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ECO
DELLE VALLI VALDESI
Spett.
BIBLIOTECA VALDESI
TORRE PELLICB
(Torino)
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XCIV - Nuon. 11
Una copia Lire 4 G
11
Eco: L. 2.000 per rinterno
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TORRE PELLICE. 13 Marzo 1964
AntmÌB. Clflndiaiui Torre Police - C.C.P. 2-17557
VIOLENTI
(Luca 9: 52”56)
L incontro spesso si tratta di uno scontro — fra la coniunità
cristiana e il mondo è inevitabile. I credenti non vivono isolati ma
ogni giorno incontrano uomini che non la pensano come loro, die
hanno altri sentimenti, altre idee, un modo diverso di vedere le cose :
non tutti sono discepoli di Gesù Cristo, in questo mondo, e ci sono
anche c.attivi discepoli. E’ dunque inevitabile che avvenga un confronto anche se non sempre in modo chiaro, dichiarato, esplicito.
Il nostro testo ci presenta appunto l’incontro dei discepoli con
dei samaritani, sulla via di Gerusalemme. I samaritani non sono degli
atei, degli uomini malvagi, dei nemici di Gesù ma gente semplice,
alla buona, non molto credente, è vero, almeno a quanto si dice.
I concittadini di Gesù non li amano appunto per questa mancanza di
pietà e li disprezz.ano forse più di quanto dovrebbero; si capisce molto bene che gli abitanti di quel piceolo villaggio, sulle montagne di
Samaria, caccino Gesù ed i suoi amici.
Dei pellegrini galilei che scendono a Gerusalemme? Vadano a
farsi ospitare dai loro correligionari.
Questo incidente, visto nel quadro dei rapporti tra la comunità
giudaica e la comunità samaritana, è davvero poca cosa ma la replica
dei discepoli è immediata: Il fuoco dal cielo.
Perchè Dio dovrebbe distruggere questi poveri samaritani?
Non lo dicono ma lo si intuisce: perchè non hanno accolto Gesù,
il loro maestro, come si merita, anzi lo hanno respinto, lo hanno buttato sulla strada di Gerusalemme, senza cibo e senza alloggio.
Questa reazione dei discepoli, violenta e irresponsabile, è ancora
una volta frutto della loro incomprensione spirituale. Il loro Signore
deve essere accolto, amato, servito, da tutti indistintamente perchè è
il Signore. Ma nemmeno per un istante si domandano in che modo
essi stanno seguendo Gesù, se lo fanno in modo fedele, intelligente.
Dimenticano la loro mancanza di fede, la loro intolleranza, le loro
gelo.sie, dimenticano che Gesù sta camminando verso il sacrificio e
che quel viaggio è anche il loro sacrifìcio. Non pensano a tutto questo: j samaritani devono accogliere e servire Gesù.
La comunità dei discepoli che non ha capito la via della croce
diventa, nei suoi rapporti con il mondo, una comunità violenta. Orgogliosa e intollerante, la Chiesa non ha più altro linguaggio che
quello di Giacomo e di Giovanni: il fuoco dal cielo, il fuoco di Dio
che spesso non è altro che il suo fuoco.
Gli atei, gli increduli, i samaritani di oggi devono obbe<lire a
Gesù, lo devono ricevere e amare anche se non lo conoscono, anche
se i suoi discepoli non sanno dire altro che parole di orgoglio e di intolleranza. Il mondo deve essere cristiano.
Si traccia così nella storia il cammino della Chiesa che va dal
rogo per gli eretici alla persecuzione degli infedeli, dalla costrizione
morale al ricatto politico. Della indignata violenza di Giovanni non
rimangono che le clausole dei concordati, ma la Chiesa continua a invocare il fuoco dal cielo sui suoi fratelli samaritani che non accettano
il Cristo.
Il rimprovero di Gesù è senza equivoci, radicale: la via della
croce non ammette violenze, non è il fuoco dal cielo che fonda la
Chiesa di Gesù ma il sacrificio; non è la violenza ohe la sostiene ma
la carità. Giorgio Tourn
Il Prof. Molnar
ospite gradito
Il prof. Amedeo Molnar, ordinario
di storia della Chiesa presso la Facoltà teologica « Comenius » delTUniversità di Praga, noto studioso del Valdismo medioevale, rispondendo ad un
invito del Consiglio della Facoltà Valdese di Teologia, a Roma, è giunto
nei giorni scorsi nella capitale.
Il prof. Molnar dà una serie di lezioni, per alcune settimane, agli studenti della nostra Facoltà teologica.
In segidto, lo si attende con piacere
per un giro di visite e di conferenze
in alcune comunità.
Gli diamo il più cordiale benvenuto,
ringraziandolo per aver accettato di
mettere a disposizione degli evangelici italiani una parte del suo tempo e
delle sue capacità di studioso.
Il Past. Martin lulher Kin^
premio Jiobel per la pace?
STOCCOLMA. — Otto parlamentari svedesi appartenenti a gruppi politici diversi
hanno proposto il pastore negro americano
Martin Liilher King, di Atlanta, come candidato al premio Nobel 1964 per la pace.
Es.si hanno messo in evidenza che il past.
King, leader del movimento d’emancipazioiie dei negri americani dal 1955, ha saputo ccnvincere i suoi sostenitori 'a mantenere il principio della non-violenza, evitando ogni spargimento di sangue. La commissione parlamentare svedese del premio
Nobel ha accettato tpiesta candidatura.
qui (Jdùl La
fra Regime e
Spagna
Chiesa
AVVISO
af lèttofi
Avvertiamo i nostri abbonati che ancora non hanno regolarizzato la loro
posizione per il 1964, che questo è Tultimo numero che, per ora, inviamo loro. Con rincrescimento ci vediamo anche quest’anno costretti a prendere
questa misura nei confronti di un cer
to numero dei nastri lettori, i quali
del resto riceveranno ancora avvisorichiamo personale, poiché confidiamo
che si sia trattato di dimenticanza o
di rinvio, e non di volontà di non più
ricevere il settimanale. Saremo veramente riconoscenti a tutti questi amici « morosi » Se vorranno al più presto
inviarci la loro quota d’abbonamen
to per l’anno in corso, evitandoci perdita di tempo e spese di sollecito. Grazie fin d’ora!
L’amministrazione
Secondo notizie diffuse da Josè Cardona,
segretario esecutivo della Commissione evangelica spagnola per le questioni giuridiche,
continuano a migliorare i rapporti fra le autorità governative e i protestanti spagnoli.
Ultimamente dieci luoghi di culto evangelici
hanno potuto riaprire i battenti : tre a Barcellona. gli altri a Saragozza, Arenys del
Mar, Castellon de la Plana, MoUerusa, Badajoz, Termens e Ubeda; appartengono alla
Chiesa battista, alla comunità dei Fratelli,
alla Chiesa metodista, alla Chiesa evangelica
spagnola e alla Federazione delle chiese evangeliche indipendenti. E' stata pure concessa
rautorizzàzione a pubblicare manuali di teologia e opere di pietà protestanti, e di importare libri religiosi evangelici editi in Argentina.
D’altra parte, almeno nei maggiori centri,
la « settimana di preghiera per l’unità » ha
avuto quest’anno un’eco anche maggiore che
l’anno scorso, e un carattere più cordiale.
A Madrid per la prima volta cattolico-romani,
ortodossi e protestanti hanno pregato e celebrato insieme servizi religiosi presieduti a
turno da sacerdoti cattolici e da pastori protestanti nella cappella bizantino-cattolica della capitale.
Tutto questo è da inserire nel quadro tracfiato con rarlicolo sulla situazione spagnola,
che abbiamo pubblicato nel numero scorso.
Non vogliamo qui, cerio, disconoscere fermenti evangelici agenti nel cattolicesimo spagnolo — siamo stali noi, come pochi in Italia,
a sottolineare, ad esempio, il grido di richiamo dei preti baschi — ma non possiamo esimerci dal notare che il Cattolicesimo, nel
suo insieme, nel valutare la situazione spagnola, sta dando prova di una conversione
che è essenzialmente politica, tattica : si è
cioè accorto che il regime franchista, pur
longevo, ha i giorni sempre più contati; si
rende conto che sostenendolo ulteriormente
non soltanto si pone di fronte airopinione
mondiale in una situazione assai imbarazzante, ma ri.schia di alienarsi larghi settori del
popolo spagnolo, fra i più vivi. Da alcuni
anni il VaticanD sta prendendo, con molta
circospezione, le distanze, forzandogli forse la
inano una parte del clero spagnolo; così sono
sorti i contrasti fra la Falange e le associazioni operaie cattoliche. Commentando un recente discorso di Paolo VI agli operai spagnoli, l’agenzia-stampa « Religioni oggi » (8
febbraio 1964) lo considerava « un invito alla classe lavoratrice spagnola a prepararsi per
trasformare la situazione politico-sociale della
Spagna secondo lo spirito della ” dottrina
cristiana E non a caso sono venute a Roma, in questi giorni, due delegazioni della
J.O.C. e della H.A.C. per fare pressioni sulla Segreteria di Stato vaticana affinchè rompa
gli indugi e avvìi con Franco una trattativa
per una svolta nella situazione interna spagnola, prima che questa possa esplodere in
senso rivoluzionario. La missione a Madrid
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Attualità ecumenichG
ODESSA — Il Comitato cen
trale del C. E. C. ha tenuto le sue
sedute semetrali nella città di Odessa, su invito della Chiesa Ortodossa
Russa, dal 1° al 14 febbraio; è la prima volta che un simile incontro ufficiale ha luogo in territorio sovietico.
Cordiale accoglienza ai partecipanti; nel corso di una visita a Mosca, il
metropolita Nicodemo, di Leningrado,
ha tenuto a sottolineare Tapprezzamnto della Chiesa ortodossa russa per
gli sforzi compiuti dal Consiglio ecumenico; ha espresso la sua speranza
di veder realizzare una sempre più intima collaborazione di tutte le Chiese
ne’ servizio del comune Maestro e
Salvatore.
La domenica 9 febbraio i delegati
sono stati ricevuti da « Sua Santità
il patriarca di Mosca, Alessio ». Nella
chiesa di S. Pietro e Paolo il metropolita Nicodemo di Leningrado, il vescovo Alessio di Tallin e il vescovo
Fiiarete di Vienna si sono alternati
nella parte liturgica, mentre la predicazione delTEvangelo è stata fatta dal
pastore W. A. Visser’t Hooft, segretario generale del C.E.C. Erano presenti
circa 2000 persone.
