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BIBLIOTECA VALMSB
TORRE PELLICB
(Torino)
Se11 i m a n bI•
della Chiesa Valdese
Anno XC
Una copi
— Num. 40 I • ARm>NA'Mii!i ^ % Eeo: L. 1.300 per rintemo | Eco e La Luce: L. 2.000 per Tintenio | Spediz. abb. postale - I Grappo I
i a lire 3 0 j________ ^ jf L. 1.800 per Teatero I L. 2.200 per l’èstero | Cambio d’indirizzo lira 5 0 |
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TORRE PELLICE — 7 Ottobre 1960
Animiti. Claudiana Torre Pellice ■ C.C.P. 2-17557
La Scuoié a II Collègio
Ma i problemi della scuola non interessano più i genitori? - Cerimonie solenni: la scuola è una cosa seria... ma domani è vacanza!
La ripresa dell’anno scolastico del
nostro a Collegio » rappresenta sempre un grande avvenimento nel piccolo mondo valdese (delle Valli - e
della Chiesa?). Ha luogo, oggi come
ieri, secondo una procedura (rituale?)
forse un po’ surmnée: solenne corteo
degli studenti, piccoli in testa e professori in coda, ingresso nell’aula oggi
semivuota, autorità sedute sevèramente nell’emiciclo. Aula semivuota! Il
pubblico, non solo il grande, ma anche quello dei genitori, è scarso, sempre più scarso. Eppure il « Collegio »
rappresenta ancora qualche cosa nella vita locale.
Infatti, com’è noto, quest’anno, a
Torre Pellice, accanto aH’Awiamento
Professionale di tipo industriale è entrato in funzione anche una prima
classe di tipo commerciale; nella vicina Luserna S. Giovanni ha pure
iniziato la sua attività una prima classe di Avviamento Professionale di tipo commerciale. Era lecito quindi
prevedere una diminuzione della popolazione scolastica della S. Media.
Invece, mentre lo scorso anno si avevano 37 iscritti nella 1“, 35 nella II“,
32 nella III“, si hanno, per l’anno
in corso 37 iscritti alla 1“, 37 alla II“,
31 alla III“.
L’osservatore pignolo potrà osservare giustamente che si tratta di un
fenomeno generale: la Scuola Media
continua ad esser considerata, e forse
non a torto, dalla maggioranza delle
famiglie come la « scuola » per eccellenza, quella che continua la tradizione del vecchio ginnasio inferiore
che con la sua impostazione umanistica tanti servizi ha reso alle vecchie
generazioni. Anche se, oggi, la Scuola Media tende a diventare una scuola post-elementare di grado più o meno superiore... Ma questo è un altro
discorso; qui facciamo soltanto la cronaca di una piacevole giornata.
Del resto anche pel disinteresse del
pubblico si può parlare di fenomeno
generale; forse sarebbe interessante di
analizzarne le cause. Tutti sono d’accordo nel rivendicare l’importanza
fondamentale della scuola nella vita
della nazione; quando ha inizio l’anno scolastico possiamo leggere solenni articoli, ponderosi e ben ponderati; non si risparmiano gli aggettivi!
Ma soltanto quando ha inizio l’anno
scolastico; poi tutto cade nel silenzio:
Brigitte Bardot riprende il suo posto
e rivendica i « corsivi ». Fino alla
prossima volta, dopo dodici mesi, con
una breve e agitata parentesi; quella
degli esami.
specie dagli undici ai quattordici an
E si discute gravemente di analfabetismo e semianalfabetismo. Un fenomeno; interessantissimo, quest’ultimo, del quale anche sarebbe interessantissimo analizzare le cause. Infatti
in questi ultimi anni si è fatto un lodevole sforzo per potenziare l’istruzio^
ne post-elementare; nella nostra provincia sono state aperte numerose
Scuole Medie statali e Istituti di Avviamento al lavoro in vari centri. Basti ricordare come già abbiamo detto
che a 2 km. di distanza, nei due centri di Torre Pellice e Luserna S. Giovanni funzionano egregiamente 4 istituti post-elementari. Eppure anche da
noi si comincia a parlare di semi analfabetismo.
Infatti le piccole « scuole di quartiere » sopravvissute hanno i giorni
contati; la popolazione scolastica diminuisce col diminuire inesorabile
delle famiglie dei vari Inverso e Indiritto. E. la legge inesorabile, un giorno dopo l’altro, prende atto che il numero fisso, il minimo, non è più raggiunto: un’altra scuoletta si chiude.
Al centro, o nelle frazioni « centrali »
sorgono nuovi edifizi scolastici, ma la
periferia è lontana!
Tutto questo^ sia come non detto,
perchè *nóri fa parte della cronaca di
questa giornata, e col massimo rispetto della « serietà » della funziorie scolastica cui ci richiamano costantemente quelle autorità che dispongono l’inizio dell’anno scolastico con un sabato 1" ottobre ed una vacanza il martedì 4 ottobre in onore di S. Francesco, patrono d’Italia.
In questa occasione si disturbano
autorevoli personaggi che danno autorevoli consigli (di cui nessuno ha
bisogno) e si turbano per lo più le già
turbate menti dei giovani. Ma i problemi della Scuola rimangono purtroppo un campo riservato a riviste e
giornali specializzati; la grande stampa non ha tempo e spazio per loro.
Perciò all’inizio di ogni anno abbiamo delle rivelazioni sconcertanti; questa per es. : « Le cifre ufficiali denunziano un fenomeno di proporzioni addirittura paurose. Secondo i risultati
di un’inchiesta del Ministero della
P. /., le aule mancanti erano, il 1® luglio 1959: per le scuole elementari
50.800 {pari al 29 per cento del fabbisogno)', per le secondarie inferiori,
8510 (23,5 per cento)-, per quelle superiori, 3940 (18,8 per cento). In tutto, 63.250 {pari al 27,2 per cento del
fabbisogno). E in tale computo non
si teneva naturalmente conto dell’aumento della popolazione scolastica.
E ritorniamo alla cronaca.
L’inaugmazione dell’anno scolastico ha avuto luogo lunedì 3 ottobre
alle ore 15. Presiede il Vice Moderatore, pastore Neri Giampiccoli, che
legge i versetti 23 e 24 del capitolo 9
di Geremia e commenta ai suoi uditori il versetto 24: « Ma chi si gloria
si glori di questo: che ha intelligenza
e conosce me, che sono l’Eterno ». In
questi tempi nei quali, come allora,
c’è chi si gloria della sua saviezza, o
della sua forza, o della sua ricchezza,
e, perchè no, della sua intelligenza, il
richiamo del profeta è più che mai
attuale e l’oratore ne illustra il vero
significato con parola piana e persuasiva. Egli dà quindi la parola al prof.
Augusto Armand Hugon per la prolusione, ovverossia discorso ufficiale.
L’oratore consapevole della difficoltà della situazione (la maggior parte degli uditori sono ragazzi della
Scuola Media non ancora iniziati ai
misteri delle prolusioni o discorsi accademici) presenta il suo « tema » con
una forma a tutti accessibile; un tema d’altronde presentato in modo originale, così da destare l’interesse di
piccoli e grandi.
Si chiede l’oratore: se, in conseguenza di una catastrofe (bomba atomica, eoe. - ognuno può scegliere la
causa che preferisce) tutto il patrimonio culturale e spirituale della nostra
civiltà andasse distrutto e poteste salvare solo 5 libri, cinque opere di personaggi rappresentativi, quali salvereste?
n prof. A. Armand Hugon risponde
per conto suo indicando i cinque nomi: Omero, S. Paolo, Dante, Leonardo da Vinci, Marx; di ognuno egli
chiarisce il significato universale come
rappresentante di un j^riodo storico,
e ne fissa la validità spirituale.
L’oratore si rende perfettamente
conto che altri potrebbe preferire altri nomi; egli non li impone, ma li
propone; anzi neppure li vuole proporre, ma propone un problema, invitare a riflettere; perchè il problema
non è soltanto accademico, è quello
fondamentale della Scuola dove i ragazzi imparano a Conoscere dei maestri e dovrebbero ^ tanti trovare il
fedele compagno ^lla loro vita.
Il Vice-moderatóre ringrazia l’oratore, gli insegnanti* le autorità presenti (notiamo il : direttore didattico
ed il preside dellTstifuto di Avviamento al lavoro) e porge un cordiale
saluto agli studenti riprendendo le parole di Geremia: abbiate intelligenza.
Il preside della Scuola Media prof.
Teofilo Pons riferisce quindi sull’andamento deH’annof’ scolastico che è
stato normale (corife, sono normali tutte le cose scolastidie in Italia; infatti,
tenendo conto di tutte le vacanze, estive, infrasettimanali, • e domenicali, si
sono avuti, come precisa il preside,
184 giorni di souo|a contro 181 giorni di vacanza). Su; un totale di 111
alunni 93 furono :>!promossi, 18 respinti.
Agli amici che ^p)Stengono fattivamente con la lorot simpatia il nostro
Istituto per il quale la Tavola Valdese affronta un 'oneìè notevole, il prof.
T. Pons rivolge un vivissimo ringraziamento : alla ditta Mazzonis che continua ad interessarsi del riscaldamento, al movimento Comunità che ha
fatto dono quest’anno di una biblioteca di circa 1700 volumi, agli amici
dell’Estero, agli Amici del Collegio
che si sono proposti di rinnovare la
attrezzatura scolastica (i banchi sono
in arrivo!).
Il preside del Liceo completa que
Per tutto v’è il suo tempo...
...poiché tutti dipendono dal tempo e
dalle circostanze...
