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LA BUONA NOVELLA
GIORNALE DELLA EVANGELIZZAZIONE ITALIANA
Seguendo la Ycriià iiHla rsriUt
Ekks. IV. li.
Si distribuisce ogni Venerdì. — Per cadun Numero centesimi IO, — Per caduna linea d’inserzione centesimi 20,
Coiidizioiii d’AMocltusionei
PerTont.^o Un Anno L. ft. A domicilio L. • •
Sei mesi ■ S. — > » *•
Tre mesi ■
^ Provincie L. 41 tO.
— . 3 92.
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Per Francia e Srizzera franco a destinazione, e per rioghilterra franco al contine lire > •#
per un anno, e lire ft per sei mesi.
he Associazioni si ricevono: in Torino airvfllxlo «Irl tiiornal«*, via Valenlinn rana
Bdlora, N” 12, 3“ p«uj«; c dai »'rateili Plaiira liliiai, via I). V. degli Angeli, cana l'òml«.
— A Genova, alla «'a|»|>f Ila Valdour, mura di S. Chiara.
Nello proTincie, presso Inni gli Ulìirii potlnli per mezio di Vaglia, che doTranno essere inriaii
franco al Uiretlui'e della HrtnA Novkixa e non alirimciiiL
AU’eatero, aiBegiienliiiidiriztl: Lo.idba, dai Ninholt e C. librai, il llcrners-streel;
Habici, dallalibreriaC. Mcyrucii, riieTroMohel, 3; Nmi«, dal aig. Pevrol-Tinel lil>rain'!l »»e
dai sigg. Denis et Felit Pierre lihrai, rue Neuve, li; Gi<tF.vnA, dal «ig. E. Berouil libraio:
hnsANNA, dal sig. I)elafon(uinC libraio.
SOITOSCRIZIOM
A PRO
DELLA FAMIGLIA CECHETTI DI FIRENZE.
(Vedi Buona Novella n® VIJ.
QUARTO ELENCO DI OBLATORI.
Totale dei tre primi elenchi L. 317 45
Colletta fatta nella capp. Vald. di Nizza L. 93 00
Totale a questo giorno L. 410 45
NB. La Direzione della Buona Novella, mentre
caldamente ringrazia quei fratelli di luoghi e
Chiese diverse, che con tanta premura hanno
risposto al suo appello, rei^()e noto che si sono
fin d’ora prese le opportune disposizioni perchò
detta somma venga nel suo intiero consegnata
all’interessante padre di fajniglia cui è destinata.
CHE COSA È IL PROTESTANTISMO?
II.
Abbiamo detto nell’antecedente articolo che
il papato nccise ¡1 dogma vero e che la principal causa della misèredenza moderna è il prevalere delle opinioni. Ma il genero umano può
forse vivere senza religione? Certamente no ;
or, siccome Roma impone un sistema, per non
dir altro, assurdo, coll’obbligo di accettarlo
senza revisione e modificazione, minacciando
iu caso diverso la dannazione eterna, cosi, non
potendo essere accolto per intero, è naturale
che per intero venga ripudialo e che certuni,
riconoscendo la necessità di un cullo, cerchino
di mutarlo : ma non vanno d’ accordo nello
scambio, e la ragione è semplicissima; respinta
APPENDICE
I CINQUE MARTIRI DI CHAMBÉRY.
V.
Interrompiamo il filo di questa luttuosa narrazione per dar luogo ad alcune lettere, che i
buoni cristiani di cui scriviamo, indirizzavano
dal fondo del carcere a’ loro parenti ed amici.
Codesti preziosi documenti sono improntali di
tanta fede e di s\ pietosa rassegnazione, che i
nostri lettori potranno cavarne un gran tesoro
di edificazione e di vita.
ANTONIO LABORIE
a tutti t suoi fratelli in Gesii Cristo
che sono a Ginevra.
«Fratelli.—Io ringrazio il buon Dio d’avermi
fatto sperimentare com’egli sia fedele alle sue
promesse, c come si adatti alla debolezza dei
in massa la dottrina cattolico-romana, hanno
eziandio respinto il buono che racchiude, nè si
danno la cura di ricercarlo altrove, chò l’esame
stesso per loro diviene cosa ridicola e vana; in
conseguenza costoro finiscono per creare i più
fantastici ed anche i pib immorali sistemi, per
difetto di soda cultura e sani principii. In genere ad essi basta che la religione da sostituire
sia diversa dal cristianesimo, poiché fanno complice il Cristianesimo delle brutture clericali :
ed ecco apparire il teismo schiettamente razionalo, privo di templi, di ministri e di riti, per
cui l’Essere supremo diventa una certa causa
finale astratta, l’autoro della natura, la natura medesima, il ciclo ecc.; c l’.apima un
fluido vitale, forse l'elcttrico, forse il magnetico : ovvero apparire l’apoteosi deirumanità ,
ch’ò il dio più moderno che si conosca ed assai
in voga oggidì ; dio singolare davvero ! che devo
morire.
