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ANNO LXKVI
Nulla sla pii) forte j^la vostra fede!
(GiXnavello) S E ^ T » M A Je A t fc D E LLA
A B B © N A M E N T 0
Italia : Ajprfuale
Estero »
L. 150,— Semestrale L. 75,—
» 300 '■■■ I 175
Ogili,■‘Cambiamento d'indirizzo tosta Lire Cinque —^ ¡Ea copia Lire 4,
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CHIESA VALDESE
•ii?:j árdate alla roccia onde foste tagllat)
■ ’ Isaia LI: 1.
REDAZIQNE: Via Sibaud, 7 - gobbio Pellice
AMMINISTRAZIONE; Via Carlp Alberto, 1 bis' - Torre Pellice
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Nel mandorlo Geremia (,1, ll)|s;ede un
segno e un simbolo, il segno del iisveglio
deità primaverà e il simbolo della |/igilanza
di Dio.
Quando i venti invernali agitai* i rami
ancora nudi delle altre piapte e anc»a là natura dorme nel suo letargo, il mand<rlo, precursore di tutte le fioriture, già schiude i
suoi candifli petali e annunzia che a vita è
in movimento, che la linfa, vitale r prende a
circolare, che la" primavera è prossima e che
nei vecchi solchi della terra germoglieranno
ancora le messi.
Noi che abbiamo la ventura di/vivere nei
campi e dei campi, apriamo ginocchi per
vedere non soltanto la fatica o i rutti che ci
procura la nostra buona terra, r® per scorgere altresì la meravigliosa beVezza, la rivelazione sempre nuova della sapienza e del
la potenza dì Dio.
La vita risorge. La vita conthua. Dai rami che parean secchi,, dal suole che sembrava isterilito dal gelo, proromp la vita che
circola nella natura e che nessi na forza può
reprimere o spegnere perchè hi la sua origine in Dio stesso.
Apriamo gli occhi per trarreplazione della natura quelle,
quelle consolazioni che non si
nè sostituire nè paragonare all
alle consolazioni dello Spirito
sono pur reali e benefiche e
Si comprende che il profe
mandorlo potesse pensare alla
[alla contemspirazioni e
ossono certo
ispirazioni e
nto, ma che
rature.
■vedendo un
vigilanza del
ta' pir«
Da diversi anni, le auteità competenti
della nostra Chiesa si rivolgdpo, di tanto in
tanto, a taluni particolari settori del mondo
Valdese. La Commissione « l|ro Valli », per
esempio, suole da diverso tfnpo rivolgersi
a maestri ed insegnanti valdeé. Sarebbe opportuno che analogamente 1® autorità della
Chiesa si rivolgessero a taluli altri settori,
non meno delicati di quello et irinsegnamento pubblico : non abbiamo fo| Se fra noi dei
commercianti valdesi, degli iriSistriali valdesi, dei professionisti valdesi degli operai
valdesi e degl agricoltori va'Jesi? La trattazione di questioni religiose £ morali di attualità. rivolta a determinati sèttori del nostro
popolo, non potrebbe non tro<^urre ottimi
resultati in vista di un’azione b profondo.
Qualcuno dirà, più o meno bonariameni^e,
che v’ha qui un certo s.ounto di razzismo valdese, che occorre ■ sorveglif e, perchè non
prenda piede fra noi. RispoiK iamo che, se si
tengono presenti i due poli ®stremi entro i
■ inali deve svolgersi ogni nutra attività associata ■— e cioè la fede reMosa e la stor-a,
concepita questa come l’erjressione umana
della nostra fede religiosa I non v’ha alcun pericolo di deviazione verso un razzismo
oualsiasi. Il pericolo vi .‘■aredbe se, poniamo,
ri si mettesse a proclamàr» la necessità di
fare della... chirurgia va1d>!pc, dell’avvoratura valdese, o della mcia*Ì^rgica valde~e,
0 che so io... In ques'i si correrebbe
difilato verso un razzismo t.-filese, ohè del
chirurgo valdese, deH’avv<K.'\j valdese, del
metallurgico valdese non c’irvf^ssano^a professione, il mestiere, il libro pubblicato, la
r'cerca scientifica — tutte cotte che vanno giudicate col metro proprio di ¿ogni scienza o
conoscenza! — ma la fede J la incredulità,
purtroppo!) personale, ed il Ifido come questa si attua nella loro umani* quotidiana attraverso la vocazone ricevuta. E’ chiaro?
Eopure, una professione tipica del Valdese — diciamo del Valdese -in genere, ohè
ahche il pastorato è, «sui gtliens», una professione — c’è! E’ quella ilA colportore.
Qui, vedo i miei quattro ettorì sorridere.
Il colportore. oggi, è il ver Jtore ambulante,
nè più nè meno; questo si^ore — essi dicono di me — viene proprio a proporci di
farci... venditori ambulaniìi Bel sugo, codesto!
