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ECO
DELLE VALLI VALDESI
BIBLIOTECA VALDESE
1U06G TORBE PEIL ICE
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno 111 - Num. 29-.^0
Una copia Lire 100
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) L. 4.000 per l’intenio
I L. 5.000 per l’estero
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TORRE PELLICE 26 Luglio 1974
Amm.: Vìa Cavour. 1 bis - 10066 Torre PeUice - c.c.p. 2/33094
ESTATE VALDESE
Le manifestazioni
deii’S' Centenario
Durante l’anno, in un modo o nell’altro, quale più quale meno, le nostre chiese hanno riflettuto, discusso
in occasione dell’S" centenario del movimento valdese; spesso hanno anche
cercato di coinvolgere la loro città in
questa informazione e riflessione.
Intanto, a livello generale, la Claudiana svolgeva il suo programma editoriale, anche qui a vari livelli: e nella
nòstra pubblicistica questa ricorrenza
segnerà senza dubbio una tappa importante. In queste settimane ricorderemo in modo particolare quest’attività ai nostri lettori.
Cos I pure procede, da mesi, l’organizzazione della ricezione, a Torre Pellice e nelle Valli, dei numerosi ospiti
che si attendono, fratelli e sorelle provenienti dall’Italia, dall’Europa e d’oltre oceano. Non si tratta, ovviamente,
di una pura sistemazione logistica e
alberghiera (anche questa non manca
di porre qualche problema, e i servizi
postali non hanno certo facilitato il
compito!), ma si desidera che gli ospiti abbiano la più larga possibilità di
prendere contatto con la nostra Chiesa, le sue comunità, le sue opere, le
nostre Valli.
Già abbiamo parlato del cospicuo e
buon lavoro compiuto da quanti, soprattutto fra i responsabili della Società di Studi Valdesi, si sono impegnati nella ristrutturazione e nel rifacimento del Museo Valdese di Torre
Penice, che è stato inaugurato, anche
se non perfettamente ultimato, la domenica 7 luglio, secondo i programmi
Prefissati. Esso sarà ulteriormente arricchito, e forse'più d’un lettore potrà
contribuire.
Riteniamo interessante, ora, dare notizia delle varie manifestazioni previste per il mese di agosto; per coloro
che potranno venire a parteciparvi (e
tutti soro fraternamente invitati), e
nerché gli altri possano, comunque, associarsi in spirito a ciò che si farà, in
queste settimane, nelle Valli Valdesi e
che interessa tutta la nostra Chiesa e
in forte misura tutto l’evangelismo italiano.
Le manifestazioni avranno un duplice carattere : da un lato, incontro fraterno con gli ospiti; dall’altro, incontro e confronto fra noi, valdesi ed
evangelici italiani. Naturalmente questi due aspetti non vogliono né possono essere contrapposti, e neppure essere nettamente distinti.
Gruppi di ospiti — soprattutto un
forte gruppo di presbiteriani irlandesi
— sono già venuti o si stanno avvicendando e sempre più si susseguiranno.
Per loro sono previsti, oltre a una conversazione, nell’aula sinodale, che presenti loro la vita e i problemi della
Chiesa Valdese, incontri con alcune
chiese delle Valli e giri guidati.
La giornata popolare del 15 agosto,
che si terrà nuovamente ai piedi della
collina di S. Giovanni per Tamenità e
comodità del luogo, sarà centrata sulla tematica deir8° centenario. La riunione sarà condotta dal past. E. Ayassot. Al mattino si è chiesto al nrof.
B. Corsani di introdurre in un testo
biblico, e a due altri fratelli di farne
l’attualizzazione. Nel pomeriggio parleranno i due moderatori, Aldo Sbaffi
e Mario Bertinat (Sudamerica), illustrando il significato del valdismo nel
mondo evangelico ed ecumenico contemporaneo. Alcuni degli ospiti, rappresentanti di Chiese sorelle, recheranno un breve messaggio.
Per il venerd, 16 agosto sono previsti gli esami di fede di due candidati
al ministero: Giuseppe Platone e Paolo Ribet, che quest’anno sono stati al
lavoro a Milano - Angrogna e a Milano. La rpàttina, iniziando alle 9.30, nell’aula sinodale della Casa Valdese, si
svolgeranno gli esami di fede; qualora
abbiano esito positivo, alle ore 17.30
dello stesso giorno, nel tempio di Pinerolo, i candidati sosterranno l’ultima prova, la predicazione. I membri
delle nostre chiese sono cordialmente
invitati a entrambe queste riunioni.
Domenica 18 sarà la giornata del
Centenario. Il culto del mattino — della liturgia sarà preparato il testo in
quattro lingue — sarà presieduto dai
due moderatori, Sbaffi e Bertinat. Nel
pomeriggio alle 14.45, nell’aula sinodale (altoparlanti nella biblioteca e all’esterno aumenteranno il raggio d’ascolto), si avrà un incontro con i delegati esteri. Vari di essi si avvicenderanno rivolgendo messaggi, che saranno succintamente tradotti. Si conta, per
questa come per altre riunioni, sull’apporto di alcune Corali, malgrado la
’dispersione’ del tempo di ferie. Le nostre chiese, specie nelle Valli e viciniori, sono caldamente invitate a partecipare al culto e alla riunione di questa ’giornata centenaria’, all’incontro
con i fratelli e le sorelle venuti a condividere con noi il ricordo e l’impegno
dì questo anniversario.
La settimana seguente affluiranno a
Torre Pellice studiosi di storia e membri delle chiese evangeliche italiane,
per le « giornate storiche » organizzate dalla Società di Studi Valdesi e dal
Servizio studi della Federazione delle
Chiese evangeliche in Italia: 21-22-23
agosto. Il convegno di studi sull’eresia e i movimenti religiosi in Italia,
che ha già una tradizione lunga e consolidata, si concentrerà, come già annunciato, sulla tematica del valdismo.
La sera del sabato 24 si prevede il
consueto concerto organizzato dal Comitato del Collegio Valdese. Intanto,
affluiranno i membri del Sinodo Valdese e della Conferenza Metodista,
che avranno il culto inaugurale della
loro sessione — che sarà in parte congiunta — nel pomeriggio della domenica 25. La sera, serata pubblica organizzata dalla Società di Studi Valdesi,
seguita dall’annua assemblea dei soci.
Nel corso della settimana sinodale,
segnaliamo fin d’ora due manifestazioni particolari : lunedi 26, alle 21, nel
tempio di Torre Pellice, conferenza del
past. Philip Potter, segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, che sarà fra i nostri ospiti; e martedì 27, pure alle 21 nel tempio di Torre, serata di incontro fraterno con i
rappresentanti di Chiese e organizzazioni. Anche a queste riunioni i membri delle nostre chiese sono particolarmente invitati.
Dietro questi dati vi è molto lavoro ;
vi è pure molta aspettativa, molta speranza. Il Signore animi con il suo Spirito queste ’manifestazioni’' e ne faccia
per noi momenti di ascolto della sua
parola e di comunione fraterna.
g. c.
Sinodo Valdese 1974
Il Sinodo Valdese, secondo quanto disposto dall'atto sinodale n. 80
del 1973, è convocato per
DOMENICA 25 AGOSTO
nell'aula sinodale della Casa Valdese di Torre Pellice.
Poiché quest'anno si tratterà di una sessione in parte congiunta
della Conferenza Metodista e del Sinodo Valdese, abbiamo invitato il
Presidente della Chiesa Evangelica Metodista, pastore Mario Sbaffi, a
partecipare alla prima parte della liturgia del culto di apertura del Sinodo (ore 15.30). Predicatore sarà il pastore Edoardo Aime.
Qualora gli esami di fede e i sermoni di prova abbiano esito favorevole, si procederà alla consacrazione dei candidati Giuseppe Platone
e Paolo Ribet.
Si pregano i pastori di dare comunicazione alle chiese della consacrazione dei candidati al ministero Giuseppe Platone e Paolo Ribet, a
norma dell'art. 132 RR.OO.
per la TAVOLA VALDESE
Aldo Sbaffi, Moderatore
Il Consiglio ocomenico
Intensifica il suo impegno
nel Salmi sempre affamato
Contribuiscono non solo le Chiese europee e nordamericane, ma
anche quelle afroasiatiche
Ginevra (soepi) - Il Consiglio ecumenico
delle chiese ha compiuto un nuovo passo
nel suo impegno nel Sahel decidendo di
inviare in questa parte del continente africano gravemente provato dalla fame una
équipe permanente di tre specialisti in campi diversi onde contattare e coordinare i vari lavori intrapresi dalle Chiese in detta regione.
Fin’ora la commissione aiuti reciproci
fra le chiese e assistenza ai profughi (CESEAR) del CEC ha inviato oltre un miliardo
di lire per programmi di aiuto e di sviluppo
nei sei paesi maggiormente provati.
Tenendo conto che le difficoltà in quelle
regioni verranno superate in tempi lunghi
(una « tragedia lenta » è stata definita la situazione) la CESEAR ha deciso di impegnarsi per un periodo di almeno cinque anni.
Malgrado enormi problemi inerenti ai
trasporti, al continuo stato di emergenza, ai diversi metodi da adottare nei confronti di sei paesi che, posti di fronte allo stesso problema, lo affrontano singolarmente, si sono già potuti coordinare 26 progetti precisi.
Si tratta di un lavoro medico urgentissimo nel
Ciad; di un progetto pilota che utilizza l'energia
solare per far funzionare pompe per l'acqua, forni ed apparecchi di refrigerazione nel Mali; dell'ingrandimento di colture di ortaggi in Mauritania; della realizzazione di un programma di sviluppo regionale nel Senegai; della creazione di riserve cerealicole nell'Alto Volta e della ricostruzione di pascoli nel Niger.
Uno dei punti importanti dell'impegno del
CEC nel Sahel è stata la raccolta di informazioni
sulle cause prime e sulle soluzioni da adottare per
questo problema. Una dettagliata bibliografia è
stata elaborata in collaborazione colla FAO ed è
stata largamente utilizzata nella campagna di sensibilizzazione in parecchi paesi.
Il fatto che chiese ricche e povere abbiano
messo le loro risorse a disposizione di questo programma del CEC dimostra l'impegno e la solidarietà crescenti di tutte le chiese. Le contribuzioni
giunte dal Camerún, dal Ghana, dal Madagascar,
dal Malawi, dalla Sierra Leone, dalle isole Saiomone, da Sri Lanka, dal Sudan, dalla Tunisia, dallo Zaire, si sono aggiunte a quelle dei donatori
tradizionali d'Europa e del Nord America.
- -p'. /
Due vedute (foto CEC) di desolazione, nella grande fascia subsahariana che va dal Sahel, nell’Africa occidentale, fino alVEtiopia e al
Kenya: siccità, fame, migrazione, morti a migliaia, ieri e domani.
Il CEC per la iramnalica sitnaziona cHana
Ginevra (soepi) — Fin’ora è già stata raccolta una somma pari a circa
700 milioni di lire tramite il Consiglio
ecumenico delie chiese per l’appoggio
e ner i programmi assistenziali a favore dei profughi del Cile.
Circa 4.500 profughi stranieri in Cile sono stati aiutati dalle chiese a raggiungere altri paesi che li ospitassero,
dopo il golpe militare dello scorso anno. E nello stesso periodo, dei comitati ecclesiastici creati in Perù e in Argentina hanno consentito a 4.300 profughi cileni di recarsi in detti paesi.
Un altro numero di persone che attendono ancora di poter lasciare il Cile fruiscono sempre di un aiuto finanziario diretto, mentre negli altri paesi
latino-americani l’assistenza portata ai
profughi assume la forma di pensioni
alimentari, di cure mediche, di ricerca e di creazione di posti di lavoro.
Il C.E.C. ha dichiarato che circa 250
milioni sono stati utilizzati ner un’azione diretta all’interno del paese dal Comitato di cooperazione per la pace nel
Cile, gruppo ecclesiastico ecumenico
cattolico-luterano. Questo comitato sostiene le vittime della deteriore situazione economica del paese, portando
aiuti legali a 3.400 persone arrestate
dopo il colpo di stato e a 3.833 altre
che hanno presentato il loro caso davanti ai tribunali del lavoro.
Cile e il suo invito al governo USA a
non inviare aiuti militari e economici
in Cile fino a quando non saranno ripristinati i diritti civili, sono stati criticati dal Segretario generale della
Conferenza Episcopale Cilena. Monsignor Carlos Camus Larenas, osservando che la proposta dei Vescovi USA
colpirebbe, oltre al gaverno, il popolo
cileno nel suo complesso, ha precisato
che « ogni problema di un paese deve
essere risolto dalla Chiesa di quel paese ». E una delle poche volte in cui la
Chiesa Cattolica USA appare più a sinistra di una Chiesa Cattolica sudamericana, il cui paese è devastato dal
militarismo fascista.
che tale monopolio, come configurato
nella legislazione del 1936 (!) ancora
vigente, non garantisce le « condizioni minime » senza le quali non trova
« costituzionali giustificazioni »; condizioni riguardanti la imparzialità, la
completezza e l’obiettività dei programmi. Spetta al Parlamento, ora, colmare
il vuoto legislativo. La Corte costituzionale ha poi dichiarato legittima sia la
televisione privata via cavo, se ha carattere locale, sia l’installazione di ripetitori di programmi esteri, per i quali dev’essere per altro emanata una
speciale ragolamentazione legislativa
per salvaguardare i pubblici interessi.
Due sentenze
della Corte costituzionale
Legittimi la tv via cavo
(se ha carattere localel
e i ripetitori dall'estero
Episcopato cattolico
statunitense e cileno
Santiago (Relazioni Religiose) — La
dichiarazione della Conferenza Episcopale USA a favore dei diritti civili nel
Il monopolio radiotelevisivo statale
ha senso e validità, quale servizio pubblico, solo se garantisce imparzialità,
completezza, obiettività di programmi.
La Corte costituzionale, pur ribadendo la validità del monopolio radiotelevisivo statale per preservarne il
carattere pubblico e non soggetto a interessi privati, ha riconosciuto però
Convocazione
del Corpo Pastorale
Il Corpo Pastorale è convocato per
VENERDÌ' 16 AGOSTO
alle ore 8.30 nell'aula sinodale
della Casa Valdese di Torre Pellice per procedere all'esame di
fede dei candidati al ministero
Giuseppe Platone e Paolo Ribet.
1 sermoni di prova dei candidati avranno luogo nello stesso
giorno, alle ore 17.30, nel tempio di Pinerolo.
IL MODERATORE
Aldo Sbaffi
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pag. 2
N. 29-30 — 26 luglio 1974
Dal piagnucolio al raalismo, alla sparanza
C’è qualcosa di più
che il confort
Nel prendere come base di questo
articolo un testo biblico mi son posto
la domanda, per me essenziale, se questa base ha un qualche valore per i
non-credenti, al colloquio coi quali
tengo molto perché non solo sono amici, ma perché del loro pensiero, come
di quello di ogni uomo, penso di aver
itiolto bisogno. È chiaro che un testo
biblico ha particolare significato per
chi vi sente incarnata, sia pure a volte
con carne molto umana, la Parola del
Signore. Non così per chi « non crede». Però, è anche vero che prendendo
un libro di qualsiasi scrittore, credente o non credente, non ci fermiamo a
guardare la mano che scrive, ma il
pensiero che esprime. Se leggo Camus.
Sweezy o Garaudy recepisco una verità da loro detta, altrettanto quanto
posso respingere come inaccettabili
pensieri di persone colle quali sono
in comunione spirituale, se, nel caso
specifico, li trovo contrastanti con ciò
che per me è il fondamento della ricerca. Dunque, un testo biblico può parlare anche ad un non-credente se questi non è prevenuto e considera solo il
pensiero e la fede che il testo esprime. Non si può guardare la bocca da
cui esce la parola, ma occorre udire
questa ed esaminarnè la verità, indipendentemente da tutto. Ciò mi pare
ovvio, pure delle prevenzioni comunemente ce ne sono e non solo in questo
campo, ma anche nel livello più comune dei vari schieramenti ideologici,
come se gli uni dovessero per forza
dir delle menzogne e gli altri, per forza, dir la verità.
Il passo che mi ha colpito è quello
di Numeri 11: 417. « Il popolo piagnucolava, in tutte le famiglie, ognuno all’ingresso della propria tenda». Ed il
lamento era questo (5-6): « Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto per nulla, dei cocomeri, dei poponi,
dei porri, delle cipolle e degli agli. Ed
ora l’anima nostra è inaridita; non c’è
più nulla! ». Erano stanchi delle quotidiane focacce di manna! rimpiangevano la schiavitù sotto i faraoni ove
avevano, pur dopo la fatica del giorno,
da soddisfare il loro palato! Ma allora? L^esser popolo libero non contava
proprio niente? E se per potersi governare da soli e per non esser frustati
dagli aguzzini dovevano attraversare il
deserto e passare per un periodo di
austerità (qui la parola è giusta, e non
come oggi abitualmente la si adopera!!), questo sacrificio non valeva, forse, la pena di essere affrontato? La
"terra promessa”, luogo della loro vocazione — « sarete di benedizione per
tutte le nazioni della terra » — non
aveva alcun peso nelle loro scelte quotidiane?
La falsità, la inumanità di un tal
comportamento lo possiamo constatare anche oggi. Innanzitutto il ’’piagnucolare" su certe privazioni non solò
non serve a nulla, ma è distruttivo nei
confronti di una vocazione di jxjpolo.
Ciò tanto più nel tempo presente in
cui non si può ignorare, in nessun modo, la situazione di masse enormi senza il minimo necessario in molti continenti. Una politica che non sia fatta
con visione planetaria, che non dia
priorità alle masse diseredate o addirittura sotto-nutrite, è comunque politica falsa, del tutto disumana e non
certo politica dell’agape. Il piagnucolare per le nostre piccole cose in una società opulente, e lo è ancora malgrado
le attuali crisi economiche, non è tener conto degli oppressi. E ancora
ignorare la nostra vocazione fra gli uo
mini, non sentire nella nostra carne la
loro sofferenza, per aver noi qualcosa
di più, che inevitabilmente sarà tolta
ancora a loro. Solo una politica, e
quindi un’economia, planetaria oggi ci
può rimettere in cammino verso la
’’terra promessa” malgrado tutte le
difficoltà del grande deserto che ci sta
dinanzi.
Se si ha la visione di una umanità
nuova in cui ci sia pane e giustizia per
tutti, non c’è posto per piagnucolamenti relativi a inevitabili privazioni. Si
deve guardare oltre alle focacce di
manna e non rimpiangere le pignatte
di carne di un Egitto che soffoca la
persona umana. Solo la sobrietà può
dare almeno le focacce di manna a
quelli che non hanno neppure quelle e
che son schiacciati ed oppressi a causa delle "pignatte di carne” di quei
pochi fra i quali, forse, siamo anche
noi. E qui ognuno riesamini la sua vita: a cominciare, per esser onesti con
noi stessi, dal nostro gruppo comunitario di Riesi. Non solo la situazione
economicamente disastrosa dell’Italia,
rna quella ancor più disastrosa di tanti popoli, di miliardi di persone, lo richiede. Se si piagnucola per le nostre
cosucce, certo difetta la nostra vocazione umana verso una "terra promessa” di giustizia e di amore. Fin qui mi
pare che ci sian cose vere sia per credenti che per non-credenti.
Vi è poi la reazione di Mosè verso il
Signore (10-15): «Perché mi hai messo addosso il carico di tutto questo
popolo?... L’ho forse concepito io questo popolo... che tu mi dica: portalo
sul tuo seno, come il balio porta il
bimbo lattante fino al paese che tu hai
promesso...? Donde avrei della carne
da dare a tutto questo popolo?». Si
può ben umanamente capire l’intervento di Mosè stanco di una così gran
lotta e senza la collaborazione di alcuno! Si capisce che non voglia avere
un popolo di lattanti, ciò che sembra
invece, a volte, esser l’aspirazione di
chi ci governa. Pure anche l’atteggiamento di Mosè non è giusto. Il suo carico è grande, ma la sua vocazione
grandissima. Per questa anche lui deve saper affrontare le notti insonni e
l’angoscia di tutti i giorni. Anche lui è
chiamato alla "terra promessa”. V’è
poi una ragione fondamentale: Colui
che gli ha affidato tale compito, sia
pur difficile ed ingrato, non lo abbandonerà. Prove ne ha avute e molto abbondanti. Una battaglia vera non la si
misura dal successo, ma dal suo movente, se è giusto o ingiusto; se è giusto porterà comunque i suoi frutti
buoni anche nell’insuccesso. La croce
di Cristo ne è l’esempio migliore. Chi
non è pronto a pagare i costi di una
sconfitta, non è adatto alla battaglia
per la giustizia. Non v’è, dunque, solo
da lasciare i piagnucolamenti, ma da
avventurarsi con fede verso le incognite e i pericoli del. "deserto” con la sola
visione della causa vera per la quale
si combatte. Potremo rimaner per
strada, ma altri andrà avanti, potremo
non giungere alla "terra promessa" ma
altri vi entrerà e sarà l’eredità dei nostri figli e dei figli dei nostri figli. L'eredità deH’umanità di domani. Chi pensa ad averne i benefici non è l’uomo
fatto per mutare la società e preparare un mondo nuovo. Il mondo nuovo è
sorto e sorge da Colui che è stato la
Vittima, perché noi possiamo esser liberi. La lunga marcia ci chiede di saper esser vittime, perché altri non lo
sia.
Per chi « non crede » non è questo
Leggendo
il sermone
sul monte
Sale della terra
Dopo l’inizio con le Beatitudini, il Sermone sul monte continua a sorprenderci e ad esortarci con lo stesso stile che alla logica umana appare pazzesco ed impossibile da tradurre in atto.
