1
o«
ECO
»ELLE mm VALDESI
Cp2tt.
Ei’cliotosa Valiosa
( .Ino)
TCr.EZ
Settimanale
della Chiesa Valdese
Anno XC — Num. 23
Una copia Lire 30
ABBONAMENTI l P®'’
/ L. 1.8
L.800 per l’estero
Eco e La Luce: L. 2.0100 per rinterno | Spediz. abb. postale • I Gruppo
L. 2.800 per l’estero | Cambio d’indirizzo Lire 50
TORRE PELLICE — 3 Giugno 1960
Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
Un messaggio dei Presidenii del
Consiglio Ecumenico delle Chiese
Pentecoste 1960
Per la festa di Pentecoste che,
quest’anno, tanto le Chiese d’Oriente quanto quelle di Occidente celebrano il 5 giugno, i sei Presidenti
del Consiglio Ecumenico delle Chiese hanno rivolto alle 172 Chiese
membri del Consiglio un messaggio
che sarà letto come ogni anno al culto di Pentecoste, dai pulpiti di tutte
le Chiese membri: Chiese protestanti, ortodosse, anglicane e vecchiocattoliche, e sarà diffuso dalla stampa e dalla radio. Eccone il testo:
Epistola ai Romani, 8: 5-6: «Poiché quelli che sono secondo la carne, hanno Vanimo alle cose della
carne; ma quelli che sono secondo
lo spirito, hanno Vanimo alle cose
dello spirito. Perchè ciò a cui la carne ha Vanimo è morte, ma ciò a cui
10 spirito ha Fanimo, è vita e paceyi.
In qualità di Presidenti del Consilio Ecumenico delle Chiese noi
salutiamo i nostri fratelli di tutte le
Chiese membri, in questo tempo di
Pentecoste. Ci rallegriamo del dono
di questa unità in Cristo che illuminò i discepoli allorquando, nel giorno di Pentecoste, lo Spirito Santo fu
loro pienamente donato.
Pensando al racconto della prima
assemblea della storia della Chiesa,
siamo pieni di allegrezza per i segni
visibili di questa rinnovata unità nella storia del nostro tempo. Membra
di un medesimo corpo fino alle estremità della terra, noi ci siamo impegnati a rimanere insieme ed a crescere insieme in novità ed in pienezza di vita.
Quest’anno, il compito spirituale
che ci attende è di preparare la via
per un grande raduno, la prima assemblea che il Consiglio Ecumenico
terrà in Asia, nel 1961. Mentre religioni e filosofie, moderne ed antiche, sorgono nuovamente in Asia ed
in altri continenti, lu nostra fiducia
rimane ferma nella promessa fatta
dal Signore nel giorno della Sua
Ascensione. Ovunque si trovi, il suo
popolo riceverà la forza di vincere
11 mondo.
Forti di questa gloriosa promessa,
e riferendoci a quanto dice l’Apostolo Paolo, facciamo appello a tutti
i cristiani, in qualunque luogo si trovino, per invitarli ad afferrare ciò
che per essi ha compiuto lo Spirito
di Colui che fa tutte le cose nuove.
Quando lo Spirito Santo viene
Egli stesso in mezzo a noi, siamo delle nuove creature. La sollecitudine
di noi stessi e le nostre ansie allora
svaniscono, la leggerezza nel sentirci soddisfatti di ciò che non è la vera
unità nella Chiesa, cede il posto ad
una visione più profonda e più ampia del disegno di Dio. Siamo così
chiamati a cooperare, tutti di pan
consentimento, all’opera creatrice di
Dio. Siamo alla ricerca gli uni degli
altri in maniera nuova in quanto che
Dio ci ha trovati in una maniera
nuova. Poiché tutti quelli che sono
condotti dallo Spirito sono figlioli di
Dio.
Figlioli di Dio e collaboratori
suoi, diveniamo veramente fratelli,
portando i pesi gli uni degli altri.
La Chiesa, che ha la promessa della
vittoria, è chiamata a raggiungere,
in uno stesso spirito e con uno stesso
cuore, i milioni di uomini e di donne che lottano per una vita affrancata dalla paura, dalla fame, dall ingiustizia, da ogni spogliazione, persecuzione ed oppressione sia politica che spirituale.
Nella prospettiva di questa gran
de missione, noi che lavoriamo in
vista dell’unità e della sempre maggior potenza della Chiesa, dichia
riamo umilmente che la Pentecoste
di quest’anno sarà giorno di preghiera universale, affinchè Dio doni il
Suo Spirito « a voi che eravate lontani, e a quelli che erano vicini «
(Efes. 2: 17).
E’ con rinnovata fede, con amore
■s carità che chiediamo insistentemente a tutte le Chiese di Gesù Cri
sto ed a tutti i cristiani di riscoprire
il loro compito alla luce di questo
Spirito che ci vien dato, ed a riconsacrarsi a Cristo, come testimoni
suoi.
« Or noi abbiamo ricevuto non lo
spirito del mondo, ma lo Spirito
che vien da Dio, affinchè conosciamo le cose che ci sono state donate
da Dio » (1 Cor. 2: 12).
I PRESIDENTI
DEL CONSIGLIO ECUMENICO
DELLE CHIESE:
Dr. John Baillie, Edimburgo
Vescovo Otto Dibelius, Berlino
Arcivescovo lakovos, New York
Vescovo Sante Uberto Barbieri,
Buenos Aires ,
Metropol. Juhanon Mar Thoma,
Tiruvella
Vescovo Henry Knox Sherrill,
Oxford, Mass.
A chi la gloria?
Il giorno dell’Ascensione, nell’ArcibasUicti lateranense Giovanni XXIII ha elevato
agli altari d vescovo e cardinale Gregorio
Barbarigo ( + 1697). Che per questa santificazione sia stato scelto proprio il giorno
della glorificazione del Signor Gesù Cristo non può che renderci ancora più negativi nei confronti di questa gratuita anticipazione del .giudizio di Dio.
E’ vero che nella sua omelia il papa ha
iniziato parlando del ’^grande mistero dell’Ascensione di NosIrtPVSignore”, ma ”da
questo vertice la lucè- dell’Ascensione si
irradia di un secondo asoetto di provvidenza divina a beneficio della umanità rigenerata: un nuovo incanto, un prodigio
ineffabile di graz-.a e di gloria. Con Gesù
che ascende alla destra del Padre si aprono le vie dei cieli per i figli dell’uomo,
ormai riassunto aVa sua primitiva destinazione di creatura snirituale riservata ai beni eterni, (...citando la versione di Apocalisse 7 il pontefice continuava) ...sono i
Santi familiar- al nostro spirito, af nostri
occhi, alla nostra ammirazione. I primi, e
più antichi, ma anche ì moderni, sono gli
Apostoli del Vangelo, j Martiri, i Confessori, i Vergini e le Vérgini, i Missionari,
i Pontefici, i Sacerdoti e Religiosi di ogni
età, di ogni ordine e di ogni terra. (...) la
solennità dell’Ascensione del Signore si
prolunga e si raddoppia e celebra il suo
complemento nella festa di Ognissanti”.
C’è qualcosa di belló e di grande in questa certezza della profonda comunione della chiesa militante con quella trionfante
ma l’anticipazione di un giudizio in cui
ritorno si sostituisce a Dio e in cui trionfano i meriti dell’uonip — sia pure rigenerato — e non la pilra grazia dell’Iddìo
onnipotente e misericordioso è per noi
grave infedeltà alla rivelazione di Colui
che — pur Figlio di Dio — ad uno che un
giorno voleva in buopa fede incensarlo
chiamandolo ’’Maestro buono”, rispose recisamente: ’’Perchè mi phiami buono? Uno
solo è buono, Dio”. A Dio soltanto la gloria, all’Ascensione e ogni giorno.
conclude
Collegio Valdese
r anno scolastico
Numerosi alunni del Collesrio Valdese di Torre Pellice (un’ottantina, con molti
dei loro professori) hanno chiuso Tanno scolastico — benché numerosi siano
i poveri esaminandi ancora sotto pressione per qualche settimana — con una
ultima... lezione di sturia naturale in Riviera. Percorsa una delle «vie del mare» dei turisti valdesi: Mondovì- Ceva- Savona (la nuova autostrada) e dopo
una simpatica tappa a Borgio Verezzi accolti da un tepido mare e dalla calda
ospitalità della Casa Valdese, si sono addentrati un poco in una delle caratteristiche valli ligure, brulle e calcaree, fino a Toirano. Qui, nel flanco del
monte, si aprono delle grotte con bellissime formazioni stalattitiche e staiagmitiche: queste grotte, non ancora completamente esplorate, nè sufficientemente sfruttate a scopo turistico, sono tuttavia assai interessanti e pittoresche.
Quei cattolici disubbidienti...
Si sono 'susseguiti, in questi ultimi tempi, i richiami alla disciplina e alTobbedienza rivolti ai cattolici dalla gerarchia ecclesiastica, sia direttamente,
sia attraverso alte personalità politiche cattoliche. Ancora giovedi scorso si
è tenuto a Ruma sotto la presidenza del prof. Luigi Gedda, che è pure presidente dei Comitati civici, un convegno dedicato a « La liberazione dal socialcomunismo». Fra gli altri ha parlato il sottosegretario alTInterno on. Scalfaro, che ha ripetuto la deplorazione romana per lo spirito d’indipendenza di
certi settori cattolici e per le velleità di apertura a sinistra : « Anche noi cattolici e democristiani ci stiamo abituando all’idea della convivenza con i socialcomunisti, forse perchè stanchi di es
sere sempre sul piede di guerra. E’
un atteggiamento pericoloso, specialmente ora che ci stiamo avvicinando
alle elezioni che saranno amministrative soltanto di nome. Infatti l’ampiezza della consultazione e le conclusioni che verranno tratte dai suoi risultati ne faranno! delle vere elezioni
politiche (L’Espresso ha riferito che
la DC avrebbe perso nel 1960 il 25“/o
dei tesserati, calati da 1.600.000 a
1.200.000). Bisogna perciò segnalare il
pericolo del franamento' nel mondo
democratico — se ne osservano i sintomi anche nei partito socialdemocratico e in quello repubblicano — e
delTindebo’limento del mondo cattolico. Questa debolezza dipende dalla scarsa disciplina alla chiesa, le cui
direttive dovrebbero essere accettate
senza discussioni. Si osserva, invece,
fra i cattolici una scarsa dtóciplina,
che deriva da un certo spirito protestante. Insamma molti vogliono in
terpretare da soli — proprio come
fanno i protestanti — le teorie che,
facendo parte delle dottrine sacre de.
vono essere lasciate alla sola interpretazione della Chiesa ». Queste ed
altre espressioni di un membro del
governo non costituiscono solo un
fatto politico importante — una presa di posizione che assume un valore
particolare in quanto manifestata proprio mentre il Consiglio nazionale
della DC cercava faticosamente ima
linea — ma sono una ennesima ma^
nifestazione di quella posizione religiosa cattolica che è uno degli aspetti
oggi più appariscenti delTeresia romana, Come risposta a queste prese
di posizione, riportiamo una dichiarazione che il Dr. Giorgio Peyrot a
nome della Sezione italiana della
Commissione fra le Chiese per gli Affari Intemazionali (presieduta questa, dal Dr. O. F. Nolde) ha fatto diffondere da una agenzia americana di
informazioni religiose e che è stata
pure inviata ad alcuni giornali italiani.
