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V- (Isaia LI, J) ■d- ' >r ■'jv-f' '■ - '"S
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4 ABBONAMENTI
Italia e Impero , . . . Anno L. 15 - Semestre L. 8 '
Parrocchie del Primo Distretto . » » 12 - . , . 7
Estero . . • * * 25 — » . 15 _ ■* Il
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Nulla sia più foríe della vostra fede! ',^3 ^
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(Gianaveilo) *■
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Dlreltortt t Prof. GINO COSTABBL
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AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Tobre Peixice
REDAZIONE: Via Arnaiid, 27 - Toiihe Pbij.ice
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Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
Cent. 30 la copia
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ÌD Padre e i suoi dne figlinoli
Luca cap. IV, v. 11-32.
Prima di tutto. Nella Parabola, « il figliuolo più giovane » rappresenta la creatura di Dio che vive nella casa del Padre, dove avrebbe potuto rimanere sempre tranquillo, felice. La « casa del Padre » è una immagine: l’immagine del
luogo ideale dove le creature di Dio vi>.vono la loro vita normale, dove menano
fcioè la vita in armonia con la volontà
el loro Padre celeste. Ma ecco che, ad
un tratto, chi sa per quale fàscino di seuzioiii esterne e per quella innata proiipensione che ci spinge tutti più verso
male che verso il bene, questo figliuolo
comincia a non respirar più liberamente
lineila casa paterna, anèla alla vita enian/fipata da ogni soggezione filiale, vuole
a libertà ampia, senza restrizioni, senza
confini. E un giorno, con tutto quello
ihe ha, non di suo ma che il padre gli
ha dato, se ne va lontan lontano, più
iJontano che può dal padre, e vive nello
^stordimento. Ha cercato la libertà... e
non tarda a trovare la schiavitù del vizio, la rovina del corpo, .la degradazione
^eH’anima. Ecco il peccatore.
Che fare ?... Bisogna che questo fiiuolo apra gli occhi» guardi in faccia
ila sua sventura, e paragoni il misei^rabile stato in cui per propria colpa si
cui ha voluto stolta
^Irova, col bene a
lamente rinunziare. « Quanti garzoni di mio
^adre*, grida egli nell’amarezza del suo
Scuore, ' hanno là del pane in abbondanza, ed io qui mi muoio di-fame!...*
'ificco il ravvedimento : il momento solenne
^In cui ei « rientra in sè ; nel santuario
Nel proprio cuore e della propria coscienza, per rendersi conto esatto di
¡quello che realmente egli è ; il radicale
gangiainento di pensiero relativamente a
e stesso, al padre ed al mondo ; la con^.Vinzione profonda del male commesso;
“SU disgusto del passato, il desiderio, la
|lbrama, la ferma decisione di dare a quel
peccato un definitivo addio.
Ma il figliuolo della parabola non si
limita a questo ; fa di più, compie un
atto pratico, energico, risoluto. « Si leva ’,
lascia il paese straordinario, e torna
jalla casa paterna. Ed ecco la conversione.
Ora, qual’è il sentimento che anima il
tigliuolo ravveduto mentr’ei si muove
dai paese straordinario e s’avvia verso
la casa del Padre ? L’interesse ?... l’egoisSmo?... No, ben altro è il sentimento
'Che l’anima in quell’istante grave, soiMenne della sua vita; è il sentimento
della fede nell’amore del padre. Questa
fede, che le orgie e ledissipazionihannoaffievolita, quasi spenta ma non del tutto
soffocata, lo sosterrà durante tutto il
itempo ch’egli impiegherà a tornare a
casa. Se a questo figliuolo non fosse rimasto in fondo all’anima, come una scintilla sotto la cenere, un resto di fede
.flell’amore del padre, ei non avrebbe
Certo avuto la forza ni di lasciare il
ppaese straniero nè di perseverare sulla
p^ia del ritorno nè di pregare come
^pregò.
Questa fede, che rinasce spontanea
i-inel cuore del peccatore il quale, rientrato in sè, ha preso la solenne decita sione e s’è incamminato per la via del
iene, è come un profumo d’un fiore di
stante, è come un’eco di un’armonia lontana. L’immagine santa della mamma
cara, che, da piccino, se lo teneva sulle
ginocchia e gli parlava di Dio, di Gesù,
del buon Pastore, della pecorella smarrita, gli appare, tutta circonfusa di luce
divina, dinanzi agli occhi; la preghiera
infantile ch’essa gli aveva insegnata e
ch’era in lui del tutto caduta in oblìo,
gli sgorga di nuovo dal cuore, e gl'
torna spontanea sulle labbra ; l’idea di
Dio gli si riaffaccia alla mente ; non
l’idea di un Dio giusto di una giustizia
senza palpiti d’amore e di perdono ; non
di un Dio che o paga regolarmente il
prezzo convenuto o inesorabilmente punisce e danna; non l’idea che dì Dio
avean dato al figliuolo maggiore della
parabola, ma l’idea che Gesù ne dà nel
suo Vangelo; l’idea di un padre affettuoso, Jonganime, che di lontano lo incoraggia con un sorriso ineffabile, gli
tende le braccia e gli dice : • Vieni, figlio
mio, torna sul mio Seno paterno! Tu
non sai quant’io t’ho amato, e quant’ho
sempre bramato che tu diventassi buono.
Onesto, felice! Vieni!...» E il figliuolo
della parabola, che in quel sorriso e in
quell’invito sente la sicura promessa de
perdono, prorompe in un pianto ch’è
già pianto di riconoscenza, e si getta
nelle braccia del Padre. Tale, nel peccatore che si ravvede e torna al Padre,
è la fede : la risurrezione di un affetto
che pareva morto per sempre, il subito
ravvivarsi di una scintilla divina, che
pareva per sempre spenta.
Riconciliazione, conversione, fede, riconciliazione del peccatore col Padre ;
non del Padre col peccatore, perchè il
Padre, che non ha mai cessato di amare
il suo figliuolo ed ha sofferto per l’assenza di lui come e quanto può soffrire
un Padre, non ha bisogno d’essere riconciliato col figliuolo; ma, non appena
scorge il figliuolo ch’è ancora distante,
•corre, gli si getta al collo, lo bacia e
lo ribacia » ; e con quei baci lo assicura
di un perdono incondizionato, completo»
assoluto. Ripeto : ravvedimento, conversione, fede, riconciliazione del peccatore
col Padre, ecco la sostanza, la sintesi
dell’insegnamento di Gesù relativo alla
salvazione. Qui è l’Evangelo ; non parte
dell’Evangelo, completato più tardi ; qui
è tutto l’Evangelo. GlOV. LUZZI.
Questa pagina suggestiva è tolta da :
La religione cristiana secondo la sua
fonte originaria, di G. Lazzi. Ediz. di
Religio (Roma, L. 25). Siamo profondamente grati all’autore che ne ha gentilmente concesso la riproduzione. Red.
Cartoline del XVII Febbraio
Anche quest’anno la Federazione Giovanile Valdese ha edito la ormai tradizionale cartolina illustrata storica in occasione del XVII Febbraio. Dato che ricorre in quest’anno il 250° anniversario
dell’eroe valdese Giosuè Gianavello, la
F. U. V. ha scelto come soggetto una
finissima xilografia del pittore Paolo Paschetto, che raffigura la maschia figura
dell’eroe.
