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PieuEO Lira 10
t Almo LXXVII - N. 47
pi'' ' - • ^
r - TORRE PELLIGE. 5 Dicembre 1947
Spedicione in abbonamento postale - I Grappo
bELLE
SETTIMANALE DELLA
.
Sig. Prof. Tèoflló Pons.
Collegio Valdese
' / torre PELLICE
“£& te-ne-Ste /Hott dmctaHno ww-pte peic^'e oz>a 'HcÂ^anc^oycia,,. Isaia 8: S3
P re sente,
"Nel mezzo di voi è ma
presente uno che voi
non conoscete».
(Giov., 1: 26)
E' Giovanniì Bn^ìsta, il precursore ili Gesù chic cosi parla ai Farisei
che chiedevano: ' Giti sei? pejchè battezzi?
Egli si era identificato con colui
chf.\ secondo la parola del profeta
Isaia, doveva preparare la via del
Signure, ed) ora annuncia che il tempi, deli attesa è finito, che Colui che
doveva venire è venuto^ e sebbenfi
nessuno lo conosca, ecco Egti e presente ormai nel situo deli umanità :
i< iNel mezzo di voi é preseli «ì mio,
I iie voi non conoseete «. *
i'resente, ma scoìiosoiuto.
/Voi sappiamo perchè non potevar
no d moscerlo quelli de^ii Huo tèmpo.
1 ereUe Gesù si era, presentalo sulla
scena del mondo non ne,lo splendor
re delta gloria^ di Figlio di Ibo, bensì nella umiliazione di P igiiuoi ael~
l uomo. Attendevano un dominatore
ed e venuto invece un servitore. Ih
uspetiavuno un liberatore nazionale
Cile con la pAenza travolgente delta
sua azione potesse ridare ai popolo
d Israele i'indipendenza e l'agognala libertà politica, ed, è venuto invece uno cne dimostrava si di avere
unii potenza sovrumana, ma non se
Ile serviva per liberare la nazione,
iK,ii incitava idka rimxma, lasfiaivfi
le cose come stavano. FarJdva di Lihemzii.ne, si^ ma flit liberazione
dal peccato; parlava, sì ' di un
regno, ma diverso dai légni di
quesito mondd; preparava una rivoluzione ma mm elaborava i suoi piae
iii coi capi del popollo e coi potenti,
si livolgeva invece agà umili, ai po-‘
veri, ai diseredati, ai pubblicani, ai
piscatori.
Era presente Cohiji che da secoli
t ra stato aspettatoi ed invocato, ma
gli uomini del Suo tempo non lo
liaui'io coiioscliluto^ neMa, Sua realità
di Eigliuolo di Dio e l'hanno dUsprtezzuto, osteggimo e infine dfOcifissù.
€ oggi?
Sempre così di poi, quelli che lo
hanno veramenie eonosduiF sono
stali pochi. Sono pochi anche oggi,
venti secoli di predicazione
dell'Evangelo. La massa éeda\ gente
delle iiaizioni cosi dette cristiane,
non conosce le Stie parole, non ne
ha nutrito Fanima sua, non è permeata dal Suo Spirito. La massa eleila gente delie nostre Ghiese ugualmente, ha una certa conoscenza teorica del Cristo, come di un qualsiasi
altro ¡personaggio storico del passalo, ma non lo conosce ancora cerne
ui iJtersona vivente ed eterna con la
<|uale 81 può avere comunione spirimale.
Ed è perchè non lo si conosce così
che la vita non è rinnovata e trac
sjormata. Gesù è riniasto il grande
sconosciuto.
Sconosciuto, ma presente.
E’ questa l'altra faccia delta retdlà che non dovremmo dimenticare. Per qpanto misconoscmto, ìgnorato, incompreso, manie inteso, Gesù
don cessa per questo di amare questa umanità perduta e di ojierare in
senoi ad essa, così coniai hp amato il
¡topolo che non Fha ricevuto ai giorni della Sua incwnazkme ed ha ir
perató in seno ad esse.
sconosciuto
Gesù continua ad essere presenti
in mezzo a queUi che Uon lo ocfiae
scemo.
E’ presente per mezzo deUla parola delì’Evang^, ed è presènte per
mezzo del Suo Spirito' che rende attuale, potente ed efficace quella parola nel cuore dell’uomo.
Così questo Natale che si approssima deve ¡essere celebrato alla luce
di questa verità. Esso non ci ricorda
soltanto che un giorno, tanti secoli
or sono, DSo si è avvicinato a noi
nella persona del Suo Fgliuolo, ma
che quel che è avvenuto un giorno,
tonti iicctoii or sono, può avvenire
ancora oggi, avviene oggi e sempre,
poiché ogni qualvolta un cucre si
schiude al messaggio della Grazia, è
Cristo che viene spirituaì'meme a
prendere dimora in quel cuore, è
Cristo che prende vita, in noi e ci fa
rinascere spiritualmente in Lui.
