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Nulla sta più torte della vostra fede:
(Gianavello)
SETTIMANALE DELLA
ABBONAMENTO ANNUALE E SEMESTRALE
Italia . Lire 250 150 Francia . Franchi 250 150
Svizzera . . Franchi 4 3 Stati Uniti Dollaji 2 1,25
Ogni cambiamento d’indirizzo costa Lire CINQUE - La copia Lire CINQUE
CHIESA VALDESE
Riguardate alja roccia onde foste tagliati
„ Isaia LI : 1. 4.
REDAZIONE : Via Si
AMMINISTRAZIONE: Via Ci
ipaud, 7 - Bobbio Pellice
Alberto, 1 bis - Torre Pellice
la.rlo
ìs
Tra Babele
e Pentecoste
Il nostro modo di vivere ondeggia sempre
stranamente tra questi due opposti poli, tra
queste due possibilità poste l’una di fronte al! altra come il giorno e la notte: Babele e
Pentecoste. Come dire che ci troviiiamo' sempre coinvolti nel terribile giudizb che portò
alla confusione delle lingue, alla dispersio_r
ine degli- uomini fratelii, alla loro fondiamentale incapacità di comprendersi e di collaborar." insieme, alla radice prima, di ogni
- loro inimicizia, di ogni loro guerra; e d’altro canto ci troviamo sempre, per una incomprensibile quanto miracolosa manifestazione della grazia di Dio, nell’atmosfera limpóda della Pentecoste, segno di una ritrovata unità di linguaggiiio e di spirito, di un
rinnovato senso di collabo-razione fraterna,
di una fondamentale identità di fede e di
speranza. Noi fabbrichiamo delle torri di Babele, per avere poi il piacere ai vederle incompiute o pegg.io per sentir(bele crollare
addosso, nel nostro vivere sociale e politico;
eppure siamo anche silenziosamente inginocchiati nell’umiltà della fede, quando ci rtro
viamo uniti da una forza m.olto più grande
della nostra o in una comunione di popoli e
d: razze che va al di là di ogni più ottimistica previsione- Si potrebbe quasi dire che c'
dibattiamo quotidianamente tra i fallimenti
e le infinite imperfezioni ed assurdità delle
conferenze della pace, e gli insperati sorprendenti successi del movimento ecumeñr-“
co.
Ora il punto sul qual© tutto questo diventa particolarmente sensibile è proprio iil problema della pace : che è un problema princiipalmente politico, non soltanto perchè si tratta di pace tra i popoli e nazioni, ma ancora
tra classi sociali, e tra opposte correnti di
pensiero e d'opinione, e tra indiiividui singoli sempre affascinati e attirati loro malgrado
dalla mentalità degli uomini di Babale.' Ma è
proprio qui che la confusione delle lingue,
¡a perduta unAtà dello spirito, il non sapersi
più conoscere e ricono.scere fratelli si fa
sentire più acutamente: perchè come uomin: K babelici ». la pace non sappiamo più
bene che cosa sia, o meglio conosciamo sempre soltanto la nostra pac©, e regolarmente
ci dimentichiamo o non siamo più assolutamente capaci di comprendere la pace degli
altri; e cosi accade che si faccia del nazionalismo 0 deirimperial'smo, detl regionalismo stretto e meschino, deirintolleranza e
via dicendo; accade che si vedano i problemi economici soltanto dal punto di vista del
nostro portafoglio, i problemi sociali soltanto in fttnz’one della propria classe, i problemi di cultura soltanto in funzione de5 propri
sistemi e delle proprie aspirazioni. E si costruiscono delle bellissime torri ds Babele,
cercando molto accuratamente di fare a meno
di Dio, e ci si stupisce poi che l’Eterno ne rida come già fece una volta e che esse restino perpetuamente incompiute, segno miserabile della nostra perenne ¡ncapacità] di
essere uomini, gli uomini del capitolo secondo delia Genesi, e non bestie, le bestie dei
capitolo terzo e quarto della Genesi!
Ma al polo opposto sta quello strano assurdo fenomeno per cui invece si ridesta in
noi la possibilità, la capacità di essere veramente uomini fratelli e pacifici, gli uomini
d: Pentecosie ; è il miracolo incontrollabile
della presenza vivente di Cristo sulla terra,
attraverso la vita pericolante, problematica,
inquietante e contrastata della Chiesa phe è
suo corpo, il corpo uno e indivisiibil©, in cui
si fa v'va e palese roriginaria uràfà degli uórnini. attraverso il rinnovamene) dello Spirito. Una nuova unità, un ritrovato atteggiamento fraterno gli uni verso gli altri, un riconquistato senso della pace, deli’unica pace che è quella che « guarda i nostri cuori e
le nostre menti » nella consapevolezza del
perdono dii Dio e delI%more serio e inevitabile per il nostro fratello. E’ ratmosfena, per
grazia di Dio sempre ri,nnovata, di Pentecoste.
Noi siamo proprio nello stesso tempo gli
uomini di Babele e di Pentecoste ; gli uomini delle povere conferenze della pace e
de! movimento ecumemico, gli uomini che
costruiscono cose assurde e che confessano
di avere le mani vuote e di non saper far
niente! Ma c’è da chiedersi se questa situazione sia veramente senza uscita, se proprio
ci toccherà r5empre dibatterci così a^suriàmente tra due cose opposte, se proprio dovremo sempre batterci il petto e bestemmiare. E la risposta mi pare che ce la dia
prorprio questa domenica mondiale della pace, questo tentativo senza speranza umana
dii proclamare una pace che sia veramente uguale par tutti e che da tutti possa essere
compresa. Perchè mi pare non si possa vedere questo tentativo altro che come un invito, appassionato e severo, a riconoscere
Droprio l’assurdità di quella situazione paradossale ; essere nello stesso tempo gli uomini di Babele e quelli di Pentecoste. E riconoscendo con umile serietà che ci vuole
una via d uscita è .già fatto il passo più grande ; è già riconosciuta la necessità che questa via d’uscita venga dal di fuori, sia qualche cosa di completame.nte diverso da quello che possiamo pCinsare e tentare ; è già riconosciuta la necessità che la via d’uscita
si chiami' solo Regno di Dio, si chiami solo
rinnovamento di tutte le oos© ini Cristo, si
chiami solo morte e risurrezione di Cnisio e
con Cristo. Allora la via della pace è veramente aperta, è veramente possibile pensare e tentar di costruire qualche cosa che
non sia la solita brutta torre incompiuta; è
possibile tentare , di prendere una responsabilità politica, di fare deli tentativi di migliorare il governo economico delle cose, di incontrarsi con il nostro simile come con un
vero fratello. Diventa insomma possibile e
pensabiiile camminare 'per fede, anche se sì
vede poco, e tradurre questa fede in g©sti
concreti e precisi. Con un radicale pessimismo, con nesEfUna fiducia nella_nostra buona
volontà, ma con sincero ottimismo, con assoluta fiducia nella potenza d©llo Spirito che
soffia anche ogg.\ in mezzo alle coniferenze
della pace e alle bombe atomiche.
Se questa domenica d©lla pace potrà darci
a tutti fi senso chiaro di questa situazione
tragica eppure lieta nel suo fondo, se potrà
fare di noi uomini « babelici » degli uomini
che-credono sul serio nella Pentecoste, allora non sarà passato invano neppure questo
anno.
Neri <jiampiccoIi
protestantesimo americano
■ Il
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11
Chi
Nella seconda metà de! secolo scorso ¡1
Protestantesimo americano si rallegrava della prosperità che dominava nel paese : la
considerava come una bene-diizione divina,
come una ricompensa al lavoro onesto e fiducioso. Senonchè si andò formando lentamente la casta dei grandi capitalis-t:, sorsero i grandi a trust )i finanziari e commerciai, e, naturalmente, la quistione sociale
inerente alle esigenze del proletariato. Le
Chiese scorsero i] pericolo della mondanizzazione nel seguire unicamente la via dei
(( borghesi )i e neH’asservirsi al capitalismo:
il pericolo apparve evidente quando un giorno un grande capiiitalista volle fare ad una
chesa un dono ingente, a condizione che
una certa dottrina vi fosse insegnata. L’offerta fu respinta, ma esso non è che uno dei
tanti episodi che posero il Cristianesimo americano in faccia alla quistione sociale e
politica e gli imposero di pronunciarsi. Sorse così il movimento del « Sodial Gospel n
o Cristianesimo Sociale, che si andò estendendo largamente nel paese e che aveva forti alleati nei paesi europei come l'a Francia,
la Germania e ringhilterra.
Bisogna dire anzitutto che gli operai americani non sono molto s.ensibili al marxismo ;
mentre questo è in Europa antireligioso ed
antiecclesiastico, ciò non è ooncepibile in
America, dove la Chiesa costituisce uno dei
cardini della vita nazionale. Perciò mentre
il marxismo europeo parte da premesse puramente materialistiche ed umane, il « Social Gospel )) americano, come del resto altrii movimenti analoghi, partono dalla base
cristiana della vita, l’amore fraterno.
Rauschenbusch, fondatore del Social Gospel, stabilì in cinque premesse la base per
la formazione dai una società cristiana ; esse
sono: giustizia sociale, proprietà collettiva
di tutto ciò che è necessario alla vita, formazione di una democrazia industriale, collaborazione e, possibilmente, uguaglianza di
tenore di vita. Il movimento si estese più
per merito dei pastori che dei laici che avrebbero potuto farlo, ma ohe provenivano
dalla media borghesia e dal capitalismo, e
dai quali invece parti la critica contro il movimento di azione sociale delle chiese, fondato nella considerazione che nel mondo degli affari sono competenti gli uomini d’affari soltanto e che era assurdo che dei pastori
si occupa^ero di quistSioni che non potevano
riguardarli t loro compito unico era di predicare il messaggio dell’evangelo.