In assenza del pastore A. Comba è
stato incaricato della diffusione della cartolina il pastore Paolo Bosio (57, Via
Marianna Dionigi - Roma) al quale vanno
fatte le ordinazioni alle seguenti condizioni : 1 cartolina franco posta L. 0,3020 copie L. 4 - 50 copie L. 8 - 100 copie L. 15.
ZIappe secolari dì Storia Valdese
1240. Nella Val-Louise, dì Freyssinière,
di Barcelonnette i Valdesi, nascosti fra i
monti, non sono dimenticati ; cominciano
infatti le persecuzioni che, circa un secolo più tardi, sembrano essere diventate
un fatto di ordinaria amministrazione,
come è provato dalla contabilità del
haillif di Embrun che nota, al passivo,
le spese « per perseguitare i Valdesi ;
huit sols et trenie deniers d’or».
^^‘1340. In Francia la crociata contro gli
Albigesi e Raimondo dì Tolosa ha rag
giunto il suo scopo: l’annientamento; è
nello stesso tempo una civiltà fiorente
che tramonta ; i Valdesi vengono confusi
non gli Albigesi. Non è stato detto : Dio
conoscerà i suoi ? ! Embrun è sempre il
centro di azione ; verso il 1340 vengono
infatti segnalati processi e confische ;
molti sono imprigioifati a Brianfoji. Quello
stesso anno, secondo Perrin e Gilles, due
giovani Valdesi incontrano a Torino un
ricco calabrese, e, dopo una lunga conversazione, ricevono l’invito a recarsi
loro e le loro famiglie e gli amici in
Calabria. Sarà l’origine di fiorenti colonife a Montalto, coi Borgo d’Oltramontani.
***
1440. Mentre le arti e le lettere stanno
per rifiorire nella patria nostra, e TUmanesimo renderà celebre questo secolo
esaltando la civiltà antica e preparandone
una nuova; mentre Principi e Signori
favoriscono gli studi, secondo narra Leger,
proprio nel 1440 è da segnalarsi un tragico episodio. Gli abitanti dell’alta Val
Chisone vengono sorpresi da bande di
forsennati • ladroni sconosciuti » dice il
padre Formei ; i poveri Valdesi si rifugiano sul monte che da allora verrà chiamato Albergian (rifugio: da albergo).
Episodio la cui autenticità è stata talora
contestata (ma sembra senza grande efficacia) forse per non contrastare troppo
crudamente al quadro... dolcissimo che
»qualche anno prima l’eloquentissimo San
4 Vincenzo Ferree tracciava, a proposito di
una sua fortunata missione nelle Valli
Valdesi di Val-Louise ed altre. Una diversa missione compie, all’incircain questo
periodo F. Reiser che, di luogo in luogo,
va proclamando la necessità dell’unione
che egli vedrà compiersi tra Valdesi e
Taboriti in Boemia ed in Germania.
A
1540. La Riforma ha cominciato ; il
Sinodo di Chanforan ha interpretato la
volontà del popolo-Chiesa: muore il movimento tendenzialmente settario, nasce
la Chiesa. Il 18 Novembre 1540 il Parlamento di Aix proclama la distruzione
di tutto quanto è Valdese: editto che
viene rimandato fino al 45; di Cabrières
e Mérindol non rimane che il nome. In
Piemonte col Bersore si segnalano le
prime avvisaglie che scoppieranno con
l’impresa del conte Della Trinità ; Gioffredo Varaglia annunzia la Buona Novella ; si prepara la fine delle colonie di
Calabria.
A
1640. La Congregazione de propaganda
fide ei extirpandis haereticis è nata, ed
il suo zelo è giovanilmente ardente !
Politicamente è età di lotte civili: Tommaso e Maurizio di Savoia disputano
alla vedova di Carlo Emanuele la reggenza. Il priore Marco Aurelio Rorengo, di
Luserna, dà prove evidenti del suo zèlo.“'
Un dottore in diritto, GastóWo, dì Moncalieri, viene a stabilirsi a Luserna per vegliare all’applicazione integrale di certi
ordini ducali: 4 e 17 Aprile, chiusura
del tempio di S. Giovanni (ai Malanot) ;
rinnovazione dei vecchi decreti vessatori
che prescrivevano i limiti entro cui il
Valdese poteva comprare o affittare;
Gianavello e Jahier affilano spìrito e armi.
it -k
1740. Da dieci anni è cominciato il
tormentato regno di Carlo Emanuele III ;
proprio in quest’anno, da poco finita la
guerra di successione polacca, è scoppiata la guerra di successione austriaca
le cui ripercussioni sono fortemente sentite anche nelle Valli; la politica del
duca, ispirata ad un sano realismo esige
dai suoi sudditi ogni sforzo ed i Valdesi
sono in prima fila, le armi alla mano :
il 1747 lì troverà pronti a tutto, all'Assietta, contro il nemico invasorej Ma il
focolare non è sicuro : il 29 Luglio 1740
il Senato di Torino emana le sue Istruzioni ai Giudici delle Valli Valdesi riguardo alla condotta che essi dovranno
tenere, nei riguardi dei religionari (Vaidesi). Sono 32 articoli molto chiari, che
precisano i limiti entro cui possono esercitare la loro attività religiosa e materiale pastori e laici. Terminano le Istruzioni con una esortazione : « Con questi
lumi restando voi sufficiamente istruito
di ciò che riguarda li ’ideiti religionari,
non avete dunque che a vigilare... ».
L’esortazione non cade nel vuoto ! Si
prevede che molti saranno i ragazzi che
desidereranno abbandonare l’eresia, e si
trasferisce da Torino a Pinerolo l’Albfergo di Virtù nel 1740; esso diventerà
l’Ospizio dei Catecumeni Valdesi I
***
1840. E’ l’anno in cui viene pubblicato il primo dei 3 volumi della « Guida
del catecumeno valdese », opera insidiosa
dell’implacabile Monsignor Charvaz che
tenta andare a ritroso dei tempi, contro
la grande corrente degli spiriti che ci
porterà al 1848; anno di transizione,
dove si vanno lentamente smussando le
angherìe, e gettando i semi dì opere
future, quando i tempi saranno propizi.
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Si cerca vii prezzo ; per un soldo si
fa una lite che è una vergogna ; non si
bada a notte e giorno per una cosa vana,
per una promessa da nulla. Ma, ohimè,
per un bene permanente, per un premio
inestimabile, per sommo onore, per gloria immortale, siam pigri a ogni poco
di fatica.
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Ciascuna cosa s’attacca più o meno,
secondo la misura deH’amore e dell’affezione che le porti. ' ! -
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Profili di £i<oi del RimpatPio
Questi « profilii» non vogliono essere
nè un saggio storico in dimensioni ridotte, nè un esercizio letterario ; e neppure vogliono essere delle « interpretazioni . di taluni personaggi della nostra
storia Valdese. Essi si rifiuterebbero di
esser rievocati in quella manierale sdegnosamente si chiuderebbero nel silenzio,
invece di rispondere alia domanda, insulsa anzichenò, che la nostra debole
fede vorrebbe loro rivolgere : « che farebbero Pietro Valdo, Gianavello, Arnaud,
oggi ? »
Poiché non ci dobbiamo chiedere che
cosa farebbero i nostri padri e i nostri
avi oggi - in situazioni mutate ma, per
la fede, sempre sostanzialmente identiche
a loro stesse - bensì che cosa dobbiamo
fare noi, che oggi viviamo, che oggi ci
proclamiamo i loro discendenti.
