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^l^IirtOTEpA VALDESE
I’M«« PE^IitCE
(Torino). .
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della Cldesa''Valde8e
Addo XCIU - Num. 1 ABBONAMENTI / Eco: L. 1.500 per l’interno « Eco »e « Presenat Evangelica » | Spedii. «bb. poetale - I Grappo
Una copia Lire 4 C 1 L. 2.200 per Testerò inletno L. 2.500 • eobcre L. 3.700 | Cambio d’indiriazo Lire 50
TORRE PEL LICE, 4 Gennaio 1963’,.
Ammin. Claudiana Toixe PelUce ■ C.C.P;'y2-17S$7
Verso la Settimana di preghiera
per Vanità cristiana .
Egli è la n^lfta pace
\V:
inconsueto
Mentre il treno fl^a veloce tra le
montagne e le valli »izzere cailcbe di
neve fresca e poi attraverso la pianu
Una volta ancora, dal 18 al 25
gennaio, innumerevoli cristiani^ di
tradizioni diverse, osserveranno insieme la Settimana di preghiera per
l’unita cristiana. Anche (juesto anno
essa viene a noi, come un segno di
contraddizione, come un’occasione
per scuoterci dalle nostre sicurezze
false e aiutarci a ricevere insieme sicurezza vera, a farci sofirire per la
divisione, a farcene anche comprendere, meglio, le ragioni, a farci ;>ffront.ire coti invitta speranza il futuro.
Prole.stmiti, ortodossi, anglicani,
vecchio-cattolici, cattolico-romani intercc'leramio tutti negli stessi termini perchè le loro divisioni si cancellino davanti all’« unità voluta (hi
Cri.siu. rimità nella verità e nella carila l'he è loro necessaria per servire e tcstinioniare insieme ». Le preghiere saranno centrate sul tema:
(( Egli è la nostra pace ».
L tirigine di questa Settimana —
lo si ricorderà — risale al 1908, inaugurata da (lue sacerdoti anglicani.
Nel 1909 il [)aj)a Pio X ne aveva ufficiiihneiite approvato l’osservanza;
si trattava allora di una jtreghiera
per il ritorno a Roma di tutti gli
acattolici. Ma tosto, sotto l’impulso
dell abate Paul Couturier, sacerdote
cattolico-romano francese, Pinten^ione di questa preghiera fu modificata c divenne « l’unità quale Cristo
la vuole e s.econdo i mezzi che egli
vorrà ». L’oliera di pioniere di questo (irete lionese, di (juesto « apostolo deirunità », è jtroseguita nella
sua città, in seno all’Association
Lui té Chrétienne, dal p. Pierre Michahin (che fu già aiirlie ospite ed
oratore ad Agajie).
Nel 1920 il movimento « Fede e
Costituzione », che aveva come comjiilo jjrincijtale quello di mantener
viva, in seno alte chiese, la preoccupazione dell’imità, propose di consacrare la settimana di Pentecoste alla jjreghiera jver l'unità. Poi, nel
1940, raccomandò di fare coincidere piuttosto questa Settimana con
quella clic già celebravano i cattolico-romani. La sua commissione ne
ha assunto la responsabilità sul piane mondiale, dopo la costituzione
del Consiglio ecumenico delle Chieso, nel 1948.
Secondo le regioni, l’osservanza di
questa Settimana assume forme dij Verse: serate di preghiera e aiuto
iniercotihìssionali; studi biblivn, reI traites, (li.scussioni, conferenze. Queste manifestazioni hanno tutte lo scopo di approfondire la conoscenza recijiroca.
Quest’anno la Commissione « Fede e Costituzione» del C.E.C. cura
la distribuzione di due milioni di libretti di preghiera tradotti in un.a
dozzina di lingue, da utilizzarsi nei
culti e, nei servizi di tutte le Chiesemembri. dii stessi passi biblici e le
stesse jiregltiere si ritrovano nei volantini jirejjarati dalle Associazioni
Liiità Cristiana, per i cattolico-romani.
Per la jtrima volta la Commissione di « Fede e Costituzione » ha prejiarato un opuscolo intitolato « Egli
è la nostra ,pace », contenente otto
brevi studi biblici destinati in primo
luogo ad essere lavorati in gruppo.
Inoltre il Dipartimento di Fede e
Costituzione del C.E.C. ha steso un
rapporto dettagliato sulla Settimana
dell’unità 1962, notando l’interesse
crescente che essa suscita: si passano
in rivista i caratteri distintivi nei diversi paesi segnalando, ad esempio.
che essa è stata più osservata dalle
Chiese ortodosse, specie nel Medio
Oriente. Al Cairo e a Beyrouth culti
in comime hamno raccolto cattolicoromani, armeni, ortodossi copti e
greci, protestanti e anglicani.
In Spagna, la diocesi cattolico-romana di Salamanca ha previsto preghiere giornaliere non sono in chiese, monasteri e conventi, ma anche
nelle scuole jvrimarie e secondarie.
A Copenhagen, già da otto anni le
Chiese organizzano un (c pellegrinaggio ecumenico »: una comunità interconfessionale si reca da una chiesa all’altra per celebrarvi il culto.
Li', stessa cosa si è fatta a Rotterdam,
dove si formò un corteo cosi numero.so (2.000 persone) che straripava
dalla maggior parte dei luoghi di
culto.
Il rajvporto nota ancora una catena di jvreghiera di oltre 40 ore, assicurata da una cliiesa londinese; una
serie di emi.ssioni televisive britanniche che ponevano in rilievo la vita
di alfuiri responsabili di Chiese protestanti e cattolico-romani; ccc.
stesso che una
mi aveva spinII tel^ramma
dalla radio
dì parlare ad
intemazionale e
Il past. Lukas Visclier, sejd’etario
del Dipartimento Fede e C(fetitnzionc del C.F.C., osservatore (¡el
jtresso il Concilio Vaticano Il l
scritto in vista dell Settimar t lei
l’unità'*un articolò di cui jnibblicheremo la traduzione nel jirossuno mimerò. Non è stata juibbli<'aia una
versione italiana del summenzionato ojmscolo di guida jter la meditazione e la preghiera, in questi giorni
messi a parte: la riportiamo in 3“ pagina, pensando di far cosa grata a
quanti si associano di cuore a questa
iniziativa ecumenica, e utile anche a
coloro che conservano qualche riserva a suo riguardo. « Gesù Cristo
è la nostra jvace ». Amen, Signor
Gesù.
ra tedraca, dicevo a
scintilla di incossci'
to ad accettare l’in
era giunto iiD|)r(
olandese ohiedmd
una festa di ^Natali
pretKidéndo rapida :|d^x)sta. Ad una
settimana da NataM un pastore non
ha tempo da sprea|p; visite, preparativi, mille cose utili e meno utili ma
che pure devono essere ; fatte. E tuttavia avevo accetta|Qj|('col consenso
dell'autorità costitqjià, naturalmente!). Ho così partecipato ad una festa di Natale incona^a e mi sembra
che valga la pena raccontarvela.
■Vi sono quattro cc^pa^gnie radio in
Olanda; assieme amoglie collaboriamo alla NCHy, di ispirazione
protestante, con coiiversazioni e documentari sull’opera evangelica in Italia e in generale sulìa .situazione religiosa italiana. Negli,uiittaii tempi abbiamo presentato il "servizio cristiano
a Riesi, il canto nélijs chiese valdesi
(con raduto dei nuov|."4jsohi di Radio
Risveglio) e sopratu^to il Concilio Vaticano. :rn*>
La NCRV aveva cìrganizzato la serata al Concertgebovf, di Amsterdam,
la grand’ sala già mpt^'aUa storia ecclesiastica perchè vi si tennero le sedute della prima assemblea ecumenica del 1948. La ripresa eseguita il 17
dicembre è stata ritraj^essa la sera
del 24 vigilia di Nati^.
Il programma voleva presentare le
tradizioni musicali natalizie di differenti popoli (3ercan<ig(^ -suscitare negli ascoltatori un wiso ecumenico
della festa e incoraas&re la loro ecrmprensione in modo particolare verso
gli stranieri residenti..in Olanda.
» * ■ ■
Si e cominciato con i Adeste Fideles
canuaro in latino, ciai Windsbacher
KnabenchoT. un coro di ragazzi nato
nei dopo guerra e ohe gode oramai di
una certa notorietà in Europa: erano
una trentina di ragazzetti che certamente avevano in tasca le biglie e la
fionda come tutti i ragazzetti di questo mondo che si rispettino: ma cantavano come angeli con una delicatezza squisita. Le strofe successive
orane eseguite in inglese, tedesco,
francese e olandese dai cori uniti del
le scuole medie di Amsterdam con
accompagnamentodeirorchestra sinfonica della radio. Si sono poi alternati tutta la sera cori, suonate e di
scorsi. L’orchestra ha eseguito brani
dall’oratorio di Natale di Bach. I
Kemp Carolers, una famiglia ameri
cana che canta in blocco, (padre, madre, due figli e tre figlie) eseguiva
canti anglosassoni e negro-spirituals
natalizi. Il coro della chiesa ortodossa russa di Parigi (una diecina di giganti, con il tipo di voci che cenamente udremo all’ultimo giorno) eseguiva con forza brani dell’antica liturgia ortodossa per l’avvento: ho in
particolare gustato un canto eseguito
in tre versioni, melodia definita di
tradizione (19 sec.), melodia di influenza greca (18 sec.) e melodia antica (17 sec.). Infine inni di insieme
del coro degli studenti assieme al coro della Società Cristiana di Amster
dam accompagnati dall’orchestra e
aall’organo.
Fra queste esecuzioni erano interposti i discorsi. Il past. Metiary proveniente dalle Molucohe è il Moderatore di una chiesa riformata a cui appartiene un gruppo di circa 20 mila
connazionali i quali in seguito all’in
dipendenza delllndonesia sono stati
espulsi dal paese e si sono stabiliti in
Olanda. Sono divisi in 6 distretti e
hanno una trentina di Pastori. Sono
per lo più famiglie di militari e spe:
lano un giiàrno tornare nel loro paese.
Il past. Tuski si occupa della cura di
anime dei profughi ungheresi in Olanda ; egli parlava solo Tungherese e
l’Olandese e non sono stato in grado
di sapere moato sui suoi connazionali.
L autore di queste ngiie. preceduto
dall e er-uzione ael Concerto aii i rustica di Vivaldi, ha rivolto un messaggio ai lavoratori itauam essi non so
no aitretianto numerosi quanto in
Svizzera ma costituascono comunque
un gruppo di una certa entità. Da iniormazioni raccolte qua e là sembra
che incontrino più o meno , tutte le
diffìciiltà tipiche dei nostri còruiàzioiiaJi nei paesi nordici Si lagnano dalla cucina, sono colpiti dalla gentilezza
della popolazione (ma il muro della
lingua è un grave ostacolo) salvo alcuni casi di dispute a base amorosa.