Gli ambienti evangelici italiani non
sono stati sorpresi della recente presa di posizione espressa dalla più autorevole stampa cattolico-romana che
ancora una volta ha affermato il prin.
cipio secondo cui « il cattolico non
può prescindere mai dalTinsegnamen.
to e dalle direttive della Chiesa ma
in ogni settore della sua attività deve ispirare la sua condotta privata e
pubblica alle leggi, agli orientamenti
e istruzioni della gerarchia».
Gli ambienti evangelici hanno rilevato come la dottrina ufficiale della
Chiesa di Roma nei suoi rapporti con
gli Stati e circa la posizione dei cattolici investiti di responsabilità negli
affari pubblici dei loro paesi, sia stata confermata in termini di attualità
di fronte alle contingenze del momen.
to.
Gli evangelici non possono che rifiutare tali pretese della gerarchia romana l’attuazione delle quali comporterebbe Tasservimento della società
civile ai voleri di una società ecclesiastica. Con tali pretese si nega di
fatto allo Stato la funzione sua propria di casa comune di tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro opinioni politiche e fedi religiose, tutti con pari diritti e pari dignità secondo i principi delle moderne democrazie; e si nega di fatto ai cattolici
stessi, investiti di pubbliche funzioni,
la capacità della rappresentanza politica di tutti i loro concittadini qua
le che sia la loro fede religiosa.
Gli evangelici, educati conformemente ai dettami delTEvangelo secón,
dodo l’insegnamento delle loro Chiese, sono abituati viceversa a concepire anche i problemi della vita civile,
sociale e politica in termini di libertà e responsabilità di fronte alla Parola di Dio. La Chiesa invero ha ricevuto il mandato di annunciare TEvangelo per la redenzione delTuomo
ed il rinnovamento delle coscienze;
essa è stata così pesta da Cristo al
servizio dell’umanità; e non è stata
istituita per esercitare il dominio sugli individui e sulle nazioni prendendo a pretesto la fonte stessa del proprio mandato spirituale per signoreggiare sul piano temporale.
Una impostazione teologica e giu
ridica come quella della Chiesa Cattolica — che vieta tra Taltro ai suoi
fedeli l’autonomia della scelta politica e conseguentemente, nelTobbedien.
za alla gerarchla la responsabilità di.
retta e consapevole della conduzione
della vita pubblica dei popoli —, de
forma la coscienza cristiana delle nazioni e provoca inevitabilmente in
alcuni un turbamento dello spirito ed
in altri un atteggiamento anticlericale di rivolta contro la Chiesa. Tali
fattori, come la storia ha più volte
dimostrato, sfociano spesso in perturbazioni della vita politica, che a loro
volta possono travolgere ia stessa fede cristiana dei popoli determinando
Taffermazione del materialismo e dell’ateismo. La stessa missione profetica
della Chiesa, testimone di Cristo e
che confessa nel mondo la Verità richiamando gli individui ed i popoli
alle coerenza della propria vita con
la Parola del Signore, ne risulta quindi alterata e compromessa.
A PBDPOSJTO DEL DECALOGO
Il cardinale Fossati
e i protestanti torinesi
Torino. — La curia arcivescovile di TorinOi retta dal cardinale Maurilio Fossati,
ha chiesto che venga rimosso un manifesto protestante esposto nei sottopassaggi
della stazione ferroviaria. Si tratta d’un
cartellone a colori con illustrazioni commentate dei dieci comandamenti, I protestanti di Torino Vhanno affisso in una
vetrina del sottopassaggio appositamente
affittata. La curia sostiene che il manifesto offende i sentimenti religiosi dei cattolici, perchè *^accanto al testo del catechismo biblico è stato stampato quello del
catechismo cattolico, con Vevidente proposito dHnsinuare che la Chiesa di Roma
ha contraffatto i sacri testi*’. La protesta
è stata indirizzata al ministero dei Trasporti. (L’Espresso)
Sette giorni
MARTEDÌ’ 24
Gli S. U. mettono in orbita un satellite
<( Midas » di 2268 Lg. che può segnalare
istantaneamente il lancio di missili.
Nel Cile migliaia di morti per le nuove
scosse s'smiche, mentre il maremoto flagella le coste del Giappone.
MERCOLEDÌ’ 25
Altre quattro tremenrle scosse colp'scono il Cile, risvegliando l’attività di alcuni
vulcani: 5.000 i morti accertati, incalco!lab le il nuimero dei dispersi e dei senzatetto
Urla e zuffe in Senato per la « discus
sione » dei fatti di Bari e di Bologna. Intanto il Consiglio nazionale della DC continua a discutere la linea da assumere, cercando d’ evitare una frattura.
GIOVEDÌ’ 26
Il Consiglio di sicurezza delTONU respinge con 7 no, 2 si e 2 astensioni la
proposta russa di condannare gli S. U. per
il volo deirU2 sulTURSS; gli S. U. puni
scono il comandante delTacreo che sconfinò nella Germania Orientale.
1 mori’, nel Cile, sono saliti a 7.700 e
a mezzo milione i senzatetto.
VENERDÌ’ 27
Incruento colpo di Stato in Turchia: Tesercito assume i poteri e arresta Menderes
e tutto il governo; è questa la conclusione
dei sollev.amenti delle scorse settimane; la
Tiirehia r mane unita alTOccidente.
La mozione conclusiva del Consiglio nazionale della DC approva una politica di
centro, « ribadisce la sua oppo'sizione alla
formula mai accettata nè tentata delTapertura a sin'stra », e auspica la piena autonomia del P,S1; viene dichiarata esclusa
ogni soluzione di centro-destra, ma nella
pratica, che succede? Moro rimane però alla segreteria del pai^tito.
L’ONU approva con 9 si e 2 astensioni
(URSS e Polonia) la moz'one che chiede
la ripresa del dialogo.
SABATO 28
Il governo provvisorio turco riconferma
la fedeltà airOccidente; si prepara una
nuova Costituzione.
Mentre Kruscev in un discorso a Mosca
afferma che i quattro grandi non baistano
più a r'solvere i problemi mondiali e che
alla prossima conferenza al vertice bisognerà invitare pure la Oina, Tlndia e la
Indonesia, a Wa.sliington i tre ministri degli esteri occidentali esaminano insieme la
inquieta situazione in Estremo Oriente,
dalTIndocina dove continua la guerriglia
al Giappone dov(- Topposizlone socialista
al governo filoamericano di Kishi pare
guadagnare terreno.
Un nubifragio nelle Filippine causa centinaia d’ morti e oltre 20.000 senzatetto.
DOMENICA 29
Si svolgono nel Trentino-Alto Adige le
elezioni amministrative; secondo i primi
risultati le posizioni del 1956 rimarrebbe
ro quasi immutate.
LUNEDI’ 30
Il ministro russo della Difesa, Malinovski, ordina di colpire le basi da cui
si levino aerei che sorvolino TURSS.
Muore Boris Pasternak.
Due alti dirigenti sovietici, esperti in
economia, giungono a Bonn per incontrare
industriali tedeschi.
Si aggrava nel Vercellese la crisi delle
mondine che disertano le risaie per i bassi
salari e il lavoro malsano.
2
pag. 2
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
N. 23 — 3 giugno 1960
IL Y A CENT ANS
Le ministère du Pasteur Morel en Uruguay
IL
Fidèle à son poste
Les colons firent ixn magnifique
effort en. établissant la dîme, en prévision de ce que le Rév. Pendleton
avait indirectement annoncé. Mais
une telle mesure ne sufiBsait pas à
assurer les honoraires du Pasteur et
du Régent, même si tous les colons
y eussent obtempéré. La Table pour
sa part espérait que le problème des
honoraires aurait fini par se résoudre
entre les colons et les intéressés. On
en arriva, U est vrai, à une décision,
mais sur le papier..
Dans le courant de l’année 1863 on
étudia la grave question d’en venir
au choix de l’emplacement où Tbn
devait construire le bloc paroissial.
Dès avant l’arrivée du Pasteur, les
colons en bonne entente avec Mr
Garcia, avaient décidé que le presbytère serait construit dans le village
de La Paz. Quant au temple les uns
suivant le désir de la Société proposEiient La Paz, les autres, le centre
de Ta colonie, qui s’étendait au NordEst. Le Rév. Pendleton avait acheté
un terrain quelque peu au Nord de
La Paz, c’est à dire dans la partie
Ouest de la colonie, et sans attendre
l’opinion du Pasteur et de l’Eglise il
prétendait qu’il fut bâti là. Les co
Ions se divisèrent en deux partis, un
favorable au désir de Garcia, donc
pour La Paz, l’autre favorable à Pendleton.... Si les colons avaient été
complètement libres de leur choix,
plusieurs malentendus auraient été
évités.
Le Pasteur qui proposait de construire un local à La Paz, qui devu.it
servir soit pour les cultes que pour
l’école, en attendant de décider où
l’on devait construire le temple, avait pris l’habitude de convoquer de
fréquentes assemblées d’Eglises à la
suite du culte matinal du dimanche.
Elles dégénéraient souvent en de longues discussions et fatigaient quelque peu les colons. Un dimanche l’assemblée ne put avoir lieu, ayant été
désertée aussi par les membres du
Consistoire. Les colons firent savoir
au Pasteur qu’ils se réunissaient pour
leur compte dans le terrain acquis
par Mr Pendleton. Morel, indigné, s’y
rendit aussi, accusa le Consistoire de
avoir convoqué illégalement la colonie pour des questions se rapportant
à l’Eglise de s’être mis du côté de la
rébellion et il ajouta que si le Consistoire n’était pas destitué de ses fonctions, il se retirerait comme Pasteur.
A peine Mr Morel s’en fut aUé, les
présents prirent à la lettre ses paroles en ,se constituant juges souverains. L’on procéda à scrutin secret
pom' savoir qui était favorable au
Consistoire et qui au Pasteur. Celuici n’eut que 2 vois sur 47 votants.
Seulement un tiers des colons étaient présents lors de cette assemblée. Au fait l’unicn de ceux-ci était
sérieusement compromise. Dès ce moment deux partis se formèrent: «El
de arriba y el de abajo» («Qui de
d’sout et qui de d’zoure»). «Les sarandiens et les pacifiques» (Les
« sarandiens, du nom du ruisseau qui
passe vers le centre de la colonie et
les «pacifiques», ceux du village de
La Paz).