Un momento. Intanto, ‘g colportore valdese — lo sappiamo in ben* — ci è tornato
1.?
lì
ri
l’Eterno quando si pensi che il mandorlo era
designato con una parola ohe significa « colui che veglia». Il mandorlo era vegliante,
poiché già fioriva quando le altre piante dormivano ancora nel sonno inventale.
Dio vigila I
A guardare gli eventi che si«volgono sulla scena della nostra vita individuale o collettiva, codesta dichiarazione non par vera.
Quando le delusioni si prolungano nella
nostra vita "e nel nostro sentiero son più le
spine che le rose, quando alle nostre preghiere il cielo riman muto e la sventura si
accanisce su di noi, quando la storia appare
come un ammasso caotico di eventi di cui
non vediamo nè il senso nè il fine, sembra
che chi vigila ed opera sia Satana, non Dio.
Pure Dio vigila!
Invisibilmente persegue ¡.suoi fini a dispetto di Satana e degli uomini malvagi.
■Misteriosamente inserisce la sua azione
giusta nella trama delle azioni ingiuste degli
uomini. Malgrado ogni apparenza contraria
Dio vive e vigila e dice ad ogni suo avversario : «Fin qui tu verrai e non oltre»
(Giobbe XXXVIII, 11).
Dio vigila sur corso degli astri e sugli eventi grandiosi della vita universale come sulla
mia effimera esistenza di povero essere insignificante. Dietro la scena del mondo si manifesta l’azione di Dio se anche il modo e la
misura con cui questa si inserisce nei fatti
umani, rimane un mistero impenetrabile.
. Al disopra deiragitazione umana sta Colui
che al momento voluto, richiama la Hhfa vitale della primavera e farà scoccare, a suo
tempo, l’ora del suo trionfo. R.
dei Valdesi
in mente non perchè commerciasse, cioè pert
chè egli esercitasse una professione ; ma peri
chè quella professione gli dava modo di entrare in un altro ordine di attività, di esercitare cioè la professione di distributore della
Parola di Vita. Ora, signori miei, commercianti valdesi, d’alto bordo o di villaggi montani, signori industriali che d’estate villeggiate nelle avite Valli godendovi i frutti meritati della vostra azienda, della vosra industria,
del vostro commercio, credete proprio che
nel campo professionale il modesto colportore
valdese non abbia più nulla da insegnarvi?
Vendete voi sempre a prezzi onesti ? ì vostri
affari siopporterebbero sempre di essere esposti alla luce del sole? ignorate voi il maledetto fàscino della borsa nera? E il vostro lavoro, il vostro commercio, la vostra attività
sono essi davvero una occasione pòrtavi
da Dio ner far conoscere al mondo la vostra
fede?
Vedete, cari fratelli, io vivo da ormai 16
anni nel campo della evahgelizzazione. Ebbene, rarissime volte mi è successo di udire
qualcuno che parlava di voi, aggiungendo ;
n quello è un vero cristcìno, è onesto perchè è
religiosi). Non nasconde la sua fede, le sue opere festimo'niano di essan. Mi è invece successo molte volte di udire decantare la vostra
Onestà, la vostra dirittura, così, come Pal*ievatore decanta i meriti del suo cavallo. Ora
io, io so che la vostra onestà, la vostra dirittura dipendono dal vostro sangue valdese. Ma
IO so soltanto io! Intorno a voi, i vostri di* pendenti, il pubblico al quale vi rivolgete, lo
ignora. Siete degli ottimi colportori — che
portano con sè, coi tempi che corrono, merci
per milioni e milioni, attività redditizie, possibilità smisurate di guadagno — ma non siete dei colportori Valdesi. E’ chiaro anche questo ?
Questo discorso ci conduce a stabilire —
sempre sulla base della nostra vecchia storia valdese, che andrebbe riveduta appunto
■ da un angolo di vista spirituale, come abb'amo avuto occasione di dire altra volta —
quale sia e quale possa essere, oggi, la professione tipica del Valdese.
Quando venne in uso, tra le famiglie cattoliche della pianura, di fare rapire i bimbi
Valdesi per farli educare cattolicamente, una
sola possibilità si affacciò alla mente dei rapitori , come quella che contemporaneamente umiliava le origini Valdesi dei poveri fan
- ciu'lli rapiti e onorava i nuovi, improvvisati
educatori ; quei ragazzi ■ avrebbero fatto il
paggetto, il valletto delle famiglie cattoli•che! Con un cappello caratteristico, che si
faceva notare da lontano e ricordava l’originè eretica de! poveri fanciulli, in veste di
domestico giovane, edu'càto alla lambiccata
etichetta delle corti e castella della A'ecchia
''nobiltà piemontese, il piccolo Barbetto, fatto servitorello, apritia là portièra alla"dama
’intatto di salire in carrozza, le’porgeva gli
•'omeri per appoggiarvisi, si scappellava davantf ai suoi padroni, saliva in berfina, accanto
al cocchiere, o dietro l’impériale fungeva da
palafrèniere, talora solo, talora in coppia.