Tuttavia il (< Social Gospel »> ebbe una notevole diffusione e destò vive simpafie, tanto che ne] 1908, quando si formò il Consiigio Federale delle Chiese Americane, fu anche formulato un « Credo sociale », che fu
adottato da molte Chiese , e che fu oggetto
di discussioni in molti Sinodi. In esso venivano stabiliti i principi che già il socialismo
europeo aveva enunciato da tempo, sul lavoro, la sua durata giornaliera, rigiene, le
previdenze, il riposo', il lavoro delle donne
e dei fanciulli, il salario minimo, ecc.
Il II Credo sodale » fu sottoposto a continue modifiche, che ci potrebbero testimoniare deirevoluz'ione della coscienza sociale
negli Stati Uniti: per esemplo nel 1932, a
Indianopolis, si trovarono parole di condanna per r'ngiusta divisione delle ricchezze.
Naturalmente il <( Social Gospel », di cui
ora possiamo più a lungo parlare, ebbe a
subire negli ultimi decenni, dei severi colpi
e delle gravi disillusioni, qual'i il fallimento
del proibizionismo, le richieste infondate di
certi strati sociali, lo scoppio della seconda
guerra mondiale. Ma esso coint'nua nella sua
lotta per ricongiungere la Società al Cristianesimo ed ha portato le Chiese ed i suoi dirigenti ad occuparsi più volte dei problemà
diretti del lavoro, dei sindacati e sopratutto di assistenza, con l’istituzione di una
grande quantità d.i opere sociali, come ospedali, oirfanotrofi, scuole per operdlj, corsSi
speciali, stampa, ecc.
Cdò ohe colpisce maggiormente, è una
constatazione che -dobbiamo fare confrontando il contenuto del Cristianesimo Sociale,
dei grandi messaggi ecumenici e delle Encicliche papali: le due grandi confessioni,
cattolica e protestante, sono notevolmentevicine e concordi quando si tratta di tradurre in pratica e di adottare alla vita Sociale l’Evangelo di Cristo.
In un campo che sconfina leggermente
da quello sociale ed entra in quello politico,
notevole è stata la presa di posizione 'del
Consiglio Federale delle Chiese Americane
nella formulazione dei priincipi che dovrebbei;o reggere la pace dei popoli. Ess;i sono
stati oggetto di studio e di lavoro quando
ancora la guerra era in pieno sviluppo e
punto favorevole agli Americani.
La dichiarazione dii Delaware, del marzo 1942, pone il Cristianesimo di fronte
alle sue responsabilità nella convivenza delle nazioni ed anche su questo punto è note-'
vole la rassomigiliianza con i discorsi del
Pontefice. Essa eniinoia dei principi generali, delle basi morali, politiche, sociali, ed
economichfg. derivanti «frattamente dalJ’Evangelo ; su certi problemi c’è una esplicita
presa di^ posizione : tuttii gli uomini devono
essere liberi, davanti a Dio non c’è la razza dei padroni, i trattati di pace devono stabilire come principio universale iil diritto di
ognuno alla libertà religiosa, le ricchezze
di una nazione non devono diventare suo
monopolio, le colonie devono passare tutte
sotto un controllo internazionale...
Ci pare che le conferenze per la pace
non tengano in molto conio le dichiarazioni
delle Chiese Americane,, come pure quelle
del Papa!
Concludendo',, il Criistfaneisimot | iamer|!icano, come quello Europeo, si trova oggi di
fronte al problema; sociale : sarà esso capace di imporre i principi deH’Evangelo o
prevarranno quelli puramente umaniii, la legge della giungla, come si suole oggi chiamarli?
____ Augusto A. Hugon
La comunità metodista
di Torino
si unisce alla nostra Chiesa
Domenica 3 novembre ha avuto luogo nel
nostro Tempio un culto so'lenne, con celebrazione della S. Cena, per ricevere in seno
alla 'nostra Comunità i membni della Chiesa
Metodista, la cui congregazione torinese s.
è unita definitivamente alla nostra. Durante
il culto presieduto dal Pastore Eynard, :
rivolto un messaggio alla Chiesa il pastore
Alfredo Scorsoneltì, segretano della Chiesa
Metodista in Italia. Egli ha posto in rilievo
il fatto che questa unione, nel desiderio di
tutti, prelude ad una definitiva unione della
Chiesa Metodista d’Italia alla Chiesa Val'dese.
La comunità valdese di Torino accoglie
con gioia i membri della Comunità Metodista ed è certa che questa unione coopererà
ad un potenziamento della testim^onianza cristiana nella nostra Città.
Agli abbonali
della /vizierà
Il prezzo d’abbonamenio annuo al nostro
giornale per la Svizzera è stato fissato in
franchi 4 da pagarsi al — Comité pour
l’Eglise et les Vallées Vaudoises du Piémont. — Ginevra ~ Compte chèques postaux 1-9501.
•uni......iiituuiiuhiiiiiniiiiriiiiiimii'ïiiMililà^^
31 priaio Kobel m la tact
E’ giunta la notizia ohe il premio Nobel per la
pace è stato conferito quest’anno al Dott. .John
Moti, presidente del Comitato Mondiale delle Associazioni Cristiane dei Giovani, in riconoscimento della grandiosa azione svolta dalle Associazioni Cristiane in favore dei prigtonierl di guerla di tutto il mondo, e dell’opera straordinariamente efficace compiuta dalie Associazioni stesse^ per 1 affratcliamento dei popoli sulla base del
cristianesimo. E’ un altissimo riconoscimento
delle benemerenze di quella nobile personalità
che e il Dott. M'ott, che dal 1888 è stato un unionista instancabije ed entusiasta e dal 1926 è il
Presidente mondiale della potente organizzazione; ma è pure un riconoscimento solenne del
valore universale delle Associazioni Cristiane
e della loro opera per la ricostruzione spirituale
Generosità Svizzera
Giorni fa sono giunti, all’indirizzo del Comiden e Va di guerra
e di viveri ^ ’ materiale vario
di «'■a destinata al Comune
di Torre Pellice e consisteva in indumenti
scarpe, biancheria ed utensili da cucita uiat '
(18 casse) provenienti dai 4 Comuni del Canto!
che tanto generosamente erano già
ItiunHT T “*** D f;^"”®S8iatì dì guerra del Co
elastkÌlf <=0"®'sfente in 50 letti
elastico e 11 balle contenenti biancheria da let
coperte di lana, ecc., proveniva invece come pure 1 viven svariati del secondo vagone dal
Comitato dello Chiese Evangeliche delTantolfi
parecchi di noi hanno avuto il piacere di salutala durarte la settimana del Sinodo valdese
vivÍri^dT “"imamente ad una parte dei
ino vaLT è destinata al Con
rà 1 risulta da una lettera indiriz
■-r iÌ dair?^n di Assisten
novembre; il resto dei nrodotti
. hmentan inviati, sempre second' le intenzioni
f Toil'^^priìi distribuito ai due Ospedali
h "Torte Pellice e Pomaretto, al Rifugio Rà Car
® di S Gio
vanni e San Germano,
Gomitato, pei tramite del quale è
empheemente pervenuto a¡ ri.spettivi d^tinata11 li dono dei nostri frateiJ! svizzeri non rimane
1 tro compito che quella di far pervenir" a™
ma. volta, a nome di tinti i tZefìcart. i nòstri
enfiti ringraziamenti e la nostra vivissima gratitudine per ,a spontaneità e la generosità di tm
cono che siamo sicuri di non aver meritato, ma
che accettiamo commossi come una testimonianza di amor fraterno e di carità cristiana.
p. IL COMITATO : T. G. Pons
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GIOVENTÙ
Gioventù Valdese aU'opera!!!
E' con riconoscenza a Dio e intima gioia
che faccio le consegne ai miei successori nominati dal Congresso di Pomaretto: il Capo
Gruppo Pastore Achille Deodato e il CapoGruppo aggiunto Pastore Paolo Marauda.
Dal giorno lontano in cui partecipai alla
fondazione^ del movimento della " Gioventù
di Chiesa” sino ad oggi e in modo speciale
nei sei anni dell’incarico di Capo Grappo,
nella prospera e nell’avversa fortuna, ho cercato di lavorare per il trionfo dei nostri ideali
e per il bene della gioventù. La cura di una
grande parrocchia e le limitazioni dell’umana
natura mi hanno impedita di fare tutto ciò
che avrei valuto fare.
Oggi la situazione è quanto mdi rallegrante ;
1 — Nessuno più mette in pi >.-iione la
bontà e la legittimità del principio della gioventù di chiesa;
II. — Le relazioni ecumeniche ^ono felicemente avviate;
III. — La Federazione delle i'nioni Vaidesi ha il suo posto nei Regolamenti della
Chiesa Valdese-, per unanime approvazione
del Sinodo;
IV. — Il Segretario Generale, libero dal
lavoro di una Chiesa, può dedicare alla F.
U.V. tutto il suo tempo e le sue capadlà:
V. — / due Capi-Gruppo animati da grande zelo e da grande amore per la gioventù
sono all’opera alle Valli, circondati da colla
Foratori ormai sperimentati.
Tutti questi fatti sono un indice della fine
delle lotte organizzative (guai se queste dovessero risorgere), ed una garanzia per lo
sviluppo della F.U.V. e per un deciso mi
glioramento deiifla vita urtìoaistìca i^JoWese.
