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.1 Spett. Biblioteca Valdese
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Nulla sla più forte della vostra fede!
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SITTIHANALE DELLA
ABBONAMENTO
Italia: Annuale . , .- -H
Estero: . ... • • '
Ossi tipTOhianoiento d’iii^iirizzo costa Lire'Cinque — La copia Lire 4,
L. ISD,— Semestrale L. 100,—
» àOO,'“- » » 175,—
CHIES AVAL DESE
Riguardate alla roccia ondi to«tc ntgWafi
Isaia I.T; h
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REDAZIONE ; Via Sibaud. 7 - Bobbio Pellice
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AMMI.NISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bis - Torre Pellice
I fratelli deU* Chiesa di Tessalpnioa,. all’epoca in cui Paolo scriveva, soffrivano persecuzioni dai cittadini rimasti nel paganesimo. L’apostolo perciò li rincuora in ogni maniera, ricordando che così doveva avvenire
fatalmente ìpome aveva loro predetto (3: 4) ;
ribadendo in una seconda epistola ohe quelle
affliezioni li rendevano deghì del Regno di
Dio (II Tess. 1 : 5); prospettando infine il
premio, cioè la requie «quiando il Signore
Gesù apparirà dal Cihlo con gli angeli della
sua potenza» (II Tess. 1:7).
Ma alle loro inevitabili tribolazioni, i Tessalonicesi altre ne iaggiungevano che non avevano ragion d’essere. Dimentichi quasi
della vittoria dì Cristo .sul sepolcro, essi si
addoloravano dei vuoti che la morte operava nelle loro file, anche perchè — da quanto sembra — pensavano che quei defunti^
sarebbero rimasti esclusi dalle benedizioni
inerenti al ritorno del Signore.
Errore provvidenziale a cut siamo debitori della gloriosa rivelazione contenuta nei
successivi versetti.
L’apostolo dunque, che nulla può fare per
rimuovere materialmente la persecuzione, si
dà premura invece di rassicurarli da questo
lato. Non vogliamo, egli dice, che siate in
ignoranza circa auelli che dormono.
I morti dormono, dunque sono passibili
di risveglio.
O viceversa ; I morti risusciteranno perchè non sono morti, ma dormono.
Ciò in accordo coinpleto con diversi p«s^
■saggi del iVubvo Têsîlmënib''?'e3ff'Te'^îéSse
>-üí ■*
precise affermazioni del Signore :
« La fanciulla non è morta, ma doride u
(Man. 9 : 24).
« Il nostro amico Lazzaro s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo » (Giov. 11 ; II).
'( E molti corpi dei santi, che dormivano,
risuscitarono » (Matt. 27 : 52).
E detto questo si addormentò » (Atti
7 : fini.
« Quelli che dormono In Cristo » (I Cor.
iV: 18).
Messi così a conoscenza della sorte dei loro fratelli defunti, i quali, risuscitando net
giorno di Cristo Gesù (iFìlipp, 1 : 6), avranno
pt te alle medesime benedizioni dei viventi,
1 fessalonioesi non devono contristarsi, anzi consolarsi (vers. 18).
Il contristarsi si comprende invece in coloro che rapostùlo definisce; «gli altri che
non hanno speranza ». Chi sono costoro?
Evidentemente sono quei gentili che a
Tessalonica ed altrove, avendo rifiutato Gesù
Cristo, 0 norr avendolo ancora conosciuto,
non sanno che egli u mori e risuscitò » e che
in tal guisa « hà' distrutto la morte e ha prodotto in luce la vita e Timmortalità mediante
l’evangelo» (II Tìm. f : IO).
Gli^altri sono gli ladoratori degli idoli muti che vivevano senza Dio nel mondo (Efesi
2 : 12) e morivano senza nessuna certezza
quanto alla vita futura.
Gli altri includono •emamente la steissa aristocrazia intellettuale del tempo ; i sapienti,
i filosofi del mondo greco-romano, che avevano tanto elucubrato e indagato, ma senz»
pervenire a risolvere il problema di quelli
che dormono e tanto meno quello della resurrestkme.
A renderci persuasi di ciò, basti il capitolo 17 dei Fatti degli Apostoli dove è riferito il discorso che Paolo tenne agli epicurei
e stoici — fior fiore della ellenica cultura —riuniti nel loro santuario (se cosi ^ può dire). cioè nell’Areopago dì Atene.
Quale favorevole occasione per questi cercatori di togliersi finalmente dalle nebbie in
cui brancolavano e di rivolgersi alla luce di
Cristo Gesù! Luca invece ci fa sapere che
si era di fronte a gente più curiosa di novità
che assetata di verità (vers. 21). Tal che
«quando udirono mentovar la risurrezione
dei morti, alcuni se ne facevano feffe ; ed altri dicevano : Su questo noi ti sentiremo
un’altra volta « (vere à2). Come dire che »
quei sedicenti Mctf, 1« risurreziene non apparve che una novità inammissibile, ridicola,
intorno alla quale non valeva la pena di perdere un minuto di più. Ed è probabilmente
in rapporto a questo episodio che Paolo affermerà in seguito Che Iddio la resa pazza
la sapienza dì questo mondo; e che metterà
sull’ayviso i Còlossei con le parole : Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi
sua preda con la filoèofia e con vanità ingannatrice secondo te tradizione degli uomini,
gli elementi del mondo e non secondo Cristo (I Cor, 1 : 20 e Coloss. 2 : 8),
•Si sa d’altro canto come triste, spettrale
vacuo, sìa prospettato il vivere d’oltre tomba dalla fantasia medesima dei grandi poeti
pagani del tempe. I morti, nel poemi di Omero e di Virgilio, si lamentano della loro
sorte e rimpiangono l’esistenza terrena a cui
tornerebbero volentieri, se fosse loro possibile. Senza speranza! Questo il retaggio degli uomini, fino a che non siano convertiti
dagli dei falsi e bugiardi aH’Iddio vivente e
vero che Gesù venne e rivelarci (I Te^.
• 9),
, Da quel momento, la speranza prende il
costo della di^ierazioae e la morte cessa
dall’essere il Re degli, spaventi, anzi cessa
addirittura di esistere : « In verità, in verità,
■< vi dico che setlcuno guarda la mia parola, non vedrà giammai in eterno la morte »
(Ev. di Giov, 8: 51).
Da quel momento, si geme piuttosto in que
sta prigionia carnale e si ha più caro di partire dal corpo e 4i> abitare col Signore.
Purtroppo, il numero dei senza speranza
si mantiene grandissimo ili confronto dell’altro. Colpa di tanti coefficienti che sarebbe
hingo elencar^ e discutere. Colpa in parte,
però, del non aver voluto attenersi puramente e semplioetn^ite id dati .dp’la Santa
Scrittura, espliciti saU’argomento, ma di a^vervi voluto mischiare quelli della umana sapienza che, in fondo, ne sa oggi come gli
epicurei e stoici del tempo di Paolo e n.e condivide ancora lo scetticismo, se non pure la
vana curiosità. Colpa in parte di certa teologia che fa più posto ai Rlosoifl che non alla
rivelazione e giunge così se non a negare
Tal di là e la resurrezione, a sostenere ohe
poco c’è stato detto in proposito e che poco
quindi possiamo concluderne.
Si torni, dunque alle fonti, ed anzitutto a
lui, il Signore, il Vìvente, che riafferma dalla sua cattedra celeste ch’egli è la resurre,;zione e la vita-'e ohe tiene le chiavi della
^'morte e dell’Ades (Giov. 11 : 25 ; Ap. 1 :
*»' 18).
Si tomi col Sacro libro che suggella coi
»> miracoli questa certezza e che la dichiara
per la bocca di tutti, si può dire, i suoi autori. Si torni a Paolo che più di ógni altro la.
proclama, ripetendo a chi piange presso unabara, a chi dubita, aye vedoVe in lutto, a
chiunque venga orbato dìi una persona cara,,
il confortante messaggio: fratelli, non vo'gliamo che siate in ignoranza circa quelli ebe
dormono, affinchè non siate contristati come'
gli altri che non hanno speranza ».
D. Argentierf
f -di RHon
Nella Rivista dei giovani del novembre
scorso m’è accaduto di leggere un giudizio
indubbiamente sincero e squisitamente cattolico di Don Coiazzi, il direttore della Rivista, così ben conosciuto neH’ambiente giovanile cattolico romano.
Commentando un articolo di Amintore Fanfani sui «Gruppi del‘Vangelo» ohe dovrebr
bero sorgere o ricostituirsi in ogni parrocchia, negli uffici, nelle officine, nelle aziende
nelle scuole e persino nelle famiglie, con
uno scopo che è certamente degno d’essere
approvato. Don Cóiazzi così si esprime :
u Conviene riprendere il movimento, tanto
più ora che abbiamo in Italia i fratelli separati inglesi e americani, per i qualsia lettura del Vangelo è l'unica forma di Culto religioso. Essi resteranno bene impressionati
vedendo che anche noi studiamo il Vangelo
come codice di vita, dentro il quadro della
tradizione cattolico. Ho esaminato i testi inglesi del Nuovo Testafnento, in uso presso i
snidali., e li ho ovvati perfettamente integri
come i nostri, fatta eccezione per qualche
passo che è trodoito, dal punto dì vista filologico, in modo fid.-le al testo greco, ma fuori dei clima conclirn. Ecco perchè le. versioni Haliane portano sempre qualche nota,
per chiarire i punti». ,
Fin qui don Coiazzi E noi prendiamo nota
della sua sincerità la quale ci insegna alcune cose importanti e c- aiuta a chiarire il
complesso problema dei rapporti tra il protestantesimo e il cattolicesimo romano.
