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ECO
Spett.
BIBLIOTECA VALDESE
TORRE PELLICS
(Torino)
PELLE VALLI VALPESI della Chiesa Valdese
Anno X( IV - Nuin 24
Una copia Lire 4(1
ABBONAML.Ml
Eco: L. 2.000 per l’inlerno
L. 2.300 per l’esiero
Spedi¿ione in abbonamento postale . I Gruppo
Cambio di indirizzo Lire 50
TOKRE PI J.LK E. 12 Giugno l!ì64
Ammin. Claudiana Torre Pellii-e . C.C.P 2-11557
Seguire Gesù
(Luca 9: 24~62)
La parola clie abbiamo più spesso adoperata nel meditare questo
brano dell evangelo è : seguire Gesù. Siamo in un certo senso costretti
d.il testo stesso .ad adoperare l’espressione perchè si trova ai versetti
.57, 59, 61, ma anche dove non la si trova letteralmente si sente che
questo pensiero è egualmente presente.
Per i discepoli che seguivano Gesù questa parola aveva un significato preciso e molto evidente: significava andare con lui, accompagaandolo per un periodo più o meno lungo, ascoltarlo preilicare e
i Tsegnare come facevano molti israeliti quando erano interessati d.il1.1 predicazione di un maestro.
Ma significava anche qualcosa di più: seguire Gesù per semplice
< ariosità era assai poco; seguirlo equivaleva a diventarne discepolo,
,! mettersi d.alla sua parte accettando i suoi pensieri e le sue idee, il
^ LIO modo di fare e di vivere. In un certo senso seguirlo era equivalen(8 ad essere suo amico, suo seguace, ad entrare nel suo destino; nell’opinione pubblica uno che seguiva Gesù era uno che la pensava
i'ome lui, lo sosteneva, lo appoggiava, gli credeva.
Che significa per noi seguire Gesù? Non significa che lo possiamo
iscoltare e seguire perchè egli non è più un uomo vivente fra noi, non
è qui o là in questo o quel luogo. Significa che dobbiamo diventare
suoi discepoli mettendoci alla sua scuola, che dobbiamo prenderne
le idee ed i modi di fare?
In un certo senso si; non ci sarà possibile imitare Gesù copiandolo: egli ha fatto così, lo faccio anch’io, ha fatto questo, lo faccio
pure io; non sarà possibile e non ci è chiesto. Quello che Gesù ci
chiede chiamandoci a seguirlo è imparare a pensare come lui, a vedere le cose dal suo punto di vista, a metterci dalla sua parte diveniando suoi amici, diventando, in un certo senso, quelli che ne continuano la vita, ne mantengono vivo il ricordo, ne attuano i progetti.
Seguirlo significa, come è detto al v. 62, entrare nel regno di Dio
0 annunziare il Regno di Dio, come si dice al v. 60, entrare cioè nel
^uo destino, nella sua missione, nella sua opera.
Seguire Gesù significa rispondere al suo appello e vivere la nostra vita per lui lasciandoci persuadere dalla sua parola e ilalla sua
promessa. I grandi momenti della chiesa cristiana non sono stati i
momenti di_.s,uccessi umani, di e.spansione numerica, di potenza, ma
1 tempi in cui i credenti hanno semplicemente seguito Gesù dimostrando di credere alle sue parole e di voler vivere secondo il suo insegnamento.
E’ evidente nei nostri versetti che i discepoli non hanno capilo
molto bene dove Gesù voleva condurli, come dovevano comportarsi,
che cosa dovevano fare, non c’è una sola occasione in cui si siano dimostrati all’altezza della loro vocazione comprendendo Gesù; sempre sbagliano, sempre ragionano da uomini e non da credenti. Una
cosa è però chiara in loro: vogliono seguire Gesù, mettersi dalla sua
parte e non farsi seguire da Gesù, farsi servire da lui. metterlo dalla
loro parte. E’ questo che semplicemente ci è chiesto anche oggi.
Giorgio Tourn
“Réforme,, n. 1001
Una grande tappa del settimanale protestante francese
Parigi — 11 23 maggio il noto settimanale pirot63ta.nte francese « Réforme » lia
pubblicalo il suo n. 1001. L’editoriaile era
i-elaMo dal past. Marc Boegner, delTAcadémie française. Ricordando la fondazione,
aa'i inizi del 1915, egli rende omaggio al
suo direttore, Alberi Finet, die « non poleva rassegnarsi a che il protestanlesmio
francese, uscendo da cinque anni di urarli.izioni, di vergogne, di angoscie, di' speranz, li fede vittoriosa, rimanesse chiuso nei
suoi santuari, assente dalla grande opera di
rioslt-uzione della Francia, dell Europa,
della pace, ma anche dal grande compito
c umeinico di cui la fine della guerra dove
va segnare una ripresa estremamente e
* L’esLizlale di questo numero .speciale i
consacrato a fare un quadro delle prospe
live d’avveriire del protestantesimo del ea
W>li«'e^imo, deirecumenii&mo e della mis
sione, tracciato dal paSt. Gh. Westphal, pre
solente deìla Federazione nrote..stanite d
Francia, dal p. Yves Congar O. P-, Jal P««'
W 4. Visser’t Hooft, segretario generai,
del C.E.C., e dal past. Ch. Bonzon, direi
tore della Società delle missioni evangeu
che di Parigi. ,
D’aotro camlo due uomini polittcì protestan' i francesi tracciano un quadro politico della Francia di domani : Couve de Murville, ministro degli esteri, e Gaston Uetfcrre, sindaco di Marsiglia e candidato aiJc
elezioni presidenziali. Parlando dei paesi
d’Africa, d’Asia e d’America latina, Couve
de Miirvi'le pensa che il loro problema essenziale non è «un proWema d’allineamento. Il problema non è di sapere se i paesi
goltosvEuppati (...) si schiereranno dalla parte degli americani o dei scivietici, per non
parlare ora dei cine.si. Non si tratterebbe
d: un risorgere del colonialismo tanto biasimato e condannato? Occorre oicuparsi del
L’uomo cristiano e l’uomo onesto
Il problema della riforma di una chiesa decadente secondo Tito 3,4-7
Terzo Mondo in quanto tale. Cicè aiutarlo
ad affermarsi e a svilupparsi (...). Politicamente, sforzandosi di dare a questi pac
SI, secondo il loro stile pari colare, fiducia
nel loro destino e i mezzi per rendere stabile la loro esistenza politica. Sul piano
umano, dando loro un aiuto che permetta
loro di superare la miseria che era, che è
’a loro sorte (...) ».
Trainando lo stesso tema, Gaslon DelTerre ha dichiarato: «11 sis ema dei patti hi
laterali mi pare setto ogni aspetto un cattivo sistema. Da un lato ci porta a una sorl.i
di neocoloniali.smo (...), da‘l’altro crea s-a!
-t allo politico e su quello economico una
situazione spiacevole sia per i paesi sottosviluppati sia per noj (.--.i- La soluzione
sta nel dare ai rpaesi so'tosvilunpali un
aiuto organizzato prima ne! quadro europeo e poi, se possibile, in un quadro monJiale. Si potrebbero così evitare una concorrenza fra le nazioni die sarà sempre più
pericolosa fra Est e Ovest ».
Un ricevimento negli uffici di « Réforme » ha raccolto attorno a'.l’équiipe cedaziona’e numerosi invitati fra i quali si noia vane accanilo a autorità ecclesiastiche pròteiCanli, parecchi rappresentanti del clero
ca'loiico, gli ambasciatori o ministri plenipotenziàri di vari paesi eiuropei e africani
c 1 giornalisti raccolti per il cohoquio sulrinformazione evangelica in Europa, tenutosi croorio in quei gicrnV a Parigi, con
a panecìpazione di raippre.senlanti del giornalismo orolestante francese, tedesco, britannico, svedese, danese, olamlese, austriaco, ungherese e svizzero. (soepi
A « Réforme » siamo noi pure largamente debitori, e con un grato pensiero augurale guardiamo a ‘«i e al
< r’i-mani» di questo grande confra
tello.
La difficoltà principale di questo testo è che tutto sembra ovvio. Ovvia la
benignità di Dio, ovvia la salvezza e
tutta quanta l’esortazione a comportarsi da brave persone. Il cristianesimo che oui si rispecchia sembra — ed
è anche in gran parte — un cristianesimo imborghesito e pago di una
certa rispettabilità, senza dinamica. La
interpretazione de! testo rovescierà invece questa prima impressione, mostrandoci la diversità tra il cristiano
I- l’uomo pago di sè.
^’originalità del testo comincia nei
punto che sembra più ovvio: l’annuncio della benignità di Dio. L’autore
sente che è necs-sario richiamare la
comunità a questo fatto. La benigniti
c l’amore di Dio è stato manifestato
pei tutti gli uomini, nella profanità del
mondo e non in una sfera particolare
e sacra. Nella tendenza che la comunità ha ad identitificarsi con questo
settore sacro, essa falsifica la sua vocazione. Essa esiste invece per ricordarsi dell’amore di Dio per gli uomini, esiste in funzione di questa presenza di Dio. Riceviamo quindi un primo
energico richiamo ; dove Dio è all’opera la comunità non può esser soddisfatta di sè.
Ma ora rendiamoci conto di quanto sia diversa questa manifestazione
della benignità di Dio dal pensiero
vago e banale di un Dio buono che c’è
per lutti. Ed inoltre, rileviamo che di
questa benignità di Die nel mondo st
nota poco o nulla: essa non è evidente- Perciò l’apostolo dice che è stata
manifestata. L’attività di Dio nel mondo passa per la croce, m.a così trasforma il mondo. L’uomo che è solo retto
e onesto non nota nulla dell’amore di
Dio, perchè dice: « a me basta essere
onesto e retío ■•). Ma la comunità cristiana vive nell inevidenza della be;aignità di Dio testimoniando per essa.
Essa esiste perchè ramo.re di Dio non
è un sentimento generale vago e banale che tatto cornnrende, ma un vero
amare nella persona di Gesù Cristo.
