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Penice; 2 A^iie 1943-XXI
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Nulla sia più forte della vostra fede !
(Oianavello)
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ABBONAMENTI
Anno
Italia e Impero
t Estero .... »
Ogni cambiamento d’indirizzo costà una
L. 20 —
» 30 —
lira —
Semestre L. 10
»5, » 15
*■’1.8 copia Cenk 40
CHIESA VALDESE
Riguardate alla'roccia onde foste tagliati
(Isaia LI : 1)
OIralloT«: l>rol. OINO COSTJkBIL,
•AMMINISTRAZIONE e REDAZIONE
' Via Carlo Alberto, 1 bis — TORRE PELLICE
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I' Farina e olio
fe-.
(1 Re 17: 8, 16).
Comfe tutti quelli che s’mcontrano og
gi parlano di guerra, di restrizioni alip mentari e di prezzi, così Elia e la vedo^ va di Sarepta parlarono della siccità e
g, della carestia allora grandi nel paese,
p- A un tratto il profeta domandò alla
donna pane e acqua. Povera dònna ! non
È le restava che una manata di farina e alI cune gocce d’olio: giudichi Elia se ella
p può soddisfare la sua richiesta! Ma Elia
|, insiste e la sua ir^istenza è accompagnata da una promessa: « il vaso della
I farina non si 'esaurirà e Torciuolo dell’oI* lio non calerà fino al giorno che rEterÍ no manderà la pioggia sulla: terra ».
¿ E’ qui il momento decisivo. Sì tratta
di sapere se la vedova pagana crederà al^ la strana promessa fatta nel nome d’un
Dio che non è il suo. Molti al suo posto
r avrebbero dubitato. Dio non l’aveva
I guastata fino allora: «il suo sposo le e^ ra stato tolto; la sua povera esistenza
^ aveva conosciuto resaudimento di pochi
' desideri. Non le rimaneva che un figlio
ff e la sua miseria ». Pure ella accetta
j; senza obiezioni rincredibile dichiaral'" zione dello sconosciuto e senza esitazione «ella andò e fece come le aveva
il detto Elia ». .
Ecco la fede donna, la fede nel
suo carattere fondamentale. E’ l’atto
per cui si riceve la testimonianza di Dio
“^’'confe-Tà’lF^SStrs^
corra per questo elevarsi al disopra delle leggi naturali e della ragione e penetrare nel dominio del miracolo. La fede
della povera donna non si fonda nè sulla
propria esperienza, nè su fatti ad essa
conosciuti, nè sulla verosimiglianza della promessa d’Elia. Invariabilmente la
farina 's’è esaurita nel vaso e l’olio è calato n'ell’orcitiolo e la donna ha sempre
dovuto ricorrere al lavoro per rinnovarne la provvista. D’ora innanzi la
provvista sarà assicurata in una misura
sufficiente e in modovpermanente e miracoloso.
Dio ci domanda la stessa fede. Ch dice
di guardare non alla potenza visibile
degli uomini, ma alla sua potenzia invisibile. Ci esorta a credere che egli « può
fare infinitamente al di là di quel che
domandiamo e pensiamo ». Ma noi vorremmo delle prove. Ora la fede non ammette prove. Credere non è vedete; è
ascoltare il messaggio di Dio, è ammettere che Dio opera quando tutto sembra
contraddire queU’affermazione, è esse.,
re persuasi della sua presenza quando
tutto fa ritenere ch’’egli sia assente.
Nella sua estrem'a povertà la vedova
di Sarepta ha creduto. E noi che in
genere abbiamo ancora altro nei nostri
armadi che una manata di farina e un
fondo di bottiglia d’olio lasciamoci compenetrare dalla sua fede. Abbiamo tanto avuto l’aibitu'din'e di esseire sicuri del
nostro domani che abbiamo difficoltà
ad abituarci a vivere ora giorno per
giorno e più che mai la nostra ansiosa
sollecitudine si esprime nelle domande
« che mangeremo ? che berremo ? o di
che ci vestiremo? «Ma sono i pagani che
ricercano tutte queste cose e ü Padre
nostro Celeste sa che ne abbiamo biso gno. Colui che non ha lasciato miancare
racqu'a a Elia nè il pane alla vedova
di Sarepta nbn lascerà mancare a quelli
che hanno fiducia in luì le cose indispensabili alla loro vita.
Soltanto non pretendiamo di imporre
i nostri metodi a Dio; Dio opera con
i mezzi e nei tempi di' sua scelta. « Que"
ste sono le promesse di Dio, tutte hanno ih lui il loro sì », ma dobbiamo lasciare alla sua sapienza e» al svio amore
il modo della loro attuazione.
Dio non può larricchiroi prima dei
suoi doni ed esigere poi la nostra fiducia che sarebbe non più« fede spontanea,
ma il risultato di un calcolo, di im ragionamento, di un’esperienza. Sul piano deJia sciènza prima vediamo, poi
crediamo; sul piano della religione prima crediamo, poi vediamo.
Questo ordine è reso indispensabile
dalla natura stessa della fede religiosa.
Là dove non è rispettato la fede crolla.
E’ quanto il mondo non comprenderà
mai. Il mondo si ostina a dire come i
Farisèi.a Gesù: «mostraci dei miracoli
e crederemo ». E Gesù sempre: credete
e vedrete dei miracoli, vedrete la gloria
di Dio che si manifesta nella vostra
vitb Dio vuol essere creduto su parola
è la parola per la quale oggi domanda
la nostra fede è questa: « Il vaso della
farina non si esaurirà e Torciuolo delTolio non calerà ». Alh. R.
[oipÉza i [appellalo
Dopo due mesi circa 'di silenzio, torno
a voi oggi, lettori del giornale, per mettervi un po’ al corrente delTattività
cheno potuto svòlgere nel miò spe^ìco campo di lavoro e per introdurvi, un
po' più intimamente, se così'POSSO esprimermi, in quella che è la grande famiglia dei militari Valdesi, attualmente al
servizio della Patria.
Evidentemente, il desidèrio mio 'e vostro sarebbe quello di poter sempre ricevere buone notizie da quanti sono a
noi legati da vincoli di affetto e di buona conoscenza; ma, in tempi come questi che attraversiamo, un tal desiderio è
lungi dal mutarsi in dolce e rassicurante realtà. |
Le vicende della guerra si alternano
con ritmo veloce, capovolgendo situazioni che alTocchio umano sembrano sicure, costringendo migliaia e migliaia di
uomini ad affrontare la lotta nei suoi aspetti più severi e più dolorosi, piombando improvvisamente nella ansiosa
attesa di un messaggio molti genitori e
molti congiunti.