Essa c'insegna innanzi tutto che i protestanti 0 ((fratelli separtai», siano essi inglesi
0 americani o italiani, leggono il Vangelo e
danno a quella lettura 11, valore di un culto
reso a Dio ; un culto in ispirito e verità,
senza riti e senza sacre cerimonie, in cui
si ascolta la voce del Signore, viva, attuale,
permanente. 1 protestanti non sono dunque
come si sente dire ©osi spesso da noi, in
mezzo al nostro popolò sempre molto refrattario ad approfondire il problema religioso
degli anarchici in materia di fede, degli ateì, dei negatori della divinità dì Cristo, dei
seminatori di eresie, dei materialisti, dei
soùversiuf o .semplicemente degli ebrei, ma
dei credenti in carne ed ossa ì cfuaH sii sforzano di leggere il Vangelo di Gesù Cristo,
come i cattolici e forse più ancona dei cattolici; appunto perchè essi considerano il
Vangelo letto ed annunziato come l’autorità
suprema della loro fede e della loro vita. I
cristiani evangelici o « fratelli separati » non
sono degli esseri pericolosi alla società, talmente pericolosi da dover essere isolatf o
talvolta estirpati dalla società stessa, ma degli esseri j quali hanno trovato nella Parola
di Dio il messaggio della loro salvezza e
considerano quella parola come il codice del
la loro vita, al quale essi sentono di doversi sempre più fedelmente uniÌFormare.
In secondo luo^, la sincerità dii don Coiazzi c’insegna che il Vangelo letto dai protestanti è genuino. « Ho esaminato i testi inglesi del Nuovo Testamento )>, scrive il direttore della Rivista dei giovani, « c R ho
trovati perfettamente integri». Siccome i testi inglesi sono uguali a quelli italiàni, non
'’bbiamo che da prender nota con allegrezza
di questo riconoscimento di cui, in realtà,
non avevamo bisogno, ma che dimostra la
larghezza di pensiero di alcuni nostri fratelir
cattolici romani nei giudizi espressi a nostro
riguardo.
Perchè non seguono l’esempio di don Coiazzi i sacerdoti cattolici e tutti i difensori di
Santa Madre Chiesa i quali, forse non hanno
mai gyuto fra le mani un Nuovo Testamento
edito da una Società biblica protestamente, ma
intanto s’affannani a dire e a scrivere che il
Nuovo Testamento dei protestanti è alterato,
• pieno di errori e di falsificazioni, tradotto in
basic lairaitiarclhìa doiitrin&Iet dei protestanti
e perciò pericoloso da leggersi, anri da tenersi in casa? 'Perchè, invece di renaerst
conto della verità, molti zelatori delia reJi'’ione cattolica romma i quali, probabilmente, non hanno mai Ietto* il loro Vangelo, vorrebbero, se fosse possibile, ritirare dalla circolazione tutte le Bibbie protestanti, ammucchiarle nelle piazze delle città e poi bruciarle davanti a! pubblico, come ì nazisti facevano dei libri *di autori ebrei o di altri autori
"itenuti ortodossi, owne la Chiesa cattolica
«tessa, ;tn tempi di dittatura e di persecuzione religiosa, faceva nelle nostre Valli e
nella nostre città?
Infine, le parde di don Coiazzi ci dicono
«n’altra o(«a ed è questa: ohe il Nuovo Testamento dei protestanti: è tradotto « dal pan''' di vista ftloto^ in modo fedele al testo
oreco, fatta eccezione per qualche passo»
per quanto tradotto In modo fedele al
tosto, « è fuori del àUma oattolico».
A questo ponto, se avessimo II tempo e la
possibilità, cf sarebbe da lare un lungo discorso. Di grazia, egreigb don Coiazzi, ci
vuol dire da quale Criterio ef si deve lasciar
guidare nel tradurre un testo antico tan
to più un testo, che per noi cristiani ha valore normativo in fatto di d*ottrina e di vita?
Da un criterio /ìfoso/ico. conforme cioè alla
dogmatica di una data chiesa ovvero da un
criterio filosofico, conforme cioè all’orientamento spirituale di una determinata scuola
di filosofìa ovvero semplicemente da un criterio di fedeltà al testo originale, di totale
aderenza aÌlo spirito, alla sostanza del testo,
indipendentemente fjifk qualsiasi presupposto
di carattere personale o ecdeeiastìco? Che
cosa s’intende per m eUnta caltolieon e per
traduziooe del testo sacro secondo il « clima
cattolico?». Vuol dire allora che ci deve essere anche un ((dima probestante » e un «clima ortodosso? » o un clima addirittura « lai'-0 » di cui si <feye tener conto nella traduzione della Bibbial Non le pare, egregio don
Coiazzi, di fare un’affermazione quanto mai
discutibile e di svelare, con la sua sincerità,
i veri intendimenti della Chiesa cattolica «he
inviita, sia pure con riluttanza, i suoi fedeli
a leggere il Nuovo Testamenti, ma secondo
il ((Clima cattolico», prima ancora che secondo verità e conformità al test) originale
txl al « clima del Vangelo? ».
La traduzione della Parola di Dio dall’ebraico e dal greco non ha da essere ùè cattolica, nè protestante, nè ortodoqsià : essa deve essere fedele alla purezza del testo originale, sul quale i traduttori si devono curvare
con umiltà, chiedendo a Dio di dar loro uno
spirito dì sapienza e di discernimento, per
poter Bar rivivere in tutta la sua verità l’antrea Parola di Cristo e dei profeti.
Che il nostro Nuovo Testamento sia tradotto in modo fedele al testo greco, è per noi
pi-oteBbjnti un titolo d’onore ed una garanzia
della purezza del mes aggio evangelico che
■vogliamo leggere ed arnunzìare. Quanto al
« clima càitolico », esso dice mclto, anzi dice troppo e non possiamo pepsare .,a, qjieil’espressione senza pensare al tèmpo stesso alle deformazioni del testo sacro’’ cornute e
convalidate in nome della tale 'ó'Ì'àraltra autorità umana.
Ermanno Rostan<
COIflUNICA^TO
Le Edizioni del Candeliere, hanno ottenuto d’intesa con ,la Casa Editrice « Lobor
et Fides» di Ginevra di poter offrire due
soggiorni gratuiti in Isvizzera da sorteggiarSi tra gli amici del «Candeliere».
Infatti tra quanti softoscriveranno i tre
volumi editi dal « Candeliere » ohe usciranno entro il mese dì agosto verranno
estratti a sorte due nominativi ai quali verrà immediatamente inviato un buono di soggiorno gratuito a Vaumarcuz (Neuchâtel),
da u^fruirsi nella prima quindicina di agosto, in occasione del Convegno Intemazionale degli Educatori.
I volumi da sottoeaivere sono i seguenti! : r Barth: Come guariranno i tedeschi?;
TP Patrik : Ricostruire, ma su quali basi? (li
pensiero ufficiale delle Chiese Anglosassoni); 3® Kaf Munk, drammaturgo, profeta e
martire della libera Danimarca.
II prezzo complessivo dei tre volumi è
di L. 440 (per le sottoscrizióni' inviare vaglia di L. 2^ Idi'Edizioni del Candeliere
Via Carlo TèBtìI, 5 -, :Mi3ano — entro fl
giorno 28 luglio 1946).
Le Edizioni del Cttidetiere facÌliterwH»
il rilascìo del visto di entrata in Isvizzera
da parte del Omsolato.
Il Corpo Pastorale della Chiesa Valdese
è convocato in seduta ordinaria Martedì 13
agosto c. a., ad ore 9 nell’Aula Sinodale della Casa Valdese in Torre Pelli*ce.
Sono all’ordiine de! Giorno :
a) esame dì fede del Candidato in Teologia
sig. Davide Cielo ;
ib) la nomina delle Commissioni esaminatriei;
(c) comunicazioni varie.
Si ricorda che a norma dell’Art. 83 dei
•vigenti Regolamenti, i 'Delegati al prossimo'
Sinodo, muniti di regolare mandato, potranno partecipare alle elezioni delle Commissioni esaminatrici.
Torre Pellice, 17 luglio 1946.
Il Moderatore: Virgilio Sommani.
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. CONGRESSO UNIVERSITARIO ECUMENÍCO
BASILEA - 6 GIUGNO - 13 GIUGNO
Ua treno veloce attraverso la campagna
ed i monti della Svizzera, lungo' laghi e ridenti città, conduceva noi cinque italiani
(Primula Vjingfano - Ugo Vezzosi - Franco
Sommani - Adolfo Comba e il sottoscritto)
verso Basilea, estrema punta dell’oasi europea, mentre. eravamo tutti intenti ad animirare le bellezze e le novità di un paese che,
nel suo silenzio, ci parlava di ptce e, neha
st’à ordinata pulizia,, di idu^ata spiritual:,à
Contemporaneamente altri [treni, per altri
paesi, conducevano.altri giovani verso la medesima meta in questa terra ospitale.'’ Era
la gioventù studiosa, cristiana, di tutta l’Europa ohe, dopo la tempesta ed i^ naufragi,
accorreva per riconoscersi amica’’ al di là
delle incomprensioni e' déglPodi, per realizzare queir (iiina^sanctd» TÌ&\ cui spirito ci
si proponeva di meditare insieme i problemi
più urgenti del ’'nostro tempo, alla luce dell’EvangeJo e 'sorretti dalla coscienza della
propria ispiritualità cristiana.
Era ancora il nome di « Cristo vittorioso »
che'legava centinaia’di cuori in un solo fascio di speranze, nella comune volontà oi
servizio.
Erano spagnuoli, francesi, italiani, svizze'i, tedeschi, ungheresi, austriaci, polacchi,
rumeni, belgi, olandesi, danesi, inglesi e
scandinavi (circa 400 in tutto) che si ritrovava/lo (fratelli, parlando lo stesso linguaggio
dello spirito neH’amore e nella fede in Cristo.
