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Aano LXXVII - N. 17
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TORRE PELLICE, 9 Maggio 1947
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SETTIMANALE DELLA
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La parola di Dio, non è
inCQtCriQtQ V (Il Timòteo 2: 9)
CHIESA VALDESE
' Decimo ed ultimo deUa sene, il
T , presinte articolo vuol essere soltanto
uniUùstrazione del versetto 18, con
.., ih quale l’Apostolo suggella il suo
^ t messaggio : « Consolatevi dunque gli
; uni gli altri con queste paroles».
'” Molto tribolati i Tessaìonicesi, come sappiamo: innanzitutto, dalle
. persScUzioni di cui eran fatti segno
per pòrte dei loro connazionali (1
'■ Tess. 2: 14; 3: 3); poi, dalla morte'
di alcuni e dal pensiero che castoro
non avrebbero godute le benedizioni
connesse coll’atteso ritorno del Signore (1 Tesa. 4: 13) ; sconfortati infine, probabilmeme, e resi dubbiosi,
dalla medesima inappagata attesa di
questo ritorno (2 Tess. 3: 5). Ma la
lettera d&l premuroso Paolo arriva,
t e Con essa il balsamo necessario a
tutti l loro guai. In guisa speciale
■ auto a lenire la tristezza pei defunti,
la quale, però, ridonda loro ad ono^ re in questo significa come a Tessahnica si fosse formata una vera
fratellanza cristiana e come i suoi
membri si amassero gli uni gli altri.
Soffrendo e amandosi così, « consolatevi gli tipi gli altri con queste
parolé h, scrwe i’apo.stolo che fwiii It
ama.
Le profezie dunque, fra le tante,
benefiche virtù, han quella pure d»
che egli avvenga d’incontrare a rriconsolare il credente in ogni ¡nova
giotie della .sua fede.
Ciò perchè procedono, infatti,
d'di’ldi o di ogni ronsolmzione -(2.a
('or. 1: 3). Quante rìimtizioai in
sostegno di tal verità! « Il vostro cuore. non sia turhalo... » (cioè: si consoli). Perchè? Perchè « io vo a jn epararvi un luogo; e quando sarò ándalo e, v’avrò preparato un luogo
tornerò e v’accoglierò presso dii ine,
affinchè dove son io siate anche voi »
(Giov. 14: 1-3). Profezia di Gesù,
embrióne di quella che Pando trasmetterà molti anni dopo a quei rii Tessalonica per consolarli.
« Abbiamo pure la parola profetica... lampada splendente in liuOgio
Oscuro» (2 Pietro 1: 19). Com’è consolante una lampada, quamìv si deve
Camminare nel buio jnù fittoli
« Beato chi legge e beati coloro
t;he ascoltano le parole di questa
profezia...» (Ap. 1: 3; 22: 7). Più
che consolati, bcfgtil
Con questi ¡mssi, scelti fra parecchi, non ci si sbaglia affernumrlo che
le profezie sopratutto, devono costituire il fondamento di quella «oonr
solaziofte delle scritture » dj cui è
scrittk> in Rom. 15: 4. Tanto vero
che l’infaticabile evangelizzatore
non si statica mai di insistervi : « Procacciate la carità, non lasciando però di corearle i doni sj^iniituali, e
principalmente il dono di profezia.
Clii profetizza parla agli uomini un
linguaggio di ediüca;i:ioné, di esortazione e tli consolazione» (La Cor.
14: l e aegg:).
Chi profetizza, cioè chi si adopera
nell’indaginej espiare, volgarizzare
la motòria ptofetica, proprio come lui
faceva « telatimoiniandb a piccoli è
a grandi, non dicendo nulla all’infuori di quello che i profeti e Mosè
Itauno dbtto dover avvenire» (Atti
26: 23).
CQn»o|al«vl|„
I Tasi. 4:18
che è profetia supremo e centro dMle
prkyfezie insieme (iDeut. 18 :18; Ap.
19 ; 10) !, Da colui che, pertanto, è
il centro pure della consolazione (Luca 2: 25)!
Un cotale oracolo, il più grande
che sia, la prima ai Tess. lo aontime
e dopo averlo bandito mi destinatari,
a tutti lo bandisce, d tutti, inclusi
noi, incluse le Chièse di oggigiorno,
inclusa la Chiesa Valdese anch’essa.
Ma in che conto sono tenute, oggi,
tra noi, le profezie in genere e questa in ispecie? Quale posto vi si fa
nei sermoni, negli studi biblici, nelle pubblicazioni a Stampa? La verità che il Signore deve venire, in
primo luogo per accogliere seco lei
Chiesa eh’è il sito corpo, quanti sono
che la conoscono, la credono, la proctamano? A rifletterci, verrebbe da
dedurne che di consolazioni si abbia
poco bisogno fra i credenti di questo
tempo. Eppure le tribolazioni rWn
mancano, purtropo, anzi sovrabbondano.
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ni, è a codesta in pardetMare che si
volge il cuore al termine di
queste note.
A codesta, dico, che, eletta d’ogni
gente ’’fra le persecuzioni del mondò e le consolazioni.di Dio, procede
nel ^tio jìeilegrinaggio verso la
mèta. _
A códeslSa cui si rivolge anch’esso
il solenne, liturgico voto dell’Apostolo: Or lo stesso Signor vostro Gesù Cristlo e Iddio nòstro Padre che
ci ha amati e ci. ha dato per la sud
grazia una consolazmne eterna e iena buòna speranza, consoli i vostri
cuori e vi confermi in Ogni opera
buona e in ogni buona parola” (2
Tess. 2: 16; 17).