Ora che le posizioni per le quali tanto
abbiamo lottato sono state raggiante occorre
che tutti i giovani valdesi si mettano al lavoro con serietà di propositi e col senso
di una vocazione divina.
Un avvenire radioso di florida attività unionistica e di conquiste spirituali ci sta dinnanzi.
Ogni giovane valdese senta l’importanza
« la bellezza dell’ora che volge e rechi alla
grande opera di ricostruzione e di rinnovamento morale e spiritucde della gioventù italiana il suo contributo di preghiera e di azione, collaborando attivamente e gioiosamente
con tutti i responsabili per il risveglio della
Chiesa e l’affermazione dell’Evangelo nella
nostra patria.
Se l'avere oggi vdnti anni è una disgrazia
per la gioventù senza ideali cristiani, per
voi giovani valdesi è un privilegio e un tempo di benedizione, petrchè potete segnare con
la vostra consacrazione a Dio, l’inizio di una
nuova epoca per la Chiesa diletta.
GIOVENTÙ’ VALDESa, ALL’OPERA!!!
A tutti i collaboratori ufficiali e occasionali e in modo particolare al Comitato di
Gruppo, i miei vivi ringraziamenti per il lavoro compiuto e per lo spirito fraterno che
ha sempre regnato nella nostra équipe.
E che la gioia di servire il Signore nella
Chiesa e nel mondo riempia sempre il vostro
cuore!
Oasfavo Bertin
Che cosa ci O
proponiamo ■
Abbiamo iniziato il periodo della nostra
più intensa attività nelle nostre Chiese e
nelle nostre Unioni giovanili, e come appare
dal resoconto del Convegno dei' Responsabili. vogliamo centrare ogni nostra attiiività sullo studio sistematico e più aipprofondato della
'Parola di Dio.
E’ una necessità sentita più o meno fortemente ovunque in questo tempo che è tempo di riesamina di quelli che sono j valori
fondamentali della vita.
Noi ci domandiamo nondimeno : come mai
l’interesse generale della gioventù di tutti i
paesi si riconcentra sulla Parola di Dio?
La cosa è forse da mettere in relazione
con le e^erienze fatte per cui, dopo avere
creduto di poter costruire la nostra vita su
fondamenti che ritenevamo solidi, ci siamo
trovati invece nel momento grave disorientati e smarriti.
E sentiamo che dobbiamo ricominciare da
capo. Dobbiamo ricominciare a considerare
c^i cosa alla luce della Parola di Dio, più
seriamente e più profondamente, perchè è
un fatto innegabile che se almeno molti di
noi avevano ancora conservato «le forme
della pietà h, non ne abbiano conosciuto « la
potenza ». Ed è proprio questa l’esperienza
di cui abbiamo urgentemente bisogno e che
vogliamo assolutamente fare. Vogliamo conoscere di fatto che <c l’Evangelo è potenza
di Dio a salvezza », potenza che si manifesta in noi anzitutto e che quindi irradia ed
agisce attorno a noi.
Vogliamo che il nostro carattere sia reso
integro e saldo, che la nostra volontà sia
tesa e tenace, che la nostra personalità sia
forte e cosciente, che il nostro atteggiamento e il nostro orientamento di vita siano risultante di un lavorìo dii edificazione serio,
poggiante su solido fondamento.
Ora tutto questo non può essere conseguito che in una maniera sola : lasciando che
la Parola del Signore prenda vita in noi per
la potenza dello Spirito e, dopo averci rigenerati, ci plasmi e ci modelli a suo piacimento.
' Noi sentiamo che se questo non avviene
ora, continueremo ad intristire in una pietà
convenzionale, tradizionale, che è forma senza contenuto sostanziale e per conseguenza
tutto il nostro attivismo e tutto il nostro agitarci saranno sempre un vano clamore senza
alcun frutto.
Lo studio biblico, pertanto, fatto nella for ma più consona ad ogni Unione, sia il centro e la base del nostro lavoro invernale e
sia condotto con perseveranza e con serietà
di intenti in maniera che « la Parola di Dio
vivente ed efficace, e più affilata di qualun
que spada a due tagli, penetri fino alla divisione dell'anima e dèlio spirito, delle giunture e delle midcdle ; e giudichi i sentimenti
e i pensieri del cuora v (Ebrei 4: 12).
¡L CAPO GRUPPO
A. Deodalo
COMUN I CATO
pe/' la Gioventù
del Campo Biblico di Vaumarcus
Una bella fotografia de! gruppo degli italiani a! Campo Biblico di Vaumarcus uscirà
sul Calendario Valli Nostre.
P-assiedo un gruppo del Convegno di Pampigny. Un amiico svizzero ci ha fotografati
mentre stavamo cantando. Chi ne desidera una copia non ha che da inviarmi un vaglia di
/ire 45.
La scena dei Valde,si che cantano è stata ritratta da un pittore su una grande tela ad altezza naturale, esposta al Comptoir Suisse di
Losanna e riprodotta su « Vaincre ».
Il pastore prof. Pierre Bonnard, quello della i( syntèse » mi scrive ;
« Bien souvent, je pense à nos chers campeurs den Vbirées, demandant à Dieu de
vous donner toujours plus de joie et de puissance à Son Service. Veuillez, s’il vous
plaît, les saluer tous de ma part et recevoir,
mes messages de fidèle affection chrétienne ».
Gustavo Bertin
S. Germano Chisone
Un GIOVANE
P a
alla
ria
sua Unione
Riproduciamo una parte delle
parole rivolte al suoi amici da
Clemente Beux, vice-presidente
dell’Unione di Pramollo, che fu
alpino della Divisione Taurinense, e poi internato in Germania.
Dopo aver alluso al momento in cui, chiamato sotto le armi a- dik^annovle anni, divette
lasciare la sua casa, la sua
Chiesa e la sua Unione, prosegue :
è aH’ombra della penna che ho
fatto infinità di esperienze, è sotto il cappello alpino bagnato di sudore ohe ho dovuto
affrontare pericoli e disagi di guerra, è col
fucile in mano che ho dovuto marciare contro dei fratelli, ed ho visto da vicino tanti
orrori e tante brutalità compiute dall’umanità che non sa essere unita nel nome di Cristo! Fu quando esposto al JjericjoldV 'sotto,
l’arrogante tuono del cannone che ho sentito maggiormente il bisogno dell'aiuto di Dio,
fu allora che, meglio di prima. Lo sentii
vicino a me, e rispondere alle mie preghiere.
« Fu, più avanti, quando affamato, sfinito da patimenti, ricoperto da qualche misero cencio, mentre ogni giorno dovevo
scendere a 500 metri sotto terra per 11 pesante lavoro, fu in quelle viscere di terra
tedesca che piansi... E piangendo rivedevo
come in sogno l’azzurro cielo di Pramollo;
sotto il velo delle triie lacrime rivedevo le
primavere ritornare sulle nostre montagne,
le belle viole, j rododendri e gli altri fiori
che danno un aspetto di grazia e di serenità ai
nostri cari monti ; rivedevo gl’invemi ricoprire d’un candido manto le nostre alpestri dimore, ricordavo con fresca memoria gli anni
passati lassù avanti la guerra quando, nonostante lo spessore della neve, la nostra
Unione era egualmente numerosa, zelante,
affiatata. Fu cogli occhi umidi di quelle lacrime che pregai il Signore e gli chiesi di
farmi tornare, se tale era la Sua volontà,
ai miei cari, alla mia Unione; e dopo la
pregHiera sentivo rinnovarsi in me le forze,
e rni pareva di udire una voce che mi sussurrasse : « Si, ritornerai neH’intimità della
tua famiglia, ritornerai a respirare il soave
profumo dei tuoi monti in flore, ritornerai a
percorrere nelle notti stellate quel sentiero
che porta alla tua Unione».
Sono certo che voi pure, durante questi
anni di guerra, avete fatto e^jerienze slmili : ohi più, chi meno, avete tutti attraversato
pefiicoli, avete avuto ansie e timori, siete
vissuti sulle spine con gravi preoccupazioni
per la vostra vita e oer la vita dei vostri
cari, avete aspettato, comq me, don trepidazione e speranza un domani migliore, un
'Romani apportatore di serena pace ; come
me, senza dubbio, avete pregato Iddio di pre
servarvi dai pericoli. Orbene quando abbiamo invocato l’aiuto di Dio, ci siamo certamente tutti , quanti ripromessi
di volerLo servire con più zelo, di
essere più fedeli In ogni cosa, di essere
più fedeli alla nostra Chiesa ed alla nostra
Unione. Oggi forse, troppo spesso dimentichiamo quelle lacrime, quelle ansie vissute,
quelle promesse fatte; e non sappiamo sempre essere riconoscenti a Dio per averci
preservati, per averci dato i' privilegio di ritrovarci qui alla nostra Unione, non sappiamo seguirLo con quell’amore eh’Egli
vuole in cambio del Suo amore per noi.
(I E’ rivolgendo gSii occhi al doloroso passato e pensando alla libertà che oggi godiamo, che dobbiamo sentire più vivamente
desiderio, il bisogno di servire Dio, di
essere più unfiti e più attivi alla nostra Unione dove trascorriamo insieme ore di sana
letizia, dove meditiamo insieme la Sua Parola che ci guida e che c’insegna ad essere
sempre più uniti nel Suo nome, concorrendo cosi ad evitare che debbano ripetersi altre brutalità e tragedie sulla terra. Tocca a
noi giovani, tocca alla gioventù cristiana di
tutto il mondo di essere più unita nella
lotta comune, di esser più credenti per la
ricostruzione nella quale speriamo ».
Ricordiamo le parole dell’inno :
Nous n'avons qu’un honneur au monde.
