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S «41 l»m a n a 1 e
' ddla i^Qttesa Valdese
'
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per !^le‘quali av«te-peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXX — Num. 10
Abbonamento i Lire 600 per l’interno, l,ijie 1000 per l’eatero — Spedimene in abbonamento
Amministrazione : Claudiana - Torre Pellice - C.C.P. 2-175S7_______________________
postale^: 1° Grappo^ t-Prezzo V.Mni.,
TORRE PELLICE. 10 Mareo 19ÍÍ0
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...finché si può dire "oggi,,. (Ebrei 3: 13)
Queste parole, ohe hanno il suono spenzato del
respiro che d’un tratto si arresta, possono 'essere riferite innanzi tutto all’« Oggi » dell’uomo; cioè al
tempo diviso in giorni, mesi ed anni, al tempo segnato nei calendari e scandito dagli orologi, di cui
la vita umana si compone.
Allora queste parole, che rivelano in modo così
realistico la fugacità e l'incertezza della vita umana,
possono essere intese più o meno nel senso del
« carpe diem » del poeta pagano e possono essere interpretate come un invito ad approfittare dell’« Oggi » e a vivere il più intensamente possibile. Vivere
gioiendo spensieratamente: «Quànt'è bella giovinezza — che si fugge tuttavia — chi vuol esser lieto,
SUI — di doman non v’è certezza ». Vivere gettandosi a capo fitto negli affari, « aggiungendo casa a casa,
campo a campo » (Is. 5:8) e pensando: « oggi andrò nella tal città... e trafficherò, e guadagnerò »
(Giac. 4:13). Vivere accarezzando i risparmi sudatamente accumulati e dicendo in cuor proprio : « riposati, mangia, bevi, godi » {Luca 12 :19).
Questo è uno dei modi d’intendere l’« Oggi » dì
CUI parla l’Epistola agli Ebrei.
p.la questa frase, come chiarisce il contesto, si
riferisce sopratutto ad un altro « Oggi all « Oggi »
di Dio. L’« Oggi » di Dio è un tempo phe non si trova segnato nei nostri calendari e noni è scandito dai
nostri orologi: é il tempo in cui Dio parla, l'ora in
cui Dio fa udire la sua voce. ! _
Questo « Oggi » di Dio è ancora più incerto e
malsicuro dell’« Oggi » dell’uomo. Duomo può sempre disporre, o può illudersi di disporre,^del suo « Oggi »; può sempre sperare che questo « Oggi » si prolungherà nel domani. Ma V« Oggi » di Dio non ha
domani. Quando Dio ci parla è sempre per dirci che
« Oggi » dobbiamo ascoltare la sua voce e non domani. La fede non si può aggiornare, cómeisi.aggiorna
una seduta del parlamento o un’udienza del tribunale. L’« Oggi » di Dio è un’occasione unica nella nostra vita, un’occasione che forse non \siupresenterà
mai più.
Finché si può dire : « Oggi », esistono, dunque,
due possibilità per noi : la possibilità che la nostr<t
vita rimanga chiusa a Dio per avere soltanto in sè la
sua ragione e il suo fine; e la possibiliti che la nostra
vita si apra a Dio per avere in Dio la sua ragione e
il suo fine.
Perciò, finché possiamo dire « Oggi », ci viene
ripetuto : « Oggi, se udite la voce di Dio, non mdurate i vostri cuori » (Ebrei 3:7). ^
DAVIDE CIELO
Le cose più grandi di loro
11 modo migliore
Noi pensiamo che il modo miglio0 piò pratico di conseguire lo scopo
{tratlusi di risponderà « certe domande imbamzzcmti dei nostri bambini su « le cose più f^rmidi di loro »)
sia di piendere ad esempio la via seguita dagli autori biblici. Non spiegano. non cercano di armonizzare i
termini dielle ques ioni particolari;
meno ancora, di giustificare l’operato di Dio. Raccontano, affermano,
proclamano; costruiscono su una
base fondamentale che è il pensiero
ed il volere di Dio, prospettando a
grandi linee il suo grandioso armonico piano por la salvezza dell’umanità. Non eludono i vari problemi
che sono affanno e tormento per lo
spirito nostro: il problema del male
ft della sofferenza, predestinazione e
responsabilità, il problema dell’al di
là. Ma la preoccupazione di ridurli
alla misura del nostro intendimento
ed alle esigenze della nostra ragione
sembra loro estranea. Posti i capiMaldi dell’edificio, che sono la perfe•zione. l’amore e la giustizia‘di Dm,
e il dovere dell’uomo di ubbidire ai
suoi comandamenti e credere alle sue
promesse, bau detto l’essenziale.
Della creazione, ad esempio, è
Scritto; « Dio vide tutto quello che
aveva fatto, ed ecoo, era molto buono ». L’autore sacro non dice attraverso a quali processi geologici e biologici l’opera sia stata compiuta, nè
si cura d!i spiegarci cosa ci stiano a
fare le zanzare ed i serpenti. E’ cosa
che sorpassa il nostro intendimento.
E del resto la Bibbia non vuol essere
Un libro di scienza nè di storia criti■- ca. L’origine del male e della sofferenza vi è attribuito al peccato dell'uomo, cioè alla sua ribellione all’Etemo sotto l’influenza del Maligno;
ma Gesù è preoccupato ben altrimenti di combattere i loro effetti e di ri: muoverne le cause piuttosto che dì
precisarne la filiazione.
Medesimamente, se la Scrittura afferma la predestinazione degli eletti, al tempo stesso lascia intera all’individuo la libertà e la responsabilità
di accogliere e dii respingere o di perdere la grazia divina; e ad ogni istante fa appello allo sforzo della volontà: « Entrate per la porta stretta. Siate perfetti come il Padre vostro celeste è perfetto ». La conciliazione ed armoiiizzazione di codeste
dichiarazioni apparentemente antitetiche si svolgono all’ittfiiori del
nostro raziocinio, su un piano superiore a noi sconosciuto, eppoi sul piano della semplice esperienza crisiiana. Non importa che comprendiamo
il come.
Ci pare in verità che questo aureo
insegnamento della ScritUira, buona
per i grandi, costituisca la migliore
pedagogia anche nei riguardi dei nostri fanciulli. Ciò non è per nillla in
contrasto con ' quanto dìicevumo in
merito alla loro capacità di raziocii\io ed al loro bisogno e diritto di sapere e comprendere. Ben venga l’apporto delle nostre conoscenze più varie e dei nostri ragionamenti, nel limite della loro comprensiovie, per
chiarire ed illustrare loro codesti problemi. Ma sia ben inteso che, al li
mite del conoscibile, dobbiamo fermarci, rispettosamente. Niente imposizioni d’autorità. Ma dire loro
sinceramente e amorevolmente: « Figliuolo mio, qui si arrestano le possi
bilità del nostro intelletto; non possiamo comprendere per ora. nè tu
nè io, nè forse nessun altro. Ma si apre davanti a noi un dominio sterminato, quello idlella fede, in cui impera la sapienza e l’amore di Dio; e in
questo dominio noi possiamo, alla
luce di Cristo, fare dei progressi senza limiti. Credere e obbedire è la via
per eccellenza del conoscimento; poiché, l’ha detto Gesù: Chi vuol fare
la volontà di Dio, conoscerà. Così
han creduto ed operato i più grandi
e fedeli servitori di Dio, anche fra i
più dotti; e su quella via han trovato la piena tranquillità dello spiri
to ».
Non si tratta pertanto di chiedere
al fanciullo dì rinunziare alla sua libertà di pensiero, ma di renderlo edotto dei limiti del nostro intendimento. Per analogia, basta ad esempio, di collocare il fanciullo dinanzi
alla immensità degli spazi celesti.
Quelle stelle, chi le può contare? Più
si estende il campo di osservazione
degli astronomi a mezzo dei telescopi più potenti e più si allargano ed
allontanano i celesti orizzonti verso
l’infinito. E come può la nostra piccola mente concepire l’infinito alljinfuori della fede?.
L’essenziale, io penso, nel trattare di queste cose coi faneiulj] e gli
adolescenti, è di parlare loro con molta simpatia e.comprensione; parlare
loro da pari a pari, con mplta umiltà, come chi è stato assillato dai medesimi problemi, e sente che. come
per loro, sono cose più grandi di Ini;
e sa che se ne ha superato gli scogli
maggiori, non è ^per mèrito sito, ma
per la sola grazia di Dio. E’ del resto
risaputo che i cristiani soddisfatti,
beati possidenti del loro sapere, siano pastori o laici, non hanno sulle anime che ben piccola presa.
