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LA BUOKl IVOVELLA
GIORNALE RELIGIOSO
PREXX» i>'AN«iOClAZIO:VFi
U domicilio)
Torino, per un anno L. 6,00 I L.7,00
— per sei raesi » 4,00 f n 4,K0
Per le provincie e l’estero franco sino
ai conlìni, un anno . . I... 7,20
per sei raesi, " S,20
A5.JI0EÙOVTIC Js iviy&itn
Seguendo la verità nella carità
Epes. IV. ^5.
L’UfTicio della BUONA NOVELLA è in
Torino, presso la libreria Evangelica
di GIACOMO BIAVA, viaCarlo Alberlo,
dirimpello al CatTè Dilei.
Le associazioni si ricevono in ToriDO allo
stesso Ufficio.
Gli Associati delle Provincie potranno provvedersi di un vaglia postale,
inviandolo franco alla libreria Biava.
I Confessori di G. G. in Italia nel secolo XVI. II. — Società di previdenza
i'ÌEkverno. — II Sinodo della Chiesa Valdese. II. — La Bibbia neU’armata. —
— Notizie religiose. —Cronachetta politica.
I CO\F£SSOÌU DI (l. C. IN ITALIA NEI SECOIO XVI
Baldo Lnpeliiio. — (liiiiio Gliiiiamia.—Aniouio Ilifello.
— Fralifesco Sega. — FiancesfO S|)iiiola. — (lirolamo (lalato«.
11.
Da lungo tempo in Italia come in
Francia vi erano inquisitori, il cui
oiTicio limitavasi a fare indagini sulle
persone accusate d’eresia; ma essi
nello esercizio delle loro attribuzioni
dipendevano dai vescovi, ai quali spettava dirigere i processi e pronunziarne giudicio. Nel principio del secolo decimosesto l’Italia non aveva
ancora 11 flagello di una corte indi>
pendente e dedicata in modo specüale
alle cause di questo genere; ma in
seguito ai considerevoli progressi che
le dottrine evangeliche facevano ira
questa penisola, la corte romana senti
il bisogno d' introdurvi un mezzoi
così energico per distruggere il libero
esame e salvare l’autorità molto decaduta della Chiesa. Talvolta i vescovi
spiegavano poco zelo, e non di rado
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cedevano alla voce della umanità, od
ai riguardi di amicizia ; perciò i loro
procedimenti eran lenti e poco segreti; e agli accusati riesciva spesso di
fuggire prima che le autorità civili ne
ordinassero l’arresto.
Per lali molivi i più zelanti cattolici, e specialmente il cardinale Caraffa sollecitarono l’istituzione del S.
UfTizio, più o meno simile a quello di
Spagna; e Paolo HI, con bolla del 1“
aprile 1545, conferiva a sei cardinali
il titolo e i poteri di inquisitori generali della fede, autorizzandoli a giudicare, al di qua e al di là delle Alpi,
tutte le accuse d’eresia; conferì loro
facoltà d’arrestare e metlere in prigione ie persone sospette, e loro complici, senza distinzione d’età, di sesso
di professione o di rango ; di nominare officiali subalterni, e stabilire
dovunque tribunali di seconda classe,
con poteri limitati od uguali.
La facilità con cui codesta abbominevole istituzione fu introdotta e consolidata in Italia, prova die negli
Italiani, comeciiè assai illuminati e
civili fossero in gran parte, mancava
quello spirito nazionale, quella energia di principii e quella concordia
che in altri paesi, come in Francia
ed in Germania, bastarono a respingere un giogo cosi barbaro e pesante. I soli Napolitani vi si opposero vigorosamenle, e reiterate volte
ricorsero ad imponenti dimostrazioni
ed a tumulti, e talora davan di piglio
alle armi per contrastare le vittime
ai satelliti del s. Uffìzio; talché i loro
dominatori dovettero smetterne il pensiero. — Sublime esempio di fermezza
e concordia popolare che forma la
più bella pagina di quel reame!
Il Senato di Venezia si oppose, è
vero, all’introduzione di quel tribunale di sangue; vietò agli inquisitori
di pronunziare sentenze definitive in
quanto ai secolari; ma permise loro
di sorvegliare i processi d’eresia; e
per proteggere i cittadini contro l’ingiustizia e la cupidigia che celavasL
sotto il manto di zelo religioso, volle
ehe integri magistrati ed onesti giureconsulti fossere presenti all’esame
dei testimoni.
Nessuna potenza seppe mai, come
quella di Roma, alternare le carezze
con le minaccie, e l’artifizio con l’aperta violenza; abbandonare per un
istante le sue pretese, senza rinunziarvi; e intanto a forza di dissimulazioni e di intrighi schiudersi insensibilmente la via al trionfo de’ suoi
disegni. Egli è per questo che il papa,
quantunque molto lieto non fosse
delle concessioni ottenute dal Senato
di Venezia, pure apparentemente si
tacque; mai suoi agenti manovravano
in segreto, e gli inquisitori di quando
in quando, per abuso, usurpavano
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sempre nuovi poteri, e la loro mano
pesava più del consueto sni cittadini;
ma allora qualche voce genero?a udivasi nel Senato a reclamare energicamente contro le crudeltà clericali, e
domandare la libertà di qualche infelice ingiustamente perseguitato.
Malgrado le sofferte sciagure, rimanevano in Venezia non pochi seguaci delle dottrine evangeliche, i
quali tenevano segrete riunioni, e nel
1560 celebravano la Cena in una casa
particolare. Ma scoperti e denunziati,
caddero in mano dell’inquisizione lutti
quelli fra loro che non ebbero agio
di mettersi in salvo. Poco dopo si
sparse la triste novella, che Giulio
Ghirlanda, Baldo Lupetino, Francesco
.Spinola e Girolamo Galateo e molti
altri fedeli giacevano in prigione.
