1
ECO
DELLE VALLI VALDESI
Cpett.
Biblioteca VallesQ
( Tc ritto)
TELLirE
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno Una XC — Num. 13 I ABBONAMEN'n 1 Eco: L. 1.300 per l’interno Eco e La Luce: L. 2.000 per l’interno Spediz. abb. postale - I Gruppo I TORRE PELLICE - 25 Marzo 1960
copia Lire 30 1 1 L. 1.800 per l’estero L. 2.800 per l’estero Cambio d’indirizzo lire 5 01 Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
Al lavora nell’accogliente biblioteca che si arricchisce continuamente.
Domenica della Facoltà di Teologia
La formazione dei Pastori
La Facoltà Valdese di Teologia prepara i futuri Pastori. Questa sembra
una affermazione ovvia, ma in essa
è la ragion d’essere e il valore della
Facoltà, che è strettamente legato alla ragion d’essere e al valore del ministerio pastorale nelle nostre Chiese.
L’Apostolo Paolo (I Còrinzi 14)
pone in primo piano il ministerio pastorale, subito dopo quello degli Apostoli, in quanto esso deve se^ire alla
« edificazione del Corpo di ' Cristo »
(Efesini 4: 12), ed è perciò la tipica
espressione della « carità cristiana » e
uno dei più alti doni dello Spirito, per
il quale vive la Chiesa. Da questa
schematica valutazione dell’importanza de! ministerio pastorale deriva la
importanza per la Chiesa della esistenza e della attività della Facoltà di
Teologia.
Sarà opera esclusiva dello Spirito
Santo la vocazione che conduce i giovani e meno giovani al ministerio pastorale; resistenza reale di questa vocazione deve essere accettata con prudenza da coloro che presentano gli
studenti alla Facoltà, e si deve tradurre, nell’interno stesso della Facoltà,
in una vita cristiana profondamente,
apche se liberamente, vissuta; gli
studenti costituiscono una vivente comunità cristiana, unita dal vincolo dello Spirito, nella quale si realizza il
« tipo » di quelle comunità che il futuro Pastore sarà chiamato ad edificare. Ma come avverrà questa edificazione?
Paolo dice « tu sarai un buon ministro di Cristo, nutrito delle parole
della fede, e della buona dottrina, che
hai seguita da presso » (I Tim. 4: 6).
Ecco dunque gli insegnamenti che
vengono impartiti alla Facoltà: «parole della fede e buona dottrina ».
Le parole della fede sono la parola
di Dio. Lo studente verrà quindi inserito nel vasto lavorio esegetico moderno, che ha aperto così ampi orizzonti alla retta comprensione della
parola di Dio; egli studierà dunque la
esegesi ebraica dell’A. T. (e quindi la
lingua ebraica) e quella greca del N.
T.; le lezioni fondamentali di introduzione al Nuovo e Antico Testamento
gli permetteranno di conoscere i grandi problemi di critica testuale.
Il lavoro esegetico determina quello
propriamente teologico, attraverso il
quale il pensiero dello scrittore sacro
viene precisato nelle sue linee essenziali; a sua volta, la teologia prepara
la via alla dogmatica, che non è certo
Paffermazione di « canoni », ma la
« traduzione della Bibbia o meglio la
necessaria preparazione per quella traduzione della Bibbia, in cui deve consistere'la retta e vivente predicazione » (Brunner).
Ecco dunque come tutto il lavoro
di preparazione degli studenti sfocia
nella predicazione, che non è soltanto
il sermone domenicale, ma tutta la attività pastorale di cura d’anime, la
vera e propria edificazione della Chiesa.
Di qui l’importanza delle lezioni di
teologia pratica, di omiletica, di catechesi, dei sermoni « di prova », nei
quali lo studente riassume e applica
le nozioni imparate. Nè deve essere
dimenticata la storia della Chiesa, in
quanto storia dello sviluppo dottrinale, cioè della interpretazione della
Scrittura : « questa relazione della
storia con la Scrittura permette di ordinare e misurare la storia con la
Scrittura » (G. Ebeling), cioè di valutare la maggiore o minore fedeltà
della Chiesa al suo fondamento, nel
passato e nel presente.
I frequenti contatti degli studenti
con le comunità rendono più facili il
passaggio dallo studio teorico alla sua
applicazione pratica e permettono a
studenti e comunità di rendersi conto
della reciproca unità, intercedendo gli
uni per gli altri nella fede comune.
Tutte queste cose sono insegnate da
un piccolo numero di Professori titolari, ed è veramente un miracolo dello
Spirito che il nostro numericamente
ristretto corpo pastorale abbia potuto
esprimere dei Docenti in grado di condurre la Facoltà a un livello che non
ha nulla da invidiare a quello delle
grandi Facoltà estere.
Così la Facoltà di Teologia prepara i Pastori nella Chiesa e per la Chiesa; essa è una parte integrante e fondamentale del molteplice Corpo di
Cristo, per il quale noi speriamo redenzione e salvezza. Pierluigi Jalla
Lo sterzo
Il mereiaio s'inoltra, ad arulatura
modesta, lungo il rettilineo, fiancheggiato di alberi stupendi, la cui.
ombra allieta il pellegrino in un’afosa giornata d’agosto: poco lontano,
si disegnano le prime case di un
grosso borgo agricolo, circondato da
una gran fascia di prati e campi che
si perdono sul filo dell’orizzonte e
rotto di quando in quando da radi
gelsi e. da lunghi filari di ontani.
Ad un tratto la catena della moto si spezza; il colportore prosegue
così la sua marcia, lentamente, verso il villaggio, alla ricerca d’un buon,
meccanico; una comare all’uscio di
una vecchia casa risporule al saluto
del pellegrino ed indica svogliatamente l’insegna d’un benzinaio dove il proprietario s’intende anche di
motori.
L’incontro è, cordiale; il dialogo è
confidenziale; l’uomo è loquace:
parla della sua famiglia come ad un
confessore, confida le sue ansie, le
sue perplessità, le sue dotte; si toccano i temi del giorno, sul terreno
politico e sociale, poi, ad un tratto,
mentre rimette a posto ogni cosa,
quasi bruscamente esclama: anche
lo .sterzo non va. E lo sterzo della
vecchia moto diventa il tema, il pretesto per addentrarci nei problemi
dell’.Evangelo; d improvviso il mereiaio guardando m ,viso l’amico di
quell’ora esclamac i, mostrando un
Nuovo Testamento' ” ecco lo sterzo
della nostra vita ’ ; l’uomo rimane
turbato, non comprende, non afferra il senso recondito di quella parola; così rapidamente per il breve
tempo che è concesso si parla della
presenza cristiana, del Salvatore pilota della nostra vita, stella polare
della nostra navigazione, faro di luce nel grigiore della nostra giornata,
ramoscello di mandorlo nell’inverno
dei nostri dubbi. L’uomo che ha miracolosamente rimesso a posto la
moto è parimenti lieto di ricevere in
dono l’Evangelo ed un opuscolo e
dichiara con entusiasmo: ” questa
sera ste.ssa comincerò la lettura ”.
Lontano, il vecchio campanile annunzia l’ora di mezzogiorno : il meccanico e l’ambulante si salutano come amici; vorrebbero ancora parlare, raccontare tante cose e si dicono
un arrivederci ricco di speranza.
Che il Signore benedica la semenza
gettata dai mereiai del Signore e dia
a tutti i membri delle nostre chiese
di seminare con gioia ed a piene mani il messaggio che allieta e rasserena la creatura senza speranza, senza
luce e senza pace.
Il mereiaio ambulante
I cafecumen
riunifi ad
Favorito da un tempo magnifico,
ha avuto luogo sabato 19 c. m. l’annuale raduno dèi catecumeni confermandi ad Agàpe.
Un folto gruppo di giovani provenienti da tutte le parrocchie delle
Valli giunse a Frali nella mattinata
e riunito nell’accogliente salone di
Agàpe ha prestato attenzione alle parole rivolte dal. Pastore Ribet, sovrintendente del I» Distretto. In seguito i
Pastori Gino e Giovarmi Conte hanno illustrato brevemente ma efficacemente il passo che i giovani catecù
meni stanno per compiere. La confermazione non deve essere ima « farsa » ma un compito da assolversi gioiosamente, per mezzo del quale si entra a far parte della Chiesa di Dio
Nel pomeriggio dopo un abbondante
e gustoso pranzo servito brillantemente e, oserei dire, con insospettata com.
petenza da parte dei vari Pastori, i
i delle Valli
Àgape
giovani si sono nuovamente raduna
ti per un gioco a base di domande
vertenti sulla storia Valdese e sulle
conoscenze dei passi biblici. Alcuni
giovani si sono distinti particolar
mente e meritato è stato il premio.
I partecipanti sono poi stati invi
tati a fare una passeggiata in seggio
via che ha loro permesso di ammirare
le bellezze del panorama che si gode
da! Pian dell’Alpet. Ritornati a valle,
un po’ a malincuore han dovuto risalir© sul pullman e far ritorno alle ri
^ttive sedi. Troppo presto è giunta
l’ora del ritorno a valle, ma sono cer
to che in ognuno è rimasto il buon
ricordo di una bella giornata trascorsa in letizia e in comunione con tanti
giovai e la nostra riconoscenza va
al Signore ohe ce l’ha concessa e a
tutti quelli che ne hanno assunto la
direzione e la responsabilità.
Un catecumeno
Dans la tranquillité et le repos
Esaïe30:T5
Tu n'as ¡amais le droit de fuir la vie, ses devoirs, ses fatigues; et
pourtant « le salut, c'est dans la quiétude et dans le calme qu'il se
trouve ». Il s'agit, malgré les motifs possibles de trouble, de conserver
la paix profonde; de ne pas oublier que ton activité — tes affaires urgentes, tes réunions et tes discours — sont de peu de valeur au prix
d'un moment clair, tranquille, en tête-à-tête avec Jésus. Un acte n'est
utile que lorsqu'il est vraiment « un fruit paisible », lorsque tu as reçu,
dans le silence de ta vie cachée, l'énergie qui le porte.
L'apôtre Paul n'est pas si grand par ses missions, sa dévorante activité, que par la paix qu'il garde au milieu des ennuis dont est haché
son ministère et qu'il retrouve à Rome plus complète, plus assurée,
quand il n'est plus qu'un pauvre prisonnier priant pour ses amis, remerciant son Maître et- Lui remettant tout.