► IL CONSIGLIO
E IL VATICANO
Il professor Nicos Nissiotis, ortodosso greco, vice direttore delTIstituto
ecumenico di Bossey, uno dei tre « osservatori» del Concilio alla seconda
sessione del concilio Vaticano secondo, ha prospettato luci ed ombre del
concilio stesso.
Uno dei risultati più soddisfaedenti
dei lavori di questa sessione è offerto
dalla promulgazione della « costituzione della santa liturgia » che mette Tácenlo « sulla gioia pasquale della Risurrezione», sulTimportanza primaria
« della Parola e della predicazione »,
e sull’uso della lingua volgare per cer_e parti della celebrazione liturgica.
Anche per quanto concerne Tecumenismo, si può notare un miglioramento ed un Incoraggiamentc nel fatto
che « Tecumenismo, da un lato vi è
fondato sul rinnovamento interiore
della Chiesa, d’altro lato sulTintercessione di tutti i Cristiani». Non si
può per altro ignorare il fatto che lo
« schema sulTecumenismo » sembra
« ignorare deliberatamente l’ostacolo
principale, cioè il principio indiscusso delTobbedienza alla cattedra di Roma, considerata come il centro della
unità della Chiesa».
Il relatore Nissiotis « ha sottolineato ciie per un ortodosso che questo
principio fondamentale è il primo ostacolo nella discussione con Roma.
Egli considera che per essere fruttifero, il dialogo esige, d’ambedue le
parti, che la Chiesa sia concepita come edificata su Gesù Cristo, la sola
pietra angolare». Questa concezione
permette ai membri del Consiglio di
incontrarsi senza la pregiudiziale di
un centro ecclesiastico unico, in quanto permette l’apertura alla diversità
dei doni dello Spirito Santo.
Un dono per le confermazioni
E’ uscito, edito dalla Claudiana, un volumetto che raccomandiamo in
modo particolare per i doni di confermazione, ma che avrà indubbiamente im buon pubblico di lettori .fra i gìo-vani e i meno giovani ; si tratta di
un vivace schizzo biografico di una delle figure più notevoli delTopera
sociale evangelica e dell’evangelizzazione risorgimentale, dalle Valli Vaidesi al Meridione d’Italia, dalle comunità evangeliche al campo di battaglia di Solferino;
GIORGIO TOURN
Giorgio Appia, dalle Valli alla Sicilia
72 pag., 8 tavole f. t., L. 500
Ordinazioni: Editrice Claudiana - Via Principe Tommaso, 1 - Torino;
per le Valli Valdesi, a Torre Pellice; inoltre alla Libreria di Cultura
Religiosa, Piazza Cavour, 32 - Roma
► II CONSIGLIO
E LE MISSIONI
Il segretario generale Visser’t Hooft
ha riferito sui lavori della Conferenza missionaria mondiale di Messico.
Ha sottoUneato Timportanza fondamentale della «Missione» nella vita
della Chiesa, Tinterdiijendenza di tut^
ti gli elementi del ministero evangelico, e la rapidità con cui evolvono le
relazioni tra i gruppi confessionali
nelTAmerica Latina.
► IL CONSIGLIO
E LA TOLLERANZA
« Il principio della libertà di opinione o di fede si applica a tutti i membri della Società, siano essi atei o professino un credo religioso»: questo il
principio ohe ha ispirato la relazione
del professor O. F. Nolde (Stati Uniti). Egli ha accennato agli sforzi fatti
dal Consiglio per ottenere che venga
migliorato il progetto di ima dichiarazione, attualmente allo studio di
una Commissione delTONU, per reclamare l’eliminazione di tutte le manifestazioni d’intolleranza religiosa.
Il professor Noide si è associato alu richiesta di un esperto sovietico il
quale aveva chiesto alTONU che venisse salvaguardata anche la libertà
di pensiero degli atei; ed ha affermato : « Perchè ogni confronto sia possibile su questo piano, occorre che la
costituzione e le leggi assicurino la libertà alla propaganda religiosa, come
alla propaganda antireligiosa; il cristianesimo non può che uscir vittorioso da questo dialogo».
(Dai notiziari del S.OE.P.I.)
del segretario di Stato card. Cicognani va vista in questo quadro e non come un appoggio del Vaticano al regim-r franchista », anche se « non mancano i sostenitori di Franco in seno alla Curia ». « Tuttavia, a parte le
intenzioni di Paolo VI, c’è da chiedersi se
la sua iniziativa non appaia, in questo particolare frangente, come un appoggio obiettivo a Franco, soprattutto nel momento in
cui, da parte di ampi settori del clero e
dei fedeli, si levano nei confronti del franchismo innumerevoli voci di condanna ». Per
non parlare degli emigrati politici spagnoli,
che sono ormai circa un milione.
Sempre la medesima agenzia-stampa, in
una corrispondenza dalla Città del Vaticano
del 15 febbraio, comunicava: «Dodici arcivescovi spagnoli, fra i quali figurano quattro cardinali, hanno rimesso alla Segreteria
di Stato, per l’approvazione, un progetto di
dello Stato spagnolo, che mira ad assicurare in Spagna maggiore libertà di culto
e^ di attività in genere alle Chiese protestanti ». Questo progetto di legge « è stato redatto
da una commissione di quattro giuristi nominati a tale proposito sette anni fa dal ministro degli esteri, Fernando Maria Castiella, e
discusso collegialmente, a Madrid, da dodici
arcivescovi cattolici ». Ricordiamo che anche
la Commi.ssione evangelica spagnola per le
questioni giuridiche aveva esaminato questo
documento e presentato il proprio parere. Ma
occorreva il benestare vaticano: i concordati
possono dunque spingersi assai lontano... Con
legittima impazienza attendiamo di sapere se
il « benestare » vaticano darà torto o ragione
alla dichiarazione delTarcivescovo di Tarragona, Arriba y Castro, che in una conferenza-stampa a Madrid ha affermato Topportunità che ai protestanti si riconosca libertà
di culto « a condizione che non svolgano opera proselitistica ».
Nota stonata — ma non troppo — nel
clima distensivo interconfessionale spagnolo :
la conversione d: Irene d’Olanda. Si è molto
parlato delTagitazione dei protestanti olandesi; si è pensato poco, invece, ai riflessi che
questa conversione — sul cui sfondo politico
non abbiamo dubbi (tutto i’atteggiamento della priucipessa. in questa circostanza, ci permette di ribadire a cuor leggero questo giudizio) poteva avere nella situazione degli
evangelici spagnoli; ne sono l’eco queste parole scritte dal dr .Gutierrez-Marin, presidente del Consiglio sinodale della Chiesa evangelica spagnola, a un amico olandese : ti La conversione produrrà confusione c turbamento.
Si tenterà di citarcela ad esempio e di presentarci il cambiamento di religione come
soluzione dei problemi ecumenici. Ed è proprio qui, in Spagna, che la vostra principessa
ha fatto conoscere la sua conversione ». Non
dimentichiamo che Carlos di Borbone è pretendente al trono spagnolo e che una restaurazione regia è tutt’altro che esclusa, al concludersi del regime di Franco, quale tentativo
« moderato » di evitare ogni punta rivoluzionaria al trapasso. Un filo bianco-giallo lega,
tramite la sede vaticana, Bernardo Alfrink, il
« progressista » arcivescovo di Utrecht (che
ha ricevuto l’abiura di Irene) agli oggi cc progressisti » arcivescovi di Spagna. Confessiamo di non sentirci troppo commossi uè abbagliati.
Ma non vogliamo chiudere questa nota su
questo tono amaro c scettico Desideriamo
citare da La Vie protestante (24-2-’64) questi fatti:
« Verso la fine dell’anno scorso Dom Escarre, abate di Montserrat, aveva accordato al
quotidiano Le Monde un’intervista che aveva fatto rumore, nella quale aveva dichiarato
fra I altro che ” il regime spagnolo si dice
cristiano ma non obbedisce ai principi del
cristianesimo”, aggiungendo che in Spagna
non abbiamo vissuto venticinque anni di
pace ma venticinque anni di vittoria
<t Pochi giorni or sono 407 sacerdoti e religiosi, appartenenti a tutte le diocesi della
Catalogna, indirizzavano aU’abate di Montserrat una lettera in cui dichiaravano di aderire pienamente alle dichiarazioni rilasciate
a Le Monde : ” Pienamente responsabili della nostra missione pastorale, c coscienti al
tempo .«tesso delle realtà che denunciate chiaramente, ci identifichiamo in pieno con la
vostra coraggiosa presa di posizione ”.
« L abate di Monserrat sarebbe in attrito
con mons. Antonio Riberi, nunzio apostolico
in Spagna. AlTimposizione, da parte di quest ultimo, di dare le dimissioni, si sarebbe limitato a rispondere : ” Queste cose si chiedono per iscritto All’inizio di febbraio l’abate
di Montserrat è stato ricevuto dal papa che
lo stesso giorno ha accordato un’udienza all ambasciatore di Snagna ».
Sappiamo lucidamente che anche in questa sensibilità sociale non c’è traccia di quello
che intendiamo per « riforma » della chiesa;
è comunque un atteggiamento che impone
rispetto, e non lo lesiniamo
* A Gloucester ha prestato giuramento il
primo poliziotto britannico di colore, un
giamaicano di 27 anni.
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pag. 2
11 — 13 marzo 1964
C0RT0METRAG6I
La mostra
della "malafede,
Un marito
al vertice
Ora vhe il gran chiasso sollevato intorno alla fuga della principessa d’Olanda è terminato, ora che nella terra
dei formaggi e dei tulipani protestanti
e cattolici si sono dati pace, ora che
¡atta la stampa ’’perbene” ha unanimemente riconosciuto che Ugo Carlos
di Spagna è addirittura bello, ci viene
fatto di ripensare agli avvenimenti che
si sono susseguiti con ritmo incalzante. E’ come rivedere un vecchio film
muto con quelle figure saltellanti e patetiche sulle quali la patina del tempo
ha steso insieme al velo degli anni quello del ridicolo.
Indubbiamente all’ombra delle superstiti monarchie si respira un’aria da
melodramma o meglio da operetta
viennese in stridente contrasto con l’epoca attuale. Ne abbiamo fino alla
nausea degli affari di cuore delle regali donzelle mature e irrequiete. Irene
ha ’’traslocato”? tanti saluti. Ma perchè i fratelli protestanti e quelli ’’separati” hanno tanto sofferto, gli uni
per il cambiamento di parrocchia gii
altri per la tradizione stroncata?