C’est de lutter pour le Seigneur;
Nous n'avons qu’un amour au monde.
C’est Jésus Christ notre Seigneur;
Nous n'avons qu’un espoir au monde.
C’est la victoire du Seigneur!
Clemente Beux
iliMîdopoDi
Al recente convegno dei responsabii a
Pinerolo, nel corso della discussione sul tema : (( Come si svolge una seduta d’unione»
fu da qualcuno fatto notare che esiste anche
il problema del... dopo seduta ohe a volte
si può presentare sotto l’aspetto poco edificante di schiamazzi per le vie del borgo,
capatine ai balli pubblftci ed altri noti, più
o meno innocui passatempi.
In questi casi ohe possiamo fare? Il giovane non è più un bimbo a cui si possa ingiungere di augurare la buona notte e d’andar presto a nanna; egli è libero, cioè responsabile delle sue azioni, dunque nessuna
ingiunzione, nessuna sorveglianza e nessuna
predica maralistica. Ma neppure un silenzio indifferente. Con molta umiltà — poiché
il giudizio appartiene a Dio solo e dinanzi
a Lui non vi sono infedeltà più piccole o
più grandi, più scandalose o meno, ma solo
il peccato mio, tuo, di tutti e, di contro, la
sua grazia — con molta umiltà, dunque, e
altrettanta fermezza, dobbiamo far notare al
giovane unionista che con un tal modo di agire, egli non solo manca al suo dovere di
testimonianza, ma trascina con sè, nel giudizio degli estranei, i suoi compagni e la sua
Unione, la sua Chiesa ed il suo Signore,
Dirgli che deve avere' maggior rispetto per
le giovani o per il riposo del prossimo? Certo ed anche, prima di separarsi dopo ogni
seduta, pregare insieme aodbcchè lo spirito
del mondo non disperda quanto si è ricevuto ; ma sopratutto sentire tutti màggiormeme
la responsabilità che ci lega gli uni agli altri
e dii deve imporre un maggior spirito di vigilanza e di preghiera.
A proposito dei convegni, un relatore ha
affermato che essi non riescono ad affratellare i giovani che si sentono estranei gli uni
agli altri ; bisogna fraternizzare, fraternizzare di più! E va bene, fraternizziamo pure
facciamo cioè qualcosa di più e di meglio
per stringere più stretti legami di fratellanza
e di amicizia con altri giovani ; il simpatico,
iradizionale appello delle Unioni, li giochi in
comune, come io scambio di visite fra Unioni vicine so.no tutti mezzi che han già dato buona prova ; in questo campo Iriinizliativa
è ai singoli unionisti come alle singole Unioni per proposte e realizzazioni da te.ntaro.
Però non facciamo di questo lodevole desiderio di comunione fraterna Io scopo dei nostri convegni ; esso può e deve essere la
conseguenza dello spirito che li dev». a,nimare ; ma ciò di cui abbiamo maggiormente bisogno e che dev’essere al centro dei nostri
convegni, è il messaggio ispiiTato alla Parola
di Dio, messaggio che ci aiuti a farci sentire,
sempre e di nuovo, la volontà di Dio sulla
nostra vita.
Per organizzare meglio la parte riiore'ativa
si. è chiesto con insistenza di avere a disposizione giochi nuovi. Per coordinare il lavoro anche in Questo campo, non potrebbe il
Comitato Nazionale, creare un ufficio —
giochi — come già esiste un ufficio — reci te
— che. raccogliendo quel poco o molto materiale che ogni Unione possiede, lo mettesse, accresciuto, a disposizione di tutti?
Evelina Pons
U N
S'E'
COMPIUTO
E’ il voto espresso, da vari anni a questa
parte, dai giovani delle Uniioni Valdesi : avere un loro giornale!
Già, mesi o" sono era iifa anun-'i'i'a
¡’liiiminente publlcaziun-e duna -.v.sta
.- Ci->ventù Evifigeiica » che per un insieme
di tagioni che m>n ci è dato di con-oscoro
a fondo, ha dovuto essere rinviata a più tardi. Al Congresso di Pomaretto è sorta unanime la voce ; « Vogliamo il nostro giornale! Se non potrà essere una rivista elegante com’era stata preventivata, ci accontentiamo, nel frattempo, d’una pubblicazione più modesta». Ed abbiamo ancora negli
orecchi le parole di quàlche rappresentante di Unioni del campo di evangelizzazione ;
« Più di tutti sentiamo il bisogno di un giornale che periodicamente ci porti ron solo
notizie di altre Unioni, ma .che sia un vincolo efficace, un richiamo alla realtà per cui
non siamo pochi e soli, ma l'biti alle altre
Unioni nel comune lavoro».
Il giornale delle Unioni è uscito. E’ perciò
l’ultima volta che « viene pubblicata la nostra Pagina sull’Eco delle Valli».
Molli giovani che pel passate provavano
una certa difficoltà a collaborare alla « Pagina della Gioventù » perchè v’'era « un non
so- che 4'i uffidiial©» — dicévatto -— sul
giornale della Chiesa, potranno ora, più liberamente, far sentiiire la 'propria voce, esporre le loro esperienze e cotiicorrere alla
eìttificaztone dieii ¡loro fraiteEi, jcdllabc^ando
attivamente ai giornale delle Uniorii.
Siamo grati all’« Unionista >ì di Torino
per il bene che ha fatto nel SUo breve periodo di vita : desideriamo ora allargare l’influenza benedetta di quella pubblicazione, di
modo che tutti gl Unionisti valdesi d’Italia, e non solo una singola Unione o un
gruppo di Unioni, possano sentirla.
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Giunti aH’ultiina « Pa,giina della Gloyeiltù » dell’Èco delle Valli, rivolgiamo ut» pensieiro di riioonoscenza ai redattori ohe l’hanno curata, augurandoci che i nostri giovani
abbiano tratto dalle loro fatiche abbondanza di bene spirituale e morale, e vieppiù
ptHT'sano riceverne dal loro nuovo giornale.
Le Unioni tutte facciano il possibile per
diffonderlo al massimo fra la gioventù, colla persuasione che l’abbonamento s<arà non
solo una spesa ben fatta e procurerà una
piacevole lettura, ma significherà una benedizione : di mese in mese i giovani vedranno giungere un amico, liil 1 o roi giornale che
tratterà i loro problemi, che cercherà di
rispondere ai Loto desideri ed alle loro
preoccupazioni ; M giornale che porterà la
eco del lavoro di altre Unionii grandi^ e piccole, vicine e lontane ; il mezzo di cui si
varranno per far sentire ad altri uniioniistì la
loro voce ; il legame che, annuilando le distanze, li .unirà nella consapevolezza di lavorare con la stessa fede e con lo stesso animo al servizio della stessa causa. La causa
di’ Cristo.
P. Marauda
li primo numero del giornale è vivace, vario,
interessante.^ Contiene anche alcune illustrazioni.
Tutti i giovani s’abboneranno a Gioventù Evangclica (L. 150 annue presso il pastore T.
Vinay - 21, Via Manzoni, Firenze) che darà loro
una lettura istruttiva ed edilìcante e sarà mezzo
efficace di affratellamento di tutti i giovani evangelici d’Italia.
Trascriviamo qui le parole con cui il giornale
è presentato dal suo redattore
PER VOI MIEI FRATELLI!
Per voi, miei fratelli, questa giornale. Per
voi. perchè vi scriviate il vostro affanno cosi
vero e sen,'tto perchè vi trascriviate il vostro
amore di Cristo, l vostri pensieri, le vostre ricerche Per voi, perchè ci possiate leggere quel
che altri come voi sente e, nel confronto della
fede e delle idee, abbiate comunione ed aiuto.
« Gioventù Evangelica » doveva uscire prima,
il suo ritardo è stato cr’iicato, come tutti i ritardi, poco scuscffo, come tutti i ritardi generalmente non sono scusabili, però ora viene, e...
non late il broncio, ma ricevetela con allegrezza.
fierio, aorrie ogni rUardatario è impacciftla,
e come non potrebbe esserlo, se nell’indugio s'è
caricata di tanti resoconti già un po’ passati,
che pur dovevano essere recati! Ma pur tuttavia malgrado gli impacci, sapete, tende una mano e questa è fraterna.
«Gioventù Evangelica» se oggi vi reca poco
piu che sole notizie, vi recherà poi con queste il cuore palpitante dei giovani che credono
e perciò comprendono Vamor di Gesù e dei suoi
fratelli.
Essa vuol avere un palpito giovane, diremo di
piu, un palpito di cuor di fanciulio, anche se gli
ipercritici ci si divertiranno. Non è forse meglio
conservare comunque, miei cari, un cuore dì
fanciullo, vedere il mondo come lo vedono t
fanciulli? Anché Gesù che pur conosceva tatto. persino l intimo di ognuno, aveva un cuore
COSI.
La critica sarà per sapere di più le notizie
Pj; portare più allegrezza e se ci sarà da scegl ere nell esame degli avvenimenti una visione
ffli/tvfl c una buona,, il Signore ci conceda la
carila che crede ogni cosa, spera ogni cosa sopporta ogni cosa.
Si, ancora, a voi, che scrivete, chiediamo che
la carità vostra non venga mai meno! Ecco, non
vogliamo usare di jorhici. perchè questo giornale Sia veramente libero, ma vorremmo anche che
•sso sw espressione dfilVanipil fraterno fra i
giovani e porti uh tale messaggio
Non occuperò più spazio, vi saluto chiedendovi
gélicr“'^’'^ «Gioventù Evan
TULLIO VINAY
Il primo novembre ha avuto luogo a Pinerolo il convegno autunnale dei responsabili
della F.U.V. (Gruppo Valli).
