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Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICE
(Torino)
DELLE VALLI VALDESI
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCI — Num. 45 ABBONAMENTI f Eco: L. 1.300 per l’intemo Eco e La Luce: L. 2.M0 per l’intemo Spedii. abb. postale - 1 Grappo 1 TORRE PELLTCF. 17 novembre 1961
Un« copi« Lira 3 0 1 L. 1.800 per reitero L. 2.800 per Testerò Cambio d’indìrisso Lira 50 ' 1 Ammin. Claadiana Torre Pellice - C.C.P. 2-1755? 1
Vigilia di Nuova Delhi
Si è ormai alla vigilia della terza grande assise ecumenica, che non avrà
solo da pronunciarsi su grandi problemi come la fusione del Consiglio ecumenico delle Chiese e del Consiglio internazionale delle Missioni, o come
l’ingresso nel C.E.C della Chiesa ortodossa russa, che ne ha fatto domanda
alcuni mesi or sono: FAssemblca di Nuova Delhi, che inaugurerà le sue
sedute il 18 novembre, dovrà affrontare i molteplici problemi sorgenti dall’esistenza e dall’opera di tutte le Chiese rappresentate, in un mondo in
rapida e talvolta violenta trasformazione, in un clima internazionale assai
teso, di fronte ad un futuro umanamente poco sereno.
E tuttavia, Gesù Cristo è la luce del mondo; la gloria di Dio rifulge nel
suo volto, nella sua persona redentrice; è quanto le Chiese hanno meditato
o stanno meditando, affiancando a giorni lo studio e i lavori deH’Assemblea.
Voglia il Signore della Chiesa tutta che ne scaturisca un impulso nuovo di
fede, di vita, di testimonianza a Colui che ci ha acquistati affinchè proclamiamo la potenza di lui che ci ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce.
La Chiesa Valdese sarà rappresentata a Nuova Delhi dal Moderatore
Ermanno Rostan, e dal Past. Wilfrido Artus, delegato della Conferenza evangelica rioplatense. Il nostro pensiero li accompagna, e confi<liamo che per
mezzo loro la nostra Chiesa potrà veramente }iartecij)are, ora e poi, a quanto
là si farà e vivrà.
I.a (.liiesa caltoliio-romana, la Chiesa ortodossa russa hanno già nominato i loro
osservatori. A New York il Dr Franklin
C.lark Fry, presidente dei comitati centrale
ed esci utivo del CEC, in una riunione di
laslori luterani, ha dichiarato che la terza Assi-mhle-t ecumenica affronterà, a Nuova nelhi. « grandi rischi », poiché si terrà
in un utondo in ebollizione in cui regna
il disaciordo e che ha i nervi allo scoper
lo. u Uno scacco costerebbe caro: la disinlcgrazione della Chiesa di Cristo e il
(!oll<> di un sogno. Non possiamo dunque
permi-iierci un insuccesso. Le benedizioni
dcll'uuilà in spirito e verità non possono
venire clic da Dio. Quale tesoro, quale benedizione sarebbe: una ripresa per la Chie■ a. c un laro per le nazioni ».
1 vescovi cattolico-romani della Svizzera hanno chiesto ai loro fedeli di « pregare perchè lo Spirito Santo ispiri ai membri di quest’importante congresso e a tnttr
coloro che essi rappresentano la sua luce
c la sua forza. Quando preghiamo così gli
un! per gli altri, è impossibile che il Signore non ci aiuti a meglio comprenderci
per meglio servirLo e meglio ritrovarLo
nella verità attraverso la carità ».
QuanU) alla candidatura ortodossa russa,
raitale olandese Jati Groot, uno dei cinque osservatori cattolici a Nuova Delhi, ha
dichiarato che non condivide le preoccupazioni di certuni. « E’ vero che in Russia la Chiesa e la politica .sono sempre stale slrcltamente legate. Ignoriamo in qual
misura la candidatura della Chiesa ortodossa russa sia stata ispirata da motivi politici. In compenso, non ignoriamo che dietro tale domanda ci può essere una reale
r onviiizioTie religiosa. Poirhè i capi della
Chiesa rus;a non sono certo anzitutto dei
politici I).
Secondo la rivista ìnformations Calholitjiies Inlermitiomiles, rlie riproduce questa
intervista concessa alla K.N.P. (agenziastampa cattolica olandese), le attuali funzioni dell’uhate Groot danno alle sue parole un certo peso: egli è infatti non solo
uno dei cinque osservatori a Nuova Delhi,
ma anche il successore di Mons. Willehiands, segretario della segreteria vaticana per Punità cristiana, nella carica di legalo episcopale dei Paesi Bassi per le questioni ecumenirhe.
Da parte sua il comitato ecumenico della Chiesa metodista negli S. U-, in una dichiarazione a Des Moines (lowa), afferma
l ite la partecipazione della Chiesa russa al
CEC può essere un polente fattore in favore della pare internazionale, favorendo
1 fraternità fra cristiani dell’Est e detrOvesl. Se si considerano le « dure pressioni »’ esercitate rt^'inressantemente » sulla
Chiesa nell’LIRSS, questa caiididatiira è
a un segno elle (essa) desidera e ha hi.aogno deU’aiulo e della forza che può portarle tale associazione ».
La dichiarazione ricorda che la condizione essenziale per partecipare al CEC è « la
fede in Gesù Cristo, Dio e Salvatore », e
(he secondo questo criterio la Chiesa russa
è « pienamente qualificata » per entrare
nel Consiglio.
11 messaggio aggiunge che essere menihri del Consiglio non implica l’approvazione del governo politico sotto cui vive
una Chiesa membro: mentre il CEC disapprova fortemente la politica di segregazione razziale perseguita nell’Africa del Sud,
non ha rifiutata la partecipazione di Chiese di questo paese, ne quella di Chiese
protestanti di paesi a forte maggioranza
cattolica. (soepi)
I NOSTRI LIBRI PRESENTATI A MILANO
Dal 18 a/ 26 settembre sì terrà a Milano la IV ‘Mastra Internazionale del Libro. Come già
l’anno scorso, e grazie al generóso interessamento dell’Ing. Cesare Piccoli, la Claudiana potrà
essere presente con il suo stand
a questa grande manifestazione
libraria.
Potrà forse sembrare a qualcuno che si faccia N passo più
lungo della gamba. Indubbiamente non sì tratta di misurarsi
con le grandi case editrici. E
tuttavia siamo ben coscienti di
avere la responsabilità di far
sentire, nel nostro paese, una voce che vi è presso che sconosciuta. di esprimere un pensiero
protestante quasi ignoto alla cultura italiana ad ogni livello.
E’, questo, uno degli scopi di
ogni nostra attività, e anche della nostra Claudiana, accanto a
quello di servire te nostre comunità evangeliche. Uno scopo perseguito lentamenle, fra grandi
difficoltà e strettezze, e tuttavia
sempre ben chiaro davanti a noi.
Per questo abbiamo, fra l'al
tro, lanciato la Piccola Collana
Moderna: una nuova serie (nutrita, ci auguriamo) di opere
brevi, che si articolerà in quattro sezioni: teologìa - arte e letteratura - storia - questioni sociali. Accanto alla traduzione di
lavori validi, se pur di piccola
mole, del protestantesimo d’oltralpe, contiamo pubblicare scritti d’attualità del protestantesimo italiano.
Delle due opere che ora presentiamo, in questa nuova collana, una è ’’Incontri con Bach”
di Albrecht Goes, il pastore
scrittore ben noto in Italia dopo che Einaudi ha pubblicato la
traduzione delle sue belle novelle ’’Prima deli’aìba” e ”La vittima”.
ALBRECHT GOES,
dell'alba »
l'autore di « Prima
IL TIPO DELLTTALIANO DI DOMANI?
SemìanaHabeli al volante
La scorsà 'settimahà'si è chiuso
Torino l’annuo Salone deU’Automobile : un quadro scintillante come le carrozzerie delle macchine esposte, meta
di un vero pellegrinaggio, luogo di sogni e di desideri...
Premetto che anche a me piacciontj
molto le macchine; e se, come tanti
altri, inorridisco davanti ai macedi
criminali causati dagli irresponsabili
del volante, comprendo però la passione della guida e della velocità, come non può chi non ha mai toccato
una manopola o una leva d’acceleratore. Una passione come un’altra, che
certo può come ogni altra diventare
una passionaccia, e causare rovina o
morte.
Ciò malgrado, mi pare (e non sono
scio nè originale) che la manifestazione torinese possa essere interpre
tata come un sìmbólo preoccupante
della nostra Italia odierna, delle suo
aspirazioni, del suo futuro.
Un'Italia che nel dopoguerra ha indubbiamente conosciuto un « miracolo economico » in campo industriale
— e in questo miracolo l’industria automobilistica ha grande parte. Ma è
tutto oro quel che luce? In quante zone non arriva, questo « miracolo »?
qual’è l’altra faccia della medaglia del
tappeto di 500 e 600 che attornia gli
stabilimenti FIAT, quell’altra faccia
che è, ad esempio, documentata nella
« Inchiesta alla FIAT » di Carocci, edita da Parenti? in quale misura, dietro la magnifica espansione di tale
industria, c’è un più o meno massiccic' intervento dello Stato, e di quanti questo intervento manovrano da
dietro le quinte? non sarebbe, questa
Une façon odginale de célébrer la Réformation
Des jeunes du Vallon de Luserne visitent les Cévennes
La fête de la Réforme a eu un heureux couronnement pour un groupe
de jeunes unionistes et ohoralistes des
deux paroisses soeurs du 'Vallon de la
Luserne: Rorà et Luserne St. Jean.
Répondant à une invitation précise
du Pasteur Paul Bastian de St. Jean
du Gard en Cévennes, qui visita au
printemps dernier nos paroisses, et
profitant de quelques jours fériés au
début de novembre, notre équipe,
composée d’une trentaine de jeunes
agriculteurs, ouvriers et étudiants, accompagnés par leurs 3 pasteurs, est
partie en pèlerinage vers ces terres
des Cévennes si semblables, par leur
histoire glorieuse et par la nature du
paysage et par leurs durs problèmes
actuels à nos Vallées.