Le parti de l’opposition, le Consistoire en tête, prit plusieurs initiatives. Entr’autres il écrivit à la Table
en demandant un autre pasteur et...
une partie de son honoraire; il demanda l’appiü de Mr Pendleton. D’au,
cuns disaient qu’un pasteur serait venu de la France, d’autres que Mr Pendleton en enverrait im de l’Angleterre, et aussi un temple démontable en
bois, ce qui n’aurait causé aucune
dépense aux colons! (Il est difficile
de se soustraire à l’attrait de l’argent;
il est plus aisé d’être infidèle à sa propre Eglise!).
Sur ce, la Table répondit évasivement, en demandant des éclaircissernents et laissa entrevoir son in ten
lion d’envoyer un délégué pour se
rendre compte de l’état des choses.
La lettre de la Table ne put satisfaire,
les oppositeurs de Morel et donna
lieu à la formation d’un j>arti extrémiste qui faisait campagne contre
celle-ci. Il proclamait haut et fort
qu’il était temps que la colonie se délivra «de su yugo y tiranía»! (Que
pouvait-elle faire à la distance de prè.s
de douze mille km.? .Son joug et sa
tyranme n’étaient que leur devoir en
vers l’Eglise et le Pasteur!).
Un libelle écrit par im Coucourde,
de propagande ouvertement contrai
re à l’Eglise Vaudoise, circulait dans
la colonie. A la suite de quoi quelques familles voulaient former une
église dissidente et construire leur
propre temple. Dans ce but un Gönnet, assez ingénu, avait fait rédiger
un acte notaril par lequel il léguait
un morceau de son terrain à Dieu!
(Nous le gardons dans les archives
de la Société Sudaméiicaine d’Histoire Vaudoise!).
Entre-temps. Morel que faisait-il?
Au milieu de cette terrible tempête
il restait ferme à son poste, tâchant
de diriger la barque le mieux possible, en attendant l’apaisement de.s
vents contraires! Il célébrait régulièrement les cultes à La Paz, assez bien
fréquentés, du reste; il insistait au
près de la Table pour qu’elle intervienne dans les affaires de la colonie.
D’autre p^ la désunion avait pour
effet immédiat la quasi complète suspension des honoraires que les colons
devaient au Pasteur, ce qui posait à
Morel le grave et insoluble problème
de pourvoir à l’entretien de sa famille. Celle-ci connut alors la faim^ des
m.aladies de poitrine s’en suivirent
et la décimèrent. La première victi
me fut son fils Ernest!
Pour comble de malheur, quelques
colons accusèrent M. Morel d’avoir
parlé mal du dogme catholique de la
transubstantiation; raison pour la
quelle le Directoire de la Société de
colonisation, fit circuler une lettre réclamant l’expulsion du pasteur. Il fal.
lait la signature des colons et une
certaine somme pour cominencer le
procès. Heureusement il li’eut pas
lieu ! Morel présenta néanmoins sa
démission! Le 9 septembre 1865 il écrivait à la Table que si elle avait
envoyé im délégué à cette époque, on
l’aurait reçu eh lui disant : « Nous ne
vous connaissons pas, parce que nous
n’appartenons plus à l’Eglise dont
vous êtes le|f représentant! » «Ajoutez
à cela, disait-il, tout ce que j’ai dû
souffrir pendant ces cinq ans. Tram
pé et calomnié par Mr Pendleton;
trompé et calomnié p.-^r les colons face à la Société, face au public d’ici,
face au public des Vallées et face à
la Table et vous reconnaîtrez que j’ai
dû avoir beaucoup de patience pour
rester à mon poste jusqu’à présent ».
Tout en ayant renoncé, le Pasteur
Morel continuait à prêcher, à la demande de plusieurs familles. On attendait l’arrivée du représentant de
la Table et même du nouveau Pasteur, dont le choix — disait-on — serait tombé sur Mr Rollier.
Un lettre de la Table, en réponse
à une aide demandée par Morel, ne
lui laissait entrevoir aucune aide matérielle. lui manifestait clairement sa
méfiance et désapprouvait sa conduite. Cet fut une heure bien amère pour
Morel. Ce jugement condamnatoire,
catégorique, de l’autorité suprême de
notre Eglise le prostra. Que devait-il
faire? Etait-ce son devoir d© continuer malgré tout à s’occuper de l’Eglise? Il suspendit les cultes.
Le Pasteirr de l’Eglise méthodiste
de Buenos Aires, en étant au courantde ces troubles, s’offrit peur aider
soit Morel, soit la colonie en construi
sant un temple et une école. Morel
répondit que l’on ne pouvait rien faire sans consulter la Table, et avant
l’arrivée du Rév. Pendleton qui avait
promis de construire un temple.
En novembre de cette même année, en se rendant compte que Pen
dleton n’a.pparaissait pas, que la Table n’écrivait rien et qu’elle n’envoyait pas un autre Pasteur, des représentants de la colonie se rendirent
chez Mr Morel et lui demandèrent si,
malgrès tout ce qui s’était passé, il
ne reprendrait pas ses fonctions pas
tonales. La réponse du Pasteur fut
favorable et dès le 25 de ce mois il
reprit ses activités. Quelques mois
plus tard l’Assemblée d’Eglise nomma un nouveau Consistoire. En automne lors de la reprise générale des
activités, même les dissidents envoyèrent leurs enfants ! L’on pouvait bien
espérer pour l’avenir, si toute fois la
position du Pasteur serait définie el
ses honoraires assurés.
(à suivre) Emile Ganz
Nous nous excusons auprès des lecteurs,
pour les coquilles qui se sont glissées dans
les derniers articles de notre collaborateur, Mr. Ganz.
La luce brilla nelle tenebre
Biblioteca circolante evangelica « Braille »
Strada Cauoretto, 70 ■ Torino - c-c.p. 2-29068
réd.
E’ superfluo affermare che la lucs
della Parola di Dio è sempre benefica e salutare per tutti gli uomini,
senza distinzioni, ed a più forte ra
gione lo è per i privi di vista che più
d^ vedenti sono soggetti allo scoraggiamento, ma quando i ciechi giungono a leggere con le loro mani ed
a scoprire i tesori che racchiude la
Bibbia, sentono l’anima illuminata
da una grande luce interiore e realizzano nella vita la bella affermazione del Salmista : « La Tua Parola è
una lampada al mio piè ed una luce
sul mio sentiero».
Come si sa, il cieco legge scorrendo
le mani sulla scrittura fatta di punti
in rilievo che cambiano di significate a seconda della loro posizione.
Questo sistema è formato da 63 combinazioni di segni costituiti da sei
punti in rilievo, ventisei sono utilizzati per l’alfabeto, dieci per la punteggiatura e i ventisette rimanenti
vengono adoperati per rispondere
all’esigenza specifica di ciascuna lingua e per le abbreviazioni. I numeri
serro rappresentati dai dieci primi
punti preceduti da un contrassegno
spedale. Il sistema si applica pure
alla notazione musicale, simboli matematici e chimici. Il sistema è dovuto al genio del c’eco L-cuis Braille,
deceduto 108 anni or sono.
La Bibbia è stata trascritta in
Braille per la prima volta nel 1861
a Losanna e formava una collezione
di 33 grossi volumi. I volumi che stiamo trascrivendo dalla versione riveduta hanno un formato di 35x25 ed
in media pesano 1,500 gr. ciascuno.
Questo libro così comodo' a maneggiare che in alcune edizioni è pure
U offerta cristiana
Ln credente indiano parla delle nostre finanze
« L’offrande chrétienne » è il titolo
d’un volumetto pubblicato dalla «Delachaux et Niestlé » qualche temix)
fa e che è ricco di attualità, particolarmente in questo clima di chiusura di un anno ecclesiastico e di inizio d’im nuovo anno. Il libro è dovuto
alla penna del vescovo indiano Azariah, intrepido testimone dell’evangelo e profondo conoscitore della Bibbia. Dio è presentato come il benefattore per eccellenza che si prodiga
a beneficio della creatura umana; ne
consegue un motivo di riconoscenza
che impegna tutto l’essere dell’uomo,
non soltanto i pensieri e i sentimenti
ma anche le profondità del portafoglio.
All’inizio del libro si parla del problema finanziario della missione : i
neofiti abituati a ricevere dalle comimità deH’occidente. soprattutto a
motivo della loro povertà, non conob
bero la gioia dello sforzo, del sacrificio; non soltanto, ma nei momenti
della crisi economica e soprattutto
nell’ora del conflitto le chiese dovettero affrontare da sole il problema
finanziario con grave pregiudizio dell’opera missionaria. Vi sono state peraltro delle comunità educate spiritualmente in vista non soltanto del
l’autonomia ma anche dell’evangelizzazione. Laddove la generosità era
più viva la testimonianza era più ardita; soprattutto in Birmania, nel
1942, durante l’invasione giapponese
la chiesa cristiana anziché segnare il
passo o indebolirsi s’accrebbe notevolmente perchè preparata in tempo
dal lato spirituale e per riflesso dal
lato finanziario. In Corea la vitalità
della comunità cristiana era cosi
marcata da consentire uno slancio
sociale ed evangelistico notevole. I
motivi della rinascita erano essenzialmente tre: 1) la vita della chiesa
era fondata sulla Bibbia, predicata,
studiata, meditata dai credenti con
particolare zelo; 2) si era messo in
particolare risalto il dovere preciso
per ogni credente di trasmettere
agli altri il messaggio ricevuto dal
missionario a mezzo d’una vita rin
novata; 3) si insegnò, sin daH’inizio
a dare alla chiesa una parte delie
rendite e in molti casi la decima. Il
problema finanziario era considerato
come squisito frutto della vita consacrata al Signore in vista del Regno.
La questione economica nella chiesa non deve essere motivata secondo
il pensiero del Pastore indiano-, ora
come raggiungimento dell’autonomia
della chiesa, ora perchè i ponti con
l’estero possono essere tagliati, oppure perchè lo stipendio pastorale sarebbe sempre più basso e quindi inadeguato; l'autore insiste soprattutto
sul dono che Dio ha fatto per noi del
suo flglioloi e come conseguenza di
questo amore la nostra offerta non
può non essere generosa
L’Azarlah a suffragio della tesi, ricorda innanzitutto che ogni cosa è
possesso del Signore (Sai. 24: 1; 50:
10-12; 1 Cron. 29: 11 eoe.) quindi «bisogna ricordarsi del Signore che ci
dà la forza di acquistare le ricchezze » e .soprattutto ricordarsi che il popolo è stato schiavo in Egitto e di
poi liberato, salvato. L’autore ricorda
biblici esempi di offerte generose e
spontanee: Abele, Abramo, gli Israeliti al tempo d^lla costruzione del
santuario quando « il popolo portava
molto più di quel che bisognava per
eseguire i lavori che l’Eterno Iddio
aveva comandato ».
