1
ANNO LXXVII
Riguardale alla roccia onde foste tagliali!
(Isaia LI, 1).
«Ì4dII«b '^Chi
v«iia<
ABBONAMENTI
Italia e Impero .... Anno L. 15 - Semestre L. 8
Parrocchie del Primo Distretto . » i ]2 — . ,7
Estero ................... . , 25 - , ,15
Nulla sia più forte delia vostra fede t
(Gianavello)
§
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Direttore : Prof. DINO COSTABEL
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto. 1 bis - Torre Peiìicb
KKUAZIONE: Via Arnaud, 27 - Torre PEurcE
Ogni camblamentoi d’indirizzo costa una lira
Cent. 30 la copia
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« E se quei giorni non fossero stati abbreviati nessuno scamperebbe, ma a
cagione degli eletti quei
giorni saranno abbreviati ». Matteo 24: 22.
Il Signor Gesù nei suoi ultimi discorsi parlò degli « eletti » come di una
classe a parte. L’espressione « eletti »
non è molto in uso oggidì, perchè troppo
sovente è stata associata alla parola
« predestinazione ».
Gli eletti son quelli che per la preghiera e per volontà di ben fare han
scelto l’amore che è di Dio, perciò distinguono il vero dal falso, la volontà di
Dio dalla loro.
Di questi «eletti» Gesù dice tre cose importanti che è bene considerare
con attenzione. In primo luogo « essi
perseverano fino alla fine ». Quando
sentiranno parlar di guerre, quando
sorgeranno conflitti fra nazioni e regni, quando ci saranno carestie e terremoti - essi non saranno turbati, il loro
amore non si raffredderà, la loro fede
rimarrà salda.
secondo luogo essi saran « vendi cati » (la parola sembra un po’ dura,
ma essa si applica solo a Dio che « fa
' giustizia »).
Nell’Evangelo di Luca Gesù dice: «E
Dio non farà giustizia ai suoi eletti che
giorno e notte gridano a Lui?. Sarà
dunque allora manifesto che la loro
scelta era giusta, le loro parole vere,
la loro via diritta perchè tracciata nella
Parola di Dio ch’essi hanno osservata
ed ubbidita.
Nel Salmo 18 troviamo espressa da
Davide la certezza che il suo « Vendicatore » lo poteva riscuotere dai suoi
avversari e Giobbe sapeva che il suo
« Vendicatore » era in cielo, che avrebbe fatto giustizia e dimostrato che
egli non era peggiore degli altri e che
un giorno « il Giudice di tutta la terra »
si sarebbe svelato come un Dio d’amore
il cui Nome è il solo Nome degno di
lode e d’adorazione.
In terzo luogo sta scritto che gli « eletti non saranno sedotti » perchè il Signore ha abbreviato i giorni della prova e del cimento che ha da venire su
tutta la terra; però il Signore Gesù sa
che molti si scandalizzeranno e « perchè l’iniquità sarà moltiplicata, la carità del più gran numero si raffredderà ». Sarebbe dunque possibile che anche gli eletti siano sedotti? La Scrittura
afferma che «colla loro perseveranza
guadagneranno l’anima loro » e perciò
stan fermi sulla Roccia perchè conoscono il loro Signore, l’amano e lo servono
con una fiducia inalterabile, mai scossa
dagli avvenimenti. Essi pregano senza
tregua, per che giustizia sia fatta, che
il Suo Regno venga. - Sanno che il Signore ode le loro preghiere, anche se la
risposta tarda a venire (Luca 18: 1-8)
Il Signore Gesù fece una volta , questa domanda: « Quando il Figliuol dell’uomo verrà, troverà Egli la fede sulla
terra?».
In altre parole, sarà la fede cristiana
del tutto eclissata? A noi, credenti dell’ora, di rispondere: nell’attesa, pre
?
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^i^iamo, serbiamo la carità, 1^ fede e
la nostra speranza, sapendo che « se il
Signore non avesse abbreviato quei
giorni nessuno scamperebbe, ma a cagion dei suoi eletti. Egli ha abbreviato
quei giorni ».
Stiamo dunque attenti, o credenti. Egli ci ha predetto ogni cosa e a Suo tembo vedremo realizzarsi tutte le parole
che il Signore ci ha dato da comprendere, nessuna cadrà a terra, tutte si
compiranno. " x.
Noterelle filologiche
Colletta
E’ un termine d’attualità, nelle nostre parrocchie, in questo momento.
Non vi è quartiere dove questo vocabolo non abbia risuonato, o non stia per
risuonare. Anziani o diaconi, o visitatori specializzati negli appelli più efficaci, hanno percorso 0 stanno percorrendo le nostre Valli. Noi quindi non
diremo qui ciò che altri ha detto, o
dirà meglio di noi, anche perchè se i
latini dicevano che repetita iuvant, oggi
sappiamo, per una non breve esperienza
di insegnante che,, per lo più, repetita
non iuvant, anzi, sono perfettamente
inutili, se non dannose. Infatti, a forza
di sentir ripetere una regola o un’affermazione, i ragazzi finiscono col farci
l’abitudine, con il credere di averla capita ed assimilata, mentre invece tutto
4 ciò che rimane è il suono di parole
che passano. Pertanto qui ci limiteremo semplicemente a qualche osservazione formale.
E per cominciare, una considerazione
curiosa . prendete tutti i più moderni
dizionari ed apriteli alla voce - colletta - ; invariabilmente troverete, fra
parentesi : sostantivo femminile, antiquato ; non popolare. Proseguite nelle
vostre indagini, e passate al verbo collettare - ; troverete, per lo più :
verbo transitivo — fare una colletta ;
antiquato.
Colletta : sostantivo antiquato!
Collettare : verbo antiquato!
Aveva dunque ragione quel pastore
che sosteneva che non bisogna più andare di porta in porta a collettare, perchè ciò non è dignitoso per la Chiesa,
e neppure, anzi, tanto meno per i
niembri di Chiesa ; perchè bisogna essere moderni, camminare coi tempi,
far sentire alla gente che quando si
deve compiere il proprio dovere, bisogna compierlo serenamente, e non
brontolando, spontaneamente.
Ma aveva pur ragione quel pastore
che sosteneva che bisogna ancora collcttare, come prima, meglio di prima,
perchè i Valdesi sono eminentemente
conservatori, amanti dei loro comodi e
delle loro tradizioni, religiosam,ente
parlando s intende : perchè amano le
cose antiquate e considerano la religione come un bell’abito antico che
s’indossa il dì di festa, e dalle cui tasche, capaci, si tira fuori l’antico soldino per la colletta domenicale, o l’antica contribuzione di molti anni fa, che
h'3 TTiHi cQmbisto g non. csmbiGrà
mai, finché non cambierà.., il nome.
Non popolare aggiunge il dizionario!
Beh! questo noa c’era bisogno di stam
parlo. Ne sanno qualche cosa tutti i
nxembri dei nostri concistori. Del resto
Í la cosa non è strana ; sarebbe piuttosto
strano il contrario : che cioè fosse popolare la colletta!! Caso mai, se le parole significassero ancora qualche cosa,
secondo questa considerazione grammaticale, non essendo colletta di uso popolare, dovrebbe essere di uso... aristocratico. Cioè la colletta dovrebbe essere l’espressione materiale, la contribuzione di coloro che si sentono, che
sono, che vogliono essere l’aristocrazia
della Chiesa. E per conseguenza, scorrendo le liste dei nostri rapporti, si dovrebbe dire, accanto ad ogni nome, ad
ogni offerta : eccone qui un altro della
aristocrazia valdese, cioè uno che dà
con spirito sereno di consacrazione ;
mentre invece accanto al nome di tanti
che si considerano l’aristocrazia valdese
bisogna dire cosa che è forse meglio
tacere!!
