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T»rre PellItferaT PffeMo 1944'XXIi
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Nulla sla più forte della vostra fede!
(Glanavello)
SETTIMANAVE DELLA
abbonamento
Italia e Impwo . ■ Ann» L. 20 —Semestre L. 10
Estero . • ■ * » 36— » »15
Ogni cambiamento d’IndirlzgQ costa una lira— La copia Certi. 40
CHIESA VA LOESE
Rlgua
Spett. Biblioteca Valdese
TORRE PELLICE
Olrallor* i Pr»f.
aiV0» COSTAUL
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AMMINISTRAZIONE e IffiDAZIONE:
________ Via^ Carlo ifUberto, 1 bis — TORRE
maggiori entrate che rum per il passato.
Possa l’appello essere accolto come
i un'isptfrazione ad offrine un sacrifidio,
i, che esprima un nero rendiinento di
L’abitudine posta al servizio del ben«,- •
è una dielle grandi forze della nostra
« debolezza, ha detto Vinet. Ncmsoltanto per buona ahitudmej che anche
quest’anno indiciamo la nostra oramai
traiMzkmale Settiinana di Rinunzia; ma
perchè l’accrescersi ed U perdurare delle attuali difficoltà, rendono sempre più
pesante la situazione finanziaria, che
grava sulla nostra Chiesa. E’ cosi^ che
Ci si presenta come una, neoesaiità, di
* fare tutto É nostro possibile per provvedere al suo superamento.
IL capitolo 25° del Libro dell’Esodo,
ci narra come il Signore ordinasse di
erigere un santuario, che fosse un testimoniale visibile della sun presenza in
mezzo al suo popolo, ed un luogo ove
celebrare le più importanti manifestaziani del culto dovutogli.
A quest’ordine fa seguito rinvitd a
dare un’offerta per la sua costruzione,
ma un’offerta volontaria accettevole.
Ci dice il versetto 2°: « Accetterete
l’offerta da ogni uomo che sarà disposto
a farmela di cuore ».
Vi sono delle cose che Dio, come Signore nostro, ha diritto di domandare e
ci domanda semplicemente come un dovere da compiere; ve ne sono altre, che
EgU non accetta, sebbene da Lui Richieste, se non animate da uno spìrito volontario, ed offerte con cuore.
Noi troviamo più volte specificato
neUrAn^o’Testàmémo:FafdMeM.d
la decima, sulle varie produzion'i del
campo, del gregge, di qualsiasi entrata.
Come crisitiani noi siamo oggi riscattati
dalla schiavitù della legge, afferma
l’apostolo Paolo, e ci troviamo « chiamati a libertà ».Ma questa anziché condurci a compiere meno di quanto le
prescrizioni della legge imponevano,
deve suscitare in noi quell’amore filiale, che si afferma nel superare in ubbidienza i termini della legge, così come
deve essere, là dove un vero amore sussiste.
E come ngn sarebbe cosi, quando pensiamo al dono che il Signore ci ha largito in Cristo, dandoci il diritto di sentirci figliuoli suoi, di poterlo chiamare
Padre nostro?
* Gli ordini di Dio non ci provengono
esclusivamente dai dettami della sua
Parola. Gli ordini di Dio si mcwiiiestano
anche attraverso le stesse situazioni che
la vita presenta, e che vengonù ad incidere prò o contro i nostri doveri cristiani, a favore od ostacolo del'l’avanzapiento del Regno di Dio. Allora si producono nella coscienza cristiana delle
rmzioni, che la pongono in stato di se.n^rbilità sp',rituale, che, se non soffocate
da opposte volontà, dànno modo, a chi
io desideri in assoluta sincerità d’animo, di percepire la volontà divina., che
#i manifesta in quella particolare Àtuazione. Beaéi allora cploro che non si
traggono indietro, ed operano secondo la
volontà del Signore.
Quanto spesso siamo stati tentati di
esimerci dagli ordini di Dio con qualche
buona ragione, ma che di fatto si optro. Mppure un esame accurato di coscienza ci avrebbe rivelato, che sarebbe
Stato nostro dovere di rinunziare alla
buona ragione ma che di fatto si opponevano a questa rinunzia la nostra
debole volontà, il difetto di un maggicfe spirito di sacrificio, nonché in certi
casi quella mancanza di mdlleabilità
che ci fa ritenere impossibile, quel che
(1) Questo messaggio del nostro Moderatore portava come titolo: Per lo Settimana di
Rinunzia. Purtroppo esso cl è pervenuto
froppo tardi per 11 precedente numero. Credilo però che esso potrà essere letto e
làtilmente meditato anche oggi: l’offerta accettevole è sempre una realtà di cui dobbiamo fare l’asperienza sempre più profonda.
