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II \m Siile e ii penatike
Liuca VII, 36 a 50.
Due -persone in due diverse posizioni;
Simone il Fariseo e la Maria Madda, lena stanno dinnanzi al Signore. Consideriamole un momento, non come
due individui, ma come rappresentanti
due distinti tipi di storia religiosa e
^ d’esperienza. Anzitutto non portiamo
^ un giudicio troppo precipitato sul parI tito farisaico - al quale apparteneva Sili mone - perchè noi siamo debitori ad
alcuni della loro scuola di varii Salmi,
I® che noi leggiamo serhpre con profitto.
Simone, possiamo dirlo senza esitazione, era come tanti altri Farisei, cor*! retto, sobrio e rispettabile nella sua
1^'condotta - non c’era posto per certe
devote stravaganze che la donna da
vanti a loro prodigava al suo Ospite
S quel pentimento appassionato ch’essa
manifestava per cancellare, se possiR bile, il suo passato davanti a Colui
che conosceva ogni cosa,, non trovava
r parallelo nell’esperienza del Fariseo la
I cui vita era da tutti conosciuta senza
I eccessi nè nel bene nè nel male. Ah!
t ma la donna aveva ora scoperto Colui
che meritava tutta la sua devozione e
seiSa^nnsuìraré^iÌ’^ó^ ti-"^
k morosa davanti a quegli uomini che la
r consideravano e giudicavano forse con
f. ironia il suo atto, essa continuava a la|E vare con lacrime ed asciugare i piedi
V del Divin Maestro, spandendo tutto
f quel che il suo cuore racchiudeva di rip mor.so e d’amore.
is Riteniamo con ogni mezzo la nostra
r‘ rispettabilità, la nostra sobrietà e la
nostra coltura, ma voglia Iddio che con
tutto ciò l’anima nostra brilli e arda
I pel Suo servizio - e chi può misurare
; tutto il bene che attorno a noi ne ri, sulterebbe? Perchè sempre esiste un
contrasto tra una religione abbondante
di vita, che sovente trascende in atti e
^ parole esaltati, e quell’altra corretta e
rispettabile, inclinata alla tiepidezza ed
jj alla sonnolenza? Non sarà mai possiè bile ad alcuno d’amare molto benché
non abbia molto peccato? Non ci sarà
I mai una via che mena da Simone a
Maria Maddalena?
^ Rammentiamo quell’uomo che portò
f il vangelo in Europa in chi questi due
k tipi di religione erano fusi insieme.
Paolo, l’Apostolo, cresciuto alla scuola
? farisaica, imbevuto dei loro insegnamenti di disciplina severa e legale, non
j risparmiò la sua critica per ogni ec^ cesso, insistendo « che ogni cosa doveva esser fatta decentemente e con ordine ». Tuttavia, nella sua devozione
appassionata, dove trovare il suo ri
vale? Si dirà che anche Paolo aveva un
passato che l’accusava - ma egli amò
molto, appunto perchè aveva molto
^ peccato, perciò scriveva ai Romani;
^ « Dove il peccato è abbondato, la gra. aia è sovrabbondata ». E che cosa disse
Gesù al retto Fariseo? « Vedi questa
donna? Ella ha fatto per me ciò che
tu non facesti, per la qual cosa le son
rimessi i suoi molti peccati, perchè ha
molto amato ». X.
Cristo: il dono - cui corrisponde la
^ fede. In seguito egli è il modello - a
•‘Cui corrisponde l’imitazione. Lutero.
Opere nostre
Piccola e modesta, la « Direzione »
del Liceo-Ginnasio nostro utilizza tutte
le quattro pareti e gli angolini. Sapienti
accorgimenti del preside prof. A. Tron
hanno moltiplicato sembra lo spazio
utilizzabile, creato degli archivi capaci,
dove si vanno ordinatamente accùmu• lando tutte le innumerevoli carte che
costituiscono una non piccola parte
della vita scolastica, studentesca e professorale. Sono tanti casellari, piccoli e
grandi, tutti graziosi e tanto simpatici!
Del resto, ancorché piccola, la Direzione non è ricca solo di casellari! C’è
anche, da più di un anno, un misterioso macchinario, un grazioso centralino della radio. Perchè 11 nostro Collegio ha almeno uba grande qualità: ha
cento anni e più, ma è spiritualmente
agile e snello. Sa camminare con i
tempi, è giovane nella sua azione, e sa
che «chi si ferma è perduto ». Perciò
non ha esitato la sua Amministrazione
ad affrontare sacrifizi notevoli per permettergli di vivere e di lottare; perciò
ài sono uniti“« Gli Amici del Collegio » '*
per fornire i mezzi adeguati. E così,
oggi, in comunione ideale con tutta la
gioventù studiosa italiana, i giovani
del nòstro Liceo-Ginnasio salutano in
piedi i caduti della Rivoluzione con
cui sfinizia ogni trasmissione ch’essi
hanno il privilegio di ascoltare in queste ore di austera vigilia.
E poiché siamo in Direzione, lasciatemi dire che quei casellari mi attirano
veramente; ed anche certi riepiloghi
statistici che essi contengono. E’ molto
facile prendere in giro gli esperti in
statistiche; questa volta vi devo confessare che sto comprendendo il perchè:
si ride della statistica, perchè essa svela
le nostre colpe, la nostra trascuratezza,
e allora si cerca di metterla fuori combattimento deridendola!
Ecco per esempio un quadro statistico
interessante:
Comuni di provenienza degli alunni.
Più della metà degli alunni non provengono dal comune ài Torre Pellice;
vengono da lontano e da vicino, dalle
Puglie e da Luserna San Giovanni; e
così, su per giù è sempre stato. Però,
vi sono dei uicini che sono assenti: dei
comuni e delle parrocchie Valdesi che
brillano da decenni per la loro quasi
totale assenza! E badate, non parliamo
della presenza finanziaria, cioè dell’aiuto che le parrocchie danno, perchè
in questo campo quasi tutte sono brillantemente assenti: qualcuno sembra cì
parlò una volta di solidarietà ideale
che doveva tradursi in una sia pur modesta manifestazione pratica, ma, tranne promesse, consigli, elogi e critiche,
non è finora venuto gran cosa dalle
parrocchie! Parliamo invece della presenza materiale, degli alunni: Bobbio
Pellice, per esempio; Rorà, per esempio; per non citare che i più vicini,
quale contributo di studenti hanno dato
al nostro Istituto in questi ultimi venti
anni?!