I fuggitivi, fra’ quali Antonio Ricetto e Francesco Sega, col favor della
notte, recaronsi in Istriaj e là si tennero celati per qualche tempo, con
l’animo di rifuggirsi in paese straniero. Ma nell’atlo di spiegare le vele,
uno svizzero consapevole del loro progetto, e forse venduto al tribunale del
8. Ufficio, accusò tre di quei profughi,
Nicola Bucella, Antonio Ricetto e
Francesco Sega quali suoi debitori, e
chiese al magistrato del luogo facoltà
di arrestare la barca. Ma non potendo
avvalorare di prove la sua menzogna,
e vedendo respinta l’ingiusta sua di
manda, per fermare quei miseri ricorse a più vile espediente, denunziandoli come erelici che cercavano
sottrarsi alla giustizia. Con questo
infame raggiro essi furono arrestati,
tradotti in Venezia e rinchiusi nelle
stesse prigioni ove giacevano i loro
fratelli. Ciò nel 17 agosto 1562.
Fino a quell’epoca le autorità civili
di Venezia non avevano inflitta ai prolestanti la pena capitale; solo in alcune lontane provincie della repubblica era stato accordalo agli inquisilori qualche esempio di questo genere. Ma inQue il Senato si arrese alle
reiterale istanze cui aveva con tanta
fermezza combattuto, e diede principio ad una serie di crudeltà, che per
lungo tempo disonorarono i tribunali
di quei liberi Stali. I confessori della
fede evangelica erano dannali a perir
sommersi nelle acque; fu adottato cotesto genere di supplizio, sia perchè
sembrava meno odioso e meno crudele
delle fiamme, sia perchè veniva reputalo più conforme agli usi di Venezia.
Ma se tali autodafé erano meno ributtanti che quelli di Spagna, pure venivano circondati da un silenzio così
tenebroso e da tale apparato che ne
raddoppiava l’orrore.— A mezzanotte
traevasi il prigioniero fuor del suo
carcere, per farlo salire su d’una gondola, in cui non erano che i marinari
ed un prele che doveva assistere la
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vittima. Il legno si avanzava In alto
mare, al di là de’due castelli, ed ivi
era atteso da un’altra barca. A traverso queste due gondole si gettava
una tavola sulla quale veniva steso il
prigioniero carico di catene, con un
gran sasso legato a’suoi piedi; ad un
segnale convenuto, le due gondole
scostavansi l’unadairaltra, e l’infelice
era inghiottito dalle acque.
Giulio Ghirlanda di Treviso fu ii
primo a subire il martirio uella citta
di s. Marco. Allorché venne legalo
sull’asse fatale, diede al capitano un
dolce e pacifico addio, e invocando il
Signore, sparì nell’onde. Avea quarant’anni, e l’ultimo suo giorno fu il
19 ottobre 1562.
Nicola Bucella, dopo aver tentato
Invano di evadere dal carcere, rinnegò vilmente la sua fede, e con tale
mezzo campò la vita e riebbe la libertà.
Antonio Ricetto di Vicenza godeva
di tanta stima, che dopo la condanna
1 senatori gli offrirono la liberlà non
solo, ma la restituzione di tutti i suoi
beni stali venduti in parte, e in parte
promessi, a patto ch’egli rientrasse
nel grembo della Chiesa romana. Anche il suo figlio di soli 12 anni, recossi alla prigione e piangendo e abbracciando le di lui ginocchia scongiurayalo di arrendersi alla volontà
dei magistrati, e non lanciarlo orfano
e solo. Ma l’afflitto genitore con incomparabile fermezza gli rispose non
potere, con tulto l’amore che gli portava, conservarsi a lui, dovendo il
cristiano abbandonare e vita, e beni
ed anche i proprii figli per la fede.
11 custode per impegnarlo ad abiurare
gli disse che uno de’ suoi fratelli avea
di già rinunziato alle dottrine evangeliche; ma il buon Ricetto tranquillamente rispose, essere ciascuno responsabile di sue azioni dinanzi a
Dio, e si tacque. La notte vegnente fu
gettato anch’egli nel mare.
Francesco Sega di Rovigo, giovane
ancora e di molta dottrina, scrisse durante la prigionia, che durò circa due
anni, parecchie opere religiose per
sollievo dei suoi compagni d’infortunio. — Subì il medesimo supplizio.
Francesco Spinola, prete milanese,
fu sottoposto a pifi dure prove. Tre
volte lo tradussero innanzi ai giudici;
e alla presenza del nunzio apostolico
e d’alcuni membri dell’alto clero, che
vollero intervenire al giudizio, comechè minacciato del rogo^ confessò coraggiosamente gli articoli della fede
evangelica, gridò forte contro le usurpazioni del papa, ed impugnò la dottrina del purgatorio e 1’ invocazione
dei santi. Un giorno indebohto da gran
malattia e dai continui rigori del carcere, sorpreso e raggirato il misero si
lasciò sfuggire di bocca qualche con-
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cessione ; raa nella sua convalescenza
allreltossi a disdire ciò che era slato
eliello di momentanea aberraiione.
Allora fu solennemente degradato, e
la notte del 51 gennaio 1567 fatto
morire, come gli altri, nelle acque.
Ma il più distinto fra quelli che subirono a Venezia la morte fu Baldo
Lupetino. L’inquisitore e il legato pontificio lo fecero rinchiudere in un’angusta prigione, dove egli invecchiò.
Venti anni di carcere, di privazioni e
di morali torture non bastarono a
fargli abiurare le dottrine evangeliche.
Ogni volta che i satelliti del S. UETuio
recavansi a visitario colla speranza di
veder domata quella volontà di ferro,
con molta sorpresa in quel corpo affralito trovavano uno spirito ognora
più giovane e vigoroso, e la sua fede
incrollabile. Dall’ un capo all’ altro
della Penisola, e in tutta l’Europa divenne celebre il nome di codesto gran
martire. Da una parte i principi d’Alemagua non cessavano di chiedere al
Senato la di lui liberlà, e dall’altra il
nunzio apostolico, l’inquisilore e fino
il papa con replicate istanze ne domandavano il supplizio. Ma il Doge ed il
Senato ricusavano ; e quando il giudicio fu compiuto, si opposero con un
decreto formale alla sentenza che condannavaio a perir nelle fiamme. Al venerando vecchio, dopo tante prove di
coraggio e di fermezza, dopo venti anni
di prigionia, non fu dato di rivedere
la luce nemmeno allorquando incamminavasi verso la morte: era notte;
la cillà deserta e immersa nel silenzio
parea si cingesse di luttuose tenebre
per attestare il suo dolore; ma il ciel«
sereno e seminalo di stelle pareva in
¡)ari lempo sorridere e additare alia
vittima il luminoso sentiero per cui si
ascende alla patria dei giusti.—Poco
dopo quest’altro sagriOcio era consumato!