Egli ricorda pure le offerte volontari© per il tempio, date con allegrezza e con questa motivazione : « giacché tutto viene da te; e t’abbiamo
dato quello che dalla tua mano abbiamo ricevuto...». Sottolinea il fatto
che gli Ebrei pagavano la decima, davano le primizie dei raccolti e del loro bestiame e consegnavano ancora
delle offerte volontarie nelle occasio
Le Chiese e l’Europa
di domani
Ginevra. — « Quali saranno le conseguenze degli eventi economici attuali per
la costituzione di una nuova società europea? » In altre parole, l’apparizione sulla
scena economica del nostro continente del
gruppo dei « sei » (Mercato comune) e del
gruppo dei « sette » (Zona di libero scamb o) influirà forzatamente sulla vita soc’ale
europea, ma conviene domandarsi in che
modo tale influenza si eserciterà e come
i cristiani debbano comportarsi in tali circostanze. A queste e a altre simili domande hanno cercato di rispondere una quarantina di industriali e di personabtà ecclesiastiche di otto paesi d’Europa, degli Stati Uniti e d’Africa, nel corso di conversazioni tenutesi recentemente all’Istituto ecumenico di Bossey.
Tutti sono stati concordi nel dichiarare
che la Chiesa non può lasciarsi chiudere
in questo o quel sistema economico; deve
al contrario conservarsi indipendente e
.serbare tutto il suo senso critico di fronte
alle unioni economiche e sociali fra nazioni, per poter far sentire la sua voce
senza compromessi, quando le circostanze
lo esigeranno.
Altri problemi si sono posti nel corso
di queste giornate di ricerca: Come rigettare il nazionalismo e tuttavia conservare
gli elementi validi di ogni eredità nazionale particolare? Se, grazie all’unione economica, l’Europa si arricchisce, in che
modo dovrà far beneficiare della sua prosperità non soltanto i suoi popoli ma anche i paesi sottosviluppati? Gli industriali
e le personalità di Chiesa presenti a BosS3y pensano che le nuove tendenze chiedono ai cristiani un cosciente sacrificio
capace di vincere l’ambizione nazionalista
e di aiutare l’Europa a compiere la sua
opera particolare nel concerto mondiale;
necessaria, a questo fine, una più stretta
collaborazione fra le Cliiese europee di
diverse confessioni.
Fra gli oratori: Max Kolmslamm, consigliere presso la Commissione dell’Euratom, a Bruxelles; Walter Bauer, presidente del gruppo tedesco del Comitato
europeo per il progresso economico e sociale; e K. A. Busia, del Ghana, attualmente professore all’Istituto di scienze sociali, a I..eida e all’Aja.
S.OE.P.I.
ni speciali dell’anno. Egli non dimentica l’oflerta della vedova, il criterio
della chiesa primitiva, specialmente
quello consigliato daU’apostolo Paolo alla chiesa di Corinto « ogni primo
giorno della settimana ciascuno di
voi metta da parte a casa quello che
potrà secondo la prosperità concessagli, affinchè quando verrò non ci
siano più collette da fare». L’Azariah
consacra xm capitolo intero alla colletta fatta per la chiesa di Gerusalemme da parte delle chiese macedoni commentando' 2 Cor. 8 e 9 ; i punti
principali elencati sono: la colletta
è stata fatta in tempo di prova e di
persecuzioni; la povertà estrema non
ha impedito di inviare un dono generoso e spontaneo nel segno d’xm
servizio per quei fratelli lontani :
« chiedendoci con molte istanze la
grazia di contribuire a questa sowenzione destinata ai santi » ; il segreto
del dono sta nel consacrarsi al Signore: «prima si sono dati loro stessi al Signore», la misura del dono è
indicata in quello che Cristo ha fatto
per noi : « conoscete la carità del nostro Signore Gesù Cristo, il quale essendo ricco s’è fatto' povero' per amor
vostro, onde mediante la sua povertà voi poteste arricchire... ». L’offerta
generosa fatta nel nome del Signore
comporta ricchezza di benedizioni celesti : « portate le decime alla casa
del tesoro... e vedrete se non apro le
cateratte del cielo e non riverso su di
voi tanta benedizàone che non vi sia
più dove riporla...» (Mal. 3: 10).
Lo scopo dell’offerta è triplice: il
mantenimento dell’attività cultuale,
la vita sociale e l’opera di evangelizzazione. Perchè le offerte consentano
U raggiungimento di questi scopi occorre « intraprendere un’azione di
preghiera perchè una vita nuova
sgorghi nel cuore dei Cristiani; dare
una visione nuova dell’amore di Dio
quale s’è manifestato sulla croce, far
sentire il valore enorme del perdono
del Signore ; per questo lo studio della Bibbia è quanto mai urgente; la
chiesa dove per im armo intero i
cristiani si riimiranno per farsi istruire (classe biblica o catechismo) (Atti 11:26) fu anche la chiesa che per
la prima organizzò i primi fondi di
soccorso nel tempo della carestia.
La lettura del libro ci aiuta a scoprire la povertà della nostra vita spirituale e quindi la miseria delle nostre offerte ; siamo così portati a stao
caroi dal mondo piccino dei calcoli e
degli accorgimenti per far quadrare
il bilancio (lotterie, e vari eccitanti
del genere condannati dall’autore)
per rico'nsiderare con serietà la vita
spirituale dell© nostre comunità onde
riportarle ad una statura religiosa
più alta.
Nell’imminenza della conferenza
distrettuale anziché osare di proporre « tagli » nell’opera osiamo approfondire il problema della vita spiritua.Ie, perchè ogni sforzo sia compiuto per l’arricchimento dello Spirito e
di riflesso per ottenere generose offerte per l’opera del Signore e per
l’avvento del Suo regno.
Gustavo Bouchard
S. AZARIAH : L’offrande chrétienne,
Neuchâtel-Paris 1958
tascabile, ad opera finita in Braille
peserà circa 50 Kg. con imo spessore
di un metro e mezzo. Queste brevi
notizie danno una pallida idea del
compito che ci siamo assunti e che
da due anni è svolto con amore dai
nostri copisti: Dott. Carla La Manna, Prof. Ettore Amoroso, aiutati
dalla sorella Lo Grasso. Il lavoro attorno alla Bibbia volge a termine,
molti altri libri ci aspettano, il lavo-!
ro non manca, 1 copisti sono sempre
pochi, e l’infaticabile fratello Prof.
Amoroso ha riaperto nell’ambito della sua Chiesa e con l’appoggio del
Pastore Panasela e Signora, un nuovo Corso di Braille per la formazione
di altri copisti; ci auguriamo che la
sua fatica non sia vana.
Intanto l’opera si sviluppa, aumentano i lettori di oigni denominazione
e si è anche estesa alla Comunità
Israelita.
Lo sviluppo richiede adeguata attrezzatura; per aiutare i copisti ciechi la Biblioteca fornisce loro macchine dattilografiche per Braille e
magnetofoni per la dettatura.
Siamo ancora in alto mare per il
duplicatore Braille per la tiratura
del bollettino che mandiamo ai nc
stri lettori e che deve permettere un
maggior numero di copie dei libri.
Stiamo pure organizzando il « libre
parlato » con registrazioni di culti
completi, musica classica, corali, letture di pagine scelte della Bibbia.
La sorella. La Manna ha tenuto in
teressanti conversazioni su quest’opera -alle Leghe Femminili di Milano,
Como e Bergamo lasciando neiruditorio profonda impressione e al termine sono state raccolte generose offerte e qui ^graziamo conferenziere ed uditorio. Abbiamo stretto fraterne relazioni con analoghe bibliote
che della Svizze'ra. La Rivista Unity
Italiana ci manda regolarmente 1 nùmeri della Rivista in Braille e ringraziamo.
Nel recente viaggio in Sicilia ho visitato alcuni ciechi evangelici e simpatizzanti. Quanti problemi! Accanto alla miseria materiale e morale vi
è spesso una profonda miseria spirituale. anime chiuse nella loro oscurità, senza forza di risollevarsi : con
la luce si è spenta ogni speranza ed è
qui che si fa più urgente l’opera nostra. Altri invece, a contatto con
l’Evangelo sono risorti a nuova vita
ed oggi sono monumenti di testimonianza e di fede.
Questi fratelli sono anime che il
Si^ore ci ha affidate; non dimentichiamoli, più d’ogni altro hanno bisogno di amore, di solidarietà, di
comprensione, più d’ogni altro hanno bisogno del SalvatO'r nostro Gesù
Cristo, Sono per noi le parole di S.
Paolo: «L’Iddio che disse — splenda
la luce nelle tenebre — è quel che risplendè nei nostri cuori, affinchè facessimo brillare la luce della concscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo » (2 Cor,
4: 6).
CARLO DAVITE
Cappellano
dei ciechi evangelici
DA OLTRE
CORTI MA
Cecoslovacchia
In numerose regioni della Cecoslovaocliia è stato soppresso rinsegnamenlo religioso. ’Mlada Fronte’, giornale di Praga,
scrive a questo proposito che in seguilo
allo « sviluppo incessante della seien/a,
della tecnica e del progresso », Pinti
per 1 insegnamento religioso non ce?
diminuire.
interesse
essa (li
« L’educazione socialista dei bimbi e dei
genitori è un compito difficile e di grande
impegno»: è la conclusione cui è giunto
un giornale di provincia cèco, ’Jihoceska
Pravda , che ammette che i « residui religiosi » sono un ostacolo considerevole a
una tale educazione. « A scuola, accettano
i principi delPateismò scientifico, ma dopo le lezioni, se ne trovano persino in
chiesa », scrive il giornale a proposito dei
bambini cèchi: mancano pure maestri
(( che abbiano una visione marxista chiaramente definita ».
Germania
Nel tempo di Pasqua 61 matrimoni si
-sono conclusi nel distretto di Friodriohsliain (Berlmo-Bst), ma solo sei di questi
sono stati celebrati secondo la cerimonia
socialista.
Ungheria
Dopo che nell’URSS e nella Germania
Or. anche in Ungheria saranno quanto prima costituiti, in tutti i comuni, comitati
per 1 organizzazione di « battesimi, mairimoni e funerali laici », per venire incontro al desiderio di quei cittadini che, nelI ora della gioia o del dolore, non possono o non vogliono avere l’assistenza religiosa. Naturalmente, a seconda della fastosità del cerimoniale, il cittadino pagherà
al comune una tassa corrispondente.
S.OE.P.I.
3
3 giugno 1960. — N. 23
L’ECO DELLE VALLI VALDESI
pag. 2
Come siamo noi valdesi...
In un ginrno di festa
In un giorno di festa, visto il bel
sole, un valdese di una cittadina vicina alle Valli, uno spirito alquanto
bizzarro-, inforca la bicicletta e parte
per andare a godersi una beila giornata passeggiando sul suo veicolo ormai un po’ fuori moda. Fa bene i
suoi calcoli e progetta di arrivare per
ii Culto in una comunità del fondovalle. Dopo una buona pedalata, ginn,
ge al Tempio, e con somma sorpresa
trova la porta del cancello chiusa a
chiave. Crede di non aver spinto abbastanza e dà una piccola scossa alla
porta stessa. Non si apre. Il pellegrino aveva ben trovato strano che non
ci fosse nessuno davanti al Tempio
ma aveva pensato che il Culto fosse
già incominciato.