••’^La risposta potrebbe essere interessante e forse ricca di insegnamenti.
Ed ecco un altro quadro interessante:
Ripartizione degli alunni secondo la
condizione sociale delle famiglie.
" 42 studenti risultano figli di impie^ti; 15 sono figli di professionisti; 30
f^jio figli di commercianti; 5 son figli
^idndustriali; 23 son figli di “agricoli; 20 son figli di operai; 7 son figli
possidenti.
Í E’ un po’ veramente, in piccolo, tutto
guanto il mondo delle nostre Valli che
dimostra praticamente che il vecchio
0ollegiurri Sanctae Trinitatis apud ValÌÈenses come suonò latinamente il suo
|»FÌmo nome, non ha da considerarsi
fome un lusso, come una istituzione artiflciosamente tenuta sì per il comodo
& qualche càtegoria sociale più favofita dal punto dì vista economico, ma
^^onrisponde ad una necessità d’ordine
Ritmale che ia nostra Chiesa ha per»
:^ttamente sentito, ed cui ha Cercato di
andare incontro nel limite delle sue
- poèibilità; " - ’
Ordine culturale anche e specialmente con fini pratici: non una cultura
avulsa dalla vita, ma che prepari alla
vita, che prepari dei giovani che non diventeranno tutti necessariamente delle
celebrità, o delle personalità spiccate!
ma dei giovani che, in qualsiasi posizione si debbano trovare abbiano coscienza della dignità del loro lavoro:
nel campo agricolo, come nella fabbrica, come nell’impiego. Perciò ci' rallegriamo di questa statistica, dove vediamo al terzo posto i figli degli agricoltori.
E scendendo dall’astratto delle cifre,
alla realtà del lavoro, ecco ancora altre
statistiche:
Iscrizione alle organizzazioni fasciste:
'totalitaria; anzi, fra le file degli studenti,, e degli ex-studenti del nostro
Istituto, si è reclutato più d’uno dei
giovani dirigenti di organizzazioni giovanili della Valle, mentre la locale sot’tosezione dell’Istituto di Cultura Fascista ha nel corpo insegnante una fervida collaborazione, ispirata alle più
nobili tradizioni del patriottismo Valdese, cui alludeva alla radio, ancora recentemente, un illustre conferenziere
accennando alle eroiche milizie valdesi.
L’attuazione della grande riforma fascista della scuola pone molteplici problemi d’ordine teorico e pratico alla
Direzione ed agli insegnanti che danno
con particolare consapevolezza la loro
collaborazione onde i criteri fondamentali vengano compresi al loro giusto
valore dalle famiglie degli alunni con
cui si cerca di stringere una più intima collaborazione.
Tutti i giovani hanno partecipato ai
Ludi Juveniles, e ad una conferenza
del prof. Gerbaz, venuto da Torino,
per illustrare la Carta della Scuola.
Il servizio del lavoro ha avuto una
sua prima parziale attuazione; alcune
squadre di studenti liceali, sotto la direzione del signor Rostan, Fiduciario
degli Agricoltori Fascisti, hanno sentito praticamente il lavoro della terra.
L’anno scolastico ha avuto uno svolgimento normale, come lo provano i risultati degli ' scrutini che qui sotto
diamo.
La scuola ha vissuto all’unisono con
la vita della patria fàscista, e particolarmente vibrante è stata l’ultima lezione sugli Inni della Patria, quando
tutte le voci giovanili d’Italia si sono
imite nel canto dell’inno all’Impero.
All’inizio dell’anno scolastico abbiamo dato il benvenuto alle signorine L.
Falchi e M. Ribet ed al dott. Gardiol, '
insegnanti in Liceo ed in V® ginnasiale; la aignorma A. Monnet ha dato
la sua opera per alcuni mesi nel Ginnasio inferiore, mentre abbiamo rive**
duto con piacere il prof. G. Vinay, Che
ha gentilmente sostituito per due mesi
un collega sotto le armi. Il prof. M.
Falchi, colpito dai limiti di età, ha dato,i
col 31 Maggio, la sua ultima lesione ufr,
ficiale dopo 44 anni di insegnamento,
di cui 42 a Torre Pellice: una Itmga
via percorsa con fede, un’opera considerata come una missione, di cui gli
siamo profondamente riconoscenti.
Collegio della S. Trinità: è scomparsa questa iscrizione, ma lo spirilo
ispiratore è sempre profondamente religioso. I tradizionali corsi di Bibbia
sono seguiti, generalmente, con interesse; i culti settimanali sono frequentati dalla maggioranza dei giovani Vaidesi, e ci sembrano aver guadagnato in
raccoglimento nella nuda aula scolàstica dove ora si tengono; la varietà dei
messaggi dei vari pastori ed insegnanti
è pure un arricchimento di edificazione. La « Pra del Torno » ha continuato
un buon lavoro, con una sezione cadetta, e speriamo che lo 0 nella statistica: candidati aUa Facoltà di Teologia
debba scomparire.
La popolazione scolastica ha raggiunto il massimo nella storia del Collegio: si è quest’anno oltrepassato i
150; che tutti siano studiosi studenti
sarebbe una alquanto arrischiata affermazione. Nel complesso però, sotto il
vigile sguardo del preside, un buon lavoro si compie. CI.
Promossi alla 2“ Ginnosio; Bertero
Giovanna, Bouissa Silvio Bounous Gustavo, Bounous Laura, Charrìer Angelo, Gallìa Alessandro, Garavelli Mario, Gardiol Arturo, Goss Paola, Jahier
Marina, Jourdan Fernanda, Long Livio, Pasquet Bruno, Pons Elmo, Potttet Maria Luisa, Trossarelli Luigi,
Sannini Lìdia.
