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DELLE VAILI VALDESI
Pròf.
ARMAND HOGON ACGÜST0
Case Itoore
TOBRB PBLLICB
Set t i m a n ale
della Chiesa Valdese
Anno XCII - Num. 24 I ABBONAME.NTI ( Eco: L. 1.300 per riniemo « Eco »e « Presenza Evangelica » Spedii. abb. poetale • I Groppo 1 TORRE PELLICE — 15 Giugno 1962 I
Una copia Lire 30 | \ L. 1.800 per l’egiero interno L. 2.000 - ©stero L, 2.800 CamlHo d’indirizzo Lire SO 1 Amnin. CUaodiana Torre Pollice • C.CJ*. 2-175S7 |
Ad ognuno è data la manijestazione dello Spirito per rutile comune.
I Corinzi 12: 7.
La strategia dello Spirito Santo
I capitoli 12-14 della nostra epistola trattano del delicato problema
dell’azione dello Spirito nella chiesa.
La comunità di Corinto viveva una
stagione di straordinaria vitalità spirituale, piena di calore con un movimento di Risveglio: ma in questa
vitalità e spiritualità confluivano motivazioni diversissime e forze di natura opposta. Da una parte, indubbiamente, lo Spirito di Dio era all’opera: il medesimo Spirito che aveva prodotto le conversioni in massa
dei giorni della Pentecoste era all’opera a Corinto e vivificava con una
straordinaria ricchezza di doni la
chiesa del Signore. Ma d’altra parte
nel calore religioso di quella comunità confluiva l'eredità religiosa pagana. con il suo spiritualismo, col
suo conglomerato di oscure forze inconsce, con la sua visione del mondo
sostanzialmente inconciliabile con
l'Èva ngelo.
Perciò Paolo vede necessaria una
messa a punto: anzi, egli afferma
che è necessario che venga tracciata
una chiara linea di demarcazione tra
il confuso, demoniaco conglomerato
delle forze della religiosità naturale
e l’organica vita spirituale che il Signore dona alla comunità dei suoi
credenti.
Ma Paolo scriveva queste parole
ad una comunità minacciata da tutti
1 pericoli, salvo che da quello dell’inaridimento. Per valutare le sue
parole in riferimento alla nostra situazione, occorre dunque tener conto
del fatto che la chiesa del nostro tempo {fatta eccezione per i pentecostali
e pochi altri) presenta una fisionomia
che è l’inverso di quella della chiesa
di Corinto. Paolo dava un insegnamento sui doni spirituali allo scopo
di disciplinare e chiarificare la torbida ma abbondante vita della comunità. Oggi invece una predicazione
su questo testo non può essere fatta
che nella speranza che il Signore ridesti le ossa secche, e faccia circolare un po’ di linfa sotto la nostra arida corteccia.
E non dobbiamo essere così pessimisti da pensare che questa possibilità non esista, o che non esistano oggi i presupposti per una tale rinascita cristiana. Un po’ dovunque oggi è
diffusa una vaga aspirazione alla fede; e, soprattutto, nelle nostre chiese
molti aspirano ad una maggiore freschezza di fede, a sentire nell’anima
quella sensazione di salute che proviamo fisicamente quando stiamo veramente bene e siamo veramente vivi. Tutta la linea evangelica del Risveglio cerca di rispondere a questa
aspirazione iniettando cariche di entusiasmo mediante la predicazione o
altri metodi; ma i risultati di questi
tentativi sono spesso effimeri o deludenti.
In realtà, non da ventate spirituali
di risveglio ha da aspettarsi il rinnovamento della Chiesa, ma dalla silenziosa riscoperta dei doni che il Signore ha dato ad ognuno dei credenti : da questa lenta « emersione » delle
capacità affidate alla comunità dei
credenti dipende il vero rinnovamento spirituale. E’ necessario spiegare a
tutte le (molte) persone che aspirano
ad una più sicura vita spirituale, che
questa vitalità spirituale si ottiene
non producendo in se stessi un miglior « stato d’anima », ma scoprendo il nostro dono, concentrandoci interamente sul metterlo in valore, e
situandolo neH’armonia dei doni della comunità. Quando saremo giunti a
questo, tutta la nostra energia spirituale sarà concentrata verso la valorizzazione di questo dono: tutte le
nostre letture (anche bibliche!), tutti i
nostri discorsi, tutte le nostre esperienze, tutta la nostra preghiera con
vergeranno verso quel punto: la nostra vita cristiana avrà trovato la sua
unità e cesserà di essere un cumulo
di vaghe, seppur nobili, aspirazioni.
La scoperta dei nostri doni deve
avvenire in una prospettiva nettamente comunitaria. La nostra vita
morale, come la nostra attività evangelistica, sono spesso sterili perchè
vengono vissute in una dimensione
eccessivamente individualistica; e
quando, per es., per l’evangelizzazione, lasciamo il piano individuale,
passiamo subito al piano organizzativo (i comitati, la Tavola, ecc.): su
questo piano si possono certo avere
delle chiese molto efficienti (come sono molte delle nostre chiese), ma non
delle chiese viventi nel senso proprio
della parola. La vita della Chiesa valdese soffre di questa mancanza di
un’organicità spirituale che metta in
sottordine il momento individualistico e quello organizzativo.
Attualmente, il nostro difetto principale consiste probabilmente nel fatto che siamo una chiesa di tipo aristocratico: noi abbiamo una classe
dirigente (i pastori e i « dottori » che
popolano il Sinodo e gli danno il suo
clichè, invero pregevole) viva, cosmopolita, aperta, ma priva di un collegamento vitale con la « base »; e per
parte sua la « base », paga di avere
un’aristocrazia così rispettabile, si
preoccupa solo di « pescarvi » un pastore in gamba quando ce n’è bisogno, e di esercitare i diritti di una
democrazia prevalentemente formale
e non priva di slittamenti verso il parlamentarismo (tutti i buoni valdesi
sono fieri di poter controllare l’amministrazione della loro chiesa: ma sono
più lieti di controllare che preoccupati di contribuire con iniziative, stimoli e critiche dirette). Nelle comunità locali poche persone singole vivono la missione della chiesa, spingono, cercano e soffrono: tutti gli altri sono i membri di una istituzione,
onestamente membri (in genere), ma
non di più. Così, le epoche della chiesa vengono misurate secondo i pastori, e non secondo la vita reale della
comunità. E siccome un pastore è
forzatamente unilaterale, le chiese si
sviluppano puntualmente secondo il
dirizzone impresso volta a volta dai
pastori. Forse solo le chiese delle Valli
sfuggono a questo destino, a causa
della loro fisionomia temprata da generazioni e dall’abitudine a compiti
limitati ma precisi.
Come sul piano locale la storia è
fatta dai pastori, così sul piano generale essa è fatta dalla Tavola, e dai
Moderatori: a loro vengono attribui
ti i meriti (e, più spesso, le colpe) di
quanto succede o non succede nella
chiesa : come se questi amministratori dovessero per forza possedere il
dono d’una specie d’« iniziativa permanente » nella vita della chiesa. Lo
svolgimento della missione della Chiesa valdese sembra dipendere totalmente da un organo amministrativo,
invece di essere l’espffessione della vita profonda della chiesa. A questo
proposito può essere utile confrontare la nostra azione pianificata e organizzata con l’azione spontanea di una
chiesa che rifiuta ogni organizzazione: la Chiesa dei Fratelli. Dalla seconda guerra mondiale in poi, la
Chiesa dei Fratelli ha sviluppato tutta
una rete di nuove comunità nell’Italia
meridionale; e se ne consideriamo la
Basta con la discriminazione
religiosa nelle scuole
pubbliche della Colombia
Bogotà. — La Confederazione evangelica della Colcmibia ha pubblicato la seguente dichiarazione a proposito della "Alleanza per il progresso”, per il cui tramite gli Stati Urtiti daranno, nel corso dei prossirrà
quattro anni, un contributo di 49.579.000 dollari, per mutare la Colombia a sviluppare il suo sistema d’insegnamento elementare. ii
La Chiesa valdese di Aosta
celebra il suo centenario
Giovedì 21 giugno sarà celebrato
pubblicamente, ad Aosta, il centenario di quella Chiesa valdese. La manifestazione centrale della giornata si
terrà nel Teatro Comunale « G. Giacosa » alle 10,30. Parleranno il Past.
P. Marauda per la presentazione della
ricorrenza, e il Past, E. Ayassot, con
una conferenza sul tema: «La Vali-:
d’,4osta, un ponte ideale fra la terra
dì Calvino e quella di Valdo ». Cordiale invito a tutti ^.evangelici delle
comunità viciniori!*'
distribuzione geografica, ci rendiamo
conto che esse si trovano quasi tutte
in un’area ben definita, come se fossero il frutto di un’azione preordinata e ben coordinata. In realtà esse
sono semplicemente il risultato della
spontaneità evangelistica della Chiesa
dei Fratelli: con tutta la nostra organizzazione non avremmo potuto far
meglio.
Questo confronto non vuole indurci ad abbandonare le nostre linee d’azione, che sono anche doni del Signore, ma può stimolarci a cercare
nella realtà profonda delle nostre
chiese qutWorganicità di vita e quella
comple.ssità di doni che il Signore ci
ha promesso, e dunque ci ha dato.
Quando le nostre chiese avranno riscoperto tutti i doni latenti, saremo
di nuovo una vera comunità del Signore, in cui tutti i membri, chiamati
ad essere ministri dell’unico Signore,
si accorgeranno di essere tutti ugualmente efficaci, perchè nel nostro servizio ispirato è attiva la potenza del
Dio creatore. Giorgio Bouchard.
Con soddisfazione e con un profondo senso patriottico constatiamo che
TAlleanza per il precesso prevede un
aiuto finanziario rilevante per il miglioramento deU’insegnamento elementare in Colombia. La Chiesa protestante, installata nel nostro paese
da oltre 100 anni, ha piena coscienza
dei problemi posti daU’insegnamento
nel nostro paese. Abbiamo creato in
tutte le grandi città colombiane e in
località di secondaria importanza in
totale 211 scuole primarie e istituti di
insegnamento secondario, che totalizzano 11.373 alunni. Abbiamo redatto
e pubblicato un libro di lettura e attualmente avviamo una campagna
nazionale per l’istruzione degli adulti.
Durante degli anni siamo stati colpiti da decreti che esigevano che i nostri figlioli, sotto pena di sanzioni, assistessero a cerimonie e seguissero
pratiche opposte alla loro fede religiosa, il che costituisce una violazione evidente dell’art. 53 della Costituzione colombiana, che dichiara:
« Lo Stato garantisce la libertà di
coscienza. Nessimo sarà ostacolato
per le sue convinzioni religiose nè forzato a professare credenze o a seguire pratiche contrarie alla sua coscienza. La libertà di celebrare i culti ohe
non si oppongano alla morale cristiana nè alle leggi, è garantita. Ogni atto contrario alla morale cristiana o
capace di turbare l’ordine pubblico,
compiuto con il pretesto di celebrare
un culto, sarà sottoposto alle legge
comims » (commi 1-3).
Nel corso degli ultimi quindici anni
oltre 200 scuole protestanti sono state
costrette alla chiusura, per la sola ragione che si trattava di istituti diret
ti da protestanti. Per la medesima ragione un certo numero delle nostre
scuole non sono state riconosciute dal
ministero dell’istruzione e non hanno
ricevuto l’autorizzazione all’insegnaniento. Considerato il fatto che c’è,
in Colombia, una carenza di classi valutata a 17.453 — stando a ricerche
del ministero deU’istruzìone — tali misure appaiono incomprensibili.