Se noi sapremo parlare nj nostri
fanciulli con qpel sentimento di fraterna simpatia e quell’accento di sincera umiltà, è da credere che molto
potremo per rasserenare il loro spirito precocemente travagliato, e riconihirli, per le vie della'fede e del semplice familiare ragionamento, alla
vera fiducia nella vita, nel totale abbandono alla sapienza e all’amore
infinito di Dio.
E’ così bella la ^ta e così ricca di
promesse quando si è gio>vani e si
ossiede la fede, e «n cuore p4tro per
vedere Iddio! i,
t jG. Bonn®!
Témoignage
■ V. '
Une nouvelle créalure
Je marche dans un brouillard et mis mnscimt.
Quoique citoyen d’un« autre monde, je tii'yomiiièreïnent dans celui-ci. Je sens un changement dans mes désirs, mes convictions,
mes tsroyances, mais je suis toujours la même personae, J’^aime
mes amis, et je languis pour qu'ils soient sauvés, mai^ pour étraa‘ ge 'que cela puisse pùrcâtre, je renonce à les suivre dans l’attitude
et dans les convoitises mondaines. Je pleure mmittenaat sUr les
chosesr qui me faisaient rire auparavant, et je ris sur les choses qui
me faisaient pleurer autréfois. Je suis doux là où j’étais colère auparavant, mais je teste ferme sur le choses qui autrefois m’eairtûnaient vers les tentations et les' sitaètiôns fausses. Je. suis une nouqelle peraonue, quoique toujours la même personne. Que m'estilarrivé?
Mon ami, vous êtes une preuve parfaite que l’ère des miracles n’est
pas révolue. Pour vous même, votre transformation est un miracle!
Pour Dieu, la conception d’un ohtétien est illustrée clairement par ce
verset: « Si quelqu’un est en Gkrist, il est une-nouvelle Cféature (NDÜVELLE CREATION). Les choses Oneieimes mât, passées, voici, toutes
choses sont devenues nouvelles » (2 Cor. 5-17).
Le Seigneur JiMus-Cbrist a fait de cette vérité les frais de sa conversation avec Prm des hommes , les ^Ins instruits de son temps:
Nicodème.
— Nicodème, lui dit-il, si un homme ne nâît de nouveau, il ne peut
voir le royaume de Dieu.
Nicodème objecta aussitôt: « Gomment un honune peut-il naître
à nouveau? ». v ;
La perplexité (conséqu^ce du côcur non régénéré essayant d’analyser la situation) perçait dans sa voix. Jésus répondit patiemment,
tendrement : « Nicodème, ne t’étonne pas de ce que je t’ai dit. Il faut
que tu naisses de nouveau. Tti ne peux l’expliquer, il est vrai; et lu
né peux expliquer beaucoup d’autres choses non plus! Prends le vent
comme exemple: Peux-tu me dire d’où il vient et où il va? Tu peux
le sentir, l’entendre, murmurer dans les feuilles, mais tu ne p>eux l’expliquer. Tu ne peux, non plus, expliquer le Salut.
Tu es né Une fois, avec une nature pécheresse, car ce qui est aé de
la chair est chair., et rien de plus. Pie erois pas pouvoir passer au travers'du jugement d’un Dieu Saint avec line nature.pécheresse! Il est
nécessaire que tu passes par la npuvelle rudssanee, une naissance d’EnHaut. Appelons-la üUe naissance dé l’Esprit, «âr II en est l’Auteur.
Comment cela arrivéra-t-il? Tu auras une nainfè nouvelle et sainte,
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car ce qui est né dé l’esprit est esprit ».
Le salut est essentiellement le miracle de la réception de la vie.
Il n’y a rien de plus désespérément Immobile qu’un cadavre. Aucun
savant n’a pu encore jusqu’à présent insuffler la vie à un cadavre. Un
pécheur sans Christ, se trouve dans la m«me condition désespérée, car
il est « mort par ses offenses et ses péchés », il ne peut plus rien espérer dans son état actuel car « ceux qui vivent selon la chair nu sauraient flaire a Dieu » (Rom. 8: 8). ; v
Notre Seigneur souligne cette vérité quand il dit: « C’est l’Esprit
qui vivifie; la chi ÍVÍ fvv: sert de rien. Les paroles que je vous ai dites
sont esprit et vie ». (Jean 6-63). Et; « En vérité, en vérité, je vous le
dis. celui qui écOitte. Ma parole et qui croit en celui qui M’a envoyé,
O) la vie éternelle-et ne vient point en jugement, mais il est passé de la
mort à Un vie » (J ean 5-24).
Oui! Un miracle s’eât produit en vous, quand! vous fûtes sau\é! Le
Seigneur Jésus toucha votre vie avec Sa main percée et vous donna
une nouvelle vie, avec une nouvelle nature, SA VIE et SA NATURE.
VOUS AVEZ RENCONTRE UNE PERSONNE.
Le saltit h’est pas quelque chose que vous faites, mais quelque
chose que Christ fait, qmind vous Le recevez! Mtàs à tous ceux qui Font
reçu, à ceux qui croient en Son nom, Il a donné le pouvoir de devenir
enfants de Dim, lesquels sont nés, non du sang, ni de la volonté de la
chair, ni de la volonté de l’homme, nuds-4e Dieu (Jean 1-12).
J R.COOK (Jeunesse pour Christ)
2
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
medico, filosof
cista tra r negri
”3^
-Figlio di un pattare protestante del^ l'Alta Ahagia, sposo della fi-glia dt un
' professore ebreo dì Strasburgo} • laureatosi a 35 anni in medicina col preciso scopo, insieme alla moglie fattasi appositamente infermiera, dì dedir
care la sua vita alla cura dei selvaggi
negri dell'Afrioa Equatoriale, aiutatonei momenti- difficili da una vicina
ìH.ssione cattolica: quale esempio piti
nobile di amore dell’umanità al di sopra di ,ogni pregiudizio di razza o di
religione ì
diede pià pace.''Jn un rarthglo sul
Cony(t.'eglt aveva' letto della iremenda strage fatta dalle malattie -tiopicah
fra i negri, e dell'impotenza dei missionari a rimediarvi.
Albert Schweitzer si era avviato
agli studi filosofici e teologici, ed all’Università di Strasburgo si era addottorato in quelle discipline. Direttore del Seminario di San Tommaso
in . Strasburgo, insegnante in quella
Università, autore di apprezzati e fondamentali studi di filosofia, di religione, di storia, studioso di musica ed
autore di una vita di Giovanni Sebastiano Bach, abilissimo .organista, conosciuto in tutta Europa come studioso e come concertista, egli aveva
innanzi a sè una brillante ed agevole
carrìerà. Ma altro era il suo destino,
perché nel professore di filosofia, nel
concertista d’organo vi erano l'anima
e la vocazione del missionario.
Egli decise allora di dedicare la sua
vita ad. alleviare tanti mah; si iscrisse
alla facoltà dt Medicina dell'Univerr
s.tn di Strasburgo, e ne uscì dottore
trentasei anni. Pochi anni prima rineva conosciuto Rélène Breslau, che
doveva diventare sua moglie, e che
pèr poterlo seguire nella sua sublime
missione, aveva seguito i corsi di infermiera. Laureatosi, egli tenne conferenze, scrisse, diede conceHi fimo al
limite della sua resistenza, onde rarcugìiere fondi per l’acquisto dei medicinali, degli strumenti, di tutto il materiale necessario - alla sua iniziativa.
Finalmente, il venerdì santo del 1913,
d dottor SchweitzeT e la sua compagna poterono partire per l’Africa Equatoriale Francese.
■ m- con esito felice; -Ali-erto ed Elenu
^ -t^chweitzer si. guadagnarono la fiilu\cm degli indigernfhche volonterosamente prestarono la loro opera per erigere d primo ospedale da campo.
intanto da tuttp le parti, anche da
tribù lontane, affilavano i negri mala'■■'■It, ansiosi dt •farsif-eurare. molti portando Viveri in segno dt gratitudine.
Nel primo anno nessuno ad pazienti
morì.
Un giorno {egli aveva aUora trenta
anni), a Colmar, dinanzi al monumento all’Ammiraglio fìruat, ABiéTÌ
Schweitzer si soffermò a contemplare
la statua di un negro, ignudo, in catene. Quella figura gli sembrò simboleggiare l’inumanità dell’uomo bianco verso i suoi fratelli negri, e non gli.