Ce n'est pas à toi de choisir les circonstances extérieures de ta’vie,
de décider si tu vivras en voyageur ou en captif, mêlé aux hommes ou
cloué sur un lit d'hôpital ; mais si tu es chrétien, tu resteras partout entièrement tranquille. Tout en obéissant, ce ne sont pas tes propres mouvements que tu regarderas : tu essaieras de deviner l'action invisible
mais sûre, dans les consciences, de l'Esprit de ton Maître, tu te réjouiras
de Ses victoires; tu compteras sur Lui; tu te tiendras tranquille près
de Lui.
Philippe Vernier
( de Avec le Maître )
JUDAS
Vun des
Do
uze
Nous empruntons avec reconnaissance à
La Vie protestante une série de méditations sur la troublante figure de Judas, témoin de la Passion du Chri.st.
Dès que j’aborde la Passion, je
rencontre Judas, l’homme de la Bible le plus inquiétant, le complice et
l’agent du diable, celui que Jésus a
qualifié de démon: ” Ne mus ai-je
pas choisis, vous les Douze? Et l’un
de vous est un démonl” (Jean 6: 70).
Je me heurte donc au scandale et
au mystère du mal dans la proximité
même de Jésus, au sein des douze
intimes, des douze élus, colonnes de
la future Eglise. Je trouve le mal à
son comble là où précisément il semble qu’il devrait être exclut Car
Judas n’est pas du monde, il est de
l’Eglise. Si grand que soit le péché
d’un H érode, par exemple, qu’est-il
auprès du baiser de celui qui, élu^
pour être apôtre, pour délivrer les[
pécheurs au nom de Jésus, choisit de
livrer ce même Jésus ” aux mains
des pécheurs ”? Aussi l’insistance,
que mettent les Evangiles à nous,
rappeler que Judas était ” du nombre des Douze ”, non seulement nous,
étonne, elle nous gêne. N’est-ce pas
reconnaître à Satan une puissance
extraordinaire? Qu’il ait pu séduire,
jusqu’à un apôtre, n’est-ce pas terrible, et pour Jésus, humi’iant? Qu’il:
ait pu pénétrer jusque dans la cham-i
bre haute et se lover dans le coeur
d’un homme ” assis tout près de
Jésus ” à la table de Cène — quelle,
victoire, (¡ue.lle vengeance! Jamais
peut-être, depuis la chute d’Adam,
le .serpent n’avait relevé la tête avec
une telle insolence. C’est au point
que Jésus, un instant, en est troublé:
’’Celui qui mange mon pain a levé
le talon contre moi... Quand Jé.sus
eut ainsi parlé, il fut troublé en son
esprit et dit ouvertement : En vérité,
on vérité, je vous le déclare, l'un de
vous me livrera ” (Jean 13).
Lequel? L’Evangile nous laisse entendre que chacun des Douze était
capable de le faire (Pierre ne fera
guère mieux) et c’est pourquoi ” ils
commencèrent de se demander les
uns aux autres quel serait celui d’entre eux qui ferait cela ” (Luc 22).
Aussi l’Evangile ne juge-t-il pas
Judas (qui se jugera lui-même en se
suicidant). En effet, nous pourrions
tous être cet homme, et si les raisons précises qui le poussèrent à livrer son maître ne nous sont pas
données, c’est qu’il n’en avait pa.-i
d’autres que celles que nous connaissons trop bien: l’amour de notre liberté, le désir d’échapper à Dieu et
de sauver notre vie, sans compter
rattirance de l’argent.
Non, ce n’est pas le monde qui
trahit notre Seigneur. Pour être Judas, il faut être un appelé et même un
élu. Mais le diable paiera cher d’aveir osé séduire l’un des Douze. Le
suicide de son homme de main jette,
sur sa victoire trop apparente, l’ombre de la défaite.
Edmond Jeanneret
an BI39ID(D
Secondo un decreto recentemente pubblicato, i terreni e gli edifici ecclesiastici
che si trovano negli antichi territori tedeschi attualmente sotto amministrazione polacca, sono stati dichiarati proprietà dello
Stato; la Chiesa diventa così ailìttuaria
dello Stato. 1 nuovi ordinamenti autorizzano raccolte di offerte nelle comunità per
raccogliere il denaro necessario a pagare
l’affitto; tuttavia queste collette sono sottoposte a un’imposta che può raggiungere
il 65%. S.OE.P.I.
La pubblicazione delle opere di Martin
Lutero in spagnolo, in sei volumi, è stata
raccomandata dai rappresentanti di cinque Chiese luterane nord-americane, in
una riunione del Dipartimento del Consiglio luterano nazionale per la Collaborazione luterana nell’America latina. L’opera costerà più di due milioni e mezzo di
franchi sv. S OE P I
Yaunde. — Di fronte alla situazione politica inquieta, nel Camerún, il sinodo della Chiesa Evangelica di questo paese ha
chiesto ai ribelli di cessare di uccidere,
rapire, razziare, e al governo di non abbandonarsi ad una repressione che colpirebbe anche gl innocenti. La situazione,
che ha pure portato gravi perdite e danni
alla missione nel paese Bamileke, non migliora e l’opposizione sembra anzi progredire.
Londra. — Tutte le Chiese d’Inghilterra
e la comunità israelita hanno chiesto ai lo-'
ro fedeli d’intercedere per la commissione
del disarmo che ha ripreso a Ginevra le
sue trattative.
-¥■
Un gruppo di pastori e di dirigenti laici
della Chiesa metodista 'di Montgomery
(Alabama), ha vivamente protestato contro il progetto di eliminare qualsiasi specie di segregazione razziale nella Chiesa,
nelle scuole e negli istituti professionali. Il.
risultato dello « scontro » delle due correnti metodiste che avrà Inog-o alla conferenza annuale di Denver (Colorado) -nel
maggio prossimo, rimane incerto.. Sembra
comunque che un accordo sia. difficilmente
raggiungibile.
2
pag. 2
L’ECO DELLE VJUXI VALDESI
25 marzo 1960 — N. 13
Obiettivo sulla Facoltà Valdese di Teologia
Dignità della teologia
La nostra Facoltà di Teologia, come altri nostri Istituti, è una grande sconosciuta. Molti sanno di essa solo che prepara i giovani che si accingono al ministero pastorale, mentre sarebbe giusto e logico che una chiesa che riconosce nella
Parola di Dio il fondamento della sua vita si interessasse intensamente e da vicino
al centro vitale in cui si preparano coloro che questa Parola sonò chiamati a predicare.
E anzitutto: è necessaria la teologia? Risponde a questa domanda, molto più
diffusa di quel che esteriormente appare, il Prof. Giovanni Miegge, che fin dalla
sua prima prolusione (Natura e dignità della teologia), nel 1937, affermava:
(( La consapevolezza della fede è
indispensabile alla fede, soprattutto
alla fede che predica, che annuncia,
che vuol convincere; ed un’esperienza cento volte ripetuta dimostra, che
quando la Chiesa trascura la disciplina della riflessione sul proprio
messaggio, si espone al pericolo non
soltanto di una decadenza intellettuale, ma di una decadenza religiosa. Nessun atteggiamento spirituale
è più esposto alle deviazioni religiose che un illuminismo evangelico
troppo sicuro di sè per piegarsi alla
disciplina della riflessione teologica». Giovanni Miegge
Una teologia in cammino
Quanti hanno ascoltato i nostri professori, hanno sentito che la teologia che
si insegna e si apprende è tutt’altro che un’arida ginnastica intellettuale: avvicinarla, studiarla è un atto di fede, della fede ha l’umiltà e la gioia. Come sentiamo in queste parole del Prof. Vittorio Subilia, nella sua prima prolusione (1950):
« La nostra teologia è una teologia di uomini che, pur nella loro debolezza e nella problematicità di tutte le loro soluzioni, sanno che lavorano e faticano non per sezionare e
sistemare delle teorie e delle dottrine
di scuola, ma per conoscere e far conoscere le grandi opere di Dio, onde
poterlo glorificare. Questo è il fine e
la gioia segreta di ogni teologia.
« Ma abbiamo la coscienza critica
che neppure con le più appassionan
ti scoperte esegetiche e con le migliori e più nuove e più ricche di so
stanza evangelica e più sistematicamente complete formulazioni dogmatiche, la nostra teologia potrà diven
tare una « theologia patriae », una
teologia della sistemazione in terra
di Canaan, una « theologia gloriae »,
una teologia della visione e del possesso di Dio. La nostra teologia rimane una teologia che sa il peso e
il travaglio della croce, una « theologia viatorum », di uomini che con
1 fianchi cinti e col bastone in mano,
marciano nel deserto. Ma accanto a
questa coscienza critica siamo chiamati ad avere altresì la coscienza fiduciosa e serena che appunto siamo
dei viandanti che camminano verso
il giorno della manifestazione di tutte le cose, in cui ci sarà dato di vedere faccia a faccia quanto avremo
creduto e insegnato nel travaglio c
nella speranza ». Vittorio Subiliv
Per ura teologia ecumenica
La nostra Facoltà di Teologia ha già dietro di sè un secolo di vita: nel 1955
se n’è celebrato il Centenario, e in quell’occasione il Prof. Valdo Vinay ha pubblicato una pregevole opera che ritraccia con serietà storica e con calda partecipazione la storia di questi cento anni (Facoltà Valdese di Teologia, Claudiana,
Torre Pellice 1955). E’ un’opera che raccomandiamo molto caldamente, e ne stralciamo questa pagina (/>. 150 s.), che sottolinea l’importanza che anche per la Fa
coltà hanno i rapporti ecumenici:
a L’opera nostra è quella di un
avamposto e non sarebbe possibile o
comunque non avrebbe senso senza
la comunione costante, anche nel lavoro teologico, con l’ecumene evangelica.
«« Abbiamo visto come un secolo
di teologia evangelica si è riflettuto
in una Facoltà della diaspora protestante in paese cattolico : teologia
del Risveglio, teologia liberale, rinnovamento biblico per una teologia
ecumenica. Nel ripensamento della
diaspora gli insegnamenti teologici
dei grandi centri culturali evangelici ricevono sfumature e flessioni particolari per adattarsi a condizioni ecclesiastiche ed ambientali diverse.