Maestri protestanti non hanno potuto trovare lavoro nelle scuole pubbliche e non è loro possibile, a causa
dell?- loro fede, di fi^irare nel « Registro governativo dei maestri ». Inoltre numerosi protestanti, che desideravano entrare nelle scuole governative, non hanno potuto essere accettati a causa della loro fede.
Secondo i termini del Trattato sulle missioni concluso nel li»53 fra il
governo colombiano e la S. Sede, le
scuole protestanti sono assclutamente vietate nei territori di missione, e
se n’è sempre tratto vantaggio per attaccare le scuole e le chiese create in
questi territori. I 3/4 della superficie
totale della Colombia sono considerati territorio di missione.
PERCIÒ’
Speriamo che la fede e le convinzione religiose di tutti gli alimni iscritti nelle scuole pubbliche saranno rispettati e che questi alunni non dovranno subire pressioni nè costrizioni
a causa della loro fede.
Chiediamo che i nostri istituti d’istruzione siano rispettati, e siano loro assicurate tutte le garanzie a cui
hanno diritto nel nostro paese. Chiediamo pure che le nostre scuole siano
riconosciute dal ministero dell’istruzione e ricevano l’autorizzazione all’insegnamento, senza aver da soffrire discriminazione religiosa, se possiedono i titoli richiesti.
Chiediamo che gl’insegnanti protestanti abbiano le stesse prerogative e
gli stessi privilegi per insegnare nelle scuole pubbliche e che non sì rifiuti più loro di figurare sul Registro
nazionale degli insegnanti, a causa
delle loro convinzioni religiose, se possiedono i titoli richiesti.
Chiediamo che il Trattato sulle
missioni, concluso il 29 gennaio 1953.
sia sottoposto al Congresso per essere
esaminato, come esige il par. 4 dell’art. 53 della Costituzione nazionale:
« Il governo può stabilire delle convenzioni con la S. Sede, convenzioni
che devono poi essere approvate dal
Congresso, per la regolamentazione
dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa
cattolica, sulla base di una reciproc-a
deferenza e d’im mutuo rispetto».
Infine, pensiamo che, secondo una
premessa scritta del ministro dell’:
slruzione, Jaime Posada all’ambasciatcre degli Stati Uniti, Pulton Freeman, la discriminazione religiosa dovrà essere bandita dalle 22.000 nuove
aule che saranno costruite con l’aiuto
fornito dai fondi dell’Alleanza per il
progresso. Siamo felici di sapere che
tale promessa è stata fatta, ma chiediamo al tempo stesso che tale garanzia 1) sia promulgata sotto forma di
legge dal ministro della pubblic-a
istruzione e 2) sia concepita in modo
da inglobare tutte le scuole pubbliche
della Colombia.
Per la Confederazione evangelica
della Colombia
Antonio Welty de Leon
Presidente
ANCHE QUESTA E' PALERMO :
Cortile Cascino e Borgo "La Noce
Rivedo ancora i bimbi del borgo
« La Noce » e di « Cortile Cascino » :
occhi grandi, neri, sguardo intelligente ; li rivedo nella casa ospitale de « La
Noce » mentre cantano lietamente,
senza borghesi ritegni, anche nell’aprir
la bocca, mentre sommergono il delicato suono dell’harmonium... ma con
delicato slancio di fede, della fede dei
bimbi del Signore. Li rivedo ancora
quando ascoltano i messaggeri di Dio,
con le orecchie che parevan dilatarsi
per cogliere l’annunzio che Dio li ama,
che Dio è passato e passa nelle loro
contrade; li rivedo ancora all’ora della refezione, mentre ricevevano la pasta asciutta ed il tozzo di pane che
sbocconcellavano avidamente, mentre
correvano verso la « corriera della
chiesa valdese » per avviarsi a scuola...; ed ancora avevano fame!
A Palermo da due anni e mezzo s’è
iniziata una missione tra i poveri;
una sorella evangelica ha offerto la
sua casa per la Causa di Dio al borgo
de « La Noce »; è sorto im doposcuola,
poi im giardino d’infanzia, la scuola
di cucito, la refezione; dieci mesi or
sono la missione ha toccato « Cortile
Cascino», la zona del sottoproletariato: un pullman con la scritta «Chiesa evangelica valdese » trasborda i
bambini dal Cortile alla Noce, di lì alla
scuola e poi a sera li riporta a casa.
« La Noce » è il vivaio delle tenere
pante dove la rugiada dell’amore cristiano è diffusa in un clima di famiglia da creature coiffiacrate al Signore. Ricordo bene Cortile Cascino : vi si
penetra quasi senza avvedersene: uri
gran cortile, diviso da ruderi abitati
da creature umane e tutt’attomo gli
abituri, i tuguri, ,senza finestre, uno
dei quali, a mo’ di esempio misura 3,30
per 4„30 con sei persone; quivi le famiglie mangiano, dormono e sperano;
quivi la miseria non si nasconde e non
lo può ; a mo’ di strani festoni la bian
ff
Il Doposcuola evangelico di
Borgo ’'La Noce'”, un segno dell’impegno evangelistico della nostra comunità palermitana.
che'ria anntmcda la presenza di molti
bimbi. Non dimentico: i bambini sono
venuti incontro al Pastore Panasela e
a me stringendoci la mano, cantando
gli inni imparati a « La Noce »„ mentre lontano attorno ad un tavolo gli
pomini con aria sospettosa ci guardano; poi l’accoglienza dei bimbi e delle mamme dissipa ogni incertezza; gli
uomini recano i s^ni d’una vita amara, i segni della diflìdenza verso l’uomo che veste da borghese, verso gli
oppressori dei miseri; sono cenciaioli
che vagano per la città per vendere
gli stracci dei poveri con la speranza
di portare a casa im po’ di pane per
i bimbi. Nei tuguri sdamo entrati perchè il Signore ci aveva già iweceduti;
quivi s’impaja ad amare, s’impara a
dimentisarsi, s’impara ad apprezzare
i doni del Signore, s’impara a servire,
a conoscere il fondo del calice della
umana sventura; ecco la cartella clinica d’una bimba dei tugvui: (B. L.)
anni 8: alletta da rachitismo; statura
cm. 70; non si regge in piedi e lum
cammina; quando la madre Taspettai segue in 3« ¡tagina)
2
pag. 2
15 giugno 1962 — N. 24
MATiT-SO 8; t1-12
arrowi l’.OM'i güuííia
Un giorno i Farisei vollero mettere il Signore alla prova: desideravano un segno. Si trattava di uomini seriamente impegnati che non
arrossivano nel manifestare la loro
fede sulle pubbliche piazze. La predicazione e i miracoli di Gesù avevano tuttavia conturbato il loro spirito; erano perciò in crisi, bisognosi
di un segno, capace di liberarli dalle
loro perplessità. E’ veramente tragico
trovarsi davanti al Signore, impressionati dalle Sue parole e dai Suoi
miracoli, e non poter credere. Questa
ingiustificata, illogica e contraddittoria situazione palesa il disordine nel
quale è caduta l’umanità. Non v’é segno che possa porvi rimedio in modo
convincente ed autorevole, e la ragione rimane chiusa nel labirinto inestricabile dei suoi giudizi.
C’è da chiedersi se anche noi, su
un piano diverso ma non indipendente, non apparteniamo a questa
generazione di uomini in crisi. Con
la stessa sete d’evidenza, all’in.izio del
nostro secolo, gli studiosi si sono interrogati sull’essenza del Cristianesimo. Stanchi delle sovrastrutture umane che avevano appesantito, se non
nascosto, la purezza evangelica primitiva, si trattava di rimettere in luce
quella perla di gran prezzo che avrebbe rivelato rincomparabile valore della nostra religiosità. Era altresì necessario ricostruire la figura dell’umile maestro di Nazaret liberandola, attraverso una precisa analisi storica,
dalle stravaganze della pietà popolare primitiva. Questo processo di decantazione diventava pian piano la
malattia del secolo e dalle università
s’estendeva attraverso tutti gli strati
sociali sì da diventare parte del modo
di pensare dell’uomo del ventesimo
secolo.
Inconsapevolmente impegnati su
una linea di idee poco protestanti, ci siamo messi alla ricerca di un
pensiero e di una condotta che possedessero l’inconfutabile caratteristica
della fede cristiana. Sarebbe stato conforme alle npsfre aspettative poter
individuare una filosofia cristiana o
ancora un’etica professionale cristiana. Era evidentemente il travaglio di
una generazione in crisi in cerca di
un segno. Ma questo segno non doveva esserle dato. Conseguentemente
non abbiamo esitato a sospettare le
nostre tradizioni, la nostra storia, i
nostri costumi e il nostro linguaggio.
Insoddisfatti e trasportati da slanci
purificatori abbiamo assunto la parte
dei profeti. Nella ricerca del nuovo
abbiamo convinto il nostro popolo
valdese a svalutare, con criteri poco
in crisi
chiari, l’eroismo dei padri, gli abiti
troppo folkloristici delle nostre donne e il linguaio troppo antiquato
per le orecchie moderne. Ma su queste rovine abbiamo noi riportato alla
luce il segno convincente, puro e irrefutabile di quello che siamo stati e
vogliamo essere oggi? Non è forse
oggi ancora tragico voler disincarnare
la testimonianza che coloro i quali ci
hanno preceduto nella fede ci hanno
trasmessa? Perchè dovremmo mettere
alla prova, per ragioni che vanno ben
oltre quelle di studio, l’atto con il
quale s’è voluto dare ad una determinata uniforme un aspetto di testimonianza? Bisogna confessare che in
questo processo di revisione abbiamo
avuto sentore che poco valore ci attendeva al di là delle nostre crisi. Era
questo dovuto al vuoto sul quale si
era sviluppata la nostra tradizionale
testimonianza oppure stavamo vivendo sotto il giudizio del Signore :
« Non sarà dato alcun segno a questa generazione »?
Renzo Bertalot
Perichè il Collegio
viva
A^Ii eleru'lii già .pubblichiti, contenenti
i nomi o meglio le sigle del partecipanti
.alla sottoscrizione « perchè il Collegio viva! », aggiungiamo il presente che contiene gli ultimi doni pervenuti al Seggio
degli « Amici del Collegio ». Il quale
esprime la sua viva riconoscenza a tutti
coloro olle si sono finora ricordati del loro veccliio Istituto d’istruzione, accogliendo amorevolmente il suo appello d’aiuto
fraterno.
Nel penultimo elenco si è inesplicabilmente iuserito uno sbaglio di cifra olle
retlifichiamo volentieri, chiedendone venia al prof. M. G. di Torino, il quale,
anzicltè 10.000 1 ire, si è sottoscritto per
anni ed ha versato la somma di L. 30.000;
un gruppo di Insegnanti a riposo e in attività di servizio, ex alunne del « Pensiorenat » e del « Collegio », « riconoscenti
offrono» 55.000; sig.ra F. B-, Buenos Ayres, 2.000; ing. G. G., Bordigbera, 10.000
i5 anni); doti. V. G., Roma, 6.000: doti.
C. P. G-, U.S.A., 6.170; ing. D. E., Torino, 5.000 (3 anni); dott. O. e R., Torino, 10.000 (5 anni); sig.ra G.-R. M-, Torre
Pellice, 5.000; prof. L. R. « in memoria
del prof. Edoardo Longo », 25.000; Gli.