Red.
t
non ci è comodo o gradito, e quello che
urta coi nostri interessi e le nostre consuetudini.
Abbiamo bisogno d’imparare a considerare lè necessità per le cose del Signore, come ordini del Signore, e rispondervi non soltanto con senso di dovere, ma con prontezza d’amore. Allora
scaturirà in tutta la sua realtà l’offerta
veramente accettevole.
I grazie.
Sappiamo con certezza che non man\‘^ cheranno coloro per i quoM il partecL
f ilare in modo concreto sarà cosa tut1; t’altm che facile, e tale da ricHiedere
f i una vera rinunzia. Ma in riferimento ai
11 sacrifici lessi una volta queste giuste
J'parole: Un sacrificio volontario lascia
I sempre dietro di sè, neU’anima di colui che se lo è imposto, qualche cosa
‘ di fortìflcainte.
* ♦ *
Nella spedfioa di quel che poteva essere offerto per la- costruzione del santuario, era data pa&sibilità per tutti dalle
cose di valore alle umili; dall’oro e le
pietre preziose, alle stoffe che si tessevano in casa, alle pelli, di legname, all’olio:
L’appello che quest’anno rivolgiamo
per la nostra Settimana di Rinunzia
equivale ad un appello di sacrificio.
Può darsi che ai trov-mo, fra coloro
che lo leggeranno, quelli che nelle così
alterne vicende della vita abbiano realizzato nel corso di questo ultimo anno
ff E voi tutti che già conoscete qual sia
l’efficacia della preghiera, domandate
£. con perseveranza al Signore di benedi
Ìre questa Settimana di Rinunzia; affinchè, mentre nel mondo è così vasto e
lacerante il frdgior della guerra, Egli
I stesso disponga i nostri cuori ad offrirtgli un sacrificio, che sia come un canto
^dell’anima, che salga a Lui in espressione d’adorazione e di amore; e sia va
éiuto per quanto, sotto il suo
, sguardo, bramkùmo compiere in tutto
ciò che può concorrere all’avanzamentp
del suo Regno.
Virgilio Sommani.
□
rABELE PARUA ANCOR A“n
CAINO - ABELE — due uornini due persoinalità — due esseri primordiali dotati quindi di potenza iniziale
non- corrotta da generazioni in decaidimento. La loro anima è ancora vergine
di sensazioni. E’ la fanciullezza della
vita — rinfanzia del mondoi in cui comincia a formarsi il giuoco dei sentimenti che influiranno su tutta la discendenza per f atale legge. Vi è, sì, il
precedente della disubbidienza di Adamo, della. manifestazione della sua volontà in opposizione alla volontà di Dio,
ma è così poca cosa... !
CAINO — il nome significa « acquistare » — « Ho acquistato un uomo con
l’aiuto dell’Eterno », esclamò Èva nel
mettere il noime al suo primogenito. Il
primo uomo nato da Adamo ed Èva è
venuto al mondo con l’aiuto deH’Eterno, 6 quest’uomo è Caino. '
Caino era agricoltore - lavorava la
terra. Su di lui pesava il castigo di Dio
per la disubbidienza del padre, Adamo.
Dio aveva detto « il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il
frutto con affanno, tutti i giorni della
tua vita. E.SSO ti produrrà spine e tri.
boli, e tu rnangerai l’erba dei campi;
mangerai il pane col sudore del tuo
volto finché tu ritorni nella terra donde
tu fmti tratto ». Forse Caino, con un atteggiamento di dedizione e di umiltà di
fronte all’Eterno, avrebbe potuto riscattare il peso di questa maledizione e
tramutare in gioiosa letizia quello che
doVbva essere affanno di ogni giorno.
Ma Caino lavorava la terra « col sudore
del suo vólto » e la sua offerta all’Eterno rispecchia il suo stato d’animo'. Egli
dà aH’Eterno « quel che qli è dovuto »
quasi con dispetto. Ricorda l’atteggiamento del figlio -maggiore nella parabola del « Pigliuol prodigo » : « Da tanti
anni ti servo e tu cosa rm hai dato? »...