Promossi alla 3" Ginnasio: Avondet
Elena, Bouissa Renato, Buffa Vincenzo,
Carrera Edda, Ceresole Rosemma, Du«co Fausto, Fattori Emilio, Long Roberto, Pastre Arturo, Reinaudo Giuseppe, Ricca Ester, Tron Genoveflla,
Vola Arturo, Ferrazza Riccarda.
Ammessi allo 4“ Ginnasio: BOinnet
Alberto, Boero Rol Giovanni, De Carolis Attilio,, Eynard Arnaldo, Lagostena Laura, Malan Marcello, Mourglia
Enrico, Mourglia Stefano, Negrin Edmondo, Pascal Alberto, Pasquet Franco, Peroni Arturo, Ribet Elfi, Rollier
Paolo.
Promossi alla 5“ Ginnasio: Andreone
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;LÍECO DElLS VALLI VALDESI
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Emma, Bouissa Mwgerita, Fantone Ju-,
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Lisa, Gersoni} Mma, Malanot Ferruccio, Pons Teofilo,,’Bavera Aldo, Ughettii
Cesare, Zelaschi Silvio. - ' , v
Ammessi al Liceo: Bonnet Anna,
Canal Felice, Davite Franco, Frassino
Mario, Goss Margherita, Ispodamia
Guido,, Jalla Margherita, Long Laura,
¿r Menghi Giorgio, PerVcca Renato, Ra--1
vera Giorgio, Rlchaud- Nella, Roland ì
Alberto, Rollier Franco, Roman Emilia, '
Stallé Erica, Toja Sergio.
Promossi alla 2“ Liceo: Amisano Gi
|s, no, Bertalot Germana, Bosco Renzo; Ca^ vagnero Tommasina, Geymonat Daniele, Micol Licia, Paltrinieri Giìanni,
Tron Mario. ^ 0-'0
Promossi alla 3“ Liceo: Barriè Otta-*,
vio. Cericela Michele, Jouve Alice,
Peyrot Giulietta, Raviol. Albina, Romi
i.*i.
sondo Piero..|ì
dichiarati maturi: Armand Ugon ErBarbieri Alfonsino, Frassino
■fRemo, iJouvenal Roberto, M»lan Ro- '^
b«rto, Paltrinieri Adriano, Peyrot Re
nato, Peyrot Roberto, Giampiccoli Gu
. glieimo.
LA FflQINA DELLA QIOVENTCI VALDESE
Kaidniiit Mia fcla
Ne parla San Paolo nella sua prima
epistola a Timoteo, cap. I, vers. 19. Si
può fare naufragio quanto alla fede
per diversi scogli;
— Lo scoglio principale è l’amore
del mondo, cioè l’amore per la vita atea, empia del mondo. Ecco un giovane
che frequentava i culti regolarmente,
era membro attivo dell’Unione Giovanile Valdese, partecipava alla riunioni
di preghiera, il quale pian piano si è lasciato trascinare a seguire l’andazzo generale. I compagni male scelti, il cinema, i vizi l’hanno attratto e la sua
fede pian piano è stata sommersa. Il
« mondo », il vasto mare della vita
mondana ha riempito d’acqua la sua
barca e questa è affondata: naufragio
completo!
— Un altro scoglio è costituito dal
matrimonio. Per i giovani delle Valli
Valdesi potrà parer strano veder nominato questo scoglio, ma nel campo
d’evangelizzazione esso c’è. E non bastano gli avvertimenti, gli opuscoli appositi, gli ordini del giorno del Consiglio di Chiesa, per impedire dei freqenti naufragi di fede. I giovani non
credono all’esistenza di questo scoglio,
perchè esso è sott’acqua, perciò s’accostano incauti e. poi - troppo tardi odono l’urto e vedono il naufragio della
loro fede. Ecco una giovane, figlia di
Evangelici, avente dei parenti evangelici, che - per causa di religione - ha
rifiutato delle offerte di matrimonio
umanamente buone, ad un certo punto
si fidanza con uno che non ha la sua
fede o meglio con un indifferente, per
non dire un ateo. Il problema religioso
è messo in seconda linea; per amore di
pace non se ne parla più; e si finisce
col cedere e rinnegare i princìpi della
fede evangelica. Quanto alla fede, c’è
stato naufragio.
Un altro scoglio è dato dalla « carne »
specialmente nel senso dei rapporti sessuali. Di solito il mondo indulge molto
a questi peccati: i peccati dell’impurità,’'
che chiama peccati giovanili. Non così
la Parola di Dio (vedi specialmente
Prov. cap. VII e I Cor. cap. VI): essa
fa obbligo assoluto ai credenti, della
purezza, sia all’uomo che alla donna.
Un altro scoglio ancora è costituito
dalla posizione sociale da acquistare o
mantenere. Ecco un giovane assiduo ai
culti, partecipante a diverse attività
della Chiesa, già membro comunicante,
che ad un certo punto comincia a non
farsi vedere. Si viene a sapere che studia, che la famiglia gl’impone (è più
che ventenne) di studiare - gratuitamente - presso il prete locale per divenire maestro elementare. E lui, pur
avvertito dello scoglio, di quel che significhi quel passo, continua ad avanzarsi per quella rotta infida; lo scoglio
si mostra, inevitabile ormai, l’urto avviene, la sua povera fede naufraga; egli
rinnega pubblicamente i princìpi evangelici. Lo confessa più tardi al pastore:
« L’ho fatto contro la mia convinzione,
per poter studiare ». Per raggiungere
poi... che cosa? Il naufragio della fede,
della cosa più preziosa che abbiamo, e
forse il naufragio anche della vita...
Non occorre elencare altri scogli in
cui la fede può urtare e naufragare,
come l'avarizia, l’egoismo, la gloria, la
potenza... Ognuno li vede, per lo più, li
conosce bene, ne è avvertito e... non
se ne guarda! Non basta mettere un
avvertimento: « Zona pericolosa alla
navigazione senza un nocchiero pratico ». Molti credono di esser bravi abbastanza, di sapersela cavare, perciò
s’avanzano e... naufragano quanto alla
fede.