Achille Deodato
PAR AVION
J’ai visite les Eglises et les groupes
Vaudois les plus importants de l’Argentdne. Des Vaudbis di^minés
dans ce pays il y en a partout. Les
pasteurs en découvrent toujours de
nouveaux. Mais conbien y en a-t-il
dont on ignore l’exietenœ, qui ont
perdu tout contact avec l’Eglise, qui
ne savent même plus d’être Vaudois?
Uu grand nombre, sans dkmte.
Je passe une fois encore à Buenos
Aires et rentre en Uruguay. Une
Conférence extraordinaire de disbict
convoquée à Colonia Vaidense réunit
A
Ygm
GH I E SA VALDESE
oc
CD
6,
CET IN
TE^
tous les pasteurs et les délégués laïques des Egl/ses du Rio de la Plata
et me donne une dernière possibilité
de leur adresser la parole. Je leur
fais part cie mes impressious sur leurs
Eglises, je les remercie de l’intérêt
qu’ils portent à l’Eglise mère, je pré
sid‘e un culte de clôturé de la Conférence et tous, délégués et membres
de l’Eglise de Colonia Valdense, nous
participons à la Sainte Cène. Heure
émouvante où nous' réalisons la communion fraternelle dans le Seigneur.
Encore un cidte à Tarariras, en
core une grande réunion de la jeunesse dans le temple de la même localité, suivi© d’une collecte en faveur
d’Agape qui. doit surgir à Prali, encore un message que ¿’adresse par
radio à tous les Vaudois de nos Colonies. Je prends congé. Je présidjerai encore deux cultes à Montevideo,
un dans l’Eglise Allemande et l’autre, quelques^ heures avant mon départ, dans l’Eglise de langue angllaise, mais pratiquement ma mission est
terminée.
J’éprouve un sens de soulagement
(la tournée a été longue et fatiguante
bien que très in'.éifessante) et en mê
nxe temps un sens de regret. Je regrette de quitter, pour toujours, à
vues humaines, ces Eglises, ces Collègues, cer frères qui m’ont accueilli
avec tant de cordialité, qui m’ont
rlémontré de tant dé manières leur
sympathie. Je regrette de, quitter ce
beau pays d’Uruguay, cette terre généreuse dé liberté et de prospérité.
C’est la Providence sans doute qui
a orienté notre émigration vers l’UMiguay. Là nos Vaudois n’ont pas
seulement trouvé un pain plus abon-dant que chez noirsi, ils ont trouvé
aussi un champ d’évangélisation. Là
aussi ils rendent leur témoignage
chrétien.
Les Vaudois du Rio le Plata sont
aujourd’hui aussi nombreux que aux
Vallées et il esit facile prévoir qu’ils
seront bientôt numériquement plus
forts que chez nous. Rien d’impossible que demain la partie la plus importante de l’Eglise Vaudois© ne soit
en Uruguay.
Les contacts entre les deux grandes branches de notre tronc vaudois
doivent être intensifiés. Au cours de
lieurs 90 ans d’existenç© nos colonies
américaines n’ont été visitées officiellement que six fois: en 1869 par
le Modérateur Jean Pierre Lantaret;
eu 1894 par le Président du Comité
d’évangélisation, doct. Matthieu Prochet; en 1898, cinquanSenaire de l’émancipation et inauguration du tem. pie de Colonia Valdense, par le Vice
Modérateur Henri' Trou; en 1908,.
cinquantenaire de Colonia Valdense,
par le Vice-Modérateur Barthélemy
Léger; en 1927 par. le Vice-Modérateur David Bosio, actuellement professeur de théologie à notre Faculté
de Rome (tout le monde le rappelle
avec gratitude et sympathie) et œtte
aimée par l’humble soussigné. Ces
visites doivent être plus fréquentes,
mais il flaudraf' aussi organiser des
visites aux Vallées de représentants
de nos colonies. La masse ne connaît
pas le pays d’origine des pères et ils
sont nombreux ceux qui désirent le
connaître. Aurons-nous l’année procliaine, à l’occasion d'n centenaire de
la liberté civile, le plaisir d’en voir
quelques-uns?
En attendant, n’oublions pas. Vau
dois, nos frères de l’Amérique du
Sud! ÀLB. RICCA.
(M. Ricca est rentré aux Vallées
et les correspondiamoes «Par Avion»
vont maintenant cesser. Elles ont
constitué pendlaiit plusieurs mois un
précieux Êien ëntre l’Amérique du
Sud et les Valleés. Nous r*emerçions
M. Ricca d’avoir bien voulu nous
l’offrir d’un façon si fidèle et si intéressante). N., d. F.
iJn teologo svizzero, amante de\
paradossi, na scritto ra scorsa pmuaveta un articolo acuto e mangilo sulla festa cìetla ma^rej che si cel^euiu,
anche U6ile iiosae cniese, la seconda
domenica d.i maggio, additando in
«quell omaggio ai iperdulia « reso all'idea della matermtà— separata dal
padi'e — lo stesso sfonce sentiiiieiitaje che si trova nel culto della
Vei'g.nemadre immacolata; e per
poco elle si conoscano le teorie tielta psicologia moderna, è lacile iiiiinagiiiiare quali oiToii si possono
sciorinare intorno a questo argomento.