A Basilea la pattuglia italiana aumentò di
numero con la partecipazione di Giorgio e
Franco Girardet.
Gli incontri veramente « ecumenici » fra
le varie delegazioni e sopratutto « individuali » furono tra le cose più interessanti del
Congresso, perchè diedero m*^do ad ognuno
noi di conoscere molte cose e molt.i. amici
jv*.
realizzando nel contempo quella che è davvero r« una sanctaiì.
Il 7 giugno 'ha inizio il Congresso. Udiamo da principio la voce di VisseC t Hoofi,
segretario generale del Consiglio Ecumenico
delle Ghiese, che in un' interessantissimo
xìTour d'horizon: oecaménique u .nhfferma
quelle che sono le responsabilità di tutti noi
e delle chiese per 'la realizzazione deil’unione in Cristo. '
Nelle quattro giornate che seguono trovano posto le quattro conferenze « capitali »,
seguite da vari « séminaires » a gruppi e dalla discussione'generale, intramezzate da altre conferenze di informazione (M dima morale delle università americane - l’uomo ru.s
so - la situazione deH’estremo Oriente) o
da studio meditativo sui problemji attuali concernenti la posizione degli studenti cristiani
neU’Universi'tà e nello Stato. Le meditazioni
della mattina davano al Congresso queirintonazione religiosa che era alla base degli
scopi e del carattere del Congresso stesso.
Nelle conferenze centrali, il <c secolarismo», il (I comunismo », il a nazionalismo »,
il a nihilismo n, attraverso la viva voce di
inisigni .professori europei, ci vennero presentati come le « idee forza » e le « situazioni di fatto » incannate o concretantesi nel nostro tempo, d,i fronte alle quali il Cristianesimo si eleva a giudice in uno spirito di personale e collettiva penitenza, quale condizione assoluta per una rigenerazione completa
di tutta l’umanità che oggi si trova di fronte
a! tragico buvio di vita e di morte. Era il Protestantesimo che ufflc^lmenfe prendeva posizione in una chiara e spregiudicata riaffermazione dei propri principi riformati, a
costo di condannare tutte le degenerazioni
delle Chiese visibili, per attestare la propria
TRE CONVEGNI
Convegno di Pramollo
La solita nebbia pramollina ci ha impedito di avere il nostro convegno airaEiretto » : pazienza. Anche alla Ruà ci si è trovati bene ed il tempio ha aperto le sue porte
alla gioventù.
I convenuti erano numerosi ; erano saliti
da ogni luogo, anche da parrocchie lontane,
per ritrovarsi insieme e studiare un argomento vitale : la testimonianza del giovane
cristiano.
Alle ore 15 si'sente neH’aria un po’ di attesa : chi manca? Soltanto gli oratori designati! Guardinghi, eran rimasti nella valle e
laggiù, al. sicuro lontano dalla fredda aria dei
mónti, sorvegliavano la nebb.ia e compiangevano quei pochi, poveretti (ed erano poi
240) che prendevano tanta umidità. . -
Ma i «poveretti» non erano affatto delusi
nè tristi. Un giovane, il Pastore Paolo Marauda, si è alzato a dire ad altri giovani quale sia il dovere di ognuno di loro in questo
momento in cui l’umanità cerca qualcosa di
meglio e di più sicuro per il suo avvenire.
In tutto il mondo c’è un gran bisogno di
fratellanza, di aiuto reciproco, d) maggiore
uguaglianza e di maggiore comprensione. La
umanità cerca qualcosa che i credenti le possono dare perchè lo hanno essi stessi ricevuto dal Cristo. A noi, giovani cristiani, spetta il compito della testimonianza, in ubbidienza all’ordine di Gesù ; « Voi siete il sale
della terra ».
I primi discepoli erano pochi, ma il loro
cuore era pieno delle parole del Maestro e
lo Spìrito di Dio li animava ; abbiamo bisogno anche noi, oggi, di invocare quello
Spirito e* la nostra testìmomianza sarà efficace. Il mondo vedrà che d sono delle luci
in mezzo alle *sue tenebre e delle cc«cienze
cristiane in mezzo a tanti uomini indifferenti
e mondani.
La testimonianza del giovane deve attuarsi nell’ambiente dove egli lavora, nella
casa, nella chiesa; essa deve compiersi non
soltanto con le parole, ma ancor più con l’azione , benefica, con l’esempio di una vita
sotttmiessa alla volontà di Cristo.
Al termine della riunione parlano ancora
brevemente la prof. A. Bosio sulla testimonianza nella scuola, il sig. Giraud sulla testimonumza nell’Unione, il sig. E Serafino
sulla fede e sulla grazia.
II Signore si serva dtì questo incontro fra
terno e cristiano -per la formazione di una
gioventù consapevole della propria vocazione
e della imopria^rftsponsabilitàtal servizio del
Maestro. A. B.
Convegno di San Germano
PRIMA DI PASSARE IL CONFINE
Dei settanta giovani che tra poco si recheranno in Svizzera; una cinquantina di essi
hanno potuto partecipare, sabato 29 giugno,
ad un convegno organizzato dal Capo Grup-po, pastore G. Bertin.
Nella sala delle attività della Casa Valdese
di S. Germano Chisone la giornata è stata
aperta con una breve meditazione del pastore. Dopo lo studio biblico ed alcune nozioni
generali sulla Sacra Scrittura, vien fatta la
discussione a gruppi su alcuni quesiti intorno ai libri del Nuovo Testamento, al messaggüo dei profeti, ai principi religiosi ed etici
della Bibbia, ai, motivi per cuj< noil si legge
abbastanza la Parola di Dìo. Una esercita
Ci sei anche tu!
Guarda bene e poi vedrai che ci set anche tu in uno dei tanti gruppi del volumetto dei discorsi dei Pastore svizzero Girardet.
Possedere e conservare il ricordo di
quei bei Convegni è una gioia di cu^ non
ti devi privare, o giovane valdese !
«Ma io non ci sono!». Non ci sarai forse nelle foto ma sicuramente nella categoria dei lettori ai quali questa pubblicazione
è destinata, chiunque tu, sia, unionista o non
unionista, scapolo o genitore, insegnante o
monitrice, reduce o partigiano :
Compra finché lo trovi e leggi ;
Aimez-vous le Christ?
Aimez-vous VEglise ?
Aimez-vous la jeunesse?
zione di canti ed inni giovanili chiude la
laboriosa mattinata.
Nel pomeriggio il pastore Bertin, in una
riunione all’aperto, lumeggia le tappe principali della Storia Valdese, soffermandosi a
parlare in modo speciale dei rapporti della
Chiesa Valdese con la Svizzera. Segue infine una conversazione su aCiò che troveremo
in Svizzera », nel corso della quale i giovani (destinati a godersi un periodo di vacanza e di ristoro spirituale sotto il cielo svizzero hanno modo dji conoscere qualcosa della
psicologia e delle condizioni di vita di quel
popolo che si prepara ad aiccoglicrli con tanta generosità.'
Al termine della g»mata, i giovani unio
\
li^j^fede e la propria missione nel momento pre
.fiV-igeute. '
Dove le discussioni e rinteresse generale si appuntano è sul secondo tema il comunismo. Un’acuta e obiettiva analisi delTideolo^■: gia comunista mediante Tinterpretazione sto^' rica del marxismo e della sua dialettica, perItnottevano al prof. Ellul di Lione di consi;«'derare la tattica comunista in Francia ed in
iifef Europa, per giungere ad una radicale presa
di posizione cristiana (in particolare del Prot^tantesimo riformato) di condanna esplicita e quindji di contrasto insopprimibile tra
Cristianesimo e n àrxismo. La conferenza
téoricamente imjjeccabile, dmenticava forse (come venne da taluno rivelato) l’uomo comunista e i problemi concreti sociali e.colitici, così da riproporre l’ardua questione:'
può il cristiano fare un po’ di strada con i
comunisti (magari parallelamente) con tutte
le riserve iniziali e,la coscienza del «limite » ideologico che ci separa dai comuhisti,.
oppure non lo può? Le risposte sono differenti e contrastanti.
Nel Congresso sono stati agitati' dei problemi, trattati e discussi seriamente, e se ne
sono tirale delle somme, due delle quali mi
sembrano degne di nota per il loro caràttere
di generalità :
UL esigenza di un Cristianesimo purificato nelle Chiese, a difesa dd principi eternii
della Verità rivelata di fronte al dilagare di
ogni sorta di forze’« secolari'» .nel mondo
di oggi.
2,1 La vocazione del cristiano sul terreno
sociale che coinvolge una presa di posizione
del Cristianesimo di fronte ai problemi della
società in cui viviamo..
Ripartendo da Basilea, ognuno di noi riportava con sè una nuova fiamma che distane e differenze di confessione e nazionalità non potranno ottenebrare : il senso delrunità nello Spirito, dell’unità in Cristo, u-ouuu [[ jod ojdiuos o i88o Ezdajods bO'LU'
vamcnto dell uomo e dell umana comunità.
Alberto Gabella
nisti rientrano nelle loro dimore con un sentimento di gratitudine per quanto hanno ricevuto in fatto di preparazione spirituale e
culturale alle prossime giornate tra i nostri
fratelR della piccola eppur grande Svizzera.
Convegno deila Vaccera
14 luglio
Il costone della Vaccera aspettava, domenica 14 corrente, i. partecipanti al convegno
delle Unioni Giovanili, coperto da un ondeggiante velo di nebbia, il quale, con le sue '
frequenti variazioni, ora faceva temere un
acquazzone, ora ridava la speranza che un
benefico raggio di sole venisse a riscaldare
i convenuti, non insènsibili al freddolino che
perdurava malgrado l’ora avanzata.
