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PreETO Lira tt
Anno LXXVII - N. 29
TORRE PELLICE, 25 Luglio 1947
spedizione in abbonamento postale - I Gruppo
Ï>ELLE
SETTIMANALE DELLA
Ricevei enei clie
Il povero patalitico di Capertiaum
inchioctaHo sul suo lettuccio, atveva
fiiriunataniente degli amici e questi,
udendo che Gesù era arrivato nella
cittadina e si triovava in una delle case, si affrettarono a portarvi il malato e, non jmtendo entrare per la
porta, a causa della gran folla, lo
calarono giù, stesio sul suo lettuccio,
da una larga apertura fatta nel tetto,
in modo che ad un tratto Gesù se lo
trovò dinanzi.
Che aosa sperava- il paralitico e
che cosa desideravano i suini amici?
lina sola cosa naturalmente, la ma
guarigione, che egM potesse riavere
l’uso delle sue membra e alzarsi e
andare e venire; e chiedevano questo
grande miracolo a Gesù perchè avevano fede in lui e nella sua, potenza
miracolosa.
Ed invece Gesù, prima anoojra
che es.si gU rivolgano la naturale domanda, si rivolge al malato e gli dice: I tuoi peccati ti sono rimessi.
Nessuna allusione al male fisico di
cui egli soffriva, ma unicamente lina promessa di perdóno.
Strano! dare ad una persona quel
che essa non domanda e non offrirle
invece quel che esso sopratutto desidera. Perchè noi comprendiamo bene che Gesù conosceva il desiderio
di quegli uomini e specialmente di
qud malato: lo leggeva nei loro
sguardi, nel loro atteggiamento, in
quel grande sforzo stesso che avevar
no compiuto per portare dinanzi a
lui il paralitico. Era la guarigione
che essi domandavano ed invocavano,
Gesù seguiva in quelt’istante il metodo del suo Padre Celeste, un metodo di cui abbiamo spesso delle dimostrazioni nella nostra vita di credenti.
V’em forse una cosa che desideravano nndto, più di ogni altra; forse
relativa alla nostra sedute, ai nostri
affetti, (dia nostra posizione; spesso
diceiMmio fra noi; ’’Ecco, io rinunzierei volentieri a tante e tante altre
(ose se soltanto potessi avere quella!
Oh se Iddio volesse concedermeUi!
il mio cuyne e le mie labbra si uprirebbero oMorO, (Ma gioia, al canto, al ringraziamento come esse
non si sono mai aperte finora!”.
E tanto più questo desiderio diventa forte in noi se da molto temjHi aspettavamo l’esaudimento dette
nostre preghiere e continuavamo a
presentarla con fede al Sigmne,.
Ma la risiMsta non veniva,.
Al temiro stesso etpvamp colpiti
da qualcosa che non potevamo a
meno di notare: tante, (dire benedizioni il Signore ci concedeva c
spesso motto più grandi di qiuinto
avremmo osKtto donuuidare e tante
altre cose undaviuto bene, udvrdla
iihMoi bene.
Solo .su di Ufi punto il cielo era
i.hiu.so e silenzioso.
Perchè il Signore sa meglio di mti
quello che ci è spedalmenle necessario e se ci rifiuta tu cosa ehe
più desideriamo non ci lascia però
senza, molte prove ifeUn sua benevolenza e se non risponde talvolta alle nostre domande di beneficii materiali, ci c*oncede quei beneficii spirituali, quel senso di perdono, di
pace, di gioia neU’(mirria che rappre.senta nella nostra vita un te.soro
di valore infinito.
E dobbiamo sforzarci di aprine
gli occhi per vedere queste cose. A
volte ci lasciamo suggestionare da
quella richiesta che abbiamo invano
rivolto a Dio e (à sembra che quella
sia l’unica coso che dobbiamo a
spetiare da Lui. Ed Egli ci dice invece; Aprite gli occhi e vedete
quante aitre cose vi ho date; per
quello che avete 'domandato non è
jurse ancora il tempo, oppure osso
non è ¡rei vostro bene, ma il mio
amore per .voi non viene meno e
si manifesta in tanti e tanti altri
modi ”.
Í*-' « il '
èiaìe ^aciïo'vi Sedia batata ^
e iLOti ooÙan-^o uSito'ti
CHIESA VALDESE
Ev. Marco
"^CET ÌN TE'^
opinion, il serait iiiitéressagt de faire
le point- Après tout chacun devrait
avoir le courage de ses opinions et
la liberté de pouvoir les exprimer.
Roberto Turin
Iddio e lo ringrazieremo, ma se il
Signore non ce li da, nella Sua sapienza, sappiamolo ugualmente benedire e ringraziare. Purché possiamo éftmminare tutti i giorni nella
luce del suo votilo e nella certezza
del \.s«o amore!
h è nell’azione di Dio verso le
sue creature una legge di competiso
per cui, se il suo amore non si mfir
niifesta sempre nelle vie in cui noi
v-orremmo che si ^manifestasse, esso
si manifesta però in inopie altre vie.
