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Nulla ala più forte della vostra fede I
(Oianavello)
ABBONAMBMTI
. . Anno L. 20 — Semestre L. 10
, . » » 30 — * » 15
OIraHorat Proi BINO COSTABBL
AMMINISTRAZIONE: Via Carlo Alberto, 1 bla - Ttaaa psixio
REDAZIONE: Via Arnaud, 27 - ToaaB Pkllick
Ocnl cambiamento d’indlriztso costa una lira
Cent. 40 la copia
TDCCA A TE
Il focolare valdese, temp o di patì-iarcali virtù domestiche, di purezza, di fedeltà alVEvangelo, di cui tu, donna valdese, in sette secoli e più di storia, sei
stata l’umile e conswerata custode, è andato man mano, insensibilmente, perdendo della sua antica Pirtù.
Quale ne sia la ragione, sia perchè gli
edificatori, non avendo l’Eterno edificata la casa, invano si sono affaticati, o
s(iffl addirittura per lo spirito di mondanità con il quale si contrae il vincolo matrimoniale e si considera la fondazione
ài una nuova famiglia, è un fatto che la
secolare tradzione di sana pietà, che
fece un giorno della famiglia valdese
riunita attorno alla Bibbia, una vivente
sede di vita cristiana, si va sgretolando.
Da questo foglio medesimo ci è stato
richiesto, or non è molto, dk volgere ancora una volta, tutta la nosttra attenzione sul fenomeno di decadenza religiosa
della famiglia valdese: il culto pubblico e il culto di fam-iglia sono tenuti in
non cale, non si dà più importanza alla
preghiera di ringraziamento prima dei
pasti, vien meno il rispetto dei figli verso l’istitu^one famigliare e verso j genitori; perfino la fedeBd ’coniugale è iùsiàiata.
Tale la tristissima constatazione.
La nostra «voce», che vuole penetrare nell'intimo dei problemi, i quali
possono, in quamasi modo, interessare
la vita femmitnile nelle valli, non può
in quest’occasione tacere, e si rivolge,
oggi, alle spose ed alle madri. A chi infatti, se non alla sposa, è stato affidato,
fin dai tempi più remoti, il tesoro spirituale della famiglia ?
E quanto più il tesoro sarà prezioso,
tanto più grande dovrà essere l’attenta
cura della valente guardiana.
Or bene, il tesoro delle nostre famiglie è costitito dalla perla di gran prezzo della fede in Citilo: quanto trepida
'deve, dunque, essere la tua santa vigilanza, o sposa Valdese !
Ricordati che tocca a te vegliare affinchè la tua casa riprenda, sìa nello
spirito che nella forma, le ottime abitudini antiche, che erano chiare dimostraziorii di fedeltà all’idmle evangelico.
Ricordati che si potranno dare cento
buoni consigli al capo della famiglia, e,
certamente, vi saranno cento ragioni
per dargliene, ma se tu vieni meno, se
tu non sei più all’altezza del tuo compito, come lo fosti un giorno, se tu non
sai tenere nelle tue piccole, ma salde
mani, le redini dell’andamento religioso
e spirituale della tua casa, tutti gli sferzi, tutta la buona volontà del tuo compagno andranno dispersi, o s’infrageranno
contro la tua incapacità lO ostilità.
L’atteggiamento della donna, dà la
regola, dà il tono a tutto l’ambiente in
cui essa vive: questa è una verità fondamentale, non solo tèélVambito della
vita famigliate, ma infogni collettività
piccola o grande che’sp; tale è la donna che vi compare, tah sarà lo spirito
che animerà codeata' cmettività: serio o
frivolo, elevato o stolto, buono o malvagio, casto o impuro. Questo affermiamo, non per sopra valutare l’elemento
femminile nelfa famiglia, ma perchè è
una realtà, che ognuno di noi può constatare facilmente.
Sì, certo: come ad una barca, per poter procedere, occorre l’azione valida e
simultanea di entrambi i remi, così per
la navicella famigliare non basta la fedeltà al dovere e la buona volontà di
una sola delle due parti. I fondatori del
focolare devono avanzare uniti, di pari
passo, spalla contro spalla.
Ma tocca a te, sposa, rendere efficienti le lodevoli iniziative che può avere il tuo compagno.
Tocca a te essere tale, per condotta e
per serietà, che la rudezza, i propositi
grossolani, la mancanza di rispetto per
le cose sacre, abbiano a scomparire nella tua casa.
Tocca a te avere una volontà per il
bene, tranquilla, dolce, tacita, come si
conviene alla\ femminilità, poiché nessun focolare sopporterebbe un incessante sermoneggiare, o un pretendere eccessivo, o uno zelo fuori posto; ma nello
stesso tempo questa volontà dovrà essere ferma come roccia, e giorno dopo
giorno, incrollabile fede e amorevole
pazienza, conseguire nuove vittorie.
Tanto è reale la tua importanza, o
donna valdese, per il carattere di religiosità' della farri-glid, che posso ¿itáñ
qui due esempi: vi sono certi valdesi
i quali mantengono ancora le forme
della pietà, unicamente per onorare una
madre o una sposa. Hanno ancora cari
i riti che furono ragione di vita per colèi che forse non è più, semplicemente
perchè questo farebbe piacere alla cara
scomparsa.
Voi direte: non è questa la vera pietà,
\l vero culto che va reso a Dio. Ma una
donna che sia riuscita ad inculcare o a
salvaguardare neSi componenti la propria famiglia le forme di uno spirito religioso, talché essi vi si attengano per
rispetto a lei, non ha forse fatto esattamente ciò che da lei era richiesto?
Il resto appartiene al Signore. E’ Dio
che vivifica, è Lui che fa sì che dalla
lettera sorge lo spirito, è Lui che dà vita
e forza al « lucignolo fumante », è Lui
che « rafferma il reéto che sta per morire ».
Ed ecco il secondo esempio.
In alcune famiglie valdesi, appartate
dallo strepito della nuova generazione,
che non s’interessa fiiù alla propria
chiesa, e che sta dissipando i suoi doni
in cose varie, voi vedrete una donna
anziana, per lo più una nonna, la quale
semòra essere lasciata ancora lì al suo
posto, appositamente per tenere desto
il vacillante fuoco della fede antica e
dell’antica Virtù, non diversamente dalle vestali di» Roma che dovevano vegliare sul fuoco sacro, affinchè non
s’avesse mai a spegnere. In sua presenza cessano il discorso dì scandalo e le
frasi sconvenienti; nella casa che, ancora per un poco, lei presiede con la
sua mentalità così diversa, dicono i nipoti, non vi è posto per le riunioni
mondane, per i ricevimenti chiassosi,
dove la gioventù senza freno, si comporta a suo piacere, obliando il ceppo
onde proviene.
Nelle sue stanze si trovano ancora i
giornali della chiesa, che parlano dell’intensa attività religiosa e spirituale
di un valente e tenace piccolo popolo,
al quale la famiglia medesima donava
¡.zelanti servitori e vite consacrate; per
mezzo di lei si è ancora al corrente delle varie opere della chiesa, e gli eredi
di un nome che ìifulse per virtù antica,
sono trattenuti dal dispe'tdere completamente l’eredità, a cagione di lei e
della sua pietà vivente. Tutto non è ancora perduta. Ma... e quando il suq posto rimarrà vuoto?