...poiché l’uomo nón conosce la sua
ora.
sta relazione con la lettura dei dati
statistici dei promossi del GinnasioLiceo e rivolge un cordiale saluto ai
« maturi » gravemente appollaiati in
galleria.
Poi, dopo la benedizione, gli studenti riprendono la via di casa per
prepararsi al primo giorno di vacanza! reo.
Domenica della Comunione
Universale
La domenica 9 ottobre, su invito dèirAlleanza riformata mondiale,
tutte le Chiese che vi aderiscono celebreranno la «domenica della comunione universale», con un particolare riguardo alla Chiesa di Scozia
che celebra in queste settimane il 4<> centenario della Riforma in Scozia ;
sarà im culto di rendimento di grazie, nella comimione fraterna. L.
Moderatore E. Rostan rappresenta la Chiesa Valdese e porta ai fratelli
scozzesi un messaggio che gli è stato affidato dal nostro Sinodo : lo r.
produciamo qui sotto.
Signor Moderatore, Padri e Fratelli,
Nella recente sessione del Sinodo Valdese è stato ricordato con riconoscenza a Dio il Centenario che voi celebrate. Quattro secoli di predicazione deU’Evangclo ci uniscono a voi anche se le circostanze storiche
non hanno permesso che questa predicazione avesse tra noi i risultati
che ha avuto tra voi.
Nella sua esistenza travagliata la nostra Chiesa ha sempre goduto
della vostra fraterna amicizia e del vostro valido soccorso. Al momento
Uel nostro risorgimento nazionale, esattamente un secolo fa', la vostra
comprensione dei nostri particolari problemi ci ha aiutati a conservare
una chiara visione dei valori specibei della nostra tradizione presbiteriana ed a realizzaru sui piano delia cultura teologica. Il Pastore presoiteriano di lavorno, rev. Cìualtiero Roberto Stewart, è stato l’autore
del primo grande commentario agli Evangeli in lingua italiana; le vostre
r acultà teologiche e in particolare il New College di Edimburgo, hanno
generosamente accolti i nostri studenti c hanno in varie epoche manirestato la loro stima verso i docenti della nostra Facoltà teologica con
cedendo a diversi di loro la leurea « nonons causa ». Non c'è iniziativa
ueila nostra Chiesa che non abbia sperimentato il vostro comprensivo t
generoso aiuto e la vostra tedele amicizia, il che fa sì che i nostri delegati si sentano sempre a casa foro nei vostri Sinodi e nelle vostre Chiese.
Noi siamo convinti cne la tradizione riformata che con voi rappre
sentiamo conswva lutto ii suo valore per la sua fedeltà biblica e la su-«
fermezza teologica e sobrietà liturgica, nonché per la sua ispirazione l
lungimiranza ecumenica.
Li Alleanza riformata riaflerma nel nostro tempo l’esigenza del servizio: per questa via desideriamo camminare con voi nella grazia e con
l'aiuto di Dio.
In questa comunione di fede e di pensieri, vi salutiamo invocando
su di voi la benedizione del nostro Padre Celeste.
Il Sinodo 'Valdese
7
giorni
GIOVEDÌ’ 29
AU’as«emblea dell’ONU continua il dibattito sulla situazione politica; il primo
ministro inglese 'ha preso posizione contro
le proposte di Kruscev in merito alla riforma del segretariato dell’ONU ed ha esposto
un nuovo piano di disarmo.
Un aereo in volo Ginevra-Roma è scomparso nella zona dell’.'sola d’Elba, con 23
persone a bordo.
VENERDÌ’ 30
Il primo ministro indiano Nehru, nel suo
discorso all’ONU, ha chiesto a nome del
blocco neutrale un incontro tra Eisenhower
e Kruscev, che dovrebbe costituire il primo
passo sulla v a difficile della distensione.
L’incontro Mac MUlan Kruscev può essere considerato come un fattore positivo in
questo clima di guerra fredda.
SABATO !■> OTTOBRE
L’inizio del nuovo anno scolastico ripropone con estrema gravità ed -urgenza numerosi problemi sempre accantonati: mancanza di aule, analfabetismo, corsi specializzati.
Il pro-blema dell’Alto-'Adige è ritornato
d’attualità; il capo della delegazione italiana airONU ha riconfermato la tesi italiana: nessuna discuésione all’infuori dell’acrordo De Gasperi-Gruber.
All’DNU il problema dell’ammisBione
della Cina nell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha dato origine ad un aspro dibattito; il rappresentante americano 'ha difeso la posizione negativa del suo paese,
mentre Kruscev ha fatto presente le gravi
ripercussioni dell’assenza della Cina su
tutta la politica internazionale.
DOMENICA 2
Il primo ministro- indiano Nehm tenta,
una difficile opera di mediazione tra Russra
e Stati Uniti.
Un piroscafo da carico italiano naviga in
fiamme nel Mediterraneo.
In Francia si accentua l’azione repressiva
della censura e del Governo nei confronti
degli 'ntellettuali che hanno firmato il noto appello contro la continuazione della
guerra in Algeria.
LUNEDI’ 3
Continua la discussione all’ONU. Kruscev ha ribadito il suo progetto di creare
un triumvirato al posto dell’attuale segretariato. Nehru ha riconosciuto i servigi resi
dall’ONU alla causa della pace; si è dichiarato contrario alla progettata riforma della
segreter'a dell’ONU èd ha patrocinato la
ammissione della Cina nell’ONU ; ha ribadito la necessità di un incontro di Kruscev col presidente degli Stati Uniti, al
quale i due statisti si rifiutano.
MARTEDÌ’ 4
11 primo ministro dell’Australia ha presentato un nuovo plano per sbloccare la
grave situazione creatasi aU’ONU.
Nel Congo la situazione è diventata più
complessa in seguito alla defezione di alcuni min'stri che hanno abbandonato Lumumba accusandolo di adesione al comuni
In Francia vi sono state manifestazioni in
favore dell’Algeria francese con incidenti
con la polizia; il Governo annunzia misure
severe di repressione contro gli intellettnali
che hanno firmato l’appello in favore della
ren'tenza a proposito della guerra in Algeria.
MERCOLED’ 5
Nel suo discorso Fon. Fella, ministro del
Bilancio ha sintetizzato l’orientamento della politica del Governo nella formula: politica di sviluppo senza inflazione.
Nel quadro dell’attività internazionale sì
segnala un incontro tra Mac Millan e Kruscev; quest’ultimo ha pure offerto un grande ricevimento cui hanno partecipato varie delegazioni all’ONU e uomini d’affari
americani.
11 maltempo ha gravemente colpito alcune regioni della Francia cenlro-meridior.ale.
PERSONALIA
Sono stati dichiarati maturi nella
recente sessione autunnale altri quats
tro studenti del nostro Liceo ;
Bosio Pietro, Mattana Giovanili,
Michelin Lausarot Elda, Ruopoli
Francesco.
Altri ex-allievi della nostra Scuola
Media hanno terminato il loro corso
di studi: Adriana Balbiano e SlMa
Agli hanno conseguito il diploma magistrale. Guido Bertln ha conseguito
il diploma di geometra. ,
A tutti le nostre felicitazioni. '
2
pag. 2
nDaGi>V'
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L’ECO DEIXE VALLI
N. 40 — 7 ottobre 1960
UN PROCESSO lk"^Ji^ì(ìhA ■ ■
Date a Cesare
quello che è di Cesare
...E il giudice Saturnino disse: « Potete ottenere la grazia dal nostro
imperatore se ritornate a miglior consiglio ».
Sperato disse: « Non abbiamo mai fatto male ad alcuno nè fatto
opera malvagia; insultati, abbiamo reso grazie; perciò rispettiamo il
nostro imperatore ».
E il giudice Saturnino disse: « Anch'io sono religioso e la mia religione è schietta; faccio dei sacrifizi per la salvezza deH'imperatore e
giuro nel suo nome, come voi pure dovete fare ». :
Sperato disse: « Se sei disposto ad ascoltarmi, ti rivelerò il mistero
della religione schietta », _ ’ ^
E Saturnino disse: «Non ho nessuna intenzione di ascoltare un
uomo che sparla dei nostri riti ; orsù, giura nel nome dell'imperatore ». ,
E Sperato disse : « Non riconosco la signoria di questo mondo, ma ,
servo quel Dio che l'uomo non vede riè può vedere con gli occhi della
carne. Non ho mai rubato; se comprp qualcosa, pago le tasse perchè
conosco l'autorità del mio signore, re dei re e imperatore di tutte le
genti ! ».
E il giudice Saturnino disse : « Rinunziate a questi ragionamenti ».
Sperato disse: «Cattivo ragionamento è uccidere e dir falsa testimonianza ».
Il giudice Saturnino (rivolto agli altri imputati) disse: «Badate a
non rendervi corresponsabili di questa pazzia».
Donata (una delle imputate) disse: «Rendiamo onorerà Cesare,
come Cesare; ma temiamo solo Dio »,
Anche Vestía e Seconda dissero: «Sono cristiana. Ciò che sono,
proprio ciò voglio essere ».
E il giudice Saturnino disse a Sperato: «Ti ostini dunque a con-'
fessarti cristiano? »
E Sperato disse : « Sono cristiano » ; e tutti gli altri si dichiararono
d'accordo con lui.
Dopo aver offerto agli imputati trenta giorni di tempo per ravvedersi, poiché l'offerta è rifiutata da Sperato che dichiara, a nome dei
compagni : « In cosa di tanta importanza non vi è bisogno di ulteriore
indugio; io sono cristiano»; (e tutti i suoi compagni si dichiararono
d'accordo con lui) il proconsole Saturnino dà lettura della sentenza;
« Si decreta che siano decapitati Sperato, Narzalo, Cittino, Donata,
Seconda rei confessi di vivere secondo il rito cristiano, i quali hanno rifiutato con ostinazione, dopo che ne era stata loro offerta una estrema
possibilità, di ritornare a professare il culto degli dei di Roma ».