L’importante insomma è che, popolare o non popolare, antiquata o non
antiquata, la parola colletta perda ogni
residuo del suo originale latino - collecta. - Perchè, collecta significa scotto,
per esempio cioè : il prezzo di un
pranzo. Chè la colletta non significhi
per nessuno il prezzo di un pranzo è
cosa certa; m,a non so se sia altrettanto certo che per molti la colletta
non sia una specie di tassa, il prezzo
che si paga, una volta tanto, per assicurarsi l’iscrizione sui registri di Chiesa, il diritto al battesimo, al matrimonio religioso, al funerale, insomma, in
funzione dell’iscrizione sui registri dell’anagrafe del Regno dei Cieli.
L’importante insomma è che la parola colletta non acquisti neppure quel
significato con cui la definiscono i dizionari : « raccolta in genere, di persone o di danaro ; imposta. Ora particolarmente raccolta di elemosine ».
Colletta : raccolta di elemosine.
Grammaticalmente è giusto ; religiosamente parlando è una mostruosità,
anche se molte, troppe contribuzioni
sono, oggi ancora, in molte parrocchie,
delle elemosine; cioè quello che si dà
ad un povero, senza carità cristiana,
per disfarsi di un importuno.
E l’importuno, in questo caso non è
l’anziano, badate!
L’importuna è la Chiesa di Cristo.
Cl.
Sostenitori
Paschetto Cesare, Torre Pellice, L. 3
- Pasquet Alessandro, Id., 5 - Emma
Vertù, Id., 3 - Salvarani Maddalena,
Rorà, 3 - Pasquet Costanza, Bobbio Pellice, 2 - Pons Luisa, Torino, 8 - Pascal
Enrico, Id., 3 - Prof. Arnaldo Malan, Id.,
13 - Paolina Balmas Turin, Id., 3
Comba Giulio, Id., 8 - Maria Pellegrini,
3 - Boldrìni Gay, Id., 3 - Maria Giardino, Id., 23 - Gaudio Lidia, San Secondo, 3 - Medina Balmas, Pancalieri, 5 Dott. A. Costabel, Milano, 5 - Bernard
Arturo, Pomaretto, 3 - Bertalot Margherita, Id., 3 - Grill Carlo, Id., 3 - Pastre Augusto, Id., 6 - Balma Evelina,
Id-, 2 - Giaiero Alberto, Inverso Pina
(Continua).
Da parecchi Lettori ci vengono chieste informazioni in materia di abbonamenti. Come mai, ci si dice, finora non
ne avete parlato ? Perchè non avete imzàato una vera e propria campagna
per la di//imone del giornale e conseguente aumento del numero degli abbonati? Avete forse l’intenzione di darci gratis il giornale, visto e considerato,
che durante qualche mese esso non è
stato pubblicato, con conseguente vantaggio!?
Ecco, anzitutto correggiamo: vi sono
molte brave persone che quando devono fare i loro conti, li sanno fare motto bene, ma credono ingenuamente che
coA 12 lire annue, coprono la spesa del
loro giornale; persone che credono che
con 12 lire Vamministrazione, se proprio
non ci guadagna, per lo meno nulla ci
perde. Ora bisogna che tutti comprendano che con 12 lire, si coprono le spese di appena 8 mesi! Il che significa che il nostro giornale si chiude, finanziariamente, con un deficit, ogni
anno. Il che significa pure che i nostri
fedeli e cari abbonati che durante qualche mese non hanno ricevuto il giornale, per ragioni d’indole generale, non
hanno il diritto di lamentarsi, dal punto di vista finanziario, perchè, per quei
mesi non pagavano l’abbonamento! Eravamo, o stavamo per giungere in periodo di deficit! Sembra uno scherzo,
ma è realtà, di fronte alla quale un
rimedio si deve trovare, ed esiste:
1 - tutti portino il loro abbonamento ad un minimo di 15 lire, con un piccolo dono che dimostri simpatia e comprensione;
2 - prestate il giornale, fate propaganda per esso, ottenete nuovi abbonati;
3 - collaborate, non soltanto notando le deficienze (anche questo è utile!), ma suggerendo argomenti da
trattare, segnalando libri, letture utili
ad altri, e scrivendo semplicemente e
francamente le vostre osservazioni.
Insamma, anche nei riguardi del Vostro giornale, compite un atto di fede.
Dir.
J1 Corriere della Diaconessa
Quando, or sono quasi cent’anni, il
Protestantesimo vide sorgere le prime
Case dì Diaconesse, non mancarono
delle opposizioni da parte di persone
che vedevano in queste Istituzioni un
pericoloso riavvicinamento agli ordini
monastici cattolico-romani.
L’opposizione fu presto superata,
quando si potè constatare, da una parte
le differenze radicali fra le due organizzazioni, e dall’altra i servizi inestimabili che il diaconato femminile era
in grado dì rendere alla Chiesa.
Un passo di più in questa direzione si
è fatto da alcuni anni a questa parte in
Isvizzera, con l’istituzione di un diaconato m,aschile, sorto con lo scopo di
preparare degli infermieri cristiani per
le varie Istituzioni ecclesiastiche.
Fondato nel 1932 per iniziativa del pastore Paolo Cardinaux, conta 18 diaconi, ed ora si annunzia l’inaugurazione
2
L’ECO DELLE VALU VALDESI
. J 5
•È '
della sede centrale dell’Opera pei ,ples
si di Losanna. La nuova sede è desti-/..
nata ad accogliere i giòvànj^Qgindidatì
al diaconato, e anche a ospitare dei
pensionanti in età avanzata, bisognosi
di cure e di quiete.
L’Unione Cristiana delle giovani di
Torino ci ha rivolto qn invito che siamo
stati ben lieti di accettare, e Domenica
12 Gennaio la Direttrice Suor Angiolina Santacroce ha potuto parlare della
nostra Opera a un numeroso gruppo di
signorine. Molte domande sono state
rivolte, indice di vivo interesse per la
nostra Opera, e una generosa colletta
ha terminato la simpatica riunione.
Ma il risultato migliore, che attendiamo con fede, sarà il dono di qualche
giovanetta, che avendo intravvisto l’ideale della sua vita nel diaconato, non
tardi a offrirsi in dono vivente, santo,
accettevole a Dio.
Il Signore ha richiamato a sè il Pastore Arturo Mustoii, vecchio e provato
amico della nostra Opera. Le sue relazioni con la Casa delle Diaconesse risalgono alle sue stesse origini, quando,
essendo Presidente del Comitato di Evangelizzazione, accoglieva a Roma il
pastore Davide Peyrot, presidente della
Casa delle Diaconesse, dandogli l’occasione di illustrare l’Opera delle Diaconesse davanti a quella Chiesa.
Da quando venne collocato in emeritazione, egli aveva dato alla Casa delle
Diaconesse un posto speciale nei suo
interesse, e non passava Sinodo senza
ch’egli si alzasse a perorarne la causa.
A lui dobbiamo anche, oltre a molti ottimi consigli, l’aiuto tangibile di altri
amici, che, egli seppe interessare all’Opera delle Diaconesse.
La Direttrice e il Direttore hanno
partecipato alla commovente cerimonia
funebre in rappresentanza di tutte le
Suore, che lamentano la dipartenza di
un Amico la cui memoria rimarrà in
preziosa benedizione fra noi.
