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Torino, Venerdì 2i) Giugno
, gr i _ ■ -y - - , ■ —
LA BUONA NOVELLA
GIORNALE DELLA EVANGELIZZAZIONE ITALIANA
Siguendu U »erilii iii'll* itrilà
Ems. IV. li.
Si dislribuisce oyui Venerdì. — Per cadmi Numero ceiilesiioi 40. — Per cadmia linea d’iuserzioiie cenlesimi 20,
Coiidixioiii (I’Ammociuxìoii« :
Pei Tuki.ìo
L’n .inno L. S. — •■V dumicilio L. « >
Sei mesi »3. — »3
Tre mesi • t. — » t **
— Pnovi>ti£ L. « ?0.
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Per Francia e Srizzera franco a defili nazione, e per rit)ghilierra frmico al conHne lire 9
per un anno, e lire & por sei mesi.
L(‘ AttHuciuzioni kì ricevono; in Tuki.no aHX'fliicio <lf*l <*lornule, via Valenliito, (umi
Beliora, N" i2, 3® piano; « dai l*lanra libmi, viu H. V. degli Angeli, ca»a Pomba.
^ A (ìcnova, alla Cappella VoIUpim*. mura di S. Chiara.
Xello provincie, prcHso tutti gli U/Jicii poMtuli pcM* mozzo di VuylUif « liv dovranno ciiftere invioli
franvo ai Direttore della Ki o.ti Xovti.i.i e non ullrimenti.
Ail'cHlero, ai »eguenti indirizzi : LondisA, dai sigg. NÌKSliett e C. lihrai. 'il lieniei'b-Htreet;
dalla libreria C. Meyrncis. rue Troiicliel, arS'lsiKH, dal aig. Peyrot-Tinel libraio; Liom:
dai »igg. Peni# et Pelil Pierre librai, rue Neuve, I8; Gixkvha, dal »ig. E. Beroud libraio;
Losa?im.\, dal Rìg. Delafonlainejibraio.
CHK C0S.4 È IL PKOTESTAMISMO?
in.
Inleniianioci ueirargomenlo: chtì cosa è iu
ultima analisi il Protestantismo? Tal nome deriva da protesta che vale solenne dichiarasioìie contro un’inniustizia, un errore ecc. ; e
in ordine al quando e al come successo il fatto,
questo medesimo nome appartiene alla storia,
indica una fase di essa, uu accidente, uua nascita, uua data; so poi trovasi unito aU’altro di
Lutero, si è perché Lutero comunico il moto
all’appareccljio, il quale era atto a riceverlo.
1 teologi e i principi evangelici (come dice il
sig. Bost) protestarono nel I53Ü in Augsbourg
contro una decisione della Dieta di Spira; protestarono specialmente contro le innovazioni
anti-bibliche di cui la Chiesa di Roma aveva
riempiuto la cristianità, il dogma e la morale;
protestarono allo scopo di restituire all’idea di
Dio e di Cristo, alterata e impiccolita, la sua
primitiva grandezza; in questo senso può dirsi
benissimo di noi, come Plinio diceva de’ prirtii
cristiani; « essi nacquero ieri».
« 11 Protestantismo non ba che tre secoli di
vita, e questi nou lo caratterizzano mica uè originale, uè antico, bensì un'anticaglia t; ciò si
va ripeteudo sempre sull'autorità di una chiesa
che vanta forse otto secoli di antichità: noi però
soggiungeremo che siamo assai più antichi di
quella, ch’esistiamo prima di lei, che realmente
possediamo noi la ^ra antichità, avendo la fede
medesima degli Apostoli, i dogmi, la moralo
APPENDICE
I a\QlE MRTIRI DI CILV.ÌIBÉRV.
vi.
Con un'altra lettera il pastore Laborie indirizzava alla sua douua pietosi conforti e salutari
consigli, onde .scemare in essa il giusto dolore
per la prossima perdita che doveva fare di lui,
suo diletto oonsorte. « Io ti prego, le diceva,
di meditare l'esempio della buona vedova Rimt
la quale, orbata del marito, dopo d'avere riuuQciato al paese natale c a tutti i suoi parenti idolatri, si ritirò nella sacra lena, dove
adoravasi il Signore e dove raggiunse la suocera
Noemi. A causa della loro povertii, la buona
Rhut andava spigolando ne'canijti per provvedere al suo initrimenloi! a quello della suocera,
rassegnandosi cou ogni [lazieuza alla volontà
dal Signore, e ponendosi sollo la di Lui guaidia.