11 battesimo ntn è un avvenimento
dell’infanzia, ma è un marchio di attualità. Esser battezzati significa far
parte di quella co.nunità che oggi aprendosi all’annuncio deH’amore di
Dio manifestato verso gli uomini, viene rinnovata e rigenerata.
Non c’è bisogno di raccomandare alla chiesa onestà e rettitudine: queste
sono cose cne vanno da sè. Ma non
bastano. Cosa significa essere baoni,
onesti, rispettosi dell’autorità? Gli uomini sono pieni di buone intenzioni;
la loro politica vuol essere ragionevole e per il bene dell’umanità in generale; i loro piani sono concepiti con
intelligenza perchè portino dei frutti.
11 carattere specifico della comunità
cristiana è invece la speranza. Sperare
vuol dire in ogni occasione tener presente la differenza tra l’onestà e la rettitudine da una parte e la durezza della realtà dall’altra. 11 compito del cristiano è riconoscere e denunciare sempre questo divario, contribuire a tenerlo aperto. Qui si vede come l’uomo
può essere tragicamente ingannato proprio dai suoi sentimenti migliori. L’uomo cristiano è diverso dall’uomo soddisfatto di sè. Quest’ultimo è soddisfatto quando ha concepito qualcosa
di buono, mentre il cristiano vive nell’attesa del compimento che ha ancora
da realizzarsi. Perciò è critico verso le
idee, verso le grandi generalizzazioni,
e sta invece dalla loro parte della realtà di fatto nella sua insopprimibile
crudezza. Solo in questo atteggiamento nrende parte aila vita eterna. Ma
nella realtà di fatto (della povertà, della sofferenza, che oggi esistono con al
Quando la benignità di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore
verso gli uomini sono stati manifestati. Egli ci ha salvati
non per opere giuste che noi avessimo latte, ma_ secondo la sua
misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo, ch’Egli ha copiosamente spailo
su noi per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore, affinchè, giustificati per la sua grazia, noi fossimo fatti eredi secondo la
speranza della vita eterna. Tito 3: 4-7
tri nomi più difficili che ci si chiede
di non nominare) egli non vede qualcosa da accettare, bensì qualche cosa
da trasformare, o che deve essere trasformato.
L’uomo cristiano è un uomo che spera, ma non solo nel senso che abbiamo detto di denunciare l’equivoco, la
doppiezza della realtà contro la buona coscienza dell’uomo onesto e retto.
Nella tensione in cui ha deciso di vit ere, egli interviene come testimone
della benignità di Dio verso tutti gli
uomini. Questo è il fatto preciso che
egli oppone a tutte le idee generalizzanti. Egli vive nell’attesa di un compimento. Ci tiene che la benignità di
Dio compia la sua realizzazione negli
uomini, e perciò si mette di mezzo e
lavora.
Non come se tutto dipendesse da
doppio
lui, come se fesse il responsabile di
questa realizzazione. Ma perchè Dio
fa di lui un cristiano, là dove gli permette di essere testimone del suo lavoro per Fumanità. Così Dio riforma
e crea a nuovo la sua chiesa.
Sergio Rostagno
Po-lita. Questo testo è stato trattato nelle Note Omiletiche (ed. Alberto Taccia)
per il 30 giugno 1963. In seguito alcuni cotleghi mi fecero parte delie loro crìtiche e
difficoltà nel sentirsi ili questa nota omiletica. Appoggkmdomi ad essa e senza, ere
do, discostarmi dal testo biblico, ho fatto
un sermone di cui queste righe sono il sunto e che espongo alla discussione. Come
diceva la nota omiletica, non era possibile
trattare questo testo senza esercitare una
certa critica contro l’ottimismo contenuto
nell’esortazione alla rettitudine ; ma era necessario che la critica scaturisse dall’inten
alone profonda del testo stesso.
taglio
La mosca bianca
Salvo errori od omissioni, il 4" rentena
"io della morte di Calvino è pas.Siato totalmentf ignorato dalla grande stampa italiana, indi'pendente o non. Unica eccezione,
finora, a nostra conoscenza, un bell’articolo
di PaL>lo Seriiini, pubblicalo su Stampa Sera
del 6-7/6/’64. Pur «declassato», in qualche modo, dalla piubblicazione su un quoti
diano secondario della sera che in genere
non abbonda di articoli di polso, ci ha fatto mollo placare di leggere questo scritto
di notevole penetrazione sul « fenomeno »
Gìc'vanni Calvino; e teniamo ad eisprimere
il nostro compiacimento alla direzione del
quotidiano torinese, e la nostra viva gratitudine al prof. Seriini per aver saputo tratteggiare la figura del Riformatore in modo
cosi vivo e succoso, e soipraltutto fedele al
suo cptilro vitale: la sua fede. Siamo infatti abituati, in Italia, quand’anche si parla dei Riformatori, a vederli i'nteripretau
essenzialniert.e in chiave sociologica, politica, magari S'osonca, quasi mai in quei
qua.lro teologico, in quello slancio di fede
senza il quale sono del lutto incompreusihil: ne'la loro vigorosa, umile realtà profonila. Qui era invece scritto in tutte lettere che ¡1 « rivoluzionario » Calvino era
l’uomo afferrato dalla grazia del Signore
glorioso e misericordioso; nepnure una no
ta falsa, nell’ampio articolo. (Se la moglie
di Calvino, Idelette de Bure, è diventata
Ida de Burelette, è cosa che non può certo
imputarsi' al prof. Senini, ma al proto!!).
E dopo questo primo moto lieto, viene
un senso di tristezza: nella nostra Italia bisogna oggi segnare albo lapillo, mostrare
cerne una mosca bianca uno scritto come
questo, un fenomeno l'be dovrebbe essere
quo'.idiano in una società culturalmente e
sniiri'lualnienle normale. Ma l’Italia di oggi, voTa .li « grandi destini p di domani,
quando inonderà forse (?J il mondo con
l.L sue quallroruote, non si accorge di vi
vere in larga misura tagliata fuori da uno
dei filoni più vitali della cultura moderna
Il prezzo delluomo
I quotidiani hanno date un forte rilievo
a un a tro be l’esempio di civismo italiano, messo in evidenza da un inlerpeilanz i
presentata al governo da un deputato del
PSDl. 11 direttore di un enl-t muniicipalizz’n di Roma (uno dei comuni italiani più
li ss ccianiente deficitari) alla verde età d:
16 anni, è stato «liquidalo » d po 12 ani i
di servizio con un piccolo a.^segno di 137
milioni di lire, essendosi nel contempo assicurala la molesta pensione annua di ottocenlomi-'a lire. Questi sono gli uomini
« pesan'i n deTa nostra società: palle di
piombo ai no,stri piedi, eppure, nonostante
tutte le deplorazioni più indignate, genie
(al! Individui e 1.intero ambiente che dà
loro di prosperare, finché un guaslafesle
non ne fa pizzicare qua uno là un altro,
ma sempre pocbinii che ha un peso, un’autorità. che gode di considerazicme, che
« fa » l’economia nazionale. Ci sono molti
modi dj lottare contro questo malco.stume
che incancrenisce la nostra vita italiana. A
noi cristiani la signoria di Cristo ricorda
e impone di ricorilare al mondo la preseti ■
za di Colui che può dire: « Sei stato jjesato. e trovato mancante »; « stolto, questa
notte stessa la tua vita li sarà ridomandala,
e quel che bai preparato, di chi sarà? »;
che, sopratlutto, dà a ogni uomo, nudo e
iniserabile, il suo vero «peso « umano!
quello del suo Figlio morto e risorto j:e^
noi, wr la nostra vita eterna e vera. Ogni
altro « peso » è pula al ven'.o, ogni nostro
fissecno, un assegno a vuoto. Un giudizio
cristiano deve quindi andare ben oltre rindignazione morale: ripenso a queste parole di M. Bourquin: « A vent'anni l’ingiuslizia m’indi'gnava, a quaranta mi fa soffrire; preferivo quando m’indignava», vere
a condizione die non esprimano tanto un
approfondimento di saggezza umana quanto una comprensione cristiana del vero destino deijl’uomo. g. c.
ALLE CANARIE
è un’altra cosa ?
* Il vescovo spagnolo delle Isole Canarie,
in una lettera pastorale, ha chiesto ai cattolici dì pregare affìnclic i protestanti non si
vedano accordata la libertà religiosa, in quanto essa scatenerebbe « una guerra civile spU
rituale ». 11 vescovo aggiunge che vi sono in
Spagna problemi infinitamente più urgenti
che la libertà religiosa, ad esempio quello
di nutrire ciascuno a sulficicnza. (soepi)
.'\’o comment.
Novità Claudiana
VALDO VINAY
Il Concilio Vaticano II
in una visuale protestante
Pagg. 74, L. 500
2
pag. 2
N. 24
12 giugno 1961
Vieni, Spirito Creatore
L’azione creatrice di Dio
nella vita deM’uomo
Un rinnovamento radicale della
Chiesa, oggi, sarà impossibile se non
modifichiamo profondamente, in ogni
campo, le nostre concezioni tradizionali deH’uomo, delila Chiesa e dei mondo Dobbiamo constatare umilmente
Quanto tali concezioni siano spesso tributarie della lingua, delle informazioni di cui disponiamo e delle preoccupazioni dei secoli passati. E’ chiaro
che non possiamo attenderci che lo
Spirito Santo ci porti su un vassoio
un Evangelo del XX sec., nuovo fiammante. Le nostre tradizioni devono
essere trasformate, non ripudiate. Il
nostro problema è qriello di scoprire
una fede realmente « apostolica » : una
fede ohe si nutre dell’abbondante raccolto delle tradizioni diverse della
Chiesa, ma che ascolta di nuovo la
Parola di Dio quale Egli l’ha pronunciata in Gesù Cristo e cerca neU’obbedienza di comprendere la lingua, le
indicazioni, le possibilità nuove che
oggi si offrono ai cristiani.
