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ECO
»ELLE VALU VALDESI
biblioteca VALDESP
torbe PILLICE
SelUmanale
della Chiesa Valdese
Anno XCVII - N. 3
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TORRE PELLICE - 20 Gen naie 1967
Ammin. Claudiana Torre Pellice . C.C.P. 2-17557
la vMitesiiii.i (e iiltiiiiii?) assmiblpa annua dfl fonsiglin Federale delle Fliiese Evangeliche d’Italia
Come raraba fenice?
Se le Chiese che lo costituiscono approveranno definitivamente il
progetto federativo, delle ceneri del ventenne C.F. nascerà nel
1967 la Federazione delle Chiese Evangliche d'Italia - Bilancio di un anno di attività dei vari « servizi » federali - Numerosi e intensi i rapporti ecumenici - Il nuovo settimanale unitario - Verso una Bibbia « ecumenica »? Dopo l'alluvione : gratitudine e lavoro per tutti.
Perché m lavoro nella cintara milaDcse?
L’Assemblea annuale del Consiglio
Federale delle Chiese Evangeliche
d’Italia si è riunita in Roma, Via
IV Novembre 107, nei giorni 3 e 4
gennaio 1967, sotto la presidenza del
pastore Mario SbafR.
Nella propria relazione all’Assemblea, la Giunta ha ricordato che 11
Consiglio Federale, costituitosi il 1®
luglio 1946, ha compiuto i suoi venti
anni di attività ©d ha brevemente
riassunto le tappe dello sviluppo di
tale organismo. Ha anche accennato
alla circostanza che se entro il 1967
verrà realizzata la auspicata Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane TAssembiea di questo inizio di
anno sarà verosimilmente Tultima del
Consiglio Federale.
Rivolgendo il proprio commosso
pensiero alle vittime delle recenti alluvioni nel nostro Paese ed esprimendo la propria gratitudine a quanti
hanno dato le loro generose offerte
per alleviarne i disagi, l’Assemblea,
unanime, ha approvato il seguente
ordine del giorno:
L’Assemblea del Consiglio Federale delle Chiese Evangeliche d’Italia,
riunita in Roma nei giorni 3 e 4 gennaio 1967,
RIAFFERMA la propria fraterna simpatia e la propria commossa
solidarietà verso le popolazioni colpite dalle alluvioni del Novembre 1966
nelle varie regioni del nostro Paese e particolarmente nella città di Firenze e si propone di proseguire l’opera tempestivamente iniziata in
aiuto alle famiglie, alle Comunità ed alle Istituzioni evangeliche tanto
duramente colpite;
RIVOLGE un vivo ringraziam.ento ai membri delle Chiese evangeliche italiane per il loro pronto e generoso contributo in favore dei fratelli alluvionati:
ESPRIME la propria sentita riconoscenza al Consiglio ecumenico ed
Elle Chiese ed Istituzioni evangeliche d’Europa e -di altre parti del mondo
per la loro concreta solidarietà e per gli aiuti sostanziali fatti pervenire ;
SI FA INTERPRETE del senso di profonda gratitudine più volte
espressa da parte delle famiglie, delle Comunità e delle Istituzioni aiutate che, dalle offerte ricevute hanno tratto beneficio e conforto.
Oltre l’esame ddlToperato della
Giunta, l’Assemblea si è soffermata a
considerare quello dei Servizi, delle
Commissioni, dei Comitati e degli
Uffici del Consiglio Federale dedicando particolare attenzione ai molti ed
importanti problemi prospettatici dal
responsabile deU’Ufficio Legale, professor Giorgio Peyrot cui ha testimoniato la propria viva gratitudine e la
propria sentita soddisfazione per razione appassionata, intelligente e
tempestiva da lui svolta. Il prof. Peyrot ha però lamentato come non sempre le Chiese siano sufficientemente
attente e sollecite nelTesaminare i
problemi loro proposti © nel far conoscere al riguardo il loro pensiero.
Occupandosi del « Servizio Culto
Radio » l’Assemblea ha espresso la
propria gratitudine al segretario del
servizio, pastore Nando Camellini e,
in modo particolare, al pastore Guido
Mathieu che oltre alla responsabilità
redazionale del quindicinale « Culto
Evangelico » si è ora assunta anche
quella amministrativa pur restando
la imbblicazione sotto l’egida del Consiglio Federale.
I sempre più ampi e numerosi rapporti ecumenici nei quali il Consiglio
Federale è direttamente o indirettamente impegnato, sonc stati oggetto
di informazione e discijssione. L’Assemblea ha espresso la propria viva
gratitudine al Segretario Generale
uscente del Consiglio ecumenico dr.
Vìsser ’t Hooft ed i propri voti augurali al nuovo Segretario Generale pastore E. Carson Blake dando incarico al presidente del Consiglio Federale di esprimere con una lettera, alle
due eminenti personalità, tali sentimenti. La presenza, ad una parte dei
lavori, del Dr. Glen Garfleld Williams, Segretario per l’Europa della
Divisione Inter Church Aid e Segretario esecutivo della Conferenza Europea delle Chiese, detta di Nyborg, è
stata, come sempre, molto gradita.
L’Assemblea è stata informata sul
lavoro in corso da parte del Comitato per la Federazione delle Chiese
Evangeliche Italiane e sulla previsione di convocare l’assemblea costituente nel prossimo novembre. Due ampie
relazioni sulla prossima realizzazione
del settimanale evangelico interdenominazionale « Nuovi Tempi » sono state presentate dal presidente dell’apposito Comitato dr. Fulvio Rc^co, e dal
direttore designato del periodico, pastore Giorgio Girardet.
In una apposita seduta TAssembiea
ha ricevuto dirigenti e rappresentanti
delle più importanti Società Bibliche
della Gran Bretagna, degli Stati Uniti e di altri paesi europei i quali si trovavano in quei giorni a Roma per
una riunione di Comitato. Essi hanno
auspicato una nuova traduzione in
italiano del Nuovo Testamento in
linguaggio moderno e ci hanno informato su varie iniziative delle Società
Bibliche per una edizione comune', di
base, anche con studiosi cattolici, dei
testi greco ed ebraico nonché su varie
traduzioni ecumeniche in corso di attuazione e sulla necessità di una più
stretta collaborazione fra Società Bibliche e Chiese. In relazione a questo
ultimo punto è stato chiesto al Consiglio Federale, ed esso ha accettato
Tinvito, di farsi promotore della costituzione di un Comitato in vista della
creazione di una Società Biblica Italiana.
Hanno preso parte ai lavori della
Assemblea i delegati della Chiesa
Es'angelica Valdese, dell’Unione delle
Chiese Battiste, della Chiesa Evangelica Metodista dTtalia, della Chiesa
Evangelica Luterana d’Italia e dell’Esercito della Salvezza. Hanno partecipato alle sedute della sera del 3
gennaio e del mattino del 4 i raippresentanti di Chiese ed Opere aderenti
al Consiglio Federale per talune sue
specifiche attività: Assemblee di Dio
in Italia, Opera della Chiesa dei Fratelli, Unione delle Chiese Avventiste
e Chiesa Apostolica.
La Giunta del Consiglio Foderale,
anche in vista dello auspicata prossima costituzione della’ Federazione, è
stata riconfermata: Presidente, pastore Mario Sbaffi ; Vice presidenti
pastori Neri Giampiccoli e Manfredi Ronchi; Segretario, pastore Carlo
Gay; Cassiere, sig Mario Girolami.
L’INCHIESTA GIOVANILE
Durante la scorsa primavera un gruppo
di oltre venti giovani milanesi si è dedicato
con intelligenza e con passione a un lavoro
finora non sperimentato: la ricerca degli
evangelici residenti nella Cintura - Nord di
Milano, cioè in quelTamplissima zona che
va da Melzo a Legnano, e che è piena di ciminiere, di case, di fumo e di immigrati.
Questa regione, per una lunghezza di circa
50 km. e per un’« altezza » (da nord a sud)
di circa 20, conosceva da tempo dei forti insediamenti industriali, ma era ancora
relativamente poco popolata fino a 15-20 anni fa : ma Tespansione industriale del dopoguerra ha portato in questa zona un enorme numero di fabbriche, e con esse decine
di migliaia di lavoratori, di impiegati, lombardi o meridionali : Sesto S. Giovanni è ora
una città di 80.000 abitanti, Monza supera
i 90.000; Cinisello, che nel 1951 aveva 15.000
abitanti, ha ora superato i 60.000, e continua a crescere : fatte le debite proporzioni,
lo stesso discorso vale per Cologno, Cusano,
Bollate, Saronno, Legnano, e molti altri centri.
Tra molti nuovi immigrati, vi sono anche
degli evangelici, certo. Quanti? Non è stato
facile stabilirlo, perchè la maggior parte di
questi evangelici vivevano in un isolamento
pressoché totale : sulla carta, Milano può apparire relativamente vicina: 10 - 15, massimo 30 chilometri : ma questi chilometri, tradotti in tempo e lire, possono significare che
la famiglia di un manovale lucano, per andare in chiesa la domenica deve partire alle
ore 8 e tornare alle 14, spendendo 500, 600,
talvolta 900 lire a testa in tram e trenini.
E poi, quale differenza tra le piccole, calde
chiese di origine, e le vaste, dignitose e un
po’ distaccate assemblee delle nostre chiese
cattedrali...
SOLITUDINE E DIASPORA
Perciò il primo lavoro dei giovani milanesi è stato di reperire il maggior numero di
indirizzi, nelle segreterre delle chiese, tra
tmici e conoscenti : ne è venuto fuori una
lista di famiglie evangeliche, che si sta gradualmente allungando : attualmente conosciamo 87 famiglie, residenti in 24 comuni
diversi, la maggioranza è costituita da famiglie valdesi: v’è poi un forte nucleo metodista, alcuni simpatizzanti e dei membri di
gruppi evangelici diversi.
Una percentuale significativa di queste famiglie è stata, visitata dai giovani milanesi,
in modo da poterne conoscere direttamente
la situazione, e da giungere a una visione
d insieme del problema della nostra diaspora in questa zona. I risultati di questa inchiesta sono stati decisamente interessanti,
ed assai utili per il lavoro che ora si sta avviando. Una buona metà delle famiglie sono
arrivate qui dopo il 1960, cioè sull’onda della pande migrazione di questi anni: diversi
arrivi però sono recentissimi, per cui si ha
Timpressione che il flusso migratorio continui, malgrado la « congiuntura ». Il luogo
di provenienza di quasi metà delle famiglie
è 1 Italia meridionale : e ancora circa la metà
dei capifamiglia sono manovali ed operai: le
epe sono piccole, rari i telefoni e le automobili; in compenso, i figli studiano tutti, anche dopo le elementari perchè anche un breve soggiorno in queste plaghe insegna quanla preparazione, quanta iniziativa e combattività siano necessarie per non essere messi
al margine della vita sociale.
La maggior parte di queste famiglie si dimostrano fortemente evangeliche: è bello
riscontrare qui il valore e la profondità del
lavoro svolto spesso con -grande umiltà nelle
nostre chiese del Sud o delle Valli; il senso
denominazionale non è molto pronunciato : si
ha chiara coscienza di appartenere alla minoranza protestante d’Italia, e si vorrebbe espri.
mere una testimonianza più viva e più forte.
iiiiiiiiiiimiiiiiiiimiiiii
IIIIIMimiMIIIIIIIIIIMIMIIII
MESSAGGIO ALLE CHIESE
La Domenica della Missione
In occasione della Domenica delle
Missioni (29 gennaio) il Comitato della Società delle Missioni di Parigi ha
diramato un appello speciale a tutte
le chiese della Francia. Dopo aver fatto il punto della situazione finanziaria
e invitato tutti a contribuire generosamente per evitare un deficit alla fine delTesercizio in corso, il messaggio
parla del bisogno urgente di nuovi
missionari per aiutare le giovani
chiese.
« La nostra responsabilità e la vo
stra ci obbligano pure a considerare
con la più grande serietà la necessità
di sostituire i missionari in congedo o
che stanno per tornare definitivamente in Europa; occorrono 13 insegnanti
7 infermiere, 5 tecnici o ragionieri, e
16 pastori, immediatamente o in un
prossimo avvenire, per lavorare nelle
chiese di oltremare ».