Ma non è necessario seguirlo per
questa via irriverente e maliziosa,
per convenire ohe ii culto della
Vergine-madre, o se si preferisce
dire più ddioalamente, e più astrattamente, il culto della verginità, della maternità, della femminilità, come principio creatore o redentore,
corrisponde ad una tendenza antichissima ed universale, si ritrova in
forine più o meno lussureggianti in
molti culti antichi, ove è sempre avviluppato da una sentimentalità un
po’ torbida, o talvolta anche troppo
chiara.
Iside, Ciliele, Demeter, Ishtar,
Diana efesina: sotto questa varietà
di nomi e di culti si cela in fondò
Una sola religione: quella delle
grandi forze della natura. IJ culto
della Vergine-madre adombra il succedersi delle stagioni, la primavera
inebriante, l’estate matura e feconda
di biade, rautunno ricco di fruita e
L’IMMACOLATA
cii vendemmie, e infine il riposo del- ■
l’inverno, immag ne della morte, ma
di una morte che 1-a la promessa di
una risurrezione: !a nuova primavera. Il culto délhi Vergini- [uailie è
dunque un aspetto di quoila ihvinizzazione della natsira, che rapostolo
Paolo denunciava in tutti i nilli pagaùi: gli uomini peccalo'i nel loro
jinarrimeiito lontano da Dio hanno
seambiato la ftoria d. Ih» erealura
eon quella del Ci-eatoro, e invece di
lodare il Creatore per la gloria
del creato, hanno messo il creato
sugli altari.
Nel crisllaneslmo
11 culto della Vergine Maria non
è nato ha queste speculaziOiu sulla
natura: e sorto dai ueiticati aoteum
(.Lii hivaugelo di rtuca; ma chi può
dire quanto la presenza ai quei culd
Ira coutribuito al suo sviluppo e alla
.sua popolarità? Anco essi, del resto,
quando il Cristianesimo si uifìuse,
avevano già elaboi-ato il loro vecs
eh IO fondo di idee, avevano iuterpretalo l’anticliissimo cult© afille slagio11.1 come un simbolo delia morte e
della rinascita dell’uomo, fi come una speranza di vita immortale. Le
Vergini-madri dei culti orientali erano già, sotto un oertp aspetto, delle divinità benigne e salutari per l’anima. Esse olìnvauo una lalsariga
sulla quale il culto della V ergine Ma
semplioe osservazione dovrebbe bastare a metterei m guardia ; siamo.
qui sopra un terreno proibito ; siamo
sulla china .sdrucciolevole deh paganesimo eterno. Forse non era male
ricordarlo in questa ricorrente celebrazione deoembrina della Immacolata concezione ddi Maria.
M.
UN PROBLEMA
ria poteva innestarsi.
Indubbiamente il culto della Vergiiie-madre nel Gristianesinio ebbe
un caiattere più elevato e più spirituale; la figura storica di Maria, la
fauciulla d’Israele, dal cuore pieno
di speranze messìaniobe, che Si rivela a noi nel «cantico di Maria», e
sopratutto la macire dcdoiosa che si
trascina ai piedi della Croce edi è
raccolta dall’apostolo Giovanni, è una figura di tale pura e tragica grandezza da far© indietreggiare confuse
tutte le divinità mitologiche, verso
cui si rivolgeva la pietà orientale; e
la riflessione teologica successiva, identificando Maria con la Chiesa,
madre amorevole di tutti i credenti,
contribuì ancora a purificare il culto
della maternità nel cristianesimo, innalzandolo decisamente al livello
della maternità spirituale. Tutto
questo si può e si deve dire. Ma anche quando si dà, come ai deve dare,
il massimo peso a queste considerazioni, rimane i] fatto che il culto
della Vergine-madre è la sublimazione di im culto pagano, la trascrizione spirituale di istinti e sentimenti primordiali, che non hanno nulla
da vedere con la Rivelazione di Dio.
iLa Bibbia non contiene il minimo
accenno ad un qualsiasi culto della
maternità o della femminilità come
principio mìstico universale. Que.sta
Fra (le vari© attività eoolesiastiche
di cui 1 autunno segna la ripresa, vorremmo con queste brevi note, attirare
tn modo particolare T'atterizione sulla
bcuola Domenicale. .Se ne parla poco,
«1 genere, e questo può essere segno
tanto cne essa prospera sitonziosamente, quanto cne vegeta stentatamente.
Non Sara peroiò disutile fermarsi à
considerante scopi, mezzi e pt^bilita, a ciiieaercd se non vi saa nuda da
migtiorare nei suoi metodi o nella sua
organ'zzaz.oiie, netta preparazione uei
suoi manuali; come dei suoi monitori.
Fer prima cosa, prima da parlare di
mezzi, cerchiamo cu veder ben ciuaro
U'Ove essi ci debbono conuurre ; m altre
parole, qual e io scogo della scuota
uomenicaie.