Sono sentimenti che ^portano fatalmeinite alla colpa.- c
Abele era pastore di greggi. Una vite
contemplativa, più tranquilla, a contajte
te immediato con il mistero della riproduzione. Di lui non ci è detto che « è
nato un uomo con l’aiuto dell’Eterno ».
Abele è un essere quasi irreale, come
fosse nato con il segno del saciriflcio. Il
suo sangue è mescolato al sangue delle
vittime immolate iSuH’altere.
;■ zie della creazione perchè rEtemo sia
placato © continui lad alimentare la vita
f che dà vita. *
I Erigono DUE ALTARI non im unico
■ altare« Non la ©omunione fraterna del
lavóro eidlella preghieria ma due alteri.
E’ il principio che porterà ai grande
dramma, che si perpetuerà nella storia
del popolo d’Israele e nella storia del
mondo. Quante guerre, quanti dehtti,
quanta sangue innocente sparso a causa della rivalità religiosa: Israele e Giuda, Gerusalemme e Samaria: frateUi
par vincoli di sangue e di religione che
si disprezzano, si maledicono e si combattono. « I -nostri padri hanno adorato
su questo monte e voi dite che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare », disse la donna samaritana a
Gesù. « Iddio è spirito; e quelli che
l’adorano bisogna che l’adorino ili ìspirito e verità », rispose il Maestro. Anche dopo che questa verità luminosa è
stata proclamata, l'altere di Caino ha
continuato a ergersi di fronte aU’alitare
di Abele, ed il culto in ispirite e verità
è stato profanato daU’odio di religione
e dall’odio dei popoli.
Caino ed Abele erigono un altare all’Eterno — atto di culto, omaggio al
creaitore della vita, offerte delle primi
(1) V. Epiitol» agli Ebrai c. Il: v, 4.
Abele offre a Dio i primogeniti dei
suo gregge: i bianchi agnelli dagli occhi
dolci sono immolati senza orrore sull’altare dei sacrifici. NeU’immolare l’olocausto, il pensiero è rivolto versoi il
Creatore, come offerte di -vita. Il sangue deiranimale sj>arso suiraltare rappresenta la vita ed è simbolo della vita
stessa deirofiferente. Il valore del saorir
ficio consiste nella offerta di sè stessi
attraverso la fede, nell’atto di dedizione assoluta al Creatore, al Padre della
vita. « Io vi esorto dunque, fratelli per
le compassioni di Dio, a presenitare .i
vostri corpi in sacrificio vivente, santo,
accettevole a Dio; il che è il vostro culto razionale », dice l’apostolo Paolo ai
Romani. E’ questo il valore deli sacri- '
ficio deU’altare, altrimenti rimane un
atto puramente formalistico senza alcun valore^ che Dio non gradisce. Rimane quel che potremo chiamare il
« culto di Caino » che si appoggia esclusivamente sulla tradizione, che ha la
forma della pietà, ma ne è privo della
sostanza.' E questo culto abbonda purtroppo anche nelle nostre chiese.
Dio gradi il sacrificio di Abele e non
quello di Calino, sebbene entrambi fossero apparentemente uguali. Nella Genesi non è detto il pérchè di questo
gradimento; ma Tautoiie dell'Epjistol»
agli. Ebrei ce| Ip rivela affermaiido che
PER FEDE Abele oifferse a Dio un aacriflciQ più eccellente di quello di Caino. E’ il « quattrvno defila vedova » che
ha valore agli occhi di Dio. « Ella ha
dato tutto quanto possedeva », «sciama
G;esù. Atto di dedizione assolute di sè
stessi. ' :w
Può essere un montone, due montoni
o tutto il gregge, se Dio lo esige: la fede
non ha misura.
Può essere anche il fijglduolo, come
per Àbramo: le fede non è perplessa,
incerta. Solo così il loulta sarà accetto a
Dio, le preghiere deUia Chiesa saranno
esaudite e non sì dovrà più parlare di
crisi di nessun genere.
Caino preso«da forte gelosia per suo
fratello, lo uccise.
Più che inorriditi, si rimane un poco
perplessi davanti a questo primo omicidio: l’uomo, quasi appena uscito dalla
mano di Dio a sua immagine e somigliianza, capace di albergare itale sanitimento d’odio da spargere il sangue del
proprio fratello.
Ma la Genesi, più che un trattato di
storia è un libro di dottrina e di insegnamento per noi che dobbiamo comprendere, attraverso le figure e i fatti'
di quel libro sacro, il grande dramma
della vita, diella nostra vita.