Alle 11 il pastore Tullio Vinay,' circondato da un numeroso uditorio, rappresentante dallS quasi totalità delle Un’oni delle
Valli, presiedeva un culto di circostanza
ispirandosi alia ultima parte del capitolo undicesimo deirevangelo di S. Luca (guardarsi. dal lievito dei farisei). Dopo che le note
dell’ultimo inno si persero nel cielo sempre
più grigio, i giovani furono invitati a ritrovarsi nella medesima località alle ore '14.30
per il Convegno. *
Allora gruppi, gruppetti e isolati si dispersero per il costone alla ricerca di un
posto riparato per consumare le provviste e
aspettare l’ora della nuova adunanza.
Le 14.30 trovarono raccolto un grande
numero di giovane, fra cui si notavano diversi soldati polacchi evangelici, accompagnati dal pastore Arnaldo Comba. Il pastore
Edoardo Aime presentò uno studio su.: « La
chiesa e il momento che volge». Profondo,
accurato, chiaro. Allo studio seguì una discussione cui parteciparono la prof. A. Bosio, il pastore A. Comba e il pastore T. Vinay, il quale mise bene in chiaro che nella
chiesa la legge che vale è l’amore di Cristo
e non bisogna confondere questo con la disciplina della congregazione.
Terminata questa parte, si passò ai giochi, e mentre i giovani provenienti dai comuni più lontani si avviav^o sulla strada
del ritorno, si formavano J circoli per le rondes e si sentiva la melodia delle canzoni
care al cuore^di rnditt, Questa allegria fu
interrottà da un violento scroscio d’acqua, e
tutti dovettero affféttarsi versò la valle e,
della Vaccera, non rimase che il ricondo di
una bella giornata trascorsa iñ allegria e comunione fraterna. ' Un unionista.
Convegno di Orsarn
A breve distanza dal convegno di Lucera'
si è tenuto quello di Orsara.
La sera del 18 maggio sono affluite le
varie rappresentanze di Cerignola, Lucera
e Foggia. Abbiamo rivisto visi o.rmai noti è
conosciuti. Ci siamo sentiti subito come una-,
sola famiglia unita e affratellata da un comune vincolo-; l’amore per il Signore. Abbiamo
celebrato if culto nel locale della Chiesa dove il Pastore Bouchard ha parlato sopra la
ultim'a pieti-zioine del ((Padre -Nostro». Il
porno seguente si è tenuto un culto solenne
in Chiesa, seguito dalla celebrazione della
Santa Cena. Il Pastore di Orsara ha meditato il miracolo della guarigione della donna
paralitica contenuto nell’Evangelo di S. Luca, capitolo 13. L’oratore ha esortato i convenuti a considerare.le piaghe dell’umanità
specie del tempo presente. Tutti sono curvi
sotto -il peso d.’un tormento segreto, d’una
angoscia recondita, di un peccato occulto, d’una ferita profonda. Il nostro compito preciso è quello di additare a questo
mondo torturauj dal male la persona di Gesù
colui che solo potrà sollevare i cuori. In
Cristo solo gli uom-ini, dimentichi dei loro
carichi, potranno figgere lo sguardo di letizia e di pace, v
La corale di Faeto, giunta in mattinata
ha cantato alcuni inni molto appropriati dinanzi aU’a.-,sembIea dei convenuti.
Nel pomeriggio, ci siamo ritrovati poco
lantani dal paese, in una 'bella spianata,
circondata da pioppi bellissimi. Grossi alberi ombreggiavano la tribuna degli oratori. 'TI
sergente Figliola ha rivolto subito un profondo messaggio al pubblico, a nome della
comunità di Faeto ; i giovani di quella chiesa salutista hanno ancora cantato alcuni inni prima di separarsi, lasciando un caro ricordo nel cuore di tutti. Subito dopo il Signor Avanzino, conduttore della Chiesa dei
(( Fratelli » di Foggia ha trattato l’argomento
«presunta vittoria dell’uomo nel mondo».
L’oratore ha messo in vivp risalto il contrasto deirappareiiie vittòria' degli tìccisori di
Gesù con la reale vittoria di Dio sul Golgota. Anche oggi il regno di Satana sembra
trionfare. Non è che una (illusione. I frutti
di tale apílente. vittoria sono palesi: rovina, morie, " odio, violenza, angoscie. ,11 Pastore Bouchard ha esaminato in seguito il
secondo argomento; la Vittoria di Dio nel
m.ondo. Egli ha messo in luce la vera consistenza di tale vittoria, rilevando poi la limitatezza del potere conferito a Satana da Dio
per l’opera sua nel mondo. La vittoria di Dio
è sopratutto una vittoria nel cuore umanor
Budda enunciava una massima bellissima al
riguardo quando diceva : Non colui che vinse in battaglia migliaia di uomiqi, ma colui
che vinse se stesso, quegli in verità è il più ‘
forte degli eroi. Sì, il cristiano diventa un
valido cooperatore per la vittoria di Dio sforzandosi di annientare (il suo io colla rinuncia
a se stesso. I frutti della vittoria di Dio sono per l’uomo ; letizia, pace, felicità perenne.
Abbiamo ascoltato in seguito alcuni messaggi. Il Signor Scarano anziano della Chiesa di Cerignola ha portato i saluti della chiesa e ha espresso la sua gioia profonda di
trovarsi colla fratellanza orsarese.
Il signor Pappalardo ha nàrrato Torigine
del gruppo di Lucera : ricordando alcuni' episodi 'della sua vita di credente. Ha Rilevato 1 importanza di quel nucleo che si allarga notevolmente presso Pambiente cattolico. Il signor Peppino Inglese ha espresso
la sua gioia profonda di credere fortemente
nella vittoria di Dio, Ha rivolto un caldo appello, specie ai giovani:, a lottare contro le
malefiche potenze del male, apparentemente vittoriose. Il signor Tozzi Fedele ha rivolto un messaggio a nome della gioventù
orsarese ; tra l’altro ha oonsiderato chè if
giovane può essere, nel fango dell’immor^tà presente, come un fiore bellissimoriÉhe
.profuma tutto Tambiente. La signiqra Del
Priore Gaetana ha rivolto un messaggio ai
bambmi, accorsi al convegno In gran numero. Li ha esortati a considerare la rinuncia cristiana, la quale pub significare talvolta anche la rinuncia alla propria famiglia.
Durante un breve intervallo, i convenuti
hanno cantato alcuni i(nni di evangelizzazione allietando l’ambiente estraneo. La filodrammatica di Lucerai cotnposta di artisti
« in erba » ha entusiasmato il pùbblico per
la bravura con cui si sono distinti gli attori e
e le attrici. Orsara non dimenticherà per
molto tempo ¡I « dottor Fracazzelli » bambina prodlgto del. gruppo lucerino..
Siamo grati alla signorina Saturnino per
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liaver diretto la rwitg intonata al convegno..
Ricorderemo pure^ rànnunciatrice e tutte le
altre bambine ohè'himno collaborato per la.
buona riuscita della recita a'sfondo religioso.
Pr^na di separarci il Sindaco di Orsara,^
avvocato Loffredo Pietrantonio, ci ha rivolto un prezioso messaci© tratto dalla parabola dei cattivi vignaiuoli. Lo ririigraziamo
per le sue parole, cosi bene appropriate, e
'.utili per tutti i convenuti.
La gioventù, ha ancora cantato, giocato,
I fraternizzato in ogni modo. La. giornata è
stata radiosa di sole naturale e spirituale.
Tutto è andato bene per il piano di Dio.
Da tanto tempo, le strade di Orsara non
f risuonavano più di canti evangelici; in quel| la domenica il popolo ascoltò in silenzio, fors’anche commosso. Siamo vivamente grati
Italia fratellanza di Orsara per Taccoglienza
tangibile offerta agli -ospiti. Ringraziamo pure il Singor Avanzino conduttore della Ghie- ,
|-sa dei (( Fratelli » di Foggia per la sua collaborazióne. L’esito del convegno è stato
¡cosi soddisfacente da indurci a studiare il
programma per un’altro raduno e per una
t data molto vicina.
Convegno di Foggia
Domenica 9 giugno, in una radiosa giornata ci siamo trovati a Foggia, nella chiesa
dei <( Fratelli » per un convegno giovanile.
• Eravamo rappresentanze di diverse chiese :
Orsara, Cerignola, Lucerà, Poggio Imperìa
I le e Faeto. La mattina il Signor, Avanzino,
conduttore della Chiesa di Foggia, ha presieduto un cubo con santa Cena predicando
isul capitolo II versetto 23 della l.a ai Co-rinti. L’oratore ha rilevato l’importanza del
passo che stabilisce una vera unità spirituale di tutti i fratelli anche membri di altre denomiinazioni. La fratellanza di Foggia ha
fcantato molti cantici molto bene appropriati
palla circostanza; la lettura di un messaggio
j-di Tozzi Fedele e alcune testimon anzc di
[ giov.ani hanno chiuso la p-ima parte del con|vegrio. Nel pomeriggio, dopo aver consumaito il pranzo tutti assieme ..otto .gli alberi della Villa, abbiamo trascoirso ore liete di sana
I allegria cristiana, con canti giovanili e con
’ preziose conversazioni spirituali. La seconda
jparte del convegno si è pure svolta nei lotcali della chiesa dei » Fratelli ». Abbiamo
rancora ascoltato' preziose testimonianze di
alcuni fratelli di Lucerà, Cerignola e FogPgia. Molto commovente è stata la .narrazione
j della conversione di un giovane lucerino che
' da pf>ehio84fHo--tcm-po- gag»»- i- «.wltì..del Pa-store: ci è piaciuta la naturalezza, la spontaneità e la profondità delle affermazioni spiìrituali dei giovani.