Perciò, se veramente siamo una famiglia unita nella fede le nelT'amore cristiano, è dovere di tutti noi, nell’ora che
volge, reagire contro ogni forma di tranquillo isolamento e di egoistica pace; per
esser maggiormente vicini a quanti aspqttano, non senza speranza e non senza angoscia, notizie dai loro figli lontani e per chiedere a Dio di renderli spiritualmente forti, anche' di fronte alTestre
mo sacrificio dei loro cari.
Le sofferenzìe che in questi ultimi
tempi hanno fatto sentire il loro peso
sulla sorte di tante famigliò non ci debbono lasciare indifferenti; esse ci devono muovere a sincera' simpatia e a fervida preghiera, nelTattesa del ritorno di
quanti sono oggi particolarmente lontMii, se così a Dio piacerà, e nella visione di tempi migliori per noi e per
tutti i popoli della terra.
In varie località della zona francese
occupata ho potuto raggiungere i nostri
militari Valdesi e prendere contatto con
loro per quanto concerne l’assistenza religiosa e morale. Li ho trovati dislocati
po’ dovunque, lungo la costa o neld'ìfcterino, intenti generalmente al loro
%rvizio, favoriti da un clima invidiabidata la stagione, lieti di veder giunjgere il loro Cappellano, carico questa
Inolia non. soltanto di buone intenzioni,
^a di alcuni pacchi assai sostanziosi
®he, con pensiero affettuoso, le loro mai e spose avevano preparato.
.Grazie alla cortèsia con cui i Coman
pi Aiilitari hanno sempre cercato di ageijfnlare il mio lavoro, ho avuto il priviie
,gio di poter presiedere un numero as
&i rilevante di culti, in località situate
^Considerevole distanza Tuna dall’altra;
■0, Ricordo d’avier riunito, tra i vari mìlisiari Valdesi, gli alpini Rostan Emanue■|è e Giordan Luigi, nella stanzetta di un
j^lbergo occupato da un nostro Coman.db^gli 'alpini Micol Edwin e Favaitìer
Enrico, in una baia isolata della costa
•‘ih'editerranea, il ten. Armand-Hugon
•^ugusto, il s. ten. Cotta Morandini Giuseppe con i loro soldati in una casa mesa nostra disposizione, gli alpini Davit
'¡Sié/ano, Gaydou Guido e Bov/mu.s Oscar in un locale annesso al Comando di
■Ràttaglione; con ma calesse ho potuto
Raggiungere l’alpino Avondetto Giulio e
Ìare con lui un breve culto, nella solitu,^dine di un bosco e, in autocarro, mi so^0 recato a far visitala vari altri giovaci,-' in distaccamenti più lontani. Bisogna talvolta superare vari ostacoli per
ad Alessandria, a Serravalle Libama,
ecc. e'cc.
Ricorderò invece il culto del 17 febbraio, rallegrato dalla presenza, di Una
sessantina di alpini ai quali, per l’occasione, era stato concesso un apposito permesso dalTautorità militare.
In quella ed in altre circostanze, grazie ai doni di tanto in tanto ricevuti da
alcune persone che ringrazio ancora sinceram'ente, è stato possibile offrire ai
nostri giovani fratelli in fede oltre al
donò di qualche opuscolo di contenuto
religioso, un piccolo aiuto prettamente
materiale, ma sempre utile ed apprezzato. ,
L’assistenza dei nostri' giovani soldati
fatta mediante la corrispondenza, l’invio
di circolarri e dii giornali, continua a rivelarsi quanto mai necessaria e benefica. In varie centinaia di lettere e
cartoline che mi sono giunte dalle locali'à più diverse ,c’è sempre una parola
di riconoscenza e di apprezzamento per
quanto si fa a favore di chi, nella solitudine e nelTìsolamento sopràtuttò spirituale, ha maggiormente bisogno di conforto. E occorre pur. dire che, talvolta,
Iddio nella. Sua misericordia si serve di
una nostra povera parola umana, d’un
nostro misero pensiero trascritto forse
in fretta su di un foglio, per illuminare
o per rallegrare un cuore; bisogna anzi'
dire che, talvolta, Iddio guida un nostro
Un gruppo dì Alpini Valdesi del Bah. Val Pelllee con il Cappellano E. Rostan
entrare^jn contatto con questi nostri militari Valdesi; ostacoli che dipendono
dalle esigenze di un servizio compiuto
in zona di occupazione e che, talvolta,
dipendono anche dal carattere dei nostri
giovani, piuttosto lenti ad aprirsi e a rivelarsi, facendo sì che non possa sempre essere alimèntata come si vorrebbe
quella conversazione fraterna che si rivela utile e necessaria al Cappellano come ai soldati.
Non temano i giovani ch’io visito di
parlarmi; la mia presenza in mezzo’a loro ha anche lo scopo di dare alle loro
conversazioni 'ad ai loro pensieri il tono
delTincoraggiamento, della simpatia,
della fiducia in Dio e delTamor frater
lUO.
Potrei parlarvi, 'se non temessi di abusare dèlTospitalità dei nostri giornali
e se non avessi nulTaltro da dire, di varie altre visite che ho fatte ai nostri militari in altre regioni della zona occu-,
pata e nel territorio metropolita©, sul
Colle Monginevro, per esempio, ovvero,
a Cesana Torinese, ad Arquata Scrivia,
messaggio attraverso i monti ed i mari,
nelle circostanze più difficili, perchè esso giunga al cuore di un nostro fratello
nell’ora più opportuna.
Udite questo stralcio di lettera, sia
pure non tanto recente, di un caro Valdese di Mantova combattente sul fronte
orientale: Ho ricevuto il giorno di Naita~
le la vostra gradita lettera e dopo pochi
giorni il pacco di libri. Essi sono giunti
in un momento propìzio, perché in questi. ultimi tempi abbiamo veramente vissuto le vicende della guerra ed il Salmo
18 ho dovuto rileggerlo e meditarlo per
benedire un’altra volta l’Eterno... Quel
giorno ero triste, come im viandante in
cerca di ristoro e come il cervo che agogna i rivi dell’acquej non avevo mèta e
cercavo un luogo per scaldarmi. Entrai
in un cortile e spinsi la porta di una casa; si presentarom allora alla mia vista
delle persone che erano inginocchiate, in
pi eghiéra. Un mio amico, a quella vista,
credeva che oi fosse un morto in casa’,
ma io compresi subito che si trattava di
credenti evangelici. Non piansi dalla
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1%.
che
1560. — Carlo Trucchetti, signore di
Riclaretto, raccolta una banda di fanatici, la conduce poco prima delValba nella borgata da lui dipendente. I fanatici
si danno al saccheggio e, dove la sospresa riesce, alla carneficina. La maggior
parte degli abitmiM del luogo trova
scampo nella fuga nei boschi su per il
monte, ancora coperto dalla neve; g si
raccolgono %n parecchi, con il loro ministro du culto,.in attesa che U massacro
abbia termine. Di loro, diversi, strappati
in malo modo al sonno, sono insufficientemente vestiti ed anche m camicia.