Ma il .Signore non l'abbandono v donolla in
e la disciplina loro; credendo a quanto essi
credevano, e ripudiando quant’essi ripudiavano;
in conseguenza, per tale aspetto non discendiamo nè da Lutero, nè da Calvino, nè da
Zuinglio. Questi uomini grandi nulla inventarono ; altro non fecero che rinvenire alla parola di Dio e, grazie a Dio, ci sono riusciti
perchè i tempi erano maturi: in caso diverso,
il loro tentativo sarebbe caduto, corno in addietro falli a molti, anche in Italia, i quali si
accinsero alla medesima impresa. .Nousi fece,
tre secoli or sono, ché abbattere tutto quello
che gli uomini avevano aggiunto alla Bibbia
durante la tonebrosa notte del medio evo;
rimettere sull’altare il Creatore, togliendovi la
creatura; discoprire le fonti d'acqua viva, tenute da gran tempo nascose per interesse di
casta, d’oppressione, d’imperio, d’oscurantismo;
ridonare il soflio vitale all’umanità solTocnta
dalla fatai pressura del colosso romano; aprire,
fra mezzo ai (itti pruni, larga via per uu nuovo
apostolato, reiiitegrando l’aulico, il quale fu
grande e onnipotente perclii aununziò la buona
novella nella sua purità; o preparare gli evangelici d'oggidi ad esserei continuatori del redivivo apostolato, seguitando a predicare in ¿spirito e cerità e sollecitando il compimento dell’opera del Redentore e de’ suoi i)rimi discepoli.
-Nò si pensi che dobbiamo rinserrarci nei
limiti ch’ebbe il secondo stato iniziale del secolo XVl; dobbiamo invece appropriarci tutto
il progresso che d’allora in poi fece la scienza,
onde trovarci in armonia col secolo presente,
matrimonio a Booz; ed il re e (irofeta David
nacque dal loro legame, e poscia il nostro Signore Uesii Cristo. Ecco come il buon Dio
tratta coloro che si sottomettono interamente
a Lui! *
Indi il buon pastore le infondea con pietose
parole il coraggio d’alTrontare la miseria ed imitare l’esempio di Rhut, assicurandola che il Signore sarebbe venuto in di lei soccorso, come
ora venuto iu soccorso di Rhut, l’regavala poi
d'aver cura dell'unica loro liglia, cui lasciava
in sua vece un padre piii amoroso e provvido,
cioè il divin padre degli orfanelli, — rammentando all’uopo l'esempio di Mosè che, rimasto
orfano di entrambi i genitori, fu soccorso da
Dio, cho lo fece salvare per mezzo della liglia
di Faraone e [loi l’esaltò anteponendolo come
duco a’figli (l'IsriH'le nella libi-razione d'Kgitlo.
Kd abbenchè non potess'egli lasciare ad essa
un patrimonio di beni teriestri, lasciavalo i>ero
uu retaggio ben |>iu ricco c prezio.so, quello dell’ainon; c della gratta divina. Da ulliino con
e dare cosi al Cristianesimo tutta l’estensione
di cui è capace, creando, eziandio come sistema, il Cattolicismo; il quale non dev’essere
già com’è ridotto dai clericali, unà cosa ristretta, speciale e meschina; ma all’opposto, una
teorica vasta como l’universo e immensa come
il Creatore, che tutto comprende nel suo giro,
eccetto il male e l’errore, ch’è quanto dire il
nulla, in quella guisa che negli smisurati spazi
del cielo, con beH'urdine, poso e misura, eseguiscono le rivoluzioni loro miriadi di mondi
e di soli, e nou v’iiu di certo nè caos nè scompiglio.
Il nome di l’rote^tantimnn proviene adunque,
siccome dicemmo, dalla fatta prolesta contro
le alterazioni, gli abusi, lo sconcezze dei clericali, e alla protesta tenne dietro la rifornta ;
quindi assunse pure la denominazione di religione riformata; como dai luoghi nei quali iu
prima si stabili, fu chiamato Chiesa della confessione d’Augsbourg o della Hochelle; e dagli
iniziatori. Luteranismo o Calvinismo: so non
ché tali nomi non indicano ancora l'essenza
dolla riforma e accennano a particolari circostanze che accompagnarono ravvcnimento: il
vero titolo che ne chiarisce la sostanza è questo
^con cui si appella genenilmente il protestantismo) di reliylom evangelica, perchè la riforma
rimise in piedi l’antico Cristianesimo evangelico
apostolico; o se in qualche parte esisteva, come nelle nostri Valli, diede pero ad esso l'impulso necessario onde rafforzarlo ed estenderlo.
I preti osano fare questa bella domanda ;
parole affettuose mandava a quest’ultima la sua
paterna benedizione, ed <UIa moglie un supremo
e tenerissimo addio.
Lettera di Giovanni Vernou
a sua sorella.
Duolci assai di non potere, a causa del poco
spazio, riportare per disteso codesti [ireziosi
documenti, i quali possono considerarsi come
il testamento di quei santi uomini che s'apparecchiavano a morire per la verità. Ci limiteremo
dunque a’ brani pi'u importanti per avvicinarci
al termine di queste memorie, che ormai ci occupano da un pezzo, e passare ad altri non meno
utili argomeuti.