Valdese di Angrogna-Serre, 2.000; Cli.
Valdese di Bobbio Pellice, 10.000; stud.
S. I. di Scuola Media, Torre PelRce, 1.000;
sig. T. C-, Torre Pellice, 5.000; rag. R. E.,
Prarostino, « ricordando la mamma »,
5.000; dott. prof. M.C.E., Luserna S. Giovanni, « finché questo conto è gestito dagli ’’Amici del Collegio” », 30.000 (5 anni).
Letlere dall’Inghilterra
« Non raUentate i vostri sforzi per la pace, ma raddoppiateli ed aiutateci in questo
gravissimo momento ohe l’umanità intera
sta altraversaudo ».
« Le leggi divine sono incompatibili con
le esplosioni nucleari: presto o tardi esse
provocano la morte dopo sofferenze atroci
che noi, degenti dell’ovspedale atomico di
Hirosliima ancora oggi, a distanza di diciassette anni, coutinuiamo e conlinneremo
a sperimentare sulle nostre stesse membra
senza speranza di guarigione alcuna ».
Tale il sunto degl appeRi lanciati, il pri>110 personalmente dai due superstiti di
Hiro-shima (vedi «Lui«» n. 9) recentemente di passaggio a Londra die un pubIdico ristretto ebbe modo di conoscere il
26 aprile, nella sede della Società degli
Amici. Il secondo, tramite un cortometraggio girato dalla signora Barbara Reynolds
a Hiroshima. L’incontro fu onganizzato in
onore dei tre ospiti dilla sezione inglese
del Movimento per la Riconciliazione. Si
spera che questo pellegrinaggio non termini con gli appelli in questione diretti
ai membri della conferenza sul disarmo,
ma che, come i cittadini di Hiroshima
stessa desiderano, esso possa prorseguire
attraverso TUoione Sovietica e la Repubblica Popolare Cinese.
Hirosama Hanabusa, orfano d’ambo i gènitori in conseguenza della bumba sganciata su Hiroshima, allevato dall’età di
due anni dalla nonna e cresciuto fra stenti
indescrivibili, ha lanciato altresì un appello a favore di centinaia di altri ragazzi.
jVntiziario sud-americana
Ho l’impressione che in questi ulti
mi tempi, malgrado i contatti perso
nali più frequenti tra le Chiese Vaidesi dell’America del Sud od il resto
della Chiesa Valdese, nonostante le
decisioni sinodali di indiscutibile importanza per le nostre futuie reciproche relazioni ecclesiologiche, ci sia
qualcosa che non funziona nel "ingranaggio di queste relazioni, di questi
scambi. Mi sembra che manchi
rinformazione giornalistica, non per
colpa, naturalmente, del Direttore
dell’Eco che le notizie non se le può
inventare, ma per colpa nostra. E credo che la cronaca, l’informazione, la
notizia sia necessaria, direi quasi indispensabile affinchè la nostra fraternità valdese non sia qualcosa di teorico, di disincarnato, di « alto livello », ma di pratico, di reale, di effettivo valore per la Chiesa e per i suoi
membri, di qua e di là dell’Oceano.
Da molto tempo non leggo nessuna
cronaca sud-americana sui nostri giornali e sapendo che, specialmente alle
Valli, ma non soltanto lassù, è grande
il desiderio di conoscere più e meglio
questo ramo della Chiesa Valdese, eccomi disposto a fare un po’ di questa
cronaca.
LA CONFERENZA
DISTRETTUALE
Ha avuto luogo ai primi di marzo a
San Pedro, gruppo importante della
Chiesa di Colonia. Numerosa la partecipazione tanto di membri con voce deliberativa (68) come del pubblico.
Il culto di apertura, presieduto dal
S. 6£RMA){0 CHISQUE
Notiziario ecclesiastico
— Domenica 17 giugno, alle ore 14,30;
avrà luogo l’annua vendita di beneficenza.
I doni sono ricevuti, con riconoscenza, al
presbiterio o daMe signore della Società di
Cucito.
La sera stessa, alle ore 21, la nostra filodrammatica darà una serata alla quale il
nostro pubblico è cordialmente invitato.
— Domenica 24 giugno, alle ore 15, avrà
luogo il Saggio dei bimbi dell’Asilo Infan
lile. Quella manifestazione alla quale ci
auguriamo veder presenti i parenti e gli
amici dei bimbi, cliiudcrà praticamente un
nuovo anno di feconda attività.
— Mentre i giovani dell’t/.G.F. si sono
spinti fino a Portofino, la nostra Corale ha
preferito, per la stia gita annua, le sponde
del lago Maggiore ed ha celebrato il culto
di Pentecoste con la comunità metodi»la di
Intra- li contributo della nostra corale al
culto è stato molto apprezzato. Ringraziamo la^ comunità metodista e il suo pastore
per la fraterna accoglienza.
— La domenica 24 maggio, in occasione
della celebrazione della famiglia cristiana.
MiiutMiiiim<fmii»iii
iiiiiiitmiiMiiiHiiiiti
LIBRI
S. MASTROGIOVANNI : Un protestante nella Resistenza. Prefazione di Ugo La Malfa. I Quaderni
del Ponte n. 11. La Nuova Italia,
Firenze, L. 1.7(X).
Una rievocazione di ricoliissima documentazione e di calda simpatia, della figura di Jacopo Lombardini. Presenteremo
prossimamente quest’opera, ma fin d’ora
ringraziamo l’autore di averla scritta e l'editore ri averla pubblicata in veste tipografica assai bella. La si può rieliiedere anche
alla Claudiana.
le bimbe dell’Orfanotrofio di Torre Pellice hanno preso parte attiva al culto con il
loro canto cd offerto ur, pomeriggio ricreativo molto apprezzato. Le nostre o-spiti sono state accolte, per la colazione di mezzogiorno, da una ventina di faraigUe della
<lii esa, che sentitamente ringraziamo per
tutte le premure con cui hanno colmato le
bambine. Abbiamo versalo un’offerta di L.
40.000 a nome della chiosa. Un modesto
contributo che dovrà, con altri doni, servire all’acquisto di un pianoforte di cui
l’Istituto ha molto bisogno.
— Presentiamo le nostre felicitazioni al
sig. Adolfo Sappè dei Colombatli, già membro del Concistoro Valdese, che è stato
recentemente insignito della croce di cavaliere al merito della repubblica.
— Battesimi. — Maurino Fabrizio di
Emilio e di Gallian Elena (Chiabrandi).
Galliano Doriana di Marco e di Forneron
Elvina (Villa).
— Matrimoni. — Bounous Ermanno e
Sappè Paola. Rivoira Franco e Avondet Lidia. Arnoul Aldo Stefano e Pontet Ada.
— Funerali. — Bounous Lidia ved. Cullino, di anni 77. Spentasi a Roma le sue
spoglie mortali sono state sepolte nel suo
Ijnese d’origine a cui era rimasta molto legata. Bert Oscar, di anni 59 (Beri). Si è
.spento, non ancora vecchio, dopo alcuni
mesi li permsa malattia. Balmas Edmondo
Bartolomeo, di anni 50 (Malanaggio). Dopo una giornata trascorsa serenamente coi
suoi eoetaiiei è caduto inspiegabilmente,
forse colto da malore, nel fiume Chisone.
Reynmid Clementina ved. Ribet, di anni
7li (Ciampetti). Frequentatriee regolare dei
culli e delle attività parrocchiali, lascia di
se il ricordo di una credente fedele. Alle
tiumerose famiglie afflitte, rinnoviamo l’espressione della nostra simpatia cristiana.
sottoscritto, ha sottolineato quella
che doveva essere un po’ la nota dominante della Conferenza: il servizio
cristiano. E’ difficile riassumere i lavori di una Conferenza che è durata
quattro giorni in una cronaca come
questa che non può essere nè lunga
nè particolareggiata. Mi limiterò dunque a trascrivere alcuni degli Atti della Conferenza.
Sulla missione e struttura della
Cìiiesa « La Conferenza considerando
che la missione della Chiesa è la proclamazione deil’Evangelo di Cristo
nel mondo e che non vi sono segni
nella nostra Chiesa di una evangelistica integrale... riconosce che a) la
Chiesa Valdese non sta compiendo la
sua missione; b)..Je manca il senso
di urgenza per la proclamazione dell’Evangelo nella società odierna; c)
l’attuale struttura ecclesiastica non
è adeguata a detta missione; d) a
causa di questa niancanza... la Chiesa vive permanentemente rinchiusa
in se stessa e produce membri con vita cri.stiiana povera e meschina; afferma che è di somma importanza
tornare al messaggio biblico che ci
permetterà riscoprire il senso vivo
della vera missione della Chiesa; che
è necessario parlare meno della necessità di evangelizzare ma di evangelizzare sul serio; che la Commissione
Esecutiva, gli organi competenti e le
chiese debbono mobilitarsi per uscire
dall’attuale stagnamento ».
Sulle Relazioni con la Chiesa Madre la Conferenza ha espresso « il suo
compiacimento per ^accoglienza cordiale che il Sinodo 1961 tributò ai de
legati di questo Distretto » ed approvò
l’art. 45, esprimendo la « sua soddisfa
zione per la soluzione ohe è stata data
al problema dell’tmltà della Chiesa
ed insieme dell’autonomia dei due rami della Chiesa Valdese».
Sulla Facoltà di Teologia di B. Aires
la Conferenza «si è rallegrata della
istituzione dei Dipartimenti di Musica Religiosa e di Azione sociale che
permetteranno ai nostri studenti di
prepararsi convenientemente per la
missione sempre più ampia e diversi
flcata della Chiesa nel mondo ».
La Conferenza si è compiaciuta altresì di diverse opere in costruzione o
progettate (Tempio di Montevideo,
Asilo per i vecchi di Col. Vaidense,
Orfanotrofio Nimmo nelle vicinanze
di Colonia, acquisto del Tempio Scozzese di Bahia Bianca (Argentina),
Centro Pa.rrocchiale di Pray Bentos,
Sale per la gioventù a Tarariras ed a
San Pedro) che dimostrano la vitali
tà della Chiesa e la sua preoccupazione per ptortare sul piano deil’attuazione pratica lo spirito di servizio e lo
spirito di jnìssiojie.
La Conferenza ha confermato il
Pastore Artus Presidente della Commissione Esecutiva e l’anno prossimo
si riunirà, D. v. a Colonia Belgrano
(Rep. Argentina).
Tornando suU’argomento «Costruzioni » mi si permetta agglimgere che i
lavori di ampliozione deH’«Hogar para Ancianos» di C. Vaidense saranno
presto ultimati per un valore complessivo di quasi 700.0000 pesos, equivalenti a 40 milioni di lire e permetteranno di portare da 70 a 100 il numero degli ospiti. La « Escuela Hogar
Nimmo » potrà essere aperta fra pochi mesi, costituendo ima necessaria
opera sociale, di cui mancava la nostra Chiesa Valdese sud-americana, e
una chiara manifestazione della collaborazione valdese-metodista sul piano sociale.
La chiesa di Rio Negro è stata autorizzata a collettare in tutto il Distretto in vista della costruzione del
« Centro Parrocchiale di Pray Ben
tos » : la meta della colletta è stata
fissata in circa 30 milioni di lire, essendosi impegnata la comunità locale — che conta appena 200 membri —
a coprire un terzo di quella somma.
Prima della Conferenza hanno avuto luogo le Assemblee della Ped. Giov.