Come non sentire un’angoscia profonda di fronte a queste nostre vecchie
famiglie valdesi che, sfkritualTnente,
decadono, perchè i loro giovani le fanno
difetto nella fede, nello zelo, nella purezza? Ebbene tocca a te, sposa e madre
valdese, riprendere con le tue mani l'opera, occupare il posto che presto rimarrà, ahimè! vacante.
E’ compito tuo preparare l’atmosfera
per il raccoglimento quotidiano, sciogliere gli eventuali, momentanei dissapori, organizzare una breve ora di requie, perchè la famiglia possa, in una
accogliente dimora posare il suo afianno, essere unita in amichevoli conversazioni e iti uno spifiito di preghiera.
Combatti, nella tuia famiglia, quell’eccesso di preoccupazioni materiali, quel
l’andirivieni dei membri che la compongono, continuo e frettoloso: da casa
a scuola, da ufficio a casa, da casa alle
fabbriche e poi immediatamente da casa ai divertimenti, senza mai sosta, senza mai tregua., se non per l’affrettato
pasto al s(uono della radio.
Combatti la taciturnità, il silenzio che
isola e divide la famiglia. Combatti contro queste cose, dal mattino alla sera,
con tutte le tue forze. Crea un angolo
d’intimità dove, come Gesù a Befania,
ci si possa ritrovare nella quiete, ci si
ritempri nell’affetto, si riprenda coragefio a contatto con coloro che ci sono
cari, e dove, sopratutto, si riapra la Bibbia !
Case rumorose, piene di sollecitudini
ansiose, di mondanità, case dai memhj'i
sempre dispersi ai quattro venti, dov’e
il posto e l’ora in culi si possa riaprire la
Bibbia, onde attingere Vita ?
Veglia tu, donna Valdese, difendi la
tua casa.
E questo perchè in essa « sia santificato il Suo Nome, il Sùo Regno venga,
e sia fatta la Sua Volontà».
(Voce),,
La
codila i 2 2>
E’ notte. Il treno corre velocemente
sul binario' senza fine. Nelle vetture affollate e fumose le conversazioni languono, c’è un’atmosfera di stanchezza
e di noia. Soltanto in quella di fondo un
grupipo di studenti discute con,^ vivacità;
qui l’aria è meno pesante; l’argomentoi
in causa è il matrimonio, l’eterna fonte,
per l’uimanità, di allegrezza, di luce ,e di
calore.
— Ebbene, dice Carlo, io voglio parlare da spregiudicato e bandire dalle
mie labbra quelle ipocrisie che sono di
moda in questa materia. Io, la moglie,
la voglio bella, veramente bella, come
una rosa di maggio. Tutto il resto, per
me, vien in secondo ordine: le virtù
morali dietro una faccia mummificata,
o sotto un abito monacale, m’interessano poco ed anche la dote, se si nasconde
dietro un paio di occhi cisposi, una dentatura airinglese, non mi attira più. E’
il bello che mi piace, voglio che i miei
occhi, dinanzi a mia moglie, provino un
senso di benessere e di gioia; voglio,
guardandola dopo una giornata di lavoro, rifarmi di tutti gli spettacoli brutti visti nel mondo! Credevate forse che
la bellezza non abbia la sua funzione
importantissima nella vita? Se Dio l'ha
creata, cari miei, e se he ha dotato in
maniera particolare la gioventù femminile, non è certo senza motivo. Questo
motivo lo sento ed è perciò che voglio
unta moglie bella, molto bella, bellissima.
—> Bravo, bravo, evviva la sincerità,
esclamano varie voci.
— Piano, piano, focoso giovanotto,
ammonisce Franco, un altro studente,
seduto di fronte e che dimostra qualche
anno di più, tu mi sembri sulla via per
diventare un discepolo di Don Giovanni... Non farti troppe illusioni sulla bel
lezza e cerca di considerare le cose più
a fondo. Anzitutto, essa dura quel che
dura; passati quei quattro giorni di primavera non se ne parla più; eppoi, uno
studente come te, dovrebbe sapere che
la bellezza costituisce soltanto un trucco della natura in vista della conservazione della specie. E’ come una spinta
data all’uomo per aiutarlo ad affrontare
i sacrifici della costituzione della famiglia e della procreazione. Togli la bellezza dal mondo e vedrai diminuire
sempre più i matrimoni, finché, un
giorno, l’umanità cesserà di esistere.
E non voglio dire, con ciò, che la bellezza non abbia la sua grande importanza; ma ecco, io farei precedere al requisito bellezza, quello bontà. Io che son
per natura impulsivo e nervoso, sento
il bisogno di avere accanto a me una
creatura dolce e buona, che mi accolga
con un sorriso quando rincaso, che non
mi voglia tener testa quando ho i nervi,
che sia docile e sottomessa e mi circondi di affettuose premure. Questo, almeno, dura tutta la vita. Pazienza, per il
resto, chiuderò anche un occhio sulla
bellezza. D’altronde, anche la bontà è
bellezza, ci sono dei faccini più o meno
mal riusciti, che diventano belli se li illumina un sorriso pieno di bontà. D’altra parte vi assicuro che dal giorno in
cui ho visto la moglie del prof. Dallorco, quella famosa beltà, che rispondeva
stizzita a suo marito, con un’espressione
viperina e scimmiesca, m’è rimasto un
senso di nausea e disgusto per tutte le
donne che le somigliano e di diffidenza
irriducibile verso tutte le bellezze in
generale...
— Basta, basta Francone, esclama una voce daU’altro banco, se continui ancora un poco, mi fai prendere in disgusto il matrimonio. Ti auguriamo di tutte
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L’ECO DELLE VALLI VALDESI
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cuore di convoìare^ presto a giuste nozze con un’ottima cuoca, paffutella e formosa con gli occhi azzurri, òhe sia un
soffice materasso di bontà..'. E a Garlet
to gli daremo qualche nobile stella del
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cinema, Lily Marlene se sarà ancorà*<3isponibile... Non vi faremo concorrenza.
Non capisco proprio come degli studenti
universitari... .
— Eh, smettila allampanato dottorone che non sei altro, mettiti gli occhiali in tasca e non ci parlar di studio. Oggi, ne abbiam già sorbite troppe di lezioni; in queste quistioni d’amore, tu
non ci capisci niente, la tua vocazione è
quella di diventare frate professore...
Quanto a me, vorrei sapere perchè
nessuno parla della ricchezza mentre
che tutti ci pensano; tra le doti di una
donna, essa deve avere fondamentale
importanza. Una volta, la ¡»rande regola era che le giovinette e i loro genitori, cominciassero di buon’ora a preparare la dote per il giorno delle nozze;
oggi, invece, si sente solo più parlare di
donne più ,o meno abili a spillar quattrini ai mariti per comperar pellicce,
cappellini o peggio, per divertirsi. Io
voglio ritornare all’antico... Non mi fraintendete, non è questione di. interesse,
ma di buon senso e serietà. Io, come
marito, dovrò lavorare tutta la vita per
guadagnare il pane quotidiano: E’ giusto che l’uomo che mi darà sua figlia in
isposa - Se ne ha i mezzi - mi dia anche
una dote adeguata, che mi aiuti a sistemare la nostra casa ed a conservare per
sua figlia un tenore di vita dignitoso.