Troppo lungo sarebbe raccontare Le
innumerevoli difficoltà incontrate, i
pencoli corsi, i sacrifici sopportati dalla coraggiosa coppia. Arnvati nella residenza di Lambarene sul fiume 0gouè, dove speravano di trdvafe altneriò delle capanne per ricoveraro sè e'
riparate tuttd il delicato materiale
portato, dovettero invece cominciale
dàl nuUa fra’inàigéht d, ffide ti td ohi
li, adattarsi ad un- ambiente refrattario 6 superstizioso. Superale le prime
difficoltà, fatte L pnme operaznm.i
{la prima, di-.tutte eboe luogo m un
^pcfilaio!) 6 somm.imisitate le -prime cu
Fra tante difficoltà e nnaurie, la fatica per i due coniugi era improba: ma
a sera si sentiva iù'uonare nella foresta equatoriale m divina musica di
Bach, 'dì Beetho-ém... Era l’antico
concertista che, iùl pianoforte doriatogli dalla Societài'Bachiana di Parigi, cercava nella '-Musica il riposo alla
giornata estenuante di lavoro e il etmforto |U perseverale nell immane fatica.
Giunse il 1914. Dopo Lo scoppio della pìima guerra Mondiale, alcuni ufficiali francesi. cònsiderandoU nemici
benché alsaziani.^credettero loro dovere spedire i coniugi Schweitzer in
Europa, per nnc^uderlt in campo di
concentramento I fine della guer
ra essi erano entrambi malati, e dovettero sottostare a piu arini di cure
prima di ripartire,:prima lui, poi la
moglie, per Lambarene. Nel frattempo. egli aveva lavorato sodo, dando
concerti ini Europa e m America e te, nenào conferenze^teologiche e musicali per raccogliere altri fondi necessari alla prosecuzione dell impresa.
Nel 1924 egli potè partire, mentre
la moglie, non ancora in salute, lo a^ vrebbe raggiunto tdqpo. Ma nel frat) tempo animali e^ntemperie avevano
I distrutto quanto era stato costruito
j con tanta fatica. Bisognò ricominoia¡ re: ma questa volta gli indigeni erano
amici, e lo aiutarono fin da principio
^.volonterosamente^ Gol valido aiuto
¡ anche di una missione cattolica stabi' litasi non lontano, l’ospedale sorse
; pià^'vasio e bella di prima.
" Pi ©parole i'iniermo, opero fra mezz'ora,,
Da allora i progressi furono più ra'• pidi: la mortalità era in regresso, la
' lebbra era prodigiosamente arrestata,
>si apriva un reparto psichiatria. Ora
l’ospedale contava 300 letti, con un
t dispensario, una sala operatoria moi derna, un laboratorio, un reparto maI ternità, un nido d’infanzia. Vi era
tperfino la luce elettrica 1
Superata anche la seconda guerra
ì mondiale, e Con l'aiuto di amici di
i tutti i paesi e di associazioni laiche e.
religiose alié inviavano denaro, cibi,
medicinali, i coniugi Schweitzer ripresero di buona lena e tutt'oru continuano nella loro opera, senza lasciare il loro ospedale, benché ormai vecchi e carichi di stanchezza.
Meravigliosa opera, e meravigliosi
risultati della fede e delVamorc per
l'umanità. « Pazzi per amore di Dio »
avrebbe detto l'apostolo Paolo.
Da « Fraternità ».
Il Ricco e Lazzaro
Ho rinunziato al mio posto di professore all’Università di Strasburgo,
alle mie attività letterarie e musicali,
per diventare medico nell’Africa Equatoriale. Come e perchè?
Avevo letto delle sofferenze degli
indigeni nelle foreste vergini; ne avevo sentito parlare dai missionari; più
ci pensavo e più mi meravigliavo che
noi, europei, rimanessimo inerti di
fronte alla possibilità che si presentava a noi di compiere m terre lontane
un’opera umanitaria tanto bella. La
parabola del Eiooo e Lazzaro, mi sembrava s’applicasse direttamente a noil
Noi siamo la personificazione del Ricco, poiché in seguito ai progressi della
scienza medica, sappiamo tante cose
intorno alle infermità, al dolore, e possediamo innumerevoli mezzi per combatterli — e troviamo perfettamente
normale ohe gli incomparabili vantag
gi di codesta ricchezza siano nostri.
Ma là nelle colonie, i popoli di colore,
vera personificazione del misero Lazzaro, soffrono delle stesse malattie e
miserie nostre, anzi di ben peggiori e
sono senza mezzi di difesa. E come il
Ricco della parabola peccava contro
il Povero ohe giaceva alla sua porta,
perchè* non immaginava neanche alla
lontana di mettersi nei suoi panni e
perchè non si lasciava spingere nè dal
cuore, nè dalla coscienza ad agire generosamente, cosi anche noi pecchiamo contro quest’altro Povero,
Fatiche
e benedizioni
Nella mia propria vita ho dovuto
sopportare un carico tale di ansietà, di
seccature, di dispiaceri che se non avessi avuto i nervi ben a posto, ne sarei rimasto schiacciato. Durante anni
Il dotlor A. Schweiizer nel suo siudio a Lambarénè
Appello
alla simpatia!
Credendo, come credo,-che. l’opera
della mia vita sia di lottare in favóre
degli ammalati, sotto i cieli d’Africa,
rivolgo il, mio appello a quella simpatia che anche G-esù e la religione esigono dai cristiani. Ma. rivolgo altresì, il
mio appello alle idee ed al modo di ragionare. che sono car.Éjtteristica nostra :
dovreinmo considerare l’qpem che
svolgiamo a prò dei popoli di colore,
nelle loro sventure, non solo come ana
« buona azione », ma come un « do
vere » a cui non , pqssiajjyi
mente sottrarci.
ed anni le circostanze •m’hanno imposto un logorante fardello di responsabilità e di fatiche fisiche. Ho goduto
ben poco della mia propria vita, e neanche di quelle ore che avrei voluto consacrare a mia moglie ed a nostro figlio
Ma ho pur trovato grandi benedizioni ; ho potuto lavorare ad un opera
di misericordia; son riuscito bene neil’opora mia; ho ricevuto, in abbondanza, dagli altri e benevolenza ed affetto ;
ho avuto dei collaboratori fedeli che
sapevano investirsi pienamenie della
mia impresa; ho goduto di unr robustissima saluto ohe mi permetteva di
sostenere un lavoro pesante smza rimanerne esaurito; son stato dotato di
un carattere sereno ed equilibrato e di
una energia operante con calma c riflessione; ed infine ho avuto la facoltà
di riconoscere quella porzione di felicità che m’è toccata in sorte e di accettarla come una grazia per la quale
avevo ben ragione d’esser riconoscente.
Quale'è s&to l’atteggiamento dei
bianctó nei confronti degli uomini ili
colore fin dall’epoca delle grandi scoperte geografiche? Quale significato
vogliamo noi attribuire al fatto che certi popoli sono scomparsi-,éd altri vanno scoiiqiarendo? e di certi; altri che
per es.sere stati scoperti da uomini che
si dicono seguaci di Cristo, si trovano
in condizioni che vanno sempre peggiòrimdo? ('hi potrà descrNierv le ingiustizie e le crudeltà che nel corso dei secoli gli Europei hanno loro imposto e
fatto.soffrire? Chi potrà valutare i danni e le sventure conseguenza della vendita delle bevande alcooliche e della
diffusione di orrende malattie? He si
potesse fare un bilancio di tutti gli
scambi che hanno avuto luogo., tra popoli bianchi e popoli di colore, uu verrebbe fuori un libro le cui pagine, sia
per i tempi antichi come per quelli odierni, non potrebbero esser lette senza suscitare un brivido di spavento nei
lettori.
Su di noi, come sulla nostra civiltà,
pesa un immenso debito : noi non siamo liberi di beneficare, o non beneficare, a nostro talento, quelle genti : ce
ne incombe l’obbligo. Quel che facciamo non è benefioienza, è riparazione.
Per ogni bianco che ha lóro inflitto un
torto, un altro bianco deve offrir loro
il suo aiuto : e quando avremo fatto il
massimo nostro sforzo non avremo ancora riparato che un millesimo della
nostra colpa. ^
Alberto Schweiizer
(trad. A. C.)
NOVITÀ
II Dio che viene
speranza d’Israele
di
GEORGES PIDCMJX
Edizioni C. E. C. — Roma.