Due vecchiette sedute poco lonta
no lo avvertono: « A y è pa gnun».
Sorpre.so il nostro personaggio apprende che quel giorno il Culto non
si celebra e che già parecchi hanno,
come lui, spinto invano la porta di
quel cancello. Non tiene molto ai
grandi festeggiamenti e non crede
che la fede viva di feste, eppure rimane male. Rassegnato prosegue la
sua strada: davanti al Tempio un
conta.dino sta lavorando il suo fieno.
Pranza vicino ad una fresca fontana, si riposa un momento, coglie
qualche fiore, poi prosegue il suo cam.
mino. Ha lasciato- la strada asfaltata: ora il cammino è ripido e il sole
è caldo, la bicicletta deve essere spinta a mano. Ma il nostro pellegrino
si rallegra pensando che presto arriverà all’albergo del paese a cui porta
la strada che egli segue: un piccole
albergo tranquillo di montagna, poco
freqiientato. Ahimè, una seconda delusione lo attende: non ha mai visto
a Torino una tal confusione come in
quell’albergo in cui si preparava a
bersi in santa pace un’aranciata. Meno male che non lontano c’è una
fontana: per questa volta si accontenterà di acqua pura; del resto è
buona l’acqua di montagna. Poi prosegue in cerca di un posticino un po’
tranquillo in cui possa raccogliere
qualche flore che gli ricordi per qualche giorno la giornata di pace che
ha trascorso lontano dai rumori della città.
«Che sia la fiera del paese?», si
chiede il nostro personaggio vedendo
che la confusione continua anche oltre l’albergo. E di questo si persuade
vedendo in ima borgata vicina,
c|è una piccola vendita di oggetti vari : « E’ una fiera im po’ strana pensa il nostro uomo, però, possibile che
in un paese valdese come questo si
sia fissata la fiera proprio il giorno
di una festa religiosa? ». E allora
chiede... e apprende che non di una
fiera si tratta ma di imo dei bazar
che ogni tanto si fanno nelle nostre
Comunità. Questa non ha trovato
nessun modo migliore di celebrare la
festa che facendo del commercio. E in
quel commercio entra, naturalmente,
anche il ^oco d’azzardo, il puro e
semplice gioco d’azzardo, che per la
c-ooasione è chiamato: lotteria di beneficienza.
Il pellegrino volta la bicicletta.
Quel giorno di festa era l’Asoensiono dell’anno di grazia 1960.
Alla sera egli fa U bilancio della
giornata e pensa : « Così siamo noi
valdesi, non alcuni valdesi, i cattivi
valdesi, ma i buoni valdesi: la Chiesa ».
E ripensa al sermone udito esattamente un anno prima: solo noi evangelici siamo in grado di valutare pienamente il valore deH’Ascensione, inizio della pienezza del sacerdozio di
Cristo; la Chiesa cattolica che ha
istituito un altro- sacerdozio, non p-uò
aver chiara coscienza del valore delTAscensio-ne. *
E fa queste considerazioni non confrontando quello che ha visto con
quello che si fa in altre Chiese o Sette: è un buon valdese e continuerà
ad essere tale perchè il fatto che la
sua Chiesa sia infedele non dimostra
che altre lo siano meno o non lo siano affatto : non forniscano questi pensieri alcun argomento apologetico nè
all’« Eco del Chiso-ne » nè ad altri per.
chè quel Valdese passerà una meno
indegna festa deU’Ascensione un altr’anno nella sua Chiesa... salvo complicazioni. c. t.
Liela risposla delle madri
al caldo invilo ad Àgape
Anche quest’anno numerose madri
delle parrocchie di montagna delle
nostre Valli hanno risposto con slancio al caloroso invito di Agape a partecipare ad una giornata di « lieta e
serena comunione fraterna». Una
nuova ricompensa, dopo le vane feste della madre, al loro silenzioso e
costante dono d’amore e di lavoro.
Domenica 22 maggio, alcuni pullman
hanno portato a Frali rappresentanti delle varie parrocchie di Angrogna, Bobbio, Massello, Ferrerò, Framollo Frarc'Stino Riclaretto, Rodoretto, Rorà, alle quali si sono aggiunte quelle della chiesa locale. Ricevute al termine deUa scalinata dai signori Vinay che hanno dato ad ognuna il caldo benvenuto di Agape, le
convenute hanno rifatto conoscenza
con piacere col « villaggio » sempre
cosi suggestivo nella sua cornice di
montagne ancora ammantate di ne-ve. Una tazza di thè, molti incontri
con amiche e parenti d’altri villaggi,
e infine, riunione nella grande sala
per il culto domenicale presieduto
dal Moderatore. Sul testo di Glov.
14: 16 : « E io pregherò il Fadre, ed
Egli vi darà un altro Consolatore che
dimori con voi in perpetuo », il dott.
Rostan ha rivolto una appassionata
esorta.zione airasisemblea perchè in
ogni mo-meinto ci affidiamo a questo
Consolatore, lo Spirito di verità., che
esiste vicino a noi e si manifesta
quando Lo invochiamo con fede e
certezza.
Dopo il culto le partecipanti si sono sedute intorno ai tavoli per ccmsumare lo squisito pranzo offerto da
Agape, che ancora una volta ha rinnovato il miracolo d’una orgaiiizzazione impeccabile in un arnbiente
così familiare. Veder sfilare in bell’ordine 23 ragazze ciascuna con una
zuppiera in mano rappresentava davvero uno spettacolo imi^gabile. Al
dolce il sig. Vinay ha rivolto affettuose parole alle presenti, poi tra
grandi applausi ha traversato liniero salone dando il braccio alla decana delle intervenute, la signora R'voira d’Angrogna che con 82 armi
di età e 53 di matrimonio, 12 figli, 35
nipoti e 18 pronipoti, rappwesenta un
bel record tra le madri vald^, ben
meritandosi 4uiiidi il fioUo scialle in
lana che Agape ogni anno dona
« madre » più anziana tra le partecipanti.
Nel pomeriggio ha parlato la signora Geltrude Kurz di Berna, Marne
Kurz, per le migliaia di persone che
hanno avuto il conforto della sua assistenza. La sig.ra Kurz, ha parlato
con voce pacata dei rifugiati, qi^ste
sventurate creature che in questi ultimi decsnpi, per le vioendé Illiriche, ’si sono paurosamente moltipicate, e costituiscono un problema che
non. dobbiamo dimenticare. Israeliti,
russi, ungheresi, algerini, arabi, asia
tici, milioni di persone lontane per
sempre dalle loro terre, uomini minacciati da altri uomini. Ed in tanta
desolazione, ecco affiorare ogni tanto la forza della fede, la protezione
di Dio, nemostante tutto, l’accettazione della Sua volontà, che fa dire
agli ebrei perseguitati: Dio non fa
nulla d’insensato.
Allò parole della Signora Kurz, seguite con profonda commozione, il
Mederatore ha ancora aggiunto qualche informazione suH’opera della Tavola per i rifugiati ricoverati all’Ulìveto e Villa Olanda, opera che rappresenta un grave impegno della nostra Chiesa verso il. Consiglio Ecumenico.
Con alcuni canti e recitazioni di
bambini di Frali, le parole di ringraziamento di « dando Lidio » che ha
anche recitato una poesia, ed un concerto della Banda locale, che ha accompagnato il thè si è conclusa questa bella giornata; poco dopo i pullman riprendevano la strada del ritorno. Ogni madre ritornava nella
sua boi gala, portando con sè la ricchezza di una nuova esperienza. Ancora un « grazie di cuore » ad Agape
per quest’incontro. Eline Quattrini
Réfugies à Stamboul
La Turquie, avec le coup d’Etat de ces
jours-ci, est à l’ordre du jour. Mais bien
peu de nos lecteurs savent — peut-être —
que ce pays héberge un grand nombre de
réfugiés des Balkans. Nous publions un article illustrant le travail des Eglises auprès
de ces réfugiés, par la représentante du
Conseil oecuménique des Eglises à Stamboul, où elle organise les secours.
Stamboul est une ville construite sur des collines
sillonnées de ruelles étroites et grimpantes bordées
de grottes et cavernes qui servent de boutiquœ et
sur lesquelles s’élèvent les habitations. De nos jours,
les très modestes négoces installés dans les excava-,
lions de la colline sont le plus souvent gérés par des
réfugiés. Ce sont des gens qui ont fui des pays dwrière le rideau de fer et qui sont arrivés en Turquie
où il pensaient ne rester que quelques mois, le temps
qu’on leur trouve en Europe occidentale, en GrandeBretagne ou aux Etats-Unis, un lieu de réinstallation.
Malheureusement, des milliers d’entre eux eurent
l’amère déception de découvrir que l’émigration ne
leur était pas possible, qu’ils devaient rester en Turquie et qu’ils n’avaient pour toute perspective d’avenir que celle du chômage chronique, la loi tmque
n’autorisant pas les employeurs à engager des étrangers.
Toutefois, il existe une porte de sortie à cette situation : les non-Turcs ont le droit de s’établir à leur
propre compte, à condition qu’ils disposent du capital minimum indispensable. Cette disposition parait d’une ironie cruelle à la plupart des réfugiés
pour qui la possession d’un peu plus que les haillons
qu’ils ont sur le dos est impensable... Jusqu’au jour
où ils apprennent qu’ils peuvent s’inscrire aux bureaux du Service des Réfugiés du Conseil cecuménique des Eglises où des prêts et des dons leur seront
consentis pour qu’ils puissent devenir des membre.s
de la communauté turque, indépendants et ayant re
trouvé leur dignité. Une bonne partie de ces fonds a
été recueillie par les Eglises : les réfugiés le savent et
ils utilisent cet argent avec reconnaissance et sage
économie.
C’est ainsi, par exemple, qu’un couple de réfugiés
a entrepris une petite manifacture de gants de peau :
gants fins, de couleurs claires pour les femmes ; gants
foncés et solides pour les hommes. L’étroite et sombre pièce qui leur sert d’atelier est en même temps
leur chambre à coucher et leur salle à naanger. Ils
nous montrent avec fierté leur deux machines à coudre neuves, mais ils sont surtout fiers de la qualité
du travail qu’ils produisent.
Dans une ruelle non loin de l’université, une minuscule épicerie fait vivre une Albanaise d’origine
fort distinguée. Avant de recevoir son «allocation
d’intégration» elle vivait presque exclusivement de
paquets distribués mensuellement par le bureau du
Conseil oecuménique; maintenant elle est indépendante.
Une autre femme courageuse, également une Albanaise, a ouvert une modeste buanderie. Installation incroyablement primitive, pour des yeux amé
ricains, elle comprend une baignoire et des fils d’é
tendage, dans toutes les directions, aussi bien à
l’extérieur de la boutique qu’à l’intérieur, une tabU
pour faire les écritures et une autre pour le repas
sage, et quelques longues tablettes où poser le linge
prêt à être livré. Le soin qu’elle met à son travail
et son sourire avenant lui ont attiré des clients fidè
les et son avenir semble assuré »maintenant.