Quanto a quegli eroi, essi si incentrano
troppo vivacemente e troppo compiutamente nel quadro dei loro tempi per
venir con facilità avulsi dalla storia dei
loro tempi. E del resto una qualsiasi
« interpretazione » sarebbe, oltreché una
grave offesa alla loro umiltà di servi
deH’Eterno, un’ingiuria a Dio medesimo,
che ci parla attraverso l’opera loro, come
essi e in quanto essi la compierono, e
che non sdegnò rivelarsi alle generazioni
venture attraverso alla strumentalità storica delle loro persone.
in questo senso i « profili » sono dei
brevissimi - schematici, vorrei dire - bozzetti storici, che altro scopo non hanno
se non quello di far giganteggiare davanti
a noi, in una cornice ricca di sacre memorie, alcuni personaggi ed alcuni eventi
di un glorioso passato. Nè pretendono
di essere completi o di tenere un giusto
conto della gerarchia dei valori : sono
semplicemente dei profili di taluni, la cui
personalità, buona o malvagia o indifferente, ha attirato la mia attenzione.
GLI ALTRI
Aver per giorni e per settimane sognato
la terra natia; aver preso parte ai complotti, aver lavorato a stendere il tracciato delle tappe e, con l’ansia in cuore,
aver contato le ore e i minuti che separano dalla notte del convegno; e, per un
cumulo di contrattempi, dovuti alla necessità di nascondere i proprii passi e financo l’insolito splendore del proprio
sguardo, giungere alla sponda del Lemano
quando i novecento sono ormai lontani
nella bruma...
... Quale delusione, alla quale si aggiunge l’immeritato rimorso d’aver fatto
tardi, mentre in realtà, non per colpa
loro, ma per la diserzione di alcuni barcaiuoli è stato frustrato il loro tentativo!
Eccoli ora a riprendere, scuri in volto,
col capo chino, come sotto lo squasso
di una invisibile tempesta, la via del
ritorno. Non rivedranno più le Valli.
Iddio non li ha voluti nell’epopea, non
vuole che la storia ne ricordi neppure
il nome. Perchè ? forse perchè furono
meno fedeli degli altri ? perchè non
avrebbero dimostrato una sufficiente forza
d’animo ? Con l’amarezza in cuore, taluno
si paragona ai più fortunati compagni
che fra poco toccheranno la sponda savoiarda : no, per Dio, che questi valgono
quelli! Quando, di 11 a non molto, scoperti ed arrestati, verran tradotti a Torino
fra i più disumani maltrattamenti, sapran
ben mostrare la loro tenacia I
Intanto, mentre là verso Yvoire stanno
spuntando i primi lucori dell’alba, la
mesta colonna dei 122 si sgrana sul
sentiero che traversa il bosco. Non tutti
però : qualcuno, sulla rena di Prangins^
fattasi deserta, è rimasto immobile, inginocchiato, con lo sguardo teso verso
l’alto, in una silenziosa protesta, le mani
convulsamente unite, quasi a storcersi
in un gesto di irreparabile sofferenza. E
neppur si accorge che le acque del lago,
dolci come una carezza, scivolano di
tanto in tanto a lambirgli i piedi.
r.. b.
iflatrimoni misli
Ancora questo argomento ?
Di nuovo questo argomento ?
Sempre questo argomento?
Ancora ! Di nuovo ! Sempre 1
Con ana premessa però: non abbiamo
cioè l’intenzione di rifare il processo del,
matrimonio misto ; esso è già stato fatto ’
e rifatto, per cui difficilmente si potreb-T'
bero portare elementi nuovi.
Ed allora ?
Allora ecco: il numero del 12 Gen- '
naio di Vie Protestante riproduceva per '
i suol lettori svizzeri di Ginevra iino^
studio di Raspar Subinger, pubblicato
daìVAppenzeller Sonntagsblatt. Uno studio magistrale, ispirato dalle particolari circostanze e condizioni di certi Cantoni Svizzeri, ma che assurge dal particolare all’universale, ed ha una suggestiva analisi di certe situazioni ; studio
ispirato ad un grande amore e condotto
con grande serenità ed equilibrio. Perciò abbiamo reputato non essere cosa
del tutto fuor di luogo il tradurne a nostra volta alcuni passi.
Dopo aver osservato come una lunga
coabitazione abbia, in Svizzera, sostituito
all’antica intransigenza religiosa una concezione moderna di vita per cui- . molti
dei nostri simili non sanno più distinguere la loro fede da quella che è insegnata in una Chiesa completamente diversa dalla loro », il pastore Subinger
osserva :
« Le cause d’un matrimonio misto sono
quasi tutte da ricercarsi nell’ignoranza
0 nell’indifferenza in materia religiosa.
Quante volte non ci accade di udire ripetere : — Ma in. fondo abbiamo lo
stesso Dio. — Come se i Giudei ed i
Pagani stessi non avessero questo stesso
Dio come Creatore! Ma qui non si
tratta dell’esistenza di Dio, bensì della
nostra vita cristiana e della nostra obbedienza alle sue leggi.
Si dice : amore non conosce nè frotte
tiere nè ostacoli. Nei romanzi i principi
sposano le pastorelle e nella realtà i
principi indiani sposano delle commesse
di negozio; perchè allora un protestante
non sposerebbe una cattolica? L’uno e
l’altra sono forse cresciuti nella stessa
casa, allo stesso piano, in condizioni sociali non dissimili...
...E certo romanzieri e produttori di
filmi hanno indubbiamente contribuito a
questa conclusione. Va da sè che i loro
romanzi d’amore terminano con una marcia nuziale; orbene, in generale, tutto va
bene, fino a quell'istante in qualsiasi matrimonio ! Romanzi e filmi però finiscono
coll’istante più bello, mentre la vita degli sposi uniti in famiglia comincia solo
dopo le nozze. 11 felice accordo di una
coppia prima ci sembra molto meno importante che la vita in comune dopo. E
si trova allora — cosa dolorosa — che
la maggior parte di queste vite coniugali non sono veramente felici. Mentre
i due coniugi dovrebbero essere uniti in
ogni cosa essi sono stati educati, l’uno
protestante, l’altro cattolico, o se preferite l’uno, a mo’ d’esempio verde, l’altro,
azzurro. Ora, un colore armonioso non
si può ottenere che ad una condizione : '
i due sposi rinunziano ciascuno al suo
colore personale, per fondersi ih un
«tono», in una sfumatura, più neutra
che sia possibile. Ed in realtà, per molti,
la soluzione del problema si trova in
una indifferenza più o meno accentuata
nei confronti della religione. Forse, occasionalmente, si ripete la frase già citata : — Si prega lo stesso Dio — ; ma
in realtà abbiamo piuttosto l’impressione
che in queste unioni non si preghi per
nulla I
Può darsi, tuttavia, che due creature
umane si uniscano pur conservando profondamente radicate le loro convinzioni
religiose durante tutta la loro vita. E’
anche possibile che questa unione produca in loro un arricchimento morale ed
una benedizione ; ma quanto è difficile
la realizzazione di questo bel sogno!