(iiovauni Vernou, dopo d’aver toccato n^lla
sua lettera de’ pericoli che circondano, in terra,
i ligii dell'uomo, delle pruove alle quali Dio li
sottomette per meglio sperimentare i suoi fedeli e renderli pivi degni della sua grazia, cost
proseguo :
« Là nella Scrittura il Signore ci ordina di
2
< Ov’era il Protestantismo prima di Lutero e di
(Salvino? » r.ui si può risponderò con l’altro
quesito; « Ov’era slamano la vostra l'accia, prima che fosse lavata? » imperocché la richiesta
loro è tanto puerile che non vai la pena di sciu(lare il tempo in vane parole, siccome in genere
sogliono fare i clericali, a line d'impiccolir gli
ingegni ed arrestare gli avanzamenti della religione e della civiltà; tuttavia uon mancano
opere in proposito, dato che desiderino maggiori lumi ed averli da chi una volta apparteneva alla casta loro; come sarebbero a cagion
d’esempio, U Caltolicismo primitico del parf'oco
(.Wmner, passato alla religione del Vangelo da
circa Irent'anni; i libri di Bruille, di Tritier.
di Rotiaze, ecc., preti convertiti da ultimo in
Francia ; e fra noi, gli scritti del Desanctis,
nome già nolo e cho vale per molli.
Ora da quanto dicemmo ne conseguita che
del romano cattolicismo non viene da noi ripulsalo se uon ciò che è contrario agli insegnamenti di G. C. 0 degli A[iostoli; ed escludiamo
tutte le innovazioni in proposito, non solo perchè molte sono fanciullesche, altre colpevoli,
alcune ripugnanti al buon senso e uon [loclie
«¡semplici ed illuminali dellami delia coscienza;
ma eziandio, e soprattutto, perché alTatto opposte alle dichiarazioni le piii esidicile della Sacra
Scrittura. Noi troviamo nell’Evangelio una
religione schietta, liberale, secondo ragione o
decorosa; pochi riti ad un tempo sublimi, semplicissimi, di facile esecuzione, che avvivano
lo spirilo e riscaldano il cuore; noi vi riscouIriaino una morale operativa, sociale, fruttifera,
sia negli ordini privati cho ne' pubblici, od una
giustizia e verità che ne sono l'anima ; nou
misticismo ed astruserie o formqliaiuo e puerilità; noi veggiamo Criijlo insegnante la dollrina
coU’esempio della sua vila, riei>ilogala negli
atti degli Apostoli (X, 38) con questa espressione candò attorno facendo henetìzii » né v'ha
parola di sacrifizi, nè di quella faraggine di
pratiche gesuitiche le quali ingombrano la religione col peso loro e ne sotlocano lo spirito.
Colle opere benefiche si appalesano al di fuori
i buoni sentimenti del cuore, la fede, l'amore
di Dio insomma, il quale non può <iivenlare
levare sino a T.ui la nostra mente in qualsivoglia
emergenza. Ed è per ciò che talvolta c’invia
delle alllizioni che sembrano a prima giunta in
contraddizione colla sua inesauribile bontà, e
che puro sono il mezzo di riconoscere i fedeli,
ralTorzare i deboli c dare agli iirfedell occasione
di ravvedimento. Pòroccbi' protesta efili di non
attrrgere i>er odio, ma peramore, —e ne è testimone il divino suo figlio cui gettò in ini mare
d’angoscie; e colle alllizioni, che sono il frutto
del peccalo, vuole ispirar ne’ traviali un giusto
e verace oilio del male e per tal modo ricondurli nel sentiero della grazia; vuole che anche
i buoni sentano, nell’afllizione, quanto amara
sia la collera <lel Signore, por poco che ne
gustino, onde comprenderò l’iinmensità delle
peno che sono riservato a’ reprobi, sapergli
grado della grazia che loro concede, lenerglisi
ognora fedeli, e perfezionarsi nella penitenza,
nella fede, neU’umiltà, nella riconoscenza verso
Dio; li distacca dallo vanità di questa terra onde
far loro sollevare la uientf. a quella vita migliore
operoso se non si attua nell'amore dogli uomini
cho sono la più espressiva e cara delle sue immagini; e in questo modo ogni ufficio casalingo,
civile, patrio , mondano , quando venga cioè
nobilitato nel suo indirizzo celeste , diventa
sacro, diventa religioso, diventa un cullo al
i;reatore.
E s’è vero, coni'è verissimo, che il Prolestanlismo non è allra cosa che il cristianesimo ritiralo allo sue origini, alla sua altezza e semplicità, ed aggiungeremo, so vuoisi, corretto
da qtfc’ difelli in cui forse incorsero i primi
ristauratori, poiché in fondo anch’essi erano
uomini soggetti a passioni ed errori, e dovevano combattere le passioni o gli errori da
lungo tempo radicali nel mondo, se dunque,
ripetiamo, il Protestantismo è il vero cristianesimo, 0 S0.J10Ì vogliamo altresì il vero cattolicismo, che questo non è se non l’esplicazione, quasi diremmo, intinitesimale di quello,
si cessi una volta dall’incolpare la riforma di
sjiegnere o debilitare l’unità religiosa, che anzi
noi la consideriamo come la legge sovrana del
mondo, per eui distruggendola, se pur ciò
fosso possibile, sarebbe annientare la creazione.