La cura delle autorità italiane, anche
qui, è più o meno insufficiente e suscita sfavorevoli commenti tra gli
olandesi, la cui assistenza sociale ha
una eifi.cienza ed una tempescività ben
diverse. Io ricordo di aver viaggiato
da Rotterdam a New York su -una nave di emigranti olandesi : andavano a
stabilirsi negli Stati Uniti. Avevano
assistenti sociali, cappellano cattolico
e protestante, lezioni di inglese, di geografia, di folclore americano, sapeva
iiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiii
tmiiiiniiiiiimiHiimiiftì
no già esattamente dove-i sarebbero
andati, e qui avrebbero trovato la casa pronta per la famiglia (completa, il
lavoro pronto, sapevano a ehi si sarebbero rivolti per ogni genere di necessità. ( .
I nostri concittadini invece partono
più o meno aU'avventura e l’assistenza che ricevono è inadeguata. D’altra
parte come stupirsene quando si pensa alla bella prova di serietà professionale, data da molti funzionari dei
nostri consolati che non parlano
l’olandese (ma i ragazzetti olandesi
che preparano le cuccette sul treno
Milano-Amsterdam parlano oltre all’olandese, il tedesco, il francese e
ritaliano...).
Altri messaggi furono pronunciati
da un rappresentante sindacale dei
lavoratori jugoslavi delle miniere >dell’Olanda meridionale; dal past. olandese Voerman, sx direttore del Seminario evangelico di Madrid, per ì lavoratori spagnoli; e infine dal past.
Andel, segretario del Consiglio eciimenico della gioventù in Olanda'per
gli uditori olandesi.
Una esperienza insomma interessante: sia per l’accostamento di tradizioni musicali di origine cosi diversa e di provenienze così lontane geografi.camente e culturalmente, sia per
l’aver visto preparare una festa in base a criteri così aperti e cristiani.
Sul treno del ritorno ancora un iiì
contro inconsueto: 4 europei che salirono a Colonia diretti verso sud. Operai, parlavano a bassa vece, (Chiedevano correttamente ' permesso, ’ discutevano con una certa base di conoscenza dell’economia tedesca, facevano
raffronti equilibrati e commentavanp
con buon senso e comprensione le altitudini dei tedeschi lóro compagni di
fabbrica; Operai di(cevo: 5 an
ni prima erano pecorai in' Sardegna,
non avevano mai adoperato il sapone,
respingevano la stufa in favore del
focolare al centro della capanna senza camino perchè i vecchi del villaggio avevano sentenziato che il fumo
fa bene alla vista. Essi stessi dicevano pittorescamente; noi siamo nati
due volte. Ma questo progresso avviene fuori e contro il quadro sociale della patria in cui sono nati : quante forze sprecate, quante intelligenze inutilizzate! Perchè gli italiani, spesso ricchi di doni individuali, producono i
risultati più deteriori quando si organizzano e diventano stato o società?
Mario Musacchio
iiiiiiiiii(iitm(iiiii(iiiniitiii(niÌMiiiiilii(ii(i(imiiliiii(mtii((i(irim<i>ii)iiiiiiliriièii'iiiiiiiiiutiiim1iiiniiiiili()iiiniiiiiiim(iiii
i(MmiM(iiii(iiiiitm(iii((n(riim(miiiiiin(imimiiimiiiii(i(iu(iiimiiiiiMiiiiiiiiiiiiuimiu(iiiiiiiiiuiii!iiiiiaiii(iiiiiii(ii(ii(imi
Anno nuouo, scuola nuova!
Come previsto, i nostri deputati
hanno (come precedentemente i senatori), approvato il testo definitivo della legge che istituisce la Scuola Media: per intenderci: la nuova Scuola
Media, che sostituirà l’antica Scuola
Media (quella cxil latino), l’antico Avviamento (nei suoi vari tipi) e la Scuola Media Unificata (figlia prediletta
del ministro Bosco). La scuola del
poipolo iper il popolo, la scuola senza
discriminazioni classiste, la scuola dove tutti saranno uguali (e, nella misura del pos.sibile, tutti promossi) : la
scuola dove non regnerà più l’arido
nozionismo, ma nella qimle il genio
dei nostri ragazzi potrà manifestarsi
« libero e giocondo ». Una scuola
(( nuova » nei suoi programmi e nuova nei suoi metodi.
*
Usciamo dalla falsa retorica dei pochi untorelli che per per ragioni di
servizio hannp dovuto difendere il
progetto governativo.
In che cosa consistono questi nuovi programmi?
Parentesi prima. Non era mai accaduto, priima d’oggi, una tale unanimità di critiche, serie e severe, ad
un progetto governativo. Tutti: democristiani e socialisti, hanno formulato riserve e suggerito emendamenti.
L’onorevole Elkan, autorevole dignitario democristiano, ha recentemente
pubblicato una appassionata e in parte sacrosanta requisitoria contro il pasticcio governativo. In Parlamento ha
rinunziato a .parlare, perchè gli a(Xordi dei partiti della convergenza centro-sinistra imponevano l’approvazione della legge, così come era (e come
è!). Fine della parentesi.
Dobbiamo a questo punto prender
nota che i « nuovi programmi » non
esistono ancora! Esiste solo un (( piano di studi » formulato nell’art. 2° del
progetto governativo, ed ora definitivamente approvato; esso dice: «//
piano di studi della Scuola Media
comprende i seguenti insegnamenti
obbligatori: religione (con la particolare disciplina di cui alla legge 5 giugno 1930, n. 824),- italiano; storia ed
educazione civica; geografia; materna- ■
tica; osservazioni ed elementi di scien
Avete rinnovato
il vostro abbonamento?
Siamo ormai entrati nell’anno nuovo : avete rinnovato il vostro abbonamento per il 1963? Dalla nostra Amministrazione ei segnalano che molti sono i lettori, specie alle Valli Vaidesi, che non hanno ancora inviato la
loro quota per l’anno nuovo.
Avvertiamo che il giornale sarà ancora inviato, a tutti i vecchi abbonati durante il mese di gennaio, ma l’invio cesserà, con il 1° febbraio, per coloro che non avranno regolato la loro posizione, o che non ci avranno
scritto spiegandoci perchè non avranno ancora potuto farlo. Confidiamo
che saranno pochissimi.
ze naturali; lingua straniera; educazione artistica; educazione fisica.
« Sono inoltre obbligatorie nella prima classe le applicazioni tecniche e
reducazione nutsicale che diventano
facoltative nelle classi successive. Nella Seconda classe l’insegnamento delritcdìano viene integrato da elementari cònoscenze di latino, che consentano di dare all’alunno una prima idea
delle affinità e differenze fra le due
lingue. Come materia autonoma, l’ìnsegnamento del leuino si inizia in terza cUme: tale mctteria è facoltativa:
L’alunno che intenda seguire insegnamenti facoltativi può sceglierne uro o
più all’inizio di ogni anno scolastico y>.
Parentesi seconda. Ai fini dell’orientamento dei giovani in vista dell’attività successiva predisposto dall’art. 1°,
quale è l’utilità d&ÌTeducazione musicale e delle applicazioni tecniche che
saranno obbligatorie nella Prima Media dell’anno prossimo, ma diventeranno facoltative, cioè scompariranno
in seconda?! Ma hanno seriam-inte
creduto i nostri Onorevoli che all’età
di 11 anni un ragazzo può orientarsi o
essere orientato? E queste conoscenze
(obbligatorie) elementari del latino
ohe, in seconda dovrebbero dare al
dodicenne ragazzo una (( prima idea
delle affinità e differenze » tra italiano
e latino, e dovranno, praticamente essere archiviate in terza, quando lo
studio del latino diventerà serio, cioè
facoltativo (owerossia autonomo). Fine della parentesi.
Dunque i « nuovi programmi » non
esistono. La riforma della scuola, che
è veramente radicale e sconvolge tutto l’ordinamento attuale è stata approvata come si suol dire n a scatola
chiusa ». Non ne conoscono il contenuto i signori deputati e senatori, e
forse neppure il signor Ministro che
ha riconosciuto che alcune cose non
andavano, che altre erano suscettibili
di perfezionamento, che eventuali modifiche potranno essere suggerite dall'esperienza ecc. ecc. f .
- llf
Parentesi terza. E’ prevista l’istituzione del dopo-scuola, particolarmente necessario nelle città: scuola al
mattino, dopo-scuola al pomeriggio;
le altre ore, libero il ragazzo per la
vita di famiglia, senza co'mpiti.. Però
mancano i locali scolastici! Si devono
fare i doppi turni! L’aula scolastica
è proprio il lcx;ale più adatto per un
(( dopo-scuola »? Non c’è il pericolo
che il reclutamento del personale insegnante, già così difficile, lo diventi
ancora di più? E questa capdlarità
della Scuola Media (una in tutti i co-(
munì con 3000 abitanti) costituisce un
efficace contributo alla serietà dell’insegnamento? O non sarebbe meglio
valorizzare il servizio del trasporto
gratuito in centri viciniori con locali
adeguati e attrezzatura efficiente? Fir,'e parentesi terza.
Intanto si tira avanti: il signor Ministro provvederà! Provvederà ai pro
(ctmtiniKi in i.a ¡Mg.)
L. A. Vaimal
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IM«. 2
-Af
N. 1 — 4 gennaio 1963
POMARETTO
Sono carri vati \ontcme;
ignoti l'uno aH’cdtro li ha congiunti
sulla carovaniera la luce della stella
e insieme hanno proseguito il cammino finché quella luce si è fermata alla
capanna di Betieem.
"Ecco, hanno detto, qui è il Dio
sconosciuto". Subito il più vecchio ha
piegato le ginocchia davanti al Fanciulla. Temeva, durante il viaggio,
di non poter giungere in tempo a vederLo prima di varcare il grande fiume della vita, ma ora la sua ansia si
placa nella gioia grande mentre offre
il suo dono: l'oro della potenza. Per
incoronare il Re degli angeli ha tolto
il tesoro agli altari dei templi in patria
perchè solo il Messia promesso è il
vero Signore. Forse il vecchio saggio,
vinto dcd peso degli anni, non farà
più ritorno nel favoloso Oriente, ma
che importa morire quando si è cortosciuto il vero Dio? La stella seguiterà a brillare sull’altra sponda del
grande fiume.
Il secondo dei Magi è rimasto in
piedi. Non è stanco, la giovane e vigorosa figura leonardesca svela una
fede trcmquilla, la certezza di chi è
giunto ad una meta oltre la quale è
inutile ogni ricerca; qui può deporre
con mano fervida il prezioso vaso con
l'incenso simbolico dell’adorazione
perchè esali verso l’alto il profumo
della devozione.