11 supplizio di Lupetino diede l’ultimo crollo alla chiesa evangelica in
quest’altra parie della Penisola. Molti
fedeli anziché comprare sicurezza con
vile rinuncia alle loro dottrine, preferirono abbandonare la patria, la famiglia e i comodi della vita, e vivere
miseri e raminghi in paesi stranieri ;
altri subirono coraggiosamente le pene
inflitte dal barbaro tribunale ; si rassegnarono a vedersi spogliare de’ loro
beni e ad essere additati e sfuggiti
siccome empi e maledetti. Le crudeltà
poi usate contro i prigionieri furono
spinte a tale eccesso, che ci manca
l’animo di narrarle. Alcuni di essi
riacquistarono un dì la libertà, ma
non più la salute ; scarni e pallidi
come la morte, consumali da’ patimenti e dall’ambascia, strascinavansL
appena; altri nelle stesse prigioni cadevano mietuti da orribili malori, ai
quali davan causa la fame, l’umidità
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de’luogbì, le sevizie de’loro carnefici.
— Girolamo Galateo, dopo dieci anni
di reclusione, non ne usciva che freddo
cadavere!
SOCIETÀ DI PREVIDENZA
pei* l’iiiveriio.
Una società puramente filantropica,
che avesse per iscopo di educare il povero ad abitudini dì econoraia quando
guadagna, per evitargli la pena di
soffrire la fame ed il freddo, e la vergogna di mendicare quando non guadagna, una tale socielà mancava fra
noi. La Buona Novella (ved. n* 26,
27), ne aveva dato lo eccitamento
pubblicando ciò che si fa per tale bisogna altrove: ed ora la congregazione
evangelica di Torino ha stabilito ud
piccol saggio di una tale società. Dio
voglia che questo esempio sia imitato
da allri noa solo nella Capitale, raa
specialmente nelle provincie, ove forse
il bisogno è maggiore. La società di
previdenza, sebbene nata fra i protestanti; non ha nè colore nè scopo religioso, raa è puramente filantropica :
per cui la sua origine non deve spaventare i sinceri catlolici ad accettarla.
Questa società è stata costituita fra noi
domenica scorsa, ed affinché sia più
conosciuta pubblichiamo i regolamenti
provvisorii.
f^ocìetà di Previdenza
per l’inverno.
REGOLAMENTO PROVVISORIO.
Idea dell’opera.
1. La Socielà di previdenza per l’inverno ha per iscopo di raccogliere nell'eslate i piccoli risparrai del povero, conservarli e, se è possibile, renderli anche
fruttiferi, e poscia a tempo debito fare le
provvisioni, e neU’inverno rendere ai poveri tante provvisioni quanto è l’ammontare del danaro da essi depositato nell’estate.
2. Raccogliere i piccoli risparmi del
povero, quei risparmi che non si farebbero senza un eccitamento; prevedere per
il tempo deU’inverno che è il più penibile; provvedere i poveri neirinverno di
provisioni di miglior qualità e ad nn
prezzo assai minore di quello che il povero è obbligato a pagarle dai piccoli rivenditori, tanto più se le prende a credito; educare il povero ad abitudini di
economia e di risparmio, procurando che
non ispenda in cose inutili o quasi inutili
quel danaro che potrebbe risparmiare
nella buona stagione: ecco lo scopo della
società di previdenza.
3. Questa società avendo uno scopo
puramente filantropico e non un colore
religioso, non impedisce di sua natura che
possano essere ammessi ia essa societarii
di ogni religione.
Tuttavia, stanti le particolari circostanze in cui ci troviamo, non potrà dai
collettori essere ammesso alcun societario cbe non appartenga alla comunione
Evangelica. Se qualcuno, apparleueodo
ad altra comunione religiosa, facesse la
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domanda di apparteoere ulla socielà, uaa
tale domanda sarehbe soìtoniessa al Comitato, al quale spetterà di decidere l’aiumissioue in i<iiiuli casi.
H»cì Scucii.
i. Ogni povero appartenente alla religione Evangelica ha il diritto di essere
membro della società.
5. L’ammissione si fa nel modo seguente :
Colui ohe desidera essere ammesso
debb’essere riconosciuto per povero:
quando domanderà di far parte della società, ilcoMeltore gli rilafcierà un libretto
di deposito ; e dal momento che farà il
primo deposito sarà considerato membro
della società.
C. Si cessa dali’ essere membro della
società quando non si fanno più depositi
in estate.
Dei UepoiiUi.
7. 1 depositi si fanno dai socii tutte le
domeniche in mano dei collettori autorizzati dal comitato.
8. I collettori autorizzali dal comitato
sono quelli che distribuiscono ai socii i
libretti di deposito firmati dal Presidente
e dal Cassiere.
9. I depositi non possono essere minori
di cinque soldi.
•10. 11 danaro depositato è scritto immediatamente in lettere, e io cifra sul libretto del societario depositante, e munito ogni volta della firma del collettore.
Del CoinitHio.
H. Per maggiore garanzia dei socii
il Comitato è composto di cristiani evangelici rispettabili, e tali da non lasciare
il menomo dubbio ui socii intorno alla
sicurezza dei laro depositi. I m nistri
della Chiesa Kvangelica sono membri onorarli di esso.
■12. Il Comitato elegge i collettori, c
garantisce ai socii le somme ad essi codsegnate, e delle quali avranno ricevuta
regolare nel loro libro di deposilo.
13. Esso dirige l’andamento della Società : fa a tempo debito le provvisioni c
le fa distribuire al societarii.