Claudiana — Torre Pellice
Prezzo L. 300
L’Asilii lialia Ai Mu
la via G. C. Vannini, 1 in B'irenze
lungo il Mugnone, il visitatore evangelico, italiano o straniero, troverà una
casa di riposo per sorelle nella fede, le
quali,;.perchè giunte ad un’età rispettabile o perchè sole nella vita hanno .
ivi la loro casal Se una v’sita a que-"
sto Asilo non darà al visitatore di M- ,
fgnze un’ora di godimento « artistico », ■
darà certamente un’ora di gaudio 8gi-;|
rituale. Si, perchè in questo Asilo che
vive con i doni e con le offerte dei biio-tv
ni, si vuole vivere « in pace » u io,,.'
.Spiriti, del Signora aleggia in esso ekri
nostre sorelle vivono, assieme .din lo-**
___________ .. O'-i
calmo, che dà al. visitatore stanco per «
li lungo peregrinare per Musei e Vie^^
del Centro, un momento di riposo cheri
richiamerà la sua mente ad una real-i'i
tà : che a Firenze oltre alle bellezze ar-®
tistióhe c’è anche una perla di grani
jirezzo da vedere ; l’Asilo Italia
. Uscendo di là il visitatore italiano o
straniero,, avendo.ripieno il cuore e la^
mente dell’Amore di Dio, gusterà ancor pili quello che Piiomo ha prodotto.,,^
con le sue mani e il suo ingegno, quek|
lo che l'uomo ha chiamato « .arte ».'Vitf
l’’ra le tante cose belle che i molti
evangelici italiani o stranieri vorran*-y
no visitare in Firenze non dimentichi--'
no di visitare la cosa più bella perchè ^
frutto dell’Amore di Dio
'Asilo Ita-J
.ì
dell’Asilo-1-*
AVVISO
11 Comitato Direttivo
talia per vecchi evangelici rendo iioto,^
che vi sono 2 posti per donna, liberi ^
iitìli’Asilo. Secondo il regolamento essij
possono essere occupati da sorelle pto*
venienti dall’Italia Centrale.
Per informazioni rivolgersi al P^e-.^
Bidente Coin.itato Direttivo, Via G.
Vannini 1, Firenze.
Per inviò di doni e denaro : c c p-'
0:16985, Angelo Favellini, Via del,.
Giuggiolo 10, Firenze. ^ ^
................i3
Tariffe postali per l’estero*
Le tariffe postali per l’Estero,
partire dal 1" gennaio hanno subito le
sogiionti modificazioni : ’ •’’B
Lettere : fino a 20 grammi L.
per ogni porto successivo di 20 grann^^
mi, L. 35.
Vartoliìie : postali semplici, 1., 35h
postali con risposta pagata, L. 70; il-,^
lustrate con sola firma, L. 10; illustrate con corrispondenza, L. 35. J
Bigliétti da visita e partecipazioni i;
ì.. 10. ,
Manoscritti e fatture commerciali')
fino a 250 gr. (minimo) L. 55; per o-’;
gni 50 gr. o frazione oltre i primi 250
grammi, L. 10.
Stampe : per ogni 50 gr. o frazione
di 50 gr., L. 10. -■
Campioni di merci senza valore ■ fino a 100 gr. (minimo), L. 20; per ogni
50 gr, o frazione in più, L. 10.
j
3
■- W. 'K. :
t^CO DELLE VAUJL \AIJ&E8i
-’.'.iuVi.'; s)’-’
Bobbio Pellice
t' K(j1o dii ijùiilohe anno i Bobbiesi soipStio soliti iiccendtsre allfi vigilia della
nostra » foHtu .diversi falò di gioia
'('.olii e sui fianehi dei loro monti..,
gFs.si riservavano tuie manifestazione
Jro'er il giorno dello Statuto. Quest'anno
^®Ì*n nuinero rilevante di falò annun$riava a Inlta la poiioliizione ohe il
orno seguente era testa. Da ogni
i^Mirte eoclieggiavano inni .e canzoni che
iinpevano il silenzio della notte e fa-•
fevauo vibrare di allegrezza il cuore.'
rtutti.
*i'Tl mattino del 17, lungo corteo tino
Subiasco, poi culto nel tempio, do,(itfe la corale contribuiva alla editìc.4v;'
i«ionu del numerosissimo pubblico ,coh
ili‘cauto di due mm di circnstari/ia.
ìkbuudi I bambini prendevano la paiSiola e svolgevano un ricco e bel pro|[ramma di recite e canti, sotto la digiez'onc dei loro insegnauti.
Intìné, pranzo in comune, egregiailiiente servito dal Sig, Gay Nicodemo
dai suoi zelanti collaboratori. Al Te■Var delle mense messaggi di diversi
.'convitati, fra cui quello di un figlio
del compianto pastore Bartolomeo
Gardiol.
Alle sedici, tutti a Sibaud, dove
w,attorno al monumento si è cantato
^^l’inno della fedeltà a Dio e dell’un'o».|ie dei cuori.
' Qitando oi ai è lasciati era tardi con
-.-f nel cuore un po’ di mestizia perchè le
Wòre belle erano passate troppo presto.
-Lutti. — Sono deoednti nel mese
“St di gennaio :
Pontet Giovanni- di anni 45
»I» '> ■>
del Podio. L’esistenza terrena non
,J-gli ha offerto molte gioie, fórse la mag»'giore fu quella di ricevere le cure a^'.|■■'thoroao della mamma durante la sua
'^|Gimga malattia;
'^bil 10 • Berton Giovanni di anni 49,
/di-Perlà. Egli ha lasciato questa terra
‘?l quando la sua fibra sembrava ancora
j^%jesistente ; ■ ... , ....
'^r d 27 ; Pontet Maddalena di anni 74
,,'del Podio. Donna di una grande fede
-% ed ottima frequentatrice dei culti e
'i 1 11 ...
Modelle riuniom.
Il 2 corrente sono state affidate alla
'-'‘terra le spoglie mortali di Gönnet
•M,Maddalena, di anni 35, del Paiitasset
di Pontet Giuditta di anni 75 del
Mcapobiogo. Tia prima, si spense dopo
'Sgranili sofferenze ma sempre soste3 niita dalla fede. La seconda, mori nltl’o6)a dale di Torre Pellice il giorno
in CUI avrebbe dovuto rientrare in fa
f.miglia. Con la sua dipartenza la Chiesa perde un membro attivo e fedele,
^ ;'}a società una donna di grande bontà
pietà.
« Beati i morti che muoiono nel
.^■'Bignore jioichè si riposano delle loro
fatiche e lo loro opere li seguono ».
t
quale prendevano parte attiva i bambmi con il loro canto o la corale cori
l’esecuzione di cori di circostanza.
A mezzogiorno un’agape fraterna
riuniva una cinquantina di coramonsah Parlieolarmente gradito il messaggio del Sindaco di tì. Becondo.
lia aera la'nostra gioventìi e la corale ci hanno dato un’apprezzata serata
che è stata poi ripel uta la domenica
successiva con grande successo.
V'ogbu il Signore che quelle celebrazioni, non si esuiirisciuio iieU'entusiasmo di un giorno, ma facciano comprendere che la riconoscenza e la coi.saorazione al Signore devono rinnovar,si ogni giorno.
(.jOntrihìLzumi. T,e finuuze della Qhir,sa segnano ima preoccupante dimiriuiziune nei confronti dello scorso aiiru .
Siamo certi die tutti compreiidenuinu
.quale è il loro dovere e rispondemurui
con generosità, al nostro appello.
Vendita d-i beneficienza. L’Unione
delle Madri sta preparando il suo annuo bazar che avrà luogo D. v. la metà di Aprile e che raccomandiamo alla
generosità dei nostri parrocchiani ed amici.
Battesimi. Pagetto Bruna di Oreste
e di Fomeron Enedina (Praviirl).
Matrimonio. Griglio Oscfir (Ciarvet)
0 Griglio Vilma Ines (Campas).
Funerali. Paschetto Marta Matilde
nata Godino, di anni 64, deceduta a
Brea il 14 Gennaio. Inférma da alcuni
anni, essa ha sopportato la sua prova
con molta serenità e'lascia un grande
vuoto nella sua famiglia e fra gli amici;
Rivoir Enriehetta vedova Boiirne,
di anni 77, deceduta all’AUaimnda. il
*J5 Febbraio. Inferma a cagione dell’elà avanzata, si è spenta Serenamente.
Là nostra parrocchia 'ha preso viva
parte al lutto della fainiglià del maestro Eli Peyronel che fu, per parecchi
anni, maestro-cantore e direttore delii Corale di Praróstino.