Anche l’ultimo dei tre pellegrini si
accosta al Messia. Non è giunto in
Ulta portantina lussuosa come quella
dei suoi compagni di viaggio ma ha
cavalcato senza scorta sotto il sole ardente e nelle notti gelate. Nella sua
terra posta ai limiti del deserto risuonerà incessante il tam-tam fino al ritorno del giovane guerriero sapiente
che ha varcato il mare di sabbia per
recare l’offerta al "Dio della Grande
Stella”. Ora ha sciolto la teca appesa
(dl’arcione delta sella arabescata e
mostra silenzioso il suo dono: la mirra. Goccia a goccia l’ha vista colare
dal tronco inciso e gli è parsa un dono
più prezioso dell’oro per quel suo
scorrere lento, faticoso, per il profumo soave e lo strano amarissimo sapore, per quel macerante lavoro degli
schiavi addetti alla raccolta.
Offre il dono con un atteggiamento
quasi affranto da una grande stanchezza, da una profonda umiltà. E’ il simbolo di una umanità dolente che altro
non può offrire se non il frutto di una
fatica spossata e muta, raccolto in
lunghe ore logoranti. Di quel frutto
si avverte soltanto l’amarezza indicibile e non il profumo soave, nel momento del dolore.
Alle spalle dei Magi il cielo si colora nell’alba. L’ultima notte del lungo viaggio è trascorsa. Sulla stessa
strada di solitudine e di pericolo dell’ultimo donatore incamminiamoci anche noi, in questo giorno, alla capanna di Betieem. E’ per questo che
Egli è nato. Perchè noi Gli portiamo
l’offerta di ogni amarezza raccolta
goccia a goccia. Il Divino Fanciullo
aspetta il dono del pellegrino solitario, non chiede donde venga, sa che
un giorno, nel calice della Sua vita
terrena, ogni amarezza si raccoglierà
per fondere in un unico pianto tutto
il grande mede e la sofferenza del mondo; goccia a goccia.
Nei solitari imperi dispersi tra le
sconfinàte contrite dei continenti i
tre saggi hanno conosciuto il Libro
dei Libri. Le civiltà remote gelose custodi di mitologie primordiali e religioni pagane non hanno potuto impedire che la voce dei profeti parlasse
dai papiri arrotolati e dalle selci scolpite alle menti e al cuore dei Magi. Il
Messia doveva nascere. La grande
certezza aveva preso vita non soltanto
nell’irtdagine dello scienziato ma anche nella fede del credente.
Forse furono essi, i tre stranieri
giunti dai limiti del mondo allora conosciuto, i primi fedeli del Cristo, e
la stella fu la muta voce dei cieli che
formulò nel cuore dei Magi il grande
riconoscimento: Egli è veramente Figlio di Dio.
Epifania, giorno della Rivelazione;
in ognuno di noi si faccia la Luce. I
Magi che sostano alla capanna di Betieem sono fermi al limite della storia. Un ciclo si chiude e un altro se
ne apre. Per questo si è accesa la stella nel più alto dei cieli, tutti gli uomini debbono poterla scorgere.
Nei tre visitatori viviamo noi tutti,
pellegrini di pace e d’amore, viandanti assetati e stanchi. Sostiamo dunque
anche noi davanti alla povera capanna con la reverente testimonianza del
primo, con la sicura fede del secondo,
con la viva, umana presenza del terzo. Gesù aspetta anche quell’ultimo
dono; verso quel calice amaro dal
profumo soave si tendono, in consapevole atto d’infinito amore, le piccole
mani del Divino Bimbo non ancora
uomo, del Supremo Principe già Dio.
Marco
La comunità valdese festeggia
i cento anni della sua decana
Domenica 16 u. s. la dn'esa di Pomaret'lo era afloillala per vedere Ja nostra
sorella Lageard Giovanna ved. Bleynat,
la quale è entrala nel tempio con passo
siouro, eretta come una giovane ventenne ; nel messaggio il Pastore ha ricordato
il valore del]^ presenza della i|ost;ra sorella in clrieBa non come oggetto di curiosità o come esemplare di vecchiaia
henisì come una credente che viene nella
casa di Dio per ringraziado per le sue
benedizioni ; qneista nostra sorella ha formato la sua personalità nella lettura assidina della Bibbia, unico aibecedàrio dove
ha iniiparaito a leggere nella seuotetta degli Enfous; inoltre essii legge ogni giorno la liturgia francese del 1875 ed è assidua lettriice deilli’Eco delle Valli. In Dio
essa ha trovato la forza di riprendersi nei
momenti amari deUa sua vita, nelle dure
prove che lei ha pure conosciuto. Quando
il crouista della Rai le domatidava quale
era Pelisir della sua vecchiaia essa ha serenamente riapoislo: la mia fede.
Quanti lettori possoino rispondere con
pari conivincimento? Per questo la cerimonia estremamente semiplice è stata urna
oecaisione per ricordare ai presenti il valore della henedizione di Dio, a quale
sorgente bisogna attingere per serbare la
seirenità deMa mente, la cahna del cuore
e la forza fisica.
La (‘omunitn ha espresso la sua gioia
ed il suo all'etto alla centenaria con il dono d’uino sciaiEo per il suo costume valdese; Rita Previa ti ha recitato brani di salmi approipriati alla circostanza e la piccola Laura Bleynat le ha offerto i fiori.
Che il Signore benedica la no.stra sorella
e le consenlu di poter allietare la sua famiglia e la comunità ancora per molto
tempo.
libri
Fridtjof Nansen
“La coscienza dell’Europa,,
1861-1961: poco più di cent’anni fa nasceva, in un villaggio non lontano dalla
capitale norvegese, Fridtjof Nansen, « il
vikingo intrepido ». Per sottolineare il valore della figura di questo nobile figlio della Norvegia la casa editrice Labor et Fides
hu ripubblicato in francese, ned primi me
si del 1962 — adattandola — l’opera
di Fritz Wartenweiler, già apparsa in tedesco, subito dopo la morte del Nostro, nel
1930 (1).
Si ha l’imijjressione che le quasi duecento pagine dell’opera possano a malapena
contenere il vastissimo panorama di una
vita dai multiformi interessi. Nansen af
fermò un giorno che il suo segreto consisteva nel saper affrentare solo un lavoro
alla volta, impegnando però, in quel lavoro, tutte le sue energie. La nostra impressione è ohe pochi uomini potrebbero svolgere soltanto una parte del lavoro così intenso e vario comiiiuto dal norvegese nel
breve volgere di neppure settamt’amii.
Certo la sua passione più intensa fu sempre per le vastità del Nord inesplorato,
che gli permettevano di. vivere lontano dalle banalità della vita quotidiana. « Mi è
stato dato, egli scrisse, di vivere la grande
avventura della banchisa. Là, nella lunga
notte iMtlare, ti trovi, tu, povero essere da
nulla, faccia a faccia con la natura. La tua
anima raccolta si pone ai piedi dell’eternità. Eissa presUi o'recehio e tu scopri Dio,
colui che dirige l’universo ». Seppe tutta
novità Claudiana
ERNESTO AYASSOT
Il medico della giungla
■yita e opere del Dottore Alberto Schweitzer
Premio Nobel 1953 per la pace
La prima edizione di quesl’opera del Paet. E. Ayassot, uscita nel 1954, si è rapidamente esaurita. .Soltanlo oggi la Clatidiana ha t>otulo procedere ari una nuova
edizione, rispondendo in tal modo alle molte richieste ricevute. Se infatti non mancano, anche in lingua italiana hiografio di Alberto Schweitzer, nessuna (in italiano),
salvo quella dell’Ayassot, tiene veranumle conto deJl’/iumns protestante nel quale
affonda le radici questa grande personalità, sebbene si sia indubbiamente sviluppata in modo a,ssai autonomo.
Per questa nuova edizione l’Autore ha apportato diversi ritocchi ai vari capitoli,
aggiungendone uno interamente nuovo dedicato alla lotta impegnata dallo Sdiweitzer,
a fianco di altri, contro l’armamento atomico.
La Claudiana esprime l’augurio che questa seconda edizione, la quale ai presenta anche tipograficamente in veste totalmente rininovala, incontri il medesimo
favore della prima, e anche maggiore.
Un volume di pp. 128, con sette tavole fuori testo, L. 800. Richladerlo .alla
Claudiana, Via Principe Tommaso 1, Torino; ovvero .ii depositi presso le comunità
valdesi (Ivrea, Biella, Milano, Berg,imo, Genova, Firenze) o ancora presso le librerie
evangeliche, in particolare presso la Libreria di Cultura Religiosa, Piazza Cavour, 32,
Roma, presso la quale la Claudiana con il 1" gennaiio 1963 ha aperto una rappresentanza.
via dl^eiplinare (jnesta passione, che lo por
lò, tra l’altro (p. 18), attraverso la Groenlandia (tre amili senza poter dar n-oitizie!)
e lo spinse a tentare di raggiungere il Polo in slitta, traendo da ogni spedizione occasione per sempre più approfondite e mi
jiuziose osservazioni scientifiche, che gli
permisero di divenire un’autorità in fatto
di oceanografia. Fu lui die dimostrò l’esistenza — da lui stesso intuita in precedenza — di una corrente artica sottomarina,
creando nuove condizioni di sicurezza per
i pescatori (noe dimentidiiamoi, come egli
non dimenticò, che la pesca è un’industcia
importantissima per la Norvegia), e permettendo nuovi passi avanti alla ricerea
soientifioa.
Bsidoratore-sclenziato, dunque: ma Non
sen fu nello stesso teaupo valente pitlore,
conferenziere, diplomatico, patriota, alto
funzionario della Società delle Nazicni, filantropo, fautore di innumerevoli iniziative, scrittore! Egli non era uomo di Chiesa. Questo non si può certo semplicemente
spiegare coll’affermare che la Chiesa gli
apparve fin dalla giovinezza come qualco6.1 di non abbastanza dinamico. E’ certo,
tuttavia, che una personalità coome la sua,
dotata di un’eccezionale generosità d’animo e di una inestinguibile volontà di azione, non poteva sentirsi a proprio agio in
seno ad una Chiesa che troppo spesso non
sentiva e non sente un’uguale ansia di azione e di concretezza.
Comunque sia è fuor di dubbio che, specie negli ultimi dieci anni della sua vita,
Nansen fu uno strumento nelle mani di
Dio, ai servizio del prossimo.
Fu subito dopo la prima guerra mondiale che Nansen, quale rappresentante norvegese alla Società, delle Nazioni, lanciò il
suo appello affinchè l’amore dd prossimo
tornasse ad essere ;ii metro di ogni azione
non soltanto individuale ma nazionale.