La ,sous-alimentation est la plaie des réfugiés en
Turquie, et les vaisseaux chargés de denrées alimentaires venant des pays d’outre mer ont sauvé des cen
taines de personnes. Les vêtements aussi font terriblement défaut. Il est impossible pour les réfugiés,
chômeurs ou en pleine lutte pour la vie, de renaplacer des vêtements u.sés ou trop petits au prix où ils
sont en Turquie Chaque printemps et chaque automne des balles de vêtements usagés arrivent d’Amérique et les réfugiés font la queue, tremblants de
impatience, pour obtenir ce dont ils ont besoin pour
se tenir au chaud ; et cela remontera du même coup
leur moral.
Vêtements d’hommes, de femmes et d’enfants,
layettes et literie sortent des armoires américaines
pour être distribués ici et les distributeurs, qui con
naissent bien leur monde, aident les gens à choisir
intelligemment parmi ce qui leur est offert; mais il
n’y en a jamais assez pour satisfaire tous les besoins
des réfugiés.
Ce qu’ils demandent sans cesse, ce sont des chaus.
sures, et il y en a rarement; quand il faut les leur
refuser, ils s’en vont l’air désespéré car c’est ce qu’i' ,
y a de plus cher à acheter.
Des gens mal logés et mal nourris tombent forcément malades. Four lutter contre toutes ces maladies, nos Eglises ont à leur service un excellent médecin turc. Jusqu’à l’été dernier, il soignait ses patients dans une clinique spécialement installée à
l’usage des réfugiés dans une vieille maison de Stam
boul, mais elle a été condamnée à la destruction par
le zèle des urbanistes, et le docteur reçoit maintenant les réfugiés trois fois par semaine dans sa pro
pre clinique privée. Les Eglises fournissent les remèdes nécessaires aux réfugiés malades et leur offrent
des traitements spéciaux ou des séjours hospitaliers
chaque fois que c’est possible.
Tous les hôpitaux de Stamboul sont prêts à aider,
ma's il y en un qui porte un intérêt tout particulier
aux réfugiés, c’est l’hôpital Balikli. institution orthodoxe rattachée au patriarcat oecuménique de
Constantinople. Depuis les premiers siècles de notre
ère, l’Eglise orthodoxe a été la principale représentante du christianisme en Turquie et maintenant,
membre fidèle du Conseil oecuménique des Eglises
elle met ses hôpitaux à la disposition des malades
avec une générosité admirable.
L’hôpital Balikli est construit sur un terrain historique: là s’étendent les murs qui, depuis le V® siè
de, encerclent la vieille cité de Constantinople. L’hô.
pital consiste en un vaste ensemble de bâtiments
dont les salles sont d’une propreté impeccable, les
installations modernes et le corps médical non seule,
ment d’une très grande compétence mais aussi plein
de compréhension et de sympathie. La plupart de.s
malades soignés à Balikli sont des Turcs musulmans
et le tiers au moins des 2.000 réfugiés qui ont recours
à ses services sont également musulmans. Les radiographies comme les opérations chirurgicales et les
traitements médicaux leur sont donnés gratuitement, ce qui est pour eux une démonstration des
plus tangibles de la réalité de l’amour chrétien.
.Annie Went-Van der Vring
NIELL’ asía OiSIENirAL.^
IN COREA
I cristiani
e la crisi governativa
Seul. — Dopo la caduta del presidente
Syiigman Rhee, il Consiglio cristiano di
Corea si è impegnato a sostenere la ricostruzione nazionale. Una risoluzione del
Consiglio promette la fine della lotta accesasi fra le file ecclesiastiche, provocando
all’inizio dell’anno una scissione nella
Chiesa presbiteriana, seguita da una riconciliazione. Le Chiese sperano che una maggiore unità fra loro servirà d’esempio alla
nazione nel momento in cui si prepara a
costruire la sua democrazia.
In un’altra dichiarazione il Consiglio
cristiano di Corea, confutando l’accusa di
ingerenza negli affari interni coreani da
parte del Dipartimento di Stato americano
portata da una piccola sezione ultra-fondamentalista, afferma che « l’atteggiamento
assunto dal governo americano nella restaurazione della democrazia in Corea era pienamente giustificato e appropriato ».
D’altro canto, la stazione radio-trasmittente del Consiglio cristiano di Corea,
HLKY, è stata assai felicitata per aver
saputo restare indipendente al momento
delle sommosse e per aver aumentato le
emissioni di notizie sugli avvenimenti in
corso. HLKY si sforzerà di conservare la
stima acquistala e svilupperà perciò il suo
servizio d’informazione aggiungendo due
ore di trasmissione al suo programma quotidiano, se otterrà fondi sufficienti. Il fine
immediato sarà di assicurare un servizio
d’attualità adeguato e un’esatta informazione durante l’elaborazione di una nuova
costituzione e nel corso della campagna
('he precederà le pro.ssime elezioni.
IN BIRMANIA
Il Buddismo
religione di Stato?
Rangoon. — Il primo ministro U Nu,
dell’Unione birmana, ha nominato una
commissione speciale incaricata di studiare il modo di fare del buddismo — che
conosce attualmente un vero risveglio in
questo paese — la religione dello Stato.
Ma prima di presentare il suo rapporto
al governo, la commissione intervisterà i
dirigenti di altre religioni, in particolare
dei cristiani, in più di 40 città birmane
Lo scopo di coloro che svolgono l’in
chiesta è di dare alle personalità non bud
diste l’occasione di « esprimere liberamen
le i loro timori, se ne hanno, circa lo sta
bilimento di una religione di Stato e di
suggerire in che modo i loro diritti potrebbero esser meglio protetti ».
Il primo m'nistro ha nominato questa
commissione per attuare la promessa fatta
nel corso della sua campagna elettorale.
Alcuni osservatori hanno creduto di vedere nell’azione del governo l’intenzione di
controbilanciare l’influenza del comunismo,
cercando in tal modo di rafforzare il regime e di unificare la coscienza e la cultura nazionale. Al riguardo si può ricordare che U Nu è da tempo sostenitore
del « Riarmo morale », di cui è noto il
deciso atteggiamento anticomunista e la
generica posizione panreligiosa.
IN GIAPPONE
Distribuzione di Bibbie
Yokohama — La Società Biblica giapponese ha intrapreso un’opera di distriDuzione di Sacre Scritture. Essa avrà la
durala di un anno e si svolge a Yokohama. Cinque « teams » vanno di porla in
porta e visitano anche le scuole nelle quali sono stali autorizzati a vendere la Bibbia nell’intervallo di mezzogiorno. Nel
corso delle sette prime settimane di questa campagna sono stati venduti 40.000
esemplari di vari libri della Bibbia, 6.000
dei quali sono stati acquistali da una compagnia di battelli da pesca, neH’inlento di
distribuirli a lutti gli equipaggi in partenza. Trenta persone consacrano lutto il
loro tempo per questo lavoro, mentre altre 40 danno il loro tempo libero.
(S.OE.P.I.)
ARRIVI
in libreria
Fer le nostre edlzàOTii è uscito:
GIORGIO TOURN, Samuele, pp. 44
L. 100.
Questo succoso lavoro sarà utile a
tutti coloro che si accingono ad uno
studio sistematico del libro di Samuele. Esso si aggiunge alla « Piccola serie biblica », nella quale sono usciti:
GIORGIO GIRARDET, La Genesi, il
libro delle origini, L. 100.
ALDO COMBA, Ezechiele ci parla,
L. 85
ENRICO CORSANI. Il profeta Osea
e il suo messaggio, L. 85.
Fra i recenti arrivi in libreria segnaliamo :
KARL BARTH, Aux captives la liberté, L. 1.400.
Una raccolta di prediche rivolte ai
carcerati della città di Basilea: cer
to non abbiamo qui un « nuovo »
Barth, ma per molti questa lettura
darà un motivo ancora di stima e
di affetto per il teologo basilese.
W. LACHAT, La réception et l’action
du Saint-Esprit, L. 500.
Fer un « ritiro » di pastori a Granchamps, il dr. Lâchât ha preparato
due studi, qui raccolti, intesi a puntualizzare la situazione delle Chiese davanti alla netta posizione delle sètte a sfondo pentecostale. Una
lettura utile e suggestiva.
4
pftB. *
L’ECO DELLE VApj VALDESI
N. 23 — 3 giugno I960
ÂNGBO0NA
Rinnoviamo a Plavan Pietro e Rivoira
Elsa Fanny, che si sono uniti in matrimonio
domenica 29 Maggio nella Chieo'a del Sèrre,'
gli auguri per una felice e benedetta vita
coniugale.
Il culto della domenica di Pentecoste, 5
Giugno, a Rradeltorno, sarà presieduto,
D. V., dal Pastore Teodoro Raima del Capoluogo di Angrogna, «he sarà accompagnato da una comitiva per una visita. Già anche altre persone, oltre a questo gruppo,
ci hanno assicurato la loro presenza a Pradeltomo per queUa giornata. Cogliamo l’occasione per lanciare un invito a tutti gli
amici per cercare di potenziare in queUa
domenica il culto prima che si inizino le
riunioni agli alpeggi. Il culto avrà inizio
alle 10 e sarà celebrata la Santa Cena.
Al Serre, come d’abitudine, il culto
avrà inizio alle 14,30 e sarà presieduto
dal Pastore Bertinatti che ringraziamo sin
d’ora per la sua collaborazione. Anche
qui sarà celebrata la Santa Cena.
Nozze. Sabato 21 è stato celebrato, nel
nostro tempio, il matrimonio di Boochiardo Silvio (Inverso Pinasca) e Godine Cecilia (Saret Navara). A questi giovani sposi, che si stahiliscono a Inverso Pinasca,
rinnoviamo l’augurio di una vita coniugale serena, sotto lo sguardo del Signore.
Lutto. Domenica scorsa, abbiamo accompagnato alla sua ultima dimora terrena, la
nostra sorella Roman Susanna ved. Paget,
di « Pravurì », che il Signore ha richiamato da questa vita alla veneranda età di 94
anni. Era la decana della nostra parrocchia. Che il Signore consoli i cuori afflitti
per questa dipartenza.
Esame di Religione. In questi giorni, il
Pastore a nome del Concistoro, si è recato
in tutte le scuole del Comune (al Roc, a
Roccapiatta e a S. Bartolomeo) per l’esame di Religione. Sono oltre 80 alunni vaidesi che sono stati istruiti dai loro Insegnanti nella conoscenza della « storia biblica ». Dall’esame, risulta che essi sono
stati seguiti con cura amorevole dai maestri, e che il profitto è stato, in genere,
buono. Le famiglie sappiano sempre giustamente apprezzare qu^o che la Chiesa,
con la collaborazione preziosa degli Insegnanti, fa per le giovani generazioni in
vista della loro formazione nella conoscenza di Dio e della sua Parola.
Le « Madri » ad Agape. Un discreto numero di nostre sorelle, ha preso parte domenica scorsa al convegno di Agape. Ottima giornata...