E talvolta si trasformano in « scogli »
per la fede anche cose legittime come la
famiglia, il dovere, la società in cui viviamo, le amicizie di cui godiamo, il
pane quotidiano, l’amore di pace, l’amore deU’axte...
— Allora? Come fare a evitarli?
Anzitutto, « chi è ritto badi di non
cadere » ; bisogna effettivamente rendersi conto di questo pericolo e poiché
la barca della nostra vita spirituale,
della nostra fede, è minacciata da tali
scogli — oltre che dalle bufere del
dubbio, dell’indifferenza e dello scetticismo, — non ci resta che una cosa da
fare per esser certi di giungere in
porto: prendere come timoniere della
nostra barca un provetto nocchiero che
possa farci evitare scogli e secche, e
guidarci per una rotta sicura al porto
sicuro.
— Dove lo troveremo?
L’avete già capito, voi giovani fratelli e sorelle in fede, c’è Uno solo che
possa e voglia far questo per noi, per
te e per me: il nostro Signore Gesù
Cristo. Egli conosce la rotta sicura che
mena al porto sicuro.
« Col guardo fisso al mio Gesù - Non
ho timor di naufragar », dice un bel
cantico di Sommani. Gesù, e Lui solo,
ci basta: Egli vuole preservarci e aumentarci la fede. Lasciamo - fidenti a Lui dunque la guida della nostra
barca. L. N.
Fu sempre cosi!
Dinanzi a me, sullo scrittoio, è un
vecchio registro dei verbali del nostro
Concistoro incominciato più di cento
anni or sono. Lo apro a caso e leggo
qualche frase d’un rapporto qualunque:
« I culti non sono frequentati come
lo dovrebbero. Il numero di coloro che
vengono in chiesa solo una o due volte
all’anno è sempre uguale. Un padre di
famiglia che non frequentava in passato si è fatto vivo qualche volta. Il nostro difetto è la grande irregolarità. Gli
assidui sono relativamente pochi... ».
Non continuo, perchè queste frasi le
so già a memoria; son le stesse che ritroviamo anche oggi in molti e molti
rapporti delle nostre chiese dell’Evangelizzazione e delle nostre parrocchie
montane. Chiudo il vecchio registro dei
verbali e se permetti, giovane Amico,
vengo a sedermi per qualche istante in
tua compagnia per riflettere e meditare insieme.
Il mondo è sempre lo stesso! La constatazione che abbiam fatto sopra lo
dimostra in maniera evidente. Tornano
alla mente certe teorie filosofiche studiate a scuola, come quella dei corsi e
dei ricorsi di Gianbattista Vico, per la
quale la storia dovrebbe periodicamente ripetersi e torna pure il ricordo
rovente di certe frasi dette con tono
di superiorità e con un sorriso beffardo,
che bollarono il nostro entusiasmo e la
nostra ingenuità giovanile; « Eh, credete proprio di riformarlo voi il
mondo? Ma guardali questi giovani,
son nati adesso e credon di poter rovesciare le montagne e prosciugare i
Veniamo dunque alle nostre conclusioni:
L’appello all’umiltà non potrebbe es ■
sere più saggio ed opportuno perchè è
tanto facile, quando si è giovani, cadere nell’orgoglio, magari senza rendersene conto: scambiare la potenza di
Cristo e dell’Evangelo con la nostra
personale ; credere che un miracolo è
possibile perchè vi abbiam messo mano noi, che se invece ci si fosse cimentato qualche nostro fratello, non lo sarebbe: dimenticare che è la Potenza di
Dio che opera e che essa è pronta ad operare sia servendosi di me che di qualunque altro. Tuttp questo, quando si è
giovani, lo si dimentica facilmente e allora ci si dà delle arie, si diventa così
ridicoli, e quel che più e veramente importa, ne scapita l’Opera del Signore
la quale, quando ci si mette di mezzo
l’orgoglio, non può più fare alcun progresso.
Nel mondo potrà essere diversamente, ma di fronte alle cose del Regno di Dio la regola è questa. Se un
giorno potrà esser scritta una storia
vera della nostra Chiesa, essa rivelerà
molte cose insospettate e ci mostrerà
nell’orgoglio di molti credenti la causa
del ristagno dell’opera del Signore attorno a noi.
Non è tutto. Dobbiamo ancora render giustizia a quel bisogno innato nell’animo nostro di creder possibili le
vittorie dell’Evangelo che non lo furono in passato. Questo ideale, caratteristico specialmente dell’anima giovanile, è santo e collima perfettamente
con tutto ciò che leggiamo neil’Evangelo.
Non è vero che il mondo è, e sarà
sempre lo stesso e un discepolo di Cristo non può fare questa affermazione!
iSe talvolta, per lunghi o lunghissimi
anni l’opera del Signore non fece progressi, si fu per la tiepidezza e l’ignavia dei credenti ; ma non appena essi
si svegliarono e si misero decisamente
al servizio dello Spirito Santo, i miracoli si motiplicarorio e la faccia deli
mondo cangiò. L’hai letta, amico mio,
la gloriosa Storia Valdese ? Ricordi
com’erano le Valli al principiò del
1800 ! Poi, venne Félix Neff, docile
strumento dello Spirito Santo ed allora, tutto cangiò e le Valli, dopo qual
mari! E quando imbronciati ed umiliati ci rincantucciavamo in disparte,
qualche amico d’esperienza si avvicinava a noi per dirci con voce bonaria:
« Credilo pure, mio giovane amico, questi problemi e queste discussioni son
sorti già le mille volte da che mondo
e filosofi e dottori e profeti vi han
profuso i tesori della loro intelligenza,
della loro cultura e del loro cuore, ma
non hanno potuto cambiare sostanzialmente le cose. Dobbiamo riconoscere
con umiltà che le nostre possibilità |
sono limitate... a noi conviene atten- 1
dere con sottomissione che scocchino !
le ore fissate da Dio ».
Queste parole, francamente, ci facevano più male che 'bene perchè urtavano in pieno contro gli istinti e le
aspirazioni più nobili dell’animo nostro e contro a ciò che avevam creduto
capire nell’Evangelo...