Valdese (a Dolores) e della Ped. Femminile Valdese (a Colonia). Della prima sottolineiamo la decisione di incorporare la F.G.V. alla Federazione
sud-americana delle A.C.D.G. come
« membro associato » e di creare il
« posto » di Segretario Generale Esecutivo che, alcune settimane or sono
è stato affidato, previo accordo con
la C. Esecutiva, al Sig. Guido Gardiol.
Un riferimento particolare merita la
Assemblea della Società sud-americana di Storia Valdese essendo stata
presa una decisione... originale: quella di inviare alle Valli una riproduzione del basso-rilievo del Monumento
ai primi coloni valdesi emigrati in
Uruguay più di cento anni la, come
segno del « publico agradecimiento bacia la tierra de donde salieron nuesstros antepasados para venir a lundar
estas prosperas colonias ». L’iniziativa è stata lanciata dall’Ambasciatore
dell’Uruguay in Italia, Sr. Julio Pons
E. e speriamo si concretizzi presto
grazie allo sforzo coordinato della nostra Società, dei Valdesi sud-americani, e della Società di Studi Valdesi.
DIPARTENZE
A Tarariras è deceduto, dopo lunga
malattia, il Signor Paolo Micheliin
Salomon, forte e fedele figura del laicato valdese sud-americano. Membro
della C. Es., Vice Presidente del Concistoro, Direttore della Scuola Domenicale, Presidente della S.S.A. di St.
Valdese, il Sig. Salomon occupò altresì cariche importanti nella vita civile,
ammini.strativa e politica non mettendo mai la « fiaccola sotto il moggio ». Prese parte al Pellegrinaggio
del 1956 e molti ricorderanno^ il suo
messaggio della festa del 15 agosto,
pronunciato in un patois impeccabile. Inviamo alla sua memoria im saluto affettuoso ed esprimiamo alla famiglia la nostra fraterna simpatia.
A Paysandù è mancato improvvisamente il fratello Luigi Pons, di San
Secondo, uno dei pellegrini del ’56 e
fedele membro della sua chiesa. Alla
vecchia mamma, a tutti i familiari
vada la nostra profonda simpatia.
A Rosario Tala (Argentina) è mancato xm’altra figura di vecchio valdese: Giovanni Roman, di 77 anni, di
Roccapiatta. S. Long
lIl-'MIKIIHIIIIUllll
UN INVITO
a Karisruhe
Domenica 1» luglio p.v. verrà celebrato
a Karisruhe (Germania) il primo centenario (Ielle fanfare evangeliche gemianiclie e,
j>er l’occasione, si raduneranno nella grande Scliwarzwaldballe, i tremila troml>ettieri
evangelici del Baden. (In tutta la Germania sono óO.OfiO e altrove avverranno adunale di cinque e di diecimila trombettieri).
1 trombettieri di Villar Pellice parteciperanno, a Dio piacendo, a questa adunata
e invitano lutti i fratelli delle Valli o di altre località che lo gradiscono, ad accompagnarli. Il costo del viaggio con biglietto
collettivo sarà certo inferiore alle lire diecimila e le spese di vitto e pernottamento
verranno contenute nel limite più stretto
possibile. Coloro che intendono aderire all’invito sono pregati di prenotarsi immediatamente presso il Pastore di Villar Pelli(-e.
La partenza si prevede nel tardo pomeriggio di venerdì 30 giugno e l’arrivo, al
ritorno, per lunedi alle ore 13,30 a Torre
Pellice.
orfani come lui, dei quali nessuno si occupa. In altre parole qui siamo di frtmte
non al solito problema dell’iinfanzia abbandonala, ma deH’infainzia abbandonata
a sé stessa a causa della guerra atomica.
Per chi volesse essere utile in questo ca.so,
la corrispondenza può venire inoltrata al
.segretario del Comitato del Pellegrinaggio
per la Pace (Peace Pilgrimage Committee)
Y.M.C.-A., Hiroshima, Giappone.
.Sento luna l’urgenza, noncliè il dovere
di portare quanto sopra a conoscenza dei
nostri lettori: è il minimo che possa fare.
Liliaiui Munzi
Filippo Scroppo alla
Biennale di Venezia
11 16 giugno si apre l’edizione 1962 della Biennale di Venezia. Ad essa è stato
invitalo anche il pittore prof. Filippo
Scroippo, largatineme conosciuto nel nostro
yinbiente evangelico oltre che in quello
specializzalo in cui opera. Da diversi anni ormai egli è ranimatore, con un gruppo di amici, della Mostra d’Arte Contemporanea che nel mese d’agosto attira a
Torre Pellice un numero considerevole di
visitatori.
Filippo Scroppo, nato a Rìesi, abita a
Torino, dove insegna presso l’Accademia
di Belle Arti. Laureato in lettere, si occupa pure di critica d’arte su quotidiani
e riviste.
Ha partecipato alla Quadriennale romana, al Gran Premio S. Vincent, alla ”Francia-Ttalia”, al Morgan’is Paint, al Premio
Marzotto, al Premio Golfo della Spezia,
al Premio Arezzo, Bergamo, Modena, San
Marino, nonché alla Biennale di Venezia,
alla quale è stalo invitalo anche per l’edizione 1962, alle esposizioni deir.^rt-Cluh
in Ilalia e alFeslero, a quelle dell’Arte
italiana contemporanea nei paesi scandinavi, in Germania, in Austria, in Svìzzera,
in Francia, nell’Ai’rìca del Sud, in Australia e in Jugoslavia. Ha partecipalo a miiiieros«‘ moslre di gruppo e lenule pt‘rsonali a Torino, Milano, Roma, Venezia,
Catania, Palermo. Firenze, Bologna, Asti.
Novara.
Fra le ultime manifestazioni di rilievo
cui Ila parleeipato, inenzioniaiino le « personali 1) alle Galeries des Amiis des Aris,
al Musée d’Ari et d’Hisloire di Neiieliàlei: al «Quadrante» di Firenze; alla
galleria d’arte « Gli araldi » di Novara.
Ci rall«‘grianio con Filippo Scroppo jier
questi riconoscimcTili nazionali e (Stranieri, e formuli amo i più (ordiali auguri
«er la sua alliviui di docenle c di aiiisia.
LUSERNA S. GIOVANNI
I ¡site gradite. — Al pastore Seiffredo
Colurci l'he ha ultimamente presieduto
culti nei nostri due itemipli e nella cappella del Rifugio Re C. Alberto, la comunità esprime la sua viva riconoiscenza
per la gioiosa prontezza della sua efficace
collaborazione.
L’Assemblea di Chiesa del 20 maggio ha
nominalo a suoi delegali alla Conferenza
DiislreUuale di Pomarelto e al prossimo
Sinodo rAnziana Sig.na Olga Petrai e il
Sig. Massimo Parise.
Dipartenze. — Il 17 magigio al Rifugio
Re C. Alberto il Signore ba riohiamalo
a Sè dopo liingbi anni di sofferenze la
nostra sorella Amalia VoUer da Trieste,
in età di 85 anni; il 23 maggio scioglieva
gli ormeggi verso le sponde eterne, in età
di 75 anni, il nostro fratello Enrico Guydou, originario di Angrogna, e il 1» giugno rispondeva fiducioso alla suprema
chiaimata, in età di 48 anni, il nostro fratello Michele Giocherò dei Bellonatti da
tempo sofferente delle conseguenze delrulliina guerra. Alle famiglie provate da
queste dolorose separazioni ridiciamo la
nostra fraterna solidarietà nella ferma speranz.r cristiana.
Nuovo focolare. — Agli sposi Ida Tonni
del Brio e Corrado Pellegrin di Torre Pellice (he hanno unito le loro vite davanti
al Signore, nel nostro tempio il 26 maggio
scorso, ancora molli buoni auguri.
Nuovi membri responsabili. — Al culto
di Pentecoste, davanti ad una compatta
assemblea, due giovani catecumeni. Elio
Grani e Roberto Pittavino. hanno solennemente confessalo la loro fede cristiana
ed hanno partecipato in seguito, circondali dalla icornunilà, alla S. Cena. Il Signore dia loro di rimaner fedeli alle solenni promesse che gli hanno fatto.
Gite di fine anno. — Le nostre divense
associazioni di chiesa lianno ooncluso le
loro fatiche invernali con riuiscite visite
e gite auto-trasportate, tutte favorite da
un tempo... almeno asciutto. Il 27 maggio la Corale, quasi al coimpleto, si è recata a Como e lago; il giorno dell’Ascensione un grande pullman ha condotto la
nostra Unione Femminile in Val di Su.sa
dove ha partecipato al culto di quella
vivace comunità e nel pomeriggio ad una
simpatica riunione nel tempio e negli
accoglienti locali della Comunità di
Coazze.
Giovedì 7 giugno le bimbe deUa nostra
Scuola di Economia Domestica accompagnate dal Corpo dirigente hanno fatto una
inagnifiica gita fino alla riviera francese
con rapida visita a Cannes e isole.
Domenica 10 giugno una sessantina di
bimbi delle nostre Scuole Domenicali hanno goduto un ottimo pomeriggio di raccoglimento e di sana ricreazione sull’allura magnificamente panoramica di Montoso. Alla famiglia pastorale e alle eomunità di Susa e Coazze ancora il più
sentito grazie per la loro accoglienza seml>re cosi fraterna. J.
3
15 giugno 1962 — N. 24
pag. 3
Solidarietà per Israele
La politica è lontana dallo scopo
che questo giornale si propone e ancora più lontana dal principio evangelico della nostra Fede poiché la
politica, sia pure essa manifestata e
realizzata nell’ambito di una schietta
e civile tolleranza democratica, divide pur sempre i fratelli. Noi la concepiamo come espressione dell’intelligenza e della volontà di ogni anadino usata per fedificazione dello
Stato su basi di giustizia e di libertà.
Ma vi sono circostanze, e la nostra
storia recente ce ne offre l'esempio,
in cui la politica trascende, si fa mostruosa macchina disumana creando,
in un tristo connubio con allucinanti
teorie, innominabili prodotti da spacciare sul mercato delle idee. E altri
individui, purtroppo, si associano per
agire di conseguenza.
Il razzismo è il turpe prodotto dì
questa follia criminale; credevamo
che spento il nazismo Vumanìtà cominciasse a capire ma il mal seme è
sempre quello che alligna con più tenace resistenza.
Dopo vari episodi di squallida intemperanza da ’’bulli" di periferia, i
fascisti romani sono ritornati a un
motivo ri esumato tra infauste memorie. Manifestando residui di odio razziale per non essere da meno dei loro
colleglli austriaci e tedeschi, questa
volta sono scesi direttamente alla provocazione diretta recandosi nel ghetto di Roma, dove abitano migliaia di
ebrei, per manifestare con inni e discorsi, , scritte, slogan insulti la loro
"fede" razzista.
Gli ebrei di Roma rimasti abbarbicati alle case che conobbero le atrocità dell’invasore hanno reagito. E’
logico, ed è anche umano. Non crediamo nece.ssarìo rievocare la dolorosa odissea di questo popolo, la
grande tragedia della persecuzione
rinnovata nel tempo per un misterioso destino, per l’epilogo di ogni profezia, prima che Lsraele pirtesse risorgere dalle rovine e ricostituirsi in Nazione.