Narzalo disse : « Oggi siamo testimoni nei cieli ; grazie ne siano
rese a Dio ».
il proconsole Saturnino fece annunziare la sentenza dal banditore:
« Ho deliberato che Sperato, Narzalo, Cittino, Vestía, Donata, Seconda
siano condotti al supplizio ».
Tutti dissero: «Sia ringraziato Iddio». E così tutti furono coronati
col martirio e regnano col Padre, il Figlio e lo Spirito Santo per tutti i
secoli. Amen'.
^ Questa pagina è nata sotto il nome di Atti dei martiri sciUitani: gli
atti del processo che nel 180 dopo Cristo ebbe luogo 'nella colonia romana di Scilium nell’Africa settentrionale, dove il proconsole romano Vigellio Saturnino aveva fatto arrestare alcuni cristiani. Nella sua arida
semplicità costituisce un eloquente commento delle parole dell’Evdngelo:
Date a Cesare quello che è di Cesare, che può essere opportunamente
meditato anche oggi.
Incontri nella,Val Varaita
Un pellegrino è in viaggio, su di
ima vechia moto, nella pianura del
Piemonte; egli attraversa Cavour,
Saluzzo, Costigliole S. e poi s’inoltra nella Val Varaita, una delle storiche valli che con la Val Maira, la
Val di Sttu?a e l’alta valle del Po
furono ricche di testimonianza evangelica nel XVI secolo. A V, gli viene incontro l’unico evangelico dei
paese: questi accoglie con affetto il
forestiero e lascia al garzone i suoi
clienti. La conversazione è interessante, tessuta di ricordi della sua
conversione e della gioia che ha provato quando ha letto per la prima
volta la Bihhia; rievoca con entusiasmo i suoi incontri con un evangelico
di Torino, conosciuto per motivi di
affari, del quale ricorda l’onestà e
soprattutto la serena fiducia nel Signore. Il seme dell’Evangelo ha cosi operato nel suo cuore, a tal punto
da suscitare in lui uno zelo travolgente che ha determinato una reazione violenta nel villaggio; per un
certo tempo il lavoro gli è mancato,
i clienti si sono diradati. Ma Iddio
non lo ha abbandonato: dai paesi
vicini sono affluiti i clienti, in misura maggiore di prima. La conversazione dura a lungo; i due fratelli in
fede leggono e pregano assieme ed
ogni volta che il viandante mereiaio
accenna a partire l’altro risponde:
« Il tempo speso per il Signore è
tanto prezioso; quando io parlo di
Lui con un credente mi sento ricco
e felice ». Prima di separarsi il neofita di V. parla d’un suo sogno che
egli accarezza da lungo tempo; sta
costruendo una casa e vorrebbe riservare un piano, im vano per l’opera del Signore; forse sorgerà cosi la
« camera alta », l’antico « ospizio »
valdese dove un tempo i credenti si
Un ritratto ideale deiruòmo
ritrovavano in silenzio per fortificare la fede e preparare i simpatizzanti alla conoscenza dell’Evangelo.
L’antico « ospizio » potrebbe ancora
oggi diventare nei villaggi e nelle
città del nostro paese una piccola
centrale di vita spirituale dove le
anime possono ritrovarsi, essere elementi preziosi per la diffusione della
Speranza cristiana. A V. l’evangelico non è più solo: qualcuno della
famiglia ha già conosciuto il Signore
recentemente, e domandiamo a Dio
che la piccola luce possa irradiarsi
per mezzo delle preghiere
Il pellegrino continua, a piccolo
trotto il suo viaggio verso Casteldelfino : quivi s’è tenuto un Sinodo nel
1580, allo scopo di conservare l’unità e l’aiTnonia tra le chiese di fronte
alle nuove difficoltà. Qualche tempo
prima si richiedeva con urgenza l’invio di tre Pastori, uno per il capoluogo, e i due altri per Bellino e
Chianale, mentre per la Val Maira
ne erano necessari almeno quattro.
Non rimane più nulla dell’opera
evangelica in Casteldelfino ; il mereiaio conversa nei negozi, lungo le
strade, distribuendo qualche opuscolo; ad una vecchia « magna » domanda se legge la Bibbia e la risposta in dialetto è pronta: « Noi conosciamo soltanto il messale, la Bibbia no, no », come se si trattasse
d’un libro strano, oscuro, pericoloso. Nei pressi d’una antichissima
chiesa, disadorna, un ultimo incontro, un ultimo messaggio a due operai, e poi l’ambulante ripercorre la
valle e ripensa ai fedeli d’un tempo
ormai lontano che hanno seminato
con gioia, con coraggio, ormeggiati
ad una fede robusta in Colui che rimane fedele.
L’ambulante
Il numero delle persone che seguono la popolare rulwica di un giornale
torinese intitolata «Specchio dei Tempb>, e ben presto imitata da molti altri periodici e giornali italiani, dev’essere indubbiamente alqtianto elevato,
a giudicare dalla varietà degli argomenti che vi vengono trattati, e dalla
provenienza delle lettere, cui non è
estranea nessuna regione, non solo
d’Italia,' ma del globo. Un plauso va
rivolto al Direttore di QU®1 giornale.
Ma i lettori della- simpatica rubrica
(che è poi semplicemente lo specchio
dei pensieri, delle preoccupazioni, delle speranze, nel concreto 6 nel vivo,
di tanta parte dell’umanità odierna)
si rendono essi tutti conto che, talora, è dato trovare, fra quelle comimicazioni. delle perle cui dovrebbe arridere una maggiore ricordanza che
quella, effimera, che si concede ad un
foglio quotidiano? In piccolo, assistiamo, da quella tribuna, ad im vero
défilé del costume morale e religioso,
civile e politico del nostro tempo. Vi
echeggiano lodi e biasimi, vi si presentano ottimisti e pessimisti; benefattori e beneficati, generosi assistiti
ed irriducibili egoisti; vi appaiono i
« laudatores temporis goti » e i precursori del futuro, nella convivenza
civile, nei costumi,, nelle scienze, nell’arte.
Così mi è capitato di leggere, l’altro giorno, rma lettera scritta, non so
più da chi. a proposito di una donna,
che si è stancata di cercare, sempre
invano, un compagno, il quale corrispondesse a ùn tipo ideale di uomo
(e lo troverà mai veramente?). Questa lettera mi ha colpito; l’ho riletta
attentamente; e vi ho trovato esposte, certo dettate da imo spirito sin
golare ed acuto, cinque caratteristiche, che secondo l’anonima scrittrice
dovrebbero costitmre le connotazioni
fondamentali deH’uomo ideale, sulle
quali mi par utile fermare brevemente l’attenzione dei lettori di questo
periodico. Mi limito a far seguire
qualche rilievo al;semplice elenco di
queste cormotazioni.
I - Autonomia di giudizio
Come prima caratteristica fondamentale dell’uomo ideale, come «ou
verture». non è poca cosa, l’autonomia del giudizio! Si pensi alla tambureggiante imbottitura di cranii cui
siamo quotidianamente sottoposti —
giornali, radio, TV — che esprime in
mille modi la pressione esercitata sul
nostro giudizio individuale : dalle
scuole di per,riero--ihon scolastiche!),
dalle ideologie politiche, dalle persi
stenti necessità economiche (il primum vivere è più che mai, oggi, una
filosofia corrente:'pessima, se si vuole. ma pur sempre filosofia), dai miti
religiosi, patriottici, militaristici, economici... Ecco la vera potenza e sapienza del mondo, che si contrappone presuntuosamente — e già sicura
della vittoria — aH’Evangelo, potenza
e sapienza di Diol E in mezzo a questi frangenti, serbare intatta la propria autonomia di giudizio : ossia saper scegliere, non già tra quel che
conviene e quel che non conviene,
quei ohe fa paura e quel che non fa
paura, ma tra quel che è giusto e vero
e conforme alla volontà di Dio — e
tutto il resto, che,, è falsità, inganno,
tranello, trappola insieme grottesca
ed infame, fin sulle soglie, come spesso avviene nella rubrica summenzionata. dell’allucinante problema dei
sessi...
II - Partecipazione interiore
alla cultura
Essere colti significa amare la cultura, o anche semplicemente lo studio, la ricerca, l’indagine scientifica
(però soprattutto la ricerca del perisiero, più ohe quella scientifica; ritengo che ci si possa domandare se
l’inventore di un mezzo capace di distruggere in una frazione di secondo
un milione di uomini, possa ancora
chiamarsi una persona colta per il
fatto che ha delle conoscenze intellettuali).
Ma sembra che ciò non basti ancora. E’ indicata qui una «partecipazione interiore » alla cultura. Che
vuol dire? E’ l’equivalente di im vocabolo. oggi di moda; l’impegno. Cultura impegnata; che non è, secondo
quanto invece si suppone, una cultura compromessa (per intenderci, cultura filosofica con le unghie orlate di
nero od annaffiata da qualche buona
sorsata di whisky alla maniera di
certi esistenzialisti); ma è interiormente accettata, vissuta, incarnata.