Infine il messaggio termina con
una vibrante esortazione a pregare:
« Voi vorrete, non è vero, chiedere a
Dio gli uomini e il denaro necessario
per il SUOI servizio nel mondo di oggi:
Egli già prepara le risposte alle preghiere che Egli aspetta,
Pregate pure il Signore per i
vostri missionari e per i responsabili
delle chiese oltremare, che lavorano
in condizioni troppo difficili per le
sole forze umane. Noi crediamo veramente che la nostra e la vostra responsabilità siano di pregare sempre
più ardentemente, in una preghiera
che sia abbastanza sincera per diventare azione e dono di se stessi ».
Ma per tutti lo choc della emigrazione è
staio forte; sradicati sociologicamente, si rischia di diventare degli sradicati anche spiritualmente; certo, per diversi anni si può
resistere: ma dopo? Non è certo un caso il
fatto che nelle famiglie di recente immigrazione quasi tutti i matrimoni misti vengono
fatti in chiesa evangelica, mentre per le famiglie di più antico insediamento avviene
esattamente il contrario : la fede evangelica
rischia allora di perdersi nelle sabbie mobili dell'integrazione sociale, o di ridursi a
un profondo ideale personale, incapace di
trasmettersi ai figli, agli amici, al mondo del
lavoro in cui si passa la giornata.
La maggior parte delle famiglie evangeliche della zona non si conoscono tra di loro,
e la cosa è ben comprensibile: come fare a
indovinare la presenza di altre 7-8 famiglie
della nostra fede in un centro di 30 o 40 mila
abitanti? Ma questo fatto accresce ancora
l’isolamento di questi credenti persi nella
« folla solitaria » che popola questa gigantesca periferia.
UN LAVORO DA COMINCIARE
Più attive delle chiese sono, in questa zona, quelle che benignamente noi chiamiamo
« le sette » : pentecostali, Fratelli, chiesa di
Cristo, hanno già da tempo iniziato un’opera
di penetrazione, sia mediante la testimonianza individuale, sia mediante qualche limitato
sforzo organizzativo. E’ possibile che le nostre chiese continuino a lavorare secondo lo
schema tradizionale: dei locali di culto situati tutti nel gran centro di Milano, delle
circolari impersonali, qualche visita pastorale quando essa è resa possibile dalTaffannoso
susseguirsi di attività, di richieste, di esigen.
ze, che succhia tutto il tempo e tutta l’energia di chi risiede nella metropoli? La risposta
a questo interrogativo è abbastanza chiara :
se vogliamo impostare un lavoro efficace,
dobbiamo discostarci di poco o di molto, dallo schema di lavoro seguito in questi ultimi
decenni. Tale è l’opinione del gruppo dei
giovani che hanno svolto Tinchiesta, e l’hanno poi analizzata in una serie di ampie discussioni : perciò il pastore che la Tavola ha
inviato quest’autunno a Cinisello, sta attual
menle visitando le famiglie e studiando l’ambiente. in modo da vedere quali attività evangeliche debbano essere organizzate in questa
vasta, zona. Le possibilità sono assai varie,
e solo il tempo e l’esperienza diranno quali
sono realizzabili.
LE DOMANDE E LA RISPOSTA
V è anzitutto, urgente, il problema di riunire questi fratelli, di farli conoscere tra di
loro, di organizzare riunioni serali e culti:
ma questo lavoro esige l’apertura di apposite
« sale di culto », costose e impegnative, o
non è piuttosto preferibile un lavoro più capillare, con riunioni e discussioni nelle famiglie. in modo da favorire il sorgere d’una
coscienza comunitaria e da evitare una rapida istituzionalizzazione della vita di questi
piccoli nuclei evangelici?
In secondo luogo : non è forse urgente
impostare questo lavoro in un quadro nettamente interdenominazionale, in modo da evitare fin dall’inizio il sorgere di assurdi steccati denominazionali, i quali non possono
che indebolire la nostra testimonianza?
Ma a.nche tutto questo riunire evangelici,
diffondere giornali e libri, organizzare « scuole domenicali volanti » può avere un senso
autenticamente evangelico se non si proietta
all’esterno in un’azione che incida sul tessuto sociale? E quest’azione come deve configurarsi? Come una moderna opera, di assistenza sociale, certo necessaria in una zona
come questa in cui, malgrado le apparenze,
vi sono colossali problemi sociali, educativi,
umani? Oppure bisogna cercare di entrare
nel vivo delle questioni, là dove si combatte
la lotta di tutti i giorni^ là dove ci sono le
tensioni nascoste o Tabulia degli sconfitti?
Oppure è possibile combinare insieme tutte
queste attività ; riunioni di famiglie, assistenza sociale, aiuto educativo e morale, presenza nella lotta?
Per ora non possiamo che elencare questi
interrogativi, sapendo che la risposta, se risposta vi sarà, verrà da Alto, e non dalle nostre menti o dalle nostre mani : ma speriamo
fortemente che la fedeltà del Signore e la fede dei fratelli ci permetta di ricevere questa
risposta, e di capirla. G. B.
la Costituzione di Paolo VI
sollo induldenze
L’Osservatore Romano di lunedìmartedì. 9-10 gennaio 1967 ripiorta il
testo della Costituzione di Paolo VI
Indulgentìarum doctrìna (La dottrina delle ind.'ulgenze), promuigata con
la data del T gennaio 1967. Si tratta
di un documento, il quale, se non riveste la solennità delle definizioni
ex-cathedra del ptapa, esprime, tuttavia, il suo magistero ordinario, quale
vescovo della Chiesa universale, e
come tale si impone alla attenzione e
alTotabedienza di tutti i cattolici.
In questo documento Paolo VI propone una riforma della usanza delle
indulgenze, ma alle norme pratiche fa
precedere ima presentazione della dottrina cattolica sulle indulgenze.
Nell’attuale clima «ecumenico» si
tende' a rendere popolari due affermazioni. Anzitutto che i cristiani sono
divisi soltanto sulle questioni concernenti la Chiesa, ma sono uniti nella
fede in Cristo; inoltre si afferma che
i Riformatori si sono staccati dalla
chiesa cattolica sotto l’impre3Sione
dolorosa di talune deformazioni esistenti al loro tempo, ma senza una
reale e profonda ragione. In particolare, la critica di Lutero alle indulgenze sarebbe stata una critica di interesse puramente secondario superata dopo la chiarificazione della dottrina cattolica e la riforma della disciplina delle indulgenze.
La Costituzione emanata da Paolo VI dimostra con impressionante
chiarezza che la dottrina cattolica sul.
le indulgenze non ha un valore limitato, non rimane tra le cose sulle quali d possono essere divergenze, pur
nella unità della fede, ma rappresenta la forma più popolare di sintesi di
tutti gli aspetti essenziali del cattolicesimo. Proprio da questo documento
di Paolo VI appare evidente che la
critica di Lutero doveva, per coerenza biblica, sfociare nella negazione radicale del cattolicesimo. Per rendersene conto, basta esaminare i presupposti dottrinali della dottrina e della
usanza delle indulgenze.
UN DIO NON PACIFICATO
La radicale differenza tra protestantesimo e cattolicesimo nel porsi di
nanzi alTEvangelo sta nel diverso
modo di intenderne il messaggio. Dal
Nuovo Testamento, infatti, noi riceviamo l’annuncio della « riconciliazione di Dio con gli uomini ». Cristo è
insieme l’autore e il segno di questa
riconciliazione che Dio, per pura sua
iniziativa compie « non imputando
agli uomini i loro falli» (2 Cor. 5: 19).
La « buona volontà » di Dio verso l’uomo è il messaggio di tutta la Bibbia,
presentato come promessa nelTAntico Testamento e come compimento
nelTopera di Cristo.
Su presupposti del tutto diversi si
fonda la dottrina cattolica delle indulgenze. Dio appare non cerne Colui
ohe usa misericordia all’uomo, per sua
sovrana bontà e iniziativa, ma come
il ^udice ohe e3%e dalTuimo la riparazione. « La divina rivelazione ci insegna — dice Paolo Vi — che i oeccati hanno come conseguenza I3 pene
inflitte dalla santità e dalla giustizia
divina, pene che si devono scontare
sia in questo mondo, con i dolori, le
miserie e le afflizioni di questa vita, e
specialmente con la morte, sia mediante il fuoco e i tormenti o le pene
purificatrici nel secolo futuro ».
Lo scopo delle pene inflitte da Dio
è duplice : da una parte « la purificazione delle anime e la difesa della
s^tità delTordlne morale; dalTaltra
« il ristabilimento della piena maestà
della gloria di Dio». Pertanto abbiamo due tipi di pene: quella eterna (inferno), stabilita per ridare la gloria
a Dio, e quella temporale (sofferenze
di questa vita e pene del purgatorio)
per purificare le anime e riparare
l’ordine morale turbato.
Questo, dunque, è il messaggio fondamentale dieila dottrina cattolica: la
volontà di Dio è essenzialmente una
volontà vendicativa nei confronti degli uomini: Dio non ha fatto la pace,
ma la concede a condizione che l’uomo paghi, proprio come avviene nel
nostro mondo, al termine dei conflitti umani. C’è la prospettiva di una
Norimberga anche nei rapporti dell’uomo con Dio!
CONTINUA
IN QUARTA
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20 gennaio 1967 — N. 3
Ma
Per una pedagogia rinnovata dalla religione Ma
L’insegnamento religioso valdese
nelle scuole domenicali e — là dove è
possibile — nelle scuole statali d’obbligo presenta numerosi punti interrogativi, soprattutto se messo a conironto con i nuovi indirizzi della pedagogia e l’attuale ripensamento sui
fini e sui metodi della storia. Una
trattazione completa dell’argomento
richiede almeno im accenno circa il
rinnovamento di strutture di tutta la
scuola dell’obbligo elementare e medio e ima differenziazione relativa
alle diverse tappe dell’età evolutiva.
Intatti, se è pretenzioso volere continuare a considerare la scuola come
priva di motivi innovatori, è addirittura dannoso mettere sullo stesso piano ragazzi di sei anni con quelli di
quattordici.
Osservazioni psicologiche
Considerando la genesi del sentimento religioso infantile, troviamo
che esso è rappresentato dapprima
da una sublimazione dell’amore filiale
(la pietas filiale e divina), congiunta
al senso di rispetto per l’adulto onnipotente e onnisciente ; in un secondo
tempo, con l’inizio della frequenza
scolastica e la rudimentale presa di
coscienza dell’io e dell’altro, il fanciullo sperimenta una prima profonda delusione nei confronti degli adulti che tanto ammirava, in quanto essi risolvono i suoi «perchè» non da
un punto di vista antropomorfico (è
l’uomo a creare il sole, le nuvole, la
pioggia, il sonno), ma con argomentazioni causali, direi materiali. Il ragazzo prende così, coscienza della relatività della potenza dell’adulto nei
confronti della realtà, la quale continua a sussistere e procede secondo un
ordine diverso da quello uiriano. Questo momento di crisi (verso i sette anni), complicato da motivi socio-ambientali, può trovare una duplice soluzione: da un lato, incontriamo ragazzi che colmano il vuoto lasciato
daH’ammirazione delusa con un riferimento a valori superiori, cioè a corisideraziord sulla presenza di un’Entità superiore invisibile ma agente ; dall’altro, troviamo ragazzi che si rifugiano in im agnosticismo totale, esasperato spesso dall’obbligo di frequenza a funzioni religiose, agnosticismo
che riaffiorerà in modo più pressante,
sotto una spinta logica, nel periodo
della giovinezza con tendenze materialistiche e contingentali. A questo punto una funzione decisiva nella soluzióne del conflitto spetta non solo alla famiglia, ma soprattutto alla scuola ed alla (Chiesa, specificatamente
preposte alla guida dello sviluppo del
ragazzo. . .