* * *
Doni ricevuti per la Casa Valdese
delle Diaconesse : Signore e Signori; In
memoria del fratello Eugenio Revel, la
sorella, L. 20 - Mancini Giorgini, Roma, 10 - Longo Selma, Id., 20 - Baldoni
Sofia, Id., 20 - Cocito Cleante, Id., 100
Valdese
Novella di I. LOMBARDINI.
(Seguito - Vedere numeri precedenti).
IV.
Al primo istante di sorpresa spaventata successe una più meditata avversione, unita al proponimento, specie per
la vecchia, di conquistare un’anima alla
chiesa spingendo l’eretica all’abiura,
per il suo bene, perchè à salvasse dalle
pene eterne sicure per gli eretici.
Questo proponimento, naturalmente,
non fu preso subito : subito allo spavento successe l’ira per essere state ingannate nella loro buona fede da Pietro,
che, per collocare la figlia e per intascare il mensile che doveva essere spedito
a lui con la scusa che Giulia non era abituata a maneggiare denaro e poteva
sciuparlo, non aveva avvertito che sua
figlia era Valdese.
Forse lo era anche lui, quantunque,
per tutto il tempo che era stato in officiria come custode, non lo avesse mai
dimostrato, tirando qualche moccolo,
come quasi tutti gli altri, ubbriacandosi
regolarmente nel pomeriggio dì libertà,
come molti altri, e ridendosi della religione, presso a poco come molti altri.
Non c’è proprio più da fidarsi di nessuno, se Pietro, che era cosi, aveva invece una figlia tanto caparbia, da dire,
con rispetto si, ma tanto decisamente,
che lei, in chiesa non sarebbe andata !
E cosa pretendeva costei ? Che avessero continuato a tenerla in casa atti
Ghigo Maggiore Abele, Id., 100 - Marilungo Francesco, Id., 10 - Tini dott,
'S- Ugo, Id., 50 - Bosio Paolo, pastore,“ Id,
25 - Santacroce prof. Guido, Id., 100 Gasparotto Rodolfo, Id., 10 - Arnao
dott. Beniamino, Id., 15 - Parboni Goffredo, Id., 5 - Còrradini Maria, Id., 20 Prof. E, W. Long Marey, Id., 30 - Revel Albino, Id., 25 - Garroni Mimi, Id >
20 - Cantone cav. rag. Gennaro, Id., 25
- Mattei Luigi, Id., 25 - Sigillo Anna,
Id., 15 - Silenzi Rita, Id., 15 - Miegge
Rachele, Id., 10 - Tancredi Letizia, Id ,
50 - Cutrera comm. Arturo, Id., 25 Cardella Antonio, Id., 5 - Galante Bruno, Id., 10 - Generale Enrico e Ida da
Heinzelmann, Id., 25 - Girardet Meny,
' Id., 10 - Martinat Aldo, Id., 10 - Avitabile Florence, Id., 10 - Pons dott.
Enrico, Id., 10 - Vezzosi Rodolfo, Id.,
10 - Fatio Emily e Paolo, Id., 20 - Di
Pillo Adelia, Id., 10 - Ade Tecla, Id.,
15 - Castorina Anna, Id., 10 - Triulzi
Carlo e famiglia, Id., 20 - Pulejo Vera,
Id., 10 - Cardon Maria, in memoria del
diletto fratello dott. Emanuele, 10 >Pons Elena e Maria, Angrogna, 25 Bertalot Elda, Id., 15 - famiglia Nina
Frizzoni, Bergamo, 100 - Steiner Roberto, Id., 500 - Unioni Cristiane femminili, Villasecca, 40 - Viglielmo Amandina, insegnante, Id., 20 - Alessio
Alfonso, Sampierdarena, 10 - Corsani
Enrico, Napoli, 10 - Còrradini Èva, Id.,
30 - Luchini Alice, Id., 20 - Meuricoffre Laura, Id., 50 - Gay Matilde, Villar Penice, 10 - Famiglia Ruffino, Coazze, 15 - Delia Rossi Servettaz, Savona, 50 - Meati Luisa, Firenze, 12 - Giovanna Fiorenza Carnei, Id., 50 - Micheli Pellegrini Sofia, Id., 10 - Meati
Luisa, Id., 10 - Marchesa Ferrari di
Castelnuovo, Id., 10 - Rochat dott. Leo,
Id., Id., 10 - Greppi Nella, Id., 10 - Bossi Dumo, Milano, 20 - Pons Paolo, Id.,
30 - Hedwìg Schnyder, Id., 50 - Tourn
Gustavo, Id., 20 - Leutenegger Margherita, Id., 20 - Grippa Bronzini Giuseppina, Id., 20 - G. Meyer, Id., 20 - Messa Angelo, Id-, 50 - De Filippis Sabino,
Id., 25 - Grand’Uff. Emilio Gardiol, Id.,
1000 - Rag. Agostino Avoncelli, Id., 5
- Comm. V. A. Costabel, Id., 20 - Fisher Geltrude, Id., 10 - Burckhardt Lucia, Id., 100 - Colombo Maria, Id., 15 Sofia Engelmann ved. Vonwiller, Id.,
75 - Purpura Angelina, Id.^ 15 - Rag
G. Vola, Id., 50 - Paletti Giuseppina,
Id., 10 - Manfredini . Tullio, "10 Prof. dott. Enrico Ettorre,. Id/, 25 Boillat E., Id., 50 - Sostagno Ida,;/Id.,’ ’
10 - De Stefanis Sara; Id., 15 7 Meteter
Roberto, Id., 5 - ì Vidossich Rosa, Id,
10 - Fontana Roux Dora, Id., 100 - Raspagni Eugenia, Id., IQ - Vidossich Carolina, Id., 20 - Mascalzoni Ferdinando,
Id., 5 - Rivara Maria ved. Ramponi, Id.,
10.
Éove sono radi i fili d’erba che con lei
onversano della vanità degli uomini
e*id^le cose.
I doni sono ricevuti con riconoscenza
, dal direttore della Casa Valdese delle
Diaconesse, Pastore Roberto Nisbet Torre Pellice (Conto corrente postale
N. 2-19254).
C’era una volta...
...una primula, semplice e modesta,
in un angolo quieto di un giardino, all’ombra di una siepe. Era semplice e modesta, ma aveva in fondo al suo cuore di
fiorellino timido un po’ d’invidia per le
belle viole, per le rose superbe, per i
garofani sdegnosi. Anch’essa avrebbe
desiderato lasciare il suo angolo quieto
ed oscuro, dove nessuno passava per fiorire in un aiuola, da tutti ammirata. Ed
essa parlò col suo profumo tenue al
giardiniere che l’asroltò, la tolse dall’ombra e la portò al sole..
Povera primula che si senti, a poco a
poco, disseccare, ina.ridita; 1 petali seccavano, e il povero capino reclinato, appassito, destava il sorriso di scherno
della rosa superba, del garofano sprezzante, e la pietà della viola odorosa e
il malcontento dei signori. Così la povera primula ripregò il giardiniere che
la riportò nell’angolo quieto ed oscuro,
dove ritornarono i colori ed il profumo.
Così ogni pianta ha il suo posto, il suo
sole o la sua ombra, un angolino oscuro,
o un posto solatio; così ognuna ha la sua
missione per il suo posto e lì deve il suo
profumo spandersi nell’aria, a rallegrare gli uomini o le api.
Nell’angolino oscuro la primula è regina di grazia e di dolcezza, e l’occhio
che per caso la vede sorride lieto di
questa grazia e di tanta dolcezza all’ombra del cespuglio spinoso; fuori dell’ombra, la povera primula muore: l’uccìdono il troppo sole, i succhi troppo abbondanti di un terreno troppo ricco, lei
che ha imparato solo il duro terreno.