Possiamo domandarci perchè Dio ha
usato un così diverso trattamento verso
Caino ed Abele di fronte alte loro offerta, se gM stgs^ jnovimenti del cuore
sono condotti "dalla'" volontà di Dio che
« indura chi vuole e fa grazia a eWi vuole ». Alia stet®a Stregua possiamo dómandiarci «perchè nel Paradiso terrestre,'tutto ordine e armonia, potesse albergare il serpente teitetore che indusse in peccato Èva.
Sono domande come quella della origine del male, alle quali non siamo in
grado di rispondere esaurientemente,
per quanto si sia scritto al riguarda
Un giorno tutti questi « perchè », —«che
appartengono alla misteriosa e occulta
sapienza di Dio — ci saranno rivelaiti se
saremo trovati degni di tanto. Possiamo pensare che nella mente di Dio già
era formato il piano della redenzione
umana attraverso Cristo. Morte e vita,
sono i termini «che noi troviamo uAlte
Bibbia attraverso la figura dei fatti
storici.
Al debole lume della nostra conos^za, quale ci è rivelata nella Bibbia,
ci sembra di poter affermare che epa fatale, era necessario che A<jamo peocass«e — ma non per questo egli è scusabile — ed entrasse nel mondo il peccato della disubbidienza a Dio con la
sua tragica conseguenza: allontanamento da Dio, travaglio «del lavoro, itriboli
ed affanni per Fuomo e pep la dc^a. E
noi credenti, che consideriamo il fatto
nel quadro della redenzione, dobbiamo
averlo presente come conseguenza della
nostra disubbidienza quanto alla carne
e della nostra riconciliazione a Dio attraverso Cristo §e in Lui abbiamo feda
ed a Lui isiamo fedeli.
Allo stesso modo — per via di paradosso — possiamo dire che era fatale
che Caino uccidesse Abela Col suo peccato Adamo ha portato nel mondo la
disubbidienza a Dio, l’aififepmazìone della volontà dell’uoiho di fronte alla volontà di Dio. Il ,peccato che Caino ha
portato nel mondo è il peccato della gelosia, della rivalità che ha avuto ed ha
sempre per tragica conseguenza la contesa, la guerra, l’omicidio, il sangue.
Con il peccato di Caino la guerra è entrata nel mondo con tutti i aioi orrori
ed il legame «della fratellanza umana è
rotto irrimediabilmente. Ripeto, la origine di qu’esto peccato si Vede già nei
due alteri che dividono fratello da fratello, culto da culto, princìpio di rivalità e di gelosia.
Così come per riconciliare l’iunanità
a Dìo è «tata necessaria ropera (M-
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’-' ' i-.«=,-'’ *-ii
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sto, néUo stesso modo per licomcilìare
gli uomini fraudi loro/ come fratelli,’ è
necessaria la :^e nel sangue di Cristo,
nuovo Adiamol e nuovo Alíele, quanto
alla carne vìttima dlella' religione tradizìonale del suo tempo, vittima del « culto di Caino », ma quanto alla sua glo^•rioaa diestinazione.^olocauisto volontario
per il riscatto di molti.
ADAMO: rottura con'Dio; CAINO:
rottnira con il .pro^imo; GESÙ’: « Ama
il Signore Id^ tuo con TUTTO il tuo
cuora, con fUTTA,'l’anima tua, con
TUTTA la mente tua¿ con TUTTA la
forza tua »: questo è il primo e gran
comandamento; ed il secondo simile ad
esso è: ama il tuo prossimo come te
stesso. ’
Ma perchè, questa verità 'entrasse nella coscienza di alcuni era necessario che
il sangue di Cristo fosse spaimo 'sulla
Croce. A. Sensi.
(La flne‘ al prossimo numero).
Pastore èin. DAVIDE REVEL
- Il giorno 18 febbraio ha terminato la sua
corsa terràia il pastore emerito Davide
Revel.
I funerali, presieduti dal pastore L. Rivoira, hanno avuto luogo, lunedi mattina,
nel tempio di San Giovanni, in un’atmosfera
di commosso raccoglimento e di austera
s^plicità cosi come aveva voluto il venerato pastore.
Alla famiglia in lutto esprimiamo la nostra cristiana simpatia; di lui diremo nel
prossimo numero.