...Eppure esse ricevono ora una eloquente conferma come anche, da ciò
che possiamo constatare con i nostri
propri occhi un po’ dappertutto, nel
mondo!
che lustro, non somigliarono proprio
più a quelle di prima.
Come allora anche oggi tutto è possibile. Purché lo Spirito Santo trovi fra
noi dei docili servitori eppoi il mondo
può esser chiamato a veder dei mira-i
coli come la storia non ha registrato
mai, « Chi crede in me farà anch’egli
le opere che fo io e ne farà di maggiori », ha detto Gesù e questa è Parola di
Dio che non può non avere compi-''
mento.
Abbi fede, Gioventù Valdese, servi il
tuo Dio e muovi, senza esitare, verso
gli ideali più alti e inacessibili. Tu sei
chiamata a vivere in un tempo eccezionale e terribile. Tutto, attorno, persino il mondo ed il rombo del cannone
ti ripete che la fede del discepolo di
Gesù Cristo deve essere una fede eccezionale.
ENRICO GEYMET.
4
1
Esperienze
« Credi tu che le pubblicazioni periodiche della F. U. V. siano utili alle
Unioni? »
« Ne sono convinto! Però... non ritengo che siano utili a tutte le Unioni ma
alla maggior parte di esse ».
« Capisco! Tu pensi che servano solo
a quelle di città, composte di elementi
più colti ».
« No! gli studi sono semplici e alla
portata di tutti. Ritengo che siano
utili... a chi li studia con metodo ».
« Spiegami il tuo metodo che ritieni
più pratico ».
« Ritengo che il miglior metodo sia
quello di affidare la relazione sulla
pubblicazione,, ad unà Commissione di
cinque giovani e signorine. I giovani
esaminano il volumetto, si riuniscono
per discuterlo e redigono una relazione che viene letta all’Unione e discussa da tutti. Il frutto di questo accurato studio viene riassunto e inviato
alla Commissione incaricata di premiare le migliori relazioni ».
« Non credi che sia meglio che il Pastore presenti egli stesso la relazione
all’Unione, specialmente là dove i giovani non hanno tanta istruzione? ».
« No! la parte più utile per i giovani
sta proprio nella ricerca degli argomenti prò e contro che essi devono
fare per conto proprio. Il Pastore si
prepari poi a coadiuvare, a completare
nella discussione fatta in seno all’Unione. Ma ritengo che il dare ai giovani la responsabilità della relazione sia
elemento essenziale per destare il loro
interesse. So che là dove questo è
fatto regolarmente il risultato è eccellente ».
« Proverò a seguire questo metodo
nella mia Unione. Le esperienze altrui
sono una utile guida per tutti nelle cose
giovanili », P. B.
«
i
I
liiisili i0ii liM
GRUPPO VALLI VALDESI (E. RosIid)
TORINO. L’Unione Giovanile continua a svolgere settimanalmente la sua
attività, con un buon concorso di giovani.
Ecco alcuni titoli degli studi ultimamente presentati: Il regno di Dio L’indiscrezione - Leggi la tua Bibbia La salvezza dell’uomo - Commemorazione di Giuseppe Malan - Studio hi-
3
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
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Nel còrso del mese di Aprile è anche stata preparata una simpatica riuscita serata.
L’Unione ha partecipato assai pumerosa al Convegno di Viering di cui
si parla in un’altra parte della pagina
giovanile.
Essa ha pure organizzato una intima,
fraterna riunione per i catecumeni ammessi in chiesa il giorno di Pentecoste
e per quelli ammessi in questi ultimi
anni.
CRON/IC/I VALDESE
ANGROGNA (Capoluogo). Ringraziamo il pastore emerito sig. Eugenio Revel e lo studente Cipriano Tourn, che
il mese scorso hanno presieduto dei
culti nel nostro Tempio, in assenza del
Pastore.
— L’Assemblea di Chiesa, riunita
Domenica scorsa con un piccolo numero
di membri elettori, ha eletto quali delegati alla Conferenza Distrettuale di
Pinerolo i signori Luigi Malan e Giacomo Bertalot. Sono pure stati nominati
revisori dei conti i signori Bartolomeo
Coisson e Daniele Benech.
— Domenica scorsa, 80 bambini delle
cinque Scuole Domenicali di Angrogna,
da Pradeltorno al Martel, si sono riuniti alla Chiesa della Tana per la festa
di chiusura e di premiazione. Il primo
premio è toccato ad una bambina di
Pradeltorno, che nel corso dell’anno ha
studiato più di 500 versetti.
—. Preghiamo vivamente i giovani che
sono chiamati sotto le armi di farci
avere il loro indirizzo.
,— Anche durante il mese di Giugno, quando più fervono i lavori campestri, il credente non dimentica la via
del Tempio. Specialmente in questi
tempi travagliati tutti sentiamo il bisogno di ricevere da Dio nuove forze e
di confortarci nel sentimento della comunione fraterna. R. N.
PERRERO-MANIGLIA. Il 30 Mag:gio u. s. decedeva a Chìabriano, dopo
gravi sofferenze sopportate con cristiana rassegnazione, il cav. Pascal Enrico.
Egli era una delle personalità della
Valle più conosciute tanto nel campo
ecclesiastico come in quello politico. Infatti era anziano dal 1896; aveva spesso
rappresentato la Chiesa nelle Conferenze Distrettuali e ai Sinodi. Inoltre
era stato per molti anni prima sindaco
e poi podestà del comune di Chiabrano e, nel passato, era stato in relazione
con le più alte personalità politiche.
Esprimiamo la nostra cristiana simpatia al figlio stabilito a New-York,
alla figlia signora Vinay e al nipotino
prof. Gustavo Vinay, come a tutti gli
altri parenti.
— Nell’Assemblea di Chiesa del 2
Giugno u. s. sono stati eletti: Peyran
Emanuele, del Serre, delegato al Sinodo; Pascal Augusto, insegnante, e Ferrerò Alberto, di Balbencia, delegati
alla Conferenza Distrettuale.