Quando sposerò le mie figliuole, farò
lo stesso e così, ogni generazione avrà
la vita un poco più facile. Non so se mi
spiego.... Insonima, io dirò con la sincerità di Carle to, che dò anche alla dote
la sua giusta importanza e desidero che
mia moglie me la porti insieme con le
altre qualità e virtù.
Basta, basta. Se tu mi avessi lasciato parlare - saltò su l’allampanato
dottorone con gli occhiali - avresti ”050
un servizio a tutti quanti risparmiando
loro questa stomachevole perorazione
dì un figlio di Mammona. Ma si, ripeto,
pare imponibile che degli studenti che
nutrono quotidianamente il loro spirito
coi pane della scienza, si dimostrino solleciti di cose materialistiche e banali
come la ricchezza, la bellezza e la bonarietà. Oh povera umanità come sei
caduta in basso! L’ideale, per te, è come il sole nascosto dietro alle nuvole.
Aria, ossigeno, reclamano i miei polmoni oppressi. In alto, voglio .salire,
verso le vette purissime indorate dal sole. Per Irte, U matrimonio è ben altro
che la semplice unione delle mense e
della carne in una piccola vita mediocre: Per me, è l’unione delle anime, degli spiriti, degli intelletti. Non mi basta, con la mia sposa, ragionar di cavoli
e conigli, oppur di mode e titoli di rendita e neppur voglio passar la vita tra
moine, carezze e baci, ben altro io voglio. Parlar di scienze e di letteratura,
cercar con lei il pane del sapere, investigar con essa nelle sublimi profondità
della « Ragion pratica » e della « Ragion
pura», parlar di Kant, Hegel e Schleiermacher. Gli sposi Curie, ecco la coppia ideale che io...
+
Una scossa repentina ed una brusca
fermata interruppe rallampànato ed occhialuto oratore sul più bello. Giovanna, una fanciulla seduta poco discosto e
che, inosservata, aveva seguito col più
vivo interesse la discussione, s’alzò in
fretta, raccolse la sua borsa e scese nella notte fonda.
Ancora una mezz’ora di cammino nel
fango e nel freddo di quella triste sera
invernale e sarebbe giunta a casa sua,
dove la mamma attendeva al capezzale
del babbo malato di consunzione.
Era una buona filinola, studentessa
essa pure, ma di condizione sociale medita; conosceva più degli altri la vita,
perchè era già stata lungamente alla
scuola del dolore; aveva un’anima nobile e pura ed una pietà profonda.
Le discussioni udite in treno, le erano rimaste sul cuore come un .péso.
Anch’essa era giovane e nella sua piccola esistenza travagliata sapeva Vii'o
sognare i suoi sogni e pensare alla vita...
Ma quante e che strane ésigenze accampavano tutti quei giovanotti... Quanto a
lei, non aveva mai pensato a far l’elenfco d?lle sue pretese. Aveva sempre
immaginato il suo futuro compagno come un uomo che le volesse bene 'con
tutto il suo cuore, più ancora, se possibile, della mamma sua, e come un credente dalla pietà sincera e forte, capace
di combattere con lei le battaglie della
fede. Aveva sempre creduto, ohe per
compiere a due il gran viaggio dellg vita, che attraverso tante difficoltà e sofferenze, occorressero sopratutto un
grande amore ed una fede vivente. ’■ '
Ed ora, dopo quanto aveva udito e
m'-ntre il rombo del treno si perdeva
lontano nella notte, sentiva più grave e
doloroso che mai il peso della sua solitudine. ^
Eppure, era lei che aveva ragione!
Enrico Geymet.,
Qorrfspondenja del Cappellano JìlÌilifare
Accingendomi a preparare questa mia
corrispondenza diventata ormai abituale, vorrei dare un posto separato alle
notizie di ciascuno dei tre Cappellani
Militari attualmente in attività di, s^ìi vizio per l’assistenza religiosa dei nostri soldati, il cui numero diventa sempre più imponente col volgere del tempo.
Non posso, per varie ragioni, attuare
il mio desiderio; perciò riassumerò in
un solo scritto quanto può interessare i
lettori del giornale, nella speranza di
poter dare d’ora innanzi, con maggiore
regolarità, buone notizie dei nostri militari dispersi sui vari fronti e del lavoro che vien fatto per il loro vero bene.
T)alla falcamo
Chiedo innanzi tutto scusa al Cappellano Militare Alfredo Rostain se la sua
corrispondenza inviatami a suo tempo
dietro richiesta non viene oggi pubblicata nella sua integrità. Essa lo sarebbe senza dubbio, con piacere mio e dei
lettori del giornale, se non avesse subito, il 20 novembre dello scorso anno,
gli effetti del bombardamento aereo.
Ritrovata due giorni dopo tra le macerie deirappartamento, essa fini per
smarrirsi definitivamente durante i
successivi traslochi.
Sono nondimeno in grado di dare alle famiglie particolarmente interessate,
vale a dire a quelle che hanno dei congiunti fra i numerosi alpini della Divisione Taurinense, buone notizie in genere, sia dei militari, sia del loro con-,
duttore spirituale.
Il Capwellano Rostain si è messo all’opera con amore e con zelo; in una zona ora assai tranquilla, egli ha preso
contatto con tutti i reparti inclusi nella
sua, diremo così, giurisdizione ecclesiastica ed ha portato varie volte il messaggio delPEvangelo alle truppe da lui
dipendenti. La sua attività si svolge
specialmente nell’ambito del Battaglione Pinerolo, dove il numero degli alpini Valdesi è più rilevante e dove, or
non è molto tempo, egli stava preparando insieme con il piccolo nucleo di
Ufficiali Valdesi una festa di Natale
con tanto di albero simbolicamente acceso.
Ogni settimana parte dalla Tipografia L’Alpina un pacco di 220 giornali
che il Cappellano Rostain distribuisce
ai suoi alpini in occasione dei culti o
durante le sue peregrinazioni da un reparto all’altro, mantenendo così _vivo
l’affetto dei montanari Valdesi per la
loro Chiesa e per le loro Valli.
Gli alpini Valdesi della Taurinense,
hanno, di fronte a centinaia di altri loro fratelli in fede attualmente sotto le
armi, il grande privilegio di costituire
una famiglia, composta di molti fratelli
e guidata da un capo il quale li segue
da vicino, nelle giornate serene come
in quelle oscure, dovunque sia necessario far udire la parola della fede in
Dio e dell’amor fraterno.
Apprezzino quegli alpini, a favore dei
quali io pure ho lavorato nel corso di
due anni, ü loro privilegio e considerino in esso la possibilità di una testimonianza che tomi a loro onore, il motivo di un prezioso, sereno incoraggiamento.
In questi ultimi mesi, molti di quegli
alpini Valdesi hanno avuto la gioia di
rivedere le loro famiglie durante una
meritata licenza; altri invece aspettano ansiosi il loro turno. '
Intanto, Ira le nevi della montagniìsa
Balcania, essi trascorrono le loro giornate nelle casette in legno appositamente costruite durante l’autunno oppure all’aperto, in servizio di guardia e
di presidio, là dove il dovere li chiama.