Sono sempre affermazioni che vanno alla radice delle cose, al loro fondamento essenziale che solo il Signore Gesù Cristo e quelli
che hanno comunione con lui possono vedere; dichiarazioni che
ci svelano l’unica maniera di risolvere radicalmente, cioè una volta per sempre, i problemi della nostra esistenza e quelli della nostra società.
Prendete per esempio quello che, subito dopo le Beatitudini,
il Signore afferma riguardo, a coloro che credono in lui: « Voi
siete il sale della terra » (Matteo 5: 13). Questa frase segue immediatamente la serie delle Beatitudini, per mettere subito in evidenza che cosa accade quando un uomo s’identifica appieno con
una almeno di esse: diventa un granello di sale. Il sale a che cosa
serve? A dar sapore alle vivande a preservarle dalla corruzione: i
cibi salati si conservano più a lungo degli altri. L’immenso tesoro
che, malgrado il peccato, rappresenta ancora l’umanità è conservato dalla presenza in essa di quelli che amano Iddio.
Da gran tempo il genere umano non esisterebbe più se il Padre celeste, con un atto ineffabile della sua bontà, non avesse inerito nella sua essenza il sale rappresentato dai credenti. Dalla
creazione in poi non sono mancati e non mancano nel mondo
quelli che credono. Essi sono nascosti ai loro stessi occhi; solo il
Padre conosce la loro virtù; ma questa ha tale potenza da preservare la vita del mondo fino al compimento del fine di Dio, fino
all’avvento del Regno.
Lino De Nicola
altrettanto vero? Chi preferirebbe vincere con la menzogna piuttosto che
perdere con la verità? Chi sceglierebbe
le pi^atte di carne col giogo di faraone, piuttosto che il deserto se questo è
il cammino verso la libertà? E il futuro che dà significato al presente. Sono
« i nuovi cieli e la nuova terra » che ci
danno ragione e forza di vivere sotto
questi cieli oscuri e sopra questa terra ingrata.
Anche qui possiamo esser insieme
credenti e non credenti (adopero questa espressione, ma non mi piacciono
divisioni quando si realizza di essere
comunque insieme). Quel che ai secondi rimane, forse, difficile scoprire
(e vorrei tanto lo scoprissero) è il senso della finale dell’episodio: alla fine
il Signore ebbe misericordia sia per
quel popolo così poco cosciente della
sua vocazione, sia per quell’uomo, Mosè, che doveva condurli nella lunga
marcia. E diede loro anche la carne!!
È la misericordia di Dio che conduce
la storia degli uomini. Se questa mancasse chi sussisterebbe ancora? Ma
« Egli fa levare il sole... e piovere sui
giusti e sugli ingiusti » (Matteo 5: 45)
e non vuole la mopte del peccatore, ma
che si converta e viva (Ezechiele 18:
32), vuole che si cambi di mentalità
perché ci sia dato di vedere la terra
prornessa, la nuova umanità ad immagine di Cristo. ■« Il Signore regna...
il mondo quindi è stabile » scrive il
salmista; « l’agape non verrà mai meno » esclama l’apòstolo Paolo. Il fondamento stabile delle vicende umane
rimane questo. Perciò si lotta con speranza, perciò è ingiusto piagnucolare
per mancanza di confort, perciò quel
che è chiesto a tutti è di partecipare
fiduciosi alla lunga marcia verso una
umanità nuova, anche se per questo
dobbiamo accontentarci delle focacce
di manna! Comuisiue anche esse sono
un privilegio perché molti e molti, nell’attesa, non hanno neppur quelle.
Tullio Vinay
La Claudiana
per II Centenario Valdese
Mentre si annuncia per i primi d’agosto prossimo l’uscita dei primi due
volumi della tanto attesa nuova Storia dei Valdesi (in 3 volumi), il primo
a cura di Amedeo Molnar (dalle origini a Chanforan, 1532) e il secondo a
cura di Augusto Armand Hugon (dal
1532 all’Emancipazione), la Claudiana
ha predisposto una serie di iniziative
collaterali che saranno realizzate a
giorni :
1. Due serie di dodici cartoline storiche valdesi con testo esplicativo in
4 lingue. ^
1“ serie (bianco-nero);
1. Due predicatori laici a piedi scalzi (min.
iiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimMiiiiiiiiiiiiliiiiiiiiiiiiiiiiiitinm
■ È in allestimento a Ragusa (m impianto pilota per la produzione di carta sintetica. Si tratta di un impianto semi-industriale
ANC per la produzione di fibridi per polpa
sintetica da destinare .alle cartiere per il completamento di prove industriali per carta da
stampa, da imballaggio e per carte speciali.
La carenza cartacea ri avverte fortemente.
Il Seggio della .Società di Studi Vaidesi rivolge un invito a tutti i membri
della Società in primo luogo, ed ai lettori del nostro giornale ed amici perché provvedano a raccogliere ed inviare alla sede della Società ogni documento, articolo, stampato, in particolare articoli di giornali e riviste che in
occasione del Centenario affrontino un
tema di storia valdese e semplicemente diano notizie riferentisi ad esso in
vista di costituire una documentazione più completa. La fatica per compiere questo non è grande, basta un paio
di forbici ed una busta! ed il materiale pazientemente raccolto costituisce
a poco a poco un insieme di dati che
possono utilizzarsi in molti modi e
nelle più diverse circostanze.
Il bibliotecario: G. Tourn
iiimmitmiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiDiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiii
Dipartenza di un amico prezioso
Venerdì .scorso 18 fuglio, alle ore 14, nel
cimitero centrale di ^rlsruhe sono state deposte le spoglie mortali del Presidente delle
Soe. Gustavo Adolfo (fi Germania: Oberkirehenrat Hans K.atz da 18 anni prezioso, fedele amico della Chiesa Valdese,
La Chiesa Unita del Badén non aveva, in
quel tempo, rapporti con la Chiesa Valdese...
Nel lontano 1956 la sig.na Schuhmacher ed il
Pastore Allinger furono i primi artefici di
quei rapporti che dovevano in seguito prendere un cosi felice sviluppo e fu proprio allora
che la Signorina, Direttrice delle attività
femminili, propose a chi scrive di visitare
nel palazzo della Amministrazione della Chiesa del Badén, un consigliere influente che
avrebbe forse favorito la nostra iniziativa.
Fummo accolti con cordialità e quanto dissi sulla Chiesa Valdese, ascoltato con attenzione. Quando tornammo in istrada la Signorina commentò : « È stata una visita molto
importante... ». Ed era vero. Da quel momento un nuovo Amico era al nostro fianco. Seguiva di poco l’interessamento del vescovo
Bender e tutta l’Italia Valdese, dalle Alpi a
Palermo ed a Riesi, doveva risentirne il benefico effetto.
Giunto alcuni anni or sono all’età della
pensione, fu incaricato della presidenza di
tutte le Soc. Gustavo Adolfo della Germania
Occidentale ed anche da questo posto non dimenticò i suoi amici Valdesi. Particolarmente competente, come la sua Signora, dei problemi della scuola e di quelli delle scuole
confessionali, apprezzò vivamente le scuole
umanistiche Valdesi. Le visitò più volte e
stupi la facilità con cui ricordava anche i
minimi dettagli : il numero degli alunni, le
parole dei docenti ecc. ecc.
Anche le nostre scuole ricevettero aiuti dalla Gustavo Adolfo...
Lo abbiamo visto ancora poche settimane
or sono. Colpito da un male inesorabile, non
riceveva più visite, ma per noi fece un’eccezione. Pregammo insieme ed egli, malgrado
la parola stentata, ricordò nella preghiera anche la Chiesa Valdese.
Ora, sulla sua partecipazione funebre, leggo che i fiori « in memoria » dovranno esser
destinati alla Scuola Latina di Pomaretto...
« Le loro opere li seguono ».
Siamo certi che la nostra Amministrazione
invierà di gran cuore alla vedova ed ai figli
in lutto l’espressione della solidarietà della
Chiesa Valdese e noi, con numerosi amici vicini e lontani, vi uniamo quella del nostro vivo cordoglio e della nostra riconoscenza per
tutto quanto dal caro Oberkirchenrat Katz
abbiamo ricevuto.
Enrico Geymet
paio a questa passeggiata che si è conclusa con una buona merenda sui
prati.
II giorno dell’Ascensione la comunità si è recata nella riviera di ponenfe,
a Celle Ligure, nella « Pineta Bottini »,
per incontrarsi con le comunità di Sestri, Genova e Savona. Una trentina
sono stati i partecipanti che hanno trascorso una giornata aH’aria aperta in
comunione fraterna con studi e discussioni.
Il 1° giugno, nel quadro delle manifestazioni del Centenario Valdese abbiamo organizzato assieme ai fratelli
di Genova Centro una Conferenza sul
Valdismo. L’oratore è stato il Pastore
Paolo Ricca; la conferenza, tenuta al
Teatro AMGA, è stata seguita da un
dibattito.
Il 13 giugno gruppi battisti, metodisti e valdesi si sono incontrati a Celle
ligure, provenienti da Carrara, La Spezia, Savona, Albenga, Genova, Sampierdarena. Sestri, con un culto presieduto dal Pastore Santini e con un interessante dibattito sulla nascente Federazione Ligure e Basso Piemonte tendente ad una più concreta collaborazione delle chiese evangeliche.
L’assemblea di Chiesa ha nominato
deputato alla conferenza e al sinodo il
fratello Giacomo Quartino.
Cl.ara Rokcagliolo
H Uno dei sette bracci del Nilo, ’’perduto"
da circa 2000 anni, dopo essere stato ricordato nella Bibbia e in altri documenti del
l’antichità, è stato ritrovato da due geolog
israeliani. Solo due bracci del Nilo sono at
tualmente attivi. Gli altri cinque sono stat
sepolti, attraverso i secoli, dai depositi allu
vionali. Il braccio pelusiaco, menzionato so
prattutto nella Bibbia, era stalo quasi compie
tamente dimenticato.
del XIII sec.); 2. Valdo; 3. Il « bon hom »>
sfama i poveri; 4. II mercante offre la « perla
di gran prezzo » (min. del XIII sec.); 5. Torre Pellice ai primi dell’800; 6. Prali ai primi
dell 800; 7. La « santa cena valdese » con
pane, vino e pesce; 8. Il «glorioso rimpatrio»;
9. Attraverso la Savoia (Mia van Oostveen);
10. n grano sotto la neve (Mia van Oostveen); li. La famiglia valdese (Mìa van Oostveen); 12. Vecchio che legge la Bibbia (foto
Odin).
2“ serie (a colori):
1'. Il tempio dei Coppieri neU’800 (stampa
antica); 2. II tempio del Ciabàs (stampa);' 3.
Il tempio di S. (Jiovanni (Bellonatti); 4.. D
tempio dì Torre Pellice; 5. Interno del tempio' valdese di Schoenenberg (parrocchia- di'
Arnaud); 6. Lo stemma valdese dalla carta
di Valerio Crasso; 7. Gesù scaccia i mercanti
dal tempio; 8. La donazione di Costantino
(miniature boeme da Nicola da Dresda, sec.
XV); 9. Prima pagina della « Pistola de li
amie », trattalo morale valdese del sec. XV
(Ginevra); IL Le pene dell’eretico (min. Bo.
lognese del ’300); 12. Resistenza dei valdesi
nel vallone di Subiasc nel 1686 (quadro- di
S. Allason dell’SOO).
Le due serie sono in vendita con custodia
contenente un breve testo esplicativo in quattro lingue, la prima al prezzo di L. 900, la
seconda di L. 1.800.
Dell’ultimo soggetto (quadro di S. Allason
alla Galleria d’Arte moderna di Torino) è
anche disponibile un ingrandimento plasticato in f.to 35x30 da incorniciare (L .600).
2. Una ^rie di sette grandi riproduzioni di incisioni originali olandesi del
’6W sulle « Pasque Piemontesi » ( da
incorniciare), con breve testo esplicativo in tre lingue:
a) Una grande incisione (f.to 38x40) con
15 scene e una cartina, del noto incisore olandese Jodocus Hondius III (1622-1655), molto
rara e sinora ignota in Italia, stampata ad
Amsterdam nel 1655.
b) Sei incisioni (40x33) riproducenti particolari ingranditi con procedimento speciale
della stampa olandese « La Religion qui pleure » (1663/4) e raffiguranti: 1. I valdesi che
ri rifugiano nelle grotte durante la- nevicata;
2. Saccheggio di Torre Pellice e incendio del
tempio dei Coppieri; 3. Strage di innocenti;
4. Saccheggio di S. Giovanni; 5. Fuga sulle
montagne: 6. Vittoria dei valdesi in vai dì
Angrogna con l’aiuto del Signore.
Un eccezionale documento storico e artìstico che rimette in giusta luce una fónte iconografica contemporanea agli avvenimenti, sin
qui inspiegabilmente trascurata. Le sette incisioni (a due colori, stampate su carta *^old
paper"^ sono vendute in busta f.to 40x40, insieme ad un breve testo esplicativo in tre lingue, al prezzo di L. 3.800 la serie. Con modica spesa si possono ottenere sette quadretti
molto decorativi.
3. Riproduzione ingrandita ( f.to
50x70, verticale) della rara carta antica delle Valli Valdesi : « Les Vallées
du Piemont habitées par les Vaudois
ou Barbets, dressées sur les memoires de Valerius Crassus et de Jean Léger... », stampata a Parigi da J. B. Nolin nel 1690 per commemorare le vittorie delle armate francesi contro il
duca di Savoia e dedicata al gen. Catinat. È importante perché è l’unica che
indica con precisione le parrocchie
valdesi delle quattro Valli subito dopo
il rimpatrio.
Si vende in rotolo di cartone (da incorniciare) al prezzo dì L. 2.500.
4. Due serie di sei diapositive a colori con breve testo in 4 lingue.
1' serie (storica): 1. Casa valdese.
Torre Pellice; 2. Veduta del Sinodo in
seduta; 3. Corteo del 17 febbraio a
Pramollo; 4. Monumento di Arnaud;
5. Monumento di Chanforan; 6. Confermando in costume valdese.
2“ serie (paesaggi): 1. Val Chisone;
2. Villar Pellice; 3. Frali; 4. Un « toumpi » nell’Angrogna ; 5. Paesaggio autunnale in vai Germanasca; 6. Le montagne delle Valli da Luserna (inverno).
Ogni serie, con taschina in plastica e
breve testo in 4 lingue: L. 1.800.
In vendita presso la Claudiana di
Torino, Torre Pellice e Milano.
Sampierdarena
(segue da pag. 3)
nostra comunità; nel pomeriggio le sore!!e di Sampierdarena e Sestri hanno
dato un ricevimento e prima di ripartire il gruppo ha visitato Genova con
la guida di alcuni fratelli della nostra
Chiesa.
La domenica 12 maggio è stata organizzata per le Scuole domenicali di
Samnierdarena e Sestri una gita sulle
alture di Voltri. I bambini erano una
quindicina con i loro monitori ed i genitori. Alcuni fratelli hanno parteci
NO VIT A’
I ciau
dia
y na
Gruppo di controinformazione ecclesiale
...e continuavano a chiamarla
l’ora di religione
Analisi dei libri di testo di religione della scuola media di stato
Prefazione di Marcello Vigli - pp. 120, L. 1.700.
La prima analisi seria dell’« ideologia » che soggiace ai vari testi di
religione per le scuole medie.
Quali nozioni imprime nel giovane studente e a quali modelli si ispira
1 ora settimanale di « religione » nelle scuole di stato?
Un libro per genitori e insegnanti che giunge a proposito.
EDITRICE CLAUDIANA - c.c.p. 2/21641
Via Principe Tommaso, 1 - 10125 TQRINO
3
26 luglio 1974 — N. 29-30
pag. 3
UNA RICERCA E UNA MOSTRA
1 cadetti di Agape alla scoperta
della realtà economica e sociale
delle Valli Valdesi
Anche quest’anno ad Agape c’è stato il campo cadetti estivo (dal 26 giugno
al 9 luglio). Oggetto di studio, nei 15 giorni di cSnipo, sono state le Valli Vaidesi come si presentano oggi nella loro realtà economica e sociale.
Dopo alcune relazioni introduttive di carattere storico (B. Rostagno sui
Valdesi e F. Davite sulla Resistenza) ed economico (G. Gardiol), il lavoro si è
svolto parallelamente studiando materiale statistico dei Consigli di Valle e delrires e visitando alcune località delle Valli particolarmente significative: vallone di Massello e vai d’Angrogna (meta di gite a piedi), Pinerolo e Pomaretto.
In ogni località si sono avuti incontri con persone impegnate nella vita civile
e nella chiesa e si sono effettuate interviste con qualche abitante locale. Interessante la documentazione fotografica presa durante le gite e stampata ad
Agape.
Nel corso del lavoro è emersa la difficile situazione in cui versano le Valli,
per il progressivo spopolamento delle zone montane, per il pendolarismo verso
i centri industriali della cintura torinese,, per il calo di occupazione nell'agricoltura: tutte cose che mutano profondamente la struttura sociale delle Valli causando una progressiva disaggregazione della popolazione che incide anche sulla
vita delle Comunità.
Il lavoro si è concretizzato in una mostra di 13 cartelloni che si è portata
a Torre Pellice domenica 7 luglio in occasioiK dell’inaugurazione del Museo di
Storia Valdese. La mostra verrà esposta ancora in altre occasioni e in altre località per essere un elemento, sia pure modesto, di riflessione sulla situazione
socio economica delle Valli e quindi sulle responsabilità che la Chiesa Valdese
ha in questa nuova realtà.
Circa la partecipazione al campo ci si potrebbe chiedere perché accanto a
ragazzi provenienti da Brescia, Genova, La Spezia, Milano, Pesaro, Torino, ce
ne fosse uno solo proveniente dalle Valli. Dato il tema specifico si pensava a
una maggior partecipazione di coloro che vivono più da vicino le realtà affrontate durante il campo. L. C.
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Negli ultimi due mesi si sono avute
parecchie occasioni d’incontro per i
membri della comunità. Ci sono state
alcune riunioni per organizzare il dibattito dell’ll maggio a proposito del
Referendum sulla legge del divorzio.
In questa occasione hanno parlato il
prof. Fausto Salvoni e il pastore Giorgio Bouchard; hanno preso la parola
diverse personalità e rappresentanti
di partiti politici. Ha pure partecipato la comunità di Oregina.
Il pomeriggio del 4 maggio ì’Untone
Femminile, come tutti gli anni, ha organizzato il « bazar ». Anche questa è
Convocata a Torre Pellice
la XIII Conferenza
della Chiesa Metodista
La XIII Conferenza della Chiesa
Evangelica Metodista d’Italia è convocata a Torre Pellice dal 25 al 30 agosto 1974, in concomitanza con la sessione del Sinodo della Chiesa Valdese
la quale celebra quest’anno IVIII Centenario dell’inizio della predicazione
di Pietro Valdo.
Il culto di apertura dei lavori del
Sinodo Valdese e della Conferenza Metodista verrà celebrato in comune, nel
tempio valdese di Torre Pellice, alle
ore 15,30 della domenica 25 agosto.
Nei giorni 28 e 29 agosto sono previste delle Sessioni congiunte del Sinodo Valdese e della Conferenza Metodista le quali, fra l’altro, esamineranno il « piano di integrazione globale » delle due Chiese.
Le sedute della Sessione pastorale
della Conferenza Metodista si svolgeranno il mattino ed il pomeriggio della domenica 25 agosto, mentre la sera
di quello stesso giorno, alle ore 21, vi
sarà la seduta inaugurale della Sessione plenaria.
Largisca Iddio le Sue grazie su quanti parteciperanno alla nostra prossima
Conferenza e ci seguano le Comunità
in spirito di preghiera affinché « seguitando verità in carità, noi cresciamo
in ogni cosa verso colui che è il capo,
cioè Cristo » (Efesini 4: 15).
Il Presidente della Conferenza
pastore Mario Sbaffi
Notizie da Sampierdarena
stata un’occasione d’incontro, non solo per i membri di Chiesa; al bazar, infatti, erano presenti parecchi simpatizzanti ed amici ed anche questo è stato un modo per farci conoscere.
La domenica 5 maggio le Corali di
Frali Ferrerò, Chiotti ci hanno fatto
visita ed hanno cantato per le Chiese
di Sampierdarena e Sestri inm ricchi
di pensiero biblico. Gli ospiti, 85 perenne sono arrivati a Sampierdarena
all’ora del culto e il Pastore Cipriano
Tourn ha rivolto il suo messaggio alla
(continua a. pag. 2)
Sestri
La comunità metodista ha preso parte alle varie manifestazioni svoltesi in
questi mesi, in collaborazione con la
chiesa valdese: referendum, centenario di Valdo, incontro a Celle Ligure
Anche l’annuale Bazar è stato Toc
casione preziosa dell’incontro di fra
felli e sorelle della diaspora con un fe
lice risultato conseguito grazie all’im
pegno notevole del gruppo di Tabita
In occasione del Consiglio di Circiii
to a Coazze la delegazione sestrese era
composta da Marcello Rizzi, Giovano
Conte, Renata Rizzi e Enrico Monaco
L’incontro con la Conferenza distret
tuale è stato molto utile per la discus
sione su temi in comune, soprattutto
il progetto di unione valdo^metodista
Siamo grati al pastore Luciano Deo
dato per la sua predicazione in occa
sione della visita a Sestri delle coral
della Val Germanasca, che hanno la
sciato un buon ricordo del canto e del
la comunione fraterna vissuta insieme
Ringraziamo pure l’anziano Marcel
lo Rizzi per aver presieduto il culto in
occasione della domenica del predica
tore laico a Sestri.