Il primo ad alzarsi, Tultimo a riposarsi, accorreva a tutte le chiamate, rispondeva a
tutti 1 capricci, profeiriva complimenti appresi a forza, porgeva con profondi inchini
una chiave, una lettera, un mazzo-di fiori...
’’’ Quest’era la professione tipica dei Vaidesi : servitori umili umili dei padroni cattolici. E che qualche cosa di questa professione — che durante i secoli XVII e XVlII
dovette dilagare — si sia ancora ritrovato
«per li rami» dei lontani discendenti, è lecito supporre dal fatto* che, tra la fine dell’Ottocento romantico e il principio del Nqvecento. i domestici e camerieri Valdesi si
moltiplicarono. Non p'b per obbligo e dietro
una - conversione forzata! ma per guadagnare il pane. Pensiamo ai nostri giovani lavoratori della, « Côte d’Azur» (Mentone, Cannes,. Nizza, e Marsiglia invase da questa pacifica schiera di Valdesi!); pensiamo alle
.innumerevoli nostre « rondmelle » valdesi.
Ora, anche qui, qualcuno dirà ; che 1 Vai desi sappiano anche essere dei camerieri e
delle persone di servizio, sta bene ; ma che
proprio ci ,si proponga o.uel mestiere come
l’ideale, via... ce ne vuole!
' E perchè no?
Ascoltate ; la storia dei grandi movimenti
rehgiosi ed anzi, de.tle grand passioni dello
spirit«, è fiera di- situazioni imposte con la
forza oal di fuori, a itomin' e dònne, le quali
vengon'! .accettate e trasformate — da imposizioni che erano — in vocazii.ni di altissimo
significato Volete alcrri esempi scelti a caso?
F profeta Geremia volle tra.sfor.mare l’umiliazi'jne c 1 es lio .del suo popolo in una sorgente di ravvedimento iiaz'onale.
Il profeta Osea ttosse d^ una personale
sventura fam/hare un argomento di altis=i
ma fede in Dio, più grande del peccato ■degli
uomini.
Gesù trasformò dei pescatori di pesci in
pescatori di uomini. ,
Paolo seppe rendere la sua prigionia in
Roma una libera tribuna di evangelizzazione.
Adele Kamm trasformò il suo inguaribile
male in una fonte di luce e di salvezza per
migliaia di anime.
... Innumerevoli altri esempi si potrebbero tradurre qui. E solo i Valdesi sarebbero incapaci di trasformare uno dei servizi
più umili— epperò maggiormente carico di
responsabilità —^ in un servizio cristiano?
Poiché, se c^è una verità da annunciare al
popolo Valdese, alla Chiesa Valdese tutta,
nel tempo presente, essa è soltanto ed ancora questa ; Dio ci chiama a servire il nostro prossimo; a servirlo nella nostra fede e
con la nostra fede. Qualcuno ci umilia? ci
ricaccia più in basso di quel che meriterebbe
il nostro censo? ci dimentica (forma altrettanto ed anzi più oltraggiosa delle altre!)? o
ci stima quantità trascurabile nel complesso
della nazione? o incapaci di chiamare ad una
riforma religiosa il popolo italiano?
Accettiamo. Accettiamo tutto quel che ci
si vorrà rinfacciare, non come un necessario
abbassamento, ma come una volontaria espressione di personale umiltà. ■Che cosa abbiamo noi, che Dio non ci abbia donato? e
che cosa possono toglierci gli uomini, se di
Dio è quel che noi abbiamo? Agli uomini,
se non a noi, Dio lo ridomanderà. Accettiamo perciò di servire ; e, anzi, chiediamo' di
poter servire, sempre. Ogni volta che il nostro Io avrà incontrato un Tu. l’esigenza del
quale avrà riconosciuta al disopra delle proprie personali esigenze, si compiranno in noi.
insieme, la noswa cristiana vocazione e la
nostra cristiana ubbidienza a Dio.
Una volta, parlando con un cattolico che
era molto vicino a una famiglia di grande e
Le moment actuel !
, . Hic: le témoignage.
■M( ...Et alors, c’est entendu, tu seras présent à la discussion, tu'écouteras, tu parleg
ras ; il faut absolument en finir avec cette
horreur de la libre discussion, la vérité naît
du choc des lumières, du.., chltc des paroleaII faut former par- réducàtion les jeunes; il
faut redonner aux vieux la convicîion que la
parole est un instrument précieux, un outil
dont chacun de nous doit savoir tirer le meilleur parti... ».
Et sur ce, mon {touillant ami s’en est allé, *
après m’avoir dûment admonesté.
Et pour me préparer sérieusement à la discussion, je m’en suis aller trouver quelques
fidèles amis. Est-ce un hazard, est-ce ...que
sais-je « des arrêts du destin Vordre invariable », comme disait Corneille, le fait est que
je suis tombé une fois de plus, sur une page
de Sainte-Beuve, de cet admirable PortRoyal, livre sacré, s’il en fut jamais, et que
personne naturellement ne touche, à une cause probablement de cet axiome très original,
que rien n’est digne d’être lu, s’il n’est actuel
(hic et nunc), et que rien n’est actuel, s’il
n’est lu (hic et nunc),
A propos de cet adjectif: actuel, permettez-moi un souvenir, qui n’est pas à moi du
reste, mais d’un journaliste chrétien qui en
fut un des acteurs.