Vogliamo altresì aotare un altro partito che
avvisando non trovarsi, per edificare, materiali
migliori fuor degli ordini cristiani, mira a raccozzare qualche nuova comunione coll’aiuto delle
sacro Scritturo, censurando le comunioni antiche, invece di concorrere ad accrescerle, a migliorarle, ad unificarle. Comecché sieno dossi
guidali da rette intenzioni , comecché pongano a base il sovrannaturale non solo, ma
eziandio l’insegnamento voro di Cristo, pure
temiamo che l’opera non sarà corrispondente
all’idea, e che maggiori vantaggi ne ritrarrebbe
la causa evangelica se unissero lo fatiche loro
alle altrui. Pensino questi individui che l’età
suoi figli. Egli vuole che i suoi diletti portino
ia croce dopo di lui, dandone a ciascuno quella
misura che gli piace, perchè lulti siano gravati
in proporzione delle proprie forze. Io, grazie a
Dio, m’avveggo essere ciò avvenuto in me como
é sempre avvenuto negli altri. Imperciocché non
poteva Egli suscitarmi come persecutori i miei
proprii fratelli e parenti, come ad Abele Caino,
ad Isacco Ismaele, a Giacobbe Esaù ed a Giuseppe tutti i suoi fratelli? Non poteva tormentarmi per mezzd*di mio "figlio, come Noè e
David furono tormentati da’loro figli? Non poteva contristarmi per via della mia donna, come
Giobbe fu contristato dalla sua? Non poteva
farmi abbandonare da tutti i miei amici, como
Mosè, David, tutti i profeti, lo stesso Gesù
Cristo e lulti gli Apostoli furono perseguitati
dal popolo dolla loro nazione? E fìnalmenle
non poteva farmi cadere nelle mani do’ tiranni,
che m’avrebbero rinchiuso in prigione profonda,
oscura e piena d’inlezioue, e teuermivi incate
correntc è assai diversa daH’opoea della Itiforma: in primo luogo, allora pochissimi negavano il principio del sovrannaturale, (ì questa
opinione era, non v’ha dubbio, favorevole mollo
alle innovazioni, mentre .si può dire cho adesso
i credenti formino eccezione alla regola: indi,
lasciando a parto gli increduli, per discorrere
di quei cattolici-romani che pure han fede nei
misteri cristiani, forse che in loro non s’incontra manifestamento la freddezza, anzi l’indilTerenza teologica? Essi non credono già in virtù
del sovrannaturale cho stabilisce l’autorità legittima dolla religione evangelica, ammettono in
veco la credenza in forza dell’autorilà clericale :
quindi, com’è sperabile ch’eglino sottraggansi
al di lei magistero per seguire, poniamo, un
uomo isolato, sia pur dotto o pio, il qualo si
presenti per conto proprio, col nudo testo divino alla mano, senza l’appoggio di una Chiesa
cristiana, antica, autorevole? Noi dunque opiniamo eh«, in quanto agli increduli, occorra
provar loro non avervi dissonanza e contrasto
fra i dogmi cristiani e i progressi del sapere, o
in altri termini, tra la fede eia ragiono; la qual
cosa non é difllcile a farsi, ed è necessaria, imperciocché la prima causa per cui molli ripudiano la religione si è per istimarla appunto
nemica della filosofia. Riguardò poi ai cattolicoromani credenti, per le ragioni esposto, diciamo essere indispensabile additar loro eziandio,
insieme colla Bibbia che non conoscono affatto,
l’autorità visibile, storica, antica della vera
chiesa di G. Cristo: in questo modo e coll’unione, zelo e perseveranza si otterranno dalla
nato e privo di ogni sollievo, come i patriarchi
0 i profeti, come Gesù Cristo e gli Apostoli?