Lsso sembra essere duplice : far conoscere ar tanoiuhi t granai tatù della
Kivelazione, ponendo nei loro spirilo
(.1 sondo fondamento di una buona cultura biblica, su dui piu tardi essi costruiranno per giungere od una vera
ieae personale; ed msieme condurre i
tanoiulii a riconoscer© m Gesù Gusto
H proprio oiiginore e Salvatore, ad amarlo e servirlo.
Può succeaeie, a volte, che a seconda degq oiieniainenti del direttore delia &ouoJà AJomenicale, uno da questi
uue aspèùi sia valorizzato più deh altro; SI discute infatti sovente .se la '
txsuoia rtomenucaJe debba avere purajiiente n caraueie ut scuola o non p'Ut-,
tosto quello oi cuuo per 1 infanzia. Chi
vorrebbe aumeniare il bagagho biblico
del fanciullo utilizzando le migliori rtsoi'se delia pedagogia e delia maletuca
luodena; ciii .'vivece, pueoocupaio d|i
non caoere in un sistenia cne udurrcDoe la religione alla paru ai un. altro inscgiianieaiio, e aes.iueroso d* sviluppate
la leoe e lo sp/riio di adorazione dei
taiiciuiiUj tema i imroduz'one di una
l'-iui gia piu o menoi nàsa ea imponame
cne ao'vreoDe penneiieae la viva partecipazione dei tanciutli ad un vero cullo. - '
Ora se la prima impostazione ci pare troppo unuaierale e manchevole, la
seconoa ci laiscia perplessi'; i tancialio
è ;un ponforniista nato, la liturgia rischia di diventare ben presto per lui,
più ancora ohe nell aduito, una meeoanica ripetizione da vuoti atti spiri'uiili,
inoltre, si sa che oiggidi ile nostre fani-gli© SI preocoupanq purtroppo assai {.ioco di dare, esse, ai toro tigtiuon, buoni
elementi di cultura biblica (è già molto
se controllano la frequenza, la puntua
lità, ecc., alla Scuola Domen'caie/ e
perciò 1 elemento istruzione va tenuto
nel delicato conto.
Soipratmto dobbiamo considitaie che
si tratta di istruzione bihiiM e poiché
porsi davanti alla iParola d/i Dio significa ascoltare ciò che essa ita da dirci,
e istruirsi nella Parola di Dio significa
lasciarci edificare da essa, li contrasto
suaccennato scompare; la lormaz/one
religiosa dei nostri fanciulli non dipende tanto da metodi o da formule liturgiche quanto dall© verità e ^lla forza
dei messaggio che dobbiamo fedelmente trasmettere e dell quale anzitutto
dobbiamo eàsere penetrati.
i.p.
2
'4V ’ ' j l^\'' ^l;“» ‘
pCefire ouverte
Ci
■' L'-^CyDELLE YA^VALDESI
V
• ¡^
à nos fières catholkfups
Í.
Lorsque nous avons la chance de
lire dans un journal de no» confrères un article qui .donne la sensation
de »’adapter si exactement à nos nécessités, comme les Ugnes qui vont
suivre, nous croyons notre devoir de
les reproduire telle» quelles pour
qu’elles se répandent le plus possible parmi nous.
Nous lisoirs dan» a Cité .Nouvelle))
qui parait à Marseille, du 9 octobre,
les lignes suivantes, adressées aux
catholiques de France. Nous désiluns les adresser à ceux dfitalie.
,, Nouv venons Vous présenter FhumiUante situaiion de nc^ coreligionnaires - dans certains pays ccfnme
VEspagne et la RépubUque Argenti-‘
ne où ractivité poUtique de l’Eglise
romaine tend à leur refuser en plein
vingtième siècle, des libertés religieuses assez élémentaires.
térieures que celles de la religion
catholique”.
” Ainsi Vous vous rendez com.pte,
qu’il s’ogû d’utte liberté ■ très restreinte pour ïjeis protestants dfEspagne qui ne peuvent se réunir en
culte qju’à titre privé et qui n’ont
aucun droit de'propagafide. De plus,
tout espagnol qui aspire à un emploi
administratif ou qui désith obtenir
le baccalauréat, dc>it obligatoirement
se soumettre à l’instruction religieuse catholique. Tout soldat pu oifficier en service militaire doit obîigar
toirement assister à la messe. Enfin
TE^ise a le nionop^aie presque total
sur iFéducaltkvi des enfants______
” Certes, les Eglises protestantes
d’Espagne ont recomniencé à célé^
brer leurs cultes après une interdiction prolongée, après aussi que les
stoclù de Bibles de Madrid eurent
été brûlés! Certes Varticle 6 de la
Constitution espagnole déclare que
«nul né sera molesté pour des croyances religieuses ni pour l’exerci.ce privé de son culte», mars iî ajoute « qu’on*ne permettra pas cj’autres cérémoniee ni manifiestations çx-'
” SflU doute, répondrez - Vous
que la resportsabiMtê dp cette situation retombe sur le< régime franquiste. Mais personne n’ignore que c’ies/
surtout en tant que défenseur du catholicisme, en tant que chef d’une
croisade contre fleis letmemis <Îe la
religion que Franco est accepté. Il
est ” ^’homme de l’Eglise”. Et
l’EgUse espagnole a pris position
contre les idéaux diei liberté hu
mame.