La delegazione alla Conferenza d
Torre Pellice è stata eletta nelle per
sone di Lorenzo Conterno e Piero Rizzi supplente.
L'incontro dei predicatori laici a Sestri, presieduto dal dr. Becchino, ha
stabilito il calendario estivo delle sostituzioni e scambi di pulpito per tutto il circuito. G. B.
Il nostri linfe di silHirleii
Continuano le sottoscrizioni per le vittime della situazione cilena, per i prigio-nieri politici del sud Vietnam, contro la siccità in Africa, per il programma di
lotta al razzismo del C.E.C.
Ugo Guarnera
È deceduto, a Roma, il dr. Ugo Guarnera, ex procuratore generale della
Corte di Cassazione. Entrato in pensione per limiti di età lo scorso anno,
aveva militato per quasi mezzo secolo
nella magistratura italiana; negli ultimi anni egli si era trovato nel gruppo
conservatore di questa magistratura, e
alcune sue prese di posizione, in particolare discorsi in occasione dell’inaugurazione di anni giudiziari, erano stati vivacemente discussi.
La sua figura è stata ricordata ampiamente da molti quotidiani. Noi ricordiamo che era membro partecipe
della Chiesa metodista. Impossibilitato a inviarci subito un articolo ri evocativo (speriamo di poterlo riprendere
da « Voce metodista », come abbiamo
fatto per F. F. Nitti), il pastore Mario
Sbaffi, presidente della Chiesa Metodista d’Italia, e pastore della comunità
metodista romana, di cui U. Guarnera
era membro, ci scrive questo rapido
giudizio: « Credo sia giusto mettere in
risalto che era non solo un credente
ma un attivo mernibro di chiesa con
tutta la sua famiglia. Non mancava
mai al culto e curava anche la pietà
religiosa nella famiglia. Posso testimoniare che nei periodi in cui dovette
assumere gravi responsabilità, questo
costituì sempre per lui un caso di coscienza alla luce dell’Evangelo. Aveva
un tratto estremamente umano e nella comunità era affabile e fraterno con
tutti ».
Ai funerali, la folla degli intervenuti
non ha trovato tutta posto nei tempio
metodista di Via Nazionale; fra gli intervenuti, vari parlamentari, fra i quali i ministri Gonella e Andreotti, il
presidente della suprema Corte di Cassazione con molti magistrati, il questore di Roma, il generale dell’Arma
dei Carabinieri; fra le corone, quella
del presidente della Repubblica, scortata da due corazzieri.
Il pastore Mario Sbaffi ha predicato sul testo: « Ho combattuto il buon
combattimento, ho finito la corsa, ho
serbato la fede; del rimanente mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi assegnerà in
quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti Quelli che avranno amato la
sua apparizione» (2 Timoteo 4: ,7-8).
Pubblichiamo qui sotto un nuovo
elenco di sottoscrizioni: in diversi casi, si tratta di varie offerte effettuate
dalla stessa persona. Il motivo di questo accumulo è dato dal fatto che avevamo temporaneamente sospeso gli
elenchi (l’ultimo pubblicato è del 5
aprile scorso) in quanto pareva che
essi non consentissero la spedizione
del giornale a tariffa speciale. Pare ora
chiarito che si trattava di una errata
interpretazione estensiva di un decreto mirante a scoraggiare la stampa cosiddetta « questuante » (bollettini parrocchiali, stampe propagandistiche religiose, ecc.).
Attualmente il « fondo » dispone di
circa due milioni di lire, tenendo presente che nel frattempo (come già precisato nel numero del 7 giugno scorso)
è Sitato effettuato un primo versamento di L. 500 mila per i prigionieri politici del sud Vietnam, nonché di L. 200
mila a favore di una famiglia di profughi cileni ospiti della Casa valdese
di Vallecrosia.
Secondo le indicazioni dei sottoscrittori, la suddetta somma è alTincira così -ripartita: siccità: L. 920 mila; Cile
850 mila; Vietnam 110 mila; razzismo
130 mila. Quanto prima saremo pertanto in grado di inviare un milione
per ognuna delle due prime iniziative
(al riguardo si leggano le ultime notizie del soepi pubblicate su questo numero), mentre invieremo, non appena
raggiunta la cifra, un altro mezizo milione per i prigionieri politici del sud
Vietnam. Quanto al programma di lotta al razzismo — come già detto numerose altre volte — questa iniziativa
ha carattere permanente (in precedenza son già stati effettuati due versamenti).
Ricordiamo che le offerte vanno inviate al conto corr. postale n. 2/39878
intestato a Roberto Peyrot, corso Moncalieri 70, Torino, possibilmente indicando la destinazione del versamento.
Ecco ora l’elenco preannunciato, con
l’aggiornata situazione di cassa:
E. Griset L. 40.000; A. Spedicato 10.000;
G. Ermini 13.000; L. Cassetti 10.000; M. e
E. Bein 45.000; Ecclesiaste 11:1 20.000; N.
N.con simpatia 40.000; N. N. 5.000; G. Fra
.che 4.000; G. Beiforte lO.OOOi E. P. in mfmoria della mamma 10.000; G. Giorgiolè' 5
mila; L. Antonini 10.000; V. V. V. 6.000;
B. Rocchi 40.000; G. G. 6.000; A. Martines
5.000; P. Bettoni 100.000; P. Corbo 12.000;
B. Miletto 10.000; Nadia 35.000; I. Palmieri
3.000; Unione femm. Pomaretto 11.000; Comunità valdese di Sampierdarena 15.000; G.
Laetsch 5.000; Scuola domenicale Firenze
100.000; A. Patete 1.000; R. Jalla 10.000;
R. Casini 1.000; Chiesa valdese Villasecca
41.370; G. Pepe 10.000; G. Conti 10.000;
N. N. 10.000: S. C. 50.000; Frache Peruggia 7.000; G. Grillo 6.000; Gruppo FGEI Venezia 5.000; Diaspora valdese lucchese 100
mila; Inno 135 3.000; Unione femm. San
Germano Chisone 100.000; L. e G. Conte
10.000; M. Jon Scotta 5.000; Gruppo valdese di Alimena 6.500; G. Jalla 5.000; E. Long
10.000; L. e M. Gay 15.000; M. Bein 5.000.
Totale L. 990.870; prec. 1.729.515 = L.
2.720.385. Versate L. 700.000 (500 mila per
prigionieri politici sud Vietnam e 200 mila
per profughi cileni): in cassa L. 2.020.385.
IIIIItlllllllllllllMIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIimillllllillllllllMIIIIIII
Doni prò Eco-Luce
Bianca Piancentini , Roma L. 500; Ester
Trohia, Catania, 1.000; Maddalena Gangale,
Crotone 2.000; Fam. Mussano, Torino 4.000;
Renata Jalla, LuSerna S. Giovanni 5.000;
Raffaella Dal Secco, Margenta, 1.000; Americo Maurizio, Tradate 1.000; Caterina Garrou. Frali 500; Pietro Rozza, Trieste 500;
Antonio Canobbio, Lerici 1.000; Rosa Morandi, Cambiasca 100; Lina Miegge, Reggio
Emilia 4.000; Fulvio Resburgo, Aosta 1.000;
Ettore Serafina, Pinerolo 1.000; A. E. Pons,
Francia 1.385; Antonio Ambrosini, Venezia
6.000; L. C. ’Torino 5.000; Enrico Paschetto,
Torino 4.000; Maria Ceseri, S. Pietro in Bagno 500; Fernando Barbiere, Livorno 1.000;
N.N. 10.000; Barbara Spinelli, Torino 1.000.
Grazie! (continua)
Alla redazione di questo numero hanno
collaborato Gustavo Bouchard, Lucilla Coisson, Ermanno Genre, Enrico Geymet, Nino
Callotta, Gustavo Malan, Carlo Papini, Enrico Peyrot, Roberto Peyrot, Attilio Sibille,
Giorgio Tourn, Elsa e Speranza Tron.
NeH’8° Centenario del Movinriento Valdese
I focolari misti
interpeiiano io comunità
Dal 6 al 10 luglio si è te.nuto presso il Castagneto di Villar Pellice, residenza accogliente diretta dai signori Lazier e dalla loro famiglia, il 5° incontro franco-svizzero-italiano
delle famìglie interconfessionali, cioè di religione mista; una cinquantina di partecipanti
ia tutto.
I gruppi di foyers mixtes non hanno mai
voluto separarsi dalle rispettive comunità, ma
hanno cercato sempre di dialogare, di stimolare, di ascoltare.
Quest’anno il 5° incontro non poteva non
tener conto del centenario del movimento
valdese e proprio per questo ha scelto come
tema « Il sermone sul monte... come viverlo
oggi ».
Non è stata una ricerca accademica in
nessun momento; anzitutto si è svolto partendo dai problemi delle coppie e delle chiese
in una ricerca itinerante e significativa.
Airinizio la lezione del pastore Giorgio
Tourn su « Il Sermone sul monte nella lettura dei Valdesi e nella nostra lettura di oggi ». Poi l’incontro con la comunità valdese
di Torre Pellice nel culto della domenica 7
e la visita al museo di storia valdese. L’ospitalità dì Agape (Prali) ha permesso al gruppo di conoscere una realtà nuova attraverso
la conferenza del pastore Bruno Rostagno su
(c L’Agape di Dio nelTimpegno politico della
comunità cristiana ». Il lunedì sera rincontro intenso con la comunità valdese di Luserna San Giovanni, dove hanno introdotto il
dibattito una coppia mista italiana e una
francese. Il martedì mattino la visita alla valle di Angrogna con la guida utilissima del
pastore Coisson. Il martedì sera poi l’incontro
con la comunità cattolica di Torre Pellice,
presente il vescovo, dove hanno parlato il
parroco don Trombetto, il pastore svizzero
Vaney, il padre domenicano René Beaupère, ecc.
È stata la delegazione dei foyers mixtes di
Lione (città di Valdo), che ha chiesto espressamente che tutto il gruppo la domenica mattina partecipasse al culto nella comunità
valdese di Torre Pellice, per esprimere così
l’adesione alla « memoria » del movimento
valdese.
Nel culto presieduto dal pastore Sonelli le
coppie miste hanno rivolto il seguente messaggio, in italiano e in francese, che supera
l’interesse ristretto della comunità valdese ed
stiante delle Valli del pinerolese. Ecco il testo
ha un senso anche per le altre comunità cridel messaggio :
Per il quinto anno consecutivo, alcune coppie interconfessionali (protestanti e
cattolici), si sono incontrate nelle Valli Valdesi per pregare e per riflettere insieme.
Veniamo dalla Francia, dalla Svizzera, da altre regioni italiane. Già Vanno scorso
avemmo l’occasione di salutare fraternamente la vostra comunità ed anche la comunità cattolica di Torre Pellice.
Come tutte le domeniche, noi ci siamo trovati davanti al problema che si pone
per noi ogni settimana. A quale forma di culto partecipare? Ascoltare la Parola di
Dio insieme o separati? Come spezzare il Pane?
Perché, vedete, non è vero che le coppie interconfessionali siano formate da tiepidi 0 da indifferenti, come spesso si sente ripetere. L’indifferenza dei molti nasce proprio dal fatto di sentirsi tollerati, se non respinti, dalle comunità. Ma c’è anche chi vuole
dare una continua e sofferta testimonianza di fede.
Questa mattina noi abbiamo deciso di non creare delle separazioni, né alVinterno
del nostro gruppo, né tanto meno alVinterno di ciascuna coppia. Dopo una lunga riflessione comune abbiamo deciso di partecipare tutti insieme, cattolici e protestanti, al
culto della comunità valdese.
Non siamo certo qui perché consideriamo il culto valdese migliore di quello
cattolico: questo genere di paragoni e di pensieri, noi non li facciamo più da parecchio tempo. E nemmeno siamo qui perché abbiamo qualche motivo particolare di distacco dalla comunità cattolica. In effetti, noi siamo partecipi delle due chiese e vogliamo restarne membri, tentando anche di essere una sorta di ’’trait d’union”, un
ponte fra le due chiese, per accelerare Vora benedetta in cui, secondo la volontà di
Cristo, non ci sarà altro che una sola Chiesa visibile che conservi le ricchezze di tutte
le tradizioni.
Ma quest’anno noi siamo venuti alle Valli per ricordare insieme la testimonianza
che è stata data dal movimento valdese del medio evo. Per riflettere insieme, ispirandoci al suo esempio, sulla maniera in cui noi tutti oggi dobbiamo vivere l’esigenza del
Discorso della montagna. È per questa ragione che ci è parso naturale venire a pregare con la comunità che si richiama spiritualmente all’antico movimento valdese.
Tuttavia noi sappiamo bene che il Discorso della montagna è un appaio a tutti
i cristiani di qualsiasi famiglia spirituale o chiesa. Diciamo ancora di più: sappiamo che
€ nella misura in cui tutti i cristiani, in tutte le chiese, metteranno più realmente in
pratica lo spirito del Discorso della montagna, che si riavvicineranno gli uni gli altri.
È in questo spirito che siamo venuti in questo tempio oggi, per pregare in comunione fraterna con tutti voi, per tutti i cristiani, per una loro conversione più radicale a Gesù Cristo e al suo Evangelo di liberazione e di riconciliazione.
4
pag. 4
INVITO ALLA LETTURA
N. 29-30 — 26 luglio 1974
Pubblicato in Italia il primo romanzo di André Chamson
«Roux le bandit»
obiettore di coscienza delle Cévennes
Anni fa il prof. Enea Balmas aveva
proposto alla Claudiana la traduzione
italiana del romanzo giovanile di André Chamson, il lettérato protestante
accademico di Francia: Roux le bandit.
Non se ne fece nulla, e fu peccato. È
ora uscita, a cura del Balmas, nella
collana « Classiques de notre temps »
pubblicata dagli editori Ghisetti e Corvi (Milano 1973, p. 117, L. 1.200) un’edizione del testo originale, con note, e
un’introduzione relativamente ampia
dello stesso E. Balmas.
£ un romanzo bellissimo, costruito
con tecnica sapiente. Attraverso i sobri racconti, in una casa cévenole, dialcune persone che ricordano per l’ospite la singolare vicenda vissuta anni
prima fra quelle montagne severe, vediamo a poco a poco i tratti del protagonista — che mai appare, chiuso
com’è in carcere — liberarsi come i
tratti di una figura, dalla pietra o dal
legno, sotto i colpi decisi o lievi dello
scultore.
La vicenda è lineare, nella sua singolarità. Al momento della chiamata alle
armi, nel 1914, un giovane montanaro
protestante delle Cevennes, « le Roux »,
rifiuta di presentarsi. Gli altri giovani partono, lui si dà alla macchia, sulla rude montagna. Due anni vi passa,
come un animale braccato, ma senza
alcun cedimento né spirituale né fisico. Sul principio, la stima di cui era
circondato prima è polverizzata dalla
indignazione contro chi si sottrae (per
paura?) al proprio dovere, alla propria
solidarietà con il popolo in guerra, con
i coetanei in trincea. Poi, gradualmente, la durezza della sua vita — libera,
certo, ma in un isolamento e in una
asprezza di condizioni che non sono
senza analogie con l’internamento in
una fortezza — comincia a porre dei
problemi alla sua gente; e questi si
moltiplicano e si precisano dopo alcuni incontri nei quali il ’bandito’ spiega
il movente della sua scelta; e il primo
di questi incontri, la prima di queste
spiegazioni è proprio con un suo compagno, reduce dal fronte, in licenza. Ne
scaturisce la figura limpida di un obiettore di coscienza cristiano. Alle obiezioni tutt’altro che stolide che gli vengono mosse, egli oppone la convinzione maturata e adamantina che nulla,
mai, può giustificare, di fronte alla volontà di Dio, l’uccisione, e in particolare quell’uccisione in massa, pianificata, che è la guerra. Senza spregiare
altre forme di obiezione di coscienza,
altrimenti motivate, colpisce però in
quest’opera l’assolutezza della motivazione evangelica: non sono addotte ragioni sociali, politiche, umanitarie, morali, di buon senso, conta solo, in modo determinante, la volontà di Dio. E
a poco a poco la gente della vallata cévenole capisce questo suo figlio, che
nella prova ha maturato anche la capacità di esprimersi con semplice acutezza. È un uomo che, a caro prezzo
— arrestato infine, forse in seguito a
una delazione, sarà condannato a vent’anni —, non offre soluzioni globali,
ma rende la sua testimonianza, vive il
suo « non posso altrimenti, Dio mi
aiuti » di fronte alla guerra, baal paganamente glorificato.
Paradossale — ma segno del carattere ’diverso’, inutilizzabile ad altri fini,
di questa particolare obiezione di coscienza — è il colloquio che Roux il
bandito ha, a un certo punto, con una
delle persone più stimate della valle:
questi riferisce a Roux la vicenda di
un pastore della regione, il quale, richiamato, ha chiesto di servire in sanità, in prima linea; e in questo servi
Un libro per adolescenti,
da leggersi con frutto pure da adulti
Il dominio sulla natura
La scienza, il vero potere di oggi, di cui forse si tiene troppo poco conto —
Il dominio dell'uomo sulla materia ha prezzi altissimi, con i quali occorre fare
chiaramente i conti — Dominare la materia significa non lasciarsene alienare
Laura Conti — Il dominio sulla natura — Arnoldo Mondadori Ed. — Lire 3.800.
Nicola Berdiaeff aveva parlato del
nostro futuro come di un « nuovo medioevo » e ci era sembrato ardito. Albert Einstein è stato ancora più radicale: a qualcuno che gli chiedeva con
quali armi si combatterà la 3“ guerra
mondiale aveva risposto: Non lo so,
ma so con quali armi si combatterà la
4® guerra mondiale: con i sassi. Era
stata una battuta per alludere alla distruzione di tutti cui porterebbe una
guerra atomica, riducendo l’uomo allo
stato primitivo. Ma non è nemmeno
una battuta, se ci si affaccia al mondo della scienza e delle realizzazioni
tecnologiche di oggi, di cui il libro
(140 pp.) di Laura Conti vuol dare una
Un vivace
besUario
Donatella Ziliotto — Besties'i Bestienò — Mursia Ed. — L. 3.000.
Leggendo le 200 pagine di questo
simpatico libro scritto nella maniera
immediata che è propria alla Ziliotto,
ci si chiede come essa abbia potuto
raccogliere la valanga di notizie sulle
bestie che il libro contiene. Il sottotitolo « Personalità degli animali nel loro ambiente naturale » dice qual’è la
idea del libro, che senza voler umanizzare sdolcinatamente gli animali, li sa
cogliere nei loro caratteri, nelle loro
manìe e originalità, presentando quegli esseri vivi che realmente sono.
L’alce « essendo di animo gentile cede il posto soleggiato alle renne-madri
con figli, esattamente come non succede sui nostri autobus », lo stambecco
non soffre le vertigini, la capra crepa
sotto la panca, perché è troppo curiosa, troppo avida di avventure, mentre
l’ornitorinco è un tipo tranquillo cui
bastano le sue lumachine per essere
felice.
Tutta una prima parte di curiosità
è scritta a caratteri più grandi, in modo che la possano leggere i più piccoli, mentre la seconda parte, scientifica
— e qui i dati si fanno più precisi —
in corpo più piccolo, e i più grandi
t -overanno notizie storiche e scienti!'che che riguardano ognuno dei 290
animali elencati, sempre in una forrna
narrativa non pedante che si lascia
leggere con molto gusto.
Si, sono bestie, e l’A. non le vuole
trapiantare fuori dal loro regno, eppure non bestie guardate solo dal lato
commerciale o commestibile, ma dotate di una loro vita autentica.
ampia sintesi. £ un libro per adolescenti che può essere gustato anche
dagli adulti.
L’A. dice che nei nostri tempi si sta
concludendo un’epoca storica in cui
l’uomo, per vivere, si era servito di organismi viventi, animali, vegetali. Ora,
essendo riuscito a conoscere prima, a
dominare poi la materia, a sviscerare
l’atomo, a padroneggiare gli elettroni,
egli trae l’energia di cui ha bisogno
non più da esseri viventi ma da ciò che
non ha mai vissuto. Diminuiscono le
coltivazioni, gli allevamenti, cresce
l’impiego di manipolazioni artificiali.
Si tratta proprio di un capovolgimento nella vita dell’uomo. Ma, dice l’A.,
« tutto ha un prezzo e anche il dominio sulla materia ha prezzi altissimi ».
Con essi vanno fatti i conti.
I vari capitoli, riccamente illustrati
e documentati (unica notizia, a mia cognizione, non controllata è la citazione
biblica della trasformazione in sale delle figlie di Lot anziché della moglie di
Lot), mostrano quale sia il prezzo dell’atomo quando è al servizio della
guerra ed è pagato col terrore e la
morte; quali siano i vantaggi e i pericoli dell’atomo quando è al servizio
della pace. Un capitolo intiero è dedicato all’impresa nello spazio, fuga o
nostalgia dell’ignoto, da parte « di un
uomo nuovissimo per il bagaglio di cultura scientifica che possiede e antico
per l’insaziabile sete di sapere, per l’inesausto spirito di avventura e l’audacia di fronte all’ignoto ». I nuovi servi
dell’uomo sono il radar, la radiotelevisione e le macchine di ogni tipo dai
calcolatori a quelle che violano la segretezza dell’uomo permettendo al potere di spiarlo ovunque. Un altro capitolo riguarda le fibre artificiali, la plastica, i pericoli della polluzione e il
libro finisce con uno sguardo sul domani con cui l’A. chiude il suo discorso, accusando il potere economico di
avere spezzato il rapporto uomo-natura che va ricostruito per poter sopravvivere.