Nessuno poi, o quasi, ha fatto in tempo
a prender con sè qualche cibo, r, b.
^ gtcna, perchè in quei momenti non si ha;$:
neppure il tempo^di riflettere. Il cuZitìf?
volgeva alla fine.'e quando mi presentai
al Pastore, mi baciò in presenza di tutti
quei credenti. Cannammo' l’inno « Notte
benigna » e pregammo insieme^ Lascio
a voi di considerare tutto il reità. Salur
- tate da parte mia tutti i _ Pastori delle
i VarveUÒ
■ - * dei cristiani sotto tutta
cieli, è dunque una benedetta realtà,
.^.quando lamore di «Cristo è veramente
presente! Non c’è qui, scrive S. Paolo, ,
nè Giudeo nè Greco, nè schiavo, nè libero... poiché voi tutti siete uno in Cristo Gesù. (Galati 3: 28).
In occasione della commemorazione
del 17 febbraio ho inviato'ai nostri militari maggiormente isolati seicento mes
, saggi stampati contenenti un culto completo. '
L art. Bouchard Bartolomeo, dalla
zona Occ.upata ringrazia per seo^tirsi così aiutato e dice; Ricevetti il vostro messaggio ieri sera, ma non mi fu possibile
leggerlo subito, per la mancanza di un
lumicino che rischiarasse la mia tenda;
rna stamane, non appena fu giorno, aprii
la tenda e lo lessi tutto. L’aut. Cerri
Arnaldo dalla Tunisia sciive in questi
termini: Vi ringrazio per i messaggi che
ci fate pervenire in questa terra disagiata, dopo tanti mesi di solitudine e dalla
stessa zona l’aut. Baret Aldo’ scrive:
Tutte le parole del vostro messaggio mi
riempiono di fede e mi servono per il
culto personale, dato che non posso essere a contatto con nessun Cappellano.
Dalla Corsica il geniere Motta Alberto
mi dà sue tuone notizie e aggiunge:
Con somma gfiola ho ricevuto la vostra
lettera per il 17 febbrio; vi dirò soltanto
che t magnifici passi biblici mi hanno
fatto un gran bene all’anima, specialmente quando siamo lontani dalla chiesa che per noi è come la rnemma che ci
consola e ci tiene a contatto col nostro
Signore... Il S. Ten pilota Codino Franco ringrazia per il gradito messaggio ed
il costante pensiero, ed il marinaio Beux
Alberto, In una sua caratteristica lettera, cosi si esprime: ...dove mi trovo si
. sentono spesso le sirene suonare e la
gente cerca un rifugio, ma di rifugi so■ hdi ve n’è uno solo, sotto il tetto di Dio.
Dopo alcune missioni di guerra, siamo
rientrati in Italia; la sera del 16 febbra-io pensavo qi fuochi di gioia, che un tempo si accendevano sui nostri monti e
dissi a me atesso: almeno uno ne voglio,
vedere! Salii in coperta e guardai il Vesuvio -in eruzione... sicuro che tanti e
tanti alle nostre Valli avrebbero voluto
^sere al mio posto per vedere una fiamma sulla montagna!
Nel corso dì questi ultimi mesi ho potuto approfittare dj un vantaggio postale, ultimamente soppresso,'ed ho fatto
inviare circa trecento opuscoli religiosi
ai nostri soldati lontani. La Società di
Studi Valdesi, che ancora ringrazio per
la sua collaborazione, mi ha concesso a
prezzo ridotip quattrocento copie dell’o-puscolo pubblicato in occasione della festa della nostra emancipazione e che ho
cercato di distribuire in parte io stesso,
in parte per mezzo del Cappellano Roatain della Divisione Taurinense.
Tra i nomi dei militari Valdesi
' ' *
DELLE VALLI
.. . .
j ; j '■>' ■‘■‘.ÌsS'Ì
desidero ancora, ricordane l’interesse
che ciò può prosare nelle ,Joro risnet.
tìve chiese, vi só&o quelli del ten. Mon*
net Ro^io,"4ttualménte degènte in una
Sezióne *^di Sanità, dei fanti Pasqualini
Aldo, Scornaieuchì Oliviero, Furqi Emilio, d^li artiglieri Gaydou Aldo, Pastre
' Ermanno, Cultrerd Sehastdno, degli autieri Simond Oreste ' e Bamòinello
Francesco, dell’avi'ere Curcio 'Armando,
del carabiniere Long Federico e del marinaio .Jahier Giouanw,.mio,ex catecumeno, il quale cosi scrive in data recente; Ieri mi sono pervenuti due'g'ornali,
cosa che fino ad ora non avevo mai avuto il piacere di ricevere. Non vi descrivo la gioia provata nel leggere questi cari giornali, dopo una così lunga assenza dalla chiesa, senza una,[parola di
conforto; benché le ore della giornata
quaggiù siano abbastariza critiche, queste sono senza dubbio le più belle.
Così, mentre gli avvenimenti si susseguono sulla scena di questo mondo,
impegnando nella dura lotta gran parte
~ della gioventù di ogni nazione, perciò
anche della nostra, la Chiesa Valdese si
sforza di seguire i suoi figli, fortificandoli nello spirito ed alimentando in loro la fiamma della fede in Cristo Redentore. •
L esperienza della guerra sta mutando Taspetto di molte cose ed inciderà
. isenza dubbio sulla vita dei popoli nei
giorni che verranno; ma noi chiediamo
a Dio che, neH’adem,pimento del loro
dovere militare, assolto con fedeltà, nel
contatto con il mondo sotto il suo aspetto più realistico- e più severo, nel crogiuolo della sofferenza e della prova,
"’animo dei nostri giovani soldati Vaidesi e crisLani sia conservato^sano, forte, serenamente fiducioso, e l’ocohio della loro fede sia reso ancor più puro, malgrado le brutture di ogni guerra, onde
védere al di là degli uomini e delle umane agitazioni Colui che è iinvisibile,
Colui che è il Vivente, Colui che ha d.a
venire a giudicare i vivi ed i mortài.
Quando l’ora del vostro ritorno suonerà, giovani Valdesi al servizio della
Ratria, possano le vostre famiglie e le,
vostre chiese trovare in voi degli uomini che hanno incontrato il Salvatore e
hanno deciso d’ora innanzi di camminare
con Lui.
Ermanno Rostan
Cappellano Militare Valdese. I
(Per le madri)
Curva davanti alla bassa tavola del
solaio esamino le niele ad una ad ima.