Vj u quelle dobbiamo guardare e in
quelle esaltarci. L’essenziale- è che
ci sentiamo circondati da quell’atrnosfera d!anwre colla quale Iddio
avvolge i suoi figli, qualunque siano le mfinifestazioni di quell’amore
stesso.
Davide Boaio
Forse la tosa che abbiamo maggiormente chiesta non ci verrà concessa da Di{o; ciò significa che essa
noti doveva esserci data e noi tsonosciamo abbastamai il nostro Padre per sapere che quel che Egli fa
è sempre ben fatto.
Nel (Xiso del paralitico di Ccipeinaurn, questi ricevette in seguito aWr
che la sua guarigione, ina la, ricevei-.
te dopo il perdbno ¡jer fargli capire
che la cosa più importcuUe era la
.salvezza della sua anima.
Forse Gesù voleva anche farlo riflettere e comprendere la profonda
relazione che esiste tra U ¡teccato e
la malattìa ftsicm.
Infatti è e sarà sempre motto più
imi>urtante vivere in pace con Dio,
sentirci da Lui ¡Hirdonati, che godere di quella salute, (li quei beni
che npi desideriamo. Se anche questi ci aprunno conciessi benediremo
COMU NICATO
Jl Corpo Pastorale della
Chiesa Laldese è convocato
in seduta ordinaria . Alerco/
ledi 18 agosto e. a. alle ore 9
nell’Aula Sinodale della Ca/
sa Valdese in Torre Pellice.
Sono all’ordine del giorno:
a) Tesarne di fede dei Candidati al Santo Ministero, signori: Micol Edoardo, Girardet Giorgio, Santini Luigi
Som mani Franco e Tourn
Cipriano.
b)la 'nomina delle Commissioni esaminatrici ;
c) comunicazioni varie.
Si ricorda che a norma deh>
l Art. 8,3 dei vigenti Regola/
nienti, i Delegati al prossimo
Sinodo muniti di regolare
mandato potranno partecipa/
re alle elezioni delle Com/
missioni esaminatrici.
Torre Pellice, 27 Luglio 1947.
Il Moderatore
VIRGILIO SOMMANI
<£a vieille rocl\e
ei la nouvelle rocl¡e
Un Vaudbis qui se signe «de la
vieille roeJie » et auquel l’on ue
pourrait ecrtee jras reprocher de ne
pas aimer les Vallées et de ne pas
faire beaucoup de bien à TEglise
Vaudoise, ni’envoye «La Viei Piolestante » de Juin et nie prie de bien
vouloir lire l’article suivant, qu’il a
souligné:
Il est bon de comprendre qu’il s’agit là
d’une Eglise dominée par des intrigues po.litiqiies et par une soif insatiable de puissance matérielle.”
La ’’ineille roche” ajoute; ”je me
fissucie «il contenu de lia deuxième opinion!”
Deux opinions
A Montréal, l’évêque anglican, .John Di.
xon, prenant la parole au cours du synode
annuel de son diocèse, a déclaré; "Dans
notre province, il est naturel que de nombreuses affaires soient laissées à la conduitie
de nos frères catholiques romains, .le me
permets de leur demander de faire appel à
nos forces pour un travail de coopération et
d’entraide. Le péché de la désunion, a ajouté l’évêque, se pose avec une acuité tragique à nos consciences chrétiennes, at U
y a dans ma suggestion le premier pas
vers la guérison”. —^
Mais le même journal reproduismt une
autre opinión d’un anglican notoire, le
rév. Arthur Hougton, secrétaire générai
de la Bible Church Missionary Society of
the Church of England, qui donne un tout
autre son de cloche:
!'Ceux qui possèdent des renseignements de première main sur la situation
de l’Eglise dans le monde, savent que
dans chaque pays l’Eglise catholique romaine est une menace perpétuelle pour la
liberté religieuse, la simplicité de la foi,
la pureté de la doctrine et la mise en pratique des principes chrétiens dans la vie.
Je ii’cn suis pas surpris, niais tout
eu tespeelaul l’o|)inion de nmn ami,
je le legrelle. Pour ma part je me
t/«icliire alors <( db la nouvelle roche»
-..et je m’associe de tout cjueur à la
première opinion. Je féliciite le pasteur Dixon qui a eu le courage de
lairc nue semblable déclaratioiu au
coura de son sj'iiode et suis pérsua(ic que, cil effet, sa suggestion est
bien le preniicr pas vers la guérison.
II n’est ici question d’abdiquer
à ses propr-es oroyauees ou de faire
des concessipiis coutraii'es à sa oonseieiiee: il s’agit seulement d’essayer
de ne pas voir toujours upi£uement
la paille dans l’oeij du voisin et de
tâcher die voir aussi ce qu’il y a de
lion, de beau, et de prolondéuiedu
chrétien chez nos fi'ères catholi9ues. Je pourrais me tromper, mais
j’ai l’impression que je ne suis pas
le seul à partager cette O'piiûoïi. Et
si cliaque lecteur de TEcho voulait
bien indiquer s’il se dassiffe de la
Vieille OH de la Nouvelle Roche,
c’est a dire s’il s’associe au contenu
die la deuxième ou de la première
Une troisième
opinion
i^Uisqae 'M.' i'ing. noOtsi t: l ui ta
nous invuo « lu iMiscussiion, je m eu
vins cointneucer, u uiures v'ouuioiu
oien commuer,
je (M(u., tout d’upoid, que je ne
SUIS pas partisan ni ue tu "vieille '
tu ue ta nouvelle ’ roche, mais tout
simplement de la "roche ’, c'esi-umre aiet L'Evangile de jesas-Christ.