— La festa della Madre è stata celebrata
durante il Culto di domenica 15 maggio
con una simpatica cerimonia presieduta
dal pastore Genre che ha rivolto ai convenuti un sermone di circostanza ed ha
invitato i bambini presenti in Chiesa ad
offrire alle loro mamme un fiore, simbolo
della riconoscenza e dell’amor filiale.
Gli alunni della Scuola Domenicale, accompagnati daUe brave monitrici, hanno
cantato un inno preparato per la lieta ricorrenza.
— L’Assemblea di chiesa, convocata la
stessa domenica subito dopo il Culto, ha
nominato Giovanni Vicino e Guido Gay
delegati alla Conferenza Distrettuale e
l’anziano Remigio Pons delegato al Sinodo. Membro supplente è stato eletto il signor Mario Siisstrunck.
La relazione morale e finanziaria, presentata dal Consiglio di Chiesa, è stata
approvata all’unanimità come pure l’ordine del giorno presentato dal Concistoro
in merito al problema dell’ordinamento
dei distretti.
— L’esame dei catecumeni dei primi tre
anni ha avuto luogo domenica pomeriggio
nel Tempio alla presenza del pastore e
degli anziani. Ottimamente preparati i
bravi giovani hanno saputo rispondere con
esattezza alle varie domande, dimostrando
di aver seguito i corsi con serietà ed impegno. d. g.
VILLASECCA
Le nostre attività invernali si vanno chiudendo. L’Unione Giovanile ha terminato
la sua attività il 4 Maggio ascoltando la
relazione del suo delegato al Congresso
di Napoli: M.o Pietro Massel. L’Unione
ha accolto con piacere le decisioni di questo Congresso e, mentre rivolge un saluto
riconoscente al Pastore Taccia che lascia
la segreteria FUV invia un pensiero di
augurio e di affetto al nuovo Segretario
Nazionale F. Giampiccoli.
L’Unione delle Madri di Chiotti ha terminato le sue sedute con una riunione domenica 8 Maggio (domenica della Famiglia
Cristiana) nel corso della quale alcuni bambini della nostra Parrocchia hanno presentato alle Mamme una recitina, una ronda
di Dalcroze ed alcune poesie, mentre la
domenica successiva si è chiusa l’Unione
del Tnissan con una simpatica riunione e
la tradizionalmente squisita tazza di thè.
Al mattino durante il culto alcuni bambini della Scuola Domenicale avevano cantato un inno ed alla fine era stato distribuito il tradizionale fiore di riconoiscenza.
Domenica 15 Maggio l’Assemblea di
Cliiesa ha ascoltato la relazione annua
presentata dal Concistoro ed eletto un Diacono per il quartiere di Albarea nella persona del Sig. Alberto Clot. Delegati alla
Conferenza Distrettuale Sigg.ri Luigi Poet
e Levy Peyronel. Delegato al Sinodo: Anz.
Giosuè Ribet, sostituto M.o Pietro Massel.
11 15 Maggio i bambini della Scuola Domenicale hanno partecipato alla festa di
Canto di Rodoretto ed il 22 un folto gruppo di Sorelle della nostra Chiesa ha preso
parte alla giornata delle Madri ad Agape.
Ricordiamo e raccomandiamo il nostro
Bazar annuo, indetto per domenica 29
Maggio, ai Chiotti alle ore 14,30.
Desideriamo inviare il nostro saluto a
Osvaldo Artero ( Giulberso) che, sposatosi
a Pomaretto il 7 Maggio con Margherita
Maggiora, si è trasferito con la sposa in
quella Comunità.
T08RE PEUICE
Il giorno dell’Ascensione è stato uno
sciamare, e pochi, veramente, hanno partecipato al culto del mattino- nel tempio
del Centro. L’Unione delle Madri ha compiuto la sua gita di chiusura toccando
Coazze, dove si è unita al culto di quella
comunità, il lago di Avigliana, Susa (qui
cordialmente accolti dal Pastore Vetta e
dalla Signora) e infine rientrando attraverso il Sestriere, troppo tardi... per fermarsi a raccogliere i fiori della Val Pragelato: una giornata veramente bella, cui
le partecipanti rìipensano con piacere e
con viva riconoscenza ai Signori Vetta. Lo
stesso giorno parecchi torresi, specie giovani, hanno partecipato al bel convegno
al Martel di Angrogna, e un bel gimppetto,
salito alla Sea fin dal mattino, si è raccolto per il culto presso alla cappiella (cui
urgono restauri a fondo!), soffermandosi
poi a chiacchierare e a cantare.
Domenica, dopo un culto unico nel
tempio del Centro si è riunita, abbastanza
numerosa, l’Assemblea di Chiesa che ha
anzitutto eletto, all’unanimità, il Sig. Silvio Bellion e il Sig. Guido Poet rispettivamente quali Anziano e Diacono del
quartiere di Chabriols: rallegrandoci per
queste nuove forze che assumono un impegno più diretto nella vita della chiesa,
auguriamo ai nuovi membri del Concistoro
un’opera benedetta dal Signore, fra noi.
L’Assemblea, procedeva poi alla nomina
dei delegati alla Conferenza Distrettuale,
e risultavano eletti l’Ing. Giovanni Pontet,
il Sig. Luigi Rossi e la Sig.na Ada Silenzi.
Veniva quindi letta e discussa la Relazione
annua presentata dal Concistoro. Ci si è
soffermati in modo particolare sull’iniziativa dei culti nelle famiglie, che hanno incontrato vivo favore in tante famiglie —
e che si ripeteranno quanto più spesso
possibile —, mentre, pur esprimendo la
sua gratitudine per l’utile opera svolta da
alcuni pastori nel corso deUa « settimana
di visita fraterna », in gennaio, l’Assemblea è stata concorde con il Concistoro nel
constatare che per raggiungere la parte
periferica della comunità occorrono metodi
diversi.
S. GERMANO CHISONE
— Domenica 29 maggio, nel pomeriggio, un buon gruppo di amici del nostro
Asilo Infantile ha preso parte alla festa di
chiusura dell’anno scolastico. Un ben riusc-to programma ha intrattenuto, per quasi un ora, il pubblico di piccoli e grandi.
Mentre rinnoviamo Tespressione della
nostra riconoscenza alla sig.ra Pons Bounous che ha lasciato questa bella attività..
diciamo a nome delle madri dei bimbi
dell’Asilo la nostra gratitudine alla sigg.ne
Musso c Balmas che hanno preparato la
festicciola.
— Ricord amo che il pomeriggio della
domenica 12 Giugno avrà luogo la nostra
annua vendita di beneficenza. Siamo lieti
che questa manifestazione possa aver luogo, per la prima volta, nella nuova sala.
Facciamo assegnamento sud doni in natura che potranno essere consegnati al presbiterio dal 6 al 10 giugno.
— Il 22 maggio, a soli 53 anni, si spegneva a Porte dopo lunghe sofferenze
Avondet Paolo. Una foUa numerosa di parenti ed amici ha accompagnato le spoglie
mortali all’ukima dimora terrena.
Rinnoviamo alla famiglia nel lutto l’espressione della nostra simpatia cristiana.
MASSEL
Jeudi a eu lieu notre bazar annuel, le
temps magnifique a contribué naturellement a sa bonne réuisisite, mais c’est aussi
à la bonne volonté de tous que nous devons les résultats plus que satisfaisants
obtenus cette année encore. Un merci naturellement aux membres de l’union féminine qui se -sont prodiguées sans merci,
à tous ceux qui ont contribué avec des
dons et leur collaboration. La so.irée nous
a été offerte par le pasteur Jahier qui a
aimablement accepté malgré ses nombreuses occupatio-ns de se rendre jusqu’à nous.
Il nous a présenté les églises vaudod-ses de
Allemagne avec une documentation photographique exceptionellement riche et intéressante. Il est regrettable que si peu de
monde ait jugé bien de venir au Reynaitd
ce soir là; si no-us avions été plus nombreux notre hôte aurait remporté une meilleure impression de notre paroisse et nous
aurions profité de cette causerie. Nous
adressons nos sin-cères remerciements à
M.r et M.me Jahier pour l’aimable visite
Dimanche 5 juin, jour de Pentecôte, la
S.te Cène sera célébrée comme d’habitude
avec les coupes communes.
La petite Mafalda Tessore a été -baptisée
jeudi au culte de l’Ascension.
Samedi 28 a été célébré le mariage de
Breuza Bruna du quartier de Salse et Umberto Pascal des Fontaines; à cette nouvelle famille qui s’établira aux Fontaines nous
renouvelons nos voeux fraternels.
L’Union féminine a eu sa dernière séance dimanche dernier; le compte rendu du
bazar a été examiné. L’école du dimanche
s’est terminée elle aussi dimanche matin.
L’a»sem-blée d’église qui a eu lieu dimanche dernier a examiné plusieures questions avec un excellent esprit. En premier
l'eu ont été no-mmés les 4 a-nciens et le
diacre de la paroisse: M.rs Breuza Enrico,
Pons Teoifilo, Tron Emile et Tron Vitale
anciens et M.r Giraud Silvio diacre. Le
referendum qui nous avions fait pendant
le mois de mars en vue de celte élection
a été fort pertinent comme le montre le
résultat des votations. Aux anciens que
nous avons reélus et à ceux qui fout partie du Consistoire pour la première fois
nous adrenso-ns nos voeux pour un ministère riche en bénédictions. Les délégués au
Sinode sont M.r Micol Eri e M.me Micol
Elisa, suppléante; nous serons représentés à
la conférence de district par M.r Meytro
Oreste et M.r Tron Luigi. Notre assemblée enfin a voté une motion favorable à
la modification de l’organisation de notre
église telle qu’elle a été proposée per le
dernier Synod«.
BOBBIO FiìLUCE
Domenica29maggì^b^avutol^goil
servizio funebre del ^»Iro fratello Bertinat Paolo (Ferrera), gaè^Ùto dopo breve
malattia, nel suo 79o fcj^o di età, alla frazione Gras dove era ft-iliorevolmente curato dalla figlia e dai sttoi familiari. Ai fratelli ed alle sorelle provati da questo lutto
ridiciamo ancora la nostra viva simpatia.
Il nostro cullo di dotuenica 29 maggio
è stato presieduto dal Pastore Luigi Santini al quale la Comunità esprime la sua
riconoscenza per il messa-g-gio rivoltole.
Nel corso del nostro culto di domenica
29 maggio è stato presentato al Battesimo
il bambino Bonjour Guido di Giacomo Lino ed Antonina (Via Molino). La grazia
del Signore sia sempre sul bambino e sui
suoi genitori. e. a.
POMARETTO
Il 21 Maggio, nel nostro tempio, il Pastore Franco Davite ba unito in matrimonio la nostra sorella Calvetti Giovanna con
Beux Fiorello della chiesa di Torino: un
folto gruppo di amici e parenti ha preso
parte alla cerimonia. Gli sposi si stabiliranno a Torino : inviamo il nostro pensiero augurale specialmente alla sposa che lascia la nostra parrocchia ed invochiamo sul
nuovo focolare le benedizioni celesti.