Il Pastore Gustavo Bouchard ha parlato
; brevemente sulla batta,glia di Refidim rile. vando la vanità delle battaglie umane, ,comj battute per la causa di Cristo, quando manica lo spirito e l’assistenza di Dio .Come a
I.Refìdirn, le mani alzate di Mosè decisero le
Isorti della vitticia Israelita cosi oggi le nop-||re mani pure tese in alto in atto di perenne
* preghiera ci daranno la vittoria della nostra
I battaglia contro il male. La corale di Foggia
i ha cantato alcuni bellissimi cori di circostanIza. Abbiamo apprezzato la recita, a sfondo
Ireligiosa delle bambine di Foggia e Lucei ra. L’anziano della chiesa dei « Fratelli » d
' Poggio Imperiale ha rivolto infine un mesI saggio ai giovani esortandoli all’ubbidienza,
I alla sottomissione dei conduttori onde meJ glio destreggiarsi nelle battaglie spirituali e
g morali del-nostro tempo.
II convegno si chiuse con inni e la preI; ghiera del Pastore Bouchard Nel nostro
cuore abbiamo portato un ricordo delle liete ore tra.scorse assieme in fraterna amicirzia, nonché delle parole semplici e profonI de ad un tempo ascoltate durante la giornaEta. Ringraziamo sentitamente il Signor Aivanzini. il Signor Bufalo e tutta la gioventù
di Foggia per avere organizzato il convegno
, con molto entusiasmo e per averci accolto
I con signorilità e affetto veramente cristiano.
Del Priore Gaetana.
'Convegno delle Tre fontane
Le rappresentanze salutiste di Ariano,
Faeto, Napoli e la rappresentanza valdese
: di Orsara hanno celebrato il giorno dell’Asscensione a Tre Fontane, nei pressi di Greci. Il capitano d’Angelo di Napoli ha direttp la riunione con molto brio, con molto entusiasmo giovanile.
Abbiamo ascoltato moltissimii cori cantati,
a turno, dalle corali salutiste. Erano quegli
stessi cori che attirano le anime, specie nei
bassifondi della città, dove i salutisti lavorano, convertono, risanano, redimono., Giovani e vegliardi delle, varie chiese, compresa quella di Orsara, hanno testimoniato, parlando semplicemt-nte mà' etm sorprendente
ì convinzione del'a loro fede e della lóro sal■ipEezza. Tozzi Fede'e di Orsara ha toccato il
problema dei rapporti del cristiano con la
Î politica, niewtìUio in rilievo la necessità in.tierogaòile di essere innanzitutto e sopratut
to,(lei testimoni veraci della parola tra i compagni del par’itó 2o‘ si appartiene. 11 Pastore Gustavo limi 'hard ha rivolto un messag- '
giti ispirandùs. al versetto 39 del I^capitoJo ‘
d' ISan Ci (»vanni l’oratore ha rilevato il la-^
to difettoso della ricerca cristiana lumeggiando i' lato cviingelico risponderne alle
giuste aspi-azioni del cristiano; con opportpni esempi tratti da'la vita pratica ha potuto;
precisare i frutti della ricerca vera. Cristo*
è in realtà lo scopo preciso della ncstra aspiraZione, la giusta meta della nostra vita.
La maggiore Riec-o Franca di Ariano Irpino,
con parole suadenti e ispirate- ha tracciato
il quadro d-.lìa \'ta cristiana quale dovrebbe'
essere nel nostro tempo, in relazione pon la
vita sociale dellepc-ea nostra. Hanno pure
indirizzato; vibranti messaggi ai convenuti
l’aiutante Termani di Faeto e il capitano
d’Angelo del gruppo salutista di Napoli
Con vera letizia d’animo abbiamo ascoltato parole d’incoraggiamento di una ufficialessa inglese venuta da Napoli per assistere al convegno dell’Ascensione, accompagnata da due prigionieri tedeschi.
Ancora dei canti, dei giochi, dei cori e
poi avviene la separazione. I gruppi salutisti
si avviano con la bandiera simbolica verso
i loro paesi, lasciando nel. nostro cuore la
nostalgia del tempo trascorso assieme e il
ricordo di ore indimenticabili.
' Gustavo Bouchard
Giovani Valdesi, non ci stanchiamo di
chiedere la vostra collaborazione alla Pagina
na della Gioventù.
Rendete questa pagina varia, attraente,
interessante ed utile, mediante il contributo
della vostra mente e del vostro cuore. ■
Esponete il frutto delle vostre riflessioni
in un breve articolo e maridateli al redattore della Pagina giovanile. Pastore Ermanno Rostqn.
Abituatevi a riflettere ed a scrivere su
uno dei tanti argonienti che interessano il
giovane cristiano nella sua vita individuale,
nella Chiesa, nel mondo.
Giovani e giovanette» Valdesi, svegliatevi!
L’ISTITUTO
ecumenico di Bossey
Come è noto dalla stampa, il Consiglio
Ecumenico delle Chiese, in seguito ad un
dono munifico di Rockefeller, ha deciso di
aprire un istituto destinato alla formazione
dei quadri della Chiesa. Esso dovrà accogliere giovani di ambo i sessi, eventualmente
studenti in teologia, ma preferibilmente laici, che desiderino perfezionare le loro conoscenze in vista di un lavoro effettivo e di
una responsabilità direttiva nella Chiesa. E’
ihfatd sepratutto, alla formazione di dirigenti
laici che, con pensiero originale e perfettamente intonato alle esigenze presenti della
Chiesa, ristituto intende dedicarsi.
I covsi
' LTstituto si propone di ottenere questo
scopo mediante corsi della durata media di
tre mesi. Ecco, ad esempio, il programma
del primo tri'mestre di corsi, che.avrà inizio
in ottobre 1946, e a cui daranno la loro opera insegnanti provetti come Edoardo Thurneysen, John Benett, Visser’t Hooft, M.Ile
de Dietrich, ed altri non ancora fissati :
a) Studio biblico (conferenze sul piano
di Dio secondo la Bibbia, sulla Genesi, sui
Metodi di studio biblico, ecc.).
b) Evangelizzazione (conferenze sul
Messaggio cristiano nel mondo di oggi, sui
Metodi di evangelizzazione, ecc.).
c) Formazione dei quadri (conferenze
suil’azione , personale, la cura d’anime, il
compito dei laici, la ' pedagogia, ecc ).
d) Movimenti di pensiero (conferenze
sul comunismo, il Nihilismo, la Democrazia).
e) La Chiesa e il Mondo (conferenze
sulla Chiesa e la politica, la Chiesa e il mondo operaio).
L’istituto-ecumenico intende porsi sopra
una base chiaramente cristiana : quella delle Chiese ra^resentate nel Consiglio ecumenico; e al tempo stesso ispirarsi ad una
tendenza largamente ecumenica; coltivare
lo spirito missionario, tenendo conto di tutti
i fattori (classi sociali, tipi umani diversi,
movimento del pensiero e dei costumi) che
determinano la situazione spirituale e sodale; ed ambisce ad essere un centro di raccolta delle esperienze recenti delle Chiese,
collaborando in particolare alla mobilitazione
dei laici per il risveglio della Chiesa ; e cercherà di fondare sulla coscienza di una comune appartenenza alla famiglia di Dio, una
comunione intemazionale reale tra le naziofialità e le razze diverse.
■nallalaatl
La sede deH’Istituto è nel Castello di Bossey, presso Celigny, a 18 km. da Ginevra.
Esso potfà accogliere una sessantina di stu
denti, che vivranno in c^nnità, nella grande pace^ella campagna%SiÌ3^ra, ma abbíi¿l.
stanza vicino al centro gmevrino per pari
tecipare alla vita ecumenica ivi si svolge, -'f,
I candidati, che dovranno estsdre scelti con
cura con l’aiuto delle direzioni jdelle Chiese
e dei movimenti giovanili, potjianno essere
di tre categorie : ' ' k, ■■■
,1) Laici (uomini e donne) i che abbiano
un’attività professionale fuori della Chiesa.
2) Laici che esercitino un)attività nella
Chiesa, o vi-sa'preparino (missione interna, ,
insegnamento, movimenti giovanili, ecc.),
3) Studenti > in Ideologia e. giovani pastori.
Nessun titolo di studio è richiesto. La
sola qualificazione domandata è la capacità
del candidato a diventare .„un càpo cristiano.
Le domande per altro saremo sejriamente vagliate, una certa maturità inteljlettuale e apertura di spirito è indispensabile, oltre ad
una conoscenza del francese o! del tedesco
sufficiente per poter seguire tó lezioni. La
direzione desidera che i candidati siano" uomini di prim’ordine provenienti dal mondo
del lavoro o degli - affari, o anche, naturalmente, da quello degli studi.
I candidati che possono piagare il loro
mantenimento sono tenuti a farlo. Per gli altri saranno fatte notevoli facilitazioni, che
potranno andare fino al mantejiimento gratuito' per tutta la durata del corso.
Le domande di iscrizione, ¡corredate da
almeno due testimonianze scri)te di pastori
0 di altri dirigenti ecclesiastici, dovranno essere rivolte al Corrispondente dell’Istituto
per l’Italia, che è provvisoriamente il prof.
Giovanni Miegge - Viale della Rimembranza,
1 - Torre Pellice. Egli è'pure a disposizione
per ogni altra informazione, e in generale a
lui dovrà fare capo la corrispondenza che si
riferisce all,’Istituto.