Non sembri profanità l’accostamento
a termini che siamo abituati a udire
nei discorsi della fede religiosa. Anche la cultura è una fede — e anche
la fede è cultura — ossia una speranza per l’avvenire, per il meglio ; anche la cultura deve diventare un modo di vivere, altrimenti è erudizione,
battuta aneddotica, sterile scrivere
sull’acqua. Chi sa tutto su un determinato argomento, è facile che non
sappia nulla, o poclussimo, su tutto il
resto. Partecipazione interiore alla
cultura vuol dire, se non è errata
quest’interpretazione, che è assai me.10 un conoscere il perchè del perchè,
D assai più un vivere nell’atmosfera
di un solo perchè; l’«homo sum»
( « anch’io sono uomo », avvertiva
l’Apc«tolo, davanti a coloro che lo volevano un super-religioso, ossia un
super-culturale). La cultura infatti,
non è un fatto abnorme, di talime
zucche cresciute a dismisura nell’orto
degli esseri umani; è un’accettazione
interiore profonda, delle sofferenze e
della gioia di ogni ricerca, delle contraddizioni e dei comandi di ogni coscienza, delle speranze e delle infermità di ogni cuore, dell’utilità e dell’inutilità di ogni pensiero, di ogni
scoperta, di ogni costruzione dello
spirito umano. Sono uomo e non pos■•o non amare la cultura; ma questa
cultura è una forza che esce da me e
ritorna su di me.
Ili - Ricchezza di sensibilità
L’uomo ideale è forse un uomo di
cuore? Sì. e qualche cosa di più. Probabilmente, Tanonima collaboratrice
allo « Specchio dei Tempi » intendeva
un uomo vivo, aperto a tutti i problemi del cuore, dell’affetto, della simpatia. della comprensione, della tolleranza (religiosa, politica, razziale!).
Uomini, per quest’epoca disumana.
Non robots, non ignari premitori di
pulsanti che rovescieranno un diluvio di fuoco e di fiamme su Hiroshima e... dintorni (tutte le nazioni sono
i dintorni di Hiroshima); non signori della guerra, e n^pure signori della comunità mondiale; ma neppure
quel classico tipo di italiano medio,
gioviale, che, interrogato su taluni
problemi periferici del vivere sociale
— la caccia, la protezione degli animali. l’assistenza ai carcerati, la rieducazione degli uomini riottosi, eccetera — risponde: non mi interessa.
Ricchezza di sensibilità: ima lagrima
in serbo per tutte le miserie? No, ma
una comprensione, un interesse per
Ogni caso umano: «nihil a me alie
um puto».
IV - Intensità e freschezza
di interessi
Se non è un poco pleonastica, questa caratteristica vorrà acceimare, mi
sembra, più alla freschezza che alla
intensità degli interessi umani. Freschezza vuol dire attualità, sensibilità immediata, ag^omamento continuo. Aggiornarsi bisogna, o si perisce.
Anche qui, l’accostamento con il fatto religioso sembra previsto. « Chi
non va avanti si ferma, ohi si ferma
retrocede, chi retrocede è perduto».
Tutto è progresso, nello spirito, le posizioni acquisite hanno conseguenze
fatali per coloro che le hanno adottate. Da più parti, nella collettività,
si nota, di certi metodi, di certa strat'gia. che sono stantii, invecchiati.
Non è vero'. I metodi non invecchiano: siamo noi che invecchiamo, e logoriamo gli strumenti che la ragione,
il cuore, la volontà ci harmo procurati. Ma quegli strumenti ci erano stati
dati in condizioni di novità e di freschezza! O addirittùra, noi non li abbiamo neppure adoperati ; e ovviamente si sono- arrugginiti, sono diventati insensibili. Freschezza di interessi; ossia immediatezza di reazioni, generosità giovanile di azione,
acutezza e curiosità dell’uomo e di
tutto ciò che gli appartiene, in una
condizione che avvicina me al pro‘blema del mio fratello, e il mio fratello al problema mio. Per far qualche
esempio : il problema cinese ed il problema coloniale sono problemi italiani, e quindi problemi miei, e perciò debbono risolversi sul piano della
mia coscienza morale, non meno delle nazioni ohe vi sono oggi direttamente impegnate (qualcimo dice che
gli italiani d’oggi non sono interessati aU’Afrioa perchè non hanno più
colonie... Quale pauroso, stantio egoismo è questo — interessarsi soltanto
dì ciò che è mio!).
1/ - Apertura spirituale
Ecco, in piena luce, la fede; i problemi della fede, il trionfo della fede.
Il termine di apertura (tratto anni or
sono alla ribalta dèi discorso religioso da Aldo Capitini, nel suoi manifesti per una «reli^one aperta») diventa qui l’espressione ed il simbolo
della libertà della fede: che è libertà
non soltanto per ohi crede secondo il
modo mio, ma pure per chi crede in
un altro modo. E ohe cosa posso io,
in un mondo come il nostro, nel quale rintclleranza di leggi anacronistiche e medievali contro la libertà di
coscienza ha ormai fatto il suo tempo
(le sparute eccezioni nei paesi meno
civili della terra ne sono la conferma
per absurdum), che cosa posso, pur
mantenendomi attaccato, per validissime ragioni, alle mie convinzioni,
che cosa posso fare per documentare
queirapertura spirituale che è e vuol
essere il segno distintivo dell’uomo
ideale? Questo : conoscere, apprezzare, comprendere le altre manifestazioni dello spirito, dissimili dalla mia.
Cattolico-romano, se si vuole, ma non
inquisitorio. Protestante, sia pure, ma
non mangiapreti. Islamico, concediamo, ma non anticristiano. E così via.
Un’apertura spirituale che rispetti gli
infiniti modi in cui ruomo ha ritenuto di poter adorare Dio; che rinunci
al pugilato teologico; alla scomunica
confessionale; aH’istituzione di determinati ghetti spirituali; alla persecuzione vera e propria delle minoranze.
Gli ecumenici dei nostri tempi senza
dubbio gioiranno che si predichi una
apertura spirituale di questo genere!
D’accordo sulla loro gioia. Ma non dimentichino. tuttavia, che si tratta di
un’apertura spirituale, non anagrafica, non sacramentale, non gerarchica. E lo' Spirito, che soffia dove esso
vuole, è anche potente da sovvertire i
quadri dello spirito umano.
Ciò che Egli apre, resta più che
aperto ; è spalancato verso Dio. E non
è certo segno di maturità e di apertura spirituale il disporsi a cambiar casacca ad ogni mutar di vento; ma è
certo prova di apertura spirituale la
prova di amore e di comprensione che
oggi lo Spirito chiede ad ogni uomo
che si riconosca figliolo di Dio e voglia intorno a sè riconoscere dei fratelli in attesa di quella comprensione
e di queU’amore.
Berto da Omola
Dalla vai d'Angrogna
AHGRÓ6HA (Capolttoga)
Un grave lutto ha colpito la nostra Comun'tà. Il giovane Italo Pons dì anni 26 da
poco stabilitosi ai Baussan, è tragicaimente
perito cadendo dalla sua motocicletta, doinenica notte, sulla strada di Bobbio. Tutti
rendono buona testimonianza al giovane
Pons, conosciuto per la sua bontà d’animo
e la sua capacità nel lavoro. Pensiamo con
sentimento di affetto alla giovane moglie
Viola, privata cosi prematumente del suo
consorte, alla mamma, ai fratelli che gli
erano molto affezionati. Il Signore dia a
tutti la l'onisolazione della sua Parola di
vita.
Il giovane Delio Benech della Garsinera
ha avuto pure un incidente di moto, non
grave però: ha riportato la frattura della
tibia destra ed ora attende, con pazienza,
airOepedale Mauriziano di Luserna, che le
-3ssa si rimettano a posto.
Ma nella Comunità, come in una famiglia, : dolori si alternano alle gioie; c
mentre piangiamo con quelli che piangono, ci rallegriamo con quelli che sono nella
gioia, e pensiamo in particolare a Liliana
Bertin del Vernò e a Oscar Benech di Pradeltorno, che si sono aposali il 1« ottobre
nel nostro Tempio. Un numeroso gruppo
di parenti c'rcondava gli sposi; tutti si sono ancora trattenuti al Capoluogo per un
pranzo in cui il valoroso Nino Chauvie ha
messo a dura prova le capacità fagocitatrici
degli ntervenuti, con una serie di laute
pietanze. Agli sposi, che andranno a stabiiirsi a Torre Pellice, gli auguri di ogni benediz’one.
.\1 tempio del Ciabas, dove il Pastore
ebbe occasione di predicare il 2 ottobre,
è stata impartito il Battesimo a Renzo Rofctan, abitante a Torino, Mauro Rivoira della Maisonette ed Edmondo Giovanni Coisr,on degli StalHats. Accompagnamo nella
preghiera questi fanciulli affinchè il Signore d a loro di crescere e di fortificarsi
nella grazia annunciata nel loro hatlesimo.
Tra le numerose visite estive alla nostro
Comunità da parte di gruppi e di isolati,
ricord'amo quella del Past. Carpantier e
dei suoi giovani provenienti da St. Laurent du Pape (Francia. Essi non hanno
solo visitato luoghi storici e venerandi, ma
hanno pure incontrarto la Comunità (il
che è molto più importante) in una ben
riuscita riunione all’aperto al Martel, dove
il Past. Carpantier ci ha rivolto la parola
e i giovani hanno cantato un coro.
Il Pastore ha ultimato la visita a tutte le
famiglie della Parrocchia (salvo qualcuna
assente al momento della visita) accompagnato dai rispettivi Anziani per ogni quartiere. Ci prepariamo ora alla ripresa delle
alt'vità il cui programma dettagliato appa
re sulla « Sentinella » ohe ha ripreso la
pubblicazione con la sua vecchia intestazione.