Se è con un certo spavento che chiudiamo questo libro così competente e
impressionante, che sa mettere in lucido rapporto scienza e vita degli uomini, vita economica, politica, sociale
e spirituale, pensiamo sia molto importante che i giovanissimi conoscano
meglio il mondo in cui si preparano
a vivere. Siamo debitori alla scienza —
forse più di quanto crediamo — di un
modo di pensare e di essere. Il potere
della materia sta influenzando la totalità della vita della nostra generazione.
Ma dominare la materia significa non
essere da essa alienati. Dominarla fa
probabilmente parte dell’ordine e del
dono: « riempite la terra e rendeteyela
soggetta » che il Signore Iddio ci ha
dato con la vita.
Berta Subilia
zio è morto, dando una testimonianza
di quieto coraggio e di fede; perché
non seguire quell’esempio? Roux è colpito; ma dopo una riflessione risponde: « Un pastore deve sempre vegliare
sul gregge. Se il gregge si nerde per i
precipizi, il pastore deve seguirlo, se
le malattie colpiscono il gregge, il pastore deve curarlo e rimanere presso
ad esso, anche se le malattie si trasmettono con le piosche e con l’aria
che appestano. Così, finché gli uomini
faranno fa guerra, i pastori non potranno rifiutarsi di andarvi, perché devono essere dovunque sia sofferenza e
sventura. In mezzo alla guerra possono portare il buon annuncio, come ha
saputo fare il pastore di Anduze... Ma
il dovere del cristiano è diverso, egli
può rifiutare di seguire il gregge che
si perde, non è obbligato ad accompagnarlo in tutte le sue tribolazioni... Il
primo dovere del pastore è seguire la
miseria degli uomini. Il mio dovere
non era Quello; era di non espormi a
uccidere il mio prossimo ». E all’interlocutore che gli chiede perché non poteva seguire l’esempio nonviolento del
pastore, Roux risponde: « Ma il pastore era un uomo capace, e i suoi capi
l’hanno ascoltato. Se mi fossi consegnato, avrei dovuto marciare come gli
altri: un contadino non ce la fa a ragionare con i signori di città. Mentre
hanno rispettato la volontà del pastore, avrebbero violentato la mia... ».
Con questo testimone si può certo
discutere — anche se ha una sua dialettica, e vigorosa —, ma è meglio
ascoltarlo, prenderlo sul serio. Non ha
grandi problemi di ’strutture’, vaste
preoccupazioni politiche: ma in una
situazione di conflitto, vive in presenza del suo Dio, e questa presenza si
riflette sul suo prossimo: il ’nemico’ (?), da non uccidere, l’amico, il compagno, cui spiegare e testimoniare. Se
qualcosa, da anni, ha segnato una fessura nelle riserve assai forti che personalmente nutro nei confronti della
obiezione di coscienza come sistema e
soluzione, è stato questo libro: apparentemente, resoconto scarno di una
’storia interiore’, in realtà annuncio
della volontà dell’Altro, del Signore:
che non può essere utilizzata a sostegno di una ideologia pacifista, umanitaria e ottimistica, ma che neppure può
essere soffocata ed elusa.
In chiave protestante, e sebbene non
vi sia alcuna analogia fra le vicende,
onesto libro mi ha ricordato gli scritti
di Silone, e in particolare II segreto di
Luca. Siamo un po’ nella stessa temperie; ma qui — e non a caso — il riferimento evangelico è più netto, esplicito.
Nella non ricca letteratura protestante contemporanea, questo breve
romanzo ha un posto di rilievo. Grazie
di cuore a chi lo ha ripresentato.
i Gino Conte
SILENZIO
I
un romanzo oìappese
’Protestantesimo’: numeri
speciali sui valdismo
Il fascicolo 1/1974 della rivista «Protestantesimo » (L. 1.000, abbonamento annuo
L. 3.500) è dedicato in buona parte alPS“ centenario valdese. La rivista pubblicata dalla
nostra Facoltà di teologia ha anzi programmato quattro numeri dedicati a questa tematica. Il primo e quello che presentiamo, e si
prefigge di « definire nelle sue linee essenziali, ma con la maggiore approssimazione resa possibile dallo stato attuale degli studi »
che cosa è stato il Valdismo medioevale. Sono
così pubblicati due studi, uno del prof. A.
Molnar su I Valdesi primitivi: setta religiosa 0 movimento rivoluzionario? e uno di K.
V. Selce; Riflessioni sul carattere sociale e
sulla religiosità del Valdismo francese primitivo.
Nei prossimi numeri si affronterà II rapporto Valdismo-Riforma^ quindi Le interpretazioni tipiche del Valdismo. I testi valdesi medioevali. e infine Attualità o meno del Valdismo.
La XXV Mostra iTArte
di Torre Pollice
Compie dunque quest'anno il suo primo
quarto di secolo la Mostra d’Arte di Torre
Pellice. E la sua vitalità non appare affievolirsi a giudicare dall entusiasmo che il suo
ideatore e realizzatore delle numerose edizioni, prof. Filippo Scroppo, mette nel preparare anche questa esposizione 1974, che sarà
inaugurata sabato 3 agosto, e per cui abbiamo delle informazioni su quelle che saranno le direttive principali.
Attorno alle tre sale « personali n dedicate
quest'anno a Mario Calandri, ad Albino Galvano e allo stesso Filippo Scroppo, la Commissione Artistica, composta da Marco Rosei
deirUniversità di Torino, che ne è presidente, da Mirella Bandini, Giorgio Brizio, Paride Chiapatti, Paolo Levi, ha chiamato ad
esporre numerosi artisti prevalentemente giovani, ma non ha escluso la presenza dì maestri della generazione di mezzo. Il fatto che
certamente costituirà oggetto dì discussione
sarà la sala assegnata agli artisti della « Body
Art », provenienti da nazionalità diverse e
che manterrà fede ai programmi costitutivi
della Mostra di informare, sempre ad alto
livello, sui fatti dell'arte del nostro tempo.
Di particolare interesse sarà lo scritto introduttivo al catalogo del prof. Rosei, che ha
sottolineato la tempestività delle partecipazioni degli artisti italiani e stranieri nelFampio arco delle esposizioni annuali susseguitesi
a Torre Pellice dal 1949.
La manifestazione artìstico-culturale non
potrà non interessare il nostro pubblico evangelico, che in occasione della celebrazione
dell'otlavo centenario della nascita del movimento valdese, visiterà Torre Pellice.
Sullo sfondo delle crudeli difficoltà
pero del Sol Levante, il problema
ture
}
ì primi missionari cristiani, che approdarono nel Giappone nel 1549, furono i gesuiti portoghesi. In poco tempo la missione prosperò:, vennero fondati seminari collegi noviziati, e dopo
alcuni anni il numero dei giapponesi
cwh-yertiti al cristianesimo raggiungeva i 300.000, su di una popolazione di
pirca 20 milioni. Dopo il 1614, però,
iniziò la persecuzione, a causa di alcune voci di marinai che dichiararono
che la missione dei gesuiti preparava
la strada alla conquista del Giappone
da parte del re spagnolo. In Europa,
intanto, si era diffusa la Riforma, e un
inglese fece sapere ai giapponesi che i
gesuiti erano espulsi da molti paesi.
La persecuzione in Giappone fu di
un’estrema crudeltà, tanto che, a poco
a poco, si dissolsero le comunità, e
persino alcuni preti apostatarono, disperdendo così il gregge in modo definitivo.
Il libro del giapponese Shusako EnDo, intitolato Silenzio*, è un romanzo
storico che narra la tragedia di due
gesuiti portoghesi, padre Ferreira e
padre Rodrigues, il primo maestro di
teologia del secondo, i quali uno dopo
l’altro rinnegano la loro religione, costretti dalle terribili sofferenze dei loro membri di chiesa. Infatti la raffinata ferocia dei persecutori consisteva nel fare assistere i religiosi al martirio dei loro seguaci: i preti erano anche torturati, ma non mai fino alla
morte, perché dovevano essere sempre
testimoni delle torture inflitte ai giapponesi da loro convertiti. « Vedete che
cosa avete portato a questa povera
gente? — dicevano i persecutori ai
padri gesuiti — solo sofferenze e morte! ma se voi apostatate, immediatamente il martirio dei vostri fedeli cesserà ».
Ferreira e Rodrigues non resistono
allo spettacolo continuo delle atrocità
commesse a danno di tanti amati fratelli, semplici e buoni, che sono costantemente messi a morte sotto i loro occhi, alle fucilazioni dei bambini
innocenti, ai lamenti disumani delle
disgraziate vittime appese a testa in
giù nei pozzi maleodoranti. Padre Rodrigues, dopo giorni e notti di veglie,
di digiuni, di preghiere, un mattino
calpesta anche lui l’immagine del Cristo, presentatagli dai persecutori: si
tratta di una rozza scultura in rame
che raffigura il volto del Signore inchiodato sul legno. Mentre, con il cuore rotto. Rodrigues avanza il piede
per calpestare l’immagine, gli sembra
di udire la voce del suo Salvatore che
gli dice: « sì, puoi calpestare il mio
volto; so che lo fai per amore dei tuoi
fratelli: io sono appunto stato calpestato e messo in croce per amore vostro ».
Malgrado ciò il povero padre Rodrigues è nella disperazione per avere
apostatato, e tutto il resto della vita,
che passerà prigioniero in Giappone —
non più in carcere, ma sempre guardato a vista dai suoi persecutori — circa
30 anni ancora, quale servitore e scrivano dei giapponesi (dovrà tradurre
libri per loro), è costantemente travagliato ed angosciato per ciò che ha
fatto, per la sua vocazione missionaria infranta, per sempre, per quel che
di lui penseranno i colleghi e maestri
in patria, per l’apostolato tradito.
Il libro di Shusako Endo è molto
ben scritto: lo scrittore Graham Greene ha dato questo giudizio su di esso:
« è il miglior romanzo giapponese che
abbia mai letto ».
Padre Rodrigues, quest’uomo lacerato tra la fedeltà al suo Signore e la
compassione estrema per le misere
vittime della persecuzione, che un solo
gesto basta a salvare, è una figura che
non si può dimenticare. L’insondabile
mistero della sofferenza umana è qui
esposto in tutta la sua tragicità: Rodrigues si sente solo a lottare, non
comprende più; il Signore che egli deve servire in Giappone è così diverso
dal Dio che ha sempre conosciuto ed
amato, dal Dio che viene esaltato in
chiesa; gli sembra che Egli, di fronte
ai terribili fatti della persecuzione,
mantenga un profondo silenzio: come
il mare, che si alza, in silenzio, nell’alta marea a lambire fino alla gola i
martiri infissi ad un palo sulla spiaggia, e si ritira poi, in silenzio, per lasciarli estenuati nell’agonia.
« 0 Dio — grida dal fondo del suo
dolore — mentre gli uomini in preda
alla disperazione invocano il Tuo nome, Tu rimani a braccia conserte, in
silenzio, impenetrabile come il mare! »
Soltanto quando sta per diventare
apostata comprende che il Cristo non
era in silenzio, ma soffriva accanto a
lui.
Ora, anche se Rodrigues non è più
« padre », tutto un piccolo gruppo di
tenaci fedeli cristiani si forma quietamente attorno a lui, nella residenza
che gli è stata attribuita, dove vive come un giapponese; ed è la nuova chiesa nascosta e fervente, ancora sempre
perseguitata, che prosegue come può
la sua vita segreta; ora, anche se Rodrigues non è più sacerdote, sente di
ma ancora più profondo; e, alle so
della prima missione cristiana neirimdell'adattamento dell'Evangelo alie culnazionali
amare il suo Signore in modo diverso,
glie della morte, ^era ardentemente
che tutta la sua vita vissuta in Giappone, malgrado il tradimento, non sia
stata inùtile.
Nel periodo tra il 1614 e il 164(1 vi
furono circa 6000 martiri tra i cristiani in Giappone. Molti p»erò rimasero
cristiani nel cuore, anche se calpestavano le immagini, che sono ancora
conservate nel paese. Quando nel 1865
il Giappone riaprì le porte al mondo,
dai nascondigli uscirono parecchie persone ancora edotte intorno al cristianesimo. A Nagasaki e nelle isole sono
ora migliaia aggregati ad una fede
che secoli di persecuzione non sono
riusciti a vincere: alcuni sono cattolici altri no; i cattolici conservano oggetti-ricordo appartenenti a padri particolarmente amati. L’autore ha scritto il suo libro proprio mentre viveva
in mezzo a questi cristiani.
Un sacerdote cattolico, commentando il libro di Endo, scrive: « Endo rivela tm Giappone non indifferente al
cristianesimo, ma in cerca di una forma particolare di cristianésimo, quella adatta al suo carattere nazionale ».
La chiesa cattolica, portata ad integrare ogni cultura e tradizione, può
avallare una varietà di cristianesimo
a carattere nazionale; per noi riformati questo non safébbe accettabile, essendo il Cristo, Salvatore del mondo,
al di sopra, al di là, « totalmente altro » di ogni nazionalità cultura o tradizione.
Edina Ribet
iiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimmiiiiiuiumiiiiiiiiiiiiiiii
Liriche
Capire
il “diverso,,
La problematica deiremarginazione ha raggiunto oggi anche il grande pubblico, grazie
sia ai dibattiti che alle pubblicazioni a carattere ora divulgativo ora scientifico; purtroppo, alla conoscenza di questa realtà umana
non corrisponde ancora una parallela responsabilizzazione da parte dell’opinione generale.
La dinamica delTemarginazione è complessa
e, non di rado e a caso, si presenta come « logica » e « normale » conseguenza di uno stato di fatto. Sia che si parli di adulti che di
minori, il meccanismo è pressoché sempre lo
stesso, come hanno emblematicamente dimostrato da un lato e con una precisa tecnica
coinvolgente Canevaro, Tonucci e Sacchetto
col loro Gioco deWoca delVassistenza (Guaraldi, 1973) e, daH’altro, con più trasparenti
intenti di denuncia, Santanera e Guidetti Serra
in II paese dei Celestini (Einaudi, 1974).
È chiaro che per chi non accetta la soluzione di comodo, l’emarginazione rappresenta un motivo di sofferenza, dì disagio interiore e di stimolo all’impegno socio-politico. Per
Rita Gay, il caso del soggetto « diverso » è
fonte di slancio poetico, di denuncia per l’incompresnsione dei più e per la sorda, profonda sofferenza dell’emarginato stesso. La prima
parte della raccolta Tu sei quelVuomo contiene undici liriche dedicate a ragazzi che si
trovano « dalla parte sbagliata » e che l’Autrice ha certamente incontrato durante la sua
attività di psicoioga presso scuole e istituti
per minori. Le situazioni dei vari Riccio, Patrizio, Ornella, Simona, Fausto sono evocate
con tratti precìsi, in cui la scienza medica e
psicologica si mescola al sentimento, la freddezza della diagnosi alla volontà di mutare una condizione, per lo più impressa indelebile nella carne. Per ognuno, esiste un
fatto, una causa di cui il « diverso » non è
responsabile e che, invece, gli pesa fino a
schiacciarlo, letteralmente soffocarlo, a renderlo estraneo a sé e agli altri.
Con i medesimi accenti, l’Autrice affronta
la condizione dell’adulto « diverso », dal cieco al delirante, dal solitario al vincente, alla
pari emarginato e votato all’impossibilità stessa di conoscere il proprio vero io. Lo scatto
impulsivo, quasi, è quello di trovare un responsabile per ognuna di queste « diversità »,
di istituire un tribunale dove poter addossare a ciascuno la sua parte di colpa.
Ma nella lirica intitolata « Io », troviamo
la chiave di lettura di tutta la raccolta : come in una confessione di fede, l’Autrice non
esita a prendere su dì sé la responsabilità È
posizione di comodo trincerarsi dietro ad un
« si » impersonale, alla formula che « gli altri devono », fingendo di non essere in qualche modo partecipi. La trasparenza della fede diventa anche presenza consapevole, testimonianza, riconoscimento della propria natura di peccatore.
Superato lo scoglio dell’ambivalenza dei
rapporti, è possibile aprire un dialogo che sìa
strumento di reale partecipazione all’altro. In
questo contesto vanno lette le ultime 19 liriche de « L’amore distrutto », dove anche la
sofferenza diventa un luogo per dialogare, per
sentire la presenza seppure nell’assenza.
Roberto Eynard
* Shusako Endo, Silenzio. Ediz. Coinés, Roma 1974, L. 2.800.
Rita Gay Cialfi, Tu sei queWuomo, Editrice La Procellaria, Reggio Calabria, 1974,
pp. 55.
5
26 luglio 1974 — N. 29-30
pag. 5
Cristiani lei paesi baicanici
Riprendendole dal sepd, pubblichiamo una serie di informazioni sulla vita delle Chiese in alcuni paesi balcanici, viventi cioè in Stati a
regime socialista, tuttavia abbastanza diversificati fra loro
Secondo la tradizione serbo-ortodossa un candidato al sacerdozio può sposarsi. Se tuttavia ha preso i voti superiori, non gli è più lecito. Ne consegue
che un sacerdote rimasto vedovo in giovane età non può risposarsi, e bambini
ancor piccoli non trovano più una madre; e d’altra parte giovani candidati, in
una sorta di panico di esclusione, alle soglie della consacrazione fanno spesso
matrimoni assurdi, tanto per sposarsi. Il bollettino d’informazioni del clero
della Chiesa ortodossa serba, « Vesnik », prospetta la possibilità che il matrimonio possa essere deciso anche dopo la consacrazione sacerdotale. Il problema dovrebbe essere affrontato nel progettato Concilio panortodosso, cercando
una soluzione.
ROMANIA: l’Istituto teologico protestante ha 25 anni
L’Istituto teologico protestante unito in Romania — Cluj e Sibiu — ha festeggiato i 25 anni dalla sua trasformazione in istituto ecumenico. Nel 1949 la
Chiesa riformata, quella luterana e quella unitariana avevano fuso i loro istituti di formazione teologica in un istituto comune di livello universitario. Rap
presentanti delle tre famiglie confessionali protestanti hanno ricevuto il dottorato ad honorem in quest’occasione; il Consiglio accademico dell’Istituto ha
pure conferito il dottorato h. c. a due membri del Sinodo della Chiesa ortodossa romena, quale segno dei rapporti fraterni e della collaborazione teoio
gica fra i protestanti e gli ortodossi del paese.
In questi 25 anni, le cattedre sono state ripartite fra le tre confessioni, le
gate dal comune richiamo alle confessioni di fede del XVI secolo. Nelle catte
dre tenute da riformati, da una quarantina d’anni Tinflusso della teologia d
Karl Barth è determinante. In questo quarto di secolo 870 dei licenziati in teo
logia sono diventati pastori, costituendo i due terzi del corpo pastorale protestante romeno.
L’Istituto teologico protestante unito ha costituito un gruppo congiunto di
lavoro con i due istituti teologici ortodossi del paese, Bucarest e Sibiu. Pa un
decennio si tengono annualmente due o tre convegni di studio e programmazione: contatti la cui importanza è stata sottolineata anche all’Assemblea generale dell’Alleanza riformata mondiale, a Nairobi nel 1970. Sulla via di im’unità
organica, definibile con la formula « universalità nella particolarità », nel più
recente incontro ortodosso-protestante tenutosi a Cluj in occasione di questo
giubileo, è stato studiato il tema « La comunione delle Chiese », così, com’è praticata oggi. In Romania si usa di preferenza l’espressione « unità nella pluralità », che non solo garantisce l’identità storica di ogni Chiesa, ma sottolinea
anche l’unità nell’amore — ha detto il rettore.
Il vicepresidente del ministero dei culti, G. Nenciu, ha espresso ai membri, docenti e studenti, dell’Istituto teologico protestante l’apprezzamento del
governo e ha sottolineato il valore di due conferenze, l’una del dr. Mikko Juva,
segretario generale della Federazione luterana mondiale, e l’altra del vescovo
riformato ungherese Tibor Bartha. Il portavoce del governo ha pure valutato
positivamente i meriti storici e attuali del protestantesimo progressista che « ha
contribuito a stimolare lo spirito umanistico, a far riconoscere il valore della
persona umana, a diffondere la libertà di pensiero e la gioia del servizio libero
e volenteroso nel quadro dello sviluppo storico ». Il presidente del Sinodo della Chiesa riformata in Romania, dr. Gyula Nagy, nel suo discorso conclusivo
ha parlato dell’importanza della storia teologica della regione di Siebenbürgen
e dell’amore che il popolo di quella chiesa ha per l’Istituto teologico unito, che
assocerà anche in avvenire la ricerca teologica e la formazione teologica.
Le Chiese nello Stato romeno
La Romania è un’isola latina nel mare slavo. Il paese attuale non è però
esclusivamente latino, vi sono altri due grandi gruppi; quello ungherese e quello tedesco. Su una popolazione totale di 19,2 milioni di abitanti, il 79% sono
membri della Chiesa ortodossa; al secondo posto viene la Chiesa cattolica romana, con un milione di fedeli; la Chiesa riformata ungherese ha circa 800.000
membri, e le è collegata la Chiesa luterana ungherese, con circa 32.000 membri;
la Chiesa evangelica di confessione augustana dei Siebenbürgen (di lingua tedesca, nella regione nord-transilvana) conta 187.000 membri.
La Chiesa di Gesù Cristo in Romania vive. « Cristo è risorto, è veramente
risorto » — con queste parole si salutano, nelle settimane fra Pasqua e Pentecoste, i Romeni di varia origine e convinzione ecclesiastica. La fede è elemento
integrante della vita quotidiana. Lo Stato se n’è reso conto e lo rispetta.
Le chiese sono oggi più che mai luogo di rifugio, e vecchi e giovani se ne
valgono. I nonni, ai quali incombe quasi esclusivamente la cura dei bimbi, li
portano con sé in chiesa, mentre i genitori che lavorano, partecipano come prima ai culti festivi, ben frequentati, nei quali vi è viva partecipazione, specie al
canto e si raccolgono offerte generose, considerato il basso livello dei salari.