” Ell\e ne croît pas à la liberté de
conscience, el h ne croit pais à la liberté de la presse, elle ne croit pas
à la liberté dé réunion. Tous les
manuels de catéchisme condamnent
ces trois points comme étant des
«produits de ce libéralisme» qu’elle
répuiMe intégralement,
” De même en République Argentine des- réunûms die: l’Armée du Salut ont été interdites et Üe Primat,
assisté des archevêques et des evêques du pays a lancé un appel aux
fidèles pour qu’ils s’opposait à ISiites organisations protestantes.
” C’est donc bien l’Eglise quji a
■pris parti. Par contre regardez la situation du catholicisme don les pays
à majorité protestante; Etafs Uni.s,
Angleterre, Canada, Suistte, Hollande, Etats Scandinavés et dites-iuius
si VOUS trouvez t’imibre de pureiUm
brimades. _
”ll y a même ce fait p/oradoxal
que dans un pays aux trois-quarts
protestants comme la Hollande, le
parti catholique est actuellenient au
jimwoir, ^
’’Alors nous venons Vous deman
(1er, amis ccuhicdiques de France, s’il
ne vous serait pas possible d’intervenir oMprès du Vatican pour qu’il rapt
pelle une partie de son clergé à ses^
deuoirs de tolérance évangélique ou
que Vous éleviez une protestation au
nom du christianisme iHureirsci/l ”.
Comme chacun de nous peut constater, il existie en Eajragne une situation religieuse plus mauvaiseï que
celle qui était faite aux Vaudois àvant 1848.
Nous alloiis bientôt célébrer no'tr©
émancipation et c’est le moment die
nous rappeller de nos confrères' qui
ne soni pas encore émancipés.
E. Rollier
C€N'¥E€NI f. ü.
Convegno dei Responsabili
a -Pinerolo
Sabato 1 Novembre
Da tutte le Unioni del Gruppo Valli
sono ponveniuti a Pinerolo i responsabili per prendere accordi, per una attività comune, nelL’invémo ohe si avanza. Presiedeva il Capo-Gruppo Achille
Deodato il quale, dopo la breve meditazione del Vice-Moderatore Pastore
Roberto Nisbet, ci ha presentato la
relaizione dell Comitato di Gruppo, spiegando come esso non abbia potuto svolgere tutto il suo lavoro tanto per malattia quanto per assenza di alcuni dei
suoi membri, ridotti a Pinerolo a due
sol» presenti.
Dalile relazioni dell© varie Unioni si
ruota un Certa monotónia nelle sedute
(esclusa rUnione di Torino, dinamicissima). Nettila discussione si rileverà che
questo dipende forse dal non saper lanciaiTe i nostri giovani fuori della Uinjione
nella lotta reale e vera e dal non dare
loro delle responsabilità che li imipegnino a fondo.
Anche per i Convegni si è notato ohe
finteresse si afRevolisoe, ©d aSloira, bisogna provvedere. Si decide di diradarli
a 2 o- 3 anmi ben preparati, e, se possibile, della intiera giornata, che siano
per i giovani una occasione di ritrovarsi, ma anche un giorno di vera ©di- •
ficazione. spirituale. Viene pure accolta
la richiesta' di trattare in essi argomenti
attinenti alla vita pratica del credente.
Una lettera del Capo-Gruppo Past.
Marauda ricorda la responsabilità del
lavoro fra i giovani in vista di Dio
e del Suo Regno.
Sui vari punti della relazione del
Pastore Deodato si è discusso a lungo
e si sono cosi chiarite varie cose, tra cui
la funzione del Comitato di Gruppo che
deve servire di collegamento col Se^etario Generale (particolarmentel impegnato adesso per -4giipc) e col Comitato Nazionale, ma anche e specialmente essere d'impulso alle varie Unioni
con visite serie ohe lascino 'una impronta e rendano siemjM-e più stretti i vincoli fra i! Gomitato di Gruppo, che si
deve conoscere, e le Unioni, ohe devono sentirsi conosciute ed appoggiate
nel loro lavoro. Tutte 1© innovazioni o
i giuochi delle singole Unioni che abbiano dato buoni risuitati d’ovrebbero essere segnalati al Comitato per la diffusione nelle altre Unioni.
celebrarlo nei migliore dei modi.
Nel pomeriggio, dopo un accurato
studio biblico, preceduto e seguito dal
raccoglimento individuale, s' procede
alla elezione di sUcuni membri del Comitato di Gruppo, che risulta così costituito :
Capi Gruppo : iPast. A. Deodato e P•
Marauda ;
ConsigHeri : Sigg, ■Costantino Costante, Rostagno Guido, Perrona Emilio.
