U caso di una clamorosa gua?
rigione di un pwralitìco. Gesù appccr
davvero, come il medico dei corpi,
conile colui che è venuto a guarire
la martoriata e travagliata carne
delTuomo. E qpanti aifri mirùcoB
raccontano i Vangeli! C’è da rimaner stupiti che Gesù — venuto nel
mondo per portare agli uomini un
messaggio spirituale di valore unico — si sii» abbassato a prender cura dei corpi umani non meno di
cptel che faceva per le anime! Mai,
in verità, egU ha mostrato con l’opera sua che, in un mando spìrilwdmente risanato, fra uomini tornati ad essere figli di Dio, andhe la
natura fidca avrebbe ricevuto la sua
redenzione.
Una volta tornato nel seno del
Padre, Gesù ha applicato, non meno
prima, la parola evangelica ‘’non
■■ un i sani che hanno bisogno del
medico, ma i nudati’^.
Potrei citarti numerosi casi
guarigioni miracolose compiute dallo Spirito del, Cristo nei secoli e fino ad oggi. E òhe mólte tiolte si
tratti di un diretto intervento dèi
divino Medico, che si prende cura
dei corpi ammalati e li guarisce, è
provato anche dalla esperienza di
insigni medici, che k» hanno esplicitamente riconosciuto. Il francese
Ambrogio Pare, ugonotto, considerato Conte il fondatore della chirurgia, diceva » proposito di un degente che eg|ii aveva visto guarire:
” Io i’ho bendato. Iddio lo ha guarito". E non è forse avvenuto tante
volte cosi, per i tuoi cari, e forse
anche per te stesso?
e Dio, perciò, se ne prende cura.
Tu sai che cosa succede ccm i giocattoli. Nelle mani del bimbo la vita
del giocattolo è breve, prowiscTia;
ma è pur sempre una vita, dìurante
la quale il giocattolo adempie a tutta la sua funzione. Verrà il .giorno
in cui giacerà a terra, distrutto o
guasto. Ma PRIMA di quel moinen
to, esso ha da servire (di’uso per
cui è 'sitato destinato, eenz'esseic
guastato. Se ciò avvenisse anzitem
po, il fanciullo che lo ha in custodia
sarebbe ammonito.
Così per il tuo corpo, destinato a
perire, è vero (esso non è eterno,
Dio lo ha creato perituro, e destinato ad una fine), ma pur sempre
destinato a servire Dio. E fino a che
esso è in grado di servire Dio, non
c’è malattia che ten^, non é’ha
nwrho od infermità che possa abbrewiarne la durata, non v’ha accidente a sventura che lo spezzi prematuramente. Esso vivrà fino a
quando servirà all’uso che Dio vuol
farne, servirà fino a quauido Dio
Vorrà prendersene cura. Hai oerta.mente sentito parlare di Adele
! Kemm. -Lm'mta tesdnumianm, a dH apojstofato di questa fanciulli
ventenne prese inizio dai giorno in
cui non abbandonò più il letto: la
sua fede seppe traisformmio in una
cattedra di comunione fraterno cora
tutto il mapdo, ed quale essa si legò
con una corrispondenza epistolare
fittissima, apportatrice di bene e di
grazia. Segno evidente, codesto, che
Dio l'aveva desrìnma a quei compita, e che nessuna malattia avrebbe
potuto mai prostrarla e distruggere
il suo fragile <x>rpo, fino a che Dio
avesse ancora mmto bisogno di lei.
♦♦
Per servire Iddio
Mi domandi perchè nud Gesù,
che è U Medico delle anime, vogUè^
ed «mai possa essere pure Colui che
premuroso accorre al nostro capezzale. Non posso risponderti che questo:
H tuo corpo è stato creato da Dio
Non ti pare che questa^ certezza
sìa c<msoltìnte? Tu puoi vtìjere tranquillo. Tu sei e continui ad essere,
tutti i giorni della tua vita, nelle
patemi mani di Dio! Potrà passare attraverigo duris^me esperienze,
potrai essere colpito dai maB jdù
crudeli, potrai anche venire sfiorato daMe ati della morte; ma tutto
ciò, per la sicurezzOi della tua vita,
non solo spirituale e morale, ma anche materiale e fisica, non ha moka
importanza.
Se Dio ha deciso che il tuo corpo GU servirà ancora — vale a dire:
se Dio ha deciso che tu lo servirai
ancora in questa vita terrena — non
avrai nulla da temere. Tutto si risolverà nel migliore dei modi, per
’ ’ coloro che amano Dio e sono chiamati setondo ii suo proponimento”. Tutte le cose, mi comprendi?
Anche le malattie, dunque, possono cooperare ai tuo bene!
Mentre se, alTopposto, il tuoi corpo non dovesse più servire a Dio su
questa terra, non avresti allora minori ragioni d’essere ugualmente
tranquillo. Poiché ciò non significherebbe altro che questo: che, non
potendo più Servire piamente e temperatamente Dio su questa terra con
le spogke rriortaii che edbergano U
mo spirito, sarà un segno allora che
sarai stato chiamato a .servire Dio,
con quel salo tuo spirito, in un
mondo diverso ddl presente, e migliore di quello, dove il tuo carpo
sarà superfluo, ma dove più perfettamente potrai operare per quei
Gesù Cristo che ci ha tutti quanti
salvati!
CHI
VALDESE
"^CET }N TE^
A
^ Risposta a due domande
fede trionfante, e di OFFRIRLA a
Dio! Che cosa hai, dimmi, che tu
possa offrire a Dfio? Il tuo denaro?
i tuoi affetti? la tua intelUgenza?
Tutte cose da pana. E tutte dose
NON TUE, o tue solo per un potxt,..
Ma il dolore, ma le lagrime, ma le
sofferenze tulòrà ntortali, oh se setno TUE, appunto percihè incìdono
A questo puntò già odo le tue
domande: come imparare ad accettare QUESTA volontà di Dio? e che
sarà del mio cxrpo, in cui la mia
persona oggi si identifica, nell’aliro
. mondo?
Rispondo alla tua prima domanda. Supppniamo, fraZeÌtoi malato,
che tu non vogUa accettare la volontà di Dio, la voldntà di Dio nella tua infermità. Per questo tuo rifiutq, il male scomparirà? No, nevvero? E allora, accoglilo con spirito
di pazienza. Ma tu dici: questa è la
rassegnazione supina degli impotenti! Un momento. Io non ti prop<mgo di rassegnarti come vinto, di
fronte alla sofferenza. Ti propongo
di vincerla, afferrandola col tuo spirito, piegandola ai piedi della tua
profondamente nella TUA eterne!
Guarda dunque a Dio nel tuo 'ddore, e là dove gli uomini imprecano
e si disperano, afferma l’^ficticia
sublime, la divina pedagogia della
sofferenza!
E rispondo flii’olBtrla tua domanda; che sarà del mìo Carpo ? Potrei
citarti ¡’espressiva immagine poolina del "corpo spirituale", in cui è
una felice contraddizione in termini, e riòprda Tónrdhgia dèi ‘^nte
e della pianta che da quel seme proviene, ma non è più la stessa cosa.
Più brevemente, tì domanderò a mia
vcdta: e ohe cosa te nie ìmpoirta?
L’essere con Dio oltre la morte non
è Tunica cosa che conti? L’appartenerGli per l’eternità non è IVNICA speranza nostra? Come dice
Paolo: "sia che noi viviamo, sia che
noi moriamo... ”. Puri spiriti, anime disincarnate, carpi spirituaU,
entità ùltrafcotiche: povere menti urnane, che vanno a tastoni in cerca
di una spiegaodone che, per il momento, è davvero AL DI LA' della
loto Comprensione! Non basta il
sapere che hi Grazia M Dio ci vuole
e ci vorrà in eterno cora, Sè?
Rendi dunque grazie al Signore
che si prende e si prenderà cura di
te, fratello, sorella; che provvede
ai bisogni dèli’anima ttea e che, nem
contènto dii ciò, ha perfino cur^ dèi
tuo corpo mortale (anche se ciè nOn
ti sembri per ora). E come volentieri sei stato e sei (Msposto od càffìdarGli l’anima tua perchè EgU la
òustoSsca da ogni male, affidoGÙ
con pAena fiducia anche'il tuo corpo
(per* lo. meno c<m la stessa fidfuiAa
don j|» quale l’hai affidato ad uno
specialista...). EgU lo curerà megUa
di qimlriasi medico, per d tuo bene
eterno, e affinchè la prova — come
per l’oro che viene temprato dal
fuoco — valga ad cewìcìma-ti sempre
di più a Lui, a renderGU gtcriia e
a benedirLo riconoscente!
Teodoro Balm :
■/I » ' «„J , 'J'V -■
PER I
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FERRUCCIO RIVOIR
Per la cultura irtisicale del nostro
popolo valdesè;"e^i!uiitrci 'geirttiile invito
dell Diretlìoine dell -.igioiinale, desliictero
pubblicare sull’((Eco» una breve «Storia della Musica, dalle oriiginl ai giorni mostri.
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J)aIIe origini
di forme musicali al 1600
La musica, come la parola, è l’espressiiolne dii 'psirti|coÌaii sentimeniti
deU’anima.
L’uomo primidvo si esprimeva parlando e modulando. Poi, nella sua -eivoluzione spirituale e iintelllettualè
Puomo diede a questo modo di esprimersi., cantando, una forma ben definita, fissando con segni determinati le
varie inflessioni della sua voce e
costruendo i primi strumenti musicali. Le antiche civiltà orientali ebbero
una elevaJta cultura musicale. Così
pure i Greci, i qh'ali oltre dhe artisti
e com;p08itori ebbero pure dei, teorici
e degli innovatori' di strumentf.
(I ìRiomani invece non vantarono mai
un ptatrimonio musicale! proprio, ma
10 importarono dalle loro conquiste.
Durante il perio4oi medìoeval'e i
cristiani perseguitati, si radunavano
nelle catacomibe e col lelttiivam,ente esprimevano con canti funebri le loro
sofferenze. Nacque così da queste osoure celle il canto ohe si chiamò più
tardi gregoriano, quando cioè il palpa
Gregorio Magno gli diede una forma
particolare adattandolo come canto
ufficiale liturgico della Chiesa Cattolica, così come dura tuttora.
Lo sviluppo del patito Gegoriano e
11 suo periodo aureo durò fin verso il
1200, epoca in cui per alterne e diverse vicende poliliiohe e culturali,
vennero in Italia e in Ispagna, dalla
Francia, i primi giullari i quali incontrarono ben presto il favore delle corti
allora esistenti. Erano essi dei trovatori © trovieri : il loro canto esaltava
l’amore e le gesta guerriere ohe «libra avevano abbondanti descrieioni
grazie ai vari ,« cicli » letterari che
erano sorti. Essi si acoomipagnavano
sul liuto, strumento a borde. L© toro
infinite canzoni costituiscono un patrimonio artistico di indiscutibile valore,
perchè sono il primo saggio di musica
accompagnata da strumento.
Un secolo e mezzo durò il loro prestigio.
Verso il 1400, in Fiandra, epco sorgere una nuova forma musicale; la
polifffnia, cioè la musica a più vociQuesto movimento durò per 300 anni e preparò il ter.reno ai due massimi èompositori di musica sacra e corale Bach e Haendel. La musica polifoniioa è infatti la più sublime ed elevata manifestazione collettiva di voci,
di ouiori, dì anime ohe si blevano
verso il loro sommo Creatore, che
soffrono insieme, sperano insieme, amano insieme.