Tolgo le guaste e quelle che comincian®
ad esserlo, poiché la loro umidità contaminerebbe le buone, con le quali si
trovano a contatto.
Il mio pensiero vaga intanto lontano
e, daH’esempio puramente materiale che
ho sott’occhi, risale a quello morale e
spirituale, alla scottante questione, cioè,
deU’influenza che hanno coloro che ci
circondano, specie fra la gioventù.
♦ H! ♦
« Le cattive compagnie corrompono
i buoni costumi », dice la Parola di Dio
e nessuno pensa a contraddire un’affermazione così vera. Al modo stesso
che le mele propagano i loro fermenti
di corruzione, cosi un’anima viziata,
non manca mai di spargere il male intorno a sè >e di trascinare altre anime al
peccato. E chi potrà mai scandagliare
i deleteri effetti prodotti in un cuore
dalla frequenza di una sola amicìzia di
dubbia moralità? «Sono le, vie della
perdizione la sua casa, esse discendono
nelle camere della morte ». Cosi dice il
Savio nel suo immaginoso linguaggio,
e nulla vi è di esagerato nella Parola di
Dio, ma tutto è profondamente vero. E
ciò che è pSù doloroso è il constatare
che questo fatale cammino della morte
è percorso da decine e decine di giovani
y ;
Dalla Russia è giunta la dolorosa no-"SÌ
tizia" della morie del sottotenente doti.
RAFFAELLO AVITABILE
colpito il 22 dicembre 1942 da. scheggia
di bombarda.
Nel lungo periodo trascorso al fronte
egli si era ripetutamente segnalato per
la fedeltà al dovere e per azioni dii valore. Esprimiamo alla Madre ed alle sorelle la, nostra viva simpatia e quella
dei numerosi amici che il caro Lello conta fra gli antichi compagni del nostro
Collegio Valdese.
Con la sua nave, colpita a morte, si
è inabissato nel mare il Tenente di Vascello Cav.
ELIO VALDO STELLA
già decorato al valore militare e reduce
da diverse campagne.
Esprimiamo al padre Colonnello Luigi
Stella, membro della nostra Chiesa di
Roma, ed alla famiglia provata, la, nostra profonda simpatia.
d*
Al Sottotenente degli Alpini GIOVANNI BOSIO, figlio del prof. D. Sosio della nostra Facoltà di 'Teologia, caduto nel dicembre 1940 sul fronte grecoalbanese è stata decretata la medaglia
d’argento al valore, alla memoria, quale riconoscimento del suo coraggio nell’azione di guerra che doveva concludersi nel sacrificio della sua vita.
e giovanette valdesi, che hanno talvolta
genitori d’indubbia cristianità.
« *
Questa situazione è maggiormente
tragica nell’ora attuale in cui tante giovani vite sono tolte alte loro Chiese,
alle loro famiglie e che dovranno, foree,
in un non lontano domani presentarsi
dinanzi al Qiudiìce supremo, talvolta
senza nemmeno un istante di preparazione.
Non è dunque il momento, anche per
noi madri, parenti, amiche, di pregare
più itìteiìèamenjte per loro,' di risveglitar
■ t'Ci, di esaminare con tutta sincerità davanti a Dio le cause profonde.di questa
. precipitazione forale di una gran parte - •
della nostra gioventù, che osiamo ancoro
chiamare cristiana ? ì
* * *
La maggiore responsabile, nella famiglia è la m'adre; colei che dovrebbe essere 1 anima del focolare, - l’ispiratrice,
la savia consigliera dei propri figli.' E' ■
doloroso invece constatare quànte madri, pur essendo membri di Chiesa,
danno alla loro prole eseippi' di mondanità, di Vanità, di frivotezza. Come
potranno i loro ragazzi essere attirati
verso le grandi realtà eterne sotto la
loro influenza ? E quante di esse, realmente convertite, appartenenti ad assemblee viventi e che si occupano' da
mane a sera degli interessi del Regno
di Dio, si rendono colpevoli d’una negligenza inconcepibile per quel che riguardala condotta dei loro figli ?
Ho visto in urna casa veramente cristiana, preoccupata della salute eterna
dei suoi vicini, il padre stesso portare
ai figli dei giornali umoristici,- non vedendo in questo nulla di riprovevole.
Oh questi giornali ispirati dal Principe
di questo mondo ! Molto innocenti in
apparenza, ma che danno ai nostri ragazzi l’appetito delle cose vane, distruggendo in essi il gusto del bello, con caricature grottesche, a vivi colori, le quali abbassano al livello delle bestie, la
creatura fatta a rimmagine di Dio.
Madri Cristiane, fino a quando avrete gli occhi bendati per non vedere il
pericolo che minaccia j vostri figli
mettendoli, dalla loro giovinezza sotto
l’influenza di un mondo corrotto fino al
midollo ?
Dal giornale umoristico al romanzo
d appendice non c’è che un passo, ma è
il salto nel fango del peccato. C’è da
allqr^^ i nostri giovani .diventano prematuramente preda di queÌte
passioni carnali che fanno guerra al1 anima? Se perfino nelle Unioni Cristiane si odono ripetere a bassa voce
scandali che fanno arrossire e che un
vero credente non oserebbe raccontare?
Madri di famiglia, voi che trovate,
come me, il tempo di soernere le vostre m,ele, per impedire che marciscano,
, e fate bene; non troverete anche il tempo di esaminare più da vicino le letture
e le amicizie dei vostri figlioli e delle
vostre figliole affime di aiutarli a sfuggire il dilagare della corruzione che li
minaccia fin dai loro più giovani anni?
Ma, direte, il problema non è così
semplice come sembra. Come evitare,
infatti il contatto impuro delle scuole,
dei laboratori, degli uffici, 1g letture
fatte in secreto e mille altre cose che
sfuggono ad ogni controllo?
Non è certo con misure coercitive che
raggiungerete lo scopo. Anche se riusciste a proteggere i vostri figli da ogni
influenza nefasta, non per questo crescerebbero saliti, poiché il maligno è nascosto in fondo a ogni cuor© umano. Ma
ciò che occorre innanzi tutto è l’influenza positiva d’un focolare domestico nel
quale abiti il Cristo - non delle abitudini religiose - ma Lui, Lui in persona:
La sua gioia benefica dilata tutti i cuori
in cui le cose « pure, sane, di buona
reputazione occupano i pensieri » e comunicano il desiderio della santificazione. Ciò che occorre alla gioventù sono
delle madri consacrate, delle madri
che pregano, che si danno senza riserva
al loro sublime compito di’ieducatrici,
dimentiche della loro propria vita, ma
vivendo ogni giorno la vita stessa del
nostro Salvatore.