C’était, il y a quelques ans déjà, au temps
des élections. Notre journaliste devait donner
une conférence sur le journalisme chrétien
dans un de nos villages. Il avait annoncé le
sujet de sa conférence en temps et lieu, et
quand il arriva dans la salle bondée, iLs’aperçut que le sujet était annoncé d’une façon légèrement différente ; on y avait ajouté : dans
le moment actuel. Et le comité expliqua à l’orateur : pour éviter des frais inutiles, nous
avons fait préparer les affiches « par série » ;
Jes conférences, etc., sont toutes annoncées
avec "le moment actuel». Le conférencier
s'annonce-t-ii? Nous voici prêts : le christianisme et le moment actuel — le marché noir
et le moment actuel — la culture du blé et le
moment actuel. Car, ce qui compte, pour le
public, c’est de savoir que le sujet se rapporte au moment actuel.
Le choc des idées, comme nous le remarquions en commençant est très actuel ; si les
idées ne le sont pas toujours, la chose s’explique facilement : c’est la faute des affiches.
Et la page de Sainte-Beuve, un peu' vieillotte. nous semble, par contre, être assez actuelle, dans lé. bon sens du mot : capable de
nous faire réfléchir, même aujourd’hui.
Voici les-faits. Louis XIV, persécuteur
des.protestants, persécute les Jansénistes et
Port-Royai, où la doctrine de la Prédestina
vecchia nobiltà, udii queste parole a proposito dei Valdesi : « brava gente codesto porolo di istruttori corretti e coscienziosi, di
governanti intelligenti : una razza di gente
che sa servir bene, camerieri ottimi, maggiordomi insostituìbili ». Sul primo momento la
cosa mi dispiacque. Che proprio noi Valdesi. gente presa a calci su tutte le strade di
Europa, dobbiamo oggi essere conosciuti come il popolo «dalla schiena ricurva?».
Poi, ci ripensai. E dissi fra me: quanta
gente che ha bisogno di essere servita, perchè non sa fare nulla da sè, e sarebbe mfelice, disperata, e fors’anche impazzirebbe,
se non avesse qualcutio accanto che la serva : dalla persona « tuttofare » alla diaconessa di servizio!... E del resto, a che cosa viviamo, se non per servire a qualcuno? a che
scopo comperiamo un martello, un tavolo, uno strumento musicale se non per servircene?
E nessuno di noi, religiosamente parlando,
è. da più d’uno strumento: creato per servire, mandato per servire, lanciato nel mondo
per servire!
Da quel giorno, ho cambiato parere. Non
voglio più comandare. Ma mi sforzo di servire anch’io. E vorrei, anzi, che sulla mia
carta di identità uscisse questa qualifica :
servitore del prossimo.
Berto da Ornala
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íCff^ ' *'®" itu<Jiée.^et déf^due avec" l’aide dcf,
Saint-Augwstin.'* Me^'urs de ^Poft-Royal
sont traqués,‘i exilés, mais non abattus, Leur
directeur spirituel,* |rt. de Saint-djrran, n’est
'certes pas, repétons-le, abattu, lîiais'il est
préoccupé; toute la svmpathie dont on l’entoure dans cés -iniiombrables ■« tracasseries
le trouljle ÿi « ¡‘étais serviteur de Dieu, ^
ne serais'pas persécuté, mms accablé
_ Et Sainte-Beuve glose : « Bien - profi>nde
■4" parole, et qu’il faut recommander ii méditer.
surtout en un temps où ce préjugé étrange
. ^ et commode s’est répanfim'gue la Vérité,
f'" grâce à la discussi(m¡' ét à ce qu’on appelle
ie choc des lumières;, finit toujours, et assez vite, par t'emporter en ce monde, tandis que le. Miiie, à qui le sait lire, n'a pas
changé,.M qu’il est vrai et sera vrai toujours
que plus on se tiendra tout haut dans la vé’ nté, et plus on trouvera persécution. Ce qui
l’emporte, grâce au choc de la discussion et
des opinions en ce monde, le veut-on savoir?
C’est tout au plus, à la longue, la partie utile et matériellement profitable de la vérité,,
l’intérêt bien entendu de la chose, lequel
n’est pas plus la vraie vérité que le soin du
bien-être n’est la charité n.
Pas de jnot difficile, dans ces lignes! Non,
pas même une fois: hic et nunc; ce sont des
lignes à la mode d’autrefois : oe qui ce conçoit CI.AIREJWENT, S'ÉNONCE AISÉMENT. .
Et c’est si clair, si pur, si près de l’Evangile : LE SIGNE, LUI, NE CHANGE PAS.