Quante cose sconosciute possono sorgere di fronte a tali coppie ! Cerimonie
religiose di cui non comprendono il significato, preghiere in Torma non usata ;
consacrazioni o espressioni pie sconosciute... ; anche il culto domenicale può
separare invece di unire.
Ed i figli ? Essi sono da compiangere ;
poiché, anche quando sono educati in
una confessione ben determinata a suo
tempo, pure essi hanno sempre il dubbio nel loro cuore. Come volete voi che
un bambino ammetta che non ci si deve
fare di Dio immagine alcuna, nè prostrarsi davanti ad essa, quando la madre sua tiene nel suo libro di preghiera
una bellissima immagine di Dio Padre?
E v’ha di più : il figlio protestante di
una mamma cattolica desidererebbe anche lui prender parte alla processione,
spargere dei fiori sul suo percorso, inginocchiarsi alla visita del vescovo, tutte
cose che la mamma permetterà, senza
che la si possa condannare. D’altra
parte, quale sarà il dolore di una mamma
protestante quando il bambino suo cattolico, di ritorno dalla messa, potrà dirle,
magari scherzando : « ...E’ al prete che
devo confessarmi » ; quale dolore se scoprirà che suo figlio ha il sentimento che
essa è esclusa dalla salvezza.
Poveri bimbi che crescono nel dubbio, perchè dubitano dei loro genitori,
dei loro pastori, della Chiesa, di Dio
stesso. Solo una profonda indifferenza, o
una rivelazione — quest’ultima purtroppo
rara — possono liberarli dai loro dubbi.
Partendo da considerazioni analoghe a
quelle suesposte, la Chiesa cattolica fa
dei grandi sforzi per evitare i matrimoni
misti. Alcuni parroci esortano instancabilmente i loro fedeli ad evitare di iscriversi ad associazioni protestanti ; invitano talora i ragazzi a non aver troppa
familiarità con i compagni di altra confessione. Generalmente si deplorano queste esortazioni come frutto di intolleranza;
secondo noi, invece, se pure sono poco
concilianti, meritano la nostra soddisfazione ».
...Dopo aver esaminato la gravità
estrema delle circostanze che accompagnano, per lo sposo protestante, il matrimonio nella Chiesa cattolica,* ed esposto brevemente le esigenze cui egli deve
sottostare di fronte all’autorità ecclesiastica, esigenze di ordine morale, e perciò tanto più gravi per una coscienza,
il signor Subinger osserva giustamente :
« Del resto per lei [la Chiesa cattolica]
un cattolico, per quanto sposato legalmente e religiosamente, se non ha avuto
il suo matrimonio celebrato.da un parroco, vive in concubinaggio. Quale
peso schiacciante, un tale giudizio, per
un’unione di confessione mista ! Ma più
terribile ancora deve essere la solitudine
per il congiunto cattolico, quando gli altri membri professino la religione protestante. Non solo egli non è nel suo
elemento, senza prete e senza Bibbia,
ma è considerato, nella sua Chiesa,
come una pecora perduta. Al massimo
potrà egli pagare la sua decima ed
ascoltare una predica ; i sacramenti, elemento capitale della sua chiesa, gli sono
interdetti ; la sua vita coniugale stessa
gli è continuamente rappresentata come
un peccato... Tutte queste difficoltà dovrebbero essere spiegate con la maggior
franchezza ad ogni giovane, ad ogni
giovanotta che ammetta la possibilità
di un matrimonio misto. Nonostante la
migliore buona volontà dei due interessati sono già tanti gli ostacoli che sorgono in una unione armoniosa, che nessun avvertimento dovrebbe rimanere
inespresso. Sposi di confessione diversa
non potranno passare tutta la loro vita
in una felicità senza nubi, come nel loro
fidanzamento. Possono essere certi che
quando si tratterà delia celebrazione di
un battesimo zie e curato non esiteranno
ad intervenire... »
Dopo aver fatto notare come il co
niuge protestante finisca sempre col trof
varsi^esposto a tentativi di suggestior ”
di conversione, e_^come i matrimoni mfi^
sti sono una realtà di cui sembra che
debba finire, sia pure a malincuore, coì
prendere atto, il pastore Subinger os
serva :
» Noi sappiamo che non è la nost)^
adesione a una Chiesa che sarà la raà
gione della nostra salvezza, ma solo ec
unicamente la giustizia e la misericordia^
del nostro Salvatore; e questa sola ec
unica verità è al coniuge evangelico chì^
si appartiene di confessarla ; è a lui ché]
spetta il compimento d’assicurare il suol
compagno di questa consolazione. Compito grande, che richiede infinita fedeltà]
coraggio e fermezza nell’insuccesso : è la^
via del sacrificio... »
Ed il signor Subinger termina facendr^
osservare che nè le prescrizioni della
Chiesa, nè la polemica astiosa contròl
tale 0 tal’altra confessione otterranno r^f
sultati positivi ; è invece un lavoro in’i
profondità che deve essere compiuto da:
pastori, genitori, parenti, da quanti pos-i
sono esercitare influenza sulla gioventù
«La base di ogni fermezza non può3
trovarsi che in uno studio coscienzioso d
ed approfondito della propria fede -. :t
IL LIBRO DEL PELLEGRINO
Í&
Abbiamo recentemente parlato dellàvi
relazione della Società Biblica, ed abbiamól
citato alcuni dati. Accanto a questa re- J
lazione ufficiale, voluminosa, con stati-"^
stiche e cartine, la Società Biblica ha.Alj
pubblicata per la gran massa del pub-,blico che ha bisogno di una lettura più agevole, non tanto gravata di note spie-*
gative, di confronti, un rapporto: For^\
Wayfaring men, profondamente sugge-'i|
stivo. E’ come un susseguirsi di varia-7
zioni sur un tema fondamentale che parla^ q
direttamente ai nostri cuori : il tema del ^
pellegrinaggio. Ed il libro s’apre con un ^
prologo in cui vengono evocate le grandir|
figure degli antichi pellegrini, da Àbramo j
a Mosè, a Neemia, a Paolo, uniti da un 1
vincolo ideale ai moderni pellegrini:;,!
Wesley, J. Bunyan... '
Il capitolo primo è poi consacrato ad
un esame interessante assai di quanta
influenza abbia esercitato ed eserciti tuttora la Bibbia sullo spirito degli uomini,,
e proprio quegli uomini che si sono di--'’
stinti per la loro attività, per il loro*^'
ardimento, per il loro spirito di sacrificio."^
Ed ecco parlare Ernesto Shackleton, il t
quale ha la convinzione che la Provvi-2
denza ha guidato i suoi passi, durante^
la pericolosa esplorazione, ed è perfetta-|
mente d’accordo quando un suo compa-'^
gno gli dichiara: «Capo, durante la**
marcia avevo la curiosa sensazione che ?
qualcun altro camminasse con noi ». E'f
vicino a lui un altro esploratore Edoardo",,
Wilson, che porta sulle nevi del Polo
Sud la sua Bibbia e scrive alla moglie ^
diletta, quando l’istante è grave e la’?
speranza del ritorno felice s’allontana
« ...Il tuo piccolo Testamento e il librO'|
di preghiere saranno nella mia mano o
sui mio cuore quando la fine verrà ».
Ci fermeremo a ricordare, sotto altro^
cielo, il grande cuore di Livingstone ?}
Forse, ecco, vogliamo soffermarci poi-'k
chè lo spazio lie costringe, più oltre, ed ^
ascoltare il Consiglio che è scritto in
corsivo : Leigi.