Le long voyage, lui même, a été un
émouvant pèlerinage, avec ses arrêts,
en descendant le cours de la Duran
f.es vhilpurs validais devant le Musée du Désert
(Photo R. .laitier)
ce, à Briançon, à Embrun, la patrie
ingrate d’Henri Arnaud, à Gap qui,
tout récemment, a honoré son grand
fils Guillaume Farei par une grands
manifestation populaire.
En nous éloignant, après l’arrêt à
Gap, du cours de la Durance, nous
pointâmes rapidement vers Nyon, le
Rhône, Pont St-Espriti, Anduze, St
Jean du Gard où notre ponctualité
d’horaire surprit fortement nos hôtes
cévenols et leur cher Pasteur.
A’ la salle de paroisse, ce dernier,
aidé par une symi>athique équipe de
jeunes, pourvu à diriger rapidement
chacun des 32 visiteurs vers sa maison hospitante (y compris notre charmant « autista » de la « Malan Viaggi » qui dormit délicieusement — nous
assura-t-il — pendant 3 nuits, dans
un ancien lit de camisardl). L'accueil dans les foyers a été partout on
ne porrait plus chaleureux et plus
bienfaisant, par le contact direct de
nos gens avec la vie et les problèmes
de l’église, de la famille et du travail
en Cévennes.
En deux .seules journées de séjour
dans le Gard .'1 nous a été possible
grâce à l’amabilité de cet incomparable guide et animateur qu’est le Pasteur P. Bastian de parcourir une
grande partie du Département plus
protestant de France, des Cévennes
jusqu’au bord de la Méditerranée en
traversant des immenses vignobles ou
en longeant le prodigieux canal d’irrigation du Rhône.
Visites rapides à Nîmes protestante et romaine, la Genève du Midi qui
compte encore, sur une population
de 90.000 individus, environ 25.000
protestants. À Montpellier siège d’une
cèlebre Faculté Protestante de Théologie. Une très forte impression ont
surtout produit sur nos jeunes les visites à La Tour de Constance et au
Musée du Désert, au Mas Soubeyran,
où le Pasteur Bastian a fait revivre
er nous parler la margelle de Marie
Durand et l’humble demeure de Roland, le héros de la résistance cévenole et les chaires du Désert. Visite
intéressante à quelques bourgs cévenols, à Anduze, à son grand temple
à fière allure et à la peu courante
forme circulaire nous rappelant le
temple de notre St Jean. Très intéressante aussi la visite à la grande
iôret de bambous géants qui, près
d’Anduze, nous ont transportés un
instp,nt en pleins tropiques.
Notre séjour en Cévennes a eu son
couronnement, le soir du 4 novembre, par une assemblée plénière dans
le grand temple de St Jean du Gard
où les messages des pasteurs s’alternaient au chants en langue française
ou italienne enlevés par l’assemblée
ou par les visiteurs ou par leur chorale dirigée par «Gustave» et à la
projection de clichés en couleurs sur
les Vallées et les Cévennes.
Le matin suivant, avec bien quelque regret nous quittions nos hôtes
généreux, leurs clairs foyers et cette
vieille terre huguenote en pleine transformation de ses structures traditionnelles, mais qui, bien loin de s’endormir, ouvre ses portes au monde actuel
prête à lui apporter le message éVan
gélique.
Merci cher collègue, merci chers
frères et soeurs cévenols, pour ce que
Dieu nous a donné et appris par vous
et chez vous. j.
avanzata trionfale dell’industria motoristica, in rapporto con quel disservizio ferroviario che non si deve drammatizzare ma neppure minimizzare?
Sono domande gettate là, e ognuna
andrebbe approfondita. Ma sta di fatto che il parco automobilistico italiano sta accrescendosi in modo impressionante, che la costruzione in appalto delle autostrade sta diventando
una vera e propria industria, e che se
si continua co.sì fra qualche anno salemo — a parte la Germania — uno
dei pasci europei d’avanguardia per la
rete autostradale...
Beh, che vuoi di più? dirà qualcuno. Perchè non si dovrebbe avere tutti l’utilitaria, almeno?
Voglio di più che ci siano abbastanza posti-letto negli ospedali italiani.
E soprattutto, vorrei che ad un mese
e mezzo dall’apertura delle scuole, tutte le scuole fossero fornite dei loro insegnanti — e non crediate, amici di
Pramollo e della Roociaglia ecc. che
questo capiti solo alle vostre scuolette montane: capita in tutti gli ordini
d'. scuole secondarie, e non solo a
Roccacannuccia, ma in provincia di
Torino si va a caccia di professori per
il liceo, e se non ci sono laureati, si
accolgono a braccia aperte, come manna dal cielo, volenterosi studenti di
III e IV anno! e vorrei che non avesse più ragion d’essere la protesta —
che sta diventando clamore, ma non
ancora sufficiente per scuotere il torpore dei responsabili diretti — per la
situazione dell’Università italiana,
che spiecie nelle sue branche scientifiche, seguitando al passo attuale, fra
alcuni (fiochi) anni sarà del tutto insufficiente a fornire il fabbisogno di
tecnici ad alta specializzazione; e vorrei che non ci fossero più, in Italia,
3.300.000 analfabeti (per non parlare
dei semianalfabeti) ; e vorrei che non
fosse più così irrisoria l’assistenza e
l’assicurazione costituzionale del diritto allo studio (le borse sono attribuite solo al 2,6“/o della popolazione
scolastica); e vorrei che l’Italia non
fesse più al 39« posto fra le nazioni
(su 85) nella graduatoria delle spese
per l’istruzione, come risulta dall’wAnnuario deireducazione» dell’UNESCO
(1959).
Finché questi sogni leciti non avranno almeno un inizio di realizzazione,
il cromato rilucere dell’autoraobilistica italiana, come di altro, mi sembrerà sempre un bluff, e magari fumo
negli occhi. Sono convinto che, malgrado le centinaia di migliaia di famiglie che di queirindustria vivono,
sul piano nazionale nel suo insieme
questa valutazione è vera.
E non è troppo inverosimile che,
seniza un colpo di barra poderoso, materiale e spirituale, l’italiano medio
sia presto un semi-analfabeta al volante che scorrazza su una magnifica
rete stradale, causando magari sempre più guai. Ma che farà quando
smonterà dal volante? g. c.
2
paf. 2
L’ECO DELLE VALLI VAU^
N. 45 — 17 novembre 1961
Appello alla Associazione
Amici dèr Collegio
In occasione della annuale simpatica riunione, tenutasi il 27 agosto u. s.
a Torre Pellice per la XI Giornata
del Collegio si è lungamente trattato
dell’argomento finanziario, che preoccupa particolarmente la nostra
Amministrazione Centrale a proposito del maggiore istituto laico culturale valdese, per il peso che esso ha nel
bilancio generale della nostra chiesa.
E’ perciò con assai vivo interesse che
ho letto sui numero 40 e 41 del nostro
settimanale L’Eco delle Valli, le corrispondenze del pastore Geymet nel
primo numero e la risposta che gli
dà il prof. Costabel nel secondo; dirò
subito che, personalmente, non condivido per nulla le lamentele del primo, mentre piando alla giusta e fiera replica del secondo; e ciò perché
penso che a noi Valdesi, mazzate in
testa ce ne hanno date sempre tutti
ed in tutti i tempi e non è perciò affatto necessario che ora... ce le diamo proprio da noi stessi!
Se c’è un argomento che si può ben
dire sia di piena attualità, anche sul
piano nazionale, e di cui tutti i quotidiani trattano diffusamente quasi
giornalmente, è proprio quello della
scuola in genere e se ne leggono e
sentono di tutti i colori e non sempre in modo veramente costruttivo,
specie quando talune situazioni sono
particolarmente difficili.
Ho perciò E^nsato di lanciare anch’io la mia idea e chissà che non
trovi qualcuno che sia disposta a condividerla !
Premesso che, a mio parere, dobbiamo tentare ogni sforzo per mantenere in piedi il nostro vecchio e glorioso ginnasio-liceo così come esso è stato fino ari ora, bisogna che cerchiamo di risolvere il problema finanziario aiutando ai massimo ad alleggerire il peso economico che la Tavola
Valdese sostiene per il Collegio ed in
modo particolare per il Liceo.
C’è effettivamente in questo momento nel nostro Paese un forte vento di fronda contro gli studi classici
in genere, nei confronti di quelli tecnici ma si dovrà forzatamente arrivare ad una equa proporzione nei due
rami, pur così importanti nella vita
culturale italiana forse più ancora
negli anni avvenire di quanto non lo
sia stato per il passato.
Non cerchiamo perciò di distruggere con le nostre stesse mani quanto
già possediamo e che ha servito così
bene fino ad ora, rendendo enormi
servizi non solo alla nostra chiesa, ma
ad una infinità di giovani e quindi
di famiglie delle nostre valli e fuori
di esse.
E la mia idea sarebbe pertanto la
seguente: perchè non vorremmo cercare di applicare al nostro Collegio il
sistema che è stato adottato per gli
« Amici della Facoltà »? per chi non
lo sapesse ancora, dirò che consiste
nell’impegnarsi annualmente a versare la somma di lire diecimila e per chi
non può sostenere tale spesa, si sono
formati dei gruppi, per esempio di
quattro persone che a 2.500 a testa,
versano globalmente le 10 mila. Questa forma l’abbiamo adottata, da alcuni anni, su vasta scala, nella nostra
Comunità di Ivrea e si sono così formati vari gruppi, tanto che nella stessa relazione del Consiglio della Facoltà di Teologia il fatto è stato molto favorevolmente messo in evidenza.
Sinceramente non vedo perchè noi
non potremmo fare altrettanto come
« Amici del Collegio » tanto più che
in questo campo potremmo sicuramente anche contare su coloro che, pur
non essendo Valdesi, hanno compiu
to i loro studi al nostro Collegio, cui
volgono il ricordo sempre memore e
riconoscente.