Et le signe c’est la persécution.
^ Le signe qui nous condanne tous ; nous
braves Vaudois qui allons régulièrement à
l’église, qui donnons notre offrande : nous,
les Vaudois du XVII février, de Noël, de Pâques; nous qui aimons la discussion, qui raffolons du choc des lumières, parce que notre lumière resplendit dans la ténèbre des
autres /
Nous qui oublions que si nous étions des
serviteurs de Dieu, nous serions non pas persécutés, mais accablés, aussi, j’allais presque dire surjout dans le moment actuel !
Le signe aussi qui condanne notre soif de
discussion : cette discussion qui nous semble
souvent être fin â soinmême, dans l’arène où
des lutteurs descendent avec joie et joutent
avec une ardeur que nous aimerions voir inspirer leur activité quotidienne. Le signe qui
condanne la faiblesse, je devrais dire peutêtre, l’absence de notre témoignage chrétien
P: ' lans le moment actuel, dans le grand mon
-r de, .certes, mais aussi dans notre petit monts^ de : dans notre bureau, à l’école, dans la fabrique, aux champs, dans ríos familles, au
sein même du fover !
.rau fond, ori.est bien reconnaissant è eettei
adminisjtfïftion qui a su‘'agir.dans l’obstap'ité,,..
-VAU
rÀLOfisi:
.si;'
^ il /
adminisjtfalion qui a su'agir----------
en ^’bomprojHfittant pas.notre ^façj^e. de
tjanchis, 4
El nunc: In casino
Nous étions arrivés à oe point, lorsque un,
choc de lumières imprévues nous a éblouis.
C’était dans la « petite ville des lumières »,
dans les parages du viale Dante, avec un
puissant accompagnement de moteurs.
C’était... «la peste puisqu’il faut l’appeler
par son nom?». Non! Le Casino! Est-il
« inauguré?». Ne l’est-il pas? Nous ne désirons pas le savoir. Nous désirons simplement constater que, une fois de plus, ce qui
l'emporte c’est l’intérêt. Et il l’emporte parce que il ne parle pas, il ne discute pas,
mais il agit. Il va droit au but: il connaît
la faiblesse et la lâcheté des Hommes : il
s’en sert, sans scrupule. Il sait que par intérêt trop de Vaudois vendraient leurs champs
et leurs ni'aisons au Diable;'faut-il s’étonner
s’il trouve une collaboration complaisante
quand il s’agit... simplement de louer leurs
consciences?
Dans toute cette affaire, aucun n’a soutenu que ce fût une affaire honnête, mais tous
semblent convaincus que c’est une bonne affaire. P.ar conséquent^ on s’agite, on fait un
peu de bruit, mais . on .n’est pas mécontent
si le Diable l’emporte, car, après tout, rn
payera moins d’impôts.
Un ami s’est indigné parce que des gros
légumes (et des... petits!) répètent à l’envi :
«Mais qu’est-ce que cette Eglise?». Il r
parfaitement tort et les légumes (gros et re
tits) ont raison ! Ils ne voient aucun témoi
gnage d’action vaudoise!
La bataille du casino est perdue pour l’Eglise. Mais y a-t-il eu bataille? Les Consistoires de La Tour, la Table ont combattu ;
c’est bon ! Mais qu’but fait les bons Vaudois?
Disons-le franchement: oe qu’il y a de plus
douloureux dans cette sale affaire ce n’est
pas qu’un centre de diffusion corruptrice
rayonne du viale Dante (qu’une maison en
amène une autre, etc.), mais que trop de
Vaudois après s’être tû... prudemment, pour
sauver les apparences, se réjouissent en cachette de la «bonne affaire» en escomptant
les gras dividendes que d’habiles croupiers
auront soutirés pouf eux. La doctrine du
« fatto compiuto » nous a permis encore une
fois de connaître toute la laideur de l’es' prit de hypocrisie des consciences non converties. On l’accepte le «fatto comfHUtO),
non pas parce qu’il est « compiuto », mais
simplement parce qu’il nous convient, et, tout
P R (ÎGR
per l’insegnamento dcH francese
.ÿSHff-
nelle.. scuole elerácntari della
Valle
La Commissione pel” Francese,, nominata dalla
Società di Studi Valdesi nelle persone dei signori
prof. Luigi Atlcol, presidente, prof. Luigi Grill,
insegnanti .litonoo balma, Augusto Pascal, Giuseppina Aiìioletto, ha tormato ii programma per
l’insegnamento del francese nelle Scuole Elementari delle Valli, in seguito ad esplicita richiesta del
Provveditore agli Studi di ronno. Essa ha ripreso
il programma già ufficialmente riconosciuto ni.,
1918 dal Consiglio Provinciale Scolastico di lorlno, e l’ha convenientemente aggiornato, tenendo conto del fatto che, per essere stato non soltanto soppresso durante 20 anm il detto insegnamento ma anche combattuto l'uso stesso del fran^
cese fra il popolo, la giovane generazione arriva
per Io più alla scuola del tutto digiuna della Un-'
gua francese. Perciò si è stimato opportuno anzi
tutto d’iniziare l’inseguátiiento nella seconda
classe elementare, poi di rendere il programma
più semplice e più pratico in vari punti, per adattarlo alla capacità attuale degli allievi. Quando,
fra qualche anno, il francese sia di nuovo più noto e più diffuso fra i giovani, il programma vecchio potrà essere ripristinato. A. J.
li CLASSE.