Sono tre pellegrine del Libro, nella ^
Cina Merld^ionale : M. Cable, Evangelina ^
e FranceàCa French. Hanno camminato,!
camminafè, verso le misteriose regionij
del TibeL Hanno rizzato la loro tenda,
ed aspetiano che intorno si formi un<
uditorio per parlare del Libro. Ora, stanco,|
un altro pellegrino viene loro incontro,
che cerca un tempio dove riposare le ■
stanche ossa. Lo Incontrano le tre pel-1
legrine e parlano:
« Lama, tu sembri stanco ; vieni tu da;
lontano ? ». 1
« Ho camminato 8 mesi per giunge qui ».
« E donde vieni tu ? ». 1
« Io vengo dall’Est, e cerco la terraj
dove il sole tramonta, dove è Dio ».
3
LUCO DELLE VjmALQESI
l
I quattro pellegrini erano ora seduti ;
dietro a loro sorgevano le mura dellavecchia città, splendenti d’oro nei raggi
del sole che tramontava. La torre di guardia svettava alta nell’azzuro del cielo...
« Se è Dio che tu cerchi, oh ! Lama,
perchè ti rechi tu nella terra dove il
sole tramonta ? ».
« Perchè si dice che là Egli dimora ».
« Eppure, oh ! Lama, Dio non è lontano da ciascuno di noi ».
E così, naturalmente, si viene a parlare di Gesù.
II seme è gettato con fede ; il Signore
è Colui che farà* fruttificare ; e se ogni
raccolta è sempre un miracolo che si
rinnova, e che forse l’occhio e lo spirito
deiragricoltore moderno non sanno più
sentire, la messe nel campo della Parola
di Dio è veramente un miracolo che
parla ancora.
« ...Al principio di questa storia vi è
un equivoco, ma esso finì bene ; ed ecco
come la cosa andò.
Vi è in Egitto, nella città del Cairo,
una scuola superiore aperta agli studenti
delle più svariate nazionalità, e fondata
su salde basi cristiane. Ora vi sono molte
genti di diverse nazionalità, al Cairo, ed
anche il ragazzetto che vende i giornali
all’angolo della strada vende giornali in
quattro lingue diverse ! E ventisette popoli diversi sono presenti nella Scuola
Superiore ! Fra di essi, circa due anni
fa vi erano due ragazzi giapponesi : il
figlio e la figlia di un ricco mercante
della città. Bisogna però sapere che i
due genitori erano Buddisti. Ora, un bel
giorno, il direttore ricevette una lettera
dal padre, il quale diceva:
' I miei figli parlano sempre di Giovanni Tresedici; desidererei sapere chi
■è, ecc., ecc. -.
Il direttore replicò spiegando l’equivoco ; non si trattava di un uomo, ma
del versetto 16, del capitolo III del Vangelo di Giovanni, e, su richiesta dei genitori Buddisti, egli mandò lóro una
copia del Vangelo. E le cose sembrarono
fermarsi li ; le cose continuarono, esteriormente almeno, come prima : rapporti
cioè puramente normali.
Parecchio tempo dopo i due Giapponesi furono richiamati in patria dalla loro
ditta e ritirarono i due ragazzi dalla Scuola.
E di Giovanni Tresedici?
Più di un anno dopo una lettera al
direttore della scuola superiore del Cairo
annunziava che il ricco giapponese buddista. dopo aver letto e meditato il
Vangelo di Giovanni, ne aveva accettato
la Buona Novella, ed era diventato
Cristiano.
Cosi termina il IT capitolo, in cui
prima è stato riferito di altri pellegrini
e di altri pellegrinaggi, in Europa occidentale, meridionale, in Africa settentrionale. Dovunque però, spunta la stessa
domanda che un curioso francese formula per tanti altri :
« Ma a che cosa serve questo libro ? »
«Che strana domanda; se io vi domandassi a cosa serve il vino, che cosa
mi rispondereste ? .
• Che il mio vino mi rende più forte ».
• Orbene, i medici vi mostrano che il
vino non rende forti, ma questo Libro... »;
e così la conversazione continuerà ; ogni
spunto è utile per annunziare il Vangelo.
E sotto i cieli i più diversi, alla luce dèi
Vangelo, l’anima umana appare sempre
la stessa, esitante, timorosa, desiderosa
di non compromettersi. Chi crederebbe
di incontrare Nicodemo in India ? Eppure
udite :
• Il missionario era giunto in un villaggio remoto, la sera era scesa sulle
tende del campo missionario. Ora nel
silenzio s’odono dei passi ; parecchi
uomini si presentano per udire parlare
del Libro ; uno, semi nascósto, ascolta
attento ; è un autorità locale. Alla fine
e^li osserva: «Questo libro non è come
I nostri libri, noi leggiamo i nostri libri
e il comprendiamo, ma vi sono cose talménte profonde in questo libro, che se
quàlcuno non le spiega, noi siamo incapaci di comprenderlo! ».
. Quindi fermati, oh ! missionario »,
Non vi pare suggestivo questo Nicodemo indiano che usa lo stesso linguaggio dell’Etiopo evangelico, di fronte alla
stessa difficoltà ? '
Perciò possiamo terminare il nostro
breve resoconto, con quelle stesse parole
con cui G. Kelman si è espresso in un
suo commento al libro di Bunyan e che
la Società Biblica fa sue :
Se è vero - e chi oserebbe porlo in
dubbio - che « la fame e l’infermità dell’umanità, alla fine dèi tempi, respingeranno con indignazione qualsiasi altro
cibo e qualsiasi altro ristoro, se non
questo », allora noi non possiamo offrire
alle creature umane altro se non la Bibbia.
Cl.
CRON/ICfl VAILDESE
LUSERNA SAN GIOVANNI. Il 13
Gennaio è stato celebrato nel nostro
Tempio il matrimoni di Grill Adolfo e
Chiavia Maria Margherita; il 18 Quello
di Martina Rolando e Malan Olga. Rinnoviamo agli sposi i nostri migliori
auguri.
— Il 12 Gennaio un mesto corteo accompagnava al campo del riposo la spogliamortale della sig.ra Rachele Pons nata
Avondet, deceduta al Bric dei Boulard,
all’età di 47 anni. Alle famiglie Pons,
Bouchard e Avondet le nostre sincere
condoglianze.
Venerdì 19 Gennaio un numeroso stuolo
di parenti, amici e conoscenti, si riuniva
nel Tempio per presenziare al funerale
del Ing. cav. Giuseppe Rostain, che Dio
ha richiamato a sè, all’età di anni 64,
ai Boeri, dppo una lunga e dolorosa
infermità, sopportata con serena rassegnazione durante la quale era stato circondato dal costante premuroso affetto
dei suoi cari. Era presente una larga rappresentanza della Chiesa di Torino ed
il pastore sig. E. Eynard ha ricordato
con animo grato e commosso la grande
opera svolta dall’Estinto nella sua cara
Chiesa. Alla vedova, ai figli ed ai parenti
tutti diciamo una volta ancora l’espressione della nostra viva simpatia cristiana,
con la convinzione che il suo ricordo
rimane in benedizione a molti, non solo
nel campo della Chiesa, che lo ricorda
infaticabile organizzatore della gioventù
Valdese di Torino, fedele ed attivo membro del Consiglio di Chiesa, ma anche
nel campo dell’attività sociale nel più
vasto significato della parola, a tutto
vantaggio del progresso della vita civile
nelle nostre Valli; e non poche delle
nostre parrocchie hanno potuto sperimentare praticamente i risultati di questa
sua attività sempre ispirata a quei sensi
di simpatia, di solidarietà che non Ip
hanno abbandonato neppure negli istanti
ultimi della sofferenza quando il suo
pensiero correva in un estremo saluto
agli amici che non doveva più rivedere
su questa terra.
