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TtRRS P3ÍLLICJ
ANNO LXXVI
TORRE PELLICE, 27 settembre. 1946
N. 38
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L’ECO DELLE
Nulla sia più forte deila vostra fedel
(Gìanavello)
StTTIMANALE OELLA
ABBONAMENTO
Italia : Annuale
Estero : »
. . . . L. 150,— Semestrale L. 100,—
. . » 300,— » » 176,—
Ogni cambiamento d’indirizzo costa Lire Cinque — La copia Lire 4,—
_ __ _ _ _ Riguardate alla roccia onde foste tagliati
SA VALDESE Isaia LI : 1.
REDAZIONE : Via Sibaud, 7 - Bobbio Peilice
AMMINISTRAZIONE : Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Peilice
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fatollà Valdese di leologia
La Sessione autunnale d’esami è fissata per i
giorni 29, 30, 31 ottobre e 1° novembre p. v.
1 Sigg. Studenti sono aiwertiti che il Quartiere
di abitazione ed il Convitto non potranno essere
riaperti prima del giorno 28, lunedi. Favoriscano
prenderne nota e preannunziare in tempo il loro
arrivo a Roma.
La seduta inaugurale del 92® Anno Accademico,
con prolusione de! prof. Davide Bosio, avrà luogo nel pomeriggio di sabato 2 novembre, come
sarà ulteriormente con maggiori precisazioni
annunziato.
Com’è noto, gli studi teologici avranno ia durata d’un quadriennio.
Per essere iscritto come studente regolare di
primo anno bisogna farne domanda per iscritto
al Consiglio, presentando : a) la fede di nascita ;
b) il diploma di maturità classica o un titolo di
.studio giudicato equipollente dal Consiglio ; c)
una formale raccomandazione del Pastore alla
cui comunità lo studente appartiene; d) un certificato medico di sana costituzione fìsica.
Roma, Via Pietro Cosso, 42 - 20 settem. 1946
Per il Consiglio della Facoltà :
Prof. Ernesto Comba, Decano
LES lis som DE LA AAIA
m. - LA PAIX DE DIEU
Dans les deux études précédentes on a
vu que les sources auxquelles l’homme va,
soit pour chercher la paix par le contact avec la nature, soit en mettant en jeu ses
facultés rationnelles pour calmer son esprit,
ne peuvent procurer qu’une paix relative,
précaire, insuffisante, qui ne peut apaiser
le coeur. Il n’y a aucun effort de notre part,
aucune étude qui nous permette de l’acquérir.
Elle est uniquement un don, le don de
Dieu.
Cette paix nous est accordée si nous vivons réellement suivant notre destinée, notre
vocation ; lorsque tout en nous — notre
sympathie, notre volonté, notre imagination,
nos responsabilités — tout nous fait sortir
de nous-mêmes, nous place en contact des
besoins, des .peines, des angoisses de notre
prochain aussi bien que de ses aspirations
et de ses espérances ; nous plonge en pleine
lutte dans la vie associée. Et nous obéissons
d’autant mieux à notre vocation lorsque c’est
spontanément, parfois même sans nous en
rendre bien compte, que nous donnons notre sympathie, que nous ouvrons notre
coeur aux douleurs et aux joies des autres,
que nous portons avec le nôtre le fardeau
des plus faibles que nous.
De tous temps des âmes d’élite, croyantes
ou incroyantes, en ont fait l’expérience bénie.
La paix de Dieu est une paix d’amour,
non seulement parce qu’elle nous vient du
Dieu d’amour mais parce qu’elle embrasse
foute la vie ; la nôtre et celle de notre prochain. Paix parfaite, paix durable.
Par un paradoxe inexpliquable, cette paix
nous es*t octroyée par le ministère de la souffrance ; celle du coeur humai,n et colle du
coeur de Dieu. Les croyants perçoivent dans
la croix du Christ la souffrance de Dieu, sa
sympathie à nos souffrances.
Et si nous creusons encore, nous découvrons que la source de cette paix est d’une
part le pardon de Dieu ; — pardon qui nous
est donné lorsque nous étions loin de l’attendre, écrasés comme nous nous sentions
sous le jugement de Dieu — et d’autre part
le pardon qu’à notre tour nous offrons à ceux
de nos semblables qui nous ont fait souffrir.
L’apôtre Paul dit que cette paix de Dieu
Il dépasse toute compréhension d, humaine;
non pas celte de la foi.
Pour l’homme troublé par les contradictions de l’existence extérieure et par celles
de son coeur, la seule paix possible est de se
sentir pardonné par Dieu d’abord et ensuite
par sss semblables. Ce n’est pourtant pas la
paix d’une conscience mise à l’aise par le
sentiment d’avoir accompli son devoir ou
bien simplement quelque chose de bien ;
c’est une paix qui nous vient quand encore
notre conscience n’est pas encore à l’aise;
c’est une paix qui se fonde sur la foi que
Dieu est plus grand que notre coeur et connaît toutes choses».