Per i! trimestre di ottobre, } posti riservati a candidati italiani, sono due. Essi potranno eventualmente aumentare nei trimestri seguenti. Ogni candidato è pregato di indicare in quale trimestre ritiene di poter essere preferibilmenite libero di| frequentare
l’istituto. Per il trimestre di ottobre i limiti
di tempo sono molto stretti, pefeiò è urgente che le eventuali domande siano inoltrate
senza ritardo. ' . ì
RECONSTRUOTION
Les Eglises d’Europe, excepfe celles de
Suisse ed de Suède, déjà accablées par les
destructions et la désorganisation, sont dans
l’impossibilité de se -procurer lès livres religieux importants parus ces diernières années dans d’autres pays. i
Aussi les Eglises britanniquès et américaines ont-elles décidé de créejr des bibliothèques standard de 50 à lÔO volumes,
choisis parmi les meilleurs ouvrages parus
au cours des six dernières années. Vingtcinq bibliothèques sont déjà parties d’Angleterre. On en prépare 5 autres, 75 sont
en préparation aux Etats-Unis et seront prochainement acheminées aux diverses adresses fournies par le Département de Reconstruction. Les Etats-Unis et la Grande-Bretagne ne bornero,nt pas là leurs efforts. Les
Comités de recoinstruction de ceb pays comptent traduire en plusieurs langues européen,nes les ouvrages les plus marquants parus
récemment. Pour l’instant, la ¡seule œuvre
au sujet de laquelle une décisioin ait été prise est le livre du professeur Searle « Religious Liberty», publié par le Conseil International des Missions. ;
Le Comité d’entr’aide des Eglises suisses,
de son côté, a mis de fortes sommes à la
disposition des diverses Eglises éprouvées
par la guerre pour leur permettre d’acheter
les ouvrages théologiques et religieux parus
au cours de la guerre et le niettre ainsi à
même de renouer avec la pensée théologique actuelle. Ces dons sont également permis à certains pasteurs qui avaient perdu
leur bibliothèque par suite des bombardements et des combats, d’être repourvus de
quelques livres de travtH.
Sous la raison sociale « Editions Oikurjftene », la section des publications; du Département de Reconstruction a organisé un travail
d’édition. Avec l’aide de fonds venus de divers côtés,' mais surtout d’Amérique, elle a
réédité, pur répond.œ à de nombreuses demandes, le petit et le grand catéchisme de
Luther, le catéchisme d’Heidelberg, la
« Théologie du Nouveau Testament » de
Stuffer, une petite introduction à l’Ancien
Testament par un groupe de ¡pasteurs de
Rhén|nie, enfin 9 brochures d’évangélisation en hollandais. Les dernières édition®
comportent des ouvrages du professeur Thielicke, « Le christianisme intertoge le monde d’aujourd’tnii», et «Mourir et vivre»;
une étude de Suzanne de Dietrich, « Le re
nouveau biblique.);,, utje monogjÿiphie -et
quleques tektes du p^teur-martyr Bonhoef- «fer, mis à ra%t par la Gestapo, enfin une
brochure de Pâques destinée,, à divers
pes de jeunesse en France et en Belgique.
En outre-, le Département a acheté un certain nombre d’exemplaires des ouvrages publié par les Gommissions œcuméniques
d’aide aux réfugiés et aux prisonniers de
guerre.
Plus de 600.000 catéchismes sont, ©n
cours d’impression ou de diffusion;-Ip.000
volumes religieux ou tbéologiques ont été
imprimés, 25.0Ob réimprimés, et 100.000
brochures vont être distribuées aux oeuvres
de jeunesse, aux Eglises, aux réfugiés, etc.
Chaque mois 30.000 exemplaires du « Lagergemeînde » quittent Genève pour les
camps de «personnes déplacées».
Beaucoup de demandes sont parvenues au
Département du papier. Deux cents tonnes
ont été achetées en Suède, et, de là, réparties dans les pays éprouvés. Cent-cinquanquante tonnes de cellulose leur ont également été e.nvoyées pour leur ' permettre de
reprendre eux-mêmes certaines éditions.
Un demi-million de francs suisses, mis à
la disposition du Département pour la section des publications, a ainsi été dépensé.
Grâce à. cet effort et au travail immense
accompli parallèlement par les Sociétés bibliques anglo-américaines, qui ont fourni des
centaines de milliers de Bibles et de Nouveaux Testaments en plusieurs langues, pour
une somme de plus de deux millions, on
pourrait penser que les premiers besoins sont
satisfaits. Il n’en est rien. Au contraire, à
mesaure que le pays et les Eglises retrouvent
une certaine stabilité, la soif de lire, de reprendre contact avec la pensée contemporaine augmente. Qu’on imagine l’impatience
des pasteurs qui, pendant des années, n’ont
eu pour tout livre de travail qu’un ou deux
commentaires sauvés du désastre !
Une* œuvre considérable reste à accomplir. Si l’on veut s’en faire une idée, on
peut multiplier par le nombre de pays dépouillés par la guerre la demande qui vient
de parvenir ces jours derniers au Départe' ment de Reconstruction, pour la Pologne
seulement : 200.000 psautiers en polonais,
5.000 Bibles, 600 livres pour les Ecoles du
dimanche, 3.000 publications pour moniteurs, des fonds pour l’impression des journaux religieux, etc.
Les Eglises éprouvées sont, conscientes
qu’une occasion exceptionnelle leur est donnée à l’heure actuelle pour l’évangélisation
de leurs pays. La conférence des secrétaires des Comités nationaux de reconstruction, qui s’est réunie à Genève et à Presinge dernièrement, en a donné la plus belle
illustration. Par la voix de leurs délégués, les
Eglises ont toutes donné à entendre -que,
loin de se préoccuper avant tout de relever
leurs ruines, elles vo|idrai©nt surtout ne pas
faillir à leur mission spirituelle, au moment
où (( les champs Blanohissent pour la moisson ».
Les Eglises se rendent ’ compte du de'fi
que le monde actuel leur lance. Mais, ppur
qu’elles puissent y répondre, toutes les énergies doivent être bandées et coordonnées,
afin de pouvoir annoncer' fidèlement la Parole de Dieu.
(S.Œ.P.I.).
■î'- . ''L'I .
hanno un dovere di grande riconoscenza
verso la Svizzera che ha inviato loro indumenti e denaro!
I fratelli evangelici'd’oltr’Alpe non si sono
però limitati agli aiuti materialii, ci hanno
soccorsi anche spiritualmente.'
II Comitato del Gruppo! Valli della F.U.V.
affrontando non lievi difficoltà, ha messo alla portata di tutti i messaggj che il pastore
svizzero A. Girardet ha rivolto ai Valdesi
delle Valli lo scorso marzo. Con una minima spesa di L. 40, i Sinistrati possono rendersi conto dei sentimenti che sono stati alla
base dell’azione di soccorso compiuta dalla
Svizzera, sentimenti di fraternità fondata su
l’amore di Cristo operante nella comunità dei
suoi seguaci, cioè la Chiesa, e possono trovare utili consigli! e pressanti incoraggiamenti ed appelli per ricostruire.
Provate difficoltà a leggere il fràncese?
Acquistate ugualmente questo volumetto!! Ve
Io leggeranno i Vostri vecchi e fra pochii anni i vostri fanciulli che hanno bisogno d’imparare come si fa a « rebâtir des hommes »,^
opera più urgente dii quella di (( rebâtir des
maisons ».
Chiedete il volumetto al vostro Pastore o
ai Responsabili dell’Unione Giovanile. Non
una delle 500 famiglie sinistrate delle Valli
che ha ricevuto aiuti materiali sia priva di
questo aiuto spirituale svizzero.
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E* il'^titolò'di un iRlm presentato'ultimamente sugli schermi di ^loutu jpà^roatografl .torinesi : .un film beUoj'’.aeriòs 'educativo,
cfcè non si può vedere s«iaa esserne favorevolmente impressionati.
L’ambiente jr^,«wi.si svolge, la trama del
film è un ambite protestante, caratterizzato da una religic»ità forse u» po’ troppo serena ed umana, ma pur sempre cosWuita sul
sano terreno biblico, ricca di profonde emozioni e di utili insegnamenti.
La scena è fluanto mai semplice e ridotta a pochi quadri: un villàggio di minatori
^ inglesi, rinterno d’una famiglia dove il pa- '
dre, la madre e i figli incarnano bene il tipo
rappresentato,. la chiesa del villaggio, U. Pastore, gli aisziani, il lavoro nelle mi^l^ di
carbone con tutti i suo pericoli e te site tra¡^die, il problema dei salari con tutte le sue
ansie e le sue ripercussioni.; ; ”
ì competenti in materia potranno giudicare
il film da un punto di vista tecnico che a noi,
del resto, è parso degno di lode. Noj desideriamo dire ai,giovani che questo film è buono e depió d’essere veduto. C’è tanta zavorra nella vasta produzione cinematografica,
ci sono tanti film indegni d’esser veduti, sia
per il loro contenuto che per il loro valore
artistico, che ci sentiamo in dovere di dire ai
giovani, se ne avranno la possibilità : andate
a vedere « Com'era verde la mia valle» ; sentirete che quel film vi avrà fatto del- bene con
la sua umanità ricca d’affetti e di nobili sentimenti e, forse anche, con la sua spiritualità. Le scene più commoventi della vita di
famiglia, la solidarietà dei minatori, l’ambiente dqlla 'chiesa, l’esigenza della carità
e del perdono, la Bibbia aperta sul pulpito
o sul tavolo della cucina... rimarranno impresse nella vt^tra mente e vi faranno riflettere. •
Disgraziatamente, nella riduzione italiana
del film sono state soppresse quasi tutte le
parole dalla Bibbia; di modo che, quando
ad un certo punto il capo famiglia dice, per
esempio: «leggiamo nel capitolo 55 del
profeta Isaia», il pubblico non ha modo di
udire le vibranti parole?*dell’antico e pur
sempre attuale messa^io : « O voi tutti che
siete assetati, venite alle acque...!» Sono
. però rimaste tutte le parole del Salmo 23 e,.
forse, al nostro pubblico italiano così estraneo alla conoscenza della Bibbia, esse non
faranno una grande impressione. Quanto a
noi, non vi neghiamo che ci ha fatto del bene udire ripetere sullo schermo, davanti alla solita numerosa folla dei citnematografi,
le parole del Salmo davidico : « L'Eterno è
mio pastore, nulla mi mancherà... Quand'anche camminassi nèlla valle dell'ombra
della morte, io non temerei male alcuno, perchè tu sei meco ». ,
Ermanno Rostan
CONCORSO BORSE DI STUDIO
WILLY JÊRVIS
La Commissione nominata per l’assegnazione delle <( Borse di Studio “ Willy Jervis ” », istituite per l’iniziativa di numerosi
amici d’Ivrea e di Milano, onde perpetuare
la memoria del sacrificio del compianto inge-'
gnere Guglielmo Jervis,
visto il Regolamento che regge la fondazione delle borse suddette.