Sappiamo benissimo che anche a’ dì nostri molli
onorevoli e santi personaggi sono stati trattati
nelle prigioni più inumanamente che le bestie,
abbandonati alla (orocìa de’ leoni, de’ cani, dei
lupi ed altre belve di rapina: senza dubbio se
Egli avesse voluto darmi tutto queste aiflizioni
ne avrebbe avuto il dirilto; e frattanto la mia
carne sarebbe stata tormentata ed afllitla in più
guise ed esposta a duro tentazioni. Il Signore
dunque facendomi per sua grande bontà sentire
vivamente la sua misericordia ed il frullo della
confidenza nelle sue promesse, s’è talmente
adattato alla mia debolezza e miseria, cho non
solo m’ ha liberato da tanti mali, ma pure in
quelli che ho sofferto m’ha largito consolazione
0 vigore. Imperciocché, rispetto a’miei parenti,
come il padre, la madre, i fratelli e le sorelle,
io son certo ch’essi conoscono la mia croco o
ne sono commossi; che la sentono più di me
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evangelizzazione fruiti preziosi, non già colle
dissensioni, i conflilti e lo spirito settario, chò
non dobbiamo contentarci della conversione di
pochi individui od anche di poche famiglie, ma
le nostre vedute devono essere proporzionate
alla grandezza della causa.
Infine, parlando in genere, lo sconcezze
enormi e senza termino che van commettendo
i clericali, e la crescente civiltà inducono, siccome vediamo, varie persone a dare un addio
al papa ; si rifletta però che il maggior numero
vi ò spinto non da eccesso, anzi da difetto di
devozione, o cho tali individui si trovano raminghi e smarriti, qual gregge senzat pastore,
in mezzo alle follie dell’incredulità e, alle tenebre dell’ignoranza ; quindi c’incombe il dovere
d’agire per modo che, all’uscirdi prigionia, abbiano eglino a ritrovare un'autorità che li guidi,
cioè quell’autorità che armonizza colla libertà;
un braccio forte che li sostenga; l’aiuto di fratelli cristiani e la luce che rischiari a loro la via
del cielo. E quanto sorprendente sia l’ignoranza
di alcuni co lo attestano certi fatti che non di
rado succedono: v’ha chi, per esempio, vi dirà;
€ Io desidero .farmi protestante, ò già gran
« tempo ch’io non conservo che il nome di cat« tolico; riconosco la necessità d’avere una
« religione; son buono, onesto, nulla ho a rim« proverarmi ; sono amato da’ miei concittadini; ma, ripeto, sento il bisogno d’una religione ; la sua mi parve essere la migliore ;
la legge protestante è amorevole, ecco tutto ;
vossignorie non hanno i capricci e le bassezze
como se ne trovano tante ecc. » Altri vi aggiunge : « Io, la scorsa domenica, fui alla sua
« predica e provai tal entusiasmo, che se non
« avessi temuto di far troppo chiasso mi sarei
« dichiaralo protestante al momento ». Or, mettiamo che si domandi «Conoscete voi la storia del nostro Signor G. Cristo? — Certo (si
risponde) ogni anno ce la rammentano i presepii al Natale e i sepolcri nella settimana
santa. — Ciò non basta, bisogna proprio conoscere l’opera che il Redentore venne a compiere
sulla terra; dovreste leggere il Vangelo — Io
conosco bene le massime del Vangelo (un altro
individuo soggiungo); fui già collaboratore nel
e dolgonsi di non potermi consolare. Della figlia
che Dio mi ha donato mi giungono le più care
notizie; e quanto alla mia donna, comechè
sia ben semplice e non mglto istruita (e lo dico
a mia confusione), io non potrei esprimere la
consolazione che ho ricevuto, s\ per le lettere
ch’ella m’ha invialo per esortarmi a riconoscere
i benefizi del Signore e prepararmi ad una morte
tanto avventurata, s'i pure per la gran costanza
che, a quanto mi si dice, ha essa spiegata,
partecipando sinceramente e di cuore alla mia
croce, e conformandosi in tutto alla volontà dei
nostro Dio. Venendo- poi agli amici, io sono
confuso e commosso nel vederne un sì gran
numero e tanto affezionati, che il Signore suscitò
in mio favore. Imperciocché io, misera creatura,
al tutto inutile, che altro non ho fatto se non
offendere Iddio, privo, non dico di sapere e di
grazia, come in fatto mi veggo, ma d’ogni volontà per far piacere e servigio agli altri, veggo
bene che il mio caso ha contristato i principali
giornale Italia e popolo, sono a giorno delle
opere umanitarie che escono, ed il Mazzini ritrae le sue ispirazioni appunto dal Vangelo. —
Buon giovane, lasciamo stare i giornali ed il
signor Mazzini;—voidunque amate diventar protestante ; e sapete in che consistano il protestantesimo, la nostra dottrina, la nostra fede, ecc?