Le preghiere di molte famiglie li accompagnano nel loro servizio; ed io li
ringrazio per il ricordo che hanno conservato di me, neH’impossibilità di rispondere a quanti mi hanno inviato il
loro messaggio particolarmente gradito.
Ai Valdesi della Divisione Taurinense ed al loro Cappellano faccio pervenire per mezzo del giornale il mio cristiano, fraterno augurio.
T)atl*jTJrica Seifentrionale
Il Cappellano Davide Cielo non ha
potuto inviarmi, per ragioni contingenti, una sua corrispondenza appositamente preparata per i nostri giornali. Egli
mi ha però scritto varie volte ed attraverso alle sue lettere ho potuto rendermi conto delle difficoltà in cui è venuto
a trovarsi in questi ultimi tempi, quanto alla sua attività di Cappellano. L’opera di assistenza religiosa dei nostri
militari è particolarmente delicata su
quel fronte dove i soldati Valdesi non
sono cosi numerosi come altrove, ma
dislocati a considerevole distanza l’uno
dall’altro.
Nondimeno il Cappellano Cielo ha
fatto quanto era nelle sue possibilità
per mantenersi in contatto con i suoi
dipendenti, visitando quelli che erano
più facilmente raggiungibili e scrivendo agli altri più lontani.
Le vicende della guerra su quel fronte sono state tali da far pensare al Cappellano Cielo ed ai nostri giovani fratelli militari con un senso di fraterna
simpatia e di cristiana comprensione.
Malgrado le ore difficili, egli non ha
dimenticato di farmi pervenire con sollecitudine gli indirizzi quasi tutti mutati dei nostri militari, ai quali continua ad essere spedito il giornale, anche
se esso perviene loro irregolarmente.
Io stesso ho ricevuto notizie da alcuni
di essi, tra i quali il mare. Acunzo Riccardo, il serg. M. Zaffanti GitLseppe, il
sold. Di Patti lA^ncenzo, Vaut. Cavinato
Vittorino.
Le sofferenze della guerra non sono
state risparmiate anche ad alcuni nostri fratelli, feriti e prigionieri.
Chiediamo a Dio dì fortificare nella
fede le famiglie particolarmente colpite
e di infondere nei loro cuori la pazienza cristiana che sa sopjKrrtare, ma sa anche aspettare.
\J)agli altri fronti
Assumendo il nuovo incarico che mi
è stato affidato da alcuni m^i, ho cercato di dare all’opera di assistenza spirituale dei militari Valdesi di cui ho la
responsabilità una sistemazione quanto
più redditizia possibile, tenendo conto
di (Questi vari elementi: del numero
particolanrtente elevato di soldati Vaidesi spansi su di un’estpissima zona che
, va dal territorio metropolitano, alia
Francia occupata, all’Egeo, alla Russia,
nonché delle esigenze della guerra che
.determinano continui mutmenti e spo" stainenti, rendendo difficile persino l’assistenza religiosa mediante i giornali e
le corrispondenze^
Non bisogna | infatti sottovalutare
rimportanza di ctoesfultimo tipo di assistenza religiosa un una guerra, come
questa, che ha disseminato i giovani
Valdesi su buona Iparte del continente
europeo, costringedoli spesse volte a vivere per mesi e n^i nd" più completo
isolamento spirtuale. E’ vero che il cristiarto può sempre dire con il suo Salvatore, anche nell’nra della solitudine:
10 non sono solo, prchè il Padre è con
me; ma appunto pe’ raffermare la fede
nel Padre Celeste « la comunione spirituale con Lui, è più che mai necessario rivolgere a nostri giovani una
fraterna parola, anc le se da paese lontano. Non dice fon e il libro dei Proverbi che una buon : notizia da paese
lontano è come acqia fresca a persona
stanca ed assetata?
In occasione del I àtale ho fatto pervenire ai soldati Val lesi più lontani un
messaggio natalizio comprendente alcuni passi biblici a] positamente scelti,
due inni della nostn raccolta, una preghiera, una breve neditazione, e una
parola di cristiano lugurio; complessivamente 350 copie, la maggior parte
delle quali, riferend >mi alle numerose
lettere di ringraziam mto ricevute, sono
giunte bene a destir ìzione. Molti militari isolati mi hanm assicurato d’aver
letto e riletto più v >lte nel giorno di
Natale quel messagg o spirituale, come
11 messaggio della lo: o Chiesa. Il maiinaioi Lageard Filibe' to scrive, tra l’altro: Vi sono molto ri conoscente, perchè
una buona parola di conforto ci aiuti a
superare i disagi di Ha vita ed aiuta
specialmente noi ma'inai, spesse volte
dimenticati da tutti.,
In autunno, un fratello in fede ebbe
l’idea di mettere a mia disposizione un
centinaio di opuscoli
religiosi e cristiani;
fondamentalmente
o pregai allora di
spedirli ai militari ( ei quali gli avrei
fornito gli indirizzi; i che fu fatto. S
cessivamente giunse:
rie lettere di ringrj ziamento dai vari
fronti. Un alpino V;
:iic
■o al mittente va
dase così scriveva
dal Montenegro lo i corso mese di novembre: Vi ringrazi^ di vero cuore dell’opuscolo molto gradito; ieri sera, nella
mia tenda, rischiara^ da un pezzetto di
candela, ho letto le Ielle parole di esortazione e di direttiìM per il credente
nella v ta. Le vostw buone parole mi
sono di grande amfip e di incoraggiamento... i
In questi ultimi |tempi fio pure curato la spedizione m 1,300 copie dell’opuscolo Tu seguimi e di un piccolo calendario valdese ai altrettanti nostri
militari Valdesi dei quali po,sseggo l’indirizzo. Anche quito opuscolo è fino
ad ora giunto assai regolarmente a destinazione per assoi^^ere la sua funzione
di appello ad una ’¡Ita cristiana più personale e più coscie|te.
Potrei dare molti notizie dei inilitan
Valdesi apparlenenli alle Chiese di tutti
i nostri Distretti elclesiastici, poiché ''a
mia attuale sisterriizione mi pone in
contatto personale |) epistolare con giovani fratelli in fei di Prali e di Catania, di Bobbio PelHce e di Riesi; non avrei, per questo, eie da scegliere tra le
duecento lettere ajl’incirca che in questi giorni ho ricevuto.
Mi limito a menzionare alcuni nomi:
il carabiniere Long Enffxo il quale scrive dal fronte rusiSo dicendo che L’Eco
delle Valli giunge regolarmente e reca
tutti i conforti immaginari, il motoc. Vi'
gliamàsi Duilio, dalia costa azzurra, il caper. Americo Maurizio il quale, lontano dalla sua chiesa, ha però il privilegio di celebrare a Natale la S. Cena in
una chiesa Battista, il mafin. Mazzetti
Vincenzo il quale assicura « che questi
tèmpi difficiU gli hanno offerto innumerevoli possibilità dii sviluppo interiore^
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LEGO DELLE VALLI VALDESI
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perchè se è vero che ogni tentazione impilo« la possibilità della caduta, da wn
altro lotto essa offre la possibilità di
compiere esperienze spirituali che, in
Cristo, si mutano in un vero progresso
ed in sante vittorie »; l’alp. Toum Emilio, dal fronte russo, il fante Carolei
Teodosio il quale ringrazia per aver ricevuto, pure sul fronte russo, la mia
cartolina ed un piccolo pacco contenente l^angelo ed alcuni opuscoli, il mareeciallo Capostagno Giuseppe, sempre
dalla Russia, l’alp. Pons Sergio, da Bolzano, il S. Ten. Diem Roberto, il carrista Gay Valdo, l’alp. Bortolotti Lorenzo,
il capit. med. Ginoulhiac Roberto, gli
alpini Valdesi del Btg. M. Cervino, tutti dal fronte russo. Questi ultimi, unitamente al Col. Giulio Martinat, mandano un cordiale saluto alle loro famiglie ed alle loro Chiese.