La forma del nastro ministero di
cristiani è subordinata a due fattori
che non dipendono completamente
dalla nostra interpretazione delle S.
Scritture. Questo ministero dipende
dalla natura della nostra sensibilità
e dalPapertura del nostro cuore nei
confronti degli altri Esso varia pure
a seconda deirasrtensione delle nostre
preoccupazioni; a) siano esse rivolte
soprattutto alla vita degli individui,
b) ovvero implichino pure un impegno personale nella vita comunitaria
della Clpesa, c) o abbraccino, infine,
la vite dell’umanità nel suo quadro
cosmico. Ognuno di noi ha i propri
« doni » e i piropri punti d’« aggancio ».
Tuttavia una fede giunta a maturità
è manifestazione di una visione ohe
va allargandosi e che concerne l’uomo in quanto individuo, la Chiesa e
il mondo. I temi secondari ohe esamineremo seguono questa evoluzione naturale (Leggere Luca 6, 1 Cor. 12 ed
Efes. Ita questa luce; i tre stadi di
preoccupazione si distinguono in ognuno di questi passi, ma sembrano tuttavia seguire una via che va sempre
allargandosi. Dai testi più antichi a
quelli più recenti, la letteratura neotestamentaria osserva tale gradazione).
Prendendo delle decisioni in vista
del ministero delia Chiesa, non dobbiamo fare a meno di tener conto della straordinaria diversità della vita
umana e del fatto che sebbene viviamo tutti nel XX sec., non siamo tutti
ugualmente pronti a rispondere alla
sfida che ci lancia. Alciune culture, ad
esem,pio, in questo momento sono forzate ad assimilare in pochi anni parecchi secoli di sviluppo tecniciOHSociclogico. Le ricerche teoloiglche e la
vita spirituale nella Chiesa di oggi
sono spesso sconvolte in modo simile, anche se normalmente il loro rinnovamento può effettuarsi a un ritmo
meno accelerato di quanto non sia
spesso possibile sul piano politico.
Qualunque sia il campo delle nostre
preoccupazioni, dobbiamo, anche nello
rostre comunità, prendere in considerazione la grandissima diversità della
vita umana.
La Chiesa non andrà incontro al
vasto e complesso moto rivoluzionario
del nostro tempo proponendo al mondo una nuova uniformità che tutto
abbraccerebbe. Dobbiamo certo imparare a vivere insieme nella Chiesa
Dobbiamo sormontare le nostre divisioni scandalose, e ciò non sarà possibile se ci accontentiamo di attendere che « le cose si aggiustino da sole ».
E’ però anche vero che io Spirito di
Dio tocca l’uomo a livelli diversi e
provoca atti di natura assai varia. Il
cristianesimo non può dunque essere
ridotto a un comune denominatore
che abbracci i cinquemila armi deirazione redentrice di Dio in Israele e
nella Chiesa. Si rivolge ai sentimenti
più spontanei dei primitivi di oggi,
come alle intuizioini più profonde del1? civiltà moderna. Ogni uomo può
essere toccato dal messaggio e dalla
missione del cristianesimo, rr^-a ogni
individuo — e ogni comunità — non
può essere toccato neU’identico modo.
I missionari in Asia, in Africa e altrove ne sanno qualcosa già da parecchio
tempo. Noi cominciamo forse a com
COMUNICATO CIOV
Il Presidente del Rifugio Re Carlo
Alberto rende noto che add"’. 19 giugno 1964 alle ore 10, nell’ufficio del
notaio Dr. Giulio C. Scarpini, in via
Spartaco 19, Milano, avverrà la vendita
ai pubblici incanti (prezzo base 'i
aste di L. 6.500.000) dei seguenti immobili di proprietà dell’opera Pia :
ixrrzione di fabbricato in Milano, Via
Volta 21, consistente in un vano sotterraneo, con ripostiglio, ed appartamento di quattro locali, cucinino e
bagno al 1» piano.
Per informazioni circa l’ammissione, le condizioni e modalità dell’asta,
rivolgersi al predetto ufficio Notarile
(tei. 584886) o al Presidente dell’O. P.
Rifugio Re Carlo Alberto (Torre Pellice - Via Roma, 3) C. Gay
prendere che, dovunque siamo, la nostra situazione non e forse molto diversa.
In queste circostanze, è evidente che
la Chiesa non può riposarsi sulle gesta del passato. Il suo messaggio deve
portare una visione della possibilità
più grandi, più ricche dell’uomo, ovvero la sua influenza sarà imprigionata nella carcassa di una storia conclusa. La fonte immutabile di questa
visione e il fermento interiore di trasformazione umana che sempre deve accompagnarla sono già latenti
nella fede storica della Chiesa.
La fonte è latente, ma come potrà
rianimarci se non abbiamo lo sguar
do fisso avanti, cercando di impe'gnare
la nostra fede in imprese nuove? Infatti la fonte alla quale dobbiamo sempre attingere è la continua testimonianza delio Spirito di Cristo, che è
già aU’apera nel mondo di oggi, ricreando gli uomini, rinnovando la
Chiesa e recandole l’rmità, e trasformando ia società. Esso è all’opera ora
— tale è l’essenza della nostra fede —
era, dovunque si trovino gli uomini:
si offrano essi stessi ai benefici del suo
atto redentore, oppure lo Spirito li
ponga nel campo di quest’azione salvifica in virtù di un’eiezione partico
’are. Nostro compito sarà ora cercare
dove si trovi tale campo d’azione e ca
me poasiamo recarvlci.
(continua) Terence Tice
Il .Müdpratüre
Ermanno Sostan
visita
la Eliiesa Evaoilelica
di lingua italiana
a Zurigo
.4 ir uscita dal culto,
a Zurigo,
Zurigo. — Domenica 24 maggio il past.
Ermanno Rostan, Moderatore della Tavola
Valdese, ha presieduto il culto nella Chiesa
evangelica di lingua italiana di Zurigo. La
chiesa era piena, ed è da segnalare il gran
numero di operai presenti, fra i quali, accanto a un servizio sociale, viene svolto un’opera considerevole di istruzione religiosa.
Proprio in quei giorni si slava preparando intensamente una campagna evangelistica interdenominazionale, simile a quella già tenutasi lo scorso anno con risultati rallegranti
alLinterno della comunità e verso resterno.
L attività del past. E. Eynard, da alcuni mesi validamente coadiuvato dall’assistente di
chiesa sig.na Ruth Iselin, continua ad essere vivamente apprezzata e a mostrare i suoi
frutti. Segnaliamo fra l’altro che a giorni
un gruppo di operai italiani che hanno seguito i corsi (serali) di prima media presso
la neonata scuola « Bernardino Ochino », curata dalla nostra comunità, si recheranno a
Torre Pellice. per .sostenervi presso il Collegio valdese gli osami.
Sulla stampa cittadina la visita del Moderatore Rostan ha avuto un certo rilievo
(sia sul Tages Anzeiger che su Die Tat), e
contemporaneamente la Neue Zürcher Zeitung e il Neues Winterikurer Tagblatt riportavano, in occasione del 4° centenario della
rtiorte di Calvino, fra altri articoli commemorativi pure un ampio articolo su « Calvino e i Valdesi » di Otto Willy Wolckiier.
Agape, 16-25 luglio 1964
1° campo internazionale
La televisione e
il suo pubblico
\ i invitiamo al campo internazionale, cui parteciperanno giovani di numerosi
noesi e interverranno studiosi ed esperti di problemi televisivi. Il campo si propone
di jirecisare le carati-eristiche e i limiti della televisione e di rendere il più possibile
concreta la comune riflessione su taluni aspetti del dialogo fra la televisione e il pubblico. Ci domanderemo se e in che modo la televisione possa essere strumento di verità.
Sono previste relazioni sui principali aspetti della televisione, dibattiti tra esperti
tc!evi.= !vi di vari paesi, discussioni di gruppo e generaii, esercitazioni pratiche e proiezioni dì documentari.
1 campi di Agape sì svolgono nella prospettiva di un concreto servizio cristiano
nel mondo: anche questo campo si sforzerà di vedere il fenomeno televisivo alla luce
della particolare responsabilità del servizio cristiano per la « verità ». Per questo sarà
accompagnato da studi biblici che tratteranno del problema della comunicazione umana, con parlu'o are ri^urrdt a la comunicazione del messaggio cristiano.
Programma del campo:
16 G • Arrivo - Culto di apertura.
li \ - a Aspetti giuridici, politici e organizzativi della televisione » - Dr. Sergio Finchera della Radiotelevisione italiana.
« Aspetti estetici e tecnici dell’informaziene e dello spettacolo televisivi » Dr. Luigi T' p doimnentaris a cinematografico e regista televisivo. Di
scussione, osservazioni e richieste di chiarimenti agli esperti.
Serata: presentazioni.
18 S - Studio biblico.
« Aspetti sociali e culturali della televisione » - Dr. Adriano Belletto.
Discussione in gruppi e generale.
Serata: «La realizzazione della trasmissione televisiva» (Anita Calvino).
19 D - Culto nella Chiesa di Frali. Pomeriggio: giuochi o passeggiata - Conversa
zione informativa su problemi particolari : I servizi giornalistici televisivi
(Dr. Fulvio Rocco). Serata: proiezione di documentari televisivi.
20 L - Studio biblico. « La riproduzione della realtà nella televisione » - Reinhard
Ruttmann, collaboratore delI’Hessischer Rundfunk (Ard).
Discussione in gruppi e generale.
21 M - Gita di tutto il giorno. Serata: proiezione di documentari TV.
22 M - Studio biblico. Esperimento di una programmazione televisiva attuato dai
partecipanti al campo. Valutazione dell’esperimento ad opera di una « tavola
rotonda ». (I gruppi dovranno presentare una relazione critica sul programma
televisivo di alcuni paesi europei e un progetto di programmazione).