.Abbiamo letto in questi giorni l’articolo di una certa Giambuzzi, scritto
con lo stile dei temi di ’Pierino’, la
quale dopo aver trattato con leggerezza e inesattezza l’argomento delle lotte
religiose in Olanda ai tempi della Ri
forma e Controriforma, dopo essersi
immersa in un vaso di miele per descrivere la prestanza di Ugo Carlos ed
aver innalzato un trono alla conversione di Irene, con conseguente vittoria dell'amore sulla ragione di Stato,
afferma che gli spagnoli si prendono
Li loro rivincita conquistando il cuore
di tante principesse europee. La rivincita su che cosa? Sulla ferocia che
i loro avi dimostrarono contro le libertà protestanti anche sullo stesso suolo d’Olanda? L’articolo dice che ’’tutto è bene quello che finisce bene”. Infatti: è finita bene, gli olandesi tripudiano e gioiscono per le nozze, i tulipani continuano a fiorire, i formaggi
seguitano la regolare stagionatura. Basta con le armature polverose e le
mummie del protocollo. Soltanto ci
vien fatto di sorridere ripensando alle
parole di un personaggio della chiesa
riformata d’Olanda, il quale, a commento della conversione d’Irene, ha
detto con un certo rammarico: ”Ma
che cosa può aver trovato la principessa
nella religione cattolica, che non avrebbe potuto trovare nella nostra?” Ma
siamo proprio così ingenui? E il
’’trionfo dell’amore” dove lo mettiamo?
La madonna
delle tasse
Lo .sapevamo, non poteva durare. Il
miracolo economico si sta sgonfiando.
I Ministri si scervellano (e questo è
di Marco
- CflCCIflepeSCO
Una casa editrice milanese che ha
lanciato in questi ultimi tempi una elegante e artistica edizione della Bibbia
con note cattoliche, ha indetto un Premio nazionale ”La Bibbia oggi”. La
mostra delle opere concorrenti ha avuto luogo nel Palazzo Reale di Milano.
Sapevamo già che nella nostra epoca attuale viene spesso ammannito,
come espressione d’arte, un guazzabuglio di incubi e strazi colorati, tele impiastricciate con aggiunta di cartaccia
e brandelli di sacco. Speravamo, però.
che la Sacra Bibbia sarebbe stata risparmiata. Invece no. Una schiera di
laici e sacerdoti ha formato la commissione per approvare le opere inviate. Tra alcuni lavori, nei quali si
riesce a capire qualche cosa della ispirazione biblica, abbiamo assistito ad
una mostra di ’’mostri”.
Per citarne uno: un quadro o meglio
una tela spalmata di verde con patacche di colore e altri elementi indefinìbili. Rappresenta il comandamento.
’’Non avrai altro Dio all’infuori di me.
non ti farai immagine alcuna” ecc.
L’opera, che ha ottenuto uno dei
premi maggiori, sarà offerta in omaggio al papa per la Gallerìa d'Arte Moderna dei Musei Vaticani. Forse è la
destinazione migliore.
una prova che non è vero che sono
senza cervello) per trovare un rimedio
alla congiuntura negativa e al cattivo
andazzo della bilancia dei pagamenti,
ma sembra che il rimedio sìa ancora
lontano. Bisognerà stringere la cinghia,
fare ’’qualche sacrificio” in più: i mendicanti fumeranno soltanto mozziconi
di sigarette nazionali e i grandi industriali andranno a pesca con il panfilo
d’alto mare per avere il palombo più
a buon mercato. Il medio ceto rimane
al suo posto di combattimento fiducioso nella madonna, come ha suggerito
Paolo VI : Lei che ha avuto occhio di
pietà alle nozze di Cana per chi era
senza vino, ha detto il pontífice, ci vorrà assistere anche nelle nostre necessità temporali. E inoltre: Le congiunture particolari chiedono qualche sacrificio per il bene comune. Bisogna sacrificarsi, anche se sulla nostra tavola
non compare più del vino sano e schietto come quello di Cana, ma soltanto
una immonda mistura di acqua e polveri. Bisogna sacrificarsi. La benzina è
aumentata, sacrificiamoci per il bene
comune. Meno male che la crociera in
Terrasanta è avvenuta quando la benzina costava meno. Altrimenti chissà
che ’’sacrificio” per muovere a forza di
benzina raffinata quel po’ po’ d’aereo
speciale.
11 pasto alle belve
Mi auguro che non sia così su tutti i quotidiani della penisola; ma prima o poi tutte
le regioni hanno il loro « processo del bitter »
o simili. E* rivoltante il risalto che sui quotidiani anche 'seri' dei nord — come sui rotocalchi, ma coti più martellante insistenza,
data la frequenza — si dà a queste vicende;
per giorni e settimane titoli su cinque, sei,
anche nove colonne, come per fatti e figure
d'importanza nazionale e internazionale. Evidentemente, è una prosa » e una stampa
che « paga », che fa vendere, e questo è il
lato più agghiacciante : se cosi non fosse, i
quotidiani sarebbero diversi; si depreca, ma
si va a leggere. Io, comunque, non leggerò
più una riga di quelle corrispondenze : sono
un basso mercato sulla bassezza, la colpa, la
soiì'erenza degli uomini, un'offesa alla dignità
umana in un certo senso più sordida delle
miserie che teoricamente, ipocritamente si
dipingono con deplorazione. Non si tratta qui
soltanto della responsabilitii personale di questo o quel corrispondente, ma di tutto un contesto sociale che non sdegna, de facto, questi
pasti.
sono insufficienti, mancano le fognature, le
strade sono rotte, ha detto; e per dare una
idea delle difficoltà fìnanizìarìe del comune,
ha confessalo che la maggior parte degli
autemezzì comunali non hanno ancora rinnovalo il bollo di circolazione e circolano
illegalmente con quello del 1963. Uno dei
parroci che hanno partecipato alla conferenza, padre Cremona della Chiesa di S
Maria del Popolo, domenica scorsa ha tenuto una predica invitando i fedeli ? pagare le tasse.
DKI RSlLEGRaiVITE
RICOniOSCIMGHITU
Abbiamo letto con molto piacere
onesta notizia su La Stampa di Torino ;
Q
naresi
¡mali
Letto bu L’Espresso (l-3-’64):
ROMA. — Il sindaco di Roma, Glauco
Della Porta, ha tenuto una piccola conferenza ai parroci del centro cittadino e ha
chiesto loro se non ritenigano opportuno di
intervenire dal pulpito sui fedeli delle pairocchie invitandoli a compiere uno dei fondamentali doveri del buon cittadino, cioè
pagare l’imposta di famiglia. Il sindaco ha
illustra'o ai parroci le cifre del bilancio co
munale e ha riassunto loro la situazione
definendola « pesante ». I servizi igienici
« Un distinto magistrato, il dr. Aldo
R-ibet, che ha trascorso quasi tutta la
carriera a Torino, ritorna nella nostra
città da Vercelli, dove da un paio di
anni ricopriva la carica di Procuratore della Repubblica. Promosso al grado superiore, il dott Ribet viene ora
a svolgere la sua attività alla Procura
Generale, presso la Corte d’Appello ».
Il dott. Ribet, originario di Perosa
Argentina, è membro del consiglio della Chiesa valdese di Torino. Ci rallegriamo cordialmente con lui per il riconoscimento di valore che in tal mode gli è stato dato.
iiiiiiiiniiiiiiiuiiiiiiimiiii
Il Vaticano ha delle frontiere
Il problema del divorzio ripropone il problema dei rapporti Stato-Chiesa in Italia
ROMA — Il 23 febbraio si è tenuto al
Teatro Eliseo, organizzato dal « Movimento
Gaetano Salvemini », un pubblico dibattito,
in forma d¡ « tavola rotonda », sul tema :
« Il divorzio e l’unità familiare ». Oratori,
la signora Anna Garofalo, il p. Salvatore
Lener S. J., l’avv. Ercole Graziadei, il prof.
Pietro D’Avack, il giudice Mario Berutti;
nella difficile parte di « moderatore » del
dibattito, quasi imparziale, il prof. Arturo
Carlo Jemolo. Folto pubblico, rndubbiame<n.
te piuttosto « partigiano », nel suo insieme.
C’è chi si adombra che soltanto si parli
e discu.ta pubblicamente di questo problema; così il direttore dell’Osserratore Romamano, in un lungo, corsivo (27-2-’64), che
conclude « non essere il problema del divorzio in Italia un argomento attuale per la
grande maggioranza di un popolo familiarmente sano e saldo, ma non potersi nè doversi ignorare da parte di chi segue le sorti
del Paese i ricorrenti tentativi di far serpeggiare e i-isuonare il tema sui vertici, nella proispettiva di una possibile, lenta e insidiosa penetrazione di principi relativistici
e disgregatori della intangibilità della famiglia fond.ita sul precetto divino e in Italia
iuviolabimenìe salvaguardata dalla Coslituzicne e dal Concordato ». Che cosa dovremmo dire: sì e amen? Il fatto è che c’è molta
gente, pienamente italiana, agnostica o di( hiaratamente cristiana, che non è affatto
disposta a dire sì e amen. ISe è segno un
convegno come quello dì cui parliamo, o
la seria inchiesta al riguardo che in queste
settimane sta pubblicando L’Espresso, o an
[Ora un film nel complesso serio, malgrado
qualche cedimento, come « I fuorilegge del
matrimonio », girato a illustrazione dei vari cemmi del progetto di legge socialista sul
cosiddetto « piccolo divorzio ».
Fra gli oratori, due hanno parlato contro
il divorzio: il Lener, ovviamente, e il D’Avack, quest’ultimo, veramente, puntualizzando il suo dire suiraffermazione che ogni
revisione dell’atteggiamento giuridico statale italiano nei confronti del problema del
divorzio implicherebbe necessariamente una
revisione costituzionale e, comunque, un
completo riesame dei rapporti tra Stato e
Chiesa, dati i legami che, tramite il Concordato, vincolano il diritto italiano a quello canonico. Sia detto in tutta serenità, la
ampiezza di vedute, la documentazione e
soprattutto il calore di partecipazione umana di questi due oratori sono stati netta
mente inferiori a quelli degli altri tre, i
quali hanno invece sostenuto vigorosamente la necessità che il ncstro paese, lasciando la compagnia della Spagna, della Colombia, del Lu.ssetuburgo e del Lichtenstciiì,
raggiunga a questo riguardo la quasi totalità dei paesi moderni e non moderni, i quali, in forme e con riserve e garanzie diverse
ammettono il divorzio.