I fiamminghi eccelsero in quest’arte nel
1400 e nel seipolo seguente vantarono
il nome celebre dii Orlando di Lasco
(1532-1594). Anche in Italia quel genere di musica, favorito dal periodo
della Riforma religiosa e del Condllio
di Trento, ebbe gpande sviluppo e fu
immortalato dal genio di Palestrina
(1525-1594).
'Q>me Bach è il ((nostro» musico,
gosì iPailestrina io è por i cattolici. I
suoi mottetti e le sue messe, sono dei
capolavori eccelsi, puirtroppb sconosciuti ai nostri tempi, ma tali da suscitare una immediata e profonda
commozione per la loro mistica ed elevata spiritualità. Il 1500 è dunque il
secolo aureo della musica sacra in Italia e in Fiandra (Olanda).
Jfuove forme musicali
Il 1600 invece è un secolo, direi,
di germoglio di nuove forme che muteranno pienamente nel secolo successivo. Le forme musicali del ’600 so^
Ito; L’opera, l’oratorio e il concerto
grosso. Airinizio del secolo a Firehze si radunavano diversi letteratii e
musicisti e dal loro contatti nasce la
prima musica e il primo libretto per
melodramme, cioè l’opera..
Gol tempo l’opera lincontra un immenso favore fra il pubblico e si bostruispono cosi i primi teatri. Proprio
nel periodo aureo dcirarchitettnra italiana, sorgono questi edifici destinati
alle rappresentazioni di azioni storfohe specialmenite, <3on, scenè sontuosissime e cloetose, dipinte da grandi
artistii, Con le prime orchestre, con i
primi catitantì.
Ma succede che in mezzo a queste
pomiposità barocche, la musica è l’ultima a essere sentita e apprezzata. Le
sorti di essa sembrano alquanto precarie, ma ecco sorgere un genio:
Claudio Mdnteverdi (1567-1639) il
v ero fondatore deli’opera oosidetta seria, (per distìnguerla dall’opera buffa
ohe vedremo parlando dèi ’700).
Egli svolse la sua attività a Venezia
e fu capo della scuola veneziana dhe
diede dopo di luì alcuni celebri, dolm'positori. suoi allievi. Pur© a Roma
sorse Con Mazzocchi una scuolg e a
Napoli con Alessandro Scarlatti un’altra.
Accanto aliropera, la forma più affine ad essa, ma senza bisogno di scenari e di teatri, perchè eseguitia in
chiesa, è l’oratorio die in Italia ebbe
come massimo orditore Giacomo Carissimi (1605-1674), méntre all’estfero si perfezibnò con Bach © specialmente Con Haendel, supremo e insuperato compositore di oratori. Una
forma di minor mole, ma molto simile
all’oratorio è la cantata, ohe bome il
primo, descrive tin fatto biblico, comunque religioso. La cantata sacra è
(juesta, mentre un altro tipo di cantata
è quella profana, con argomenti cioè
non biblici o religiosi.
Anche Bach ecscelse in questo gene»re scrivendone 200 sacre e 57 ipro,fa‘ne. La vita e le sofferenze della croce, del nostro Salvatore scmo pure
sitajlje descritte unubibalmeaitei in 'una
forma eh© ha nome a Passionen e che
ha avuto un degno e sublime interprete in Bach.
'Coin la formazione dì grandi ondheslre, si originò la prima forma <ii musida sinfonica : il concerto grosso, cellula della sinfonia, ohe si svilupperà
nel secolo seguente.
Il concerto grosso è formato dalTorohestra grande, e da un oonoertino di due o più strumeMS (sempre ad
arco) ohe dialoga con la grande orchestra creando cosi un contrasto e un
gioco di colore e di espressione davvero singolari.
Tutte le forme nate nel ’600 avranno la loro piena e perfetta maturità
nel secolb ssuccessivo ohe vedremo in
seguito.
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Era suU'ottantína má ancora la
sua dkiturna attività e 2oi «uà fibra ”vieMe roche’ facevano supporre che U suo terrestre viaggio
non dovesse troncarsi cosi prestp.
Nel Natale 1947 Iddio Fha chiamato a più sublime natala, e <30«ì t;
come si conviene a chi ha ’’fi-'
nho il corso”, Im ’’serbata la
fede e s’è sforsiàio di meritarsi
dal suo Signore e Maestro, la qualifica tomma di ’’ buono e fedele
servitore
^*Nelta, si^può ben dire, quasi
’ diuturna comunanza di ideati e di
lotte e di vita che mi legarono a
lui (anche se spesso in campi diversi e con non sempre convergenti idee) egU seppe (hmostrarsi
sempre vero Pastore ed amico
sìncerisdmo, pastore che non lascia sbandare le pecore che tutte
gli sono care, ed uguahnénte care,
amico che comprende e compr&ideva le situeisioni più diveise,
cercando sempre di tutte ur&ficarle nell’inesmtríbile Carità di
Cristo. E, come nella comunità di
Via Manzoni, in Firenze, ogni domenica con scrupolosità quasi
meticolosa, notava (in dò editata
ddBn seda sua tanto rimpianta
. compagna di lavoro e di fede) chi
era asserUe e premurosamente si
recava a chiederne notale, cosi
mm fece mai sentire, ad edeuno,
nessun (diro obbligo, pel membro
(b chiesa, tdPinftmri di' quelli che
vengono e'^dtevono venire da una
ardente fede.
E fede combattivamente ardiente nutrì, fin dagli imzi prima di
quella vocazione ai Ministerio che
gb venne dada predicanone forte
e dàlFesempio di fattivo cristianesimo dei pastore C. A. Ttan.
> f
La
Eli
Nato a Torino il 13' settembre
1868 si avviò tigli studi classici,
prima al Ginnasio Cavour poi al
Bàlbo. Ivi egli Obbe come cari ed
illustri compagni Wilhelm Cacarti, pta~e valdese, che poi occupò
aiti gradi nella magistratura fino
a far parte della Suprema Corte
di Cassazione, poi AhgUdo SiMo
Novaro, poeta, ed Arturo Farinelli, dotto letteratoi, che furono entrambi Accademici d’Italia.
Entusiasta per l’Esercito, si ero alìora al tempo epico delle
spedùdoni di Assab e di Massaua,
cambiò totalmente la sua visione
vocazionale della vita quando) fu
al Liceo. Era venuto allora, pOtstore della Parrocchia Valdese,
Carlo Alberto Tron, che tri rimase dal 1884 al 1889. Sebbene giovanis^nto ’’’ la sua ehrquenza semplice ed affascinante attrasse af
emito pomeridiano molta folla.
Chi l’ascoltava, dUce il Meynier in
noée) manoscritte sue, si sentiva
semsso nel profondo deWarinut.
’’Non potevo non subire la forza
della sua eloquenza penetrante in
tutte le fibre del mio essere”.
Finito il Liceo, Enrico Meynier
” prose la via dt Firenze^” ove
frequcmtò la semola di Tee/ogSa.
Credo che dei suoi compagni, per
lo meno di cronsetcrazicme, solo rimanga più il doti. Giovanni Grilli, e dei suoi professori Fallara
giovanissimo illustre decano Giovanni Lazzi.
Finita la Teologia fu mandato
a Glasgow, in Serozia, e poi a Ginevra. L’influenza del soggiomo
scozzese e specialmente la conto>scenza che ebbe agio di fare del
Müller, dotto storico delle religioni, determinarono in lui quella passicme per analoghi studi,
passione che lo tenne fino agli
ultimi minuti della sua esistenza
in cui ritoccava e correggeva cateara libri suoi., e dtaltri, mettendo a profittto tutto quanto egU
trovava sia nielle nostre private
bibUoteche, sia alla MarucxlHana,
tia alla Nazionale e specie nel
Fondo Guicciardini e persino sui
banchi dei rivendUtori.
1947)
Lo Storicoa^rl^re
Da que^* passione db cercatore
e di studiala sono usciti non solo
. Ìa sua Storia diel%Cii»tianeeimo,
la sua Storia delle Religioni, la
sua Storia ¿ei'Papi, ina molte mo- nografie e studi polemici quali
Margherita MaJanotte. Evelina
VaUi, n ritorno dei Protaatanti
alla Chiesa di Roma, Il Cristianesimo attraverso i Secoli, Il Cristianes^nio e la libertà religioaa,
La Riforma Protestante, La Chiem Valdieee, Il Cinquantenario
della Emancipazione Valdese, Le
Credenze Religiose sono dlfestinate
a perire? « malti articoli e note
apparsi su tutti i, giornali nostri,
e non chtettamente npstri ma trattanti problèmi religiosi od attinCnti.
A Firenze egli fu anche inextricxtto db un Corso di Sociedogia
Crislicma presso la Fdcoltà di teologia e frutti Sretti o indiretti ne
sono ancora le sue note su
Socialismo e il Cristiàraesimo di
fronte alla questione sociale e i
suoi Problemi sociali contemporanei.
I i Í
Ma la - sua lotta più ardente fu
quella che esplicò nei Rinnovamento, perìioSeX' da lui fondato
e Sretto dal giorno in cui quel
combattivo settmìanedè apparve
(22 dicembre 1902) fino al giamo
in cui cessò le sue pubblicazioni
(14 dicembre 1907) per dare origine òlla Luce, risultante dalla fusione (fe/TItalia Evangelica c dad
Rinnovamento, sotto la: Srezwne
di Vito Garretto.
Ed Enrico Meynier riandava
spesso, nelle me frequenti visite,
al ricordo dei suoi attivi coBcSorcStoTi del Rànnovamento, quedi
Giovanni GdSBi, Giovanni Lazzi,
Ugo Janni, Paolo Longo, benvenuto Cebi, Luigi Coppiola, Emdco
RivSte, AUce Schiavoni Bosio,
Enrico Sendrega, Già. Già. Rfbetti. Mario Falchi, Francesco
Rostan, Ernesto GiamfàccoK, C.
A, Tron, Romola Piva ed una solerte Olimpia Morata, non meglio
da me identificata.
Fra le polemiche del Meynier
egli stesso amava ricordare quelle del Rinnavamento col Corriere
della Sera e quelle sue, più che
polemiche, relazioni S studio e
Sscussioni, col Ruf fini e col Luzztttit. La Laurea in Legge chlegfi
Conseguì, con le stesso Ruffini.
nelFLhdversità S Toiino servi ad
aumentare la stima che il
maestro ebbe dello scolara e viceversa.
Con questo bagaglio culturale
e con questo ardore apostrbco.
con tinta evidentemente più XTX
'che XX secolo, Enrico Meynier
servì móke parrocchie grandi e
tdccoie. da Pisa, a Firenze, a Roma, a Siena, a Brescia, a Firudmarina,, a Ivrea, a Lucca, e torse ne dimentico, ove lasciò ricordi
d'affetto e soprMutto solchi nelle
anime.
Nè i dolori familiari gli furono
risparmiedi, dalla morte, nel ’27
dei suo diciottenne indimentìcahile Femarulo, ottimo universitario
e giovane valdese; «¡HW dipartita
per la celeste patria delta sua EUsa, tipo di consorte pastorale attiva. energica, affiancatriee sempre (Fofpii lavoro del marito; alla scomparsa della ma altra Elisa. ma sórtMa, che la gioventù
ieniminile. specialmente, di molta serie danni apprezzò e non
dimenticò neTFopere sue a henearlo ddla donna e delle gUwfrn.i
in particolare; alFìllustre .sue»
fratello Emilio, pediatra di gran
fama e Ubero docente alFUnìversità di Torino,
A loro tutti, fratelli nella lotta
per il bene e per FIddio vivente,
va il rimpianto di quanti li conobbero, così come alla famiglia
che lo piange, alla figlia particolarmente, va il pensiero nostro e
Faffetto che d legò ad Enrico.