La ripresa invernale delle varie Untoni ohe si sentiranno sostenute da un
tale Comitato di Gruppo, sarà più facile
e più pronta, ■poiché nulla è più incoraiggiaote nella lotta del sentirsi a fianco
di amici fidati, .pronti a porgere la mano nel momento del pericoilo o de’Jo
scoraggiamento, del sapere di essere una sola compagine ed un solo anelito
verso la nostra più ferma vis'one : il
Regno di Dio sulla terra.
A. Bosio.
CONVEGNO di
LÜSERNÂ S. GIOVANNI
unione vera, capace di riedificane ciò
che te vita distru^e ed abbàtte, poiché
lui e lei non staranno sempre a guardarsi negli occhi, ma guarderanno tutti
e due verso una steissa luce, saranno
due rami alimentati dalia stessa linfa
vitale.
La vera chiave nella felici.tà deH’amore è nell’essere in tre invece ohe
in due, ma scegliendo .con ogni cu.ra
r« altro», il vero compagno, Famico
che ci addita la via delta rinunziia gioiosa e ■della vera felicità per ogni git.rno fino alla fine.
Non più allora la ricerca preoccupaia dell’essere perfetto che rallegri là
nostra vita, ma la mano tesa al compagno 'òhe Dio ci ha dato, coi suoi difetti
e le sue qualità, la povertà e la sua
ricchezza per coMaborare insieme nell’opera della famiglia e dette santificazione.
Le conclusiomii della discussione hanno ancora riibadito il concetto della necessità base nella vita di famiglia dell’aiuto della gtiazia di Dio operante fra
i coniugi.
Molti canti ed una buona tazza di
tea ((prò Agape », hanno piacevolmente
rallegrato ancora a lungo i convenuti.
Domenica 9 Novembre
A, Bosio.
Una fitta nebbia ha im;pedito a una
più ■numerosa schiera di giovani di recarsi a San Giovanni per il Convegno
di Domenica, ma le Uni'oni più vicine
erano ben rappresentate ed hanno- avuto
il privilegio di udire un buon studio del
Pastore E. Rostan su un argomeno basilare della nostra vita di giovani : il
concetto dell'amore (lui, lei e... l'altro).
E’ la scelta dei’« altro » che orienta
la nostra vita in un senso piuttosto che
in un altro. Se si sceglie come (c altro »
rawersario, l’elemento :perturbatore
della famiglia, il tentatore, ci si imbarpa con un cattivo compagno di via, e
l’amore sarà forse amore gioco (che
ci spinge ad uscire a spasso la domenica con una ragazza perchè è piacevole), amore-passione (illustrato da tutti
i fìlms), amore-funzione biologica, o
anóhe, amore-sforzo di adattamento e
di compromesso, mai però vero e duraturo.
Sociatà Pedagogica Valdese
I membri della Soc. Pedagogica Valdese e gli amici sono convocati in seduta
plenaria a Pìnerólo, nei locali della Chiesa Valdese, igemtiilm'jn'te concessi, LUNEDI’ 8 dicembre, alle ore 9 antimeridiane
col seguente O, d. G. ;
a) libri per insegnamento del francese —
b) nuovi membri — c) i maestri alle Valli
— d) questione finanziarla — e) «lezione
del seggio.
La seduta avrà inizio con una breve meditazione religiosa. — Si invitano tutti" gli
insegnanti a non man-care.
p. il Seggio: A. Bosio.
Canto Sacro
Inno del Centenario
In viste del Centenario, poi., sarà bene che tutte le Unioni si interessino dì
Scegliendo invece come (»mpagno
d.ella nostra unione il Oristo e invocando li! Sqa presenza nella vita in comune, l’amore sarà creatore di forze © di
vita migliiore, fonte di energia oh© unisce e vince, li,berandooi. dall© forme
dell’amore non vero, ©d annientando
tutto ciò che può dividere due giovani.
Soltanto col Oristo si verifica una
offrire, sia alla poetessa che al • musicista
la cut musica sara prescelta, un. segno laugibae di riconoscenza. Invitiamo tuUi coioro i qua.i votrannoi nm^uars, m questa prova, a voler far pervenire non più
tarai delia pne d, dicembre lajoro composizione al l'astore E. Alme - nt^RE di
aìsOHOGNA.
La Commissione si riunirà ,n seguito per
l’esame delle composizioni. Una copia uolla composizione migliore sarà subuo *nvMta a . tutte le Corali onde essa possa
essere esercitaia per il XVII Febbraio, Raccomandiamo che la musica'sia semplice e
piana, di facile studio ed esecuzione. Ed
ora: all'opera! - ■■*'
Ecco la poesia: . .v...
I
Cuime stormo d’uioceliii miguante
verso live tontane, così
dell'Eterno è passato un Istante : ■
som cent’anni da un fulgido di !
E flnlron torture ed affanni
ed un sogno divenne realtà !
Son passati cent’anni ! Cent’anni
daccihè avemmo qui alfln, libertà 1
Ritornello :
Passano gli anni e le generazioni
passano i Lutti e le persecuzioni,
iddio mantiene le promesse Sue
giustizia e libertà ti furpn rese;
e tu mantieni, popolo Valdese,
tu, ie promesse tue!