ANAI8 MARADDA
Dopo lunghe sofferenze, il 24 corrente è deceduta a Pinerolo la si^ora Anais Marauda,
vedova del compianto pastore Giacomo Marauda, e madre del nostro vice-moderatore
signor Luigi Marauda. '
Essa « è arrivata », come soleva esprimersi,>e quanti hanno avuto il privilegio di avvicinarla in questi ultimi anni sanno con
quanta nostalgia essa invocava il momento
di entrare nel celeste riposo. É quanti l’hanno avvicinata non hanno potuto fare a meno
di dare gloria a Dio per la potenza del Vangelo capace di togliere al p^isiero della morte ogni terrore, e rivestirlo invece di pace e
di luce infinita.
Il servizio funebre ha avuto luogo sabato
26 corrente ed è stato presieduto dal pastore Gustavo BCTtin.
Conceda Iddio che. la memoria di questa
eletta donna cristiana rimanga di consolazione e di ispirazione ai parenti nel lutto. •
' R. N.
Suor ELISA PFiSTER
Una lettera del signor Paul Béguin, direttore della Casa delle Diaconesse di SaintLoup, Éi porta la notizia che il Signore ha
richiamato a Sè Suor Elisa Pfister. Trasportata a Saint-Loup dall’Ospedale di Páyeme
dove era stata colta dalla medattia, mentre
curava i malati contagiosi, il suo stato si aggravò rapidamente, e dopo pochissimi giorni, la sera del 26 gennaio spirò in pace. Poche ore prima del trapasso, ad una domanda
fattale dal signor Béguin; « Pensate sempre
al Rifugio Re Carlo Alberto ed a Suor Alice? », essa rispose con un «Oh sì !» ben netto
ed esplicito. E fu l’ultima sua parola.
Era entrata a Salnt-Loup nel 1900, a 25
anni, ed era stata consacrata nel 1904. Nel
primo anno passò rapidamente da un luogo
all’altro: Vevey, Aigle, Morges, Cannes; poi
si fermò tre anni a Montreux, due a Leysyn,
.cinque a Landeyeux, tre a Lausanne, ed infine al Rifugio Re ¿arlo Alberto di Luserna
San Giovanni svolse la sua più lunga attività per ben diciannove anni e mezzo, dal febbraio 1923 all’agosto 1942. Allora si ritirò
alla Casa Madre di Saint-Loup, ma dopo due
soli mesi di riposo essa riprendeva di nuovo
servizio all’Ospedale dei contagiosi di Payerne, dove contrasse il male che doveva portarla via.
Per apprezzare Suor Elisa al suo giusto
valore bisognava vederla all’opera fra i suoi
cari incurabili del Rifugio; aveva comprensione per tutti e sapeva mettersi a portata
di o^uno; la sua voce dalle intonazioni piuttosto gutturali si addolciva straordinariamente quando parlava italiano, un Italiano
un po’ di fantasia talvolta. Il suo amore vinceva tutti gli ostacoli: quelli che l’hanno sperimentato, sia 1 ricoverati del Rifugio quanto
1 sani che 11 visitavano, ne serbano un incancellabile ricordo. In nome loro deponiamo il
flore della riconoscenza sulla tomba di Suor
Elisa Pfteter, cara e preziosa amica delle nostre popolazioni valdesi. A. C.
PRO COLLEGIO
Iolanda e Ugo Rlvolro-Pellegrini L. 150,—
Famìglia Rocchl-Malacrida, In memoria del nipote » 250,—
PRO PASTORI EMERITI
Gisella e Giovanni Ribet, In memoria deU’ama^issbno zio cappellano militar« valdese A. Rosum I* SOO,—
fliàlScuola' Domenicala
■'■.11. -mi ■
Decima lezione *i5 matzo
IL GIUDIZIO FINALE
Lettura: Matteo 25;^ 31-46 - Imparare versetto 34-40 - Versetto centr., vers. 40.
... ^
Questi versetti sono la cònciusione dei di«''
scorsi di Gesù, iniziati con la grande accusa,
ai Farisei. Èkì si connettono stréttamente
con l’annuncio del suo borioso ritorno. Questo sarà seguito dal giudizio supremo sugli
uòmini. Prospettiva estremamente seria: verrà un giorno in cui la nostra vita sarà 0udK
cata nei suoi aspetti più visibili e in quelli
più segreti, e io sarà con perfetta giustizia.