14. Una volta airanno, ai finir dell’inverno, il CuMiitato farà un rapporto ed un
rendiconto di sua gestione. 1 societarii
ne saranno avvertiti, ed avranno il diriito
d’intervenire al rendicoulo.
Ufi Cassiere.
lìi. Il Cassiere è tm cristiauo evangelico solvibile, e sul quale possa basare
sicuramente la confidenza dei societarii.
16. Esso ricevo dai collettori ogni lunedì il prodotto dei depositi della domenica, rilasciando ai colletlori la ricevuta.
17. Egli è risponsabile di tutto il danaro depositato dai collettori in sue mani,
e perciò terrà con tutta esattezza i libri
concernenti rauiministrazionc della Società.
l)<’é (.'olletlori.
18. 1 collettori sono eletti dal Comitato, ed hanno la fiducia di esso. Il loro
numero è fissato dal Comitato secondo i
bisogni.
lU. L’opera dei cijljettori è interamente
gratuita : la sola carità deve spingerli a
fare dei sacrificii e dei proprii comodi ed
anche delle convenienze, ricordandosi che
sono discepoli di Coiui che diede tutto se
stesso per noi.
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20. La domenica è il giorno fissato per
le collette, e specialmente le ore del mattino prima del servizio divino.
21. Nel libretto del depositante si scriverà dal collettore il mese, il giorno ed
il quantitativo del deposito in franchi e
centesimi.
22. Allorché un depositante è negligente, il collettore non deve abbandonarlo, anzi deve fare tutli i suoi sforzi
persuadendo ed esortando.
23. Il collettore rappresenta presso il
depositante una società puramente filantropica: perciò si asterrà neH’esercizio del
suo ufficio da qualunque discussione politica 0 religiosa.
24. Esso cercherà in tutti i modi possibili l’aumento della società: si sforzerà
di essere l’amico cristiano di tutti i poveri, e non dimenticherà di far sentire
nelle case dove entra il buon odore di
Cristo.
25. Allorché avrà qualche nuovo socio
domanderà il libretto al Cassiere e lo rimetterà al depositante al più tardi la domenica dopo fatto il primo deposito.
26. Essi avranno un foglio nel quale
saranno registrati tutti i depositi, e saranno firmati dal Cassiere tutti i versamenti.
Delle Provvisioni.
27. Le provvisioni saranno fatte dal
Comitato 0 da persone da esso incaricate
sotto lasua risponsabilltà.
28. Le provvisioni saranno distribuite
ai depositanti al cominciar dell’inverno in
ragione del rispettivo deposito.
29. Se la piccolezza del numero dei
socii fosse tale che non convenisse fare
le provvisioni, allora il Comitato comprerà
le provvisioni da distribuirsi in qualche
magazzino col maggiore possibile risparmio, e rilascierà ai depositanti dei boni.
30. Le provvisioni consistono in polenta, patate, legna, e se la somma del
depòsiti lo permetterà, in riso, fagiuoli
ed altri legumi secchi. Il lutto sarà di
ottima qualità.
Disposizioni transitorie.
51. I regolamenti presenti saranno conservati fino a tanto che si crederanno
utili al buon andamento della Società.
Quando poi l’esperienza li farà vedere o
impraticabili o degni di essere rinnovati,
0 si conoscerà il bisogno di farvi delle
aggiunte, il Comitato è in facoltà di accomodarli come meglio crede per il migliore andamento della Socielà.
32. Fino a che i regolamenti non saranno fissati e stampati, ogni Collettore
ne avrà una copia autentica firmata dal
Presidente e dal Segretario per poterne
dar cognizione a quei Socii che lo domanderanno. Quando i regolamenli saranno stampali, ogni Societario avrà diritto ad una copia.
33. In caso di malattia, o di partenza,
0 io qualche altro caso straordinario il
Comitato potrà ordinare che sia reso al
depositante il suo danaro invece delle
provvisioni.
Dopo l’approvazione di lale regolamento
il Comitato ha deciso che tutte le spese
da farsi dalla socielà per libri, stampe,
fitto di locali per le provvisioni ecc. non
debbano farsi sul danaro dei depositanti,
ma quelle spese saranno coperte coi doni
di persone ricche, acciò il povero abbia
n provvisioni l’intero ammontare de’suoi
depositi.
9
IL SIAODO
della Chiesa \’aldese
II.
La seduta del giorno 31 maggio si
aprì, secondo il solito, colla leltura della
Bibbia e colla preghiera. Il primo oggetto
che occupò quella seduta fu non l’abolizione deir accatlonaggio, che non è in
facollà di una riunione ecclesiastica di
abolire, ma la proibizione alla Chiesa di
autorizzarlo. Quando in una parrocchia
vi sono dei poveri, il Concisloro provveda
alla loro sussistenza, e se non ha fondi,
i pastori e gli anziani facciano essi una
questua, roa non lascino biglietti di raccomandazione per autorizzare i poveri a
questuare.
Si passò poscia a discutere la proposizione falla dalla Tavola di sostituire al
catechismo di Ostervald, un catechismo
più breve, più semplice, e forse anche
più biblico. La proposizione in massima
fu ricevuta aU’unanimilà, e nei dettagli
si stabilì di formare una Commissione di
tre pastori, la quale in olio mesi preparasse il nuovo catechismo e lo sottoponesse al giudizio del corpo intero dei pastori. Si stabilì inollre, attesa la evidente
utilità di un tale catechismo , che nel
mese di maggio I8ba si radunasse di
nuovo ii Sinodo per approvarlo.
La missione interiore per eccitare, mantenere ed aumentare il risveglio religioso
nel seno della Chiesa, era all’ordine del
giorno. Il Sinodo senti il bisogno di una
tale benefica istituzione, e decrelù alla
unanimità che fosse una tale missione
stabilita.
Dopo ciò si passarono in discussione
alcune proposizioni di ioleressc locale
cbe crediamo inutile riferire. La discussione però d’inleresse veramente biblico,
fu suH’elezione degli anziani; discussione
che si prolungò fino alle sei della sera e
che si rimise al giorno seguente.