Nelle scuole non vi è alcuna istruzione religiosa, che però è ammessa in
ambiente ecclesiastico. La generosità dello Stato si limita allo stretto ambito
ecclesiastico: la chiesa può tenere culti, battezzare, confermare, sposare, seppellire. A partire dalla confermazione non le è però più lecito occuparsi dei
giovani, per non sottrarli all’influenza dello Stato. Né può immischiarsi in questioni sociali. Non ha alcun diritto di esprimersi né di essere ascoltata in merito a decisioni statali, ad es. per ciò che riguarda la legislazione sociale. La
chiesa deve restare affare privato, a differenza della situazione dei secoli passati, quando le Chiese ebbero una straordinaria influenza, specie nei Siebenbürgen. Recentemente il premier Ceausescu in un discorso ha garantito a ogni
cittadino romeno il diritto di praticare la sua fede, sottolineando al tempo stesso « che tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro ideologia o religione, devono rigorosamente osservare le leggi del paese ».
BULGARIA: come vi vivono le Chiese?
Per la prima volta, nella Bulgaria socialista, è stata pubblicata una statistica dell’appartenenza religiosa degli abitanti. Su una popolazione di 9 milioni, circa 6 sono membri della Chiesa ortodossa bulgara, che ha 3700 luoghi di
culto, 1500 sacerdoti e 4000 monaci e suore, 120 monasteri; in due istituti teologici studiano 320 giovani.
La Chiesa cattolica romana, la seconda per numero, conta 50.CK» membri e
40 sacerdoti; in stretto rapporto con essa si trovano i 10.000 membri della Chiesa uniate (cattolici romani di rito bizantino).
Le Chiese protestanti — congregazionalisti, metodisti, battisti, pentecostali
e avventisti — contano, complessivamente, circa 50.000 membri.
Gli ultimi 25 anni hanno causato molti problemi alle Chiese. Con lo statuto
ecclesiastico del 1951, per volontà di Stalin e contro il volere del patriarcato
ecumenico, fu ricostituito il patriarcato bulgaro, allo scopo di escludere influenze esterne e di allineare l’ortodossia bulgara sul modello moscovita. Contemporaneamente vennero confiscate chiese e chiusi monasteri. Assai piu oppressivo si mostrò lo Stato socialista bul^ro con la Chiesa romana; le scuole
eattoliche vennero chiuse e nel luglio 1952 furono operati arresti in massa di
religiosi cattolici, accusati di spionaggio per il Vaticano, a sua volta al soldo
degli Stati Uniti. I sacerdoti incarcerati vennero liberati solo nel 1964, in seguito a un’amnistia in occasione del 20° anniversario della presa del potere da
parte del partito comunista. . ^ v, „ ,
Oggi la situazione è migliore per tutte le Chiese, anche se si è ben lungi
dalla normalità. L’apporto della Chiesa alla creazione della cultura bulgara e
il suo sforzo, coronato da successo, per preservare il popolo dall’assimilazione
durante il dominio turco durato cinquecento anni, sono sempre riconosciuti.
Anche dei comunisti ammettono il ruolo sociale della Chiesa, benché l’orientamento della stampa, della cultura e dell’educazione sia dichiaratamente ateo.
La Chiesa ortodossa bulgara ufficiale nel corso dell’ultimo decennio si e impegnata in misura crescente nel movimento per la pace e in altri movimenti volti
a migliorare la collaborazione fra popolo e chiesa. . ., .
Legalmente Stato e Chiesa sono separati e non vi sono privilegi sulla base
della nazionalità, origine, religione, razza o censo. Chi cerca di ostacolare altri.
9 II governo liberiano emetterà un francobollo per commemorare il 20° anniversario della prima radiotrasmissione della stazione evangelica ELWA, che è stata la prima
emittente evangelica africana. Cominciò a
trasmettere su scala locale, su onde medie,
con programmi di tre ore e mezza al giorno;
oggi ELWA trasmette per 325 ore alla settimana in 35 lingue e raggiunge gran parte
deirAfrica, fino al Medio Oriente.
"Leuenberg" diverrà realtà?
JUGOSLAVIA: aumentano le edizioni ecclesiastiche
I comunisti jugoslavi sono preoccupati dall’aumento costante delle edizioni della stampa ecclesiastica. Vent’anni fa si pubblicavano in Jugoslavia 20 pubblicazioni o periodici religiosi, con una tiratura complessiva di 85.0(X) copie.
Il numero delle copie è salito oggi a un milione e mezzo di copie. Nello stesso
periodo di tempo è notevolmente calato l’interesse per la pubblicistica marxista: se, infatti, vent’anni ia^ si stampava^-29 opere marxiste, con una tiratura complessiva di 85.000 copie, il numero è oggi sceso a 18 opere aU’anno, con
una tiratura globale di 42.000 copie.
9 È dedicato a Toma, il giovane Auca che
ha dato la vita nel tentativo di raggiungere con TEvangelo alcuni membri selvaggi
della sua tribù ecuadoriana, il nuovo piccolo
aereo da turismo che serve da collegamento
fra i missionari della giungla alto-amazzonica
e le basi di rifornimento.
Il problema del celibato nella Chiesa ortodossa serba
e « Sodoma e Gomorra sono alle porte, se
la follia pornografica che ha invaso il
paese non cesserà e se, ccHne si teme, verranno abrogate tutte le leggi sulle restrizioni
della pornografia e della bestemmia... », così
si è espresso J. Noerk, un evangelico danese,
ispiratore e guida dei « Giovani cristiani »,
un gruppo che, senza timore di esser considerato tradizionalista e sorpassato, ha avviato
una vigorosa campagna contro il declino morale del paese. La loro testimonianza è
tanto più significativa ed efficace, in quanto
sono nella quasi totalità giovani che hanno
praticato la prostituzione, usato la droga e
in vari casi compiuto reati antisociali.
Ginevra (spr) — Il 16 marzo 1973 il
testo definitivo dell’accordo detto
« Concordia di Leuenberg » è stato inviato a tutte le Chiese luterane, riformate e unite, come pure a varie altre
chiese apparentate e la cui origine è
anteriore alla Riforma, pregandole di
esaminare le proposte di piena comunione ecclesiastica contenute in questo testo e di decidere entro il 30 settembre 1974 se le accettano o no. Il
past. Geiko Müller-Pahrenholz, del segretariato di Fede e Ordinamento del
CEC, ha risposto ad alcune domande
riassumendo il significato di « Leunberg ».
9 Secondo recenti statìstiche, ogni 13 giorni linguisti evangelici iniziano la traduzione della Bibbia in una nuova lìngua tribale. I traduttori pionieri sono ora al lavoro in
550 gruppi tribali in Africa, nelle Americhe,
nel Pacifico e nell’Estremo Oriente.
La Chiesa evangelica
membro della CEvAA
del Gabon,
chiede
Un "artigiano-missionario"
per Gostrnire anche materialmente
Il past. Aldo Comba, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, ha ricevuto dal past.
Nang, presidente del Consiglio nazionale della Chiesa evangelica de Gabon
(membro della CEVAA), una lettera,
che viene ora girata alle varie Chiese
italiane e alla loro stampa. Vi si richiede la collaborazione di un missionario capo-cantiere.
« La Chiesa di Gesù Cristo non si è
mai trovata nell’opulenza, certamente.
Ma i limiti stessi delle nostre possibilità materiali e umane non possono
farla considerare una comunità miserabile, nella misura in cui le nostre
insufficienze rimangono la prova evidente della potenza su cui si fonda la
nostra sopravvivenza attraverso le vicissitudini dei secoli difficili che abbiamo conosciuto.
« In questo spirito, malgrado l'indigenza apparente delle Chiese d’Italia,
la vastità dei problemi di costruzione
materiale della nostra Chiesa mi autorizza a chiedervi un “missionario
manuale" che venga ad aiutarci a superare certe difficoltà legate alla nostra situazione di sotto-sviluppati, desiderosi di favorire la propria promozione sociale e um.ana. Desideriamo,
infatti, realizzare progetti produttivi
per affrontare più facilmente le necessità della missione che abbiamo ricevuta di annunciare l’Evangelo a tutti.
È tempo infatti che voliamo con le
nostre ali, e che a nostra volta andiamo verso il nostro prossimo immediato o lontano: e questo richiede una
autonomia finanziaria, da raggiungere.
Preparare questa autonomia implica
azioni produttive che non possono esser sostituite dall’aiuto che continuiamo a chieder all'Europa. A questo però non bastano le modeste contribuzioni dei membri di chiesa, per lo più
poveri.
« Il missionario del quale abbiamo
bisogno non è tanto un ingegnere edile, ma semplicemente quel che chiamiamo un “artigiano-missionario”, un
capo-cantiere capace di dirigere la costruzione di edifici leggeri e la fabbricazione di materiali semplici come
blocchi di cemento, infìssi e mobili per
abitazioni. Questo missionario rianimerebbe e dirigerebbe dunque pure il
nostro laboratorio di falegnameria semi-artigianale di Libreville ».
Esprimendo la « viva speranza » che
la richiesta trovi un’eco nelle nostre
chiese, il past. Nang invia a nome della Chiesa sorella gabonese il saluto e
l’augurio fraterno.
Fra i presbiteriani uniti negli USA
Diminuiscono i membri
ma aumentano le offerte
Luisville, Kentucky (spr) — Il numero dei membri della Chiesa presbiteriana unita negli U.S.A. (UPCUSA) è
diminuito di centomila unità, ha notato il segretario generale della Chiesa,
ma la cifra totale delle offerte è aumentata di oltre 37 milioni di dollari
(circa 24 miliardi di lire) rispetto all’anno scorso. Rivolgendosi alla 186“
assemblea generale dell’UPCUSA, il
past. Thompson ha dichiarato che i
membri della Chiesa avevano cominciato a diminuire a partire dal 1965,
mentre le offerte continuano ad aumentare (salvo quelle per il lavoro
missionario, diminuite di 2 milioni di
dollari).
Il past. Thompson si è detto inquie
to sia per il calo d’interesse per il lavoro missionario, sia per la diminuzione dei membri. « In un mondo che
soffre di carenze sul piano materiale,
etico e spirituale, la reazione della
Chiesa presbiteriana unita sembra indebolirsi ». II nuovo moderatore ora
eletto, il past. Lamar di Albany (New
York), ha chiesto con forza alle chiese
di fare sforzi maggiori nel reclutare
nuovi membri, con attenzione particolare per tutti coloro, persone p grup.
pi che si sentono emarginati: « La
Chiesa può indicare alla società un
buon numero di modi d’azione » per
raggiungerli; e questo deve avvenire
soprattutto a livello locale « e il segreto sta nel diversificare quanto più possibile la comunità locale ».
con la violenza o le minacce, nell’esercizio della religione, può, per legge, essere
punito. La costruzione di chiese è ammessa. Educazione e istruzione sono però
riservate allo Stato.
Un libro contro i protestanti
Il prof. N. Misoff ha pubblicato, con un collettivo redazionale, un libro di
222 pagine dal titolo: Le sette protestanti in Bulgaria. Nella prefazione si lamenta che in Bulgaria molti dichiarino la propria adesione a una religione: è
quasi uno scandalo che finora si sia lavorato così poco a livello scientifico contro i protestanti, e il libro vuol dare un contributo in tal senso. Secondo il prof.
Misoff il protestantesimo è il nuovo stile di vita della borghesia. L’ordinamento socialista ha i suoi fondamenti ideologici, che contrastano radicalmente con
i principi ideologici del cristianesimo, anche se molti cristiani progressisti non
vogliono ammetterlo. Questi si sforzano di presentare la chiesa e la sua religione come amici del socialismo, per conservare la gente alla chiesa. Particolarmente deplorevole — scrive — è il fatto che il 70% dei nuovi membri di chiesa sono giovani. I compagni di partito e i funzionari sono invitati a intensificare la lotta per l’ateismo e a spazzar via le sette. Lo stesso autore ha pubblicato nel 1965 un libro contro i musulmani.
« nel servizio al mondo » (art. 29). Questa Concordia tende a creare le condizioni necessarie a una piena comunione ecclesiastica, come pure a superare gli ostacoli sorti a causa di tradizioni e formulazioni dottrinali divergenti, e spera in tal modo di creare
ima maggiore credibilità per la testimonianza della Chiesa attuale.
Quali sono i temi principali affrontati dalla Concordia?
• Quali sono gli scopi della Concordia di Leuenberg?
Questa Concordia tende a rendere
possibile la comunione ecclesiastica
(Kirchenpmeinschaft) fra le Chiese
in questione, cioè rappresenta uno
sforzo enorme per riuscire a superare
le differenze teologiche ed ecclesiastiche che finora avevano separato queste Chiese. La comunione ecclesiastica è così, definita : « La comunione ec« clesiastica come l’intende questa Con« cordia significa che Chiese di tradi« zioni confessionali diverse, fondan« dosi sull’accordo al quale sono giun«te nella comprensione dell’Evangelo,
« si dichiarano reciprocamente in eo« munione quanto alla predicazione e
« all’amministrazione dei sacramenti e
« si sforzano di giungere alla massima
«unità possibile nella testimonianza e
Il documento sviluppa anzitutto il
tema della comprensione comune dell’Evangelp, .e partendo di là affronta
dichiàràzidfìi'di consenso su tre punti
che sono stati responsabili della divisione fra queste Chiese: la santa cena, la cristologia e la predestinazione.
Sono state redatte formulazioni comuni, che esprimono adeguatamente ima
comprensione comune in questi settori. La Concordia rileva quindi molto
nettamente che le condanne dottrinali pronunciate all’epoca della Riforma
sono divenute caduche in seguito allo
stato attuale della reflessione dottrinale nelle Chiese.
Quante Chiese hanno accettato, finora, la Concordia?
Fino al 1° luglio il segretariato dì
Fede e Ordinamento, che funziona come organo centralizzatore, ha ricevuto 38 dichiarazioni ufficiali di Chiese
che accettano la Concordia. Sappiamo
inoltre che è solo questione di tempo, e anche le altre 10 Chiese faranno la stessa cosa. Un’analisi delle risposte ricevute mostra che finora hanno detto « si » soprattutto le Chiese
dell’Europa occidentale e centrale,
mentre vi sono ancora dibattiti nelle
Chiese scandinave, e i loro risultati
non saranno probabilmente disponibili entro il termine fissato.
Che accadrà dopo il 30 settembre
Dipenderà in larga parte dalle Chiese, se sapranno trarre le conseguenze
da questa nuova situazione. La rapidità con cui si realizzerà un lavoro comune e un’espressione originale della
comunione ecclesiastica dev’essere lasciata essenzialmente a iniziative locali e regionali. Un lavoro teologico comune proseguirà nella prima metà del
1975. Un comitato di continuazione,
designato dalle Chiese impegnate nella Concordia di Leuenberg, presenterà
un programma di continuazione dei
colloqui, in una riunione che si terrà
a Basilea dal 30 ottobre al 1” novembre.
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiimiiiiiimiiiMiiiiiiiuiiiiiiMiiiMi
Alleanza Riformata Mondiale
Una chiesa africana
140" membro
Ginevra (spr) — Con l’ammissione
nell’ARM della Chiesa presbiteriana
d’Africa, le Chiese facenti parte di
questa famiglia confessionale salgono
a 140. Questa Chiesa, conosciuta anche sotto il nome di Chiesa presbiteriana africana, è una Chiesa interamente nera, autonoma, operante nell’Africa australe e nel Malawi; è stata uno dei membri fondatori dell’Associazione delle Chiese africane indipendenti, nel 1964.
La Chiesa presbiteriana d’Africa è
divenuta indipendente nel 1898, quando sei pastori neri e un largo numero
di fedeli costituirono il primo sinodo,
dopo molti anni di dispute e di malintesi con la missione della Chiesa libera di Scozia.
Nella lettera in cui richiede all’ABM
l’ammissione della sua Chiesa, il segretario del sinodo, past. S. A. Khumalo, descrive così la decisione : « È il
primo gesto per rompere l’isolamento
durato 75 anni, dopo che il nostro fondatore, il past. J. Mzimbo, ha spezzato i vincoli d’affetto che ci univano alla Chiesa libera di Scozia, per motivi
che è meglio dimenticare».
La Chiesa conta 92.(K)0 membri
iscritti; vi sono 8.000 catecumeni,
86.000 alunni nelle scuole domenicali e
26.000 simpatizzanti. Costituita da 14
circoscrizioni ecclesiastiche, la Chiesa
presbiteriana d’Africa conta 266 comunità e almeno 13.500 centri di evangelipazione. La Chiesa riconosce il ministero pastorale consacrato, ma attribuisce una grande importanza al
fatto che la missione della Chiesa è
compito dell’intero popolo di Dio; gli
aspetti carismatici del ministero, ad
esempio la profezia e il ministero di
guarigione, sembrano «guadagnar terreno sotto l’influenza delle Chiese
profetiche e ’sioniste’». Vari giovani
pastori hanno un mestiere, oltre l’incarico pastorale. Ciò denota un’influenza di altre Chiese africane indipendenti, il cui corpo pastorale è quasi interamente non-professionale.
• Recentemente la tribù degli Ashaninca
Campa, nel Perù centro-meridionale, ha
ricevuto con entusiasmo il Nuovo Testamento
tradotto per la prima volta nella sua lingua.
Molti cambiamenti si sono verificati nella
vita di questa tribù seminomade, dopo che
vi è penetrato TEvangelo: mentre prima si
spostava continuamente nella speranza di
fuggire gli spiriti dei morti, ora vive in comunità più stabili, con un livello economico
migliorato.
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CRONACA DELLE ¥ALLi
N. 29-30 — 26 luglio 1974
15 agosto a San Giovanni Alcuni degli ordini del giorno votati
dalla Conferenza distrettuale di Ferrerò
Anche quest'anno l'incontro del XV agosto avrà luogo nella parrocchia di
San Giovanni, nella stessa località in cui ebbe luogo lo scorso anno con tanto
successo. Il programma sarà come per gli anni passati suddiviso in due parti :
il mattino dedicato ad una riflessione evangelica sul tema dell'evangelizzazione
e dell'opera della chiesa, il pomeriggio a saluti e messaggi di amici è fratelli
di diversa provenienza. Il programma dettagliato verrà pubblicato nel prossimo numero del giornale, ma si può sin d'ora annunziare che parleranno i moderatori della chiesa valdese, pastori Aldo Sbaffi e Mario Bertinat, illustrando
la situazione delle «o^e comunità in Italia e Sud America, il prof. A. Moinàr
di Praga, a cui sarà affidata la parte storica deirincotitro.
^.1 La Commissione Distrettuale
localitil : « Ciabot 'd le masche » < Luserna
San Giovanni ). Be|linimo territorio ombreggiato in zona collinare. Per accedervi percorso a
senso unico con entrata dalla zona del Tempio
dei Bellonatti, Via Saret e uscita presso la strada dell'Uliveto; seguire la segnaletica all'uopo
predisposta. Vasto posteggio per autovetture
presso la stessa zona dell'incontro. Chi preferisce giungervi a piedi può lasciare l'auto sul
piazzale del Tempio e, seguendo io stesso
tracciata in pocò meno di mezz'ora arrivare sul
posto per una bellissima strada ombreggiata.
Per chi giunge in vettura la strada non è consigliabile per cilindrate più larghe della 124
FIAT.
Sul posto sarò allestito un ricco bufFet con cibi caldi e freddi, bevande, caffè, tè, pane di
produzione locale, forte ecc.
Sarà allestita una pesca e una lotteria a favore dell'Asilo Valdese di San Giovanni.
AD ANGROGNA
CmiieraliiNi di raccolli del lane
Dal 13 maggio è in funzione la cooperativa di raccolta del latte, costituitasi dopo varie sedute degli allevatori
della valle, che ne hanno riscontrato
l’utilità. A distanza di un mese e mezzo dal suo funzionamento, si può dire
che la raccolta ha dato esito soddisfacente, grazie al serio impegno ed alla
serena fiducia data a questa novità
dai primi conferitori del latte.
Ogni mattina un pulmino, messo a
disposizione della società dal Comune
di Angrogna, inizia la raccolta dalla
Vaccera, dove sono ora trasferiti alcuni allevatori per la stagione estiva, e
scende verso le porte di Angrogna, dirigendosi poi verso Prassuit, da dove
scende verso San Lorenzo; di li risale
verso il Serre e poi scende a Torre
Penice, dove lo aspetta il camion del
Macello Cooperativo Pinerolese o della Latteria Sociale di Bobbio, che ne
prelevano il latte.
Un giovane coltivatore di Angrogna,
Marco Bertin, temporaneamente sostituito da im volenteroso studente universitario di Torre Pellice, Roberto
Charbonnier, si occupa del trasporto
e fa il giro della valle ogni mattina,
arrestandosi lungo la strada e presso
le borgate ancora abitate dai contadini e prelevando una media di latte
giornaliera di 400 Kg. Momentaneamente è sospesa la raccolta delle zone
di Buonanotte e di Pradeltorno, in
quanto che i possibili conferitori sono
per lo più agli alpeggi.
Naturalmente chiunque vuole aggiungersi al numero dei soci conferitori può farlo, mettendosi in contatto
con la società nelle persone del suo
Presidente E3mo Malan, del vicepresidente Alessandro Odin o della segretaria Franca Coisson.
Franca Coisson
"Valle d’Angrogna,,
Cenni storici - Leggende - Problemi
attuali. A cura del gruppo FGEI del
Prassuit-Verné. Luglio 1974, L. 1.000.
Rivolgersi alla Claudiana - Torre Pellice.