Ma il collegamento costante della
diaspora con il pensiero teologico
delle grandi chiese è indice di una
ecumenicità vitale che alimenta anche le comunità più remote, non
permettendo una fossilizzazione ecclesiastico-teologica, quale da noi
potrebbe essere un tradizionalismo
valdese, amante degli usi e costumi
e delle forme confessionali e liturgi
che del passato, anziché ricevere dalla fede pensata e confessata nei secoli trascorsi vigoroso orientamento
per il cammino di oggi verso il domani del Signore.
« Forse in nessun luogo, quanto
nella diaspora, si avverte che la nostra teologia non può essere che
theologia viatorum, poiché la nostra
condizione é in tutti i sensi condizione di viandanti. <c Pedemontani et
peregrini » erano chiamati nei secoli
passati i nostri studenti presso le
grandi Accademie di Ginevra, Rosanna e Basilea. Oggi non non siamo più
« Pedemontani », perché diffusi in
tutta Italia, ma siamo ancora « peregrini », e anche in patria, e la nostra teologia rimane teologia di « pe •
regrini » che nel loro ripensamento
dell’Evangelo eterno cercano il colloquio corroborante con le grandi co
munità evangeliche e con i loro teologi. In questa comunione la nostra
Facoltà, all’alba del suo secondo secolo di storia, vuole continuare il
suo lavoro teologico ».
Valdo Vinay
Ospiti
graditi
Segno rallegrante e prezioso di questa
ecumenicità sono le lezioni che professori
di Facoltà teologiche estere vengono a dare a Roma, per ’’dar man forte” ai nostri
docenti. L'ospite più fedele ed apprezzato
è il Prof. 0.scar Cullmann, docente di esegesi neotestamentaria e di storia della
Chiesa antica nelle Università di Basilea
e Parigi. La sua venuta, ripetutasi quasi
ogni anno dal 1947, arricchisce sempre la
famiglia di Via Pietro Cosso, e concentra
sul nostro Istituto l’attenzione di larghi
ambienti della cultura romana, specie cattolica: alle sue conferenze e alle sue lezioni intervengono numerosi teologi e sacerdoti cattolici, varcando con stima la soglia della nostra Facoltà. Proprio in questi giorni il Prof. Cullmann è a Roma, dove tiene una serie di lezioni su ’’Escatologia e storia della salvezza” e una conferenza su ’'L’avvento presente o futuro del
Regno di Dio nel messaggio di Gesù”.
Gli «Amici
della Facoltà »
Chi sono? Dovrebbero essere tutti i membri della Chiesa! In realtà, e senza limitazioni negative nei confronti degli altri,
si tratta di un « sodalizio » che, costituitosi da alcuni anni e diretto con zelo dalring. Giorgio Girardet, raccoglie quanti
si interessano in un modo particolare alla
vita e all’opera del nostro Istituto, sostenendolo anche con le proprie offerte; la
maggior parte dei membri, anzi, si è vincolata con un impegno annuo volontario.
Un sostegno importante, morale e materiale, viene alla Facoltà dalle nostre Chiese
che una domenica all’anno le dedicano le
collette ai culti, nei quali si ripensa la
funzione e il valore della Facoltà stessa
nella vita della Chiesa. E’ un’occasione di
ricordarla all’intercessione di tutta la Chiesa, e di invocare il Signore perchè, con
lo strumento efficace, susciti e ci doni
coloro che esso serve a preparare al ministero della Parola.
(( Protestantesimo ))
Un elemento non trascurabile dell’attività della Facoltà di Teologia è la pubblicazione della rivista trimestrale « Protestantesimo ». Tale rivista, che alla fine della guerra riprendeva, sia pure con caratteri diversi, la linea di « Gioventù Cristiana » e de « L’Altipello », dal 1952 si pubbli ca sotto gli auspici della Facoltà di Teologia e se da noi non è sempre apprezzata
al suo giusto valore, ha già ottenuto numerosi riconoscimenti janche fuori del nostro ambiente.
A titolo d’esempio riportiamo il sommario dell’ultimo fascicolo (1/1960). Anzitutto il testo della prolusione 1959, del
Prof. Subilia: Gesù Maestro; è giustificata
la contrapposizione così frequente, cosciente o inconscia, fra Gesù Rabbi e Gesù
Cristo, Redentore, fra Finsegnamento di
Gesù e la persona di Gesù? in che senso,
alla luce degli Evangeli, si può parlare di
un’etica di Gesù? in che prospettiva va
letto il Sermone sul monte? a questi interrogativi risponde il Subilia mostrando
che quelle contrapposizioni non hanno
senso, poiché Gesù è indubbiamente ap
parso sul piano della storia come un rabbi
giudaico, ma il modo del suo insegnamen
to, l’autorità con cui è dato e con cui ri
chiede obbedienza, sono la più antica te
stimonianza al Cristo; da essa ha avuto
origine tutta la meditazione cristologica
posteriore.
Segue uno studio critico del Prof. Epea
Raimas: «Le poesie ‘’economiche” di Barthélemy de Laffemas », una curiosa figura
del protestantesimo francese al finire del
XVI sec., che riversa ánche in poesia quell’etica del lavoro lievitata nel suo calvinismo; e uno del Prof. Giovanni Miegge:
« Tre anni di storia valdese », che è la discussione critica di un recente saggio storico cattolico di un ecumeniamo piuttosto
equivoco anche se animato da buona volontà.
Ecco quindi una rassegna di profondo
interesse, Leo Zander; «Il dramma dei
preti operai in Francia ». Lo studio, be.i
documentato, rifà la cronaca e soprattutto
la storia spirituale di questa straordinaria
« avventura » cristiana, purtroppo osteggiata e infine soffocata; di rimbalzo, i
problemi là suscitati si propongono alla
coscienza di ogni cristiano al di là delle
barriere confessionali. Poi Paolo Ricca fa,
con conoscenza di causa, un rapporto su
Suo Paulo 1959, la grande Assemblea dell’Alleanza riformata mondiale tenutasi lo
scorso agosto, in Brasile.
Infine, ricordando con stima affettuosa e
con rimpianto Bruno Revel, il Prof. M.
A. Rollier ricorda àlcune tappe dell’operosa e feconda maturità dello Scomparso,
mentre il Prof. Giovanni Miegge ne ricorda l’apporto prezioso alle « Giornate teologiche ». Un serio, affettuoso tributo alla
sua memoria, accompagnata dalla bibliografia essenziale delle sue opere.
Infine, come di consueto, numerose recensioni che sono spesso veri e propri articoli, validi in sè.
Se è comprensibile — e condiviso dalla
Direzione — il desiderio che « Protestantesimo » tenda sempre più corde sul suo
arco, abbracci con sempre maggiore ampiezza l’attualità culturale, pensiamo che
l’interesse limitato che la rivista incontra
fra noi sia un segno poco rallegrante, non
vi pare?
PER AG A DIR
Abbiamo ricevuto, da Torre Pellice, Elsa Cari l.fiCiO, Luiigiq Frache 1.000. Grazie!
Dallo"stitdio al ministerio
Una testimonianza
Certo, la Facoltà è per me il luogo
t \il tempo dello schiudersi più hello,
più appassionante della vita studentesca, nella studio ormai liberamente scelto, nella simpatica vita con i
compagni, alla scoperta di una sUipenda città come Roma... Un, he,l licordo, aureolato della rosea luce ilei
passato, che però è ben passato
Ma la Facoltà è ben altro per me.
Là è stato indirizzato il mio pensiero
e il mio ministero; là ho ricevuto
quel che cerco, ora, di trasmettere.
Non vi .sono stato .solo fornito di un
dato bagaglio di nozioni, ma vi sono
stato profondamente formato, senza
che questo abbia soffocato la mia
natura particolare. Anzi, senza pretendere certo all’originalità, è là che.
si è formata — coltivata dall’insegnamento — la mia autonomia di
giudizio; là mi sono stati chiariti
punti di riferimento,, criteri di giudizio che se non mi .sottraggono alla
linea di una ’’scuola” mi danno però la possibilità di non accettarla supinamente e ottusamente ma di farla
veramente mia, personale. Dopo lo
studio coniò spesso concepito nelle
scuole medie, e accanto a quello che
purtroppo è per lo più lo studio
univer.sitar io, almeno nelle Facoltà
umanistiche, la nostra piccola Facoltà di Roma mi appare veramente
notevole nel suo livello formativo,
stimolante a sempre nuove ricerche,
a uno sforzo di costante aggiornamento con gli strumenti che ci sono
stati posti in mano e di cui ci è stato
mostrato l’uso. Paradossalmente —
ma è co.sì — direi che ciò che di più
prezioso mi ha lasciato la Facoltà
è un vivo .senso di insoddisfazione, il
desiderio costante di ulteriori approfondimenti e chiarimenti, continuando per quanto è possibile quel lavoro teologico che lungi dall’inaridire
la Bibbia, sorgente della fede, me
l’ha resa via via più viva, più appassionante, tesoro inesauribile in cui
bisogna scavare e scavare seriamente. Molto semplicemente, è in Facoltà che ho veramente scoperto la Bibbia; ed è con riconoscenza profonda
che penso ai miei professori, alle loia lezioni che erano, non sempre ma
spes,so, una vera predicazione, una
testimonianza di fede che, resa da
una cattedra di scientifico insegnamento faceva apparire così assurdi i
contrasti fra scienza e fede...