Anche dopo la guerra gli ebrei di
Roma hanno voluto seguitare a vivere nel ghetto; quelle case sono entrate nella storia del toro- popolo: Là
si riunirono in preghiera nelle notti
di incubo invocando dall’Eterno la
forza dì essere uomini, di non essere
vili, quando forse altri esseri con una
fede meno profonda lo sarebbero
stati. Di là videro partire giorno per
giorno le donne, i piccoli, i giovani
verso l’inferno al di là delle Alpi. Risentire quello scherno, l’impudenza
della, provocazione, le parole di colo
ro che furono tanto assidui e zelcatti
servitori del tedesco oppressore e risentire per le strade, ancora vive di
ricordi, gli inni che scandirono la
marcia funebre di un popolo torturato, non è certo uno spettacolo che
possa ispirare tolleranza e rispetto
delle idee altrui.
Non vogliamo trasportare la politica nel campo della religione nè viceversa. La} scivolamento può essere
facile, e le passioni delle trascorse
sofferenze, anche se assopite negli anni, possono risvegliarsi e muovere lo
sdegno davanti a fatti che rimettono
il coltello nelle piaghe rimarginate.
Italia 1962. Concilio Ecumenico. Miracolo economico. Civiltà. Roma caput mundi, E i razzisti sono ancora
tra noi. Sono giovani, sono incoscienti, sono irresponsabili, sono quel che
volete: altri si servono di costoro e
sono i veri colpevoli di questo rigurgito dì fogna, ma il fatto c’è, lo stato
d’animo, la convinzione ideologica
vive tuttora e si fa strada anche nelle
scuole dove i libri epurati trattano
con eccezionale riguardo i criminali
del passato. Nella Roma "sacra" dei
conventi e delle basiliche, la città che
particolari clausole elevano a privilegi notevoli in difesa contro ogni
manifestazione contraria allo spirito
dei reverendi superiori, si ritorna ad
insultare e a provocare in nome dell’odio di razza, il dolore e il sangue
di un popolo, la stessa razza di Gesù
Cristo figlio di David.
L’aberrazione del nazionalismo porta a simili concezioni. Quel che è peggio è che proprio i giovani ne sono
preda, i giovani che, nella nostra speranza avrebbero un giorno distrutto
con nuove energie e rinnovato amore i ricordi dell’odio, estirpandoli dall’animo di noi che di quel periodo
fummo, di qua o di là della barricata, partecipi o protagonisti. Non è
politica quello che accade a Roma, è
pazzia. Pazzìa dì incoscienti che .sollevano il coperchio di .squallidi .sepolcri dove l’umanità credeva di aver
confinato per .sempre le sue piaghe
più dolorose e più velenose.
Altre volte parlammo sul nostro
giornale contro la mala pianta del
razzismo negatore dei grande comandamento e dì tutto il me.ssaggio evangelico. fenomeno paragonabile, per le
con.seguenze nella vita dei popoli, a
una epidemia virulenta che attacchi
non la carne ma lo spirito e ne impedisca le azioni migliori.
Ora ci .sembra che se per amore di
libertà .si debba concedere a ogni
singolo la espres.sione delle proprie
idee e i pwtiti, che di queste idee sono la manifestazione organizzata,
debbano tutti quanti vivere e agire;
per le teorie eversive che ne gemo ai
figli di Dio r uguaglianza finanche nella carne (questa povera carne destinata alla macerazione appena si farà
sera) per quelle la libertà non può e
non deve esistere. E nemmeno per i
"politici" vessilliferi di quelle teorie.
Non sono le carnevalate dei caroselli
e degli altoparlanti che ci fanno poltra. ridicoli furono in vita i loro protagonisti e ridicoli sono ora in queste fasulle resurrezioni. Ma è il dolore di simili spettacoli macabri al ricordo, dalle croci uncinate dipinte sui
muri delle sinagoghe ai gagliardetti e
alle provocazioni dei teppisti di Roma; l dolore nello scorgere, tra le farsesche manifestazioni di una politica
assurda, il sogghigno dei carnefici di
ieri che ritorna spettrale e satanico a
offendere con la presenza dì cittadini
italiani il dolore e l’esilio dì un grande Popolo. Marco
ANCHE QUESTA E’ PALERMO:
Cortile Cascino e Borgo “La Noce,,
U'onlimui dalla l.a pag.)
va SUO marito era disoccupato e mangiava la minestra ima o due volte la
settimana...
La miseria crea dei bimbi ed i bimbi sono la ricchezza dei poveri, l’unica
ricchezza che crea altra miseria... e i
poveri sono felici di mostrarveli, i loro figli, la loro ricchezza.
il Signore passa a la « La Noce », a
« Cortile Cascino » ; il Signore passa
come Gesù in Palestina quando compiva il miracolo dei pani, quando risanava i lebbrosi; Egli passa con i
piedi e con le mani, col sorriso di uomini e dorme che si sono consacrati
a' Suo servizio.
Ho incontrato Agate e Margherita,
ambedue provenienti dalla Svizzera:
hanno lasciato il loro posto di lavoro
che fruttava 120.000 mensili per servire il sotto-proletariato di Palermo;
la loro chiesa provvede al loro mantenimento e all’« argent de poche » ; eppure sono felici di spendere uno o due
anni della loro vita per uno scopo più
alto. E con loro, altre giovanotte italiane servono e lavorano con zelo in
questo nuovo campo di lavoro dove
Cristo è concretamente annunziato
per i corpi e le anime malate di creature ch’er-ano senza speranza...
La missione del collega Panascia e
della sua compagna, compiuta con ammirevole spirito giovanile, è molto
grande: essa comporta la solidarietà
e llmpegno della chiesa e di noi tutti
che abbiamo gustato il pane buono
dell’Amor di Dio; non possiamo tenerlo nella nostra bisaccia e sboccon
celiarlo per conto nostro; urge fame
parte ai compagni di viaggio che ancora non lo posseggono; urge dare
uno scopo ai nostri brevi giorni e
guardare più lontano del nostro campanile, al di là dei problemi della nostra casa, e del suo «confort».
L’ambulante ha lasciato «La Noce»,
« Cortile Cascino » vicino al quale ha
notato la stupenda cattedrale; più
avanti l’immenso palazzo di giustima
dove i poveri sono giudicati, e lontano
il terribile castello dell’Ucciardone dove espiano la loro pena. La via della
redenzione umana non si compie nelle severe aule del palazzo di giustizia
ma si realizza ricreando corpi ed anime alla luce dell’Evangelo, seguendo
le orme del profeta di Nazaret.
un mereiaio
Dalla Comunità di Napoli
Sellimana santa. — Come già da vari
anni, tutte le Comunità evangelielie di
Napoli hanno parteeipàto ad un oulto in
coimiune, con celebrazione della S. Cena,
nel Tempio Metodista, la sera di giovedì
santo. Buona l’affluenza dei jiartecipanti.
Venerdì santo culto nel nostro Tempiio,
che la domenica di Pasqua era gremito
COI vasta partecipazione alla S. Cena.
Lunedì in Albis gita in comune con la
Chiesa Metodista sulla collina dei Carnai<lo1i.
Nuore ammissioni. — Indipendentemente dal gruppo di giovani oateeumeni che
saranno ricevuti nella Comunità a Pentecoste, la Chiesa ha avuto la gioia di aocogliere nel suo seno i fratelli Paolo Olivieri e Eraldo Pagano, già evangelici di
nascita e da alcuni anni attivi partecipanti alla vita della nostra Comunità.
mmimm distrettuale
DEL IV DISTRETTO
La Conferenza del IV Distretto
avrà luogo a Forai»e. Sabino (Rieti)
nèi giorni 20 e 21 giugno corrente.
Essa avrà inizio il giorno 20 alle ore
20 con un culto presieduto dal Pastore di Livorno Salvatore Carco e sarà
preceduta da un colloquio . pastorale
alle ore 17,30.
Gli aventi diritto a tenore dei nostri R. O. facciamo in modo di essere
presenti fin dall’inizio dei lavori della Conferenza.
Per la Commissione Distrettuale
Il Capo Distretto
Guido Mathieu
(Via dei Cimbri)
-Nimbedue non avevano ricevuto il batterimo da bambini, e poiché il giovane Olivieri desiderava riceverlo per immersione, è stato invitaito il pastore di Campobasso, sig. Elia Libonali, a celebrare tale
rito, il 12 maggio, nella Chiesa Battista
di Pozzuoli, gentilmente concessa per l’occasione dal Pastore sig. Russo. Nella stes■sa occasione ha ricevuto il battesimo, per
aspersione, il giovane Pagano.
Nel ringraziare il pastore Libonati, die
ha pure presieduto il nostro culto la domenica 13 maggio, invochiamo la benedizione divina sui nostri nuovi fratelli.
Cogliamo l’occasione per ringraziare
anche il ilott. Teofilo Santi che ha sostituito il nostro Pastore il 29 aprile.
Bazar. — Il 5 e 6 maggio si è svolto,
nei nostri locali, l’annuo Bazar di beneficenza preparato dall’U. F. Il ricavato,
destinato nella massima parte alla Riniiuzia e ad alcuni dei nostri Istituti, è
stato molto soddisfacente, superando, anche quest’anno, le L. 110.000.
Assemblee di Chiesa. — Per due volte
la Comunità è stata convocata in assemblea per prendere ddle decisioni importanti .
Il 20 maggio la Coinunità è stata invitala a pronunziarsi sulla ridiiesla di autonomia da presentare al proissimo Sinodo. L’anno scorso FAssemblea aveva dato
voto contrario a tale richiesta, non raiggiunigendo nei suoi versamenti alla Tavola Valdese la somma votola.
Ma, diminata dal Sinodo 1%1 questa
diffiixiltà, quest’anno l’Asisemblea si è
pronunziala in favore della richiesta di
autonomia, con 30 voti favorevoli contro
7 contrari e 1 astenuto.
Confidiamo che il prossimo Sinodo accolga la nostira ridiiesla.
Domenica 27 maggio, nuova riunione
dell’-Assemblea. E’ stata approvata la Relazione finale dd Consiglio, in cui, fra
l’altro, sono segnalati i progressi delle
noi.stre Scuole Domenicale e Biblica, con
ben 45 alunni complessivamente. Pro
grosso anche nelle finanze. 'Tutte le no
sire entrale sono in aumento, ciò che ci
permette di aumentare il nostro eontri
tolto alla Cassa Centrale di Roma. La Cas
siera ha fatto un nuovo appello alla Co
niunità per i versamenti mensili regolari,
che sono il miglior sistema per dare d
più senza risentirne grave onere.
.Nella stessa Assemblea si è discusso il
problema del pastorato femminile.
Dopo vivace discussione, sono stati approvati quasi all’unanimità i due primi
punti del questionario propostoci; per il
3<> punto sono state fatte varie obiezioni
di carattere pratico e sulle differenze fisi o-pisicologicbe fra i due .sessi che potrebbero ostacolare il ministero pastorale
femminile.
Ddegalo aiUa Conferenza Distrettuale
del V Distretto è stato eletto il signor
Luigi lazeolla.
Atti liturgici. — Il 2 maggio è deceduta
la nostra sorella Maria Bruschettdni, nata
Roland, nel suo 92® anno. Era, forse, la
decana della nostra Comunità a cui apparteneva da molti anni e alla quale era
mollo affezionata, anche se, in questi ultimi anni, a causa della sua età e del suo
stato di salute non poteva più essere presente ai culli.
Ha ricevuto il Battesimo il piccolo
Lucio Fiorenzo Caldo del nostro fratello
Libero. Il Signore benedica il bambino
e la sua famiglia. F. F.