La seduta fu sospesa alle sei, e si riapri alle olio, ma a porte chiuse. Allora
si lessero le comunicazioni ofiiciali fatte
al Sinodo, dai Sinodi della Chiesa libera
di Scozia, della Chiesa riformala Olandese di Nuova-York, della Chiesa associala d'.Vmerica, e della Commissione sinodale dell'unione delle Chiese evangeliche di Francia. Il Sinodo decise di mantenere rapporti fraterni con quelle Chiese,
ed incaricò la Tavola di esprimere loro
i sentimenti di riconoscenza e d’affezione
cristiana dalla parie di tutta la Chiesa
Valdese.
Si era notala nel Sinodo la mancanza
dei due più grandi benefattori della
Chiesa Valdese, cioè del generale Beckwilh, e del rev. doltore Gilly. L’amore
e la riverenza che ogni valdese nutre
nel cuore per lali insigni benefattori, faceva sentire a tulli profondamente la loro
mancanza ; ma quesla stessa riverenza
impedì che nelle pubbliche sedute si domandasse il motivo di loro assenza : ma
nella seduta privata di quella sera furono
manifeslale le ragioni per cui nè l’uno
nè l’altro avea potuto accettare l’invito
e rendersi al Sinodo. L’Assemblea all’unamilà incaricò la Tavola futura; « di
esprimere al generale Beckwith ed al
rev, dottor Gilly, quanto essa sarebbe
stala felice di averli nel suo seno, e di
assicurare l’uno e l’allro della viva affezione e della profonda gratitudine che i
Valdesi conservano per essi ».
Giovedì rgiugno, il Sinodosi riunì
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alle sette del mattino, e dopo il servìzio
religioso riprese la discussione sugli anziani e slabili che la nomina di essi fosse
fatta dui capi di famiglia della parrocchia : e gli aoziaui prima di essere installali nella carica, dovessero sottoporsi ad
un esame di dottrina e di condotta; e che
quando un anziano si trovasse in istato
di non potere esercitare la sua carica ritenesse il titolo di anziano onorario, e si
procedesse immediatamente all’elezione
del successore.
Dopo varie decisioni d'interesse locale,
il Sinodo si occupò deH’islruziooe ed ordinò cbe si facesse un regolamento per
fare maggiormente prosperare l’istruzione nel collegio; rimise e raccomandò
alla Tavola una petizione delle Valli di
Perosa e di S. Martino per lo slabilimento
di una scuola industriale, ed invitò la
Tavola ad impiegare tutti i mezzi in suo
potere, acciò gli interessi deH’istruzione
fra i Valdesi non siano punto compromessi dalla legge che si proporrà fra
breve alle Camere sulla pubblica istruzione.
Considerando di quale grande interesse
sia il provvedere alla Chiesa di buoni
ministri, il Sinodo ordinò cbe da qui innanzi l’esame della fede da farsi dai candidali al s. ministero debba riportare
l’approvazione della maggioranza assoluta del corpo intero dei pastori, non bastando la maggioranza assoluta dei presenti.
Il Sinodo del 18Í8, avea stabilito che
si celebrasse in ogni anno la festa della
Emancipazione Valdese, ma la stagione
invernale in cui essa cade nou permettendo il più delle volte che possa celebrarsi con quella solennità che si con
viene, il Sinodo attuale ha decretato che
essa festa sia celebrata il giorno della
festa dello Statuto.
Dopo varie altre discussioni sopra proposizioni d’interesse piuttosto locale, si
entrò nella grande ed interessante discussione di stabilire una facoltà di teologia
perla Chiesa valdese. Il Sinodo del 18S1,
avea già espresso un tal desiderio, e la
Tavola in questi tre anni si era occupata
eiRcacemente, onde realizzare un tale progetto. L’Assemblea aH’unanimità, slabili
il principio che una facoltà di teologia
dovesse essere aperta nella Chiesa valdese. Ma qui appunto si sollevò la grande
discussione, se cioè per il meglio dell’opera fosse più conveniente che tale
stabilimento fosse nelle Vaili o non piut-<
tosto in qualche grande città dello Slato.
Vi erano ragioni fortissime per una parte
e per l’altra, le quali furono esposte con
molta eloquenza specialmente dai pastore
Revel di Bobby e dell’evangelista Meille:
vari membri del Sinodo presero la parola
in vario senso, e V Assemblea decise che
la facoltà di teologia si stabilisse alla
Torre.
Il venerdì due giugno, il Sinodo dovea
compierei suoi lavori ; si radunò dunque
la mattina alle sei. Varii soggetti di economia caddero sotto l’esame di quel giorno; si occupò poscia dell’educazione religiosa e morale dei giovani del collegio
e con voto unanime raccomandò alla
Chiesa ed alla direzione del collegio ia
modo particolare una tale educazione.
Prima di porre termine alle deliberazioni , r Assemblea volle esprimere con
voto unanime la riconoscenza di tutta la
Chiesa valdese e la devozione cbe essi
nutre verso il Re Vittorio Emanuele II,
11
sotto la protezione del quale il presente
Sinudo ha potuto unirsi iilieramente e pacificamente. Uu ringraziamento cordiale
fu espresso altresì al .Sindaco della Torre,
alla Guardia Nazionale ed alle popolazioni della Torre e di S. Giovanni per la
benigna accoglienza ed ospitalità che i
membri del Sinodo avevano da essi ricevuto.
Dopo le quali cose si passò all’elezione
del potere esecutivo, chiamato laTavola,
e furono rieletti ciascuno separatamente
ed a grande maggioranza, a moderatore
il pastore Giovanni Pietro Uevel, a moderatore aggiunto il pastore Pietro Lantarel , a segretario il pastore Durando
Canton. Membri laici della Tavola furono
eletti i signori Giuseppe Maiali banchiere
e deputalo al Parlamento di Torino, e
Stefano Gay negoziante a Perosa.
L'n culto di mutua edilicazione e di
preghiera che durò circa un’ora e mezzo,
chiuse il Sinodo, la memoria del quale
non sarà così facilmente cancellata dalla
mente e dal cuore di coloro che hanno
avuto la fortuna di assistervi.