.fiincHè cerchino Dìo...
come a tastoni
999
a Anche gli esaltatori più entusiasti della
civiltà americana finiscono con Pammettere
sia pure con riluttanza, che a questa civiltà
manca qualche cosa di essenzlaile : una fonte segreta di vita e di speranza, una molla
interna che la animii e le dia un proposito ed
una mèta.
Più le città si abbelliscono e moltiplicano
i divertiftlenti, le distrazioni, le comodità,
le applicazioni igieniche e più la gente diviene esasperata, imitabile, intollerante. Sembra che tutti vadano alla ricerca di qualche
cosa che non trovano, di qualche cosa oh’essi
stessi non sapriebbero definire. Non li rende
felici nè la famiglia, nè la bella casa igienica, nè l’automobile, nè la buona paga, nè un
ben fornito libretto di banca.
Basta osservare la vita americana in tutte
le sue manifestazioni per renderci conto di
questa infelicità che compenetra ogni ceto
sociale : una infelicità a cui ognuno cerca
di sfuggire alla sua maniera ; col bere smodatamente, con lo stordirsi in mezzo ai rumori delle ((jazz bands», delle radio, degli
altoparianti con ubbie puerili e senza senso.
E’ la ricerca affannosa della liberazione,
dello (( escapism », per dirla con parola freudiana venuta qui assai ,in voga, a escapism »
con le sue manifestazioni anormali : il divorzio per sfuggire alla monotonia della vi ta familiare, il vizio in forme ripugnanti, la
frenesia di movimento senza proposito, la nevrosi del far tutto jn fretta e, nei casi estremi, il suicidio ed il delitio, specdalmente
quella forma di delitto tipicamente americana, il delitto, per il ((tbrìll», per provare
un’emozione.
Si vede in tutto questo come sia insufficiente parlare di ((riconversione», di ((monopoli oapitalisti », di ((unioni chiuse», di
((Social security», ossia di sicurezza sociale ed economica, di u fufj employment»,
cioè impiego in pieno di tutte le braccia ; i
motti intorno a cui si sono irrigidite le quistioni economiche del dopoguerra. Occorre
affrontare un problema fondamentale : quello di restituire all’individuo la sua dignità,
la sua indipendenza e il senso di responsabilità, come pure di dare alla sua vita uno
scopo e un ideale. La civiltà meccanica ed
industriale ha soppresso l’individualità umana ed ha reso coloro che ne subiscono lo
schiacciante dominio, parti anonime di un
meccanismo privo di sensibiliità e di anima,
pezzi d’ingranaggio che con ulteriori perfezionamenti possono essere anche eliminati ».
Queste righe le abbiamo riportate éalla
corrispondenza dall’America di un giornalista
pubblicata su un quotidiano italiano qualche
mese fa (L’Opinione n. 73) : non lo avremmo
fatto se non sembrassero potersi adattare
molto bene non solo all’ambiente d’altre Atlantico, ma addirittura essere una descrizione esatta di quanto circonda noi, qui in Italia, e nelle Valli stesse.
Prendiamoci il gusto di percorrere una domenica (giorno del Signore!) o un giorno di
festa la Valle del Peilice o della Germanasca : troveremo ovunque gente che si avvia
0 ritorna dai luoghi di divertimento e di riunione, e la vedremo esasperata, irritabile,
intollerante. Osserviamo questi giovani che
corrono ai monti o altrove e leggeremo su!
loro volti (( un’infelicità che compenetra ogni
ceto sociale, a cui ognuno cerca di sfuggire
alla sua maniera».
Alle Valli non d sono molte automobili,
non ci saranno delle a buone paghe, nè ben
forniti libretti di banca»: c’è però, fatte le
debite proporzioni al livello di vita americana abbastanza di che (( bere smrxleratamente,
stordirsi in mezzo ai rumori delle (( jazz
bands » (Oh! quante di queste! Evidentemente sterno destinati ad avere delle affermazioni nel mondo internazionale del bal
Voilà pourquoi cette paix peut nous être
donnée déjà dans et pouf la lutte. Cette paix,
dit l’apôtre (( gardera nos coeurs et nos pensées en .lésus-Christ ».
T. J.
lo, e battere dei primati in fatto di organizzazioni di balli campestri, silvestri, lacustri,
ecc. eoe.) ; non c’è il divorzio, ma c’è di
peggio, e insofnma, anche qui come altrove,
la ricerca affannosa, disperata, di qualche cosa che possa finalmente soddisfare, per dirla con il nostro articoilista (( una fonte segreta di vita e di speranza».