Fin qui ha però parlato solo della
mia vita personale, di ben secondaria importanza. E qualcuno potreb
be pensare che ho semplicemente il
pallino, lo hobby della teologia. Ma
proprio perchè so che da diverse
parti si guarda con un certo sospetto
alla .teologia e al luogo dove la si
insegna e a coloro che la insegnano,
tengo a dire che ho sempre sentito
molto nettamente, nell’insegnamento che ricevevo, la preoccupazione
dominante della predicazione futura: una teologia ’’ecclesiastica”, insomma, quella che ho appreso, tutta
tesa all’edificazione della Chiesa mediante la predicazione della Parola
di Dio cui sia conservata tutta la sua
vita, la sua profondità, la sua intensità. Ciò non vuol dire, naturalmente, che quando sono uscito di Facoltà e ho iniziato il lavoro pastorale, io
non abbia sentito un ’’salto”, quello stesso .salto che sento ogni volta
che mi alzo dal mio tavolo di studio
e di preparazione e mi immergo in
quella che chiamiamo la vita della
chiesa. A questo punto, diversi rifiutano la tensione e affermano che la
realtà vera è la vita della chiesa, il
resto sono astrattezze teoriche. Ho
finora cercato di respingere questa
posizione, che. mi appare come rinunciataria, e spero che così continuerà ad essere malgrado le difficoltà. Se tensione c’è — e c’è — fra la
teologia (in ultima analisi e con le
dovute riserve: la Scrittura) e la vita
della chiesa, ne è responsabile assai,
più spesso la chiesa che la teologia!
c del resto, se la teologia è fedele,
è inevitabile che la tensione appaia,
perchè la Parola di Dio critica e riforma la vita della chiesa, costantemente. Questa è l’edificazione della
chiesa, ed è in questa linea che vedo
il ministero pastorale e che ne sento
profondamente tutta la bellezza.
Davvero, la Facoltà non mi ha .solo
preparato ad essere pastore, ma mi
ha fatto' sentirò la'gioia di esserlo!
Vorrei che, nella comunione dello
Spirito Santo che dà doni diversi,
gli uomini che fra noi hanno ricevuto il dono dell’insegnamento ' sentissero che la loro fatica, sostenuta nel
silenzio e spesso nell’isolamento, non
è dimenticata; che non si guarda a
loro come a sfornatori di diplomi
(male necessario!) ma come a formatori di uomini, di credenti, di testimoni; che si intercede pre.sso il
Signore perchè li sostenga nell’opera
che è Sua.
Tanto tenevo a dire, e non si giudichi l’albero da questo frutto poco
felice! Gino Conte
Corrispondenzfl dalla Chiesa di Napoli
Assemblea di chiesa. Si è’ riunita due
volte, il 31 gennaio e l’il febbraio, per
studiare e discutere la relazione sul nuovo
ordinamento distrettuale, presentala al Sinodo dalla Commissione appositamente nominata. Do-po una vivace discussione Fa«
semblea ha approvato le quattro proposte
conclusive della relazione. NelFassemblea
delFll gennaio è stato anche rieletto a
grandissima maiggioranza nella carica di
Anziano il Cassiere Antonio Pasta, scaduto per compiuto quinquennio.
17 Febbraio. La commemorazione della
nostra emancipazione è avvenuta in due
tempi. A cura delFU. G. nel pomeriggio
del 17 era stato preparato un Buffet nel
salone al 1» piano ; alle 19,30 il pubblico
è stato invitato a sèendere nel locale teatrino, dove il Pastore ha ricordato la vita
e l’opera del martire Gian Luigi Pascale,
nel IV centenario della sua morte, e la
formazione di alcuni centri di evangelizzazione valdese nella Calabria. Brevi ma sentite parole ha pronunziato pure il Pastore
Guido Comba, nostro osp'te d’eccezione
per quella sera. Poi la Filodrammatica deb
FU. G. ha svolto un programma di recito.
.Abbiamo ascoltato prima un Atto unico
« L’ispirazione del passato », rievocazione
delle persecuzioni e delle lolle del popolo
UOV0 pasquali
GUPER
la qualità
nulla convenienza
valdese, po' una divertente farsa in un alto; « Una tazza di thè ». Negli intervalli
qualche coro della nostra corale. Molti applausi ai notslri bravi attori. Domenica 21
alle ore 11, commemorazione nel Tempio.
Erano presenti alcun) rappresentanti delle
Ch'ese Melodista e Bat'.jsta, del Centro Biblico, di Casa Materna e un numeroso uditorio. La Corale ha cantato a quattro voci
l’inno dell’Innario « Son lungi, o Dio.
quei giorni », mentre alla fine del culto
tutta Faissemblea ha ripetuto « 1! giuro di
Sibaud ». Buona l’affluenza alla Santa Cena.
itt.vilh. Tutte le nostre attività continuano il loro lavoro. Per la Scuola Domenicale e la Scuola Biblica funziona sempre
■ on oll'imo risultato il servizio d’auto per
1.» raccolta dei bambini. In questi ultimi
due mes’ altri fanciulli si sono aggiunti a
quelli già frequentanti. Ott'ma la frequenza.
L’U. G. oltre alle sue sedute ordinarle,
ne ha pure in comune con la g oventù de'la Chiesa del Vomero e delle altre Chiese
evangeliche della città.
L’U. F. dopo il breve riposo seguito alla preparazione del Bazar che ha avuto un
fel'ciissimo risultalo, ha ripreso le sue sedute regolari. E’ .stata decisa anche un’attiva partecipazione delle socie per visite
periodiche a malati e isolati.
■Vi culti del mercoledi sera continua lo
stud'o dell’Evanigelo di Marco. Purtroppo
c’è da lamentare la solita scarsa affluenza
di uditori. Possibile ohe i nostri fratelli
e le nostre sorelle non aentano il bisogno
di conoscere meglio la Parola di Dio?
Visita gradita. Domenica 28 febbraio, ai
cullo delle ore 11, abbiamo avuto la graditissima visita di un follo gruppo di militari americani, guidati dal loro cappellano,
m'ster Davis Thomas, il quale, dopo il
sermone, ci ha rivolto un breve messaggio
in cui ha apiegato come, in quella settimana, vi è Fabitudine in America di scambiarsi v'isite fra le varie chièse; Anche lontano dalla loro patria questi nostri fratelli hanno voluto continuare nella loro
bella in;z -ativa scegliendo la Chiesa valdese come mèta della loro fraterna visita
Conferenze. Continua ogni domen'ca, alle ore 18, il ciclo delle conferenze evangeliistiche, nelle varie chiose evangeliche
della città, indette dal Consiglio dei Pa
stori. Iniziate in novembre nella chiesa
Metodista, si sono tenute nel nostro locabt
di culto durante il mese di dicembre e in
quello della chiesa valdese del Vomero nel
mese di lebbra o. Le conferenze di questa
mese, sul tema « Cristo il medico divino ».
hanno luogo nella chiesa Battista e sono
tenute, meno Fullima, da laici che gentilmente hanno accettalo di collaborare in
quest’opera di evanigelizzaz'one.
Lutto. Il giorno 11 marzo è deceduto il
nostro fratello Giuseppe Maida, da oltre
20 anni membro della nostra comunità.
Sentite condoglianze ai familiari e aperia'mente al figlio Giovanni e alla sua signora.
Battesimo. Al culto deFa Domenica 13
marzo è stato battezzato il piccolo Vincenzo D’Angelo, di Giuseppe. Il Signore
lo benedica! F. F.
lieta Pasqua
con uova
di oiocoolato
GUPER
3
N. 13 — 25 marzo 1960
UNA DOMANDA SENZA RISPOSTA
Come siamo eoi Valdesi?
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
pag.
E’ ormai più di un mese che il nostro apprezzato Redattore ci ha p>osto
questa domanda. Man mano che il
lempo passa crediamo di accorgerci
che egli 1 ha posta invano. Intatti abDiamo imparato molte cosè dagli ultimi numexi del giornale, sui russi, sul
governo, sugli aiuti che altri pòrgono ai cittadini di Agadir, ma credo,
e mi si corregga se soaglio, che su di
noi valdesi sappiamo esattamente
quei cne sapevamo prima: le lettere
al Direttore che sono pervenute in
questo natiempo non rivelano assolutamente nulla sul pensiero dei valdesi delle Vaili cne non sia già noto
ua lungo tempo, inoii ci aspettavamo
certo rivelazioni sensazionali nè diLinaraziioni improvvise e inaspettate
suno svolgersi della vita fra ui noi,
ma e corretto, quando ci si rivolge
uua domanda, iispondere, bene o male, come possiamo : non impor ia ne
la grammatica ne la smtassi; ressen
^laie e rispondere.
« Vediamo e auspichiamo la corri
spondenza Ooi lettori... come suscitatiice ai articoli, di spunti: una corrisiionuenza cne ci faccia sentire il polso ai quanti ci leggono e quello cno
a ttenaono aa noi ». oi veae cne nessu.
no attenue nuiia o, quanto- meno, nuila di diverso ua quanto si fa tuttora,
isaia... eppure sentiamo cne qualcuno
oice, per esempio cne legge solo l ui
tiina piagma uei giornale, (qjuei taio
e uno sprecone, i-ercne adDonarsi au
un giornaJe se interessa solo l'Ultima
pagina o avèxiao 1 occasione, perene,
uiineiio, non cniedere cne tutto il gior.
naie aoDia le caratteristiche che l'or,
mano i attrattiva aeri ultima pagina.-'
ivon emiiamo in merito alia questione, cne, pure saieooe interessante. Ui
limitiamo au osseivare cne, a nostro
avviso, tale pagina e piu cne sani
esente.
« Auspichiamo la corrispc-ndenza
ati lettori ». « cu accettano ariene gn
spropositi » a.ceva un prete quaicne
Lcmjio la guiuanao' la uisc-assione ai
un min. jtt perene ñ itco non li accet
tereooe come laigamente li accett'i
c-peCcmu u^l uciivi, cne. 111 lOllUO, e
stato l'C'Ccasiorie uer r>iesciit¿ a.Dai'
UUU'
Forse farebbero conoscere molto
0 . j;c come oiuiiiu noi vaiuesi ». ±vra
Sta ai latto cne nessuno na risposto
alia uomanda. Crediamo di individuarne la causa in due idee cne saranno sorte immediatamente neiia
mente uei lettori elle namio ietto ii
tranietto puDDlicato sul numero H deil'Eco — ma quanti l'avranno letto '
— ; ohe se ne siano resi conto o no
la prima è questa: cni na ua sapere
come siamo noi valdesiv e la seconda :
cui ha da dire come siamo noi vai
desi? Proprio io che ho già tanti trai
ilei?
Chi ha da sapere come siamo noi
valdesi? forse non rispondendo abbiamo fatto Vedere molto meglio co
me siamo che se avessimo risposto
lunghe lettere, faticosi tentativi di introspezione, piuttosto mal riusciti.