Je crois que toute uiscusswn sur
igs rapports entre le Cainoncisnie et
le t'rocestanùsme doit etre rumehce
a un serieux examen cie la Carole
lie Lheu, uidépemifiniment ue tout
sentimentalisme et même de l’iUee,
pourtant si belte et si indispentsahLe
de ija fraternité humaine et chrétienne.
Les deux ecclésiastiques àriglicans
auxquels La Vie Protestante fait aiiusion ont mis en évidence, il ine
semble, deux aspects également
vffùs du grand problème des rapports entre catholiques et protestants.
Point db doute qu’il y a du beau
dans l’Eglise Catholique; peut-être
même trop. Il y a aussi du btm; il
y a surtout de sincères chrétiens,
ainumt leur Sauveur et leurs frères.
Nous pbiuppns et dtrvons trauailier
'avec eux au service du Maître.
Ce serait bien orgueilleux de notre
jmrt ne point le reconnaître.
Mais point de doute aussi que l’Eglise catholique enseigne une doctrine qui n’est pas toujours la pure
doctrine de Christ et ¿te l’Evangile.
Du reste, le rév- Arthur Hougton
n’u jKts pffensé les catholiques (m affirmant que «l’Eglise catholique romaine est une menace, perpétuelle
pour la liberté religieuse, la siniplieité do la foi, la pureté de la doctrine etc.» Cela est vrai, malhetireusement bien vrai! L’histoire passée
et présente en est la preuve. Mais
tout cela ne signifie pas que nous
soyons prêts à condamner les erreurs de nos frères, tout en étant avengles envers nious-mêm'es. Nous
sommes assez conscients de- nos la:
canes et de nos infidélités, nous
fes jfilotestants! Eu moins, nous devons eu être conscients, sans cela
n.iius cp.s.sons d’être des protestants.
Nou-9 ne jugeons, ¡nas sévèrement
n:os frères catholiques, luuis ne les
condamnons ims afu> hûoher; éfda
ne serait as chrétien. iVobi-s devons
être hninbles envers eux et les ai
COMUNICATO
La prossima seilimana sarà
seltimana di ferie per fEco delie Valli ; il prossimo numero
uscirà quindi Ì8 agosio, in 1 pagine con articoli di parficolare
interesse ; vocazione del popolo
Valdese, nella storia ; Vocazione
dei sìngoli individui.
mer. Mais notre amour ne peut pas
se passer de la vérité. Notre amour
ne jyeut jms être un charmant ”embrassons-noit.s” au dépens de la vérité. Nims devons assez nous aimer
fUMtr confesser, les uns et les autres,
qu’il n’y a qu’une seule vérité:
Dieu révélé en Jésus Christ et par
le moyen de sa Parole.
Se classifier de la ’’vieille roche”
(sans allusions per^onnéllesl) : cela
peut être passablement orgueilleux.
Se classifier de la ’’nouvelle roche” (iffi ditssï ^ffdns allusUms peisonneïles) ; cela peut être très dangereux.
Voilà porquoi je (»lois qu’il vaut
mieux se ranger en toute simplicité et en toute humilité du côté de
la ’’roohdPS c’fS^fi-àrMiite H|bi Cfùist,
tel qu’il se montre dans son étemel
Evangile.
’’Vous avez été édifiés sur le fondement des apôtres et des prophètes, Jésus-Christ lui-ihême étant la
pierre angulaire. En lui tout l’éMfice, bien (^ordonné, s’élève pbur
êtrei un temple saint dans le Seigneur”. {Ephésiens 2: 20).
Ermanno Rostan
UN CENTENAIRE:
I
ff
Heureux les noms, puisqu’ife possèdent
le secret d’une étemelle jouvence ! On continue à appeler « Miaisons Neu ves » les
appartemeints deg profcsseuffs du Collège
Vaudods de Torre PetllSce, mais à force
de les appeler « Neuves » elles ont biiein
vieilli cependiantj et les voilà centenares.
Puisque j’ai le privilège d’y habiter depuis un certain nesmibre d’années, je vais
donc leur consacrer quelques lignes, qui
poiurront être lues, et non sans émoi, par
des personnes qui y sont nées, qui y ont
vécu, et qui en ce moment sont peut-être
bien loin.
Après la fandation du Collège en 1835,
d,ue au Docteur Giliy, de la cathédirale de
Durtiam en Angleterre, Je Général Beckwith, le grand ami ides Viaudois et de leurs
institutions, se préoccupa de fournir au
corps enseignant des demeures dignes et
tout près de ristiitut. C’est grâce à lui qui
surgirent les « Maisons Neuves » commencéeSj il y a exactement cent ans, nu printemps de 1847.