Mi viene in mente a questo punto il mira, bile discorso di Paolo agli Ateniesi (Atti 17).
Essi, come rumanità di oggi, avevano un
tempio al (( Dio sconosciuto », di cui andavano in cerca attraverso la filosofia e |a
scienza. Il Dio sconosciuto... E Paolo dice
loro : (( Il Dio che voi cefeate non si trova in
templi fatti dalle mani deU’uomo.non è
simile ad oro, argento o pietra scolpita... ma
egli non è lontano da ognuno di noi... ed invita tutti gli uomini, di ogni paese, a pentirsi... ». Quanto staio attuali le parole del-,
l’apostolo: come allora, anche oggi la moltitudine lascolta, poi «gli uni si beffarono di
lui, gli altri dissero : Ti sentiremo un’altra
volta. Qualcuno però si unì a lui e credette... ».
La storia si ripete : in tutti i tempi e in
tutti i luoghi, il Dio sconosciuto è presente,
ma abbiamo paura ohe egli si sveli : è meglio
che rimanga sconosciuto!... E cosi si usano
le panacee umane invece del rimedio divino,
si cerca, caro giornalista, « di restituire all’individuo le sue dignità... di dare alla sua
vita uno scopo e un ideale».
Formule ambigue. Noi dobbiamo preferire
la cruda realtà dei comandamenti di Cristo:
(( Ama il Signore Iddio tuo... Ama il tuo prossimo come te stesso».
Augusto Hugon
IMPRESSIONI SVIZZERE
III- Tempo Mi. CAMPO BIBLICO PI VAUMARCUS
di G. Bertin
L’orario ferroviario « La Palette » non
mente. Passano a Vaumarcus 24 treni viaggiatori’ in direzione Losanna-Neuohàtel e 24
treni viaggiatori in direzione Neuchàtel-Losanna. Cosa vuol dire non avere depositi di
carrozze e di locomotrici sventrate, binari
e filli asportati dai tedeschi!
Ma Vaumarcus è una piccola località e i
diretti non vi si fermano. Rimangono 12.
treni omnibus e non c’è che l’imbarazzo della
scelta. In Isvizzera hon vi può capitare di
passare tutta una giornata dalle 6 del mattino alle 7 di sera, sud piazzale della stazione o tutta una notte in una sala d’aspetto
rigurgitante di umanità sudata e stanca, come è successo a me l’anno soorsp a Savona
e a Genova. Basta aspettare una mezz’ora,
uh’ora al massimo, se si perde la coincidenza o s’arriva in ritardo.
Ma non è da Losanna nè da Neuchâtel che
partiamo bensì da Mézières, dove abbiamo
partecipato coi giovani valdesi ospitati in
. quella zona a un grande Convegno' regionale
dei J. iP. (Gioventù Parrocchiale). Programma completo, per nulla pesante perchè vario : ore 7,30 culto nel tempio presieduto
dal capo-gruppo delle Unioni della regione,
e poi su una radura l’alza-bandiera con un
messaggio difi|l Coimandante in capp dèlie
Forze Armate svizzere durante la guetira,
il Generale Guisan intervenuto appositamente; alle 10, in un immenso teatro rustico
tutto di legno, uno studio del Pastore Pasclioud di La Tour de Peilz, quello stesso
che è venuto al Campo di Frali quale delegato dei J. iP. ; nel pomeriggio recita di un
mistero biblico u Abraham sacrifiant)) del riformatore Teodoro di Beza; dimostrazione
di simpatia ai francesi e agli italiani presenti, canti, giochi e in ultimo l’appello pressante dei Cappellano cantonale. Eravamo ben
lungi dalli’immaginare che la sera stessa, dopo due ore di viaggio, avremmo avuto un
altro culto e 'altri discorsi alla cerimonia
d’inaugurazione del campo a Vaumarcus...
Ma procediamo con ordine.
E’ ad attenderci alla stazioincina di Vaumarcus il direttore del Campo Biblico, il
pastore Edouard Mauris, professore di Teologia e cappellano degli studenti universitari
di Losanna, che accoglie i Valdesi con g^'ande cordialità, saluta in italiano e carica sulla
sua bella macchina le valigie più pesanti di
tutta la comitiva. E sì che qualcuno aveva
bisogno d’essere alleggerito...
Una freccia : « Camp de Vaumarcus ». Si
sale per una ventina di minuti. La vista sul
lago di Neuchâtei si estende sempre più.