Quando alle 9 il Pastore sig. Bertin an.nunciò 1 inizio dei lavori i rappresentanti di
quasi tutte le Umiioni gruppo Valli occupavano buona parte del .posti del tempio, sicché fin dal primo istante si ebbe l’impressione che quella sarebbe stata un giornata densa di lavoro e di proficue discussioni su argomenti da tutti ritenuri importanti, anzi vitali, pér la prosperità spirituale delle nostre
Unioni giovanili e .per il proficuo lavoro delle medesime al servizio di Cristo. L’aspettativa non-fu delusa: dopo una breve medii'tazione del pastore sig. Rostan, il pastore
s:g; Bertin, in qualità di capo Gruppo Valli
uscente di carica, ringrazia i colteboratori,
poi presenta ai convenuti i nuovi capi-gruppo
Valli nelle persone dei pastori Achille Deodato e Paolo Marauda, i quali a loro volta
pronunciano alcune parole di circostanza
molto appropriate ed apprezzate.
Il pastore sig. Bertin presenta poi uno
studio su : « La parola di Dio come unico
fondamento per la vita delle nostre Unioni ».
Un’ampia discussione segue lo studio e
ad essa prendono parte molti oratori. Non
^ Vi*.?'
. . -mirA
CI ■uuii.ngniamo su questo aTganien'to perchè
l’eco delle paro'e del pastore ^Bertin arriveranno più direttamente e più "dettagliatamente nel seno delle Unioni dalla, viva voce
de; responsabili presenti al convegno.
Le dodici^erano scoccate da un bel momento quando i congressilEti uscirono dal
tempio per consumare un po’ di pranzo.
Alle quattordici si» ricominciano i lavori.
il signor Costante Costantino introduce la
discussione su : Come si deve presiedere una
seduta dell’Unione ; questa è una cosa che
in pratica non ha mai presentato gravi difficoltà e seri inconvenientii e di conseguenza
anche la discussione ohe ne segue è piuttosto fiacca e i pareri sono presto concordi
Ora il signor Teo Bert affronta un argomento ben più scottante, cioè dei convegni
giovanili. Il relatore con blanda ironia mette
il dito su alcuni difetti idei convegni attuali,
più sulla loro organizzazione che sul loro
contenuto. Quasi tutti i presentì sono concordi e approvano le parole del sig. Bert,
e la discussione che ne segue delucida meglio qualche punto soltanto adombrato nella
relazione.
La questione sarà ancora ripresa dal Co■ mitalo Valli, e si spera di poter portare moiri miglioramenti in questo ramo dell’attivkà
giovanile.
E’ quasi l’ora di separarci e bisogna ancora procedere alla elezione del nuovo comitato di gruppo. Fortunatamente raccordo è
presto trovato. I componenti de! nuovo comitato so.no, oltre -al pastore Deodato e al pastore Marauda, già eletti da] co.ngiresso della
F-U.V.,:i sigg. Teo Bert, Evelinà Pons,
Giosuè Ribet, Ernesto Troni.
A quelli che non dovettero fare la corsa
per prendere i] treno, l’Unione di Pinerolo
offrì una tazza di tè, e quelli che la sorbivano godettero- anche di un repertorio di
canti svizzeri eseguiti dall’Uhione di San
Germano.
M. O.
-A
\ »
Convegno^della
X
gioventù eirait||ì»||ca toscana
a Firenze
'X
Un .piacevole convegno, allietato da un caldo
ambiente di fratellanza, ha avuto luogo in. Firenze, nella Chiesa Valdese di Via Manzoni, i
giorni 2, 3, 4 novembre.
Vi ■ hanno partecipato, pieni di entusiasmo, g’ovani delle due Chiese Valdesi e della Chiesa
Battista di Firenze, della Chiesa Valdese di Pisa,
Livorno, Lucca. Prato e della Chiesa Battista di
Pistoia. ,
Sono stati gentilmente offerti i locali dell’Istituto Ferretti per la gioventù femminile ed \
locali del!’Istituto Gould per quella maschile. Durante i pasti tutta ia gioventù si riuniva ail’Istituto Ferretti accolta con simpatia.
Gli argomenti in discussione erano :
1) la vita comunitaria della Chiesa; 2) l’amore fraterno; 3) il .perdono cristiano. I] primo eo
i! terzo studio sono stati introdotti da giovani
valdesi di Firenze, il secondo dal capo-gruno;
Luigi Santini. Nelle lunghe discussioni seguite
all© introduzioni, in cui tutti hanno potuto dir
h loro coi pratico metodo dei capi-gruppo f quali dopo un intervallo apposito riferivano in sintesi le opinioni dei loro seguaci, si è manifestata
la necessità essenziale e fondamentale di una
continua e crescente comunione interiore di ogni
individuo con Cristo Redentore.
Infatti di unione dei membri di Chiesa, di amore fraterno e di perdono cristiano, nel loro
più profondo significato, si può parlare solo riguardo individui nati di nuovo crocifissi con
Cristo e resuscitati con Cristo."
Alle discussioni hanno anche dato il loro nofevole contributo i pastori valdesi Tullio Vinay, .
segretario generale; Doti. Alberto Ribet ed il capo-Distretto Seiffredo Cfelucci, rettore dell’Orfanotrofio Gould. La presidenza è stata tenuta dal
capo-gruppo L. Santini.
Una simpatìca recita all’Istituto Gould, un bel
concerto vocale e pianistico, piacevoli giuochi,
una magnifica passeggiata al Piazzale Michelangelto hanno allietato l’indimenticabile cohvegDo
fiorentino.
REPUBBLICA LAICA IN FRANCIA
(Da “ITALIA LIBERA,, di Roma
del 15 novembre 1946)
L articolo primo delia nuova Costituzione
accettata dal popolo francese e che
1 Assemblea Costituente aveva approvato
con schiacciante maggioranza, ivi compresa
la numerosa rappresentanza democristiana,
dichiara che la Francia è o una repubblica
democratica, sociale, indivisibile e laica ».
Quest ultimo attributo, che .non appariva
nel primo testo - quello che proprio per iniziativa della democrazia cristiana, fu respinto dal plebiscito popolare - non significa che
la nuova repubblica francese faccia aperta
professione di ateismo, e si preparii ad una
politica antireligiosa ed anticattolica : significa soltanto che essa proclama e garantisce
la libertà religiosa ; ohe essa non ha una religione ufficiale, che essa no.n concede posizioni di privilegio a questo o a quel culto,
ma tutti ugualmente li rispetta ; Mgnifica che
la religione sarà considerata, com’è, una
questione personale e privata dei singoli cittadini; eh’essi potranno adorare o non adorare Iddio nel modo che a ciascuno di essii
piacerà, senza che questo menomi in alcun
modo i loro normali rapporti con lo Stato;
significa che lo Stato non impresterà le sue
pubbliche scuole per rinsegnamento di una
religione, lasciando libere le varie chiese di
attendere liberamente a questa loro funzione
nei modi che riterranno più opportuni ; significa che creerà un proprio diritto matrimoniale e famildare indipendente da quello che
nasce dalle norme e dai riti di questo o quel
culto; significa che non avranno valore per
esso le sanzioni ecclesiastiche che per avventura colpissero i suoi funzionari ed fi suoi
cittadini ; significa che le Chiese e le congregazioni religiose p6tran.no liberamente
svolgere la loro azione, al pari di ogni altra
società, neirambito e sotto la guarentigia del
diritto comune, senza che si faccia luogo per
esse a norme giuridiche particolari ; significa ìnsomma, che Io Stato procederà per la
sua propria via senza regolare il passo su!
cammino della Chiesa, ma senza intralciarla
od ostacolarla nella sua azione spirituale.
Separazione dello Stato dalla Chiesa: ecco,
in sintesi, i significati dell’articolo primo della muova costituzione francese.
E’ quello che noi chiediamo per la costituzione italiana; è quello ohe fil partito d’azione, unico fra tutti i partiti politici nostrani. persegue con una perseveranza che gli
fa onore, con una ostinazione che parrà ma
niaca agli avversarti, e a quanti non possono
rendersi conto della gravità del problema,
ma che gli deriva da una profonda conoscenza e meditazione della storia, da una esperienza antica e recente che sarebbe grave
errore lasciar cadere, dalla gelosa tutela che
SI è assunto della democrazia e della libertà,
che è innanzi tutto liibertà spirituale.
A differenza dì quanto avviene m Palia,
dove per la democrazia cristiaiia soro at;';:clericali miscredenti e reprobi quanii pensano che per non soffocare :n cuiia la nuova
democrazia occorre, rifiutare la troppo onerosa eredità del Concordato mussoiinitno. e
tornare con piena e tranquilla sicurezza alla
formula cavouriana, più fac;i."..n'e applicabile oggi, dopo la soluzioitie della .(questione
romana» (soluzione, ch-e lon è l'ottima
fra tutte le possibili, ma che è tuttavia accettabile). la democrazia cristiana d’oltralpi
è stata abbastanza saggia da comprendere i
sensibili vantaggi che alla Chiesa ed allo
Stato sarebbero derivati dalla adozione di una nor'ma statutaria che mette Luna e l’altro
a! riparo dalle reciproche invadenze ed ingerenze.
La cosa non può far meraviglia. A quals’asi partito appartengano, i francesi sono
prima di tutto e sopratutto francesi : anche
i democristìani sono francesi almeno quanto
sono cristiani e cattolici. I| Vaticano è 'ontano e la sua irtfluenza non si fu sentire sul
partito con la forza e la continuità con cui inevitabilmente pesa sul corrispondente partito italiano: anche perchè un certo spie ito
di fiera indipendenza non è estinto, e c.a-c rd
ogni cuore francese sono 'e mr tori; e la
tradizione delle libertà gallicane.