...úna farfalla, non precisamente timida e non molto modesta, cui avevano
raccomandato di non ricercare le rose
superbe, le aiuole profumate, perchè
«tu sei una farfalla e i ragazzacci amai»
le farfalle, le prendono con due dita, più
o meno delicatamente, poi le chiudono
in certi scatoloni dove la morte arriva ».
Ma la farfallina era vanitosa ed ambiziosa.
Forse che Madre Natura le aveva dato
delle ali per star rannicchiata in un angolo buio?
Forse che Madre Natura le aveva dato
dei bei colori per tenerli nascosti ?
Forse che essa doveva volare di ramo in ramo di un cespuglio, per rallegrare il cuore di qualche zotico lumacone, di qualche ridicolo formicone,
di qualche veneranda primula senza
gusto? Proprio essa, la farfallina dai bei
colori e dai graziosi disegni sulle ali? E
poi, chissà, quella cassa, quello scatolone misterioso, non era forse un meraviglioso palazzo incantato per qualche
principessa del mondo farfallino?
E così la bella sen partì, andò di rosa
in rosa, ed una mano ruvida l’afferrò:
«Oh! guarda un po’! Sembra qualcosa di
straordinario, non è soltanto una delle
solite; bah! mettiamola al sicuro e se ne
parlerà più tardi ».
Ed infatti fu messa al sicuro, nel palazzo incantato, nello scatolone misterioso, dalle pareti di latta, dove non era
possibile di far presa; in alto c’era un
piccolo foro che gettava un po’ di luce
nella penombra minacciosa. E verso
quella luce volò la farfalla, orgogliosa,
di esser qualcosa di straordinario,
ma paurosa dell’ombra, che sentiva la
vita sfuggirle, lì, chiusa, sola, e volò,
volò tanto che cadde, sfinita e rotta.
Più tardi, molto più tardi, qualcuno
aprì cauto lo scatolone:
« Oh! guarda! avevo dimenticato la
mia rarità, ma oramai è tardi, s’è rotta
le ali; non ne parliamo più! »
a. k.
randosi l’ira di Dio? S’ingannava di
grosso : e allora mandarla via, lontana
da quella casa timorata, farla ritornare
al più presto ai suoi monti, tra la sua
gente scomunicata.
*■ ...Ma, mandarla via non si poteva: intanto suo padre si era fatto pagare un
mese anticipato, e poi dove trovarne
un’altra serva che, come Giulia, sgobbasse dall’alba a notte fatta, quando le
altre donne dopo una settimana piantavano la casa in asso, dicendo - pettegole! - che non potevano resistere nè al
lavoro, perchè si pretendeva il sangue,
nè al carattere delle padrone, come se
dovessero essere queste, che pagavano,
a ricevere com,andi e ad usare gentilezze ?
Giulia, si poteva stare sicuri, che
se ne sarebbe andata : intanto non conosceva nessuno e le rare volte che era
uscita in città, era rientrata con una
tale aria di sgomento, che non sarebbe
mai stata capace di trovarsi da sola un
nuovo servizio, o di tornarsene al paese.
E poi come sarebbe tornata, se non aveva un centesimo e gli straccetti che
si era portati di lassù, vecchi e frusti
ormai, si logoravano da ogni parte ?
Non l’avrebbero mandata via, dunque, nè ella se ne sarebbe andata : l’avrebbero piegata, ecco. La vecchia si
consigliò con alcune amiche, zelanti, come lei della grazia che Dio le aveva
fatta ponendole occasione di acgiùstar
meriti strappando un’anima all’inferno.
E la cosa non doveva essere difficile,
trattandosi di una ragazza ignorante e
timida, senza istruzione, senza appoggi
e tanto povera che, almeno per gratitudine, avrebbe fatto tutto quello che le
richiedesse la buona persona benefattrice che le avesse regalato un vistitino,
una crocetta, un gingillo qualsiasi, od
anche, perchè no ? qualche quattrinello
quando ella avesse principiato ad essere ragionevole.
Ma, in realtà, la faccenda fu meno facile di quanto la vecchia e le sue amiche immaginassero. Intanto ogni volta
che Giulia era presa di petto, con dichiarazioni contro l’ostinazione negli
errori degli eretici, la ragazza opponeva
un mutismo, che per essere ostinato,
non era per lei meno doloroso. Sentiva
che quanto diceva la padrona non era
vero, ripensava nel segreto della sua
anima alle preghiere che aveva imparato da sua madre morta, alle care cose
imparate nella scuola domenicale, alla
gioia provata nei suoi rari culti ai quali, dopo la morte di quella benedetta,
aveva potuto assistere e avrebbe voluto
rispondere, perchè sentiva che una risposta alle dichiarazioni della vecchia
doveva esservi, anche se ella non la
trovava...
Oh alvesse avuto almeno il suo Nuovo Testamento, da leggere : per suà consolazione nei rari momenti nei quali si
trovava sola e si sentiva tanto triste !
Finalm,ente la vecchia ormai convintasi che era suo dovere religioso portare la vera luce nell’anima dì quella
poveretta, cambiò metodo : cominciò
ad aiutare Giulia (ma poco, perchè si
stancava presto) nelle faccende domestiche, senza parlare di religione; i ragazzi ebbero ordine dì smettere di can
zonare la serva per la sua rozzezza e per
le sue montagne, le padrone assunsero
con lei un tono di benignità quasi famigliare, e la povera ragazza che dalla
morte della madre non aveva più provata la dolcezza se ne sentì commossa, e
ringraziò Dio che le padrone si fossero
tanto addolcite con lèi.
La sua gratitudine fu grande quando,
le fu regalato un vecchio vestito, che,
con qualche ritocco, le assicurarono, le
sarebbe andato benissimo. Ebbe, è vero,
un po’ di scrupolo ad indossare un vestito simile, lei, una povera montanara
delle Valli, e a così poca distanza di
tempo dalla morte della mamma, ma le
fu fatto giustamente osservare che il
suo vestitino da povera ragazza montanara, oltre che ridicolo (come non se ne
era mai accorta ?) era ormai ridotta uno
straccio.
Poi la vecchia le comprò anche, proprio coi suoi denari, senza che fosse
tolto neppure un soldo dal mensile che
era regolarmente inviato al padre, un
paio di sparpette, di quelle adatte a
camminare in città, invece dei pesanti
scarponi chiodati di vacchetta che ella
aveva sempre portati. Ed era sincera,
nel suo regalo : si affezionava insensibilmente alla ragazza, anche se a somiglianza di Donna Prassede, quella dei
Promessi Sposi, con Lucia, il suo interno obbediva al suo scopo. Ecco ora Giulia, quando fosse libera delle sue faccende, era adatta ad accompagnare, senza scomparire, la vecchia padrona che
la proteggeva, nelle sue passeggiate e
sopratutto nelle visite.
Avrebbe, conosciute, le assicurava la
vecchia, persone degnissime ed autorevoli, che, se ella avesse saputo meritarselo, le avrebbero potuto fare molto
bene.
(Continua).
3
Trent’anni fa, sotto questo titolo, un
giornale evangelico pubblicava il se^‘^ente annunzio:
4. « Cercasi un ragazzo buono, corag
S^^ioso, virile, allegro: uno che non abbia
^i.paura della verità, uno che disprezzi la
¿menzogna, che abbia in odio l’inganno;
ragazzo che ami sua madre, che ab^bia ih coraggio di dire no, e di manteneré
11 suo no; un ragazzo che è disposto a comìnciare ‘dal principio tutto ciò ch’egli
A Intraprende; un ragazzo che non fuma,
che vuole imparare e sobbarcarsi alla
fatica; un ragazzo che non legge mai dei
libri cattivi, che non inganna mai i compagni con CUI giucca: un ragazzo che
non attacca il debole e l’indifeso, sia
desso un vecchio o una bestia; un ragazzo che non si abbasserebbe mai a
commettere una èattiva azione, per il
solo fatto che non li^^si vede; un ragazzo
che ama il bene pei amor del bene.