Ecco il campo. Dapprima un chalet, poi una gran costruziorte in legno, delle tettoie,
e sotto, a duecento passi, alcune baracche
e un altro chalet, il tutto disposto sul limitare di una ombrosa f'oresta di faggi e di abeti e lungo le due strade, con al centro un
altissimo pennone sul quale sventola là bandiera che porta le iniziali greche del nome
dinnanzi al quale ogni ginocchio si piega nei
cieli, sulla terra e sotto la terra, e nel quale
tutti i credenti di tutti i movimenti giovanili di tùtte le nazioni si sentono'« uno », il nome santo di CRISTO.
**♦
IL CAMPO BIBLICO è il campo della
fraternità giovanile per ecoeilenza.
Vaumarcus sorto ad iniziativa delle « Unions chrétiennes de jeunes gcns)) ih un
tempo in cui n'en esisteva in Isvizzera altro
movimento giovanile religioso di qualche
importanza è amministrato da un^ Comitato
dipendente dalle U.iC.J.C. Con larghezza di
vedute e contro i] pagamento di un fitto equo
apre le sue porte a tutti i movimenti giovanili e a tutte le organizzazioni che hanno
uno scopo benefico, Croce-Azzurra compresa .
Il nostro Campo Biblico, indetto per la
prima volta quattro anni fa su proposta di
Suzanne de Dietrich, donna di umile aspetto
ma di grande dottrina e di ancor più grande
fede in Dio e amore per le anime — ricordo
di averla vi®ta ai corsi della Facoltà di Teologia a Ginevra vent’anni or sono — nota ormai in tutto ii mondo evangelico per la sua
opera volta ad un riunoyamento biblico in
seno alla cristianità, è aperto a tutti i movimenti giovanili della a Suisse romande » :
gioventù di chiesa, A.C.D.G. e U.C.D.G.,
Esploratori e Esploratrici, Monitori e Monitrici, ecc.
Dice il programma : « Il ne s’agit pas de
fusion ou de confusion entre les méthodes
et les buts particuliers à chaque mouvement,
mais d’apprendre à nous connaître en nous
préparant à la tâche commune : le témoignage que Dieu attend de nous dans chacune
de nos unités ».
Se i J, P. (gioventù di chiesa) sono la
maggioranza dei 350 campisti, gli Esploratori portano una nota gaia e il contributo della
loro capacità organizzativa e della loro disciplina. In tanta varietà di movimenti, non
una nota stonata, non una parola men che
fraterna, non un gesto di superiorità o di
campanilismo.
Registro il fatto, lo porto a conoscenza dei
lettori di questo IH tempo delle mie impressioni svizzere, lo cito come esempio da imitare, e cerco di rendermi conto del perchè.
***
Anzitutto : organizzazione perfetta e ripartizione delle responsabilità. I servizi sono diretti dagli impiegati, — chi non ricorda i simpatici coniugi Lambert? — che risiedono tutto l’anno al campo e provvedono
alla custodia e alla manutenzione degli stabili e ai rifornimenti, con l’aiuto per la cucina di un cuoco di professione, E questo
Nel disastro della guerra le Chiese di Pisa e
di Livorno hanno perso tutto il loro arredamento,
compreso la toga pastorale — Se qualche chiesa
o qualche privato volesse far pervenire a quelle
Comunità una foga, anche usata, farebbe un atto
gradito di solidarietà fraterna.
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Domenica 29 oorr. alle ore 17,30 nel Tempio tutti i Membri di Chiesa e gli Amici
sono invitati ad una AUDIZIONE Di MUSICA SACRA generosamente ofteriaci dai nostri iratelli in lede ; Marco Peyrot (violooicello) e M'’ Ferruccio Rivoir (org^o). Il
programma della audizione sarà distribuito
alla pO'rta del Tempio. La colletta che verrà
latta è destinata a tormare un fondo, che
speriamo aumentare nel corso deirinverno,
in vista delle importanti e necessarie riparazioni deH’Organo cui speriamo porre mano
la prossima primavera. Venite numerosi... e
siate g^erosìl
*
'Oliature a vista umana, scendano le cwisolazioni
life. sianore.
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Aisfti
La domenica 8 settembre il nostro gruppo evangelico ha avuto la gioia di ricevere la visita
del Pastore Paul Métraux, . redattore capo dei
« Semeur Vaudois » di Losanna e provato amico della nostra opera di evangelizzazione in 1talia. Lo accompagnava il Pastore Eynard e il
Diacono Costa e i’iog. Ernesto Tron.
L’adunanza è stata oommovente per la intensa
partecipazione di tutti i presentì al semplice culto, nell’adorazione in ispirilo e verità ed ha lasciato nei nostri cuori un caro ricordo di comunione fraterna.