23 G - Studio biblico. « La predicazione cristiana e la televisione » - a cura dei pa
stori M. Gosselin, M. Wasson (invitato), responsabili delle trasmissioni protestanti presso la RTF (Francia) e la BBC (Gran Bretagna).
24 V - Conclusioni - Tavola rotonda. Culto di chiusura con celebrazione della S. Cena.
25 S - Partenza.
Direttore degli studi: Dr. Fulvio Rocco. - Direttore del campo: Ing. Ernesto
Liggeri. - Studi biblici: Past. Bruno Rostagno.
Arrivo: li 16 luglio alle 16 una corsa speciale di autobus partirà direttamente
per Frali da Torino, via Pio V n. 15 (a 5 minuti dalla stazione, presso la Chiesa Valdese). Si presume che lutti gli iscritti usufruiscano del pullman; chi giungesse con
mezzi propri è vivamente pregato di farcelo sapere per tempo.
_Partenza: direttamente per Torino, la mattina presto del 25 luglio.
Quota del campo: L. 11.250 (più L. 1.600 d’iscrizione).
Segreteria di Agape - Frali (Torino) - tei. 8514 Frali.
•
a dell'agr i col
Gli agricoltori delle Valli
in gita a Prato Sesia
IN VAL GERIVI ANASCA EÖ IN VAL PELLICE
In occasione del 2” Convegno degli agricoltori Valdesi tenutosi a Torre Pellice il 25
e 26 gennaio di quest’anno il Doti. Alberto
Bandoli delTJstiiuto Nazionale per Piante da
Legno di Torino aveva gentilmente offerto
di organizzare una visita a impianti di resinose a rapido accrescimento — in zone analoghe alle nostre — perchè gli agricoltori
delle Valli potessero rendersi più direttamente conto delle possibilità offerte da queste essenze.
La proposta era stata accettata con entusiasmo e grazie alTinteressamento del Doti.
Barìdon, un folto gruppo di agricoltori ha
poluìo pariteciipare il 24 magigio alla gita offerta dalla S.p.A. Cartiere Burgo di Torino.
La prima visita si è svolta a Masserario
nell’azienda delTAvv. Poma, ove — su terreni un tempo occupati da ceduo dì castagno
e vigneti a scarso reddito — sono stali effettuati, nel 1960 e 1961, impianti di Pino
strobo consociato a Larice giapponese ed un
impianto di Strobo nella primavera scorsa.
1 partecipanti hanno potuto constatare lo
sviluppo veramente eccezionale delle piante.
La comitiva s’è poi spostata a Prato Sesia
neH'Azienda Spazzacamini della S.p..A. Cartiere Burgo ove si son potuti ammirare circa
10 ha. di vivai e piantonai di svariate specie, tra cui il pino strobo, larice giapponese.
Pinus Excolsu. Pseudotsuga douglasii v. viridis. Cryptome.ria japonica. Camaeciparis lenesoniana. e altre di minore interesse.
Dopo un ottimo pranzo offerto dada Società Burgo a Gattinara. la gita è proseguita
verso Comignago ove si sono visitati estesi
piantamenti nei terreni del Doti. Angelo
Giannone.
Si tratta d'una superficie di circa 40 ha.
un tempo cespugliati od occupali da cedui
misti di castagno, robinia, rovere, oppure
ex-coltivi o vigneti deperiti.
Seguendo le direttive ed i consigli delTIstituto Nazionale per Piante da Legno di Torino sono stali effettuati vari impianti — dal
1959 in poi — di larice giapponese, pino
strobo, Pinus excelsa, Pseudotsuga e Camaecyparis.
I risultati sinora ottenuti sono veramente
notevoli ed i gitanti si sono assai interessati,
facendo numerose domande al Doti. Baridon che, prima di congedarsi dalla comitiva, ha detto di essere a completa disposizione di quanti desiderino effettuare impiantì
del genere nelle Valli.
Egli ha ricordato che possono essere destinati alTarborìcoltura da legno quei terre
ni delle nostre Valli che, già un tempo coltivati (seminativi, vigneti, prati, ecc.) sono
ora incolti o in via dì abbandono, purché i
terreni stessi presentino le seguenti caratteristiche :
1) Siano .situati ad una altitudine in generale non superiore agli 833-900 m. s.l.m. e
preferibilnieiile non troppo siccitosi.
2) Presentino faciìilà di accesso per rendere meno costoso l’impianto e più reddilivo
Losbosco.
Tutti gli agricoltori che desiderino effettuare impianti nel pros>imo niituano sono invitati a comunicare al OoU. Italo Eynard Via Cittadella. 8 - Piierolo - la superficie
che intendono investire ed il loro nome ed
indirizzo al piu presto in modo da potere
prenotare per tempo le pianlL' occorrenti.
Giornate dimostrative per ia
meecanizzazione montana
I partecipanti porgono vivissimi ringraziamenti alla S.p.A. Cartiere Burgo per aver
voluto gentilmente offrire la possibilità di
effettuare queste utilissime visite e rinnovano il loro caloroso grazie al Doti. Alberto
Barìdon che con tanto entusiasmo ha voluto
accompagnare la comitiva ed alla Segreteria
di Agape per Torganizzazione della gita.
I. E.
Il 16 aprlie scorso, (dia presenza di mimr-rosi montanari interessati, si è svolta sui
terreni^ circostanti <dda Borgata Ruata di
Praniolìo uno giornata dimostrativa per Vimpiego di macchine agricole in montagna.
La dimostrazione, organizzata dalVAssGssoralo alla Montagna della Provincia con
fi indispensabile collaborazione di (deune
Ditte costruttrici, aveva lo scopo di diffon
dere la conoscenza e In esatta valutazione
de: nuovi mezzi creati dalla tecnica moderna per facilitare il lavoro delTuomo nel
le zone declivi.
Chi realmente conosce la vita dei montanari sa dì quali bestialv fatiche, di quali
sOlUzìotiì primitive, di qu(di rinunce essa
(■ costellata e si rende pertanto conto di
cerne siano (Ufficili soluzioni di carattere
generale.
Ponendo d(dla considerazione che il pròhhmu della montagna non è solo un prohìcma di tecnica e di economia, ma soprat'ulto un j>roblpma umano e che pertanto
risolverlo vuole significare consentire al
montanaro utia esistenza dignitosa e urna
na. l’Assessorato alla Montagna della Pro
II gruppo dei partecipanti alla gita a Prato
i ncia e giunto a considerare Vinserimento delle macchine nell’azienda montana rdhi stessa stregua dh un servizio sociale, al
di fuori (h considera3.èoni puramente economiche.
Lsistono oggi infatti delle macchine che.
se introdotte ¿n una casa, in una aziend i
di montagna, possono ad.diritiura rivoluzionare la. vita del montanaro facilitando gii
/ att.vità nei più svariati modi e consentendogli di condurre un’esistenza migliore.
Particolarmente (idntto si è rivelato a tate scopo il motocoltivatore che può essere
corre info da una infinita gamma di accessori (una ditta ne fornisce ben 49!) che
sdaziano dalla segatrice ulVargano. dallo
sfinzzaneve alla ruspa, oltre, naluraìmente.
inni quelli prettamente indicati per i lavori agricoli (barra falciante, aratro, cavapa
tale. ecc.).
Appunto su! motocoltivatore e sul suo
corredo di attrezzature era imperniata la
dimostrazione di Pramollo, che ha suscitato tra i presenti un notevole interesse.
Al termine alcuni montanari hanno ¡tosto allo studio la possibilità di unirsi iu
(.onsorzio per l acfjuisto di una macchina
che. se corredata degli accessori per l’aratura e la falciatura, lo sgombro della neve
e per Tapertura di piste stradali potrebbe
essere determàianie per la soluzione dei
principali problemi (Iella loro borgata.
Le dimostrazioni sono state ripetute il
giorno 17 a J'illar Pellice su terreni ancora più declivi dove, tra l’interesse di una
cinquantina di montanari intervenuti, son'»
stati raggiunfd risultctti davvero insperati
nella motoaratura.
Visto il successo di queste due ptièmr
giornate dimostrative l’Assessorato (dia
Montagna ha ora intenzione di ripetere ViniziaHva in altre zone per giungere ad
estenderla a tutte le Vall4 della Provincia
Contemporaneamente V Assessorato, che
è affidato all’avvocato Gianni Oberto, ha
posto allo studio anche la possibilità d’in
tervenire con contributi finanziari nei confronti di que'4 montanari che decideranno
di riunirsi consorzi per l’utilizzazione
collettiva di mezzi meccanici,
Edoardo Martinengo
delVUfficio Assessorato alla Montagna della Provincia di Torino
3
12 giugno
:ì. 2-1
pag. 3
LETTERA DAU.A RHODESIA
Pin didíciie del previslo, ma bello
Livingstone^ maggio 1954
•Ori amici, ^
il « Journal des Miasions » dj marzo così
riferiva suocintamen.le gli avvenimenti ohe
il 25 gennaio scorso hanno provocalo la no
gira partenza da Lukona : « Abbiamo ap
preso, il 30 gennaio, che una ’gang’ di gio
vani aveva ¡nvaso una sera la »tazi'one di
Lukona, nello Zambesi, causando not»voli
danni all’oigpedale, alle case missionarie ed
a quelle degli insegnanti della scuo'la. La
il,miglia del pastore Conte e l’infermiera
Trudy Scltliwler hanno potuto ripi'egare altrove senza a'cun male per le loro persone. In effetti si è Iratlalo di un l'noldente,
serio certo, ma assai localizzato e cO'tilro il
quale il governo di Kenneth Kaunda ha
inimedlatamente reagito, arrestando e condannando lutti i colpevoli. I missionari e
la Chiesa del Bulozi hanno piena fiducia
nel nuovo presidente del Governo della
Rhodesia del Nord, del quale del resto quattro ministri su dodici sono malozi formati
nelle nostre scuole ».