Ma si badi però che noi miriamo a quella
concordia dello religiose credenze ch’esisteva
fra gli Apostoli, che signoreggia gli spirili
e cho abbraccia qualunque allra unità. Nè
può Roma vantarsi di possederne una simile:
l’unità sua è idolatrica uniformità di praticlie
esteriori, insignilìcanti o peggio. E a buon dritto
il romanesimo si dovrebbe chiamare sella,
stando al significato puro della parola, giacché
gli esempi giornalieri ci mostrano che in mezzo
alla della uniformità, egli disgiungo e rompe
la concordia cristiana, anziché legare e comporre, ch’è l'ufficio principalissimo della religione, stando anche qui all’etimologico senso
del vocabolo; quindi si può dire con eguale
esattezza che il romanesimo è una irreligione.
La nostra disunione è apparento, o meglio, nou
è disunione, ma varietà naturali? che ha il suo
riscontro niente meno che in lutto il creato,
perchè / ’unicersO (parola bellissima, equivalente
ad itni-rarÌA}) è ajipunlo uno vario al tempo
stesso: e la varietà che noi aminelliaiiid con
«
alla quale sono in virtù della loro fede destinali; e finalmente li rende, per cosi dire, simili
al noslro capo divino, Gesù ('.risto, facendoli
soffrire e morir come Lui, ecomunicando biro
la stessa saiiUtica/ione provenieiito dalla croce.
— Ecco i boi ffuUi che ci provengono da questa
croco avventurosa. Ma seguendo l’esortazione
di San Giacomo, egli è mestieri invocare da
Dio quella saggezza che ci può rendere forti
a fronte delle tentazioni e felici in mezzo alle
miserie. Allora, a dispetto della carne, potremo
conchiudere con David; Sii/nore, è ijiiisio che
la m’abbi umilialo ed aflUllo, arciocrkè io osserci i tuoi .salili decreti ».
K lùù sotto il buon Vernou continua:
X Per megliu considerare ed apprezzare il
nostro avventuroso stalo nelle miserie, basta
darò un’occhiata alla sciagura di quei poveri
iul'odoli, pe' ([uali lo alllizioni sono una peste
insopportabile', ed anziché rallegrarsi si adirano,
e talvolta litsleniniiano — ciò ch'è per loro
jiriiicii'io di (icrdiiionr : a|i(iunlo perdi'' non
siste per cosi dire nella corteccia o non già
nel midollo, cioè nell’essenza; e siccome l’essenza del Crislianesimo è riposta nel suo genio
amoroso ed unificativo, privilegio che se non
foss’allro basterebbe a chiarirlo d’origine divina, COSI noi, allenendoci al di lui codice unico
ed infallibile, il Vangelo, il quale siringo con
vincolo conciliativo tulli gli spirili e i cuori,
senza distruggere la libertà necessaria e naturale in cose che non riguardano il vero dogma,
mostriamo di possedere, nou l’uniformità di
Roma, fredda, sterile, sepolcrale, ma l’unanimità feconda, perché libera, del consenso, nella
parte immutabile della dottrina; l’unità spirituale, qual’è richiesta dal Redentore, del consorzio cristiano; e finalmente il pensiero cattolico aggregativo, non il settario o disgiuntivo.
Nè più cattolica cerio può essere la verità cho
noi sosteniamo, coll’appoggio del Sacro Libro,
dell'adorazione di Dio in ispirito e verità; é
colesla una formula di tale estensione, profondità ed efficacia, che si allarga a tutto il genere umano, ha il suo principio nella dilezione
religiosa e mostra i mirabili effetti nelle opere
uinune.
Ora chiudiamo l’arlicolo, rimetlendo ai susseguenti l’annoverare lo cose che in realtà rifiutiamo nel cattolicismo romano, e quelle
coslituonti la nostra credenza.
LA CHIESA EVANGELICA IN RUSSIA
Da uua relazione fatta alla tiocietà delle missioni dei Reno ricaviamo quanto segue: Hugo
Halli!, suddito russo , nacque a Riga e lasciò il
paese nel 18^7, senza passaporto e senza aver
soddisfatto agli obblighi militari. Entrò ueH’istituto delle missioni del Reno (a Barmen) e fu inviato nel 1841 nel sud dell'Africa. Dopo tredici
anni di continue fatiche, ottenne dai direttori il
permesso d'intraprendere un viaggio in Europa
colla sua famiglia, e vi giunse or fa uu anno
circa. Aveva gran desiderio di portarsi a Riga,
ma considerato in Russia come disertore, doveva
aspettarsi uua severa condanna ; tuttavia sottomise la :>ua triste posizion#airimperatore Xicolò,
che gli accordò la grazia. Durante il soggiorno
fatto in Russia, dall’estate scorsa alla primavera
danno per tal modo verun indizio di ravvedimento. Essi, al dire d’isaia, nou guardano alla
mano cho li colpisce. Ed oltre a ciò le nostre
alllizioni differiscono dalle loro; s'i perchè lo
nostre sono moderale, giusta la misura della
fede e la forza che Dio ci dà per sostenerle ;
laddove le loro afllizioni non hanno misura,
perché non avendo fede, Dio non dà.loro forza;
.si pure perché le nostre tribolazioni sono temporanee e le loro perpetue... K che possiamo
ilesidorare di più ?