Riviolgiaaiio viva preghiera ad valdeisi d,isseminati nella provintàa di Asti, e specialmente a
quelli residenti nella città e che ci sono ancora
sconosciuti, di tener presente che le adunanze hanno luogo ogni domenica pomeriggio dalle ore
14 alle 16 in corso Alessandria, 46 e ohe sono
presiedute dai Pastori ed Anziani di Torino, e
di inviare il loro indirizzo al Pastore Elio Eynard
- Via Pio V, 15 - Torino.
Gli evangelici disseminati in Piemonte non si
considerino degtì isolati, staccati dalla vita e
dalla testimoniruiza delia Chiesa, ma si sentano sempre più gH araldi del Regno, inviati su
posizioni avanzate ad annunziare e pr^iarare la
reviviscenza cristiana in Italia, senza della quale
non vi è speranza di ricostruzione e di vita.
' |D«11ì4
Il 10 corrente decedeva al Capoluogo Stefano
Davit, in età di 45 anni. Comproprietario della
ditta autotrasporti Davit-Castellano, aveva avuto
il dolore di vedere rovinata la sua fiorente attività dalle depredazioni tedesche. Colpito poi da
malattia incurabile, cessava di vivere dopo lunghe sofferenze. Lascia nel lutto la vedova e sette
figli.
— Due ^omd dopo il sup decesso, fu trovato
nel suo letto Paolo Crof (Eissart) mancato improvvisamente alPetà di 53 anni.
Su quelli che piangono queste dipartenze im
VISiTA. — Abbiamo avuto la gioia,'’ testé, ù;
ricevere una duplice visita dal Pastore Aideno
ruhrmann, condutture indimctuicato della nostra
parrocchia venti anni or sono.
Egli sali una prima voita a Rorà venerdì sera
6 settembre e, quantunque la visita foss© stata
annunziata solo all ultimo momento ed il tempo
tosse piovoso, trovò il tempio guernito da un
pubblico abbastanza numeroso. Egli inauguro cosi
li nuovo impianto elettrico ohe Egli stesso aveva
offerto alla Chiesa, con un culto serale benedetio
e celebrato in un tempio rinnovato e inondato di
luce come ancora non era stato mai.
La seconda visita ebbe luogo la domenica seguente 8 settembre, m cui Egli presiedette il culto principale al quale i Rorenghi accorsero numerosi. Comunità e Pastori si scambiarono parole di cordiale amore fraterno e airuscifa molli
ebbero modo di esprimere al caro Ospite il loro
alieno riconoscente e di ripetergli una volta
più che nessuna latica e vana nel Signore poiché,
a vent’anni di distanza, essi ricordavano ancora il
bene ricevuto da lui. ,
— LUTTI. — L’angelo della morte ci ha visitati due volte in pochi giorni per ricondurre
con sè dai ranghi sparuti della nostra gioventù,
due giovanetti.
L.’ll settembre dalle Fucine, abbiamo accompagnato ai campo del Riposo le spoglie mortali di
Favarin Eli di Emilio di anni 7 perito tragicamente due giorni prima cadendo da un praticello in un (ctoumpi» del torrente Rorà. Nella
sua breve esistenza aveva già tanto sofferto che
la morte poteva considerarsi iper lui più che altro
come una liberazione, ma per i suoi genitori il
lutto verificatosi in quel modo, fu tuttavia doloroso. Auguriamo loro le consolazioni del Signore !
ft'ésiedette il funerale il Pastore Cipriano Tourn.
11 14 settembre, da Rumer, ebbe luogo l’accompagnamento funebre di Durami Sergio di
Paolo, di anni 17. Anch’egli aveva già molto sofferto durante la sua adolescenza ed ora, repentinamente, era stato colto da un attacco di appendicite con peritonite acuta. A nulla valsero le cure
premurose dei familiari che andavano ogni giorno
in alta montagna a cercare il ghiaccio per calmare
l’arsura della febbre, li verdetto del medico si
compì fatalmente. L’ultima notte, dopo una crisi
più violenta, Sergio si buttò nelle braccia di suo
. padre «disteso al suo fianco» e vi morì. L’atmosfera dell’Evangelo e della fede hanno lenito
grandemente i’amarezza di questo lutto.
NOZZE. — Lo stesso giorno 14 settembre,
ebbe luogo nel tempio, tuttp adorno d¡ fiori, la
celebrazione delle nozze di Durand Bruno (di
GruiUat) e di Bruno Isabella (di Rumer) alla quale
partecipò un certo numero di parenti e di fratelli
nella fede.