Ma non si creda a una pitecia orgia retorica divorzista. Le parryle umanamente più
intense su questo dolente problema sono
venute da questa parte della barricata. Anzitutto nellesposizione di Anna Garofalo,
che ha nettamente affermato che il divorzio
non appartiene alla fisiologia ma alla patologia del matrimonio: è il riinedio radicale
di un intervento chirurgico, di un’amputaiicne in una .situazione umana che incan
crenisce o • he si sviluppa in modo abnorme
e cova come un cancro in un organismo apparentemente « sano e saldo » (per usare le
espressioni dell’Osservatore Rotnanoi; si
tratta, del resto, di un aspetto particolare
di un più vasto problema, che è quello
del nuovo rapporto fra i se.s.si determinato
essenzialmente dal processo (fi emancipazione della donna e dal suo massiccio inserir
si nel lavoro pubblico. Paradossalmeiite,
poi, il canto in lode della bellezza profon
da delFunione matrimoniale è venuto pro
prio da un ’divorzista’. Ercole Graziadei
ed è stato lui a ricordare con intensità quel
l’elemento determinante del rapporto matri
moniale che è la « mutua consolatio » dei
coniugi, nella liturgìa cattolica (la « tenera
cura », nella nostra). E’ stato veramente forte il contrasto fra l’arido giuridisnio dei
primi e la calda um»ità di questi oratori
(tutt’altro che lassisti, del resto). L’avv.
Graziadei, difendendo il valore delle statistiche, « se le si sa leggere », di fronte al
p. Lener che aveva cercato dì svalutarle,
ha notato da un lato che anche in vari
paesi nei quali la presenza cattolica è determinante (Messico, Canada, Belgio, Francia)
il divorzio, con determinate cautele, è rieono'Seiulo, mentre d’altro canto ha mostrato quanto sia inconsistente o interessato il
timore dì un dilagare di divorzi, qualora
tale istituto fosse ammesso nel nostro codi<e: infatti nei paesi nei quali la percentuale
è più forte (Stati Uniti e Ungheria) si giunge al 2,20 per mille, mentre tale tasso scende all’l (Francia, Israele, Svizzera, Germania, Paesi scandinavi) e al 0,50-0,86 per mi!
le (Belgio e Canada): il chiasso di cui sono
avvolte certe coppie « cèlebri » non deve
oscurare tale visione realistica delle cose, t
una legge oculata e una giustizia seria possono tutelare la serietà di quest’istituto giuridico; nè si deve dimenticare che in Gran
Bretagna, ad esempio, assai gravi sono le
pene contro la collusion, cioè il reato di colore che compiono o aiutano a compiere
’frodi matrimoniali’ di fronte alla giustizia:
perchè non dovrebbe essere possibile anche
da noi questa difesa da frodi processuali e
leggerez.ze matrimoniali? (^Naturalmente, si
tocca qui il ttroWerna della riforma del'hi
magistratura: in una grande città del nerd,
ad esempio, l’ufficio apposito sbriga spesso,
per forza di cose, cause di ’separazione legale’ con un ritmo di un caso ogni 14 minuti...).
Infine il dott. Mario Berutti, ecnsigliere
della Corte d’.Aippèllo di Torino, ha 'situato
pcilitieamente il problema, di cui ha fatto
la storia da cent’anni a questa parte, con
viva deplorazione per la debolezza, pur
spiegabile dato Tambiente, dei governi li
berali dell’Jtalia in via di formazione. Nel
1864 il « Sillabo » condannava il matrimonio civile. Nel 1865 già il Vaticano aveva
addolcito non le formulazioni dogmatiche ma
la sua politica, e il Parlamento istituiva il
matrimonio civile ma trasferiva il sacramen.
to nell’istituto giuridico civile, rifiutando il
divorzio. Le riserve mussoliniane caddero
di fronte alle siiperiori esigenze della campagna demografica. Va infine ricordato, specie a coloro che affermano che l’eventuale
istituzione del divorzio implicherebbe una
revisione costituzionale, che la Costituente
discusse il problema, e che, sia pure con
lieve maggioranza, fu respinto il tentativo
di inserire il termine ’indissolubile’ in un
articolo della Costituzione (« il matrimonio,
iniìi.s.soluhilc, è fondato Bull’uguaglianza
morale e giuridica dei coniugi»); resta, cvidentemente l’attrito fra norma costituzionale e Concordato, ma c lo stesso attrito
che si fa sentire in vari altri aspetti della
vita nazionale; del resto anche questo lato
non .lev’es.scre t>‘oppo accentualo, perchè
in realtà Tari. 37 del (ioneordalo estende al
matrimonio religioso gli effetti previsti dal
Codice civile ma non implica affatto che
lo Stato ahdìeiii con questo alla propria capacità legislativa autonoma. Giuridicamenle, jcolitieamente, questo problema particolare ripropone dunque una volta di più
quello più ampio dèi rapporto fra Stato e
Chiesa; ( mentre Paolo VI, neirineontro
con il presidente Segni, ha detto in tutta
chiarezza che la cattedra romana si riservava ampio diritto di intervento nella realtà politica e sociale italiana, ehi fa valere
di fronte a lui e alla potenza che egli rappresenta quel senso dello Stato, patria dì
tulli, senza discriminazioni, che è base fondamentale di ogni democrazia moderna?
La più ampia libertà va naturalmente la
.sciata alle chiese, ai eredetili, di confor
marsi alla propria fede, ai propri principi
dogmatici (tuttavia i cattolici dovrebbero
proprio spiegarci — ma cuore alla mano
e occhi negli occhi — come ha da consi
dorarsi il Tribunale della S. Rota: il p.
Lener affermava « o il matrimonio è assolutamente indissolubile o indissolubile non
è »; e allora? dove se ne va l’aut-aut?), di
applicare la propria disciplina. Ma è tempo che si cessi, anche da noi, ripocrisia
d' costringere all’osservanza di un « sacramento » coloro che questo sacramento non
et edono e non riconoscono ; è tempo che,
anche in questo, Roma si renda conto che
Italia e Vaticano sono due realtà ben distinte, l’italiano ed il cattolico due persone che non si sovrappongono necessariamente. Da un punto di vista cristiano, un
riccnoseimento di questo genere varrebbe
assai più radicalmente che le intere biblioteche che le rase editrici cattoliche stanno
dedicando ai .problemi matrimoniali e ses
suali.
Al di là del problema giuridico — per
[ìli nell’ambito dello Stato il matrimonio
è un contratto, nè meno nè più, e come
tale rescindibile, con le dovute garanzie e
eventuali penalità — si apre per le chiese
il problema di fede. Non hanno comunque nulla da guadagnare, spiritn.almente, a
l'onfonderli. Qiru, Conte
CaiUVEGHIO FALLI
DELL’ A. I. C. E.
Il tradizionale Convegno Valli AlCE di
primavera si terrà, a Dio piacendo, il 19
marzo p. v. a Luserna S. Giovanni, gentilmente ospitati dal Past. Jahier nei locali dell’ex Cassa di Risparmio agli Airali. A tutti
gli insegnanti — maestri e professori — un
cordiale invito.
II programma prevede:
Ore 10: breve culto di apertura. Discussione a gruppi di un questionario preparato dal
Prof. Casini e dal M° Eynard, su « La cultura delPinsegnante, oggi ».
Ore 12,30 : Pranzo in comune.
Ore 14,30: Conclusione del dibattito. Comunicazioni varie. Proiezione di diapositive
del past. R. Jahier. il Comitato
VILLAR PEROSA
Per ottenere la di.sponibilità di alcuni locali in vista degli ospiti numerosi, dall’Italia e dall’estero, che attendiamo durante
l’estate, abbiamo bisogno... di poter vendere una partita di fieno che li occupa. La
qualità è ottima, il prezzo irrisorie, solo
rubiiazione presenta qualche difficoltà perchè il (rasporto fino al punto ai'cessihile al
camion deve e.ssere fatto con slitta r> carretto per 3-400 metri rirea. Ci auguriamo
che qualclio famìglia delle A'alli. hisognost!
di fieno si metta in relazione con n:.i con
1,1 massima sollecitudine possibile.
Ci scrivono...
Proteste
Vari lettori ci hanno scritto o detto la loro viva delusione, domenica
ì' marzo^ per essere stati privati del’
la trasmissione del Culto evangelico,
a causa dello sciopero del dipendenti
della R.A.I.
Ecco ad es. quanto ci scrive 4nionio Bianchi, da Levanto (e notiamo Vimportanza tutta particolare che
il Culto-Radio ha per gli Isolati della diaspora, gli ammalati, le persone anziane):
(i Dopo aver imolpalo l’appareccliio radio, la stazione trasmiltenìc,
dopo aver cercato e ricercato sulla
scala parlante- finalmente alle 7,59 si
ode una voce, almeno si attendeva
una na.f'ola di scusa, come avviene
quando è sospeso CTualcbe programma ambe insignificante; invece sì
annuncia: ’Le stazioni del 1 e del
Il trasmetteranno programma unico
fino alle ore... quando av»-à inizio la
irasmi'isione della S. Messa’. E’ lecito privare così di un prezioso ser
vizio religioso dei cittadini italìa
ni? ».
tVo/i possiamo che concordare con
questi lettori; trattandosi di una trasmis.sione registrata con vari giorni
di anticipo, e considerando che vari
piogrammi (fra cui la Messa catto
lica) sono stati ugualmente trasmes
si con regolarità, ci pare che in que
sto caso la buona volontà sia man
cala. Lo diciamo con dispiacere per
che in genere, e da tempo, possiamo
segnalare cordialità e comprensione
da parte di dirigenti e di tecnici del
la R.A.I. (la cosa risulta pure dal
rapporto annuo che il past. Carneilini, responsabile del Servizio Culto
Radio, ha presentato alVultima Assemblea del Consiglio Federale delle Chiese evangeliche dAialia).
Altre proteste ricevute (ultime di
una lunga serie) vertono invece sulla prolissità di varie cronache parrocchiali, di cui in effetti, in occasione delle celebrazioni del XV fi
febbraio, si è avuta una dose considerevole. Non è in discussione la importanza di quest" informazione, e
ringraziamo di vero cuore i disinteressati corrispondenti che fedelmente ce la forniscono : ma li preghiamo
di considerare il formato limitato del
nostro settimanale, e il carattere estremamente composito dei lettori
deirECO-LUCE, e di curare la scelta delle notizie e la mas.sima concisione. Grazie!