, Silvio Pons
VISITE gradì!
r, ra ii^pastore Re
safifl,,.
che proOSns lumifioSe -^raingne
siamo ben girati e ^-r^BMiiaiino vivamente. U 7 dicemre à stata là vnitia della sd—
gnorina Coisson ctoe ha intraftenuto ali
alilieavi della Scuota domenicale e l’Unione dettle Madri intomo alTopena dteMe Missiooi. Una buona colletta ha ; concluso 'ili
suo dire. ;
LUTTI.’ Il 4 dictì^wp decedeva all’ospeda’Ie Cesare BertinF ’dd; Vemet." M ben
noto margaro dellTnlerne^. dopo una* uun. ga vita di lavoro intplÉgeiite t perseverante, circondato dall’ailetto dfeBla sua patriarcali© fiamiglia.
M 7 dicembre eng ia volta di Pietro Malan, dei Ra^o, più die ottantaduenine,
mancato ai suoi cari, stnza più poter ooimunicare con loro neHile liltime due settimane, ma sostenuto-"daie visite del pastore e dalle preghiera deS famigliari. Alte
nostre sorelte Adele-'- BsriniPeyronel e
Eanny MaHan-Rivaiii» eé alle loro famiglie
risplandiano te lumiinose e oonsolanti promesse ideila Parola /deil Signore. Infine il
18 tWoembre dalla sua grande so’itudine è
uscito aM’appelIio del Signore W nostm fnaiteiik) Eli GaydOu, delia Roccia.
FESTA DELLA piCONOSCENZA. A
conclusione di tutto un anno -di lavoro molti raccolti sono stati.riposti nei eranai, nelle cantane e nelle dispense : ma anziché
dre all’anima tono «(mainsia, bevi e godi»
i parnooclhiani di Àngrogna ihanno detto :
«facciamo una fe.sta con una offerta al Signore». Bd hanno portato in Chiesa il frutto delle offerte : saedhi di patate, dì castale, dì rape: ceste di mele, di pere, di
aW -pirod'atti, disponende M tutto in festoso
trofeo. E dopo fi culto di azioni dì grazie
hanno disposto per il trasporto dì questi
b^ agli Istituti OspètiillBeri Valdesi, prinoipailmente ai l’Orfanotrofio Femminite ed
ai Rifugio.
Ma anche così essi non hanno esaurito
le ^ manifestarioni della toro rìconosoenra
potohè avendo sentito; del bazar organizzato dalla Casa delle ' Diiaoonesse, memori
d’elle buone cure avute in tante occasioni,
hanno voluto m0nifestare »Me care Diaconesse H toro profondantente grato sentimento ed hanno rinnovato per esse l’offerta di doni in natura;-f
AàTI
La sera di martedì 2 dicembre u. s. nel
Teatro C^unaile di Asti, alile ore 21.05
T Associazioine «B. ¡CMpini presentava ai
numeroso pubblico da essa conoseduto, il
pastore E. Ayassot per Tanniunziata Conferenza sui «Lavoro e la Bibbia ».
In una chiara dii^on© venivano passaiti
in rassega j seguenti punti :
à) Ogni uomo 1ì!Br'4a- sua croce da-portare.
b) L’uomo twid© a sfruttare il suo simile.
c) iNeoessità di una bene intesa fratellanza.
d) Soluzione del problema recando ii
C'rist-ianesimo-Amore e comprensione reciproca.
Il ipidiblico reagiva .molto favorevoflimente al dire deH’orator'e e lo aipplauidiva ripetutamente nei punti salienti del discorso e accoglieva in una ovazione #nate la
conclusione dell’oratore.
Abbiamo ricevuto lina lettera di un
gruppo dì ascoUatari die riproduciamo in
parte :
Cari Amici,
Fu^ una vera giòia che ieri sera ho sentito il vostro coraggioso oratore, e le sue
espressioni, calde di entusiasmo e di fede sincera ebbero profonda eco nel mio
animo e in quello dei miei confratelli.
Vorrei vedervi, conoscervi tutti per stringervi fraternamente le mani e dirvi che
non siete soli nelVopera vostra di divulgazione di quello spirito fraterno che esteriorizzantesi netta vita pratica, si traduce
in fraternità.
Auspichiamo die te nostre Conferenze
contribuiscano, in raisura non lieve, ad orientare il pubblico verso quella fratemiti
che è caratteristioa del regno di Dio.
C. C. R.
ANGROONA - SERRE
Le colebraziond del Natale © del Capodanno, favorite M bel tempo, hanno raccolto buoni uditori n.ej‘ nostri Templi.
La vigilia di Natale, aHe ore 20, un albero di Natalie è stato acceso nel Tempio
dì Pradekomo per la gioia dei bambini di
quella località. Tempio gremito. Poes'e
varie, dialoghi, canti cf hanno fatto trascorrere piacevolfflenite un’ora e mezza.
Infine, distribuzione dei doni di Natale
accresciuti quest’anno per i simpatico gesto d un niostro membro di Chiesa.
I culti di Natele, sia a Pradeltorno che
al Serre sono stati ben frequentati. Buona
te partecipazione alla Santa Cena. La Corate ha eseguito bene un inno del nostio
Innario.
La domenica 28 dicembre ne) pomeriggio i’albero di Natale è stato acceso nei
Tempio del Serre davanti ad un numeroso
pubblico dì piccoli ed adulti. Anche qui un
nutrito prograipma di recitazione di poesie,
dteloighi, rondes Inframezzatì da canti. Poi
una sorpresa : i nostri fratelli Menn’onitì,
arrivati dopo qualche avventura al Serre
con la jeep hanno distribuito a tuffi i bimbi dai 2 ai 14 anni numerosi pacchi ben
fomiti di cose buone, belle, utilissime. 11
dono della CWesa rendeva completa te
g<K:a dei bifhbl ©d anche dti genitori* Vogliamo qui ancora ringraziare i Mennonitì
per questo loro dono fraterno che è stato
apprezzato da tutti al suo giusto valore.
La sera del 31 dicembre le due Comunità di Àngrogna erano riunite nei Tempio
dei Serre per un culto di fine d’Anno II
culto fu pre^edailip dal pastore Aimaldk)
Comiba. La Corafe es^ul un iI™«a di circostanza. La Santa Gena fu celebrate, con
tuttavia scarsa affluenza di comuntMniti.
A oapodiEmno furono tenuti culti m oapdiluogo_ ed' a Pradeltomo.
Terminando -desldieriamo ringraziare qui
tutti coloro che ihmino io qualche modo
contribuito alta buona riusote questo
celebrazioni. £ rioi^iaziando il Signore per
tutti i Suo! benefici gjU domandiamo che 1
messaggi uditi dalle Comunità si' impnlmano profondamente nel nostri cuori e si traducano pTotioameote in una oonsocmzioae
più completa ed approfondiiita al Suo
vizio da parte di noi tutti. 5». e
."•il
L U S E R Ñ A ' S. <3 10 V'A N N I
Nel corso del mese di 'dicembre-- la vita
della nostra Comunità è stata caratterizzata da un intenso fervore di attività che,
se non ha impegnilo tatti i membri
Chiesa, ne ha evidentemente impegnati una buona parte.
I culti domenicali e le riunioni quartierali sono stati consacrati olla prepararazione degli animi alla celebrazione del
Natale e abbiamo motivo di ritenere che
questa preparazione ha avuto un qualche
frutto aX bettediziotue, a giudicare èdita
partecipazione numerosa, attenta e raccolta
al nostro culto di.Natale, la cui colletta ha
superato tutte le somme finora registrate
in simile occasione
La solennità del Natale si è conclusa nel
pomeriggio con un culto di S. Cena al
¡Rifugio, col concorso della nostra Corale.
CuUto edificante e commovente, nel corso del quale abbiamo sentito in modo particolare la consolante presenza del Signore.
Tra ¡le aUpre mgnifòtttgziomi della vfla
della Comunità segnaliamo le ultime conferenze publiche della prima serie, che,
per quanto ostacolate dal mal tempo, han
ni: Vinay Ezio con Chiavia Mary; Gaydou
Renato con Bounous Irene; Bonnet Silvio
con Roman Miranda.
Sono stati richiamati dal Signore: Chauvie Giovanni; Cougn Anna Margherita;
Rivorrà Ettore; Malanòt Clementina; Mafan _ Pietro. - Il signor P, MaUm era stato
anziano di Chiesa e economo del nostro
Asilo dei Vecchi fino al momento detta sua
dipartenza, avvenuta improvvisamente.
NAPOLI
La nostra Chiesa ha passato alcuni giorni ben tristi
Il 17 dicembre .M Signore ha rìciiiaimato a Sè la signora Susanna Tron-Beit, e
il 20 la Sua salma è stata trasportaita al
Ciimltero Britannico, accompagnata dia
buon numero d!i fratelli, sorelte ed ornici.
La nostra Sorella passò gli ultimi mesi della sua vita io mezzo ad atroci sofferenze
dhe te spedivano persino di ricevere
amici die andavano a chiedere sue notizie. Era circondata dairaffetto e dalle cu
L OL
voce
no adunato nel Cinema locale un uditorio
numeroso, attento e raccolto che ha manifestato il suo compiacimento per tale iniziativa.
I giovani hatfno preparato una serata
prò Agàpe che è stata molto apprezzata e
ha dato un buon risultato.
La Corale e alcuni giovani dell’Unione
hanno accompagnato il Pastore a Verzuoto
per una visita a quei fratelli isolati. Accolti nella ospitale casa del Sig. Fenouil,
abbiamo avuto un culto al mattino e una
patica riunione nel pomeriggio, raccolti attorno al messaggio della Parola di Dio. Il
calore dell’accoglienza e della comunione
fraterna ci ha compensati del freddo patìto^
per rag^ungere là località. E non possiamo non esprìmere la nostra sentita riconoscenza ai fratelli Mennonitì. che ci hanno messo a disposizione il loro camion,
rendendo così possibile questa visita.
II 26 dicembre è stato acceso l'albero
di Natale per i bambini delle Scuole Domenicali del centro, dei Feyrots e dei Gonins. Attorno al bell'albero, dono del sig.
Buffa Echard, ! bambini hanno svolto il
loro ricco programma di recito e di poesie
e hanno avuto la sorpresa di ricevere non
solo un bel regalo da parte della Scuola
Domenicale, ma anche dei ricchi doni da
parte del Mennonitì che non potremo mai
abbastanza ringraziare per quanto stanno
facendo per noi.
Il 28 dicembre la Corale diretta dal sig.
G. Albarìn, e il M.o F. Rivoir hanno offerto l’ormai tradizionale Concerto corale
e d’organo a beneficio della Chiesa. E’
stato un vero peccato che il concorso del
pubblico non sia stato pià numeroso. I
presentì hanno profondfmente goduto di
questa manifestazione che meritava di essere SOS,tenuta dal consenso di più largo
pubblico.
La sera del 28 dicembre è stato acceso
l’albero di Natale per i bambini delta
Scuola Domenicale di Mourcious. Accuratamente preparati dalla insegnante locale,
Sig.na E. Gonins, i bambini hanno recitato
molto bene e hanno anche qui ricevuto
non solo il dono della Scuola Domenicale, _ma anche i preziosi pacchi dei Mennoniti, caricati fin lassù da un gruppo di
¿iovani che iHonno tici:ompagnaio il par
stare.