D’altra parte, assai più che ITtalia, la
Francia ha lungamente e dolorosamente sofferto di quelle ingerenze ecclesiastiche nella struttura e nell’andamento politico della
nazione, di quella alleanza tra Chiesa e
Stato che una volta era espressa nel monomio « trono e altare » e che la Rivoluzione
deH’89 non riuscì ad infrangere. Il clero lefrattario (cioè la grande maggioranza del
clero francese, tranne la schiera abbastanza
esigua di vescovi e di sacerdoti costituzionali o giurati) fu il nemico acerrimo ed Indomabile della rivoluzione democratica. Emigrato o cospiratore lottò contro Fordine nuovo con tutte le sue forze palesi.ed occulte;
fu Fanima nera della reazione vandea-ia;
scatenò, con la Restaurazione, un «Terrore»
bianco non indegnò per metodi e ferocia del
suo omonimo d’altro colore.
Le ferite inferte da codesta infatuazione
settaria e retriva di tanta “parte del'suo cle-ir’l’'
ro, furono sanguinosamente sofferte dalla ^
Francia ; e la Chiesa e la fede ne risentirono cosi duro il contraccolpo che un manipolo
di cattolici sinceri e bene avveduti, con a capo M Mtfntalambert, iniziò verso il 1830 quel
movimento che prese il nome di liberalismo
cattolico ed escoltó la formula « libera chiesa in libero Stato», acuì doveva poi ispirarsi la politica risorgimentale del Conte di
Cavour. .l a
Giulio Ubertazzi
LIBRI
Ricostruire, ma su quali basi? di Denzil G.
M. PatricH (p. 173, in 8’, L. 160) è il primo
volume pubbiicam dalhi nuova Casa Editrice II
Candeliere, di Milano, là qua'e, com’è noto, si
è costituita con io scopo di diffondere le migÈor!
e più recenti espressioni del pensiero religioso
mondiale, di farle conoscere al pubblico italiano, di collaborar© così, nel modo più serio e dignitoso, al progresso della cultura religiosa fra
noi : iniziativa veramente encomiabile, la quale,
dovendo affrontare non lievi difficoltà,' tanto più
merita Fappoggio più largo e cordiale.
Questo primo volume, che si presenta in una
chiara ©d efficace traduzione dal testo originalo
della nota Edizione Labor et Fides di Ginevra,
in una veste tipografica molto accurata e sobriamente elegante, ad un prezzo veramente modesto, tratta con profondità di concetti e con perspicua chiarezza e vivacità d’esposizione questo
argomento attuale d’importanza fondamentale :
Considerata la necessità urgente della ricostruzione, lìniesa nel) suo senso più compirensiivo
quale dovrà essere l’attitudine della Chiesa Cristiana di fronte ai gravissimi proble(mi politici,
giuridici, sciali, economici che la ricostruzione stessa involge? ed ¡n quali modi e con quali
criteri quest’attitudine dovrà esprimersi praticamente? Se è vero che l’opera universale di
ricostruzione che ora si svolge più o meno tumultuariamente nel mondo non è un semplice
rifacimento sugli schemi ed j modelH del passato, ma una vera e propria rivoluzione, che mette in giuoco persino le basi spirituali della nostra civiltà, lil datino stesso dèirumiaiiità è
evidente che la Chiesa Ciistiana, la quale pretende d’essere depositaria di verità capitali, deve sentirsi chiamata ad affermare le proprie convinzioni su ogni singola manifestazione, della ricostruzione medesima, affinchè la sua esplicita
testimonianza sia, a tempo debito, portato chiaramente alla conoscenza di tutti coloro che devono indirizzare © dirigere Fnmandtà nell’azione
politica, giuridica, sociale, economica; e nello
stesso tempo essa deve sentirsi chiamata a portare un chiarimento risolutivo ed un sollievo all©
masse umane, per cui la risoluzione pratica di
quei problemi costituiscono comunque una profonda necessità vitale.
Il Patrich svolge quest'argomento così complesso, cmsì delicato ed ansioso ed arduo, con
una profondità ed insieme con una comprensione
ed una chiarezza veramente notevoli. Esamina
anzitutto quali debbano essere i principi ì criteri, i metodi, secondo cui la Chiesa Cristiana
presen.ti al mondo il suo messaggio. Poi a parte
quale sia la missione della Chiesa e quale
il medo d’esplicarla di ftwnte aM’azIoo©
l^uridica e politifea e sociale dello Stato; di
fronte ai problemi delta produzione e dello scambio, nelle condizioni del lavoro, nelle relazioni
fra capitale e lavoro, nell’assetto economico sociale della comunità; di fronte all’ordine interinasi onale. nelle relazioni internazfionali ecfcnomiche, sociali, politiche, nelle aipplicarioni internazionali dei principi di libertà e di giùstizia ; di
fronte al problema coloniale, nell© relazioni con
gli indigeni, nei riguardi dei reciproci interess
delle nazioni colonizzatrici ; di fronte al problema dell’accordo fra 1© nazioni, in vista di una
comunità continentale e mondiale; di fronte alla
qulstione ebraica, ne] problema più vasto dell’accordo tra le razze. Ma il Patrich non dimentica
mai che Io scopo supremo dell’azione della
chiesa è lo stabilimento del Regno di Dio. Il
compito di essa riguarda anzi tutto le realtà eterne. Tuttavia, tutto ciò di cui l’uomo ha bisogno
per il suo benessere fisico e la sua vita spirituale si trova compreso nel dono del Regno di
Dio. Quindi una parte' del compito della Chiesa
sta nei cercare questo Regno sulla terra, nella
verità, nella libertà, nella giustizia, nella pace.
Concludendo indichiamo con insistenza il bei
volume de! Patrich all’attenzione ed alla meditazione del pubblico, di lutti coloro che comprendono la necessità della formazione d’una coscienza attenta cosi alle necessità della terra come
alle leggi del Cielo.
E’ in corso di stampa il Calendario familiare
VALLI NOSTRE
1947 che consta di 12 fogli stampati in francese
e italiano con copertina in tricromia. La tiratura
essendo limitata alle sole prenotazioni, coloro che
desiderano riceverlo sono pregati di inviane subito la loro prenotazione alla Editrice Librarla
Alpina - Torre PelUce, versando il relativo importo sul c. c. postale n. 2-26833 intestato a Pier
Lu’gi Pagliai - Torre Pelioe.
Prezzo in Tetre PelHce Lire 50
Per fuori Torre Péllice Lire 60 la copia
franco di porto
E’ pure in corso di stampa il calendarietto tascabile VALLI NOSTRE 1947 a 4 facciate.
PRENOTATEVI subito, per usufruire del jwezzo eeoezlonalmente ridotto.
Per 100 copie L. 6 la copia - Per oltre 100
copie L. 5.
PER NATALE!
E. Ribet
leggenda di NATALE
pagg. 16 - illustrato - Lire 10
Libreria Editrice Claudiana - Torre Pellicc
4
L ECO OELLE VALLí VALDESI
r m.
- ■ ■ ■■» ■■'■ ■■■’ : ...■>> '
Lamen-ca. 17 upveij’.bic scarno acùaii a Goazze.
iS ' Eravamo 3A giovani di Angrogna, guidati dal ra,V store sdg. Aiiue. Siamo scesi dai nostri monti di
'V buon mattino e in poco più di un'ora^un velocis
simo camion i d ha iportati ,_a Coazze. Volevamo
andare a salutare quei..fratèlli sconosciuti e isolati e vole vamo portar loro il messaggio dell'affetto fraterno che sopra luno può unire i figli di
V uno stesso Padre. I Coazzesdì erano là ad atten
derci, sorridenti,* davanti a Quella loro bela '.n •
setta luminosa e accogliente. Ci avevano gentilmente preparato una sala con un bel fuoco acceso
e alcune tavole aH’intorno eppoi una buona tazza
dì latte caldo, per cui àncora vogliamo ben ringraziarli!
Alle 10.30 insieme a loro abbiamo riempito il
piccolo artistico tempio iob, nostalgia di un tempio gremito...) e il pastore sig. Aime ci ha fatto
meditare sulla necessità e sull’utilità di una ». vita
cristiana, che è ancora e sempre il miglior metodo per convincere il prossimo della realtà dei nostri ideali. In quell’ora abbiamo anche compreso
come, malgrado Fassistenza affettuosa del prof.
Lo Bue. i nostri fratelli di Coazze soffrano deila
mancanza di una guida spirituale regolare, non
solo* per un culto ogni tanto, ma proprio per l’opera Individuale tra 1 bimbi, i catecumeni, i gio• vani, che hanno bisogno di qualcuno che il guidi
e li riunisca periodicamente. Qualcuno, forse,
che abbia tempo disponibile e spirito di consacrazione, risponderà all’appello .insistente di quei
fratelli ?
Nel pomeriggio avevamo in programma un giro
ai lashi di .Avigliana, che abbiamo infatti ammirati, illuminati da un bel sole. Il paesaggio era assai pittorésco e valeva la pena di andare fino là.
sebbene questo ci abbia limitato il tempo trascorso
nella saletta ove i Coazzesl erano venuti ad ascoltare alcuni nostri cori. Insieme abbiamo pure rivisto con la mente le scene del tempo anf'eo nella Ghieisa d’Ia Tana, il « dirupato aitar »
...Passa l’anziano austero
passa l’umil fanciulla
scendon dall’alpe brulla
lor fede a confermar. '
Passa la dolce madre, col flglioletto al fianco
pass.S il vegliardo stanco,
d’un cor vanno ad c^ar.