Construites un peu en retrait de la route
qui va de Torre Pelllice à Bobbio Pellice,
avec un jardinet devant, elles forment six
aippantements, dont les pièces sont assez
nombreuses même pour ceux qui pratiquent
l’ordre ; (c Croissez et multipliez ! ».
Des pieries sailant vers T Ouest indiquent qu’on voulait ajouter d’autres appartemenis, elles sont là encore aujourd’hui
comme il y un siècle. Le leiTain qui reste
est affecté à jardin .potager - Chaque professeur y a sa part - et a été fort utile, pendant la guerre et cooitinue à i’être, en raison de la situation aiimentaire qui est toujouirs bien peu satisfiaisante- Ce terrain^ je
crois, n’a jamais été si exploité que pendant les dernières années.
La bâtisse, pour l’époque, était bien conçue, solide, commodej^ spacieuse, quoique
quelques pièces ne soient guère hyÿéniques à cause de l’humidité. Derrière la
maison, une grande cour, un dépôt pour le
bois; et entre deux appartements un puits,
abandonné aiujourd’huij après l’installation
de l’eau potable.
A voir la bâtisse d’un peu loin on croiraiit probablement à une cásenme : c’est ce
qui me souciait un peu pendant 1« guerre,
lorque les avions passadent au-dessus de
no® têtes. Mais rien de grave n’est arrivé,
de ce côté là.
Les «Maisons Neuves» ont eu cependant leurs expériences de guerre ; quelques balles à travers les carreaux ou les
gouttières, une bombe qui éclate dans mon
jardin, des vitres cassées, roocupation par
2
L'ECO E?ELLE VALU VALPESI
les îiaaifascistes à la veSlIe de la libération,
mais somme toute tien de grave.
Le trràilbleinent de terre du 17 février
1947 les a un {>eu ébranliées aussi {»rodiuleant quelques lézardes.
L’usiure impitoyaible du temps a bien laissé ses traces aux «Maisons Neuves». Depuis de longues années on n’a plus fait de
réparations et rappeOatif «Neuves» est désonmais démenti ¡par l’apparence. Pour célébrer leur centenaire l’Administration a décidé de les trenauveder un peu : faire disparaître les lézardes, fatedhir, donner une couche de venir aux portes et aux fenêtres,
changer les châssis vermoulus, etc.
Qui sait que ces lignes ne suggèrent pas
à queiques amis d’envoyer à Ja Table un
don dans ce but : il serait certes le bienvenus et je te eouhfdte.
A d’autres de penser au prochain centenaire!
L.AÎ.
FRANGINS
Ogni anno i Valdesi residenti in ¡svizzera ed i loro amici commemorano 18
partenza dei padri dai lidi del Lago Lemanno verso la Savoia avvenuta nella notte del 16 agosto 1689.
Quest'anno la riunione avrà luogo il 17
agosto alle ore 10,30. Parteciperanno dall'Italia un gruppo di Pastori accompagnati
da oltre 60 correligionari già iscritti al
Pellégrinaggio.
Facciamo sicuro affidamento di incontrare in tale circostanza i numerosi giovani stabiliti provvisoriamente nelle varie
località diella Svizzera.
Per poter inoltrare a tutti l'invito preghiamo le famiglie interessate in Italia di
volere comunicare l'indirizzo preciso dei
loro familiari residènti in ¡svizzera^ non
oltre il 5 agosto, sia direttamente a ‘
Mt. Jasques Picot
14, rue Henri Mussard GENEVE
voluto che gli uomiiii graodi vedessero l’imma,gine riflessa di quella
pace alla quale egli «i imita.
- e. a.
PIETRO A ROMA di Giovanni Miegge - Libreria Ed. Claudiana.
ovvero al
Pastore Elio Eynard
via Pio Quinto, IS
TORINO
L'osservatore Politico
I problemi politici interni, per
jjuanto assillanti e gravi, sono passati in questo ultimo periodo, un po’
in seconda linea rispetito ai nuovi
grandi avvenimenti intemazionaii,
o per lo meno ne sono stati direttamente influenzati.
Qualche disoussìoue airAssemblea
Costituente sull’ormai dibattuto problema delle autonomie regionali,
con un curioso schieramento politico al riguardo («contro» le estreme, «prò » il centro); la faticosa
elaborazione del progetto di legge
sulla imposta patnmoniale, non aucoru portata a termine; attesa sem
pre più viva per le decisioni sulla
ratifica diel trattato.
Come mai questo problema, che
sembrava sino a poco fa per noi non
di primaria importanza, in quanto
poco importava la nostra volontà di
accettare o meno delle oondizioni
che ci sono state imposte col diritto dei vincitori sta invece assumado un rilievo predominante? La ragione è una sola: la conferenza di
Rarigi ha avuto inizio con fa partecipazione d: sedici nazioni europee
(mancano la Russia e gli Stati lia.canici, ohe pure in un primo momento avevan dato rimpressìone di
aderire).