* « *
Dilette sorelle in Cristo, l’ora è indiscutibilmente solenne. Come/oseremo
vivere ancora un minuto di più per le
cose futili di questo mondo nefasto che
corre incontro al Giudizio, che anzi.
3
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t-^LI VALDESI
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« e già stato giudicato » ? Risvegliandoci
dunque per »vivere giustamente,‘piamente e santamente, aspettando é-affi’ettando'j^il'^gran giorno di Dio, la gloriosa apparizione, del Signore, unica no'
stra sorgente di speranza in questi- gior
ni perversi. Vedremo allora i nostri fi-»
gli e le nostre figliole rivolgersi anch’essi verso Colui' che solo è Via è Verità^e
Vita.
continuò à consacrare all’opera missio-■
^ maria tutte le energie che gli restavano.
Che il Signore Ci aiut’ e ci trovi p:ronte per il giorno della Sua venuta.
(traduzione I bera dal francese) C.
31 missionario £aigi Jallr
vi’ svolgendo un^attiva opera di propaganda in favore delle Missioni, cercando di
attir-arvi rinteressamen^o generoso del
pubblico protestante, ini conitinui viaggi in Italia, in Francia, in Isvizzera, cercando sopratutto di suscitare fra i gio' vani delle vocazioni missionarie, simili
a quella che fu la forza e la gioia della
sua vita. Un interessante prezioso documento di tale attività di propaganda è
la sua bèlla» pubblicazione illustrata,
Sur les rives du Zambèse - notes ethnografìques (1928), con cui egli rivive nel
ricordo la sua nobile attività' missionag.-Tia. ■. ■ .
Ci è gi.unta4a dolorosa notizia chièil
venerando missionario ,
LuiàS lall«
se improvv.,sámente spento^ per paralisi
cardiaca, il 21 marzo scorso, a Viareggio, aH’ietà di 82 amni. La simpatica
personalità di lur era tanto favorevolmente nota, e circondata da tanto affettuoso rispetto, che la notizia della sua
morte ha destato in tutto il pubblico
valdese il più profondo cordoglio. In
questi ultimi anni egli, con la famiglia,
s’era allontansto dalle Valli, stabilendosi nel clima dolce e tepido di Viareggio, poi a Quiinlo di Genova, donde infine era ritornato, come sfollato a Viareggio plesso il figlio. Ma il ricordo di
lui e della sua opera miss-ona-rra era rimasto vivissimo nelle swp~Valli.
Era nato il 25 agosto^l860 ai Chiotti
di Riclaretto. ove suo padre -era pastore.
Tutta la sua famiglia poteva ben dirsi
pastorale chè pastore era stato, come il
padre Luigi, anche il nonno Giovanni
Giacomo, e pastori furono tre suoi fratelli, Odoardo, Adolfo, Giovanni- L’ambiente familiare doveva prepararlo
spontaneamente al ministero evangeliCTT. Vé'Pò 'e“dhe nella prima' giovinezza, ^
dopo aver frequentato il Collegio Valde.-5e di Tone Pellice, s’era avviato alla
carriera commerciale; ma tosto Dio lo
richiamò alla sua vera vocazione.
A Nizza, ove, poco più che ventenne,
stava formandosi una lusinghiera posizione, egli ricevette l’appello irresistibile all opera missionaria, mediante la
fervida parola di Francesco Coillard, il
grande evangelizzatore dello Zambesr.
Abbandonò senz’altro la sua professione, si preparò con ardente zelo alla missione, nel settemìbre 1886 fu consacrato
missionario nel Tempio Valdese di Tórre Pellice; e nel novem,bre parti con la
giovane moglie per quel campo di lavoro, sulle rive dello Zambesi, nel centro
dell Africa tenebrosa, a cui doveva prodigare tutte le sue energie.
Colà la sua vita per 38 anni si svolse,
utile e benedetta; bella e nobile vita,
consacrata interamente al bene dei suoi
fratelli negri. Attraversò gioie e dolori,
lotte e riposi, sconfitte e vittorie, delusioni e speranze; ebbe dure sofferenze e
lutti angosciosi. Cqn la sua intelligente
attività, col suo coraggioso spirito d’iniziativa, portò un utile contributo all’esplorazione dell’Africa più oscura, specialmente mediante quel suo gran viaggio attraverso la regione dei Laghi(1904), eh’egli illustrò col suo noto libro
f Du Cap de Botine Espérance du Victoña Nymza. Ed un efficace contributo
portò pure alle scienze naturali, coi suoi
studi sulla flora e la fauna africana, coi
suoi apprezzati dpni al Museo di Scienze Naturali di Roma, per cui il Sovràno
ebbe a decorarlo della croce di Cavaliere della Corona d’Italia. Ma tutti questi
episodi lieti e tristi, questi vari lavori,
furono involti ed assorbiti interamente,
come incidenti secondari nello svolgimento regolare, tenace, coscienzioso, fedele della sua missione sacra: quella
della redenzione spirituale e materiale
dei negri abbrutiti nel paganesimo.
Ed anche quando, nel 1924, ^ìi ritornò in congedo definitivo in patna,
Quando mfine le forze a poco a poco
gli si affievolirono, egli si raccolse sempre più nella preghiera e nella meditazione della Parola di Dio, preparandosi
I serenamente a ^rispondere alla nuova
I chiamata, alla suprema vocazione del
suo Signore. Così, 'circondato daH’affetto vigile dei suoi cari, ha posto termine,
con una morte traniquilla e dolce, alla
sua nobile carriera terresire. - A.
CROM/ICAI VALDESE
I
ANGPOGNA (Serre)
Martedì 16 marzo, nel corso della -nostra riunione quartierale di Cacet veniva posto il segno del Patto sul bimbo
Costantin Sergw, di Eufrasia. Il Signore
benedica questo tenero agnello che Egli
si compiiace di aggiungere alla Sua
greggia.
— Sabato 27 marzo si univano m matrimonio,, nel Tempio del Capoluogo,
Benecchio Rina (Maisonassq) e Monnet
Luigi (Marchetti).
Il Signore circondi con la Sua grazia
qUiSto nuovo focolare che si forma.
e. a.
LOSANNA
■ Rileviamo dai giornali « La Gazette
de Lausanne » e « La Peuille d’avis »
pure di Losanna, che, nello scorso novembre decedeva in quella città un nostro conterraneo e correligionario, il sig.
Giulio Richard uno dei capi della Casa
industriale Richard.
Il defunto, -che era nato nel Í888, apparteneva ad un-a^ben no*a faihiglia Valdese del Val Balsigli'a (Prali), che da diversi anni si era stabilita in Svizzera.