Prima di passare a considerazioni
pedagogiche, è doveroso ancora soffermarsi sulla genesi psicologica dello
spirito storico. Sulla base di un recente Convegno torin^ (1) sull’insegnamento della storia nei tre cicli
della scuola dell’obbligo, è sorta 1 esigenza di adeguare, meglio di quanto
la scuola ed i libri di testo non facciano, lo studio della storia alla psicologia infantile. Il concetto di storico,
e cioè di temporale e insieme di presente e operante nella realtà attuale
attraverso vari tipi di implicanze, e
uno dei valori più difficili da formarsi
e maturarsi nell’uomo e compare soltanto nell’adulto, in quanto egli ha
esperienza del passato. La storia, per
il ragazzo, è inizialmente senso della
storia, cioè senso del tempo, dell cggi-ieri-domani, che, per il momento,
non può presupporre spiegazioni di
causa-effetto. Quest’esigenza ha imposto un nuovo orientamento sia nei
Programmi ministeriali per la Scuola
Elementare del 1955 che per Quelli
della Scuola Media Unica del 1963, rivalutando entrambi lo spunto concreto, ambientale e operativo. In altre parole, la scuola, con le nuove metodologie, è invitata a rin^ditare sul
valore educativo dell’ambiente, quale
fonte di dati da cui occorre partire
per fondare ogni insegnamento ed assegnargli un compito concreto e formativo. Per la Scuola Elementare, si
tratta di partire da osservazioni e ricerche sulla storia del proprio paese,
da considerazioni sui monumenti, sulle opere esistenti, per giungere, attraverso un lavoro globale e correlazionale,a considerazioni sul passato, sul
lonta.no, su ciò che non è presente
nello spazio e nel tempo. Per la Scuola Media (ma in parte vale anche per
le ultime classi del secondo ciclo) si
tratta di studiare la storia attraverso
l’uso di un materiale vivo di documentazione, attraverso ricerche e letture
di documenti che ci attestino lo spirito del tempo. I libri si trasformano
in materiale di lavoro da usare e piegare alle proprie esigenze, anziché essere sintesi da studiare a memoria,
simbolo di vestigia passate prive di
riferimento al presente.
Osservazioni pedagogiche
Questo duplice motivo di chiarimento — la genesi dello spirito religioso e del senso storico — imposta
tutta una serie di gravi interrogativi
e le note che seguono non hanno assolutamente la pretesa di essere conclusive : valgano come frutto di ricerca personale e di Istituto, la quale
Aspetti e problemi nuovi dell'insegnamento religioso. Nella nostra riflessione
e nella nostra prassi, rimane sempre più indietro rispetto a quello laico? - La
Scuola domenicale : non dopo-scuola, ma preparazione, non solo attraverso
lo studio, alla vita cristiana - Un insegnamento attivo per una fede operante.
postula uno scambio di impressioni e
di idee da parte di chi si sente impegnato in questo genere di lavoro.
I problemi riguardanti la Scuola
Elementare sono particolarmente grar
vi, data la situazione di frattura oggi
constatabile fra le note lezioni di religione e le attività riguardanti le
altre « materie ». Sulla base di testi
ancora in uso (ma le cui scorte sono
quasi esaurite) si giunge a fare apprendere a bambini di prima, che non
sanno ancora leggere, dei versetti che
hanno il netto sapore del moralismo
e non suscitano l’interesse del soggetto. Il presupposto della validità di
ogni insegnamento è quello di trovare una motivazione nei bisogni psicologici dell’attività e della conoscenza secondo le sperimentazioni e le affermazioni deile teorie evolutive. A
questo proposito, un’attenzione tutta
particolare deve essere pesta a quei
princ pi caratteristici circa la genesi
e l’evoluzione del senso storico.
.Si tratta pertanto, di trovare le forme adeguate, i metodi adatti a suscitare l’interesse per uno studio che
consideiiamo fondamentale. D’altra
parte, occore anche distinguere tra
insegnamento religioso (che comprende un aspetto squisitamente storico
e un aspetto « rivelato ») ed educazione morale. Trasformando la religione
in semplici regole morali, tratte da
una specifica dottrina, si priva la religione del suo aspetto basilare, che è
la trasmissione del messaggio divino.
Inoltre, non è sufficiente rimanere su
un piano puramente teorico e storico,
ma occorre fare vivere lo spirito religioso, attraverso attività di ricerca.
Dato ohe il b€imbino da sei a otto anni non è ancora in grado di capire il
significato del tempo, come concatenazione causale di fatti temporalizzati, è inutile, anzi dannoso ricorrere
prematuramente alla storia del popolo ebraico. Si rischia di usare un linguaggio incomprensibile (sulla univocità ed equivocità del linguaggio biblico parleremo in uno dei prossimi
numeri) al ragazzo, perchè rivolto a
fenomeni, a usi e costumi di cui egli
ancora non può rendersi conto, dato
che non sa localizzarli nel tempo.
Certe similitudini, certe abitudini, un
certo tipo di educazione sono dati
inaccettabili, in quanto tali, dai fanciulli, i quali paragonano lo spirito religioso allo spirito favolistico. La fluitazione dal religioso, e quindi soprannaturale, verso il favcloso è fatto contestabile, sottolineato anche dal modo
di presentare i fatti biblici da parte
dei responsabili: alcuni episodi possono benissimo essere paragonati ai
racconti con orchi, fate, bimbi buoni
e cattivi.
II problema è di rendere efficace,
convincente ed attuale uno studio che
riguarda una realtà altrettanto attuale, e cioè la nostra esistenza ; la nostra
attenzione, prima di essere rivolta
alla tradizione, al passato, deve guardare al presente o al futuro. L’attualizzazione deH’insegnamento religioso è oggi facilitata dalle nuove tecniche didattiche, che richiedono attività e concretezza. Dallo studio dell’ambiente locale, degli avvenimenti
liturgici presentati come centri di argc mento, si passa per centri concentrici agli avvenimenti più lontani
nello spazio e nel tempo. A conclusione del secondo ciclo, con un chiaro
collegamento tra storia, geografia e
religione, si può prospettare lo studio
della Palestina, del paese ohe vide fiorire la civiltà ebraica e vide l’opsrato
di Gesù Cristo; questo studio è condotto con cartine costruite dagli stessi alunni, con itinerari di viaggio, con
osservazioni su usi e costumi, sugli
abiti, sulle costruzioni, servendosi dei
testi biblici. Solo in questo contesto
acquista un preciso significato la figura di Gesù e la predicazione degli
apostoili, perchè aliene dal verbalismo
e dairastrattismo. Un discorso molto
ampio dovrebbe essere condotto sulle
illustrazioni ; ci basti sottolineare
l’aspetto funzionale e quindi il valore
non decorativo, ma di documento.
Sulla base delle immagini e dei testi,
il ragazzo può drammatizzare alcune
scene, prendendo così coscienza dello
spirito religioso, del clima del tempo
biblico.
Per la Scuola Media, l’orizzonte si
amplia, pur continuando sulla stessa
linea; si tratta ora di soddisfare i
bisogni di ricerca individuale o di
grupipo, offrendo il materiale adatto
allo scopo. Nasce così, l’esigenza insopprimibile dell’uso della Bibbia, come
unico testo fedele; i ragazzi prendono
familiarità con un Libro verso il quale, inizialmente forse per troppo rispetto, poi per altri motivi, non si
sentono attratti. Gli studi del pastore
Giorgio Tourn, pubblicati dalla Claudiana, sul mondo del Nuovo Testamento e sui Profeti (2) possono essere considerati una validissima guida in quest’opera innovatrice.
Le Scuole domenicali
Un discorso non molto dissimile
dev’essere condotto a proposito della
funzione e dei compiti attuali della
Scuola domenicale. Essa non deve diventare un dopo-scuola, una ripetizione dei concetti già appresi in classe, forse in modo ancor più nozionistico. La sua funzione è specifica e
riguarda una preparazione — non solo attraverso lo studio — del vero cristiano. Se ci fermiamo all’aspetto nozionistico, circoscritto alla semplice
trasmissione di idee, travisiamo lo
stesso spirito biblico di stretto legame
tra teorico e pratico. Inoltre, dovremmo ammettere di non avere a nostra
disposizione mezzi adatti jier rivolgerci a bambini di età inferiore agli
otto-nove anni.
L’aspetto fattivo delia fede deve essere concretizzato fin dalla Scuola domenicale, la quale ha l’opportunità di
vedere riuniti insieme molti bambini
desiderosi di essere attivi e utili. Gli
inviti e le raocomq,ndazioni che chiudono tutte le lezioni di religione hanno cos, modo di vedersi realizzate in
un contesto sociale: visite ad ospedali, a rifugi, ai poveri, partecipazione
ai culti, eoe. Mi sembra che il pericolo del nozionismo fine a se stesso e
deH’inadeguatezza all’ambiente abbia
trovato neiroperatività il suo migliore correttivo non solo per il presente, ma anche per il futuro del ragazzo, dato che sentirà di dovere effettivamente « confermare » qualcosa di
sperimentato e sentirà lo stretto legame che unisce la Scuola domenicale ed il Catechismo all’Unione giovanile. Secondo questa direttiva, lo
studio perde il suo aspetto verbaUstico e teorico per trovare una sua compiutezza nell’azione pratica sociale.
La inadeguatezza di molta Scuola domenicale è da riscontrare proprio in
questa alienazione dal contesto sociale umano, per rifugiarsi in un puro spirito contemplativo pietista.
La Scuola domenicale assume, infine, un aspetto positiva complementarità rispettò al regolare inoC'
gnamento scolastico (31 ; a questo
prepósito, è bene rendere operante la
collaborazione fra insegnanti, monitori e responsabili, attraverso varie
riunioni nel corso dell’anno, sia per
chiarire gli scopi ohe interessano reciprocamente, sia per avere un contatto vivificatore con le famiglie. Solo da questo punto di vista, la Scuola domenicale ha ancora qualcosa da
dire ai giovani, qualcosa di nuovo e
di interessante, ed esplica una funzione insostituibile.
Conclusione
Non è possibile -considerare concluse queste poche note, anzi esse vorrebbero dare lo spunto per uno scambio di idee su un problema che oggi
è più che mai attuale, uno scambio di
idee e soprattutto di esperienze, perchè è dalla collaborazione che può
nascere un nuovo indirizzo pedagogico. Ricordiamo che le strutture scolastiche stanno subendo in Italia una
sostanziale trasformazione, nel senso
della democratizzazione, della cooperazione e della operatività degli strumenti educativi; l’insegnamento religioso, e soprattutto quello relativo
alle nostre scuole, non deve rimanere
estraneo a questo soffio innovatore,
anzi ne deve diventare il propugnatore e il difensore attraverso una
pratica educativa rinnovata ed efficiente.
Roberto Eynard
Sul bolletlmo della comunità di Biella
abbiamo letto lo stralcio di questa notizia
pubblicata da ”La Stampa'^ e che ci era sfuggita sul quotidiano torinese. Ci fa piacere
questo riconoscimento reso al civismo di un
membro della nostra chiesa.
Il Sindaco di Vigliano Biellese, Ing. Corrado Rivetti, ha ricevuto una insolita lettera
da parte di un cittadino che protesta per non
essere stato incluso nel ruolo deirimposta di
famiglia. Si tratta di un pensionato settantenne, Max Recher Neggia. che è stato molti anni all’estero. Trasferitosi a Vigliano due
anni or sono, si è deciso ad esprimere il suo
disappunto dopo aver constatato che TUfficio
tributi si era nuovamente dimenticato di lui
« Il Comune affronta spese ingenti — ha
scritto alTincirca nella sua lettera il pensionato — per assicurare ad ogni cittadino molteplici servizi ed è giusto che ognuno con
trihuisca a seconda delle sue possibilità. Per
questo voglio anch’io pagare le tasse ».
Il Sig. Recher è stato invitato in Municipio dall’assessore alle finanze Cav. Boschetto,
che gli ha espresso l'ammirazione della Ginn
ta per il suo civismo.
Duaiieriii Kossi lì
ima
(1) Si tratta del Cionivegno nazionale indetto al Palazzo Carignano di Torino, il
3-4 gennaio u.s., dal Centro di Cooperazione Educativa.
(2) La voce dei profeti (Guida alla lettura deH’Antico Tes'.atnen o, L. 700) - La
voce degli apostoli (Guida alla lettura del
Nuovo Testamento, L. 751,,i ■ Il mondo del
Nuovo Testamento (Guida allo slud o dell’ambiente sociale e culturale de N. T.,
L. 800).
(3) Naturalmente, questo paragrafo riflette in modo particolare la s .nazione
nelle Valli Valdesi; non in modo esclusivo,
tuttavia, e dato il numero proporzionalmente allo di insegnanti, nelle nostre comunità, questo lavoro collegiale di ricerca
e di approfondimento ci pare molto importante, per tu.ti. {N.d.r.ì.
Movimento operaio e autonomia della lo':a
di classe è il tema centrale del sesto num >
dei Quaderni rossi (pp. 390, L. 1.800). o
studio centrale di questo grosso fascicolo s :luppa, sul terreno dell’elaborazione di r.,a
strategia politica di classe, l’attività di ri;. ca e intervento degli operai e degli intei
tuali che fanno capo all’Istituto Rodolfo :
randi di Torino.