LA BIBBIA NELL’ABJIATA.
In una riunione della Societù Biblica
di Londra por l’armata di mare e di terra,
il maggiore liowleuson prese la parola e
disse,'”
« lo non posso parlare per propria esperienza intorno alla circolazione della Bibbia nella marina militare, imperciocché
non appartengo a quel corpo ; ma vedo
qui molti bravi ulflciali che potranno dire
quello che non posso dire io, Essendo
però stato oell’armata delle Indie, e spe
cialmenle a Madras, mi sono trovato
spesse volte in contatto con altri reggimenti, ed hn veduto che la circolazione
della Parola di Dio, della semplice e pura
Parola, ha prodotto un gran cambiamento
neH’arniata di Sua Maestà (attenzione).
10 credo che in questa adunanza vi saranno delle persone che sono state nell’india trenta o quarant’anni fa, c forse
ricorderanno quei tempi nei quali i missionari dichiaravano, e lo dichiaravano
giustamente, che il più graude ostacolo ai
progressi della missione era la vita sregolata dei soldati europei. Coloro che
rammentano quei tempi possono rendere
testimonianza di un lai fatto, e confessare
che la condotta dei soldati inglesi era tale
da formare un vero o.stacolo ai successi
della n^issionc. lo sono convinto che i
miei amici militari dovran confessare che
nelle stazioni militari, especialmente ove
11 numero dei soldati era grande, il successo delle missioni era minore o nullo.
n Però dobbiamo benedire Iddio, imperciocché le cose nelle Indie si passano
ben diversamente, lo ringrazio Iddio che
per le cure di questa Società in quasi
tutti i reggimenti di S. M. vi sono molti
ufiieiali e soldati i quali non hanno rossore di dichiararsi altamente per Iddio
[altenzione). Lasciate ehe vi citi un qualche falto iu appoggio di quesla verità,
che la circolazione della Parola di Dio è
stata preziosissima per le Indie.
« Un ufficiale delle Indie stazionato
sulla costa era caltolico di religione. Quest’ufficiale non aveva mai posseduto una
Bibbia: non l’aveva mai letta, perchè non
poteva leggerla senza un permesso iu
iscritto del parroco, quale permesso, o
non aveva domandato, o non aveva otte-
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nulo, il fatto è che non aveva mai letto il
sacro volume. Un legno naufragò vicino
alla spiaggia nella quale era l'ufficiale, e
fra gli oggetti portati dal maresullaispiaggia vi era una cassa di Bibbie ; ed ecco il
nostro ufficiale in possesso del sacro volume. Per alcun tempo non azzardò di
leggere il libro che il prete gli diceva
proibito ; ma la provvidenza di Dio avendolo (atto cadere malato, ed essendo stato
mandato nell’Australia, per il viaggio osò
aprire il libro di Dio; lesse, e quella lettura fu la causa di sua conversione.
(t Mi sia ora permesso di dire due parole sopra un'altra influenza della Bibbia.
Quand’anche essa non diviene l’istrumento
di una intera conversione, io domanderei,
non si deve alla circolazione della Bibbia
in un reggimento, o in uu vascello, se vi
si vede più disciplina, più moralità ? La
Bibbia è la migliore polizia del mondo
per impedire i delitti. Noi sappiamo che
gl’inglesi amano sempre appoggiarsi alla
Bibbia ed alla coscienza: ebbene io sostengo che la Bibbia quando non converte
interamente un’anima, è almeno sempre
un freno morale. Allorché il soldato é in
remote regioni, allorché è sprovvisto di
libri, non è la Bibbia, la sola Bibbia che
gli suggerisce i grandi motivi di moralità
e di disciplina ? Signori, io ho la convinzione che la Bibbia in un reggimento o
sopra un vascello ha più forza per mantenervi l’ordine, di quello non ne abbia
un comandante )i.
Riportiamo ancora dai giornali inglesi
la seguente osservazione fatta nella stessa
riunione dal cappellano principale dell’armata.
n Io credo che l’armala è ora più in
¡stalo di com|)renderc e di profittare della
Bibbia : chi non conosce i militari come
io li conosco, non può farsi un’idea di
tal cosa. Voi ben conoscete, o signori,
che ogni governo che si è succeduto fra
di noi, si é sempre occupato seriamente
a promuovere ia educazione del soldato,
io era soldato nella mia gioventù, e posso
ben ricordarmi chc allora fra cento soldati appena uno sapeva leggere ; ma ora
io credo che non ve ne sia uno su dieci
che non sappia leggere (ap¡ilausi). 11 soldato non guarda più oggi come cosa codarda la professione della religione: e
all’esteriore egli non si vergogna di essere
devoto come potrebbe esserlo un borghese, e sarebbe anche interiormente più
buono se avesse un migliore esempio da
quelli che sono sopra di lui. Vi darò spiegazioni su questo. Voi sapete che è un
mio privilegio, che loe.seguisco con molta
mia soddisfazione, di visitare ogni anno,
per quanlo è possibile, i ))rincipali quartieri dei diversi reggimenti nel Regno
Unito, lo visito le scuole dei militari
adulti, siccome le scuole dei figli dei militari, e vi trovo presenti le centinaia di
persone che vi ricevono istruzione. Per
mia grande fortuna, non é lungo tempo,
sono stato a Manchester, e nel fare la mia
visita ho trovato uno dei principali reggimenti dell’armata, il settimo dei fucilieri;
andai secondo il mio costume a visitare
la scuola : erano le dieci del mattino , e
vi trovai circa 3Ü0 uomini raunati. Alle
undici volevo cominciare l’esame, allorché il colonnello disse : « Qui noi costumiamo di cominciare i lavori di scuola
per la preghiera a (applausi), lo non
posso dirvi quanto una tale dichiarazione
mi rallegrasse: presi il libro delle preghiere ed incominciai a leggere ; allora
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quei 300 soldati si gallarono ioginoccbio
in un colpo, come se avessero eseguito
un comando. Quando la preghiera fu finita, si alzarono e si prncedè all’esame«.