Abbiamo
ricevuto
J\-r evangelizzazione: N. N.. in
memcri'd di Milca Falchi ved. Cornelio, nell’anniversrio della sua di
partita, L. 10.000,
a Aiutateci ad aiutare'ò: N. N.
iSvizzeraC L. 1.000.
Cercansi libri
[In colportore ci scrive:
Cerco, anche usate ma in buono
stato, uno o due copie di « Storia
dei Papi » di E. MÈYNIER, e d
(( Giovanni Hu.i.s. il veridico » di B
MUSSOLINI. Se qualcuno fosse di
sposto a cederle è pregato di scrive
re al sottoscritto, indicando il prez
zo. Molle grazie e cordiali saluti
Filippo Marozzelli
Via Bigazzinì 1/7
Perugia
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3
13 marzo 1964 — N. 11
pa«. 5
FRALI
Un periodo
di intensa attività
Le celebrazioni del 17 febbraio hanno avuto inizio al suono della campana la sera precedente con Taccensione dei fuochi di gioia
in ogni quartiere, anche se la nebbia in fitti
banchi alLaltezza di Agape ha solo lasciato
intravedere quelli dei quartieri più alti con
un alone luminoso nelle tenebre. Un gruppo
di giovani deirUnione di Torino ha partecipato al falò ed ai canti a Ghigo.
La mattina del 17 il corteo c^n le bandie
re delle varie scuole si è costituito sul ponte
di Ghigo ed ha proceduto verso il Tempio
con un bel gruppo di « cuffie » nelle prime
file, al suono del Giuro di Sibaud eseguito
dalla Banda musicale di Frali. Il nuovo Tempio ero quasi al completo anche nella cantoria; durante il culto la Corale ha eseguito
due inni ed al termine Tassemblea ha cantato in francese il Giuro. AlFuscita, la Banda
raccolta nuovamente nella piazza, ci ha ancora allietati con delle buone esecuzioni,
Nella nuova sala delle attività, oltre una
sessantina di Fratelli e Sorelle si è ritrovata
per consumare Tottimo pranzo preparato dai
signori Berger di Indiritti e servito dalle
gentili sig.ne Marilena Marcoz, Graziella Pascal. Orietta Kostan. Ottima la collaborazione di Agape, di molte Sorelle e varie persone che ringraziamo sentitamente per il servizio reso in vari modi con un così simpatico
spirito fraterno. Abbiamo avuto il piacere di
contare fra i presenti alcuni amici provenienti da altre Comunità ed al levar delle
mense l'avv. Serafino ha rivolto un forte messaggio che, crediamo, sarà ricordato a lungo.
Una colletta raccolta in favore della Comunità di Servizio di Riesi ha fruttato oltre
11.000 lire. Canti, liete conversazioni e la
visita nel pomeriggio di un gruppo di giovani dei Chiotti ha trattenuto buona parte
dei convenuti lino all’ora in cui, per necessità. si è dovuto sgomberare la sala nella
quale i ragazzi delle scuole, alle 19,30 hanno
presentato un loro programma davanti ad
una lidia assemblea. Particolarmente applaudito il a Pifferaio di Hamelin » preparato
dalla insegnante signorina Liliana Viglielmo.
Alcuni documentari 8 min. hanno completato la serata. Buona ed apprezzata la Corale. che ha dato il suo contributo anche
in questa occasione.
La sera del 23 la filodrammatica di Frali
ha presentato il dramma di Ernst Toller
« Pastor Hall » dedicato alla chiesa confessante sotto al nazismo, di cui quest’anno ricorre il terzo decennale. Bravi tutti gli attori, che il folto pubblico che gremiva la
Sala ha vivamente applaudito. La Corale, il
trio di Agàpe, la Banda musicale hanno dato
un ottimo contributo alla buona riuscita di
questa manifestazione nella quale, come già
nel giorno del 17, ha regnato uno spirito di
gioia serena e composta.
L Unione delle Madri ha avuto nel corso
del mese di febbraio due simpatici incontri.
Uno presieduto dalla sig.na Erica Gay che
con belle diapositive ha presentato l’opera
svolta da un gruppo di giovani collaboratrici
nell’Asilo di Pachino e la costruzione del
nuovo villaggio che sta sorgendo a Riesi dove il Servizio Cristiano lavora. L’altro presieduto dalla sig.na Fiorella Comba che, sempre con diapositive a colori, ha illustrato la
vita, il lavoro e l’opera dell’Asilo di S. Germano dove i nostri ricoverati trascorrono i
loro anni di vecchiaia. Ha intrattenuto le
unioniste anche sull’opera degli altri Istituti
Ciov e la conversazione è stata seguita con
vivo interesse. Un ringraziamento rinnovato
ad entrambe.
L’8 marzo p. v. le unioniste hanno partaci
pato alla giornata di preghiera preparata dalla
FFV c organizzata ai Chiotti per le Unioni
delFAlta Valle. La signora Maria Girardet ha
I nostri giovani hanno visitato l'Unione
giovanile di Pramollo, ove hanno trascorso
un'ottima serata il 9 gennaio. Ringraziamo
ancora sentitamente il Past. T. Pons ed i
suoi giovani per l’accoglienza cosi fraterna.
II 19 gennaio i nostri culti nei due Templi sono stati presieduti dal missionario sig.
R. Coisson. La sera del 24 gennaio il missionario sig. J. Nouvelon ci ha parlato dell’opera del Cameroun illustrando il suo dire
con interessanti diapositive. Ringraziamo vivamente questi fratelli per i loro messaggi
che bari posto vivamente davanti alla comunità l’opera missionaria.
La vigilia del 17 febbraio molti falò si
sono accesi per annunziare la data così cara
ai nostri cuori. Il giorno dopo il corteo di
Ferrerò è andato ad incontrare quello di Maniglia per dirigersi insieme al Tempio, ove
durante il culto abbiamo avuto alcuni inni
eseguiti dal Gruppo Corale ed altri cantati
dai bambini, con la dizione di alcune poesie
tratte dal volume : O Paese, paese. A tutti i
collaboratori sempre cosi preziosi i nostri
sentiti ringraziamenti.
Un’ottima riunione familiare è stata offerta
la sera alla comunità dai nostri giovani che
ringraziamo caldamente per l’impegno e la
collaborazione necessari per darci un'ora così
gradita ed apprezzata.
il 4 febbraio abbiamo reso gli ultimi doveri alla spoglia mortale della nostra sorella
sig.ra Lidia Micoì ved. Peyran, deceduta alle
Grange di Chiahrano all elà di 85 anni.
Il 29 febbraio ha avuto luogo il funerale
della nostra sorella sig.ra Nancy Peyran ved.
Long, deceduta al F’orengo di Chiahrano all'età di 80 anni.
Il 2 marzo nel Tempio di Ferrerò è stato
celebrato il funerale del nostro fratello Alberti» Poet, deceduto dopo lunga infermità a soli
47 anni di età. Egli era originario di Roccia
c la sua spoglia è stala accompagnata al cimitero de La Rossa.
A tutte le famiglie provate dal lutto rinnoviamo Tespressione della nostra profonda
simpatia.
presieduto la Scuola Domenica il 2 febbraio e
i culti per la sostituzione del pastore impegnato a Rodoretto sono stati tenuti rispettiva
mente dal M® Claudio Tron di Massello e
Past. Giorgio Girardet dì Agàpe, che ringraziamo.
La Comunità si rallegra della nascila della
pìccola Daniela, di Nancy e Edoardo Grill
di Malzat. nata il 19 febbraio.
Domenica 23 febbraio, durante il culto,
è stato amministrato il Battesimo al pìccolo
Dino Richard, di Emilio e Miranda Grill
(Ghigo). Che il Signore benedica questo
agnello del gregge e conceda ai genitori dì
mantenere fedelmente le loro promesse.
A S. Germano dove era ospitata aH’Asilo
dei \ecchi da molti anni, si è spenta la no
Si comunica che il culto domenicale
per gli sciatori si tiene ora alle ore
17,30. Un fraterno invito a tutti gU
ospiti del vallone.
stra sorella Enrichetta Martinat di Urgere,
all’età di 95 anni. Un gruppo di pralini ha
partecipato alle esequie.
Da Valdese è giunta notizia della morte
del fratello Enrico Martinat, avvenuta l’8
febbraio all’età dì 87 anni. Nativo dì Frali,
si era stabilito da molti anni nel Nord Carolina. Alle sorelle e familiari esprimiamo la
nostra simpatia fraterna.
Domenica 15 corr. la Filodrammatica di
San Secondo sarà in mezzo a noi per recitare alle ore 19,30 nella Nuova Sala il dramma « La Rinnegata » e la commedia brillante
« Fatemi la corte )>.
Accorrete numerosi ad applaudirla!
POMARETTO
La dipartenza
della centenaria della Lausa
Si è spenta serenamente la sorella Gioranna Lageard della Lausa alVetà di lOO
anni, compiuti il 14 dicembre u. s. ì lettori ricordano Vanniiersario del centesimo an
no. celebrato solennemente in chiesa alla presenza della centenaria e del signor
Moderatore. Scompare così una figura inte
lessante della nostra chiesa: la nostra so
relia era gioiqnile nei sentimenti, nella freschezza d*una mente sempre fervida e nell'interesse che essa ha portato alla vita della sua chiesa nonché a quanto le accadeva attorno. :\o/i aveva nulla in comune con
le persone anziane sempre facili alle lómentele anche quando godono buona salute: nonostante la sua sordità non voleva rinninere estranea olle cose che si dicevano
ma voleva conoscere ogni cosa per dire an
che il suo pensiero sempre condito di buon
sale, quello di una volta.
Sul suo letto di tnorte ho ancora visto
rultimo numero delVEco delle Valli che
e>sa ha voluto ancora leggere prima della
partenza: è morta ro.si la più vecchia letfri^'e delVEco alla quale era sempre affezio
nata anche se non poteva capirlo tutto. Ho
rilisto la sua Bibbw e la sua liturgia del
U>75 che per lei non erano reliquie ma cose vive ed essenziali.
E' scomparsa una ‘magna’ del buon tempo
antico, non per un modo di vestire o di
pensare ma perchè nel clima della banalità
e della superficialitiì di pensiero aveva
qualche cosa di vero e di sensato, frutto di
una mente rinnovata dallo Spirito del Signore.