(ritardata)
I miliardi par le scuole
e per i campi sportivi
Egregio signor Direttore,
Le sarei grata se mi volesse permettere di aggiungere alcune considerazioni al Suo artìcolo di fondo
sulla scuola, per far sentire sul giornale anche la voce di quegli insegnanti die, come me, cercano di vivere con coscienza il loro impegno
ijiio'idiano nella scuola, e che sono
stati un po’ spiacevolmente sorpresi
dal tono generale di quell’articolo.
Se gli insegnanti si sono decisi a
ricorrere all’azione non l’hanno fatto certo a cuor leggero e non è lecito dubitare che i sindacati uo,n abbiano fatto tutto il po.ssihile per evitarla. perchè ci risulta che hanno
agito con pieno senso di responsa
biliià.
E.HSÌ hanno inteso ricordare a tutti che l’importanza della scuola di
Stalo, si'uola di tutti, si valuta in
base agli stanziamenti di bilancio
die in Italia sono percentualmente i
più bassi Ira i paesi civili.
Fa IMI certo effetto sentir definire
cocciute le nostre rivendicazioni,
quando e.sse mirano solo ad ottenere
ciò che agli statali di pari grado è
stato concesso senza discutere dal
primo gennaio scorso e che a noi,
dopo le recenti agitazioni, è stalo
concesso per l’anno in corso, solo
per la metà.
11 cliché dell’« Inisegnaute-missionario-die-non-deve-scioperare », oltre
ad essere ingenuo è poco realistico
e fraterno: come si può chiedere ai
giovani che sentono la vocazione alTinsegnamento (e ce ne sono ancotai, di rinunziare, per essa, al diritto di farsi una famiglia o di dare un
avvenire ai propri figli, a causa degli stipendi che lo Stato offre?
Per dii non le ave.sse lette, ripor
lo le parole di Einstein, citate nello
« Specchio dei tempi » su La Stampa dell’8 corr.: «Parliamo degli stipendi degli insegnanti. In una società sana qualsiasi attività utile è
compensala in maniera tale da permettere una vita decente. Esercitare una attività sociale procura perscnali soddisfazioni; ma l’insegnante non può usare la soddisfazione
personale per riempire lo stomaco
del suoi figli ».
Il fatto che concorsi per professori
vadano deserti, che le supplenze siano affidale a studenti universitari di
primo anno, o alla farmacista del
borgo, o al ragioniere graziosamente imprestato da una ditta (tutti fatti autentirii, non sono sufficienti per
far riflettere l’opinione pubblica?
Certo i genitori conformisti pensano che ci saranno sempre le scuole
confessionali, ma i genitori, gli insegnanti, i pastori valdesi potranno
adattarsi alla stessa solnzione? Ad
osservarne alcuni parlare scrivere od
agire parrebbe di sì.
Certo hanno sbagliato quegli insegnanti elle non hanno spiegato ai
loro alunni (e di riflesso alle famiglie) i motivi di fondo dello sciopero ; per farlo non mancava certo il
materiale informativo sulla loro
stampa professionale e sindacale, se
vogliono abbonarvisi e leggerla e
non ascoltare solo supinamente la
propaganda ufficiale a senso iinico.
Gli insegnanti che hanno illustrato
con franchezza ai loro alunni la propria presa di posizione hanno dato
loro un esempio di coerenza e una
lezione effettiva di educazione civica ; i ragazzi devono sapere in che
mondo vivono e quali lotte a loro
volta vi dovranno sostenere, devono
imparare che i principi di giustizia
sociale devono essere sostenuti per
sé e per gli altri anche a co.slo di assumersi re.sponsahilità e rischi.
Egregio signor Direttore, spero
che troverà un posticino per pubblicare queste righe .sul Suo giornale
che apprezzo mollo, perchè in un
tempo in cui d’ogni parte si ricorda
ai cristiani il loro dovere dì laici
impegnali nel mondo, mi pare che
fosse proprio questo il messaggio e
il posto 'die nella situazione specifica ci fosse richiesto.
Evelina Pons
Sono lieto di que.ste precisazioni,
c mi dispiace di aver definito "un
po’ cocciute” le rivendicazioni degli insegnanti, espressione che riconosco ingiustificata e fuori luogo.
Almeno nella mia intenzione, tuttavia. il tono generale deU'nrticolo
non era affatto di deplorazione per
l atteggiamento del corpo insegnante ma di preoccupazione per lo stalo
generale della nostra scuola, e esprimeva la mia perplessità circa Vopportunità dello sciopero in questo
periodo dell’anno, in cui l’opinione
pubblica è più preoccupata di promozioni che dei problemi generali
della scuola; ma un professore mi
ha capovolto il ragionamento e, affermato che la grande maggioranza
dei genitori ha sempre come preoccupazione essenziale quella del ’’pezzo di carta’’ e che ben pochi .sono
quelli a cui stia a cuore la cultura
vera dei loro figliuoli, l'allargarsi di
nuovi orizzonti per la loro mente e.
il loro cuore, mi ricordava che questo era proprio il momento di far
leva. Serva almeno, questa discussione, a ripresentare in mezzo a noi
il problema di fondo della scuola e
della cultura. Può darsi che quello
dell’ ’’insegnante-missionario’’ sia un
cliché ... contesto però con ogni vigore che sia poco fraterno, anche se
c’è chi lo vuole sfruttare per i propri interessi.
Mi sono profondamente rallegrato
che la vertenza si sia potuta comporre senza un ulteriore sciopero; ed è
evidente che di fronte agli insegnanti che, alla fine, accettano di riceveri la metà di quello a cui hanno
pienamente diritto, chi ci fa magra
figura è il governo, il quale lesina
così su una funzione nazionale che
pur dovrebbe avere l’assoluta precedenza, e il quale, proprio mentre
SI acuisce al massimo la crèsi scoia.¡¡lica e si dichiara a gran vo-e ch> i
miliardi non ci sono, fa annunciare
dallo speaker della RAI che sono stati stanziati vari miliardi per la costruzione di campi sportivi. Tifosi e
semianalfabeti, ci vogliono?
Gino Coni-'
Giorni fausti
ed infausti ?
.Sull’Eco delle Valli n. 22 del 1®
giugno leggo k lettera di « hastian
couutrari » che si meraviglia percliè in una chiesa delle Valli si è
celebralo la festa del 25 aprile
« con tanto di cullo nel tempio ».
Poiché sono il Pastore della
Chiesa cui mollo probabilmeule allude lo sconosciuto corriispondcnle, prego il Direttore dell’Eco di
voler es.scre così cortese dalPaccogliere e pubblicare le poche righe
olle seguono.
IVion
il
rnsicchiateci
culto-radio
(ion molta sorpresa ieri, domenica 3 giugno, alle 7.40 ho attaccato
la radio per udire il Culto evangelico, sempre benefico ed edificante,
ma ancora c’è il programma « Musi<-hc del mattino », poi la rubrica
« Svegliarino per tutte le età », fino
alle 7.45, con gran disappunto mio
c di quanti attendono tutta la settimana per udire le parole consolanti
del puro Vangelo. E’ una vergogna
lesinare e diminuire quei pochi minuti alla settimana per un onlto ammesso (e non tollerato) : anche qui
la legge dev’essere uguale per tutti;
mentre si può dire che ogni giorno
per Radio e TV un’altra fede Ila
modo d’essere annunciata fin troppo spesso. Penso che non ci sarebbe nulla di male se si trasmettesse
un disco di meno (nelle « Musiclie
del mattino ») per lasciare interi i
15 minuti — già ben miseri — mentre ieri sono stali 12. E’ una vergo
gna che deve cessare
che si dice « civile ».
un paese
F. I.
Siamo anche noi rimasti stupiti
della comunicazione della direzione RAI relativa allo spostamento di
orario; Tanno scorso l’orario era
stato spostato dalle 7.45-7.58 alle
7.40-7.55, e ci eravamo rallegrali
perchè sembrava trattarsi di una facilitazione, che ci permettesse di
avere effettivamente un quarto d’ora
intero e non rosicchiato; oltre al
fatto che al termine c’era un momento raccolto di musica d’organo.
La nuova decisione non è motivata;
ma siamo in diritto di dubitare dei
' motivi tecnici’’. Vorremmo che i
responsabili sentissero la voce di
questi isolati della ’’diaspora’’, per
cui il Culto evangelico radiotrasmesso è qualcosa di essenziale, spiritualmente; oltre che, giuridicamente, un diritto.
Così anello per il culto ci sarebbero i giorni leciti e quelli non
leciti. Abbiamo infatti celebrato
« un culto ». cioè letto e meditato
la parola del Signore, cantalo (non
si spaventi l’ignoto corrispondente)... dei cantici e pregato insieme.
Mi domando perchè questo che sarebbe stalo più che permesso per
esempio il giorno 24 o 26 o 27 (se
lo avessimo fatto, certo nessuno
avrebbe trovalo nulla da ridire),
non avrebbe potuto esserlo il giorno 25. Che ci siano davvero, anche
per il i-uJito, i giorni fausti e quelli
infausti; i giorni in cui si può celebrarlo e, accanto ad essi, quelli
in cui invei-e non si può o non è
bene farlo?
Bisognerà in tal caso provvedere al più presto a stabilire per
gli incauti (non mi risulta infatti
che ciò sia mai stalo fallo) un
elenco esatto dei giorni e delle date permessi.
« Nei icmpi passati » non risulta
alFignolo corrispondente che si fos
se mai « giunti a tanto ». Sfido io
erano tempi quelli in cui (non so
se la mia memoria mi tradisce) an
zichè chiedere di aprire i tempi
per raccogliersi anzitutto nella me
dilazione della parola del Signore
piuttosto .si cercava di farli chiù
dere, perchè tutti potessero essere
presenti « all’adnnala » ed ascolta
re il discorsello violento del tal
« caimeraita » o di qualche piccolo
« gerarchctlo ». Ma se anche allora
si avesse voluto veramente raccogliersi in un «culto», perchè no?
Non vale più l’aiumonimento dell’Apostolo: «Predica la Parola, insisti a lemno e fuor di tempo »?
(2 Timi. 4: 2).
Mollo cordialmente.
Edoardo Micol
4
pag. 4
15 giugno 1962 — N. 24
Valdesi della Toscana
riuniti a Barga
PRAMOLLO
Gli scolari
ospitano le compagne di Settimo
Guidata dai pastori Santini di Firenze,
Bertín di Piea e Carco di Livorno, nna
larga rappresentanza di (piente tre nostre
coiminità Valdesi della Toscana, si sono
ritrovate a Barga (laioca) a 450 mt. in
visita ad un piccolo ed isolato gruppo di
iratelti nel giorno dell’Ascensione.
Organizzata con cura dai rispettivi Consigli di Chiesa, l’Agape fraterna non poteva mancare di realizzarsi nel più stpiisito significato evangelico della parola, non
per quello ^rito di ricreazione e di svago e di diversivo che una gita collettiva
comporta di per se stessa quando gruppi
di amici organizzandosi lasciano il grigiore e la pesante atmosfera deUa loro ciuà
per ritrovarsi e abbandonarsi nell’affascinante libertà che solo lo scenario di una
incantevole natura e di una stupenda giornata di sole può offrire, ma per la virtù
sola dello Spirito Santo Consolatore che
avvicina « con letizia e sensplicìtà di cuore » gli uni agli altri.