— Come già è stato pubblicato, il nostro Bazar di beneficenza si aprirà a
Perrero, Domenica prossima, 9 corrente. 'Tutti vi sono cordialmente invitati.
PINEROLO. Domenica, 26 Maggio
ultimo scorso, in assenza del sig. L. Marauda, il culto principale fu presieduto
dal pastore emerito sig. B. Soulier, al
quale la nostra congregazione rinnova
i suoi sentiti ringraziamenti.
— Domenica, 2 Giugno corrente,
l’Assemblea elettorale proceidette alla
elezione di un deputato al Sinodo e di
tre deputati alla Conferenza Distrettuale e di due revisori dei conti. Per il
Sinodo risultò eletto il maestro E. Baima e per la Conferenza ì signori Godine Pietro, Bertalot Arturo e Gàrdiol
A revisori dei conti furono eletti la
signora Laura Tron e il sig. Griglio
Giacomo.
PRAROSTINO. I nostri culti del 28
u. s. e del 26 Maggio sono stati presieduti rispettivamente dal sig. G. Bert,
di S. Germano, e dal pastore E. Revel,
che ringraziamo vivamente per la loro
collaborazione.
Il 26 Maggio, un buon gruppo di soci
della nostra U. G. V. si sono recati a
Prali. La mattina, culto affollato nel
Tempio, ed il pomeriggio riunione fraterna con la gioventù di Prali, alla
• quale esprimiamo la nostra riconoscen
za per l’ottima accoglienza. Un ringraziamento speciale al pastore sig. L.
Coisson e Signora. Il nostro breve soggiorno a Prali non avrebbe potuto essere più piacevole. Sulla via del ritorno
ci ṣimo soffermati, per una breve visita ai Templi di Perrero e dei Chiotti.
— Il 27 Maggio, è deceduta Pastore
Margherita nata Roman, di anni 59. Ferita gravemente, da mano omicida, è
spirata dopo alcune ore di acute sofferenze. Il Pastore ha colto l’occasione
per rivolgere un appello speciale alla
folla che ha partecipato all’accompagnamento funebre: la guerra fra le famiglie e fra i popoli è la tragica realtà
dei nostri tempi.
Alla famiglia cosi duramente provata
ed in special modo al marito dell’estinta, anziano del quartiere di Roccapmtta, rinnoviamo l’espressione della
nostra simpatia.
SAN GERMANO CHISONE. Domenica 26 Maggio hanno ricevuto il Santo
Battesimo Ribet Ugo di Oreste e di Baima Elisa e Forneron Mirella di Alessandro e di Ribet Ida. Ai cari bambini
e alle loro famiglie auguriamo i doni
più preziosi della grazia divina!
— L’Assemblea di Chiesa ha eletto
deputati alla Conferenza Distrettuale i
signori cav. Bartolomeo Monnet, il maresciallo Peyronel, e Ettore Travers; al
Sinodo il signor Alberto Bleynat, di
Villa. Supplente il maestro E. Jahier.
— La Scuola Domenicale ha chiuso la
sua attività con una bellissima gita a
S. Bartolomeo. Al pastore signor Bert e
alla sua gentile Signora rivolgiamo i
più vivi ringraziamenti per l’accoglienza fraterna.
TORRE PELLICE. Venerdì della settimana passata ha avuto luogo la sepoltura del signor Stefano Arnoul (Via
20 Settembre). Da molti mesi il nostro
fratello era ammalato, circondato dalle
cure affettuose ‘ della sua compagna.
La « prova » fu lunga e penosa, ma,
egli stesso lo riconosceva, fu per lui
un mezzo di santificazione. Il Signore
gli diede la forza di essere sottomesso
fino alla fine alla Sua volontà.
Iddio consoli la famiglia in lutto.
— Domenica mattina, all’alba, l’anima della signorà Paolina Eynard vedova Romano (Viale Dante), se ne tornava a Dio. Da oltre due mesi la veneranda signora giaceva in letto nell’impossibilità di muoversi; se i dolori
fisici le furono risparmiati, ella sofferse molto per non poter più essere di
alcuna utilità a nessuno.
La vita della signora Romano fu eccezionalmente lunga ed ella ebbe modo
di far valere i suoi talenti sia nel campo della famìglia sia nel campo più
vasto della chiesa, quale corrtpagna del
pastore sig. Giovanni Romano, e sua
preziosa collaboratrice nell’opera del
Signore. Stabilitisi a Torre Pellice, la
nostra parrocchia ebbe nella signora
Romano un membro fedele e vivente.
Diede un aiuto efficace, durante anni
ed anni, fintanto che le forze lo permisero, alla Società di Cucito ed all’Unione delle Madri. E quando, per la
tarda età e gli acciacchi della vecchiaia le vietarono di uscire, ella continuò ad interessarsi a quelle opere e
a tutte le attività della chiesa non per
semplice curiosità, ma per reale interesse che dimostrava pure nelle sue generese contribuzioni.
Sentendo di aver oramai terminata la
sua corsa, ella anelava di essere ritirata
da questo mondo; Iddìo esaudì la sua
preghiera.
Beati i morti che muoiono nel Signore; si riposano delle loro fatiche
nella gloria celeste.
Scenda lo Spirito consolatore sulla
famiglia afflitta.
— La visita medica dei bambini e
delle bambine che hanno fatto domanda per la cura marina a Borgio Verezzi
avrà luogo Domenica 9 corrente, alle
ore 9, in una sala del Convitto Valdese.
VILLAR PELLICE. Dipartenza.
Esprimiamo la nostra commossa simpatia cristiana alla famiglia del caro fratello Stefano Gönnet fu Stefano, di
Fienminuto, che Iddio ha richiamato a
Sè, il 28 Maggio, in età di 86 anni.
— Nuovi focolari. Il 1° Giugno sono
state celebrate, nel nostro Tempio, le
nozze di: Salomone Alberto Gönnet fu
Giuseppe della Ruà, con Anna Piene di
Giovanni Pietro, di Subiasc; e Ernesto
Daniele Baridon di Daniele, del Ciavoùn d’Vila, con Germana Berton di
Giuseppe, di Bobbio Pellice. Rinnoviamo alle coppie felici il nostro augurio
di vera felicità nel Signore.