NOTIZIE RELIGIOSE
Torino. — Lunedi scorso la scuola
infantile diretta dalla Congregazione Evangelica di Torino diede un esperimento
del profitto falto dai bambini nel corso
dell’ anno. Una scelta corona di signori
e signore italiani e stranieri assistevano
allo esperimento. Circa sessanta bambini
di ambo I sessi erano schierati in circolo:
uno dei pastori nel mezzo fece la preghiera mentre i bambini erano tutti colle
mani sul petto e a capo chino. Finita la
preghiera, i bambini nella stessa posizione recitarono in coro il PaJre Xoslro
non in latino, ma in buon italiano e cume
sta scritto nel capo VI di san Matteo.
Dopo recitarono il Simbolo degli Apostoli e i dieci Comandamenti di Dio, ma
come sono scritti nel capo XX dell’Esodo.
Incominciarono poscia le passeggiate ed
I piccoli esercizii di ginnastica che furono
eseguiti mirabilmente. Incominciarono
quindi le interrogazioni sulla Storia Sacra
da .\damo fino al diluvio, e dalla nascita
di Gesù Cristo lino alla predicazione del
Vangelo. Gli esercizi di aritmetica, di letlura riuscirono di pienissima soddisfazione. Di tanto in tanto l’esercizio era interrotto col canto di qualche inno eseguito
dai bambini con piacevole melodia. Una
preghiera fatta nello stesso modo della
prima chiuse l’esame.
Dalla scuoia infantile ei passò alla
scuola femminile, La leuurn, la scrittura,
l’aritmetica, i principii di musica, la sloria, furono i soggetti principali dell’esame. Le signore poi passarono ad esaminare minutamente i lavori donneschi delle
fanciulle. Sia lode alle ottime maestre le
quali non risparmiano alcuna sollecitudine per trasfondere in quei giovani cuori
l’amore alla virtù, alla islruzione, al travaglio.
Savoia. — Ciamberì. — Il gerente
provvisorio del Gtaneur Savoiard è stato
condannato il 2 giugno dal tribunale di
polizia correzionale a trecento franchi di
multa e sei giorni di prigione. Quel gerente era accusalo di aver negato l’esistenza del purgatorio. Oltre a ciò il tribunale ha proibito la pubblicazione della
difesa del condannato. Noi non sappiamo
conciliare quesla proibizione del tribunale colla libertii della stampa accordata
dallo Statuto.
Bonneville. — Il tribunale di questa
citlà ha giudicato una causa religiosa in
un senso, a noi sembra, lutto opposto a
quello del tribunale di Ciamberì. Il signor
M. abitante di Sallanches avea comprato
una Bibbia ; il parroco gliela tolse. Il signor li. procurò lutti ì modi di riaverla,
ma non essendogli stato possibile, fece
causa conlro il parroco dinanzi il tribunale di Bonneville. Il parroco fu condannato alla restituzione della Bibbia, e siccome diceva di averla distrutta, fu condannato a pagarne il prezzo.
Ginevra. — Martedì della settimana
scorsa si è aperto un corso d’istruzioni
religiose , destinato ai Cattolici avidi di
conoscere la dottrina del puro Evangelo.
Giammai una simile folla si era veduta
accorrere a tali riunioni. Queste riunioni
continueranno tulti i martedì e venerdì e
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sono dirette dal pastore e professore Oltramare.
Francia. — Il Christian Times del 9
giugno riporla in ristretto i processi fatli
in Francia conlro il sacro principio della
libertà di coscienza dall’aprile 1852 all’
aprile 1834. La somma di tali processi
ascende a 61. Eppure la Costituzione
francese data e giurata dall’ imperatore
garantisce la liberlà di coscienza.
Scozia. —Negli ultimi giorni di maggio
si tennero in Edimburgo le assemblee generali annuali della Chiesa slabilila, e
della Chiesa libera di Scozia. All’ apertura delle riunioni della Chiesa stabilita
si lesse una leltera delia Regina Vittoria,
nella quale Sua Maestà esprimeva ai conduttori di quella Chiesa le più sincere felicitazioni per tutlo quello che aveano
fallo, e le più vive esortazioni a continuare
nella stessa via. La lettera era accompagnata da un dono di cinquanta mila franchi da impiegarsi per l'ulteriore sviluppo
dell’istruzione religiosa nelle parti montagnose (Higklands) e nelle isole della
Siiozia. La cifra annuale che la Chiesa stabilita destina unicamente a spargere e facilitare l’educazione religiosa in Iscozia
monta a 2,250,000 franchi. Si contano attualmente in Iscozia più di 5000 scuòle.
Al lato della Chiesa slabilila, la Chiesa
libera si occupa ugualmente dell’istruzione, e GIS scuole frequentate da 55,000
fanciulli sono mantenute a spese della
Chiesa libera: tanto è vero che il Protestantismo ama l’istruzione e si occupa
con lutte le sue forze a promuoverla.
Madera. — Le persecuzioni contro gli
Evangelici di quell’isola hanno portato il
loro grandissimo frutto. Più di mille di
quegli isolani hanno emigrato in America
per seguire la religione del Vangelo.
Nuova .Iork. — Leggiamo nel Crociato
del 27 maggio che nella domenica 21 l’arcivescovo cattolico consacrò una nuova
Chiesa. Tutti quelli che volevano assistere
alla funzione e lucrare le indulgenze doveano provvedersi un biglietto che si pagava uno scudo.
CROXAtllETTA POIITICA
Torino. Strade ferrale di Genova e
Susa. La Gazzella Piemontese (luhblica il
prospetto del movimento e conseguenti
prodotti ottenuti uel mese di maggio 1854
Ne desumiamo le seguenli cifre sommarie.
— Linea di Genova. Viaggiatori lire
291,817; merci a grande velocità lire
28,945 08; merci a piccola velocità lire
200,738 42 ; prodotti diversi, compresi
quelli derivanti dalla Ferrovia di Cuneo,
lire 8,875 94. Totale lire 530,570 U, la
qual somma in confronto a quella del
maggio 1855, che è di 334,231, 03, sopravanza di 11. 176,345 41. Il prodotto
del 1“ gennaio a tulio maggio 1834 è di
II. 2,157,171 17; quello del maggio 1853
di II. 1,597,816 86. Quindi un aumento
nel 1854 di II. 759,354 51.