Ai servizio funebre v*era una folla di popolo proveniente da tante parti della Valle
per esprimere un pensiero di viva solidarietà alla famiglia. Alla Lausa rimane ancora il figlio Giovanni e la sua compagna
Santina che per lunghi anni le furono vicini con particolar affetto. Ai familiari ini iamo un pensiero di viva solidarietà cri
stiana. Gustavo Bouchnrd
Al culto, a Pomaret.
to nel suo centesimo anniversario,
qualche settimana fa.
Recentemente abbiamo celebrato il servizio funebre di Filippo Peyrot dei Paure,
Long Luigi dei Masselli e Lageard Giovanna ved. Bleynal. Il fratello Peyrot Filippo
si era trasferito da qualche tempo alla Lausa; Long Luigi era stato sofferente per molP' tempo a mo'.ivo di conseguenze della miniera ed aveva perduto il figlio Erminio in
qualità di partigiano. Alle famiglie inviamo un penserio di affettuosa sinipatia cristiana.
Alla cappella del Clot il Pastore Enrico
Geymet ha battezzato Marco Molinero di
CUuseppe e Leger Melany in occasione del
cullo mensile. Mentre ringraziamo il Signor Geymet per il cullo ed il battesimo
demandiamo a Dio di benedire la creatura
(die è stata circondata dalla preghiera e sulle quale è stato invocato la potenza dello
Spirito Santo.
La celebrazione del XVII è stata, carne
iiiiiiiiiiiiiiiitiiiimiiiiiiiiKiimitiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiimmiimiiiiiuimiiiiiiiliiiiimiiiiiiii
L’opera sociale a Orsara di Puglia
sempre, sclenne e seguita da una folla di
popolo : la domenica prima v’è stata la ce
lebrazione della Santa Cena co-n una buona
prlecipazione di parrocchiani. In Un clima
di raccoglimento con la corale e la banda
musicale si è iniziata la celebrazione alla
vigilia. 11 XVII i due cortei inversino e pomarino, ¡1 culto con partecipazione della
corale, il messaggio del delegato svizzero
signor Iwas della chiesa madrina di Oiiex,
qualche poesia in francese preparata dalla
sig.na Hert, salmi detti e cantati con da musica del Pastore Virgilio Sommani che ha
molto edificato la comunità. AH’agape fraterna preparata con cura dal sindaco delrinvenso Andrea Olivero abbiamo udito alcuni messaggi del dr. Peyrot, del Sindaco
Arturo Rostagno, del sig. Tron Renato a
nome della fas.-ia montana, del sig. Allasia
ncncihè saluti cari del Pastore Mathieu, delle chiese ¡madrine di Onex, Grand Lancy e
Petit Lancy, Bernex Confignon. Il delegato sig. Iwas di Onex ci ha rivolto un affettuoso saluto. La giornata è stata chiusa
con la recita dei giovani riuscitissima ed- ap.
plguditissima e i pezzi scelti suonati dalia
fanfara di Poniaretto diretta dal sig. Bernard Arturo. Ringraziamo di cuore il Sindaco dellTnverso per l’agape, ¡1 Convitto
die ci ila ospitato, i ,lirettori delle bande
sigg. Bernard, Long e Concourde, la sig.na
-Speranza Grill per la direzione della Cora1-J, la sig.na Bert per la preparazione delle
lecite, la Commissione coniposta da Ilario
Coucourde e Long Renato, Giosuè Ribet,
e tutte le persone che hanno in qualche modo colla-borato per la giornata del XVII.
Nel corso deÙa settimana die ha preceduto il XVII i nostri trombettieri hanno
preso parte al corso di musica diretto dal
maestro Emil Stober col quale si è fraternizzato a-ssieme ai trombettieri di Villar
Pellice e Villar Perosa. Ringraziamo il nostro caro amico Emil Stober per l’opera ohe
egli ha compiuto ed alla comunità di Villar
Perosa il nostro grazie riconoscente per la
affettuosa ospitalità.
Il gruppo dei bimbi dell’Asilo
Ragazzi della Scuola Domenicale al lavoro
Si.a -ad Orsara die alla Conferenza del V
Oistretto si era parlato da anni della necessità di un’Opera Sociale in Orsara in
favore dei bimbi, tenendo anche conto dell’elevato numero dei partecipanti alla Scuola Domenicale. In tale previsione la Tavola Valdese aveva comperato, più di un lu
stro addietro, un considerevole appezzamento di terreno alla periferia dd paese.
Maturando i tempi, e ritenendo Iddio opportuno il momento, il 1963 diveniva l’anno decisivo dando il via ad un’Opera tanto
attesa.
Per la realizzazione doveva essere fortemente determinante l’attenzione fraterna
posta sui nostri problemi dal -Dr. Scherffig,
allora past. a Düsseldorf, affiancato dai coniugi Kraztsch e dal past. Glatte di K-iiln.
Questo gruppo di amici tedeschi prendeva così a cuore la nostra iniziativa non soitantc interessando il Freundeskreis, che inviava alla Tavola Valdese una considerevole somma, ma anche organizzando un
gruppo di giovani per un campo di lavoro
volontario in Orsara.
Fu cosi che il 28 maggio ’63 giungeva il
simpatico gruppo di venti giovani diretti
dal Fasi. H. Glatte per dare inizio ai lavori.
Il 29 la gaia comitiva, forte dei suoi volenterosi e giovani componenti, moveva i
primi passi dal Tempio Valdese verso d
campo di lavoro ed in quello stesso giorno mentre le due lingue si confondevano
nell’unico linguaggio deH’amore di Cristo,
il primo colpo di piccone rompeva l’aria
splèndidamente illuminata da un radiante
sole primaverile.
Con esemplare coraggio, nonostante i frequenti rovesci d’acqua dei giorni seguenti,
i teileselii aiutati da alcuni -volenterosi di
Orsara riuscivano in una settimana ad effettuare ra-llacciamento deH’acqua potabile
mediante uno .scavo- di considerevole lunvbezza; a scavare il tracciato per la gettala
delle fondazioni; a sbancare il terreno per
la via -d’accesso ai primi automezzi. Lavmo
tutto non privo <?1 difficoltà dovute sia alle
accidenta-.e condizioni del terreno che albi
inesperienza degli improvvisati lavoratori.
Ma il desiderio di fare qualcosa, di rendersi
utili, sopperiva ad ogni altra deficenza e
senza distinzione di sesso, di classe sociale,
d, abitudini, c’era data la gioia di vedere
un cuor solo che lavorava all unica gloria
di Dio Non mancava Taltìva presenza di
numerosi bimbi della Scuola Domenicale i
quali, non nagbi d’aver prestato il loro lavoro vokntario ancor pi-ima della venuti
dei tedeschi per lo sgombero di paglia e
pie'.re giacenti sul terreno, si univano ai
grandi nel gioioso lavoro.
La Domenii-a di Penteceste vedeva il Tempio affollatissimo ed il Culto presieduto dai
Pastori Glatte e Trobia si svolgeva nelle
due lingue con il valido aiuto della gentile
Signora Kraztsch fungeva da interprete; al
tavolo della Santa Cena si accosiavano italiani e tedeschi sperimentando la gioia di
una comunione che non conosce difficoltà
di lingua.
11 4 giugno sera in una graziosa ed indimenticabile serata in casa del pastore, la
Cemunilà esprimendo il proprio ringraziamento salutava il gruppo tedesco che si appi ostava alla via del ritorno.
Partiti i nostri amici di Germania i lavori per l’Asilo continuavano con mano
d’C'pera retribuita e da Belluno, costruito
dalla Ditta Tissi, giungeva il piefabbricato costruito con criteri razionali e moderni.
Il 9 dicembre, finalmente, dopo inenarrabili vicende, l’Asilo apriva i battenti ai
primi bimbi.
A motivo dell’inverno rigido e dei venti che flagellavano la zona, ma particolar
mente per la iniprat
invernale del tratto <
-abilità nel periodo
•Strada che divide
Orsara dal nostro Asilo, venivamo costretti
a comperare un’automobile usata atta a trasportare i bambini dai paese all’Asilo: il
danaro lo prendevamo in prestito e puriroippo ancora lo dobbiamo restituire.
Le famiglie desiderose di mandare i loro
bimbi al nostro Asilo aumentano sempre
più; in due mesi di attività abbiamo- superato le 35 unità ed allo stato attuale delle
attrezzature di cui disponiamo non potremo superare le 40 unità.
Ai bambini bada la Sig.na Nina Ferrara
coadiuvata dalla Sig.na Maria Fragassi che
si occuoH della cucina. I bimbi godono di
un ambiente sano- e confortevole: nelle buone giornate possono giocare nel grande giardino che circonda ¡1 prefabbricato e fra non
molto potranno sempre più divertirsi nel
piccolo parco dei divertimenti che mano a
mano va arricchendosi. Fruiscono di un
piatto caldo quotidiano ed abbiamo fiducia
che, con l'aiuto del Signore e con quello
dei tanti amici che vorranno aiutarci la
nostra Opera iniziata non verrà meno ma
sempre più si potenzierà dando possibilità
ad altri bimbi di godere di questi benefici
che loro offriamo per amore e nel Nome di
Gesù. Enrico Trobia
Scuola Latina
di Pomaretto
Doni « Pro Campana » e (c Pro Scuola Latina )) ricevuti dalla Direzione che, riconoscente, ringrazia.
Sig.ra Susanna Talmon - Fontanaroux
(S. Margherita Ligure) L. 10.000 — G. Beri
(Bovile) 10.000 — Giulio Tron (Torre Pellice) 1.000 — Marco e Enrico Costantino in
memoria sorella Clara, 2.000 — Enrico Menusan (Valdese) dollari 5 — Tron Emanuele
(Valdese) doli. 5 — Clelia Vigliano - Banchetti (Bari) 1.000 — Marco e Enrico Costantino in mem. sorella Clara per ricostruzione Scuola Latina, 3.000 — Clara Rostan
(Pomaretto) 5.000 — I nipoti Elvira, Ida,
Giulietta, Arturo, Elsa in mem. dello zio
Alessandro Balma (Pomaretto) 5.000 — Ribet Walter (Perosa) 5.000 — Previati Rita
(Pomaretto) 3.000 — Richiardone Renzo
(S. Germano Chisone) 3.000 — Prof. Guido
Balma (Roma) 5.000 — Richard Mariella
(Frali) 3.000 — Mìcol Annalisa (Massello)
5.000 — Ugo e Jolanda Rivoiro-Pellegrini
(Torino) 70.000 — Menusan Aldo (Torino)
2.000.
iiimiiiimiiiiimii'ii'
miimiiiiiiiiiimiimii
Le donne leggono...