Gesù ci insegna in questo passo il criterio
secondo il quale saremo giudicati,
lo Noi saremo giudicati secondo le nostre
opere, che sono il frutto della fede e della
dimostrazione della sua vitalità (Giacomo 2:
26); e più precisamente, delle nostre opere
verso il prossimo. Quelle enumerate da Gesù
sono tutte opere di carità, molto modeste e
materiali. Naturalmente si tratta di semplici
esempi. Tutto quello che ci si presenta come
un biso'gno del nos,tro prossimo, o un suo dolore da sollevare, è un nostro stretto dovere,
e non si tratta tanto di fare un catalogo di
buone azioni da fare, quanto di essere pronti
a riconoscere-giorno per giorno le indicazioni delle circostanze.
20 Gesù stabilisce un principio di inaudita
importanza; quello che facciamo al prossimo
lo facciamo a Lui. Noi non possiamo fare
nulla' direttamente per il nostro Salvatore.
Ma Gesù si presenta a noi nella persona dei
nostri « minirni fratelli»; «Io ebbi fame, io
ebbi sete... ». Gesù si identifica col nostro
prossimo; i nostri doveri verso di Lui si riducono ai nostri doveri verso il prossimo, e
quello che facciarno per il prossimo riceve
una dignità insospettata dal fatto che viene
fatto a Gesù (cfr. Matt. 10: 40-42; Ebrei 13:
2), Infatti, tanto i giusti quanto gli ingiusti
esprimono la loro maraviglia alle parole del
Giudice 'divino. Essi non sapevano di fare
tanto bene b tanto male, soccorrendo o trascurando 1 miseri di questa terra. Es§i non
giudicavano le loro opere, buone o cattive,
allo stesso modo del Salvatore.
3° Osserviamo ancora che quelli che stanno alla sinistra del Signore sono condannati
semplicemente per dei peccati di omissione;
non hanno fatto il bene che dovevano fare.
Sono rimasti insens’bili, indifferenti, chiusi
nel loro egoismo, in presenza delle -sofferenze del prossimo. Non hanno saputo discemere nel prossimo la figura augusta del Salvatore. A parte questo erano forse persone per
bene, a cui la gente non rimproverava nulla
o -ben poco... Attenti dunque a noj !...
Cronaca Valdese
ANGROGNA (Serre)
Domenica 13 corrente, nel corso del nostro
culto al Serre, venivano insediati nella loro
carica di diaconi i nostri fratelli; Ben-Oni
Rivoir (Cacet), Levi Bulla (Odins), Guido
Gaydou (Pradeltomo). Numerosa l’assemblea
al culto. La Corale cantava un inno di circostanza. Domandiamo a Dio di benedire
l’op)era dei nuovi diaconi nei quartieri loro
affidati.
— Il 17 febbraio è stato commemorato la
domenica 20 corrente nei nostri due culti e
alle Scuole domenicali.
— Lunedì 21 corrente, un lungo corteo fu
nebre accompagnava alla loro ultima dimora terrena le spoglie mortali di Margherita
Long nata Buffa, deceduta all’Adrech di
Pradeltomo il 19 corrente, alla età di anni 70,
in seguito a breve malattia. Sul marito, sui
figli dei quali uno internato a Rodi ed un’altra a Parigi, sui parenti tutti invochiamo le
consolazioni del Padre Celeste. e. a.
LUSERNA SAN GIOVANNI
Il 7 febbraio ha avuto luogo il funerale
della sig.ra Rosalia dalla nata Malan, deceduta ai dalla in età di 78 anni dopo lunga
infermità. Ai Agli ed in particolar modo alla
signorina Luigina dalla, insegnante, vada
l’espressione della nostra profonda simpatia.
Domenica 20 corrente è stato celebrato il
funerale del sig. Enrico Meynet, deceduto ai
Ricoun, in età di 64 anni. Ai parenti in lutto,
le nostre sentite condoglianze.
Martedì 22 febbraio un mesto' corteo di
parenti ed amici accompagnava al campo del
riposo la spoglia mortale del giovane Italo
Salvagiot, deceduto all’età di 19 anni, dopo
violenta malattia all’Ospedale Valdese di
Torre Pellice. Alla mamma, alla sorella ed
al fratello, a tutti 1 parenti l’espressione del
nostro profondo cordoglio.
'— Domenica 20 corrente àbbiamo commemorato, nel nostro tempio, l’anniversario della nostra Emancipazione.