Quaderni rossi 6 contiene inoltre un va. ,,
panorama di Vittorio Rieser sulla cong'.c
tura capitalistica internazionale e saggi .7
Liliana Lanzardo e Massimo Vetere {hV'
venti politici contro la razionalizzazione ca
talistica), Mario Miegge {Riforma agraria «
lotta contadina nella Morsica), Dario Lanz, e
do {Sviluppo del capitale e rivoluzione soc ■■
lista) ed Edoarda Masi, l’eccezionale sinoh.-a
della Biblioteca braidense {Insegnamenti U::rici del comuniSmo cinese e Rivoluzione i.:t
Viet nam e movimento operaio occidentale).
libri
UiN TESTO DI RUDOLF BULTMANN
On crisliaiiesinio primitivo nel quailro delle religioni iiiitidì
Ci scusiamo con l’Editore Garzanti per
il ritardo con 11 quale gli esiprimiamo la
nostra riconoscenza per la possibilità che
ci da di leggere in italiano la nota oipera
del Bultmann che s udia l’ambicn e in cui
sorse il Cristianesimo primitivo (1).
In quattro grandi parti (L’eredità delTA.T. ; Il Giudaismo; L’eredità greca;
L’Elleni&moj l’.Autore esamina le concezioni del mondo e le forze spirituali dalle quali è sorto e in mezzo alle quali si è
sviluppato il Cristianesimo. Costituiscono
un piccolo trattato di teoloigia biblica dell’A.T., andhe se non compie o in quan o
non tocca tutti gli argomenti possibili, ed
un piccolo manuale di filosofìa gre.ca che
prende sipecialmente in considerazione le
idee politiiclie e scientifi.c;be che hanno determinato un particolare modo delTuomo
di concepire la vita, e quindi di adeiguarvisi. Son messe fortemente in rilievo le
idee greche .che hanno -spesso marcato di
sè il Cristianesimo, pur essendo del tutto
estranee a un’au entica p.redi>cazione cr
stiana. Ad es. : la morte non è per Gesù
un qualche tosa che si può accettare con
serenità come richiede 1 idea e greco. E
ancora: il .credente non è chia.mato a vivere
in una dimensione ast.rica, nella sfera di
(I CIÒ che è senza tempo ». E se l’aipos o'o
Paolo ci ricorda che « tutta la creazione
geme insieme ed è in travaglio: non solo
essa, ma anche noi che abbiamo e primizie dello Spirito » (Rom. 8: 22-23) è evidentemente perchè il mondo è lungi dall’essere pura armonia e bellezza e l’uomo,
che in esso è chiamato a vivere, incapace
di formare di se stesso un’opera d arte! La
vi.sicne biblica lineare della storia è poi
l’opposto di quella ciclica greca. ^
Nella quinta parte, « Il Cristianes mo
primitivo », l’A. trae le conclusioni de’le
sue analisi, per rispondere alle domande se
questo sia o meno una religione sincretistica e se « sia dato riconoscere nel cnetianesimo primitivo una concezione fondnmentnlmente unitaria, nuova e »r'einale
dell'umana esigenza v (p. 175). 11 Bull
mann risponde no a’ia prima domanda e
si alla .seconda, motivando le sue rrsprste
con un’accurata analisi dei conref.i .cns'iani che si riferiscono all'uomo in rappor o
al tempo, alla posizione de l uomo nel
mondo, nonché al concetto della redenzione, assai diversi appunto da quell, elaborati dalla visione .sotcriologtca greco-eUcnistica, anche se li riecheggiano in cere
assonan7n più die altro verbali.
Eppure, malgrado queste conclusioni
chiare, precise, ohe sembrano spazza-re via
molti dubbi, il libro de' Bui mann, a di
spetto di tutta l’indubbia erudizione del
l’Aul.cre, delle sue indiscusse capacita eise
geliche e delle sue aipprofondite co-noscen
ze delia filosofia e della teologia, non sod
disfa e lascia il lettore pensoso e perplesso
E proprio .perchè il Bu.tmann procede ape
dito e sicuro nelle sue analisi ed esprime
dei giudizi categor.ci, basati su dati che
egli ritiene cer i, ma che invece non lo
sono affatto nella misura e nel senso voluti dalTAutore. Gesù si è presentato semplicemente (cfr. pp. 89-92) come un nobile
predicatore antilegalislico che r volge un
appello agli uomini .per porli « davanti
a.la necessi à di decidere a (he cosa vogliono attaccare il loro cuore: D o o il bene di questo mondo ». Gesù, come già
prima i profeti, « nelTattesa della prossi.ma fine del mondo si è ingannato ». Ma
questo fat o non infirm.i, secondo il Bultmann, il valore della predicazioim di Gesù,
perchè la sua concezione delTesislenza umana « non è, evidentemente, ega'.a alla
attesa della prossima fine d(;l mondo, ma
contiene un de ermina o giudizio sul mondo (die viene v.sto risolutamente suo specie Dei ». Troppo sipiccio è poi il giudizio
che il Bultmann .pronunzia sulla messianicità del Cristo, che eg i nega, perche
« Gesù non (diiama alla fede nella propr a
persona nè si proc’ama Messia. Eri, accenna piuttos o a costui, all Uomo, come
a co’ui (die verrà, come ad un al ra persona ». Soltanto « Egli incarna in se stesso
l’esigenza della decisione per il regno c^i
Dio che sta per scpravvenire. Ora e 1 utlima ora! Ora si è arrivati al pun o: auaut' » La comunità cristiana dei priini
tempi,' influenzata dalle religioni di mtstero, che spiegano altresì i fenomeni «spirituali » come Testasi e la glossolalia, e la
colpevole del rovesciamento di posizione
per cui nella sua predicazione -- che diviene in tal modo: « predicazione cnstia
pa ,1 ____ l’annunciatore è divenuto Tanwn
ciato, l’oggetto stesso del messaggio. (Questa comunità primitiva avrebbe inscmma,
secondo il Bultmann, materializzato la sua
fede nel Gesù Signore, Figliuolo di Dio c
Culto radio
Domenica 23 gennaio
Pastore GIORGIO GIRARDET
Roma
Domenica 29 gennaio
Pastore GIOVANNI CONTE
Tahiti
Salvatore, che partecipa i frutti .della s
morte e risurrezione nel .sacramento. Pat
tendo da questi presupposti si coiuprcii
come Fautore prenda poco in considi : ;
zione nel suo libro la persona di Gc ;;
che appare poco imiporlante; conta infs;
soiltanto, e fino a un certo punto, quai
egli Ila detto, soprattutto Tappe lo da :
rivolto alla scelta, che resta valido semp
e vivo ed attuale, il richiamo a essi ,■
aperti verso il futuro, il sapere che il tiu.i
po che urge deve spingere gli uomini a io
ipegnarsi per «il Regno di Dio», in una (Ivisione di fede che conserva tujto il .^i-'''
valore amdie se non ha come base Gesù dNazareth identifica o con il Messia ed .
Fiigliuol delTuomo e considerato ver.;
mente Figliuol di Dio.
Il fatto però che questa « predicazior..:
cristiana », secondo l’Autore, non sia da
respingere, che anzi, sia .pure mediarne
un’opportuna interpretazione, conservi un
suo effettivo valore di veri à ed un’ogigettiva validità, gli impedisce di cadere in pieno nel liberali.smo teologico, anche se cammina sull’orlo del precipizio e la sua teo o
già ci fa Tiiuipressione di un compromesso
fra liberalismo ed ortodossia anziché costituirne un su.peramen o come vorrebbe
essere.
Soggiacente ad ogni pagina di questo libro
si sente infatti, anche se essa è espressa in
modo sistematico in altre sue opere, la nota
tesi sostenuta dal Bultmann circa il fatto
Cristo annunciatoci nel Nuovo Testamento,
da lui considerato come un mito che deve
e.ssere demitizzMo (demitologizzato si sarebbe scritto, con espressione meno appropriata, quahdie anno fa). Ed è indubb o
che una .particolare interpretazione dei min,
legata ad una visione personale del Cristianesimo in connessione con la filosofia esistenzialistica, tipica dellAutore, emerge anche qua e là in questo suo scritto, e ne costituisce comunque il continuo sottofondo.
È proprio questo sottofondo, nerbo della
teologia bultmanniana, che rende deboli
ed inaccettabili molte delle affermazioni
contenute in questo libro, che non si legge
comunque invano, perchè costituisce un
ottimo reagente .per la nostra fede .che corre
sempre il ris'hio di diventare inte letlualmente abitudinaria e spiritualmente pigra.
Bruno Costabel
RUDOLF BULTMANN - Il Crisitanesimo primitivo nel quadro delle religioni antiche. Ed. Garzanti. Milano 1964. Traduz. dal tedesco di Luciano Zagari. pn. 231. Lit. 500.
3
N. 3 — 20 gennaio 1967
pag. 3
"Attualità protestante,.
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
Una collana di appello, la nuova serie di opuscoli della Claudiana: un contributo alla ricerca
“dove passi, oggi, la linea della Riforma,,
Nell’ultimo capitolo del suo recente
libro su « Il Cattolicesimo del Concilio », il pastore Paolo Rioca pone il
seguente, cruciale interrogativo alle
chiese evangeliche : « Dove passa, oggi, la linea della Riforma? Che significa, oggi, vivere del puro Evangelo »?
Un contributo alla ricerca ohe dovrebbe sospingerci comunitariamente
verso un tentativo di risposta, ci sembra possa ravvisarsi anche nell’iniziativa della Claudiana che ha inaugurato nel 1966 una piccola collana
di « Attualità Protestante », di cui sono già usciti sei titoli.
Si tratta, come ognuno sa, di una
collana che si articola in due serie,
una di carattere storico-teologico e
l’altra di carattere etico-sociale, e i
cui fasciccletti costano 100 lire Vuno.
Una collana, crediamo, di carattere
«pepolare» non tanto nel senso deaa
sua accessibilità economica e di linguaggio, quanto nel senso più proiondo, di essere diretta al popolo di
Dio — e quindi avente un compito,
dietro l’apparente facilità, molto impegnativo.
Più che essere una collana di di
vulgazone, si presenta come una collana di appello: infatti i quaderni di
entrambe le serie, redatti in genere
con ammirevole limpidezza e semplicità di linguaggio, con rigorosa impostazione riformata ma modernamente aperta e sganciata dai vecchi
moduli, non si mantengono mai su
un piano teorico di spiegazione e di
orientamento, non si limitano a chiarire concetti o a « fare il punto¡ » su
determinati problemi, ma pongono,
quasi sempre, il lettore di fronte a
una necessità di scelta, a degli impegni da assumere, in una parola alla
propria vocazione concreta nel mondo.
Questo mi pare sia il loro pregio
maggiore, e in questo senso vedo in
essi un contributo alla ricerca di
-« dove passi oggi 1 alinea della Riforma ».
Forse per questo la suddivisione fra
la serie teologica e la serie etica appare un po’ forzata e opinabile (come
dimostra il fatto ohe il quaderno sul
divorzio è stato fatto rientrare nella
prima); da un lato il richiamo alla
rifiessione teologica nei quaderni della serie etico-sociale è costante; dall’altro in quelli della serie storico-teologica è costante l’inserimento nel
contesto etico-sociale e l’appello a
scelte concrete.
Quanto ai titoli finora apparsi e a
quelli elencati in programma, si può
osservare che, mentre la serie etica
apipare, sotto la spinta dei problemi
odierni, piuttosto ricca e varia, i titoli teologici sembrano un po’ sfruttare la popeiarità e la problematica
che ad essi ha conferito il nuovo
orientamento del cattolicesimo conciliare : si tratta in gran parte dei
consueti vecchi temi su cui è bene,
certo, fare il punto per chiarire quale
sia la posizione riformata oggi, di
fronte alle posizioni del Vaticano II.
Penso però ohe sarebbe un peccato
fermarsi lì, e limitarsi a rispolverare,
sia pure rinnovandolo, l’antico patrimonio. Si potrebbe proficuamente
aggiungere a quei titoli altri più attuali, parlare un po’ delle nostre
strutture ecclesiastiche, per esempio,
varare un quaderno sui Gruppi di
servizio o su analoghe esperienze di
comunità missionarie, fare insomma
anche un po’ di autocritica alla nostra realtà ecclesiastica attuale, metterci veramente alla ricerca di quella
alternativa valida che la Chiesa di
Cristo, se è destinata a sopravvivere,
dovrà poter preporre al mondo come
seppe proporla la Riforma del XVI secolo.