Per passare al caso concreto; dirò
che ad Ivrea si sta già pensando a
formare im primo gruppo in tal senso e chissà che come di qui è partita
l’idea del primo «banco» per il rinnovamento dell’attrezzatura di tutte
le aule del Collegio (diventato ormai
nel giro di appena due anni un fatto
compiuto per banchi e cattedre dell’intero istituto, eppure si trattava anche li dì svariati milioni...) non si
possa ottenere qualche cosa di veramente utile e pratico, che serva se
non a risolvere intieramente il problema, per lo meno a dare, come si
suol dire, una mano per giungere ad
un notevole miglioramento della situazione attuale.
E chi meglio della nostra Associazione, che tante benemerenze si è già
create nella sua più che decennale
fervida attività a favore del nostro
Collegio Valdese, potrebbe prendere
le redini di questa nostra nuova campagna che potrà anche riuscire nell’intento?
Questo si potrà ottenere solo mettendosi all’opera con molta buona volontà e riunendo gli sforzi di tutti e
non dimenticando che: chi si aiuta.,
il ciei i’aiuta! D. J.
Borse di stadio
A.I.C.E.
Il giorno 9 settembre il Comitato
Nazionale A.I.C.E., in casa della Prof.
M. Gay, in Pinerolo, presente il Presidente Prof. Giorgio Peyronel, ha
preso in attento esame le domande
di partecipazione al (Concorso delle
Borse di Studio.
Furono favorevolmente accolte le
domande degli studenti: 1) Giordan
Guido della classe 2» dellTstituto Magistrale di Pinerolo; 2) Sappè Gianluigi della classe 4* dell’Istituto Magistrate di Pinerolo ambedue residenti in Angrogna.
E’ bello vedere come la nostra lodevole iniziativa continua a fare del
bene, aiutando sia pure in misura limitata, alcuni giovani coraggiosi che,
affrontando molte difficoltà, data la
loro residenza sui lontani monti, si
dedicano con serietà allo studio, per
potere im giorno lavorare nella Scuola, per il bene delle nostre amate Valli.
Un grazie a chi ultimamente ha voluto dare la propria generosa offerta
per le Borse dell’A.I.C.E. : Raffaldi
Gissi Regina (Mantova) 500; Ribet
Edina (Torino) 1.000; Gay Marcella
(Pinerolo) 500; Calvetti Franco (Pomaretto) 500; Dosio Levi Trento (Prarostino) 3.000; Platzer Elide (Milano)
3.000.
N. B. — Le offerte si ricevono sul
C.C.P. n. 2/40715 intestato al Maestro
Desio L. Trento, S. Secondo di Pinerolo (To).
Dieci motivi per cui ho deciso
di non andare più al cinema
1. Perchè il direttore non viene quasi mai a farmi visita.
2. Perchè c’è sempre la solita gente.
3. Perchè quelli che si siedono vicino a me non mi salutano gentilmente.
4. Perchè quelli che frequentano il cinema non mettono in pratica
quello che vi vedono e odono.
5. Perchè quando vado al cinema mi si chiede del denaro.
6. Perchè da tanti anni si proiettano dei film con belle parole, ma
il mondo non è migliorato.
7. Perchè alcuni di quelli che vanno al film lo criticano poi appena
usciti, oppure si addormentano sulle poltrone.
8. Perchè una volta si davano dei hei film che facevano del hene al
cuore, ma ora i film sono pieni di parole strane e di fatti sjtiacevoli.
9. Perchè i film sono troppo lunghi.
10. Perchè l’orario non è comodo: se il cinema fosse aperto dalle 12
alle 14, per esemjiio, ci andrei tutte le domeniche.
il vostro pa.store
(riportato dal hollettino parrocchiale evangelico di Valdoland, Laj)
ponia del nord-ovest, per gentile concessione deH’autore).
Riprende l’attività della Facoltà di Teologia
Si è riaperta la Facoltà di Teologia. Si tratta di una notizia che ricorre ogni anno in questo periodo nei
nostri giornali e il lettore distratto
0 in cerca di notizie e novità sensazionali pensa già di passar oltre, considerando la cosa nell’ambito della
« normale amministrazione », cioè nel
numero delle cose che « fa la Tavola» e che quindi «non interessano».
Credo che l’apertura di un nuovo
Anno Accademico della nostra Facoltà sia una cosa che deve attrarre
l’attenzione di tutti i membri di Chiesa veramente impegnati, perchè in
questi corsi di studi si preparano gli
operai che lavoreranno, in un futuro
non molto lontano, nella Chiesa stessa, annunciando la Parola di Dio,
unico fondamento della vita cristiana.
Tra le personalità che hanno presenziato all-a solenne apertura del
107« anno accademico, nell’Aula Magna, oltre al Moderatore e agli altri
membri del Consiglio, ai professori ed
ai rappresentanti delle Chiese Battista e Metodista in Italia, il Pastore
W. Scherffig, presidente dell’Associazione degli Amici della Chiesa Valdese in Germa.nia e un suo diretto collaboratore, il Dott. Busch. Essi hanno rivolto il saluto della associazione
da essi rappresentata al niuneroso
pubblico romano intervenuto ed hanno offerto alla biblioteca della Facoltà alcuni libri di recente edizione.
Il Pastore Carlo Gay ha quindi, senza falsa retorica, ma con parole sobrie e vigorose, ricordato la figura e
1 molteplici aspetti aella personalità
del Professor Giovanni Miegge, ordinario di neologia neotestamentaria,
che quest’anno non è più materialmente presente con noi, ma il cui insegnamento rimane vivo nei nostri
cuori e nelle nostre menti sia attraverso il ricordo personale, sia attraverso le numerose opere che ci ha
lasciate, così preziose per la loro chia
Studenti italiani e stianieri, interni ed esterni,
sono particolarmente numerosi, quest’anno - Un
fatto rallegrante, anche se da tante delle nostre comunità non vengono candidati al pastorato
KÌÌO
di Than€
Mi permetto di aggiungere un’osservazio
ne all’artieolo di fondo dell’Eco delle Valli del 10 corrente mese su Thant nominato
segretario delle Nazioni Unite con voto
unanime il 3 novembre. Egli succede ad
Hammarskjoeld perito in un incidente aereo in Africa neiradempimento del proprio
dovere, e rimarrà in carica fino al 10 aprile 1963, cioè quando sarebbe venuto a termine il mandato del suo predecessore.
L’articolo dell’Eco ce lo presenta come
« insegnante e politico, buddista di profonda religiosità e di risoluto impegno morale ».
Egli è birmano e la sua incontrastata elezione ad una carica di tanta responsabilità
' prova inequivocabile della stima di cui
gode.
La cosa però che più mi ha colpito è la
notizia data da qualche giornale e che io
pi esento ai lettori deU’Eco delle Valli:
forse ai più sarà sfuggita ma io la considero di somma importanza. (Jualcbe giornale ba pubblicalo che Thant passa ogni
Protestanti, vecchio-cattolici e cattolico-romani produrranno insieme una nuova emissione biblica per bambini, alla televisione olandese, attraverso lo studio ecclesiastico IKOR. Le emissioni saranno
quindicinali, e inizieranno con un ciclo
sull’Antico Testamento e la vita di Davide. Dopo Natale, un secondo ciclo tratte
rà delle profezie dell’.\nlico Testamento
relative a Pasqua.
giorno qualche ora in meditazione: in meditazione! pensate dunque «in meditazione » in un’epoca febbrile, di fretta, di arrivismo con tutti i mezzi, leciti ed illeciti,
di continui viaggi dei nostri grandi, o dei
nostri « grossi » per servirci di un’espressione cara a Benedetto Croce, da una capitale all’altra, da un continente all’altro.
Forse Luigi Luzzatti ci ricorda a proposito
di questa continua agitazione diplomatica —
ul era ebreo — che se si mettessero in
pratica le massime di Gesù Cristo e specialmente del sermone sul monte si concluderebbe assai di più che con tante conferenze internazionali (non ricordo le parole esatte lette tanti anni fa ma il senso
è certamente esatto).
Ci gode quindi l’animo pensando che il
nuovo segretario delle Nazioni Unite (spesso purtroppo disunite) sarà certamente uomo attivo « di riconosciuto impegno mora' » ma che alla base stessa della sua attività .sarà la meditazione giornaliera.
Gesù non soleva egli prima di iniziare
lo sua giornata ritirarsi in disparte per pregare, e la preghiera non è forse meditazione?
Thant è buddista, ma le grandi anime
s’incontrano al di là ed al disopra delle
barriere stoltamente erette dagli uomini.
Cristiani delle varie anagrafi ecclesiastiche, impariamo queste bella lezione: ancora una volta, un raggio di inestimabile luce ci viene dall’oriente coll’esempio di un
uomo dalle grandi e gravi responsabilità
(pace o guerra?) che ogni giorno consacra
qualche ora alla meditazione. L. M.
rezza di esposizione e per il vigoroso
pensiero da essere rappresentato.
Il Decano, Professor Vittorio Subiiia, ha tenuto la prolusione trattando
un argomento di viva attualità e di
grande interesse, su cui il Protestantesimo tutto, e oserei dire in modo
particolare il Protestantesimo italiano, è chiamato a riflettere con serieà e urgenza e a prendere posizione,
rendendosi conto del vero tempo in
cui vive, senza rincorrere chimere sorpassate e senza farsi delle illusioni
ingiustificate.
L’argomento impegnativo della prolusione ha, come già è stato pubblicato, costretto l’oratore a svolgerlo in
tre lezioni successive. Ricordiamo l’argomento : « L’unità della Chiesa e il
problema della civiltà nel pensiero
cattolico odierno».
Il giorno successivo, domenica 5 novembre, gli studenti si sono «presentati » alla Chiesa, simbolicamente
rappresentata dai membri delle comunità romane presenti. Dopto la predicazione dell’Evangelo fatta dal prof.
Valdo Vinay, studenti e membri di
Chiesa si sono avvicinati alla S. Cena, testimonianza che gli uni e gli
altri aipendono unicamente dalla Paiola della Vita incarnata in Cristo
Gesù.
* * *
Con questo si esaurisce la cronaca
« descrittiva » della seduta inaugurale del nuovo anno accademico, ma
pensiamo ohe i lettori, secondo le promesse del Direttore suU’ultimo numero, siano curiosi di avere qualche
notizia anche sul corpo studentesco.