L’Italia è la terza nazione in ordine di importanza. Ma oondizione
«sine qua non» per una sua partecipazione attiva, con parità di diritti, è raocettaaioiie del trattato di
pace. Siamo giunti al punto in cui,
o si compie un sacrificio sia pur doloroso in vista di una cooperazioiie
ad una politica di pace e di equilibrio, o ci si mette, con un atto anche
nobile di intransigenza, in una posizione di disarmonia e di inferiorità
con le altre potenze, che non può
non pregiudicare le nostre condizioni
di vita. £’ questo il momento in cui
le voci di solidarietà nazionale devoti cedere U posto alla più alta voce
della solidarietà europea. In questo
senso ha parlato, suscitando favorevole impressione, il nostro Ministro
degli Esteri, Conte Sforza, a Parigi.
11 problema, naturalmente, suscita
vaste ripercussioni nel campo poUtioo interno. L’astensione della Russia e degli Stati satelliti ha provocato il curioso fenomeno del sorgere
di uno strano spirito nazionalista ool
Partito Comunista: jll quale sta ora
tentando di opporsi alla ratifica del
trattato, facilitato in ciò dalle tergiversazioni del Governo di Mosca, c/ie
sinora, unico tra gli stati vincitori,
non ha ancora proceduto da parte
sua alla ratìfica; mentre i gruppi politici che si appo'ggìauo maggiormente sulle potenze oooìdeutali, 'hanno
a loro volta messo un po’ in disparte le rivendicazioni nazionali per proclamare la necessità del mìnimo sacrificio onde evitarne uno maggiore.
D’altra parte alcrini sacrifici si spera
possano essere in extremis evitati:
non per nulla si parla di un appello dell’Alssemblea Costituente al
ptqjplo Francese perchè rinunci all’iilta valle Roja (Briga e Tenda),
e di trattative dirette per risolvere
amichevolmente la dibattuta questione della Valle Stretta.
Se ci è lecito esprìmere un pare
re, diremo che vorremmo vedere sì
gravi problemi esaminati e trattati
in uno spirilo di comprensione e di
vera giustizia, di amore alla pace,
e non in funzione di schieramenti
|K>litici. Giochi di questo genere
sono pricplosi: non è il momento
(fi perseverarvi. Occone da parte
dà tutti la coscienza diella gravità
dell’ora e non la preoccupazione d'
perdere o vedere allontanarsi la
possibilità di mantenere o acquistare egemonie.
La vita d’ogiii giorno è cosparsa
più di dolori che di gioie.
Leggevo in questi ultimi giorni la
cronaca diammatica di una grande
•sciagura: 48 bimbi di una colonia
Qiarina sono annegati presso Albenga durante una gita in barca. E
molto opportunamente chi scriveva
trovava nell’angoscia di quella ti'agedia improvvisa che colpiva tanti
innocenti, motivo per invitare tutti
a meditare sulla fragile nostra vita,
e sulla necessità dii volerci tutti he"
ne. Le vie del Signore sono infinite
ed imprevedibili; Egli ci park nei
modi più impensati, anche attraverso il pianto disperato delle madri.
Negli occhi ancor piem di cielo di
quei bimbi ch’Egli ha così repentinamente chkniato a sè Egli fo>rse ha
CROnflCfl VflLDE/E
XV AGOSTO
l-a riunione del XV Agosto per k
Val Pellioe avrà luogo al Resse del
Vilkr, alle ore 10. Alcuni oratori
presenteranno al pubblico un argomento vitale per k nostra Chiesa.
Nel pomeriggio seguirà un importante programma particolarmcntte
dedicato alla gioventù e verrà udito
il delegato delle (diiese del Sud-America, pastore Silvio Long.
LUSERNA S. GIOVANNIJ
A (Mncluisiotie del corso svolto nedJe
nostre Scuole Domenicali, j barabind hanno trascorso un piacevole pomeriggio al
Riifugio. ove con canti e giocJii hanno
rallegrato i nostri ricoverati. La generosità dei .nostri fratelli d’America ci ha permesso di distribuire numerosi premi ai
più meritevoli per H profitto e la irequenza. La Scuola Domeniicale del cenr
tro continua a svolgere un corso estivo
che è abbastanza bene frequentato.
L’Assemblea di Cltiesa ha nominato
quale suo denegato al Sinodo il ColonnelJo Roberto AMio, mentre dalla Conferenza Distrettuale sono stati nominati i
6igg.ri Bounous Francesco e Maton Danie
Peyroi Albino e Miegge Eglantina Uniilda — Bounous Prospero e Odetto Domenica Borga Mario e Genre Luigia.
E stato amministrato il S. Battesimo a :
Zoppi Marina di Daniele' e di Morel Maria; Pontet Paola di Stefano e di Bastia
Maria; Ricca Livia, di Giovanni e di Lapisa Margherita; Malati Laura Fulvia, di
Aldo e di Maoocco Anna; Pons Guido di
Bartolomeo e di .Malan Albina ; Mazzetti
Antonietta, di Plinio e di Giacobino Giulia Renata..