IN 01 siamo quelli che -sbrigano le loro
faccende da soli, che non hanno Di
sogno di nessuno, e di cui, per conse
guenza, nessuno ha da sapere i fatti
Ora questa, il più delle volte, è una
comoda ipocrisia per nascondere cne
è molto meglio che nessuno sappia
come siamo, altrimenti, chissà cosa
potrebbe pensare. Non è necessario
analizzare ulteriormente questo fatto e le sue ragioni. Sapendo queste
si sa tutto. Chi sente dire di uno che
é meglio non saper nulla sul suo conto, capisce molto di più che se gli rac
contassero per filo e per segno vita e
miracoli di quel tale. E' la regola ge
nerale che ha meno eccezioni. Non
Si sa nessun caso concreto, ma si in
luiscono tutti alla perfezione. Perciò
non mi soffermo di più su questo
punto. E’ difficile e inutile dire di più.
Chi ha da dire come siamo noi vaidesi? Io non vorrei dirlo, nè vorrei
che alcuno lo dicesse. Ma se anche
bisogna proprio dirlo, non tocca a
me. Ci sono tanti pastori e professo
ri che hanno pratica con la penna:
possono benissimo farlo loro.
Questo si chiama ragionare! I professori e i pastori, per definizione, de
vono saper tutto, anche quello che
può interessarmi nella mia vita di
operaio, di impiegato, di agricoltore,
di manovale ecc.
I Valdesi sono clericali: lo si è ripetuto fin troppo : ma lo sono in un
modo tutto speciale. Per loro hanno
diritto di parola e... di vita, direi, nella Chiesa, solo quelli che sono « colti ». Ce cos'è la cultura? Il diploma
di quello che, conseguitolo, non ha
più aperto un libro o il niente di
scritto di quello che, non essendo figlio di papà non ha potuto frequentare regolarmente nessun corso, ma
ha, come si dice, « letto »? E’ vero che,
alle Valli, quello che ha «letto» ha
un posto superiore nella gerarchia ecclesiastica, passatemi il termine, rispetto a quello che non ha neppui»o
letto; ma il suo posto è ancora molto
inferiore rispetto a quello che ha
«studiato». A parte queste conside
razioni, marginali per il problema che
stiamo esaminando, che cosa c’ientra
mai la cultura comía Fede?-Non ha.
forse Iddio rivelato ai piccoli fanciulli cose che ha nascosto ai savi ed agli
mtelligenti? Teorie, si dice; teoria tale, che per abbandonarla, vorrei udire
tìa gente « colta » cose che sento dire
da vecchi e da giovani che di latino
e di greco non hanno mai visto nemmeno l’ombra.
Dunque i valdesi sono clericali verso i « coiti » anziché verso i sacerdoti.
Non è diffìcile rendersene conto quan.
do un ignoto predicatore laico presiede il culto- in una delle nostre comunità: la prima cosa che si sente chiedere è : « Che cosa è? » il che equivale
a : « Che studi ha fatto? ». Se si risponde : « Non ha studiato », si sente
nbattere: «Allora non vado ad ascoltarlo» (il Culto consiste proprio nell’ascoltare il perdicatore?).
Allora se hanno diritto alla parola
soltanto i « colti ». pensino loro a dire come siamo noi valdesi: agli altri
non si addicono certe domande... ufli
ciali! Tutti compreso il sottoscritto,
abbiamo aspettato che altri rispondessero all’Eco ; tutti, compresi, naturalmente, i « colti », hanno conservato un rispettabile silenzio. Silenzio,
anche qui, molto più eloquente della
parola Anche sotto questo rispetto il
non dire nulla ha dimostrato molto
meglio « come slamo » che lunghe lettere.
4:
Forse qualcuno sarebbe in grado d.
dire molto più facilmente « come non
slamo », come « potremmo essere », co.
me non siamo più o molte altre cose.
Questo ci accusa di aver perso il senso della confessione: ne ha parlato
nell’ultimo numero dell’Eco il nostro
Redattore, Dio non ci chiede come
non siamo, ma come siamo. La cotìfessione che S. Giacomo raccomandava ai credenti di farsi reciprocamente, non è il nostro forte... Nessrmo ha
Disogno di sapere i nostri affari per
lare della maldicenza, ma è da cristiani confortare i fratelli e riceverne il conforto; è da cristiani credere
che qualcuiio vuole sapere i nostri affari non per curiosità, ma per dividerne le pene e le gioie. E’ im’offesa
al nastro Redattore pensare che i nostri affari non lo riguardano, perchè
si pensa che egli voglia saperli per
lare dei pettegolezzi, come facciamo
noi. Ancora una vòlta il silenzio è
più eloquente delle parole: ha latto
vedere che cosa sentiamo sulla confessione, che concetto abbiamo del
dire le nostre faccende ai fratelli. E
si potrebbe continuare... c. t.
Come le nniem femminili
hanno risposto ad un questionario
Il questionario diaconale ha suscitato
rinleresse di molte Unioni Femminili.
Ecco uno schema delle conclusioni pervenute per alcune delle domande del questionario stesso.
Sapete che esiste una possibilità di consacrare un periodo delimitato della vostra
vita al servizio di un’opera della Chiesa?
Tale possibilità risulta sconosciuta alla
maggior parte delle Unioni. Il problema
e più sentilo alle Valli, dove la vicinanza
delle varie opere della Chiesa bisognose di
personale pone l’esigenza di una soluzione
in tutta la sua urgenza. Tuttavia la notizia
di questa possibilità ha suscitato ovunque
grande interesse ed è stata sentita come una
precisa vocazione e una nuova apertura
data al lavoro della donna nella Chiesa,
in modo particolare per le giovani che
non hanno ancora impegni familiari e di
lavoro troppo vincolanti, ma non solo per
loro.
Pensate che valga la pena di dare una
parte del vostro tempo, o che sia sufficiente affermare che l’unico servizio che
conti sia quello della consacrazione totale
della nostra vita?
Tutte riconosciamo il valore positivo di
un servizio parziale a pro della Chiesa
(senza misconoscere naturalmente la validità di quello totale). Molte vedono nelr« anno diaconale » largamente praticato la
soluzione deirassillaiite problema del personale dei nostri Istituti; qualcuno avverte
però che un continuo cambiamento di personale potrebbe rendere difficile il compito
delle direzioni.
Credete che l’unica diaconia possibile
ed accettabile sia quella tradizionale della
diaconessa consacrata o quella che è stata
definita nell’ultimo Sinodo di assistente di
chiesa ?
Si riconosce generalmente che il ministerio della diaconessa non è oggi l’unica
forma di servizio che la donna possa rendere alla chiesa. « Bisogna che ciascuna
possa servire nella chiesa secondo i talenti
ricevuti dal Signore », afferma una delle
Unioni e ei sembra che questa sia la via
da seguire. Non è ancora chiaro a molte
in cosa consiste il nuovo ministerio della
« assistente di chiesa », che mentre da un
lato sembra presupporre il pastorato completo, inclusi la predicazione e Faniministrazione dei sacramenti, dall’altro, secondo l’ordine del giorno in proposito del Sinodo scorso, sembra considerare particolarmente un ministerio di insegnante, infermiera o assistente sociale al servizio delle
nostre opere. Molte vedrebbero con favore
un vero ministerio pastorale, sia pur escludendo per motivi di opportunità contingenti la predicazione nei grandi templi e
Tamministrazione dei sacramenti.
Quale credete che sia la ragione della
mancanza di servizio volontario?
a) Fretta di trovare un posto retribuito?
b) Bisogno economico effettivo? c) Diffusa disoccupazione? d) Mancanza di conoscenza dei bisogni delle nostre opere?
e) Carenza di amore e di consacrazione?
Venendo alle difficoltà di attuazione pratica di questo « anno diaconale », vediamo
che i motivi sono molteplici: l’assillo di
una urgente sistemazione economica dovuta ad una effettiva necessità di guadagno
per sè o per la famiglia è certamente al
primo posto in un Paese come il nostro
cosi pieno di disoccupati, dove l’impiego,
il lavoro devono essere accettati appena si
presentano e non è possibile perdere le
occasioni. Tuttavia nei centri più industrializzati la situazione economica è migliore e l’impiego, più che una necessità
assoluta rappresenta la possibilità di una
sistemazione indipendente e redditizia. Più
volte sottolineata è la mancanza di conoscenza delle necessità delle nostre opere,
e non solo nei centri dove queste non esistono, ma anche alle Valli. Questo fatto ci
sembra determinante e l’ovviare a questo
inconveniente ci sembra un preciso dovere. Alla base di questa situazione, che ha
reso finora impossibile l’eSplicarsi di un
tale servizio vocazionale, vi è certamente
una reale carenza di amore e di consacrazione, il non sapere nè volere considerare
la propria vita come una vocazione (e non
come un possesso), la non disponibilità a
spendere la propria vita per gli altri. Sullo
sfondo, a completare il quadro, appare la
ristrettezza di orizzonti in cui la donna è
stata chiusa e a cui si è adattata, e di qui
la poca consapevolezza delle proprie possibilità, la poca « fantasia » cristiana nel considerare e rispondere ai problemi della
società in cui viviamo.
Le nostre Unioni sono formate in gran
parte da madri, legate al quadro della loro
vita familiare; ma moltissime di esse ripetono che è necessario informare i giovani,
indirizzandoli verso la pratica dell’« anno
diaconale », e l’interessante è che questi
giovani sono spesso i loro propri figli, il
che indica che una delle maggiori difficoltà (l’opposizione delle famiglie per il timore di ritardi nella carriera, ecc.) potrebbe essere superata. Si chiede poi con insistenza che le necessità delle nostre opere e
istituti siano portate a conoscenza delle
nostre comunità, sia a mezzo del nostro
notiziario che della nostra stampa, con appelli precisi. Comitato Nàz. FFV
Religiosità e culti nell’URSS
L’Unione Battista e ia Comunità Ebraica
I Battisti hanno una sola chiesa a
Mosca, nella via Maly Vuzovsky 3:
austera e sptoglia come le chiese evan.
geliche in tutti i paesi del mondoi. La
congregazione ha una percentuale
molto più alta di uomini ed una età
media più bassa di quella da me osservata nella chiesa cattolica e dagli
ortodossi. Per la prima volta ho visto,
in una chiesa, due giovani soldati
nella divisa dell’esercito sovietico. I)
pastore Alexander Karev, medaglia
d’argento del comitato mondiale per
la pace, si rivolgeva ai fedeli: « Siamo
nelle mani del Signore, che ci condu
ce verso la prosperità. Speriamo che
egli porti tutto a buon fine. Noi godiamo di questa nostra vita ora, poi
chè non siamo tagliati fuori dal reste
della comunità. Bisogna essere pron
u a morire per la fede ».