La sera deU'ultimo dell'anno la Comunità si è raccolta numerosissima nel Tem
pio, per udire il messaggio della Parola
presentatoci dal pastore G. Bertinattì e
per partecipare alla S. Cena.
La gioventù si è poi raccolta nella Sala Albarìn ove in simpatica comunione fraterna si è atteso l'anno nuovo.
Il primo giorno dell'anno è stato pure
solennizzato con un Culto di S. Cena che
ha avuto una partecipazione più numerosa
del solito.
Abbiamo l’impressione di aver cominciato bene e domandiamo ora al Signore
di darci la capacità di perseverare.
Due importanti assemblee di Chiesa nel
corso dei mese di dicembre hanno avuto
um partecipazione numerosa di membri
elettori. Importanti problemi sano stati risolti con l’aiuto dello Spirito del Signore,
la cui presenza in mezzo a noi fu particolarmente sentita. Tra le altre decisioni
fu presa quella di impegnarsi a fondo per
raggiungere con le contribuzioni la somma
richiesta dalla Tavola per i bisogni dell'opera.
La Comunità ha dato un caldo benvenuto al pastore Q. Bertinattì che sostituirà
il pastore titolare durante il tempo della
missione alTestero cui è stato designato
dàlia Tavola.
ATTI LITURGICI..
Nel corso del mese di dicembre è stato
amministr^o il S. Battesimo a Malan Lidia di Emilio e a Tourn Livio di Giulio,
Sono siati celebrati 1 seguenti matrirtio
re del mariito prof, dr, GSor^o Tron e della figlia signora Efena Comba, che, per
poter curare bene la madre e iocoraggiarte
col suo affetto, era rimasta con la sua bambina a Napoli. tesdandO solo, à Palermo,
il marito, pastore Roberto Comba.
Nonostante tutte te cure del marito e
deflte figlia, prodigate con tanto affetto, il
mate non fu vinto, e il 17 la sua boM'anima
tomò a Dio, che essa aveva tanto amato,
e ohe durante le su© sofferenze, le aveva
dato la forza e te pazienza dà sopportarne
con grande rassegnazione Nel suo discorso
alte casa funebre., il pastore sig. Peyronel. davanti a buon numero di amici della
fam gflia venuti per ■dimostrare Th toiro etepatia e la parte die prendevano al suo lutto, accentuò quanto la defunta aveva sofferto per tanti mesi, e come tutto aveva
sofferto ccn rassegnazione.
Alla cara famiglia Tron che piange ora
la diletta scomparsa, i più vivi' sentimenti
della nostra simpatia. Dio voglia colmare
il vuoto fattosi nel loro cuore. Possano essi
sentire sempre più ohe la loro cara non è
morta, ma vive di quella vita ohe non avrà mai fine.
Enrico Corsani
Giunga alla famiglia Tron, alla Signora
Elena Comba ed al Pastore Roberto Comba una parola di simpatia e di cristiano incoraggiamento da parte della redazione del
giornale.
PRALI
M tempo splendido ha permesso ,a grandi e piccoli di celebrare il Natale del Redentore. Ci siamo rallegrati per la pairtedpazione di molti fedeli alla S. fera La
Corale ha contribuito alTediticazione del
culto COI canto di un inno.
Alla Festa deli’albe‘0, la sera di fiatale il Tempio era nùovanie i.z gremito di
pubblici! desideroso di ascoltale le recito
ed . cauti dei bimbi.
Ringraziamo te Chiesa di Co.orci Vaidense che ci ha inviato untofferfa in danaro per Fo'rnamento den’albero.
Il signor Richard Alberto è stato j#sedlato nella oari'Ca di lanziano per •! quartiere di Viffla. Dio lo aiuti e gli coooeda
moke sc'ddisfazioni nel suo lavoro.
FIRENZE
•a
1 funerali del dotf, MEYNIER hauti* avuto luogo con un imponente manifestezion© di affetto e di rimpianto della comunità di Via Manzoni, in Firenze, della
quate era tuttora attivo anziano. La cerimonia si svolse prima nella Cappella delrOratorio, in Via Manzoni, e poi nella
Cappella degli Ailori e sulla tomba stessa. Vi hanno parlato il pastore incariioato
della Comunità, in assenza del titolare sig.
T. Vinay, Pastore Santini a nome della
Comunità stessa, il dòtt. Ribet a nome
della Tavola, e il Pastore Colucci a nome
deMa Chiesa di Via dei Serragli e quale
ooitega ed tx alunno del Doti. Meynier,
alte Racoltà <fi Teologia, a FSirenzo.
I fcorteo del frate® aocompanò 1* spoglia del suo rimpianto pastóre, manife.
stando alte famiglia afflitta tutto *1 suo dolore per l’inatteeo richiamo voluto dal Signore, ^ ^
3
■ ív;
L’ECO DELLE VALDESI
P I N E R O L O
—Il periodo natalizio è sitato tin perìodo
di intensa aittività. Preparato da una serie
di ouiK dTavvento e dalle rìunionl in. alcune zone della panrocclila, il Natole è
■ etaito^’celebrato nel tempio da dna beil»,
attmenoea assemblea. L’ona lìn cui molti Rateili dimorano insieme, nelte luce di Gesù
Cristo, è sempre una bella eira : Natale ce
l’ha offerta in modo veramente benedetto.
La Corate ha cantato il coro « Nuit bénie^
douce nui.t ». Le tre oelebradond dela S.
Cena, diu© nel Tempio di PinerolO ed una
terza a S. Secondo, r-uflti ma sera dell’anno,
sono state una predosa occasione di confessare la propria fede ne,i sacrificio redentore, attorno al tavolo dtll’amoire di Cristo e dell’amor tatemo.
— Molti bambini e molto pubblico alle
' due feste deirabelro nataUziio ; gitrfa dei
piccoli e dei grandi, luci risplendenti e voci
di adorazione e di augurio, visi sorridenti
in attesa del dono tradiaonate. A San Secondo l’albero è stato acceso il 24 dicembre ed a Pinerolo il 28 dicembre, nel pomeri ggpo.
— Le Unioni giovanili Tianno festeggiato Natale in una riunione serate e l’Unione di Pinerolo s’è raccolta' in un’atmosfera tetema l’ultima sera dell’anno, in
attesa deiranno nuovo.
ÎÜ- /
Garroi
Serafino con la signorina Renaia
monitrìce della nostra Scuola Domenicale.
La comunità ha espresso a quesiti due ^c.
vani l’aiuigurto cristiano di una vita iUniRijnata dalla fede e daU’amore. La redazromo
dot nostro ^ornale rivolge all’app.ezzao
redattore deE’« Oeservatore Politico » ed
al'a sua compagna un saluto traitemo ed
augurale. - . .-,51',^.:,.;^,.,
Il .15 dicembre è stato anche celebrato |
il matrimonio di Cairus G, Stefano o di
Ferrerò Agnese. Benedici Iddio te loro unione.
— fi stato celebrato il battesimo di GardSol Amato, di Emanuele (Rivoira) e di
Ganrou Enrico Claudio, di Enùlio (Pinerolo).
PERRERO - MANIGLIA
A due riprese abbiamo avute; La 'Visito ’
dei Fratelli Mennoniiti ohe fingnaziamo cordialmente.
iParecchi saccht ha fruttato la coletta,
dei doni in natura per i nostri Isttuti «fi
Beneficenza.
Abbiamo celebrato te domenica «tela Riforma e quella della Pace; inooraggiiamte è
il risultato dell’appello rivolto ai membri di
Chiesa per il versamento di un acconto
delte colletta annua.
Siamo riconoscenti al maestro sig, A.
glìmento del mooienftì solenne in cui solo
te 'l^ote di Dio può dlàire all’anima l’impulso alte vito nuova.- Non son mancaU i
canti, il commovente racconto natalzio, i
gioclhi a prenfib, la tersa eiòterante, lia
« ronde » e neppure lo tazze ài ottima àoo.
óésta con brioche e.panettone, e in Ultimo l’emozionante scambio dei doni.
‘ li giornio dell ’Epifania l’Unione Giovanile ha voluto pensare, ai vecndii deJl’Asllb
por portar loro un po' di animazione e «fi
gioia. Tutto è sitato belto, e tutto è stato...
buono.
Due giovani pieni di buona volontà e di
seri proponimenti hanno organizzato VUnione Cadetta maschile. S^uttemo con
gioia questa iniziativa. Non v’ha dubbio
eh ’essa riuscirà aUtrettanto bene quanto
quella ormai' ricca d’esperienza de.lia sorella, l’Unione Cadette Femminilb.
— La Corale ha eseguito a Natole il
«Magnificat di Grunho'zer, coro Delldssimo a 4 e a 6 voci. Al culjo di Fine d’anno
ha cantato un inno d’otxàsdone. La Corate si prepara sin d’ora e icon rir nevato fervore a. recare un valitlo Contributo alla riuscito delle celebrazioni del Centenario.
.L'appello è riivolto a tutti cr.tei'o che
hanno voce e orecchio «fi venire a ingrossare le fife già forti ma mai abbastianza,
della nostra Canate che progre«fisoe di anno in anno come nufhieno e come tecnica.
La Settimana della Beneficenza ha dato
un ottimo risultato. Sono sitate coltettate
L, 26.535 e viveri per un valore di lire
71.654. I viveri, tranne alcuni chili lad poveri della pairrooohia ..sono stati dati all’Asilo 'Sei Vecchi e il «tenaro è stato attribuito ad vari Istituti ValM'esi. La Commis
TORINO
CONCERTO Ol MUSICA CLASSICA.
Serata d’eooerione qupUte. di sabato IS
dicenibre nel Tempio di Ctirso Vittorio.
Un folto pubbllico è intervenuto ai concerto offerto vdafia Società di Assistenza
Evangelica in occasione deffi’inaugurazi#ne ufficiate del ni^stro organo restaurato «
rinnovato.
L’organista Angelo Surbone, del Cour
servatorio <Ìi Torino, e l’onchestra d’erchi
del «Convegno M'usicale» «fiiretta dia Er«xiile Giaccone hanno presenteto un programma scelto con raffinato buon gusto ed
eseguito con magistralle senso interpretativo.
S ascoltò dapprima la Sinfonia N. 2,
op. 6 di Torelli, per orchestra d’anohd,
qùintlì: te toccata I del' Il libro e te Canzone IV in & maggiore i(dal «Fiori Musigli») «fi FlrescobalMi, seguita dia due corali dì Buxtehude (organo). Particolarmente apprezzate .nella secónda parte, te
riolaboraziond «fi Strong (archi) e di Eiach
(organo) di uno stesso tema di Hassler
(«Anelo ad una santa fine»). 1,1 Concerto
per organo e, orchestra In fa maggiore,
op. 4, N. 4 (ìi' Haendel chiudeva il programma
Il rispetto (per il luogo satjro ha impedito al pubblico «fi manifestare con applausi la propria ammirazione, che ntm è
stata per questo meno entusiastica. All’organista M. Surbone, al Maestro Oacc«>ne e aila sua orchestra un grazie sentito della nostra Comunità, nonché al dott.