. U
Come stormo d’ueoeUi migrante
va le rive più calde a trovar,
volan secoli aH’uomo dinante
la sua mèta divina a cercar.
Esultiamo! è passato il servaggio
Wddiio vive : sapienza e bontà.
Per la nostra missione, coraggio 1
A Dìo ancora giuniapi fedeltà !
Passano gli anni e le generazoini, ecc.
p. la Com del Canto Sacro : E. A.me
PRESIDENTE
Lezione del 14 Dicembre 1947
Giosuè
Lettura: Giosuè 1: 1-7; 24: 14-22.
imparare : 1 : 1-6.
VOCAZIONE DI GIOSUÈ’.
L’Eterno parlò a Giosuè, della tribù di
E‘phraim, ministro di Mose, e gli disse :
(( Mosè, mio servo, è morto; or dunque
levati, passa questo Giordano con tutto il
po.po.lo, per entrare nel paese che io do’
ai figliuoli d'Israele. Nessuno ti .potrà stare
a fronte ; come sono stato con Mosè, così
10 sarò teco, io non tl lascerò e non ti
abbandonerò. Sii fortie e fatti animo, perchè sarò teco dovunque andrai ».
Us PERSONA DI GIOSliE’.
Il suo nome, come queiio di Gesù, ,sìgnifi.ca : L’Eterno è sal.vezza. Ed egli portò degnamente il suo nome, .poiché s’eg.li
lu un gran condottiero e il conquistato, e
di buona parte -del paese di Canaan attiaverso a cruenti. battaglie, egli fu sopra ogn.i cosa Fuomo di fede incrollabUe nel
soccorso e nella fedeltà deli’Eterno, l’uomo modesto che riportava all’Eterno tutio
11 merito delle sue' vittorie. Sino ali'ultimo, in mezzo pure alte ambiguità e alte
colpevolii tendenze del suo popolo, egli rimase il ledete servitore del suo Dio. H
quando, dopo quattro grandi campagne
vittoriose, carico d’anni e .di aUorl, egli si
avvide che Israele, contro al volere di
Dio, tendeva a confondersi con quella gente pagana ed a seguirne gli usi idolatri,
egli convocò d’imperio i.1 suo popolo in
solenne assemblea, a Siehem, e rievocando dinanzi a .lui tutte te maravigUose liberazioni dell’Eterno e prospettandogli aspramente 'le conseguenze delie sue infedeltà, oon-eludeva solennemente con questo
vibranite richiamo : « Sceliete oggi chi voi
le.te servire: l’Eterno o i falsi dèli». II
popolo, scosso e pentito, rispose con una
ovazione al vecchio patriarca, e gridò ad
una voce : « No, è 'FEterno che vogliamo
servire ». E eon questa sps.ranza nel cuore, Giosuè dà -l’addio al suo popolo, e d-i
lì a poco si chiude la .nobile esistenza di
questo grande e fedele servitore dell’Etemo.
IL LIBRO DI GIOSUE’.
£' giunta alla Commissione del Canto
Sacro questa poesia che celebra il cente•>nario della Emancipazione del popolo Vali
dese. Essa è stata composta dalla Signora
Ada Meilìe che ringraziamo sentitamente
per aver così prontamente risposto all’invito rivoltole!
La Commissione lancia ora un appello a
tatti i nostri musicisti e compositori onde
tale poesia, convenièntemente messa in musica diventi il nostro INNO DEL CENTENARIO cantato da tutte le Corali in vista delle prossime celebrazioni. La Commissione' farà quanto sta in lei per poter
sterni di quei tempi incivili, erano intesi
a condannare © punire la corruzione di
quei popoli già fatalmente votati per propria colpa alk dissoluzione, ed a salvaguardare insieme Tintegrìtà morate e rellgiosa del popolo e.letto, e garantire la
sua missione avvenire.
Grande 'rimane ad ogni modo il valore
religioso di questo libro, che ' non è sol- ■■
tanto 1a storia della cdnquista di Canaan e,
della sua spartizione fra le tribù dTsrae'le,
ma anche ci mostra essenzialmente un Dio
openante iper crearsi -un popolo santo e
stabilire per mezzo suo la giustizia sul'a
terra. Il suo insegnaménto centrale è"
la consecrazione al iSignore, è la proda-"
nia-zione e là dimostnaziòne solenne che
l’uomo che cammina con Dio e gli ubbidisce ciecamente, è un conquistato^ invincibile. Non solo .di territori, ma dèlia
vita stessa. E non potrebbe questo libro
avere una, più bella © più edificante conclusione che la 'memorabi-le -parola di Giosuè : « In quanto a me e alia mia casa
sbrvireimo l’Etemo». Esempio mirabile che
noi tutti siamo chiamati a segui-re in questi calamitosi tempi d’empietà e d’ingiu
stiziia. Boichè questo è il volere di Dio, e
il solo mezzo di trovare pace e -di concoreeire efficacemente ■all’avvento delia giustizia e della pace. G. Bonnet
l»»0 VUtLU
La Pro Valli gradire-bbe conoscere indirizzi .di evangelici di Cuneo e dintorni.