Lettura del sillabario. Nomenclatura ,con riferimento alla conoscenza deH’italiano imparato in
1 classe : la scuola, la casa (oggetti, utensili, attrezzi, mobili). Parti del corpo umano. I vestiti.
La famiglia. Gli animali domestici.
Copiatura alla lavagna delle parole imparate.
Uno pratico in proposizioni semplici dei principali tempi dei due verbi ausiliari.
Ili CLASSE.
Lettura sul libio di testo dei capitoli più facili.
Nomenclatura ; piante, frutti, uccelli ; principali
attrezzi agricoli, ecc. Facili’poesie a memoria. Conoscenza pratica dei nomi, degli aggettivi e degli
articoli ; loro plurale' e femminile.
1 numeri.
Tempi principali delle due prime coniugazioni.
Primi esercizi di dettatura di parole conosciute
dagli alunni.
Facili poesie a memoria.
IV CLASSE.
Lettura. Traduzione orale dairitaiiaoo in francese di brevi e facili brani. Conversazione. Dettatura. Riassunto del brano letto. Comparativo e
superlativo degli aggettivi. 1 pronomi.
Tempi principali dei verbi di terza e quarta coniugazione.
Forma interro^tiva e negativa.
Es^'cizi di memoria.
V CLASSE.
Lettura spedita e espressiva tenendo conto dei
segnf di punteggiatura e riepilogo delle cose lette.
Traduzione orale dall’italiano in francese.
Nomenclatura : la vita agricola, i mestieri, Í
viaggi, ecc.
Nozioni oocasionali sulle parti invariabili del discorso.
Completamento dello studio dei verbi delle varie coniugazioni. Principali verbi irregolari.
Forma pronominale e impersonale.
Esercizi di memoria.
N.B. — Durante le lezioni, occorre che l’insegnante parli in francese e faccia parlare gli allievi nella lingua stessa.
Osserviamo che il sopra esposto programma è
stato approvato dal Provveditorato agli Studi di
Torino, in data 22 marzo 1946 (n. 2646).
Cent délégués représentant 35 pays ont
pris part à la réunion de là Commission .exécutive du Comité Univresel des Unions chrétiennes de jeunes gens qui s’est tenue à Genève du 28 février au 6 mars 1946. Parmi
les délégués se trouvaient le doct. John R.
Mott, président du Comité universel des U.C.
J.G. et l’un des cinq présidents du Comité
provisoire du Conseil œcuménique des Eglises récemment élus, des représentants des
Conseils nationaux des U.C.J.G. des EtatsUnis. d’Angleterre, d’Ecosse, de Norvège,
de Pologne, d’Amérique du Sud, de l’Inde,
le doct. Usang Ly, membre du gouvernement
chinois, et 30 représentants de l’Aide aux
Priso'nniers de Guerre des U.C.J.G, en Europe et en Extrême-Orient.
Cette Conférence a permis, pour la première fois depuis la fin de la guerre, de se
rendre compte du travail accompli en faveur
des prisonniers de guerre; les dépenses se
sont élevées à la somme de 65 millions de
francs suisses. La Commission exécutive a
décidé de pousuivre le travail et de commencer une nouvelle activité en Chine en faveur
des prisonniers japonais, car, d’après un télégramme d’un représentant des U.C.J.G.
dans ce pays, rien qu’à Shangai, 150.000 prisonniers de guerre sont internés tandis qu’un
grand nombre de civils japonais amenés de
Corée y sont concentrés. La situation est la
m^e dans d’autres villes de Chine. Un personnel qualifié, parlant le japonais, est demandé.
^Les délégués exapfiinèrent les projets d’extension et de' reconstruction des U.C.J.G. •
dans le monde entier. On es.time que 17 millions de dollars sont nécessaires, rien.que
pt^r remettre le travail en train, sans parler
<|e la réfection ou de la reconstruction des
l^timents endommagés par la guerre.
v]Les pays ' neuiris, en fournissant du personnel au service de l’Aide aux prisonniers
de guerre, ont apporté une aide spécialement
aj^éciée Les délégués allemands exprimèrent leur plein accord avec la Déclaration de
Stuttgart du Conseil de l’Eglise Evangélique
d’Allemagne. 11 a été décidé à l’unanimité de
réinstaller l’Alliance nationale allemande au
sein du Comité Universel. Des projets pour
le travail parmi la jeunesse de toutes les nations, pour l’aide aux trois millions de prisonniers et ex-prisonniers de guerre et aux
■personnes déracinées, ont été acceptés, et il
a été décidé de collaboreir étroitement avec
le Conseil œcuménique des Eglises, l’Alliance Universelle des Unions chrétiennes de
jeunes filles et la Fédération universelle des
Associations chrétiennes d’étudiants, de même qu’avec toutes les organisations nationales et internationales de jeunesse.