AN6R0GNA (Serre)
Giovedì 29 settembre un lungo corteo fu
nebre partiva daH’ospedale valdese di Tor
re Pellice per trasportare al tempio del Ca
poluogo, e di li al vicino cimitero, le spo
glie mortali di Benech Ernesto Giovanni
Stefano, del Cacet. La scomparso era assai
conoisciuto nella valle di Angrogna, tanto
più che per parecchi anni aveva anche
ricoperto la carica di anziano nella nostra
Chiesa, ed il suo accompagnamento funebre è stato un segno della grande simpatia
che ha circondato la famiglia nell’ora del
lutto. Anche ai parenti più lontani, alcuni
d’ essi si trovano oltre oceano, desideriamo pervenga l’espressione del cordoglio e
della solidarietà nel dolore, da parte di
tutta la nostra comunità.
DONI PER PRADELTORNO
Un gruppo di « amici di Pradellorno » in
occasione di una g’ta in vai d’Angrogna
L. 2.690; Bruno e Lydia Ohiavia in memoria del caro zio Anseimo Plavan 1.000; Coniugi Benech-Buffa, Torre Pellice 5.000;
Coniugi AmaPa ed Emilio Buffa, Pradeltorno, in memoria dej genitori di lei (2®
versamento) 3.000; Èva Frache, insegnante.
Torre Pellice 2.000.
Ricordiamo a coloro che intendono fare
delle offerte « Pro restauri a Pradellorno »
che possono servirsi del C.C.P. n. 2/18502,
intestato a: Bruno Costahel - Via Serre, 8 ■
Angrogna (Torino) specificando la causale
del versamento.
3
N. 40 — 7 ottobre 1960
L’ECO DELLE jVAUJ VALDESI
pag. 3
PAROLE NUOVE
( ma la musica è sempre quella ?)
Fra le parole nuove che il linguaggio moderno introduce nell’uso comune e che farebbero rabbrividire i vecchi puristi, una ha acquistato un rilievo particolare in questi ultimi tempi; spoliticizzare. Dovrebbe significare : togliere ogni significato politico, e
viene adoperata dalle competenti autorità della Chiesa Romana con riferimento all’attività evangelistica della
Chiesa. Sembra rispondere ad una
esigenza largamente sentita in certi
strati della Chiesa che sono sempre
più preoccupati delle conseguenze che
la contaminazione del sacro col profano può esercitare (ed esercita) sulla
purezza dell’azione missionaria della
Chiesa.
Così abbiamo appreso che si è raccomandato ai sacerdoti di spoliticizzare la loro attività, di purificare il loro
ministero dalle scorie dell’attività politica in senso stretto (cioè dalle collusioni con l’attività dei partiti politici, ovverossia di un determinato partito politico). Se la parola suona male, pazienza! Non siamo troppo pignoli, perchè il fatto è significativo e lodevole: ai sacerdoti l’attività spirituale, ai laici di Azione Cattolica il privilegio ed il peso dell’impegno diretto
nell’azione politica vera e propria :
della testimonianza nel partito e nella
vita sociale.
Sennonché abbiamo detto, riferendoci ai sacerdoti; attività spirituale
mentre avremmo dovuto dire: magistero spirituale, ed alora la musica
cambia e la perplessità rinasce, perchè nulla accade per caso nel mondo
fisico e tanto meno in quello spirituale della Chiesa Romana.
Siamo infatti entrati in pieno periodo preelettorale. Si tratta ovviamente solo di elezioni amministrative, ma
come tutti sanno queste elezioni hanno acquistato oramai un netto significato squisitamente politico: costituiscono un confronto indiretto del rapporti di forza dei singoli partiti. C’è
ancora qualche vecchio che continua
a rimpiangere i « bei tempi » in cui le
varie liste delle elezioni comunali non
obbedivano ad ordini di scuderia (pardon, di partito), in cui gli elettori conoscevano personalmente il candidato
alle elezioni provinciali, ecc.
Mais où sont les neiges d’ontani?
Perciò la Conferenza Episcopale
(autorevole organismo ecclesiastico
della Chiesa Romana che sa come la
tradizione (e le tradizioni) possono costituire una forza viva ed operante se
non degenerano in nostalgico rimpianto) si è occupata del problema in sede spirituale. A quanto riferisce l’Ansa, la suddetta Conferenza ha riaffermato il dovere della Chiesa di combattere il pericolo della a prevalenza
dei partiti politici avversi alla religione rispettando il dovere dell’unità nel
voto delle liste dei candidati e sui programmi che propugnano la libertà e
la democrazia e, nel progresso economico e civile, danno garanzia di rispetto per i valori tradizionali della
civiltà cristiana. Gli ambienti ecclesiastici non smentiscono nè confermano
questa notizia. Ndn si è così in condizione di stabilire se essa, come sosten
gono alcuni, inviti i cattolici a votare
soltanto per la democrazia cristiana o
se lascia ad essi, con esclusione dei
partiti di estrema sinistra, libertà di
scelta ».
Fin qui le informazioni dell’Ansa.
Abbiamo Timpressione che questa
notizia non sarà tanto presto confermata o smentita; del resto non c’è bisogno alcuno: la musica ecclesiastica
dei valori della tradizione cristiana
può sfruttare parole nuove, la realtà è
sempre la stessa, e il Magistero Romano la sa orchestrare in modo superlativo. Ora è il tempo del pianissimo, del sussurrato, del coro a bocca
chiusa, ma state sicuri; il tempo del
suono dei timpani e del rullo dei tamburi verrà verrà.
L. A. Vaimal.
Una serie di libri
da imitare
La casa editrice IVelaehaux et Nieetlé ha
Iniziato la pubblicazione di una aerie di
oomimeinitari ©otto ‘ài tjitolo aignificaitivo :
« La Bible ouverte ».
Trattasi di volum: brevi, facilmente maneggevoli, scritti in modo estremamente
semplice di un centinaio di pagine circa
che forniscono al lettore più sprovveduto
l’essenziale per comprendere il testo biblico. Sono apparsi a tntt’oggi alcuni volumi sull’Antico Testamento ed alcuni snl
¡Nuovo ad opera di competenti come il
prof. M’ehaelis ed il pastore Carlo Briitscli
Uno degli ultimi volumi è un commentario all’epistola ai FiUppesi di André Pery.
Seguendo versetto per versetto il testo di
questa 'bella e ricca epistola l’autore mette in luce gli insegnamenti dell’apostolo
rendendoli attuali per la nostra situazione
moderna, grazie ad una traduzione nuova
e spesso originale ed a rifer;menti concreti alla vita delle comunità.
Leggendo questo commentario sorge il
desiderio e Taugurio di vedere anche in
italiano qualcosa dd genere, compito della nostra Claudiana che speriamo possa
es.sere pre.sto felicemente assolto.
Lavoratori italiani
all' estero
Esaminando la vita e la testimonianza
delle nostre Chiese all’estero, in particolare nella Svizzera alemamnica e francese, il
Sinodo ha avviato una interessante e viva
discussione sulla responsabilità delle Chiese evangeliche verso gli italiani che per
lavoro emigrano aU’estero stagionalmente
o Stabilmente. 11 Past. E. Eynard, per
quanto concerne la situazione a Zurigo,
Basilea, Winterthur eoe., i Past. A. Comba, T. Vinay e E. Geymet per quanto concerne la situazione della Germania, hanno ricordato che si tratta annualmente d:
cenlinaia di migliaia di persone abbandonale a sè stesse, che finito l’orario di lavoro non sanno dove andare nè come ritrovarsi I è ben nota, nei paesi citati, la
scena delle stazioni ferroviarie piene di
folle di italiani che vanno là per incontrarsi ed ammazzare il tempo. Finora, nè
nella Svizzera nè nella Repubblica federale tedesca il governo ha fatto gran ohe
per queste masse, e, bisogna dire, nep
GLI 80 ANNI DI HELEN KELLER
Una vita prodigiosa
In luglio gli S. U. hanno festeggiato
gli 80 anni di Helen Keller, di quella
meravigliosa donna che non si lasciò
mai abbattere ed aiutò tanti altri a superare le proprie limitazioni! In occasione di questo suo compleanno ella
ha voluto ripetere ancora una volta
che « il dono della vita è una grande
grazia di Dio e, più è spesa per gli
altri, più è bella e vale la pena di
esser vissuta! ». Eppure questa fragile
creatura dai capelli ormai candidi
avrebbe potuto mille volte perdersi
d’animo.
Fino ai diciotto mesi era stata una
bimba normale che viveva felice coi
genitori in una fattoria dell’Alabama.
Un’acuta febbre cerebrale la rese ad
un tratto cieca e sorda, e perciò anche muta, piombandola nella più nera
disperazione e costringendola a vivere come una bestiola violenta e ribelle.
Durante quegli anni cupi e silenziosi,
senza speranza, ella si sentiva, come
ebbe a dire più tardi in uno dei suoi
libri, come una nave che si faccia faticosamente strada fra una densa nebbia.
Quand’ebbe sei anni, i genitori, così ansiosi di venire in aiuto alla loro
infelice creaturina, avendo sentito che
un’altra cieca era stata salvata dal suo
terribile stato ed educata nell’Istituto
per i Ciechi di Boston, si rivolsero
al direttore, che dedicava la vita intera a questi minorati e spesso circolava nell’istituto cogli occhi bendati,
per poter meglio capire gli ostacoli
che i suoi protetti incontravano. Per
mezzo suo fu trovata un insegnante
per Helen; Anne Sullivan, che era
stata essa stessa minacciata di cecità,
la cui devozione, più unica che rara,
trasformò a poco a poco, dopo anni
di sforzi inauditi, l’intrattabile piccolina in una donna forte e coraggiosa,
sorretta da una volontà ed una fede
incrollabili, che ha speso la sua lunga
vita dedicandosi agli afflitti.