Dò ARGENTIERI
COMUNICATO
Allora vuol dire che ciò che manca
sono quélle sofferenze e quei sentimenti che ai tempi di Paolo, e tuttora rimangono il segno distintivo
della Chiesa autentica: nostalgia del
la PfrtHa celeste e dello Sposo; gemito nell’aspettativa dell’adozione js
della redenzione; disprezzo, odio, se
non persecuzioni, dal mondo; intenso amor fraterno.
Ciò rilevato, mi gnardi Iddio dal
pronunciare un giudizio severo più
ilei necessario. Grazie al Signore,
quest’anteiili4fi comunità cri'sti(uut
per debole e< imperfetta che siti, non
ha cessato mai di esistere e ancora
c‘.siste. Così, pur nell’in tento di scuotere chi ne-rimane fuori o ai mùrgi
Il pastore Carlo Gay, non avendo
per ragioni indipcndienti dal suo volere potuto assumere la cura della
Comunità Valdese di PERRERO-,
MANIGLIA, come da elezione 31
Mai-zo 1946 convalidata dalla Tavola
Valdese; non volendo ulteriormente
impedire a detta Comunità di darsi
una sistemazione definitiva, ha presentato rinunzia alla .sua nomina e,
la Tavola Valdese ne ha preso atto.
P«r lanío: La “Tavola Valdesei,
proclama la vacanza del pesio di
paslore molare della Comunilà
Valdese di Parrero-Maniglia
La designazione del pastore dovrà
farsi ai termini degli articoli 14, 15,
'24 c 25 dei Regolamenti Organici,
edizione aggiornata 1945.
Per la Tavola Valdese
Il Moderatore: Virgilio. Sommani
Roma, S4 aprile ÍS47
Demeurez dans mon amour.
(Jean 15, 9.)
Une scène champêtre, fort réussie
au point de vue artistique, porte en
dessous oes mots de Jésus. C’est là
un tableau bucolique qui nous dònne
une dbuce impression de paix: un
ruisseau coule paisiblement dans un
pré, qu’ombragent plusieurs, arbres
fleuris. Un troupeau paît tranquillement, tandis que le berger, assis an
bord du ruisseau, vaque à quelque
menu travail. L’ensemble de cette
verdure, brillante où le soleil bat et
plus foncée à l’ombre dies arbres', fait
vraiment penser que (Quelqu’un est
TAôteur de ce calme et die cette béante, et qu’il veille sans cesse, en bon
Père, pour la conservation de cette
paix. ^
Celui qui sent de demeurer dans
l’amour de Jésus jouit d’une paix
bien plus profonde que celle tpii res
sort du tableau biblique que nous
avons wus les yepx. Demeurer dans
1 amour de .icisus ne signifie pas seulement se confier en Lui ou s'abandonner entièrement à Lui : pour nous
cela doit surtout signifier de suivre
son exemple, en aimant de son a
moiir. Sans doute, c’est infiniment
difficile, personne n’y réussira jamais
pleinement, et c’est dl’ailleiirs naturel: nous ne pouvons nous déipouil1er de noire chair. Mais si nous savons que Dieu nous aime, nous ne
pourrons pots rien craindre!
emm. t
BO/CO E l VflLDE/l
Il valore della profeiia
Figurarsi, da queste righe, a che
p^to debba riuscire edificante, esor
taiste e conmhmie, un oracolo ricevuta dal cìelof dicei^mente da colui
Nel corso deWianno 1853 e a! principio del 1854, don Giiovanini Bosco,
fondatore dei .Salesiainói, fatto beato e
poi santo dalla Chiesa Cattolica, ebbe
a che fare, dimioraindo a Torino, con
l’iincilpiente propaganda protestante in
quella città, e lo vedi amo entrare in
scena contro i Valdesi, ed aittaccarlì,
come faceva allora tutto il clero piemontese .
Ne seguivano certe lunghe polemiche, piene di accredine, cui iparteciipò
in modo particolare « La buona novella )), diretta egregiamente da G. P.
Mei Ile : da quelle pagine desumiamo
le seguenti .notizie, interessanti tanto
per noi quanto per i nostri fnatelH cattolici. , /•
Può anche darsi che Don Bosco, finoz
ra esaltato soltanto come ¡pedagogo e
fondatore di un nuovo ordine, venga
poi un giorno rivendicato come lottato-re antidretico ! E allora vediamo come
si svolsero i fatti.
Secondo un giornaletto clericale di
Torino, un giorno - si presentarono A
Don Bosco « due persone, eh© negarono ostinatamente di dire i loro nomi,
i quali gli offersero quattro biglietti da
500 franchi caduno, a condizione che
cessasse di scrivere e stampare le
(( Letture cattoliche » e che invece si
desse a scrivere in sostegno e difesa
delle dottrine protestanti ». Questo a
neddoto viene anche riportato in q.ualche biografia di Don Bosco; ma « La
Buona Novella», riprendendolo, commentava: a Anche noi VavevOpio letta
questa storiella... e come reclame libraria .all’effetto di procacciare associati alle u Letture cattoliche », c'erd
parsa non tanto cattiva. Ma che una
storiella di questa fatta potesse un
giorno venire addotta seriamente come
prova che i Valdesi fanno proseliti per
mezzo del denaro, questo non l’avremmo mai immaginato!