Abbiamo acooimpagiiato al camipo dlej
riposo ; Susanna Roux, ved. Fontana; Romann Enrichetta, fu Augusto ; Bianchi Elena ved. Archetti; Fenouil Maria Maddalena,,, ved. Peyrot; 'Dalmas Mtariii vedi
Comba; Long Luigia ved. Bertìn.
A tutte queste famiglie rinnoviamo J’espressione della simpatia della nostra Comunità e rivolgiamo loro Pesortazione a
rimanere saldi e ìnorollabill nella fede,
per la grazia del Signore
TORINO
te.
— A partire dalla prima ckomenica di
Luglio sono stati ripresa i culti al Ciabas,
ogni domenica pomeriggio alle ore 16.
Ci aiuguriamo di© questi culti siano meglio frequentati di quanto non siano stati
finora.
— Annunziamo fin d’ora che la Società
di Cucito « Le Primtemps » avrà il s»,
Bazar, a Dio piacendo, domenica pomeriggio 24 Agosto. Oltre gli accurati e
pregevoli lavori che saranno esposti,
frutto della fatica dell© nostre sorele. <n
sarannno anche dei banchi gastronomici.
Un vivo appello è rivolto ai manbri di
Chiesa, affinchè, in prossimità dela data,
ci facciano ^rvenit© dei doni in natura.
— Abbiamo lnvo(5alo la benedizione del
Signore sul seguenti matrimotii :
Se. da una parte, per i .molteplici impegni del nostro iPastore tìtoilare, a.bbiamo
avuto quest’anno, un certo disagio, d’altra iparte, questa situazionne cii ha. pur
valso delle visite molto gradite ed apprezzate.
Esprimiamo la nostra viva, riconoscenza ai pastori sigg.ri Neri Giampiccoli ed
Enrico Geymet d quali, rispettivamente d!
1.0 e il 15 giugno, hanno presieduto tre
culti, quello della radio e gli altri due nel
tempio di Corso Vittorio.
— A chiusura deSle Scuole Domenicali
è stala organnizzata la consueta passeggiata che ha avuto per meta Rosta. Un
buon numero di alunni delle due scuole
di C. Vittorio e di S. Donato vi ha parlteaipa.to, come pure molti genitori. ^
giornata dd 5 giugno ha lasciato un lieto
ricordo nei piccoli e... nei grandi.
Il 6 giugno, per iniziativa del Centro
Evangieilioo di lCuÌ.u|r4 ha avuto luogjo
una Conferenza del Pastore »gnor Neri
GiampiocoH sul tema ;
(1 li problema delia risurrezione secondo
il Nuovo Testoimento ».
L’interessanìte tema. briiUaniemente
trattato è stato inquadrato con le panolte
di Pietro il gionto di Pentecoste : « Id
Pacoolo miracolo dj completezza nella
'iMssima concisione è certo l’opuscolo
«Pietro a Roma» che Giovanni Miegge aggiunge alla ooUatia dell© recenti pubbiaeaziioni della ncistna Claudiama.
Lo studio storico e polemico ad un tempo (più storico che polemico, come il caratter© deirautore) dopo una breve e concisa presentazione del problema e della
sua portata pasra in rassegna le varie fonti di storia e di leggenda intorno aW’argomento e le valuta con un giudizio pacato,
preciso di intonazione irenica e concilia*
tiva. Doipo le accese polemiche ohe fecero versare dnehiostrq bollente sul contestato argomento fa ben© leggere queste
brevi pagine che, nella loro .pacatezza
raggiungono una forza polemica più efficace ancora perchè danno .una impressione di sicurezza, die non sempre si ritrova
nell© posizioni di esasperata bellicosiità.
Infeiresranti in modo particolare le informazioni ohe il Miegge ci offre dai documenti liturgici della Qhdesa e sulla score
ta delle più recentif scoperte archeologiche
e sulle risultanze... negative deli© più recenti ricerche della tombía dii S. Pietro
netia cripta della omonilma Basilica in
Roma.
L ultimo capitolo su «la successione apostolira» termina lo studio con ireniche
ed ottimistiche viisioni .d’ecumenismo in
cui però non manca, sebbene in termini
^totamamenite contenuti, Sai bota profetica
«Se fi semplice schietto discepolo di Gesti tornasse sulla terra, approverebbe tutto quedto che i papi hanno ctompiuto in
tanti secoli, ^ facendosi for.ta del suo nome?...- Si troverebbe a suo agio sotto
Ut CupO'ki di S* PiiCitro?)) Alieigge non risponde, benché la sua risposta iimplicita
sia ovvia, preferisce affrettarsi a tornare
ifrojpipoj ottirmsto ?) ia|la nota ecumcniOa
ed alili auspicio di inuove voílutazitíni e
comprensioni del concetto di successione
apostoidca con cui lo studio termina.
Mentre ringraziamo Miegge per ii prezioso contributo ohe l’opuscolo è desti.nato
a dare a quanti (te^derano a|vere del
buon materiale di cultura e discuisslone
evangelica, plaudiamo aìla Claudiana per
la pubblicazione del secondo libretto della
serie, ohe speriamo vedere presto arricchirsi di altri numeri sempre cosi utili,
sopratutto quando così sereni ed obiettivi
alla apologetica ed alla polemica prolestante.