—No veramente.—Ebbene, ecco la conclusione
del dialogo; — vogliamo credere che un retto
sentimento vi guidi a noi, ma, per ricevervi,
questo sentimento non è sufficiente ; fa d’uopo
che impariate prima le cose che non conoscete
e ne acquistiate profonda convinzione : laonde
per ora non possiamo darvi se non il consiglio
d’intervenire al nostro culto della domenica, di
frequentare le riunioni d’istruzione religiosa
che hanno luogo negli altri giorni della settimana, di leggere la Sacra Scritura e meditare
gli insegnamenti di G. Cristo». —
Cotesti son fatti che, dal piü al meno, si verificano di sovente, e siccome i fatti umani,
date le medesime circostanze, all’incirca devono
riprodursi in luoghi diversi, così i medesimi
trovano il loro riscontro in Francia. — « Io fui
alla vostra messa, dicova un tale al pastore
evangelico del iluogo, ed era frenetico all’udire
il ministro» aggiungeva: «io lessi la storia di
G. C., parmi, nel sesto volume dei Misteri del
popolo, ed il Vangelo in un libretto assai bello,
affò ! d'Esquiros. — Poi domandava so Gian
Giacomo Rousseau e Robespierre furono protestanti ; avrà dunque imparato che Robespierre,
come Voltaire, come i più famosi increduli appartenevano alla Chiesa romana. Tutti questi
particolari, dico Fautore da cui li ricaviamo,
sono minuziosamente stoiici (1). Non basta, altro fatto ancora gravissimo, che succede fra noi,
ripetesi in Francia; riportiamo lo stesse parole
del signor Bost, perchè ci calzano a meraviglia.
« Siccome non si può togliere alla Chiesa proli) Vedi Memoria del sig. Gio. Agostino Bost
pastore della Chiesa riformata di Reims, inserita
in un numero del 1853 della pubblicazioni mensili del sig. Puaui a Rochefort (Charente-Inferieure), dalla quale abbiam preso il titolo e raccogliamo alcune idee nella Composizione degli
articoli in corso.
servitori della sua casa, anche quelli piìi accetti
a Lui, e constituiti nelle cariche principali della
sua Chiesa, da’ quali ci sono di continuo pervenuti pietosi sentimenti e inapprezzabili consigli. Ed anche i Principi più fortunati ed eccelli
che siano al mondo si sono degnati d’adoperarsi
a nostro aiuto e conforto, come avrebbero fatto
pe’loro propri figli. E cho dirò di tutto il corpo
della Chiesa? Esso ha senza meno pianto, pregato e sospirato per noi, per modo che ne abbiamo sperimentato gli effetti. Ed anche qui,
in mezzo a noi, coloro che Avevano qualche
conoscenza di Dio, si sono spontaneamente
esibiti a farci del bene.
«Quando poi mi fo a considerare i benefìzi che
ho ricevuti particolarmente da voi, dilettissimi
fratelli, non so in qual modo debba mostrarvene
la mia riconoscenza. I vostri benefizi siho stati
d’ogni genere. Gli è vero che tutto ciò si fa pure
a riguardo della causa che io sostengo ; ma
frattanto il Signofo me n’ha fatto sentire un
« testante la sua riputazione di liberalità, d’a« more o di beneficenza, così venne deciso di
« sperimentare contro di lei una virtù che non
« le si poteva negare. Gli uomini dell’oro cho
< stimano esser lecito comperar tutto, perdono,
« preghiera, ecc., credettero o finsero di credere
« (spinti dalle abitudini loro) che noi compe« riamo i proseliti. Allorquando si trafficano le
«anime (I), si può naturalmente sospettare
« altri di fare il consimile: si disse più d’una
« volta che noi diamo 15, 2o, 50 ed anche 500
« franchi fpe-r noii clericali si limitano di porli. tare la somma a lire 300^) in premio delle
« conversioni, precisamente come facevano i
« due Luigi XIV e XV colà dove l’opera dei
< lor preti e dragoni aveva fallito. No, nulla
« diamo ai nostri proseliti, nemmeno un cen« tesimo: è supporci ben ricchi a pensare, dopo
« che fummo per duo secoli e mezzo spogliati
« e derubati di quanto possedevamo, che ci
« resti ancora d’acquistare tanti cattolici romani
« che si convertono ogni anno in tutta le classi
<c della società, qualche volta dei mezzi Comuni
« 0 Comuni interi. Assurdo è il rimprovero; ei
« sarebbe altresì umiliante se ci venisse da per« sone che non fossero conosciuto o cho non
« avessero interesse nella quistione; per conse« guenza non ci rimane che a respingerlo con
< un bel ìw secco, chiaro ed assoluto. Aggiungo
» soltanto che se noi protestanti non compe« riamo le animo, recami stupore che si possa
« immaginare avervi tra cattolici-romani delle
« anime in vendita. Questo sarebbe di certo
« un’ assai tristo indizio ».