Di lui parla nel modo seguente uno dei "
sudfd-etti giornali: « Era molto conosciuto a Losanna, dove portò il contributo
della sua intelligenza, della sua devozione e della sua fede in numerosi ambienti -cristiani della nostra città. Fer^
vente apostolo della lòtta contro l’alcoolismo, si era molto occupato della CroceBlu. Era presidente della Banda Musicale di codesta organizzazione. Giulio
Richard aveva pure fatto parte dell’Unione Cristiana centrale; è lui che presiedeva la società immobiliare delle Unioni Cristiane dei Giovani. La Chiesa
aveva in lui un sostegno fedele, alla cui
collaborazione non faceva mai appello
invano. La dipartita del sig. Giulio Richard, che contava numerosi amici, sarà risentita con sincero dolore ».
Anche nelle Valli Valdesi la famiglia
Richard conta numerosi amici i quali si
associano al dolore causato dalla immatura petditia ed esprimono agli afflitti
tutta la loro viva simpatia, in quest’ora
di lutto. Un Amico Valdese.
LU8BRNA SAN GIOVANNI
La nostra comunità ha avuto il pri^yilegio di udire in alcune riunioni i
messaggi dei pastori signori A. Genre
Janàvd ed il ten. cappeiUiano A.
Rostain, che ha presieduto il mostrò culto di domeniica 28 marzo. Siamo loro
grati per le loro parole nel nome del
Signore.
— Una simpatica riunione familiare
ha avuto luogo la domenica pomeriggio
21 marzo. Ringraziamo quanti hanno
-V
A
^^partecipato attivamente alla sua' prepanazione. ' *'**‘’“
Domenica 28 marzo è stato oiW
ijlbrato il funerale della signora ^ Maria
^(Ihuisa Balmas ^red. Griglio, deceduta
^'dopo breve malattia ài Bastia in età di
|V7 anni. Alla famiglia in iutto le nostre
^sentite condoglianze.
L’assemblea di Chiesa .è convocata
^per domenica 11 aprile alla fine del cul*,to, per procedere alla Nomina degli an'Ìziani e dei diaconi uscenti per compiuto
^quinquennio. I quartieri vacanti sono
4quelli degli Aitali, della' Cartera, dei
'^Danna e dei Peyrot. I membri elettori
€^sono vivamente pregati di intervenirvi.
¿ROMA
todista d’Italia.
a) In questi tempi, che maturano per
tolti popoli visioni e necessità, che
^preludono ad un diverso impostamento
'di vita, è più che mai necessario che i
•fe
credenti in Cristo si sentano uniti per
'domandare al Signore che ispiri, diriga,
l^nedica, quanti in sincerità d’animo
s's’adoprano affinchè il domani che i politoli aspettano, s’impronti ad un’ vivere
|più conforme alla volontà di.Dio, la
sola che veramente possa recare fra gli
fùpmdni non -soltanto una legge, ma Uno
.¡spirito di retta giustizia, ed un respiro
tdi sana e buona vita sociale.
0 E’ necessario che le nostre Chiese ed
loro singoli fedeli, secondo quanto la
«parola stessa del Signore c’insegna,
i,(l Tim. 2, V. 1 e 2) perseverino nella
!^r^hiera con sentimenti di dovero.5ia
¿cooperazioñe per il bene di tutti.
^;'ì; b) Considerando le ripercussioni che
l^lj avvenimenti del tempo presente
hanno- avuto nelle nostre Chiese, è cosa
confortante il rilevare'comie, nelle località dove maggiormente ha infierito
ed infierisce il ripetersi d’incursioni
aeree, pastori e fedeli di diversa denominazione, si assistano in reciproco
aiuto, così che la dolorosa realtà delle
cose, ha reso maggiorm,ente palese quelFamore fraterno, che sussiste nella diversità, come realtà vivente, là dove
non manca un’unione spirituale in Cristo.
c) E’ stato stimato necessario che nella transitoria - -situazione creata dagli
sfollamenti, ogni membro di Chiesa rimanga iscritto alla Comunità di provenienza, e ciò per non creare ostacolo
al mantenimento della compagine e
riorganizzazione delle singole Comunità.
d) Si r-accomanida a sfollati e militari
che (pur rimanendo iscrìtti alle Comunità di provenienza) non trascurino di
frequentare i culti, e quando sia possibile anche altre attività, delle Chiese
Evangeliche regoilarmente costituite,
esistenti nelle località dove nel presente
si trovano. Anche questa è un’opportunità per tradurre in fatti quell’unità
spirituale che desideriamo realizzare
sempre maggiormente in Cristo nostro
comune Redentore.
e) Sono state presentate alcune proposte d’indole pratica, atte a dare un
più coordinato ed uniforme aspetto a
tutto ciò che ci è necessario, o legalmente richiesto, in correlazione alla vita
civile.
f) Nel ricordare con commossa simpatia cristiana le Chiese che in altri paesi
sono in sofferenza per la loro fedeltà
alla Parola di Dio, domandiamo tutti
insieme al Signore che diriga le cose
in modo cWe non sia lontano il giorno
in cui chi è nella prova per il Signore,
possa in atmosfera dì riconciliazione, in
rifiorire di un’attività completa e benedetta, ripetere con le parole scaturite
dalTesperienza di un antico credente:
« Voi avete pensato del male contro di
me: ma Dio ha -pensato di convertirlo
II 25 di marzo, presso il Moderatore
f‘della Chiesa Valdese, ha .avuto luogo un
^fraterno incontro, al quale hanno parte- "
felpato il Presidente dell’Opera Evan“gelica Battista d’Italia; il Soprintenden
tte della Chiesa Metodista Episcopale
d’Italia; il Presidente della Chiesa Me
in bene,* per com.piiere quello che‘'c^gi
' avviene'» (Genesi 50: 20). '*• s»
“^ In quanto a noi siamo grati di tro^
"varci in possibilità di culto e'di teati' : monianza ',e ciò- costituisce per noi una
responsabilità, davanti al Signore e davanti agli uomini. Ci è nece^rio domandare a Dio che ci aiuti a liberarci
da,ogAi scoria che sia d’impedimento al
risplendere di più viinda vitalità^ cri-,
stiana .affinchè il Signore non rimova
il nostro candeliere (Ap. 2: 5).
E’ un privilegio, in tempi cosi penosi,
Tesser chiamati a far riisplendere la
luce del Signore; a ripetere con perseveranza profetica: « Io aspetto TEtemo,
che nasconde la sua faccia^ in Lui ripongo la mia speranza » (Isaia 8: 17).
E’ un privilegio possedere e proclamare la certezza del trionfo di tutto ciò
che è gradito allo sguardo di Dio, fino
al temix) in cui s’udrà il grido: « L’Onnipotente ha preso a regnare. Rallegriamoci e giubiliamo » (Ap. 19: 6-7).