Tremula splende in del la prima face
apre il vegliardo il sacro Libro e legee
china la fronte e ansioso ascolta il greeae
parla il Signor... .intorno tutto è pace...
Po; viene ¡’allarme della sentinella, ra*:.<ios'’ia
la lotfia. e infine la sconfitta de] nemico,
...e mentre ogni altra voce tace
sai dalla GWeisa il salmo antico
« Si mostri Iddio ed il nemico
in un baleno vinto giace !
A quei tempi il nemico era anche t ’uomo ■ ogd
il nemico forse non è piti l’uomo ma è il male
che ci circonda, pronto ad abbattere le nostre povere forze, e noi giovani lo vediamo, .lo sentiamo
e lo combattiamo Ci aiuti Iddio a vincerlo !
F. Comba.
— La domenica 3 novembre ha avuto luogo nel ten^io una cerimonia religiosa intesa a
commemorare nella comunione con Dio e nella
comunione dei Santi j nostri fratelli Griglio Alessandro di Perosa deceduto nel campo di concentramento di Mathausen e Rihet Aldo del Clot
Boularda di Pomaretto deceduto a Dortmund
'Germania) soito un violento bombardamento durante la sua prigionia.. II largo stuolo di -parenti
e di amici convenuti per la circostanza è stata
una commovente testimonianza di stima per gli
Scomparsi e di affettuosa simpatia per le loro
famiglie.
Dopo la cerimonia ne) tempio una corona è
stata recata al piccolo monumento in pietra e^tto nel nostro cimitero a memoria dei nostri
Caduti.
Alle famiglie che, nell’affettuoso ricordo dei
. loro cari, hanno rinnovato il dolor© della separazione e che, in presenza delle promesse del Signore, hanno fortificato la loro fede e la loro
speranza cristiana, rinnoviamo l’espressione della nostra simpatia.
— Dopo un lungo periodo di infermità, domenica mattina 17 corrente, è mancata ^l’affetto
dei suoi carria nostra sorella Ribet Maria nata
aleynat da Masselli di Pomaretto. I suoi funerali hanno avuto luogo nel pomeriggio di martedì
9 novembre con la partecipazione dei numerosi
parati, amici e conoscenti convenuti da vicino e
da lontano.
Rinnoviamo al’à famiglia l’espresssione della
nostra viva simpatia ed invochiamo su di essa
le consolazioni da Alto,
— Drmenica 1” dicembre prossimo, a Dio oiacendo, il culto nel tempio sarà celebrato con il
comnWn ^ ® secondo il formulario
completo della nostra liturgia.
i»»la
Il 19 ottobre, una numerosa folla si è stretta
attorno a Martinat Francesco e a Grill Ivonne
delle Orgere!"'j)ef testimoniare loro la sua profonda isjihpa.tìà', cfiatiàna. In occasione della dipartenza da questo mondo del piccolo Livio, strappato al iorò affetto dobo pochi giorni di vita
quaggiù,
— 11 24 novembre si sono resi gli onori funebri a Rostan Armando dei Pomieri, deceduto
3ila norenté età di snni 32 Durajite il suo
pellegrinàggio terrestre egli soffrì alquanto e segui nella tomba, a pochi mesi di distanza il
padre.
Aiie famiglie colpite nei loro affetti più cari
rinnoviamo l’espressione delia nostra solidarietà
cristiana.
— Sono stati battezzati i seguenti pargoli ;
Garrou Ettorina, di Umberto e di Long Alessandrina. il 6 ottobre Pevròf Ugo di Beniamino
e di Pascal Elda, ii 13 ottobre; Rostan Marisa,
di Fernando e di Rostan Marcella, il 3 novembre; Baud E-vio di Emamiete e di Ghigo Ida il
IO riCvemore; Peyrot Sergio di Emiiio e di Peyrot Rina, il IO novembre.
I! Signore li protegga e li benedica.
— li pastore Arnaldo Comba, nella sua quali
tà’ dii Presidente degl* Istituti' lOspitai'eri, iia
presieduto il ©ulto della domenica 13 ottobre.
■ Lo ringraziamo ancora per il suo burnì messagg’o. ,«•.*- .
— ì; 33 nsv;Tnbre. è stato celebrato ii^matrimonio di Pascal Romildo e di Arias lido, ambe■'due degli Indiritti.
Il Signore sia l’ospite c'^’stante dei nuovo focolare.
La Gazzetta d’Italia, di-domenica 24 novembre
portava in prima pagina la seguente -notizia : L’omaggio di una VOidese alla Regina d'Inghilterra.
Londra 23 novembre.
E stato presentato alfa Regina a Buchingham
l'aiace. che i ha molto gradito, un breve poemetto scritto due anni fa da un’italiana novantenne
che a Luserna in Piemonte vide un aereo britannico jjrec p tari alle falde del Monte di Rorà nei
pressi delia sua casa.
La nonna., -tale Gabriella Tourn-Boncoeur, estrasse nel suo- componimento 1 propri sentimenti di simpatia per la Gran Bretagna e descrisse le onoranze rese alle salme degli aviatori,
dalla popolazione locale. Per ii tramite dell’Esercito della Salvezza essa ha ora fatto pervenire
il noeme-tto alla Sovrana in segno d’omaggio.
La signora Gabriella Tourn-Boncoeur è una
magna rorenga, la quale in varie circostanze della sua lunga vita ha dato delle dimostrazioni
di Un felice estro poetico impregnato sempre di
una profonda spiritualità cristiana,
11 suo poemetto si riferisce alla caduta di un
aereo alleato nei cielo di Rorà la sera del 12 ottobre 1944.
Esprimiamo alla nostra veneranda sorella le
nostre felicitazioni
— LA MORTE DELLA VEDOVA BOERO
ROL. — Sabato pomeriggioi 30 novembre, un
lungo corteo di fratelli e di amici ha accompagnato dall’Ospedale di Luserna al' cimitero di
Rorà le spoglie mortali della signora Maria Boero
Rol, titola'e del posto telefonico pubblico e della
distributoria postale locale, sorella in fede stimata
ed amata per i suoi compaesani ^ ospite premurosa
e servizievole per innumerevoli villeggianti recenti e remoti.
Dieci giorni prima, mentre lavorava su di un
solaio malsiouro per rendere un servizio ad un
vicino era caduta nei vano sottostante facendosi
una lunga lacerazione nel cuoio cappelluto. Dopo
il rapido miglioramento dei priim giorni parve
in via di guarigione senonchè, dopo una settimana, venne presa da forti dolori alla nuca : parevano fatti reumatici ed erano invece i primi sintomi dell’infezione tetanica.
Invano i medici misero allora a contributo tutte le risorse della scienza, in poco più di 24 ore
s'aggrave e mori in mezzo alla costernazione del
paese intero.
Umile e modesta nei suo aspetto esteriore, aveva da un punto di vista intrinseco dei talenti morali di grande valore Possedeva un’anima integerrima come oggi è raro di trovare nel mondo,
le si poteva affidare ad occhi chiusi qualunque responsabilità, si poteva credere totalmente alla
sua parola senza tema di imprecisioni o di esagerazioni, si poteva tornare da lei a domandarle
servizi e favori fino alla millesima volta,
si poteva ripetere di lei ciò ohe Gesù
disse un giorno di Natanaele : « Ecco un vero
Israelita in cui non c'è frode».
Certamente, con la sua dipartenza, la nostra
comunità fa una perdita grave.
I suoi tre orfani che nel giro di venti mesi
hanno visto partire dalla loro casa cinque bare
perdono ora l’amica più fedele e preziosa che
aveva saputo creare nella toro vita d¡ famiglia
una intimità ed una finezza come sono rare di
solito tra la gente di montagna.
Mentre la chiesa si inchina riverente dinnanzi
a questo grave lutto eh’è l’epilbgo di tutta una
serie di lutti, circonda i giovani orfani con’ )a
sua più vivente simpatia.
S«an Rena«»
II nuovo Pastore. A sostituire il signor Bonnet,
che è stato emeritato, è giunto fra noi, dalla
Chiesa di Firenze, il pastore signor Emilio Corsani. . /
Egli viene qui preceduto da un lungo e ricco
ppsato di benefico lavoro e di opere. La Comunità lo ha accolto con viva simpatia e con il più
affettuoso saluto augurale.
--- Il 16 ottobre. la signorina Ester De Pao.i,
figlia del Diacono della nostra Chiesa sig. Giovanni. si univa in matrimonio col signor Nino
Enrico Bleynat, distinto e ben noto fotografo di
Sah Germano Chisone. Il matrimonio venne celebrato dal nuovo pastore sig. Còrsani.
Agli sposi carissimi rivolgiamo i nostri sinceri e cordiali auguri di felicità perenne e di un
avvenire pieno di gioie e di ogni bene
L M.
CcévanuBin«»
-^ Funerali, li. 22 ottobre Avondet Paolo, di
anni 82, dell’Asilo dei Vecchi, originario di Prarostino.
Il 28 Ottobre Justet Rosanna di anni 10, delle
-Chènevières.
Il 30 ottobre Bouchard Giovanni Paolo di anni
71. della Sagna.
. Il 20 novembre Bouchard Ermanno Giacomo,
di anni 74, qelle Chenevières.
E’ deceduta a San Secondo Lina Cardon, la sorella più anziana del doti. Cardon. Alcune signore e il Pastore della parrocchia sono intervenuti alle esequie avvenute a S. Secondo.
La nostra cristiana simpatia alle famiglie visita-te dal lutto.