Due parole ancora che sì legano colle cose
dette .più sopra. Noi, cogli scrittori umanitarii,
deisti, panteisti, socialisti, pcc., italiani e stranieri, compre.so il sig. Eugenio Sue e Gian
Giacomo Rousseau, nulla abbiamo di comune:
cotestoro si occupano esclusivamente del mondo,
non del Cielo, e sono collocati fuori dell’Evangelio: ad onta dì ciò, essendo ormai vecchio e
(1) Vedi lettere de’ vescovi di Lodeve, di Montpellier, di Mirepoii, ecc., pubblicate dietro un
manoscritto della biblioteca del Louvre e riprodotte dal Bollettiuo della Storia del Protéstantitmo
francese (p. 165 e seg.).
frutto incomprensibile. Rispetto alla prigione
non saprei esprimere a parole, nè periscritto,
le dolcezze, ed i conforti che vi lio provalo ; o
posso in fede mia confessare di non essere
stato giammai così bene, e quanto al corpo
e quanto allo spirito, che da che me ne vivo
in prigione. Senza dubbio ciò non proviene nò
dalla bellezza, nè dalla natura della prigione,
ma piuttosto da ciò che il Signore converte tulle
le cose in bene a coloro che ama.
« Ho voluto scrivervi tutte queste cose, o
miei amatissimi fratelli, perchè siale a parte
anche voi della mia gioia, dopo d’avere partecipato alle mie aillizioni ; perchè contempliate
con me la fedeltà del Signore, onde riposare
su di essa (e non sarete giammai confusi), e
perchè preghiate meco il buon Dio, di toccarci
vivamente il cuore, ad oggetto di ben riconoscerlo. Quanto a me confesso d’averne il bisogno, tanto più che mi riconosco così stupido,
da non potere apprezzare le bontà nel nostro
3
logoro il nome di eretici, per ¡screditarci, metterci in uggia a’ buoni e spaventare i semplici,
i nostri nemici non si peritano di spargere attorno che il protestantismo è una maschera che
covre il razionalismo o il socialismo, e contiene
in sè il germe rivoluzionario. Meno male che
riguardo a quest’ultima accusa la storia è là
per ¡smentirla; quello che sempre ottenemmo
e che siamo sicuri di ottener sempre si ò la
persuasione, il trionfo dell’idea, il regno dell’intelligenza, la sommessione alle autorità stabilita, il progresso del Vangelo, la prosperità e
la libertà pel Vangelo medesimo. I razionalisti
poi, gli umanitari, i socialisti fanno opera negativa, distruggono senza edificare; dipingono,
è vero, con vivi colori la società com’esiste, i
vizii, degli individui, l’ambizione del clero romano, gli abusi da loro introdotti, i difetti dell’organizzazione sociale, nè dee far meraviglia
se in alcuni punti noi c’incontriamo; se non cho
eglino s’adagiano sulle rovine e non pensano a
ristaurare, non vi mostrano come la società dovrebbe esistere e i farmachi necessarii a sanarla:
Gesù Cristo è per loro, se pur lo è, un sapiente,
un filosofo, un politico, un eroe o basta. Noi
mettiamo innanzi il Cielo e non il mondo, il
peccalo e non i problemi sociali, la religione e
non la politica: tuttavia non si creda cho siamo
de’ mistici inoperosi e volgari, imperciocché
nel ritenere che la vita del Cielo è la nostra
mira, crediamo eziandio ch’essa non vuol essere
sequestrata dalla vila della terra; che le sante
e divine affezioni debbono mostrarsi anche nello
affezioni umane e legittime; che invece di menomare 0 distruggere l’amore de’ parenti, de’
eoncittadÌBÌ, della patria per innalzare la vita
religiosa, è d’uopo ridestarlo, nudrirlo, accrescerlo coll’amore celeste ed aggrandirlo cogli
effetti del cristiano cattolicismo.
(Continua)
L'Inqnisiiione in Toscana.
Abbiamo già dato a suo luogo la notizia della
condanna del Cecchetti, ora amiamo trascriverla
testualmente, visto che tutta l’Europa cristiana
è commòssa a questi atti di persecuzione di cui
Dio, anche quando Egli mi circonda da ogni
palle. In ciò conosco e confesso apertamente la
mia fragilità e corruzione. 0 miei fratelli, potessi almeno aprirvi il mio cuore e mostrarvi il
dolore che ne provoi Ma donde ciò? Quantunque
non abbia la potenza d’esprimerlo, posso assicurarvi che k causa principale di ciò è stata
quella d’essermi troppo allontanato dalla familiarità colle Sacre Scritture. Sia lode a Dio che
non ha tenuto conto della mia ingratitudine, e
che mi ha condotto a questa santa scuola per
farmele riconoscere;' giacché non so che sarebbe
stato di me se il Signore non mi avesse visitato.