Questi i fatti, nè mi preme di dilungarmi su parlicolari. Vi dirò solo che mi sono
reso ••onto che in una situazione simile e
nel monien :o del pericolo non si può contare sull’aiuto fattivo nemmeno dei membri
di cliie.sa. Credetemi non lo dico con rancore 1 ile capisco benissimo ohe le diflScOfltà
sono ben reali anche per loro, malgrado l'I
colore della loro pelle sia quello attualmente ufficialmente riconosciiuto. Ma bisogna
pur dire francamente che in quel, momento,
alla richiesta (igiustifiicata) di vederci partecipare ai loro problemi ed alle loro difficoltà ed anche certo alle loro speranze, non
è corrisposta un’uguale volontà da parte dei
nostri amici africani (voilontà altrettanto
doverosa! di prendere la loro parte di responsabilità per la noistra presenza qui. Ciò
si è aggiunto a difficoltà non indifferenti
con le auterità della Chiesa e co'lleghi africani e non.
D'altro late sul piano «civile» si può,
è vero, avere una ragionevole fiducia in
Kaiimla, il quale oltre ad apparire persona
sensata è un credente sicuro, ma non si può
certo di're altrettanto per molti membri del
governo e per alcuni malO'Zi che fanno parte del medesimo e che nei loro discorsi e
nella loro altivilà non hanno mostralo senipre mia particolare affezione e comprensione per gii euroipei di qualsiasi specie, an
ebe se ultilma'mente sembrano aver messo
un po’ d’acqua nel loro vino. Ma soprattutto (luel che rattrista è che, chiWamente,
la soi ielà rhodesiana sarà presto non già
una società imiiltirazziale, come spesso e volentii ri si dice e si scrive, e come forse
Kaumla desidera sinceramente, ma una società in cui gli europei saranno più o meno
gentilmente toillerati, purché siano in qualche modo utili o... non sostituibili, purché
siano lontani da tutte le leve di comando
o confinati in qualche attività priVata. E
questa, fino a nuovo ordine, è una società
razzialmente pensata e edificata, non già
una società multirazziale.
Va aggiunto ohe il popolo è, nel suo insieme. lunigi dallU’avere quelle capacità minime che pure sono indispensabili perche
un jiopolo possa auto govemarisi.
L'InghilletTa, da buona commerciante,
non si è mai interessata pari colarmente alle xiersone ma solo ai po'sisibtli acquirenti
dei suoi prodotti. Perciò adesso cerca di
salvare tutto il .salvabile, salvaguardando al
massimo gli interessi dei suoi figli, qui.
Per noi missionari il problema non è evi dentemente questo. Bensì si tratta di « ritrovare » il nostro posto lài questa cliìesa
che non è ancora uscita dalla sua infanzia
e che non ci facilita sempre il compito.
Tenendo conto dei fatti di Lukona, della
silnazioiie di sempre maggiore isolamento
della zona che presto sarà senza strade (per
cliè non c’è un soldo per mantenerle) della generale difficoltà dèlie comnnicazicn'
d' qual’siasi genere, deH’ariairchia p'ù o meno manifesta di quel distretto, anarchia che
non sarà certo vinta coll’istallazione di una
ancora assai fantomatica amministrazione
africana, della situazione di lutto il paese,
In rllenuto di dover lasciare la stazione di
Lukona, che aveva visto l’inizfo del nostro
ministero qui.
Un solo lato rallegrante in questo quadro: è il sentimento che lasciavamo neTe
mani del cassiere del Presbiterio il necessa
rie perchè tutti glf operai della Chiesa fo •
sero pagati, tutti i mesi e completamente
per alcuni mesi almeno. E questo anche
grazie al vostro aiuto -che ci ha permesso di
organizzare una vendita quasi colossale di
oggetti usati'. Pensate che dalla Svizzera e
dall’Italia, abbiamo ricevuto oltre 800 pacchi, pari a oltre quattro quintali di materiale! Gr.azie di cuore a quanti di voi hanno coillaborato a questa iniziativa!
Ciò detto, rimane il fatto che non avrei
più potuto paciire da quella stazione per
giorni e giomj lasciando la mia famiglia
i'n que'la casa che ci era stata insieme riparo illusorio e trappola all momento della
bravata (chiamiamola cosi) di quei giovinastri, e questo pur essendo ben consapevole che jl Signore ci aveva veramente meravigliosamente protetti! D’altra parte comi, rimanere in un posto i'n cui per un at
timo (e questa è stata forse la mia tristezza
più grande) ho desiderato di far giustizia
coUe mie manj di tanta stupidità e malafede
di quél gaglioffi che pure facevano pari;
del popolo che ero venuto per servire?
Come vedete cerco di essere franco fino
in fondo, come me lo sono ripromesso da
sempre.
Ma v’è di più: vi confesso che ad un dato
punto ho pensato seriamente di lasciare
questo eamjpo di lavoro. Per le ragioni' che
vi ho già detto e per molte altre che è difficile apiegare per iscritto, questa idea non
era così cei-veliutioa cojue vi può sembrare. Mi rendo conto ohe ciò può scandalizzarvi, sipeeie percliè non potete conoscere
appieno la situazione di qui. Ma mi comprenderete forse se vi dico che non volevo
rimanere qui salo perchè sarebbe stato
« scandaloso » tornare prima dello scadere
del termine di un soggiorno normale.
Vi s-rivo da Livingslone, la nostra nuova
sede. Da questo capirete che abbiamo deciso di continuare il nostro lavoro qui, sia
pure in un quadro sensibiijnente divers*
da quello primitivo. La ragione in fonde
è una scia: al di là di tutte le difficoltà
<-’è pur sempre l’ordine del Signore e il
sentimento elle a quest’ordine dobbiamo
rispondere as.si'eme ai nostri fratelli afri
cani, per difficile <lie questo possa essere
a volte sul piano umano.
11 lavoro qui è molto ed assai vario : dalTa oaopellania degli studenti uell’lstituto di
perfezionamento per insegnanti ebe fanno
parte della nostra Cbiesa, al lavoro fra i'
minatori e i lavoratori dj Wankie e delle
Victoria F'alls (queste due località già al
di là della neonata frontiera Sud Rhodeòiana.i. tra • malozi di Mambova, il porto
fluviale dove ei si iinbarea per percorrere
SII una chiatta le migl ia e miglia di fiume
che separano Livigstone dagli altri' piccoli
centri lungo la via d’acqua. Infine i « compounds » africani della città e un gruppo
di carcerati nella prigione locale (alcuni
dei quali sono già stali' battezzali) offrono
un altro interessante campo di lavoro. Lavoro che, ben inteso, non compio da solo,
non essendo dotato del dono di ubiquità,
imi jn eoli aborazione con due colleghi africani che, temo, si ridurranno presto a uno,
e sotto la dVre.zione di uno di loro che è
anche presidente del locale presbiterio.
Sono reduce da due campagne di evangelizzazio-ne che hanno dato buoni risul'tali
e, ancora una volta, sto rimettendo a posto
libri, documenti e tutte le mille cose senza
le quali questi benedetti europei' non si
sentono un po’ sistemati.
Abbiatevi il sailuto fraterno da noj quattro e tenete presente ‘•he il nostro nuovo
indirizzo è: G. Conte P. O. Box 53
LIVLNGSTOiNE
(Nordiern Rhodesia — Central Africa)
Dalla piccola “capitale,,
della Missione del Bulozi
Dal 19 al 25 gi^igno il direl'lore de'la Società Evangelica di Pari«, Charles Bouzon,
si troverà al Bulozi e isipecialniente a Sefula dove s{ terrà iil sinodo.
In quelite utinie selliniane, ovunque, i
membri della Chiesa, studiano il regola
mento che do-vrebbe unirle all’U.C.C.A.R.,
l’Unione deiHe varie Chiese africane delAfrìica Centrale, dunque 'pure della Ritodesia.
Da moliti anni sj preparava questo passo, e quest’unione è ®eimp|re stata desiderata dagli africani stessi che non riescono a
capire ilulte le nc-stre differenza denominazionali.
11 Pastore Gaillard, svizzero, ha preceduto il direttore e ha visitato una delle
chiese sorte nella foresta. iLuceUe Rochat,
insegnante alila Secondary School di' Sefula,
ha accomipagnalo come interprete e ce ne
dà un resoconto nioltO' vivo.
Siccome non sapeva nè ringlese nè ‘1
lozi, mi è sta':o chiesto di accompagnario
a Nakanya, dove si svolgeva il raduno
della chi'esa -otto gli alberi, che hanno
dato a queste assemblee annuali c ceni gioiose il nome di Nazauli.
Nakanya si trova a 66 K>ii. da Sefula.
nella foresta, verso l’est. Viaggiamo col
pastore Ngula, moderatore, con il figlio,
ben inteso coÌrautista, un mulozi. Questi
pochi 66 Km. ci hanno preso più di tre
ore, la sabbia era così profonda e calda!
Xakanya è stata trasformata dairisipeiltore
africano, un membro fedele di chiesa che
non volle solo costruire case per i maestri
ma pure una per il pastore. — Ci sono
anche dei domiitori, per gli allievi che
vengono da lontano. Ora, come Davide e
Salomone, Albert non ha più che un’idea
in testa: quella di costruire un luogo di
culto, oiù degno del nome di chiesa che
quello, che già esiste c di costruire con
niatloni. Non so se al suo desiderio sarà
risposto ccnie a que lo del re Davide o di
suo figlio.
(( Siamo aliali accolli in modo principesco, benché, solo la visita del Rev, Ngula,
avesse potuto essere annunziata! — Non
potevano rallegrarsi abbastanza e dimostrare la loro riconosi^enza, di essere stat' visitati da un messaggero così importallite, venuto da olilre mare a trovarli nella loro foresta remota — Si sentirono molio onorati ed i bianichi capelli dell’ospite
straniero non fecero che accrescere questo
senso di rispetto — Lo chiamarono subito l’anziano. Benedetto paese, dove non
si dovrebbe avere paura di invecchi are! —
(( Ho dunque tradotto tutte le conversazioni e i discorsi e la notte scorsa i miei
segni erano mescolati di francese e di lozi. La domenica dopo il culto eravamo
inviali dal pastore -locale: rientro le provviste, distribuisco le ultime banane, ed
aspettiamo l’ora del pranzo! Non dovendomene occup.ire, ho parecchio tempo
per chiacchierare con la gente, e salutare
alcuni alunni, di Sefula e Mabumhu; finalmente ci rechiamo dal pastore: troviamo
la casa vuota però ci sed iamo nel salottino, dove era stato ricevuto l’anziano.