(S.Œ.P.I.).
Una casa Editrice
per la diffusione del pensiero Cristiano
E' sorta a Milano, per la diffusione del pensiero
cristiano mon'diale in Italia, una Casa Editrice che
ha assunto il nome di « Edizioni del Candeliere ».
Sono state ideate tre collane : 1 ) opere di teologia e filosofia; Z) opere intese ad illustrare il Cristianesimo come risoluzione dei problemi della vita
odierna; 3) opere letterarie, artistiche, scientifiche,
purché improntate allo spirito cristiano. - .
Sono di prossima pubblicazione tre importanti volumi già largamente affermatisi all'estero, ed opera
di autori ben noti. '
Assieme ai fondatori delle « Edizioni del Candeliere» , prof. Silvio Baridon, doti. Lello Mauri, dottor Enrico Gandolfi, coUaborano già, o collaboreranno il prof. Bruno Revel, il prof. Giovanni Miegge. il prof. Valdo Vinay, il prof. Giovanni Gönnet,
il pastore Ca’'^ Lupo, il sig. Giorgio Girardet.
Per proposte di collaborazione, suggerimenti, ragguagli, scrivere a :
Il Edizioni del Candeliere »
Via Carlo Tenca, 5 - Milano.
A quanti invieranno indirizzi propri o di amici,
verrà spedita gratuitamente la » Guida del Candeliere lì.
~Laase»raaa S. OB
Domenica 24 marzo il nostro culto è stato presieduto dal pastore sig, A. Girardet. Dopo aver
portato i saiuti della sua chiesa, egli ha rivolto
alla imponente assemblea un vibrante messaggio
di appello e di consacrazione. Lo ringraziamo vivamente per la sua visita tanto benefica, per la
sua predicazione così impressìva e chiediamo a
Dio di benedire l’opera ch’egli ha compiuto e
compie nel Suo nome.
I>vali
Il pastore Girardet ha terminato il suo benefico
soggiorno alte Valli con ia sua graditissima visita
alla Comunità di Frali.
Egli è giunto in mezzo a noi nel pomeriggio di
martedì, 26 marzo, accompagnato dal pastore Rostan, dal dott. Serafino e dal prof. Theiler.
Dopo aver rivolto il suo profondo messaggio in
chiesa dinanzi ad un numeroso pubblico, ispirandosi alle parole del profeta Neemia : « Leviamoci
e mettiamoci a costruire», egli sì è intrattenuto
per alcune ore in sana allegria, colia gioventù di
Frali e Rodoretto.
Mentre gli rinnoviamo la nostri sincera riconoscenza per il bene fattoci, gli auguriamo abbon’inti benedizioni divine. '
—- Sabato, 2 marzo, è stato celebrato il matrimonio di Richard .Alberto, di Villa, per alcuni anni
attivo vice-presidente della nostra Unione, e dì
Irene Pascal, del Malzat.
Il Signore voglia-essere l'ospite costante de!
nuovo focolare.
Domenica prossima. 7 aprile .dovrà essere una
gran bella giornata per la nostra Rorà. Attendiamo
la visita dei nostri fratelli di Angrogna guitj^ti
daj loro Pastore E. Aime e quella della Commissione Distrettuale presieduta dal suo Segretario,
il Pastore E. Rostan. Ecco il programma che
verrà svolto y;
Ore 8,30 : riunione delle tre Scuole Domenicali
nel Tempio;
Ore 10 : concerto di musica sacra eseguito dal
Maestro Ferruccio Rivoir sul nuovo armonium
e intramezzato da canti delle Corali di Angrogna
e di Rorà;
Ore 10,40 : Culto presieduto dal Pastore Ermanno Ròstan.
Ore 11,30 ; Assemblea di Chiesa .
Ore 14,30: Seduta del Concistoro;
Ore 15,30 Visione di un film nella sala della Gioventù, specialmente destinato agli ospiti ;
Ore 20 : Nella sala della Gioventù, messaggio del
Pastore E. Alme e recita della Gioventù di Angrogna. '
VMiiiw P^callic;«»
AuSâ la jeunesse ■de notre paroisse a pu bénéficier d un, contact dfreec avec le grand animateur
suisse rosiande, M. le pasteur Albert
Cirardebi de \aasanne, qui a présidé parmi nous
trois inoubliablè« réunions ■,',; au temple, dans la
grande salle de activités de jeuneeae, et même dans une de nos,piug reculées écoles de quartief, i école du Serrepresque détruite par le
canoti aljeniand en 1944^ vient d’avoir été à peu
prés ifhiise en état par iVjeunesse et la population # hameau. \
Ninie hôte était le porteuKd’un message offlcieLde la «Jeune Garde» du Santier (Canton de
Vâud), à laquelle, par l’initiatSi d’une fidèle
aèiie de notre communauté, M.lli^ai^©iiiie Au-ben, notre jeunesse paroissiale va unig par
des rapports particulièrement étroits.