Gli Autori che hanno redatto gli
opuscoli usciti finora, pastori e laici, pur presentando orientamenti e
formazioni diverse, sembrano aver lar
vorato in équipe, tanta è la passione
che hanno messo in questa comune
ricerca di fedeltà all’Evangelo: si
sente che hanno scritto tutti con la
stessa passiene. C’e da sperare che i
gruppi di studic, le unioni giovanili e
quelle femminili sappiano approfittare di questa preziosa occasione che
è loro offerta di riflettere comunitariamente su questi temi, e sulle scelte che essi impongono conformemente alla nostra vocazione di credenti
nel mondo.
R. G.
Sono già stati pubblicati questi opuscoli della collana (L. 100 cad.) :
ALFREDO SONELLI: La messa in
italiano.
LUIGI SANTINI ; I protestanti e il
comunismo.
FRANCO GIAMPIOCOLI: Cosa vuol
dire essere santi?
CLAUDIO TRON : Scuola laica e scuola confessionale.
ALDO COMBA; Il divorzio.
ENRICO PASCAL: Psicoterapia e cura d’anime.
In corso di stampa;
ALBERTO RIBET I matrimoni misti
BRUNO COSTABEL: La fame nel
mondo.
CAMPOBASSO
Facoltà Valdese di Teologia
Si svolgerà in Roma, dal 6 al 1,3 Aprile 1967, il
Secondo corso per Pastori
con il seguente programma :
1. I profeti (I Israele nelle scienze bibliche contemporanee: problemi e soluzioni propo.ste (ProfT. Alberto Soggin e Alberto Ricciardi).
2. Le parole di Gesù e i problemi della loro trasmissione (Prof. Bruno Corsani).
3. Bernardino Ochino in Inghilterra durante il regno di Edoardo VI.
Esercitazione: Il « Dialogus regis et populi » di B. Ochino (Prof. Valdo Vinay).
4. Cristo come rottura o sacralizzazione della storia (Prof. Vittorio Subilia).
5. Esercitazione omiletica su un testo deH'A.T. (Prof. Valdo Vinay).
6. La liturgia delle chiese riformate c la « Liturgia per il culto pubblico della Chiesa
Evangelica Valdese » (Prof. Valdo Vinay).
7. Principi e norme in vigore relativi alla integrazione valdese-melodista (Prof. Giorgio Peyrot).
8. Presupposti teologici e sociologici delTazione sociale evangelica in Italia (Pro.
Alan Keigbley).
9. Sul problema della storia (Prof. Mario Miegge).
MODALITÀ’ DI ISCRIZIONE PER I PASTORI VALDESI
1. Le iscrizioni dovranno pervenire come limite massimo entro il 28 Febbraio,
2. Le iscrizioni vanno effettuate pre.sso rUffìcio della Tavola Valdese.
3. L iscrizione è riservata ai pastori con 5 anni di anzianità. Hanno la precedenza coloro che non hanno partecipalo al corso per pastori delTanno passato.
4. In rapporto alle iscrizioni pervenute anche dalle chiese sorelle, e al numero degli
studenti regolari della Facoltà, il maggior numero di posti-letto sarà riservalo dal
Convitto della Facoltà, e assegnalo in base alTordine di arrivo delle domande dì
iscrizione comunicato dalla Tavola.
PRAMOLLO
A datale il nostro tempio ha eonosciulo
Tassemblea delle grandi occasioni con una
ottima partecipazione di inembri di Chiesa, specialmente uomini, venuti anche dai
quartieri più lantani e più disagiali per
riascol'are e meditare insieme rannunzio
sempre nuovo delCamore di D o, che si è
incarna o in Gesù Cristo per la nostra salvezza. Numerosi colpro che si sono avvicinati al Tavolo della Santa Cena.
Lunedi pomeriggio, 26 dicembre, di fron.
te ad un pubblico discreto, riun'to nella
Sala delle attività, ha avuto luc go la fes a
dell’Albero di Natale per ì bambini della
Scuola Domenicale con un .ricco pragramma di poesie, dialoghi e canti. Ringraziamo
vivamente tutti coloro che si sono adoperati alla buona riusc la di questa nostra
festa, e partictlarniente la Sig.na Vanida
Petrone che, con amore e perizia, ha curato la preparazione delle recite dei nostri
bambini, nonché i giivani che hanno procurato e poi ornato il bel pino, ecintillante
di luci. 11 Signore iace a fruttare per lutti
noi il messaggio (he a Natale Egli ci ha
rivol'o attraverso la Sua Parola.
A Capodanno una disoreta assemblea di
fedeli s’è ritrovata nel Tempio per ringraziare e lodare il Signore che « è lo
stesso ieri, oggi ed in eterno », nonostante
il passare dei nostri anni, e ohe, nella transLorietà di tutte lo cose umane e di noi
tutti, ci rinnova del continuo il dono del
Suo amore, fonte di pace, di serenità e di
gioia per tutti i giomi ch’Eg’ì ci accorda
nella Sua Grazia.
Abbiamo amminis’.ra’o il BaMesimo a
Travers Fiorella di Ferruecio e di Griglio
Elvina (iBosi). 11 Signore accompagni con
la Sua grazia e con le Sue benedizioni
questa bambina e coloro rjie l’hanno presentata al Battesimo.
Diamo un fraterno ibenvennto a Bounous
T. Pons
Vanda (Ribetli) venula ad allietare i suoi
familiari. Il Signore benedica questa bambina e tutti i suoi cari.
sione di un folto pubblico convenuto anche
da altre parrocchie, un concerto offerto dalla Corale cc Martin Luther Kantorei » che
ringraziamo vivamente per averci offerto
due ore di profondo godimento spirituale.
Gli ammalati negli ospedali sono stati visitati dal Pastore che ha portato loro la simp.etia della Comunità.
ZURIGO
Mercoledì 7 dicembre 1966, il Signore
chiamava a sè, alTetà di 61 anni, il nostro
fratello in fede Mariano Domenico, cavaliere
del lavoro e presidente dell’Associazione Invalidi civili.
Sofferente di saturnismo, con complicazione di altri mali sopraggiunti in prosieguo di
tempo^ è spirato in una clinica della nostra
città, dopo essere stato in cura al Policlinico di Napoli. In tali circostanze i fratelli
valdesi, a turno, sia nel capoluogo partenopeo che in questo molisano, lo hanno circondato di affetto e di amore cristiano. E prima che egli si dipartisse da noi, il fratello Mariano ha abbracciato alcuni correligionari ed il Pastore stesso, il quale poteva
leggere al morente (lucidissimo sempre) alcuni passi della Parola e pregare.
Il rito funebre, in casa e nella chiesa, si
svolgeva il giorno dopo, davanti agli angosciati familiari e ad un pubblico di confratelli, amici, coUeghi di ufficio, conoscenti ed
estimatori.
Il caro estinto ha tenuto per lunghi anni
la carica di diacono e consigliere della nostra chiesa. Per 34 anni la sua attività e la
sua testimonianza hanno costituito una pietra miliare nella vita e nella storia della Comunità di Campobasso. Fedele e ubbidiente
ai dettami delTEvangelo, il caro Domenico
sarà per tutti noi un valido luminoso esempio di fede e di fedeltà.
Anche nella certezza che « morire è guadagno » (Fil. 1 : 21)^ la sua morte ha lasciato un vuoto nel nostro cuore, ma la nostra
consolazione è sapere che « Iddio fa rivivere i morti » (I Tess. 4 : 16) e che Gesù ha
detto: «Io sono la resurrezione e la vita;
chi crede in Me anche se muoia, vivrà; e
chiunque vive e crede in Me non morrà
mai» (Giov. 11: 25).
Aldo Palladino
il]
Il periodo natalizio è stato caratterizzato da
una serie di riunioni e di culti svolti secondo il programma già pubblicato. Prima di
parlarne dettagliatamente, vogliamo ricordare ancora i membri della Comunità, che
sono stati richiamati dal Signore, in questi ultimi mesi : Max Bounous, Maria Long
ved. Bouchard, Piero Enrico Jahier (deceduto a Firenze dove risiedeva) Lina Jouve
in Comba, Paolina Ribet e Elena Bounous
ved. Long. Alle famiglie in lutto rinnoviamo la nostra più profonda e fraterna simpatia.
Un pensiero affett^ioso vada a: Luciano
Paschetto, Valter Laùfranco, Eloide Bianca
Avondet, Renzo Francesco Avondet, e Giulia Carollo che sono stati battezzati uell’ottobre scorso. La benedizione del Signore è
stata invocata sugli sposi Ada Ribet e Gustavo Long di PramoOo, ai quali la Chiesa
porge ancora il suo sincero augurio.
La prima riunione a carattere natalizio è
stata quella che l’Unione Femminile ha organizzato per il 18 dicembre; un discreto
numero di Signore della Comunità, ha partecipato alla simpatica e riuscitissima festicciola.
Alcuni culti serali hanno avuto luogo nel
Tempio il 19^ il 20 e il 21 dicembre: discreta è stata la frequenza, i messaggi rivolti dai Pastori Cetsroni, il lunedì, Jalla,
il martedì, e dalla Signora Carmen Celeron! Trobia, il mercoledì, sono stati molto
edificanti ed apprezzali, specie quello della
Signora Ceteroni che ringraziamo vivamente e che speriamo di riudire ancora.
Il pomeriggio del 22 dicembre la Casa
di Riposo, ha avuto un culto speciale con
S. Cena ed un ricco tè offerto dall’Unione
Femminile.
La sera del 23 raccogliente scuola della
Combina er.e gremita per ricevere il Pastore, un gruppo di giovani delFUnione e altri
fratelli del Capoluogo, saliti fin lassù, per
celebrare la S. Cena con gli abitanti di quel
lontano e isolato quartiere. I giovani hanno
preso parie attiva aUa riunione che ha lasciato in tutti i presenti, un ottimo ricordo,
la serata è trascorsa in un'atmosfera particolarmente fraterna.
Durante il culto di Natale, la numerosa
assemblea ha ascoltato con raccoglimento, la
incisiva predicazione delTEvangelo ed ha
apprezzato il bel coro eseguito dalla Corale
sotto labile direzione del maestro Giordano,
Il 26 alle ore quindici, la Sala Valdese
ha accolto una gran folla convenuta per assistere alla Festa delTAlbero di Natale dei
bambini delle Scuole domenicali. Prima delTinizio del programma sono stati ammirati parecchi disegni biblici eseguiti da diversi nostri fanciulli, alcuni dei quali sono
stati premiati e, perciò, molto applauditi, al
termine della riunione. La festa propriamente detta, ha avuto inizio con un canto:
quindi le recite di poesie e dialoghi, molto
bene eseguiti dai piccoli e dai grandi, si sono
alternate con inni natalizi. Prima di lasciare
la Sala, gli alunni hanno ricevuto il tradizionale dono.
Il cullo di fine d’anno con S. Cena è stato
ben frequentato: anche in quest'occasione la
Corale ha fatto udire la sua voce. La riunione che ha seguito il culto e che si è svolta
nella Sala Valdese, è riuscita molto bene,
malgrado il pubblico non fosse eccessivamente numeroso. Un « bravo » sincero ai giovani Unionisti e Cadetti che, da soli, hanno organizzato il simpaticissimo trattenimento. Il
provento della serata è andato a favore della
« Roslania ».
Il Culto di Capodanno si è svolto normalmente. Alle 17 dello stesso giorno, ha avuto
luogo nel nostro Tempio, gremito per Tocca
VILLASECCA
Liturgia della vita e della morte. — Il Signore ha richiamato a Sè Malanot Lidia ved.
Massel di Chiotti il 14 settembre; Peyronel
Albertina in Peyronel del Trussan il 10 ottobre; Bianca Bois in Peyronel di Chiotti, all’Ospedale Evangelico di Torino; Viglielm
Giulio Amedeo di Chiotti il 31 dicembre. Alle famiglie in lutto rinnoviamo la nostra
simpatia cristiana.
— Abbiamo celebrato il matrimonio di
Ribet Remo e Griglio Ersilia il 3 settembre;
di Peyronel Ferruccio e Bounous Elena il 24
settembre; di Costantino Valdo e Peyronel
Irma il 31 dicembre. Su questi nuovi focolari invochiamo le benedizioni del Signore.