POMARETTO
La celebrazione della nostra Emancipazione ha avuto luogo domenica 20 corr«ite con
un culto commemorativo, nel tempio, cui
hanno partecipato un gran numero di fratelli e sorelle. La tristezza che ancora gravava
sui cuori a causa dei recenti a^enimenti
non ha impedito alla assemblea di esprimere al Signore il sentimento della Imperitura
riconoscenza per le liberazioni passate e
quello della illimitata fiducia in Lui per l’avvenire. « Il nostro aiuto è nel norne dell’Eterno che ha fatto il cielo e la terra », è
stata infatti la parola biblica dalla quale abbiamo cercato di trarre ispirazione come già
i 600 rimpatriati valdesi nel loro primo culto alle Valli. Ringraziamo i membri della
Corale e il gruppo dei bambini che sotto la
direzione rispettivamente del signor Bazzetta e del signor Soarinci hanno espresso con
il canto i sentimenti di tutti.
— Nel pomwiggio dello stesso giorno han
Tbo avuto luogo le esequie del nostro fratello
*Ernesto Pons di Giovanni, improvvisamente
3lto all’affetto dei suoi cari nel pomeriggio
3el giorno 17 in età , di 45 anni, neslla sua abi|itozione al Forte di Perosa. Egli fera originario della parrocchia di Massello e da qualche anno soltanto si era stabilito in mezzo
'a noi facendosi subito apprezzare per il suo
^.carattere affettuoso, mite, lalKirioso, tipica' [mente valdese. La imponentissima parteciizione della popolazione ' ai suoi funerali è
&tata una commovente pròva, della stima di
fimi egli e la famiglia godono e della vìvissi|:*na simpatia provata verso di loro nella lut_|iuosa circostanza. v
■'r Voglia il Signore f^re scendere sulla deso. ’’lata vedova, sui due piccoli orfani, sui venerati genitori, sui fratelli e le sorelle, sul
suocero, già, tante volte duramente provato
eppure sempre così forte nello spirito, come
su tutti i parenti, le Sue consolazioni divine
e, voglia moltiplicare per tutti loro le grazie
-Sue celesti, mentre piangendo insieme con
loro, insieme con loro vogliamo continuare a
credere ed a sperare nell’amore di Dio dal
quale nessrma cosa potrà mai separare noi
e;..i nostri cari.
gRAROSTINO
,:?i':Il 960 anniversario della nostra Emancipa;zlone è stato celebrato con un culto affollatissimo il giorno stesso del 17 febbraio. Il
culto della domenica 20 febbraio è stato particolarmente dedicato ai bambini delle nostre scuole che vi presero parte attiva con
l’esecuzione di alcuni inni.
— FUNERALI. Alessandro Bonino, deceduto alla Lombarda il 6 febbraio, in età di
anni 57, Egli è stato provato da lunghi mesi
di penosa malattia. — Bartolomeo Benech,
spentosi a Ciodana il 17 febbraio, in età di
anni 68, Sentendo declinare le forze egli aveva abbandonato la sua casa dei Piani e si
■fera ritirato presso sua sorella ove improvviSiimente fu chiamato da Dio. — Francesco
Stefano Griglio, deceduto al Campas il 20 febbraio, in età di 74 anni. Egli si spense senza
grandi sofferenze dopo una vita dedicata al
lavoro.
Agli afflitti rinnoviamo Tespressione della
•nostra simpatia.
SAN GERMANO CHISONE
DIPARTENZE. All’Asilo dei Vecchi, il 9
corrente, Elìsa Soulier, dei Balmas. Ai Martinat, il 14 corrente, Margherita Long vedova
Comba, madre di numerosa fìgliuolanza, in
età di anni 81. Entrambe le nostre sorelle
hanno sopportato con fede molti mesi di infermità:“
« Per me il vivere è Cristo, e il morire
guadagno» (Filippesi 1: 21).
, — LA GIOVENTÙ’ si è riunita la prima
domenica di febbraio per il consueto culto
pomeridiano. Il Pastore, dopo una meditazione biblica, ha commentato il libro « Lilia, na dagli • occhi verdi », autobiografia romanzata di una convertita al Cattolicesimo. Un
giovane ha quindi letto un suo lavoro spirituale che ha trovato risonanza nei nostri
cuori.