Quando venni a codesta santa a.ssemblea di
Ginevra, era mia intenzione di consacrarmi più
allo studio ed alle cose da nulla, che a contemplare e meditare, giorno e notte, i decreti ed i
giudizii di Dio. Apprendete dunque, ve no prego,
in nome del Signore, apprendete a mio spese
a non addormentarvi; giacche so, con grande
rincrescimento, che qualcuno fra voi è alletto
si rende colpevole il governo della Toscana ;
atti per se stessi impotenti ad arrestare il progresso lento, ma continuo, della libertà d’esame
e d’una tede indipendente, fondata sulla Dibbia
sola. E' utile altresì di rimarcare negli atti di
questa natura, dovunque accadano, che la Chiesa
romana nulla appara, nulla oblia, nulla perdona.
Si noti, per ultimo, come la condotta di questo
nostro infelice concittadino e fratello in Gesù
Cristo sia incensurabile, e moderate e calme le
sue risposte.
« Vista la procedura legate fatta dalla delegazione del governo, nel quartiere di Santa Maria
Novella, contro Domenico ¡Cecchetti, per condotta irregolare in materia di religione; |
« Considerando che la sera del 16 dicembre
183-4 la forza pubblica, avendo perquisita la di lui
casa, lo trovò con due de’ suoi figli e in compagnia di Ciolli seduto ad una piccola tavola, sulla
quale eranvi un esemplare aperto della Bibbia
tradotta dal Diodati ed un altro esemplare chiuso,
oltre ad un terzo che 'si rinvenne nel cassettino
della medesima tavollt ;
« Considerando che la possessione di essi libri
e di certe carte (vecchi giornali del 1848), condusse i funzionarii alla conoscenza e conferma dei
fatti; (benché, secondo la dichiarazione delle
autorità giudiziarie, il solo possesso di quelle
non dia luogo a procedura legale);
« Considerando che dalla procedura non è risultato alcun cho di grave contro Ciolli, Angrisoni e in ispecie contro Veltroni, e che : numerosi particolari verificati sul conto del Cecchetti
e la stessa sua confessione hanno dimostrato che
egli adotta principii affatto contrarii alla religione cattolica e identici invece alla fede calvinista ;
« Considerando che la condotta del Cecchetti
è-.ancQr più biasimevi3i«-per l'abitudine di comunicare ad altri le sue idee religiose particolari,
confessando eziandio egli stesso di non aver
fatto le necessarie pratiche affinchè il maggiore
de’ suoi figli, d’anni 17, si conformasse ai doveri
e riti imposti dalla Chiesa cattolica-romana (e il
giovinetto infatti non li segui); ed anzi d’aver
dato una Bibbia a ciascuno de’due figli maggiori , aggiungendo che avrebbe fatto lo stesso
riguardo agli altri due figli minori, se avesse potuto procacciarsi i libri ;
« Considerando che. risulta pure dalla procedura che in certe sere, fissate prima, si riunivano
nella casa Cecchetti persone non appartenenti
dallo stesso male. Esaminato la vostra coscienza,
e considerale quale ardore e qual zelo avete
per la parola del Signore, evi accorgerete della
vostra freddezza. È vero che frequentato le prediche, ma ci pensate voi nel resto del giorno?
Dico ciò per la vostra saluto, perché vi amo.
Svolgete la parola di Dio, dopo d’averla ascoltala. Considerate quanto la sapienza del Signore
sia più preziosa che l’oro, l’argento e le pietre
preziose. Ponetevi sollo l’egida dello Spirilo di
Dio per essere pieni di questa sapienza e poter
giudicare le opere'di Dio; imperocché l’uomo
spirituale giudica ogni cosa e non è giudicato
da nessuno. Non siete forse nel luogo il più
adatto per essere istruiti? Voi siete nel parco
del Signore o nel suo tabernacolo. Vi mancan
forse l’esercizio o la diligenza de’ fedeli pastori
che Dio vi ha donati? Certo che no, e possiamo
dirlo e protestarlo in verità. Quale scusa avrete
adunque se non profittate nel mentre che il Signore vi accorda tempo ed occasionc d’oserci
alla propria famiglia, n ohe v’ha luogo a credere
che tali raunanzo si tenessero allo *ooi)0 di propagare idee anti-cattoliche; e considcrniido pure
aver confessato il Cecchetti cho, mentre leggeva
la Bibbia, secondo la sua abitudine costante, non
solo la propria famiglia era presente, ma ancora
persone estranee ad essa, o che non ha mai rifiutato di dare spiegazioni iu argomento religioso
a coloro che le chiedevano, riputando ciò suo
dovere ;
« Considerando che in fale stato di coso è necessario di rendere senza effetto i tentativi del
Cecchetti per nuocere alla religione cattolicaromana, e che alle autorità del governo incombe
di prendere le misure convenienti onde prevenire ogni male ulteriore; per queste ragioni e
visti gli articoli della legge 16 novembre 1854,
il consilio decreta che Domenico Cecchetti sia
condannato alla prigionia di un anno nella casa
di correzione ».