Possiamo innanzitutto dire che quest’anno esso si presenta notevolmente più numeroso e in parte rinnovato. Si tratta, è vero, per la maggior
parte di acquisti stranieri, studenti
svizzeri e tedeschi che vengono a frequentare i nostri corsi, dimostrando
così come la nostra Facoltà sia conosciuta anche all’estero e il suo insegnamento vi sia apprezzato. Anche
per quanto concerne il camx>o più vicino, cioè l’Italia, una constatazione
va fatta : la nostra Facoltà non è chiusa in un settarismo confessionale,
ma si apre, oltre che agli studenti
metodisti che ormai sono di casa da
molti anni, anche a uno studente della Chiesa Luterana Italiana che speriamo si trovi bene fra di noi e possa con noi godere dello studio della
Parola che non è per la divisione, ma
per richiamare tutti alla unica fonte
da cui sgorga la Salvezza.
Vogliamo ancora ricordare che gli
studenti « nuovi », non provengono
tutti dalla strada che alle Valli talvolta è considerata la sola normale,
j quindi la sola buona, ma ve ne sono anche quest’anno come negli an-u scorsi che provengono non direttamente dalla scuola secondaria. Al1 improvviso o per una lunga maturazione di crisi essi hanno avuto la
sensazione che la via fino allora seguita non fosse quella voluta dal Signore e hanno da Lui ricevuto un ordine imperioso a lasciare la loro vita
e le loro abitudini in cui pure avevano forse avuto anche delle soddisfazioni belle e grandi, per servirlo con
tutta la loro vita e senza compromessi.
Accanto ad essi, che vogliono diventare cioè Pastori, sempre più numerosi diventano gli studenti esterni e
gli « uditori », coloro cioè che senza
voler accedere al Pastorato, vogliono
comunque approfondire la loro forra azione teologica, per conoscere a
fondo il pensiero del Protestantesimo o per poter dare una testimonianza efficace della loro fede. E’ questo
un fatto che mi pare nuovo e degno
della più attenta considerazione, perchè siamo spesso portati a dare dei
giudizi forse non sempre equilibrati e
giusti sulla posizione teologica del popolo italiano e volentieri lo tacciamo
di materialismo e di ateismo o anche
solo di indifferentismo e invece non
è tutto così. Con questo credo di potermi far interprete del sentimento
generale di tutti gli studenti chiedendo alle Valli che ci hanno accolti così bene e con animo tanto fraterno
al momento della nostra visita nel
mese di febbraio scorso a voler pensare qualche volta a noi e a non dimenticare nelle loro preghiere il lavoro che si svolge in Facoltà e di implorare su Professori e studenti le benedizioni di Dio, che sole possono far
sì che un anno accademico porti dei
irutti non alla nostra, ma alla Sua
sola gloria. Bruno Bellìon
Le Chiese olandesi
dell’Alrica del Sud
e II Consiglio, [cnmenlco
11 i novembre 1961 il Sinodo dellu Nederduils Gereformeerde Kerk della Provimia del Capo lia deciso di uscire dal
Consiglio Ecumenico delle Cinese, mantenendosi però in coniano con esso per via
epistolare.
L’ordine del giorno votato dal Sinodo è
così redatto :
« Sebbene il Sinodo non creda clic sia
bene per la chiesa di vivere completamelile isolala dalle altre cinese, ma clic <leve
continuare a mantenere dei contatti ecumenici, e quindi alibandona tali contalli
con rincrescimento, decide, nelle circostanze attuali di uscire dal Consiglio Ecumenico delle Chiese w.
Già tutte le altre cinese olandesi did Sui
.àfrica iianno lasciato il Consiglio Ecumenico, ed una delle ragioni date da (Quelli
( lie lianno votato l’ordine del giorno, è
die se la Chiesa Olandese della Provincia
del Capo fosse rimasta nel Consiglio, ciò
sarebbe stato un ostacolo insormontabile
all’unione di tutte le chiese olandesi del
Sud Africa. Alcuni membri del Sinodo
hanno detto: «Se dobbiamo scegliere tra
il Consiglio Ecumenico e l’unità delle nostre chiese, noi dobbiamo scegliere Ennità
delle nostre chiese ».
Altri membri però hanno detto che erano assolutamente opposti alla « base, composizione, e tendenze » del Consiglio.
Dallo « STAR » di Johunnvsbur^
(4 novembre 1961)
Ad Agape il 1° Novembre
Convegno Responsabili
Mercoledì 1» novembre, circa una
trentina di membri delle unioni delle
Valli si sono riuniti ad Agape per l’annuale convegno responsabili.
Pochi convegni si sono rivelati cosi
interessanti e, possiamo dire, proficui.
Il Pastore Signor Girardet ha presentato Targomento del giorno: il prossimo congresso interdenominazionale.
Dopo aver messo i giovani di fronte
alla responsabilità del cristiano nella
cruda realtà del mondo attuale, ha
interpellato le unioni con delle precise domande: è realmente sentita la
necessità di trovarsi con i giovani di
altre confessioni religiose per discutere sui problemi che riguardano tutta
la gioventù? In caso affermativo quali sono gli argomenti che propongono
ritenendoli più rispondenti alle esigenze del giovane?
Le risposte non sono state nè totalmente negative, nè totalmente positive. In generale gli unionisti non negano la necessità del congresso ma
insistono su tma maggiore preparazione di tutti i membri e non solo
del delegato, il quale dovrà portare
al congresso l’opinione della sua imione sul problema discusso. A tal fine
siano tenuti appositi studi.
Il Pastore signor Giamplccolì ha
parlato del lavoro della F.U.V., del
Consiglio della gioventù ed ha esposto le direttive per il nuovo anno di
attività. Gli unionisti sono invitati a
prendere in considerazione il materiale di preparazione al congresso,
che sarà loro tempestivamente inviato, Ha auspicato un maggior numero di abbonamenti a Gioventù Evangelica che è ora completamente rinnovata. Finora sono stati preparati
dalla F.U.V. cinque quaderni di studio di carattere vario (ultimi due:
Geremia — La lotta politica in Italia) che sono caldamente consigliati
alle unioni. Un appello viene rivolto
per la prossima colletta per Adelfla,
che necessita ancora di due dormitori per il suo completamento.
Prima di chiudere il convegno le
unioni hanno presentato l’attività
dell’anno trascorso e i loro progetti
per l’anno nuovo. Quindi si è proceduto alla nomina del nuovo Comitato di gruppo, che risulta così composto: presidente: Pastore Alberto Taccia; Membri: Pastore Giorgio Tourn,
Sigg. Claudio Tron, Gianni Jahier,
Paolo Gardiol, Adriana Perotti, Attilio Sibille.
Comunicazioni :
— per abbonamenti a Gioventù
Evangelica scrivere a: Iole Sabadini.
Via Marianna Dionigi 57, Roma.
— per i quaderni F.U.V. : Franco
Giampiccoli, Agape per Frali; lire 2(K)
caduno.
— l’ufficio recite è stato trasferito
a S. Secondo di Pinerolo presso la
Chiesa Valdese. Scrivere: Paolo Gardiol, Combe, S. Secondo di Pinerolo.
Ufficio presso la Chiesa Valdese: lunedì dalle 17 alle 18,30, tei. 3492. Fuori erario telefonare al n. 9813.
mi a Scuola 1/aldese
di economia domestica
La Scuola Valdese d’Economia domestica, ormai trasferita alla nuova sede dell’Uliveto ed in pieno lavoro di riordinainento dei locali, si aprirà per il nuovo
anno scolastico il mercoledì 22 corr. novembre (e non il 21, com’era stato precedentemente annunzialo). Le giovanette interessate sono pregate di comunicare alla
Direttrice della Scuola il giorno e l’ora
del loro arrivo alla stazione di Luscriia
S. Giovanni.
3
17 novemhpe 1961 —• N. 45
L’ECO DEU£ VAIXl VALDESI
pas- i
Una cattiva consigliera
LA PAURA
Oggi non si sa più se Tuomo della
fine del XX sec. ha paura. In mezzo
allo scompiglio delle civiltà infrante,
strappate al loro passato e proiettate
tremanti e informi verso un avvenire
astratto, non è effettivamente impossibile che l’uomo abbia superato la
paura.
Gli Stati o più giustamente le « Amministrazioni tecniche » che pretendono ancora governare i popoli, già incapaci di controllare questo mondo
impazzito nel gioco politico tradizionale, cominciano a non poterlo più
dominare. Coloro che per abitudine
o routine continuano a pronunciare
discorsi da « 14 luglio » o a presiedere cerimonie di inaugurazione, non
comandano più, e non rappresentano
che un potere fittizio in seno ad una
macchina le cui ruote girano a vuoto
e in cui nessuno può far niente, nè si
sa ciò che potrà accadere domani.
Intanto, la propaganda, vera scienza esatta, non disarma. Al contrario,
diventa sempre più necessaria. L’Amministrazione del mondo si sente in
dovere di creare delle psicosi per sentirsi portata da una massa cieca, afferrala dalla paura, dall’angoscia e
dal delirio. Minacce di guerre civili,
di guerre fredde, o guerre di nervi,
difese antiatomiche... tutto concorre
a spaventare l’uomo tecnicamente,
matematicamente.
Succede a volte che le reazioni popolati vadano troppo oltre, minaccino
il fragile meccanismo, diventino roventi, allora e per il tempo del necessario raffreddamento si propina un
po' di notizie su Margaret o su i dischi volanti.
Che ne è dell’uomo in questo regime insensato e sprovvisto di ogni
finalità cosciente? Egli opta o piuttosto si ritrova, quasi suo malgrado, sia
in una posizione di rifiuto mortale
dell'assurdo sia neH’ingranaggio di
una mistica isterica.
Da una parte c’è l’uomo che si rintana nel suo ricovero di cemento armato. nella sua cella imbottita, nell’isolamento di un mondo totalmente
assurdo. Egli sa che non può cambiare nulla e vive così, alla meno peggio. chiudendo gli occhi, subendo l’inevitabile in un apoliticismo e ateismo assoluti.
