1
DELLE
^
O-'-Rii x-iLLlC'p;
Settimanale
della Chiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quaft avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo,,.
Anno LXXXVIII - N. 17
Una copia L> 30
ABBONAMENTI
}
Eco: L. 1.200 per rintemo Eco e La Lue»: L.'liSOO per rintemo I Spediz. abb. postale
L. 1.600 per l’estero
L. 2.500 p|r l’estero
Cambio d’indirizzo
• J Groppo I torre PELLICE — 25 Aprile 1958
Lire 40,— I Ammin. Claudiana Torre Pellice - C.C.P. 2-17557
IN MARGINE AL CONFLITTO ALGERINO
Coscienza
I
e ragion
cristiana
dì Stato
/ nostri Lettori sono già stati injorinati sulla situazione, algerina; la
guerriglia si protrae e s’invelenisce,
come nn ascesso cancrenoso. E non
si può dire che il governo francese
tenga in mano la situazione ed attui
una politica positiva: dà piuttosto
l impressione di essere trascinato,
ogni giorno più, in un avventura da
cui non riesce a liberarsi ed in cui
lui perso Viniziativa. Ma non è qui
il luogo di dare un giudizio politico,
che .sarebbe del resto certo molto superficiale. Quello che nella guerriglia — atroce coinè sempre questa — algerina turba maggiormente
le coscienze più vigili, in Francia
(le recriminazioni dall’esterno sono,
spe.sso, assai gratuite), è il modo
con cui questa guerriglia viene condona, da parte delle cosidette forze
dell’ordine. Certo, le truppe francesi si trovano di fronte i volontari del
FL1\ (Fronte di Liberazione Nazionale), truppe ormai organizzate e
senza scrupoli, decise a ricorrere a
iiualsiasi mezzo pur di cacciare i
trancesi.
I ricordi che abbiarno della_guerriglia partigiana, che certo non giungeva agli eccessi selvaggi di quella
algerina, ci possono far comprendere la difficoltà dei commandos francesi. La violenza chiama la violenza, la rappresaglia trascina la rappresaglia. Però, e la voce giunge da
molte parti, e non può essere soltanto dovuta a propaganda (si è avuta
pure un’indagine, i cui risultati non
sono stati interamente resi di pubblica ragione), si ha notizia di iiuiegni metodi di inquisizione poliziesca, di torture, di interrogatori di
sospetti algerini, sia in Algeria che
nella metropoli.
Fra queste voci si è, fin dal principio, fatta sentire quella della Chiesa. in Francia. Ma è certo che le dichiarazioni ufficiali, pur non manlando di valore, poco impegnano.
Vi segnaliamo l’impegno concreto
di un credente francese. Etienne Matliiot, pastore di Belfort (Savoia),
(oadiuvato da una studentessa cattolica, Francine Rapine, e da uno
studente algerino. Ben Abderhaman,
Ila aiutato a passare in ¡svizzera un
esponente del FLN algerino. Si Alì,
i.perante in Francia, e che aveva ormai sulle sue tracce la polizia francese. Il pastore Mathiot è stato arrestato, coi suoi collaboratori, e processato per favoreggiamento; il tribunale di Besançon lo ha condannato a otto mesi di prigione.
Vi presentiamo alcune testimonianze sul processo, come vengono
riportate dal Servizio Ecumenico di
Stampa e informazione.
Questo processo ha visto un’imjtressjonanie sfilata di testimoni a
discarico che, confermando circa
cinquecento lettere di fedeli, attestano che il pastore Mathiot è conosciuto in tutta la regione per la sua
condotta informata a carità cristiana.
Il pastore Casalis, di Strasburgo,
che torna dall’Algeria, dichiara;
« In Algeria i nostri magistrati onesti perdono la testa, non sanno più
che fare... si tortura appena si arresta... L’arresto di Mathiot non mi
Ila stupito, egli ci pone da molto tempo delle domande gravi. Ci sono dei
motivi oggettivi validi, che giustificano un atto come il suo. Siamo una
generazione di cristiani straziati fra
due violenze... è meglio accettare di
compromettersi per aprire gli occhi
e salvare l’onore della patria. Non
si può restare « puri » in un dramma come questo ».
tt Ho udito Mathiot predicare su
quello che egli chiama il ” pilatismo ” -— è venuto a dichiarare André Philip, ex ministro e giornalista
— Ha rifiutato di essere un Giuda,
o Un Ponzio Pilato, ha scelto di es
sere un buon Samaritano... E’ pri
ma di ogni cosa un uomo che obbe
disce... Ci sono delle torture che so
no peggiori della morte, petcliè di
struggono l’anima: contro questo si
c levato... Ed io mi levo contro le
polizie segrete che si beffano della
giustizia! ».