I credenti che si ritrovano ; vecchi e
giovani, colti ed incolti, cittadini e montanari, dal professore al bracciante; dove
ogni parvenza di spirito di casta è praticamente scomparso e dove nessuna « tendenza » che non sia la realtà della Signoria
di Cristo, può guidare e soltometlere « i
piccoli » che si rinniiscono nel Nome delÌ’Eterno, sotto la volta del Tempio maestoso della natura creata...
A Barga, posticino incantevole nel cuore della Garfagnana, il Signore ha voluto
guidarci e porci il dilemma di un delicato esame attraverso la Parola di Vita
letta, meditata, cantata e testimoniata nella solennità del Culto in comune airajterto: cioè se la Chiesa di Cristo trae la forza e la sostanza dal bagaglio della sua
cultura e delle sue tradizioni, della sua
organizzazione ecclesiastica, dei suoi rapporti come Chiesa di minoranza con lo
Stqto, dei suoi principi etici, morali, filosofici, storici, umanistici e via dicendo...
E se c’è una tradizione da osservare;
qual’è la più nobile, la più grande e la
più sublime delle tradizioni per i credenti
del gregge di Cristo?...
E miti [quelli cli-e credevano erano insieme. La testimonianza che i seguaci di
Cristo possono offrire ad un mondo lacerato da tante divisioni, da tanto odio perchè
tremendamente lontano da Dio, non ha
altra forza e sostanza, altra più nobile
tradizione, per cui gli altri che ci circondano, possano esdamare come esclamavano nei primi tempi dell’età apostolica confusi e stupefatti: — Ma guardate
come si amano!...
Adesso possiamo affermare <M»n gioia
che nelle nostre comiunilà, c’è come un
nuovo fermento di vita; dopo una discreta parentesi di opaco- e sbiadito conformismo e di passivo adaitlamento alla mentalità del nostro tempo, si sente il bisogno di uscire come da un triste isolamento, per riprendere il dialogo interrotto
Ira fratelli e stare insieme e « a-tlendere all’insegnamenito degli apostoli, nella comunione fraterna, nel rompere il pane
e nella preghiera ».
Dnnque, tanto per venire ad illustrare
brevemente come si è «volto il nostro
simpa-tieo raduno di Barga, la maggiora.nza dei fratelli di Firenze sono partiti
da Piazza San Marco alle ore 8 con un
torpedone della Lazzi, altri fratelli con
macchine private. Siamo arrivati sul posto verso le 11, e già tuM.i ci attendevano.
Dopo i saluti e gli abbracci di fratelli
che non si vedevano da lungo tempo e
aver fatta la conoscenza con i fratelli di
Barga e con altri ancora delle comunità
di Pisa e Livorno, il pastore Berlin ci ha
invitati a sedere sull’erba (naturalmente
sotto gli alberi al riparo di un sole discre.
tam-ente cocente) ed ha avuto inizio il
Culto, n pastore Berti-n ha curato la parte liturgica, dopo di che ha ced-uto la
parola al pastore Carcò.
II Sermone presentato i.n maniera semplice e chiara con parole ispirate, ma prive di retorica — e ne siamo grati al pasto,
re Carcò —, ha tenuto a sottolineare la
« stranezza dei credenti » — i cristiani
uomini strani... sì, perchè di fronte al
razionalismo dell’uomo naturale il quale
nulla è portato a concepire se non dentro la propria ragione, i tristiani per la
testimonianza della loro fede, si trovano
in una posizione equivoca, cioè (( strana »
nella società dei figliuoli degli uomini...
Terminato il Sermone, il pastore Berlin ha
ripreso l’-ultima parte ed ha terminalo il
Culto invocando la benedizione di Dio.
L’ora del pranzo era già scoccata, e come potete immaginare, tutti allegramente
ci siamo a-ccorti che i nostri stomachi reclamavano a gran voce di es-sere rietnpili... La maggioranza ha pranzato al sacco, altri fratelli hanno raggiunto il più
vicino rislora-nte.
Verso le ore 15 ci siamo di nuovo riuniti per la seconda parie del nostro Convegno. L’ailmosfera spirituale del pomeriggio, non è stata meno profonda di
quella del mattino, anzi. Il pomeriggio è
stato riservato alla testimonianza dei laici,
nel segno di Diakonia. Tre credenti rappresentanti la comunità di Firenze hanno
parlato. Naturalmente tre tendenze, tre
posizioni sociali diverse. Un professore
insegnante nel liceo-ginnasio, un impiegato e un operaio.
Il prof. Billoiir che ha una lunga tradizione protestante. Ita esordito nella sua
testimo-nianza portando il frutto delle sue
esperienze teologiche ed inlelletluali.
Direttore resp. : Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7.1960
Tip. Subalpina s.p.a. - Torre Pellice (Tot
L’impiegato, Leopoldo Sansone, nella
sua qualità di animatore e presidente del
Centro Evangelieo di Solidarietà, ha illustrate, fra la più viva e simpatica attenzione di tutti i fratelli, le finalità e gli
scopi crisliano-sociali die il Centro vuol
raggiungere per portare alta la fiamma della carità di Cristo verso coloro che sono
nel bisogno e nella solitudine, non nelle
forme tradizionali della spi-cciola assistenza, ma nella piena solidarietà « fino in
fondo » verso il fratello che soffre.
Infine la tendenza « marxista » impersonala dal fratello Giulio Salvagnini. Questi è una figura tutta earalterislica della
nostra comunità di Firenze; tanto caratteristica che un fratello, scherzando, ha detto: « Se nella nostra comunità non ci fosse
un Salvagnini, bisognerebbe inventarlo.
Da una mano tiene in alto la Bibbia, dall’altra con l’indice minaiocioso esdama con
vece cavernosa: Abbasso il capitalismo,
ma io amo i capitalisti! ».
Terminata la testimonia<nza di questi tre
nostri fratelli, finalmente si è udita una
voce, che in tutta la giornata non si era
ancora udita. Indovinate di chi? La voce
del pastore Santini. Qualcuno ha gridato:
« E l’èra l’ora! ». Santini ha chiusa la serie delle testimonianze, e con la semplicità peculiare die lo distingue, ha esaltata
la « nobiltà » dell’agape come la più grande iradizione ohe la Chiesa di Cristo può
offrire ad un mondo irrimediabilmente
perduto, se non sa ritrovare la via die
conduce alla pace portata d» Cristo : « lo
vi lascio ¡tace, vi do la mia pace ».
Luciano Cattai
— Una grande. Indimenticabile giornata
è stata vissuta dalla nostra Comunità la
doimeniea 3 giugno. E’ stata celebrata quel
giorno la festa della Mamma e della Scuola. Vi hanno partecipato, oltre aUe inamiiie e ai bambini di Pramollo, le alunne
della quarta dasse elementare di Settimo
Torinese, accompagnate dalla loro dinamica insegnante Signora Converso, da diverse mamme e addirittura andie dalla
Banda Musicale. Queste bambine avevano
scritto agli scolari di Pramollo, inviando
audie i loro piccoli riepanni, in occasione della grande sciagura dei Tournini e li
avevano aocolti l’anno scorso a Settimo
dopo una loro visita a Italia 61. Ora esse
hanno accolto l’invito dei nostri bambini
salendo numerose a Pramollo e prendendo
parte alla festa preparata anche un po’
per loro. Prima che avesse inizio la festa
esse si sono recate in corteo al monumento ai Caduti dove, mentre la Banda
intonava l’inno al Piave, hanno deposto
un grande mazzo di fiord.Poi s’è svolto il
progranuna di canti e di recite, ottimamente preparato dalle Insegnanti: Signora Converso, di Settimo; Signorine Giacone e Petrone, delle Lussie e Maestro
Di Bernardo, della Ruala. Ha seguito la
distribuzione di fiori e di dolciumi ai
bambini e di un rinfresco a tutti i numerosi intervenuti. Poi un po’ di conversazione tra mamune dei monti e mamme
del piano. Una bella giornata che lia
lasciato un vivo ricordo nel cuore di tutti.
— Hanno ultimamente presieduto il
culto il Siig. Claudio Tron. di Massello, e
l’Anziano Alessio Soppè. La Comunità,
ohe ha molto apprezzato il loro messag
gio, è loro grata ed esprime loro il suo
grazie di tutto cuore.
— US. Battesimo è stato amministrato
a Sergio Jahier, di Livio e Ivonne, dei
Ciotti, e a Lidia Soulier, di Guido e Anna, delle Case Nuove Pellenchi. 11 Signore aecompagni co.n la Sua grazia questi teneri agnelli che gli sono stati presentati, insieme ai loro genitori, padrini
e madrine.
— La grande gioia portata qualche mese fa dalla piccola Enrica in casa di Emilio e Erminia Bertalot, delle Case Nuove
Pellenchi, è stala di breve durata. Un
violento, sconosciuto male l’ha lolla in
poclie ore, all’età di soli cinque mesi, al
grande affetto dei suoi genitori e degli
altri suoi familiari. Venerdì mattina 25
maggio essa slava ancora bene; due giorni dopo noi accompagnavamo di già la
sua piccola spoglia mortale al campo del
riposo. Una grande folla ha preso parte
all’acicootnpagnamento funebre ed ha leslimonialo la sua viva e sincera simpatia
alla famiglia cosi duramente provata. Ci
sentiamo fraternamente vicini a questi fratelli nel dolore e domandiamo al Signore
di dar loro il Suo conforto e la Sua pace.
EDINA RIBET-ROSTAIN
L’araldo deU’Evangelo
(L’apostolo Paolo)
Pp. 183 , 8 illustr. fuori testo
4 carline. L. 1.000
EDITRICE CLAUDIANA
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
SAN SECONDO
Gite. — Domenica 20 maggio la Filodrainimatica, aooompagnata dalla Corale,
è salita in vistila alla comunità di Proli.
Dopo un pranzo all’albergo Miramonti,
i giovani si sono sparsi nei prati cihe cir('ondano Ghigo alla ricerca di fiori. E’
giunta ben presto l’ora della cena, gentilmente offertaci dai giovani pralini, in
mezzo ai quali abbiamo trascorso la serata ad Agape, applauditi per il lavoro
teatrale allestito per l’occasione.
— Giovedì 31 maggio, giorno dell’Asicensione, l’Unione Giovanile ha compiuto la sua rituale gita in comunione con i
giovani di Pramollo. La meta è stata la
Francia, come lo scorso anno, e precisamente St. Véran, il più alto comune di
Enropa. Il percorso, per là verità magnifico, ci ha visti valicare i colli del Sestriere e del Monginevro, sotto il sole all’andata e in un vero clima invernale al
ritorno. Sebbene ad un’ora tarda, e con
la prospettiva di un giorno di lavoro, il
ritorno ci ha visti tutti felici e desiderosi
che queste gite tra più Unioni si realizzino ancora in avvenire.
— Anche la Scuola Domenicale non ha
voluto essere da meno dei suoi fratelli
maggiori e domenica 3 giugno è salita a
Montoso, in quel di Bagnolo. La giornata
di sole e l’allogro vociare dei bambini
hanno contribuito a rendere piacevole l’allegra scampagnala.
Lutto. — La nostra Comunità prende
viva parte al dolore dei familiari del compianto Pons Luigi Filippo, d^edulo improiwisamente a Paysandù (Uruguay) il
27 aprile. Alla vecchia madre, alle sorelle, ai fratelli, di cui uno è vice-presidente
del nostro Concistoro, vogliamo esprimere la nostra profonda e sincera simpatia
cristiana.