.. .1 Valdesi che vogliono lottare coi
conti e marchesi di Torino per conquistarsi a forza di denaro... chi?... nientemeno che un don Bosco! e che per/
ciò fare si presentano da lui con quat
fio biglietti di banca da 500 fr. cadu
no, somma folle!... Ma ancora qua’
sarebbe stato lo scopo dei Valdesi facendo offrire questo denaro a Don Bosco? Indurlo; mi avete già risposto, a
non più scrivere contro di loro, anzi {e
questa sì che è forte) a scrivere per
loro. Ma... sitòno più che persuasi che
spesse volte-, al pari di noi, se non in
palese, almeno a quattr’occhi; avete
riso di tutto cuore delle inezie senza
nome di cui formicolano te opere del
suUodato teologo, inezie tali che persino i semplici operai ne fatino giustizia
e se ne prendono beffa; voi, se non
altro, siete uomini dì spirito, e sapete
che i pii scrittori della folta di Don Bosco, ben lungi dal pagarli perchè scrivano prò, si pagherebbero invece perchè scrivan contro...
Del resto la calunnia che i Valdesi,
i quali ranno'precedente, 1852, avevano inaugurato il loroi tempio di Corso
Vittorio e si facevano forti, ricorressero al denaro per ottenere conversioni, era in bocca al clero di Torino : già
qualche mese prima li pastore Amedeo
Bert, di fro.nte a tali diffamazioni, aveva pubblicamente sfidato gli avversari
a ((addurre un sol fatto in appoggio»,
non ottenendo sui giornali clericali alcuna risposta soddisfacente.
Le (( Letture cattoliche », ohe abbiamo già nominato, scrìtte e stampate
da Don Bosco, furono rigorosamente
attaccate qualche mese più tardi dalla
' Buona Novella » r il sacerdote si era
sforzato di provare la divinità della
Chiesa Ròmana, fermando ohe era
Una, Santa, Cattolica, Apostolica : bisogna leggere con quale efficacia e quale spirito il giornaletto evangelico impugnava 1© argomentazioni, davvero
poco afoini^nloeniti di Don 'Bosco.- la
polemica protestante era condotta con
il Vangelo alila mano e-.tenendo conto
dei fatti storici deil Cristianesimo primitivo. /
stante: si vede pioprio che il nucleo
evangelico di Torino gli recava noia!
Ed allora il santo aorìsse addirìttara
un dttanuna : Una (disputa tt% un avvocato ed un ministro protestajilie, io due
atti, con undici (personaggi. Le scene
del primo atto si svolgevano attqmo
al deschetto idi un colziolaio, e quelle
del secondo, in lun salone, dove avveniva la (disputa tra l’avvocato, sostenitore della dottrina cattolica, e un ministro e due vice-ministri (sic!) protestanti : inutile dire (die il cattolico già'^
traVjiato daii 'protestan.tì, ritomaiya SdTovile tra lagrime e baci, e i protestanti segnavano una vergognosa sconfitta. Il dramma, analizzato nella ((Buona Novella » dà modo allo scrittore (fi
farne un gustoso commento, eh© aj
pari dei precèdenti voiretnmo riportare
per esteso se non ce lo vietasse la tirannia dello spazio. Il dramma di Don
Bosco fu (poi presentato in pubbKco
qualche tempo dopo, nel febbraio 1854.
'Le « Letture cattoliche » di (dòn Bosoo, munite d(e|U’appiwazione afeivesoovile e poi di speciale benedizione
papale, dovevano ancora nei primi due
fascjcòJi del loro secondo anno di vita
preoicxupaisi dei Vidtìesd, © (XHitenevano addirittura un inoinainzetto intitolato
(( La conversione di una Valdese; fatto
contemporango esposto ded sacerdote
G. Boscon, L’argomento non era nuovo
e qualche anno prima era stato il pane
quotidiano del (SBtoniico, Barone di P.i-„
nerolo: si trattava di una vaWese di
Val Lusema, tale Giuseppa (sic!), di
agiata famiglia, la quale, all’età di 15
anni (quale 'maturità!) è travagliata da
voci misteriose e vive nelTinoubo dell’incertezza, perchè si è accorta ohe la
sua religione manca di un capo visibile : il papa. (Se i valdesi quiinidi avesseri> avuto un quid simile la fede della
giovinetta sarebbe rimasta indiscussa).
(( Se questo capo fosse invisibile, dice
Don Bosco^ come potremmo noi conoscere se ne sia presidente Gesù Cristo o il demonio ? ».
Comunque Giuseppa, in seguito ad
un cofloquio con delle compagne cattoliche e .con (un curato, decide di farsi
cattolica ad ogni costo. I suoi intendimenti nascosti furono sioiperti da un
pastore con virtù magnetiche (sic!),
ma la giovinetta fuggi a Pinerolo all’ospizio dei catecumeni e poco ulopo
fece atto solenne e pubblico di abiura.