Nel quotidiano « Le Monde » Roger Mehl, professore alla Facoltà di
teologia protestante di Strasburgo
espone « il significato del processo
di Besançon » che, secondo lui, è in
realtà « il processo del ricorso generalizzaLQ alla totüir^ft, in AlgeriìLi^
Egli conclude: (c Viene il momento
in cui bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uonüni, pur sapendo
che la violazione, . se non giuridica
almeno morale, d^e regole abituali che assicurano la solidarietà nazionale rimane gra.»e- Il Pastore Mathiot non rivendicà^nè la purezza assoluta nè la quall^ d’eroe. H suo
caso riflette la moirale di un tempo
di distretta. Qualiuique sia l’esito
del processo, abbiglino il dovere di
domandare allo S^to e al governo
(h non tollerare più a lungo che coscienze francesi siá^ poste in situazioni così dramma|tiche e messe di
fronte a scelte così-, crudeli. Non illudiamoci : finche durerà il sistema
delle torture, anzi;:- finche una giusta soluzione non 6|vra posto termine alla guerra d Algeria, delle situazioni del genere si-riprodurranno ».
é
Si può giudicare diversamente la
opportunità di quella determinata
presa di posizione contro lo stato di
fatto. I credenti cercano a volte a
tentoni la loro via cu testimonianza.
Ma è certo che il pastore Mathiot è,
per la nostra genérazione, un testimone a cui non valmo le nostre condoglianze ma il « Beati i perseguitati per cagion di giutstizia... per amor
del mio nome... ».'Non si tratta., per
noi, di incensare im eroe e sfuggire così alla doman^ che la sua testimonianza ci por^, Si tratta di ricevere la sua testintonianza e di cercare, come lui, chú cosa il Signore
..Q .ricki§d¿»jédLs^mM.Mgaí¿Ldo
vere ” della convivenza umana.
Il Consiglio Ecumenico delle Chiese studia
le relazioni con i cristiani della Germania Orientale e con gli Ortodossi russi.
GINEVRA. — Nella riunione del consiglio ecumenico delle Chiese, testé svoltasi, sono stati presi in esame i rapporti con
le Chiese della Germania orientale e con
la Chiesa russa ortodossa. Sul primo argomento il segretario del comitato, Visser t’
Hooft, ha dichiarato che la situazione nella Repubblica democratica è preoccupantissima e ha citato due rifiuti delle autorità di concedere il visto di entrata a dirigenti ecclesiastici. Il segretario ha aggiunto che è sempre più necessario, ma
anche sempre piu difficile, mantenere rapporti con cristiani della Germania orientale e che la loro situazione si fa sempre
più penosa per le continue pressioni alle
quali sono sottoposti; ha citato anche il
caso della destituzione del vescovo luterano Lajos Ordass dalla sua carica di capo
della Chiesa luterana ungherese e della
nomina al suo posto del vescovo Lajos Veto dome esempio particolarmente significativo di questa pressione.
Circa gli ortodossi il Consiglio ecumenico ha ricevuto una lettera con la quale
il patriarcato di Mosca lo invita a organizzare una riunione comune del consiglio ecnmenico e del patriarcato — che non fa
parte del Consiglio — da tenere in agosto
in uno dei paesi nordici, forse la Danimarca,. Il Gomitato esecutiyq ha .aeciettaté -la
proposta; il suo presidente doti. Franklin
Clark Fry (luterano degli Stati Uniti) ha
dichiarato : « Non prevediamo negoziazioni ufficiali; gli incontri si svolgeranno secondo questa linea: ricerca dei mezzi che
permettano alle Chiese di collaborare e di
aiutarsi scambievolmente per una testimonianza cristiana e per il progresso della
libertà ». A Nuova York per la prima volta Un pastore nero è stato eletto presidente del Consiglio delle Chiese protestanti
della città; si tratta del rev. Gardner Taylor di 39 anni, membro della Chiesa batista e pastore a Brooklyn. (Ansa)
Notizie pervenute dalla Siberia confermano che la Chiesa evangelica si sviluppa
e prospera in quella regioné. Essa è composta di deportati dalla Russia o dagli Stati
satelliti i quali non hanno l’autorizzazione
di ritornare nei loro paesi. A Kmolonsk.
la comunità luterana è riconosciuta ufficialmente e celebra, nella sala costruita con i
proprii mezzi, un servizio d’azioni di grazie.