Pinerolo
Col concorso di alcuni fratelli laici
sono state ultimamente tenute delle
riuriiorii in diverse località della peni' sola. Il doti. Italo Matbieu, l’anziano
Il làms, Uavv. E. Serafino e il sig.or
H Moritfildo, collabprando col Pastore, liaurio offerto l’apprezzato contributo del loro messaggio cristiano e
(lolla loro esperienza. Inoltre il Past.
A (’ornba li a presieduto il culto del 26
febbraio ed ha parlato alla Scuola Domeuicale.
Sulla via della testimonianza cristiana, il Signore ci ha concesso di ascoltare varie voci; il loro ricordo ci aiuti
anche ad assumere nella chiesa e nel
mondo le nostre reaponsabliità,. in ubbidienza all’Evangelo di Cristo.
Una bella giornàtà abbiamo vissuto domenica 5 marzo, graziò alla visita della Corale della Chiesa Evangelibà di \Ta Passalacquà (Torino),' diretta dal Sig. Balmas. Nel tempio, al culto del mattino, un’assemblea numerosa e raccolta; la Corale ha. eseguito
¡ileuni cori con molta cura, dando la
prova di ciò che può faré un gruppo di
cantori zelanti, appassionati, pronti a
sacrificare dellé ore Si libertà e diretti
Matrimoni. — Il 31 gennaio, sono
■fiatati uniti in matrimonio ; Fonio Francesco medico chirurgo con Carrera
¿Bianca; il 4 corrente: Negrin Davide
liberto con Catalin Maddalena.
Alle due coppie stabilitesi ; la prima
A ad Intra e l’altra a Torino rinnoviamo
'’^gh auguri di felicità nel Signore.
, Battesimi — Charbonnier Adolfo di
Davide e di Barolin Yvonne, Perlà;
Cairus Walter di Paolo e di Bertinat
- Elena, Campi; Eostagnol Ida Margberita di Giovanni e di Cairtis Margherita, Eostagni.
« Lasciate venire a Me i piccoli
, fanciulli ».
•'?. Il 4 e il 5 marzo la gioventù ha ofi ferlo una intima ed allegra serata ri■-!! creativa. Un grazie di cuore ai provetti attori ed alla Corale di Torre Pellice
che ha voluto onorarci della sua visita
e rallegrarci coi suoi canti.
Prarostino
;| Celebrazioni del XVII Febbraio. Già
"Ga sera del 16 Febbraio numerosi fuoichi di gioia brillavano sulle alture di
|Boooapiatta e di Prarostino; le^case il; luminate a festa preannunziavano l’enItusiasmo che avrebbe caratterizzato le
nostre celebrazioni.
; La mattina del 17, le scolaresche
'Idei quartieri alti, la corale, la popolazione, precedute dalla banda musica,i^le, muovevano dalla piazza di S. Bartolomeo per incontrare le scolaresche
. j e la popolazione del Eoe. Si formava
,')|c()sl un lunghissimo corteo che si av'"viava verso il Tempio per un culto al
Campo di Borgìo Verezzi
Il / 17 aprile 1950
Organizzatori: ' ,
Per la FUV Past. Neri Giampiccoll, I*raly di Pei rem (Torino).
Per la J. P, Past. George Paschoud, Tour de Peilz (Svizizeia).
Per la Junge Kinhe Past. Willy Keller, Thaewil, Zurigo.
^ '.'-ìli'
Luogo:
Casa Balneare Valdese, Borgio Verezzi (Savona).
Durata;
7 giorni. • ” '
Lingua ufficiale: v
francese.
Tema del campo: LA SANTIFICAZIONE
5 studi catechetici :
1 / Dalla servitù della legge alla libertà dell Evangelo
(la santificazìùne non è determinata da una « legge », ma è il
riflesso concreto della presenza della grazia nella vita).
2 / Santità e moralità
(santificazione non vuol dire moralismo; nessuna indulgenza per
titanismi elici o per ipocrisie larvate).
3 f ¡I motivo centrale: vita riformata
(santificazione è disponibilità permanente di frónte alla grazia
che riforma la vita. La santificazione è l’opera dello -Spirito).
4 / IVon ascesi ma riconoscenza
(concretamente, santificazione non è atto di mortifieuzione, ma
libero gesto di riconoscenza gioiosa).
5 ^ Etica della grazia
(l’etica dell’Evangelo è « Agape »: motivo fondamentale, l’amore di Cristo; la nostra vita come parabola e segno, non di più).
5 studi biblici:
1) Calati 5: 1-11 ‘
2) Giovanni 8: 1-11
3) Romani 12: 1-2 q
4) Romani 12: 3-21
5) Matteo 5 : 38-48 ; 7: 24-27
Programma della giornata:
a) sveglia, toelette, colazione;
b) breve culto
c) studSo catechetico e discussione
d) passeggiata e giuochi ' bagno chi lo vuole
e) desinare
f) passeggiata e studio biblico
g) cena
h) serata familiare
i) preghiera della sera.
iL’ultimo giorno sarà consacrato alla visita di Genova.
Partecipanti 60 campisti (20 per ogni organizzazione).
Da portare con sè: Bibbia, Innario, Pleines Voix, almeno una
coperta.
Prezzo di partecipazione: quota iscrizione L. 100; quota giornaliera L. 400.
Iscrizione entro il mese di marzo (gli italiani si iscrivano presso
Pastore T, Vinay, Via Manzoni 21, Firenze).
con amore oltìre ohe con competenza.
E’assemblea ha vivamente apprezzan il canto e la bella fusione di voci ed
lia, sia pure tacitamente, ringraziato i
fratelli della loro gradita visita. : "*
> Dopo il pranzo offerto in varie famiglie della comunità, il gruppo dei
iratelli battisti e dei membri della
Corale Valdese, ebbero modo di conoscersi durante una passeggiata in collina 0 poi attorno àd una tazza di tè.
Alcuni messaggi e diversi canti completarono la giornata e l’ora della separazione gturisè! presto, lasciando nel
cuore di tutti il fiòordò di una giornata trascorsa nel segno della fraternità
evangèlica.' ''I
Alla Corale della ^phiesa Battista il
nostro siiicero ringraziamento ed il nostro saluto...
Un grave, lutto ha colpito la comunità con la dipartenza subitanea dell’anziano Arturo Bertalot di Abbadia
Alpina, deceduto mentre era intento
al suo quotidiano lavoro, nel pomeriggio del giorno 4 corrente.
Egli non aveva ohe cinquant’anni e
1 a lasciato una famiglia in ancora giovane età. Da diversi anni anziano di
chiesa, egli amava la comunità di Pinerolo e le .dava il suo contributo di
vivo interessamento e di fedeltà- La
sua vita; si è chiusa qpando ancora aqli . avrebbe potuto essere utile, anzi
ridispensabile, alla suar f^iglia e noi
non abbiano potuto- tare altro ohe curvare la fronte davanti alla volontà di
Dio con dolore, ma ppre cop cristiana,fiducia. ... , ; I ;
Il vuoto ohe; si è fatto, Dio solò lo
può colmare giorno dòpo giorno. Perciò, dicendo alla famìglia la nostra simpatia fraterna, l’affidiamo alla misericordia di Colui che, in Cristo Gesù,
iS ha dato una consolazione oternà ed"
una' profonda speranza.
: Domenica, 12 niarzo, la chiesa ri-'
caverà la visita del Past. Luigi Marau-.
da il.njbaJe presi^erèi il -oulto a Pine
rolo. ; ' ' /' l'L !
, 11- 26 marzo,' nel pomeriggio, avrà
luogo l’annuo bazar di benepeienza.
■Pèf la sua buona riuscita, oi raooornandiamo alla generoatà dei membri di
■chiesa e dei loro amici. . , . '
- 1 l
..'i j ^ ■
Perrero-Maniglia ' ■.,
'■ E’ aperto il concorso per l’adeguazione della « Borsa di BtìidiO (Giulio
Martinat ». Possono concorrere ' gb
studenti delle Scuole Secondarie delle Parrocchie della Val Germanasca,;'
[’ramollo e San Germanos* Le domande varino rivolte al Concistoro della
Chiesa di Perrero-Maniglia entro il 31
corrente.
Fuochi di gioia con canti, spari e
lancio, di razzi, la vigilia, hanno annunziato la Festa d®i febbraio alla
quale ha partècipato tqtta la Comunità con zelo e con entusiasmo. A metà strada tra Maniglia e Ferrerò sTncontravano, la mattifia, i due cortei,
che, con le bandiere spiegate al vento, erano partiti dai due Templi ed insieme scendevano a Ferrerò dove nella Chiesa gremita e presenti le Autorità locali, si svolgeva la festa. Dirige
i cori d’insieme il Maestro A. Pascal.