Le difficoltà del tempo presente non valsero a
Impedire a questi due giovanissimi del fondere
la loro casa. Abbiamo ammirato la loro serena
fiducia ed auguriamo loro una vita di esaudimenti
e di vittorie.
tjièroè l'interessamento del <c Centro Pedagogico
Aliiauese per la raccolta e dinusioiie di stampa
imcinazionale educativa». bi tratta di una collezione ai quasi 150 volumi, tutu recentissimi,
uà ù quau e Uà notare in moao speciale una sene
simii ai peaagogia e psicologia uuantUe. L’arte
e la'letteratura della Svizzera naliana sono largamente rappresentate, infine molti manuali scolastici, bellissimi e una seria di libri illustrati
per~ l’intanaia, anteresseranno ancora gli insegnanti delle scuole elementari e secondarie e gli
educatori che potranno prenderne visione nei locali della Bibliotecaa.
Al benemerito Comitato del Dono Svizzero
ohe in tanti modi provvede a lenire le miserie
materiali del nostro paese vada tutta la nostra
gratitudine per questa nuova nobile iniziativa.
Villa
Pro Valli
OFFERTE DI LAVORO
Il nostro appello per una cuoca per il Convitto
della nostra facoltà Teologica non ha ancora ricevuto alcuna risposta. Lo rinnoviamo in maniera urgente. Ci sembra impossibile che le nostre Valli non siano in grado di offrire il persotiaie necessario per un Istituto così importante,
il compenso oiférto è adeguato a quello corrente
e le condizioni di ambiente sono di assoluto vantaggio su quelle consuete in tale categoria. Eventualmente è possibile assumere nello stesso
caseggiato anche una sorella od una figlia.
Rivolgere le domande alla Pro Valli oppure direttamente al prof. E. Comba - Via Pietro Coesa, 42 - Roma (26).
T«»m
BIBLIOTECA VALDESE. — La Biblioteca
ha ricevuto dal Dono Svizzero un prezioso dono
— Per il Convitto di Torre Pellice è ricercata
una giovinetta come aiuto-cucina. Presentare le
offerte al Convitto stesso.
ALLIEVE INFERMIERE.
Sono convocate d’urgenza.: Genre Beri Elda,
Bounous Olga, Genre Beri Celina, Peyronel Elda, Peyronel Angiolina, Aurora Casino.
SOGGIORNI MONTANI PER BIMBI EVANGELICI.
Vi sono a Rorà delle famiglie disposte a tene
{segue Impressioni Svizzere)
personale serve per tutti i campi che si
snodano in serie ininterrotta durante tutta
l’estate. Ogni campo ha poi i suoi speciali
responsabili.
iL’ammihisitxazione del Camplo bibUipo è
diretta dal prof. Pauli, presáde di ginnasio;
prestano la -loro opera per la cassa, la libreria, la posta, eoe., giovani sperimentati che
fanno tutto ciò con la più grande naturalezza e con brio. I campisti stessi a turno
servono a tavola, lavano le stoviglie e aiutano in cucina.
La « CORONA » composta di tutti i responsabili, i capi dei doimitori, i capi dei
gruppi biblici e Catechisti, si riunisce ogni
giorno nella sala Zwingli del chalet, subito
dopo la mensa. Esamina sotto la presidenza
del direttore tutte le questioni materiali e
morali che riguardano^ l’andaimento del campo. Eccone alcune, buttate sulla carta alla
rinfusa, come aflfìorano alla memoria; premetto però che sono state trattate con ordine
e metodo :
Va bene l’ora, le 6,30 del mattino, per il
bagno nel lago e per la ginnastica? —> il
sermone del culto mattutino non è troppo
lungo? — quale dev’essere l’argomento del
culto serale d’intercessione di domani? —
come si comportano i francesi, i belgi, gli
italiani? — chi ha fatto chiasso la notte scorsa nei «cantonnements»? — rapporto dei
capi-baracca e dei capi-gruppo — che si può
fare per affiatare maggiormente i componenti
dei singoli gruppi? —■ Una piccola passeggiata insieme? — Una tazza di tè? Benissimo — quei giovani... (per carità intemazionale taccio la nazionalità) senza capo e senza pastore, se non vivono la vita del campo
e non si sottomettono alla disciplina comune,
domani saranno rimandati alile famiglie che
li ospitavano — e i Valdesi? Son troppo giovani per seguire i Catéchismes del mattino ;
molto bene se il dottor Serafino e il pastore
Bertin possono condurli fuori in gita — nonostante la difficoltà della lingua si interesarlo agli studi biblici e nei gruppi prendono
parte alle discussioni dimostrando una buona
preparazione biblica, si vede che la chiesa
valdese ha dato loro un buon insegnamento
biblico (mi sento fiero per la piccola chiesa)
— stasera « fuoco al campo» — domani ci
nematografo « verts pâturages » che rappres^tano come un piccolo negro concepisce
Dio, la storia biblica e id paradiso — dopo
domani gara di foot-ball — eoe., ecc.
Dopo la « Corona » siede ogni giorno il
DIRETTORIO, formato dai maggiori responsabili, che esamina tutte le questioni che non
sono trattate alla Corona.