DaH’altra c’è l’uomo disperato che
si getta a corpo morto sulla prima frenetica mistica che gli si offre: l’adolescente demolitore, le S.S. insultanti
l’imagine stessa dell’uomo o il fanatico della sovversione e della violenza sia essa di destra, di sinistra o di
centro.
Inoltre, in questa società umana in
progresso geometrico, nella quale le
strutture sociali, politiche e religiose
sono anacronistiche fino all’evidenza,
l’uomo non crede più in nulla; non
crede alle allegazioni del razionalismo più che a quelle del cristianesimo.
La paura, cattiva consigliera, sempre soggiacente se non mal superata,
impedisce sempre maggiormente all’uomo di accordare fiducia a un razionalismo scientifico le cui grandi
primizie (preludio ad altre ancora più
grandi) sono state seminate tanto a
Hiroshima che nei vari campi di concentramento. La paura gli impedisce
ugualmente di accordare fiducia alle
parole lenitive e vuote di Chiese compromesse -he predicano nella confusione un ottimismo per i soddisfatti o
un pessimismo per i vinti.
Certo le Chiese di occidente sono
sovente scusabili, perchè anche vittime della decadenza irreversibile delle civiltà, ma la chiesa non è necessariamente quella che si vede e il cristianesimo non è necessariamente
quello che esse predicano.
Il mondo va avanti; può darsi che
sia vicino alla fine, ma è anche possibile che esso sia solo all’inizio del
suo sviluppo. Comunque certo è che
la Chiesa che Dio conosce dimorerà
fino alla fine, e che nel mondo transitorio nef quale viviamo essa conserva
la totale pienezza della sua missione
che non è quella di fabbricare società
cristiane felici, ma di liberare l’uomo
dalla paura, affinchè possa dedicarsi
aH’essenziale.
Un cristianesimo stratosferico è inutile e sterile quanto un cristianesimo
catastrofico e disperato che condanna
il mondo.
Può darsi che alcune Chiese debba
no riscoprire e ritrovare la loro vocazione. Bisogna allora che esse si ricordino che Dio ha spesso saputo fare
a meno di loro per realizzare i Suoi
piani.
Non è affatto impossibile che Egli
operi attraverso gli scienziati e i tecnici atei di questo mondo, forse anche
attraverso le vie aperte dai pagani di
un mondo senza Dio, vie che le Chiese non hanno saputo aprire.
Perciò la Chiesa non ha da sfuggire questo mondo per la Chiesa invisibile, nè da abbandonare la terra all’Apocalisse. Il suo compito non è
neppure quello di tapparsi gli occhi
più di quanto già fa o di predicare la
catastrofe, ma di andare anche lei
avanti, in mezzo a tutti gli uomini di
questo tempo. La sua missione è di
essere molto concretamente presente
sulla terra dei viventi, con essi in piena umanità. L’Evangelo ci dice di
Gesù Cristo che « si fece uomo ».
Essere veramente uomo è in apparenza assai poco di fronte alla paura
e allo squilibrio di questo mondo. E’
tuttavia molto più difficile ed efficace
che mettersi a urlare coi lupi per spaventare le anime sensibili. E’ difficile,
ma è questo che Dio vuole per la vita
di un mondo che Egli non abbandonerà mai.
Claude Milès
(da -Re/orme, 28 ottobre 1961,
traduz, Èva Vingiano).
Emancipazione femminile in Italia
durante gli ultimi cento anni
Un nutrito convegno a Torino traccia un ampio quadro nel passato e nel presente
Nel quadro del primo centenario dell’unità italiana il comitato di associazioni
femminili o per la parità di retribuzione »
che negli anni scorsi organizzò tre convegni su questioni relative al lavoro femminile Idi cui si è parlato su queste colonne)
ha promosso un convegno nazionale a Torino allo scopo di portare un contributo
— in sede storica — alla conoscenza della
emancipazione della donna nel nostro paese
Al convegno, svoltosi nei giorni 27, 28,
29 ottobre, hanno inviato la loro adesione
eminenti personalità della vita culturale e
politica italiana ed esso è stato indubbiamente un successo sia per la competenza
degli oratori prescelti che per l’alto livello
delle relazioni.
La seduta inaugurale ebbe luogo a palazzo Madama con la prolusione del prof.
E. Garin deH’Università di Firenze sul tema « La questione femminile nelle varie
correnti degli ultimi cento anni ». L oratore tratteggiò il lento e doloroso cammino
della donna italiana verso la sua emancipazione, cammino irto di ostacoli e di incomprensioni in cui emersero alla fine del
secolo scorso donne di valore come la giornalista .Anna Maria Mozzoni, che tradusse
il libro di Stuart Mili « La servitù della
donna » e sostenne la parità giuridica dei
due sessi, .Anna Kuliscioff, la compagna di
Filippo Turati, la quale partì dalla questione economica per arrivare al riconoscimento dei diritti femminili e rovesciò la
tesi dei positivisti che sostenevano l’inferiorità fisica e mentale della donna.
Dopo la parentesi del fascismo che segnò una battuta d’arresto, la Resistenza
dette nuovo impulso al movimento di
emancipazione, ma i diritti sanciti nella
Costituzione non sono ancora tutti messi
in pratica.
Sulla partecipazione femminile al Risorgimento e alla Resistenza parlarono il 28
ottobre rispettivamente la prof. E. Morelli e il prof. -A. Galante Garrone, suscitando questi con la sua avvincente sobria rievocazione di donne eroiche momenti di viva commozione fra le numerose ascoltatrici.
Nella seduta pomeridiana dello stesso
giorno furono trattati gli aspetti economici, sociali e giuridici dell’inserimento della donna nel mondo del lavoro dalla prof.
.Nora Federici dell’Università di Perugia e
duU’avv. Maria Zavattaro. Entrambe sottolinearono l’importanza del lavoro che iniziò l’emancipazione femminile alla fine del
se colo scorso e che contribuisce allo sviluppo della personalità, ma notarono che
molti provvedimenti legislativi a tutela
della donna lavoratrice devono ancora estere applicati.
Successivamente altre due giuriste, l’avv.
G. Manfredini e l’avv. Picciotto parlarono
sull’evoluzione deUa condizione giuridica
della donna nel diritto pubblico e in quello privato. Come già il prof. Garin l’avv.
Manfredini ricordò la prima avvocatessa
italiana (che è una Valdese di Perrero: Lidia Poet) la cui i.scrizione all’albo degli
avvocati fu cancellata dalla corte di cassazione (1884); ma l’importante legge del
1919 ammise le donne a esercitare tutte le
professioni eccetto quelle che implicano
pubblici poteri, e la costituzione (dopo la
1 oncessione del voto alle donne del 1946)
sanci la parità morale e giuridica dei due
sessi; dal 1948 si sono fatti cosi grandi pro
A COLLEFERRO LA COINFERENZA DEL IV DISTRETTO
Possibilità di apertura in ambienti nuovi?
Il 22 ottobre u. s. si sono incontrati, a
Colleferro, pastori e delegati delle Cinese
Valdesi della Toscana- e del Lazio per dare inizio ai lavori della Conferenza del IV
Distretto che viene costituito secondo la
nuova ripartizione territoriale deliberata
dal Sinodo.
Nel tempio di Colleferro, di recente costruzione, il culto di opertura è presiedotit dal Pastore G- Bertin di Pisa che sceglie per la sua meditazione il passo del
Vangelo secondo S. Matteo 9; 36.
Dopo il Culto si procede alla elezione
del seggio che risulta cosi composto: Presidente il Pastore Bertin, Vice Presidente
d Magg. Aldo Long, Segretario l’Ing. Giovanni Mica.
11 mattino del 23 u. s., dopo un breve
culto tenuto dal Pastore Jalla, la Confelenza dichiara ufficialmente costituito il IV
Distretto, riservando però alla Commissione Distrettuale che verrà eletta nel corso
dei lavori, il compito di far presente al
prossimo Sinodo « l’opportunità, per ragioni pratiche, di addivenire alle seguenti rettifiche: aj cessione di alcune provincie delFEmilia al 11 Distretto; b) acquisizione al
IV Distretto delle provincie abruzzesi di
Pescara, Aquila, Teramo ».
Il Pastore C. Gay avverte l’esigenza di
stabilire, innanzi tutto, una « strategia del
Distretto ». Ci si sofferma cosi sulla neces.
sita di approfondimemo di una « coscienz.i unitaria » in seno al Distretto medesi.
ino; uno spirito, cioè, di maggiore disponibilità fraterna fra le Chiese Valdesi che
ne fanno parie, non ».scindendo una riier<a di conlalli interdenominazionali.
A questo punto viene deprecata l’assenza di Pastori e delegali delle Cliicse di Livorno, Firenze e Siena. Di Firenze è prestine, .'Olile delegato, il Prof. Polis, che
purtroppo deve ripartire nel primo poincriggio per impegni scolastici.
Si avverte co.«i ropportmiità di riunire ic
prossime conferenze in giorni non feriali
per facilitare la partecipazione, almeno,
dei membri laici.
Vengono poi messe in discussione varie
proposte. Si presenta, fra l’al'.ro, il problema degli immigrati: famiglie e singoli die
si spostano, che le Chiese devono cercare
di assistere spiritualmente e materialmente; e l’altro dei turisti evangelici, che in
estate affollano le città italiane, spesso
ignorandovi l’esistenza della nostre Chiese.
■)i potrebbero mettere degli avvisi, dei cartelli indicanti l’ubicazione dei nostri tein
pii e, magari, l’orario dei culti, in varie
lingue, almeno nelle zone maggiormente
battute dai turisti. Viene addirittura prospettata l’idea di preparare una guida atta
1 presentare agli stranieri, da un punto di
vista evangelico, la Roma cristiana dei pri
PER NON DIMENTICARLI
Fui
e veniste a
Ln Signorina Selma Longo non ce ne vorrà se, malgrado la sua intenzione di non
rivolgere quest’anno, sui nostri giornali,
l’appello per l’opera che svolge silenziosamente assistendo numerosi carcerati, pubblichiamo in parte il testo della lettera che
ha inviato ad amici e sostenitori.