« In avvenire, non deve più essere permes
so di considerare come ridicole sciocchezze, non appena le si tra,siporli sul piano politico, le virtù individuali della modestia,
e, del disinteresse, della generosità,
dell’amore del prossimo, dello spirito comunitario. Le nazioni devono incontrarsi
in vista di una collaborazione efficace. Solo l’unione di lutti i popoli fornirà loro
questa possibilità » (p. 107). Fedele alle
proprie parole egli areetlò il compito
schiacciante di Alto Conunissario della Società delle Nazioni per il rimpatrio dei prigionieri di guerra. Duecentocinquotitamila
lirigionieri delle nazioni occidentali erano
votati a morte certa in Russia e nella Siberia occidentale: nel 1920 gran parte di
essi erano stali iici>ndolti ai paesi d’origine grazie al gigantesco sforzo del Nostro
che dovette occuparsi di tutto: dai fondi,
ai mezzi di trasporto, al personale necessario. Nel 1921 la Russia è in preda alla
[ùù tretnenda carestia. Trenta milioni di
persone sono in imminente pericolo di vita. E Nansen accettò ancora una volta di
dedicare tutto il suo tempo a questo im
mane problema. Tutto è predispoistc, manca soltanto il finanziamento dei vari stati
facenti parte della S. d. N. Nansen lo chiede senso esitare ed è il gran rifiuto. Eppure
i delegati avevano ascoltato con e-mozioine
quolFuomo che affermava: « con la somma
che abbiamo preventivata, ci vorran,no cinquemila anni perchè le spese della Società
delle Nazioni a favore degli affamati raggiungano il costo della guerra che è appena terminata » (p. 120). Qua,udo il Nostro
si trova dinanzi al « no » delle nazioni
esclama: «E’ ai governi che ho rivolto il
mio appello: non è stato inteso... scaricate
la responisabilità stille organizzazioni private di aiuto. .Non posso credere che sia
giusto, nè che questo sia saggio. Non posso
vedervi che una colpa carica di conseguenze disastrose... Credo di indovinare l’idea
che è all’origine di questa campagna (contro riintervento a favore degli affamali russi): si teme che Fazione che abbiamo in
vista possa conisclidare il governo dei Sovieti. E’ un errore. Non creido che consolideremo il governo dei Spvieti provando
al popolo russo che FEuropa ha un cnoife
e che i suoi ahiCanli sono pronti a soccorrerlo quando rischia di inerir di fame.
Tuttavìa supponiamo un istante che il governo dei Soviati ne sia consolidato. Vi è,
in questa assemblea, un .solo membro che
pcssa essere tentalo di dire: piuttosto di
fcrtdfi'oaire le autorità della Russia, lasceremo morir di fame venti milioni dei suoi
abitanti? Lascio che i presenti rispondano
a questa domanda... » (p. l23, 124). Sappia
mo quale fu la risposta, ma Nansen, iittoruiato da uno stuolo di collaiboratori dei
quali seppe apprezzare il valore, condusse
ugualmente a termine il suo programma di
aiuti. Fece di più: fu in quel tempo la
« coscienza deU’Europa ».
Poi fu la volta del popolo armeno, per
il quale, malgrado i suoi sforzi, non potè
far nulla. Poco prima di morire egli esprimeva la speranza ebe Ebrei ed Arabi Irovaissero la via della riconciliazione e che
i bianclti si decideseero per una politica
tavore dei popoli di colore. Certo egli già
intravedeva il risvegliarsi dei colossi asiatico ed africane.
Eli ecco, quasi iFiin tratto, la voce di
Nansen tacque, lor.se il suo .sguardo, fissando il fiordo sul quale si affacciava la
sua casa, riandò all’ultimo istante verso
1 Artico; che aveva dciscritto in modo cosi
P'Oetico, t>a.rltindo dell’aurora boreale:
« Verso il Nord, un pallido chiarore crea
degli archi im-erti. Essi tremano come un
desideirio che si risveglia: Fatliimo dopo,
come sotto l’imptilso di un tocco magico,
dei fio-Ui di luce scalano la profondità del
cielo, in un mG'vimcnto continuo t-Iie non
conos(«3 riposo — come lo spirito umano ».
« Nulla è più bello della noite arlika...
O JiO'Ue polare, quanto sei pura, e bella,
c fiera, quando, al disojwa dei gliiacci del/i’oceano, seivo'li iieiretere, e il tuo vestito, tesiiuto dei raji,a;i deU’aurora boreale,
seaiibra avvilupjìiare la volta cele^ste... » (p.
Iù4). Giovanni Conte
La luce Mia
mliè tenebre
Quest’anno, purtroppo, la Biblioteca Evangelica Circolante in Brail
le ha dovuto rallentare la sua attivi
tà a causa di un infarto che mi ha
colpito nel mese di febbraio e che,
per alcuni mesi mi ha obbligato ai
forzato riposo.
I ciechi non sono stati abbandonati grazie alle Signore Anita Eynard e
Lauretta Tomassone che si sono divise il lavoro di corrispondenza braille
e al fratello Tomassone che ha inviato loro un messaggio per Pasqua.
I copisti non hanno sostato : il prof.
Amoroso, superando le sofferenze delle sue-infermità, non si è concesso riposo, le sue trascriz’oni sono giunte
a! 54“ volume; dii conosce i nostri libri sa quanta perseveranza e fatica
richiede questo lavoro.
Nell’intento di aumentare maggiormente il numero dei nostri volumi
avevo assunto due copisti a pagamento, ma è stata un’amara delusione e
ho dovuto ripiegare su copisti volontari che fanno quanto possono. Anche la Sig.na La Manna ha dovuto ridurre di molto questo lavoro avendo
ripreso l’insegnamento universitario,
ma .sono lieto di dare qui il benvenuto ad una nuova copista: la Prof. Erme Alfieri di Genova. Oggi, inclusa la
Bibbia, vi sono 28 opere che comprendono 160 volumi, oltre a quelli in corso di trascrizione.
Grazie a Dio da qualche tempo ho
potuto riprendere, almeno in parte, il
lavoro; i libri riprendono a circolare,
il bollettino visita di nuovo i nostri
lettori e questo grazie alla collaborazione di un caro Fratello ; il libro parlato ha nuove registrazioni ed anche
« la catena della preghiera » continua
la sua attività di fede. Per alleggerire il mio lavoro, il Past. Gino Conte
ha accolto il suggerimento della sig.ra
Anita Eynard di passare i volumi al
la Claudiana che ne curerà la spedizione. Per quanto questa separazione
non mi sia priva di rammarico, con
fesso ohe mi ha commosso sia il gentile pensiero della Sig.ra Eynard, che
lo spirito di fraterna comprensione
del Past. Conte; cosi al principio del
nuovo anno i volumi passeranno alla
Claudiana.
Gli aiuti finanziari sono stati in
aumento il che ha permesso altro acquisto di materiale tifiotecnico ed un
aiuto tangibile ad alcuni ciechi che
si sono trovati in tristi condizioni;
inoltre dà la possibilità di guardare
con serenità e fiducia al domani.
Di tutto questo sono anzitutto profondamente grato al Signore che mi
permette ancora di essere d’aiuto e
conforto alla grande famiglia dei pri
vi di vista e vivamente riconoscente
a tutti coloro che, in un modo o nel
l’altro, con spirito di fraterno amore
e comprensione, hanno permesso questi aiuti e lo sviluppo della Biblioteca.
Ora, con l’aiuto di Dio, con due
Membri del nostro piccolo Comitato,
i Prof. La Manna e Amoroso, ci prepariamo ad una intensa ripresa continuando la strada prescelta con la certezza ohe, come sempre, il Signore ci
assicura la Sua assistenza e non ci
mancherà l’aiuto solidale di quanti
finora ci hanno incoraggiati con atti
di profonda solidarietà e amore,
A tutti mi permetto di ripetere le
parole di Mo-sè scritte nel libro del
Deuteronomio : « L’Eterno aprirà per
te il suo buon tesoro,... per benedire
tutta l’opera delle tue mani» (Deut,
28 : 12). Carlo Davite
L’indirizzo del sig. Carlo Davite, e della
Biblioteca Circolante Braille è: Strada Curorello 70 • Torino.
(!)_ FRITZ WARTENWEILER'
Fridtjof Nansen, le Viking intrépide;
Genève, Labor et Fides, 1962, p. 189.
E’ pronta e disponibile al pubblico l’edizione 1963 delle « Meditazioni Bibliche», la pubblicazione che da vari anni la Commissione Biblica della Chiesa
Valdese cura per favorire la lettura quotidiana, e in comune,
della Scrittura. Per ogni giorno
.dell’anno, seguendo il «Lezio
nario Biblico », una breve meditazione, o un breve commento,
seguiti da una traccia di preghiera. Questa raccolta è il frutto della meditazione « corale »
di un gruppo dì pastori; data la
niole, ha evidentemente i suoi
limiti, ma è un aiuto essenziale
per chi s’impegna seriamente in
ur.a lettura quotidiana seguita
della Scrittura. E noi tutti sappiamo che non c’è altra « soluzione » ai problemi della fede,
della chiesa.
Un simpatico volumetto, cartonato, in nitida stampa, pagg.
264. L. 300. (Il Lezionario Biblico e disponibile a L. 15).
Le Chiese che si sono prenotate a suo tempo hanno ricevuto lo stock richiesto, e si occuperanno direttamente della diffusione. Chi desiderasse ancora
queste pubblicazioni le richieda
iUla Claudiana,
3
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4 (¡eaiiaio 1963 — N. 1
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H „FRA TUTTE LE GONFESSIONI'CRISTIANE; DAL 18 AL 25 GENNAIO
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Wir i'p'Ä
SeMmatw , dl ^preghlera per
1*1
i«: iP:f!
VENERDÌ’
18
GENNAIO
Tema :
Egli è la propiziazione per i nostri
peccati, e non soltanto per i nostri,
ma anche per quelli di tutto il mondo.
(I Giov. 2: 2)
S \ HATO
19
GENNAIO
Tema :
Siamo riconciìinti
con Dio.
(JI Corinz! 5: 20)
Preghiera :
Siignon;, no»lro Dio, Padre ceileste, siamo raecollii alla loia presenza per «liiedei’li
di nivelariii a noi eomie il Dio forte, vero
e on,nìipO't’einite, olle fa splendere la sua Iure nelle nostre tenelbre« La tua mano agiera fra noi con potenza. La tua grazia e
la tua viittoria sul peccato e su ogni iuiquil.à siano visibili fra tuilte le naziioni
disila terra. La tua pace penetri nel cuore
dell’uomo e la tua giustizia nello spirito
dei popoli diel mondo. Accordaci pure di
non guardare che a te, rOnniipotente, re
dell’universo, alla gloria del tuo nome.
Amen.
Lettura :
Giovanni 20: 19-23.
Meditazione :
Il Cristo si iweeenta in mezzo aj suoi
discepol i con queste }>arole : « Pace a
Voi ». I discepoli si rallegrano, riconoscendolo. La pace vera è con loro nella
presenza del viinieitore della morte. Essi
devono ora pontaria ad altri, e il Cristo
li arma per questo compito. Come un
tempo Dio loreò il primo uomo sofiiaudo
su di lui, Gesù fa dei suoi discepoli uomini uuovii. Non per loro iniziailiva essi
se ne vanno, ma per ordine suo. Li lia
trasformati per (metterli di proprio servizio. Ha dato loro persino rautorità di
perdonare i peccati. E’ come se Gesù
stesso percorresse la terra nella persona
dei suoi discepoli. E^i è la pace, ed essi
sii rendono testimonianza, piegandosi alla sua volontà.