Gustavo Boring'hieri alte cui solerte iolzte
m
delle
Comunità
—■ il Pastore ha tenuto due conferenze nel Salone della Camera del. Lavoro
su questi argomenti di attualità : «.La città
malata» e »Difesa della violenza?». Le
conferenze sono state fre«ìu«titate da un
pubblico numeroso ed attento. Problemi
del tempo presente sono stati cornsiideratì
alla iiuco «teli Vangelo, rinnovatore delle
coscienze, delle chiese e delia società.
, — La vendita di beneficenza, aliestita a
.V Pinerolo H 30 novembre, si è sv«jita «xmi
•notevole afflusso di persone. La^gitoraate
f- redditìzia si è chiusa con una serata nturi-caite, ben riuscito. li soffitto del Tempio,
■ danneggiato durante l’estate, è S'teto degnamente restaurato grazie ai doni ricevuti e
ad una parte deM’introito del «bazar».
— Un carro idi doni in natura raccolti
mela parrocchia ha raggiunto rAsdlo dei
Vecchi «li S, Germano Cbisone. Speriamo,
in avvenire, di intensificare questo aspetto
delk solidarietà cristiana.
— La fUodrammdtica dell’Unione Oovamle di S. Seoondb ha offerto all pubblico
una bella serata, apprezzata da quanti vi
hanno parte«àpato.
— Il 27 dicembre, nel tempio di Pinerolo ricolmo di parenti ed amici, il pastore
-celebrava il matrimionio deli’A w. Ettore
Pascal di avere presieduto un culto domenioaile.
Buone assemblee hanno presenziato ai
Culti di Natale e discreta è stata la partecipazione alila Santa Cena celebrata a Natole e a 'Capodianno.
Durante 'te feste abbiamo avuto la g’oia
di avere con noi irtoM- nostri membri di
Chiesa ri'entraitì in famiglia per i’txxsasione
ed abbiamo pensato con molte rimpatia agli assenti lontani.
iRingrariamo vivamente i nostri Insegnanti i quali hanno -provveduto alte preparazione dei bambini e d nostri giovani
della loro «collaborazione ; abbiamo «xel potuto avere, grazie a Dio, tre Feste dell’albero di Natale ; a Crosetto, a Maniglia, a
Peirero. Ri«5onoscente, te -Comunità ringrazia di cuore il pastore sig. Ernesto Tron
e la sua Chiesa di -Colonia Vaidènse dèlte
loro' generosa simpatia.
-L’Unione Giovanile ha «lato la sua prima serata delFanno sociale con- esito lusinghiero.
Vittima «fi due guerre, travagliato fra alterni periodi, di insegnamen,to © di itafermità, il professore EMILIO GUIGOU, di
Chiabrano, cd ha preceduti nella Patria Celeste dopo essere stato amorosamente assistito >per dèi -mesi dal su<^ congiunti ai
quali rinnoviamo respresslone delte nostra
cristiana sànipatiB.
Ultìmaimente è stata battezzata la 'bimba
ELVIRA PEYR'OT di Beniamino e di Elsa
Poet del Crosetto : il Signore benedica e
bimba e genitori.
GERMANO C H I S O N E
Un vecchio compagno del tempio e del
presbiterio non è più. H grande agrifoglio
che faceva troppa ombra è stato abbattuto.
I rami alimenteranno ite stufe delle sa-le
d’-aittività e il tronco servirà a fare un mobile di grainde necessità : Flngimocchiiatoio per gli sposi.
Ora che 11 grande agrifoglio non c’è più
il iato sud del tempio è quai^ intenameote
8<5operto. Chi sale in Villa, giunto al Pilone
vede ergersi dinanzi l’edi-flclo della casa
del Signore con te sue tre grandi vetrate
e il campanite foioso e fiero. Quale privilegio è il nostro di avere un cosi bel
tempio e il campanile più alto nel centro
del paese! Togliete il tempio, togliete il
campanile, e vedrete che aspetto avrà S.
Germano... ! Togliete la religione «laMa vita vostra e da quelite 'dei vostri figli e vedrete che sarà di v«>l... I Ma non baste lasciare i segni esteriori della reUgianei, biw^na rimuovere tutto dò Che d impedisce
di vedere Dio, gl’interdetti della nostra
vito, i nostri ipectsatì, te nostre passioni, te
nostra avarizia.
— Al culto di Natale, alla Festa dell’Albero, al culto di fine d’anno abbiamo
sentito che vi è nella parrocchia un bisogno più grande che nel passato dd doni
della grazia deli Sign«>re ! Non v’ha dùbbio
che molti fratelH e sorelle non aspetteranno il XVII Febbraio e Pasq'ua per t«)rnare all tempio ! Noi confidiamo in Dio che
i piccoli segni una migliore firequentarione del culto d<jmeniioale saranno fra poco prove sicure. E perchè non «tevrebbe
esservi un irisvegliio di attaccamenito al nostro Signore e alla nostra Chiesa in questo 1948, che fa sorgere nel cuore di ogni valdese nuovi sentìmenfi di fede?
— Colte fine dell’anno si è conclusa la
prima serie d( conferenze domenicali serali. In novembre e dicembre sono stati
trattai I seguenti argomenti : H muro della Riforma; Gi«>vanni Calvin© (<»n prolezi«>ni luminose) ; La grande offensiva; I
Valdesi alla vigilia del ’48 (prof. ArmandHugoo); Il Protestantesimo e le Missioni;
A ohi te Palesitìna?; li Natale nei secoli.
La migMore frequentazione si è avuta
alte conferei del pastore Dr. A. Ricca
suite Colonie del Sud-America. Ringraziamo vivamente il -nostro fratelk) per tutte te cose interessanti ch’egli ci ha racoontato.
— Dipartenze : 24 n-ovembre : Bouchard
Luisa ilota Qriot, di anni 36, dei Mondonl,
si è addormentata nel Signore dopo malattia lunga e pen«)sa. Lascia, col marito Bouchard Enri<». Un ragazzo e una ibimha dà
poche settimane. — 2 dicembre : Bertalot Jenny nata Avondet di anni 51, del Castellazzo d’inverso Porte. Ha sofferto tutto «JÌò ohe «ttcaturai umana può soffrire.
— 29 dicembre : Lebeau Vittorio di anni
68, «fi Villa, originario deH’Alsazia.
Alle famiglie dèlie nostre due sorelle, e
al sigg, Widemann e Gütermann, cugini
del fratello Lebeau, riinnovlamo le espressioni della nostra cristiana rimpatìa.
—- Battesimi -. Peyronel Wanda di Guidb e di Melchiorri Eugenia, di Villa.
Balmas Nedina di Fernando e di Miassel Emilia, di Villa.
La bencilSzione del Signore accompagni
nella vite queste due bambine!
Matrimoni : il 6 «iicembre ; Canone A lessio di Porte e Martinat Augusta d’Inverao Porte. — Il 20 dicembre : Sappè
Arturo di Pramollo e Costa Maria Teresa
«fi Busca.
A coppie di sposi auguri'ftmo
la felicità che Dio concède a coloro che
I amano e osservano i suoi «jomandamanti')
Giovanile ha avuto una
bella ripresa'! Ben frequentate le rlunicml
del venerdì sera © mtilto affratellamento,
II 7 dicembre abbiamo avuto II piacere di
ricevere 'la visita dell’Unione della parroitohia di Vlitesecca. Grazie ai (giovani di
quell alpestre panecchia per !e ore di gaudio fraiterno «àie abbiamo passato insieme
e grazie al pastore signor Marauda per il
ili suo messaggio efficace!
Gli unionisti in numero di 96 hanno iniriato l’anno nuovo nella sala delie attività, affla IiKe «teli’Albero e nel racco
sione degli Istituti Ospitalierd e in particolane la Direzione dtìfi’Asillo. dei Vecchi
rmgfiazia } donatori. SpecIaH ringraziamenti al dott. A. Coucourde per te sollecite
visite gratuite ai ricoverati negl anni 1946
e 1947.
I bimbi © la direzione «fisi'A sito d'infanzia ringraziano molto sentitamente te Signora e il Signor Vittorio 'Widemann per
il graditissimo dono -naitalàrio.
— E’ uscita per Natale uria Lettera Pastorale che, oltre a potiate varie, reca un
messaggio spìrituate d’occasione, gli etenchi dei doni in 'memoriam e un appefflo
affla parrocchia a vernare subito la o«Miitriburione annua rtehiei^ «tolte Tavola. Abbiamo la g-i«]ia dì annunziare che la somma 'già raccolta d permette «fi Invnaffe alila Tavola un fortt anticipo e dì nutriré te
speranza ohe il Salido sarà fatto n«3n oltre
Pasqua. A icoloro i quali non hanno ano')ra versato 'la loro busta rivolgiiamo una
viva esortazion© ; non attendete di ricevere un richiamo ; a coloro <?he si sono tenuti al disotto dèli© loro possiibiiità <ficiaimo ; non aspettate i riiraorsi di' «»scienza
per completar© la Vostra contribuzione. A
tutti gli altri, non grazi© perchè il ringraziamento non ha luogo d’essere, m®
un : <( bravo » forte e cordiale !
— I fanoiuli dellla Scuola- DomOTicale
ringraziano molto oordial-mente la Scuola
Domenicale di Colonia Valídense (Uruguay) (per il «tono di L. 3400 ohe aggiunto
Siile altre offerte dellla parrocchia © di due
giovani valdesi in Isvizzera iha permesso
di fare una bela festa dell’Albero.
Riceviamo e pubblichiamo;
« Sono (5ont©nto perchè gli altri sono
contenti», parrebbe a iprlimo acchito, un
paradosso, dati i tempi di odio e «fi egoismo An cui vivilamo ; ma non è un sogno, è
pura realtà.
C’è una persona «Jhe ha pronunciato
queste evangeliche parole, non solo, ma
che iha dimostrato «mn i fatti, e per te seconda voM di interessarsi agli alunni «te'Ile scuole, e di amarli. L’ultimo giorno di
scuola prima (tele 'vacanze, essi- hanno riavuto te gradtissima sorpresa di un dono
natalizio per un valor© non -indilfferente.
La contentezza è stata grande; pcDSsa essa
ripercuotersi in egual misura su ohi ITia
procurata. Ai sigg L, © V. Widemann vada la riconoscenza ©d! il ringrariamento di
motte diecine di scolari, ì quali, purtroppo,
solo <wHe labbra, hanno promesso di esserne mertteviOl.
Al si^OT Widemann, quindi, oh© si è
messo sopra una vìa cosi simpatica, dovremmo presentar© un altro problema da
risolvere, ohe egli, del resto, conosce molto bene. Grazie, di nuovo, a nome «fi tutti
i beneficati, o. r.
ti va s ideve i’organizz^ione «tei Concerto.
La Comunità Valdese di Torino esprii
me la sua profonda gratitudine aite famiglia Borin-ghiieri, al cui -munifico interessamen'to in memoria del sempre «somptento
Giacomo Boringhieri sono dovuti i restauri dell’organo.
RO M ARETTO
L’ultìiha domenica idi- novembre ha- avuto luogo te visito] di Chiesa da parte dei
membri dèite Commisston© Disitretltuiaite,
In quella occasione p Vice Moderatore sig.