—E’ giunto dall’Australia, dopo anni di prigionia, 'il giovane Francesco Martinat dei Gaydou
d’inverso Porte, Gli diamo il più caloroso bentornato.
Il r novembre sono sfate scoperte, in una
suggestiva cerimonia, ad iniziativa del Consiglio
Comunale e di Coniitatì. due lapidi dì due nostri parrocchiani.
La prima sul frontone del Municipio alla memoria dei marinaio Guido Vinçoa, medaglia d’oro. La seconda sull’obelisco della fontana alta
memoria delPlng. Gustavo Vinçon, benefattore
del Comune.
— Sabato 9 corrente è stato coiebratc ne’ tompio il matrimonio di Ouirfo Bouchard e di Vinçon
Cleli\ Ai giov.ini sposi auguriamo la vera felicità. y
— Per motivi di lavoro sono venute a stabilirsi in parrocchia alcune nuove famiglie. Auguriamo ad esscs e ad alcune spose di altre parrocchie o città di'trovare da noi un ambiente simpatico e fratèrno.
”7r La ripresa delle anivkà, priacìpic un p«’
tenta e incerta, è ora molto incoraggiante e promettente. In una comunità come la nostra ohe
vuoi essere viveoite, tuttì debborio portare il
contributo della loro vita spirituale, della loro
attività. Iddio ci concede molti mezzi di grazia ;
sappiamone approfittare tutti quanti. Quest’anno
deve essere per la nostra parrocchia un anno di
i loonciliiazione, di Approfondimeritto della fede,
di testimonianza più decisa.
T«»vi»« Radili«;;»
, L’Associazione Cristiana dei Giovani di Torre Penice ha svolto nel mese di novembre un
buon lavoro, col vivo ed attivo interessamento
dei numerosi soci. I quattro studi settimanali
hanno suscitato vivissime discussiioni : Le responsabilità maschili (dott. Gardiol) ; Un Dio so,io ed un’umanità ®ola <prof. Armand Hugon) ;
Studio biblico sull’Esodo (pastore Ayassot) ; La
religione araba e ¡1 Corano (Luigi Peyronel'), La
sezione cadetta è prospera, con oltre 30 soci. Si
sta costituendo un gruppo sportivo, largamente
attrezzato.
Pel mese corrente si prevedono i seguenti studi : I giovani di fronte alle responsabilità del
matrimon’o (dott, Gaidiol) ; Impressioni e risultati del Convegno di Pontovenere (vari) ; Studio
biblico sull’annunzio profetico della venuta di
Gesù, attraverso rAntico Testamento (pastore Ayassot) ; 11 giovane cristiano di fronte alla guerra (prof. Ernesto Bein).
— La domenica 15 dicembre, .il Convegno Unionista Regionale avrà luogo a Pinerolo, alle
ore 1.5, con rargomento ; Le basi di una vera ricostruzione. svolto da vari oratori. Seguirà un
piacevole trattenimento.
— Per il 6 gennaio è preveduto il tradizionale
Convegno invernale al Colle della N^accera, con
gare sciistiche, a cui potranno partecipare, oltre
ai soci, anche gli amici che v’interverranno. Sono preannunziati premi d’.’ncoraggiamento,
— SEIMTA D'. BENEFICENZA. Sabato 7
e domenica 8 dicembre avrà luogo nell’Aula Magna alle ore 20,30 una serata di; beneficenza prò
Centro Evangelico di cultura. Sarà presentata la
commedia in tre atti di G. Salvestri : Fatem,i la
corte.
I biglietti sono in vendita alla bottega della
carta e alla Libreria Claudiana e alla Sartoria
Vola
PERSONALIÀ
La signorina Graziella Lupo, figlia del pastore
Carlo Lupo, ha conseguito a pieni voti la laurea
in medicina e chirurgia all’Università di Milano.
Alla neo-doitoressa ralfegramenti ed auguri.
RIFUGIO
Dopo la partenza di Suor Alice per la Svizzera,
la direzione del Rifugio è stata affidata a Suor Lidia Perrou, proveniente dall’Ospedale di Pomaretto. Ivi ella ha saputo guadagnarsi l’amore e la
riconoscenza dei suoi pazienti con l’esercizio. del
suo ministero in uno spirito di grande consacrazione. Le diamo il più cordiale benvenuto al Rifugio ed invitiamo tutti gli amici di questo istituto a vo'erla circondare e sostenere nel suo nuovo compito, con la loro preziosa e fattiva sim'pa
Pro Valli
Ricordiamo a tutti coloro che desiderano corrispondere con noi che l’Ufficio Pro Vaili presso la Casa Valdese di Torre Pellice è aperto
tutti i lunedì mattina dalie 10 alle 12.
Gli altri giorni ci si può rivolgere al pastore
E. Geymet di Rorà (telefono n. I). oppure alla
segretaria dell’ufficio sig.na L. Mûris, Torre Pellìce.
Corrispondendo colia Pro Valli non dimenticare mai di unire una offerta adeguata per le
spese di cancelleria e di affrancatura.
SOCIETÀ’ DI STUDI VALDESI
L‘86 Bollettino della Società di Studi Vaidesi, pubblicato nei giorni scorsi, contiene alcuni studi interessanti. V’è anzi tutto uno studio
del prof. G. Luzzi, sulla Riforma nelle Vallate Grigiohl di lingua italiana (valli Bregaglia e
PoschiavinoL. che con tanti legami sono congiunte alle nostre Valli. Notiamo qui che il venerando prof. Luzzi, celebrato in modo molto elogioso
dalia Radio Svizzera pel suo 90' compleanno, ci
offre questo frutto della sua alacre intelligenza
e profonda cultura entrando nel suo 91“ anno.
Segue poi !a fine del dotto studio del prof. E.
A. Rivoir sulla Val Guicciarda ; ed una interessante ricerca delia sig.ra Van Oostveen sul prinio soggiorno di Enrico Arnaud in Olanda. E
ricordiamo il costante affetto dimostrato verso le
Valli Valdesi da questa illustre, scrittrice olandese
la quale, com’è noto, ha tenuto in Olanda numerose conferenze illustrative sui valdesi, su
scitando viva simpatia.
In ultimo il prof. Armand Hugon ha illustrato
Con documenti inediti un episodio del Rimpatrio
a Bobbio, ed il prof, Teofllo Pons ha continuato
ad esporre 1 risultati delle sue pazienti ricerche
sui fònonimi delle Valli Valdesi
— L’opuscolo commémorativo del 17 febbraio dell’anno prossimo sarà redatto dal prof. Augusto Armand-Hugon, il quale tratterà un argomento molto interessante e poco noto ai più :
Le milizie valdesi nel secolo XVIII.
Ricordiamo ai soci la necessità ungente di
versare la quota per l’anno 1946-47, fissata in lire 80 ed aggiungervi eventualmente le quote arretrate {da inviarsi al Cassiere sig, E. Benech
- Luserna S Giovanni - C. C. P. n, 2-26959).
m\ mcEiDii m rmiEiE
DEH) HIOll «IlDESE
idal 15 Giugno al 15 novembre 1946)
Per Cassa Culto
Italo D’Angelo L. 500 A. Patete, Pescolanclano, 50 « Briouler» 1000 — Jenny Beri
ricordando (p^r Evangelizzazione) 50 — Scuola
Domenicale, Via Manzoni. Torre P., per Evangelizzazione, 200 —' Scuola Domenicale, Via Ser ragli. Firenze, per Reggio. 260 — Grazie, o Signore, per Ciñese sin’<=*r2te, ICC -- L’Ui3ói*e
Valdese di iVlarsiglia, franchi 1000.
Per Emeriti
Grazie, o Signore L. 100 ■—.Michelin Lausarot. 7000 ^ Longo Elba, in''memoria Filippo
Grill 200 — « Briouler » 2000. •
Per Collegio
Grazie, o Signore, 100 — Fiiodrammatica Catania 2186 — «Briouler», 2000 — «Briouler»
per Scuola Latina 1000.
Per facoltà di Teologia
R. Touvenal L. 1375.
Per Istituto Gould
Grazie, o Signore, L. lOOi — Scuola Domenicale. Vìa Manzoni, Torre Pellice, 150 —
Per Istituto di Vallecrpsia
Grazie,, o Signore 100 — Fam. Giulio Coucourde. Pinerolo 150 — Scuola Domenicale,
Vi;a -Manzoni, Torre Pellice 150 —
Per Orfanotrofio di Torre Pellice.
F. A., riconoscenti a Dio iOOO —'Chiesa di
Rorà, 500,
Per Asilo di Sicilia.
Grazie, o Signore L. 100 — Sig.ra Gibson
1000 —- Sara Petrai, in mem. Giovanni e Alescandr. Rostagno 100 — Luigi Braccia, 300.
Ar.nKRTo Ricca: Direttore
Aufon'z787ione N. P 356 deli’A.P.B.
Arti Grafiche «L*ALPINA)> Torre Pellice
GIOVANNI, LETIZIA, ARNALDO
commossi per le numerose dimostrazioni di affetto, di comprensione ricevute per la perdita della
loro mamma
Maria Salvagiot
vedova Boero Rol
ringraziano sentitamente quanti furono loro vicini nell'ora del nuovo grande dolore.
Rorà. 2 dicembre 1946.
Le Seigneur vient de reppeler à Lui
A. S. Constance Jervis
à Tage de 72 ans.
Les fumilles Jervis et Monastier, annoncent le
décès qui a eu lieu le 2 décembre à La Tour.
Ma chair et mon coeur défaillaient
mais Dieu est le rocher de mon coeur
et mon parrage à toujours, .'^s 73 ■ 26.
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