Ma non era Tultima ; in una riunione
idi ’pfloilari, il don ^osco |àvev(a loro
raccontato <»me nel Tempio Valdese di
Torino il pastore fosse stato pubblicamente svergognato da un ragazzo di
dieci anni, il quale aveva rimproverato
al protestantesimo la falsificazione della Bibbia e aveva addirittura messo a
tacere il ministro. (( Tali cose, dice la
(( Buona Novella », per parte di un
prete, mentre ci fanno arrossire per
^avvilimento nel quale egli cade, ci
incoraggiano da un’altro lato, vedendo
che il campione dei clericali è costretto a far commedie ed inventare menzogne onde combatterci ».
A quasi cento anni di distanza è interessante riudire la «voce dei tempi»
e ricordare alcune vicende della nostra
opera d|i testimo.nian^a evÌBn|g|e(|5oa ih
Torino, nei suoi inizi.
Augusto Hugon
I)on Bosco però continuava imperterrito nella sua propaganda antìprote
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Annuale Semest,
Italia . . . . L. 300 180
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Convegno a Torino
, , „ Torino, 7 aprile T94I
Ogni volta ohe si annuiiaa uin oonr
vegno il^ nostro cuore sj raUeigra, non
solo per il fatto di passare una simpatica giomata con aqiici di altre unioni,
ma anche perchè molti di noi sentano
il bisogno di ritrovarsi con altri giovani
per stuellare insieme e discuteire i proOJemi fonoamentaili per la loro vita.
Ornale proniema è mai più attuale e più
urgente di quello dedl'lìvangelizzazioney ^
Gli studi'presentati dai pasitori Ayassot e Rostan oe ne hanno dimostrato
1 importanza, in questi tempi sopratutto, in cui la massa del nostro popolo
sente il bisogno di ricercare un sistema di vita migliore non solo material
mente, ma amone da un punto di vista
superiore.
Dopo aver parlato della beila tradizione della Chiesa Valdese in fatto di
Hv/angedizzazione e anche delle difficoltà incontrate in questo campo dai
nostri padri, il pastore Ayaasot ci presenta diue aspetti di questo argomento
base : l’aspetto ideale e l’aspetto pratico.
Ci viene oo^ posta la domanda : speriamo noi in una trasformazionie, in un
rivolgimento del cattoiioesimo, oppure
la nostra mèta è la protestantizzazione
dell’Italia? L'oratore ci fa notare come
in seguito ad esperienze Sue abbia potuto constatare che nel mondo deiJa cultura, nejl mondo del iayoro e in quello
rurale fé ppssi(bil|ità |(^ evangelinziare
sono enornii. .Molte vie ci sono dunque
aperte in questi campi, ma... i giovani
sono pronti a questa battaglia? Le armi ci sono ma noi giovani non sempre
sentiamo « nostra » questa battaglia.
li pastore Rostan accenna alle varie
tendenze sul modo di evangelizzare dal
’48 in p|oi. L’Evangjeizzaziione si è
presentata spesso come la semplice
preffioazione dell’Evangelo fuori della
Chiesa (il colportaggio), altre volte come una necessità di rinnovamento dal
((di dentro» della Chiesa Cattolica
(Ugo Janni) e si presenta oggi giorno
in molte associazioni ed organizzazioni
giovanili protestanti come una netta
contrapposizione alla dottrina Cattolica, nel senso di rivalutare quelli che
sono i principi fondamentali della Riforma. Ci vengono in seguito presentati alcuni punti base per poter evangelizzare ;
1) Necessità di prepararvisi studiando a
fondo le Sacre Scritturè per conoscere la confessione nostra di fronte alle altre.
2) Non aver come mèta unica il proselitismo in quanto noi siamo soltanto
dei servitori e testimom, e la vera
conversione non'siamo noi ad operarla.
3) Aver fiducia nella potenza dell’amore di Dio e della Sua Parola.
4) Studiare l’ambienite in cui viviamo in
modo da poter rendere sempre attuale l’Evangelo.
La discussione che si prolunga oltre
le dridici e trenta mette in evidenza anzitutto il fatto che non si può scindere
completamente il problema materiale e
sociale da quello spirituale: inoltre oi
viene ricordato come il problema della
evangelizzazione deve essere sentito
dalla nostra gioventù, come una necessità impostaci da Dio, come una vocazione, per radempimento fedele della
quale dobbiamo rivolgerci continuamente al nostro Signore, in preghiera.
Dopo una breve visita alla città d
si ritrova nel tempio di 'Corso Vittorio
per udire la parola del pastore Sbaffl di
Torino che ci pone dinanzi la necessità
di metterci subito aU’opera, rispondendo così alla chiamata del Cristo : (( Vieni, oggi, a lavorare nella mia vig¡na >u
e per drcondare col nostro affetto gli
ospiti della giomata. Con grande gioia
abbiamo rivisto il pastore svizzero A,
Girardet, il quale con un messaggio v'i.tmante di fede, di amore e di comprensione ha concluso la discussione del
niattino. Egli è ormai un amico e un
fratello per noi, sempre con molto pia
cere lo rivediamó nelle nostre Valli e
dij )Cuore fo iringrl^rilaimo per quanto
contiinuamente fa per la nostra gioventù.
Un grazie pure al nostro segretario
generale T. Vinay che ha voluto essere presente a questo convento e portarci il suo messaggio di saluto e di
augurio .
L’IJnione* di Torino ha voluto ohe la
giornata 'finisse in « famiglia » e cosi
tra un tè guemito, alcune scenette allegre, poesie e canzoni, venne l’ora
della ipartenza. Serbiamo tutti di questa giomata un grato ricordo insieme* al
mani'to di sempre meglio lavorare per
ravanzamento dèi regno di Dio nelk
nostra Patria. M.G.T.