Al Rifugio Re Carlo Alberto sì devono
già registrare nel nuovo anno tre decessi:
quello della sig.na Emilia Zocclii, di anni
74, di Roma il 3 Gennaio; quello del
sig. Daniele Lautaret, di anni 87, di Villar
Pellice il 16 Gennaio e quello del sig.
Grill Giovanni Francesco, di anni 36, di
Bovile il 17 Gennaio. Iddio rimanga
presso gli afflitti e li consoli.
PARIGI. Colonia Valdese. 1 nostri
lettori sanno che il pastore sig. Luigi
Appia aveva fatto della sua Chiesa di
Saint-Marcel, il ritrovo famigliare e religioso dei Valdesi, dispersi in questa
grande metropoli. Dopo la sua dipartenza
per la Patria Celeste, le autorità ecclesiastiche, ci avevano assicurato la continuità di questa preziosa ospitalità tradizionale nella Chiesa protestante, che
apre più di uno dei suoi templi parigini
ai gruppi di diverse nazionalità. Ma
circostanze particolari, unite alle condizioni attuali rendevano, quest’anno, difficile l’organizzazione della nostra piccola
festa di Natale, nella sala abituale. La
sig.ra Luigi Appia ci ha affettuosamente
,^e gentilmente radunati, non solo in casa
sua, ma attorno ali’abete di Natale, trasportato dai suoi figli, appositamente per
. noi, dalla chiesa stessa di Saint-Marcel,
ove, pochi giorni prima aveva rallegrato
la festa della Scuola Domenicale, per i
bimbi rimasti a Parigi, dopo l’esodo del
Settembre scorso. Siamo ridotti dì numero,’noi Valdesi, quest’anno, per la
partenza di molti d’infra noi, per le provincie o per le Valli. Ma i 25 che siamo
ancora, ci siamo ritrovati con gioia, il
27 Gennaio ultimo scorso. Attorno all’albero illuminato la prima volta dopo la
partenza del Capo-famiglia, la cui presenza aleggia^ benefica, in mezzo a noi,
abbiamo avuto il tradizionale breve culto
vibrante del vecchio e pur sempre nuovo
messaggio d’amore Ili Natale ; poi si
sono cantati inni in francese ed in italiano, ed infine, sorseggiando una calda
tazza di thè, più apprezzata, che mai, in
questa eccezionalmente fredda stagione,
si scambiarono allegramente conversazioni, lettura dei messaggi degli assenti
ed accettata la proposta della zelante
segretaria di fare una colletta a pro di
una delle nostre opere di beneficenzà
delle Valli che, unita a quella ben prossima del 17 Febbraio, porterà alla MadrePatria, la prova tangibile del nostro pur
sempre vivo interessamento. L’offerta
generosa della sig.ra Appia di ritrovarci
da lei per questa prossima festa è accettata con gioiosa riconoscenza. Ci sia
lecito, terminando, di rammentare che
annualmente dobbiamo deplorare che
ancora molti Valdesi, talvolta già da lunghi anni a Parigi, ignorano completamente
resistenza della nostra Colonia. Perciò
rinnoviamo caldo appello ai Pastori,
Anziani o famiglie delle Valli di segnalarci i nomi dei Valdesi a Parigi, oppure
di invitarli, senz’altro, fin d’ora, a trovasi
la Domenica 18 Febbraio prossimo, alle
ore 15, in Rue Valette, 21 - quasi sotto
la cupola del Pantheon, assicurandoli di
trovarvi la più schietta ed affettuosa
accoglienza che modificherà, forse, l’impressione dolorosa di isolamento, creato
dalla moltitudine indifferente, così facile
in una grande città.
PINEROLO. Il 5 corrente ebbero
luogo, a Pinerolo, i funerali della nostra sorella Giorgetta Eynard, di anni 75;
e l’8, alla Rivoira di S. Secondo, quelli
del nostro fratello Gay Luigia deceduto
dopo lunghe sofferenze, all’età di 79 anni.
Alle famiglie afflitte giunga l’espressione cristiana del nostro cordoglio.
— L’8 Gennaio corrente ebbe luogo,
il matrimonio della nostra giovane sorella Elsa Goduto col sergente maggiore
sig. Mario Scauso.
Agli sposi i nostri auguri di lunga e
felice vita coniugale.
— Domenica 14 corrente, il culto
principale fu presieduto, in assenza del
sig. L. Marauda, dal prof. Lo Bue, al
quale rinnoviamo i nostri ringraziamenti
pel suo messaggio cristiano. e. b.
SAN GERMANO CHISONE. Hanno
ricevuto, il 7 corr. il Battesimo cristiano
Nella Elisa e Franca Meynier di Guido
e di Alice Chanibon. Che Dio vegli sempre su queste bimbe.
— La sezione femminile della • Capitano Robert ha offerto alla grande famiglia dell’AsiVo nel pomeriggio della
prima Domenica dell’anno, la tradizionale
festa consistente in recite canti e un ben
guarnito caffè. Come sempre i cari vecchietti hanno accolto ogni cosa con gioia.
— In età di anni 80 si è placidamente
addormentata nel Signore Richard Maria
ved, Balmas dei Fountanot. Il servizio
funebre è stato presieduto dal pastore
emerito sig. Bart. Soulier. Che Dio conceda alla famiglia afflitta le consolazioni
eterne e la visione della gloria dei redenti !
— Domenica 14 Gennaio al culto del
mattino abbiamo avuto il piacere di ascoltare un forte messaggio del pastore emerito sig. Bart. Soulier, che ringraziamo
vivamente.
— Domenica prossima 28 Gennaio,
una delegazione della Commissione
Distrettuale presieduta dal Vice-Moderatore sig. Luigi Marauda, verrà "a San
Germano per la Visita di Chiesa, k ÌvAìcì
le famiglie della parrocchia è stato distri
buito il programma della giornata. I
momenti salienti sono il Culto solenne
delle ore 10.30 seguito dall’Assemblea
di Chiesa e un gran Convegno Giovanile
alle ore 15. Non avrà luogo il culto
serale. * G. B.
i‘i TORRE PELLICE. Dalla Lettera-Circolare ai membri delta Chiesa Evangelica
Valdese di Torre Peliice, spigoliamo
alcune notizie :
.i-.
Gioventù: Gli alunni delie Scuole Domenicali sono in tutto 442, suddivisi In
8 Scuole, dirette rispettivamente dalle :
sig.ra Anita Eynard, sig.na Lina Bert,
sig.ra Elda Rivoir, sig.na Edith Coìsson,
evangelista D. Gaydou, sig.na O. Jouvfe,
sig.na Hugon, e dal Pastore.
La Corale ha svolto una attività notevole,
contribuendo all’edificazione dei culti.