Dopo la parte religiosa ed il discorso
del Pastore, i bambini, preparati dagli Insegnanti, svolgono un ricco programma di recite e canti intramezzati
da Inni cantati da tutta l’Assemblea.
Verso mezzogiorno una settantina di
fratelli e le Autorità si ritrovavano all’Albergo « Appennini » per l’agape
fraterna abbondante e squisita preparata dalla proprietaria nostra sorella
Lìdia Peyrot. Alla frutta, prima dei
canti, discorsi di circostanza, un saluto alla memoria degli scomparsi, comunicazione dell’adesione di cari lontani ai quali tutti abbiamo pensato
con molta simpatia, la menzione dell’erigendo monumento in Ferrerò alla medaglia d’oro Generale Giulio
Martinat. Alla Festa oltre ad amici e
fratelli venuti per la circostanza da
vicino e da lontano, anche la Sicilia
era rappresentata (dal medico-dentista) come pure la Sardegna (dal Brigadiere dei Carabinieri). La sera trattenimento familiare offerto dalla gioventù della Chiesa con grande concorso di invitati. A Dio sia la lode e
la riconoscenza.
« Beati i morti che muoiono nel Signore » i alla memoria del - maestro
signor Eli Peyronel, la, popolazione e
la Chiesa di‘ Ferrerò ohe lo ebbero per
anni rispettivamente loro Insegnante
e Maestro-Càtìtore, mandano un riverente saluto di gratitudine e simpatizzano oordialmeaate con la Famiglia.
Travagliato da'tempo e, pur fidente
nel Signore, minato dalla morte dal tìglio, dopo una settimana soltanto di
malattia,, è deceduto , all’età di 75 anni il nostro fratello Federico Poèt di
Traverse e la sua sepoltura ha avuto
luogo il lunedi 20 febbraio u. s. Egli
era stato per ben quarant’anni Applicato comunale di Ferrerò; persona
scrupolosa, onesta, servizievole, era
conosciuto e stimato in tutta la Valle; se ne è avuta una prova nei numerosissimi intervenuti al suo funerale.
F/ entrata nel riposo la nostra sorella Clementina Pone in Micol di anni 62, della Baissa di Maniglia, il cui
funerale ha avuto luogo sabato 25 u.s.
con l’intervento di numerosi parenti,
amici e conoscenti. Un armo fa ella
aveva subito ima dolorosa operazione
chirurgica; continuò a sopportare con
fede i Suoi mali, la sua prova e, scesa
a Pinerolo, per una visita medica, improvvisamente decedeva mentre veniva riportata a casa.
Il nostro fratello Giovanni Ferrerò del Pomnarat non è più quaggiù;
la sua sepoltura ha avuto luogo limedl 26 u. s. Ridotto ad un lucignolo
che si spegna per mancanza di olio,
senza sofferenze eccessive, sapendo in
Chi aveva creduto, egli è salito più su
dopo una vita di fatiche e (li tribolazioni. Piangiamo con coloro che piangono.
« Ijasciate venire a me i piccoli fanciulli » : E’ stato battezzato Bibet Renatò di Ernesto e di Ida Tron del tìarefctp di Maniglia. Ci rallegriamo con
coloro ohe sono nella gioia.
Villasecca
Le Feste del XVII Febbriao si sono
svolte normalmente; cioè col solito
entusiasmo da parte degli adulti, dei
giovani e dei bambini.
La celebrazione religiosa si è fatta
in tre tempi : con due culti speciali di
- preparazione e di conclusione e con la
Festa, allietata dalle recite pertico- ,
.iarmente ben scelte — degli alunni
delle sei scuole e dalla Corale. L’agape fraterna raccolse oltre 80 commensali o si còncluse coi discorsi del pastore, del sindaco; del maestro e dell'anziano Ed.' Massel.
Ben riuscita anche la serata offerta
dai giovani dell’Unione, malgrado il
benipo .'pop9 favorevole (la recita era
stata .ritardata al 26); accanto'agli artisti già,..,’esperti, diedero ottima prova alcuni .-giovanissimi ; tutti tempre
sotto la guida dell’instancabile signora Viglielinq.. ,
AU’Albàrea è deceduta, il 3 marzo,
la nostra venerata sorella Bounous
Clotilde Enriehetta nata Clot, nel suo
77“ anno di età. Buona credente lascia
un gran vuoto nella chiesa, oltre che
nella sua numerosa famiglia ; ai membri della quale esprimiamo la fraterna
simpatia, in ¡specie al marito sig. Augusto ed ai familiari dell’America del
Sud-, i parenti del defunto zio, il pastore Pietro Bounous.
Villar Pellice
Dipartenze. Tre lutti, nel giro di una
sola settimana hanno colpito la nostra
comunità : Caterina Latisaroi ved.
Lehner di anni 49, vera « Mater dolorosa », vittima dell© sofferenze recatele dalla guerra. Quanti al Villar e altrove la conoscevano e stimavano, assistettero con profondo dolore al triste
epilogo della sua crudele odissea. Uopo le lunghe peripezie del tempo di
guerra aveva perso il marito uccisole
dai connazionali in Germania por sospetti politici. Quindi le era morto il
figlio maggiore in un ospedale del Nord
in circostanze rimaste misteriose...
Era tornata, allora in Italia per compiervi un disperato tentativo di ricondurvi i due figli che le restavano. Lottò a lungo con mille difficoltà burocratiche e nella lotta si consumò e si esaurì. Qfuando alfine le arrideva già la vittoria e si preannunziava il rimpatrio
4
i ijfECO Æ>EUÆ VALLI ' VALDESI
"dei diletti £^uoli il suo organismo si
abbàttè in una rapida,»inesorabile malattia di languore, in-pano curata con
amore dalle suore e dai medici dell’O#pedala di Torre Pellioe. Parlarono sulla sua tomba i Pastori Ayassot e Geymet e recarono in-meaao a tanta tristeaza dimiimerosi amici!convenuti, il
conforto di quell "Evangelo nel quale
Oaterina I^ehner aveva creduto ferventemente. Ai figli lontani, ma presto di
ritorno fra noi, si volgono con tanta
simpatia il.pensiero ed il cuore dei
fratelli in Cristo Villaresi.
L’accompagnamento funebre ebbe
luogo a Torre Pèllice il *21 febbraio.
Negrin Maddalena ,ved. David di anni 67. Deceduta il 22 febbraio dopo una lunga malattia, nella sua casa delTArtusot alla Piantà e circondata dalle cure amorevoli delle sue sorelle e
dei suoi familiari.
Sul suo letto di morte pronunziò
spesso parole di serena speranza. Il
partire per essere col Signore era il suo
vivo desiderio. In una delle sue ultime
conversazioni col suo Pastore lo" pregò
di intercedere presso a ' Dio perchè la
gioventù si convertisse.
Insieme col Pastore del Villar, parlò sulla sua bara anche il Pastore (lenre di Bobbio Pfellice di cui la ved. Negrin era nativa.
Al figlio, ai parenti, la Chiesa rinnova l’espressione della sua simpatia.
Lo stesso giorno ed alla medesima
(.»ra . aveva luogo a San Germano Chisone r accompagnamento funebre di
.Maria Rosa Nouveau ved. Davit ospite di queir Asilo dei Vecchi da oltre un
anno. Era francese di origine ed aveva
sposato un villarese emigrato colà per
ragioni di lavoro.
Il servizio funebre è stato presieduto dal Pastore Bertin.
■ne ha''dato hiogo^a mun^oee e?-felici
manifestazioni. ' >,2
1 falò ' della vigilia sono stati numerosi e puntuali'.
L’«HkM*iani, atnsebfera di festa in
paese. Le sirene dello stabilimento
Crumièr© tacciono perfehè EAmministrazione ha concesso a' tutti i suoi dipendenti una vacanza pagata. Alle ore 9,30 si forma in piazza il lungo corteo delle scolaresche che sfila attraverso al paese recando numerose bandiere. 11 programma di recite e cauti
ha inizio nel tempio alle ere d'ocr e interessa vivamente il folto pnoblico fino a mezzogiorno. L’attenzione è intensa, i Maestri hanno ottenuto felici
risultati aUe loro fatiche, anche i b.ml)i più piccoli si odono distintairtente
fino in fondo al tempio.