Merita di essere segnalato questo interessante quaderno presentato dai
giovani del Prassuit-Verné che offre,
in linguaggio estremamente semplice e
chiaro, una visione d’insieme dei momenti salienti della storia d’Angrogna
insieme ai problemi di attualità con
delle statistiche significative. Un quaderno da leggere e da diffondere.
"L’altrastoria,,
Su « Italia contemporanea », rivista
dell’Istituto di storia della Resistenza,
è stata pubblicata una breve recensione di « « L’altrastoria », il giornalino
dei ragazzi delle scuole elementari di
Angrogna, inviato per conoscenza all’Istituto di storia della Resistenza.
L’altrastoria, testimonianze raccolte
dagli alunni della scuola elementare
di Angrogna, nn. 14, 1974.
«Segnaliamo volentieri questo giornaletto ciclostilato degli alunni di Angrogna (imo dei tanti paesi di montagna
del Pinerolese svuotati dalla discesa
verso le fabbriche) che con freschezza
e serietà affrontano lo studio della
storia contemporanea, dal fascismo a
oggi. Il giornaletto si intitola « L’altrastoria» (scrive il maestro Jean Louis
Sappé nella breve presentazione) perché cerca quello che non c’è sui libri
di testo, non la storia dei grandi eventi ma quella quotidiana delle famiglie
degli alunni, contadini e operai, ex-carabinieri e piccoli negozianti. I ragazzi
di Angrogna hanno perciò intervistato
i loro nonni e nonne, mettendo insieme piccole testimonianze autentiche e
solo apparentemente marginali, con
trappuntate con brani dei libri di storia di ieri e di oggi. Il giornaletto, che
riprenderà a uscire in autunno, si segnala perciò come strumento di didattica viva e come documento sulla capacità che il mondo contadino ha di
vivere e pensare la sua storia, ieri e
oggi ».
G. Rochat
CONVITTI
La Conferenza, viste le possibilità
concrete di testimonianza inerenti al
lavoro svolto dagli educatori nei Convitti maschili e femminili di Pomaretto e TTorre Pelhce verso i ragazzi minori vittime dello sviluppo caotico della nostra società, consapevole dei problemi che vengono indicati, tra l’altro,
nella relazione del Convitto di Pomaretto :
incoraggia questi nostri fratelli
educatori e direttori dei Convitti a proseguire la loro ricerca;
ricorda alle comunità del distretto che esse sono direttamente coinvolte dal problema dei minori ospitati nei
nostri istituti e le invita all’approfondimento della lineai vocazionale che
emerge dall’impostazione dei nostri
convitti.
FORMAZIONE LAICI
La Conferenza rilèvata la necessità
di coordinare e sviluppare l’opera di
formazione e di preparazione dei laici
come suoi ministri della chiesa, chiede alla Commissione Distrettuale di
nominare una commissione che;
a) riprenda la ’problematica dei
ministeri nella chiesa, la riproponga
all’esame delle comunità ;
b) compia un’indagine per quanto
a proposito si fa nelle chiese;
c) faccia un’opera di coordinamento, proponendo e fornendo del materiale adeguato per una corretta formazione di base.
C.I.O.V.
La Conferenza, preso atto dell’attuale situazione dell’Infermeria di Torre
Pellice completamente rinnovata senza pubblici interventi,
considerato che la CIOV, su mandato del Sinodo Valdese, ha richiesto
la classificazione dell’Infermeria in Ospedale per lungodegenti e convalescenti ed, in via alternativa, l’estensione del Regolamento Sanitario dell’Ospedale Valdese di Pomaretto, appi-ovata da Decreto Ministeriale e che la
relativa istanza giace da oltre quattro
anni presso gli uffici di competenza;
rilevato che la Comunità Montana della Val Pellice, i comuni della Val
Pellice, l’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (IRES) e le Comunità valdesi, mediante petizione firmata
dai singoli membri, hanno condiviso le
richieste fatte dalla Commissione
I.O.V.;
invita la Regione Piemonte ad assumere entro breve termine i provvedimenti di sua competenza in accoglimento delle istanze come sopra formulate.
La Conferenza invita la C.I.O.V. a
provvedere all’assunzione in servizio
di un’animatrice sociale (o assistente
sociale) che si occupi dei ricoverati
deH’Asilo di San Germano e del Rifugio Carlo Alberto.
Invita la C.I.O.V. a voler provvedere
l’Asilo di San Germano di un piccolo
laboratorio per la promozione di attività occupazionali che, per singole iniziative, sono già in atto.
Riunione al Bagnau convitto valdese di pomaretto
Domenica 4 agosto p. v. avremo la
nostra giornata comunitaria al Bagnau. Al mattino alle ore 10,30: culto
con Santa Cena; al pomeriggio a partire dalle ore 14 alcune conversazioni
e canti insieme. Tutti sono cordialmente invitati.
È deceduta il 15 luglio la nostra sorella Rivoira Celestina in Pons della
Revellera dopo breve malattia. La nostra simpatia fraterna è con la famiglia in lutto.
Si sono sposati nel Tempio del Serre il 22 luglio Balbiano Walter e Legger Adriana di Luserna San Giovanni.
Che la loro gioia sia fondata sulla gradi Dio.
R. C.
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiii
Luserna S. Giovanni
Vendita di beneficenza
Domenica prossima 28 corr., alle ore
15, nella Sala Albarin a S. Giovarmi,
avrà luogo la tradizionale esposizionevendita di lavori femminili che la Società di Cucito « Le Printemps » prepara ogni anno allo scopo di aiutare le
opere locali di beneficenza. L’interessante esposizione rimarrà aperta tutto
il pomeriggio. Il pubblico vi è cordialmente ivitato.
Nuove prospettive di lavoro
L'anno scolastico appena terminato ha visto la realizzazione di un nuovo
modo ( almeno per le valli ) di strutturazione dei ragazzi all'interno del convitto.
Abbiamo suddiviso le camere raggruppando le stanze da letto e le sale
di attività in modo da realizzare aH'interno 4 focolari : ciascun focolare è stato
abitato da un gruppo famiglia (10-12 ragazzi) con a capo un assistente.
I servizi lavanderia, cucina sono ri
VHIar Penosa
Incontri. Ne abbiamo avuti parecchi durante il mese di giugno. Anzitutto con un
gruppo di rorenghi, antichi catecumeni del
pastore, poi, un simpatico gruppo da Villar
Pellice e nel corso di questi incontri abbiamo udito i messaggi del pastore Cipriano
Tourn e del rag. Bruno Mathieu. Infine, una
trentina di ex alunni della Scuola di Carema,
convenuti da varie località e perfino dalla
Francia. Alla fine del culto, Carlo Monaja,
anziano della chiesa di Aosta, Beniamino Fabiole, ex sindaco di Carema, e Domenico Corongi, creatore di un laboratorio di maglieria a Torino, hanno ricordato con commozione e riconoscenza, gli anni trascorsi nella
vecchia Scuola di Evangelizzazione.
Abbiamo pure avuto il piacere, per due
volte, di udire il fratello Dino Gardiol di S.
Giovanni e lo ringraziamo per le sue ottime
predicazioni.
Battesimi. Andrea di Ugo e Consolata Berton; Orietta di Remo e Elsa Clot; Marco di
Aldo e Amalia Ribet. Il Signore benedica
questi fanciulli e aiuti i loro genitori a educarli nelle Sue vie!
Dipartenza. Il 30 maggio ci ha lasciati, dopo lunghi anni di sofferenza, il nostro fratello Raymondo Belleard, alTetà di 52 anni. La
funzione ha avuto luogo nel nostro tempio,
alla presenza di numerosi parenti ed amici
e di una folla rappresentanza di abitanti di
Usseaux, paese di origine dell’estinto, ove
vivono i suoi vecchi genitori. Alla vedova ed
ai figli, diciamo ancora la nostra commossa
solidarietà.
Assemblea di chiesa. Ha eletto quali delegati alla Conferenza ed al Sinodo, i fratelli:
Germana Costantin e Sergio Pons.
Nozze. Il 13 luglio, nel tempio olezzante
di fiori, abbiamo celebrato le nozze della no«
stra giovane sorella Eloide Avondet con Edoardo Gaido di Pinasca, circondati da un gran
stuolo di parenti ed amici. Il Pastore ha parlato sui varii significati della parola a fedele » (Apocalisse) e una cugina della sposa ha
abbellito la funzione col canto delPinno « Padre benigno ».
A questa nuova coppia che si stabilisce al
Villar, rinnoviamo gli auguri di molte benedizioni nel Signore.
E. G.
masti centralizzati mentre ad ogni singola famiglia sono stati demandati tutti gli altri compiti .dallo studio, alle
attività, al pranzo. 1!
Indubbi sono i vantaggi di questa
nuova organizzazione: possibilità di
migliori e più aj^pj-ofonditi contatti
fra i ragazzi e fra adulti e ragazzi, partecipazione più immediata e ricomposizione di tutte le tensioni nell’ambito
della stessa famiglia, educazione più
individualizzata.
Naturalmente i problemi non sono
rnancati soprattutto a livello dei ragazzi delle medie e sarà necessario sperimentare lungamente, riteniamo comunque che la scelta sia irreversibile.
Un prossimo passo nel consolidamento di questa organizzazione sarà
quello di ridurre a 8 o 9 il numero dei
componenti di ciascuna famiglia sperimentando contemporaneamente la
convivenza di ragazzi di età diversa.
Da più parti si stanno teorizzando
nuove strutture da preferire all’istituto che comunque emargina i ragazzi
raggruppandooli come in un ghetto.
Naturalmente il vero superamento
dell’istituto lo si potrà avere quando
i ragazzi potranno essere affidati a
nuove famiglie (affidatane) oppure comunità alloggio (o focolari) c^ si occuperanno dei problemi della loro educazione e formazione, magari abitando nello stesso caseggiato.
La nostra struttura e la nostra collocazione in Pomaretto non ci permette ancora di prevedere realisticamente una simile trasformazione per il
nostro Convitto, ma riteniamo ugualmente che a breve termine potremo
già ospitare degli adulti disposti a vivere lì la loro vita ed il loro impegno
lllllli
con i ragazzi rimanendo profondamente collegati all’esterno.
Questo significa che da un semplice
gruppo strutturato per realizzare un
lavoro c’è la possibilità reale di creare una comunità che oltre a vivere concretamente j problemi dell’educazione
cerchi nello stesso luogo le parole per
esprimere la propria testimonianza di
fede e la propria ricerca.
Riteniamo che questo problema nel
concreto ci accomuni a tutti coloro
che hanno a cuore i problemi di edu
Centro Diaconale
Il Centro Diaconale ricerca
assistenti ambo i sessi disponibili a ricoprire il ruolo di educatori in « gruppi famiglie »
presso i Convitti di Pomaretto e
Torre Pellice.
Gli interessati possono prendere contatti direttamente con i
rispettivi Convitti : telef. 8273
(Pomaretto); 91237 - 91230
(Torre Pellice).
COMUNE DI TORRE PELLICE
Istituzione
di un nuovo servizio
sociale
L’Amniinistrazione Comunale di Torre Pellice ha di recente istituito, in via sperimentale, un nuovo Servizio Sociale : il servizio di
Restaurant.
Questo servizio è stato voluto dal Comune
per venire incontro alle esigenze delle persone anziane sole, alleviando loro il disagio di
doversi preparare i pasti e, soprattutto, di doverli consumare in solitudine.
Il Servizio di Restaurant, viene ad aggiungersi a quelli già esistenti, nella nostra cittadina da circa tre anni e che comprendono :
— due « Centri d’incontro »;
— Servizio d’aiuto domestico e lavanderia;
— Servizio infermieristico ambulatoriale e
domiciliare;
— Ambulatorio geriatrico e servizio di
pedicure.
Per avere ulteriori informazioni, circa il
nuovo servizio si pregano le persone direttamente interessate di rivolgersi alla Segreteria
dei Servizi Sociali presso il « Centro d’incontro » del capoluogo (piazza del Municipio 3 Tel. 91383) durante l’orario d’ufficio.
cazione dei propri figli e che si battono per avere migliori strutture (dalla scuola materna, alle scuole dell’obbligo, dalla medicina scolastica, alle
attività ed ai servizi per il tempo libero) e per questo sono disposte ad impegnarsi.
La discussione sulla creazione di
gruppi famiglia o comunque di strutture che si possano adeguare sempre
meglio alle necessità dei ragazzi è attualmente in corso anche negli altri
convitti delle Valli per cui parteciperemo insieme a questa ricerca.
Allarghiamo quindi l’invito a tutti
coloro che personalmente o nel contesto di una qualche organizzazione
vogliono essere presenti in questa ricerca a farsi vivi ed in secondo luogo
a tutti coloro che desiderano impcparsi in prima persona nel lavoro con
i ragazzi: li invitiamo a venire a ricoprire il ruolo di educatori.
Adriano Longo
Personalia
Il pastore Giorgio Tourn ha avuto
il dolore di perdere la mamma, signora Llllia Mourglia ved. Tourn. Ricordandola con affetto, esprimiamo a lui
e ai suoi familiari la nostra fraterna
simpatia, nella fede comune in quella
risurrezione per grazia, in Cristo, di
cui egli è testimone e predicatore, co
me vi ha fermamente creduto la nostra sorella scomparsa.
« ♦ «
Presso la Facoltà di Magistero di
Torino si è laureata a pieni voti e lode Silvana Rlvoir, di Torre Pellice,
sostenendo una tesi su « Carcere e società dal 1919 al 1950». Ci congratuliamo cordialmente con lei, con i nostri migliori auguri per il suo futuro
servizio.
La Conferenza, dopo aver preso atto
degli insufficienti contatti tra la CIOV
ed i suoi dipendenti ed aver riscontrato in pesto fatto una delle cause
della crisi attuale del personale, dopo
aver discusso l’operato della CIOV e
in particolare il ministero del pastore
a pieno tempo, ribadisce la necessità
di un dialogo aperto e continuo fra
CIOV ed il personale degli istituti, invita la CIOV a studiare la necessità
della riorganizzazione dei vari compiti
in'imodo tale, da permettere- al presidente di svolgere il suo ministero pastorale ora fortemente condizionato
dalle crescenti incombenze d’ufficio.
INTROMISSIONI
GOVERNATIVE
La Conferenza, informata della circolare della Prefettura di Torino ai comuni delle Valli tendente ad ottenere
dai concistori tramite le amministrazioni comunali diverse informazioni
sulle attività ecclesiastiche e loro responsabili, mentre rinvia i concistori
alle norme dei nostri statuti le quali
prevedono che i contatti tra le chiese
e gli organi statali competenti siano
tenuti dalla Tavola Valdese, protesta
per questa intromissione negli affari
interni ecclesiastici che nessuna norma esistente può giustificare e per la
conseguente violazione delle libertà dei
cittadini sancite dalla Costituzione e si
permette di richiamare l’attenzione
delle amministrazioni comunali interessate suH’opportunità che esse stesse rifiutino per principio di farsi strumento di questa insolita indagine prefettizia e ciò in nome della loro qualità di organi elettivi rappresentativi e
custodi delle libertà democratiche nei
rapporti con i propri amministrati.
VIABILITÀ'
E SOTTOGOVERNO
La Conferenza, rilevata la situazione
dei piccoli comuni di montagna delle
Valli Valdesi circa i problemi della viabilità (specie invernale), dell’elettrificazione ed in generale dei servizi sociali, quali per esempio la viabilità di
Perrero, Prali, Massello, Salza, Rodoretto, e dell’elettrificazione nei comuni
di Massello, Rorà, Angrogna, considerato che alcuni degli attuali amministratori pubblici, a livello regionale e
provinciale, sembrano orientare la loro azione in questi campi non sulla
base dei giusti diritti delle popolazioni, ma secondo criteri di sottogoverno
politico, di clientelismo e di speculazioni private; denuncia tali metodi di
governo come profondamente antidemocratici ed antievangelici, in quanto
con la loro pretesa rappresentano un
obiettivo attacco alla dignità degli uomini chiamati alla libertà e alla responsabilità di figli di Dio.
La Conferenza ritiene inoltre che di
fronte a tali metodi che attaccano l’autonomia spirituale e la capacità decisionale della collettività, i credenti possano intraprendere tutte le forme di
pressione necessarie per soddisfare le
giuste esigenze dei cittadini.
AVVISI ECONOMICI
VALDESE Henne abitante Casteljiuovp Pinasca desidera incontrare signorina valdese
per formare focolare cristiano. Scrivere
presso direzione giornale che farà seguire
all’interessato.
VENDESI terreno con rustico e sorgente, Angrogna. Scrivere: Marino, Via Cavour 13
- 10123 Torino.
« Quand’anche camminassi nella
valle dell’ombra della morte, io
io non temerei male alcuno, perché Tu sei meco; il Tuo bastone
e la Tua verga son quelli che mi
consolano » .
(Salmo 23 - vers. 4)
I familiari della compianta
Margherita Avondet
Ved. Griglio
commossi e riconoscenti per la simpatia dimostrata alla loro Cara scomparsa, nell’impossibilità di farlo singolarmente, ringraziano tutti coloro che
con la presenza, parole di conforto e
scritti hanno partecipato al loro dolore.
Un particolare ringraziamento al
dott. Peyrot e all’Associazione Famiglie Martiri dei Caduti.
Pomaretto, 16 luglio 1974.
A Rorà è deceduta improvvisamente
Lillia Mourglia ved. Tourn
Nel darne l’annuncio i familiari e parenti ringraziano tutti coloro che le
sono stati vicini circondandola di affetto e premure, in modo particolare
il past. Coisson e Signora ed il dott.
Gardiol.
« Beati quei servitori che il padrone arrivando troverà vigilanti ».
(Luca 12: 37)
7
26 luglio 1974 — N. 29-30
Vita, problemi, prospettive delle chiese valdesi
pag. 7
SESTO DISTRETTO: Catania, 27, 28 e 29 giugno
Indeboliti dall’emigrazione
La Conferenza del VI Distretto si è
riunita a Catania dal 27 al 29 giugnosi è aperta con un culto presieduto dal
past. Vincenzo Sciclone; costituita da
22 membri con voce deliberativa, è
\ stata condotta da un seggio così composto: Vincenzo Paraci presidente Pino Testa vicepresidente e Nino Gullotta segretario.
Ci pare utile riportare alcuni stralci
dalla relazione della Commissione Distrettuale. Essa sottolinea una volta ancora « il tentativo di "un pastorato in comune assunto dai membri di
ciascuna comunità » e « le prospettive
emerse nel corso dei discorsi e degli
esperimenti tentati... onde pervenire
insieme a una visione più chiara della
nostra missione e, per quanto possibile, a una collaborazione più costruttiva fra le nostre comunità. Dobbiamo
dire senza ambagi che sinora l’interesse delle chiese per un lavoro in comune, neH’ambiente del Sud è stato scarso. Ogni chiesa si contenta di stabilire
con le altre rapporti di fratellanza e
di amicizia, ponendo però in primo
piano il proprio interesse e il proprio
sviluppo. Non vogliamo sottovalutare
le difficoltà dovute alle distanze e alla
diversità delle situazioni locali, ma ciò
basta a giustificare l’isolamento, l’individualismo che ci fan correre il rischio
di fare delle nostre chiese un ghetto?
Basta a spiegare l’impossibilità di un
lavoro proficuo in comune? In questa
situazione e con questo atteggiamento
com’è possibile l’unità della Chiesa e
un suo impegno nella società?... Alcuni
pensano che prima di affrontare il problema della nostra presenza nel mondo, sia necessario impegnare tutte le
forze interne nella comunità, per costruirne una valida ed efficiente. Perfettamente d’accordo: ma a questo
punto ci chiediamo: quali sono stati i
risultati del lavoro fatto nelle diverse
chiese in seguito all’o.d.g. votato dal
Sinodo ’68 concernente il rinnovamento delle chiese?... Recepire immediatamente la ’’sfida del mondo” potrebbe
essere stimolante o quanto meno ispiratore per un’opera di risveglio e di
rinnovamento nella chiesa e quindi
nella società ».
Considerando la situazione generale
delle chiese, la Commissione distrettuale nota: « Dalle relazioni delle chie
se emerge un dato di fatto sconcertante, e cioè che esse potrebbero portare
il nome di una qualsiasi chiesa, in
quanto che si avverte in ognuna la
stessa problematica, che possiamo così condensare: a) un tentativo generale di essere comunità vivente; b) un
tentativo di sopravvivere, cioè di mantenere le posizioni, contro ogni apatia
o dissoluzione; c) la mancanza della
presenza di giovani, diversamente motivata; d) l’emigrazione intesa come
impoverimento delle forze vive della
comunità; e) l’invecchiamento dei nuclei comunitari, in quanto formati in
massima parte da membri anziani,
con scarse possibilità di rimpiazzamento. Questa drammatica situazione
caratterizza le nostre chiese oggi. Per
cui non fa più meraviglia vedere che
la presenza ai culti, oltre che essere
povera, è formata per lo più di persone di età avanzata. La mancanza dei
giovani nella vita della chiesa rende
pertanto difficile l’attuazione di ogni
programma d’inserimento, in senso
evangelico e sociale, nel corpo della
società del nostro tempo. Per cui si fa
chiara Timpossibilità del passaggio a
quelle fasi operative auspicabili in una
comunità dinamica ».
Si comprendono, in questo quadro,
alcuni o.d.g. votati dalla Conferenza:
La Conferenza Distrettuale prende
atto che la chiesa di Vittoria, non trovandosi più nelle condizioni previste
dalla lettera « a », art. 2 RR.OO. cessa
di essere chiesa costituita.