— Abbiamo presentato al Santo Battesimo
la piccola Paola di Attilio e Marta Giacomino il 18 dicembre. Iddìo benedica il piccolo
agnello che Egli si compiace di aggiungere
al suo gregge.
Visite. — Il culto di Domenica 18 dicembre è stato presieduto dal Cand. al Min. Signor Bruno Rostagno. La nostra Unione Giovanile che ha ripreso con entusiasmo le sue
attività sin dal mese di novembre, ha ricevuto sabato 14 gennaio la gradita visita del
Segr. Naz. della F.U.V. Signor Claudio Tron
che ha presentato un interessante studio sulla situazione delle nostre comunità valdesi
della Val Germanasca. Ringraziamo questi
servitori del Signore per i loro apprezzati
messaggi.
I culti di Natale e fine d’anno hanno visto numerose assemblee nel nostro Tempio
di Chiotti e nei quartieri; ben riuscite le varie Feste dell’Albero al Trussan, a Roccia,
a Bovile e a Villasecca, dove i nostri giovani
catecumeni hanno recitato il racconto biblico
di Ruth, la Moabita. Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita di queste feste.
Domenica pomeriggio 15 gennaio i nostri
fratelli e le nostre sorelle di Pian Faetto si
sono riuniti nel più antico tempio della Valle, alla Freiria, per l’inaugurazione della sala
di culto rimessa completamente a nuovo grazie all’interessamento del nostro solerte an
ziano Guido Guglielmet, aiutato dalla Signo
ra, dal suo figliuoletto e dal Sig. Peyronel
Un discreto numero di fratelli e sorelle di
altri quartieri si è unito ai « Faiolini » in
questa fraterna riunione. Ringraziamo tutti
coloro che hanno lavorato con impegno per
restaurare questa antica sala di culto con
l’augurio che essa sia strumento efficace per
l’opera di testimonianza a Gesù Cristo.
BOBBIO PELLICE
Sabato 14 gennaio abbiamo invocalo la
benedizione di Dio sul ma rimonio di Moras Luigi Angelo (iBrandizzo) e Bonjour
Lidia (Malperlnis).
La grazia e la benedizione del Signore
circondino ed accompagnino sempre quBs'.o
nuovo focolare. Agli sposi che si stabiliscono a Torino la Comunità porle i guoi
più affettuosi aiUiguri.
Domenica 15 gennaio abbiamo accomipagnato alla sua ultima dimora terrena la
spoglia mortale del nostro fratello MondonMaria Giovanni fu Paolo, deceduto dopo
lunga e penosa malattia venerdì 13 gennaio
alla sua abitazione al Podio superiore, alla
e'à di anni 66.
Da molli anni la salute del nostro fratello era ma’ferma; dall’ultimo agosto egli
aveva dovuto metlensi a lelto senza potersi
più alzare; ora il Signore ha posto termine alla sua malattia sopportata con spirilo di pazienza e di umi’tà.
Alla vedova, al fiiglio, ai familiari ed ai
parenti tutti esprimiamo la nostra viva e
fraterna simpatia cristiana, fiduciosi in Colui che veramente ci consola in ogni nos ra
afflizione. e. a.
L.attività multiforme della nostra comunità
prosegue con ritmo intenso. Si sono conclusi
i corsi del 1966 per « collaboratori » ed un
nuovo ciclo avrà inizio il 14 gennaio neUa
Casa comunitaria di Boldern, con un preciso
piano biennale, che dovrebbe permettere ai
frequentatori di seguire un corso completo di
esegesi biblica, di storia del Cristianesimo, di
dogmatica elementare e di attuare molti esercizi pratici di predicazione e di studi biblici.
Al termine del biennio dovrebbe essere rilasciato un certificato.
— La Scuola Media « Pier Martire Vermigli » ha visto i suoi 52 alunni impegnati nel
primo trimestre, che specialmente per gli
alunni del primo anno, è veramente di rodaggio. I lavoratori vengono a noi da esperienze
molto diverse, da ambenti diversi come il
Piemonte ed il Veneto, la Puglia e la Sicilia.
L’età varia dai <c piccolini » di 20 anni ai
padri di famiglia di 35. Nella tensione, da
tutti vissuta, verso una maggiore prepara'
zione culturale, nella quale cerchiamo dì in
serire altresì una forte carica spirituale e ci
vOe, si crea presto una comunanza di prò
positi e di vita, che diventa una caratteri
stica attraente della nostra Scuola. Le diffi
colta, certo, non mancano, ma i 7 insegnanti
ed il Preside sono uniti neUa ricerca volen
terosa di metodi di servizio, adeguati alla vo
cazione ricevuta. Ed i frutti non sono scarsi
Molti studenti, che lo scorso anno hanno so
stenuto gli esami presso a Scuola Media Val
dese di Torre Pellice anelano, ora, con no
stalgia a ritornare a giugno nella ridente cittadina piemontese, dove hanno trovato cosi
simpatica accoglienza.
— Le assemblee di chiesa sono state 9 nel
corso delTanno 1966. Si è cercato in esse di
formare una coscienza ecclesiastica e comunitaria più sensibile e più vigile. Non siamo
riusciti, per ora, che a. agganciare in modo
efficiente il 40% della comunità, pur cosi
dispersa su vasto settore del Cantone. Ma il
maggior numero di interventi nelle discussioni, il visibile impegno di molti sono un
seguo incoraggiante.
— Non possediamo una scuola domenicale
tradizionale nella nostra comunità, ineorag.
giamo le fajnigle italiane o miste ad iscrivere
i loro figliuoli nelle scuole domenicali di lingua tedesca, per favorire in tal modo Tinserimento dei bimbi nelTambiente nel quale
sono chiamati a formarsi ed a vivere. Abbiamo, però, la prima domenica di ogni mese,
nel pomeriggio, una riunione dei bimbi con
le loro famiglie. La, tradizionale celebrazione
natalizia ha raccolto 30 bimbi con i loro genitori ed il programma svolto ha lasciato in
tutti un caro ricordo.
— La comunità si è fortemente impegnata
nella raccolta di fondi a favore delle opere
evangeliche danneggiate dalle alluvioni. E’
stato commovente lo spontaneo, generoso afflusso di doni, da parte di amici svizzeri.
avvisi economici
POMARETV:"
Battesimi : in occasione d’una riunione in
casa Vinçon Gino e Silvia Long a Castelnuovo, abbiamo celebrato il battesimo di due figlioli: Mirela e Valdo unitamente a quello di
Girletto Giuliana di Gino e Ribet Elena. Un
gruppo di parenti ed amici ha preso parte alla riunione tenutasi in un clima di viva fraternità; che il Signore benedica le tenere
creature che ha dato nel Suo Amore.
Alla vigilia di Natale abbiamo presieduto
una riunione in casa di Morello Romildo per
il battesimo del piccolo Danilo. Parenti ed
amici col padrino Guido rientrato dalla Svezia hanno ascoltato il messaggio del Signore.
Che Dio benedica la creatura che Egli ha
donato, nonché i genitori.
Dipartenza: A Fleccia di Inverso è stato
celebrato il servizio funebre di Rochon Carlo
in età avanzata e affezionato fratello di chiesa, presente alle adunanze per arricchirsi della Parola di Dio. Che il Signore consoli la
famiglia, per il vuoto che s'è crealo e per il
grande affetto con cui era circondato.
— Venerdì 20, riunione alla Marulera,
ore 20,30.
— Domenica 22, alla Cappella di Perosa,
alle 15,30, riunione straord riaria del'a comunità per discutere le modifiche aU’ordinam'enlo sinodale. Tutta la rhiesa è caldamente invitata.
— Avremo intjllre, merco]pdi 25, riunione
a Potuarelto, alle ex-scnole elemenlari,
ore 20,30,su « L’offerta ».
— Domenica 29, cullo alla Cappella del
dot alle 10,30.
CERCASI, per studente liceale, pensione
presso famiglia, in zona C. Vittorio Emanuele - V. Azeglio - C. Marconi - V. Nizza
o vicinanze. Rivolgersi : Libreria Claudiana -Via P. Tommaso, 1 - Torino.
MARITO e moglie insegnanti in scuola materna nel Connecticut, U.S.A. ricercano la
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158 - Viareggio.
I Dipendenti della Tipografia Subalpina prendono viva parte al lutto
della famiglia del Pastore Conte per
la immatura scomparsa dei Padre
Prof. Luigi Conte
Torre Pellice, 17 gennaio 1967.
RINGRAZIAMENTO
Le figlie e parenti tutti della compianta
Maddalena Odin
ved. Bonnet
di anni 91
ringraziano in particolare la Suora
Melania Cardon il Dott. Gardiol e i
Pastori Bo-go e Jahier i compagni e
compagne della Casa di Ripotso e tutte le persone che hanno manifestato
la loro simpatìa nella dolorosa circostanza.
Gennaio 1967.
Errata-Coi rige
Per una svista tipografica la necrologia apparsa sul numero della scorsa
settimana deve leggersi; Giorgetta Rivoira ved. Bounous-Jouve.
Ne chiediamo scusa.
4
pag. 4
20 gennaio 1967 — N. 3
La Gostituzione di Paolo VI solle indutee
TORRE PELLICE
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
UN CRISTO CHE SALVA A METÀ
Nel quadro di questa giustizia vendicativa di Dio è vista anche l’opera
di Cristo. A dir il vero, la funzionfi di
Cristo appare quanto mai incerta e
nebulosa nella dottrina cattolica. Da
una parte si afferma ohe Cristo ha
espiato per tutta l’umanità; infatti,
il « tesoro della Chiesa » è « l’infinito
e l’inesauribile prezzo che hanno presso Dio le espiazioni e i meriti del Signore Gesù, offerti per liberare tutta
l’umanità dal peccato e per farla
giungere alla comunione col Padre».
D’altra parte, l’azione di Cristo non e
sufficiente, perchè, come vedremo, i
credenti hanno ancora bisogno di
espiare. , ,
Si profila qui un errore di fondo,
la cui portata non nossiamo dimostrare esplicitamente qui, ma che consiste nel vedere in Cristo non il segno e la realtà della npericordia di
Dio verso l’uomo, ma il mezzo dato
all’uomo per espiare. Gesù non è tanto «Dio che salva», quanto l’uomo
elevato a tale dignità, mediante l’unione ipostatica con la seconda Persona della Trinità, da poter offnre a
Dio una riparazione adeguata. In altre parole, non abbiamo Evangelo
di Dio che fa la pace, ma sempre la
visione di Dio ohe esige riparazione.
II, SINERGISMO DEL MERITO:
1,’UOMO IN BALIA DI SE STESSO
Dall’Evangelo — secondo la, d^trina cattolica presentata (to
i credenti non ricevtino la rassicurante notizia della loro sMvezza, ma piuttosto l’incitamento ajseguire Cristo
nella via della Ciò che ^
ratterizza l’espiazione Cristiana conrio il cattolicesimo — è il fatto me
i Ottani imitano Cristo es^mdo
non soltanto per rò, ma
altri. « Seguendo le orme di Ctisto,
cristiani si sono sempre
aiutarsi vicendevolmente nel camimno verso U Padre celeste con
Sera, con l’offerta dei beni ^mtmli
e della espiazione penitenziale», :^r
ciò hanno portato la loro ciwe «m
e^ia^e dei peccati loro e degli al
esprime qui uno dei Punti f^<^
mentali della dottrina cattoh<^ r^
sninta daUa Riforma: quella che e
pSa s^to il nome di «sinergismo»
hTforza leUa quale l’uonio *’^enta
salvatore di se stesso e degli alto, sm
pure con l’aiuto della grazm di ^ •
mazioni radicalmente
— ”T!lva,ngelo. Da ima narte luomo
corrisponda
Dio — raggiui^ere
1- corrispondendo alla ^azia di
Dio — raggiui^ere
zione morale, la propna ^santità.
ti, ai lasciti per assicurarsene la continuità dopo la morte ohe sono stati
l’origine della parte forse più cospicua delle ricchezze economiche della
chiesa e dei monasteri. Tuttavia, se
il Dio predicato al popolo cristiano
appariva col severo volto del giudice,
non si tardò a rendere progressivar
mente più amabile il volto di Maria e
della Chiesa. La dottrina delle indulgenze è fatta su misura per proclamare la sollecitiidine materna della
Chiesa. Infatti, la rigidità con la quale viene indiicata l’espiazione della
pena temporale dei peccati trova la
sua attenuazione nei diritto che la
chiesa si attribiiisce di amministrare
i meriti di Cristo e dei santi per dispensare il semplice credente dall’obbligo di una espiazione piuttosto spiacevole e permettergli di sperare in un
paradiso elargitogli in parte dal potere sacramentale della gerarchia e
in parte dal potere di indulgenza della medesima. La Costituzione, dopo
un rapido accenno al fenomeno della
intercessione dei martiri a favore dei
lapsi del III secolo, definisce la dottrina delle indulgenze come «la convinzione vigente nella Chiesa che i
Pastori del gregge del Signore possano liberare i singoli fedeli dalle scorie
dei peccati mediante l’applicazione
dei meriti di Cristo e dei santi».