La differenza fra questa comunità
e le altre comunità cristiane è eviden
tissima, cosi come diverso è l’atteggiamento delle autorità sovietich.
verso questa e verso quelle.
Terminata la funzione, uno dei più
autorevoli membri della congregazio
ne, un medico fra i trenta e i quarant’anni, mi riceve nell’ufficio adia
oente alla chiesa, dove si respira una
aria europea.
Parla un corretto inglese, poiché assieme ad altri cinque membri della
chiesa, ha studiato per due anni in
Inghilterra. Mastica del che'wing-gum,
appena ricevuto dai « fratelli inglesi ».
L’Unione Battista dell’URSS risulta dalla fusione di tre correnti: i bat
tisti, gli evangelici cristiani ed i peii
tecostali, avvenuta fra il 1944 ed il
1945. Prima della rivoluzione i battisti erano circa 100.000. Ora si calcola
a 545.000 i! numero dei battezzati
adulti ed a 3.000.000 quello dei simpa
tizzanti. Le chiese battista nell’Unio
ne Sovietica sono 5400, di cui i due
terzi nell’Ucraina.
II consiglio centrale battista risie
de a Mosca ed è composto di 10 membri e di 60 sovrintendenti. La chiesa
di Mosca (4500 fedeli) ha due pastori, 2 assistenti e 6 predicatori. L’Unione Battista ha pubblicato 15.000 libri
ài' inni nel 1956 e 10.000 bibbie nel
1957. Pubblica inoltre ima rivista bimestrale: «Amor fraterno», stampato nelle tipografie dello .jtato Ricevono inoltre circa 24 edizioni di riviste battiste inglesi e americane.
La chiesa vive delle contribuzioni
vcilontarie dei fedéli, mentre « i fratelli dall’estero ci aiutano con le loro
preghiere ».
Si calcola a 12-15.000 il numero annuale dei nuovi membri, che vengono
battezzati solo dopo due o tre ann'
di prova. Il giovane medico mi conferma l’alta percentuale di giovani
fra i 18 e i 30 anni che avevo già notato durante la funzione: circa il 30
per cento. Mi dice che nei piccoli
centri e nelle campagne la percentuale dei giovani è ancora più alta.
Anche per i Battisti vale il principio che l’educazione religiosa viene
impartita dai genitori.
I Battisti cedono' agli Avventisti la
chiesa due volte la settimana. La co
munità awentista presenta aspetti
molto simili a quella battista. La prima comunità awentista si formò in
Russia nel 1886 ad opera del pastore
americano Louis Konsardl. Ora sono
circa 50.000, concentrati soprattutto
24 - 25 Aprile
Un Coiive|iifl a Paktmo
(Ielle Unioni Femminili
In tenia di diaconia e ininislerio si manItene il 1» Convegno delle Unioni Femminili per il centro sud che avrà luogo a Palermo dal 24 al 25 aprile.
Tutte le Unioni sono caldamente invitale, e speriamo che anche le più lontane
vorranno portare il loro conlrihnto.
Sabato sera: Arrivi delle partecipanti e sistemazione logistica.
Domenica ore 10: Primo incontro e presentazione delle delegale; ore 11: Culto
di apertura del convegno; ore 13: Pranzo in comune offerto dalla comunità
ospitante; ore 14.30-16: Giro turistico
della città (Monreale, Cappuccini, Monte Pellegrino); ore 16.30: Primo studio:
« Ministeri femminili ausiliari; il servizio della donna nella chiesa»; Discussione; ore 20: Cena.
Lunedi ore 9: Breve culto di apertura e
studio biblico; ore 10: Secondo studio:
« Pastorato femminile »; Discussione a
gruppi; ore 13: Pranzo; ore 14-16: ore
libere; ore 16: Relazione sulle deliberazioni Sinodali relative al problema dei
ministeri femminili; Relazione delle
Unioni Feiuminil; rappresentate.
Le domande di iscrizione vanno indirizzate alla Signora Pina Panasela, Via
Spezio 43, Palermo, entro il 10 aprile.
nei paesi baltici. A Mosca contano
650 fedeli. L’educazione religiosa è a
cuia dei genitori.
Il sabato mattina ho visitato la
Sinagoga, in via Spasoglinishchewsky
8: uomini e donne di tutte le età af
follavano il grande edificio e mostravano una certa diffidenza verso colo
ro che non conoscevano e che tenta
vano di rivolgere loro la parola. Mi
colpisce l’età avanzata dei rabbini of
tìcianti.
Al termine della funzione mi avvi
cino al rabbino capo e mi presento
cerne una giornalista itaUana. Gli
chiedo se vuole mandare un messag
gic- di saluto agli ebrei degli altri pae
si. Si chiama Jehuda Levine ed appar.
tiene ad una dinastia di rabbini: è
il tredicesimo in linea di discendenza
diretta. Mi risponde : « Sono lieto di
inviare un messaggio di pace ma non
solo agli ebrei, ma a tutti gli italiani
perchè tutti gli uomini sono stati creati a immagine di Dio: Russi, Italiani, Americani, Ebrei e non Ebrei. Mol.
ti vengono da me e mi chiedono mes
saggi per altri popoli o per altre religioni. Io spero che tutti i popoli e
tutte le religioni si uniranno nell’ideale di pace sulla terra».
Altri officianti mi hanno confermato che il numero degli ebrei nell’Unione Sovietica dovrebbe aggirarsi attorno ai tre milioni e che a Mosca se
ne trovano da 3(K).CK)0 a 5(K).0(X). Non
esistendo una organizzazione centrale, come hanno altre chiese, è pratica
mente impossibile raccogliere dei dati
precisi.
Vi è una sola sinagoga a Mosca, ma
molti ebrei si riuniscono in gruppi di
dieci o venti per pregare. Vi sono numerose cerimonie nuziali, dopo la
« registrazione » negli uffici di stato
civile e parecchie circoncisioni. Notano un certo interesse nell’ebraismo
anche da parte di membri di altre
religioni, che spesso vengono a osservare. La « scuola rabbinica » da anni
prepara solo per la macellazione rituale dei bovini e degli ovini e per
insegnare ad eseguire la circoncisic
ne. Da tempo non si formano nuovi
rabbini, per i quali occorre un corso
di cinque anni, mentre l’attuale scuo
la consta solo di un corso triennale.
Questo mi spiega l’età veneranda dei
rabbini officianti.
L’atmosfera che aleggia intorno alla sinagoga di Mosca è quella di uno
evidente apprensione.
(continua) Tullia Zevi
Sette giorni
GIOVEDÌ’ 17
Permanendo l’inquietudine rurale, che
alcune settimane or sono ha causato gravi
disordini in Francia, la maggioranza dei
deputati ha chiesto a De GauUe la convocazione straordinaria anticipata del Parlamento per affrontare questo problema. Se
esso è scottante, meno chiare sono le intenzioni di ceri deputati che rappresentano le
« feudalità agricole ».
VENERDÌ’ 18
Segni inizia le trattative con i socialdemocratici e con i repubblicani per la formazione del governo.
De Gaulle rifiuta la richiesta di convocare rAssemblea in seduta straordinaria.;
la crisi agricola è in parte un pretesto che
maschera iontrasti sulla ques-tione algerina.
SABATO 19
11 segretario DC, Moro, afferma : « La
De ha fatto le sue scelte non per spirilo
di polemica, ma per una profonda coscienza della sua missione storica di partito popolare nato dalla lotta al fascismo e dalla
Resistenza (...) Qualcuno torna a formulare
prospettive di alleanze a destra; anche in
periodi più difficili la DC le ha sempre
respinte decisamente ».
Si giunge ad un prime accende, alla conferenza ginevrina per il d'sarmo: Mosca
accetta la fine degli scoppi atomici, escluse
le esplosioni minori sotterranee.
Per. la quarta volta -n 18 mesi scoppia in
Bolivia una rivolta falangista, stroncata.
In Francia, polemiche e incpiietud ine pe:
rifiuto — da molti considerato anticosti.
tuzionale d: De Gaulle di convocare il
Parlamento.
DOMENICA 20
I partiti italiani maturano la solnzio.no
della crisi che pare prossima.
LUNEDI’ 21
Colpo di scena: Segni, che doveva concludere la stesura del programma comune
con l^DI e PRI, in un accordo che pareva
ormai praticamente raggiunto, tronca le
traitafve e rinuncia al mandato. Gronchi
lo affida al ministro Tambroni. Perchè questa improvvisa decisione? Segni dichiara di
non voler formare il governo di centro-sinistra perchè manca una maggioranza precost'tuita, e sarebbe vincolato al voto favorevole o almeno all’astensione del PSI:
ma questo era chiaro fin dal primo momento. Forti pressioni devono esser state
fatte su Segni nella domenica di medita2Ìone.
Dopo che nel Belgio e nella Germania
Dee. anche in Francia saranno presto chiuse, per la cr si del carbone, alcune miniere.
Cinquanta negri sono uccisi nella repressione della rivolta scoppiata a Vereeniging,
piccola cittadina sudafricana a 50 km. dà
Johannesburgh, perchè gli abitant’, tutti
negri, rifiutavano di portare i « permessi
di circolazione » imposti dai bianchi.
MARTEDÌ’ 22
Tambroni tenta la costituzione di un monocolore DC, ma non si vede con quali
appoggi si sosterrebbe, specie dopo il recente colpo di scena. Se il tentativo fallisse sarebbe inevitabile lo scioglimento del
Parlamento.
I d isordini -nel Sud Africa si sono estesi,
e la repressione si è organizzata: i morti
.¡ono saliti a 82 e i feriti a 299.
MERCOLEDÌ’ 23
Kniscev giunge a Parigi.
Tambroni cerca di formare un governa
D.C. ohe temporaneamente curi l’ordinaria
amministrazione e le questioni urgenti.