Nisibet presiedétte una riiunkiine- nelte Oàp■pelte 'dèli dot Inverso Pl-nasca, una seduto
dell’Unione Giovanile, un incontro con i
Membri «tei C-onristoro, il «sulto del mattino nel TC(mpio © -una Assemblea di'.Chi©sa. Nel corso di quest’ultìma, it pastore
l(xsale presentò un quadro deUe varie aàtiviltà ecclesìastiicihe e dieite sltuazlane
trite te refigiosa^ «lelte pamxteMa, cui segui
da’ parte di ateunl membri presenti uno
scambio di vediite su ricuni engonienti di
parifeotene importanza. Ringraziamo aw»ra II pastore sig. Nisbet per ì suol edffî*’
canti message, nonché È rig. Remi^
Pons (fi S. Secondo, v«»-presl(tenite deìffla
Commissione Distnettuate,- eh© Io ha ae2compagnobo. -l«-
— Dopo un cult© «fi preparaaione nelloi
Cappella dèi Ctot di Inverso Pinasca tenuto te domenica 21 dicembre, te solennità di NataÜe è stato celebrato con il culto
nel Tempio cui hanno partecipato numerosi fratelli e sorelle, e ohe è stato reso più
solenne daite esecuzi«}ne di un coro i£ drcostanza da parte ddlte Corate sotto te
guida della signorina Griii Speranza.
— Cinque alberi di Nata’© sono stati
accesi per ricordare ai grandi ed ai ìhcc«3lii il grande secolare annunzio : « Vi è
nato un Sa-ìvatore ». Uno nella aula magna «tetta S<ni(Ciia Latina, preparato con ar ,
more dai prafessori e dagli alunni fii stabatio 20 «ficembre nel ipomerigglo. Nell’Aute gremito ecmeggttûxino <xm accenti
di allegrezza i canti e Ite recito dtegi studenti. Un altro nel vasto refettorio dell’Orfanotrofio Maschile nel pomerigiglo
del 23 diicembre. Qui la gioia è stata più
espansiva, i canti forse un ipo’ meno intonati ma vi si sentiva tutta ¡a voce, tutto il cuore, ognuno aveva la sua pòesiia,
il suo dialogo, la sua espressione di rìoo>noscenza, ii suo «gloria a Dio». Interrompe il programma, .0 meglio lo completa, il vecchio Papà Natole con la gerta
collima... Si dice òhe abbia perfino portoto
una slitta e un bel paio «fi sky !
Un altro nelTampio salone a jdanterreno del’Ospedale nel pomeri-^io del 24
dicembre. Qui 1© luci dteJi’abete di Natale
hanno dtei riiflessi insolttì sui volti dtegfi
astanti, qui la festa di Natale si maniteisla in tutto il suo profondo signifioato di
consolazione © df conforto, di Ìn<5oraggia’mento e di speranza. Anche qui si cantai,
anche qui si recita, ed anche qui Papà
Naitaile te te sua apparizione e dà prova
delta sua generosità.
Un’altro nella sctioletìa -dei Cesmieri
del Podio, la sera stessa «fi Natole, dovè
i granefi ed i piccoli , di quei quartieri tot
po’ «iisagiatì si sono dati iconvegno. Il locale è assai ristretto, mà fa mìra«x>H di
capienza, così «»me sono piccoli gli artisti, ma fanno miracpii «fi.... elloqiuionza
per interpretare e per proctomare quella
che è la gima «fi tutti. ,,
Ed infine un altro nel tempio nei pOmerteio defflia domenica ^ dlcenfim.
Quanti visetti sorridenti dì bimbi pei.
l’occarion© nel tempio affolteto davanti al
gigantesco abete «»sì ben guaimito e coM
risplendente di luci I Quanta gioia in tuttt
cuori ! e «quale programma di récit© e canti
tutti intesi a sattitore ' in Gesù il promeseodei, secoli-,. rattesó Redentore ! .i
Possano queste «»lebrazionì «fi Natailé
lasciar© una tra«xrfa duratura nel cuore del
grandi e dei piccoli, e possa te gioia iB
(Segue alla pagina 4).
üleliiiizioiii Vililesi del [eniesano del I8i8
Il ipopolo e la Qiiesa Valdese parteciiperanino di tutto «auore alle- grandi
maniifestazi-am n-azii'onali con cui, nel
corso del 1948, verrà oalebrato solennement-e il -centenariio dei -glonioisi avveniimeinti del 1848, e, mettendo w
evidenzia il fatto della .loro Emanidipazione, vi .ponterainno quel partiooJ'airei,
inisoistituit)ii.Ie oontributo, ohe si riferisioe ai ipnincip foln|d!amieintajlii- dell’eguaglianza e della libertà ireligiiosa. A
tale effetto è stata oostituita una Oommissdone, presieduta dal A^oe Moderatore, pastore Roberto Nisbet, e costituita «lai prof. Attilio Jalla, Vice pre.sitìtente, dai Plastori Edioardo Aime,
Ermanno Roetan e Tullio Vinay, dal
prof. Francesco Tricomi e dal niotaio
Leopoldo Bertolè.
COMUNICATO F.U.V.
(Orappo Valli)
Un,i<jn,i Qovani,li Valdesi di Luseraa
San Giovanni, Torre Pelile©, Rorà, Angrogna. Vi'Iter Pellice, B<A)bio PelHce sono invitate a parteclF«© all’INCONTRO
di UNIONI ohe avrà luogo a VILLAR
PELLICE nelte nuova rate dòli’Unione
DOMENICA 1! GENNAIO 1948.
Programma delia .gicmafa :
ore 10.30 Culto nel Tempio - Pastore T.
Vinay,
ore 12 Colazione al sacco,
ore 14.30 Messaggio del Segretario Generale «iella FUV Pastore T. Vinay
ore 16. 30 Tè .prò Ag?q>e, organizzato dall’Unione locale,
ore 18 Chiusura,
M Capogruppo : A. DEQDATO.
La Oomimissaonie ha prepara'tlo un
programma di massima, che sarà prossimamente precisato. Nel frattempo,
essa si è messa in relazione col Comitato NazilonaH© delle CefobnazSloni,
presieduto dal Sindaco di Torino, in
modo òhe il proprio programma, nelle
sue parti d’interesse più generale, possa acoordarsli nel qua«!») delle grandi
manifestazioni del Oomilato predetto.
Per la data del 17 febbraio, lOginì
parrocchia Valdese organizzerà, con
particolare solennità, un suo proigramma locale. Sarà distribuito il fasdoolo
si<irQmiaindp.az!one Valdle^, edito it
cura della Società di Studi Valdesi, al
quale sarà aggiunta una vecchia caratteristica canzone, don musica e parole, che i nostri padri cantavano in quella fausta ricorrenza. Sono previste dicune riunioni d’incontro coi delegati
della Chiesa Evangelica del Cantone <Ji
Va-ud, che parteciperanno ufRoialmente alle celebrazioni.
IPer la primavera è prevista una
grande manifestazione idei popolo valdese a Torino, simile a quella della
fine <fi Febbraio 1848, che rimase celebre nelle nostre ìradizioni, con k)
scopo di celebrare il centenario della
libertà religiosa, e la sua esigenza attuale. Taile mjaniifesitezione vef à inquadrata te una maggior© manifestà'zione di carattere regionale, .-ihe il Cumilitato Nazioaile organizzereblbe
Per il mese di Agosto, mentre saranno edite, per iniziativa della Tavola
Valdese e della Società di Studi Valdesi, alcune importanti ,pubblidaziion| di
circostanza, sarà organizzata in Torre
Pellice una grande Mostra etnografica
e folcloristica, in cui! sarà rioostruiko
il iFooolare Vaidese di Cento anni or
sono; sairamno esposti • oggetti tradizionali oaratteristioi, rac«x)ilti da tutte te
Valli, fotografie, quadri artisticii; sar
ranno costituite sezioni particolari della lotta pairtigiana, della montagna e
deinalpinismo, della vita popolare del
periodo attuate; in complesso una riproduzione completa dellla vita valliglana dei cento anni.
In prosecuzione al grande radUnoi
popolare del 15-8, òhe sarà particolarmente curato, sarà organizzalta una
passeggiata storica per le Valli Valdesi, con commemorazioni particolari nel
luoghi storici delle tre Valli.
Alcune assemblee cetetoratìvie e inaugurazione di importanti Istituzioni
sono previste per k Settimana del Sinodo Valdese, al principio di Settembre.
Da pairepchi palesi deU’estero, d’Europa come d’America, sono previsti! arrivi di numerosi ^ppì di eonvtilliigiani
emigrati e d5 amra, òhe varranno a
rendere più caldi ed efflcaci le varie
cefebrazìoni, con te quali k popolazione valdese tutta saprà esprimere la
propria riòonioscenza a Db per le liberazioni ed i benefici ricevuti, e k propria risoluzione di rimanere fedeli al
grandi primdpi ed alle tradizioni del
suo pa,s8ato.
- 0
il Comitato per le celebrazioni del Centemaio
4
UECO DELLE VALU VALDESI
1
Ntttt» seguare per.rwnpre nal cuore di
tute. -iS-' -ijf IW
j ^ Dgrante e cuMd 4p1 -21 dioenebm,
ß«i« Owpelta (M CHot di Inverso Pàm~
6Ca sona {tr^snuure a| $. Batteewoo
dt» sordlin« BARET 0)ga e Blda, di ElOr
«i» deäÖ«,Paiola. Lg Qr^ del Signope
ri|togi sentile sopra di loro,
i -nH. Nel pomeriggio ..detìfl domeiraica 28
dicembre, all« .ore li, ha avuto, luogo* .la
sepoltura di TRON Maria nata AÌBYTRE,
odgimaria di Massello,,,deceduita ali Ospedale dopo breve malauÌH, in età di 48 anRinnpyia^ ai pareoli la aostna crisdàna simpada.'
— Ci è ^'linta la doteirosa liotizià del'
la dipttHenza per la Pàtria celeste del sig<
Aiberto KIN'DLliMANNi direttore Gemè'
naie tecnico dei Cotonifici Valle di Susa,
e dal 1924 nnembro della nostra Comunità di Pomaretto, sopravvenuta do una cUnàcà di Zurigo dopo penosa malattìa. EgB
non aveva“ ché 54 aniti, ma lasda di©^
di se il ’ricordo di un uomo dotato di soteoaie qualità amministrative e di rara com..petepeia 0©1 ramo tecnico industriale acquistata con tenacia e fermezza ftn dai
suoi gtevanis^mi anni. Egli lasda un girati
vuoto oltreché nella sua temigHa, nel Consiìgllio d’Amministnazione del complesso industriale Cotonifldo Vaile di Susa.
Alile o-re 11 di martedì 30 ddcembre,
nel nostro tempio Egli è stato commemorato alla presenza d un largo studiò di
dipendenti del locale Cotonii^o Valle di
Susa,, di cohòsoeotì e di amid.
Esj^miamo alla vedova ed ad due flgHoletti la nostra profonda simpatia, do^
mandando al Signore di concedere loro le
sue grazie consoktrici.
— M^esìma simpatia esprimiamo a
Spòr Adele Gay, Direttrice deirOrfamotroflo di Pomaretto, per la perdita del fratelto avvenuta pure in Isvlzzera dòpo breve ,ma penosa malattia.
n Io, dice il Signore, sono quegli che vi
conscia».
— Rdvolgiianio Un sentito ringraziamento prof. Ernesto Tron per avere «gli
prèdeiduto il culto della domenica 21 dioendwe nc3 tempio.
— Partjcplarmente solenne è stato il
culto di line d’anno, U 31 dicembre sere,
per una larga pdrtecàpaàione di fedéli e per
la ceäehrazione della S. Cena, dòpo avete
rivolto un affettuoso pensiero ai firatellli e
alle smelìe che ' nel corso déUtenno ci
hanno lasciati per la Patria celeste.
iDopo il culite la gioventù si è ritrovata
in altegca brigata nella sala delle sue attività per attendere sotto lo sguardo di £Mo
li sorgere del Nuovo Anno salutato dai
suono delia campana mentre j giovani ri
naooog^evano in breve meditazione ed in
preg^ra. Sono pure stati ricordati ^
assenti cui si è rivolto un messapio di
augurio ih risposta ai mimerosi ricevuti.