4=
Ces trois thèmes cèetltueat aussi les trois
parties des cahiers qui, par fait d’être
un ¡(»iihôeir, n’est pas sans valeur et sans
actuallité. Au contralrè, ce petit volume est
riche en pensées profondes, udJes à tous
ceux <iui veulent penser ^ur lod èt cultiver leur piété chétienne. Il a été
écrit «en faveur ^es laïques de nos troupeaux» et les auteurs emploient, autant que
possible, «un langage dépoutUé du parfum
des sacristies et du style cléritaJ». .
Rassegna Libraria
Chaque partie est 'précédée d’une sérîle
de thèses très claires et utiles pour une bonne étude biblique.
AFFIRMATIOîîiS - Editions Labor
et Fides • Cxenève.
Ceux qui liront ce volume en seront enrichis; leur pensée reUgieuse et chrétienne ne pourra quç. s’affeirmir. e r.
^ Fontaines de Rodoret, de 84 ans, veuve
d'Antoine Grill, décédée à Dolores,
Frédéric Micol de M,assel, de 83 ans,
à Gessler (Santa Fè)/
•Lydie Toiirn, veuve de l’évangeliste Bart.
Gilles à La Pof (Entre-Rios), de 83 ans,
Daniel Justet; de l'Envers Pinache, • de
86 ans à Rosario Tala (Entre-Rios).
- Louis Taglierò, de Torre Pellice, de 65
ans, à> ¡ames Craik (Córdoba), marié à
Henriette Comba.
David ^rton, de 93 ans, de Perla Bobi,
un des fondateurs de C. Vaidense. Il n'y
reste qu'un seul des survivants venus en
1857, Daniel Vigna du Villar. i
Paul Penzotti, de 69i üns, né à La Paz, à
B. Ai^s. agent de la Société Biblique,
très connu et apprécié dans les milieux é
Ce volume est le premieir d’une série qui
doit suivre sous le nom de : «Les Cahiers
de Fol et Vérité». Les pasteurs qtd l’ont écrit ont voulu fixer leurs réflexions sur ces
trois points fondamentaux de la doctrine
et de ' la vie chrétienne - La Bible - Le
Christ - L'Eglise,
a E. Metile: L'ACQUA VIVA
Claudiana Torre Pellice
Una (predicazione viva ed aittùate sul
passo dal Vangelo di S .Giovanni : « L’acqua che ip diarò diventerà una tonte che
scaturisce in vita eterna !» (Giov. 4: 4).
vangéliques.
—Anna Michelin, veuve Grasso, de 87 ans,
de la Combe de Bobl, à Castelar (B. Aires)
Etienne Bonnet, de 75 ans, d'Angrogne,
à C- Valdensc,
—Satutaÿons fraternelles. Un seul corps
en Christ
L. JOURRAN
Fraternità Valdese
/ocietà Pedagogica
Con i Fratelli
della Costa Azzurra
Per la felice coincidenza dell’incarico ricevuto dalla Vr Tavola di andare a visitare la numerosa colonia valdese di Marsiglia, con il fraterno, analogo invito, giuntomi da parte di alcuni colleghi del ' ’Concistoro" della Costa Azzurra, ho avuto in
marzo scorso, il privilegio di passare tre
piene, tonificanti settimane in mezzo a quei
nostri fratelli in fede.
Con quale gioia abbiamo, anzitutto c dovunque, realizzato che veramente nè fron-, <
fiere nè guerre potranno mai dis trigger e
una comunione fondata sulla fede -in uno
¡stesso Signore e sull'ubbidienza ad uno
stesso Evangelo.
Lo spazio tiranno non ci consente di dire
in dettaglio delle calde accoglienze ricevute da parte dei pastori e delle comunità,
delle quali sono elementi sempre graditi
ed apprezzati quei Valdesi die non hanno
messo sotto il mpggio (come, ahimè, quantti dei nostri emigrati!) il glorioso candeliere, avito. ——
A Marsiglia, a Cannes, a *hzza e ad Antibes, in magnifiche adunate, vibranti di
fraternità, abbiamo avuto occasione di rievocare i principi essenziali che hanno animato la "resistenza'’ valdese nei duri anni
dell'oppressione nazi-fascista e c‘ie oi sos;aingono di nuovo oggi alla lotta per la difesa delle libertà conculcate da una nuova
inaudita alleanza di oppressori ài coscienze.
Ma sopratutto abbiamo parlato ai nostri fratelli dell'avvenire pieno di promesse, malgrado rintolleranza vaticano-comunista, poiché gli occhi di molti si stanno aprendo
sulla fondatezza evangelica di una chiesa
che si aggrappa ancora a principi ed a metodi nei quali gli uomini, maturati dalle
tragiche recenti esperienze, non hanno più
fiducia.
E dopo aver insieme rievocato il passato e formalo speranze, i cuori vibravano al.
l'anissono per l'emozione di veder proiettati sullo schermo, villaggi, persone e
cose delle Valli lontane.
Vorremmo ricordare ancora le numerose
interessanti visite alle famiglie, in compagnia dell'instancabile presiderite dell’U.V.
di Marsiglia Sig. D. Rivoire o del fedele
amico il pastore C. Monod di Cannes e i
tradizionali ihc valdesi e l'agape fraterna
nei locali dell'Unione di Marsiglia e l’accoglienza affettuosa delle chiese dei pastori
Marchand, Meyer e Atger di Marsiglia, Monod di Cannes, Pellier di Antibes, Gagnier
e Berton di Nizza, e la calda ospitalità in
casa Rivoire a Marsiglia e Pastre a Cannes.