« Sono ormai 15 anni da quando
scrissi la prima lettera a un carcerato
(che avevo conosciuto ragazzo) e mai
avrei immaginato, allora lo sviluppo
che ne sarebbe derivato! Infatti a
quel primo corrispondente se ne aggiunsero altri, e poi altri ancora, fino a raggiungere un numero abbastanza considerevole. Dei primi corrispondenti, molti ormai si sono persi
di vista; ma ne sono venuti, e continuano a venirne, dei nuovi, cosicché
il loro numero rimane pressoché invariato.
« Attualmente i corrispondenti regolari sono una trentina, più alcuni
occasionali; a questi si aggiungono
quattordici liberati, che continuano a
rimanere in contatto.
« Come ho avuto occasione di dire
altre volte, l’assistenza si svolge essenzialmente mediante la corrispondenza, invio di buone letture, pacchi, aiuti finanziari.
« Ma tutto questo è stato possibile
solo mediante il vostro aiuto fedele,
e desidero perciò esprimervi ancora
una volta tutta la mia profonda riconoscenza, con la fiducia che questo vostro aiuto continuerà a pervemrmi
«Natale si avvicina: bisogna co
in prigione
trovarmi... „
minciare a pensare ai doni natalizi,
ed io sarò particolarmente grata a
quanti vorranno inviarmi la loro offerta con cortese sollecitudine, possìbilmente entro il mese di novembre, onde potersi meglio regolare nella preparazione dei pacchi e dei doni, a seconda delle disponibilità.
« Desidero trascrivere alcuni brani
di lettere recenti, che dimostrano
quanto i carcerati siano sensibili ad
ogni espressione di solidarietà fraterna.
G. B., Ancona, — « Non mi stancherò mai di dirLe che le sue notizie e i
suoi scritti mi sono d’immenso conforto ».
I. T., Parma. — « So di essere cambiato nello spirito e nel sentimento.
Non so che cosa sarebbe avvenuto di
me se non avessi avuto da voi parole
affettuose e confortanti da farmi risvegliare la fede che ormai era speni.a ».
G. B., Caltanissetta. — « Con profonda gioia La rendo edotta che nella
fede ho ritrovato la certezza di un domani migliore. Nella pena la mia ricostruzione morale. Nel Signore la verità, la speranza e ia giustizia. A questo Lei ha contribuito con lo scritto
e opere di carità e di comprensione ».
A. P., Bari. — « Le sue iettere, oltre
a farmi del bene, mi aiutano a vivere... Se potesse solo immaginare quale
sostegno è per me con i suoi scritti e
quanta calma e 'serenità mi apjxirta( continua in 4« pag.)
mi secoli, quella che vide le catene di Paolo, e che non è patrimonio unicamente del
cattolicesimo romano.
11 Doti. Peyrot, che prende poi la parola, fa presente l’opportunilà di non ignorare i vari gruppi nuovi, a carattere evangelico, che già esistono o che vanno sorgendo qua e là quasi, sembra, per germinazione sponlanea, per infondere in ejuelc comunità una coscienza ecclesiale, un
SI liso di continuità che ancora non conoscono; mentre il loro calore non potrebbe
che influire beneficamente .sulle nostre comunità Valdesi, quando fossimo riusciti a
stabilire dei contatti.
Una necessità di apertura, di ricerca di
possibilità di evangelizzazione con spirito
pionieristico, che per noi Valdesi non deve costituire solo un bel ricordo, viene avvertita aH’unanimità, tanto da venir tradotta -8 passata all’ordine del giorno nei
seguenti termini: a La Conferenza dà mandato alla Commissione Distrettuale di ricercare nel Distretto possibilità di apertura
i l ambienti nuovi, anche con sacrificio del
ministero pastorale nelle Comunità esisten■ ».
Si procede poi immediatamente alla eie.
zioBe deUa Commissione Distrettuale che
sarà così composta : Pastore G. Mathieu,
Piesidenle; Magg. Aldo Long, Vice Presidente; Pastore P. L. Jalla, Segretario.
Viene anche esaminata brevemente, ed
approvata, la proposta (Pastore R. Combat
ii allargare quanto è possibile la partecipazione della diaspora alla vita del Distretto.
Si discute inoltre sull’esigenza, o meno,
li una unificazione didattica dell’insegnainento catechetico e si richiede alla Commissione Distrettuale di far presente al Sinodo la necessità di direttive precise.
Viene anche ascoltato il delegato di Ferentino che perora la causa della sua comunità e che viene immediatamente rassicurato: Ferentino avrà la sua Chiesa. Già
la Tavola sta esaminando vari progetti.
Fa seguito una interessante relazione del
Pastore Jalla sul libro di Karl Barth « La
proclamation de l’Evangile » che mette
1 accento sul valore essenziale della comunità come Parola del Signore attuata. « Proclamazione dell’Evangelo » che non è solo
predicazione, ma comprende, nel suo profondo significato. Liturgia e Sacramenti. La
inscindibilità di questi tre elementi è im.
portante far .sentire in seno alle nostre comunità. Aggiunge ancora che, proclamazioo ' della Parola di Dio è il dare strettamente questa Parola, non le nostre idee,
la nostra filosofia, la nostra morale.
Portando l’argomento predicazione sul
piano pratico, il Pastore R. Comba fra presente l’importanza di quella fonte di testimonianza evangelica che è il Culto radio,
e la necessità che esso venga seguito con
impegno e senso di responsabilità.
E’ poi la volta del Dott. P. Padelletti
di Montalcino che legge la sua relazione
sul corso per laici da lui stesso seguito al
Centro Ecumenico di Bossey, da cui, per
quello spirito di preghiera e di attualità
cristiana che vi regnano, ha riportato quella profonda impressione che si avverte nelc sue parole.
In ultimo, a nome di tutti, un sentito
ringraziamento è rivolto dal Pastore Berlin al Pastore di Colleferro: signor Arcbin-ede Bertolino e ai membri tutti della comunità che, con spirito di ospitalità fraterna, hanno accolto nelle loro case i parlecipanti alla Conferenza.
Con l’inno « Non foglie no che il vento
invola... » si chiude la Conferenza del IV
Disireito. Mii.kna Ciakrf.i
gressi : solo il campo della magistratura è
ancora precluso alla donna italiana, ma
anche qui vi sono indizi di non lontani
mutamenti.
Il diritto familiare, invece, — lamentò
l’avvocatessa Picciotto — è ancora arretrato. persino l’articolo 29 della Costituzione
che afferma l’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, a causa dell’aggiunta « coi
limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare », permette la diversa e
ingiusta valutazione dell’adulterio della
moglie (ma fortunatamente è allo studio
una modifica del codice).
L’oratrice protestò anche appassionatamente contro le disposizioni del codice penale relative al cosidetto delitto d’onore,
indegne di un paese civile, e contro coloro
che non vorrebbero modificare il diritto
familiare per tema di menomare l’unità della famiglia, perchè questa al giorno d’oggi — essa concluse, lungamente applaudìt.i — si basa sulla parità dei coniugi e non
più sulla minorità della moglie.
Le relazioni dell’ultimo giorno proposero altri temi molto interessanti: dalla funzione emancipatrice della scuola e contributo — oggi grandissimo — dato dalla donna aU’attività educativa (trattato dalla professoressa Bertoni Jovine) alla donna nella
letteratura italiana (interessante relazione
del prof. Carlo Bo).
Non fu lumeggiato l’aspetto scientifico e
tecnico dell’attività femminile perchè mancò l’annunciata relazione del prof. A. Bozzati Traverso, ma essa sarà, come le altre,
inclusa negli atti del convegno.
Nel pomeriggio un folto pubblico (non
solo di congressiste) ascoltò con vivissimo
interesse le Prillanti esposizioni di Anna
Garofalo e di Guido Piovene.
La prima, giornalista e scrittrice, esaminò la stamp.A femminile in Italia dal « Giornale della donna », uscito a Torino nel
1869, che circoscriveva gli interessi femminili in un mondo limitato agli odierni
rotocalchi che purtroppo esaltano per lo
più il lato deteriore della femminilità. Pur
avendo stranamente omesso alcune pubblicazioni femminili dagli intenti educativi —
che esercitarono una certa influenza nei
primi anni del secolo e in tempi più recenti — ia relatrice osservò giustamente
che la stampa dovrebbe avere il compito
di educare, specialmente la stampa femminile, dato che la società necessita di donne preparate e responsabili, come alla fine
del secolo scorso scriveva una pioniera più
volle citata in questo convegno, l’educatric? Emilia Mariani (di cui si può leggere
la biografia nella rivista « Ali » — luglio
agosto 1961).
Guido Piovene parlò infine dell’evoluzione del costume affermando l’importanz;i dell’evoluzione della donna proprio in
vista del miglioramento della famiglia che
deve esser basata sulla sincerità e sulla parità fra i coniugi.
Ultima oratrice fu la dott. Teresita Sandeschi (pioniera delle rivendicazioni femminili nel nostro paese) la quale rivolse
un pensiero di gratitudine alle femministe
degli ultimi cento anni e concluse il convegno proponendo che una delegazione di
rappresentanti del comitato di associazioni
femminili faccia dei passi presso la Camera e il Senato per chiedere che siano attuati nel campo familiare e in quello del
lavoro i diritti sanciti dalla costituzione.
Se tale iniziativa otterrà dei risultati, come auguriamo, il convegno non sarà stato
puramente accademico, ma suscitatore di
ulteriore progresso nel campo dell’emancipazione femminile, emancipazione che è
indice di civiltà e di progresso umano.
Margherita Gay
Un’intervista
con Gomuika
P.ARIS — In un’intervista concessa a
Hubert Beuve-Méry, direttrice del quotidia
no parigino Le Monde, Wladislaw Gomulka, primo segretario del partito comunista
polacco, ha affermato che i dirigenti comunisti « non hanno intenzione di penetrare
negli spiriti con i loro stivali ». Ha notato che « la religione è fortemente radicata
in gran parte della popolazione. Sarebbe
un non-senso voler operare dei mutamenti
nella mentalità e nella credenza religiosa
servendosi di mezzi amministrativi. Le concezioni dell’uomo si modellano secondo le
condizioni di vita, lo sviluppo delle scienze e della cultura ».