Menziono inoltre, il carab. Bertin Attilio, dalla Corsica, il carab. RiPoira
Ararelio, dalla Dalmazia, ' l’alp. Odino
EmiliOj dalla Francia occupata, il fuochista Baux Alberto, da una nave silurante, e trasmetto agli amici ed ai conoscenti i saluti del fante Chierici Vittor.,
deH’alp. Long Davide, del sold. Errico
Giovanni, dell’alp. Rostan Emanuele.
In questi ultimi mesi non ho però limitato il mio lavoro alla corrispondenza; ho visitato molti reparti nelle
Icro sedi, in Patria e nei territori, della
Francia occupata, celebrando, specialmente tra i nostri alpini e artiglieri alpini Valdesi, una trentina di culti
Ho trascorso anche quesfanno il Natale in territorio occupato, dove ho attraversato una zona assai vasta, alla ricerca dei nostri soldati Valdesi. Con un
gruppo di alpini ho celebrato in tutta
.semplicità la S. Cena in occasione del
culto di Natale; altre volte ci siamo liuniti per ascoltare la Parola di Dio all’aperto, quando la stagione era più propizia, in qualche locale chiuso, ora che
sulle Alpi ed anche in pianura è caduta,
fredda e silenziosa, la neve.
L’inizio del nuovo anno è stato, rattristato dalla dipartenza d’un giovane
alpino di Bobbio Pellice, padre di due
piccoli bambini, deceduto in zona occupata in seguito a violenta malattia, il
mattino del primo giorno deiranno. Ho
potuto io stesso assisterlo pochi giorni
prima della morte ed il 2 gennaio, verso
sera, dono il servizio funebre presso
Tospedale da campo, la salma è stata
accompaignata da me e da alcuni alpini
valdesi nel cimitero d'una piccola città
per esser deposta nella fossa.
Era quasi notte e cadeva la neve
Q;. an; o, sulla fossa aperta, ripetevo le
parole di S. Paolo: « Il corpo è seminato corruttibile risuscita incorruttibile,
e seminato ignoti le e risuscita glorioso »; ma nel cuore di chi rimaneva, in.-'ieme con un senso di profonda sim'paTia per la vedova e per i due orfanelli,
'era pure la presenza di Cristo ohe « ha
distrutto la morte ed ha messo in luce
la vita e l\mmortalità per mezzo dell’Evangelo ».
ISSI - Resa nota alle Valli la beffa di
Vercelli, ed aggravatasi la situazione come da notisde pervenute - dei Valdedi
sudditi del Re di Francia, gli abitanti
dell'alta vai Lusema si preparano alla
resistenza. La mattina del 22, come escono dal tempio di Bobbio, s’imbattono, sulla strada del Villar, nei soldati di
guarnigione al ViUar, che andavano per
rapinare in Val Guichard. I soldati, al
vedere i Valdesi provvisti di ami rustiche, racimolaste qua e là, li sbeffeggiano
e li ingiuriano, e sparano alcune archibugiate in aria, per spaventarli. Ma ,
quélli, lungi dall’irnpressióruirsi, li af-'
frontano, li respingono servendosi perfino di sassi lanciati con la fionda, talché i soldati finiscono per riparare nel
forte del Villar, dove il popolo li assedia,, reclamando a gran voce la liberazione dei Valdesi ivi detenuti.
. r. b.
Un altro giovane Valdese è caduto,
sia pure non sul campo di battaglia,
certo neH’adtempimento del suo servìzio.
Noi chiniamo la fronte nel ricordo di
lui e ripetiamo: «Vegliate e pregate,
perchè non sapete nè il giorno, nè Vara ».
Tra i nomi dei militari da me ultimamente visitat»! meinziono qudlE degli,
alpini Ricca Guido, Tron Arturo, Chiavia Guido, Pons Luigi, Pacchetto Ottavio, Berìin Alfredo, Clot Lorenzo, Pavarin Giacomo, Rostagnol Paolo, Monnet Silvio, Chiavia Silvio e degli artiglieri alpini Pons Andrea, Reynaud Giovanni, Pontet Ernesto, Giordan Alberto.
Fra pochi giorni, Dio volendo, ripartirò per recare ad altri militari dislocati in altre zone il messaggio della Parola di Dio. Diventando però Topera dì
assistenza religiosa sempre più vasta,
non potrò più visitare i reparti così ragolarmente come nel passato; e mi scuseranno i miei numerosi corrispondo;nti. le cui lettere e cartoline sono sempre
bene accette, se, nell’impossibilità materiale di rispondere a tutti per iscritto,
mi limiterò ad inviar loro delle circolari e dei messaggi stampati.
La loro corrispondenza, però, mi è necessaria, sta per le notizie della loro
salute fisica e morale, sia per provvedere con un indirizzq quanto più esatto
possibile all’invio del giornale deLa
Chiesa Valdese.
Intanto, finché abbiamo da percorrere questo cammino, percorriamolo fncoraggiandoci gli uni gli altri con 1 incoraggiamento che proviene dalla fede
in Gesù Cristo e dal sentimenti che
non siamo pii nella lotta, ma che Dio
è con noi e che assieme a noi vi sono
pure centinaia di fratei’i, chiamati allo
stesso servizio.
Il messaggio della Parola di Dio che
vi affido, terminando, cari soldati Vaidesi e cari Ufficiali, è quello che S. Paolo rivolgeva uai giorno ai cristiani della
chiesa di Filippi: « Conducetevi in modo degno del Vangelo di Cristo, affinchè, 0 che io venga a vedervi o che sia
assente, oda dii voi che state fermi in
uno stesso spirito, combattendo d’un
medesimo animo per la fede del Vangelo ».
Iddio vi accompagni e vi salvi !
Il Cappellano Militare Valdese
Ermanno Rostan.
♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦
Assistenza Relig osa
dei Militari Valdesi
Desidero fare alle persone interessate
le seguenti brevi comunicazioni:
1 - Tutte le corrispondenze mi siano
fatte pervenire coll’indicazione precisa
e completa del mio inéirizzo militare:
Capitano Ermanno Rostan - Cappellano
Militare Valdese - Comando Presidio
Militare - Torino.
2 - In questi ultimi tempi ho inviato
uno dei nositri giornali ecclesiastici ad
un certo numero di militari dei quali
non possedevo prima l’indirizzo. Contràriamenfte alla mia abitudine, non ho
potuto per mancanza dì tempo preavvisare quelle persone mediante una ca'^tohna. Coloro i quali per la prima volta
ricevono i nostri giornali, si ricordano
di segnalarmelo ai più presto.