Notiamo bene che la chiesa si attribuisce quello ohe nega di fatto (e
di principio) a Cristo. Secondo la dottrina cattolica, Cristo ha espiato il
peccato degli uomini e, in forza della
fede e dei sacramenti, libera il credente dalle pene dell'infemo, ma lascia l’uomo nella necessità della espiazione, mentre la chiesa può liberare
l’uomo anche da questa necessità.
« Nella indulgenza — afferma Paolo VI — la Chiesa usando il suo potere di ministro della redenzione di
Cristo il Signore, non soltanto prega,
ma distribuisce autorevolmente al cristiano debitamente disposto il tesoro
delle espiazioni di Cristo e dei santi ».
Tra i frutti delle indulgenze, la Costituzione enumera anche il fatto che
«i fedeli, acquistando le indulgenze
si sottomettono docilmente ai le^ttimi Pastori della Chiesa e, specialmente, al successore dei Beato Pietro,
che detiene le chiavi del cielo, come
a coloro che il Salvatore ha mandato
a pascere e governare la sua Chiesa ».
Qui converrebbe leggere il libro di
Lutero Sulla schiavitù babilonese della chiesa e anche Gal. 3: 13.
IL SI E IL NO
DELLE INDULGENZE
A questo prmto si potrebbe pensare
ohe, una volta adempiute le formalità stabilite per acquistare le indulgenze, il credente fosse certo della sua
sorte, avendo il segno che tutto il
peso della sua colpa è coperto da Cristo e, quindi, riconoscendo Dio interamente pacificato. In realtà questo
non avviene. La chiesa si attribuisce
il potere di distribuire il tesoro dei
meriti di Cristo e dei santi, ma — almeno questo limite se lo riconosce ! —
non può dare nessuna garanzia che
l’offerta ohe ella fa sia adeguatamente utilizzata. Tra Tofferta della indulgenza e la sua reale applicazione interviene ancora la disi>osizione del
singolo credente, che finisce col trovarsi al punto di prima, poiché l’ulti
ma istanza per la sua salvezza rimane la sua volontà.
Le indulgenze, se vengono date con
molta larghezza, non si acquistano
con altrettanta facilità. Infatti, il documento ricorda che « Le indulgenze
non si possono acquistare senza una
sincera metanoia e unione con Dio,
alle quali si aggiunge l’adempimento
delle opere prescritte». Per l'indulgenzu plenaria, poi, si richiede l’esclusione « di qualsiasi affetto verso qualsiasi peccato, anche veniale ». Per poco che si conosca la casistica cattolica, basta questa ultima condizione
per comprendere che per acquistare
una indulgenza plenaria bisogna essere almeno prossimi alla santità, a
quella che i cattolici ritengono tale.
Questo spiega anche il fatto che l’abbondanza delle indulgenze applicabili
anche ai defunti non ha messo mai
in crisi l’usanza della applicazione
delle messe in suffragio dei defunti.
In fondo il cattolico si sente un predestinato al purgatorio, salvo i pochi
che riescono a raggiungere le vette
della santità.
La conseguenza finale del tutto è
che l’uomo rimane solo non meno di
prima: ha tante cose messe a sua
disposizione, ma le sue opere rimangono la condizione ultima e definitiva della sua salvezza. Per grazia egli
riceve i mezzi, ma non la salvezza,
che rimane da conquistare, sia pure
con quei mezzi. La giustificazione per
grazia, mediante la fede è qui radicalmente negata e l’Evangelo ridotto
ad una serie di ammenicoli, necessari,
ma non sufficienti.
Alfredo Sonelli
Le celebrazioni natalizie hanno preso l’av.
vi« dall’Ospedale Valdese, dove in un’almo,
sfera di raecoglimento il Pastore Sonelli ha
presieduto il Culto di SanU Cena per i ricoverali, ned pomeriggio di venerdì 23 dieenihre. Vi hanno preso parte anche le Signore che, durante l’anno, portano ai malati una nota di conforto e di speranza col
canto degli inni.
Atmosfera di Natale anche la sera quando
sono arrivati gli unionisti dei Coppieri a
portare il loro messaggio canoro e i loro
doni in tutte le corsie. Si sono dire.ti poi
al Reporto Sanatoriale dove i ricoverati li
aspettavano seduti in.omo al tavolo ne..la
sala da pranzo. Anche qui lo ^iritoso Babbo Natale ha consegnalo un ricco deno ad
ognuno. Intorno all’abete .scintillante di luci
il Presidente della CIOV, prof. Augusto
Armand Hugon ha rivolto a tutti i ricoverati gli auguri, e il Pastore Sonelli ha rivolto un messaggio sul testo di Matteo
2: 1-11. Gli stessi unionisti dei CoiJipieri
hanno preparalo pacchi-dono per le famiglie più biisoigno'se di Torre, siano esse
valdesi o cattoliche.
li cullo della vig lia si è svolto nel Tempio dei Coppieri, la sera di sabato 24 con
la partecipazione d'Cl a Corale dej Coppieri
diretta dalla Signora Lina Varese. Sono
stati cantati due inni, durante il Culto,
Mon âme exalte la gloire, l’amour de D eu
Créateur e Udite nunzi gli angeli.
Ben frequentalo anche il Culto del giorno
di Natale, durante il quale la Corale, diretta dal Prof. Ferruccio Corsani, ha presentato l’Inno 42 nella nuova versione proposta dalla Commissione per il nuovo Innario.
Lunedì 26 i bambini delle Scuole Domenicali si sono riuniti nel Tempio per la
loro festa di Natale. La temperatura eccezionalmente mite ha permesiso la formazione
del lungo corteo sul piazzale de.la Chiesa,
accolto, entrando, dal «nono di alcuni dischi di Bach. Gli inni e i dialoghi in co
stume hanno annunciato al folto P'ubblico
di genitori l’antico e pur sempre nuovo
messaggio « È nato Gesù ». Al termine è
stato offerto alle Dire.trici e ai bambini il
dono della Comunità, congielente in libri
debitamente scelti. Il Pastore Sonelli rivolgeva, a nome della Comunità, e in particolare, dei genitori, un caldo ringraziamento
alle Direttrici e alle Monitrici per l’opera
veramente preziosa da esse compiuta per
l’educazione evangelica dei banibini, assicurando ad esse la collaborazione sempre
più attenta delle famiglie.
Al culto liturgico di Santa Cena per la
fine d’anno, alla presenza di un numero
considerevole di memibri di Chiesa, partecipò anche la Martin Luther Kantorei di
Detmold (Germania), la quale eseguì, nella
parte centrale del Culto, un concerto vocale
iiiiNMiiiiilllllimiilllliiii
iiiiiiiililiiiiiiiiiiiiii
mmiiuimmiiiJiimnii
iiiiiiiiiiinmiuiiiiiimiMiMiiiti
raso di Maria e dei santi. Ma si noti
che il documento esige tale condim^
di santità - alm^o ^por^
nea - anche nei semplici fedeli che
vogliono acquLstare l’indulg^za i>le_
nana, ponendo come conffizione ^
essa «che si escluda ogni affetto ver
ff ousls-asi peccato
D’altra parte, il grado di santi.a
che il singolo può raggiungere va oltre i bisogni suoi e lo rende capace
di un di più di meriti che possono andare a beneficio degli altri (menti
D^erogatori). Con stupefacente dii^Sa viene riaffermata e presem
tata come fondata sull’Evan^ o la
dottrina della comu^^one ctei m^
riti tra i vivi e i mortvLa realtà della
vita cristiana non apïfere più concentrata in Cristo, unico .Mediaitore e intercessore presso il .Padre, ma mtncata in una serie »compie^ di niediazioni e di intercessiom derivate,
Dcr cui la salvezza dell’uomo dipende
più che mai da elementi secontori,
da gerfflxhie di diversa entità. Iruer
oretando in modo conseguente l attermazione di Paolo in Col. 2: 24, la (>
stituziane di Paolo VI npresenta la
dottrina della insufficieiMa dei menti
di Cristo e dell»’ necessità che i eredenti corapiano, con le loro aziom di
merito e di espiazioni quello che mancherebbe all’opera di Cristo.
Questa dottrina, se da una parte
favorisce una esaltazione eroica ctell’uomo, dall’altra lascia la massa degli uomini nella loro incertezza, i^rchè la loro salvezza non dipende dal
solo Cristo, ma anche dai meriti che
loro o altri uomini i»r loro hanno
conseguito. La vita cristiana non appare più come la glosa riconoscenza
del credente a Dio per il suo dono,
ma la tensione costante per meritare qualcosa che non è mai sicuro; le
sofferenze di questa vita non sono
presentate come il residuo di un vecchio mondo che sta patssando, superate mediante la fede nella resurrezione di Gesù e il pegno dello Spirito
Santo che i credenti hanno ricevuto,
ma come una occasione di merito e
di espiazione. Le conseguenze pratiche di questa impostazione sono immense e loro riflessi sullo stesso piano sociologico e politico (oltre che
ecclesiastico) sono ben evidenti anche
nel nostro naese.
LA CHIESA SALVATRICE
La preoccupazione di scontare la
pena temporale del peccati durante
questa vita per non rischiare le pene
più ben gravi del purgatorio ha avuto
ed ha una forte incidenza nella vita
del credente cattolico e della stessa
organizzazione ecclesiastica : basti
pensare a tutto lo sviluppo ^to all’applicazione delle messe per i defun
Una questione che scotta: Il Vietnam
Una nota vaticana: Tingiusta politica del “juste milieu,, - Proteste cattoliche contro le dichiarazioni del card. Spellman - L’opinione dei protestanti USA e del past. Niemoller
Città del Vaticano, 5 gennaio (A.F.P.).
« Una polemica umiliante^ alla quale non
sono rimaste estranee personalità ecclesiastiche di alto rango, si è accesa a proposito delle dichiarazioni fatte dal card. Spellmann, la
vigilia di fiatale », scrive non senza amarezza L’Osservatore della Domenica in una nota
che cosi prosegue : « Per non passare come
’complici della ’aggressione’ americana^ si è
dato un notevole appoggio all’altra ’escalation, quella psicologica, che in ultima analisi si oppone a una ’vittoria’ per patrocinarne un’altra.
« In queste condizioni e al punto in cui
sono le cose — continua il settimanale vaticano — per avere una pace che non sia iniqua è necessaria una convergenza delle due
principali parti belligeranti, nessuna delle
quali crede di poter recedere dalle proprie
posizioni. Se manca tale convergenza, condannare senza appello una delle due parti
significa associarsi all’altra ».
L’Osservatore della Domenica afferma poi
che solo il papa e il segretario generale delle Nazioni Unite sono veramente al fìanco
del popolo vietnamita, « che invoca la pace,
soffre e muore, mentre i belligeranti affermano che sono decisi a battersi fino in fondo », aggiungendo che « un turbine di odi
spietati » soffia in Cina e fino al Vietnam del
Nord. « Pochi parlano di questa realtà per
paura di ’avallare l’aggressione’ americana.
Così, prigionieri delle formule, si perde la
libertà e si conclude con l’oppressione sotto
il pretesto di ’liberare’.
(( Oggi — conclude L’Osservatore della Domenica — l’escalation avviene in modo ine.
sorabile nelle due direzioni, militare e psicologica, che finiscono per coincidere. Riunioni, marce, dichiarazioni, polemiche umilianti, manifestazioni più o meno clamorose, a
senso unico, possono ridursi facilmente a essere dei contributi — indiretti ma reali —
alla escalation psicologica, cioè il contrario
della pace ».