F.U.V. : Il dott. M, Rollier ha parlato
del Congresso di Amsterdam dinnanki
ad un numeroso uditorio giovanile il
primo Sabato di Gennaio. Le sedute sono
frequentate regolarmente ed il Circolo
Studi ha studiato vari temi interessanti.
L’Asilo Infantile alla cui direzione è
stata approvata dalle autorità competenti
la sig.na Dora Revel, subirà qualche modificazione che lo metterà in grado di
rispondere sempre meglio ai suoi compiti,
e ciò grazie all’aiuto di un fedele amico
delle Valli.
Lutti: Il Signore ha richiamato a sè
la sig.ra Long Luigia, nata Besson, di
82 anni (Appiotti); il sig. Rivoir Giovanni (Saraz Simound) ; la sig.ra Besson
Celestina ved. Pons, di 63 anni ; il sig.
Charbonnier Giacomo (Geymetti), di 69
anni. Alle famiglie in lutto, la nostra
simpatìa cristiana.
Nozze : II sig. Jourdan Giovanni (Chiavula) con la sig.na Eynard Lina (Coupin). Il Signore benedica questo nuovo
focolare.
VILLASECCA. Venerdì 19 corrente,
ha avuto luogo, a Villasecca Superiore,
la sepoltura del pìccolo Tron Attilio
Alessandro di Lévy e di Peyronel Albertina, dì mesi 7, deceduto in seguito
a polmonite.
Ai genitori afflitti, esprimiamo ancora
la nostra profonda simpatìa cristiana.
COMUNE DI TORRE PELLICE
Avviso di Concorso alla Borsa di
Studio « Daniele Peyrot ».
E’ aperto il Concorso alla Borsa dì
Studio « Daniele Peyrot » a favore di
studenti appartenenti per nascita o per
origine al Comune di Torre Pellice, di
religione protestante, inscritti - a seguito
di licenza o dì promozione dalla classe
precedente - ad una delle Facoltà di medicina, ingegneria, legge (per la professione di notaio), farmacia, ed una Scuola
Veterinaria od alla seconda classe dell’Istituto Tecnico - Sezione Agrimensura.
La Borsa consiste in un premio annuo >
di lire seicentoventi lorde, col godimento
dal 1" Gennaio 1940.
Le domande, dirette al Podestà del
Comune quale Presidente della Commissione, dovranno essere redatte su carta
bollata da L. 4 e pervenire al Comune,
corredate dai documenti comprovanti le
condizioni richieste, entro il 15 Febbraio p. V.
torre Pellice, 10-1-1940-XVIll.
Il Podestà:
Guglielmo Gianolio.
:n Corrim ddia pfacontssa
Rollier, Torre Pellice, L. 30 - Servettaz Sofia, Id., 50 - Alfred Stucki, Durnten, 60 - N. N., Taranto,48-OluniErnesto,
Voghera, 20 - Alimonda Rita, Genova, 100
- Comba Maria, Villar Pellice, 10 - Deodato Achille e Lillina, Angrogna, 25 CoYsson Guido, anziano, Id., 10 - Grill
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Carlo Amedeo, Pinerolo, 10 - Suor Ma'"
i rìa^Santacioce, Torre Pellice» 100 * Gon
solìo_^Anna, CandeIi,'Ì20 - Bertalot Elda,,
.'- Pinerolo,-’ló-'Meyer Federico, Milanino,
: i ; .100 - Genìcoud Teresa, San Germano
Chisone, in memoria di 'Suor Susanna
Beux, 50 - Famìglia Davit, Torino,’ in
^memoria della mamma, ,100 - Ina Pons ;
' *ved. Koena',^'RapaUo,'ÌO - Co'isson Alice,
* Sah Secondo Pinerolo, IO - Chiesa San
Germano’Ghisone, 100"“- Pons. Karrer,
Torre Pellice, 10 - Famiglia Schmidt,
T Palermo, 25 - Società di,cucito delia
Chiesa di Napoli, 50, - Olivetti G. Giacomo, San Vincenzo della Fonte, 10 Angela E. Dreher, Malnate^ 100-Vittoria Storero, Coazze, 10 - Comba Adolfo,
Torre Pellice, 50 - Gamma Enrica, Luserna San Giovanni, 20 - Susanna Fontana Roux, Santa Margherita Ligure, 50
Emma Gardiol Leidheuser, Nervi, 100 N. N., Firenze, 5 - Chiesa di Sampierdarena, 32,60 - Chiesa di Livorno, 122,05
- Coisson Stefano, Angrogna, 5.
Doni in memoria della Signora Fanny
Ziirchet vedova Peyrot : Margherita Pellegrini Noerbel, Torino, 100 - Gino e
Giorgina Jahier, Id., 100 - I figli Otto,
Augusta e Marcò, 1000 - S. A. Officine
di Villar Pèrosa, 200 - Famiglia Talmone,
Torino, 300 - Valeriano Perazzi, Id., 50
- Decker Maria, Id., 25 - Sofia Servettaz,
Savona, 1000 - Lily ed Enrico Peyrot,
Torino, 100- L. Ferrerò Bonnet, Id. 100.
I doni sono ricevuti con riconoscenza
dal direttore, pastore Roberto Nisbet Angrogna (Torino).
(Conto corrente postale N. 2-19254).
f':
Bimm Enui niic!i
OSPEDALI
Rivoire Elisabetta (Stringats), Angrogna, L. 10 - Rivoire Pietro (Croui), Id.,
5 - CoYsson Bartolomeo (Jourdans), Id.,
5 - CòTsson Guido, anziano, Id., 10 Bonjour cav. Giovanni, Id., 10 - Balma
Enrico, Pinerolo, 25 - Griot Clemente,
Pomaretto, 5 - Istituto S. Paolo, filiale
di Perosa, 200 - Bertalot Susanna, Perosa, 16 - Peyran Adele, Nice, 10 Chiesa Valdase, Perrero-Maniglia, 50 Grill Pietro, Pomaretto, 50 - Famiglia
Vinay, Villasecca, in mem., 50 - Griglio
Ernesto e Menusan Federico, per transazione, 25 - Pons Giovanni, anziano,
Masselio, 20 - Gaydou Luigi, Id., 10 Avv. Messina, Perosa, 10 - F. Margarla, Torre Pellice, 25 - Barus Luigia
ved. Crumière, Villar Pellice, 25 - Cassa
Risparmio di Torino, a mezzo filiale di
Torre Pellice, 1000 - In mem. dì Godino
Enrico, Prarostino, lo - Chiesa Valdese
di Rodoretto, 30 - L. Jourdan, Colonia
Vaidense, 100 - Emma Leidheuser Gar
diol, S. Secondo, 100.
ORFANOTROFIO FEMMINILE
Grill Carlo, Pomaretto, L. 25 - Genre
Davide, Id,, 10 - Elvira Medolago Lecoureux, Lugano, in mem., 100 - Unione
Cristiana Coppieri, Torre Pellice, 25- Id.