3-1 richiamati e le giovani reclute
affluiscono nelle caserme e nei distaccamenti. Le famiglie ed i militari stessi
abbiano cura di comunicarmi il loro indirizzo.
4 -Non si dimentichi di comunicare
ai Cappellani il nome dei militari Vaidesi ricoverati negli ospedali e la località in cui si trovano.
5 - Possibilmente i Pastori consegnino
ai loro giovani sotto le armi un certificato di appartenenza alla Chiesa Evangèlica Valdese.
In certe circostanze ciò si rivela assolutamente utile e necessario.
$ . Nel passato non ho quasi mai pubblicato la Usta delle offerte che mii per
venivano a favore dell’assistenza religiosa dei nostri militari. In realtà, tali
offerte sono sempre state accolte con riconoscenza ed hanno pienamewte risposto allo scopo cui erano state destinate.
Cercherò, d’ora innanzi, di dame regolare comunicazione, a guisa di ricevuta, assicurando i donatori che i Cappellani si serviranno con criterio delle
somme loro affidate. Ecco intanto le offerte ricevute dal principio del mése di
novembre scorso al 10 gennaio c. a..
Sig. Alberto Deslex, Torino,' L, 200 Sig. Alberto Bleynat, S. Germano Ch.,
100 - Sig.ra Margherita Giampiccoh,
Torino, 50 - Sig.ra Lorenza Operti, Td.,
50 - Sig.na Jone Carlon, Id., 20 - U. G.
V., Piazza Cavour, Róma, 300 - U. G.
V., Via 4 Novembre, Id., 100 - Sig.ra
Poet Maddalena, Perrero, 50 - Carab.
Rostan Eugenio, Ribotta Enrico, Rivoira
Eraldo, P. M. Ili, 100 - Carab. Revel
Paolo P. M. Ili, 20 - Parrocchia di Angrogna, S. Lorenzo, 200 - U. G. V., Pinerolo, 450 - Giovani di S. Germano
Chisone, 104,90.
A disposizione del Cappellano Valdese A. Rostain:
Chiesa di Bergamo e sig. Roberto
Steiner, 900 - Ing. Steiner Piero, Bigamo, 200 - Dott. Zavaritt Giulio, Id.,
500 - Sig.ra Murn Elisa, Id., 25 - Sig.ra
Tobler Anna, Id., 100 - Dott. Rocchi
Stanislao, Como, 50.
Tutte queste offerte non sono state
sollecitate; esse meritalo il nostro grato e sincero apprezzamento.
Il Cappellano Militare Valdese,
Ermanno Rostan.
'' Il nostro correligionario colonnello
G. Martinat, Veterano di cinque guerre
pluri decorato, è stato recentemente
promosso generale di brìgat. Ci rallegriamo vivamente con il distinto ufficiale per questo meritato riconoscimento delle sue virtù guerriere. Gli giungano sui contrastati campi di battaglia
' russi i saluti e gli auguri degli amici e
degh ammiratori.
— Al tenente D. Cieló, nostro cappellano militare, in Africa Settentrionale,
: recentemente nominato Cavaliere del
i l’Ordine della Stella Coloniale, le nostre congratulazioni.
Segnalazioni
Mariano Moreschini ha rievocato m
un breve poemetto che ha il sapore di
un canto antico, semplice ed aggraziato, come una stampa « allumiinata », la
leggenda di S. Fridolino, il Santo Glarcnese. L’accgmpagna una versione libera in lingua tedesca.
(1) M. Moreschini: La leggenda di. S.
Fridolino Glarónese - Edizione fuori
commercio.
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CRONACA V/ÌLDESE
PERRERO -MAN I GL IA
Natale ci ha recato la sorpresa di una
abbondante nevicata. Se molti bambini
si sono rallegrati di celebrare la festa
con la neve, parecchi sono rimasti profondamente delusi perchè non han potuto uscire dalla loro casa a causa delle
strade troppo ingombre di neve. Anche
i culti hanno risentito delle conseguenze del cattivo tempo. Infatti da parecchi
villaggi isolati non v’è stato alcun partecipante.
Due alberi si sono accesi in modo più
modesto che per il passato: uno a Maniglia, la sera stessa di Natale e l’altro a
Perrero, la domenica 27. I bambini sono
stati contenti anche se i regali natalizi
sono stati molto modesti.
— E’ stata presentata alla Chiesa per
ricevere il S. Battesimo Ribet Ilda di
Carlo, di Ferrerò. Che Dio benedica
questa bambina e coloro che, l’hanno
presentata.
— Il 28 ultimo scorso è stato benedetto il matrimonio di Ferrerò Francesco e dì Peyran Livia i quali si sono
stabiliti a Moncalieri.
—I Domenica 3 corrente, i culti .sono
stati presieduti dallo studente in teologia Giovanni Peyrot, che ai trova in
mezzo a noi aspettando a giorni la siia
nomina a sottotenente d^li alpini.
■La Comunità lo ringrazia molto cordialmente.
POMARETTO
La famiglia parrocchiale ha conosciuto in questi ultimi tempi ore di Irìstezza per i lutti che l’hanno colpita.
Giovedì, 7 gennaio infatti abbiamo accompagnato al cimitero la spoglia mor'tale di Bleynat Giulio di Giulio deceduto alla Lausa di Pomaretto dopo penosa malattia alla giovane età di 34
anni. Il lungo corteo degli amici che
ha partecipato alle sue esequie è stato
una testimonianza di viva simpatia alla famiglia dolorosamente colpita dalla
immatura perdita del loro caro.
Sabato 9 gennaio riprendevamo la
via del cimitero per accompagnarvi la
spoglia mortale di Poèt Albino originario di Faetto ma residente con la famiglia alla Villa di Frali, deceduto all’Ospedale di Pomaretto in età di soli
32 anni. Ed infine, giovedì 14 corrente
eravamo chiamati ad accompagnare all’estrema dimora terrena la spoglia
mortale di Breuza Pietro della Parrocchia di Massello (Salza) deceduto anch’esso aU’aspedale in età di 53 anni.
A tutte le famiglie colpite da questi
lutti porgiamo ancora l’espressione
della nostra simpatia cristiana additando le dimore celesti. _
— Accanto alle ore della tristezza vi
sono state pure ore di gioia: domenica
3 gennaio, infatti, abbiamo amministrato il S, Battesimo al piccolo Long Edino
di Giulio e di Tron Giulietta (Paiola di
Inverso Pinasca) cui facciamo i migliori auguri dì vita nel Signore.
— Ultimamente poi abbiamo potuto
dare il bentornato in mezzo a noi ai
signori Beux Ettore e Itala del Pian e
alla signora Berger Jenny con la figlia
Rosalba ritornati dall’A. 0„ dopo un
lungo periodo di residenza quivi, ducon le nostre preghier.o. Il Signore conrante il quale li avevamo accompagnati
tinui a benedirli nel loro soggiorno in
mezzo a noi. (
FRALI
A causa deU’abbondante nevicata abbiamo dovuto celebrare Tanniversario
della nascita del nostro Salvatore, la
domenica 27 dicembre; il Tèmpio era
affollato e buona fu la partecipazione
alla S. Cena;
— La festa dei bambini, ha avuto
luogo la sera di quello stesso giorno alla presenza di un pubblico molto numeroso e raccolto. Un ricco programma di
recite e canti ha tenuto desta per più
di un’ora l’attenzione dell’assemblea.