E le profonde impressioni riportate dalla
partecipazione ai due "Concistori’' di Marsiglia e di Cannes dove la necessità attuale
ed urgente dell’evangelizzazione dominava
tutte le discussioni, condotte sempre in uno
spirito di magnifica collaborazione.
E sotto l’impressione confortante di questa bella solidarietà nel comune servizio
che sormonta tutte le frontiere e che ha per
sè tutte le promesse dell'Evangelo, che siamo ritornati a riprendere il nostro compito
là dove il Signore ci ha posti. r. j.
et sa femme Joséphine Gönnet, de 74 ans
des Pons d'Angrogne; Jacques Charlin. du
Teynaud du Villar et Susanne Plenc, de la
Piantù : josêpAiine Morel, de 70 ans, veuve
de Louis Toiirn. de Rorà. il y a aussi E-'
Henne Dalmas et Jean Salomon et sa femme octogénaire, du Villar. A Miguelefe ¡ ai
salué Marie veuve Plenc du Villar el Paul
Rostagnol de Bobi. Les colons venus des
Vallées sont défà peu nombreux. Comme
la plupart des âgés, le nombre diminue
chaque jour.
—Nos départs : - Henriette Genre, des
E’ indetto un Convegno Generale per
il giorno 8 miaggio a Pomaretto, nei locali, del Convitto Masohiile gentilmente concessi, Inizio ore 9, col seguente
Ordine del giorno :
1) Rapporti con la Commiissione prò VaMi-.
2) Proposte di! revisione al Rogol'amento.
31 Atti'vi'tà es.tiva
4) Varie.
Una minestra calda sarà servita a .prezzo .miitii.mo. Per gli insegnanti delta Val
PeliJice il trasiporto verrà effetfuato gratis
su- camicm'; partenza ore 7,1S da Torre
Pefffce (Piazza della Libertà), ore 7,30 da
Luserna S. Giovanni (davanti al peso pubblio)) .
Si raccomanda a tuttì. gli insegnanti di
non miancare airimportainte .convegno.
Il Seggio.
CRONACA VALDESE
ANGROGNA - CAPOL.
Matrimoni : Giiordan Ettore Giulio, dii
Torre Pellice e Benedetto Adla, del Capoluogo; Malan Paolo Teoflio, di Torre Pellioe e Coiisson .Amhroàno, dei Giovo.
H Signole benedica e guidi nel cammino
delia vita questi giovani sposi.
glia afflitta diciamo la riostra parola di cristi.ano in(»raggiamenf!o.
— Battesimi : Cardio! .Marina di Dino e
di Miiraaapil'io Teresa - Lazzarin Giorgio dA
Pietro e di Cardio! Adele.
ANGROGNA SERRE
— Matrimoni : Gardiol Gastone EnticoGila Maria Teresa. Molano Renzo - Reynqud Savina. Monnet Silvio - Hugon Floraux l’Eterno non edi.Hca, invano s’affaticano gli edificatori».
Nel corso dei nostri culti del 20 e 27 aprile nel Tempio del Seire venivano presentati all S- Battesimo 1 bambini : Plavan Enzo
di Guido e Chiavia Amillda; Monnet Franco
di Siivio e di Monnet Alma; Besson Silvana
di Sergio e di CoissoD Linetta.
Ili Signore benedica I bambini ed ispiri
I geniitori nell’adempinwnto delle promesse
fatte davanti alta Chiesa.
Sabato 26 aprile, niel Tempio di Pradtehorno veniva benedetto il matrimonio tra
Chiavia Enrico (Coulege) ed Agli Clelia
(Pnadeitorno). La grazia e la pace del Signore stano moltiplicate a questo nuovo focolare.
Ringraziamo le orfanelle dèi nostro Orfanotrofio di Torre Pellice per la loro gradita visiilla del 20 aprile, ed il Pastore sig.
A. Comba che quella domenica ha pfesieduto il nostro culto al Serre ed ha amministrato un battesimo. e. a.
Nela assemblea di Chiesa (Jel 27 aprile
la Comunità ha espresso in due ordini del
giorno il risultato (fella discussione riguardo agli* airgomenti propo'sfti dalla Tavoli
allo studio delle Comunità ed ha eletto i
s:.g.g. Buffa Levi (Odins)- Ricca Stefano Odoh(co ((lOoissons) e Buffa Emilio (Pnadeiccrno) a rappresentarle alla Conferenza
Distrettuale ed al Sinodo.
■— Rilngraziamo i! Prof. Ernielsto Tron
per aver presieduto il cuito a Pi.nerolo il
20. Aprile.
RORA’
PINEROLO
Colonia Valdente
L'Uruguay est un des: pays les plus libres
avec la séparation de l'Eglise et de l'Etat,
i'ecole laïque, pas de service militaire, le
suffrage universel, etc. Dans les dernières
élections nous avons obtenu le triomphe
d'un Vaudois comme Intendent ; Efiienrie
Rostagnol, fils de J. Jaques des Rostan de
Bobi.