Alcuni libri di scrittori protestanti italiani, in parte pubblicali dalla Claudiana,
suscitano un notevole interesse aH’eslero.
Dopo la traduzione inglese, quella tedesca e quella francese, è ora uscita la traduzione portoghese — stampata in Brasile —
do « La vergine Maria », di Giovanni Miegire. Dello stesso autore è pure stala pubblicata ultimamente la traduzione spagnola di « Per una fede ».
Pure in questi giorni sono uscite contemporaneamente la edizione americana e quella inglese — la traduzione è opera del past.
R. Kissack — del saggio dì Vittorio Subilla: «Il problema del Cattolicesimo».
Mentre sono in cantiere la versione francese e quella tedesca di quest’opera, apprendiamo che una casa editrice svedese ha chieste le condizioni per una traduzione e pubblicazione in quella lingua.
TORINO — Una quarantina di sorelle
delle comunità valdesi di Genova. Sampierdarena. Ivrea e Torino si sono riunite a Torino. domenica 8 marzo, per Fannunciato
convegno indetto per le Unioni del li Distretto dalla F.F.V.
La signora Danielle Giarapiccoli ha tenuto
il culto di apertura: quindi la signorina Evelina Pons ha dato il benvenuto alle intervenute e ha avviato la discussione del tema : la
lettura nella vita quotidiana. A cura della
F.F.V. era stato diffuso in proposito un
ampio questionario ragionato, da esser discusso nelle varie Unioni, e quindi portato
nei convegni distrettuali che .-i stanno tenendo in queste settimane. Sui vari punti del
questionario, le delegale delle Unioni hanno
concisamente riferito le risposte emerse dalle
discussioni locali, in larga misura coincidenti,
il che si spiega dato il carattere abbastanza
uniforme della composizione ‘sociale* delle
Unioni rappresentate a Torino. L'ottimo questionario era stalo accuratamente studiato,
evidentemente, e la cosa è apparsa sia nelle
relazioni sia nella discussione: ed è pure risultato che il problema della lettura, anzi
la lettura anche indipendentemente dai ’problemi’ che pone, interessa e appassiona tutte:
non poteva esserci risultato più confortante!
Questo lavoro svolto nelle Unioni femminili
ha un notevole valore, e, tirate le fila di tutte
le discussioni locali e di tutti i convegni distrettuali. varrà la pena di dedicarvi un più
ampio spazio anche sul nostro settimanale,
poiché molti degli elementi emersi sono degni di ricevere maggior rilievo, per tutti.
Al termine il past. Gino Conte, direttore
della Claudiana, ha presentato alcune osservazioni sul problema e stimolalo ulteriormente la discussione soprattutto sulla nostra
stampa evangelica, periodica e non. E* stato
soprattutto richiesto con insistenza che sul
settimanale la 'cronaca' parrocchiale fosse
contenuta in limiti proporzionali al formato
del periodico, tult'altro che ampio: c che a
proposito delle nostre pubblicazioni evangeliche fosse maggiormente curala, sia sulla
stampa periodica sìa localmente, in modo sistematico. rinformazione : i nostri libri sono
troppo poco conosciuti!
Infine la solita tazza di tè, graditissima, e
il solito banco di vendita. rep.
4
pag. 4
N. 11 — 13 marzo 1964
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
BARI
CORATO
SUSA-COAZZE
Direttore resp. : Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Notiziario fiorentino
CERIGNOLA
E’ stata veramente una sorpresa (ma quan.
to gradita!) per tutta la Comunità, la decisione dell’Unione Giovanile di organizzare
una serata domenica 16, in modo da chiudere nel ricordo della festa del XVII Febbraio la domenica che avevamo dedicata a
questa celebrazione. Nonostante l’esiguità
dello spazio (che ci ha però fatti sentire
tutti più vicini, e non solo fisicamente...),
la serata è andata molto bene grazie al programma vario ed originale. Voigliamo dire
ai giovani la nostra riconoscenza, anche tenendo conto delle difficoltà che debbono affrontare per la mancanza di un locale adatto Sottolineando anche che la domenica
mattina sono state deposte le offerte per la
settimana di rinunzia accanto al tavolo della
S. Cena; la sottoscrizione è stata eosì chiusa
e subito inviata alla Tavola.
Domenica 1» marzo nel pomeriggio abbiamo avuta la visita del Capogruppo della
FUV, signor Daniele Propalo, che ha trattato con i giovani problemi rieua-danti il
lavoro delle Unioni stìl piano locale, ed ha
parlato dell’inchiesta FUV, del giornale dei
giovani, del eonvegno primaverile interdenominazionale e dei campi ad Agape.
Annunziamo con gioia che il 28 febbraio
è nata Emma Ingrid Castiglione, dei coniugi Riccardo e Matilde della nostra comunità. Estendiamo i rallegramenti, oltre che
ai più direttamente interessati all’evento
anche in partcolare ai nonni. Pastore Giuseppe Castiglione e Signora. Alla piccina
gli auguri di ogni benedizione. E. Co.
Anche in Toscana ci si adopera a dar corpo
a un «presbiterio» - Collaborazione Fraterna
con i Metodisti - Fuori dalle nostre porte
Ci è grato segnalare come prova della vitalità del gruppo giovanile (per quanto non
ancora costituito regolarmente in Unione),
l’organizzazione di una serata in occasione
delle celebrazioni del XVII Febbraio. Essa
ha avuto luogo il pomeriggio di domenica
23 febbraio, e sono state eseguite due recito : « La Parola che fu scolpita » di Charles Dombre e « Amore e martirio » inquadrato nel periodo immediatamente successivo alla notte di San Bartolomeo in Francia. 11 primo è un lavoro che quasi tutte le
vecchie Unioni Giovanili Valdesi hanno rappresentato, ma che conserva oggi ancora
un grande significato, per la finale esortazione a resistere. Era presente un forte
gruppo di giovani e membri della comunità
di Bari, venuti in pullmann per fraternizzare con la comunità vicina. Gentile pensiero dei coratini fu quello di offrire a tutti
i partecipanti da Bari una tazza di cioccolata calda con biscotti. L’Anziano di Bari,
Laurora Vittorio, chiuse la serata ricordando che 51 anni fa aveva avuto luogo l’inaugurazione dell’attuale tempio; allora erano
in maggior numero gli anziani, quelli che
avevano dovuto e saputo resistere contro
gli attacchi di ohi -mal si rassegnava all’idea
che nel centro della città dovesse sorgere
un tempio imponente. Ora il tempio è li,
a testimoniare della presenza evangelica,
ma è più significativo ancora il fatto che
ora nel tempio vi sono tanti giovani e tanti
bambini, che parlano della vitalità della
nostra opera e ne garantiscono la continuità, a condizione che anche essi, come Marra Durand, la protagonista della recita,
scolpiscano nei loro cuori la parola e la
volontà di « resistere ». Anche se le circo
stanze storiche non pongono più oggi il
problema di allora, si tratta pur sempre
della necessità di resìstere contro tutto ciò
che potrebbe porre in crisi la nostra fede.
Concludendo, vogliamo sottolineare ¡1 valore spirituale di questo incontro e ringraziare chi lo ha reso possibile: la comunità
di Corate- in generale ed i giovani in particolare. E ci sia concesso rivolgere uno speciale ringraziamento a ohi ha avuto il peso
maggiore della organizzazione, della preparazione dei giovani, dell’allestimento scenico e perfino di alcune registrazioni musi
cali ohe si inserivano nella recita, e cioè il
nuovo diacono Insegnante Abbatista Pietro.
Questi ha preso particolarmente a cuore la
attvità nel settore giovanile, e ci fa sperare
che presto sia possibile costituire un gruppo. con attività autonoma.
Nota triste di questo ultimo periodo è
stata la morte del fratello Caputo Vito, in
età di 90 anni. Convertito al Vangelo fino
dalla giovinezza, non aveva mai dimenticato il suo « primo amore ». Era stato una
colonna della comunità e questa lo ricorda
con gratitudine per l’esempio di fermezza
che aveva sempre dato, fino agli ultimi giorni della sua vita. Rinnoviamo l’espreasione
della nostra affettuosa simpatia alla moglie
ed alle figliuole. E. Co.
Sulla linea tracciata dai recenti Sinudi,
anche in Toscana ci adoperiamo a dare corpo a un ’presbiterio’. I Consigli delle Chiese si sono riuniti già due volte (a Firenze
ed a Pisa), presto si riuniranno ancora a
Livorno. Il problema della dispersione dei
credenti su vasta area ci preoc.mpa, perchè
vorremmo non solo aiutare a vivere i nuclei isolati, ma contare su di essi come su
nuclei d’irradiazione, nuove comunità potenziali. Anche la questione del catecumenato e della confermazione è molto sentita, ed attualmente i Consigli hanno allo
studio uno schema di discussione preparato
dal past. Aldo Comba di Pisa. Prepariamo
insieme un pieghevole con l’indicazione
delle Chiese toscane, mentre il 18-19 marzo contiamo di avere una giornata dei catecumeni; il 7 maggio saremo a un convegno generale a Siena.
Sperimentiamo in queste settimane una
azione interna in collaborazione con la Chiesa Metodista locale. A due a due, membri
dei Consigli od altri volontari presiederanno delle riunioni in nuclei di famiglie delle due Chiese; vorremmo coprire tutta l’area delle Comunità, raggiungendo i ’credenti periferici’. I laici stanno preparando
bene l’iniziativa, coi pastori studieranno i
testi dei messaggi, ecc. A conclusione nella
Settimana Sania avremo un culto in comune.
Una delle preoccupazioni più vive, oggi,
è quella d’uscire dalle Chiese per portar=
fuori, nel mondo secolarizzato, la testimonianza evangelica. E’ una questione di evangelizzazione nel senso più esatto. Non v’è
da imbastire polemiche, da svolgere attacchi, ma da portare l’Evangelo a un popolo
che ha una percentuale ignota sensibile alla probleanatica della fede. Col sistema del
’dibattito’ è stato possibile portare una presenza evangelica in numerose case del popolo, circoli culturali, ecc. Il prof. G. Spini ed il past. L. Santini hanno svolto tale
compito, ed hanno numerosi impegni; si
spera che altri entreranno in campo. Oramai ’sfruttati’ i temi del Yalicano II, obbiezione di coscienza,... i dibattiti più vivi
sono stati su ’La pace e le Chiese’, ’Crisi
del sacro nel nostro tempo’. Il fatto che
parlassero un marxista, un cattolico e un
protestante ha favorito l’apertura del dialogo
Hanno anche luogo incontri-dibattito solo con cattolici, a volte con ecclesiastici
squisitamente gentili, ma s’ha un po’ Fimpressione di scivolare sulla realtà; la gente
che ascolta ncn s’impegna, non partecipa.