Quindi, nella Sala Grande, Ua luogo il pranzo tradizionale. Lo spirito
che vi regna è ottimo, lo arricchiscono
dei messaggi e dei canr/ che si protraggono fino a ■•■ardi nel pomeriggio.
Lirt recita serale che attira un pubblico numeroso assai ci offre il frutto
di fatiche spese senza misura dalla nostra cara gioventù.
La commemorazione religiosa ufficiale, ha avuto luogo domenica 19 febbraio nel tempio, con un culto s'lenne
seguito dalla celebrazione della Santa Gena e arricchito dall’opera della
corale. La vittoria che ha zinto il mondo fu quella dei padri nostri ed è quella altresì che Dio pone nelle nostre
fra le ny|^ori «he; possano ameohire
la vita di,una Chiasa.
Scuola 'di Avviamento?’ ' Ila lungo
tetppo. eravamo, preoccupati dalle gravi difficoltà che impedivano ai nostri
giovani di seguire studiipost elementa' ri. ' I più! robusti,! potevano accedere
giornalmente Halle'-àouole di Torre in
bicicletta, altri, .mettersi in pensione
sostenendo spese iaigenti, ma il maggior numero era cd^ettOf a rinunciarvi serbando in cuorflUo il limp’anto di
non aver potuto aaioora-studiare, almeno per qualche laono.
Compiendo un atto di fede, abbiamo aperto nel gennaio scorso una scuola privata di 1® avviamento diretta
dalla sig.na Eita Bouissa. L’impresa
era quanto mai onerosa e vivemmo per
alcune settimane ’n preda alla più grande ansietà, non sapendo come avremmo trovato i mezzi-per finanziarla. Ma
il Signore esaudì le nostre preghiere
0 ci forni attraverso Fintervento generoso della Società Crumière, alla quale esprimiamo ancora la nostra viva
gratitudine, i quattro quinti del nostro
fabbisogno. Eesta ancora \ma falla .la
colmare, ma confidiamo nell’aiuto di
Dio. Frattanto i nostri alunni studiano
intensamente e si, sono già quasi messi alla pari con i programmi delle scuole pubbliche iniziate tre mesi prima
della nostra.
mani.
17 Febbraio. Da. celebrazione del 102"
anniversario della nostra emancipazio
Attività laica. 1 nostri fratelli Uni-»
lierto Pascal, Giovanni Baridon e Stefano Gairus hanno provveduto per un
mese al ■ servizio, di predicazione In una chiesa vicina, il cui Pastore .leira
momentaneamente ammalato, presiedendovi complessivamente sette culti.
Siamo lieti di questa attività che è
Fi'siiu Diaconeeee. Un gruppo di
Diaconesse guidate da Suor Angiolina,
la loro Direttrice,^ha visitato domenica scorsa 5 marzo la nostra comunità
partecipando al culto del mattino e interessando vivamente, nel pomeriggio,
le Unioni delle Madri e delle Giovanette riunite nella Sala Grande.
La loro presenza,in mezzo a noi è
stata comè una vocazione del Signore
e na serbiamo in cuore il, più grato ricordo.
LIBRI e RIUISTG
Cristo, Testimonianze - a cura di G.
Fallarti / Fdizione Sansoni, Firenze r
Prezzo L. SODO - pagg. 590.
E’ un’opera cattolica, munita dell’imprimatur-ecclesiastico, ma cristiana nella sua sostanza e nella sua ispirazione. Il compilatore ha voluto raccogliere, come in un’ampia e clùar.a
sala di un museo, tutta una serie di
testimonianze rese a Gesù Cristo, attraverso i secoli, da uomini di età e
di esperienza umana e cristiana diverse, ma desiderosi di glorificare quel
Nome che è « al di sopra di ogni altro
nome, a£&nchè nel nome di Gesù si
pieghi ogni ginocchio ».
La serie delle testimonianze è lunga e varia, dai discorsi di Gesù sull’ultima Cena ai Padri della Chies«
primitiva, ai Teologi e ai mistici del
Medio Evo, ai pensatori dell’spoea
moderna appartenenti a diverse nazioni. Nella sua scelta, il compilatore è
stato guidato dalla preoccupazione di
servirsi di testimonianze di cattoliciromani; trattandosi di testimonianze
a Cristo sarebbe stato opportuno estendere maggiormente il proprio orizzonte sul mondo ecumenico o far
udire pili spesso la voce di altri credenti in Cristo Gesù. Oltre ad un certo numero di ortodossi, figurano nel
libro alcuni pochi protestanti : nessun
riformatore del XVI secolo è .neppur
nominato. Pur tuttavia l’opera tut+a
è lina ricca e bella antologia di testimonianze cristiane, completata da una
serie di tavole fuori testo raffigurauti
i soli volti di Cristo, in cui il lettr.re
« potrà ravvisare lo svolgimento di
una « pietas » che accompagna di
volta in volta la figurazione del Crisi >
secondo il motivo che maggiormente
appassionò una data epoca storica ».
I due regni della teologia di Lutero
di Valdo Vinay r Ed. CEC, Roma e
e Claudiana, Torre Pellice r Prezzo
L. 180.
Ci limitiamo per ora a segnalare
quest’opera che fa parte della Collana
del Centro Evangelico di Cultura, caratterizzata da pubblicazioni brevi,
chiare e sostanziose. Il volume cimtiene una relazione letta al li Congresso Intemazionale per la riforma
in Italia, tenuto in Eoma dal 13 al 1-5
ottobre 1949.
•ì. r.
Il Dio che viene, speranza d’Israele
di Georges Pidoax r Ed. CEC, Roma
e Claudiana / Prezzo L. 300 r Ttadar
zione di Sergio Cerile.
Non sappiamo in quale misura la
nostra gioventù evangelica approfitti
delle pubblicazioni del CEC per approfondire la propria cultura biblica e
religiosa, specialmente in certi aspetti generalmente trascurati. Possiamo
i'.(.mumque affermare che tali volumi,
dal prezzo accessibile a tutti, servono
egregiamente allo scopo e costritu scolio un buon allenamento alla forinuzione di una coscienza teologica evangelica. Il volume di Georges Pidoux.
professore all’Università di Losanna,
pone il problema del Dio che viene e
della fine dei tempi e ne segue lo sviluppo nell’insieme dell’Antico Testamento. Studiando i vari aspetti sotto
i quali quel problema si presenta nell’Antico Testamento, Fautore ha l’intenzione di offrire a tutti coloro che
questo grande problema preoccupa uno
strumento di lavoro e una guida che
jiermetta loro di dirigerai sulle vette
stimate inaccessibili. e. r.
Pj’ un’opera buona e che può
ìi'r
del bene.
e. r.
Aurora c Tramonto di G. Bertinotti /
Ed. Claudiana, Torre Pellice r Prezzo
L. 350.
11 volume è il frutto di un lavoro
proseguito durante la prigionia in terra d’Africa a beneficio dei compagni
di esilio. Contiene per ogni giorno dell’anno una breve lettura biblica, una
strofa di un cantico, due preghiere, un
breve pensiero a guisa di meditaz’one
Indubbiamente utile a quanti desiderano alimentare la propria vita religiosa. e. T.
Jésus et Is. aél par Jules Isaac r Ed.
Albin Midel r Paris.
11 libro è uscito nel 1948 ed ha avuto ampie ripercussioni specialmente
nella stampa di carattere religioso. IF
un’opera sgorgata dalla sofferenza,
pensata e costruita durante il martirio
di milioni di figli d’Israele; la dedica
è già tutto un programma : a A ma
femme, à ma fille, martyres, ’.uèes
par les Allemands, tuées simplement
parce qu’elles s’appeüaient Isaac».
In fondo, si tratta di un atto di accusa dello scrittore contro la chiesa cristiana, posto in questi termini : « E
tu, Chiesa cristiana, che hai tu fatto
del tuo fratello israelita? » Tutta una
serie di citazioni di cristiani,, cattolici
Doni in " Memoria
pervenuti alla CIOV
Orfanotrofio Femminile — Torre Pellice :
Elena e Guido in mem. Miehelin
Lausarot Stefano L. 2000 — Baluias
Olga in mem. dei,genitori 750 — Bertalot Gina in mem. suoi cari 1000 —
In mem. di Giordano Bartolomeo Emilio la Famiglia 1000 — In mem. di
Paschetto Enrico la Famìglia 2000 —
Olga Mariani nell’anniversario scomparsa mio caro Giannino 500 — Subilia Margherita in mem. dei genitori 500 — Cesarina e Aldo Durand in
mem. sorella e zia 400.
e protestanti, non"; depongono certo a
favore della Chiesà che avrebbe iovuto per prima camminare nelle vie della carità. La crocè di Gesù Cristo n.jii
rivela soltanto Finoredulità dei Giudei, ma anche il peccato dei cristiani;
essa può salvare‘e gli uni e gli altri.