— Battesimi. Il 1° Giugno, in una
simpatica, numerosissima riunione di
' X ^
il culto^di i^mìglia
(Meditazioni preparate sui testi dei Calendario Biblico della Chiesa Morava)
Giovedì
,1,-,
Lunedi
to
Lettura : Marco 4, 35-41
« Ed Egli disse loro : Perchè
siete cosi paurosi? Ancora non
avete voi fede?»
Marco 4, 4.
"'■ii Narrano che Cesare affrontasse una
volta una traversata mentre infuriava
la tempesta; al pilota che cominciava a
perdersi di coraggio, il potente dittatore
disse poche parole: « Non temere, pilota; tu porti Cesare ». Parole forti,
che ebbero il dono di richiamare a sè
tutto l’orgoglio del cittadino romano,
che vinse la prova. Parole forti che, se
.^applicate nel campo della fede, diventano profonde e consolanti. I flutti minacciano? le onde si accavallano sempre più numerose? « Non temere, discepolo del Signore, chè là navicella fragile non porta solo una creatura umana, bensì il Figliuolo di Dio che vive
• in te. Perchè sei tu così pauroso? Cristo
vive in te! Con te Egli è nella navicella,
nella tempesta ».
Martedì
11
Lettura: 1 Giovanni 5, 1-12
«Umiliatevi dunque sotto la
potente mano di Dio... gettando
su Lui ogni vostra sollecitudine,
perchè Egli ha cura di Voi».
¡ Pietro 5, 6.
Sollecitudini! Sono quasi legione, nel, la nostra vita: di ogni genere, di ogni
grandezza, ma sempre tormentose, opprimenti, tali da toglierci la serenità e
da offuscare l’orizzonte stesso della nostra vita religiosa. E più cerchiamo di
'liberarcene, più esse ci incalzano, e così
cerchiamo continui rimedi, dimenticah,do il solo rimedio: umiliarci sotto la po'^tente mano di Dio. Si tratta cioè di rinunziare al nostro io, alle nostre illu•i sioni, alle nostre ambizioni, a tutto ciò
per cui noi crediamo di essere delle
creature poste al centro dell’universo e
.intorno a cui deve girare l’universo. Ri/conoscere cioè che Dio è il Signore,
»che la Sua volontà è santa e perfetta,
"mentre la nostra volontà, con la sua im; purità, crea le nostre sollecitudini.
Il
Letturai. Romani 16^ 17-27 . ,
< Desidero che siate savi
nel bene..,. » '
Romani 16, 19..* .
E’ una' esortazione questa dell’apostolo che* può sembrare superflua o strana. Sarebbe.* mai possibile che noi non
fossimo savi nel bene, quando così raraiiiente lo facciamo? Cos’è questa saviezza? Forse ci vieriè^ raccomandata la
prudenza così cara al mondo? Pensiamo
a Paolo, e vedremo che non yi è equiiHvoco possibile: si tratta' qui della Véra
saviezza, cioè deU’amore delle anime.
-Non basta uno scopo nobile come quello della testimonianza cristiana; bisogna ricordare che senza l’amore non vi
è testimonianza. Bisogna saper comprendere, simpatizzare, perdonare; ricordare che lò zelo è santo, ma può talvolta diventare indiscrezione. Bisogna
sempre che noi ci ricordiamo con San
Paolo che qfuandó vogliamo fare il bene, il male è in noi.
Venerdì
14
Lettura:: Luca 10, 38-42
< Or Maria serbava in sè tutte
quelle cose, collegate insieme
in cuor suo » . Luca 2, 19.
Mercoledì
12
Lettura : Giovanni 6, 22 40
« Se uno vuol fare la volontà
di Dio, conoscerà se questa dottrina è da Dio 0 se io parlo di
mio». Giovannis, 17.
La nostra epoca così tumultuosa e
così dominata dalla macchina, non sembra molto favorevole ad un periodo di
raccoglimento. Il lavoro quotidiano e le
sue esigenze, gli avvenimenti che si
succedono attraggono tutta la nostra attenzione che si ferma su di essi qualche
istante, e poi se ne distoglie... Così non
si ha più nè il tempo nè la voglia di
approfondire alcun problema. Eppure,
per la nostra vita spirituale, è assolutamente indispensabile che noi sappiamo come Maria, conservare in noi le
parole grandi, e collegarle insieme nel
cuor nostro. E’ necessario cioè meditare
e rimeditare sulle parole della Scrittura; ascoltare quello che non comprendiamo subito, e poi trovare un minuto,
nel silenzio, per pregare; se non sappiamo far ciò, se passiamo rapidi, siamo
distratti, e dove è distrazione non è il
cuore.
Gli uomini amano spesso discutere,
specialmente di dottrine religiose, e
spesso essi danno dei giudizi molto recisi ed assoluti su questa o quest’altra
dottrina; su questo modo, o quest’altro di interpretare le parole di Gesù.
Spesso però essi dimenticano che Gesù
stesso ha dato il solo metodo per giudicare: Se uno vuol fare la volontà di
Dio... Alla base c’è una se: un atto cioè
di rinunzia alla nostra volontà, alle nostre capacità, un atto di umiltà e di
sacrificio: essere pronti a rinunziare a
tutto,, a riconoscere il nostro peccato,
per poter ricevere la luce della Grazia.
Se non vi è in noi il dono dello Spirito
Santo, -non vi può essere possibilità di
conoscere se questa dottrina è da Dio.
Sabato
fi
o. l.
Domenica 16 Giugno
Leggere la meditazione in prima pagina
Lettura: Luca 14: 16-24.
famiglia, alla Pensione Miramonti, abbiamo avuto la gioia di presentare al
Signore due teneri paffuti agnelli della
greggia: Vivia Anna Allio di Umberto
e Maria Gras, e Giovanni Barus di
Luigi e Anita Allio. Erano presenti alla
commovente cerimonia il bisnonno, sig.
Giovanni Pietro Allio, ed i sei nonni
Allio, Barus e Gras.
Il Signore benedica queste care famiglie e faccia crescere nel Suo Amore i
bimbi che ha loro donato. r. j.