Cercasi cioè un ragazzo onesto, leale,
sincero, puro. Dove trovarlo? Ne conoscete qualcuno? Guardandovi nello
specchio lo vedete voi?l
Così, trent’anni fa, subnava l’aununzio, ed il giornale sì dichiarava heto di
pubblicare tutte le eventuali risposte,
dichiarandosi pronto ad offrire la più
ampia ospitalità a!\chìunque avesse dubbi da esprimere, phiarimebti da chiedere. E noi abbiatìip sfogliato, pagina
dopo pagina, tutta d’annata\ del buon
vecchio giornale e '^on abbiamo trovato niente ; nessu^i risposta, nessun
dubbio, nessun chia^lnento. Per cui,
oggi, dopo trent’anni % viene un .dubbio: che un ragazzo co^lcome lo descrive l’annunzio, se esisi^se, sarebbe...
un angelo; e gli angeli',purtroppo non
sono su questa terra.
Su questa terra invece ci sono dei
ragazzi che hanno paura\ della verità,
•che considerano la bugia cime una cosa
utile per evitare delle purdzioni..., che
fumano la pipa, che vogliono imparare,
senza studiare, che leggono i libri proibiti..., che fanno il bene quando c’è un
premio ed una ricompensa.
Dei ragazzi cioè, nel senso completo
della parola, che fanno il mali perchè
impastati con lo stesso fango die è la
natura umana, ma in cui è loV spirito
che Dio ha soffiato nel nrimo uomo. E
se in trent’anni non s’è trovato alcun ragazzo che rispondesse a questo Cércasi,
vi sono stati molti di questi ragazzi che*
diventati uomini fatti, hanno trovato ió
specchio vero in cui riguardandosi hmno scoperto la fonte della Grazia che fa
del ragazzo perduto il figlio che toru^i
alla casa del Padre. o. l.
V/lLftESE
ANGROGNA. Uno degli uomini più
anziani della parrocchia, Giacomo Coisaon, della Bassa, nato al Martinail il
16 settembre 1852, se n*è andato dopo
brevissimi giorni d’infermità. Viveva
molto solo ed isolato non avendo che
parenti lontani. Lo sguardo retrospettivo su una lunga vita è Sempre istruttivo ed incoraggiante perchè ci fa presenti i numerosi doni della grazia di
Dio, le svariate ed inevitabili prove
della vita, le debolezze del cUOre umano
e la decadenza delle cose terrene e ci
incoraggia alla fede, alla pazienza, al
pentimento ed alla ricerca dei beni aterni.
PINEROLO. GrowuigUe. Giovedì 23
corrente, dopo appent quindici giorni
di degenza, si spegneva colla serenità
che solo può dare una grande fede, la
nostra sorella sig.ra Irma Fatneron nata Gay, d’anni 61. I funerali che si svolsero nel pomeriggio di sabato 25 furono
un vero plebiscito di stima é di affetto
per l’Estinta e di simpatia per la famiglia così dolorosamente colpita nel più
sacro dei suoi affetti. Formavano il
•corteo centinaia e centinaia di persone
convenute da Torino, Torre Péllìce, S.
Germano Chisone, Porosa Argentina,
Pomaretto. Largamente rappresentata
la parrocchia di Prarostino, dove - figlia del rimpianto pastore Davide Gay
- la nostra sorella ebbe i natali, trascorse la sua infanzia e fu, per parecchi anni, insegnante apprezzata in quelle
classi elementari. Nel nostro tempio,
inverosimilmente gremito, il pastore
sig. L. Marauda tolse a testo della sua
ispirata orazione: S. Giov. 14: 27: «Io
' vi lascio pace; vi dò la mia' pace » e il
pastore di Prarostino, sig. U. Bert, portò, a nome della sua parrocchia, l’estremo saluto all’Estinta e rivolse parole di
simpatia cristiana, alla famiglia afflitta. Raccomnadiamo « all’Iddio che ci
consola in ogni nostra afflizione » (2
Cor. 1: 4) il venerando prof. E. Fòrneron, orbato deUa fedele compagna
della sua vita, i figli, le sorelle, i fratelli e tutti coloro che la dipartita della
nostra sorella ha immersi nel lutto.
RORA’. Campagne invernali. Abbiamo dedicato già molte parole e molte
cure alla campagna finanziaria nella
nostra parrocchia. Il sig. Erico Rollier
è persino venuto da Milano per illustrarci, con la nota valentia, questo argomento. Naturalmente, la colletta di
Rora non potrà dare, da sola, un risultato concreto straordinario; ma è il significato spirituale del sacrificio di ogni fratello che ci preme e, da questo
punto di vista, essa può essere importante quanto quella di una parrocchia
ricca e grande. Alcuni fratelli, intanto,
hanno già versate le loro contribuzioni:
alcuni con una generosità che ci ha
commossi e m.eravigliati. Aspettiamo ora la parola dì tutti gli altri, la maggioranza ancora, e speriamo che anch’essi,
in quest’ora cruciale, saprarmo mostrare di nutrire un vero affetto per la
loro Chiesa.
Ci siamo anche preoccupati della
diffusione dell’Eco delle Valli Valdesi
nella nostra parrocchia perchè il numero dei nostri abbonati era eccessivamente basso. Abbiamo rappresentato a
tutti rimportanza, per un Valdese, di
essere abbonato al suo giornale ed abbiamo anche fatto notare il prezzo di
eccezionale favore al quale FAmministrazione lo cede; il prezzo di una dozzina di uova. In pochi giorni il numero
dei nostri abbonati è più che raddoppiato, ma è ancora a mezzo strada dalla meta prefissa. Alcuni che speravamo
fortemente si abbonassero tardano ancora a decidersi ed altri, invece, sui
quali non contavamo hanno subito risposto al nostro appello. Una nostra sorella, vedova e povera, che abita in uno
dei villaggi più lontani della nostra
parrocchia, giunse uft giorno al presbiterio tutta felice di aver percorso incolume la strada lunga e poco praticabile
a motivo della neve, portando una dozzina di uova per pagare l’abbonamento
all’« Eco ». Uova fatte dall’unica gallina
che essa possiede e riposte ad una ad
una a prezzo della privazione e del sacrificio che ognuno può comprendere
Ed ecco il caso di un’altra vedova anziana, molto povera e che vive sola. La
Visitammo una sera, prima della rìu>^one, perchè i suoi vicini ci avevano
^Wertiti che da vari giorni era inferLa trovammo nella sua piccola cucina fumosa, seduta accanto alla stufa,
conu’Eco aperto alla pagina delle mediiazii|ni per il culto di famiglia, e appena 4pena rischiarato da un lumicino
ad olto; faceva il suo culto serale: e
l Eco hon era suo, perchè, questa, non
ha anidra potuto abbonarsi... Ma noi
vedetoiiio qui una conferma della grande impci’tanza del nostro giornale valdese pe® coloro che lo sanno apprezzare.
— QueH’anno nevica continuamente
I giovani Vd i bimbi non se ne lamentano troppi^ e dedicano molte cure allo
sport degli i|ci nel quale diventano sempre più virtì|osi. Molti vengono ai culti
ed alle attivAè con gli sci, ma non tutti
I
■ ■
il di. pami^liiai
(Meditazioni preparate sui testi del Calendario Biblieo della Chiesa Morava)
Lunedi Lettura: Salmo 118: 1-13.