Chabrìols, Id., 54,40 - Fontana Riccardo,
Id., 10 - Charbonnier Giovanni e Agostina, Id., 20 - Ester Ayassot Revel, Id.,
15 - Bertalot Alberto, Pinerolo, riconoscente, 50 - Bertalot Reynaud Leontina,
Id., 50 - Bessone Anna, in occasione
prima Comunione, Id., 50 - Costahello
maestro Alberto, . Id., 10 - Mûris Virginia, Id., in mem., 20 - Ricca Margherita,
Id., 25 - Rostagno Godino Leony, Id.,
in mem., 50 - Dott. Schenk, Berna, 10 Nisbet Goffreda, Torre Pellice, 15 Chiesa Valdese, Massello, 35 - Unione
Femminile, Id., 25 - Rivoire Pietro
(Crou'O, Angrogna, 10 - Co'isson Guido,
anziano, Id., 10 - Maian Ercone Rina
(Prassuit), Id., 10 - Chiesa Valdese, Id.,
20 - Costabel Fanny, Torre Pellice, 50
- Pasqualetti Rod. e Maria, Id., in mem.,
50 - In mem. del pastore Louis Appia,
la famiglia, 100-Davide Gaydou, Torre
Pellice, 10 - Avv. Stefano Peyrot, Id.,
50 - Co’fsson Mathieu, Eritrea, 20 Balma prof. Ausonia, Pinerolo, 25
fColsson Alice, Id., 10 r.Coucourde Giulio, e famiglia,'Md.i 10 -^Gardioll Avondet Lidia, Id., 50 - Long Rivoire Fanny,
20 - N. N., Id., 25 - Ricca iMeynier Seiina, Id.j. 25 - Unione Cadetta, Id., 100,Vedova Cav. Eli Long .e figli, Villar Pellice, in mem., 250 - Letizia Bonnet, San
Giovanni, in mem.' 20 - Balma Enrico,
Pinerolo, 30 - Rivoire Elisabetta (Stringats), Angrogna, 10 - Bertalot Mery
(Jourdans), Id., 10 - N. NI (Id.), Id., 10
- Bonjour cav. Giovanni, Id., 10.
Il Presidente :
Avv. Stefano Peyrot.
Prof. Gino Costabei., direttore responsabile
ARTI GRAnCHE « L’ALPINA » - Torre Pellice
Il giorno 17 Gennaio, dopo lunghe sofferenze sopportate con cristiana rassegnazione, entrava nel Celeste riposo V
iDg. Cav. GIUSEPPE ROSTAIN
Per sua espressa volontà ne dònno la
penosa partecipazione a funerali avvenuti
la moglie Elena Perazzi ;
/ figli'. Dott. Rag. Enrico;
EDlNA coi marito Dott. RiBET e
la piccola Gisella;
Alfredo, Candidato in Teologia
‘ Valdese;
Aldo;
le sorelle : CESARINA ROSTAiN ved. Goss ;
Giuseppina Rostain in Prof. Minervini
e figlio; la nipote ELISABETTA Rostain
col marito Ing. Boi DO e figli; il suocero
Valeriano Perazzi ; / cognati e paretrti
tutti.
Luserna San Giovanni.
cLa fede è certezza di cose che
si sperano, dimostrazione- di cose
che non si vedono».
Epistola agli Ebrei XI, 1.
• Sii fedele infino alla morte, ed
io ti darò la corona della vita».
Apocalisse II, 10.
La famiglia e i parenti tutti, esprimono
la più profonda riconoscenza per le prove
di simpatia pervenute in occasione del
loro doloroso latto.
Le famiglie BENECH, PISTON e SODANO ed i congiunti tutti, riconoscenti
e commossi per le 'infinite prove di affetto e simpatia ricevute nella dolorosa
dipartita della loro tanto amata mamma
e nonna
MERY REVEL Yed. PROCHET
porgono le più sentite grazie al pastore
sig. Rivoira, al dottore Gardiol, che la
curò con tanto amore, ai parenti, ai vicini di casa, agli amici lontani e a tutti
i buoni che, in qualunque modo, presero
parte al loro immenso dolore.
Luserna San Giovanni (Prochet), 24-1-40-XVIll.
HVVocato Stefano ?esrot
Riceve in Torre Pellice - Via Roma, 9 tutti i giorni non festivi dalle ore 10
alle 12 e dalle 16 alle 17.
BICICLETTE
MOTO-BICI
MOTOLEGGERE
POMPE-FILTRI
par Aequa, Acati, Vini, Liquori, Sciroppi,
OHI, Medicinali, Profumi, Colla.
IMPIANTI PER CANTINE
per Vini Spumanti, par Acque OaccoM
a Selte • Catalogo gratta.
BELLAVITA • VIA PARINI, 1
■ 9« P.ta PARINI S
La Ditta non hn dnpodtl nn rapprMnntuilL
" Angrogna — Pastore : Roberto Nisbet.
^ Angrogna (Serre) — Pastore: A. Deodato.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto Ricca.
Luserna S. Qióv. — Pastore ; Lor. Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Perrero — Pastore : Oreste Peyronel.
V. Pinerolo — Pastore: Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : G. Mathieu.
Prati — Pastore: Lamy Coisson.
; Pramollo — Pastore Erm. Rostan.
Prarostino — Pastore Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore A. Janavel.
Rodoretto ~ Cand. Theol. A. Genre.
Rorà — Pastore E. Geymet.
S. Germano Chisone — Pastore G. Bertin.
Torre Pellice — Pastore Giulio Tron.
Villar Pellice — Pastore Roberto Jahier.
***
.^Ufficio di piesidenza della Tavola Val« dese — Prof. Ernesto Comba, moderatore - Past. Guido Comba, cassiere
— Via IV Novembre, 107, Roma (101).
Facoltà di Teologia — Via Pietro Cossa,
42, Roma (126) — Professori ; Ernesto Comba, Davide Bosio, Giovanni
Miegge.
Liceo-Ginnasio Pareggiato — Torre Pellice — Preside : Prof. A. Tron.
Libreria Editrice Claudiana — Torre Pellice — Direttore : Past. Paolo Coisson.
Commissione delle Pubblicazioni : Prof. D.
Bosio, presidente; V. Sommani, Teod.
I Balma, M.- Moreschini.
I Convitici Maschile — Torre Pellice — Di^
i rettore : Pastore Davide Forneron.
I Istituto Femminile Valdese — Vallecrosia
1 — Direttore : Pastore Davide Pons.
: . . .1
I Orfanotrofio Femminile — Torre Pellice
I — Direttrice: Sig.na Lidia Fini.
I Istiiuto Evangelico Femminile — Via det
Gignoro, 14, Firenze - Direttrice: Signorina Maria Coucourde.
Orfanotrofio Maschile (Istituto Gouid) —
Via Serragli, 51, Firenze — Direttore r
Pastore Emilio Corsani.
Orfanotrofio Maschile — Pomaretto —
Direttrice : Sig.na Adele Pons.
Istituto Artigianelli Valdesi — Torino —
Direttore : Enrico Boiinous, Via Berthollet, 34.
Ospedali Valdesi — A Torre Pellice, a
Pomaretto, a Torino (Via Berthollet, 36).
Casa delle Diaconesse — Sede: Torre
Pellice (Torino) —Direttore: Pastore
Roberto Nisbet, Angrogna.
Rifugio Re Carlo Alberto, per incurabili
— Luserna San Giovanni.
Asilo per Vecchi, Luserna San Giovanni..
Asilo pei Vecchi, San Germano Chisone
— Direttore : B. Soulier, past. emerito.
Asilo per Vecchi, Vittoria.
Ifilarellb
ERCOLE MARELLI & C. - S.A.
' MILANO
POMPE
CENTRIFUGHE
limeilio sempre efficace
[EROTTO BERTEllI
: --.-■■A- ■