Ringraziamo le insegnanti di religione,
nonché quei giovani che hanno collaborato alla riuscitissima festa. i
— La sera del 31 dicembre, 50 giovani si son dati convegno alla sala dell’Unione, per accomiatarsi (dall’anno
vecchio e salutare il sorgere del nuovo
in comunione ed in preghiera.
— Il nostro Podestà, Cav. Edmondo
Grill da circa tre anni richiamato sotto le armi è stato recentemente promosso Maresciallo dei RR. CC. Vivissime
felicitazioni.
— Sabato, 9 corrente, all’Ospedale
di Pomaretto, hanno avuto luogo le eseguie di- Poet Albino di Villa, all’età di
31 anno. Egli soffriva da qualche tempo
ma ancora non si prevedeva l’immatura fine. Alla vedova, alla piccola, al
fratello, sorelle e parenti tutti esprimiamo la (nostra solidarietà Oristìana
nel dolore.
— E’ stato presentato al S. Battesim»
il 10 corrente il piccolo Genre Nildo di
4
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
i.*;S : Mi (anziano) e di Grill Enrichett^, di
, Malzat.
« « Lasciate venire a me i piccoli fanciulli ».
RODORETTO
•-ÌT; '
La festa dell’albero alle Fontane ebbe luogo la vigilia di Natale. Dopo un
breve messaggio del signor. Lomibardini, la parola fu data ai bambini, i quali
recitarono e cantarono molto bene sotto
la solerte direzione della infaticabile'
signora Elena Breuza.
A Rodoretto, a causa della neve caduta in abbondanza, la festa dei bambini venne rimandata al giorno di Capo
d’Anno. Anche qui la festa riuscì, ottimamente, grazie alla collaborazione delle insegnanti.
— Il signor Lombardini, bloccato dalla neve alle Fontane, vi ha presieduto
‘ il culto di Natale. Lo ringraziamo per
la sua collaborazione.
. — Il 20 dicembre, abbiamo accompagnato al Campo del riposo le spoglie
di Pascal Susanna delle Fontane, di anni 76.
Il 2 gennaio è entrata nel riposo eterno Ponsi Maria della Gardiola, di anni
70.
« Beati i morti ohe muoiono nel Signore, poiché si riposano delle loro fatiche ».
TORINO
La gioventù della chiesa di Torino,
attualmente residente alle Valli, è convocata a Torre PeUice, Casa Valdese, g.
c., domenica 24 gennaio, alle ore 15.
Dopo il breve culto, verranno esamina'
ti vari problemi, che interessano la vita
della nostra Unione. Rivolgiamo un caldo invito a tutti i giovani, esortandoli
ad essere presenti.
—' All’Ospedale Valdese di Torre
PeUice si è spenta la nostra sorella Elena Sacco nata Griset.
I funerali hanno avuto luogo domenica 17 gennaio all’Ospedle stesso ed al
Cimitero di Torino.
Al marito ed al figlio Giovanni rmnoiviamo l’espressione della nostra viva simpatia cristiana.
TORRE PELLICE
II culto di domenica prossima alle ore
10.30, nel tempio di Villa sarà presieduto dal pastore sig. Roberto Nisbet.
— Alle ore 14.30 di domenica prossima sarà celebrato un culto ai Coppieri.
— Nella sala dell’Asilo Infantile, il
sig. I. Lombardini darà domenica prossima alle ore 16.30, una conferenza Sui
poeti della Riforma.
— Nelle ore mattutine di domenica
scorsa se ne tornò alla Casa del Padre
ranima della signora Don Margherita
■ vedova Gay. Aveva 84 anni. Da lunghi
. anni stabilita a Torre, la nostra sorella
era a motivo del suo lavoro, persona
- molto conosciuta, e sinopaticamente conosciuta. Bella figura morale di valdese
di vecchio stampo era nota per la sua
bontà di cuore, per il suo carattere fermo e dolce ad un tempo, per il su^ amore alla famiglia e alla sua chiesa.
Sensibile alla simpatia ed alle cure di
cui era l’oggetto ne sentiva viva gratitudine. Alssidua ai culti, ai quali interveniva nel bel costume valdese, sapeva
al momento opportuno e con chiunque
rendere testimonianza della sua fede.
Lo fece in modo particolare durante la
lunga prova della sofferenza per la quale essa passò nell’ultima tappa della
sua terrena esistenza. Ma « non c’è sofferenza che non sia umana» e Dio nel
quale essa confidava le diede la forza
per essere fedele fino alla fine, non dubitando mai dell’aiuto divino col quale
sempre ebbe la vittoria sul dolore fìsico e morale. Ora essa riposa in Dio, là
dove non c’è più.dolore.
Ai suoi cari che l’hanno teneramente
amata e continuano ad amare, che le
hanno prodigato tutte le cunei ch$ suggerisce Tamore filiale riconoscente rinnoviamo l’espressione della nostra simpatia cristiana.
Dimil D!nillil.HllE!l
ORFANOTROFIO FEMMINILE.
Anglesina Beux, in memoria, 16 - Un
amica delle orfanelle, 50 - Elena Fattori Pons, 25 - Comm. Arnaldo Fontana
Roux, 300 - Fiorì in memòria di Alina
Tron Micol, 200 - Gius. Armand Hugon
e Signora, 100 - La famiglia, in memoria di Erminia Rostan Bendiscioli, 250 Direttrice didattica e Insegnanti, in memoria di Gioelina Giordano, 140 - Berlin Luigi, 10 - Famiglia Forneron, in
memoria di Roman Clara, 10 - Santina Branciforte, in memoria del marito, 100 - A. Chauvie, 50 - Triade Perico, in memoria di Anna Perico, 100 Dr. Enrico Pasquet, 100 - Rag. Rasora
Samuele Novi, 150 - Pizzardi Giov., 63
- Giordan Margherita in Subilia, in memoria, 25 - P. M., 500 - Paolina Peyrot,
in memoria Piero Silenzi, 25 - Beriech
Maria, in memoria dei suoi Cari. 150 M. T-, 20 - In memoria di Roland Enrico, la figlia e i nipot , 250 - Bruno e
Luciana Mathieu in rnemorli dei cari
nonni, 100 - Gay Gios r'-' 25 - Ferner'>n
Davide, 10 - Gönnet Emanuele, 10 Maero Aurelio, 5 - Emanuele Beux, 75
- Flora Klett, 50 - Jouve Alice, 10 Dr. Cagna, 50 - Suor Italia Rostian, 20
- Ildá Bruschettini Roland, 500 - In
memoria Maria Eynard Levet Traffit,
Anna Maria Ruhoff Malan, 50 - Virginia Malan Nelson, 25 - Italia Malan, 25
- Noelie Malan, 100 - Lascito Cleante
Cocito, 100 - Personale Ditta A. Long,
in memoria Pastore Adolfo Comba, 200
- N. N., Villar, 100 - N. N., per preghiera esaudita, 25 - N. N., Prarostino, 10 in memoria del Comm. Epaminonda
Ayassot, le figlie, 100 - Murari Giorgio,
in memoria Enrico Tabnone, 200 - Costantino Lidia, 20 - Costantino Emanuele, 25 - Coisson Maddalena, 50 Famiglia E. Michelin Lausarot, 200 Angelo Trevles, 200 - Siila Gherardi,
150 - Ferd. Bounous, 50 - Guglielmo e
Evelina May, 100 - Prof. Giov. Miegge
e Sig.a, 50 - Giov. Fantino, 200 - Godi^
no Lidia, 5 - Codino Elisa, 10 - Roman
Desiderato, 25 - Robert Ernesto, 15 Linia Vola, 100 - Chiesa Valdese, San
Giovanni, 100 - M. M., in memoria del
marito, 100 - Unione delle Madri, Angrogna, 100 - Charlin Carla, 15 - Ricca
Giov., 10 - Borsa Poveri Valdesi, 80.