Non vi sono che i giornali assolutisti religiosi,
ossia gesuitici, che osiìio approvare il fatto, e
ì’Univert in ispecie, che dovette sostenere testò
una importante polemica col Journal dei Dibats:
il primo si lagna cho il Déhalt abbia appoggiato
lo società bibliche, imperciocché senza di lui i
fatti posti in chiaro dal Chritiian Timct riguardo,
al Cecchetti, sarebbero trascorsi inosservati ed
assorbiti da soggetti più gravi. Il Debats risponde;
c Si, il momento è mal scelto per parlare di coso
che interessano l'anima e che non riguardano
cho la coscienza; per la stessa ragione il momento
è ben scelto per mettere silenziosamente il lume
sotto il letto e commettere nell'ombra l’uccisione
d’una coscienza; — il giornale religioso ha ragione di dire che il governo toscano non ò inobbligo di rendere conto di nulla, percìii » suoi
atti tono conformi alle leggi, ed egli si affatica in
vano per provarci che la procedura e la sentenza
contro il Cecchetti sono perfettamente legali;
anche noi proclamiamo ciò, ma non colla stessa
intenzione ».
Inoltre, il Débats contiene un prezioso documento nel suo num. del 17 giugno: una lettera
di Francesco Buratti, curato della chiesa di San
Lorenzo in Firenze; in essa, per giustificarsi,
egli offre la più solenne testimonianza che i clericali, presso i governi dispotici, sono gli ausiliarii
degli agenti di polizia. « É d’uopo (dice don Buratti) che tutto il mondo sappia che un curato è
vis-à-vis del governo, obbligato di fare annual
tarvi nella sua verità? E sarà una grande confusione per voi se vi troverete ancora reclute
quando sarà mestieri di dar di piglio allo armi;
0 tale ingratitudino non resterà impunita. Ho
fiducia, amati fratelli, che un tale giudizio non
avrà luogo per voi, poiché credo che voi siale
figliuoli (M Dio. Pur nondimeno vegliale o pregate, perchè il noslro nemico non dorme giammai. Fate provvista d’olio finlanto che il Signore
tarda a venire, acciocché nel giorno in cui verrà
vi trovi ben provveduti di ciò che vi abbisogna
por vegliare alla sua venuta e per riceverlo.
Cosi voi riposerete sulla vostra coscienza, e le
tempeste deiraillizione non vi opprimeranno.
c Non mi resta ora che pregare il Signore o
padre d’ogni consolazione, che ci ha sollevalo
nelle miserie, di terminare in vdi l’opera che
ha incominciato e renderci perfetti, a gloria
dol sanlo suo nome, c in cdificaziono della sua
(chiesa, .imm ».
(ConlimM-J
4
mente lo stato delle anime della sua parocchia,
e siccome cotesto Cecchetti viveva da più di
quattro anni senza essersi mai annunziato, io
dovetti avvertirne la polizia ».
NOTIZIE KELlfilOSE.
Torino. — L’arcivescovo Franzoni mandò al
clero certe norme, onde regolarsi in ordine alla
legge sui conventi, chiamando essa legge sacrilego furto, e proibendo, fra le altre cose, ai parrochi di nulla accettare dalla cassa, cui ipocritamente (dice egli) si dà il titolo di ecclesiastica; ed
in compenso promette loro d’aver per essi compassione. La suddetta notificazione è infiorata con
questi vocaboli : sacrilegamente, crudelmente, spaventosamente, flagelli, spogliazione, ecc.
Sannìzaro (provincia di Mortara). — Moriva
testò in questo luogo un giovane, svizzero di nascita ed evangelico di religione, domestico di
fiducia del signor Traversi, ricco proprietario del
paese. Era stato chiamato per porgergli i conforti
della religione il rev. Kind, pastore evangelico
in Milano, ma troppo tardi, poiché quando giunse
non trovò più che un cadavere. Non gli rimaneva
adunque che di occuparsi della sepoltura del
suo correligionario. Il curato si era affrettato a
dichiarare che quando venisse la salma deposta
nel campo-santo, egli dovrebbe considerarlo come
profanato, e non potrebbe più farvi veruna funzione finché fosse stato di bel nuovo consacrato.