Intercessione:
Per la proclamaziione dell’Evangelo in
tutti i paesi — per un rinnovamento del
senso di responsabilità missionaria in tutte le Chiese — per tutti coloro che prendono sul serio l’ordine di audiare ad annuni-care l’Evnnigelo e per lutti coloro die
«lU'esl’obhedienza Ita slamati — per Puniià nella protekmazione.
DOMENICA
20
GENNAIO
Tema:
Procacciate pace eoa
tutti.
. (Ebrei 12: Ili
Preghiera :
O Dio, Padre del nostro Signore Gesù
Cristo, nostro solo Salvatore, Principe
della pace, accordaci la grazia di ¡prendere sul serio 1 pericoli immensi a cui ci
trascinano le nostre infauste divisioni. Togli dai nostri cuori l’oatilità, i pregiudizi e lutto ciò che ci allontana daH’uuione
e dalla concordia die non si tro-vano se
non in le. C’è un solo corpo ed un solo
Spirito, come andie siamo stati ehiamati
ad una sola speranza, quella diella nostra
vocazionie; c’è -un. solo Signore, una sola
fede, un solo battesinw», un Dio unico e
Padre di tutti ; perciò dacci di essere un
solo cuore e un’anima sola, uniscici con
il viimolo della verità, delia pace, della
fede e dell’amore, e permettici dii glorificarli in un medesimo spirito e d’una
stessa voce, iper Gesù Cristo tuo Figlio,
nostro Salvatore, il quale vive e regina con
te. Padre, nell’unità dello .Spirito Santo,
un solo Dio nei secoli dei secoli-. Amen.
Lettura :
II Corinzi 5: 16-21.
Meditazione :
Dio è il creai ore della pace. « In Cristo, egli riconciUa il mondo con se stesso ». .¡Villa tantto ¿1 mondo die a uesisun
coislo lo ablKi.ndonerebbe. Dà il proprio
Figlio afiim-hè esso non sia annienitato-. Si
apre la via altraverso mite le n-ostre resistenze (> (-i porta la sua pace in Cristo.
«Non iin.p'iila loro le lo.ro offe-se ». Qtieslo fatili pcrimiane nascoislo, per il moluenilo. (liicsto inondo eon.Iinua la sua ridila, iseiima rendersi conto dici dono -due gli
è stato ri.serv’alo in Cristo. La riconiciliiaziotie e atin-ora velata dalle reisìislenzie e
dalle rihellioni, ilall’indill'erenza e dalla
lecita. .SoiltiMlo al suo popolo essa è stata
rivieilala. La iiacc è diivenuta un fatio vi.sihile e coiMicrelo, fra -colloro che egli ha
diiatniili. Sono i tesliimoni ili ciò che Dio
Ina prciiiarato nel niomd-j litiilero. Ma tiiauno
fcidcli a i|itie.sio compito che Dio ci ha assegniato'' Pio-ssiamo veramente essere dei
tesliimoni della pace, fra le divisiomi che
ci lacei-aaio?
Interce.ssione : ^
Per Purn-ilà di tut-ti 1 cri-sliiatii — per il
rinnov-aine-nto e la santificazione delie comunità nella verità e nell’amore ■— per
il Consiglio ecumenico delle Ohi e-.se -per lutti s 'movimenti e tutte le organizzazioni -che cer-oan-o di servire la causa
deiruniità — per PAilleainza evanigelica e
per tut-Ii colo.ro che .sono re.sponsal>ili in
un modo particolare diell’edifiicazione ilel-i’iin-ltà iiclle -Chiese.
Preghiera ;
Signore nostro Dio, ti pregliiamo in noiike della graz-ia di Gesù Grieto. La tua
volouttà sia fatta a nostro riguardo e nei
coufrotiti del mondo intero, Dacci di credere die ei ami nel tuo Figlio, che viiviaiiio nel -Ino amore, die il -tno amore è -la
nostra sola speranza, poiché è i-n esso che
ci è data pace -in questo mondo -tormentato eil inquieto. Ti lodiamo, o Padre,
perchè hai mandato nel mondo Gesù Cristo, che lo ha vinto, con tutto il male,
il peccato, la morte, affinchè ci rallegrassimo ogni giorno al tuo cospetto. Amen.
Lettura :
Matteo 5: 9, 21-26.
Meditazione :
Beati coloro che si adoperano alla pace!
Rienidianio testimonianza alila pace di Dio,
mettendoci al servizio della parola della
riconn'iliazione. Il Cristo è venuto per servire c non per essere servilo; noi pure
siamo al servizio del prossimo. Non siamo -sliati diia-mati a fare i maestri d! scuola di un mondo nel di-sordine. Il nostro
coippilo è di amare gli altri. Siamo chiamati a vivere specialmente in mezzo alle
in-imiiicizie, agli odi, al disprezzo. Là dobbiamo essere il' sale della pace. (Jnest’appeDo ci -conduce per vie spiacevoli e
dolorose. Colui che si -adopera alla pace
nel n-onie di Gesù dev’essere pronto a
prendere eu di sè rosliUlà, l’odio e -il disprezzo. Ma non possiamo perseverare sii
q-nesla via se no-n rimaniamo in -comunione costante con il Signore, se non udiamo
risuonare ctnlinnamente la sua voce e dirci : Beati voi quando soffrirete inigiuetalu-eiUe, perchè -sarete .chiamali fi-gli di Dio!
Intercessione :
Per la Chiesa catloli-co-roma.na — per
lutli li -suoi fedeli e .specialmente per coloro cb-e o-c-ciipano posli di responisabilii'là
— per il socotiilo Cottcilio Valicano.
Lettura: , ,
Giovarmi 14: 27-31. .
Meditatone:
U vera pace non pno esistere se non
nella nostra comunione con il Cristo e
soltanto se .per mez?o divini giamo uniti
al Padre e ^ uni agli itdtri, La ca-usa prima della nogtra inancaiina di pace non può
essere soppressa altriMtienti. Dobbiamo -pagare ili prezzo che là nostra eomunione
con lui rielued-e. Dobbiamo metterei al
suo servizio, con -tutlo^, il nostro cuore,
con tutta l’anima nosìrià. SoltaiiUo ahora
conosceremo la sua pjjce. Certo, c’è un
riposo e c’è una pace fenza di lui; quella
pace che viene da parile e da sforzi -umani ci sembra avere una jmrta-ta ben maggiore. Ma tutto questq, iu fondo, -non è
che apparenza. Nessun)^ se non il Cristo
può, infatti, guarire 1^. piaga più profonda; se ci avvicjniainiii maggiormente a
lui, saremo tutti sempre più imiti nel
suo amore.
Intercessione:
Per le Oiiese orlod^Sse — per le altre
Chiese -tradizionali de|l’Oriente — per la
preparazione del pro-sinóido pan-ortodosso — per le Chiese della cotnundone anglicana e -per la Chiesa veechio-ca-tlolica.
aio: «Padre nostro...». Ma è evidente
che non viviamo questa inegbiera. La famiglia di Dio è simile piuttosto ad una
vecchia casa cadente. Ogni « Padre nostro » non ei ricliiama forse al nostro dovere di pensare seriamente gli uni agli
altri e di pregare gli uni per gli altri, noi
elle siamo tutti fratelli e sorelle?
Intercessione:
Per -le Chiese luterane — per le Cliiese
riformale — per -le Chiese Battiste — per
le Chiese metodiste — per le Chic.se consregazionaliste.
MERCOLEDÌ’
23
GENNAIO
Tema:
Voi tutti siete uno
in Cristo Gesù.
(Calati 3: 28)
MARTEDÌ’
22
GENNAIO
Tema:
Chiunque crede che
Gesù è il Cristo è
nato da Dio.
(l Ciov. ,i: 1)
LUNEDI’
21
GENNAIO
Tema :
7Al nòstra comunio ne è. con il Padre e
con il suo figliolo.
Gesù CrLsio.
(I Ciov. 1:3)
Preghiera :
Signor Gesù Cristo, che dicesti ai tuoi
apostoli: Vi lascio la pace, vi dò -la mia
pace: non considerare i nostri peoca-li, tua
la fede della tua Chiesa. Degnati di pacificarla e unirla secondo la -tua volontà,
o Dio die vivi e regni noi secoli dei secoli. Amen.
Preghiera :
-Piadire celeisité, non potremmo sussistere
dinanzi a.lla tua mae.sià e non potremmo
risiponde-re una sola -parola alle mille doni-amie che polresli farci. Confeissianio davaiii-ii ti le le n osi re continue colpe e il
no-slro pc-cca-to. Lo Spirito die -tu ci liai
dato ci guidi. Rinnova -la nostra n-bbidieniza, «anli-fi-ca la nostra volon-là, i nostri pensieri, i nostri BentimentI e poni
in noi un desiderio nuovo di piacerti.
INon riispaniiia-re il iio-stro vccdiio uomo,
affi-ndiè diveniamo il-awero i tuoi servilori. Metti la tua mano ®u di noi affin-diè
noi, die sia-mo il uno popolo, lii rendiamo
la gloria che ti è dovuta. A-nien.
Lettura :
L-iiica 12: 49-,33: M:ir-co 3: 31-3.S.
Meditazione i ; ottAO- - . ■
L a-ppello di Cristo crea -una separazione fra gli uomini -die iiiicoinilra. I credenti
e gli increduli si .separano quando sono
confron-tali con il suo inessa-ggio. E’ poissibile die la nosti'a fede i-n Cristo porti
ad uni’inteirruzione nella -nostra comunione -con la nostra famiglia. E’ po-ssdbile che
i no-slri migliori aimici non ci comprendano più. Tuttavia il Cristo ci introduce in
una nuova comunità. Siamo divenuti, per
mezzo suo, membri dèlia famiglia di Dio.
Tutti coloro che Io confessano e lo dtianiano Sigaiore sono divenuti nostri fratelli
e no-stre sorelle. E’ quel -dlie esprimiamo
in mite le nostre Chiese quando preghia
Preghiera :
Padre celeste, ti ringraziamo di aver
da-to il -tuo Figlio affindiè -noi avessimo
la vita. Ti lodiamo iierdiè possda-mo ora
accostarci a te nel suo nome, senza dover
dipendere da noi stessi. Accordaci una
nuova visione della sua opera e del suo
sacrificio. Pemieltici di vedere, diiaraiitenle, la -profondità del go-rgo dal quale
egli ci ha .tratti. U-na nuova riconoscenza,
-un amore nuovo ci afferri e -ci unisca. La
pace che ha congiunto Giudei e Greci per
finimare un corpo solo, sia visibile fra noi,
alla gloria del tuo nome. Amen.
Lettura:
Efesini 2: 11-22.