* La [(iù grande miseria cui Tuoino è soggetto è la morto. E la morte de’ suoi fedeli per
causa giusta è assai accetta al Signore. Ed è
per questo moilo che fu smascheralo il falso
profeta Balaam, il quale diceva di voler fare la
line de’ giusti. Perchè dobbiamo temer noi ,
figli di Dio? .Non siamo felici anche quando il
mondo e la carne ci sliniaiio sventurati? Oh
cMiltiamo, esultiamo pure dolla croce cho il Signore ci manda, e moriamo in («acc ».
'C'JiUiniKi)
3
di quest’anno, potè inviare a Barmen circa tre
mila rubli d’argento, ricavati da varie collette a
prò’ delle missioni, e gli riuscì di spargere migliaia di trattati, in modo che la Società dovette
fare di essi una seconda edizione: e le considerevoli balle di queste ed altre pubblicazioni sono
entrate in Russia con tenuissima spesa. L’università di Dorpat, ch'era impregnata d’incredulità,
conta ora professori del tutto fedeli , con un direttore alla testa devoto al V'angelo, ed i membri
del clero di Riga misero i templi loro a disposizione di Hahn; così fu a Revel e in altre città.
A San Pietroburgo, dove si trovano circa 50 mila
persone appartenenti alla comunione evangelica,
con dieci templi e venti ecclesiastici, Hahn s’indirizzò all’intendente generale per ottenere il
permesso di convocar delle assemblee per le
missioni, che poi l’ottenne dal concistoro delle
chiese evangeliche russe, iu capo a mezz’ora.
Egli fu invitato a recarsi presso un aiutante generale dell’imperatore, attaccato di cuore al Vangelo, che desiderava conoscerlo da vicino, e ad
esso presentò un piano di associazione universale
di tutti i cristiani evangelici dell’impero; codesto
uffiziale superiore in seguito lo sollecitò a proporre la cosa al Sinodo di Curlandia. Raccomandato dal concistoro di Pietroburgo a quello di
Mosca. Hahn stabili in quest’ultima citu'i uu comitato di missioni, unito pel momento a quello
di Barmen : ma tutto fa sperare che iu breve, a
nome e sotto il patrocinio delle chiese evangeliche
della Russia, si costituirà una Socirtà Ji Missioni
affatto indipendente, avente proprio campo d'attività.
E DOPO?
Filippo di Neri, che fondò la congregazione
deirOratorio nel secolo XVI, ricevette un giorno
ia visita di certo giovanetto, l’infanzia del quale
era stata passo a passo da lui seguita. Bene riuscito il fanciullo ne’suoi primi studii, egli intraprendeva con ardore quello della giurisprudenza
nella celebre università di Pisa, ed era pieno di
gioia e di speranza.
Ebbene! amico mio, disse il santo dopo aver
ascoltato cou molta pazienza e bontà tutti i calcoli del giovanetto, che cosa pensate voi di fare
allorché i vostri studii saranno terminati’?
— Prenderò i miei gradi di dottore.
— E dopo? domandò Filippo.
— Dopo ! avrò delle cause difficili a perorare,
m acquisterò fama per la mia eloquenza e il mio
sapere.....
— E dopo? riprese il santo uomo.
— Dopo..., Io .Stato mi confiderà qualche impiego onorifico ed arricchirò.
— E dopo?
— Uopo, io prenderò fnoglie e godrò la felicità
domestica con una donna di mia scelta.....
— E dopo? seguitò Neri.
— Dopo, vivrò tranquillamente nelle dignità e
nell’opulenza, attorniato da una famiglia nella
quale sarò amato e rispettato.....
— E dopo?
— Dopo, mi riposerò, libero da pensieri, iu un^
felice vecchiaia.....
— E dopo?
— Dopo, disse lo studente imbarazzalo, dopo...
dopo..... morirò.
Il santo alzò la voce per domandare ancora: E
dopo?
Il giovinetto nou rispose nulla: chinò il capo
e so n'andò lutto mesto. Ma questa grave domanda
era penetrata nella sua anima come uua freccia
rovente, e uon potè cacciarne il pensiero.
Di Ih a poco egli la^>ciò lo studio del diritto.
divenne un vero ministro di Gesù Cristo, consacrò la sua vita al servizio di questo buon Maestro, e trovò, prima ancora della sua morte, una
felicità di molto superiore a quelle tutte che aveva
sognate.
Indirizzate mai a voi stessi qualche volta la
domanda di Neri?
Quand’anche i vostri più brillanti progotti si
verificassero, quand'anche i vostri più magnifici
desiderii si compiessero, vi resterebbe sempre
alla fine questo tremendo: E dopo? Tremendo !
eccetto per quelli che credono veramente ad un
Salvatore, che sono stati pefsuo sangue redenti
dalla maledizione, che l’amano di cuore e che
possono rallegrarsi d’andarlo a raggiungere nella
gloria eterna.
Un Nuovo-Testamento
dato dalla duchessa di Broglio.
in un paese della Francia Ja duchessa di Broglio {hglia della celebre baronessa di Staël) donò
a certa povera donna un Nuovo-Testamento, la
cui lettura fu benedetta dal Signore; ella si convertì, e d’allora in poi rende continua testimonianza al Vangelo in modo rimarchevole, cou
uua pietà semplice e viva, distribuendo esemplari
della parola di Dio e dando consigli che lo Spirito Sanlo può solo inspirarle. Ella non si lasciò
mai intimorire dalle minacce del marito, nè dalle
calunnie de’preti, che le interdirono il suo mestiere d’infermiera e di portare i bimbi ai battesimo; il che le diminuisce d'assai il guadagno.