Le famiglie PASCAL e VINAY ringraziano, commosse, quanti hanno loro
dimostrato simpatia ed affetto in occasione della malattia e della morte del
loro caro padre, suocero e nonno
Il 1° Giugno 1940-XVIII Dio richiamava a Sè
MARIA PAOLINA EYNARD
II
Lettura: Luca 11, 1-13
< Voi non sapete quel che
chiedete ».
Marco 10, 38.
La risposta di Gesù ai figli di Zebedeo che gli aveano chiesto dì sedere
l’uno alla sua destra, l’altro alla sua sinistra, nella Sua gloria, è recisa e severa. Essa non ci stupisce; se mai siamo stupiti della domanda di Giacomo
e Giovanni: quanto poco essi! avevano
compreso il messaggio del loro Maestro! Quanto poco essi...; e noi? Non
parlo di certe nostre preghiere, dettate
dall’angoscia di qualche catastrofe imminente, e in cui dimentichiamo cosi
spesso di dire: se tale è la Tua volontà;
ma allude semplicemente a certe nostre preghiere in cui domandiamo la
pace, il cielo... Sappiamo noi veramentp
quello che chiediamo: la presenza del
Padre, o la comunione col Salvatore?
Cai. ENRICO PASCAL
Chiabrano di Perrero,
1° Giugno 1940-XVIII.
nel suo 91° anno.
Ne danno il triste annunzio le figlie:
Emilia col marito'Giovanni Rostan e la
figlia Nora; Ida col marito Alessandro
Simeoni ed i figli Bice ed Osvaldo; i parenti tutti. ,
« Il giusto entra nella pace;
quelli che hanno camminato per
la retta via riposano ».
Is. 57: V. 1-2.
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«Chiesa di Cristo». Culto
Pastore Valdo Vinay, da
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Uzzi J iÌ»ì(lliK(e W»
Angrogna —. Pastore : Roberto^Nisbet.
Angrogna(Serre) — Pastore: A. Deodato.
Bobbio Penice — Pastore : Alberto Ricca.
Lusema S, Qiov, — Pastore : Lor. Ri voira.
Massello — Pastore : -fEurico Tron.
^rrero Pastore: Oreste PeyroneL
Pinerolo — Pastore: Luigi Marauda.
Pomaretio — Pastore : G. Mathieu.
Proli^ Pastore: Lamy Coisson.
Pramollo — Pastore Erm. Rostan.
Prarosiino — Pastore Umberto Bert. Riclaretto — Pastore A. Janavel.
Rodoretto — Cand. Thèol. A. Genre.
Rorà — Pastore E. Geymet.
Germano Chisone — Pastore G. Bertin.
Torre Pellice — Pastore Giulio Tron.
vaiar Penice — Pastore Roberto Jahier.
W
Abbazia —
alle ore 16
Fiume.
Aosta — Chiesa : 11, Via Croce di Città
.<? C. Th. Neri Giampiccoli.
Barga (da Pisa).
Rriri — Chiesa Valdese : Pastore A. Miscia - Via Tanzi, 33.
Bergamo — Chiesa; Viale Vitt. Em., 4
- Pastore Arn. Comba, Viale Vitt. Era.59.
Biella — Chiesa: Piazza Funicolare Culto la 1®, 3® e 5* Domenica del mese
(da Ivrea).
Bordighera — Chiesa ai Piani di Vallecrósia - Pastore Davide Pons - Istituto Valdese - Piani di Vallecrosia.
Borrello (da Carunchio).
Brescia — Chiesa : Via dei Mille 4 - Pastore Rob. Comba, ivi.
Brindisi —Chiesa : Via Congregazione
(da Taranto).
Caltanissetta — Chiesa: Via Maida, 19.
Campobasso (da S. Giacomo).
Carema — Scuola Valdese.
Carunchio — Chiesa - Pastore L. Naso.
Castelyenere — (da Napoli).
Catania — Chiesa : Via Naumachia, 20
r Pastore T. Balma, ivi.
Cerignoìa — Chiesa - Via Regina Margherita, 17 - Pastore E. Pascal.
Como — Chiesa ; yi3 Rusconi, 9 - Pastore Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazzé — Chiesa - C. Th. Lo Bue.
Corata — Chiesa : Corso Mazzini, 27 da (Bari).
Courmayeur — Chiesa (da Aosta).
L‘ECO DELLE VALLI VALDESI
xt%
Felónica Po — Cand. Theol. E. Corsani. '
Firenze — Chiese: Via Serragli, 51 - Pastore Emilio Corsani — Via Manzoni, 21 ì
- Pastore Tullio Vinay. Fiume — Chiesa : 6 e 8 Via Pascoli ; i
(Culto ore 10) - Pastore Valdo Vinay
presso Sig. Wiltsch, Via Baccich, 5.
Forano — Pastore A. Alessio.
Genova — Via Assarotti - Pastore F ìT
Peyronel, Via Curtatone, 2.
Groüaglie (da Taranto). I
Grotte (^rigento) (da Palermo). *'
Ivrea Chiesa : Corso Botta, 5 - Pastore "ì
Arturo Vinay, Casa Pavera, Piazza
d’Armi. j
La Maddalena {da Roma). |
Lattano (da Taranto). %
Livorno — Chiesa: Via G. Verdi, 3 - ^
Pastore: A. Ribet, ivi.
Lucca - Via G. Tassi, 18 (da Pisa). '
Mantova — Via Bacchio, 5.
Messina — Via Laudamo, 16 - Pastore t
Seiffredo Colucci, ivi.
MUano — Piazza Missori, 3 - Pastore E.
Tron, jun. -Via Euripide, 9.
Napoli — Via Duomo, 275 - Pastore M.
Moreschini, Via Cimbri, 8.
New-York — Prima Chiesa Valdese - W
405, West 41 st St — Culto principale
3,30 pom. - Pastore Pietro Griglio 30 West, 94 th Street.
Orsara di Puglia (da Cerignola).
Pachino.
Palermo — Via Spezio, 43 — Pastore :
V. Subilla, ivi.
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