3 Febbr. Poiché quante sono le promesse di Dio, tutte hanno in lui? loro
«si»;, perciò pure per mezzo di lui si
pronunzia l’Amen alla gloria di Dio, in
grazia del nostro ministero.
* 2 Cor. 1: 20.
^ Tutta la Sacra Scrittura è piena di
promesse e beato colui che le sa trovare; esse sono per lui una fonte inesauribile dì consolazione e di speranza. Ma
è proprio meraviglioso com,e tutte le
promesse relative al Redentore' siano
state mantenute e adempiute nella persona e nell’òpera di Gesù Cristo.
Chi medita intorno ad esse non può
che associarsi con tutto il cuore all’inno
di gioia, di riconoscenza, di lode, che erompe dal cuore dei redenti.
Lo studio e la meditazione delle Sacre Scritture e la gioiosa adesione ad
ogni manifestazione a gloria di Dio, sono una naturale conseguenza del fedele
ministerio della predicazione.
Martedì Lettura: Marco 6: 7-13.
4 Febbr. Se dunque voi siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di
sopra, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Abbiate l’animo alle cose
di sopra, non a quelle che sono sulla
terra; poiché voi moriste e la vita vostra é nascosta con Cristo in Dio.
Col. 3; 1-2.
In alto !
Ecco un motto degno di un cristiano.
In alto i pensieri! In alto verso tutto
ciò che v’è di luminoso e di bello; in
alto verso Gesù Cristo, perfetto esempio di quella conoscenza che viene dalla fede e dall’ubbidienza.
In alto la meta della nostra vita! Servire! Come Cristo ha servito per amore,
serviamo così i nostri fratelli, portando
Cristo nascosto nel. cuore. Per giungere
un giorno alle soglie delle celesti dimore ed esservi accolti dalle parole della
divina benevolenza: Sta bene, buono e
fedel servitore, entra nella gioia del tuo
Signore.
Mereoledì Lettura: Marco 6: 14-19.
„ 5 Febbr. Sopratutto abbiate amore
intenso gli uni per gli altri, perché l’amore copre una moltitudine di peccati.
1 Pietro 4: 8.
L’amore intenso per gli altri non serve, beninteso, a coprire i nostri peccati. C’è purtroppo ancora chi si fa questa
illusione e vive in una più o meno cosciente ipocrisia, credendo che una larga tolleranza per gli errori ed i peccati
degli altri valga a far tollerare i propri
L’amore per gli altri fa coprire i peccati degli altri principalmente in due
modi. Anzitutto non ne parla, non li dì, vulga, non li riferisce ad altri, non li
commenta con malignità o con commiserazione: semplicemente li copre dì un
velo di silenzio.
Ed in secondo luogo li copre riparando i mali ed i danni prodotti dai
peccati altrui, con una santa opera di
pazienza, con doni rinnovati e generosi, ed .occorrendo anche col sacrifizio
di se stesso. Come Gesù ha fatto.
lo possono
zatamente
strada del
bloccata e
tro mezzo,
rassegnarsi
ni suoi ex
ria.
e la frequenza ne soffre forun poco. Tratto tratto la
Eric resta completamente!
non sì può superare con alPersino il Pastore ha dovuto
a prendere lezioni da alcucatecumeni, in questa mate
SAN GERMANO CHISONE. Asilo
per Vecchi. — Doni in denaro ricevuti
dal 1° luglio al 31 dicembre 1940. —
N. N., L. 271, 25 - Prof. P. Baridon,
50 - N. N., 57, 25 - Cocito-Turin, Roma,
Giovedì Lettura: Marco 6: 30-44.
6 F^bbr. Gesù dunque disse loro: Ari*
cora per un poco la luce è fra voi. Camminate mentre avete la luce, affinché
non vi colgano le tenebre; chi cammina
nelle tmébre non sa dove vada. Mentre avete la luce, credete nella luce, affinché diventiate figliuoli di luce.
Giov. 12: 35-36.
Queste parole dì Gesù sono un solenne avvertimento rivolto non soltanto al
popolo d’Israele, ma singolarmente ad
ogni uomo che viene in contatto con
•ia personalità del Redentore. Egli è la /
luce del mondo: chi non coglie l’occasione del suo incontro per camminare nella luce, torna a vagare èd a
brancolare nelle tenebre, senza speranza di venirne fuori.
Chi invece cammina nella sua luce,
cioè si lascia da lui influenzare e dirigere finisce con l’assorbire in sè tanta
luce" di Cristo da diventare un figliuolo
di luce. Se anche la notte delle tenebre lo circonda, egli non va a tastoni
come chi non ha luce, ma la luce di Cristo che è in luì irradia intorno, facendo
luce sul suo sentiero, spandendo gioia
e sicurezza nella sua vita.
«
Venerdì Lettura: Marco 6: 45-56.
7 Febbr. jj ladro non viene se non per
rubare e ammazzare e distruggere; io
son venuto perché abbian la vita e l’abbiano ad esuberanza. Giov. 10: 10.
Triplice contrasto:
a) il ladro ruba, porta via, lascia
più poveri di prima - mentre Gesù porta, dà del suo, arricchisce dei suoi doni,
b) il ladro, quando è scoperto o teme di essere scoperto, usa la violenza
ed eventualmente uccide: il ladro di pecore, per riuscire più sicuramente nel
suo intento, le uccide - mentre Gesù
conduce le sue pecore per sentieri di
giustizia, le fa giacere in verdeggianti
pascoli; se son stanche ìe porta, se son
ferite le cura: egli ristora l’anima.
c) il ladro rovina e distrugge; scassa le porte e le serrature, fracassa i
mobRi, lascia dietro di sè il disordine e
lo squallore - mentre Gesù risana il
corpo e l’anima, rimette non sólo l’ordine melila vita del credente, ma ci
mette un fervore nuovo, uno zelo, una
intensità che ben a ragione vien detta
« esuberanza».
Sabato Lettura: Marco 7; 1-13.
8 Febbr. Ognuno é tentato dalla propria concupiscerìza che lo attrae e lo adesca. Poi la concupiscenza avendo concepito, partorisce il peccato; ed il peccato quand’é compiuto, produce la
morte.
Il peccato quand’è compiuto produce
la morte.
E’ vero in tanti e svariati modi,
Quanti scavano la propria tomba perchè si lasciano adescare e trascinare
dalle loro passioni: uno daU’ingordigia,
l’altro daU’ubbriachezza, l’altro ancora dalla lussuria. Di quanti figli si può
dire che sono, con la loro condotta, come i chiodi nella bara dèi loro genitori.
Quanto spesso l’ira prepara la strada
alla violenza, e questa alFomìcidio ...
L’ambizione, il desiderio di potenza,
l’egoismo, il desiderio di emergere sospingono tanti sul campo di battaglia
L’avarizia, la crudeltà, la passione del
piacere, la pigrizia, l’ozio, la leggerezza
sono causa d’infiniti mali sociali. Il peccato uccide la felicità della famiglia;
uccide la pace del cuore; soffoca ogni
nobile sentimento ed ogni buona volontà. Il peccato è come un colpo di scure
controi Falbero che dovrebbe portaij
buoni frutti; è come una emanazione
cattiva, un soffio velenoso che attenta
alla vita dell’anima.
Il salario del peccato è la morte.
ARNALDO COMBA.
Domenica 9 Febbraio
Leggere la meditazione in prima pagina.