Alla signorina Nelly Rostan, che dopo otto
anni di zelante segretariato ha chiesto di essere sostituita, è stato offerto un segno -della
gratitudine della Gioventù della parrocchia
che nella sua figura e nella sua attività ha
sempre trovato esempio e incoraggiamento
all’opera per Cristo e per la Chiesa.
TORINO
Per un tragico incidente chiudeva‘quaggiù
la sua breve esistenza, all’età di 17 anni,
Giannino Mariani.
Lo ricordiamo alla Scuola domenicale, ai
corsi di catechismo ed all’Unione Giovanile;
angosciati per la sua fulminea dipartita, deponiamo sulla sua tomba il fiore dell’affettuoso ricordo ed esprimiamo alla Madre ed
al Nonno la nostra viva simpatia cristiana.
Partecipiamo al lutto del comm. Massimo
Pellegrini e della sua famiglia per la perdita della sorella contessa Valentina Salvadori Paleotti nata Pellegrini, spentasi in Porto S. Giorgio il 27 gennaio 1944.
All’età di 69 anni, ha terminato il suo terrestre pellegrinaggio in Torino, il nostro fratello Giorgio Hofer. Esprimiamo alla sorella
signorina Ida la nostra solidarietà in questore di prova dolorosa ed invochiamo su di
lei le consolazioni del Signore.
TORRE PELLICE
Nel corso di queste ultime settimane sono
saliti a più alte dimore: Giovanni Calegari,
41 anni; Augusto Roland, 50 anni; Aonio Malan, 61 anni; Aldo Borsetto, 16 anni; Alberto
Passatore, 37 anni; Bartolomeo Jourdan, 69
anni; Bartolomeo Rivoir, 79 anni; Alcide Arnoulet, 22 anni; Pierino Boulard, 23 ani*;
Giuseppa Vittoria Amigoni, 83 anni; Margherita Canepa in Charbonnier, 64 anni.
Tutta la comunità circonda con la sua profonda simpatia cristiana le famiglie in lutto.
Segnalazioni
Siamo grati alla Società di Studi Vaidesi perchè nonostante le molteplici
difficoltà dei tempi, ha .trovato il modo
di darci il tradizionale opuscolo del 17
febbraio. Esso è dovuto alla penna del
prof. A. Pascal che ci ha narrato, forse direi meglio: ha fatto rivivere, la
passione valdese nel tragico periodo
del 1686-87. La competenza indiscus.sa dello studioso, il suo amore peir la
nostra gente, la semplicità della forma
narrativa, Fevidenza della rappresentazione fanno di questo opuscolo una lettura che tutti potranno apprezzare.
Ci auguriamo ohe tutte le famiglie
Valdesi possano meditare le nobili conclusioni deirautoire e sappiano trarne
profitto. C.
I, Settimana di.Rmunzia
L. 2000,—
Tormo * . » 20000,— |
Pomaretto ; •» 1177,— j
Torre Pellice (Colletta culto. |
Ìif .-'l"'» ''f 'If
ÍL I® LISTA
Angrogna (Capoluogo)
A-'
17 febbraio)
» 1577,35
La famiglia RODIO ha il dolore di parte-?^'^
cipare il decesso dell’
Ing. Willy Rodio
avvenuta a Bologna il 29 gennaio u. s. in se-^
güito a incursione aerea. .
« L’Eterno è il mio pastore, nulla
mi ■ mancherà », (Salmo 23: 1).
La MAMMA ed il NONNO del carissimo
Giannino Mariani
nell’impossibilità di rispondere personalmen-”
te ringraziano vivamente tutte le gentili per- |
sene che sia con fiori, scritti ed offerte hanno
dimostrato simpatia ed affetto per l’adorato
Scomparso.
La famiglia della compianta
Rosalia Jallà n. Malan
decedutk ai dalla il 5 febbraio in età di
anni 77, ringrazia sentitamente tutti i buoni
che hanno preso parte al suo grande dolore.
In particolare il dott. Quattrini, il doti, Jean,
il pastore signor Rivoira.
Luserna San Giovanni. 14 febbraio 1944,.^;
Venerdì 18 febbraio, alla vigilia del suo
830 compleanno, si è spento senza morbo nè
dolori, nella pace del 'Signore, il pastore
valdese \:i,
Davide Revel
« Fattosi sera. Go.sù disse: Passiamo all’altra riva ■. (Marco 4: 35).
i ì
Colla presente partecipazione la famiglia
dà agli amici ed ai conoscenti, a funerali avvenuti, la notizia del lutto che Vha colpita.
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