Parecchi di questi cristiani luterani d’origine tedesca, esiliati nella Russia settentrionale, nella Siberia e neU’Asia centrale,
hanno scritto per ringraziare gli amici per
l’invio di Bibbie e richiedendone altre. Le
loro lettere confermano che migliaia di famiglie abitanti un tempo sulle rive del Volga, del Mar Morto, nel Caucaso — si trovano colà esiliate perchè non avendo rinnegata la fede vennero scacciate dalle, loro
Presenza ecumenica sull^ collina di Luserna S. Giovanni
Uliveto e Ville Oiende
Abbiamo avuto il piacere di trascorrere
queste ultime due domeniche nelle due
belle case situate nel Comune di Luserna
S. Giovanni, dove sono attualmente ospitate e lo saranno ancora in maggior numero varie persone provenienti da paesi
lontani, vittime di guerre o di rivoluzioni,
conosciute sotto il nome di « rifugiati ».
Le due istituzioni, quella deìVUliveto e
l’altra che è stata inaugurata a Villa Olanda, s’aggiungono in tal modo al numero
assai considerevole di opere sociali create
dalla nostra piccola Chiesa Valdese, a vantaggio di quanti hanno bisogno di assistenza. Ma queste ultime hanno un merito
particolare; quello di accogliere in un
ambiente nostro e in uno spirito di fraternità cristiana da cui esula qualsiasi forma
di gretto confessionalismo un gruppo di
uomini e di donne, generalmente di confessione religiosa ortodossa e di origine
russa, ai quali le dure vicende della vita
hanno imposto di abbandonare la propria
famiglia ed il proprio paese.
Nella creazione di queste opere il Consiglio Ecumenico delle Chiese e particolarmente il suo Servizio in favore dei rifugiati ha avuto una parte di grande interesse. Esso ha già attrezzato nel mondo
una quarantina di case per rifugiati, compiendo una vera e propria opera di solidarietà in mezzo a milioni di persone che
le guerre hanno sradicato dalle loro terre
e disseminato un po’ dovunque, talvolta
in misere condizioni di salute, di età, di
mezzi finanziari. La Val Pellice ospita le
due sole case di quel genere esistenti in
Italia e dobbiamo considerare come motivo di impegno oltre che di vivo apprezzamento il fatto che esse siano state affidate alla piena responsabilità della Tavola
Valdese.
AìVUliveto ci siamo recati Domenica 13
Aprile per un pranzo in comune con gli
ospiti, in occasione della celebrazione della Pasqua secondo il calendario ortodosso.
Chi sale a Torre Pellice può scorgere la
bella costruzione sulla collina di San Gio
Opere di solidarietà in Val Pellice - Domenica
scorsa varie personalità sono convenute a Vii'
la Olanda per l’inaugurazione dei nuovi locali
vanni, in una stupenda posizione. La casa
è affidata alle cure della Signorina Elda
Malan, di San Giovanni, che la dirige
con competenza oltre che con spirito di
serenità e di gentilezza d’animo. Dopo il
saluto tradizionale degli ospiti nel giorno di Pasqua: « Cristo è risorto! Sì, è
veramente risuscitato! » ed il canto del
Padre Nostro in russo, la famiglia dell’Uliveto si è seduta a tavola ed abbiam
fatto la conoscenza di quanti ci erano
vicini : una anziana -signora proveniente
da Teheran (Persia), varie persone originarie dell’Ucraina, due coniugi russi fuggiti durante la rivoluzione, subito dopo
la prima guerra mondiale, una signora
rumena ed altri ancora. La neve che ancora copriva abbondantemente la campagna c’impedi di scendere nel giardino e
di visitare con cura le attrezzature agricole; in compenso, siamo rimasti un po’
più a lungo con gli ospiti e li abbiamo
ascoltati mentre rievocavano con nostalgia cose ed eventi del lontano passato.
A una settimana di distanza e con un
magnifico sole primaverile ci siamo trovati a 1 illa Olanda, nei pressi di Torre
Pellice, per la cerimonia inaugurale della
nuova sede di altri rifugiati.