100 - Rostan Edoardo, 5 - Ricca-Meynier, Pinerolo, 10 - Nervo Adelina, Id.,
4 - Paolina e Margherita Balmas-Turìn, 40 - Rodet Anna, Pinerolo, 20 Meynier Ilda, 12,50 - Soulier Francesco,
10 - Petrogalli rag. cav. uff. Arturo,
Torino, 50 - Griset Emanuele prof, e signora, 110 - Vinçon comm. ing.. Gustavo, 1000 - Longo Selma, Roma, 20 Maggiore-Turin Clementina, 25 - Famiglia Soria, Torino, 25 - To?o Erna,
Roma, 100 - Jahier Alice, insegnante,
Torre Pellice, 50 - Anonima, 150 Mancini Giorgina, Roma, 10 - Geymet
4
L’EGO DELLE VALLI VALDESI
Eugenia e Gabella Elisa, 50 - N.
21,75 - B. A., in memoria sigjnofa Roi mano, 5 - Schwartz Giovanni, Asilo, 10
- Steiner Roberto, Bergamo, 300 - Beux
Guido, in memoria Vinçon Giovanni, 30
Long-Marey prof. E. W.,. Roma, 25 N. N., S. G., in memoria di Grill Enrico, 10 * N. N., 21,75 - Gomm. rag.
Gino Jahier, Torino, ricordando la
Mamma, 200 - Biolley Eugenio, Asilo,
10 - Famiglia Bertele Lodovico, Torino,
in memoria compianto Pietro Stringat,
50 - Poet dott. Alessandro, notaio a riposo, Traverse, 100 - Adunanza Gristiana Evangelica di Via delle Orfane,
Torino, 150 -, Jon Scotta, sorelle, Id.,
15 - Carlo Jon Scotta, 10 - Convers
Anna, Firenze, per gli anni 1939 e 1940,
50.
In memoria del compianto ing. dott.
Gustavo Vinçon: oltre le somme elencate nel Repporto stampato, PAmministrazione ha ricevuto le seguenti: Signora Lidia Riva vedova Folto e Sig.
Cesare Folto, L. 200 - Sig. cav. uff. Petrogalli, rag. Arturo, in m,emoria del
caro amico, 50 - Sig. Beux Guido, S. G.,
20 - N. Ni, 10.
A tutti gli oblatori rinnoviamo i,nostri più sentiti ringraziamenti.
II Direttore: BART. SOULIER.
VILLASECCA. Il 23 corrente, in forma strettamente privata, nel tempio dei
Chiotti, si sono uniti in matrimonio
Pnns Alberto Pietro, del Bessè di Ferrerò, con Massel Emma Giovanna, dei
Chiotti. Mentre rinnoviamo agli sposi
i nostri auguri cristiani, esprìmiamo
tutta la nostra riconoscenza alla sig.ra
Emma Massel-Pons per l’opera prestata
nelle varie attività della Chiesa e sopratutto per la sua zelante assistenza
di infermiera agli anunalati.
■Il miuti U!i
OSPEDALI.
Ribet Giosuè e Alina, Laus aPomaretto,
L. 10 - Plavan Eli, S. Germano, 10 Maurino G. Enr., Perosa, 50 - Amandina e leEna Viglielmo, Vìllasecca, 40
- Istituto San Paolo, Filiale Perosa, 200
- Carolina Gay Durando, in memoria di
Corrado Jouve, Torre Pellice, 50 - Fiori
in memoria di Corrado Jouve, da diversi, 185 - Pastr eAugusto e Regina,
Pomaretto, 25 - In memoria di Ida Malanot Fouque, 50 - Riconoscente al Signore, al Sinodo, 200 - Famièlie Jahier
e Ribet, Torre Pellice, 100 - Enrico e
Eugenia Geymet, Rorà, 50 - Gönnet
Giovanna, Torre Pellice, 10 - Cassa
Risparmio, Filiale Perosa, 400 - Coucourde Clelia, Pomaretto, 20 - Heritier rFancesco, Perosa, 14 - Avondet
Ferruccio, Roma, 100 - Massel Maria
Poet, Faetto, 10 - Vincolo dei Valdesi
degù Stati Uniti d’America, per fondazione Letto, a mezzo pastore Pietro
Griglio, New York, 1000 - Famiglia
Peyrot, in memoria della figlia Ilda
Chiotti Villasecca, 25 - Jahier Enrico
e Felicita, in memoria Travers Giovannifi Perosa, 10 - Unione delle Madri,
Villasecca, 40 - Griot Clemente, Pomaretto, 5 - Bernard Giacomo, Id., 10 t
S. A. Crumiere, in memoria del sig. Enrico Pèyrot, VUlar Pellice, 200 - Chiesa Valdese, San Giovanni, 100 ,- Alice
Chauvie, in memoria di Corrado, 100 Charbonnier Giovanni e Agostina, Torre Pellice, 20 - Clementina Maggiore,
Id., 25 - Adelina Selli, Id., 20 - (Äiot
Clemente,.Pomaretto, 5 - Bernard Giacomo, Id., 16 - Pascal Giovanni P., Fontane, 10 - Maurin Elena, Pomaretto, 10
- Lantaret Gay Elisa, Perosa, 50 - Pascal Enrico, Lausa Pomaretto, 10 Tron Daniele, Id., 10 - La Famiglia, in
memoria del Pastore Eugenio Revel,
Torre Pellice, 100 - La Sorella Maddalena, in memoria Id., Id., 20.
ORFANOTROFIO.
Rivoire Elisabetta Stringat, Angrogna:
L. 10 - Charlin Anna e Calvino, Id., 10
- In occasione nascita di Odetta Coisson,
Frali, i nonni. Frali, 10 - Balma mae
Enrico, Pinerolo, 25 - Berton maestra Elvina, Id., 20 - Forneron vedova
Noelly, Id., 10 - Gunetti ì^schetto lima, Id., 10 - Dono della Cassa Risparmio, Torino, a mezzo Filiale Torre Pellice, 1000 - Lily Peyrot Eynard e figli,
Torino, in memoria del loro caro, 300 Comune Torre Pellice, contributo 1940,
200 - Edina e Guido Ribet, in memoria
del loro caro e venerato amico Enrico
Peyrot, San Giovanni, 50 Famiglia Ribet, in memoria del figlio Oreste, caduto sul fronte Alpino, Clot Boulard,
50 - Charbonnier Giovanni e Agostina,
Torre Pellice, 20 - Battesimo Ada Cavazzani Gardiol, 100 - Paolo Avondet,
Bianciaria, San Germano, in memoria
della moglie Olga Bonous, 10 - Vedova
Travers Caterina Mûris, 10 - Luisa
Talmone, Torre Pellice, 40 - Eugenia
Geymet e Elisa Gabella, Rorà, 50 - Elma e Augusto Farina, Torre Pellice, 50
Rita Bertalot, Prarostìno, 20 - Gönnet
Giovanna, Torre Pellice, 10 - Evodie
Cesan, Id., 10 - Prof. Elena Balma Marìotti, 50 - Rivoire Pietro, Croui, Angrogna, 10 - In memoria della moglie
e dei figli, Coisson Guido, anziano, Angrogna, 10 - Malan Ercone Rina, Id., 10
- Bertalot Arturo, anziano, Pinerolo, 10
- Coisson Alice. Id., 10 - Unione Cadetta, Id., 50 -' Concistoro; per le sue orfanelle, Id., 400 - Concistoro Chiesa
Valdese Torre Pellice, 350 - Chiesa Valdese, Como, 200 - Id., Coazze, 70 - Id.,
San Giovanni, 50 - Festa della Madre,
San Giovanni, 84 - N. N., riconoscente
a Dio per la protezione ai fratelli di
Frali, 50 - Carla Zavaritt, Bergamo, 50
- In memoria di Ilda Malanot Fouque,
50 - Riconoscente al Signore, Sinodo,
100 - Clementina Maggiore, Torre Pellice, 25 - Famìglia Jahier e Ribet, Id.,
100 - Adelina Selli, Id., 60 - P. L. Pagliai, 10 - Diano Nicöla, Bari, 4,50 Maritano, Pinerolo, 8 - Angela Griset,
San Germano, 10 - Vedova Bertalot
s-Margherita, in memoria del marito!