Gomuika ha dichiarato che non vede
a alcuna contraddizione fra il nostro sistema sociale, la nostra politica e le credenze
religiose »; ciò mostra che « il popolo appoggia il potere quando questo assicura
condizioni di vita favorevoli ».
11 leader polacco ha affermato che la li.
bertà religiosa è garantita in Polonia e ch-e
le lagnanze dell episcopato polacco sono
infondate, a L’episcopato vive ancora con
nozioni medioevali, vorrebbe imporre la
sua posizione alla società e allo Stato. Ma
la società ci sostiene, ed esso perderà la
partita... Quanti desiderano andare in chiesa possono farlo liberamente. Quello che
non vogliamo, è che si utilizzi la Chiesa
per lottare contro noi, contro il socialismo ».
(soepi)
Mons. Fausto Vallainc, consulente
del segretariato per le tecniche di diffusione preparatorio del Concilio ecumenico
\ alleano II, è stato nominato redattore de
« L Osservatore Romano » e responsabile
del futuro servizio stampa del Concilio.
4
pag. 4
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
N. 45 — 17 novembre 1961 '
TOPONIMI
delle Valli Valdesi
a cura di T. G. Pons
la Luchera ; case in quel di S. Giovanni, sopra gli Udin; probabilmente
per l’Aluchera, dal nome provenzale
« aloquie », specie di uva spinosa delle Alpi (M.).
Lurensin: foresto del Villar, nella regione di Pralacumbo. Diminutivo di
Lorenzo, e ricordante il nome del
del primo proprietario, verosimilmente. 1630, Pietro Lorenzino oss.
Nicoleto. Cfr. carta di V. Grosso,
1640, che porta Laurenzin.
Liisèrna: antico cpl. della valle omonima, sede dei Signori di Lusema
che per vari secoli dominarono tutta la valle. Il nome compare per la
prima volta in un doc. del 28 marzo
1096 « in castro quod lucerna vocatur», ed è legato al significato di
« lucerna », lampada.
Macanagl: case di Bobbio, sopra la
Gorgia di Siibiasc e sotto il Sère
della Sarsenà. Mal canale, brutto
passaggio, 1613, a Macanagle.
li Maghit, Maguit: case ad Angrogna,
sopra i Marchet, presso la Sea. Dal
nome di fam. Maghit, Maghitto, che
troviamo alle Valli nel 1594. 1674,
alli Maghitti.
la Maiéro; villaggio di Frali, a SE.
della Villa, ma più in alto, sottostante la regione di Rocca Bianca;
luogo dal quale si estraggono i
« mai », i lunghi pali che si piantavano il 1“ maggio davanti alla casa di qualcuno cui si voleva rendere onore speciale. Cfr. carta di V.
Grosso, 1640; Maiera.
la Maisetto: villaggio di Faetto. Anche questo legato al « mai », bosco
di piante snelle, lunghe. 1654, alle
Maizette.
lì Malan; villaggio di Angrogna, non
lungi dai confini di S. Giovanni. Dal
nome di fam. Malan, Malano, già
residente a S. Giovanni nel 1425, in
vai S. Martino nel 1451 e ad Angrogna nel 1481, ov’è tuttora assai diffuso. 1613, ruata di Mallani.
id.: case verso il fondo di S. Giovanni, sui confini di Bricherasio.
id.: case a N. della Chiesa cattolica
di S. Giovanni. 1611, rúate de Malani. Cfr. carta di V. Grosso, 1640:
Malan.
la Malanage; regione abitata sulla s.
del torrente Chisone, di fronte alla
Tiirina, al confine fra le Porte e
Villar Perosa. Rinomato il gneiss
lamellare che vi si sfrutta ab antico, poiché già nel 1382 si parla delle, loxe in loco Villae Portarum;
1402, lapides de Malanagio (Cali.
IV, 368).
li Malanot: villaggio di S. Giovanni,
chiamato un tempo li Girard (J.l
Derivato come diminutivo di Malan e diffuso soprattutto a S. Giovanni, ove compare già al principio
del 400. 1613, ruata de Malanoti. cfr.
carta di V. Grosso, 1640; Malanot.
Malbèc,, Marbèc ; villaggio e ponte
nella comba della Ferrera, poco a
monte delle Ressle. Cattiva punta,
cattiva roccia. Nome di luogo anche
nel dipartimento di Vaucluse.
Malpértils : villaggio di Bobbio, ai piedi di Bariunt, su la s. del Pellice,
col significato di cattivo passaggio.
Evidentemente erronea la grana
della carta del Grosso, che dà Malipentu. 1611, Malpertus.
li Malzat, Malèzat: villaggio di Frali,
ad occ. dei Ghigu, di fronte alle Orgere. Diminutivo di malèzu o mèlze, larice ; quindi giovane lariceto,
bosco di giovani larici. 1650, Malesat.
lu Malzé : foresto di Maniglia, sui confini con Massello, sotto i prati orientali di Culmian: il lariceto, luogo
di larici.
Maneglio: ex comune di vai S. Martino, sulle due sponde della Gerrnanasca, confinante con Bourset, Chiabrano. Frali, Salza, Massello. Cave
di talco nella parte occidentale.
1420, Maneliam.
li Marauda: villaggio del Villar, nella regione dei Teinau. Dal nome di
fam. Marauda, che ha il significato di mariuolo, furbacchione. Già
alle Valli prima del 600.
id.: case a S. Giovanni, ad or. del
Ponte, non lungi dai Bianchi. Nome di fam. che incontriamo a S.
Giovanni nel 1686 : « un Giovanni
Marauda, fu Bartolomeo, i cui beni,
di giornate 6, tavole 55 e piedi o
erano passati al fisco, per la notoria ribellione del Marauda, professante la pretesa religione riformata ».
Tre alti
di littorio Cali/inn
Nel numero di settembre del « Ridotto », rassegna mensile di lavori
teatrali, è pubblicata una_ commedia
inedita di Vittorio Calvina; «Una
notte di maggio».
Possiamo procurare a quanti ce lo
richiedono il fascicolo, che raccomandiamo in particolare alle filodrammatiche, al prezzo di L. 300 la copia.
Richiederlo alla Claudiana, per le
Valli a Torre Pellice, ccp 2/17557, per
le altre regioni a Torino, Via Principe
Tommaso 1 d, ccp 2/21641.
Per non dimenlicarli
(s^ue dalla 3* pag.)
no le lettere che ricevo... Sono ormai
totalmente cambiato sia nel pensiero
che neH’agire»,
Dallo stesso, Pasqua 1961. — « Il Signore mi ha fatto ccmprendere attraverso tante cose, che se si è pentiti, e
guardando con intensità la croce del
Golgota...: Va, i tuoi peccati ti sono
rimessi. La Sua mano prenderà la
mia e mi condurrà sul buon sentiero
per il Suo grande Amore avuto per i
peccatori. Nel grigiore di queste mura entro le quali sono costretto a vivere, riplende oggi la luce del Cristo ».
« E potremmo moltiplicare le citazioni.
« In mezzo alle inevitabili delusioni
che si incontrano in un lavoro come
questo, non mancano, grazie a Dio,
gli incoraggiamenti. Perciò non dobbiamo stanoam o scoraggiarci, ricordando che 'vi è allegrezza in cielo per
un solo peccatore che si ravvede...’.
«E voi potete collaborare a questa
opera;
— inviando le vostre offerte;
— inviando buone letture: libri o
riviste (ultimamente abbiamo avuto
richiesta di due piccoli vocabolari della lingua italiana);
— inviando — specie nellàpprossimarsi delFinvemo — oggetti di lane ;
— con il vostro, appoggio morale e
le vostre preghiere.
« Quest’anno, a differenza degli anni precedenti, i doni hanno continuato ad affluire anche dopo le feste di
Natale e di Pasqua, e questo ci ha reso possibile non soltanto di rispondere
alle numerose richieste varie, ma di
aiutare alcuni ex-carcerati che purtroppo si trovano in condizioni disperate. Anche di questo vi sono molto
riconoscente.
«-Ed ora, rinnovando a tutti i più
vivi ringraziamenti, vi auguto fin da
ora un Natale benedetto ».
SELMA LONGO
Casa Valdese
Torre Pellice (Torino)
MOVIMENTI ORTODOSSI
Visita insolita
al Cremlino
MOSCA. — Leonid Brezhnev, presidente dell’URSS, ha ricevuto in udienza il patriarca Germaii, capo della Chiesa ortodossa serba, in visita nell’URSS con un gruppo di dirigenti della medesima Chiesa e
di quella ortodossa autonoma di Macedonia (Jugoslavia).
Secondo il rappresentante del Consiglio
di Stato per gli affari ortodossi, che assisteva all’udienza, gli uomini di cliiesa hanno chiacchierato con il presidente durante
una mezz’ora « in un’atmosfera amichevole ». 11 patriarca German si è detto « molto felice » deU’accoglienza riservatagli da
« una personalità sovietica ufficiale di cosi
alto rango », ma non ha rivelato i temi della conversazione. Si osserva a Mosca che
le autorità sovietiche superiori non lianno
che assai raramente accolto cosi uomini di
chiesa. L’ultima udienza di questo genere
risale ài 1958, quando il primo ministro
^ikita Kruscev aveva ricevuto il patriarca
Alexej, capo della Chiesa ortodossa russa.
(soepi)
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
— La giornata della Riforma è stata commemorata con un Culto solenne di circostanza seguito dalla celebrazione della Santa Cena.
Numerosi presenti che hanno ascoltato
il forte messaggio del pastore Genre e che
si sono in seguito accostati alla Sacra Mensa. E’ stato un Culto di adorazione e di
ringraziam-snto e siamo certi che ogni membro di Chiesa, pur nella debolezza umana
di considerare che è tanto più facile celebrare che vivere, si è reso conto che, come ben è stato scritto sul n. 42 dell’Eco.
« vivere la Riforma non significa fare sn
pellegrinaggio nei secoli addietro... ma
bensì significa fare della Croce di Cristo
il centro, il punto di prospettiva, nella
vita individuale come in quella della cliie
sa, e guardando al mondo ».