^
Il quotidiano parigino Le Monde, del 6-11967, cosi commenta questa nota vaticana:
« L'Osservatore della Domenica non ha mai
criticato il card. Spellmann^ che ha dichiarato che la guerra nel Vietnam deve terminare con una vittoria americana, mentre il papa
aveva chiesto ai due contendenti degli sforzi
convergenti. Sorprende quindi di vederlo oggi
prendersela con dei prelati che avevano essi
stessi deplorato le parole dell’arcivescovo di
New York — e che sono evidentemente il
cardinale Martin, arcivescovo di Rouen e
Monsignor Schmitt, vescovo di Metz. D’altra
parte l’assimilazione degli sforzi di Paolo VI
con quelli di U. Thant può sembrare un po’
semplicistica., non fosse altro che perchè
quest’ultimo, a differenza del primo, ha
esplicitamente chiesto agli Stati Uniti di fare
il primo passo ».
La (c polemica umiliante », deplorata dalla
nota vaticana, in realtà, da un punto di vista
evangelico, onora quei cattolici che l’hanno
promossa, contestando coraggiosamente la legittimità cristiana delle dichiarazioni del
card Spellmann (riportate sul nostro giornale nel n. del 6 gennaio scorso) — dichiara
zioni ispirate al più vieto imperialismo spi
rituale, prima ancora che politico-militare
Persino un quotidiano cattolico moderato co
me La Croix di Parigi, portavoce dell’episco
palo francese, ha criticato le dichiarazioni di
Spellmann scrivendo : « In questa notte di
Natale,, le parole del cardinale Spellmann
hanno urtato in modo particolare la coscienza
dei cristiani e degli uomini di buona volontà. Esse possono essere spiegate in base alla
personalità di chi le ha pronunciate e in base
al fatto che esse furono rivoli a dei soldati
ai quali il governo del loro paese chiede di
battersi in modo tanto più risoluto in quanto non vede venire alcun segno di distensione. Sebbene un simile discorso rischi di
aggravare il loro dramma interiore in quanto non prepara alcuna soluzione al loro caso
di coscienza... ».
Vi è poi stata, l’energica protesta morale
del vescovo di Metz, Monsignor Schmitt (indirettamente stigmatizzato dalla nota vaticana), il quale nel giornale diocesano, ha pubblicato una lettera aperta al card. Spellmann :
« Eminenza, consentite al vescovo di Metz,
la cui diocesi fu tante volte un sanguinoso
campo di battaglia, di esprimervi la sua costernazione e quella di un gran numero di
membri della sua diocesi, credenti e tnereduli, dopo aver letto le dichiarazioni che
avreste fatto al termine della messa di Natale a Saigon-Tan-SonNhut (...)
« Comprendiamo e condividiamo la vostra
sofferenza nel vedere versato il sangue di
tanti vostri giovani compatrioti di cui siete
il cappellano.
« E’ possibile che non proviate gli stessi
sentimenti davanti alla sofferenza e alla morte di tante vittime innocenti, bambini^ donne e vecchi, feriti bruciati o uccisi dalle armi dei vostri soldati? »
In campo italiano, merita di essere segnalato il commento del quotidiano cattolico
di Bologna L’Avvenire d'Italia, che scrive :
(i Non ci si può tuttavia nascondere che queste parole [del card. Spellmann] aggravano il
problema di coscienza che è già posto, in modo doloroso, a molti cattolici di fronte alla
angosciosa guerra del Vietnam. E' un fatto
che questa guerra può avere delle motivazioni politiche, in funzione delle quali la si
può accettare come un male cui non si è ancora giunti a porre rimedio. Ma ben poche
persone sono disposte a provare, in presenza
di questa guerra, una esaltazione di natura
religiosa. In realtà la coscienza cristiana, resa
più acuta e sensibile dal concilio, non può
ammettere che una "causa di Dio" possa esi
e slrumentale intonalo al nieissagg o del
Natale. Dopo il Culto il Gomitalo di accoglimento, coadiuva ,o dai giovani delle
Unioni Giovanili, ha offerto un rinfresco
nella Sala delle attività per esprimere ai
fratelli di Detmold la gioia di averli avuti
vicini in quella circos.anza, nella comunione di adorazione e di r.conoscenza a Dio
per le Sue m sericordie neU’anno terminato, rammirazlone per reocellenza delle
loro esecuzioni e l’augurio di ogni beneidi/ioni del Signore ,per l’anno nuovo,
pregando i di farsi in'.erpreti dei medes.mi
sentimenti preisso le loro famiglie e le
loro Comunità. I Signori Sergio Alhar.n,
Carlo Arnoulet, Carlo Eynard e Rober o
Taglierò portarono il saluto de la Corale
(li Torre Pellice, intrattenendo gli ospiti
con canti folkloris lei.
Durante il periodo natalizio ebbero luogo anche le consuete manifestazioni quarlierali, cioè le Feste deirAlbero ai Simound
airOrfanotrofio Femimini’e, all’Asilo Infantile, alla Ravadera e ai Coippieri. Durante
il periodo natalizio si è pensato con particolare sollecitudine ai frale li che si ir ■
vano in situazioni di disagio; tra le varie
iniziative, ricordiamo la distribuzione di
oltre 50 pacchi dono effettuala dalle Signore de la Società di cucilo. I g:ovani
deirUnione del Centro hanno rinunciato
allo scambio dei doni in favore dei bambini deirUliveto. Lina Varese
N.B. • Vogliamo esprimere a nome di
‘ulta la Ccmunìlà la più viva riconoscenza
per tutti coloro che si sono impegnali con
dedizione e amore affincJhè, attraverso forme tradizionali, il messaggio dell’amore o
della benevolenza di Dio manifestataci in
Gesù Crìs o, venisse annunciato con sempre
nuovo sgancio di fede a tutta la Comnniin.
A. S.
gere, per essere servita, dei mezzi cosi crudeli come quelli di una guerra moderna, di
cui ci si serve in pratica nella lotta in Asia ».
4: ^
In campo protestante si registra, a proposito del Vietnam, una dichiarazione del Consiglio nazionale delle Chiese degli Stati Uniti, approvata a larghissima maggioranza, in
cui si rivolge un appello al governo americano invitandolo ad appoggiare gli sforzi
dell’ONU per giungere a un accordo di ’cessate il fuoco’ (compresa la sospensione delle
attività terrorista), sotto il controllo delle Nazioni Unite; a sostenere i negoziati delle Nazioni Unite con tutti i governi interessati e
con il Fronte nazionale di liberazione (Vietcong); a considerare « con la massima attenzione » la sospensione dei bombardamenti del
Nord-Vietnam, « anche se non si può dare
per scontata in anticipo una decisione del
governo nord-vietnamita che offra una contro partita ».
Vi è infine una precisa presa di posizione
del pastore Martin Niemoller il quale, insieme al pastore americano A. J. Muste (presidente del comitato d’azione per la non-violenza) e al rabbino Feinnberg (promotore della
campagna per il disarmo nucleare in Cana
da), si è recato nei giorni scorsi ad Hanoi,
« non solo per rendersi conto della situazione, ma anche per condividere volontariamente i rischi ai quali i Nord vietnamiti vengono
sottoposti dai bombardamenti americani ».
Nella capitale nord-vietnamita il pastore Niemoller ha anche avuto un lungo colloquio
con Ho Ci-Min, Tornato in Europa, Niemòller ha rilasciato un'intervista al redattore romano dell’agenzia di stampa tedesca DPA,
che viene cosi riferita da La Stampa di Torino del 14-l-’67 ; « Soltanto gli Stati Uniti
possono por fine alla guerra nel Vietnam. E’
veramente venuto il momento per terminare
il conflitto. (■■■) Racconterò a tutti, in tutto
il mondo, quali crimini vengono compiuti ».
Verso la fine di questo me.se Niemoller si recherà negli Stati Uniti a per predicare la verità » agli americani. Egli ha parlato di spaventose distruzioni causale nel Nord-Vietnam
dai bombardamenti americani: ha visitato
una città di 13 mila abitanti completamente
rasa al suolo. La stessa capitale, Hanoi, è una
città quasi morta, con migliaia di case abbandonate, una città senza bambini. In cinque giorni ad Hanoi, Niemoller e gli altri
hanno avuto Ire allarmi aerei. Una volta
hanno dovuto cercare rifugio, ciascuno ricoverandosi in una delle migliaia di buche monoposto che si trovano ovunque nelle strade
della città, chiuse da un pesante coperchio
metallico c che, se non vengono centrate in
pieno da una bomba, si sono dimostrale più
sicure dei ripari collettivi. Niemoller ha concluso : « Sono contento di essere stalo laggiù
e di aver visto coi miei occhi. Ora so quali
cose possono accadere ».
gli
uomini
Gustav Heinemar. ì
BIELEFELD (soepi) — Il noto avvou;::
di Essen, Gustav Heinemann, membro •
Consiglio della Chiesa Evangelica in Gei
nia (EKD). è membro del governo del < ■
celliere Kurt Georg Kiesinger (CDU),
quale occupa Tincarico di ministro della
stizia.
Dal 1949 al 1955 egli è stato moderai
del Sinodo dell'EKD. Si ricordano le sue ^
tiche violente al riarmo tedesco e alla | :
tica adenaueriana.
Nato il 23 luglio 1899 a Schwelm
falia), Gustav Heinemann ha compiuto i '
studi giuridici, di economia politica e di
ria presso le università di Münster, Marbu:
Göttingen e Berlin, addottorandosi in sci
ze politiche e in legge nel 1929.
Nel 1933 Heinemann occupò il suo pu.
incarico nella Chiesa come consigliere de
comunità protestante di Essen (città vecchi?)
Con i pastori Graeber, Held e Beckmi;
partecipò attivamente alla Chiesa confesse
te sotto il regime hitleriano. Nel 1934 p"
tecipava al Sinodo di Barmen, aderendo
quella Confessione di fede. Dopo la capi
lazione tedesca, nel 1945 Heinemann fu e;
to membro del Consiglio dell’EKD. Dal Ual 1949 fu sindaco di Essen, e dal 194m
1948 ministro della giustizia del Land ^ ‘
falia-Renania del nord. Eletto nel 1949
putato democratico cristiano; al primo B <
destag, divenne ministro degli interni
gabinetto Adenauer, ma dimissionò nel J
quale protesta, contro la sua politica di r ^
mo. Poco dopo abbandonò la CDU e cosi.^
nel 1952 il (( partito popolare pan-tedesu
che alle elezioni federali del 1953 non oU-:
ne che magri risultati e scomparve quai
anni dopo. Allora Heinemann aderì ai ]'■■
tìto socialdemocratico e nel 1957 fu rieiui
al Bundestag.
Fino al 1958 Heinemann era membro ■
collegio presidenziale del Kirchentag evü
gelico che, su sua proposta, nel 1949 div
ne organismo permanente. Heinemann è so
pre membro del Consiglio dell'EKD, e 0
all’inizio del 1965 ha pure occupato funzic
direttive nella Chiesa evangelica della 1
nania.
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Attività della ‘‘Pro Valli,,
La « Pro Val i » ha continuato il suo
fattivo in'.eressamenlo per l’attuazione dei
restauri interni (rifacdmeinto della pavimentazione eoe.) del tempio del Ciabns.
re.slauri eseguiti, nello scorso anno, a euia
del Concistoro di S. Giovanni. Ha r'nianda.o a un secondo lemipo la sislemazionc
del terreno, a monte dello storico ed ficn a cui si accede dalla carrozzabile di .'ingrogna, non appena i.aranno inlervciuiti
opiporlune intese al riguardo, con i proprietari di un fondo circos amie.
Per la Giamwella sono continuati i lavori per il completamento del rimboschimento. In apposite buche, falle scavare a
mano, nella zona incolta di quella località,
saranno messe a dimora altre .300 pianticelle di conifere — larici, abeti e pini
che esperti forestali ritengono particolarmente adatti per una prosperosa vegetazio:> >.
Alle relative spese si è fatto fronte con
i fondi di avanzo e di eisercìzio. Per l’iilteriore finanziamento del suddot.o rimluischimento la « Pro Valli » ha deci-so di interessare con la presente i Sigg- Pastori ed
i Concistori delle Valli perchè favoriscano
sollecitare il versamento dei loro '•tm iihuti —- e possibilmente di maggiorarli —
senza attendere la fine de l’anno eccle mastico, e in tale fiduciosa attesa essa iiont'.*
doverosi aniicipati ringraziamenti.
La « Pro Valli "
Direttore resp. : Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinernlo
_____________n. 175, 8-7-1960_______________
Tip. Subalpina s.p.a. - Terre Pellice (To)