Ancora più seria la preparazione dei culti e degli studi.
Per far partecipare direttamente tutti i
campisti ai culti mattutini e serali in una vera
liturgia, dei fogli sono stati precedentemente
preparati e distribuiti con l’ordine dei culti,
gli inni spontanei e le letture alternate dei
salmi, pefogni giorno del campo.
L’argomento degli studi è stato scelto sin
dall’autunno precedente e così pure in autunno è stata fatta la ripartizione del lavoro fra
i vari catechisti. I capi gruppo dei gruppi
biblici (giovani e signorine, mai i pastori i
quaili però fungono da cappellani in ogni
gruppo) sono convocati in primavera per la
prima presa di contatto e l’inizio della preparazione; ogni mattina, i' campo, hanno la
loro ora di studio sotto la guida di un pastore
qualificato. Al termine del campo, riunione
di tutti i campisti di o^i singola regione
per lo scambio di impressioni e per udire le
proposte per il prossimo campo.
Per dare un’idea della complessità della
collaborazione ecco i nomi dei maggiori responsabili ;
Invocazione mattutina : il direttore del campo : pastore Mauris ;
Culto mattutino: pastore Pittet;
Catechismi : pastori Balmer, Borei, Ramseyer, Girardet, von Almenn, de Pury;
Direttore della preparazione dei capi gruppo : pastore Sanft ;
Incaricato della sintesi che segue lo studio
biblico a gruppi ; pastore Pierre Bonnard,
professore di teologia.
I culti senili 4’intercessione sono stati
presieduti da vari pastori e laici ; le oonferenze serali da oratori vari, quali il pastore
poeta Jeanneret e il letterato Denis De Rougemont.
Questa lunga e pure incompleta descrizione è riuscita forse pedante per quelche lettore.^ Ma è neisessario che ci si renda ben
oont^ ohe un campo, anche se diira una sola
settimana, richiede una accurata e lunga preparazione in tutti i dettagli e in tutti gli
aspetti materiali e spirituali.
■ Baitestrm : Ciot Piera di Alberto e di Vigldelmo
Giovanna ; Poet Liliana e A mia di Guido e di 1
berrier Ennchetta. li Signore benedica quest© care bambine assieme alle loro famiglie. j
/li Luuo domenicale la Chiesa ha avuto ia i
' gioia di aiccoglaere il messaggio cristiano del 1
pastore Maurice Dumont, da Valengm (Neuchâtel) © dello studente Tool. Teofllo Pons delia nostra Parrocchia.
Edificanti messa^^ che domandiamo a Dio di
benedire per le anime che li hanno uditi, mentre
vivamente ringraziamo i Pratelli che c© li hanno
recati.
La riunione agli Eiciassie s'è potuta tenere di
nuovo, come tradizionalmente, in comunione con
la parrocchia vicina di Pomaretto. 11 numeroso
uditorio ha ascoltato interessanti notizie sull’Opera di Evangelizzazione Valdese, dailC successivamente dai pastori Emilio Corsani e Carlo Gay
e dal prof, bamuele l’ron. La coUetta ha fruttato lire 837,60.
Le due Chiese rinnovano i loro ringraziamenti
ai gentili visitatori.
L’argomento degli studi del mattino, chiamati giustamente « catéchismes » era : PRESENZA DELLA CHIESA.
Tema delicato. E’ forte il pericolo di irrigidirsi nel clericalismo o di scivolare nel
settarismo. Nella trattazione dei vari punti
ciascuno di essi oggetto di un « catéchisme » :
Il fondamento della Chiesa, la speranza della Chiesa, la Chiesa corpo di Cristo, il culto della Chiesa, l’offensiva della Chiesa, la
vigilanza della Chiesa — abbiamo notato l’aderenza costante alla Bibbia e il riconosoimento costante della signoria del Capo della
Chiesa, di Cristo, e la ricerca della sua ispirazione.
Sul fondamento della Rivelazione scritta
e nell'ubbidienza al Signore, oghi discorso
sulla Chiesa edifica e affratella.
Questo è avvenuto a Vaumarous. Sì che
gli studi su un tema ohe avrebbe potuto divenire fra i campisti dei vari movimenti di gioventù il pomo della discordia, hanno vieppiù
rinsaldato Funione delle menti e dei cuori.
I Valdesi sono primi a lasciare Vaumarcus. E’ ancora notte fonda quando faccio il
giro dei baraccamenti per svegliare tutti. Si
alzano anche alcuni campisti svizzeri e francesi per aiutare a servire ia colazione e accompagnare gli amici italiani alla stazione.