Ma eli è irremovibile e ripone tutta la sua confidenza nei Signore. La stalletta di casa, in cui
sou custoditi alcuni asinelli, fu testimone più
volte delle di lei fatiche, onde avanzare la gloria
del proprio Maestro. Un pauattiere rimproverò
un giorno la buona donna di ciò che operava;
ella si difese alla meglio e fece la scommessa che
nemmeno il prete poteva chiamar cattivo il libro
che leggeva, essendo la versione cattolico-romana
della parola di Dio : lo affidò al panattiere, il
quale recatosi tosto dal prete gli fece questa domanda: * Signore, è egli cattivo questo libro? »
A cui, esitando, rispose: « Veramente no, ma
Ja Chiesa ne proibisce la lettura, per tema che
il popolo ignorante ne faccia cattivo uso ». Tale
conclusione nou satisfece punto il panattiere, che
da quel momento frequentò la stalla, instruendosi
alla scuola della buona douna, e divenne un cristiano zelante, nonché un appoggio ed uua protezioue per essolei.
(KuuiUe Heligieuite du caiitun de Vsud).
ÜN GENERALE QUAQUERO.
Leggesi in uu giornale americano, che M. Eli
Jones nominato generale dalla Camera dei rappresentanti di Maine, rispose: « Io assumerei con
piacere la posizione che mi si offre: il mio primo
comando sarebbe, riposate le armi ; il secondo,
mezzo giro a destra; colle vostre spade formate dei
rastrelli, colle alabarde vostre delle roncole, iiè
imparate più a far la guerra. Poscia rimanderei
i miei uomini alle masserie loro e ai loro affari,
colla raccomandazione che leggessero ogni giorno
il Nuovo-Testamento in famiglia, e meditassero
sulla proclamazione che vi si trova di pace sulla
terra e buona volontà verso ¡jli uomini. Or pensando che la mia elezione è innanzi alquanto
dello spirito del giorno, io stimo dover rifiutare
il postoemiuentccui laCameravolle chiamarmi »
NOTIZIE IIFIIGIOSE.
Torino. — Si parla di un testamento che il
parroco di Giaveno dettò ad un moribondo, chiamandosi egli stesso erede universale: di più, risulta che il testamento doveva constare di tre
fogli di carta, e no apparvero soli due: si tratta
di una sostanza che eccede le lire cento cinquanta
mila !
L’indignazione di quel paese dicesi sia stata
sul principio tale che il reverendo si fece assistere
per due notti dai reali carabinieri: indignazione
ben giusta! poiché il defunto (notaio Giacinto
Calcagni) diseredò eosi un nipote.
Lo stesso reverendissimo parroco alcuni mesi
j>rima si era pure recato al letto di una cugina
del defunto Calcagni, dicendole che aveva avuto
una visione, e che gli era comparso un angelo
dicendogli che se ella lasciava la sua casa al Ritiro (è un ritiro di proprietà del detto parroco) se
ne sarebbe andata in paradiso.
Ma la buona damigella ebbe più energia del
suo cugino, e dopo molte molestie del parroco,
gli rispose cho aspettava l'angelo che le apparisse,
ed allora gli avrebbe lasciato la sua casa.
Roma. —Poniamo sotto la rubrica delle notizie
religiose i fatti seguenti, perchò mostrano sempre
più come vadano crescendo smisuratamente l’irreligione e l'immoralità negli Stati pontificii ,
ossia nel centro del cattolicismo romano. Fale
r albero buono, e il tuo fruito sarà buono; o fatei albero malvagio, e il suo frutto sarà malvagio : concioiiacotachè dal frutto ti couotca l'albero Mat.,
c. XII). Ed ecco che la massima politica, etiere
i governi che fanno ipopoli, si trova in armonia
colla divina sentenza. Se dunque gli abitanti di
questa parte d’Italia caddero in tale stato di degradazione, di chi è la colpa? Le notizie che
registriamo sono tolte dalle corrispondenze di
alcuni giornali.
«Dopo la ben nota applicaziouejdcl sacerdotale
cavallello i furti e le rapine si sono moltiplicali
in guisa, che se ne potrebbe scrivere un intero
giornale quotidiano. Di notte, di giorno, in istrada,
in casa, si aprono usci con chiavi false, si sfasciano le porte delle botteghe, si ruba per tutto,
in piazza pubblicamente, al teatro, in chiesa.
« Giorni sono nella corte del palazzo Chigi, situato sul corso e a pieno giorno, uu famiglio
contava fra le mani alcune monete, due ladri gli
son sopra per rubargli; egli si difende, ne fuga
uno. l'altro atterra, conserva il suo danaro e
consegna il ladro ai gendarmi, che arrivano
sempre quando tutto è finito.
«Altri ladri penetrarono audacemente, di notte
tempo, nelle camere dell’mperia/« e reale ambatciata austriaca. Furono derubati circa 200 scudi
che si trovavano nel cassetto del tàvolo del sig.
cavaliere Palomba, addetto a quest'ambasciata.