Meditazione:
Se -siamo diVeunti memhni del po-polo
di Dio, .non è per opera nostra, ri-oonoscianioilo, ma per opera di Cristo e di lui
soltanto. « Eravate lontani, privi del diritto di ci-ltadinanza in Israele, estranei
ai patti, -senza «pera-nza e senza Dio nel
inondo ». Ma il Cri-slo ha adempiuto alle
condizioni riohiesie perchè potessimo essere accolti nel popolo -di Dio. Proprio
que.sta è la sua buona -novella: non solla-iiito gli ebrei possono lodare Dio, ma
anmlie i pa-gani che si uniscono a loro nel
-m-edasi-mo Spirito. Egli è la no-stna pace.
La nostra comune riconoscenza «he ne ri-siilla, non è forse alla base stessa della
nostra nnità? La forza -necesisaria per
«pezza-re i -muri -ohe ci separano non cresoe
forse proprio eu questo terreno? Non è
forse lun -segno della nostra i-ugratitudiiie,
se non riusciamo ad aeoettarei recipro-canien-te? La comuniià oriatian-a è la nuvola di -coloro ohe insieme e in qualrinque luogo -possono confessare ¡1 Cristo così: « E’ lui la nostra pace, è lui die ha
superato tutte le nostre lo-ii-traddizioni
per -raccoglierci in un corpo solo ».
Intercessione :
Per le Chiese unite — affinidiè siano
fortificale e crescano nell’iunità di Cristo
— per le Chiese che -non sono ancora state imenzionate— per Israele — perchè la
pace -che Cristo lia portato fra Israele e
la Chiesa possa manifestarsi.
iiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiimiimi
A Caltanissetta s'inaugura
il nuovo locale di culto
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^ Ä
Domenica 2 dicembre u. s. ha avuto luogo a Caltanissetta rinaugurazione del nuovo locale di culto con
più di 300 persone presenti. La cerimonia è -stata presieduta dal Moderate-re Ermanno Rostan, il quale dopo
la parte liturgica e la deposizione della Bibbia sul pulpito ci ha rivolto un
forte messaggio meditanido su 1 Cor.
10: 1-13 sulla perseveranza cristiana.
Ha parlato a,ncora il Pastore Enrico
Corsani come Presidente della Commissione Distrettuale e il sig. Vincenzo Federico pastore della locale Comunità Pentecostale. Erano presenti inoltre i pastori Scudeii, Giambarreii, Resini e Lupi; ben rappresentate
le comunità di Palermo, Catania, Pachino, Vittoria, Grotte, Agrigento e
Riesd; quest’ultima con più di 40 persene, accompagnate dalla Signora Vinay e dal figlio Giò. Vera ancora una
rappresentanza dei gruppi della dia
spora Nissena venuta da Enna, Piazza Armerina, Alimena, Valledolmo,
Petralia Sottana e Oaltagirone.
La comunità Valdese di Caltanis
setta al completo (Eàccoli e grandi),
ha gioito per l’avvenimento. Gioia ohe
non è stata solo per il locale, ma anche per tutti i fratelli convenuti dal
nostro Distretto e per tutte le lettere
e telegrammi ricevuti d’augurio e di
compartecipazione spirituale ; abbiamo
sentito veramente la comunione della Chiesa universale nella simpatia
espressa da tutti gli amici e fratelli
in Italia e all’estero. Vada la riconoscenza dei nostri cuori al Signore per
il nuovo stni-mento d’evangelizzazione
che ci ha messo nelle mani, e che ce
ne possiamo servire per la sua gloria.
Un pensiero di riconoscenza vada pure alla nostra Amministrazione e particolarmente al Moderatore per il suo
interessamenro e per essere venuto in
mezzo a noi. Desideriamo ringraziare
sentitamente quanti hanno contribuito por la realizzazione del nuovo locale, particolarmente il Pastore Fernau di Neuss, la Leitung der Evangelischen Kirche im Rheinland, per l’acquisto; e il Pastore Schàubli e la Comunità, di Siebnen e il Centro della
Missione Intemazionale del Minatore di Basilea e di Londra per le modifiche e per l’arredamento. Abbiamo
viva speranza di aprire prossimamen
te una sala attigua al locale per un
ritrovo dei nostri Minatori nelle ore
libere e un laboratorio per l’Artigianato femminile di cui c’è tanta carenza nel nostro paese! Il Signore ci voglia aiutare a realizzare tutti i nostri
progetti e ci dia a questo fine la forza del Suo Spirito, afiSnehè possiamo
rimanere fedeli all’impegno preso.
V. S.
unità
GIOVEDÌ’
24
GENNAIO
Teaia:
Ciascun di noi com
piaccia al prossimo,
nel bene, a scopo
di edificazione.
(Romani 15 :2)
Preghiera :
Dio SalvMore, Dio deU’-imiTerso, Sovrano Creatore di MMto ciò ohe esiste, Padre del Figlio amigenito, hai generalo la
Ima immagine vivente e vera, l’hai man«lalo per soccorrere il genere umano, per
mezzo suo hai cliiamato e conquistato
gli - uomini. Td imploriamo per il tuo popolo ra-ocoho; -manda il tuo Strilo Santo,
e -che il Signor Gesù venga a visitarlo,
pa-rii allo spiri-to di tutti e disponga i
cuori alla fede; conduca a te le anime
nostre, o Dio di misericordia. Prendi così
possesso del tuo popolo in questo luo-go,
coslitiuiisci un gregge scelto dal tno Figlio
unigenito Gesù Cristo, nello Spirilo Sa-nlo; -per mezzo suo ti sia resa gloria e potenza nei secoli dei secoli. Amen.
Lettura :
Romani 14; 7-19.
Meditazione :
Questa oomunilà è divisa in due campi.
Gli uni credono di avere in Cristo la libertà di .mangiare qualsiasi cibo. Gli altri non possono capire questa libertà e
persistono nell’astenersi da determinati
alinienti. E’ dunque inevitaibile che questa
coinuni-tà si separi in due partiti, i reazion-ari da un Iato e i liberah daR’altro?
Paolo- ei mostra die esiste un-’a-ltra possibilità. Ci ricorda die apparteniamo tutti
a Cristo e che siamo imiti in lui. Non è
die in -lui che potremo sopportare questa
contraddizione die d separa, e per questo do-bhia-mo a-vere in-siem-e gli sguardi
volti a Gesù e permettergli di agire in
noi. Paolo non ei la-scia dubbi sulla propria posizione. Noti riiuane n-eulrale, ma
fissa -lo sgua-rdo sul Cri-slo e sulla vita che
viene da lui. Non cerca di imporsi. Il
Cristo stesso li edificherà nella sua pace,
affirtcliè divejiigano uno.
Intercessione:
Per le Chiese die sono persegui-la-te ,e
die soffrono — per la tealinioniaii-za ddla
Cliie-sa fra le contraddizioni -di questo
inondo — per lutti i neniioi e gli avversari della Chiesa, affinché la pa-oe di Cristo sia ina-nifesla-ia fra i confli-Wi razziali,
nazionali, ecc. —• per la eomnraione dei
cristiani in ogni luogo.
VENERDÌ’
25
GENNAIO
Tema:
Il frutto dello Spirito è amore, allegrezza, pace.
(Calati 5: 22)
Preghiera:
Dio di pace, tu che in Gesù Ori-sito hai
¡manifestato una sola fede per la salvezza
dell’umanità, .spandi la tua ^la-zia e la
tua benedizione celeste su itutli i oredenti
che cercano di avvicinarsi a te e di riawìcina-rsi gli uni agli altri, nell’unità dello
Spirito, e nel vincolo della pane. Daioci
uno vspiri-to di pemlimento nei confronti
delle, nostre divisioni, uno spiriifio di sapienza per conoscere la -tua verità, uno
spirito di coraggio per compiere la tua
volontà, uno spirito d’amore per rovesciare le barriere delforgo-glio e dei pregiudizi, e uno spirito d’i-nivdiiicibile fedeltà
al tuo nome santo. Non tollerare che trascuriamo di compiere ogni -sforzo che,
secondo la tua volontà, possa -portare la
pace e l’unità nella tna Chiesa. Dacci l’ardire di cerK-are soltanto la tua -gloria e
Favanzam-ento d-el tuo regno. Unisciici in
te, Padre, che con il Figlio e con lo Spiirlo Santo sei un solo Dio, nei secoli dei
secoli. Amen.
Lettura :
I Tessalonicesi 5: 16-25.
Meditazione :
Paolo dliiede a Dio di accordare la sua
benedizione alla comunità di Tessalonica.
Chiede che essa sia tutta quanta sa-nlificata nella -sua pace, poiché conosce i molli pericoli che corre la sua fede. Stiamo
tulli eonihatitendo e n-on possiamo sussistere se Dio non ci saulifica completamente e costantemente nel suo servizio e per
la sua gloria. La sua pace deve dominare
la no-stra persona intera, se non- vogliaino esser biasi-mati nella nostra lotta. Non
è forse vero per ciascuno di noi, malgrado le nostre differenze? Non siamo forse
tutti, dovunque, dei cristiani 'minacciati e
combatí enti? Preghia-mo dunque gli uni
per gli altri, affin-oliè Dio ci benedica e
noi riiiianianio saldi al nostro posto, fissando lo sguardo sul Cristo -die è là, davanti a noi; che ritorna e clic unirà ogni
cosa nella sua pace eterna.
Intercessione :
Per la pace nel mondo intero — per i
governi e per le organizzazioni i-nlomazionali — perchè sia resa giustizia agli
o-ppreasi, agli affamati, a coloro che sono
stati privati dei loro diritti — per la testimonianza della Cliiesa nella vita politica.
4
P««. «
lN/1 —1963
/ lettori ci scrivono
H
^lirao DUOYO
JSiliaiM wendo 41 •ìo'Ìmo periodi» natalùìto-e di fine d’animo v Natale è rittwiwto,
con tiuui gli eqniivoeà che lo deformano.
Ma anche per la Chiesa che, pure attorno
oll’alibero di Natale, sa di raocogliefiBi attomo alla «roce.
La festa dell’albero ha avuto luogo ad
Ivrea il pomeriggio del 26 dicemhre, con
poesie e dialoghi^ dei banihini, seguiti da
« Un figlio «he, nitorn-a » di S. Gagliano,
reciilato dall’Unione giovanile, la qnale ripeterà il silo. programma a Biella 11 6 gennaio, per la festa ddl’albero /locale.
Amile queot’anno d membri delle due comunità non dimenticano, in questo periodo in particolare, Topcra dei nostri istiiuti.
In coineìdonza con la gradita e feconda
visita- del Moderatore, si è svolta la « settimana de/ libro y), elle Ila dato un buon
risulitato.
In dicembre si è avuto uno scambio di
pulpito: il past. Soueluud ha predicato nella pliiesa metodieta -di 'Veroellì, ineratre il
dott. Becchino teneva il culto a Biella e
ad Ivrea. Sempre in dicembre il dott. BeccIhuo ha tenuto, nelle due comnnità, una
interessante converBaaione su « Il Concili c
Vacieano II ».