Il direttore pastore Mauris ha voluto ad ogni
costo esser svegliato anche lui per adempiere
fino all’ultimo col più 'bel sorriso i doveri
dell’ospitalità. Fa due corse colla sua macchina colma di valige. Per il viaggio i nostri
giovani sono in buone mani; il pastore G. Rivoir giunto la sera precedente, H accompagnerà sino alla frontiera, e a Vevey salirà il
vice-Moderatore sig. Nisbet.
In giornata partono tutti gli altri campisti,
alla spicciolata. Rimaniamo solo più noi, il
pastore Girardet e la sua signora, mia moglie
ed io. Inutile tornare a Losanna ohè il giorno
dopo dobbiamo recarci alla vicina SainteCroix per il Convegno generale del « IV Arrondissement ».
re in pensione per i mesi invernali, contro giusto
ma moderato compenso^ dei bimbi bisognosi del
clima di alta montagna.
SOCIETÀ’
PEDAGOGICA VALDESE
Il Convegno generale d’autunno avrà luogo a
Dio piacendo a Pinerolo presso i locali della
Chiesa Valdese, il mattino del 12 ottobre.
Indicazioni precise verranno date tempestivamente. Invitiamo tutti i maestri Valdesi delle
Valli le delFEvaingelizzaziome, ohe ne abbiano
la possibilità, a volervi partecipare.
PROBLEMI BIBLICI
Si avvertono i concorrenti piccini e grandi del
concorso biblico a premi indetto dalla Sfinge Valdese che, ìper dare tempo a tutti coloro che lo
deaideirano di parteciparvi, il termine ultimo per
l’invio delle soluzioni è stato prorogato a tutto il
15 ottobre 1946.
11 foglio dei Problemi Biblici si può avere
presso' la Libreria Claudiana, o presso il dott.
T. Balma (15, Via Angrogna, Torre Pellice).
Alberto Ricca: Direttore
Autorizzazione N. P 356 dell’A.P.B.
Arti Grafiche a L’ALPINA » Torre Pellice
Le famìglie
Maggiore - Del Pesco
nella impossibilità di ringraziare singolarmente
tutti quelli che in vario modo hanno voluto gentilmente dimostrare la loro partecipazione al grave lutto che le ha colpite, desiderano far pervenire a ciascuno con questo mezzo l’espressione
della loro viva e profonda riconoscenza.
“Alla Città di Torino,,
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Quanto silenzio ora al Campo! E’ il momento propizio per gustare nel raccoglimento
la bellezza 4el luogo e per contemplare il
panorama più vasto che mai! L atmosfera è
così limpida che si distinguono le case di
Neuchâtel. Sulla riva opposta, di fr^te a
ndi, i castelli antichi di Estayayer. E il lago, quante tinte diversel...
Oh! quelle risa, quei canti!... Non son
dunque tutti partiti i campisti? Che è? E quel
signore megzp calvo, ptpa iin bocca, pantaloncini corti seguito da un gruppo di giovanetti e di giovanette? Non tardiamo a saperlo. E’ un pastore coi suoi catecumeni
più grandi ; han fatto una marcia a piedi di
sei ore. A Vaumaffous sapevano di trovare un
giaciglio per la notte e una colazione calda.
Le ombre si allungano... Spicca la foresta
nera sulla cornice del lago e del pielo stellato... Era i tronchi brilla un fuoco. Ci avviciniamo discretamente. 11 nostro pastore in
shorts e i suoi giovani sono accovaediati
intorno al fuoco da campo. Legge qualcosa
ad alta voce, i catecumeni ascoltano rapiti,
il volto illuminato dalla fiamma. Pastore e
catecumeni, come padre e figliuoli, intorno al
fuopo.
Se Dio mi concederà sempre una buona
memoria, tutto ciò che ho visto e udito a Vaumarcus sarà sempre presente al mio spirito;
ciò ohe ho narrato in queste brevi colonne e
molte altre cose, come il culto di Santa Cena nel tempio di Concise '— il campista pastore francese e il suo collega italiano ohe
distribuiscono di banco in banco ai compagni campisti il pane e il vino della Comunione, nella navata centrale dell’antico tempio,
e i pastori svizzeri nellle navate laterali —,
le campane che segnano col loro suono argentino tutti i momenti della vita del campo e tutte quattro festose e gioconde chiamano a raccolta per i culti e gli studi ; la cordialità squisita e l’affettuosa comprensione,
in.superabiH e inimitabili doti dei campisti
e dei dirigenti svizzeri, la bella « camaraderie » coi francesi e coi belgi ; le preghiere
nei culti d’intercessione per l’Italia e la
Chiesa Valdese —: e in ultimo : iil pastore
coi suoi catecumeni intorno al fuoco, nella
foresta... Immagine del vigile affetto della
Chiesa per i suoi giovani, i suoi figli!
S. Germano^ 10 Settembre 1946.