— 11 giorno 17 ottobre hanno avuto luogo i funerali del fratello in fede Griglio
Paolo di anni 78, deceduto nella frazione
Casanuova.
Martedì 14 u. s., dopo tina commovente
cerimonia funebre presieduta dal ijastoro
Genre alla Lombarda, veniva portata alla
ultima dimora terrena la piccola spoglia
mortale di Giovanni Rivoira deceduto dopo appena un mese di vita. Era il nipotino
del nostro Anziano Pons Remigio.
Ai parenti in lutto diciamo tutta la nostra simpatia nel dolore e chiediamo al
Signore di asciugare le loro lacrime attraverso il conforto della fede in Colui che
è Risurrezione e Vita.
— L’Unione Giovanile ha ripreso la sua
attività la sera del 29 ottobre scorso con
un Culto di apertura presieduto dal pastore nei locali della Scuola Umberto 1. 11
seggio è stato eletto nelle persone di Piero
Romano, presidente. Paolo Gardiol, vicepresidente, Carla Gay, segretaria, Paola
Genre, vice-segretaria. Franco Paschetto.
cassiere.
Auguriamo a questi giovani dell’Unione
un anno ricco di attività, nella certezza che
sarà anche un anno ricco di benedizioni
se ognuno sentirà l’impegno di consacrarsi
interamente e senza compromessi all’Opera del Signore ed alla vita della Sua Chiesa. d. g.
— Nella ’’casa del Padre”. Dopo lunghe
sofferenze, sopportate con umiltà e con fede, ha terminato la sua giornata terrena la
nostra sorella Reynaud Linda n. Costantino,
del Collaretto, alla età di 58 anni. I suoi
funerali, svoltisi mercoledì 8 novembre nel
nostro Tempio, sono stati una commovente dimostrazione di affetto per la cara
estinta e di viva simpatia cristiana al marito, alla figlia ed ai parenti tutti. La famiglia Reynaud ringrazia in particolare la
famiglia Gay, la famiglia Montalbano e le
sorelle dell’Unione delle Madri, per le cure fraterne date durante la lunga malattia
e in occasione della dipartenza della loro
Cara.
— Attività ecclesiastiche. Ormai, da qualche tempo, sono riprese tutte le nostre attività, caratteristiche del periodo invernale.
La scuola domenicale registra una lieve
diminuzione di bambini (questo per lenta
diminuzione della popolazione in generale, sia perchè numero.se famiglie ogni anno partono dalla nostra Parrocchia, sia
perchè la natalità è in forte ribasso). Un
piccolo gruppo di signorine collabora col
Pastore.
L’Unione Giovanile sembra registrare invece qualche elemento in più dell’anno
scorso. Ha eletto a membri del seggio il
Pastore come presidente, la sig.na Nella
Gardiol (-onte vice presidente, il sig. Marco Rivoiro come segretario, e il sig. Ferruccio Odino come cassiere. Gli studi saranno fatti per lo più dal Pastore e verteranno .su argomenti vari.
Abbiamo fatto due turni di riunioni nei
quartieri. Nel primo turno, abbiamo esaminato tl problema finanziario della Chiesa, con particolare riferimento al disposto
sinodale sul deficit di esercizio deH’anno
•scorso, c quindi anche per la creazione di
una coscienza contributiva cristiana tra i
nostri membri di chiesa. Col secondo turno abbiamo cominciato lo studio di alcuni
problemi attuali della vita della Chiesa ■
un primo studio è stato quello della « unità della Chiesa ». Tale problema deve es
sere vista alla luce della carità, ma anche
della verità corno essa ci è data dall’unica
fonte della Rivelazione che è la Sacra Scrit
tura. Fuori della Sacra Scrittura, c-ome già
scriveva San Girolamo (anno 400 circa '
non c’è che « la notte dell’errore. Noi ammettiamo tutto ciò che è scritto, rigettiamo
tutto ciò che non lo è ».
— Culto speciale per Nuova Delhi. Domenica prossima, 19 novembre, avremo un
(-ulto .speciale in occasione della apertura
della grande As.semblea Ecumenica di Nuova Delhi (ove la Chiesa Valdese è rappresentata dal sig. Moderatore, Pastore Ermanno Rostan). Sarà ricordato il lavoro del
Movimento Ecumenico delle Chiese e celebrata la Santa Cena. (Confidiamo in una
buona partecipazione).
— Lo stradone. Abbiamo già dato notizia ai lettori dell’inizio dei lavori per lo
stradone di Prarostino. Da tre settimane
una potente draga ed una squadra di operai lavorano a pieno ritmo sui tornanti ( he
dolcemente si vanno snodando da S. Secondo su per l’ampia e bella collina di Praroslino; si è arrivati di già alla borgata dei
Roc (ove c’è la nostra cappella e le scuole). Tutti sono, in fondo, contenti, anclic
s? a qualche famiglia è dispiaciuto di vedere sparire qualche filare di vigna, qualche tavola di prato e magari qualche orto.
Auguriamo v buon proseguimento », ai lavori della strada, e ringraziamo coloro che
.si adoperano per la sua realizzazione.
— Asilo. Venerdì lo novembre è stato
aperto l’asilo sotto la guida dell’insegnante Marta Baret; ringraziamo molto la nostra maestra che ha accettato di occuparsi
della nostra scuola materna per questo anno scolastico.
— Battesimo. Domenica 12 novembre dui-ante il culto abbiamo battezzato Ebe Grill
d; Onorato ed Ines; che il Signore dia la
.Sua benedizione e la guarigione alla piccola Ebe e che le nostre preghiere siano
perseveranti per il miracolo dell’amore del
Signore.
TORRE PELUCE
— Domenica 5 novembre ha avuto luogo
l’insediamento del secondo pastore di Torre Pellice Past. Renzo Bertalot.
11 Presidente della Commissione distrettuale Past. Giorgio Girardet ha presiedute il culto nel tempio del centro ej ha proceduto all’insediamento del Past. Renzo
Bertalot il quale ha predicato sul testo di
Atti 5: 29 «Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini », in relazione alla celebrazione della Riforma.
La S. Cena, presieduta dal Past. Bertalot coadiuvato dai Past. G Girardet e
F. Sommarli ha concluso questo culto particolarmente benedetto.
— Con lunedì 6 novembre sono ricominciate le nostre riunioni settimanali; come
per gli anni passati esse sono 9 ogni settimana.
Queste riunioni di ripresa sono state tutte particolarmente ben frequentate e vogliamo sperare che questo inizio sia il segno di un impegno vivo da parte di tutti
nella vita della nostra chiesa.
— AlTappeilo per la copertura del deficit molti hanno già risposto e fra essi
molti hanno risposto con generosità e prontezza. .Siamo arrivati oltre la metà della
(ifra che dobbiamo inviare alla Tavola d
se tutti risponderanno all’appello abbiamo
buona speranza di raggiungere senz’altro
la cifra assegnataci, che in un primo momento ci aveva piuttosto impressionati.
Mentre diciamo la nostra riconoscenza a
(hi ha già risposto, preghiamo chi non
l’ha ancora fatto di inviarci al più presto
la propria generosa offerta.
— Le varie attività della Chiesa hanno
cimai ripreso il loro ritmo.
Particolarmente intensa sarà, nelle prossime settimane, l’attività della Società di
(licito in vista della preparazione dei pac(lii natalizi per coloro che sono nel bisogno. E’ accolta con riconoscenza e gioia
la partei-lpazione di tutti a questa attività.
m
— Visita. Domenica abbiamo avuto la
gradita visita di alcuni rorenghi al nostro
culto: dr. Roberto Meynet, Corrado Mo*
rei, Aldo Tonni, Oreste Toiirn e Morel
Roberto; siamo lieti di aver trascorso assieme alcune ore di comunione fraterna
( on questi anticlii parrocchiani ; inviamo a
tutta la comunità rorenga ed al suo Pastore
il nostro pensiero fraterno.
— Unione mamme. Domenica pomeriggio una quarantina di sorelle dì clìiesa ha
visitato Punione dei Chiotti; Paccoglienza
è stata più che fraterna e con un programma molto interessante; è intervenuto pure
il dr. Eynard die ha proiettato un documentario sull’ospedale di Torino; le nostre
mamme sono rientrate entusiaste; all’unione delle sorelle di Chiotti ed in modo speciale alla famiglia pastorale il nostro caldo
I ingraziamentc.
Ricordiamo che rìmione delle mamme
alVlnverso fissata per domenica 19 è rinviata a causa d’un convegno a Pinerolo.
— Deficit. Le ofì'erte arrivano con frequenza; attendiamo ancora questa settimana poi i nostri giovani e gli anziani visiteranno le famiglie die non hanno ancora
versato allo 3iopo di imeressarli ai problemi della nostra chiesa. Ringraziamo intan
tc i generosi donatoli tra i quali andie dei
generosi anonimi. Che U Signore permetta
rii non dov-^r chiudere nes.suna opera per
Tinteresse di tutta la chiesa.
— Riunioni. Martedì 21 novembre avrà
luogo una riunione ai Pons. Giovedì 23:
riunione a Vivian.
— Ci rallegriamo coi coniugi Aldo e Maria Rivoira per la nascita del loro primogenito Enrico, al quale auguriamo ogni bene.
— Ci rallegriamo anche con la Signora
Elena Martina che, dopo un periodo di
malattia si sta ora ristabilendo.
— Ricordiamo ancora il culto di dome
nica pross. 19 novembre, culto di celebra
zione della Riforma, con S. Cena. Per de
cisione della Tavola la colletta di tale cui
to sarà dedicata alla Società Biblica.
— Le prossime riunioni quartierali
avranno luogo martedì 21 novembre ai Ru
mer e mercoledì 22 alla Mouiassa, in en
irambi i casi alle ore 20.
— Tutti i Fucinesi tengano conto del
culto che avrà luogo domenica pross. alle
14,30 nella scuola quartierale.
— Pensiamo con affetto a Magna Josephine da tempo inferma e le diciamo una
parola d’incoraggiamento fraterno.
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