— Linea di Susa. L’esercizio dal 23
al 51 maggio dà per viaggiatori lire
12,117 55; merci a grande velocità lire
1,195 03; merci a piccola velocità lire
187 25; prodotti varii lire 8 64; totale
lire 13,508 47.
Spagna. Madrid 6 giugno. Si parla di
dissidii tra il ministro della guerra e i
suoi colleghi, in occasione della nomina
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di un capo militare raccomandato da un
personaggio collocato in alto. Si dico che
questo ministro avrebbe fatto di questo
aiTiire una questione di gabinetto ed
avrebbe offerto la sua demissione.
Gt:iiM\MA. I giornali tedeschi non danno
ancora notizie riguardo airahboccamenio
deirimperatore d’Austria e del re di Prussia. Il Morning Cronide crede che si
tratti di stabilire misure definitive in vista
dell’eventualità, che egli considera come
probabile, del rifiuto della nota austriaca
dal gabinetto di Pietroburgo. Quanto alla
missione del generale Meyerhoffer a Berlino, si crede sempre che si tratti della
esecuzione della parte militare della convenzione austro-prussiana.
Mai\ Bìltico. La voce di un’alleanza
della Svezia colle potenze occidentali si
sostiene. Anzi la Gazzella di Colonia
pretende che l’inviato di Svezia a Pietroburgo abbia di già ftreso i suoi passaporti e abbandonato il suo posto.
Messico. Dopo il ripristinamento dei
gesuiti, l’anarchia non solo continua in
quell’infelice paese, ma fa spaventevoli
progressi : i pubblici masnadieri infestano ovunque le vie. Il dittatore Santanna
fu costretto a fare una vergognosissima
ritirata da Acapulco. Nel fuggire portò
via tutti gli oggetti t; proziosi chepotè
predare alle chiese.
Nuova Granada. Scrivono all’jFco d’Italia da Coloii Navy-Iìay in dala del 18
maggio.
La nostra repubblica è in pericolo di
sparire dal novero delle nazioni indipendenti; dopo aver espulso i gesuiti, decretata la legge che abolisce le leggi canoniche, e secolarizzato 11 clero granadino.
si godeva di una pace non di sepolcro,
ma di processo, d’industria o di unione
cittadina. Ora siamo al bersaglio di una
mercrnaria .“ìobi'.itesra, il di cui capo ù il
generale Giuseppe Maria Melo, l’attuale
dittatore.
Li 17 dello scorso aprile, Bogotá, la
capitale della repubblica, fu testimone
della dittatura proclamata da questo traditore della patria. Il dì susseguente decretò le roininissioni militari ristabileudo
la tirannica costituzione de! 18i3. 11 presidente Obando fu fatto prigioniero, il
vice-prcsidenle Ohaldin si nascose nell'ambasciata Inglese, molti senatori e
rappresentanti sono in arresto, altri fuggirono nella provincia di Sicono.
Questo colpo di Stato produsse una
impressione dolorosa in tutta la repubblica, e finora la sola provincia che aderì
a questo tradimento è Cartagena, il di
cui governatore si pronunciò favorevole
al nuovo ordine, trovandosi alla testa di
settemila uomini e possedendo grosse
somme di danaro ottenuto per mezzo di
contribuzioni forzate.
11 patriota generale Mosquera ha indirizzato un appello al popolo, ed offre la
sua valente spada onde riacquistare le
perdute franchigie. Egli ora trovasi in
Bfimanquilla in procinto di varcare il rio
Maddalena, e presto avremo una forte colisione fra le due armate.
I eittadiiii di Colon, riunitisi in gran
convegno il 10 corrente mese, volarono
unanimemente per la repubblica democratica e sono decisi di sostenere i loro
diritti a costo di qualiiníjue sacrifizio.
Dircltore P. G. .MEILLE.
Grosso Domenico gerente.
16
Presso La Libreria Evangelica
di G, Biava, via Carlo Alberlo, rimpetto
al caffè Dilei.
L’UOMO
DIRIMPETTO ALLA BIBBIA
OSSIA
DELIA
BIBBIA Sl'll’lOHO E DEll’COflO SUlU BIBBIA
di Filippo Bovches.
OPERA premiata
Un voi. di p. 228 al prezzo di L. 1.
I/O^CLE TOI
raconté aux enfants
PAH
21"' lamiLJîî m
Un vol. in. 8" orné de huit gravures L:i.
IL
CRiSTIA^O FILOSOFO
TRIONFANTE DELLA MORTE
RELAZIONE
PELLE ULTIME SCENE DELLA FITA
ilel dott. in medicina
^YILLIAM GORDON, F. L. S.
m KlNGSTON-KtON-HClL
DI NEWMAN HALL, B. A.
Tratlu^yone MVinflfit,
L' ECO
DI SAVONAROLA
Foeiiio niEivsiiii:
DI LONDRA
Abbonamento annuo per lo Stato L. 6.
Si abbona alla Libreria Evangelica.
Gli anni 1849, SO, SI e S2 dell’fico
di Savonarola si trovano vendibili alla
medesima Libreria, ‘
Presso la medesima Libreria.
HISTOIRE
DE
L’ÉGLISE VAUDOISE
DEPUIS SON ORIGINE
ET
DES VAUDOIS DU PIÉMONT
JlSQl’.i iVOS JOURS
par
ANTOI>E MONASTIER
2 voi. ìw-S" gr. — Prix Fr. 5,
si trovano pure le seguenti Opere
Lucilla, ossia la lettura della Bibbia ....... 0 0 80
Regula Fidei (Regola della fede) « 0 80
Sei conferenze sulla fede dei riformati evangelici . . . , » 1 20
La successione apostolica . , » 0 20
La confessione (L. Desanctis) , » 0 25
TIP, SOC. DI A. POKS E COMP.