Il Centro di Cultura ha svolto attività
prievalentemente all’interno delle Chiese.
Ora sta preparando l’uscita annuale, ancora
una volta nella cornice davvero fiorentina
di Palazzo Medici-Riocardi. Sarà fra noi il
prof. Molnar, di Praga. E’ una di quelle
’manifestazioni’ alle quali le comunità danno un apporto massiccio. Ce ne rallegriamo già.
Culto Radio
ore 7.40
DOMENICA 15 MARZO
Past. Manfredi Ronchi
(Ohiesa Battista di Roma)
DOMENICA 22 MARZO
Past. Neri Giampiccoli
(Chiesa Valdese di Bergamo)
Il 19 marzo p. v., alle ore 9, presso
la Chiesa Valdese di Messina, in via
laudano 16, avrà luogo rincontro distrettuale per il V e il VI Distretto
a cui sono fraternamente invitate le
Unioni Femminili e le sorelle isolate.
Argomento dell’incontro sarà la discussione su « Influenza della lettura
nella nostra vita quotidiana », pubblicato sul Notiziario F.F.V.
— La ricorrenza del 17 febbraio ha tro
vaio la Comunità, come si suol dire in ger
go militare, in piedi, ben disposta cioè a
rispondere alle iniziative che si è soliti
prendere, per meglio solennizzare l’avve
nimento.
Principali protagonisti, è ovvio dirlo,
giovani, numerosi e cosi bene affiatati fra
loro, studenti e non studenti.
Innanzi tutto domenica 16 febbraio la Comunità s| ritrovò unita per il Culto di consacrazione come per l’offerta della busta
della Rinunzia.
In serata poi si passò nel nuovo salone
pei la tradizionale riunione a carattere familiare. Fu una .specie di inaugurazione dei
nuovi locali che oltre a servire da Ricreatorio devono essere utilizzati per le attività che affiancano l’opera della Chiesa. In
comunione spirituale con i falò che si accendevano nei villaggi delle Valli accendemmo il nostro spirituale col fuoco che
e’innalza dai cuori nell’unità della fede e
della speranza ed anche della riconoscenza,
nella consapevolezza, scevra d’orgoglio, che
non siamo stati disubbidienti alla celeste
cliiamata.
Gradita fu la presenza del Collega Enrico Trobia giunto fra noi con la sua famiglia ed alcuni giovani di Orsara, il quale
ci proiettò un interessantissimo documen
tarlo sull’Asilo ¡sorto ad opera dei giovami
tedeschi ed brsaresi. Una modesta cena
fredda concluse la serata passata in piena
letizia spirituale.
Il 27 febbraio il giovane Daniele Propato nella sua qualità di Capo Gruppo è venuto a prendere contatto con i nostri giovani.
Egli è stato lieto di constatare non solo
lo possibilità che offre attualmente Ceri
gnola, di poter ospitare il prossimo Convegno del 25 aprile p. v. ma soprattutto di
poter contare su un buon numero di collaboratori e collaboratrici.
Il 1» marzo, protagonista ancora l’Unione Giovanile, ebbe luogo la tradizionale
serata a carattere recitativo in cui fu rappresentato il dramma La Boina di A. Melile, cui seguì una piacevole farsa.
Non credevamo ci fossero così bravi artisti fra i nostri giovani e li ringraziamo
ancora a nome della folla degli intervenuti
che meditarono e risero sperimentando cosi come si può lietamente congioire, non in
senso banale, ma costruttivo sotto lo sguardo di Dio. G. E. C.
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Fondata a Ginevra
PERSONALIA
“l’Union Vaudoise
Le comunità hanno ricordato la data del
17 febbraio con il Culto in comune e S.
Cena la domenica mattina 16 coir, a Susa
dove la Fratellanza di Coazze è giunta in
pullman, la Corale sotto la direzione della
Signora Martinelli-Allosio ha eseguito un
Coro di circostanza; con l’agape fraterna
in un Albergo cittadino presenti soltanto
più cinquanta commensali e con una riunione nel pomeriggio in casa del Pastore
dove abbiamo preso una tazza di thè servito dai giovani tutti volenterosi ed affiatati
ed abbiamo sentilo le nostre brave organiste esibirsi all’harmonium ed al pianoforte.
La conclusione defla festa ha avuto luogo in
Chiesa con il canto di alcuni Inni, la preghiera e la benedizione. _____________________
Tip. Subalpina s.p.a. • Torre Pellice (Toi
Domenica 16 febbraio, al termine del tradizionale banchetto commemorativo, è stata votata la fondazione della « Union vaudoise de Genève ». Perchè questa unione?
Uno sguardo retrospettivo, ci aiuterà meglio a capire il perchè della sua creazione.
Tre anni prima dell’Emancipazione, nel
1845, i valdesi emigrati a Ginevra decidevano di unirsi in « Société de secours muluci », col duplice scopo di aiutare quelli
che la malattia metteva temporaneamente in
condizioni disagiate, e di interessare sempre più l’ambiente ginevrino alla vita della nostra Chiesa. Col passare degli anni e...
del secolo, la società si adattava alle nuove
esigenze- tra l’altro organizzava le « toiirnées » dei nostri pastori nella Svizzera, apriva un conto corrente per la Tavola, continuando a mantenere attivo il carattere assistenziale tra i suoi membri. Nei 1946,
molti giovani valdesi emigrati dopo la guerra, sentiv.ano il bisogno di ritrovarsi tra loro e fondavano la « Union des jeunes » che
è, ancora oggi, la più mimercsa delle unio
ni di lingua italiana nella Svizzera.
Ma il desiderio di una collaborazione più
fattiva tra le associazioni e la Chiesa, e soprattutto il timore ohe l’indifferenza e la
mancanza di contatto venisse ad incrinare
l’interesse attivo per la Chiesa valdese, decidevano i comitati a fondare questa unione. Vi aderiscono i discendenti dei valdesi
(siamo ormai alla terza o quarta generazione dai fondatori della Société de secours),
i congiunti (dei giovani valdesi emigrati
nel dopo guerra) e gli amici, di qualunque
nazionalità, che la difficoltà della lingua e
l’orario, impediscono di prendere itna parte attiva al culto in italiano della domenica
pomeriggio. nell’Oratoire de Calvin.
(Juesto incontro dava anche modo ai convenuti, di esprimere il loro affettuoso e riconoscente pensiero al Sig. Emile Pasque!
che, dopo 22 anni, per ragioni di salute e
di e:à, lascia la presidenza attiva della società (ma viene nominato all’unanimità
tiiesidente onorario...).
Al messaggio del Pastore Gianni Bogo,
che ci ricordava la nostra siperanza nel Dio
vivente u il nostro compito di testimoniare
nel mondo, facendo per Dio ciò che Egli
( i comanda, dove Egli vuole, seguiva quello del Pastore Roger Wyler, il quale, ri
ctsrdando come sempre i valdesi furono qui
accolti con gioia ed assimilali nella vita
delle Chiese, augurava che lo stesso feno
meno diventi presto una realtà per tutti i
Irvoraton italiani e stranieri. Entrambi i
Pastori, ringraziavano ancora il Sig. Pa
squet per il lavoro svolto con spirito di
amore, di fiducia e di speranza; e mentre,
tra gli affettuosi applausi, un ricordo gli
era offerto da due valdesine, il festeggiato,
emozionato, risipondeva con la sua consueta
bontà: « Je n’ai fait que mon devoir! ».
Auguriamo a questa neo « Union vaudoise » di essere veramente un legame fraterno di amore e di solidarietà per il bene di
tutti.
n. r.
« Benedetto sia Iddio che non
ha rigettata la mìa orazione,
nè ritratta da me la sua benignità» (Salmo 66)
Il 22 febbraio 1964 il Signore ha chiamato a Se
Maria Di Gennaro
ved. Marinelli
Ne annunciano la dolorosa perdita
la sorella Filomena, le cognate Lucia
Marinelli e Angela Bucci, i nipoti e
parenti tutti.
Commossi sentitamente ringrazia
no il Pastore Alberto Ribet vice moderatore, e le componenti della Lega
femminile che con vero amore cristiano l’hanno circondata d’affetto.
La famiglia della compianta
Giovanna Lageard
ved. Bleynat
in occasione della dipartenza della
sua cara ringrazia caldamente tutte le
persone che hanno preso parte al suo
vivo dolore, in special modo il Dott.
Peyrot, il Pastore, la Banda musicale
e i vicini di casa.
La Lausa di Pomaretto, 29 febbraio ’64
La famiglia del compianto
Alberto Poët
commossa per la dimostrazione di simpatia avuta in occasione della malattia e della dipartenza del suo caro
congiunto, ringrazia tutti coloro che
hanno preso parte al suo vivo dolore.
Ringrazia in modo particolare i
Proff. Ferrando e Golia, le Suore ed
il personale dell’Ospedale Civile di Pinerolo che lo hanno assistito, i Pastori Deodato, Rivoira, Davite e Peyrot
che lo hanno assistito spiritualmente.
Perrero, 6 Marzo 1964
La moglie del compianto
Giovanni Daniele
Godine
commossa e riconoscente per la dimostrazione di affetto ringrazia tutti co
loro che con la presenza e con scritti
hanno preso parte al suo grande dolere.
Ringrazia con particolare ricono
scenza il Pastore Deodato e la sua Si
gnora, e il Dott. Alfano per le amorevoli cure.
Pinerolo, 11 marzo 1964
Acquistando i VINI MARSALA
dal fratello Garzia Salvatore, via
Caippucoind, 6, Marsala, contribuirete alla creazione di un fondo per
la cO'Sitruzione di un’Opera Evangeiiii'-a in Marsala, in quanto tutto
il guadagno, escluso il minimo indispemsabile al suo fabbisogno familiare, va devoluto per l’Opera
stessa.
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conseguito presso l’Università di Milano, a pieni voti, la laurea in medicina: ci congratuliamo cordialmente
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