MANTOVA
— L’Union’e Giovanile conti'miA le oue
riumoini, freqnenitate reigol-armento da quasi tutti i giova'ni. Aibibiasno quasi cotmple•tato lo siudio del « Padre no&tro » riproponendo il potato òhe la preghiera oocuipa
nella nostra vita di oredeniU, Una nuova
serie di atudi oomincerà in gennaio.
— Il cullo del 16 diiiceinbre è s<taio preeiednto dal Pastore Paolo Spanu, di Ferrara; lo rìngiiaziaiuo.
V ERONA
— Rinigrazianio il Pastore Luigi Santini
che anche quest’aiimo è venuto a datici la
suia leollaiborazione con la presenitazione di
unia ottima conferenza su: « Il Protestantesimo nel suo sviluppo storico >i. La nositna gaietta qua sovraffollala; il Signore
benedica per il euo Regno i conitatli che
ci permette di staibilire.
—• L’8 dicembre ha avuto luogo a Verona rannnnziato Convegno di Chiese del
3“ distretto, con una buona parleicipazione di fratelli e sorelle venuti da varie eomnihltà per aiscdltare le informazioni su!1’« Assemiblèa Ecumenica di New Delhi »,
e sul « Concilio Vaticano II », awenimenti su cui hanno riferito i Pastori
N. Giatnpiiocoli e A. Ribet, che ringraziamo.
— Cominciando una serie di « scambi
di pulpito » con pastori di Chiese vicine,
domenica 16 dieemibre abbiamo ricevuto
la visita gradita del Pastore Paolo Spanu
della Chiesa Battista di Ferrara.
— Buon risultato lia avuto il « bazar »
orgamizzato dalle Signore dell’Unione
Femminile il 2 dicembre. Come » già comunicato, il bazar era organizzato con
scopo di beneficenza. Con ¡1 ricavato (integrato con una somma che c’era in cassa)
è stato offerto un aiuto fraterno all’Istitulo Femminile Ferretti, di Firenze, al
Rifugio per incurabili « Carlo Alberto »
di Lusema San Giovanni, all’Asilo Infantile di Pachino.
— Saranno organizzati degli incontri
familiari per aecoltaire delle conferenze
registrate su nastro, iChe sono stiate presentate in altre città. Chi è interessato a questa iniziativa, lo faoeia sapere subito al
pastore, in modo da essere avvertito ogni
volta che se ne presenterà l’oecasione.
— La valutazione della prima « riunione
responsabili y> è staila positiva. La nroesima riunione: ai primi di febbraio.
SifôA-COAZZE
Con butta umiltà dobbiamo piegare il
cupo di fronte ai diseigiri iimpersarulabili
di Dio e simpatizzare noi Comunità di
Suisa e di Coazze con l’Aiuziano di Chiesa
sig. Nino Rostagno e figliuoli per la dipartita della loro Consorte e Madre sig.ra
Mariuecia nata Paschelto alla cui memoria mandiamo un saluto riverente e riconoaeeiuie e come fiore sulla sua tomba
versiamo un’offerta all’Orfanotrofio di Poma retto .
Queste due Comunità ringraziano cordialmente i Pastori sigg. F. Fcyronel e
S. Colucci, gli anziani di Chiesa e predicatori laici sigig. D. Cardio! di San Seconido e A.¡.Varese di Torre Pellice di
avere presieduto dei CuUi domenicali recando il messaggio della Parola.
Il fratello S. Cannatella della Chiesa di
Torino, Irasferitoei da quaitehe mese, per
ragioni idi famiglia, a Coazze, è stato dalla Comuniità unanime chiamato a far parte del Co-nisiglio di Chiesa e con impegno
egli si è messo al lavoro. Domandiamo a
Dio di rendere feconda la sua attività per
il bene di questa' Comunità e di visitj^e
con le sne benedizìuni detto fratello ed i
suoi cari.
Abbia mo ricevuto
— Per la ClMADiE, E. Lauieri (Davos,
Svizzera) L. 1.000.
— Per la Fam. Bianco Prevot di Meana,
F. Ribet (Ville St.-Michel, Canada)
L. 3.1«0.
Trasmettiamo queste offerte, e rlinigrazianto di cuore.
Caro Ofrettore-, ’ , ;
leggo sempre con interesse gli articoli de
« La Luce », anche quelli a sfondo polemico ma quando la polemica oltrepassa i Biniti della correttezza, provo un”8enso' di
disagio, come l’ho provato leggendo la lettera del IVof. Soggin. Penso che le diehialazioni in essa contenute abbiano lasciato
molto perplessi i lettori de « La Luce » e
che tide lettera non doveva essere pnhblicata ma rimandata al mittente per essere
corretta, perchè, così come è stata pubblicala, non può che disorientare le contunilà. .Ad esempio, dopo aver letto affermazioui come queste : « Nel Coneilìo cattolico-roimano si stanno manifestando tendenze evangeliche, la cui presenza lutti conoscevamo, ma la cui potenza era cotIo stata
da tutti sottovalutata; e mentre lo svoJgimento del Concilio sembra dar fede se non
della vittoria di queste tendenze, almeno
delle speranz di una loro vittoria in un
prossimo futuro... » — dopo aver detto, dicevo, affermazioni così inequivocabili, mi
domando se è ancora lecito andare in giro
per fare nuovi proseliti aMa causa evangelica.
Anche la lettera del Pastore Girardet non
ha |>ortato una cliiarifieazione soddi^acente nel dibattito. EgR sembra infatti voler
tenere il piede in due stoffe, ghiSlìficandu
(sia pure per motivi diversi) tanto il Prof.
Soggin quanto il Paetoré Rioea e disorientando ancor più il lettore. Vorrei pumtuaìizzare due aspetti della questione: In primo luogo il Past. Girardet afferma die
« siamo tutti impreparati ad affrontare il
dialogo che il cattolicesimo oggi ci propone ». Non seno forse 50 armi buoni ohe tutto il Cristianesimo non romano è alla ricerca di nn’uidità cristiana (che non sia
^ .... ^
.. \ (
cpMlhi di 'Roma)' e bob è propino la diiesa
cattohea che s’è moairata finora ostinatamente refrattaria aM’ecainenismo ? Siamo
proprio noi a essere impreparati al ^dialogo? 1/iniziativa ecumenica non è forse
partita proprio dalle Chiese piotestanti e
non ne sono esse forse state lievitate? E
allora perchè ci si eqirime in modo che
sémbra che la Chiesa oattolioa sia ogi^ all’avanguardia deU’ecumendsmo e noi indietro, mentre è vero il contrario? In secondo luogo forse noi ci cnUiamo dì un ottimismo eoeessivoj suQa traccia delle deprecate visite di alcuni «api di Chiese protestami al ‘Pontefice — visite che han fatto
più piaeeré ai eattolici che ai protestanti.
Non dimentichiamo però che viviamo ancora in dima di Controriforma e dhe sono
dovuti passare ben 4 'secoli dal Concilio di
Trento per essere riéonoecinti andie noi
(buon per noi!) criatiaini al pari dei oattolici. Non lasciamoci troppo influenzare dai'!’« atmosfera » che si è creala. Aspettiamo
i fatti e solo allora potremo veramente dire
la nostra. Non scopriamoci troppo: certe
iiffermaziom' fatte da parte evangeliica vengono vagliate e sopi>e8a®e daM’Mtra parte.
Cigliamo certo trovare un accordo con i
luttolìci, non però su cose umane ma golo
sulla base della Parola di Dio, che è la soia regola di fede ed è la sola che dobbiamo accettale. Credo che l’altra campana,
su questa .iccettazióne, sia ancora stonata.
Rocco Giuliani
Anziano
della Chiesa di Forano Sabino
Pienamente d^accordo, e ci pare di averlo detto chiaramente, fin qui. Peraltro,
che Vecumenismo sia passione per Vinsieme della nostra 'Chiesa tè forse dire troppo.
di uilÉfani
Oggi, nella nostra comunità abbiamo almeno undici fidanzamentu / fta f ( giovani
evangelici e cattolici. Rileviamo tale situazione, non_ per deprecarla, ma perchè
ognuno si renda , conto delITBodlpiita che
essa rappresenta:^ a quale aoluSione matrimoniale giungeranno i nostri giovani?
e domani, la 'comunità potrà contare ancora su di loro, oppure-w? i // \ A
Fidanzamenti, matrimoni misti, sono
inevitabili forse per un gruppo minoritario come il nostro; e fra noi corniamo
credenti saldi e convinti che progMÌo attraverso il matFÛnonio hanno avuto Una
prima cognizione dell’Evangelo, 'meutre
tanti siamoi figli di « matrimoni misti ». Il
Signore da ogni situazione'può trarre una
benedizione edrun inioiemeatoi per l’Opera sua. ¡.,v.
Mia il Signore' si serve, al bisogno, di
Itlt'li —■ tutti — coloro che hanno cònoseiulo la sua Parola: raccomandiamo a
loro ed ai loro familiari fermezza, prudenza, costanza neUa fede. Sappiamo che
nelle case a volte si soffrono dei drammi
per questa causa, e mentre non cj. raccomanderemo mai a sufficienza di nopj giudicare l’operalo altrui, vorremmo però
poter dire a questi giovani come la, loro
comunità li ama, ,li segue con trepidazione
ed attesa; come vorremmo ohe ognuno di
loro alzasse con mano sicura la lam'pada
deU’Evangelo, per risdtiarare oggi e domani la casa sognata e coloro che l’abiteranuo. S.
[Dui bollettino di una delle nostre
comunità).
m
lllllllllllllUIIUIIIIIIIII
imiimiiniiiiiuii
DALLE NOSTRE COMUNITÀ
LU$SRMA S. GIOVANHi
La rteorircnza nalalizia è stata festeggiala alla Scuola Valdiese dolFUHvoto,
gioivedi 20 dicembre, allo presenza dei
membri del Comitato (quasi al completo), ¡presieduto dal Dr. Mario Glierardi.
Aveva ifpllo scusare la sua assenza il paHlore Jahier, tiràtitentito al Capoluiogo da
doveri del suo ufficio. Il Dr. Theo Beri,
iulerveniuito collia sua geutile Signora, ha
ricordato il significato della celebrazione.
sottoRueandoiie ìl significato spirituale e
commentaindo un passo del Vangelo.
Sono seguiti .cori e recitazioni altoimo
aM’atlbero iradiizionalie modernaimetilc illuminato. I.’alliieva Franca Mongoni ha cantato un asolo, vivamente applaudito.
La cojumediola » Il ooiwiegnio delle cinque » è stolta recitata dalle allieve del secondo corso.
Ad ogni aluinna la Sig.ra Ben ha distribuito un pacco natalizio. Queste hanno
offerto i loro lavoretti ricamati a mano
alle Signore dei membri del Comitato.