Notre Conférence a eu Heu à Belgrano,
Nous avons regretté l’absence de M, Ricca qui n’était pas encore arrivé. Le pasteur
Silvio Long partira en Mai pour visiter les
Vallées.
On a de grands projets pour célébrer le
centenaire de ¡'Emancipation en 1948.
La Conférence a augmenté du 50 pour cénj
les honoraires des ouvriers, vu la charté de
la vie. L'évangéliste C. A. Griot sera con~
sacré comme pasteur à la prochaine Confé~
rence, qui.jiura lieu à Colonia Valdense,
la semaine du 17 Février 1948, Si la vie est
chère, les produits ont des prixjqu’on n’aurai,! jamais song» le blé à 14 pesos les
100 Kg., le mais à 15 ¡pesos, le lin ù 40
pesos et le bétail et ses produits à des pris
inouïs- Ront à plaindre uniquement ceux
qui n'ont fign à vendre, mais les salaires
ont aussi au^epté partout. Nous devons
être plus que reeoanaissants envers Dieu
qui a conduit nos peres dans ces pays. J’ai
visité quelques familles à Optbaes de Lavalle ■- D^if Davyt, du Villar, de 81 ans
I culti pasquali sono stati frequentati dailla massa diella comunità e la Santa Cena,
celebrata ii giovedì santo e il gio.rno di
Pasqua, è stata una solenne affermazione
dì fede nelta vittoria di Gesù Cristo sulla
morte.
La Corate ha cantato i! noto inno in
francese : « Pourquoi des (Xieurs chrétiens
ìémiiraient-ils- encore ? »
II culto del Venerdì Santo, molto ben
frequentato, è stato presieduto dal pastore
svizzero Alberto Girardet, il quale concluse
la sua giornata a Pinerolo con un messaggio cristiano alla, gioventù dì Pinerolo e
di S. Secondo, riunita per una intima e
benefica serata. "
Assemblea di Chiesa.
_L’Assemiblea convocata per discutere
rórdiine del giorno sinodale si è riunita SI
20 u. s. ed ha risposto comie segue ai vari
argomenti proposti :
1 )_ Autonomia : ¡’Assemblea della Chiesa -di Rorà si è dichiarata favorevole all principio deirautonomia ed ha particolarmente
richiesto che sia mantenuto il idiritto storico delle Parrocchie delle Vaili. Si è però
dichiarata recisamente contraria ad ogni privHie|Jo d; antonomiia .basiate sul criterio
numèrico ed economico. L’autonomia non
può essere il privilegio dèlta folla o delta
ricchepa, m_a deve riposane unicamente sopra criterii di carattere religioso e spirituale,
2) iPasaibilità dii conservare ÌJ pfoprió
Pastore dopo il 14 anno di servizio in una
Chitesia. L’Assemblea compatta ha energicarnente richiesto dii conservare questa possibilità (contràrio il solo voto del Pastore).
L'Assemblea sarebbe piiuttosto favorevole
ad un aumento di poteri fella Tavola per
i oasi ove i trasferimenti appaiano opportuni} e le Chiese non provvedano ad una
designazione per debolezza,
3) Riordinamento delta organizzazione di
strettuaile. L’Assemblea, pur ritxinoscend'o
la opportunità di alcune, delle proposte fatte
si è dichiarata contraria al progetto che senza motivi sufficentemente giustificati modifica troppo profondamente una organizzazione ormai veneranda © non priva per noi
di motivi di orgoglio' ,
TORINO
— Domenica, 20 Aprile, un autocarro con
più di cinquanta gióvani della comunità,.
'••1 recava ad Ivrea per un incontro fraterno con la chiesa e la gioventù locale. Il
culto nella chiesa di Ivrea, l’acimglSenza dèi
fratellii, il pranzo sul'incantevote taghe.ttq
il messaggio del colonnello Davide .Tallà,
anziano delta Chiesa, in assenza de! Pastore titolare a Biella, hanno lasciato nel
cuore di tutti un buon ricordo ; il ricordo
di una giornata lieta e serena, in mezzo a
frateli isolati, ma fedeli ail’Evan.geIo.
— Il Pastore di Pineroflo ha tenuto due
conferenze di attualità nel Teatro Sociale, la sena del 23 e del 24 Aprite. Le oonflerenze, annunsiate anche cfcn 'mtamUesti
murali, hanno attnatto ogni sera nel teatro,
affoltatissimo, un pubblico di parecchie
centinaia di persone, te quali hanno ascoltato i messaggi con vivo interesse. E’ stata, questa, per tutti una occasione di consiferare tolcuriì problemi attuali alta luce delia fede cristiana e di annunziane anche in un teatro il Vangeto di Gesù Cristo, potenza di Dio per la salvezza di
chiunque crede.
— E’ deceduto, dopo lunga malattia, i;l
nostro fratello Fornerone Giacomo, maresctaUo del canabÉiieri •» riposo. Alla fami
Lfi varie attività alqtianto paralizzate daiript^lornenza della temperatura, hanno ripreso in pieno col ritorno
della primavera.
ihiratde la settimana santa sono
stati celebrati numerosi culti nelle varie chiese della città. Questi incontri, fraterni di tutti gli evangelici npl
nome del Signore, oltre ari essere .stati
(ina efflcace preparazione spirituale
costiludscono una ,prova delpunione
di tutti coloro che hanno posto la loro
speranza nell’unico Salvatore risorto.