Pons, di Pomaretto, 50 - Selma Longo,
Torre Pellice, 50 - S. A. Crumiere,
Villar Pellice, in memoria di Enrico
Peyrot, 200.
Indirizzi di Chiese Valdesi
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Cand. Theol.
Edoardo Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Luserna San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Ferrerò — Pastore i* Oreste Peyronel.
Pinerolo — Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Pastore : Guido Mathieu.
Frali — Pastore : Arnaldo Genre (incaricato).
Pramollo — Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino — Pastore : Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rord — Pastore Enrico Geymet.
San Germano Chisone — Pastore : Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tron.
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahier.
Abbazia — « Chiesa di Cristo » - Culto
ore 16 — Pastore : Carlo Gay, da
Fiume.
Aosta — Chiesa : Via Croce di Città, 11
— Pastore : Vittorio Subilia.
Barga — Chiesa Valdese (da Pisa).
Bari — Chiesa Valdese — Pastore : A.
Miscia - Via Tanzi, 33.
Bergamo — Chiesa : Viale Vittorio
Emanuele, 4 — Pastore ; Mariano
Moreschini - Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella — ' Chiesa : Piazza Funicolare Culto la 1®, 3“, 5“ Domenica del mese
(da Ivrea).
Bordighera — Chiesa ai Piani di Vallecrosia — Pastore : Davide Pons Piani di Vallecrosia (Imperia).
Borrello — Chiesa Valdese (da Carunchio).
Brescia — Chiesa : Via dei Mille, 4 —
Pastore : Davide Forneron, ivi. '
Brindisi — Chiesa Valdese : Via Congregazione (da Taranto).
Jfo aperto, nei locali già occupati dalla J)itta JficoloHi
in Zorre Pel lice, negozio di abbigliamento ed arredamento, con ricco assortimento di merce buona a prezzi
ottimi.
Prego la mia veccljia e nuova clientela di farmi visita,
sen^a nessun obbligo di acquisto.
grazie.
J)onna jfUfonso.
Ì!
Cercasi per Roma Istitutrice esperta
governo due bimbi, uno di quattro
l’altro di due anni. Buona adeguata
retribuzione. — Cercherebbesi anche
domestica tutto fare, per Torino. —
Srivere, dando referenze, aH’Amministrazione del giornale.
Prof. Gino Costabel, direttore responsabile
ARTI GRAFICHE . L’ALPINA » - Torre Pellice
Chiedere alla
!i
■»«Ili«
il Ca/alogo 1941
Caltanissetta — Chiesa : Via B. Gaetani, 50 (da Riesi).
Campobasso — Chiesa Valdese (da Sàn
Giacomo).
Carema — (da Ivrea) - 2® Domenica.
Carunchio — Chiesa Valdese — Pastore:
Liborio Naso.
Castelevenere — Chiesa Valdese (da
Ivrea).
Catania — Chiesa ; Vìa Naumachia, 20
— Pastore : Teodoro Balma, ivi.
Cerignola — Chiesa Valdese (da Or
sara).
Como — Chiesa r Via Rusconi, 9 — Pastore : Carlo Lupo - Via T. Grossi, 17.
Coazze — Chiesa Valdese — Pastore :
Francesco Lo Bue.
Corato — Chiesa Valdese : Corso Mazzini, 27 (da Bari).
Cormaiore — Chiesa Valdese — Pastore : Vittorio Subilia.
Felonica Po — Chiesa Valdese — Pastore : Lami Coisson.
Firenze — Chiesa : Via dei Serragli, 49
— Pastore : Emilio Corsani, ivi —
Chiesa : Via Manzoni, 21 - Pastore :
Tullio Vinay, ivi.
Fiume — Chiesa : Via Pascoli, 6 e 8
(Culto ore 10) — Pastore : Carlo Gay,
presso Wiltsch - Via Baccich, 5.
Forano Sabino (Rieti) — Chiesa Valdese — Pastore : Enrico Pascal.
Genova — Chiesa : Via Assarotti —
— Pastore : Francesco Peyronel -j
Via Curtatone, 2.
Grottaglie — Chiesa Valdese (da Ta^
ranto).
Grotte (Agrigento) — Chiesa Valde^
(da Riesi).
Ivrea — Chiesa : Corso Botta, 5
store : Arturo Vinay - Casa Rave^ Piazza d’Armi.
La Maddalena — Chiesa Valdes^(da
Roma).
Latiano — Chiesa Valdese (da Tarfnto).
Livorno — Chiesa : Via G. Verdi 3
Pastore : Alberto Ribet, ivi.
Lucca — Chiesa : Via G. Tassi/l8 (da
Pisa).
Mantova — Chiesa : Via BacclA, 5 (da
Felonica). /
Messina — Chiesa : Via Latuamo, 18
— Pastore : Seiffredo Coltaci - Via
Laudarne, 16. /
Milano — Chiesa : Piazza Messori, 3 —
Pastore : Enrico Tron fVia Euripide, 9 — Coadiutore : (fend. Theol.
Alfredo Rostain.
ìhiesa : Via Duomo, 275 —
/Achille Deodato - Via Cim
^uglia — Chiesa Valdese —
leol. Gustavo Bouchard.
Chiesa Valdese.
■ Chiesa Valdese : Via Spe- Pastore : Neri Giampiccoli,
Chiesa Valdese (da
Napoli —
Pastore
bri, 8.
Orsara dii
Cand.
Pachino
Palermo!
zio, 43
ivi.
Pescolcficiano
Carmchio.
Piani li Vallecrosia — Pastore : Davide
Po» - Istituto Femminile Valdese.
Piazta Armerina — Chiesa Valdese (da
Cftania).
PiAicavallo — Chiesa : Via Carlo Aliterto - 2® Domenica del mese (da
nea).
Piombino — Chiesa Valdese (da Lir verno).
Pisa — Chiesa : Via Derna, 15 — Pastore : Attilio Arias - Viale Giovanni
Pisano, 33.
(Reggio Calabria — Chiesa Rione San
Marco : Via Possidonia, 4 (da Messina).
Riesi — Chiesa Valdese : Via Paraci, 5
— Pastore : Enrico Corsani.
Rio Marina — Chiesa Valdese (da Livorno).
Rocchenere — Chiesa Valdese da Messina).
Roma — Chiesa di Via IV Novembre,
107 - Pastore : Virgilio Sommani, ivi
— Chiesa di Piazza Cavour - Pastore : Paolo Bosio - Via Marianna
Dionigi,- 57.
Salle — Chiesa Valdese (da San Giacomo).
Sampierdarena — Chiesa : Via A. Cantore, 16 — Pastore : Alfonso Alessio Via Milano, 8-8-F - Genova.
San Giacomo degli Schiavoni — Chiesa
Valdese.
Sanremo — Chiesa : Via Roma, 8 —
Pastore : Giovanni Bonnet, ivi.
Santa Lucia di Quistello — Chiesa Valdese (da Felonica).
Santa Maria di Licodia — Chiesa Valdese (da Catania).
Schiavi d’Abruzzo — Chiesa Valdese —
(da Carunchio).
Siena — Chiesa : Viale S. Domenico, 5.
(da Firenze).
Susa — Chiesa : Via Umberto I, 14 (da.
Torino).