Due convegni
unionisti
Domenica 3 aprile avranno luogo,
D. V., due convegni di Unioni:
— a FERRERÒ, nella sala unionista, parlerà il Fast. Giorgio Tourn.
— a TORRE FELLICE, nella sala
unionista dei Coppieri, parlerà il Fattore Giovanni Conte.
Il tema dei convegni, che inizieranno alle 14,3(1, sarà : « I giovani di oggi
e alcuni loro interessi e problemi ».
Caldo invito a tutti gli Unionisti a
non mancare questi incontri fraterni!
Presso l’Ospedale Valdese di Torre
Penice, il Signore ha richiamato a sè
Maria Guigou
di anni 95
Ne danno il doloroso annuncio i nipoti Godine, Costamagna e Prochet,
cugini e parenti tutti.
« Io aspetto l’Eterno, l’anima
mia l’aspetta ed io spero nella
sua Parola» (Salmo 130: 5)
Il funerale partirà dall’Ospedale
Valdese il 24 corr. alle ore 16.
4
pag. 4
L’EGO DELLE ViU^bl VALDESI
25" marzo I960-— N. 13
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
AH6R06NA (Serre)
Sabato, 19 Marzo, alle 14 un numeroso
grappo di parenti ed amici si riuniva al
cimitero del Capoluogo per manifestare la
sua viva simpatia cristiana alla famiglia
Bertin, del Serre, duramente provata dal
lutto per la morte della piccola Grazia, la
cui vita è stata stroncata prima ancora che
ci si potesse rallegrare per la sua nascita.
In particolar modo ai genitori, alla sorella ed al fratello esprimiamo ancora una
volta la nostra solidarietà nel dolore ricordando loro le parole dell’Eterno : « I miei
pensieri non sono i vostri pensieri, nè le
vostre vie sono le mie vie. Come i cieli
sono alti al di sopra della terra, così son
le mie vie più alte delle vostre vie, e i
miei pensieri più alti dei vostri pensieri ».
MASSEL
Dimanche 27 nous aurons le plaisir d’avoir parmi nous le pasteur Giovanni Tron,
il remplacera le pasteur absent dimanche
matin au culte, il présidera l’union des
jeunes samedi soir et dimanche à 2 heures
et demie à la salle du Reynaud il nous entretiendra sur l’oeuvre de notre Eglise en
Amérique du sud, cette causerie sera illustrée par des projections. Nous remercions Mr. Tron de cette visite et nous souhaitons que son séjour dans nos vaUées
se poursuive riche en bénédictions.
Nous donnons la bienvenue à la petite
Anita qui est venue réjouir la famille Baral aux Portes.
ROBA
Domenica 20 u. s. il Capodistretto Past.
Alberto Ribet ha effettuato la preannunciata visita di Chiesa a Rorà. Gli siamo
riconoscenti per le parole d’incoraggiamento che ha rivolto alla comunità e al
Concistoro.
Ringraziamo assai la Sig.na Meli per
aver presieduto la scorsa riunione quartierale ai Rumer.
Si ricorda che il culto di domenica 27
marzo avrà luogo in francese.
Lo stesso giorno, alle 14.30, avrà luogo
la riunione dell’t/nione delle Madri del
centro.
Mercoledì 30, riunione quartierale alle
Fucine.
TOPONIMI
delle Valli Valdesi
di T. G. Pons
Ciabraressa d’amunt e d’aval : alpi del
'Villar; sul fianco s. il primo, d. il
secondo, della comba dì Tumóu,
che %ende dal lato ovest del Frioland. Alpeggi per capre, adatti a
capre, già noti prima del XVI® secolo.
Ciabriéro: villaggio di fronte a Perosa, sulla d. della Germanasca, allo
sbocco della comba degli Anffi. Luogo destinato ài pascolo delle capre.
li CiabriSl: due gruppi di case: sulla
strada di fondovalle che conduce al
Villar, il primo ; più in alto, su la
vecchia strada a mezzacosta, il secondo. Nome di fam. che compare
al Villar fin dal 1365, e di cui un
discendente prese parte alla famosa scalata di Ginevra del 1602. Cfr.
carta di V. Grosso, 1640: Cabriol.
1701. Cabriolo, Capriolo.
la Ciabutà: case sulla strada che da
S. Germano si dirige verso Pramol
lo, non lungi dal capoluogo. Dal
termine, « ciabot », piccola casa fra
le vigile ove si tengono gli strumenti indispensabili per la confezione
del vino.
la Ciabutà d’ia Lauso : gruppo di « eia.
bot ». ormai in rovina perchè abban.
donati, ai piedi dei vigneti che im
tempo sovrastavano la regione ad
occ. della Lauso, tecritorio di Pomaretto.
lu Ciagl: case ad occ. della Villa di
Rodoretto, ove si trova il cimitero
ed ove si trovavano la Chiesa, il
palazzo dei conti di S. Martino ed
il Convento dei frati Cappuccini. Dal
V. fr. « chail », pietra, ciottolo, sommità petrosa.
la Cialancia: foresto nella comba dei
Carboneri, donde si diparte il sentiero per la Gianna. Cfr. carta di
V. Grosso, 1640: Chialanchia alpe.
la Cialancio: alpe di Paetto, sotto i
laghi omonimi, nel vallone scenden.
te, ha il significato dì valanga, luo
go esposto alle valanghe. Uh villaggio omonimo si trova nella valle di
Barcellonetta.
uova pasquali
GUPER
prodotto
varamente genuino
S GERMAKO CHISOHE
CONCERTO
Domenica 3 Aprile alle ore 15.
in San Germano Chisone, avrà
iuogo una
Audizione di cori eseguiti
dalle due Corali riunite di
San Germano e Torre Pellice.
Tutti sono cordialmente invi
tati.^ Una modesta offerta sarà
richiesta per coprire le spese dì
organizzazione.
Incontri
e dibattiti
Domenica 20 marzo ha avuto luogo un
simpatico incontro fra Unioni Femminili.
Erano presenti, oltre alle sangermanesi, le
sorelle delle unioni di Pomaretto e Pinerolo. Le convenute hanno ascoltato con
piacere una conferenza della Dott.ssa Iolanda De Carli Valerio sul tema: La salute dei nostri bambini. La Signora De
Carli, specialista in pediatria, psicologia e
pedagogia, ha puntualizzato l’importanza
che riveste per ogni bimbo il periodo prenatale, ed il primo anno di vita. Vi sono
pòi, nel corso della vita del bimbo, alcuni
momenti che si potrebbero chiamare punti
chiave per la formazione della personalità
e del carattere. A questi periodi (il terzo
anno di vita, l’inizio scolastico, l’adolescenza) i genitori e le madri in particolare dovrebbero prestare tutta la loro amorevole attenzione. Alcuni consigli suUa
dietetica del bimbo furono accolti con riconoscenza dalle madri presenti.
Ringraziamo ancora la nostra gentile
ospite per la sua apprezzata coUaborazione.
Un interessante dibattito giovanile ha
raggnippato nella nuova sala una settantina
di giovani, il sabato sera 12 marzo. Era in
visita rUnione Giov. di Ferrerò, ed è stata ascoltata con vivo piacere l’introduzione
fatta da uno dei suoi membri, il giovane
Genre, sull’argomento quanto mai attuale
e... scabroso dei « teddy-boys ». E’ questo
uno dei fenomeni più sconsolanti del nostro tempo ; ma ci è motivo di speranza,
d’altra parte, il constatare che i giovani
stessi incominciano a prenderne chiaramente coscienza. E’ forse questo il primo
passo verso una revisione di valori.
battesimo. Baret Giancarlo di Alfredo e
di Baret Mary (Villa).
Man-imonio. Il 19 Marzo, nel nostro
tempio, si sono uniti in matrimonio Richard Oreste (Blanc) e Gallian Livietta
(Chabrand).
Dip^tenze. Il 24 Febbraio è deceduto
all’Asilo dei Vecchi, in tarda età, Pellegrin Giovanni Pietro, oriundo di Torre
PelRce, dopo dieci anni di permanenza
nella nostra casa.
Il 9 Marzo, a Torino, si è spenta Ida
Vinçon ved. Fornasari. I suoi funerali hanno avuto luogo a S. Germano ove era nata
e ove era solita trascorrere i mesi estivi.
Il 19 Marzo, nella sua casa dei Ciampetti, è mancato ai suoi cari dopo lunghe sofferenze sopportate serenamente, Balmas
Enrico. Finché le forze glielo avevano permesso, era stato anziano del quartiere dei
Balmas e aveva sempre preso parte attivamente alle varie attività ecclesiastiche.
^ Alle famiglie provate dal lutto, giunga
l’espressione della nostra simpatia cristiana.
VILLASECCA
Il 4 Marzo è deceduto all’Ospedale di
Pomaretto, dove era ricoverato da qualche
tempo il nostro fratello Alessandro Poet
dei Trossieri. Il funerale ha avuto luogo
a Pomaretto il 6 Marzo presieduto dal Pastore Gustavo Bouchard. Che il Signore
consoli i familiari afflitti.
Durante l’assenza del Pastore di Villasecca, in missione in Svizzera nel cantone
di Berna su invito del locale Comitato
di aiuto per la Chiesa Valdese, le attività
parrocchiali sono state curate da alcuni responsabili della Comunità e da amici venuti espressamente e che desideriamo ringraziare di cuore.
Ricordiamo prima di tutto il Pastore
Emerito Luigi Marauda che ha presieduto
il culto del 28 febbraio, salutato con piacere da tutta la Chiesa che ricorda con riconoscenza gli anni di ministerio trascorsi
fra di noi. Il 6 Marzo il culto e la Scuola
Domenicale sono stati presieduti dal M.o
Claudio Tron, Membro del Comitato di
Gruppo della FUV e le attività del 13 sono
state dirette dall’Ev. emerito Carlo Dovile
che ha anche parlato all’Unione delle Madri del lavoro svolto fra i Fratelli in fede
ciechi, specialmente mediante l’attività della Biblioteca circolante Braille.
Le riunioni quartierali sono state presiedute all’Albarea, a Combaragino ed a Roccia dal Diacono Levy Peyronel di Trnssan,
a Bovile dal Seggio dell’Unione giovanile
dei Chiotti ed al Trussan dal M.o Claudio
Tron che ha pure visitato la locale sezione
dell’Unione Giovanile.