Il Presidente Dr. Gherardi si è vivamen.
te fieliicitato colle dirigenti Sig .ne Cesan
e Sanfeliioe per la riuscita della festa, che
aveva carattere privato, ed è terminata
ooMa tradìzionale lazza di tliè.
La direzione della Scuola riag'razia ancora i Sigg. Ben per li loro inilereasamento a favore della benefira istituzione.
PRAMOLLO
In memoriam del compianto Rag. Giorgio Maggiore il Consigilio di amministrazione della FIAT, a mezzo dd Dr. Beri,
Ila versalo Lire 100.000 a .favore della Smola Valídese di Bcoueniiia domestiica. 11 Coiiuiia'to direllivo riqgrazia vivatuente per
il inuinifiro doruo.
NÒTE
OMILETICHE
Si tratta di una raccolta di schemi di
predicazioni per ogni domenica dell’anno
coin note esegetiche e omiletiche. Faseicoli
biroestréli a cura della Ccinmiissioine Biblica della Chiosa Vaildese, dedicati a Pastori,
.Anziani Evangelisti. Predicatori Laici ed a
quanti altri deisiderano approfondire il messaggio deUa Parola di Dio in vista della
predicazione o di studi biblici. Richiedere
mimeri di saggio alla Sig.na Sei-ma Longo,
Casa Valde,se, Torre Pellice (Torino).
Novità Claudiana
La Claudiana è lieta e fiera di presentare il 6" volume della Collana
della Facoltà di Teologia.
VITTO RIO SUBILIA
IL PROBLEMA
del Caifolicesimo
Pagg. 244 . i, 1.800 >
Una valutazione protestante dei principi orientatori del Cattolicesimo e del Concilio Vaticano II.
Un'opera che acquista un'attualità particolare, al concludersi della
prima fase del Concilio Vaticano II.
Uno studio docu-mentatissimo dell'evoluzione cattolica, in ' particolare negli ultimi anni; un'acuta analisi di un Cattolicesimo che si adatta
con duttilità estrema alle mutevoli situazioni della società e della cultura, ma che rimane essenzialmente lo stesso, e di fronte al quale perdura valido il richiamo della Riforma.
Non è un'opera d'intenzione polemica, anche se ci sembra attaccare alle radici più profonde l'essenza del Cattolicesimo. E' un'opera
che discute e problematizza a fondo, ma non rifiuta il dialogo, anzi vi
è pienamente immersa, come note e bibliografìa, ricchissime, mostrano
ad abundantiam.
Pur trattandosi di uno studio di carattere scientifico, è alla portata
della media dei nostri lettori, e ci auguriamo che, fatto lo sforzo necessario per superare qualche diffìcoltà concettuale, quest'opera possa
arricchire e rendere più consapevole la loro fede e la loro testimonianza
protestante.
Ordinazioni:
Libreria Editrice Claudiana - Via Principe Tommaso 1 - Torino
Ccp. 2/21641
- Torre Pellice (Torino) Ccp 2/17557
Libreria di Cultura Religiosa - Piazza' Cavour 32 - Roma. Ccp.
1/2Ó922
La nostra ultima Aiaseiiiblea di Chiesa,
idoipo aver ascoltato uma breve relazioue
dei lavori c delle decisioni del nostro Sinodo, Ita proweduto ad eleggere un Diacono per il quartiere dei Pellenehi - Sappiat - Boccbianli nella persona del sig.
Lonig Amato dei Sapipiat, il quale è già
stato insediato nella sua oarica ed al quale e.sprimiamo la nostra giioia e la noistra
solidarietà nel lavoro ch’egli è chiamato
a svolgere in seno alla chiesa. La sic.ssa
Assemblea di Chiesa ha accentato le dimÌBfiioinì del sig. Bouuouis Enrico di Pomeano, ooslretto a diiiuetlersi a cauisa della precaria saiulte. Meuitre ringraziamo, a
nome di tutta la comunità, il sig. BounouB
per il lavoro fedele ed intelligente svolto
iti seno al Coneistoro durante undici anni, nei quali ha ricoperto la oarica di
Anziano, ohiediamo al Signore di aiiutario
nella sua infet-mità e porgiamo al suo successore, sig. Balmas Silvio, già membro
del Coneistoro quale Diacono ed ora Anziiano del quartiere di Pomeano, Paiignrio di ogni henedizione nel Signore.
L’onidBita di freddo, scesa dall’Europa
Settentrioniale, eontinua a farsi sentire anche da noi; ci ha aocompagnato nelle celebrazioni natalizie, però, senza ostacolarle nè nuocere eocassivamente alla frequentazione dei culti e della festa dell’Albero di Natale. Infatti, dotuenioa pomerigigio, 23 dicembre, no-uostanite la lomperaitura aeisai rigida ed il nevischio die
aveva incominciato a cadere fitto fin dal
mattino e ohe, naiacondendo il ghiaccio
delle strade, rendeva difficile la viabilità,
un buon numero di membri di Chiesa,
genitori, parenti ed amici dei bambini
della nostra Scuola Domenicale, si è riunito nella sala delle attività intorno al
beiU’albero di Natale, splendente di luci,
che i giovani avevano portato, drizzato ed
ornalo con cura. Dopo una breve parte
introdinttiva del Pastore, i uostri ragazzi
e .agazze si sono susseguiti sui pa-lco,
svoilgendo ¡1 loro programma di dialoghi,
poesie e canti, preparato con impegno per
quell’oicicasione sotto la guida e la direzione della Siiguora Pons. Ultimate le recite ed al termine della festa, M sempre
tanto atteso Papà Natale faceva amcihe
quest’anno la sua comiparBa neOa sala,
porlaiudo a tutti i bamibini un ricco pacchetto di frutta secca, caramieiQe e « brioches ». NelFieBprimere aUcora la nostra
viva gratittidiiie a tutti coloro -che, in un
modo o nell’altro, hanno e<d|aboTato alla
buona riuscita della festa di^’Albero di
Natale, desideriamo, a nome di quanti
hanno ricevuto il pacco di dolci ed a no-iie (li tutta la comunità, dire di lutto
cuore il nostro grazie al Sig. Guido Blan-c
e Signora, proprietari della panetteria delle Rue, per l’apphezzato dono ohe ci hanno fatto delle caramelle e delle « brioclhes », che sono venute ad arriooliire il
pacco natalizio dei nostri bambini.
Il ¡giorno di Natale una numerosa assemjblea di fedeli ha gremito il nostro
tempio per asceltare il gioioso messaggio
di salvezza e di speranza die Dio ha fatto
aunuinziare al mondo nel primo Natale e
iper ricevere i segni deUa San-ta Cena. E’
«tata fatta la colletta ohe andrà im favore
dell’opera che la Chiesa Riformala di
Francia sta airualmeule svolgendo in Algeria attraverso l’orgamzzazione della CIMADE.
Il Signore benedica per Oiguuno di noi
la Buona Novella (di’Egli ci ha permesso
di ascoltare a Natale e d dia di conoscere e di vivere sempre megKo il legame
di speranze e di solidarietà che ci unisce
gli uni agli altri.
(segue dalla l.a pag.)
grammi, al personale, aUe|a,uJe. al finanziamento, ,oome sempre e maglio
idi sempre: con circolari.
■Chi scrive è un anziano e non capisce più le « nouvellesi vagues » che
si succedono in tutti i campi. Lo confessa" candidamente: non capisce che
cosa significhino queste parole autorevoli; « Il ministero della Pubblica
Istruzione, .secondo quanto disposto
dalla légge, dovrà anche modificare ì
programmi di studio del latino nei licei e negli istituti magistrali, dato che
il latino, nella nuova scuola, è limitato ad un solo anno. 1 tecnici non si
preoccupano di questo aspetto. Ritengono che ¡ giovani che si iscrivono alle scuole vdi secondo grado possono,
per la loro formazione intellettiva, acquisire in breve tempo la preparazione richiesta ».
Gli , ricordano, questi tecnici, stranamente, altri tecnici: quelli del ventennio fascista che, anche loro, di certi problemi non si preoccupavano: il
genio jdella stirpe, le tradizionali virtù deiritalica razza dovevano sopperire a tutte le manchevolezze, rimediare a tutte le balordaggini. 1 nostri
giovani, ieri come oggi, sono semjpre
ini grado di « acquisire in breve tempo
la preparazione richiesta » della quale
nessuno ha provveduto a fornirli.
L’esperienza amara del ventennio
spingerebbe l'anziano insegnante a
parlare di tradimento nei confronti
della gioventù, per il passato e per il
presente.
Per il passato, egli è convinto di
aver ragione; per il presente, iia rimpressione di non sbagliarsi; per il futuro, ...aspetta le circolari de! signor
Ministro; e ne riparleremo.
L. A. Vaimal
libri
1) Dolci: Conversazioni, Einandi. Torino 1962, no. 160, L. 3.000.
— Vivre cn République démocruliiiiie allemande. Rapport d’un auteur anonyniB. Labor et Fides, Genève 19ó2, pp.
Ili, L. 770.
Vivre dans ia société. Cahiers ile docUmentalìcns pour le« mouvements de
jeunesse. Lahor et lides. Genite, pp.
18.
P. Gonord; Brève histoire de Voecuménisme. (Riccamente illustrala), i . 950.
H. DE Boeri Chemins d’Est et d’Ouest. L. 2.160.
A. Finet: Dits et aventures de François
Bouillot. Un colportore tiipograso, dal
quartier generale della Ginevra di
Calvino. - L. 550.
.A. Finet: Voyages et combats da Sire
d’EsquUas. Un nobile ugonollo coinvolto nelle guerre di religione in
Francia. - L. 550.
G. Mutzenherg : Le prisonnier d’Innsbruck.
La vita ardente e 'la morte gloriosa
del predicatore grigionese Blasius
Alexander. - L. 550.
RETTIFICA
Il piasi. Giuseippe Anziani, conduttore
della Chiesa Metodista di Bassignana
(Alessandria) oi pirega di far notare che
su'U’iinidirizzario di « Valli nostre 1963 » il
suo nome è stato iralasciato. Ce ne scusi a ii'o.
Direttore resp.: Gino Conte
Reg. al Tribunale di Pinerolo
n. 175, 8-7-1960
Tip. Subalpina s.p.a. - Torre Pellice (Toi
avvisi economici
FAMIGLIA signorile cerca buona l>ambinaia per due bimbi 3 e 2 anni. Ottimo
trattamento. Referenze conitrollahlH. Scrivere Solffero, Corso Vittorio Emanuele
11 105, Torino.
I familiari della compianta
Maddalena i Pianchon
ringraziano le persone die hanno preso parte al loro lutto ed in particolare ringraziano Suor Susanna Coissom
e la di lei sorella ohe tanto amorevolmente l’hanno assistita durante la
sua permanenza presso il Rifugio Car
lo Alberto, ! Pastori Sigg. Jahier e
Micci. ' ’
VUiar Pellice, 21 dicembre 1962