I culti della Risurrezione sono stati
particolarmente .solenni ed affollati,
i-a corale vi ha recato il suo contili
liuto col canto di un inno composto
per la circostanza; dal maestro F. Rivoir. «
— Lunedi 7 aprilo la Chiesa ha avuto il piacere di ricevere la visita di
varie unioni giovanili; che si erano
date convegno a Torino. Bella giomata che ha lirsciato un grato ricordo.
Varie associazioni sono alFopera
ncirarnhito della Comunità con scopi
di assi.stenza, di studio e di affratellamento. Ricorderemo alcune mahilfestazioni della loro attività.
II 29 marzo l’Unione Evangelica G.
Varaglia ha commemorato il 389.0 anniiversarlo del martirio di Giaffredo
Varaglia, con una conferenza del pastore E. Eynard; l’oratore, dopo aver
ricordato il fatto storico, ha detto che’
^ lino a quando nel nostro paese noii'ci
sarà una completa libertà di coscienza e di culto il rogo di G. Varaglia
non sarà spento, ' ed ha rivolto un appetto ad una testimonianza fedele dèlia nostra fede. , j
f M ™ numeroso gruppo di
iiatetti di Chiesa è iqiervenuto ad lina inamfestazione indetta da una asspei^ione cittadina nella sala Gobetti
ili' ‘°T tema era rinseriménto
■dei Lateranensi nella costitu
oratori è stato il pastóte E. Eynard il quale ha fatto conoscere il punto di vista dei cristiani
evangelici circa l'articolo 7.
Lo stesso tema è stato trattato i’ll
aprile dal dal Prof. M. Rollieh nel saI Ione di Corso Vittorio, 23. La conferonza tenuta sotto.gli auspici del Centro Evangèlico di Cultura, ha attltato
un numeroso pubblico, in gran parte
estraneo alla nostra Chiesa. ,,
-Ha fatto seguito una interessante
discu.ssione durante la quale il Messaggio deirEvarigelo ha potuto essere annunziato.
La sera dèi 12 aprile ha avuto Im»--go una Assemblea di Chilesa nella
quale è stato esaminato e discusso l’operato del Conctetoro circa la revisione della lista de,i membri elettori. E’
stato poi iniziato Tesarne del progetto
di ritomia (lelToi din amento distrettua"
le. Lo studio delTargomento verrà ripre.so in una prossima a.ssemblea già
fissata per il 27 aprile, alle ore 15. ■
Durante il culto della, domenica 13
;q)i'il(i Ila avuto luogo Tinsediamento
(tei diacono sig. Cesare Vidossich. eletlo (ial)’assemblea del 19 marzo u.s.
Infine nel pomeriggio dello .ste.sso
giorno la Clórale di Luserna San Gioy^iinrii ed il nostro organista M:o F.
*Rivoir hanno dato nn concerto. Ha
prestato il suo concorso il violinista
sig. M. Jahier. ' Programma interessante e ben e,seguito. Pubblico mimeroso. IJnona colletta fatta al termine
del concerto a favore delle opefe di beneficenza.
G. C.
VILLASECCA
li giorno di Venerdì Santo, otto catecumeiTii sono stati confermati in Chiesa :
Bounous Maria (AÌbarea), Glot Lliiana
(Combagarino), Genre Celina (Bovile), Peyron^ Diriana (Riclaretto), Viglielmo liiliana
(Oh£o.tti); dot Gino {Combagarino), Masse!
A.niedieo (Chiotti), Rostaing Guido (Viitasecca).
■ Questi giovani furono poi l'oggetto di un
ricevinnento offerto daMe tre Unioni Giovanili, riunite in seduta di chiusura deiTattiviltà inveraate, la domenica dopo Pasqua.
Atti liturgici di quest’ultimo periodo :
battesimo di Masse! Valdo, di Francesco:
ed ancora quattro funerali : Peyranel-CIot
Luigia (Maroon) 'B5 anni'; Refoure Giovanni Alessandro (Liinsard) 81 anni; Bertoc'cbio-Fe.nnero Maria (Chiotti) 47 anni; Menusaa Vittorio (Chiotti) 85 anni.
L’Ididiio della vita santifichi cosi le gioie
come il dolore dei suoi figli ; a Lui raccomanidiamo particolarmen.te coloro che pi'angono.
l>RO VA.LLI
Ci sono richiesti da frafelii Svizzeri due
mecoaniicii specializzati per ta riparazione
e ta messa a punto dei motori dtegli autoveicolii ed un lavatore ingrassatore.
Direzione: Via dei Mille, 1 - Pinerolo
Amministrazione: Via Carlo Alberto,
1 bis - Torre Pellice
Dir. Resp. Ermanno Rostan
ARTI GRAFICHE "L’ALPINA,
Torre Pellice
Nel /secondo anniversario della traeca
scomparsa del loro caro
ARMANDO
Nina, Iolanda, Duilio Curdo, lo ricordano
a coloro che gli vollero bene, grati per
l’affettuosa simpatia di cui furono circondati nella dolorosissima prova.
Torre Pellice 30 Aprile 1947
IIEIIIII-llllllldiU
Il dr. DANIiLE ROCHAT
visila a TORRE PELLICE
lutti i venerciì (dalle.;
10 alle 12 presso il
(dr. Gardiol Tel. 77
a POMARETTO
il 2’ e 4’ sabato del
mese dalle IG' alle 12»
presso r Os pedale
Valdese
I
V.Î