—< A Gapo d’Anno cà siamo ritrovati
nuovamente nel tempio insoUtamente numerosi per ringraziate Ü Signore e per
domandargli la,sua benedizione.
PERSONALIA
Ci rallegriamo con i feliicd genitori, t
proif. della Scuola Latina di Pomaretto
rigg. Ernesto e TfMioa Tixm-G.ty per k
nascita dei piccolo Daniele cui auguriamo
ogni bene da parte del Signore.
PRAMOLLO
— E’ stato amministrato il S. Batterimo
al pccolo Renato Federico Long di Edvìoo e di Sappé Elena (Ribet). 11' Signore
spànda le Sue benedizioni su questo hamMno e suHa sua famiglia.
— Sono stati celebrati ultimamente due
matrimoni : Griot "^Uredo Emilio (S. Germano) e Peyronel lldà Adelina <Toumin);
Bertetet Luigi (ÀlKéri) e Beux Lina (Pellenolti). I nostri auguri più sinceri onde
questi nuovi focrieri brillino di vividai luoe crisdana.
— I coniugi Beux dei Ctettì hanno avuì» il dòloT© di perdere la loro bambina
ohe per poche ore soltanto ha aperto gli
oociti alDa luce terrena. Simpatizziamo
profondamenite con loiro. e ringnaziamo il
pastore G. Berfin che ha prerieduto il funerale.
«L’Eterno ha <teto, l’Eterno ha tolto:
• eia benedetto W nome dell’Eterno I »
(Giri)be 1 ; 21).
— Abbiamo ricevuto con (tiacere la vi'sita degli Studenti della « Pra del Tomo »
che hanno prerieduto riunioni in tutti ì
quartieri della Parrocchia, oltre che il culto nel tempio la domenica 21 dicembre,
recandoci interessanti e recenti notizie del
campo ntisriojMmo.
— Particolarmente solenni sono stati i
culitì del 14 dicembre, domenica della pace, e di Natale. A quest’ultimo la Corale,
numerosa e ben preparata, ha recato il suo
valido contributo, eseguendo due cori di
circostanza. Ottima la partecipazione ala
Santa Cena.
— 11 26 dicembre un numeroso pubWfco di piccoH e di grandi s’è raccolto Intorno ad un beli'’Albero di Natale. Il programma della festa comprendeva canti, «ohe vivamente applaudite, sorprese, ed
alia fine rimmanoablte visita di Papà Natale che ha portato a tutti i bambini il suo
dono ^‘adlto.
— I ^vani della Chiesa hanno oflerto
una serata prò «Agape», molto.ben riuscita e da tutti mdto apprezzata, la Corale VI ha pure partecipato cantando due
cori rcUgiori e due canzoni tratte da icPleines Vcix ».
VIbLASECCA
da; rinnoviamo . agii Sposi 1 migliori auguri di benedizione.
Le celebrazioni Natalizie ri sono svoi
to con grahide concorso- di' ifedril.- Al culto
<£ Naiaile, la Corale ha caititeto il « Noël»
cti >Hàptmann; ri sono aocieri tre Alberi-:
a VMIasecca, al Trussan ed a Bovi’le; l’Unione dovanile dei Ghiotti ha offerto tuia
riusdtisslmB serata e la Sezioije di Oomba
Garino ha reoitato aito Festa dei Trussan ;
i giovani, infine, hanno terminato l’aimo
vecchio e salutato l’anno nuovo in sana
allegria e sotto lo sguardo del Signore.
Il Siignore stesso renda durature ed efficaci le buone impresriond ricevute.
RO R A'
Durante TAvvento i vincoE della soiidarietà fraitema comunità Horenga
sono stati ribaditi da vari lutti dolorosi.
RIBET CESARE di anni 68 ha proto
oomntìato d'a noi il 15 novembre u. s. in
un culto funebre solenne ned quale Jjà
chiesa circondò compatta la numerosa pafrentela affli-tta. Era stato un oredente dàiffia
pietà umile ma vilvenite.
«DAVID CATERINA di anni 52, scolta
id 28 novembre. L’ultimB dei David di Rorà, creatuina piena di bontà che i suoi
nipoti piangono come si piange ima maidre. Aveva patito in fatto di lutti e malattìe quanto basta per render disperata la
gente del mondo, eppure il suo volto era
sempre sorridente ; ma nel suo petto ardeva la fiamma della ftde.
TOURN BONCOEUR G. BARTOLOMEO di .anni 80. Addormentatosi senza un lamento, come la candela che si
esaurisK». Non è vero, sembrano dirci i
volti di questi vecchi, che la morte ria il
re degli spaventi ! Anch’egii lascia dietro
a sé larga eredità di affetti. Venne accompa^iato all’estrema dintoira fi* 3 ricembre.
ODIN CESARINA nata GOSS di anni
72, sepolta il 23 dicembre e tornata a Dio
dopo aver saBto faticosamente un calvario
di crudeli sofferenze. La lingua nostra ammutolisce al confronto di certe sofferenze dòterose, ma TEvangelo proprio allora
acquista tutta la sua sublime eloquenza.
Anche per questa sorella di veneranda età
e per ¡ suoi figliuoli la Chiesa fu prodiga
di fraterna simpatìa;
RIVOIRA CAROLINA in MOURGl.IA
di anni 43 di cui le esequie hanno avuto
luogo mentre questa cronaca va in macchina. Una famiglia povera unita da un
tenero affetto in cui i® papà è invalido di
guerra e la figiuoletta uttica molto giovane ancora; dove era più necessaria una
mamma? Eppure Idcfio l’ha richiamata a
sé; le vie Signore non sono le nostre
ri©!
—Natrie ci ha recato un palpito di
vita nuova. Tutte Ife foro reridue di questoj, viiaggio ri sono mobilitete per celebrare un Natale non «fissimile dal passalo
qùmidD eraviamio molto più numerori, e d
sono riuscite.
Abbiamo avuto un periodo di attività intense, ricco di riunioni, feste di- bimbi, feste di giovani e culti solenni che ci hanno lasciati si^chi ma felci.
I maestri Baridon per le Fucine e Ciam'beilotti e Toum .per il Centro prepararono
ottimi programmi per le Feste dell’Albero
di Natole ottenendo dai bimbi proctezze di
cui non H credevamo capodi. A Ritmar,
dove k Scuola sussi<Mata ha dovuto essere
soppressa, la giovane Delia Rivoira ha organizzato per i bimbi superstiti una festiodola resa bella da tanto zelo e da
tanta buona volontà.
La gioventù, malgrado i suoi
sparuti ha .potuto organizzare alcune
rate ricreative © la sera dgl 28 dicembn
una. recita coronata,da,un jpléno successo.
La Corade averii stentato ©normembinte
a rioigáiiázzarri, ma 11' sub gjqvane direttore, 1© stud^Ue Giorno Bañas con ammlpevole perseveranza, Vtititpiondo a raccdlta, per colmare ì posti, là^dati. vuoti dagli assenti, anche i vetèn^ di. parecchi
anni or sono, riuscì aid offrir© alla chiesa
per il culto di Natale una CJonale i modeUto
che nulla perse al oomfronto con quelle
del pàssato.
Nel culto di Natale abblàiitio còniiempièto 11 grandioso spettacolo della lotta, fria
k ihic© dedl’Evanigeilo e le* tenebre del
mondò. Non dobbiamo’ esser tanto pessimisti parlando delk storia umana. JLe
conquiste dei Reigno sono così evidenti e
gloriose da non più permettere dubbi. La
schiavitù, l’ombra cà© ha oscurato tanti
secoli, è vinta. La dònna, che il fallo _dS
Eva aveva votato ad una condizione di inferioriità di t!ro.nte alFuomo), bla ripreso
il suo posto di nobile compagna sua, di
angelo deHk famiglia... Ora si combatte una nuova .battaglia, forse, la più grande fino
ad oggi, per rabolizione della guerra, e
anche questa sarà vittoriosa.. Così scompariranno anche le tu© ombre, o Rorà, e
verrà superata quella tua crisi religiosa ohe
dura da mezzo secoto," anche tu sarai nel^
la luce e sarai felice, E perchè non c’è
ombra ohe possa resìstere a lungo aMà
lue© di Natale.
TORRE RELUCE
Compagnia Volante
H 7 dicembre la Compagnia Volante
composta di una ventina di giovani. dell’Unione di Torre Peilice {centro) 1^ effettuata la sua seconda visita alle famiglie valdesi di Biblbana © luoghi viciniori.
L’accoglienza è stata calorosa e famiiiare; la riunione è ©tata tenuta in una
grande stalla di una modem,a cascina e seguita con commossa attenzione dai nostri
fnateili così privati nel campo della vita
spirituale.
La compagnia, rinforzata da giovani di
San Giovanni, è scesa nuovamente d"menaca 21 corrente per tenere una riunione
a Natale.
Inno del Cfitnario
J^of¡3¡e dall’estero
Sud Amérique
E’ nato-smorto rinfante Oenre Gianni di Attico, alle Grange di Bovi©; la Chiesa
simpatizza con k famiglia cosi provata.
Il 29 novembre si sono uniti in matrimonio due fedeli nostri Unionisti : 1)
diacono Peyronel Adriano e Peyronel El
Malgré la sécheresse et tes sauterelles
les faites sont assez bonnes ©t même
excellentes surtout dans les Ctolonies du
Nord, comme Doiores et avdsinantes.
Nous avons eu ces jours-(ti des pluies
très abondante quj ont terminé avec ta
sécheresse, ce dont nous devons remercier 1© Seiigineur.
Lelnatin du 22 nov. le pasteur Silrio
Long à débarqué à Monttvideo. La .paroisse avait envoyé une délégation de em
sein pour le ramener en auto chez lui.
Humbert Perraohon luj avait souhaité par
Radio la bienvenue. Mais ceUe-cd lui a
été souhaitée en grand dans et par l’assemblée du samedi 23 c., à l’occasion, de
ta fête du diant. Comme l’a bien exprimé
Paul Salomon au nom d ©tous en disant :
Un double objet nous rétmit aujourd’hui ;
ia fête du chant et la Wenvemie à notre
cher pasteur. Et tout te monde de lui serrer te main et de l’embrasser. M. Lnng
est un dt nos pasteurs les plus appréciés
et les salutations ©t les nivelles qu'il
nous a apportées nous ont bien réjouis.
Le pasteur H. Beux a fini ses 80. La
chorée de CosmopoMta a eu l’heureuse 1dée d’aller te saluer et lui chanter un
cantique dans ia soirée dU jour de son onràversaiie. Il ne s’est occupé que d© son
église et il a remipli sa mission ©n toute
humilité et avec fidélité. J© l’ai ©u pour
compagnon au Collège de la Tour ©t ensuite dans ces 50 années de travail nous
nous sommes revu® souvent. Maintenant
il se repos© dans son home familier en
attendant te repos étemel. J’ai eu le ptaisir de te visiter dernièrement ©t il est
assez bien et mioore végète, mais, me
dit-il, k mémoire commence à me faire
défaut. Les pasteurs qui ont séjourné des
années parmi nous, M. Fomeron, Pascal,
J. Tron, G. Ravoir, Lévi Tron, s’ite nous
visitaient à présent, ne se reconnaîtralmit
plvfâ, si grands sont les changements. A
Cdonia Valdense, par exempte les propriétés sont morcelées. Notre Centre est
M.Ue Ridiez, étalient présents à tar cérémonie.