La Conferenza Distrettuale, sentito
il dibattito sulla gioventù, raccomanda
alle chiese lo studio dei materiali proposti dalla rivista « Gioventù Evangelica » e in particolare gli studi di Paolo
Ricca, comparsi negli ultimi numeri.
La Conferenza, sentita la relazione
della sig.ra Moncada-D’Antona, suüe
attività svolte dalla F.F.V., la ringrazia
ed auspica un impegno sempre maggiore da parte della F.F.V., per una presa
di posizione tendente a conquistare
alle donne un posto di assoluta parità
nella società per la libertà che viene
da Cristo.
Figli selezionati
su ordinazione?
(segue da pag. 8)
trimoni nocivi. Sarei quindi favorevole
a questi esami, se però fossero subiti
liberamente, e non imposti ».
ATLETI O CERVELLONI?
« Una politica eugenetica può indubbiamente esser presa in considerazione per i cavalli da corsa e per i cani,
ma mai per esseri umani. Del resto, su
quali criteri fondare la scelta? Si dovrebbero selezionare atleti o cervelloni? Brune o bionde? ». E il "superuomo" che si otterrebbe potrebbe presentare questi caratteri: «il naso di,
un cane da caccia, le ali di una libellula, l’udito di un pesce, le orecchie di
un serpente, rivestito di pelame stagionale e dotato di un metabolismo da
tenia »... Caratteri funzionalissimi, ma
« non ci si può attendere dalle madri
che si precipitino a produrre super-neonati del genere! ».
Sembrano discorsi di fantascienza,
ma con la scoperta deH’amniocentesi
e delle tecniche connesse, non c’è da
illudersi che il vaso
di Pandora rimarrà chiuso per sempre. Se non vogliamo sottometterci
ciecamente alle scoperte tecnologiche,
dobbiamo esaminarne accuratamente le
ripercussioni, finché sono allo stadio sperimentale. Si
comprende quindi l’esigenza formulata in una risoluzione del CIOMS: « Anche se gli scienziati danno prova di discernimento nel mettere in atto, il "genio genetico", l’esperienza acquisita nel
campo dell'alimentazione e dei medicinali ci mostra la necessità di una regolamentazione scrupolosa a livello dì
affari. Il giorno in cui l'una o l’altra
delle nuove tecniche genetiche potesse
essere largamente commercializzata,
non mancherebbero ditte che le lancerebbero, come lanciano deodoranti e
lassativi, con réclames di questo genere: “Ordinate il vostro prossimo biondino” oppure "Se il vostro bimbo non
avrà 15 cm. in più, vi rimborseremo”.
SUPERUOMINI
SU ORDINAZIONE?
Una proposta in vista di una selezione genetica pianificata è stata formulata, con grande risonanza, dallo studioso americano H. J. Muller, premio
Nobel 1946 per la medicina per aver
scoperto l’influenza dei raggi X sulle
mutazioni. Aveva esposto le sue teorie
al Congresso di genetica umana, tenutosi a Chicago nel settembre 1966. Se
condo lui uomini, selezionati per le loro alte qualità fisiche, psichiche e morali, dovrebbero deporre il loro seme
in una «banca dello sperma». Messo
in cultura e conservato sottogelo, questo seme potrebbe servire a fecondare
madri volontarie, le quali abbiano però avuto in precedenza la possibilità di
scegliere il “genitore” in un catalogo
che elenchi le qualifiche dei vari donatori (anonimi e di regola morti da
almeno 20 anni).
SHAKESPEARE
O EDDY MERCKX?
Il gran numero di donatori e l'estrema varietà genetica offerta alla scelta
erano considerate dal prof. Muller una
garanzia che la vita quotidiana fra
questi geni, della levatura di Shakespeare, Newton o Einstein, non sarebbe banale. Per essere selezionato, un
donatore dovrebbe non solo essere intelligente e in perfetta salute, ma anche dar prova di socievolezza ( « cooperativeness »). Fra le altre qualità richieste, il coraggio morale, l’amore per
la natura e l’attitudine a esprimersi
con chiarezza, caratteri che sembrano
più educativi che ereditari.
In un convegno del CIOMS a Parigi,
nel 1972, tutti hanno dichiarato il progetto Muller irrealizzabile non solo per
motivi morali, ma anche perché si basa su ipotesi errate. « È impossibile
valutare il valore genetico di un uomo
— ha dichiarato il prof. David Klein,
dell’Istituto di genetica medica di Ginevra — dato che il suo patrimonio si
compone di molte centinaia di migliaia
di geni e che conosciamo gli effetti positivi e negativi soltanto di un piccolo
numero di essi. Inoltre, su quali criteri fondarsi per selezionare i superuomini? E ancora, chi controllerebbe i
controllori? ».
Il prof. Jérôme Lejeune, della Facoltà di medicina di Parigi, ha dichiarato:
« Nel suo primo rapporto, il prof. Muller proponeva come candidati alla banca dello sperma alcuni scienziati francesi e fra i politici vi erano Stalin e
Lenin. Nella seconda edizione, posteriore all’epoca krusceviana, Stalin era
sparito. Non è uno scherzo, i controllori son effettivamente controllati, dalla storia. Purtroppo, la storia esercita
un controllo dopo e non si può permettere agli uomini di fare tante sciocchezze prima che il giudizio della storia sia intervenuto ».
Il prof. Marcel Florkin, deH’Università di Liegi, ha concluso così il dibattito: « Quando il catalogo di Muller è
stato diffuso, un’inchiesta semplicissima ha mostrato che le donne americane sceglierebbero piuttosto dei calciatori, mentre quelle europee occidentali dei ciclisti. Un modo di vedere confermato, in fondo, da una riflessione
di Albert Einstein. A chi gli domandava: "Che cosa vorrebbe essere in un’altra vita, se ritornasse sulla terra?”,
aveva risposto: "Un bel giovane” ».
Pierrette Posmowski
(da «Informations UNESCO»).
La Conferenza accoglie l’invito della
Tavola a versare per l’anno ’74/75 un
aumento del 20% sul totale da calcolarsi sui versamenti che avrebbero dovuto essere fatti nell’anno 73/74 ed impegna le comunità a versare mensilmente le contribuzioni da inviare alla
cassa culto.
La C. D. si rallegra per la prospettiva della costituzione in Sicilia-Calabria
della Federazione regionale delle chiese evangeliche in Italia, invita le chiese a studiare la documentazione relativa e propone che una eventuale conferenza distrettuale straordinaria sia
tenuta contemporaneamente alla riunione costituente della Federazione.
La Conferenza ha preso posizione
sulla situazione politica italiana, in riferimento ad alcuni fatti recenti:
La C. D., di fronte agli attentati di
Brescia, all’assassinio di un consigliere
comunale a Barrafranca (EN), invita
le chiese a fare opera di vigilanza sul
pericolo fascista che, per la sua ideologia di prepotenza e della sopravvivenza del più forte, è Topposto dell’annuncio del mondo nuovo datoci da Cristo. ,
Invita altresì a partecipare all’azione di tutti quegli organismi democratici che lottano contro il fascismo nazionale e internazionale, il quale più
che partito è una caratteristica malattia a cui sono soggetti di tempo in
tempo i popoli; malattia i cui batteri
devono essere neutralizzati in tempo,
onde evitare la catastrofe dell’umanità.
Invita le chiese ad appoggiare la richiesta fatta da più parti che il Movimento Sociale e ogni altra organizzazione fascista vengano sciolti (impedendo successive ricostituzioni sotto
altri nomi) sulla base della Costituzione italiana, che vieta la ricostruzione
del partito fascista, e venga quindi
escluso ogni possibile finanziamento
pubblico a chi vuole impórre al paese
un costume politico, che la Resistenza
ha definitivamente condannato e che
la nostra coscienza di credenti non
può che condannare.
La Conferenza si è espressa in due
ordini del giorno riguardo ai fermenti
e alle repressioni all’interno del cattolicesimo romano:
La C. p. si rallegra per i nuovi fermenti che si manifestano anche nella
nostra zona entro il cattolicesimo e invita le comunità a partecipare al travaglio^ di questi fratelli nella ricerca di
una rinnovata fedeltà all’Evangelo e si
rallegra anche per la prossima assembiea del movimento «cristiani per il
socialismo», da tenersi nel Sud nei
primi di noVenthÌfe,’invitando le comunità a partecipare al lavoro preparatorio e all’assemblèa stessa.
La C. D., informata delle scelte cor^SSiose fatte da don Giovanni Franzoni, per esprimere concretamente là
solidarietà dei credenti nella lotta per
la liberazione di tutti gli oppressi; informata altresì dei gravi provvedimenti disciplinari già presi e di quelli più
gravi che si minaccia ancora di prendere nei confronti di questo fedele e
coerente testimone dell’Evangelo, al
fine di farlo tacere e di decapitare la
sua comunità di S. Paolo a Roma;
esprime il suo stupore per il fatto
che dei provvedimenti di marca integrista e repressiva siano presi dalla
gerarchia del cattolicesimo romano,
proprio in questo così detto anno santo, che, a detta della stessa, dovrebbe
proporsi la riconciliazione;
esprime a don Franzoni la sua più
fraterna solidarietà, facendo voti che,
al più presto, sia messo in condizione
di riprendere il suo posto nella comunità di S. Paolo a Roma, che costituisce il contesto e il luogo nel quale la
sua vocazione di testimone e di profeta per il nostro tempo si è manifestata ;
propone infine al Comitato organizzatore delle manifestazioni per l’ottavo centenario della conversione di
Valdo d’invitare don Franzoni a Torre
Penice dato che rappresenta un segno
attuale di quello che volle essere e che
fu, in reaità, il valdismo primitivo.
I lavori della conferenza si sono interrotti, a sera del sabato, per seguire
con un pubblico numeroso, la conferenza sulla situazione dei detenuti politici sudvietnamiti, tenuta dal past.
Tullio Vinay nell’aula magna della Facoltà di Magistero.
La Commissione Distrettuale è stata
confermata: Georges Paschoud presidente, Ernesto Pozzanghera vicepresidente, Enrico Trobia segretario.
Un anno dì lavoro
nella scuola media del Collegio Valdese
Ci Si vale di metodi pedagogici moderoi
per formare alla libertà e alla responsabaità
Nell’anno scolastico 1973-74 centosessantuno allievi hanno frequentato la
scuola media del Collegio Valdese. Non
tutti purtroppo sono stati promossi
nelle due sezioni della I e della II,
mentre i 51 allievi delle terze sono stati tutti licenziati. Con questi hanno
conseguito la licenza media i 7 lavoratori-studenti provenienti dalla Scuola
Media "Vermigli" di Zurigo che si sono
presentati agli esami nel nostro Istituto.
Dei 60 allievi delle prime classi, 45
sono stati promossi, 12 rimandati e 3
respinti, dei 50 allievi delle seconde, 39
sono stati promossi, 10 rimandati e 1
respinto. Gli alunni rimandati o bocciati non sono molti, ma sono, secondo
me, ancora troppi. Come si prepareranno questi ragazzi considerati immaturi e non in grado di frequentare per
alcune materie l’anno scolastico successivo? Molti di loro non hanno i mezzi per prendere lezioni private e alcuni sono anche impegnati nei lavori dei
campi o nell’industria alberghiera o in
altre attività. Si profila sempre di più
la necessità per fa nostra scuola di fare dei corsi di ricupero gratuiti o semigratuiti, della durata di almeno due
mesi (settembre-ottobre). Certamente
nell’anno scolastico passato si è fatto
di tutto da parte del corpo insegnante
per evitare queste dolorose cadute di
fine d’anno degli studenti. In tutte le
classi il lavoro è stato molto impegnativo, in particolare nelle terze in vista
dell’esame di licenza. L’anno scolastico è stato diviso in due quadrimestri,
ma nel corso di questi due periodi sono state consegnate pagelline con osservazioni e giudizi sull’andamento
scolastico, sul comportamento e l’indole dei ragazzi.
L’insegnamento tradizionale è stato
quasi sempre sostituito da quello impostato su metodi pedagogici moderni: quindi si è insistito sul lavoro di
gruppo, le discussioni e i dibattiti, la
lettura dei giornali, le ricerche individuali e collettive, l’uso di mezzi audiovisivi e l’apporto di testimonianze dirette e documenti storici. Tra l’altro
posso ricordare la nostra partecipazione al Cinefórum per le scuole. Sono
stati proiettati 7 film di argomento
storico tra cui « Kapò » e « Roma città
aperta », molto apprezzati dagli sturi nti. Ricordo anche l’interessante ed
ampio dibattito che si è svolto sulla
Resistenza e sulla situazione politica
attuale in Italia ed in Spagna, durante la visita fatta agli studenti delle
terze classi dalla Prof.ssa Frida Malan
e da un giovane spagnolo in esilio. Alla
fine dell’anno si sono organizzati due
incontri con i genitori degli allievi licenziandi, in cui è stato ampiamente
trattato il problema dell’orientamento
scolastico. 23 allievi hanno frequentato il corso facoltativo di latino e all’esame di licenza 22 sono stati considerati idonei, ma di questi soltanto 12
si .orientano verso gli studi classici.
Notevole importanza hanno nella
scuola delTobbligo le attività pratiche.
Durante Tanno gli alunni del corso di
Applicazioni tecniche hanno fatto degli ottimi lavori, soprattutto in vista
della Mostra che si terrà nella seconda metà d’agosto nei locali della scuola. Una visita al laboratorio artigianale di tessitura a mano di Torre Pellice
ha coronato la fine di queste lezioni.
Il corso di ginnastica ha riscosso,
come sempre, entusiasmo da parte degli allievi, in particolare il corso di
nuoto, che purtroppo quest'anno ha
avuto inizio solo a marzo. Le lezioni
di Educazione fìsica non hanno potuto
svolgersi in modo adeguato per il fatto che l’Aula Magna del Collegio adibita a palestra manca di tutta l’attrezzatura indispensabile per l’esecuzione
degli esercizi. I giochi della gioventù
hanno avuto successo, specialmente le
gare di sci, in cui alcuni nostri piccoli
campioni si sono piazzati così bene da
partecipare persino alle nazionali.
Una gita in Valle d’Aosta ha concluso le attività pratiche della scuola. Ma
il nostro compito non è solo quello di
preparare dei buoni latinisti o dei campioni sportivi o dei bravi disegnatori,
il nostro compito è soprattutto quello
di educare i ragazzi ed insegnare loro
che bisogna vincere l’egoismo occupandoci, in modo disinteressato, degli altri. Perciò particolare importanza hanno avuto le lezioni di religione. Mentre in alcune classi si studiava la storia valdese, in altre si rivolgeva Tinteresse, come nel passato, all’opera dei
nostri missionari in Africa. Si sono anche studiati i gravi problemi dei paesi
sottosviluppati e si sono compiute ricerche al riguardo. Il sig. Roberto Coisson ha fatto una gradita visita agli allievi e ha parlato loro dello Zambia,
in cui ha lavorato per tanti anni come
missionario. Nella I B si è iniziata
una corrispondenza con la signorina
Laura Nisbet, insegnante in un collegio di questo stesso paese e si sono
raccolti dei medicinali da inviare alla
missionaria Anita Gay che lavora nel
Madagascar.
I nostri studenti hanno contribuito
alle opere di assistenza locali visitando per Natale alcune persone sole ed
anziane a cui hanno portato doni confezionati durante le lezioni di Applicazioni tecniche e che hanno rallegrato con canti studiati alle lezioni di musica. Hanno inoltre collettato per la
Croce Rossa nella giornata a questa
destinata.
Così un altro anno scolastico è trascorso serenamente al Collegio; il prossimo anno si presenta sotto buoni auspici, perché c’è una grande affluenza
di allievi. Abbiamo già 68 domande di iscrizione alla I media, ma purtroppo
non c’è posto per tutti!
Anna Marullo-Reedtz
Arrivederci, Suor Susanna
Dopo oltre 22 anni di fedele servizio
e dedizione ai suoi ricoverati, Suor Susanna Coisson lascia il Rifugio Carlo
Alberto di S. Giovanni. La causa di
questa decisione è ufficialmente una
grande fatica; fatica fisica e morale accumulata durante tanti anni di attività
svolta fra persone a cui l'isolamento
e le sofferenze creano un carattere difficile e spesso imprevedibile.
La responsabilità di questa missione
e la fatica che essa comporta, conducono inevitabilmente ad un logorio interno, volutamente non confessato, che
ad un certo punto esige una fermata,
un periodo di pausa e di riflessione.
Va ricordata una frase che ritorna
spesso nella conversazione di Suor Susanna: « I miei malati li amo tutti indistintamente; li amo nelle loro qualità, nei loro difetti, nelle loro sofferenze ». Questa frase rivela in pieno lo
spirito profondamente evangelico col
quale essa ha continuato l’opera del
fondatore del Rifugio.
Pensiamo alle decine e decine di ricoverati fin’ora seguiti tutti personalmente nelle loro necessità, nelle loro
abitudini, nei loro desideri ed anche
nelle loro piccole manie.
Pensiamo anche alla grave responsàbilità che incombe sulle decisioni
R. P. I.
onoRRnze purrrri
Disbrigo di tutte le pratiche inerenti ai decessi,
trasporti in Italia ed all'estero
COFANI COMUNI E DI LUSSO
Interpellateci saremo a Vostra disposizione
Servizio ininterrotto
Via Monte ManzoI, 3 - LUSERNA SAN GIOVANNI
Via Matteotti, 8 - TORRE PELLICE
Telef. 90771 - Notturno e festivo 90731
della Direzione di questo Istituto Ospedaliero Valdese.
Pensiamo specialmente alla crisi che
minaccia ora in modo speciale questa
opera più che mai necessaria ed insostituibile, concepita circa ottant’anni
fa dall’allora giovane ed entusiasta Pastore William Medie che, con spirito
profondamente cristiano riuscì, col
suo esempio e con la sua dedizione, a
concretare, nel 1896, la fondazione ’ di
quel Rifugio destinato a ricevere con
amore, gioia e serenità tutte quelle vite che nelle famiglie, negli ospedali e
negli altri ricoveri costituiscono un peso ed un ingombro. A quest’opera il
pastore Medie dedicò tutte le energie
della sua troppo breve esistenza.
Pensando infine ancora alle difficoltà in cui si dibattono attualmente tutte le nostre Opere Ospedaliere, specialmente per la quasi totale carenza
di vocazione nello spirito di carità,
non vogliamo dire alla Suora che lascia questo Istituto, semplicemente un
addio, ma esprimendole tutta la nostra riconoscenza per l’inestimabile
opera svolta, vogliamo dirle altrettanto semplicemente: « Arrivederci, Suor
Susanna e, per ora, un sereno e meritato Buon Riposo ».
E. P.
I familiari di
Felice Abbena
che il Signore ha richiamato a Sé dopo lunga malattia, ringraziano tutti coloro che hanno preso parte al loro dolore. Un ringraziamento particolare
esprimono al Pastore Gino Conte.
« L’anima mia s’acqueta in Dio solo ; da lui viene la mia salvezza »
(Salmo 62: T).
Torrazza Piemonte, 4-7-1974.
8
pag. 8
I NOSTRI GIORNI
N. 29-30 — 26 luglio 1974
Prospettive e rischi delle tecniche genetiche
HgH sdiziofliti, si ordiiaziine?
Nei giorni scorsi ha suscitato scalpore la notizia, data da un medico inglese,
che in Europa vivrebbero e crescerebbero cinque bambini il cui concepimento è stato prodotto in provetta, artificialmente, anche se la gestazione è poi
avvenuta nel grembo di una donna. Si tratta di un caso-limite, per ora, che
mostra quali possibilità e quali problemi vada prospettando, a scadenze non
lontane, lo sviluppo della genetica. Al riguardo riprendiamo dalle « Informations Unesco » ( N. 662) un articolo di Pierrette Posmowski, che riferisce su
relazioni e dibattiti nel conviigno su « Biologia, medicina e diritti dell'uomo »
tenuto nel novembre scorso a Ginevra, presso la sede dell'Organizzazione
mondiale della sanità (OMS), su iniziativa del Consiglio delle Organizzazioni
internazionali di scienze mediche (CIOMS), quale contributo al 25° anniversario della Dichiarazione dei diritti dell'uomo
¿ Stiamo facendo
per il corpo umano quel che abbiamo fatto per l’ambiente: con i nostri
interventi rischiamo di compromettere l’equilibrio naturale. È ormai
tempo di forgiare
gli strumenti sociali che ci permettano
di fronteggiare i progressi della tecnica
scientifica ». Così ha dichiarato Amitai
Etzioni, docente di sociologia alla Columbia University di New York, intervenendo vigorosamente al citato convegno ginevrino riguardo alle conseguenze possibili delle nuove tecniche
genetiche e mediche. « Come il mostro
di Frankenstein, la tecnica sta sfuggendo al controllo del suo creatore; perverte la società per adattarsi alla logica degli strumenti, più che servire i
veri interessi dell’uomo. Compito primordiale dell’era che si apre, è restituire ai valori umani la loro priorità ».
Durante gli ultimi dieci anni l’esplorazione dei misteri dell’ereditariètà è
proseguita a ritmo vertiginoso. Certo
è ancora lontano il giorno in cui una
coppia in cerca di discendenza potrà
recarsi presso una banca dello sperma
e chiedere all’impiegato i gèni necessari a fabbricare un bimbo biondo, dagli occhi azzurri e dotato di un alto
quoziente d’intelligenza. Ma i consultori genetici, sorti negli USA negli anni ’40, sono passati da 13 nel 1955 a
quasi 200 nel 1971, e sono fin d’ora possibili alcuni interventi genetici.