AlI’Unversità di Torino si è laureato a
pieni voti in Chimica
Earaamuelé Rosi«»
figlio del Prof. Davide Bosio. Rallegramenti ed auguri.
Ha pure oonseguito Ja laurea a pieni
voti assoluti in farmacia, presso l’Univer- **
sità di Torino
(flavlinaaC
di S. Secondo di Pinerolo
Formuliamo anche iper questo giovane
Va.dese l’augurio di una carriera .professionale prospena e distinta dalla testimonianza
di una fede cristiana non finta.
L’ESERCITO DELLA SALVEZZA ha;
il .piacere di annunziare alla cittadinanza
di Torre PelUce che anche quest Tanno esso
esporrà in Piazza della Libertà la
BENEFICA MARMITTA
destinata a raccogliere i .doni dei Torresi a
beneficio delta Festa di Natale .per i bambini.
U BENEFICA MARMITTA non è più
una novità, ma è ancora -una necessità se',
vo-gliamo assicurar© ad una folla di bambi- ,?|
ni-un’ora di felicità e di allegrezza. Perciò,,
nessuno vorrà sottnarsi al piacere di mettere un dono generoso nella MARMITTA
che'da Vene^rdì 5 corrente farà bella mostra,
di sè, ri.presen.tandosi al pubblico gli altri”
Venerdì (12 © 19 coir.) nonché mercoledì
23 vigilia di Natale.
Arrivederci con un bel sorriso (ed un ■
bel doinol) accanto alia
BENEFICA MARMITTA
Richiesta indirizzi
Il Segretario Generale della FUV chiede,
ai colleghi, ai presidenti delle Unioni G.ovanili ed alle famiglie interessate di segna’a.re al suo ufficio (Via Manzoni, 21 - Firenze) .gli ¡indirizzi dei giovani ©vangelici.
attualmente in Isvizzera perchè possa a sua
volta m-andarii all© iChiese ed alte Unioni
Giovanili ov© essi trovenanno .piena e fraterna accoglienza.
Pastore : Tullio Vinay.
Dir. Resp. Ermanno Rostan
ARTI GRAFICHE "L'ALPINA,
Torre Pellice
Porta il nome di Giosuè, perchè Giosuè
n© è il personaggio principale; ma fu
scritto assai più ta-r.di dai vari redattori
ohe attinse.ro a-U© varie fonti di antiche
tradizioni. Onde la sua tendenza al mqraviglioso in vari suoi racconti, come il passaggio del Giordano che apre te sue acque, come già il A4a.r Rosso, la caduta m
Gerico .per virtù delte sonanti trombe, .¡a
fermata del sole nella battaglia di Ganaon.
CJuesto libro, oh© racconta ie cruenti espUignazlioiii delle citta-delie di Canaan, come eterico ed Ai riferisce pure degli ^i- '
sodi di crudeli stermini dell© popolazioni
invàse © quindi distrutte a guisa d’int-erdetto, senza eocettuarn© le donne ed i bambini, e .lo stesso bestiame ; episodi che
han potuto turbare delte anim© timorate.
Conviene ricordare anzitutto che detti ster.
mini enan regola d’uso fra quelle barbare
ipopotezioni cananee e oh© la pratica dell’interdetto aveva un sdgniflcato reli^oso
in quanto signiiflcava una sorta di consecrarione alla divinità come rinuncia del
belligeranti ad ogn,i preda di guerra, in
omaggio alla divinità, sola artefice della
vittoria.
E.se l’ordine di quest© stragi vie,ne in
quelle pagine attribuito a Dio, non vuol
dir© certo che Dio si sia accomod.ato à
quelle barbare usanze, nè che egH abbia
dato al riguardo degli ordini specifici; siamo
qui in presenza di giudizi delFEte-mo che,
attraverso a pur riprovevoli ©d Inumani si
in rendita il calendario
Valli jVojtrc 1948
• 12 fogli mensili con co
pertina del Prof. Paschetto
Prezzo di vendita L.
Affrettate le ordinazioni essendo il numero delle copie
disponibili limitato
“L’AkPINA,, . Terre Pellice
FRIDA HAMMERSENG NILSEN con
le figlie MARIE, JENNY, HJORDIS, DA-^
GNY, commosse per la profonda dimostra- '/^
Itone di affetto tributata al loro caro Ma
rito e Babbo
Maùrili Hammerseng
netPimpossibUifà di ringraziare personalmente quanti hanno partecipato di presenza, con scritti, fiori e opere di bene al
loro grande dolore, desiderano giunga a tut--ì
H T espressione della loro pià viva gratitudine.
Un particolare grazie di cuore al Pastore
sig. Luigi Marauda, alle Famiglie Just
Koch, ' Erikson, Simensen, Wevle. agli impie^ti ed operai della Ditta O. Mustad, a
tmi i vicini dì casa, ai Suoi amici del
Pinerolo, 24 novembre 1947.
Club Alpino.
Pompe Fun. Manassero - T. 238 . Pinerolo -