COMUNICA
che è bandito un Concorso per l’assegnazione di N. 3 borse di studio di L. 3000
(tremila) cadauna per studenti delle Scuole
secondarie, senza diistinzione di confessione
religiosa, oriundi delle Valli Valdesi, uno dei
quali preferibilmente iscritto alla Scuola magistrale e gli altri due al Collegio Valdese di
Torre Pellice o alla Scuola Latina di Pomaretto.
Per partecipare al Concorso sono richiesti
i seguenti documenti :
a) la pagella dell’ultimo anno scolastico od
un documento equivalente ;
b) certificato in carta libera dell’agente delle Imposte;
c) ogni altro documento utile per la migliore classificazione del concorrente o comprovanti le condizioni economiche del candidato e dei membri della sua famiglia.
Ogni studente non può concorrere ohe ad
una borsa sola. Le borse eventualmente non
assegnate saranno capitalizzate a beneficio
della fondazione. .
Domande e documenti devono essere indirizzati alla Commissione Borse di studio
«^Willy Jervis» - Edinioe Libraria L’Alpina
- Torre PelKce (Torino) nei quaranta giorni
successivi dalla data del Bando stesso.
QuesCanno hi via eccezionale le borse sono sei perchè tre si riferiscono all’anno scolastico 1945-46 non essendo stato possibile
di btmdire in tempo il concorso relativo.
Torre Pellice, 12 luglio 1946.
La Commissione.
lEBttO^ITÀ svìzzera
E’, noto che quattro miinusdélì Comuni rurali'svizzeri del Cantone di Vaud; cioè Apples, Bussy, Chardònney e Reverolle, com-s'prendenti complessivairtente .956 abitanti
(circa 200 famiglie), .e costituenti nel loro
insieme la parroccfiià protestante di Apples,;-.
hanno deciso flnidalìo scorso marzo di prendere sotto il- patronato i sinistrati dd
comune di Pellice ; ed a tale scopo^
hanno ma^d^nel successivo maggio sei loro"
rappreS^llSìti, diretti dal pastore Schauen-'
berg, per prendere conoscenza diretta delle
condizioni e dei biso^ dei sinistrati che essi '
intèndevano assistere. ' Costoro, dopo avet
accuratamente visitate le regioni sinistrate
della campagna di Torre Pellice ed aver con• ferito coi sinistrati stessi e con le autorità^
comunali, hanno riferito alla popolazione dei
loro villaggi con calda simpatia e con pr?'-'*
tica comprensione quanto avevano osservato; e c^indi hanno aperto una sottoscrizione. Riproduciamo qui la circolare che le
Giunte Comunali dj quei quattro Comuni
hanno diramato ai loro amministrati : Reconnaissant que la guerre a ruiné de nombreux
pays, et que notre Suisse en a été épargnée
— reconnaissant que'des milliers de maisons ont été détruites, et que les nôtres sont
intactes — reconnaisûhf que des millions
d'êtres humains ont subi d'indicibles épreu.^
ves, et que nous n'avons rien connu de ces
horreurs — nous exprimons à Dieu notre
profonde gratitude — et donnons de rm
biens aux sinistrés de Torre Pellice. — La
Municipalité.
Mirabile espressione di fede e di solidarietà umana Î
Quella popolazione ha risposto generosamente ad un tale appello. Bisogna osservare
che essa è quasi totalmente composta di
modesti agricoltori, che vivono del frutto
del loro faticoso lavoro. La somma raccolta
è stata di franchi svizzeri 8500! con una
media per famiglia di franori 42,50 ; equivalente in totale ad un milione ed ottomila
lire italiane, ed alla media di lire cinquemila
circa per famiglia. Da una commissionè
comunale presieduta dal Sindaco di Torre
Pellice quella somma è stata ripartita equamente fra le 90 famiglie sinistrate", secondo i precisi criteri indicati dagli stessi donatori.
Vogliamo mettere in giusta evidenza il
gesto nobile e generoso di quei semplici
cittadini svizzeri, che, nella coscienza dei
loro privilegi e del loro dovere, hanno sa'puto compiere tm così notevole sacrifizio
per alleviare le sofferenze di gente tanto lontana e-sconosciuta, e che ci hanno dato così
un esempio tanto luminoso di solidarietà
cristiana. Attilio falla.
E la forca?
Una eredità che dobbiamo al passato regime è ia pena di morte. Abolita nel 1869, fu
ripristinata « temporaneamente » nel 1926
« per la difesa dello Stato » ; poi fu incorporata definitivamente nel codice fascista del
1931. Recentemente è stata di nuovo abolita
per i delitti civili (decreto legislativo luogotenenziale del 10 agosto 1944); ma rimane
nel codice militare ed inoltre per la repressione dei delitti politici .contropartita della sua introduzione nel 1926 per la difesa
dello Stato.
La sua abolizione era evidentemente una
conquista cristiana. Shaw, che per la religione non fu mai tenero, così definì quelle che.
secondo lui, erano la ■« verità centrale » e
la «superstizione centrale» del cristianesimo : « La verità è che vendetta e castigo sono due cose vane ; la superstizione è che il
mondo si possa salvare con la forca » (”‘).
Ahimè, la superstizione costituisce purtroppo la religione della maggioranza, della
grande maggioranza, sotto questo e sotto altri aspetti. « La legge e la pubblica opinione
insegnano a cancellare le partite morali con
la punizione » (•).
Che così sia. lo sentiamo e lo leggiamo.
Pochi mesi fa un generale delle S.S. Germaniche accusato di aver assassinato prigionieri
di guerra canadesi fu trovato colpevole e
condannato a morte. La sentenza non fu ese- ■
guita; il generale ottenne la grazia e dovrà
scontare l’ergastolo o la prigionia a vita.
« Ciò che non ci va giù, dice un commentatore, è la giustificazione dell’atto di
grazia ; il generale fu graziato perchè i delitti da lui commessi furono eseguiti in esecuzione di ordini ricevuti » (•*).
Dunque anche la discriitiinazione fra mandante e mandatario, la diversa responsabilità
fra maestro e discepolo, principi giuridici di
alto valore morale, si vorrebbero aboTte e ^
sostituite dalla forca nella speranza che così '
« i crimini collettivi rimangano limitati ai
veri criminali e perciò circosC'‘irti » (*•), i
Parole che rendono tristemente pensosi,
poiché un breve, molto breve passo separa '
questo ragionamento da quello dell’Inquisi
zione che affermava di v<dqr salvare l’anima
^ uccidendo il corpo. E allora per impédire al'
. presunto colpevole di’consumare un delitto,
tanto vaarebbe soppritnerlo prima : ci scapperebbe un morto spio anziché due. ^
Illogica illazione? Purtroppo no, per la logica umana, tant’è vero che troppo spesso si
estrinseca nel tentativo di tappare la bocca al
prossimo dissenziente con lo specioso motivo,
di vplerglì evitare di dire cose sbagliate. Il
che nasce da queU’orgoglio che presume di
sostituirsi a Dio nel pronunciare il giusto
giudizio-, «chi ha ucciso perisca». Orgoglio
che dimentica' la condanna di questa legge
umana da parte di, Cristo e nella cecità deHa
sua ira'scende assai più giù del miscredente
Zaratustra, il quale era « colui che quando
gioca ai dadi e vince si domanda ; ho io barato al gioco?». G.A.C.
{*) — G. B. Shaw — Il Maggiore Barbara.
(**) — SVE — Il Contemporaneo — Marzòaprìle.1946.
Domenica, 14 luglio, il pastore Ernesto Ayassot presiedeva il culto rivolgendo a! suo uditorio un caldo ed interessante messaggio.
Tra gli uditori sedeva un gruppo di militar, polacchi, studenti delle scuole secondarie, che sotto
la direzione del loro cappellano, Ks. Eryk Cimala, facevano un giro d’istruzione nelle nostre
Valli. Essendo tutti evangelici erano assai interessati dalla storia e dal paesaggio valdese, non
meno che dai costumi e dal culto. Il pastore Arnaldo Comba porse loro un cordiale fraterno saluto, al quale il cappellano rispose in perfetto
italiano.
Dopo aver visitato Torre Pellice ed i suoi principali ediflzi ; dopo una rapida visita a Bobbio ed
a Sibaud nella giornata di sabato ; erano saliti ad
Angrogna per il culto e l’adunata giovanile della
Vachère. Al loro arrivo costà furono salutati da
una cordiale ovazione. E quando, dopo alcune
ore di fraterna compagnia, dovettero accomiatarsi da noi, si accorsero di aver fatto una impensata
esperienza : come tra credenti il vincolo delia
fede comune operi in modo spontaneo e profondo. '■
Li accompagni il Signore verso il loro ignoto
avvenire. ?