Troppo lungo sarebbe addentrarsi
nei dettagli di questa sorprendente
educazione, nello sviluppo, lento ma
Per il Tempio di Piali
Raccolti da Mr. H. Garrou
Suzanne and Henry Garrou, in memory
of Mr. GriigUo dollars 100.00; Yvonne and
Lm’ien Garrou 5.00; Pauline Zecea 2.00:
Olga and Tony Kozera - Garrou 5.00; Irene and Steven Mann'ng ■ Garrou 5.00; Suzanne and Peter Nocella ■ Garrou 5.(W;
Ro'bert and Nelly Berlin in, memory Mr.
Griglio 5.00; Adeline Barbieri 2.00; Jeanne Garrón (Chicago) 5.00; Alex Peyronel
2.(50; Helene and Felix Canal 20,00; Ada
and Felix Canal 25.00; Ida and Oreate Canal 5.03; Henry Ghigo 10.000; Ennehne
and Jean Domaine 5.00; Marthe Salomon
3.00; Emilia Gauld 1.00 Theophde Tron
in memory of hi© parents 10.00 ; Henr>
Pons 2.00; Jules and Louis Viglielmo in
memory Mr. Griglio 5.00.
Total $ 222.00
itaccalti da Mrs. H. Thiele-Orill
Rev. Alfred Janavel in memory Mr. Griglio 5.00; Yda Janavel in memory of her
father 10.00; Henriette Grill in memory of
her husband 10.00; George Grill in memory of his father 10.00; Catherine Perron in memory of her father and mother
10.00; François Perron in memory of his
father and mother 10.00; Odette Perron
Negri in memory of her s ster 5.00; Adnano Mas; 5.00; Olga Him 1.00; Marguerite
Geymonat 2.00; Huimbert and Marianne
Grill in memory cf their parents 10.00;
Jeanne and J. Pierre Rostan in memory of
their parents 10.00; Letizia Ventura in memory of the'r grandparents 10.00; Henriette Poet in memory of her parents 10.00:
Judith Grill - Nancoz in memory of her
parents 10.00; Marguerite Garrou in me
mory of her parents 10.00; Henriette Thiele in memori of her parents 10.00.
Total $ 138.0t>
Nel tempio
Marcel and Josephine Santhier 5.00; Ot
tavio and Helene Maseron 5.00; Madelai
ne Ca’rus 2.00; Families Pons Peyrot
10.00; Emesta Vola 5.00; Edmond and
Emma Benx in memory 5.00; Clement
and Jeanne Pons 2.00; Henry and Attilia
Rivoire 3.00; Lamy and Lineile Berlin
5.00; Ernest and Sandrine Costabel 2.00;
Benjamin and Marguerite Vinay 5.00; Orfilia Godine 5.00; Emilia Cavaliere 2.00;
August’ne Besnier 3.00; Eugene and Susie Davite 5.00; llda and Daniel Geymonat 5.00; Lucie Grill en mémoire de son
mari 5-00; Laurent and Madeleine Ribel
5.00' Silvia Giaveno 5.00; Adele Grill
5!c0; Rafaete Ferrara 2.00; Famille Jean
Coisson 3.00; Josue and Lou'se Tron en
memoiire de Mr. Griglio 5.00; George Villieln Sr. 1.00; Caroline Hall and Cecile
Davite (Philadelphia) 5.00; Harriet Long
10.00; Henry Ferrerò (Cornwall) 2.50;
Fortunato and Albertine Lunghi 5.00; N.
N. 3.00; A. Maisi 5.0o (2« versamento); En
mem. de Etienne Peyrot la famUle 10.00.
sicuro, di quest’anima dì fanciulla la
cui intelligenza non comune sarebbe
altrimenti andata perduta. Dall’alfabeto manuale, inventato in Ispagna da
monaci Trappisti che avevan fatto il
voto del silenzio, si passò a striscie di
cartone con parole in rilievo. Le lezioni si svolgevano preferibilmente all’aperto, in giardino, nei boschi, al
vecchio ponte di approdo sul fiume
Tennessee, dove Anna costruiva per
la sua alunna mappe in rilievo con
sabbia ed argilla. Anna pretendeva
da lei quanto di meglio una bimba
normale avrebbe potuto raggiungere;
le insegnava pure i lavori di casa, sviluppando le sue‘capacità di osservazione e di iniziativa. E già osservava
nella bimba quell’amore per la perfezione e quel potere di concentrazione che l’accompagnarono per tutta la
vita.
Più tardi Helen passò con Anna
quasi tre anni al Collegio di Boston,
alternando lo studio allo svago ed allo sport. Imparò la storia e la letteratura, il latino ed il greco, il tedesco
ed il francese: lesse una quantità di
libri. La sua educazione era seguita
così in Europa come in America. A
dieci anni imparò a parlare, usando il
senso del tatto per afferrare le vibrazioni della gola e i movimenti della
bocca, sebbene non sia mai riuscita
ad avere una voce proprio chiara e
normale. Aveva un gioioso interesse
per tutto e per tutti. Visitò esposizioni, musei, giardini zoologici. Mark
Twain, che la considerava un prodigio, le procurò la somma necessaria
per proseguire gli studi. Dovette avere
libri costosi copiati coH’alfabeto Braille, una macchina da scrivere speciale,
un cilindro particolare per il greco,
una macchina per modellare in rilievo
l’algebra ed un’altra per le figure geometriche. Durante i corsi universitari,
Anna, devota e paziente, le stette sempre vicina, compitando rapidamente
nelle sue mani quanto esponevano i
professori, leggendole libri di filosofia, storia, economia, letteratura. Quale prodiigoso sforzo tutto ciò richiedeva da entrambe le giovani. Laureatasi a pieni voti a 24 anni, Helen presto incominciò a domandarsi come
avrebbe potuto mettere al servizio degli altri quell’istruzione che era costata tanti sforzi, e non solo a lei, e tanto denaro!
Si era convertita molto giovane,
seguendo le dottrine di un veggente
svedese, Emanuele Swedenborg; sentiva che egli interpretava le Sacre
Scritture in un modo che non entrava
in conflitto con alcuna filosofia o
scienza. Helen leggeva la sua Bibbia
così costantemente che su molte pagine le sue dita avevan fatto sparire
i segni Braille ed ella doveva supplhe
i versetti a memoria. Il fondo dell insegnamento di Swedenborg era che
l’essenza della vita è Vamore e chi
non ne è animato è morto. Helen studiava i problemi dei lavoratori. Sapeva che la povertà e l’ignoran:^ sono
spesso le cause fondamentali della
cecità e, nella sua lotta per ottenere
cambiamenti radicali nella società,
combatteva pure per la causa alla
quale doveva dedicare il resto della
sua vita. Realizzando quale peso i
ciechi siano per il loro prossimo, non
si stancò mai di additare all’attenzione di tutti che la loro mente può esser
sviluppata e le loro mani possono essere addestrate a guadagnarsi la vita.
Per mezzo suo fu istituita la Fondazione Americana per i Ciechi. Cominciò a tener conferenze in vari Stati
dell’Unione, parlando dei bisogni dei
ciechi e dei metodi migliori per riaprire alla speranza le vite infrante.
Lesse o si fece leggere tutto il materiale che potè trovare sui metodi con
cui questi problemi eran trattati in
Inghilterra, in Germania, in Italia ed
in Francia; ebbe corrispondenti in tutto il mondo; affascinò i grandi di questa terra e da loro ottenne aiuti per
le sue imprese. Per quanto ci sieno
stati molti esempi di storici, poeti,
economisti, statisti, matematici, giornalisti, editori ed insegnanti ciechi,
ella sapeva per esperienza quale spirito battaglièro e quale vigorosa personalità fossero necessari per riuscire
in così difficili professioni, mentre
chiunque poteva più facilmente imparare a vedere colle proprie mani come
falegname, operaio in legno, tessitore,
fabbricante di sedie, massaggiatore,
accordatore di piano, organista o cantante. Helen Keller, come chi conosce
ogni passo di quel sentiero, si sentiva
spronata a stimolare chi era sventurato come lo era stata lei. Aveva ricevuto un orologio colle lancette in rilievo e puntini d’oro indicanti le ore.
Più tardi, per suo suggerimento, a
tutti i ciechi di guerra fu regalato un
orologio simile, perchè era stato accertato che, non appena potevano saper
l’ora, incominciavano ad adattarsi alla loro esistenza senza luce!
Helen viveva insomma una vita
assai più ricca di molte persone normali. Si sottometteva all’indagine di
psicologi, neurologi e dottori nella
speranza che ne potesse derivare del
bene agli sventurati. Era la sua « mano veggente » che la legava al mondo
che la circondava: non solo riconosceva gli amici, ma si accorgeva se
eran tristi o sereni!
Durante la guerra visitò gli ospedali navali e militari; s’interessò altresì
alle donne ed ai bimbi accecati dalle
bombe. Più tardi girò i continenti e,
ovunque passava, si aprivano scuole
per i ciechi. Scrisse libri diventati famosi : « La storia della mia vita » « Il mondo in cui vivo » - « Il diario
di Helen Keller » - « Lasciatemi aver
fede! ».
La morte della sua impareggiabile
insegnante, nel 1936, fu una prova terribile per lei, ma ella la sopportò con
coraggio. Recentemente ha anche perso l’aiuto e la compagnia della sua
segretaria, ma non per questo questa
indomita donna di fede ha perso il
suo sorriso luminoso e la sua volontà
di apostolato a favore dei ciechi!
E. C.
(jEUCASI (]E0(A m LA NOIIVEGIA
Cuora disposta trasferirsi In Norvegia e
ricercata-da famiglia signorile residente ad
Oslo. Assicuralo ottimo trattamento e buona paga. Libero un giorno la settimana ed
un mese di ferie aU’anno. Non è necessaria la conoscenza di lingue estere perchè
già occupala cameriera italiana. Età ft->
25-50 anni. Rich'edesi referenze ineccepibili.