Desideriamo esprimere un sincero apprezzamento per il lavoro e per la dedizione con cui è stalo compiuto, nonostante
le condizioni di tempo generalmente molto
avverse.
Domenica 13 Marzo è stato confermato,
con qualche settimana di anticipo, il nostro Catecumeno Luigi Grill, della Torre
(Bastia) che doveva partire alla volta della Francia per ragioni di lavoro. Al nostro
giovane Fratello giunga l’augurio della
Comunità e lo accompagni la preghiera di
di tutti affinchè il Signore gli dia di vivere con perseveranza quella fede che ha
testimoniato davanti alla Sua Chiesa.
SAN SECONDO
— Con una cerimonia semplice ma solenne, secondo la consuetudine del nostro
ambiente evangelico, durante il culto di
domenica 13 marzo, sono stali insediati
nella carica di Anziano e Diacono i membri della nostra comunità Mario Fornerone
e Dino Gardiol ultimamente eletti da parte dell’Assemblea di Chiesa.
Il Signore li aiuti con la Sua potenza a
mantenere fede alla promessa che hanno
fatto e conceda loro di espletare con serietà ed impegno il nuovo compilo a cui
sono stati chiamati.
— Una gradita visita dell’i/nione delle
Madri di Bobbio Pellice ha contribuito
domenica scorsa a cementare maggiormente lo spirito fraterno tra i membri delle
due parrocchie.
Dopo il Culto, presieduto dal pastore
Genre, già conduttore della Chiesa di Bobbio, le Madri sono state ospiti a pranzo
presso le famiglie valdesi di San Secondo
e, nel pomeriggio, l’Unione Femminile ha
offerto loro la tradizionale tazza di tè.
E’ stata una giornata gioiosa e benedetta che ha lasciato nei cuori un ottimo ricordo con il desiderio che incontri del genere si rinnovino soveiite, perchè portano
a nuove conoscenze nella buona armonia
di fratelli che dimorano insieme.
TORRE PEELICE
Domenica scorsa il culto al Centro è stato presieduto dal Past. Giovanni Tron, di
Montevideo, che ringraziamo vivamente
per il suo messaggio, come pure per l’interessante conferenza data il sabato sera
sul Protestantesimo rioplatense.
Domenica sera, nel corso della seduta
mensile della « E. Arnaud » egli ha ancora
vivacemente presentato parecchie belle
diapositive sudamericane. Nella seconda
parte della serata si è avuta quindi una vivace discussione sull’ultimo punto (l’agri<-oltura) di uno studio del Sig. Aldo Varese che ha dato ampio spunto di discussione in queste ultime sedute dell’Associazione.
La sera stessa la nostra Corale-filodrammatica si recava a Bobbio Pellice, dove riceveva una cordiale accoglienza, di cui siamo grati.
Conferenza
culturale
Venerdì prossimo, 25 corr., nella sala
della Società Operaia in Via Roma, alle
ore 21, avrà luogo una conferenza sul tema : « Conseguenze sociali ed economiche
di recenti scoperte scientifiche ».
Sarà relatore il Doti. Carlelto Musso. La
cittadinanza è invitata ad intervenire.
Per un focolare
domestico
Precedenti comunicazioni di questa rubrica hanno già dato luogo a felici scambi
di corrispondenza tra le Valli e altre chiese d’Italia. Per un caso le risposte sono
state più numerose delle richieste.
Rendiamo noto oggi, agli interessati, il
caso di giovani sorelle delle nostre chiese
di evangelizzazione fortemente raccomandate dai loro pastori le quali si dichiarano
disposte — a patto di entrare in un focolare veramente cristiano — ad abbracciare
anche il tenore di vita durissimo dei nostri montanari valdesi.
Ricordiamo anche il caso di giovani sorelle colte e di ottima posizione sociale
che, disperse nel gran mondo della nostra
diaspora evangelica, hanno difficoltà a trovare il compagno corrispondente al proprio ideale reUgioso.
Gli interessati scrivano al Pastore di
Villar Pellice.
Non |chiesero
nulla...
Abbiamo ricevuto altre offerte per la
coppia di sposi: Valentina Barus (Maniglia) 1.000; « Villa Elisa » (Torre Pellice)
3.000; J. P. (Torre Pellice) 2.000; Rosina
Geymet (Palermo) 5.000; Alice Coisson
(Angrogna Serre) 1.000; M. R. (Angrogna)
3.000; Federica Valeri (Roma), augurando
un prossimo impiego, 10.000; Daniele Albarin (Roma), con l’augurio che presto
possa tornare la serenità, 5.000; Coucourde
iPinerolo) 1.000; « In Dio confido » (San
Germano Chisone) 10.000. Un grazie di
<uore a tutti coloro che hanno voluto fraternamente aiutare.'
Offerte ricevute
per Pradeltorno
Ermanno Rostan, Moderatore (Roma),
L. 5.000 — In memoria dei nostri cari,
Caterina ed Elmo Piston (Torino), 5.000
— Laura Rostagno Avondetto (Torino),
2.000 — Merlini Francesco (Torino), 1.000
—• In memoria dei cari genitori, Bertin
Eufrasina Butun e Chiavia (Parigi), 2.000.
Grazie a tutti!
ricordate
uova pasquali
GUPER
Commossa dalla profonda simpatia
dimostratale nell’ora della prova la
famiglia della compianta
AVVISI EOOMOHIIOI
Silvana Micol
U
in Peyran
ringrazia tutti coloro che le sono stati
vicini in particolar modo gli amici di
Campo la Salza il pastore sig. Teum
ed il dottore sig. Quattririi.
Massello, 16 marzo I960.
« I riscattati dall’Eterno torneranno. verranno con canti di
gioia a Sion, otterranno letizia
e allegrezza, il dolore e il gemito
fuggiranno »
(Isaia 51:11)
VENDESI proprietà sita a metà collina
Prarostino (casa con 6 vani, tettoia, cantina, acqua, luce, vigna, campo, prato e
bosco. Rivolgersi Rostagno Livio, San
Secondo d-i Pinerolo.
A CONIUGI SOLI, mezza età, concedo camera e cucina in cambio manutenzione
giardino e orto. Rivolgersi geometra Ettore Jahier - Strada ai Ronchi, 52 - Cavoretto - Torino - Tel. 67.34.90.
AFFITTASI prossimo S. Martino Cascina
con viti e prati irrigui sulla Costiera di
S. Giovanni. Informazioni a Dr. Peyrot Via S. Francesco da Paola, 43 - Torino.
CERCASI persona fiducia mezza età come
compagna e aiuto anziana signora in
Svizzera. Scrivere M.me Marie Fatton,
av. de Béthusy 26 - Lausanne( Svizzera.
Francesca Loguercio
ved. Teubel
dopo aver servito il Suo Redentore,
come fedele Compagna di Pastore é
come zelante Diaconessa, si è addex
mentata nella pace del Signore il 15
marzo I960 all’età di 78 anni.
Lo partecipano' nella tristezza confortata dalla luce meravigliosa della
Risurrezione dì Cristo : la figlia adottiva Emma De Robertis col marito
Pastore G. E. Castiglione, i nipoti Lil
ly Franca, Riccardo e Miriam, gli
amati congiunti De Robertis, i cugini
Laricchia-Carlone. Stallone, Losacco,
De Filippis e la fedele Natalina Reçu
pero.
Bari - Via Saverio Costantino, 8
Silvio e Bianca Bertin nell’impossi
bilità di farlo personalmente, ringraziano tutte le persone che con la loro
presenza, fiori o scritti presero parte
al loro grande dolore per la perdita
della cara piccola
Il sarto
Giulio Revel
comunica alla spettabile Clientela il suo nuovo indirizzo:
Via Roma, 4 . 1® piano
(Palazzo della Banca Torinese)
telef. 9276
LUSERNA SAN GIOVANNI
Duilni'cssii
Iolanda Ile Carli l/alorio
Medico Chirurgo
Specialista
in malattie dei bambini
Psicologia e pedagogia
Consultdzionì presso l'Ospedale
Valdese di Pomaretto
primo e il terzo mercoledì del mese
Ore 14 - 16
Grazia
« L’Eterno ha dato, l’Eterno ha
tolto; sia benedetto il nome del.
l’Eterno» (Giobbe 1: 21)
Angrogna - Serre, 18-3-1960.
Direttore : Prof. Gino Costabel
Pubblicaz. autorizzata dal Tribunalt
di Pinerolo con decfeto del 1-1-195.'5
Redattore: Gino Conte
Coppieri - Torre Pellice
Tel. 94.76
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - c.c.p. 2/17557
Tipografia Subalpina . s. p. a
Torre Pellice (Torino)
orologerìa - - OREFICERIA
BORNO EMANUELE
Via Trieste, 6 PINEROLO Telef. 3117
Concessionario GIRARD-PERREGAUX
ENICAR
BERNA
★ Attrezzalo laboratorio oreficeria per riparazioni e lavori
su ordinazioni
★ Si accetta anche l’oro dai clienti
★ Massima garanzia
SI FABBRICANO CROCI UGONOTTE E STEMMA VALDESI
MOBILI
FABBRICA
ARTIGIANA
Qiuòeppa Qfima
Strada dì S. Secondo n. 4 - Telefono 2344
PINEROLO
di fronte Caserma Berardi (Alpini)
ARREDAMENTI COMPLETI DI ALLOGGI
Abbigliamento per UOMO DONNA - RAGAZZO
JLBITEX
«Il Pier«» PioiUi
Le più eleganti e moderne
confezioni
ABITI -- SOPRABITI -- PALETOT
IMPERMEABILI
PINEROLO - Via Chiapperò, 12 - Grattacielo - Telefono 36.79
mobili e arredamenti
CHAMBON INES
in PONS
POMARETTO (Torino) - Tel. 8202
Rivolgetevi fiduciosi ai nostri magazzini
A Vi assicuriamo forniture di mobili garantiti per qualità, durata e
convenienza, nonché le ultime creazioni dell'arredamento moderno
A Abbiamo un vasto assortimento di sedie, dal tipo comune a L. 800,
al tipo di lusso e materassi in lanetta da L. 6.000, al Permafìex
PAGAMENTO A RATEAZIONI
DI COMPLETA COMODITÀ' E FIDUCIA