«La ))rovincia di,Bologna, il Ferrarese e le Romagne sono principalmente infestate.
« Il conte Fmncesco Massari idi Ferrara, proprietario di vasti lenimenti, ha molte fattorie, e
presso ciascuna un’amministrazione di campagna
con cassa speciale, sempre provveduta di qualche
somma. Tutti i fattori sono stati invitati dai ladri
con lettera, sotto minaccia di vita, di preparare
grosse somme di danaro (un solo fattore è stato
imposto di tremila scudi).
« Fiittori ed impiegati sono fuggiti a Ferrara,
con protesta di non tornar più al loro posto; e
non solo essi, ma non v’è alcuno che per quantunquelauto compenso voglia avventurarvisi, non
essendovi garanzia di sorta, nè fiducia che il governo voglia o possa arrestare il disordine e tutelare gli intL'iessi dei privati. Quindi avvenne
4
che tutte le possidenze del Massari e degli altri
riochi proprietari sono abbandonate alla sorte.
«Le famiglie tutte ohe orano in campagna sono
rientrate iu Bologna, sebbene siavi il cholera.
Tutti i proprietari! che abitano sulle colline e
nell’alta montagna sono stati visitati e tassati di
enormi somme.
«Un’altra sentenza capitale fu testé pubblicata
e già eseguita iu Ancona. Si iratta di uno scellerato parricidio commesso da un tale Tommaso
Bassetti. Costui, benché reo di enormissimo misfatto , benché provato ad esuberanza il delitto:
benché chiamato colpevole dalla voce unanime
del popolo, ha potuto farsi fabbricare tre processi. Il primo in Ancona da quel tribunale, il
secondo in grado di appello in Macerata, ed* il
terzo, come in cassazione, dalla S. Consulta in
Roma. Ciò dico per far notare a chi l’ignorasse
la differenza enorme che passa fra i processi politici e quelli per delitti comuni, e quale libertà
di difesa si conceda ad un infame assassino, negata sempre a qualsiasi accusato politico, che da
uu solo tribunale ecclesiastico vien condannato,
per non dir processato, che non lo è».
Stato Parmense. —A Parana, povero villaggio
di circa 300 anime, i clericali rappresentano uua
delle solite commedie: si tratta dell’apparizione
di una madonna. Ecco le parole stesse della corrispondenza: « Questa che dicono madonna veste
a bruno, ha nelle braccia un bambino, sotto i
piedi un serpe che lambisce i liori : tratto tratto
si trasmuta, ed in che? in una colomba a due
teste (vedi se l'austriacume sale in alto !]. Ma non
la veggono se non i vecchi barbogi ed i ragazzi ;
non la vide mai nè anche il parroco, il quale nou
dimeno si dà un gran da fare a notare le apparizioni, che sommano già a 27. Apparisce più frequente nel castagneto di. un conte molto pio, e
appiccata ad un castagno sta la cassetta delle
offerte, come insegna di bottega. Non voglio dirvi
il gran cicalare e l’aceorrere dei contadini: non
si fa altro. Povera religione! »
Francia. —Da varii anni le chiese evangeliche
di Francia si occupano cou zelo sempre crescente
de’loro poveri, infermi, vecchi, orfanelli, ecc.,
ma non possedono ancora un istituto pe’ sotdomuti, quantunque, dietro calcoli fatti, se ne conti
già un9 sopra 1000; il che dà ia somma di circa
1000 sordo-muti. Al presente, nel mezzodì, molti
amici rivolsero il pensiero a ciò; ma intanto,
iinchè sorga un simile iustituto, rileviamo che i
sordo-muti della Chiesa evangelica francese vengono accolti nello stabilimento di M. Kilian a
Losanna, il quale prospera sotto lo sguardo del
Signore. Il sig. Kilian vuole a tutti far del bene,
quindi tutti i fedeli devono incoraggiarlo e sostenere con doni l’opera sua, cominciata quattordici
anni or sono, e per Ja quale non fa egli certamente
di«iiniàone di nazioualità.
—11 giornale l'UHÌvers è furioso perchè le opposizioni clericali e le proteste del paj>a non valsero
ad arrestare in Ispagna il fatto delle nuove leggi
sulla veudita de’ beni ecclesiastici 6 su; cimiteri
non romani. Le prigioni che il governo toscano
apre ai lettori- deJJa Bibbia si cijuifanno meglio al
glisto deirL'?iit>ecs.
— Eoiste a Morez (Jura) una piccola comunità
evangelica, composta di circa 30 persone; nel
mese d'aprile scorso uno de’ membri venuto a
morte, l'ecclesiastico protestante il piìi vicino a
More?;, il sig. Lecocq , pastore di S. Cergues
(cantone di 'V'aud), fu chiamato a celebrare il
servizio funebre : moltissime persone assistettero
al pietoso ufHcio in casa, ed una gran folla trovossi presente al cimitero. Gli accorsi, quasi
tutti cattolici-romani e testimoni per la prima
volta di simile cerimònia', àscollar»juo le parole
del pastore colla più seria attenzione. Molti se
ne mostrarono vivamente commossi, ed espressero ai fratelli protestanti la simpatia loro per
le cose che avevano udite.