Il signor Kind si rivolse al sindaco, il quale persistette a dichiararsi incompetente, e non volle
permettere la tumulazione nel cimitero. Il tempo
premeva; bisognò cedere per allora; e compiuto
il funebre rito in casa, deporre, alle 10 di sera,
il cadavere nella fossa, scavatagli fuori del cimitero. Ma l’indomani il segretario del signor Traversi informò di ogni cosa il ministro di grazia
e giustizia, signor Rattazzi, il quale immantinente ordinò il trasporto del corpo nel camposanto comune. Quello che abbiano detto di quest’ordine il parroco ed il sindaco intolleranti, noi
non lo sappiamo; ma quel che sappiamo si è la
soddisfazione vera che hanno provata o che proveranno tutti gli uomini devoti alla libertà di
coscienza così del paese che dell’estero, nell’udire
quest’ordine che tanto onora chi lo ha dato.
Lionb. — Pongonsi ora in questa città le fondamenta d’una società di temperanza sul modello
di quelle esistenti in Inghilterra: ella si propone,
se il piano viene approvato dall’autorità superiore,
di far costruire, sopra un fondo da acquistarsi ad
hoc nella pianura del lago, uno spedale destinato
specialmente alla conversione degli ubbriaconi
e alla correzione de’ fanciulli colpiti da questo
difetto. La base principale del nutrimenti, escluso
affatto il vino, sarebbero la carne di bue, il riso
-soprattutto e i legumi. La prima riunione preparatoria doleva aver luogo dal 15 al 20 del corrente.
Aix DI Provenza. — All’ultima Pentecoste nove
cattolici-romani furono ricevuti alla comunione
nel tempio evangelico.
America. — Un prete (cattolico-romano) di
nome Turcott fu arrestato alla frontiera del Canadá, mentre fuggiva con ottomila dollari appartenenti alla sua congregazione. — A Chicago
monsignor Kannaugh (sacerdote irlandese) fu
condannato alla prigionia per ubbriachezza e per
oscenità.
BOLLETTINO POLITICO.
Il Ministero della guerra rende noto d'aver
provveduto allo stabilimento di un ufficio postale
sardo in Costantinopoli, oltre quello esistente
già presso il quartier generale. Perciò chiunque
abbia a scrivere a persone del corpo di spedizione,
potrà indirizzare la lettera a Costantinopoli, ove
consti ohe il destinatario si trovi colà, oppure,
se è all’armata, al Corpo d'armata sarda in
Oriente, aggiungendo, se è possibile, l’indicazione
della Divisione a cui egli appartiene.
— Riguardo ai nostri soldati in Crimea, i giornali inglesi li chiamano briosi e puliti, anzi i
soldati più belli sotto ogni riguardo.
— Le notizie giunte di recente confermano che
10 spirito delle truppe è eccellente, ad onta che
11 cholera seguiti a fare non pochi danni.
— Il giorno 3 del corrente circa 30,000 tra
Piemontesi, Francesi e Turchi, partirono per
riconoscere dove l’armata russa appoggiava la
sua sinistra; i generali comandanti erano Lamarmora, Morris e Canrobert: dalla nostra parte non
vi ebbero perdite.
DISPACCIO ELETTRICO
— Parigi 22. — Dispacci di Pélissier del 17 e
18 ricevuti ieri solamente, a motivo che la linea
telegrafica era stata interotta.
L’attacco contro la grand’opera a sega (grand
RedanJ, contro Malakoff e le batterie che ne dipendono, non è riuscito, sebbene le nostre truppe
avessero posto piede dentro Malakoff. La ritirata
ordinata nella parallela si operò senza essere inquietati.
Oggi (18) è impossibile d’indicare con precisione le nostre perdite.
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— Voltaire et son temps ; 2 vol. in-8® p. » 6 _
GAUSSEN, Théopnenstie, ou Inspiration
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— Sermons; 1 vol. in-8®.....» 3 25
GRAND PIERRE. Essai snr le Pentateafne;
1 vol. in-8®........i 7 _
DE PRESSENCÉ Edv. LeRédempteir; in-8® 5 —
— Di Catholicisme en Frane«, prospérité ma
térielle, décadence morale in-8». » 2 40
ROUSSEL Nap. les nations ratholiqnes et le»
nations protestantes comparées sous
le triple rapport des lumières, du
bien-être et de la moralité; 2 vol.
in-8® »,........»10 —
MUSTON A. L'Israel des Alpes: 1" histoire
complète des 'Vaudois du Piémont
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