Un esempio che colpisce è dato dalla tecnica dell’amniocentesi, che consiste nell’operare un prelievo nel sacco
amniotico della donna incinta per determinare se il feto è normale o presenta gravi anomalie, cioè se è mongoloide. I piccoli così designati a causa
della forma caratteristica delle palpebre soffrono di un’aberrazione cromosomica, detta sindrome di Down: sono gravi handicappati mentali, che
presentano una o più malformazioni
di organi e che in molti casi soffrono
di leucemia e di turbe cardiache.
LA « MACCHINA A VAPORE »
DELLA GENETICA
Il rischio di generare un bimbo mongoloide — una tragedia terribile per i
genitori — è relativamente esiguo
quando le madri sono giovani: in Inghilterra si osserva un caso su 2400 fra
le madri al di sotto dei 20 anni, mentre
il rischio cresce considerevolmente al
di sopra dei 35 anni, raggiungendo la
percentuale sconvolgente deiri®/o al di
sopra dei 40 anni. Nei soli Stati Uniti
nel 1972 sono nati 14.000 mongoloidi e
il governo federale spende annualmente 1 miliardo e 750 milioni di dollari
(circa milleduecento miliardi di lire)
per curarli! e alcuni di loro vivono fino
a 30 o a 40 anni.
La tecnica delTamniocentesi permette pure di scoprire altre due malattie
fra le circa 1.600 affezioni determinate
totalmente o parzialmente da fattori
genetici: la sindrome di Turner nelle
femmine e la sindrome di Klinefelter
nei maschi, per cui la crescita del
bimbo avviene senza sviluppo normale
degli organi sessuali.
I primi esperimenti di amniocentesi
furono compiuti negli USA negli anni
’60; oggi sono praticati, fra la dodicesiróa e la sedicesima settimana di gravidanza, oltre che in America, nella
maggior parte dei paesi europei, con
risultati che vengono considerati sicuri nel 99,5% dei casi. Il prof. Etzioni
ha riconosciuto che l’amniocentesi
comporta lievi rischi: l-2“/o di aborti
in seguito all’esame, e incidenti possibili nel corso dell’aborto consecutivo
alla scoperta di un’anomalia nel feto,
ma è inconcepibile — ha detto — rifarsi a queste ragioni per tenere i genitori nell’ignoranza e lasciar venire
al mondo bambini mostruosamente
handicappati, votati a un’esistenza pietosa: « B come se colpissimo un bimbo con una sbarra di ferro: in tal caso, andremmo in prigione. Ebbene, saremmo altrettanto colpevoli se nascondessimo a una madre che sta per dare
alla luce un figlio mongoloide ». Intatti oltre alle soferenze del bimbo, ci sono il dolore e spesso il senso di colpevolezza dei genitori, e talvolta si aggiungono tensioni familiari che non risparmiano i fratelli e le sorelle sani.
Direttore responsabile: Gino ^nte
Ree. al Tribunale di Pinerolo
N. 175 - 8/7/1960
Coop. Tip. Subalpina - Terre PelIUe (Torino)
Per il prof. Etzioni l’amniocentesi è
« la macchina a vapore della genetica », che crea le premesse per nuove
tecniche biomediche che si svilupperannno senza dubbio nei prossimi
decenni. « Come si esaminano i vaccini e i medicinali nuovi, prima di immetterli sul mercato, per assicurarsi
che sono efficaci e non nocivi, così sarebbe auspicabile che un organo di
controllo potesse esaminare le nuove
tecniche genetiche ». Attualmente, invece, non vi è alcun controllo, ed è così avvenuto che un test per rivelare
una tara ereditaria del metabolismo,
la fenilcetonuria, è stato praticato affrettatamente, con il risultato che
« bambini sani sono stati sottoposti a
regimi piuttosto nocivi ».
MASCHIO E femmina
SU ORDINAZIONE
Garanzie sono tanto più necessarie
in quanto l’amniocentesi può fornire
altri dati, che possono condurre ad
abusi di manipolazione genetica. L’esame permette infatti di individuare la
presenza di gèni XYY, anomalia cromosomica che si è potuto riscontrare
in alcuni criminali o malati mentali
violenti, e può pure rivelare se la creatura attesa sarà maschio o femmina.
Finora nessuna informazione autorizza a pensare che
un sanitario abbia
accettato di praticare un aborto col
pretesto che il feto
non era del sesso
desiderato. Si conosce tuttavia il
caso di un medico
ingannato da una
coppia che aveva
chiesto un test sul
mongolismo: il feto era norrnale, ma
di sesso femminile, e i genitori volevano un maschio (ora, l’aborto è autorizzato negli USA). « Tuttavia — ha detto
il prof. Etzioni — il progresso delle tecniche selettive potrebbe, in futuro, permettere di scegliere il sesso del nascituro, separando gli spermatozoi generatori di maschi da quelli generatori
di femmine. Orbene, si dovrebbe forse
autorizzare i genitori a scegliere il sesso del loro bambino, e quindi altri caratteri genetici, come si sceglie un setter piuttosto che un doberman? Alcuni
anni fa si valutava che se la gente avesse questo diritto, le nascite mascili
supererebbero del 1% quelle femminili. Ma sotto la spinta dei movimenti di
liberazione della donna, la cifra è sicuramente calata! ».
FANTAGENETICA
E SCELTE MORALI
Altre tecniche di "selezione genetica” sono oggi teoricamente possibili.
Negli Stati Uniti la fecondazione artificiale è messa al servizio di padri sterili. E domani? Forse le banche dello
sperma, già istituite per i padri che devono subire una vasectomia o nel loro lavoro sono esposti a radiazioni pericolose, saranno utilizzate per conservare il seme di donatori anonimi etichettati a seconda dei loro caratteri
distintivi. Per molti, simili interventi
genetici sono una forma di adulterio.
Un sondaggio nazionale condotto negli USA nel 1969 ha rivelato che il 49%
degli uomini e il 62% delle donne accettavano l’idea della fecondazione artificiale, ma solo se il coniuge non era
in grado di compiere il dovere coniugale.
Ogni tentativo da parte dello Stato
di utilizzare queste tecniche per creare una razza superiore dev’essere vigorosamente combattuto, perché « la
produzione in serie di 007 biondi, dagli occhi azzurri etc., apre la via a pratiche che ricordano i procedimenti di
purificazione razziale dei nazisti ». Per
evidenziare la sua opposizione a qualsiasi politica eugenetica, "selezionatrice”, il prof. Etzioni ventila l’abrogazione di norme relative a questo settore:
come le leggi ancora in vigore negli
Stati di Washington e del North Dakota, le quali vietano i matrimoni fra
uomini di qualunque età e donne al di
sotto dei 45 anni, aventi antecedenti di
follia, o che sono idioti, criminali o alcoolizzati cronici; o ancora la legge
che in Danimarca, un paese non certo
arretrato socialmente, esige la sterilizzazione delle donne aventi il quoziente
intellettuale inferiore a 75. Atteggiamento analogo, sostiene l’Etzioni, si
impone nei confronti delle leggi che
impongono l’individuazione obbligatoria di certe malattie. Nel 1971 l’assemblea del Massachusetts ha votato una
legge che obbliga tutti gli alunni delle
scuole a subire esami tendenti a rivelare i casi di anemia da ematie falciformi o i portatori del fattore ereditario della malattia. Questa forma di
anemia, che colpisce soprattutto la popolazione di razza npra, provoca centomila morti all'anno e colpisce duramente i paesi in fase di sviluppo. Allo
stato attuale delle nostre conoscenze,
è incurabile, e ci si può domandare
perché si sottopongono a esami individui incurabili; ma « questa forma di
anemia può essere trasmessa .al bambino solo se entrambi i genitori ne sono
affetti; si potrebbero così evitare malcontinua a pag. 7)
La Coaferenza Internazionale
sulle minnranze, a Trieste
Da 10 al 14 luglio si è tenuta a Trieste la Conferenza Internazionale sulle
Minoranze, voluta dal Presidente di
quella Provincia, Michele Zanetti, in
uno sforzo di migliore intesa fra sloveni e italiani.
Circa novecento partecipanti, trecento interventi nelle tre commissioni,
milleduecento interventi comprese le
comunicazioni scritte, danno un’idea
deH’importanza di questa riunione, cui
apdava, a quanto pare, l’approvazione
di Moro, se non proprio della Farnesina, e del governo jugoslavo. Organizzazione in grande, dunque, e risonanza
adeguata. Ma era un congresso sulle
più che delle minoranze, e le organizzazioni che da anni le rappresentano,
come l’AIDLCM e l’UFCE, non erano
state chiamate a collaborare. Grande
libertà di parola, IRA provisional e
ETÀ compresi. Meno libertà per i curdi deirirak, perché la conferenza era
limitata agli europei, o anche — come
han detto i giornali — perché gli arabi hanno il petrolio per PENI?
Alla conferenza stampa del Presidente del Sinn Féin (IRA provisional) era
presente un giovane con un cartello
dei lavoratori di Belfast che polemicamente chiedeva invece che le « due nazioni » in Irlanda si autodeterminassero liberamente (e separatamente).
Nessun incidente ha turbato questo
episodio, un esempio di civiltà. Fra gli
occitani erano i rappresentanti del
MAO e dell’UDAVO.
Il carattere ufficioso del Congresso,
l’inquadramento un po’ accademico, lo
aspetto un po’ non strutturato, appo
sta, hanno portato più a informazioni
che a conclusioni. E prevista un’utilizzazione presso i governi di questo lavoro, condotto in collegamento con le
Nazioni Unite, di cui era presente e relatore, il responsabile della Sotto-Commissione per le Minoranze, Francesco
Capotorti. La Conferenza di Trieste
era stata preceduta da una conferenza preparatoria ad Aurisina (presso
Trieste) dal 15 al 17 novembre scorso
e dalle conferenze organizzate dalle
Nazioni Unite a Lubiana e a Ochrid
(in Macedonia). E bene che le maggioranze si occupino delle minoranze ma
è bene anche che queste si esprimano
di più in prima persona, e che si trovi suH’argomento un maggiore equilibrio per le due componenti.
A una tavola rotonda finale sulle milu^ranze dimenticate hanno partecipato Basaglia, Risso, La Valle. Dedijer,
Meyer, Klemencic, Coates, Vercauteren, Sagredo. Raniero La Valle per le
minoranze religiose testimonia del carattere speciale di questa conferenza
delle maggioranze per le minoranze.
G. M.
II 9 e 10 agosto si terrà a Ustar
ritze/Ustarritz nel paese basco francese il congresso internazionale dell’A.I.L.C.M. (Associazione Internazionale delle Lingue e Culture Minacciate). Il convegno della sezione della Repubblica Italiana della stessa associazione avrà luogo il 29 settembre presso i ladini delle Dolomiti a Livinallongo in Provincia di Belluno.
■ La Groenlandia ha deciso di chiedere entro il 1975 al Parlamento danese la stessa autonomia amministrativa e parzialmente
legislativa di cui godono le isole Faeroer nell’ambito del Regno di Danimarca.
fl II segretario di stato britannico per l’Ulster ha annunciato la liberazione progressiva di un « piccolo numero » (per ora,
sette) di internati politici neU’Irlanda del
nord; la soppressione definitiva e totale dell’internamento è « possibile » se la violenza
cesserà nelle sei contee nordirlandesi.
■ Secondo il noto cardiochirurgo statunitense Michael De Bakey, buon conoscitore della medicina sovietica, l’URSS è indietro rispetto agli USA per la qualità della medicina praticata, ma ha una migliore cura
del cittadino medio.
■ Si è tenuto a Ohrid, in Macedonia, un
seminario organizzato dall’ONU sui progressi e la difesa dei diritti delle minoranze
nazionali; hanno partecipato funzionari governativi e specialisti di 29 paesi; Cina, Bra
IL TESTAMENTO
POUTICO
DI POMPIDOU
È stato pubblicato recentemente a Parigi (Edit.
Plon) un libretto
(210 pp.) di grande interesse, opera postuma dello scomparso presidente
francese. Titolo: « Le nœud gordien »
(Il nodo gordiano). Pierre VianssonPonté ne dà un’ampia recensione su
« Le Monde » del 13.6.’74, col sottotitolo: « Meditazione su un certo modo di
governare i francesi ».
« Una strana mescolanza di scetticismo e addirittura di scoraggiamento,
con dosi di convinzione, d’ottimismo,
e persino di fede. Il distacco, un po’
freddo, di colui che osserva da lontano, che critica volentieri, che non partecipa all’azione; poi l'improvvisa passione di colui che vuole intervenire,
trascinare, convincere. Una visione calma, ragionata, coerente, della società
francese, che conclude nell’incertezza,
nell’interrogativo angosciato:
“Noi siamo giunti a un punto estremo nel quale occorrerà senza dubbio
finirla con le speculazioni e creare un
nuovo ordine sociale. Qualcuno dovrà
tagliare il nodo gordiano”. Tale, in poche parole, è il contenuto di questo libro vario ed affascinante.
Scritto nell’inverno 1968-69, nelle more fra la perdita del potere ( tenuto
ininterrottamente psr sei anni) e l’ascesa non più ad un livello di carriera,
ma ad una situazione di destino, il libro è giunto a noi senza che l’autore,
negli anni trascorsi all’Eliseo (com’egli
stesso ci dichiara), vi abbia aggiunto,
o tolto, o corretto nulla. La morte glielo ha impedito (...) ».
Nel libro non viene delineata « una
certa idea della Francia », piuttosto
« un certo modo di governare i francesi. “Ho agito più che meditato", scrive
l’autore ». Ma (stando alla recensione)
ci sembra che una certa atmosfera di
mediocrità affiori qua e là nello scritto. Per es. nella massima: « governare
significa costringere », che viene enunciata particolarmente per « un paese,
in linea di principio, ingovernabile come la Francia ». (...)
Gli avvenimenti del maggio 1968,
« “tragedia mancata” incombente nel
periodo in cui l’autore scrive, fanno da
sottofondo (come un tenta dominante)
dalle prime alle ultime pagine del li
Echi della settimana
a cura di Tullio Viola
bro. Questo collasso e disordine interno, “è un inizio o un episodio circoscritto? E la fine di qualcosa, l’ultima
fumata d’un vulcano che sta per spegnersi (...), o forse invece il preannuncio d’una serie di nuove eruzioni?” ».
Fra le cause possibili: a) la noia, ma
non derivante dalla stabilità politica,
bensì dalla perdita delle speranze; b)
la leggerezza, denunciata come « malattia endemica della Francia e soprattutto di Parigi, nazione e città mutevoli »; c) il rifiuto della società dei consumi e del benessere, cioè « di questo
mondo “duro e disuguale nel quale viviamo (...), mondo d’ingiustizie eccessive e di privilegi della ricchezza". La
protesta contro l’alienazione e la repressione annuncia forse "una liberazione e la costruzione d’un mondo interamente orientato verso la realizzazione della felicità umana sulla terra”?
Ahimè! Le risposte non sono così
semplici! Ma ecco la diagnosi: “Sono
profondamente convinto che, per un
paese come la Francia, noi siamo alla
fine d’un periodo di liberazione. Da
vent’anni a questa parte, tutte le remore tradizionali ( religiose, familiari, sociali, sessuali) non si sono attenuate,
ma sono addirittura scomparse; i freni non si sono allentati, ma sono andati in pezzi (...}■ Così, nel momento
stesso in cui l’individuo si sente e si
rende libero dalle remore tradizionali,
un mostruoso meccanismo tecnicoscientifico si sta costruendo, meccanismo capace di ridurre in schiavitù
quello stesso individuo, oppure di distruggerlo da un giorno all’altro. Tutto dipende da coloro che terranno in
mano le leve del comando”.
Qualcuno taglierà questo nodo gordiano. Chi dunque? Ecco, dopo la diagnosi, il verdetto: “Il problema è di
sapere se sarà possibile imporre una
disciplina democratica garante delle libertà, o se invece sorgerà un uomo
forte ed armato, capace di tirar di spada come Alessandro. Il fascismo non è
improbabile, credo anzi che esso sia
più vicino a noi del totalitarismo comunista. Analizziamo noi stessi e rendiamoci conto se siamo preparati, per
evitare il fascismo, a resistere alle uto
pie e ai dèmoni della. distruzione. Chateaubriand diceva:
io non ero buono
né per esser tiranno,
né per esser schiavo. Mi auguro che
domani i dirigenti e
i cittadini del mio paese si ricordino di
questa massima e ne siano convinti”.
Questa è la conclusione, in forma di
avvertimento, d’un’opera alla quale le
circostanze hanno conferito il significato d’un “testamento politico” ».
La visione dell’autore (che, come tutti sanno, fu uno dei massimi esponenti, o meglio esecutori, del capitalismo
internazionale) sembra a noi molto limitata. Non si tratta, a nostro parere,
di « nodi gordiani », né di uomini forti capaci di scioglierli o addirittura di
tagliarli: singoli uomini non possono
risolvere i veri, profondi problemi dell’umanità (ai quali i problemi d’ogni
singolo paese sono inscindibilmente
collegati), possono solo rinviarli ad un
futuro più o meno lontano (si pensi
per es. a De Gaulle). Noi crediamo che
si tratta di ricostruire delle forze spirituali, che da lungo, lungo tempo sono andate progressivamente distrutte.
LA FAME IN U.S.A.
« “Cominciate a guardare in casa
vostra...”. Questa la conclusione che,
secondo il settimanale americano "Tinte”, deve dedursi da un rapporto del
Senato sull’insufficienza alimentare.
"Per le classi medie, l’aumento dei
prezzi alimentari in USA provoca la
perdita totale del benessere; per i poveri, esso può provocare la fame. I
poveri, che devono spendere il 60%
delle loro entrate per il nutrimento,
non possono sostituire i prodotti da
loro comprati abitualmente, con altri
meno cari, perché ' essi vivono già, per
così dire, sul lastrico. Infatti i prezzi
degli alimenti che costituiscono la loro
base, come il riso, la farina e i fagioli
secchi, sono cresciuti più presto di
quelli della carne e del burro (che invece sono piuttosto consumati dalle
classi medie). Per es. il prezzo dei fagioli secchi è aumentato del 256% (a
partire dal dicembre 1970), quello del
riso del 124%. Il risultato è che i poveri hanno oggi più fame di quattro anni
fa, a dispetto dei miliardi di dollari
spesi nei programmi federali dell’alimentazione’’ ».
(Da « Le Monde » del 7-8.7.1974).
sile e Francia, benché invitati, non hanno
inviato rappresentanti; Belgio, Canada, Finlandia, Germania orientale e Romania erano
presenti solo con osservatori; la Grecia, che
aveva annunciato un osservatore, ha poi disertato l’incontro. Fra gli osservatori,, rappresentanti di numerose organizzazioni non governative, fra cui la Lega per la difesa dei
diritti dell’uomo. Il documento conclusivo sarà inoltrato aU’Assemblea generale dell’ONU
e al suo Comitato per i diritti dell’uomo.
■ L’Algeria lancia, dal 1974 al 1977, un
secondo piano quadriennale, che prevede investimenti per 110 miliardi di dinari,
circa diciottomila miliardi di lire. Due sono
gli obiettivi essenziali : l’impiego, e la trasformazione della condizione di vita nelle campagne. Nei prossimi quattro anni saranno
creati 450.000 nuovi posti di lavoro (è noto
che vi è una forte emigrazione di manodopera algerina, soprattutto in Francia); per la
agricoltura si prevede un aumento di giornate
lavorative dell’ordine di 20 milioni (il che
significa un grandioso sforzo per l’irrigazione, i macchinari etc.). Silenziosamente, sobriamente l’Algeria è forse il paese arabo che
sta mutando più in profondità.
B II 30 luglio si svolgeranno in Rhodesia
le elezioni per il rinnovo del Parlamento di Salisburry. Com’è noto, solo i bianchi
— piccola minoranza della popolazione — e
un’infima percentuale di neri, scelti di fatto
secondo il censo, hanno diritto di voto.
B Al presidente dell’URSS Podgorny, in
visita a Mogadiscio, il presidente somalo Barre ha chiesto che l’URSS aumenti i
suoi aiuti ai movimenti di liberazione africani. Ha chiesto pure, a livello generale, una
maggiore democratizzazione dei rapporti internazionali, che dia all’Africa e a lutti i
Paesi in via di sviluppo equa partecipazione
alle decisioni riguardanti questioni cruciali
per il destino dell’umanità.
B Le elezioni giapponesi hanno indebolito
le posizioni del partito liberaldemocratico
del presidente Tanaka; vi si vede un giudizio sull’amministrazione per l’inquinamento,
la speculazione edilizia e sui terreni e la plutocrazia costituita dalla pesante interferenza
economica delle società. Socialisti e comunisti hanno migliorato le loro posizioni, stazionarie quelle del Komeito, di orientamento
buddista, e in lieve flessione quelle socialdemocratiche.
B La corte costituzionale turca ha stabilito
che anche i detenuti politici debbono
beneficiare della legge di amnistia promulgata nel paese. La decisione riguarda circa 500
detenuti politici arrestati durante il periodo
in cui fu in vigore la legge marziale, proclamata nel 1971.
B Iran e USA hanno firmato a Teheran
un accordo decennale in base al quale
gli USA forniranno all’Iran combustibile a
uranio arricchito da impiegarsi in centrali nucleari; l’accordo prevede condizioni rigorose
per impedire l’uso del combustibile nucleare
per usi non pacifici.
Dieci giorni di nonviolenza
radicale
In sostituzione della marcia antimilitarista
da Trieste ad Aviano (presso Pordenone),
prevista dal 25 luglio al 4 agosto, vengono
indetti 10 giorni di non violenza radicale per
lo stesso periodo.
Il Partito Radicale, facendo centro in una
tendopoli di fronte alla Basilica di S. Paolo a
Roma, organizzerà tutti i giorni manifestazioni antimilitariste con concerti, sit-in, marce,
raccolta di firme per i referendum, vendita
di materiale ecc.