Spagna. — L’impotenza de’ clericali nou fece
scemare in loro l’audacia. Fra i 120 prigionieri
carlisti stati tradotti a Saragozza vi erauo cinque
parrochi, che armati di stocco e carabina erano
discesi in piazza a nome del Redentore 1 orribile
profanazione !
A Caceres sono stati arrestati altri tre canouici
ed il segretario dol vescovo, sotto l’incolpazione
di avere eccitata la guerra civile. — Ecco in qual
modo adempioijo la missione di amore e di pace
evangelica i sedicentisi ministri della religione
degli avi!
Inghilterra. — Secondo il giornalismo clericale il Cardinal Wiseman sta per lasciare l’Inghilterra, chiamato a Roma dal papa, che vuol
trarre profitlo dalla di lui scienza nel diritto canonico.
Austria. — Il giorno di Pentecoste fu inaugurato un nuovo tempio evangelico a Hermanstadt.
Prcssia. — Riportiamo alcuni particolari sjill'incarcerazione di Gio. Evangelista Borzinskij
(V’edi lìuona Novella N" 231. Dalla line del mese
di maggio in poi, la coudizione del prigioniero
s’è molto aggravata: non gli è più permesso di
corrispondere co’ suoi amici, e si teme che le tìsiche sofferenze abbiano aumentato: S. Maestà
il Re di Prussia, a quanto dicesi, prese informazioni sulla di lui conversione ed imprigionamento.
— Altri due preti nell’impero austriaco furono
posti in carcere per lo stesso motivo : l’un d’essi
non ha cho vent’anni.
China. — Riguardo alle tendenze ci'istiane del
capo della rivoluzione chinese Tai-Ping-Wang,
ecco quanto dice il missionario americano, signor
Roberts, ritornato dalla China a Nuova York:
« Tai-Ping-Wang è già in possesso di Nankin, il
rimanente dell'impero è fortemente scosso^ questo conquistatore distruggo l'idolatria e si adopera onde introdurre il cristianesimo; fa pubblicare la Bibbia in lingua volgare, chiama degli
evangelisti, doi letterati, dei medici e tutto annunzia in lui il riformator della China, il nemico
dichiarato degli errori antichi.
BOLLETTINO POLITICO.
Il marchese Massimo d'Azeglio che dove\;a recarsi a Parigi come rappresentante straordiiiario
del nostro governo, per ora non parte più ; e cfò
per la ragione che, ogni dubbio tolto, è ormai
deciso che lo Stato nostro, come alleato, interverrà nei congressi che si tenessero dall'Iughilterra, dalla Francia, ecc. per le cose politiche
d’Europa. .»
— La Presse reca uuovi particolari sugli arresti dei corrieri e"sui furti che vanno commettendo
qua e là i campioni del )>artito clericale. Vennero
rubali anche idiamanti della confessa DeMontijo.
— Il redi Portogallo non si recherà a Genova
e Torino se non dopo di essere stalo a Napoli e
Roma.
— La notizia data da alcuni giornali di uu'alleanza degli Stati italiani (eccettuato il Piemonte)
coll’Austria, sembra che non sia priva di fondainento: — si parla di aumento di truppe austriache
nel Lombardo-Veneto.
— Gli ufficiali ed equipaggi delle piro-fregate
Carlo Alberto e Costituzione, pei soccorsi efHcaci
prestati al vapore da trasporto inglese Manilla.
hanno riscossa l’ammirazione e meritato l’espressione <lolla riconoscenza dagli alleati, e specialmenle dal comaudaute iu c.ipo dell armala intrlese
lord Raglan, e dall’ammiraglio Boxer, non che
dal comandante del piroscafo Manilla, che fu
testimonio della intelligente attività e del sangue
freddo spiegati dalla nostra marineria iu quella
occasinne; tali sentimenti vennero espressi con
appositi uffici diretti al generale Alfonso Lamarmora.
— Sotto Sebastopoli si lavora attivamente in
una strada di approccio contro la torre Malakoff.
— Il cholera sembra che diminuisca in modo
sensibile nel corpo nostro di spedizione.
GroHMo Domenico inerente.
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dirimpetto al Caffè Dilei
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lia Sarra Bibbia tradotta in lingua italiana
da G. Diodati
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id. senza riferenze, indorata . » 3 —
id. id. nou indorata » 1 —
Il 'reMtaiiieiito, tradotto da G. Diodati
in-12", non indorato......L. — 50
in 32®, indorato....... » 1 —
in-lS", id. .......» — 50
11 TeMtaiiieiito, tradotto da M^ Martini
in-32", indorato.......L. 1 —
in-48», id. .......» — 50
lia iiainte Bible, révision de Martin
in-^»...............L. 2 —
in-12", avec réferences, dorée sur tranche . ...» 2 50
id. sans réf. ni dorure . ...» 1 25
VINET Alex. L'Édncatioii, la Famille et la
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iiiation du Wl siècle; 5 gr. vol. in-8" » 27 50
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Toririu. — Suniipcria dcll'l'tiioiic Tipoyi'nlicii-Edilrice.