La cerimonia è stata improntata ad una
grande semplicità. Dopo alcune conversazioni nel giardino antistante la Villa,
gli invitati e gli ospiti si sono recati nel
salone per il pranzo in comune. Erano
presenti varie personalità del mondo ecumenico oltre al Moderatore della Tavola
Valdese ed alla sua Signora di ritorno
dagli Stati Uniti. Abbiamo notato tra gli
altri: Mr. and Mrs. James Reid, Alto
Commissario delle Nazioni Unite per il
Servizio Rifugiati, da Ginevra; il Dr. e
la Sig.ra Edgar Chandler, Direttore del
Servizio Rifugiati (Consiglio Ecumenico),
da Ginevra. I signori Billheimer, Du Val,
Northern del Consiglio Ecumenico delle
Chiese, da Ginevra. Mr. Roland Elliott,
da New York, del Dipartimento Assistenziale del Consiglio Ecumenico. Da Roma
erano venuti il Dr. E. Schlatler, Mr. Stanislaus Milus, Miss Julie Assanti, rappresentanti vari organismi internazionali di
assistenza, Mrs. Heatson, Mad. Dubs e infine, « last but not thè least » il Pastore
Guido Comba, direttore per l’Italia del
Servizio Rifugiati del Consiglio Ecumenico delle Chiese, alla cui iniziativa ed
al cui impegno è dovuta in buona parte
la sistemazione di V'illa Olanda.
Rappresentavano le chiese valdesi delle
Valli il Vice-Moderatore R. Nisbet, il
Pastore R. Jahier con le rispettive Signore ed il sottoscritto. Erano presenti i Sindaci di Luserna S. Giovanni e di Torre
Pellice, il capitano dei Carabinieri Piero
Ceccherini di Pinerolo, l’ing. V. Ravazzini dell’Ufficio Tecnico della Tavola Valdese. Di fronte al tavolo delle autorità
sedevano alcune signore che costituiscono
il primo nucleo degli ospiti; abbiamo intervistato una signora rumena che da 10
anni era in un rampo di profughi in Italia, due sorelle russe provenienti da
Odessa, la vedova di un generale dello
Zar ( ha ora 86 anni) con la figlia originarie di Pietroburgo, due coniugi ungheresi.
Alla fine del pranzo servito da un gruppo di signorine in costume valdese, dirette dalla Signora Nisbet, ci è parso di
trovarci in un ambiente nord-antericano.
11 Moderatore si è alzato per rivolgere
in inglese un messaggio di benvenuto ai
rappresentanti delle organizzazioni ecumeniche ed internazionali. Ha rievocato
esperienze passate quando si inaugurò l’U
liveto e si è compiaciuto per il lavoro fatto a Villa Olanda e per lo spirito in cui
si è lavorato, anche se il vasto stabile ne
cessita ancora alcune opere di rifinitura
La Chiesa Valdese, pur nella sua piccolez
za, è lieta di assumersi nuove responsabi
tà nel campo della solidarietà cristiana, me
more delle gravi vicende in cui nel pas
sato ha dovuto conoscere l’aiuto di altre
Chiese e di altri credenti.
Al discorso del Moderatore ha fatto seguito, sempre in inglese, quello del Past.
Guido Comba; nel suo messaggio egli ha
sottolineato il fatto che la casa potrà ospitare 60 persone e che il trattamento sarà
-caratterizzato da cordiale comprensione
verso gli ospiti i quali hanno ora bisogno
di un’atmosfera di serenità e di pace. Il
Dr. Chandler del Consiglio Ecumenico,
l’Alto Commissario Mr. James Reid, Mr.
R. Elliott hanno preso la parola per esprimere il loro apprezzamento ed il loro vivo augurio. Il Sindaco di Luserna San
Giovanni, Dr. Cresta, ha parlato a nome
del Comune felicitandosi con il Consiglio
Ecumenico per aver scelto la Val Pellice
come sede di una così bella istituzione e
promettendo ogni valido aiuto nei limiti
consentiti dalle leggi. Infine, il Past. Guido Comba ha rivolto un saluto alle Autorità della zona, riassumendo brevemente
in italiano le ragioni che giustificano la
nuova iniziativa meritevole di comprensione e di incoraggiamento.
Poi, a poco a poco il gruppo si è sciolto per visitare i locali e soprattutto per
fare quattro passi nel magnifico parco,
dominato da splendidi alberi d’alto fusto.
Noi speriamo che, nella quieta atmosfera
di Villa Olanda ormai adibita a nuovi
servizi, essi possano trovare un tempo di
ristoro fisico e spirituale.