RORA’
Abbiamo accompagnato all’estrema
dimora le spoglie mortali della nostra
sorella Margherita Davit Rivoire di anni 76 della Rua delle Fucine. Una folta
rappresentanza della Chiesa ed un gruppo numeroso dr amici si raccolsero attorno al marito - per cui la separazione
dalla sua compagna di ben 52 anni di
vita matrimoniale era particolarmente
dolorosa - alla figlia ed al fratello, per
esprimere loro una simpatia cordiale e
fraterna. Il corteo seguì il feretro fino a
Rorà centro e partecipò al culto nel
tempio ed alla cerimonia al cimitero.
— Visite. Il nostro fratello Enrico
Buffa di Torre Pellice ha trascorso una
settimana in mezzo a noi visitando tutte
le famiglie della parrocchia e tenendo
riunioni in tutti i quartieri. Membri del
Concistoro o sorelle di' chiesa lo accompagnarono nelle sue visite di casa in
casa. Egli ha compiuto così un’opera
benedetta e servito efficacemente il suo
Signore. Gliene esprimiamo ancora la
nostra viva riconoscenza.
SAN GERMANO CHISONE
Giovedì 25 corrente si è addormentata nel Signore dopo molti mesi di penosa infermità Bonin Anna nata Durand
in età di anni 83. Nel letto del dolore
invocava la liberazione, desiderando esser accolta nella Patria celeste.
Al funerale un lungo corteo ha reso
omaggio alla sua memoria. La nostra
cristiana simpatia è assicurata alle figlie e alle loro famiglie.
— Nel Convegno Interqujartierale di
domenica 28 coir, abbiamo festeggiato
le reclute del ’24 in numero di otto. Il
Pastore intrattenne i 60 giovani presenti sull’Amore prima del Matrimonio
e quindi rivolse alié reclute incoraggiamenti ed esortazioni, pieindendo lo
spunto da queste parole del riformatore
Zwingli « Ciascuno di voi guardi al suo
capitano Gesù Cristo ». La Segretaria a
nome delFUnione offrì il volume « Il
pane quotidiano per l’anima » e il vademecum del Soldato Valdese. Bounous
Nino ringraziò a nome dei suoi compagni.
Abbiamo molto applaudito l’alpino
Carlo Peyron&l reduce dalla Oroazia in
seguito alla frattura di una gamba in
'un incidente sciatorio. Aiutandosi con
due bastoni è venuto al Convegno, felice
di ritrovarsi fra ^ noi. Gli auguriamo
di poter guarire perfettamente. A tutti
gli altri soldati lontani abbiamo pensato
con affetto.
— Domeinica 28 corr. ha ricevuto il
Sacramento del Battesimo Betix Franco
Ignazio di Mario e di Toch Alberta. Che
Dio benedica abbondantemente questo
bambino e la sua famìglia.
— Ricordiamo l’annunciata Riunione
per gli uomini, domenica prossima, alle
ore 16 nel tempio.
^4
Ti
4
TQttlNO;^
ìì?k;, •r-r>-*'í®É!í^
Fiori In memoria
di Bruttò Eyn«rd, I genitori
' * F9**®r* Alfredo JaqaveI
di' emma Novarese, le sorelle Elvira'^’
^ n
50
400
200
100
200
30
Valentina }x
di Paola Bobbio, I genitori Mariffà
Dr. Augusto Bobbio
di Votfero Alpe Maria, la lamiglia
(Mompantero di Susa) per la Chiesa
'r'di Susa -3
di Jóuvenal Teofllo, il figlio Alberto
"e famiglia _ ,'fi
di Goss Chlaravlglio Luigia,M . figli
di Bacco Oriset Elena, il marito e
ii figlio Giovanni " ' ‘
Cambellotti Bounous Luisa
di Paolo Canobbio, la famiglia Prilli
Volpi (Firenze)
di Emipa Crocettl-Dccker, la figlia
Ida, nel 2® anniversario
La nostra Società di Cucito ha potuto riprendere la sua modesta attività il 5 marzo,
a Torre Pellice, dove si è provvisoriamente
stabilito il maggior numero di nostre sorelle.
E' stato riorganizzato il lavoro con l’attiva
partecipazione di un forte gruppo di collaboratrici in vista dell’opera di assistenza,
sempre più necessaria nelle attuali circostanze.
100
100
TORRE PELLICE
Giovedì della settimana scorsa ha avuto luogQ nel Tempio il servizio funebre del venerando missioniario sig. Luigi Jalìa, che Idxiio richiamò da questo
mondo in modo repentino a Viareggio,
dove il nostro fratello risiedeva da qualche tempo. Egli aveva 83 anni.
Alla si'g.ra Jalla ed a tutta la famiglia
come ai parenti rinnoviamo l’espressione della nostra viva simpatia cristiana.
-r- Lo stesso giorno accompagnammo
al campo del riposo la spedila mortale
del sig. Albarea Carlo, deceduto dopo
pochi giorni di malattia all’età di 77 anni all’OspOdale, dove fu assistito con
senso di grande carità cristiana.
VILLAB^A
Un forte ed inaprOssivo messaggio ha
lasciato il pastore Ernesto Ayassot, domenica 7 marzo in una riunione-pconerìdiana nel Tempio dei Chiotti. Un folto pubblico, fra cui si notavano dei rappresentanti della Chiesa di' Ferrerò, ha
seguito attentamente Tespjosizione di alcune attuali caratteristiche nel campo
evangelistico, fatta dal pastore di Venezia. Interpretando il sentimento della
bella assemblea al gradito visitatore esprimiamo ancora la nostra riconoscenza
— Al bambino Peyronel Amato di Cesare e di Peyronel Elvira è stato amministrato il sacramento del battesimo
nella cappella di Còmbagarino, nella
riunione pomeridiana di domenica 21
marzo.
SETTIMANA DI SINDNGIA
Seconda Lista.
Milano, 3° versamento, L. 1.250,—
- Chiese di:
Orsara, 300 - Cerignola, 400 - Pisa e
Diaspora, -2° vers., 65 - S. Lucia, 100 Mantova, 700 - Eelonìca, 1.200 - Bobbio
Pellice, 2® vers., 300 - Siena, 2.755 •
Vittoria, 819 - Livorno, 2° vers. 450 Rio Marina, 2° vers., 220 - Vallecrosia,
1.773 - Roma, Via IV Novembre, 2°
vers., 3.168 - Perrero, 4.622 - Naiw>li, 2'’
vers., 440 - Roma, Piazza Cavour
14.244,15 - Torre Pellice, 2® vers., 1.830
- Rinunzia ad un molto gradito viaggio,
(2 Sam. 24: 24), 250 - Matteo 6: 3 (2®
vers.), 90.