Ce message fraternel a été accueilli par qes applaudissements enthousiastes. ^ ^
M. ©irardet était accompagné dans sa touillée ’
par un cher ami et ancien chef de notre jeunesse
ex-partisane, M le doct. Ettore Seraflno, de Pirol., A çesi'deux vaillants chefs dans la sainte
guerre ,pouic_Christ. nou.s renouvelons nos remerciements et nos « au revoir » les plus vibrants
I LIBRI
le suis vivant, pai' U. R. Ciuvannes. — Edi
tioiis Labov - intnieve -. 1 Ir. 80 siusses
In vaile Occas.om Ue,su promnleia le pa-.
iole: «1(1 sono», Egli è li pane, la luce, la
poj-ta, Uipastore, la risurrezione, la via, la
vite, ila'e,'il principio e la fine, la stella mattutina.‘E’ il Signore, il Creatore, il Giudice, è rUumo-Dio, il Dio-uornn. Tutti ciuesli
aspetti della, persona di Gesù sono' oggetto
di anall.si acuta, di meditazione e di applicazioni pratiche per la vita cotidianir del credente. Ijc wijità fondamentali dell’Evangek!
sono esposis con semplicitii i chiarezza in
pagine die arricchiscoTio ii pensiero e di.sporigono alTadorazìone.
La Bihìfi ue m,: dii rieri, par I'Ùinest Christkn.
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Esposte e confutate le obbiezioni che da
varie parti si muovono alla lettura, della Bibbia, l’autore descrive ciò che saremmo senza di essa 'e conclude afiernmndo che per I
cristiani la Bibbia è Gesù ('.risto. A traverso
la iiarola scritta bisogna att'eirare la parola
vivente del Verbo eterno.
L'Office dirm de l'EqU.ie universeUc. — Rditions-Labor - (ienòvé — 3 fr. 7.3 suisses.
La preglìiéra è ranima della vita cristiana. Ma la preghiera individuale, libera e
.spontanea, espressione deli’espeiienza religiosa dei sìngolo) è necessariamente ristretta ai limiti (iella nostra personalità. Dev’es.sere perciò alimentata ed arricchita dalla
preghier i n leii i i csa la vita cristiana essenoo essenziainieme vita di comunità. A questo fnie il pastore Ir. Paqnier baraccolto 1 vùume ir gl err itercalate d.a
letture bibiicliei e da inni, traile dalla pietà
della Chiesa diQccidente. ed anche dalla tibie-'
sa Orientale. Preghiere, letture ed inni sono
disposti per ogni giorno della settimana,
mattina e sera. Letture hiiilidie dell'A.T.,
deU’Evangelo„.ijlelle Epistole e dei Salmi, per
ogni giorno dell’anno, sono date in appendice come anciie preghiere per i tempi principali deH’aniio ecclesiastico.
r.iliro prezioso in vista deirarricchiinento
d 'ila pietà inrfivìdiiaie e coliettiva (Un crelient.. . : t B.
PRO VALLI
Uffici di Assistenza per Rondinelle Valdesi.
— Signora Giiido Mathieu - Pomaretto —
Signora Anita kathieu ved. Eynard - Torre
Pe ilice. ;
Il nostro pr#edente comunicato ha fatto
affluire numertsje neh este di Rondinelle da
parte di famigà^ vicine e, lontane. Una, molto interessante, da Campobasso, e un’altra
da Marsiglia eì Si affrettino le Rondinelle
a presentarsi a;] nostri uffici e non dimentichino di portará un biglietto di raccomandazione del loro ^store.
Ufficio di consulenza varia. — Abbiamo
rievuto già varie: domande di consiglio sui più
svariati argomenti, dimostrazione che l’ufficio rispondeva id una reale necessità. Preghiamo i nostri corrispondenti di unire sempre in francobc|li l’ammontare per le spese
di cancelleria cidi affrancatiira.
E’ in vendita® Pradeltorno una casa che,risponderebbe beis alle esigenze estive di una famiglia valdese c^città.
Ai,m':i|o Ricca; Direttore
Au.'oriziaiibne N. P 3S6 dell’A.P.B.
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Le famìglie deUajcara scomparsa
Untila iGiilllaii dii tamai
sentitameftie ringrimanù quanti hanno preso parte al
loro dolore, in t pastori sigg, Cotnha e Her-,.
Un e il pastore gig.F- UoStan per il conforto recato rf»*
rante la penosa »tttifiKfii ,
Venaria-S. <Ìerta«#> Chlsone. 2S mano 1946.
Domenica 7 aprii® alle ore 20.3tó®®ll’Aula Magna del Collegio Valdese, gli aii^ì ed ex-alunni
del Collegio replicheranno la baila commedia che
ha ottenuto lieto successo nella serata precedente.
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