Dopo due mesi di tregua la morte ha visitato
la nostra parrocchia piombando nel lutto, in meno ^ una settimana, tre famiglie. Il 5 luglio era
la signora Bflima Caterina ved. Costabel, di anni
84, deirinver^ Pinasca, che entrava nel suo riposo. seguiva, il gjorno 7, il signor Pascal Enrico, di anni 80, delia Lausa. Infine il sig. Griset
Giacomo fu Bartolomeo, di anni 67, lasciava la
vka in tràgiche circostanze, pure all’Inverso Pinasca.
E’ giuhta la dolorosa notizia delia morte del
fratello'in fede Griglio Alessandro, di Perosa Argentina, sopravvenuta il 14 marzo 1945 nel campo di concentramento di deportati politici di Mauthausen. Egli era stato arrestato il 3 aprile 1944.
Da Modena scrisse alla famiglia di trovarsi insieme al compianto prof. Lombardini, che era per
i deportati un vero padre, incoraggiandoli e tenendo su il loro morale. L’ultima sua lettera alla
famiglia fu in agosto da Bolzano e da allora più
nessuna notizia nè direttamente nè indirettamente. Ora si sa che egli ha finito il suo doloroso
corso e si trova nella pace del Signore. Aveva
49 anni. Aveva fatto la guerra del ’14 e doveva*
rimaner vittima di questa. Lascia la moglie e cinque figli. Mentre volgiamo un pensiero di affetto alla memoria del caro scomparso, vogliamo
esprimere alla famiglia, come a quella delle persone più sopra menzionate, i sensi della nostra
simpatia cristiana.
Villa» l^^lli«:«» '
Battesimi. Sono stati celebrati in questi ultimi
mesi i battesimi di : Sergio Pastore di Carlo e
Michelin S. Maria e Laura Mottura di Pietro e
Picatto Camilla, la domenica 14 aprile; Marilena
Gönnet di Ernesto e Maria Charbonnier, il 5
maggio ; Aldo Baridon di Guido e Margherita
Bonjour e Franco Bonjour di Giovanni Giacomo
ed Eiena Bonjour, il 19 maggio; Roberto, Sergio
e Osvaldo Davit di Luigi Paolo e Ida Janavel,
Laura Gardiol di Paolo e Fiorina Davit, e Pier
Paolo Dema di Pietro e Davit Margherita Alina,
la domenica 26 maggio.
Il Signore benedica questi agnelli delia Sua
greggia e sostenga nel loro difficile compito coloro ai quali li ha affidati.
— Nuovi Focolari. Abbiamo avuto la gioia di
celebrare, in queste ultime settimane, due matrimoni : , r,
Pietro Bruno Bertinat di Stefano e Nella Dema,
del Teynaud, nel nostro tempio, il. 29 giugno
scorso ; Ernesto Meynet, dei Chabriols, e Giovanna Anna Gönnet, del Bessé, il 13 luglio, nel
tempio dei Coppieri di Torre Pellics11 Signore sia l’ospitè costante di questi Mri
focolari. /.
Pro Valli
COLONIA ESTIVA PER BIMBI A
RORA’. — Siamo stati richiesti di affiancare alla colonia di bimbi di (Dasei Grò, che
ormai è al completò e funziona a gonfie
vele, un’altra colonia per una diecina
bimbi poveri di Torino e di altre località i
quali non h^no potuto usufruire della colonia di Borgio Verezzi nè di altre colonie
ed il cui stato di salute precarb richiederebbe un periodo di cura montana.
Non saremmo per parte nostra alieni dalTaffrontare questo nuovo compito e ci sentiremmo in grado di superare le difficoltà
logìstiche che non sono lievi. Avremmo a
nostra disposizione anche le razioni U.N.R.
R.A. oqcorrenti per una refezione quotidiana, ma il fabbisogno marginale'’per un soggiorno ^ì tre settimapit^ ammonterebbe a.
qualche cosa come trenta o quarantamila lire.
Riteniamo improbabile,che sj possano^trovare dei mecenati aventi la possibilità di offrirci questa somma così su due piedi, ma 'M
comunichiamo tuttavia la domanda per sca- »
rico di coscienza, per non lasciare nulla di.,„,
intentato pel bene dei, bimbi malaticci e bisognosi.
Evidentemente, se qué^a colonia si dovesse attuare, converrebbe agire con tempestività assoluta.
Nel caso in cui il Signore ci facesse pervenire la somma richiesta immediatamente,
ci impegneremmo ad aprire la colonia entro dieci giorni.' Enrico Geymet.
AI NOSTRI CORRISPONDENTI. — Un.>'i
aumento imprevisto del nostro lavoro ci costringe a ritardare di una diecina di-giorni'^^
l’evasione di una parte della nostra corri- '
spondenza. Preghiamo i nostri corrispondenti di pazientare e li assicuriamo che tutte le ',
pratiche aventi carattere di urgenza sono*^
state inoltrate.
LIBRI
Lutero, di Giovanni Miegge. Libreria Editrice
Claudiana - Torre Pellice.
({Questo libro, scrive l’autore nella prefazione,,
è nato per il desiderio di alcuni amici ohe si pubblicasse upa brefe biografia di Lutero, ai fini dì
una elevata volgarizzazione del pensiero da cui è s
sorta la Riforma. Esso è cresciuto via via, fino a,
superare di molto i limiti previsti, sia per Finte-resse che presentava per Fautore, sia sopratuttoper la necessità di chiarire nei particolari la genesi e lo sviluppo del pensiero di Lutero, senza,
cadere nelle semplificazioni inevitabili delle biografie brevi, sopratutto se ispirate da preoccupazioni sistematiche».
E più lontano : (( li tema di questo libro è essenzialmente Lutero, il suo dramma -personale e
lo sviluppo del suo pensiero fino alla Dieta di
Worms. Alla Riforma, come movimento collettivo, non allude se non incidentalmente. Questa
dovrà essere l’oggetto del secondo volume; al
quale rimane pure rinviata la valutazione conclusiva delFopem di Lutero, e l’esposizione del suo-pensiero, come viene determinandosi al vaglio degli avvenimenti posteriori a! 1521-. Questo non significa che l’opera presente sia in qualche modo
incompleta. Tutti i temi del pensiero di Lutero»
appaiono nel pensiero creativo che culmina e si
chiude nell’anno 1521. Perciò questo volume po-trebbe anche formare un’opera a sè ». 4
Bd è un’opera voluminosa di 560 pagine, divise in 18 capitoli ed arricchite da 10 tavole fuo-ri testo. Opera densa di pensiero e di dottrinari
fortemente documentata, dalla quale balza viva enitida la personalità di Lutero. La cultura e 1^.
genialità del prof. Miegge ci danno in qu^to libro un’opera di graacfissi-mo vMore che può flgù—
ro«.e. croitrìin allo onere iTiapiliori sul
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rare degnamente accanto alle opere maggiori su;
Riformatore.
Nell’attesa del secondo volume, ringrazi.amo il.
prof. Miegge e ci rallegriamo con la Casa Editrice Claudiana che si è arricchita di un’opera che
le fa qnore.
S. B.
SCUOLA LATINA '
DONI RICEVUTI ■‘f
Ricci Giuditta (Firenze) 1000 — Famiglia Duchè- ,ne i(S. Germano) 200 — Pons Davide (Costabel-*;j<-,
la - S. Germano) 100 — Rostagno Arturo e Irene^
(Pomaretto) 500 — A mezzo sig.na Clemence Gay®
(Torino): il Nido 200 — Mariuccia Jon Scotta
in mem. Carlo Gay 200 -— Allosio Febe in mem.
ing. Giuseppe Viani 200 — Màlan Lelia in mem.,del padre ih-g. Achille 200 —'Bertetto Lina in
mem. dei nonni 200 — Bouchard Eiena 200,—
Dagna Lina 200 — F. M. M, 200 — Gay Cleinence 200 — Rostan Edmondo (Rivoira di Rinasca)
400 — Piacentini Mario e Bianca (Roma) 300 —
Girardet Eiena (Roma) a mezzo pastore P. Bosio 50 — Girardet M. -(Roma) a mezzo pastore P.
Bosio 50 — Socci Eugenia e Luisa (Roma) a mezzo pastore P. Bosio M — Matthieu Mimi (f’oinaretto) 300 —^ Micci Edith (Pomaretto) 200 —
Sig.ne Viglielmo (Villasecca) 200 — Incasso se-rata a Villasecca tenuta dalla U. G. V. di Pomaretto 5000 — Bounous Luigi - Valdese 1125
— Revel Margherita ved. Tron (Vallombrosa - L.
S. Giovanni) in nfem. di suo marito E, Tron 10000
Alberto RjccÀ: Direttore
Autorizzazione N. P 3.S6 deli’A.P.B.
Lino Tipo Arti Grafiche - Torre Pellice
Da Ginevra (Svizzera), è giunta la triste notizia della dipartita per la Patria Celeste, di
BALNAS BARTOLOMEO
fu BIIRTOLOMIO
nato ai Brusis di S. Secondo di Pinerolo.
Ne riportano per sempre nel cuore e nella mente, la grande bontà ed il suo caro ricordo:
la figlia Hélène col marito Alfred Hofer ;
il figlio Guy ;
il fratello Davide Vittorio e la moglie Medina ;
i cognati, nipoti e cugini tutti.
« Beati i miiserìoordical» perciocché
Misericordia sarà loro tetta ».
(Ev. S. Matteo 5 ; 77).
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