.«L’Alpina» ed offre il libretto in belila
veste, per quanto io consentono i tempi,
la stampa è chiara, ri.m.paginazione ben
dispcfeita, S i che fiacfiltai Ja lettura e ili
piacere di pcKsedere il Ubretto oh© vivamente consigliamo aj lettori.
E. Ayassot.
dio ha fatto Signore e Cristo quel Gesù
che voi avete crocdtìsso ».
Dopo aver sfrondato ili probkma di tutte
le supwstrutture più o meno sentimentaH
che .gli .sono state aggiilunte dalla tradizione, l’onatore è tornato ale fonti neotestamenliarle, mettendo in evidenza il
pensiero di S. Paolo- L’apostolo (xuisidera
la risurrezione dd Cristo come una prova
certa del'.!a nostra 'rjburrezione : quésta
certezza fa si eh© egli vede la motte come un guadagno poiché se essa è il salario del peccato e quindi un mal©,
è pure l’ultima battaglia oh© il credente
combatte per essere con Cristo.
Il conferenziere ha .poi ©saiminoito diversi punti interessanti qnaH : L© nozioni «anima » le «¡Tempio». jRlsurrezione
immediate dopo la .morte o alla fin© dei
tempi? Come dobbiamo lintendere la risurreziione dei corpi, eoe. ed ha concluso laffermando che l’essenziale per noi è
di .restare uniti a Cristo. Alla bella conferenza è seguita una interessante discusSitone.
— Il 21 giugno : Assemblea di Chiesa
per udire la relazione annua e per .releZitane de.i d.e,legati alla conferenza dis.trettuaie e al Sintido.
Il 29 Giugno, l’Unione Evangelica «G.
Varagliia » ha organizzato una passeggiaita
a FlocdaroHo vicino a Moncalieri, Oltre
cento famiglie hanno risposto all’appello e
sono convenute nel iposto con ogni mezzo,
tram e bicicletta ed hanno trascorso il
pomeriggio in una .atmo9fe.ra dì, cordiate
amicizia fraternizzando con alcun© famiglie evangeilcohe del luogo che erano state Invitate, il convegno ebbe luogo nel
bel .parco di una villa, messo gentìilmente
a disposizione dal .pToprieterio; il gesto è
tanto più cordiale in quanto si tratta, di
persona estranea a.l nofetro ambiente evangelico. Dopo un messaggio del Presidente si svolse un bel programma di giuochi e gare a premio -per i grandi, distribuzione idi frutta per i piccoli, merenda
al sacco- Il canto -di un .inno terminò li
simpatico incontro che ai spera, sarà seguito da .molti altri. '
Durante il mese di luglio c’è stato mandato lo studente Francc Davite, che è sta
to ac(X)lto con gioia da .tutte la com.unità,
e questo è naturale; si tratta di qualcuno
che è di casa. G. C.
S. GERMANO CHISONE
Per la prima volta in un decennio ha
avuto luigo domenica 3 giugno una riunione all'aperto sul territorio del Comune dii Villtar Peroda. lElrano presenti i
valdesi della diaspora villarese e altrettanti cattolici deMa regione. Dalla riva destra del Cihisone era venuto un buon
gruppo di giovani. i< Tornate di muovo »
dissero quelli ohe -per la prima volta hanno udito ’Evangelo. VogiHa Iddio ohe i
Valdesi del Villar possano aver un giorno
un luogo di culto ohe sia un centro di
evangelizzazione !
Il 16 lugilio una folla come non s’era
più vista in occasione di funerali gremiva Il tempio per oircondare di simpatia
cristiana, e ;peiP 'nvocartei Ile consolazioni
di Dio sulla famiglia LAURENTI-BALMA
di [’onte S. Martino colpite dalla morte
avvenuta per investìmenito al Alalanaggio
dCiUa loro unica figlSoletta LINA di anni
12.
A casa dai parenti di S. Germano e al
cimitero ha officiato il pastore della parrocchia e ai tempio i.l pastore E. Rostan
di Piinerolo.
Che ii,i, .ricordo della cara Lina di animo così dolce e buono sia in benedizione
per quanti rhannno amata © che i genitori
visitati da sì grande .prova possano semipre trovare in .Dio pace © conforto !
Il culto di dòmeiiica 20 corr. è stato
presieduto dallo studente In teologia Bruno Corsani, La comunità lo ringrazia vivamente.
- RIUNIONE AL SANOLE - A Dio
piacendo, domenica 3 agosto, alle ore 15
una riiuniione Mll’lapte.rfo avrà luogo all
Sangle. Invito a tutti.
IH
I
JVel prossimo nu/
mero verrà pub/
blicato uno studio
consacrato alVesame delVarticolo
che la Costituente ha approva/
to per la tutela delle ITTI||7|n|IC ^
minorante linguistiche HI ÌLIiLIiÌIiL^
\
ORARIO
FERROVIA
TORRE
TORINO - PINEROLo
PELLICE E BARGE.