Nous faisons parvenir à AI. Qa2da Lâgeard, ancien compagnon d’école au Eomaret, et à son épçuse nos voeux les meH”
teures à Voccasiori de leur mariage.
Nops saluons aussi M.me iLogàwri af
s afamitle en leur disant: les frères et
les'^amis des Vallées ne vous ont point
oubliés. f,:
E. Rostan
Ai’invito tempo fa pubblicato dalla Commissione del Canto Sacrò onde fosse redatta una composizione musicai© che, _ a •
dattata ala poesia dteUà ag.ra Ada Meil©
potesse fornire al© nostre ‘Corali l’(«inno
del centenario » tre,,' conconreinti hanno
risposto.
La Commissione, dòpo serio esame ha
ritenuto che la musioa più ariàtta per l’occastone fosse quella conjposta dal maestro
Fetwutìcio ròvoir. ì.ì
La Commissioo©. «ingrazia di cuor©. 1®
persone che hanno raccolto il suo invitoin attesa ohe il cliché deffl’inno musicato
sia confezionato, una copia dell’inoo polignafaita sarà inviata a tutti i .Pastori o Direttarj di Corale, al più presto.
ISuccessdvamente, l’inno del oenteoario
sarà messo in vendita al .prezzo di L. 20
la copia. I Direttori di Corali (o chiunque
desideiri acquistare l’inno con parole e musioa stampati) possono rivolgerei alte Arti
Grafiche L’Alpina - Tome Peilice e ad
essa versare rimporto anticipato sul c. C.
poetate N. 2-26833 intestato a Ttier Luigi
Pagliai.
Secondo i nostri calcoli, verso te metà
di gennaio la tipografia sarà in groite dì
ter fronte prontamente a tutte 1© richieste.
La Commissione del Canto Sacro
Londres
COIVIIJNICA.TO
Il Comitato Centrate MeniM>nita offre due borse di studio gratwite a infermiere evangetliohe
(preferibilnrenite Capo-sala) dlesddlerose di recarsi negli Stati
Uniti per un anno, per un corso
di perfeaionamiento. Scopo, deirofforta è di preparare delle infermiere disposte a lavorai-e pier
un certo periorte di tempo nella
istiituendia Scuola Convitto per infermiere evangeliche dii Tottino.
Le domande vanno rivolte con
urgenaa al Pastore R. Nisbet Torre PelMce (Torino), e 1© candidate accettate dovranno essere
pronte a partire entro il mese d|i
Febbraio.
pefle^cnoIeDomeniofili
Lezione dell’18 gennaio 1948
Parabola dei malvagi vignaiuoli
Lettura: S. Luca 20: 9-19 — Imparare
20: 9-16.
Questa parabola ci presimta imo dei
quadiri più grauidiosd ohe Gesù abbia tracciato della storia religiosa d’IsPaele : dàlia fondaziou© dell’antico patto, attraverso
il ministero dei profeti, sino dta. sua venuta, la sua .reiezione e la sua morte, sino .afe conscjguieinz© lelsitreme di qulejsto
delitto, cioè il ripudio d’Israele © il trasfeTiìmento de® Regno di Die al credeniti
sortì dal .paganesimo. Tutto questo, presentato sotto te immagini più semplici, e
insieme di una terrificante. Chiarezza.
bien petit comparé aux viHiages d© Tarariras, Ombues de Lavaie, Migudete, etc.
L’endroit te plus central ^ur nos colonies c’est mainteinant Tarariras. Les colonies s’étendent au Nord. Pour le ma^
tériel nous avcHis fait de grands progrès.
Pour te spiritud qui est la chose la plus
important© nous devons lutter de toutes
nos forces, car Im temps sont difficiles.
D’être Vaudois n’est pas suffisant. Par ta
tradition nous ■ n© sommes pas ohrîtiens
mais par la conversion.
Le pasteur Negrin a commencé des
cultes de réveil. C’est ce qu’il nous faut.
«Réveille-tod, toi qui dors».
Nos départs : Anne Marie Godin, Estemzueta, veuv© de David' Buffa. Prarustin,
94 ans.
Philippe Poet, Belgrano, 59 ans, Villeseche.
jean Davyt, Vffliar, 84 ans, Ombues
LavaBe.
Laurent Foraeron, 86 ans. S, Fe, Rooheptate.
Madelaine fôvdr d© Negrin, Necochea,
66 ans. Tore© PeMoe. *
L. Jourdan
iSìgnore. BgH cd ha chiamati per ohe
portiamo frutti di obbedenza, di amore e
di fedele testimoniantsa.
«Se malgroidò la ni^tra fede àppenènte
non portiamo questi frutti, e rtoneghiO'
tno it Maestro con la nostoa condotta, è
ooms se riprov^imo, la pietra angolare
dopa nostra vita. Il contatto col C.risto vi<venite segna per ognuno l’ora delle grand®
dedsioini mora.li : con Lui, o oontro <9
Lui. E quando uno si «ostina nella sua rì>
beHHoine al Signore, e rimuove dalla sua
vita quella póltra angolare, è 'la si^ litastéssa che va in rovina. Ma chi viene a
lui fiducioso e volonteroso troverà la pienezza delta vita. — «Io san venuto, diTO
Gesù, affinchè abbiano la vita, e i’ahbìano ad esuberanza». G. BONNET.
PRO VALLI
Sono richieste per la Svizzera infermiere, aliev© infermiere, un aiuto giardiniere
ed alcuni conta'dini. Rivolgersi ci 1
siima sollecitudine all’Ufficio Pro Valli.
Le 23 décembre, à l’Egls© Français© de
Soho Square, a été béni te imriage de M.
G'UIDO LAGEARD avec M.lte EVANGELINE RICHEZ.
Une cérémonie très intime, te service
présidé par te frère M. I© pasteur Jean
I^eiBd, q«ui paria en termes fraternels,
sur un vereet de ta Bible : Rom. 12 : 12 :
«Réjouissez-vous dans reapénamoe, soyez
patients dans l’affliction, persévérez dans
ta prière». Il mentionna aussi que tous
deux les époux étaient protestants de languie frtinçateey «l’uin Vaudois dlifaiïle et
l’autre Huguenott© de,France.
M.me JuM© Lageard, veuve du Missionnaire Albert Lagrard, les frères et quelques amis Anglais et Vaudois, ta. tante de
aBBONSMENTI A
l’En DELIE IIILIIILDESL
ANNUALE SEMESTR.
Italia .
Estero
L. 500 280
L. 900 500
Ogni cambiamento d’indirizzo
costa Lire DIECI
Direzione: Via dei Mille. 1 - Pinerolo
Amministrazione: Via Carlo Alberto
1 bis - Torre Peilice
Dir. Resp. Ermanno Rostan
ARTI GRAFICHE "L'ALPINA.,
Torre Pelliee
SPIEGAZIONE. «Un uomo piantò una vigna, l’allògò a dei iavorateri, e se ne
andò in viaggio per limgo tempo». 1 padrone delta vigna è Dio ; 'la vigna, li popolo d'’Israe3e. Nela sua grand© misericordia, Dio fondò su questa terra, perduta nelle tenebre e nel peccato, un regno
di verità, di giustìzia e di pace, © lo affidò al popolo d’Israele, ed m ¡specie ai
suoi capi religiosi ch’orano in dovere di
gui^rlo nelle vi© delTEiteimo. Aveva ^ bene il diritto Iddìo di aspettarne ed esigerne dei frutti, cioè dell© prove di vita r^
iigiosa e morale, di riconoscenza, di ubbidienza e di amore. A questo fine, il padrone della vigna «mandò, uno dof» T altro
i suoi serntori, cioè Dio mandò i profeti
per raccogliere questi frutti. Ma i vignaiuoli, 1 capi del popolo ed Israde stesso,
anziché riceverli ed' ascoltarli, li percossero e vituperarono, rimandandoli • a mani
vuote; ©d anche li uccisero.
«Allora il padrone della vigna :
Che farò? Manderò il mio diletto figliuolo, forse a lui porteranno rispetto» E Dio
mondò Gesù, suo Figlio Uni.genito : ,«Ma
quando i vignaiuoli lo videro, dissero :
Costui è rerede; uccidiamolo, affinchè
l’eredità diventi nostra. E cacciatolo fuori l’uccisero ». Così fecero ì capi del sacerdozio a Gtesù. Aninxati da bieca invidia
e di sfrenata set© di dominio, txl intuendo
malgrado te loro dnoredulità, che Gesù ©•
ra «l’erede divino, tanto fecero ch’ei venne
crocifisso.
Nell’impossibilità di farlo direttamente,.
la famiglia della carà e rimpianta
Broda Margherita naia Paachalla
riconoscente ringrazia, in modo particolare il sig. pastore U. Beri,, i parenti, i vicini di casa e tutti coloro che sono stati
larghi di aiuto in occasione della dipartenza della cara mamma e moglie.
« Venite a me voi tutti eh© siete travagliati ©d aggravati ©d io vi darò riposo».
^ (Matteo XI : 28).
Pirarostino, dicembre 1947.
La mogUe, i fratelli, cognati e consunti,
profondamente commossi ringraziano sentitamente le persone tutte che personidmente o con scritti presero paria al loro
immenso dolore, nella dipartita del loro
bene amato
Plaire Malan
deceduto toprovvisamente all’età di 74 amiti
<(11 tuo sole non tramonterà più, © la
tua luna non iscemerà più; pcndocdiè il
Signor© ti sarà pw luce eterna, © i giorni
del tuo duolo finiranno ».
(Isaia 60 ; 20).
Luserna S. Giovanni. (Turin) 27-12-947.
LE CONSEGUENZE. «Che farà dunque il padrone della vigna? Verrà e_ distruggerà quei itevoratori, e darà la vigna
ad altri)*. E .l’annunzio iimpressionanite
della destituzione imminente del sacerdozio giuidaloo, dfellB distruzione di Ge.rusalemme, avvenuta quarant’anni dopo, e la
tragica rovina del popolo d’Israele. Questo popolo, con i suoi capi, non ha vitiuto
riconoscere in Gesù il Figli'Uolo di Dio e
Salvatore del mondo, ha tradito la sua mis^
sione di «popolo ©tetto : il regno di Dio gli
sarà tolto, e sarà dato, per pura grazia, ad
una nazione spìrkuaie, sedia fra tutti _ i
popoli, e costfituiita dai feddd credenti in
Gesù Cristo, perchè ne portino i frutti
alla glòria del Padre.
LA PIETRA angolare. E come i
suoi uditori protestavano, Gesù, guardatili in faccia, disse : Che vuol dir© dùnque
questo che è scritto : La pietra die gli edificatori hanno riprovata è quei® che è
divenuta pietra angolare? (Sàlmo 118:
22). La pietra angolare é Gesù Cristo.
sì, gli avversari, sono I costruttori Insensalti, e colpevoli che hanno rigettato questa piiptra angolare, quella cioè che, posta
come fondamento alla base deU’e<iB.ficlo,
sopporta due muri © sostiene tetta là casa. Ecco ciò oh© è il Cristo nel Tempio
spirituale ohe sta per innailzarsl aSa glo'«ria di Elio. E guai a chi la riprova e ri*gette : «ella stritolerà colui sul qual© cadrà.
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