Il Presidente
Avv. Stefano Peyrot.
(C. C. Postale N° 2-25824).
Avviso ai lettori de « L’Appello »
La rivista non potendo essere spedita a mezzo posta, per ragioni contingenti, si pregano gli abbonati, a cui non
siano ancora stati recapitati altrimenti,
di ritirare i numéri 5 e 6 alla Libreria
Claudiana in Torre PeUice.
I figli Matteo ed Emilio, con le rispettive famiglie, nell’impassihilit’à di farlo
personalmente, ringraziano tutte le persone che, per la dipartita della loro Cara Mamma
Margherita Gay
naia Don
I
i
I presero parte al loro dolore.
j In modo tutto particolare ringraziano:
j il pastore signor Giulio Tron, per la gfI fettuósa, continua assistenza spirituale,
j che tanto conforto dava alla Cara Dei funta; i vicini di casa e gli amici.
I Torre Pellice, li 19 gennaio 1943.
CERCASI agricoltore custode solo,,
per piccola proprietà. Presentarsi Deker, Giordanotti - Serre - Torre Pellice.
CERCASI ragazza Valdese per due
persone, buon stipendio, ottimo trattamento. Rivolgersi Casa Diaconesse Torre Pellice.
CERCASI per famiglia romana residente attualmente Siena istitutrice per
due bimbi, referenze. Rivolgersi Villa
Bachi - Torre Pellice.
Malattie dei Bambini
Dottor T. F. Laura
Vice Primario Onorario Ospedale Infantile
Regina Margherita di Torino
RECAPITO
Casa di Cura Dr. Camussi
Via C. Ciano, 13 - Tel. 17 - Pinerolc
Riceve
ogni giorno feriale (salvo il Sabato)
dalle 14 alle 16.
reHn-niTU
par Aa^aa, AoaM, Vini, LInuorI, Seiropyl.
OIN, MMlialnall, Profumi, Colla.
IMPIANTI PER CANTINE
aar Bn*»**»«. aar A*<|aa aaaaaa»
a aaltx,.. Cafatan# Bratta.
MWANO
ut* rAttmi, 1
«M n.ta >Anmi i
BELLAVITA
ts Mtta aaa aa
Prof. Qiso Costabel, direttore responsabile
«ARTI GRAFICHE L’ALPINA - Torre Pellice .
Cappellani Valdesi
Capit. Ermanno Rostan - Cappellano Militare Valdese - Comando Presidio Militare - Torino.
Ten. Davide Cielo - Cappellano Militare
Valdese - Comando Superiore Libia P. M. 11.
Ten. Alfredo Rostain - Cappellano Militare Valdese - Quartier Generale - Divisione Alpina Taurinense - P. M. 200.
Indirizzi di Chiese Valdesi
I DISTRETTO:
Angrogna — Pastore : Arnaldo Comba.
Angrogna (Serre) — Pastore Edoardo
Aime.
Bobbio Pellice — Pastore : Alberto
Ricca.
Luserna San Giovanni — Pastore : Lorenzo Rivoira.
Massello — Pastore : Enrico Tron.
Parerò — Pastore : Oreste PeyroaeL
Pinerolo ■— Pastore : Luigi Marauda.
Pomaretto — Fasore: Guido Mathieu
Proli — Pastore: Arnaldo Genre.
Pramóllo —r Pastore : Paolo Marauda.
Prarostino r— Pastore : Umberto Bert.
Riclaretto — Pastore : Alfredo Janavel.
Rodoretto — Pastore : Arnaldo Genre.
Rorà Pastore : Enrico Geymet.'"
San Germano Chisone —• Pastore ; Gustavo Bertin.
Torre Pellice — Pastore : Giulio Tren.
Torino — Chiese: Corso Vittorio Eaaanuele, 23 e Corso Principe Oddone, 7.
- Pastori Elio Eynard e Roberto Comba: Via Berthollet, 36.
Villar Pellice — Pastore : Roberto Jahìer.
II DISTRETTO:
Abbazia: « Chiesa di Cristo ». Culto alle 16 - Pastore C. Gay, da Fiume.
Aosta: Chiesa: 11, Via Croce di Città Pastore: V. SubiUa, Via XXIII marze
n. 1.
Bergamo: Chiesa: Viale Vittorio Emanuele, 4 - Pastore: M. Moreschini,
Viale Vittorio Emanuele, 52.
Biella: Chiesa: Piazza Funicolare Culto: la I, III, V domenica del mese
fda Ivrea).
Brescia: Chiesa: Via dei Mille, 4 - Pastore: D. Forneron (ivi).
Carema: Da Ivrea: seconda domenica.
Como: Chiesa: Via Rusconi, 9 - Pastore: Carlo Lupo, Via T. Grossi, 17.
Coazze: Chiesa Valdese.
Cormaiore: Chiesa Valdese: Pastore
Vittorio Subilia.
Felonica Po: Chiesa Valdese - Pastore
Lami Coisson.
Fiume: Chiesa Valdese - 6 e 8 Via Pascoli (culto ore 10) - Pastore C. Gay,
Salita F. Colombo, 8.
Ivrea: Chiesa Valdese: Corso Botta, 5
Pastore A. Vinay, Casa Bavera,
Via Cascinette.
Milano: Chiesa: Piazza Missori, 3 - Pastore Enrico Tron - Via Euripide, 9
Mantova: Chiesa: Via Bacchio, 5 (da
Felonica).
Piedicavallo: Chiesa: Via Carlo Alberto - Culto prima domenica del mese
(da Ivrea).
S. Lucia di Quistello: Chiesa Valdese
(da Felonica .Po).
Susa: Chiesa; Via Umberto I (da Tonno).
Tramonti di Sopra: Chiesa Valdese (da
Venezia).
Trieste: Chiesa: Via S. Maria Maggiore
- Pastore Guglielmo Del Pesco, Piazza Libertà, 6.
Terrazza Piemonte: Chiesa Valdese (da
Ivrea) terza domenica.
Verona: Chiesa: Via Duomo (da Brescia).
Viering: Chiesa Valdese (da Aosta).
Venezia: Chiesa: Palazzo Cavagnis S. Maria Formosa - Pastore E. Ayaasot (ivi).
DATTILOGRAFA sfollata cerca impiego; lavori ufficio. Buone referenze.
Rivolgersi: Villa Eliso.
}
motori
elettrici
"Harellb
ERCOLE MARELLI & C. S. A. MILANO
CORSO VENEZIA, 16