In attuazione da! 4 Maggio 1947 ;
Da Pinerolo partenze per Torino :
5,29 — 6,56 — 7,47 diretto — 13,10 —
13,42 diretto —. 17,16 — 20,26.
Arrivi da Torino a Pinerolo :
7,38 -— 9 — 13,08 — 14,19 — 18,20
_ 18,59 — 19,42.
Partenze da Pinerolo per Torre PelRce
e Barge :
7,43 non va a Barge — 9,03 — 13,11 —
14,23 — 18,27 — 19,03 non va a Barge
19,46.
Partenze da Torre Pellice :
4^48 —6,10 _ 7,10 _ 12,20 — 13 15
— 16,35 —- 19,42 — 20,55 festivo.
Partenze da Barge :
4,50 — 6,12 — 12,24 — 16,35 —
19,30 20,46.
Arrivi da Torre Peliioe a Pinerolo :
6,26 — 6,53 — 7,41 13,04 —- 13,40
— 17,13 — 20,23 — 21,31 festivo.
TRANVIA PINEROLO - PEROSA
DAL 7 LUGLIO
13,10 — 15,55
20,30 festivo.
17,50 _ 18,50
Pinerolo arrivo :
6,07 I— 7,02 — 8,20 — 10.50 — 12,45
—- 14,30 _ 16,55 — 18,45 — 19,45 —
21,22 'festivo.
Perosa partenza :
6 —- 6,10 — 7,25 — 9,40 — 11,45 -
Pinerolo partenza :
4,40 — 6,10 —- 7,05 — 8,30 — 10 25
— 12,50 _ 15 — 17,30 —- 19,15 '
20,15 festivo.
Perosa arrivo :
6 ^ 7 — 8,05 — 9,35 — 11,30 _ 14,15
— 16,05 — 18,30 — 20,10 _ 21,15
festivo.
LINEA AUTOMOBILISTICA
PINEROLO - AIRASCA - TORINO
Col 1° giugno è andato in vigore, il
seguente orario oombinalo tra la SAPAV
e la SATTI.
Pinerolo part. : 7,45 — 11,45 —^ 13,45
— 18,30 con arrivo a Torino alle 8,30 —
12,30 — 14,30 19.15.
Torino part. : 7,30 — 12 17 — 19
con arrivo a Pinerolo alle 8,15 — 12,45
— 17.45 _ 19,45.
Auto PEROSA - PRALI e viceversa
Perosa part- 9,50 — 20,25 con arrlvo a
Prali lalle 11,20 e 21,50 —
Prali part. 5,40 —17,10 — 18,45 con
con arrlvo a Perosa alle 7.— 18,40 — 20,10
RINCRj^ZIJkniE N T O
11 Signor Albino Leali ha rinvenuto aJr Inverso di Torre PedCice un oggetto di
vestiario di cui in precedientì avvisi. Avendolo egli fatto immediatamente recapitare ai proprieterio, questi desidera rinringraziarlo pubbl'icamente adiditando ad esempio il suo atto di onestà.
Direzione; Via dei Mille, 1 - Pinerolo
Amministrazione; Via Carlo Alberto,
1 bis - Torre Pellice
Dir. Resp. Ermanno Rostan
ARTI GRAFICHE "L'ALPINA,
Torre Pellice
I» I» an o n C i sm
M'Eni OiLLt Hill WUI£SU
Italia ,
Estero .
Annuale Semest.
L. 300 180
L. 600
Ogni cambiamento d'indirizzo costa
lire DIECI
Lai famiglia Beux (ringrazia vivamente
quanti .furono loro larghfi di aiuto e 4'
conforto durante la lunga) malattia e la
dipartenza della loro cara
CLiNENTINA BEUX-PASCHEfTO
Torre Pellice, 20 luglio 1947.
Nell’impossibUità di farla direttamente
la famiglia del compianto
FRANCESCO FASCHETTO
porge la loro viva riconoscenza al Pastore
U. Beri, alle Autorità del Comune ed a
tutte le persone che hanno reso il loro
tributo di fraterna simpatia nella triste
dipartenza del loro caro.
Prarostino di S. Secondo, giugno 1947
La famiglia LAURENTI, commossa dalle
manifestazioni di affetto e di simpatia ricevute in occasione della tragica e dolorosa
dipartenza della diletta
LINA
ringrazia sentitamente tutte le persone che
con la loro presenza e con le loro parole,
presero parte al suo grande dolore. *
Ponte S- JVtertino - S. Germano Chisone
16 higlo 1947.
CONIUGI evangelici, italiani, residenti Londra, cercano ragazza valdese disposta trasferirsi Inghilterra, .per faccende dom.esticbe © per acoudli.re una bambina.
Contratto per un anno, minimo. Condizioni buone- Rivolgersi. : famiglia Aragno
via Massena, 12 Torino.
OREÜIII-nilSO-GOlll
Il dr. DANIELI ROCNAT
visita a TORRE PELLICE
iulti i venerdì dalle
10 alle 12 presso il
dr. GardioI 'Tei. 77
POMARETTO
il 2‘ e 4' sabato del
mese dalle 10 alle 12
Presso l'Ospedale
aldese