Vi consoli il pensiero che il vostro caro
era un uomo di grande fede e che a lui
si può applicare la parela del Veggente di
Palmos: « Beali i morti che muoiono nel
Signore ».
Riunione. — Domenica prossima, 17
giugno, alle ore 15.30, aivrà luogo una riunione sotto i castagni di Combaleisina.
Tutta la Comunità vi è cordialmente invitata.
Da Colleferro
R0RÂ
RODORETTO
— Il tcuko (lì Pentecoste lia visto una
diis<Teta affluenza di membri di chiesa.
Al)biamo avuto la gioia di riavere con noi
per qualche giorno Reììto f^erdoia^ in licenza per... faticare per i fieni!
— Si annuncia sin d’ora die i due bazar
di beneficenza avranno luogo rispettivamente al Centro domenica 22 luglio ed alle Fucine domenica 29 luglio p. v.
— Esprimiamo la nostra isiinpatia fraterna alla Sig.a Odetto ohe ha dovuto essere ricoverata alPoaipedale per alcune cure. A lei ed ai s-uoi l’augxLrio ohe possa
presto sentirsi ¡meglio.
Convitto Maschile Valdese
Torre Pellice
Dal 15 luglio al 20 settembre si accettano ras;azzi dag;li 8 ai 15 anni sia
per le vocanze sia per le ripetizioni in
vista desili esami di riparazione ( durata minima del soggiorno; 20 giorni).
Sono aperte le iscrizioni anche per
il prossimo anno scolastico. Vi saranno subito inviati prosiietti illustrati
con ogni dettaglio, anche sugli impianti sportivi in fase di realizzazione, dietro semplice richiesta indirizzata a: Convitto Valdese - Torre Pellice (Torino).
Lu sera del 21 Aprile la Comunità di
Colleferro .«’è riunita neUà «alena delle
attività per festeggiare le nozze d’angeuto
dei coniugi BongeUi.
La riunioine è <x)miniciata eon la lettura
d’aleuni passi biblici e una breve meditazione sul V. 4 del Salmo 37, e poi è stata offerta ad fesleggiafi una Bibbia.
I..a riuùio’ue è coulinuata gioiosamente
attorno a una tazza di tè.
Il giorno dell’ABcensioue la Comunità
di Colleferro, ed alcuni membri di quella
di Ferentino, si sono recati alla ’’Fonie
Meo”. E’ stata una giornata di gioia e
di comunio.ne fraterna.
Alle ore 10 v’è stalo un cullo presieduto dal Cand. G. Nansen dell’Uruguay,
c dopo un’agape fraterna ed alcuni gio(lii su un -magnifico prato, sempre il
Cand. G. Nansen ci ha parlato deUa Cliiesa valdese nell’America latina.
POMARETTO
—■ Domenica 3 giugno si è celebrata la
festa della famiglia cristiana con un culto
al quale hanno preso parte i bambini; gli
orfanelli sono stati oppili di alrane famiglie della parrocchia; nel pomeriggio abbiamo ascoltalo i canti dei cadetti della
sezione di musica preparati cen impegno
dal maestro Mairsura. Il programma era
molto interessante e vario, con l’inserimento di alcune poesie dei bimbi dell’asUo; purtroppo non s’è potuto avere
il saggio dell’asilo a causa della malattia
di molti attori. In compenso abbiamo
avuto la igraditìsisima visita della corale
di piccoli e grandi di ViUar Pellice guidati dal Pastore Geymet e dalla direttrice della corale: («ignora Cecilia Geseb.
Siamo loro rioonoecenti per il (messaggio
parlato e cantato ohe ci hanno dato, contribuendo in modo efficace alla felice riuBcita del programma pomeridiano.
Nel pomeriggio a(bbiamo celebrato il
servizio funebre di Costabel Enrico di
Vivian: il nostro fratello, infermo da
mollo tempo è deceduto quasi improwisatnente; molla gente era presente al servizio; inviamo alla famiglia il nostro pensiero di profonda simpatia criisliana.
- Domenica pomeriggio 6 maggio i bamhiiii delle nostre due Scuole Domenicali
hanno partecipato alla festa di canto ai
(ghiotti insieme alle altre Scuole Domenicali della valle. Ringraziamo le madri e la
Scuola domenicale di quella comunità pc*
Taccoglienza tributataci.
— Una gradita sorpresa ci ha fatto la
Scuola domenicale di Pramollo, la quale,
guidata dal suo Pastore («ig. Micol, è venula a visitare il nostro vallone domenica 2P
maggio. Dopo essere saliti fino alle Ruinas
nella mattinata i ragazzi hanno attraversato
Galmount per ricongiungersi con le madri
di quella parrocchia che avevano partecipalo al Convegno ad Agape.
— Anche una diecina di madri della nostra comunità si sono recate ad Agape quella domenica, riportando una piacevole impressione della bella giornata trascorsa in
comunione con altre sorelle delle comunità
montane delle nostre Valli e serbando un
buon ricordo della ospitalità ricevuta.
-- Domenica 27 maggio, dopo un culto
liturgico. Ila avuto luogo l’Assemblea di
cldesa per la presentazione da parte del
Concistoro della relazione morale e finanziaria dell’anno ecclesiastico testé terminato e per la nomina dei delegati alla Conferenza distrettuale ed al Sinodo. Sono stati nominali: il sig. Breuza Pietro Luigi,
anziano delle Fontane, delegato alla Conferenza ed il sig. Tron Attilio, anziano di
Serrevecchio-Villa, delegato al Sinodo.
— Nel pomeriggio di quella stessa domenica Ila avuto luogo nei locali del presbiterio l’annuale vendita di beneficenza.
L’organizzazione è stata curata dall’Unione
delle madri con la collaborazione di buona
parte della comunità. La discreta affluenza
del pubblico ha favorito il successo della
manifestazione che è stata soddisfacente.
AVVISI ECONOMICI
ClBRC.4S1 per famiglia di 2 persone in
villa ¿ignorile a Ginevra perstonia capare
in tutti i lavori domestici, età 30-55 oirra.
Px>sto stahile. Entrata il 1<> luglio o da
conveninsi. Rivolgersi al Past. Cipriano
Toum, Lusema S. Giovanni iTo).
RAGAZZO protet&Lanile fram^ese, anni 16,
desidererebbe perfezionare l’italiano nei
mesi estivi presso famiglia evangelica; dispoisto ad aiutare nei lavori di casa o fuori
a .(’ompeniso del suo soggiorno. Rivolgersi
presso il Pastore di Pomaretto.
Campo “cadetti,,
ad Agape
Tema : « f ita e Missione della Chie.sa ».
Data: 25 giugno - 11 Ittglio.
Età: 13-16 anni.
Direttore: paat. Franco Giampiccoli.
Quota: L. 15.200 più L. 1.600 di iscrizione.
Il programma di studio comprende tre
appetti della vita e della (missione della
Oiiesa: L’Autorità della Chiesa — Il Culto — La Missione.
Questi argomenti saranno studiati ciascuno per tre giotini a partire dal messaggio dei Nuovo Testamento, tenendo conto della attuale situazione e organizzazione della nostra Oliiesa e eonelodendo «lille prospettive future della nostra Chieisa
e sulle responsabilità che i giovani assumeranno entrando domani a far parte
della Chiesa.
Come ranno scorso il prograanma comprenderà anche giochi, gite e serate ricreative. Sono stale particolarmente curale Ire gite di tutta la giornata.
Collaboreranno per gli studi e per le
gite i pastori Franco Davate e Giorgio
Tourn.
Per le Iscrizioni ¡scrivere alla Segreterìa
di Agape, Frali (Torinol versando L. 1.600
di iscrizione.
Eventuali facilitazioni potranno eisser-r
ottenute dietro raccamandazione del pastore della Chiesa locale. Rivolgersi per
questo al segretario della FUV, pastore
F. Gianipiecoli, Agape, Frali (Torino).
Le famiglie Long. Bourne, Santia
no, in occasione della dipartenza del
loro caro
Luigi Long
riconoscenti, ringraziano tutti coloro
che presero parte al loro dolore.
Un particolare ringraziamento al
Pastore Genre.
S. Secondo, maggio 1962.
La famiglia RIBET ed i parenti
tutti della compianta
Clementina Reynaud
ved. Ribet
profondamente commossi ringraziano
il dr. Bertolino, i sigg. Pastori Beri e
Micol, i vicini di casa e tutte le gentili persone che sono state loro vicine
relia dolorosa cin’.ostanza.
S. Germano (Ciampetti), 29-5-1962.
Nella impossibilità di farlo personalmente i fratelli e le sorelle del
compianto
Enrico Malan
ringraziano tutti coloro che hanno
preso parte al loro lutto. In modo particolare ringraziano le Suore e il personale dell’Ospedale di Luserna.
Torre Pellice, 2-6-1962
La moglie e !e figlie del compianto
Leandro Bertalmio
di anni 49, profondamente commosse
ringraziano di cuore tutti coloro che
con scritti, fiori e parole di conforto,
parteciparono al loro grande dolore.
Un particolare ringraziamento al
Rev. Don B-essone, al Dr. Quattrini,
alle Maestranze e Dipendenti della
Soc. Talco e Grafite e all’Ist. Maria
Immacolata.
Perrero, 5 giugno 1962.
Il 27 aprile in Paysandù (Uruguay)
improvvisamente lasciava questa terra
Luigi Filippo Pons
di anni 57
Ne danno il doloroso annuncio: la
mamma, i fratelli, le sorelle e parenti
tutti.
Ringraziano sentitamente i suoi
amici di Paysandù che tanto si prestarono nella dolorosa circostanza e
rivolgono un ringraziamento particolare ai Pastori Delmo Rostan e Silvio
Long.
S. Secondo, giugno 1962.
Da Ferentino
Domenica 6 Maggi-o è stalo battezzalo il
piocolo CoppoteUi Massimo.
I culti (ielle Domeniche 20 Maggio e
3 Giugno S(ono stati presieduti rispellivamenle dai Prof. Rudolf Knsser e Valdo
Vinay, professori alla n-o«tra Facoltà di
teolo(gia.
Purtropipo il Comune di Ferentino non
ci lia aneora eomeeseo la licenza di costruzione per la nostra caippella. Sorgono
sempre nuovi ostaeoli...
Elenco delle offerte ”pro televisore”
per l’Ospedale di Pomaretto
L. 5.IÎO0: Ferrerò Enrico, N. Y. (USA).
L. 3.000: Mimy Mathieu; Emilia e Maria Isler, Zurigo.
L. 2.000: Famiglia Bernard Giacomo;
Signora Piccotli, Alessandria; Jahier El(isa,
San Germano; Ribet Giacomo, Inverso P.
L. 1.000: Peyrot Ernesto, Ùrgere; Castagno Luigi; Revel Paimira; Griot Marisa;
Scaffali Anna; Walter Serre; Rossi Armando; Gaydou Attilio, Meano; Bruno Dante,
Torino; N.N., Pomaretto; Gardiol Lidia,
Pinerolo: Gardiol Rosa, Pomaretto; Emilia Griot Soster; Silano Rosaria; Kovaes
Antonio; Rivo(ira Orlina; Tabita Bongardo.
L. 500: Vinçon Tron llda, Castel del Bosco; l’ani. Tron Beniamino.
A tutti i donatori inviamo un grazie riconoscente.
visitate
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TESSITURA A MANO Di
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SCIARPE
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TESSUTI ARREDAMENTO
vi troverete certamente qualche oggetto interessante
TORRE PELLICE — Corso Fiume 6