Aspettiamo un’era, un’ora e mezza: niente
succede, alle due c’erano dei baUesimi.
Cominciavo a chiedemii .se avevo ben capito rinvilo quando aille due meno un quarto, ci penarono su vassoio tè e biscotti,
certo benvenuti... però andammo a mangiare tre pa-tale cotte cd un po’ di pane
che c’erano rimasti, con un pezze^ino di
formaggio! ».
«Fu una bellissima giornata; il ritorno
si fece pi'uttosto lentamente, i fari della
jeep erano guasti e soilo una lercia ci dava
un po’ dj luce... nero rientrammo sani e
salvi, riconoscenti al Signore ». G. J.
Ire francobolli
per mi Centro
protestante
a Bruxelles
Come già avevamo lomunicato, Tamministrazione delle poste bo'ghe ha emesso,
per la prima volta nella storia di quél pae
se, una ferie di tre francobolli' con sopratassa a favore di un’opera protestante: in
questo caso, la costruzione di un Centro ec
elesiaslico riformato ned cuore di Bruxelles (v. bozzetto). In tale modo le Poste bdglie sono ven-ite incontro a una richiesta
protestante presentata dai pasl. P. Fagel di
Bruxelles, affinchè venisse esteso alle Chiese prote-itaiilli ciò che più volle è ^aío concesso in favore della Chiesa cattolico-romana. Per questa richiesta si era scelto appunto l’anno delle cedebrazioni calviniane.
I soggetti che figurano su questi francobolli sono protestanti; infatti si' tratta dell’effigie di tre personalità di rilievo del passato protestante belga; il teologo e scritto
re Philip-pe Marnix de St-Aldégonde, Idelette de Bure, sposa di Calvino, e il pittore
Jacob Jordaens; le effigi sono circondate da
un quadro antico, in cui sono disegnati dedi emblemi: iper il Ma-mix, il suo stemma;
per Idei ette de Bure l’emblema di Calvino;
pei il .Jordaens una tavolozza da pintore.
II gior.oo d’emissione è stato il 1» giugno. .‘Vi nostri lètitor! coHezionisti po-ssiamo
cc-mu-ni-care che questi francobolli, su busta stamni'gliat» il giorno d’emissione, po-ssono essere richiesti con versamento di 25
franchi Itelgi sul c.c^). 2873.34 intestato a
.1 Raad van Beheer der Ned. Evang. Kerk »,
Bruxelles, aggiungendo 13 franclii per l’invio raccomandato. Alio stesso modo potranno pure essere ordinate serie di questi
francoholl'i' (E. b. 15 per ogni serie di tre
pezzi).
Philippe Marnix de St.Aldegonde, nato a Bruxelles. principale collaboratore
di Guglielmo il Taciturno,
borgomastro di Anversa,
teologo e scrittore (valore
V. I -1- E. 0,50 di sopratassa).
Idelette de Bure, nata a
Liegi, sposa del Riformatore Giovanni Calvino (valore h. 3 + E. 1,50 di sopratassa).
meli Mta'QlSf
Jacob Jordaens. nato ad
Anversa. celebre pittore
(valore E. 6 +E. 3 di sopratassa).
Apprendiamo che nella seconda metà di giugno giungeranno in Italia,
per un periodo di riposo, i missionari
Bruno e Paola Tron, dall’Etiopia, e
Laura Nisbet, dal Gabon : ci rallegriamo assai di rivederli e auguriamo
loro di godere al massimo del necessario e meritato riposo. red.
Offerte ricevute
Per il Rifugio Carlo Alberto - Luserna S.
Giovanni: a Gli ex alunni dii Cordova »
(Kep. Argentina) in rirordo del loro amalo professore Giovanni Tur in L. 5.000: N.
X. Turino )n memoria del professore Giovanni Turiii L. 5.000.
I lettori ci scrivono
La parte del “laico,,
e quella del pastore
La predicazione, oggi
Tn lettore, da l.us. S. Giovanni:
Per un -l-aico è sovente difficile
jnulare in pubblico, e direi impossibile per me. Perciò scrivo questa
lettera per esprimere alcune mie
considerazi'c-ni sui problemi d-iscuss- il mattino del 28 u. s. alla Conferenza del I Di-stretto, e precisamente su « Nuove c vecchie strutture ».
Noi tutti valdesi laiei abbiamo
una grande colpa se la Cbiesa dorme: qualcuno, infatti, se ne allomtaiia, aTji sono tiepidi, e quelli che
.sono un po’ ferventi non sanno teslimcniare con forza e coraggio la
loro Fede. Però, permettete che dica una parola anche a voi, cari Pastori : « Fate -!e visite alle famiglie,
come si faceva una volta! ». (Juando
ero bamibiuo (35 anni fa), i' Pastori visitavano regolarmente le case
dei loro parrocchiani. Questa è una
delle mansioni più impertarnti di un
Pastore! So bene che è poco simpatico, talora, recarsi' in luoghi dove la vosTra presenza può sembrare
poco gradita, ma lo dovete fare lo
,le-so: anzi, proprio li dovete insistere. Se Dio vi Ita chiamati a
questo ministerio, è per cercare dt
riportare all’ovile le pecorelle smarr.'te, anche a costo di sacrifici. Gesù
p gii Aposto-li non sono sempre stati bene accolti dalle genti: eppure
non sono sorti, a volte, dei veri credenti iproprio fra quelli che li avversavano? ^
Rispondano compa'Ji i nostri Pastori alla parola d’ordine lanciiata
dal Pastore Cenre: « Andiamo nelle famiglie, ritorniamo a fare le risite, formiamo dei gruppi anche di
laici per cercare di risvegliare la
massa che dorme! ». ...
E soprattutto preghiamo di pm,
in tutte le o-ccasioni, perchè nulla
è più forte della preghiera: non preghiere lunghe, spesso non segmte,
ma forti e vibranti di fede e di gioia
nel Signore. In questo modo soltan'O la Chiesa Valdese sarà di nuovo
quella che è »tata chiamata ad «sere nella nostra patria e nel mondo.
un laico
Un lettore, da Rovigo:
« Red. » sul numero 20 de « La
Luce » relaziona alcune lettere ricevute in merito al problema della predicazione (Girardcl - Conte - De Nicola) e invita i lettori ad intervenire
ulteriormente sulLargomento. Approfitto deirinvito e dico la mia opinione, anche se frutto di poca esperienza.
Ogni credente è chiamato a testimoniare l'Evangelo della salvezza. Tale è l’imperalivo di Cristo : « Andate
per tutto il mondo e predicate l'Evangelo ad ogni creatura» (Me. 16: 15).
Ora mi sembra che la cosa da chiarire sia appunto il significato della
parola « predicazione » alla luce della Scrittura.
Predicare vuol dire convertire? Se
dieci prediche raggiungono il risultato di convertire solo un’anima, non è
questo su (Tícente per compensarne lo
sforzo? Il Signore non pretende da
noi, certamente, la conversione delle
persone (ci vuole altro!) ma semplicemente la testimonianza (predicazione) della Parola della salvezza. Egli
sa troppo bene che la nostra modesta
opera di testimonianza, se non è potenziata dallo Spirito Santo, non può
nulla da sola. Solo l’azione dello Spi
rito può portare alla conversione dei
cuori.
Noi potremmo parlare per anni con
una persona, e torturarci il cervello
per convincerla, senza riuscire a cavare un ragno dal biicoik
La nostra testimonianza, quindi,
deve essere data a tutti perchè in
ogni luogo deve cadere la semente
delia Parola. Se il terreno è pronto
a riceverla, essa sarà fecondata. Ma
solo Iddìo sa dove quel terreno è
pronto, ed è perciò che il nostro obbligo è di seminare dovunque. «. Quando TEvangelo del Regno sarà predicato per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti, allora verrà la fine » (Matteo 24: 14).
Perchè il tempo attuale è il tempo
della Chiesa, il tempo della grazia, il
tempo del periodo che passa, il tempo
della fine. E in questo tempo della
fine che viene, preannunzio del Cristo che ritorna per portare a compimento l’Opera Sua e regnare sulla terra come regna nel cielo, lo Spirito
Santo stimola la Chiesa, tutta la Ghiesa, ad annunciare senza tregua nè
riposo l’Evangelo della salvezza datoci da Cristo.
Mario Rizzato
Queste benedette
cifre...
Un lettore, da ì'dltar Perosa:
Ho letto la relazione (Iella Commissione Valclese-Meloilista die propone, in Vi'sta delTunione, un Sinodo unito i cui membri saranno nella
propt rzione di due Va desi per un
Metodista.
Non (apisro questa proporzione
dal momento ebe i Valdesi in Italia sono quasi di'eei volte più uumerosi dei Melodisti. Vien voglia di
pensare che dal punto di vista
« Memhro di chiesa » si consideri
che un Metodista valga come cinque Valdesi messi insieme il che
.sembe-a un po’ esagerato.
La Commissione spiega che, nel
Sinodo non .si deve tener eonto della forza del numero, ma della forza delle idee; ed io mi domando se
è possibile che la forza delle idee
Metodi'ste valga solo la metà di quella delle idee Valdesi.
Resto perplesso...
In Sinodo, se Dio mi darà vita,
pregherò i fratelli Metodisti di pre
sentarsi con umiltà e dì ai-conlentarsi di contare ner quello che seno e
che valgono: 3.51,0 Aletodisti, di
fronte a 35.000 Valdesi circa. Quanto a'ie idee, consentirò volentieri
che le loro valgano quanto le nostre e le nostre quanto le loro.