Scrivere dettagliando a C.I. nr. 36.215.129
. fermo posta Pinerolo (prov. Torino).
pure le Chiese locali. Quello che si cerca di fare per i nostri lavoratori, indipendentemente dalla loro posizione confessionale, a Zurigo e diaspora, e a Ginevra,
sono gocce in un oceano. Certo, è delicato
richiamare le Chiese sorelle all’estero alla
loro responsabilità — spesso esse si trincerano anche dietro la considerazione ohe
gli italiani sono « cattolici », e che non è
giusto influire su di loro dal punto di vista
confessionale; tuttavia, bisogna che abbiamo la chiarezza di dire ai frateUi evangelici all’estero die la grande massa dei
lavoratori italiani che giungono nei loro
paesi no*n sono affatto dei cattolici credenti, ma gente appena sfiorata da una reUg'osità vaga e superficiale, e che proprio
il contatto con una chiesa diversa, cosciente e viva, può essere per loro una benefica occasione di ripensamento.^
'Comunque, si fa sempre più massiccio
il problema di questa gente che, anche se
guadagna bene, è gente sradicala, sola. E
necessario un intenso lavoro sociale per
loro: luoghi di riunione, sale di lettura e
conversazione, assistenza nella ricerca di
alloggio decoroso, e tutte le possibilità
dell’assistenza sociale. Se, ad esempio, le
Chiese evangeliche all’estero prendessero
a cuore questo problema, si potrebbe rivolgere un appello alle nostre comunità
per trovare personale evangelico italiano,
quando queste istituzioni assistenziali fossero costituite (per un lavoro assistenziale di questo genere si sta preparando, in
un istituto di Freiburg, nel Baden, una
giovane valdese di Villar iPellice, Alberta
Gönnet). Al termine della discussione, viene approvato questo odg:
Il Sinodo, dopo aver valutato la pescante importanza della emigrazione
italiana in nazioni evangeliche d’Europa, vi riconosce un’urgente problema
ed una specifica vocazione per la nostra Chiesa; chiede alla Venerabile Tavola di rivolgere un appello circostanziato alle nostre chiese allo scopo di
suscitare vocazioni di servizio sociale e
cristiano a favore dei nostri emigranti,
e l’invita a rendersi interprete delle
preoccupazioni del Sinodo presso le
Chiese evangeliche all’estero (e particolarmente dell’Europa centrale); incarica i nostri delegati di far presente il
problema alle conferenze ed incontri
ecumenici.
Abbiamo
edificato
Nelle Valli Valdesi, l’opera maggiormente impegnativa è la costruzione del
nuovo tempio di Frali con annessi locali
per le attività; sarà terminata nell’estate
del 1961 a vantaggio di quell’alpestre parrocchia, diventata ormai un centro ecumenico e turistico di notevole importanza.
La parrocchia di Pinerolo ha rinviato le
celebrazioni del centenario del tempio, in
attesa di condurre a termine parecchi lavori; con contributi locali e di amici all’estero, e con l’intervento della Tavola
sono in corso i restauri del tempio e l’adattamento di vari locali a convitto per
studenti. Un ulteriore appezzamento di terreno è stato acquistato a Villar Perosa per
ampliare l’attuale proprietà della Tavola.
Fuori delle Valli, sforzi notevoli sul
piano finanziario sono stati compiuti per
dotare le comunità di locali di cnlto. La
Chiesa di Genova ha ora il suo tempio interamente rinnovato con criteri artistici
che ne fanno un’opera di particolare interesse. Sono stati inaugurati due nuovi
templi: ad Agrigento e a Catanzaro. Altri
locali di culto sono stati aperti quest’anno
a frani, a Pavia, a Rimini; in questa ultima località l’interesse determinante c
stato il contatto con i numerosi turisti che
frequentano quella zona adriatica in està,
te. La Tavola ha proceduto aH’acquisttt
definitivo del locale di Chioggia e attende
il benestare della Sovrintendenza ai monumenti per acquistare un terreno su cui
sistemare una baracca prefabbricala a Ferentino; ha effettuato notevoli restauri a
Falerno e a Grotte; è in attesa di poter
ricevere la donazione del tempio olandesealemanno di Livorno.
Durante l’anno molte Chiese hanno ricevuto la visita del Past. Giovanni Tron
e della sua Signora, in soggiorno in Italia.
La loro visita è stala apprezzata e un segno di solidarietà è stato loro dato per la
costruzione del tempio di Montevideo,
{dal rapporto della Tavola al Sinodo)
Il Pupa, Mh (Htaviaiii
nominali professori
Roma. Il concorso per l’assegnazione
della cattedra di genetica all’università di
Roma dovrà essere rimandalo perchè non
è stata nominata la commissione giudicatrice. In verità essa dovrebbe già essere
in carica da parecchio tempo. Quattro mesi fa, quando era ministro della Pubblica
Istruzione Giuseppe Medici, si riunirono
per eleggerla i rappresentanti della facoltà di medicina delle varie università italiane. Ma Medici, che aveva promesso il
posto a un amico di Luigi Gedda, cercò
d’influire sulle votazioni in un modo che
i professori elettori giudicarono troppo
spregiudicato. Così, all’apertura -delle
schede, si scoprì che la maggior parte dì
esse erano nulle: invece del nome del candidato, c’era scritto Giovanni XXIII, cardinale OtUviani, cardinale Siri, oppure
più semplicemente Luigi Gedda.
L’Esoresso.
4
pag. 4
L’ECO DELLE YAUJ VALDESI
N. 40 — 7 ottobre 1960
TOPONIMI
delle Valli Valdesi
a cura di T. G. Pons
lu Cumbâl: case sulla strada che dalla Bavadera conduce al Porte, ajv
pe^na oltrepassato il Rivet. E* un diminutivo di cumbo: stretto avvallamento.
la Cambino: villaggio dell’Inverso
Porte, a s. del torrente; la piccola
comba.
la Cumbo: villaggio del Villar, sotto
Përtiisèl, ove anticamente c’era un
tempio valdese. Ha il significato di
avvallamento, di vallone piuttosto
profondo ed inclinato. E’ pure nome di fam. assai diffuso alle Valli
ed in tutta la Francia Mer. ove si
trova anche come toponimo. Già.
a S. Giovanni nei 1425, in Calabria
nel 1561. Ofr. carta di V. Grosso,
1640: Comba.
Cumbocroso: villaggio nel territorio
di Bovile quasi in fondo ad im vai
Ione profondo; donde il nome. Località già esistente nel XIV secolo,
poiché nel 1367 la famiglia dei Trucchiotti, consignori della valle, possedevano la comba di Prali... Bovile
e Comba Crosa. 1578. Comba Crosa.
Cumbogaiin; villaggio di Riclaretto,
sopra il costone limitato dalla comba omonima. Comba di Garino, nome di fam. oggi scomparso, ma noto fin dal 1232 ed ancora nel 500; o
comba di Warino, nome germanico,
poi diventato Garin nel Giura di
Neuchâtel (Jaccard, Essai de toponymie... p. 490). 1317, comba Garano; 1420, borgiata combae Garani.
Cfr. carta di V. Grosso, 1640: Combag;arì.
Cumbovìulo: villaggio d’inverso Pinasca, all’altezza del Serre.
Cundré: case sotto i Giordanotti all’estremità occ. del viale Dante. No
me di fam. che troviamo alla Torre
fin dal 1594: Condreto o Condretto.
Lo Si ritrova nella Francia Merle,
nel 1332. Gondret. 1716. Condri.
U Cup: villaggio di Salza, sulla s. del
torrente, oltre lu Deidìe. 1636, alli
Coppi. Verosimilmente dal nome di
fam. Coppi, non documentato. Il
nome forse allude a campi seminati con un coppo » di seme, così come
«las seiteirà» indica campi seminati con un « sestiere ».
i Cupé: villaggio raccolto intorno alla chiesa valdese, ivi, ad occ. della
Torre. Dal nome di fam. Coperi, oggi spento. In un doc. del 9 die. 1280
troviamo ima Strana Copera, moglie di Rodolfo Fintone, di S. Ger
mano Chisone, che dona beni mobili ed immobili al Monastero di
Bonluogo. Già in vai Pellice nel
1469.1660, Coperi o Vigna bassa. Ofr.
carta dì V. Grosso, 1640 : lì Coper.
i Cupé d’villa: case aH’angolo NE. di
Torre, airinizio del Viale Dante, ai
piedi del «rompicollo».
li Cupin: due gruppi di case del comune di Torre, sopra la FUpogna.
Nome di fam. estinto fin dal XVII
secolo e ohe si trova pure nella Provenza: ancora alle Valli nel 1594;
Bartolomeo Cupino è uno dei martiri valdesi del XVI secolo. 1613. alli
Cupini; 1716. alli Coppini o sij ronco.
i Ciirt: case in quel di S. Giovanni a
nord dei Blunat, su la strada che
conduce al «Rifugio Carlo Alberto».
Dal nome di fam. dei Corti o Curti,
Court, ancora presente a S. Giovanni nel 1429 e che il Mistral dichiara di origine provenzale. 1637,
alli Curti.
Nota: Per un involontario errore di
redazione è stata ristampata nell’ultimo numero una serie già pubblicata;
ne chiediamo scusa all’Autore. Red.