Domenica 22 Maggio- la nostra corale guidata daUa direttrice Speranza Grill ha visitato la comunità di Sampierdarena: accolti con affetto dalla chiesa e dal Pastore
Roberto Nisbet, nuovo titolare della comunità, i coralisti hanno potuto fraternizzare con i fratelli e , le sorelle di quella
chiesa. Prima del culto la co-rale ha cantato fuori del tempio mentre il Pastore locale ed il Pastore di Pomaretto distribuivano opuscoli vari ai passanti: con sorpresa gioiosa un uomo ricevendo l’opuscolo s’è ricordato di aver ascoltato un
giorno il Pastore Lupo e mi domandava
se poteva entrare per prendere parte al
culto. Durante il culto, presieduto dal pastore di Pomaretto i coralisti hanno cantato a lungo ed ancora prima di congedarsi dalla comunità di Sampierdarena.
Siamo stati lieti di conoscere da vicino
l’attività del Pastore Nisbet e del suo lavoro evangelistico ricco di promesse; il
Concistoro ci ha accolto con gioia e ci rallegriamo ch’esso sia lanimato da Vivo zelo
per la Causa del Signore. Nel pomeriggio,
passeggiata storica ricreativa accompagnati
da alcuni giovani della chiesa e guidati dal
signor Gay Paolo per lungo tempo anzialio di quella chiesa. A Genova abbiamo
pure visitato la chiesa, nella sua veste riveduta e corretta, secondo i canoni moderni. Certo che i (xrralisti sono stati felici
della giornata che ha a'vuto un obbiettivo
interessante, recare col canto il messaggio
dell’Evanigelo a quanti non lo conoscono:
sono questi i veri i:icordi dei quali non
avremo rimorso alcutio, bensì una gioia
intima e profonda. Ai'fratelli e sorelle di
Sampierdarena e specialmente al loro Pastore diciamo grazie.
11 culto del 22 Maggio in assenza del Pastore è stato presieduto dal Pastore di Torre Pellice, Franco Sommani; gli siamo
grati per il suo messaggio.
Il giorno dell’Ascensione le mamme (una
quarantina) s’è recata in visita alla comunità di Villar Pelli'Ce, accolti con molto
entusiasmo dalla famiglia paistorale e da
un gruppo di mamme; una breve puntata
a Bobbio in pellegrinaggio ai luoghi storici, ai locali ecclesiastici; di nuovo a Villar per il culto sul piazzale della casa
Miramonti trasformata in luogo di riposo
e adatto per tutte le attività della chiesa
nonché per le maglieriste; il messaggio al
culto è stato recato dal Pastore di Pomaretto mentre il Pastore Enrico Geymet salutava affettuoisamente gl; ospiti; un gruppo di tedesch;' cantava un inno di circostanza. Dopo il pranzo consumato assieme
nella sala delle attività grazie alla generosità villarese che ci ha offerto la buona
minestra calda siamo poi andati a visitare
fc :1 Caistagneto » dove tutto è perfettamente e meravigliosamente attrezzato per l’ospitalità di gruppi italiani ed esteri; il
signor Lasier e la coonsorte oltre ad esiserne proprietari sono anche Pan ina del lavoro sociale e spirituale ohe vi si compie
a beneficio anche della locale parrocchia.
Ancora la tazza di thè offerta dalle mamme del Villar e ^i^ la partenza per Villa
Olanda dove abbiamo udito la corale dei
fratelli russo-cinesi (età dai 60 ai 90 circa) e cantato alcuni inni accolti con molta
fraternità; infine l’ultima tappa: il rifugio. Alcune visite rapide poi il canto ed
un breve messaggio al microfono per i ricoverati, la calda accoglienza, il ritorno.
Ringraziamo di cuore il Pastore Geymet,
la signora e il gruppo di mamme per l’affettuosa accoglienza riservataci, nonché per
l’opera ch’essi compiono a Villar Pellice
dal lato sociale e spirituale; come a Rorà
anche a Villar molte iniziative si realizzano e sono di stimolo per la rinascita so
ciale e spirituale delle nostre Valli.
Domenica di Pentecoste il culto inizierà
alle 10 e sarà seguito dalla S. Cena.
— Lunedi 23 maggio i rorenghi non ancora saliti agli alpeggi si sono in gran parte radunati al cimitero per assktere al funerale dell’ing. Pietro Pagliani. Questi,
amico di Rorà da molti anni, aveva espresso il desiderio di essere .seppellito nel nostro piccolo cimitero montano. I suoi f®'
miliari hanno voluto seguire questa sua
volontà. Erano presenti, oltre al pastore
locale, i pastori Vergnano e Scorsonelli di
Milano, città dove era deceduto l’ing. Pagliani. Abbiamo cercato di far sentire ai
congiunti dell’estinto tutta la nostra simpatia cristiana e rinnoviamo da queste colonne l’espresisione della nostra viva partecipazione al dolore ed anche alla speranza di quanti 'hanno sentito p'ù fortemente la separazione dal nostro fratello.
— Si ricorda che a partire da domenica
5 giugno i culti hanno luogo alle ore 10.
Si ricorda ancora ohe l’esame dei catecumeni avrà luogo lo stesso giorno alle 14,30.
PENSIONE EUREKA direttore sig.
Revel Epdio. Cucina eccellente a
lOo metri dal mare, molto familiare. 1400 lire al giorno a bassa stagione e 1600 l’alta. Tutto compreso.
(Cabine sul mare tende ecc.). Indirizzo: E. Revel, 22 Viale Trapani,
Riva Azzurra di RIMINI.
VENDESI, località Lombarda (S. Secondo), casa mrale con annessi terreni. Rivolgersi Gardiol Giacomo,
Ponte Sanino, Pinerolo.
NEL NOSTRO ISTITUTO ci sono
posti liberi per ragazze servizio cucina e camere. Siamo fiduciosi di
trovare ragazze serie, laboriose e fidate. Assicuransi buon trattamento, buona retribuzione e ore libere
regolari. Offerte con referenze a;
Evangelische Mittelschule, Sohiers
Graubuenden (Svizzera).
JEUNE fille protestante, 20 ans, cherche famille pour enseigner le français aux enfants ou s’en occuper.
Libre de suite. Michèle Beaudier « La Printanière » . Versoix-Ville
(Genève) . Suisse.
■TE CHERCHE jetme fille peur s'occuper de mes enfants (trois) et me
donner un coup de main au ménage. Bons gages et vie de famille.
Offre à M.me G. Hauser, La Ripp-e,
Vaud - Suisse.
Le famiglie Pagliani e Peyrcnel ed
i familiari tutti del compianto
Doti. Ing. Pietro Pagliani
esprimono' la loro riccno'3cenza al pa
store Giovanni Conte ed alla popolazione di Rorà che ha voluto stringe'rSù intorno a loro con fraterna simpatia cristiana in O'Ccasione dei funerali del loro Caro, avvenuti in Rorà
il 23 ultimo sco'rso.
« Fattosi sera, Gesù disse :
Passiamo all’altra riva ».
Milano, 25 maggio 1960
Convitto Maschile Valdese
Torre Pellice
Dal 29 giugno al 20 settembre si accettano ra^zzi dagli 8 ai 15 anni, sia
ner le vacanze, sia per le ripetizioni
in vista degli esami di riparazione,
(Durata minima del soggiorno 20 gior.
ni).
Sono aperte le iscrizioni anche per
il prossimo anno scolastico. Vi saranno subito spediti prospetti illuslratl
con ogni dettaglio dietro semplice richiesta indirizzata a; Convitto Maschile Valdese - TORRE PELLICE
(Torino).
Redattore: Gino Conte
Coppieri - Torre Pellice
Tel. 94.76
Sede e Amministrazione
Editrice Claudiana
Torre Pellice - c.c.p. 2/17557
Tipografia Subalpina . s. p. a
Torre Pellice (Torino)
Direttore: Prof. Gino Costahel
Pubblicaz, autorizzata dal Tribunali
di rijnp^rilo non derreto del 1-1-19.5.'!
Le docteur Daniel Rochat M.me
Louise Rochat née Muller et leurs
filles, ont la douleur de vous faire
part-du décès de
Madame André Muller
survenue à Paris, le 22 mai 1960.
«L’amour ne périt jamais ».
La famiglia del compianto
Avondet Paolo
commossa per gli attestati di simpatia ricevuti nella dolorosa circostanza, ringrazia in mo'do particolare il
dott. De Clementi, il past. Bert, la
direzione RIV e il gruppo Anziani, i
compagni di lavoro e di leva, i titolari e le maestranze della ditta Martin, la Croce Verde e i pensionati,
gli amici, i vicini di casa e tutti coloro che sono intervenuti al funerale.
« Io ho pazientemente aspettato l’Eterno Egli s’è inclinato a me ed ha ascoltato il
mio grido » ( Salmo 40: 1 )
Porte, 29 Maggio 1960
Sono disponibili varie copie
dell’opuscolo di Musso Danilo;
li problema dell’anima
nella vita attuale e nell’aldilà
A .coloro che si interessano di
questo problema l’autore sarà
lièto di inviare in omaggio una
copia deU’opscuolo.
Indirizzare le richieste direttamente all’autore:
MUSSO DANILO
Via Medail 37 . Torino
Dottoressa
Maria Fenoglio
Medico Chirurgo
Via Alfieri, 1 - Telef. 9594
(vicino al Municipio)
TORRE PELLICE
Riceve :
Tutti i giorni ore 17-19
Venerdì anche al mattino ore 11-13
Dottoressa
Iolanda De Carli Valerio
Medico Chirurgo
Specialista
in malattie dei bambini
Psicologia e pedagogia
mobili e arredamenti
CHAMBON INES
in PONS
POMARETTO (Torino) - Tei. 8202
Rivolgetevi fiduciosi ai nostri magazzini
•k Vi assicuriamo forniture di mobili garantiti per qualità, durata e
convenienza, nonché le ultime creazioni dell'arredamento moderno
ir Abbiamo un vasto assortimento di sedie, dal tipo comune a L. 800,
al tipo di lusso e materassi in lanetta da L. 6.000, al Permaflex
PAGAMENTO A RATEAZIONI
DI COMPLETA COMODITÀ' E FIDUCIA
Abbigliamento per UOMO DONNA - RAGAZZO
JkBITEX
dS Pieva PiaUi
Le più eleganti e moderne
confezioni
ABITI - • SOPRABITI - - PALETOT
IMPERMEABILI
PINEROLO - Via Chiapperò, 12 - Grattacielo - Telefono 36.79
MOBILI
Qiu!) ßpp e Q^iiu a
7
Strada dì S. Secondo n. 4 - Telefono 2344
PINEROLO
di fronte Caserma Berardi (Alpini)
ARREDAMENTI COMPLETI DI ALLOGGI
Consultazioni presso l'Ospedale
Valdese di Pomaretto i
primo e il terzo mercoledì del mese
Ore 14 - 16