Su questo piano, mi sembra che
(sarà più facile l’ottenere quella
unione che tutti desideriamo.
Enrico Geymet
Si c giù molto discusso su queste
cifre, vogliamo davvero cominciare a
confrontare le idee? La relazione in
questione non è ancora stata presentata alle comunità, ed è quindi difficile parlarne qui sul giornale: sebbene sia ampia e offra largo oggetto
di ripensamento e di discussione, assai debole ci pare il confronto dottrinale: la giustapposizione della Confessione di fede valdese e di alcuni
lineamenti della fede metodista non
è corredata da alcuna vera valutazione critica comparata.
red.
4
pag. 4
N. 24 — 12 giugno 1964
LA MADDALENA
Presenza evangelica
in un angolo sardo
libri
Veduta de La Maddalena: la cappella valdese dà sulla piazzetta del porto.
Dopo lunga malattia decedeva. alPetà di
76 anni, la nostra sorella in fede Maria Lena. Il giorno dì Pentecoste, nel pomeriggio,
il corteo funebre, costituito da molti parenti
ed amici della signorina Lena, apprezzata
alla Maddalena per la sua dirittura spirituale e morale, manifestava con largo concorso
la sua stima verso la defunta. Il Cand. Theol.
Mario Berutti, venuto da Roma, annunziava
la potenza della risurrezione in Cristo. Il pastore C. Gay, venuto alla Maddalena airinizio della settimana, aveva potuto confortare
con la Parola del Signore la famiglia afflitta
e la morente, che fino allullirao ha dinio
strato una fede forte e serena davanti alla
realtà della malattia e una chiara speranza
di fronte alla morte.
11 gruppo evangelico, già piccolo, della
Maddalena ha subito con la partenza della
sorella Lena un’ulteriore diminuzione,
La cappella. Sulla Piazza del Porto Vecchio, sotto la grande iscrizione Chiesa Evangelica », e sita la piccola cappella, che fu la
,yde della comunità della Maddalena, quando SI riunivi regolarmente e che fu chiusa
per molti anni dopo la guerra, per la partenza di molti fratelli e sorelle della comunità. Quando, alcuni mesi or sono, tornammo all’isola per aprirla, un fulto gruppo di
curiosi si avvicinò per vedere quello che vi
era in quella misteriosa sala, sempre cbiu.sa.
Vi trovammo le mura rovinate dallumidità
1 vecchi libri (Bibbie e liturgie) in pessimo
stato, molte sedie tarlale; i drappi rossi, che
coprivano le pareti, a brandelli. Se a ciò si
aggiunge che la porta esterna è corrosa dal
sole e dal salnitro, che la soglia è sconnessa
e che le lastre di marmo, che fiancheggiano
la porta, sono rotte, è facile capire che. come
Valdesi, non vi faccia-mo una figura troppo
buona.
Da qualche tempo l’isola sta diventando un
centro importante del turismo, che si orienta verso la Sardegna; jl numero degli stranieri, che passano davanti alla nostra cap
pe.ila, cresce contimuamente, ma anche
alcuni uomini e donne della Maddalena
CI hanno chiesto di ternate. E’ dunque
doveroso rimettere a posto la cappella come
primo passo per il contatto con la gente. La
spesa si aggirerà sulle 350.000 lire. La lista
dei doni già ricevuti è un segno d'interessamento da parte di amici del luogo e da parte
di altri.
La cappella è stata un dono generoso della Signora Ersilia Di Capua-Larco, che ha
voluto esprimere così la sua fedeltà alPEvaiigelo nella terra dei suoi natali.
La Sardegna è però lontana da Livorno e
da Roma. Abbiamo cercato allora di metterci
in rapporto con il pastore della Chiesa Ri
formata dì Francia, che da 12 anni svolge
im lavoro di evangelizzazione in Corsica. Gli
-viluppi delRopera sono tali che la Chiesa
Riformata francese manderà un altro pastore ad Ajaccio, oltre a quello di Bastia sia per
l’opera fra gli Evangelici Francesi Corsi, sia
fra gli emigranti italiani, che con vivo interes.33 a.scoltaiio rEvangeio. il Pastore Schmid,
che sla studiando Titaliano, sarà in grado nel
prossimo autunno di occuparsi anche delì’isoJa della Maddalena che è conne.ssa con
Bunifacio con servizi giornalieri dì motonavi.
In memoria dolici sig.na Maria Lena: Italia e Oltavia Lena, L. 25.000 — Santina Lena in Albano, 5.000 — Alberto e Ilda Lena,
5.000 — Tullio e Maria Lena, 10.000 —
.Marcello e Maria Vollaro, .3.000 ■— Angelo
e Jone Melis, 1.000 — Lucio e Tina Casalloni, 3.000 — Albano Olga, 2.500 — Paddeu Fiorella c Tore, 1.500 — V^allarino Lina, 1.000 — Coppa Margherita, 500.
Altri doni : Opera Evangelica per ITtalia Pra teLìi L- 23.800 — Evatigelisches Mad'
chenheìm Wieiieberg, 7.200 — Famiglia Ciriminna, 10.000. — Chi desiderasse contribuire, lo può fare inviando alla Tavola Valdese - Via IV Novembre 107, Roma - Conto
Corr. Postale 1/27855, indicando: prò restauri Cappella della Maddalena. Grazie.
Tre storie
spirituali
La casa editrice Labor et Fides di Ginevra ha puibbIica:o, or sono alcuni mesi, un’opera del pastore Pierre Maury, già precedentemente edita nella rivista a Foi et Vie »
nell anno 1931. Pierre Maury, come ò noto,
e stato uno dei maggiori esponenti in Francia del movimento di rinnovamento biblico
e teologico tra le due guerre mondiali. Autore di opere teologiche e di predicazioni egli
ci dà m questo volume un saggio di storia
cristiana, di critica cristiana potremmo dire
esaminando la vita e la fede di tre delle’
maggiori figure della chiesa cristiana ; Agostino, Lutero, Pascal. Molto diversi nel temperamento, nella concezione della vita, diverso l’ambiente in cui vissero, diverso anche il modo di pensare e di credere, pure un
legame unisce strettamente queste tre grandi figure ; sono uomini giunti alla fede attraverso lunghe e difficil’ esperienze, ma che
hanno raggiunto il Lraguardo della loro esistenza avendo scoperto la verità fondamentale dell’evangelo ; la grazia e la misericordia
del Signore.
I tre saggi di P. Maury consacrati a questi credenti del passato sono dunque per noi
di grande insegnamento perchè ci avvicinano al travaglio di altri credenti e alla sorgente delia loro fede ; Cristo Gesù.
Lo stile è degno di ogni lode, accessibile
a tutti, vivo, tutto vibrante della stessa e.sperienza narrata. g. ¡
Convitto Maschile Valdese
TORRE P E L LIC E
LE ISTALLAZIONI: una piscina coperta (13x6 m.) per l’estate e Finverno, tennis, campo di foot ball, palla a volo e palla canestro, ottima posizione di mezza montagna. Sci con impianti di risalita.
'“'STATE- dal 1<> luglio al 31 agosto si accettano ragazzi dagli otto ai
ouindici anni per vacanze organizzate; possibilità di studio in vista
degù esami di riparazione (massimo due materie).
INVERNO; le iscrizioni per elementari, scuole medie, scuole professionali e ginnasio-liceo sono aperte.
RETTE: per le flnaUtà del Convitto che si rivolge soprattutto al pubblico ev'ingelico, le rette sono molto modeste in rapporto alle attrezza
ture sportive messe liberamente a disposizione dei ragazzi senza supplementi.
BORSE DI STUDIO: sono messe in palio alcune borse di studio (metà
retta) per alunni partlcolarmerile meritevoli di modeste condizioni
economiche.
INFORMAZIONI: scrivere al Convilto Valdese TORRE PELLICE (TO).
BARI
avirisi economici
PIERRE MAURY : Trois histoires spi
rituelles. Saint Augustin - Luther
Pascal. Labor et Fides, Genève 1962,
pp. 202, L. 1.600.
Matrimoni. — Sabato 50 maggio si sono
uniti in matrimonio Fornerone Valdo di Ponte S. Martino con Griglio Ive della Tomalina; domenica 7 giugno Collino Pierino di
Pinerolo con Romano Jose della Cooperativa. Nelle due liete circostanze il nostro tempio sembrava trasform,-ito in una serra. Le
spose, fedeli monilrici e coraliste, lasciano
nella nostra comunità vuoti non facilmente
colmabili. Il Signore benedica i loro focolari e conceda loro una lunga e felice vita
coniugale, sotto il Suo sguardo.
Battesimo. — Domenica 31 maggio è stato
amministrato il battesimo al bimbo Paschetto
Luciano di Ottavio e di PollioUi Olga. I! Signore accompagni sempre con la sua benezione e la sua grazia questo bambino e i
suoi cari.
— Martedì due g'ugno è stato celebrato
nel nostra Tempio i3 matrimonio de la Signorina Lilly Castiglione col Signor Nicola
Pantaleo della Chiesa Battista dj Ba i. La
funzione nelle due parti, civile e re’igiosa,
è .siala pre i'eduta dal Pastore Battista Sigricr Bagheri. Successivamente hamno riv -ilo '.un messaggio il padre della sposa,
Pastore Giuseipipe Ca.qig'ione, ed il Pasture della Chiesa ospitante, Enrico C-orsani.
La Chiesa era gremita da rappresentanti
de le due Comam'tà, e da un gruppo della
Cliiesa Valdese di Cerignola. Rinnoviamo
agli snosi i no.slri auguri di benedizioni da
parte del Signore. Molle lougratulazioni ai'
P'-itenti, ed in particolare alila famiglia del
Pastore Gastiglione.
Esprimiamo la noslra .speranza ciré quetlu mail.riinionio conlribuisica a rendere più
forti' i vinco’i che legano le due Comunità,
e <be si esprimono in modo particolare
nella coélaiborazione tra due Unioni Giovanili che svolgono progeamma comune.