IN MEMORIAM
•--'0
I..a Coanunkà di Roma lui perduto uno
dei suoi imembr;, Plug. Massimiliano Eynord, scomparso in età di 76 anni dopo
una dolorosa malattia. Era un Valdese della vecchia roccia, studente al Collegio di
Torre Pellice negli anni a cavallo dei due
secoli, figlio di un Valdese alto funzionario
delle Ferrovie della Sicilia; era un giovane
legato alle Valli e aperto alla vita nazionale, uno dei pochi studenti delle Valli
che affrontavano TUniversità e specialmente Tingegneria. „
Le circostanze del suo lavoro lo portarono su e giù per la Penisela e da venti anni
nella città di Spoleto. (Joi la personalità di
Max Eynard lascia la sua traccia piena di
significato come « un Valdese della Diaspora ». Solo Valdese in una città cattolicissima,
vive la sua testimonianza' con chiarezza e
con fermezza, mantiene relazioni eccles'asliche con la chiesa evangelica viciniore, la
Chiesa Metodista di Terni, e con la Chiesa
di Roma alla quale si reca di tanto in tanto; e isoprattutto vive intensamente la eoUdarietà colla sua chiesa mantenendo viva
la sua ipartecipazione da lontano facendo
sentire la sua voce con vivaci articoli sulla
nostra stampa, e lavorando attivamente in
una ricerca personale di indagine e di meditazione sulla storia del Crietianesimo. La
Comunità Valdese esprinm il euo cordoglio
per la scomparsa di questo suo membro, ed
esprìme alla famiglia Eynard la viva simpatia e solidarietà cristiana di tutti coloro che
lo cono'bbero. u,,
Il servizio funebre ha avuto' luogo in
Spoleto giovedì 29 set*, ed è stato prea'eduto dal Past. Roberto/Comba e dall’Evangelista Sig. Manzieri della Chiesa Metodista, ed è stato una occasione dì testimonianza evangelica.
COMUNICATO
della Pro Valli
On cherche d’urgence trois jeunes filles
vaudoiises pour laboratoire d’horloger à
Malleray - Jura Bernois - Suisse.
FamiÜe romaine originaire des vallées
emploierait jeune fille, comme femme de
chambre. Bons gages. ,
S’adresser à la « Pïo Valli » - Maison
Vaudoise - Torre Pellice.
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
POMARETTO
Recentemente è stato celebrato il servizio'* funebre di Rihet Umberto del quar^ tiere di Clot Boulard; molti amici e parenti hanno preso parte alle esequie. Il
messaggio intorno alla vigilanza cristiana
ed alla fedeltà al Signore è stato predicato in quel giorno; il Signore consoli i
parenti tutti.
Il 17 settembre è stato celebrato il matrimonio di IFilly Ribet e Griglio Elvira
rispettivamente dell’Inverso Pìnasca e di
Pomaretto. Molti parenti ed amici hanno
preso parte al rito celebratosi nel tempio.
Che il Signore benedica gli sposi e conceda loro una vita ricca di celesti benedi
VILLASECCA
Col sopraggiuugere dell’autunno non solo è apparsa la prima neve sui monti della
nostra Parrocchia, ma abbiamo anche dovuto salutare i fratelli e le sorelle originari deUa nostra zona che, dopo aver trascorso alcune settimane in mezzo a noi,
sono ritornati alle loro residenze in Italia,
Francia, Svizzera, Stati Uniti, Danimarca
0 altrove ancora. Sembra infatti poco pro^ Ttabile di trovare tma qualche zona della
Terra in cui non si sia stabilito tm qualche Peyronel, Bounous, Viglielm od un
membro di altre famìglie della nostra Comunità !
L’autunno segna anche l’inizio della ripresa deUe attività cosiddette « invernali ». Ogni famiglia della Chiesa riceverà
una circolare dettagliata per cui diamo
solo le notizie essenziali.
Domenica 16 Culto ore 10 con gli alunni della Scuola Domenicale ed i Catecumeni. Al pomeriggio riunione del Concistoro.
Giovedì 20: Inizio dei corsi di catechismo. Ore 8, IV anno; ore 9, I anno; ore
lo, II anno; ore 11, III anno.
Domenica 23 : Assemblea di Chiesa per
la relazione del delegato al Sinodo, programma delle attività invernali, elezione
dei delegati alla Conf. Distrettuale.
Domenica 30 (domenica della Riforma):
Culto con S. Cena e insediamento del Diacono deU’Albarea.
n 25 settembre è stato amministrato il
S. Battesimo a Enrico Berretto (Chiotti)
di Primo e di Elda Clot. Il 2 ottobre è
stato battezzato Renzo Clot (Rivoira) di
Lorenzo e di Elena Clot. Che la preghiera
di intercessione di tutta la Comunità circondi questi agnelli della greggia del Buon
Pastore.
H0RÂ
Domenica prossima 9 ottobre avrà luogo
alle ore 10,30 il culto di apertura delle
Scuole Domenicali. Bambini e catecumeni
sono convocati coi loro genitori., Nel pomeriggio il Concistoro si riunirà' alle ore
14,30 per esaminare alcun: catecumeni rimandati ad ottobre e per discutere alcuni
problemi riguardanti la ripresa delle attività.
TORRE PELLICE
Anche in queste ultime domeniche nel
corso dei culti sono stati celebrati alcuni
battesimi: Lia Stefania Pontet, di Aldo e
di Ida Pontet ( Appiotti) ; Bruna Borno di
Bruno e di Speranza Favat; Walter e Renzo Borno di Franco e di Renata Malan
(Inverso Rolandi). Il Signore benedica
questi piccoli bimbi che chiama a far parte deBa Sua chiesa.
E’ giunto il momento della « ripresa ».
h’Asilo infantile ha riaperto le sue porte,
diretto quest’anno dalla Sig.na Paola Nisbet, cui auguriamo vivo successo e molta
gioia nel suo lavoro; sarà coadiuvata anche quest’anno dalla Sig.na Bruna Legger.
Domenica scorsa, con una seduta comune, hanno ripreso la loro attività le nostre
tre Società missionarie; dopo un breve
culto, la Sig.na E. L. Coisson
VUnione giovanile dei Coppieri ba ripreso martedì sera le sue sedute; speriamo
in un buon anno, con partecipazione costante e numerosa: c’è ancora molto posto!
Ai catecumeni che devono dare esami
ricordiamo che sono convocati alla Casa
unionista sabato 8 alle ore 18. Tutti i catecumeni sono invitati a partecipare al
culto che li riunirà, domenica 9 alle ore 9,
nel tempio del centro, per iniziare insieme
l’anno di preparazione.
Pure domenica 9, alle 10.30 nel tempio
del centro avrà luogo, insieme alla comunità, il culto d’inaugurazione dell’anno
delle Scuole domenicali. I bambini sono
convocati nelle loro rispettive sedi alle
ore 9.30 e giungeranno al centro guidati
dalle loro direttrici e monitrici.
Il culto nel tempio dei Coppieri si terrà
alle ore 9 pure la domenica 9; dal 16 sarà
riportato alle 10.30.
Ricordiamo che domenica 9 aUe ore 15
è convocata VAssemblea di Chiesa con il
seguente o.d.g. : esposizione e discussione
della relazione del delegato al Sinodo; elezione di un delegato alla prossima Conferenza distrettuale; varie. Ci auguriamo
vivamente che quest’assemblea rappresenti
veramente la comimità e non una sparuta
ecclesiola.
Si sono sposati, domenica scorsa, Silvio
Passerone e Lidia Caterina Squassabia. Auguriamo loro di tutto cuore una vita serena insieme, sotto lo sguardo del Signore.
E’ stato celebrato il servizio funebre di
Giovanni Daniele Gras (Villa): rinnoviamo ai suoi familiari la nostra piu viva simpatia, nella comune salda speranza in Cristo risorto. Anche alla Sig.ra Rita Colombo Besson e alla Sig.ra Germana Jouvenal Colombo e ai loro familiari esprimiamo la nostra fraterna simpatia nell’ora
della separazione dal loro Caro, il Rag.
Guido Colombo. « O Signore, tu sei »tato
per noi un rifugio d’età in età ».
Lunedì 3 ottobre ha avuto luogo il funerale della signorina Miegge Emilia deceduta al Rifugio C. Alberto di San Giovanni dopo lunga malattia sopportata con
fede e rassegnazione cristiana.
I parenti ed amici ringraziano la Direzione del Rifugio per le assidue ed amorevoli cure prestate, ed il Past. Cipriano
Tourn per le buone parole di conforto.
—• Un grazie sincero al pastore di Lusema S. Giovanni, signor Roberto Jahier,
per il messaggio di fede e di speranza cristiana che ha rivolto alla nostra comunità,
presiedendo il culto di domenica 25 settembre.
— Sabato scorso, nel Tempio, il pastore
Genre univa in matrimonio Delia Costantino e Remo Coisson, Lilia Romano e
Piero Robert.
Santifichi il Signore questi nuovi focolari e spanda su di essi le ricchezze della
Sua grazia onde Cristo sia sempre nella
casa di questi sposi l’ospite costante e
gradito.
—■ I fratelli Edilio Long e Irma Borno
hanno presentato, domenica scorsa, al Santo Battesimo la loro piccola Barbara Valentina.
Iddio benedica questa tenera creatura
ed assista i suoi parenti affinchè la circondino sempre con l’esempio e la preghiera.
— Accogliendo l’invito della Tavola, il
Consiglio di Chiesa ha stabilito di celebrare domenica prossima, 9 ottobre, la
Giornata della Comunione Universale, con
un Culto solenne di Santa Cena e di rendimento di grazie. La predicazione della
Parola di Dio sì ispirerà alla lettura biblica proposta dall’Alleanza Riformata Mondiale.
Tutti i membri di Chiesa si adoperino a
celebrare questo Culto « sotto lo sguardo
di Dio, con sentimenti di fede e volontà
di servizio ». d. g.
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