L’antisemitismo non lè cristiano; la
Chiesa non può che essere con coloro
che sono oppressi e perseguitati. Le
.'i50 pagine del libro sono anche un utile documento per lo studio del complesso e pur sempre attuale : problema
del destino del popolo d’Israele : problema di fede in Dio e non solo di natura economica e politica.
e. r.
Foi et Vie z Administration : 139 Boule/
rard Montparnasse / Paris VI / Ahon/
nement pour l'étranger 800 fr.
Sonamario del numero di gennaiofebbraio : Les deux cités — Remarques préliminaires — La Bible et h
ville — Agglomération urbaine et condition prolétareinne — Le cléricalisme
comme obstacle à la communauté
chrétienne — Articoli vari.
m
hes familles Martinatrei Genre, vfrofoniément émues, annoncentlle ¡dé-í
part pour la Patrie céleste de leur bién¡¡
'/’mmé'-frèveemt: beau irire
Rifugio Carlo Alberto — Luserna San
Giovanni :
Forneron Dino e Angelina in mem.
della madre Griset Fanny 500 — Avv.
Arnaldo Pittavino e Carmen Long in
mem. del babbo A. Pittavino 2000 —
Marello Clelia in mem. della madre
Godine Susanna 1000 — In « memoriam » di Assunta Angelici Boschi
(per telefono) 15000 — Bertalot Gina
e Ida in mem. loro cari 500 — Alfano
Fiorella e Clara in mem. dei nonni e
zia Elisa 2000 — Lilia Loilc e Mirella
in mem. del nonno 5000 — Sorelle
.Tón-Sootta fiori in mem. di Cesarina
Eostain Ved. Goss 1000.
Orfanotrofio Maschile Pomaietto :
Balmàs Olga in mem. dei genitori
750 — Forneron Edilio in mem. del
fratello Egidio 1500 — Forneron Dino
e Angelina in mem. Driset Fanny .'>00
— Salce Elena in mem. della mamma 500 — Bertalot Ida e Gina in m.
loro cari 500 — Amalia Bertalot in m.
di Bertalot Giovanni (Crosetto-Prali)
500 — Paschetto Valdo e Ilda in m.
Eo.staing Cesare 400 - Sappei Adele nel
1" anniv. della morte dell’amica Griot
Fernanda 500 — Durand Cesarina e
Aldo in mem. della sorella e zia 400
— Alfano Fiorella e Clara in mem. dei
nonni e zia Elisa 2000.
DONI
offerti dagli impiegati e operai
della R. 1. V in occasione del
17 febbraio
/[silo dei Vecchi di S. Germano : L.
32.383 così suddivise ; pranzo offerto a
tutti i ricoverati il giorno 17 febbraio,
lire 28. 574; in contanti L. 3.809.
Orfanotrofio maschile di Pomaretto :
L. 15.000.
Orfanotrofio femminile di Torre l’eììicc : L. 15.000.
Personalia
A nome dei suddetti Istituti beneficati, ringraziamo sentitamente gli im.piegati e gli operai della RIV di Villar
Perosa che in ogni occasione trovano
modo di dimostrare in modo tangibile
il loro sentimento di solidarietà verso i
nostri istituti.
Da queste colonne esprimiamo inoltre il nostro elogio e la nostro riconoscenza alla Direzione ed alle C. I. della RIV che anche quest’anno hanno
considerato il 17 febbraio giornata festiva onde dar modo ai dipendenti vaidesi di celebrare la loro festa della libertà senza essere gravati dalla perdita finanziaria di una giornata di lavoro.
Dir. Eesp. Ermanno Eostan
Oberi Martinai
Asilo Vecchi 8. Oermano Chisone :
Godine Bounous Maria e fam. in m.
fratello Carlo Bounous 1000 — Fam.
(lodino Filippo in mem. Godino Susanna 500 — Lidia Malacrida Bocchi
in mem. di M.E.P. 1000 —'"Bertalot
Gina e Ida in mem. Bertalot Jahier
Flora 1000 — Durand Cesarina in m.
sorella e zia 500 ---Alfano Fiorella e
Clara in mem. nonni e zia Elisa ‘2000
— Venturini Eocoione in mem. cari
scomparsi 500 — In mem. < di Giovanni Travers la moglie e il figlio 500 —
Sorelle Pone in mem. cari 500 — Ines
e Alberto Coucourde : fiori in mem.
della mamma 1000 — Guido e Nini
Peyronel ricordando la cara mamma
1000 — Simondi Long Lidia ricord, la
nonna 1000 — Albertino Emilio Pons
ricord, i nostri cari 1000 — Impiegati
e Operai « Isolantite Val Chisone » in
mem. di Giordano Bartolomeo Emilio 5010 — Ivonne Godino Costantin
in mem. Eli Bruno Bounous 2000 —
Peyronel Emilia e figli in mem. del
Padre 1000—Alma e Annette Bonin
in mem, dei genitori 500 — Vinyon
Mary in mem. della zia .Alessandrina
L. 500.
Tip. Subalpina s. p. a. Torre Pellice
décédé après une longue maladie à,’
GourcelU, Haute Marne, France, lè°
10 février 1950 à l’âge de 47 ans.
J’avais mis en Dieu mon espéran-i
ce; et il s’est incliné vers moi, il’
a écouté mes cris. Psaume 40, 2. '
Prali, Orgères 27 février 1960
La famiglia del compianto
Arturo Bertalot
anziano della Chiesa Valdese di PineTolo, deceduto improvvisamenle il 4.
marzo, ringrazia di cuore tutte le persone che le furono di aiuto o che le di- .-ì
mostrarono in qualche modo simpatia L ‘
in occasione del suo recente lutto.
Abbadia Alpina, 6 marzo 1950
La figlia, il genero,
compianta
nipoti della*
Giuditta Mondon
ved. PONTET
ringraziano quanti presero parte al loro dolore commossi della grande, meritata dimostrazione di affetto e
data alla loro cara.
Torre Pellice 2 Marzo 1950
Dopo breve malattia mancava al
l’affetto dei suoi cari
Paschetto Augusto
di anni 8S ■
Nel dame il doloroso annunzio le famiglie Paschetto, Albarin, Margiunti,'
ringraziano tutti coloro che hanno preso viva parte al loro dolore.
« E fattosi sera Gesù disse;
passiamo all’altra riva ».
Marco 4 : „
- -----------;
Scuola Valdese d’agricoltura
e di economia domestica *:f
f'i
Luserna San Giovanni \
Sono in vendita due manzo di luest .
cinque di razza Bruna Alpina (Luganese). , ^
Sono visibili alla stalla della Scuola >
ai Monnet.
osTeTRicn
Emma Anidreone
già Assistente dell’Ospedaie
Maria Vittoria di Torino
SERVIZIO MUTUE
Via Luigi Tegas, num. 21
LUSERNA SAN GIOVANNI
A favore Istituti Ospedalieri Valdesi :
Giuditta Costabel in mem. Stefano
Miehelin Salomon 500.
Dr. BADALAMENn
Medico Chirurgo Dentista
SPECIALISTA
Il nostro fratello Enea Balmas ha
cons^ito col massimo dei voti e lode la laurea in lingue e letteratura straniera.
La tesi sostenuta era « Le Protestantisme 'delAndré Gride > ».
I nostri migliori rallegramenti e congratulazioni.
DENTIERE DI MASSIMA
PRECISIONE E NA TURA/
LEZZA E QUALSIASI LA/
VORO SPECIALE eseguiti
con rapidità secondo i pià mo/
derni metodi della Scuola Sviz/
zero adottati nel proprio stadio
e laboratorio.
0 Modelli dimostrativi diqualsiasi
lavoro speciale.
TORRE PELLICE - ma Arnaud, num.
ORARIO t Lunedì, dalle 1« alle 18. 3?
Mercoledì e Venerdì dalle 9 alle 12.
PRESSO LA
PINEROLO - Piazza Viti. Veneto, 4 - Tel. 2992
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senza pensione o anche appartamentino per la stagione estiva pensione
completa. Fasulo, Via Pascoli 7.
Si accentino tutti i BUONI del TESORO
per la conrerstone VERIFICATA
ESTRAZIONI ARRETRATE