E. CO.
Culto radio
ore 7.40
DOMENICA 14 GIUGNO
Pastore Piero Bensì
(Chiesa Battista di Firenze)
DOMENICA 21 GIUGNO
Pastore Piero Bensì
PALLE NOSTRE COMUNITÀ
Í . M- .
ArriCO in condominio nuovo, Lusenui S.
Giovanni, 5 -amere, doppi servizi, terrazzi cia-inbierei con alloggio a Torinc. Per
infocmazioni' rivolgersi' alla Claudiana.
La moglie e i familiari del compianto
Enrico Roston
dì anni 75
commossi e riconoscenti dalle m-anifestazicnA di affetto e simpatia ricevute in occasione della dipartenza del
loro caro ringraziano tut.i coloro che
con affetto, con fiori, con scritti, prep-ro parte al loro grande dolore. Un
ringraziamento particolare al Dottore
Emanueile Quattrini, al Pastore Cipriano Tourn, ai Signori Gardiol Lidia
e Attilio che tanto* furono di aiuto
l’ella meista circostanza.
« Vegliate e pregate perchè non
sapete nè il giorno nè l’ora in
cui il Figliuolo dell’uomo verrà >»
(Matteo 25; 13)
Trossieri di Ferrerò 25-5-1964
La famiglia del compianto
Andrea Gaydou
cemmessa dalla grande simpatia dimostratale sia durante -il lungo decorso della malattia ohe aUe esequie del
caro- -scompiarso, ringrazia sentitamente tutti.
La presente serve anche di p-artecipazione.
Luserna San Giovarmi, 1-6 1964
Tutta la Comunità si è vivamente rallegrata per la na.scita di Patrizia Delfina Gabriella., figlia di Giusiauo Luigi e Rosetta.
I figliuoli sono un’eredità ed un dono che
viene dal Signore, e noi, genitori, ne siamo
i depositari. Chiediamo pertanto al Signore
di donarci saggezza nel nostro arduo compito di educatori dei nostri figliuoli affinchè
siamo trovati sempre dei genitori fedeli alla
nostra vocazione. Sulla jiiccola Patrizia e su
tutta 1?. famiglia invociiiamo tante benedizioni del Signore.
— Per ragÌGiii atmosferiche assolutamente
proibitive, inarledl 2 corr. non ha potuto
aver luogo la programmata gita della Chiesa.
Essa è stata fissata per Domenica 14 corr.,
qualunque siano le condizioni atmosferiche.
Le modaiilà ed il t^rogranima restano invariati. Cog'iamo l’occasione per esortare quanti non l’avessero ancora fatto di approfittare
di questo rinvio iscrivendosi presso gli Anziani od il Pastore.
28 giugno -15 luglio 1964
Campo cattotii ad Agape
Il Gattolicesimo e noi
Direttore; Pa.st. Franco Giampirroii, vice cliret-'-ore: Si'g. Riccartlo Beni'.
Quota; per l’intero campo L. 21.250 più L. 1.600 d'iscrizione. - Quote parziali;
L. 1.250 al giorno.
PROGRAMMA
Studi'. Calvalcata storica dalla Controriforma alla Rivoluzione francese — Dalla Rivoluzione francese a Giovanni XXIII — La concezione della Chiesa nel Cattolicesimo romano —Il Magistero — Il Sacerdozio — L'Autorità — Il punto .sul
Concilio Vaticano II — Il movimento di integrazione delle Chiese non cattoliche — Il Cattolicesimo politico.
Gli studi .saranno tenuti da Giorgio Bouchard, Franco Giampiccoli, Vittorio Rieser, Alfredo Sonelli, Giorgio Tourn.
Il programma comprende anche Ire gite di una giornata e una con pernottamento in un rifugio alpino, brevi passeggiate, giochi organizzati, eco.
N. B. - II campo cadetti è stato ritardato dal 21 al 28 giugno per facilitare la
partecipazione di chi ha esami. Preghiamo per quanto è possibile di evitare una partecipazione parziale.
Facilitazioni ; La FUX mette a disposizione alcune borse campo. Chi si trovasse
nella necessità di richiedere questo aiuto è pregato di rivolgersi al past. Giorgio Bouchard, via Pavone 2 - Banchelte (Torino) tramite il pastore della sua chiesa.
Iscrizioni presso la n Segreteria di Agape » Frali (Torino) con versamento della
quota di iscrizione (L. 1.600).
Raduno per la partenza il 28 giugno in via Pio V 15 - Torino - alle 16 precise.
— MercoiledìiS corr. nella Chiesa di Fra
deltorno, sj sono uniti in inaliimcnio Ghiavia Bruno Giovanni e fiosUm Lucilla, entrambi membri di Chiesa di Torino, ma per
parte di famigili'a lo sposo e per amor della
montagna la sposa, entrambi legati da grande affetto a questa località montana dove
conitaiiìo molti parenti, amici, conoscenii.
La cerimonia nuziale è sta'a presieduta
dal Pastore Sig. Roberto Jahier di Luserna
San Giovanni, iliiesa di ori'gine della sposa.
Il tempo che Isemlbrava m/naceìare la
pioggia si è rimesso un po’ nel pomerig
gio ed al termine della cerimonia splendeva il sole e così il rinfresco che ha avuto
luogo alla Foresteria è stato ottimo sotto
tutti i' punii di vista ed è stalo un’ottima
cciasione di incontri per molte persone che
da .anni non si vedevano e motivo di unione tra la gente di Luserna, di Torino e di
Angrogna !
Ag i sposi ripetiamo raugurio di una lunga vita ccniugale benedetta daH’alio e rinnoviamo i ringraziamenti per il delicato
pensiero avuto nella scelta del luogo.
— Una nota di lode riVoilgiamo agli unionisti dei Coppieri di Torre Pcllice che domenica 7 corr. hanno partecipalo al cullo
di Prade loriiu in occasione di una loro
gita... .sociale! Ci rallegriamo sempre quan
do dei turisti visitano non soltanto le località montane della nostra Chiesa, ma partecipano anche ai culti, specialmente in
ques i moniemi nei' quali, come avranno
notato i summenzionati unionisti... per varie ragioni i membri di Chiesa nostri disertano i culli più ancora che in inverno.
— Con i] 2l corr. i culti nella nostra
(blesa avranno luogo secondo Torario e t'vo, OS via ad incominciare da ta’e data avremo il culto al mattino, ogni quindici giorni, al Serre nel temipio alle ore 9 ed al pomcriEgio aM’aiperito al Bagnau alle 14,30.
Con il 28 corr. 0 culto a Pradeltorno rimane fissato alternativamente ogni quindici
giorni, nel tempio, aMe ore 10.
IN MORTE
DI NEHRU
Ginevra. — II Consiglio ecumenico delle
Chiese, appena ricevuta notizia della morte
del premier indiano Nehru, ha inviato il telegramma seguente al presidente dell’India,
S. Radhakrishnan : « A nome del Consiglio
ecumenico delle Chiese presentiamo la nostra rispettosa simpatia al governo e al popolo dell India, nel momento in cui perdono
un grande uomo di Stato, alla saggezza, al
coraggio e alFumanità del quale il mondo
deve tanto. Preghiamo per l’avvenire della
vostra grande nazione ». {soepi)
DomE.iica 7 giugno le 5euo e Be-:i tnicali
dell’Asilo e del Centro hanno lere.iinato la
loro attività con una giti molto iiitoressante
ai I! Ghioutin » deU’Inverso di Torre Pellice
percorrendo la nuova strada, recentemente
costruita che sale comodamente in mezzo
ai castagni, ai larici ed ai prati in fiore.
Eiano presentì una cinquantina di alunni
che in simpatico aiTiatarneiito hanno giocato
ininterrottamente fino a sera nel cortile ospitale dei signori Valdo e Elda Rivoir gentilmente messo a nostra disposizione. Lo spirito <f scoutista » dei ragazzi del Convitto Valdese ha contribuito etiieacemacie .alla riuscì-,
ta delia gita. Prima di riprendere la stinda
del ritorno a tutti è st.Ua oiferla una buona
tazza di thè. Esprimiamo la nostra riconoscenza a; coniiigi Ri'vjir net i ospiiiaìi-ià.
Le nostre Scuole Domenicali avevano già
trascorso un'ottima giornata nel mese di
maggio, nel vallone di Angiogna. Raggiunto
S. Lorenzo in pullman per prendere parte
alla festa di canto, erano saliti al Serre, al
monumento di Chanforan ed alla Ghieisa
della Tana. A tutti il nostro augurio di buone vacanze ed un cordiale arrivederci alla
riapertura delie nostre Scuote, i.m.i Farese
Direttore resp.; Gino Conte
Domenica 7 Giugno è mancato alattetto de*', fjuoi cari il
Cav.
Fernando Pellegrini
AngoS'Ciati ne danno il doloroso annuncio il nipote Cav. Ugo Pellegrini
con la moglie Jolanda Villa e con i
figli Lilia e David e l’affezionato Guido Botturi.
Keg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
fio. Subalpina a.p.a. - Torre Pellice 1 1.»
OROLOGERIA . OREFICERIA
Novarese - Jourdan
TORINO - Via Tripoli, 214
Concessionario
— orologi e svegliette CYMA
— crologi LONGINES - PHI
LTP WATCH . DOXA ecc.
pendoJette a transistor
SECTICON
Laboratorio attrezzato per ripa
rare qualsiasi tipo di orologio,
sveglia, pendolo, cucù
^ mc»^erne> /iercA4>;
»non éda rimescolare
S * non gocciola
»coprecon una mano
lUCIDO-OPACO-SATINATO-lMULSlON
tUN PROOOIIO LEWIS BERGER Itd. fABBRICAIO SU LICENZA DAL
COlOHIflCIO SOLARI BELTRANOl 6 CARBONE
VIA flESCHI, 3/20 - GENOVA