Dhì {Imiti mi Canille Mia H
Per danni alle Chiese:
N. N., (14 Marzo), L. 500.
Per Cassa Culto:
Jourdan Adele, 10 - Jalla Ida, 20.
Per Emeritazione:
Ermanno Rostain, 200 - Revel Ayas
sot Ester, 20 - Revel Albina, 50.
Per Istituto Gould:
Famiglia Avitabile, in memoria S
Ten. Raffaello Avitabile, 200.
• Per Asilo.di Vittoria:- - .... ,.. ..¿v
' N. N., Bari, in memoria'Fed. PerrinK
60. '**'-• .■ ’ '
Peir .
Dr. WiSizeler,"^Lugano, 83,10."'^ ;
Per Eco ai MiKtari:^
Chiesa di Pramollo, 305 - Sappé, 30.
Per il Collegio:
Ermaamo Decker, Torinq, 500 - Italia
Borzelll, Napoli, 50 - Marchesa Còrsi
Fè d’Ostiano, 300 ~ Mario E. Corsani,
Napoli, 100 - Col. D. Jalla e Sig.ra, V
- vers. in memoria Prof. G. Jalla, 200 Casali Paolo, Pavia, 500 - Rivoiro Pellegrini Ugo, Torino, 100 - Forneron
Margherita, ved. Rostagno, 100 - Bert
Edoardo, Biella, 10 - Griffino Rosa, Id,
10 - May Giovtannd, Id., 10 - Peraldo 1sabejla, Id., 10 - Stramibio Perside, Id.,
10Ermanno Rostan, 200 - Famiglia
Avitabiljp, « in memoria di Lello », 1.000
- Revel Ayassot Ester, Torre Pellice, 20
- Comm. Margaría Federico, Id., 100 « Tutte le cose cooperano al bene di coloro che amano Dio », 1.000.
La famiglia di
Anna Bonin nata Durand
ringrazia vivamente tutti coloro che
hanno partecipato alle onoranze funebri,
e in particolare il Pastore per Vassistenza stpirituale e l’amàca Luisa Rivoira per
le cure amorevoli.
S. Germano Chisone, Ronchi inf.
28 Marzo 1943-XXI°
Il 21 marzo 1943 improvvisamente
mancava alVceffètto deh suoi cati il Missionario
LUIGI JALLA
all’età di 82 arvni.
La famiglia esprime ìa sua, profonda
riconoscenza a tutti coloro che hanno
voluto manifestarle la loro solidarietà
cristiana nella luttuosa circostanza, ed
in modo particolare ai Pastori delle Valli,presienti alla cerimonia funebre, ed
ai pastori AttHiò Arias e Carile, che
l’hanno circondata del loro affetto.
Sii fedele fino alla morte;
e ti darò la corona della vita.
(Apoc.).
Vdar^gio, 26 marzo 1943.
Novità Libraria .•
ATTILIO JALLA
L>a vita eroica
di
Oiosuè Csiartavelìo
ii Capitano deiie Vaili Valdesi
«
Volume di pagg. 248 — Lire 12
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;twiso
In seguito alle restrizioni postali per
la spedizione delle stampe, una parte
dei Manuali per la Scuola domenicale
(trimestre aprile-giugno) non hanno potuto essere spediti direttamente. I Pastori interessati potranno fare ritirare
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^•r Ae«tl, Vint, Liquori, Sclrop»<
OIH, MÌ«cnrlri»ll, ppoturn). Colla.
IMPIANTI PER CANTINr
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahier.
II DISTRETTO:
p»r VtNl •aama*H, Aaau* Qaaa* ■
• S«iu - Gnalaat gratta.
BELLAVITA - — »Aumi..
^ P.tG PARIMI »
La MMa mm ktk
Abbazia: « Chiesa di Cristo ». Culto alle 16 - Pastore C. Gay, da Fiume.
Aosta: Chiesa: 11, Via Croce di Città Pastore; V. Subilia, Via XXIII marzo
n. 1.
Cappellani Valdesr
Capii. Ermanno Rostan - Cappellano Militare Valdese - Comando Presidio Militare - Torino.
Ten. Alfredo Rostain - Cappellano Militare Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 200.
Indiriizi di Chiese Valdesi
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore
Angrogna (Serre) —
Aime.
Bobbio Pellice — Pastore
Ricca.
Luserna San Giovanni
Arnaldo Comba.
Pastore Edoardo
Alberto
Pastore : Lo
renzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Perrero — Pastore ; Oreste Peyronel
Pinérolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu
Prali — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramollo ■— Pastore : Paolo Marauda
Prarostino — Pastore
Riclaretto
Rodoretto
Rorà ~ Pastore ; Enrico Geymet.
San Germano Chitone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore ; Giulio Tron.
Torino — Chiese: Corso Vittorio Ema' nuele, 23 e Corso Principe Oddone, 7.
- Pastori Elio Eynard e Roberto Comba: Via Berthollet, 36.
Umberto Bert.
Pastore : Alfredo Janavel.
Pastore : Arnaldo Genre.
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanuele, 4 - Pastore; M. Moreschini,
Viale Vittorio Emanuele, 52.^
Biella: Chiesa: Piazza Funicolare
Culto: la I, III, V domenica del mese
(da Ivrea).
Brescia: Chiesa; Via dei Mille, 4 - Pastore: D. Forneron (ivi).
Carema: Da Ivrea: seconda domenica.
Como: Chiesa: Via Rusconi, 9 - Pastore; Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaiore: Chiesa Valdese: Pastore
Vittorio Subilia.
Felonica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Lami Coisson.
Fiume: Chiesa Valdese - 6 e 8 Via Pascoli (culto ore 10) - Pastore C.-Gay,
Salita F. Colombo, 8.
Ivrea: Chiesa Valdese: Corso Botta, 5
- Pastore A. Vinay, Casa Bavera,
Via Cascinette.
Milano: Chiesa: Piazza Missori, 3 - Pastore Enrico Tron - Via Euripide, 9
Mantova: Chiesa: Via Bacchio, 5 (da
Felonica).
Piedicavallo: Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenica del mese
(da Ivrea).
S. Lucia di Quistello: Chiesa Valdese
(da Felonica Po).
Susa: Chiesa: Via Uihberto I (da Torino). • - *• '
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (da
Venezia).
Trieste: Chiesa: Via S. Maria Maggiore
- Pastore Guglielmo Del Pesco, Piazza Libej'tà, 6.
Torrazza Piemonte: Chiesa Valdese (da
Ivrea) terza domenica.
rii
Prof. Qiso CosTABBt, direttore responsabile
.ARTI GRAFICHE L’ALPINA * Torre Pellice».
i
Í