Ermanno Rostan.
2
a —
L'ECO DELLE VALU VALDESI
IMìbìsIiì di Dio B ministri degli nDMini
L'Evangelo ci chiama ad essere luiH ministri di Dio nel seno dbirumanifà,
ognuno nel proprio posto di lavoro con spirito di umiltà e sacrifìcio
La formala è quella che l’Osservatore Romano ha escogitato per
giustificare la precedenza dei dignitari ecclesiastici su queUi politici
nelle pubbliche manifestazioni indette dai poteri civili. Non è nella
nostra intenzione di fare qui sottili
disquisizioni giuridiche — per le
quali non siamo qualificati — intorno a certi articoli del Concordato e della Costituzione che si riferiscono più o meno chiaramente a
questa questione delle gerarchie civili o religiose. Ci limitiamo pertanto a fare alcime considerazioni
d’ordine etico e spirituale in armonia coi principi fondamentali della
nostra fede cristiana.
E prima di tutto ci domandiamo
se il Cristianesimo si presta ad essere considerato come « religione
dello Stato » secondo il dettato dei
famosi Patti Lateranensi. Per risolvere il quesito sopra un piano di
spirituale libertà, basta segnalare il
pericolo derivante dal fatto che due
Stati diversi, in cui il cattolicesimo
sia in entrambi considerato come religione dello Stato, possono trovarsi in conflitto fra di loro — come
spesso è avvenuto ■— e servirsi delle gerarchie ecclesiastiche per sostenere le loro lotte e far benedire
i loro opposti mezzi bellici. In casi
simili, come dovranno comportarsi
i credenti dell’una e dall’altra parte? Come nemici o come fratelli
in fede?
Oggi, nel nostro paese, per giustificare la presenza in primo pia
no dei dignitari ecclesiastici nelle
pubbliche cerimonie — che del resto riguardano tutti i cittadini, e
non solo queUi di una confessione
—- si ricorre alle benedizioni generose ed indiscriminate di ogni piccola o grande impresa. Come se Dio
avesse bisogno di gesti ieratici e di
formule stereotipate per fecondare
col suo Spirito ogni lavoro umano
che abbia un qualche vitale significato morale e sociale ! E spesso
questi atti puramente liturgici e
formali si confondono con la più
sgargiante e distratta mondanità.
Con questo non vogliamo significare
che l’uomo debba inorgoglirsi delle
sue opere senza rivolgere un pensiero di adorazione e di gratitndine
al Sommo Datore di ogni bene. Ma
anche un laico credente può opporr
tunamente rendersi interprete di
tali sentimenti.
Quest’ultimo pensiero ci porta a
rifleitere un po’ più profondamente
sulla formula tanto cara all’orgac.o
vaticano: «ministri di Dio e mini
stri degli uomini ». La distinzione
tra il sacro ed il profano è assai artificiosa e ingenera nella mente di
molti credenti un superficiale dualismo manicheo fra il bene ed il
male, che nuoce alla comprensione
di qneU’imità divina della vita la
quale pur si afferma nella provvi
denziale distribuzione di tutte le
cose a beneficio di tutte le creature.
Se volessimo sviluppare questa
Dialogo tra Protestanti
Dall’epoca della Riforma c’è sempre stato un « dialogo » tra protestanti e cattolici, ci sono stati cioè dall’una e dall’altra parte dei teologi e
degli scrittori che nel comporre i loro libri hanno tenuto conto delle conclusioni e delle idee della controparte. Naturalmente questo non significa che al dialogo avessero molta partecipazione i fedeli: era limitato ai
teologi. In tempi antichi si è trattato
spesso di un dialogo polemico; oggi
invece si nota presso i più qualificati
autori cattolici uno sforzo di comprendere i valori religiosi del protestantesimo (certi elementi del clero
e del cattolicesimo politico persistono purtroppo nella polemica anche
di carattere offensivo). « La maggior
parte dei teologi cattolici veramente
autorevoli son pronti a riconoscere il
significato positivo della Riforma, la
necessaria reazione che essa ha provocato contro gli abusi e le superstizioni e, ancora, il carattere nettamente cristiano delle sue affermazioni dogmatiche » (pag. 10). Sebbene la chiesa cattolica non sia, in linea di principio più tollerante di quanto non lo
fosse in passato, alcuni dei suoi uomi
ni migliori s’interessano con sincerità
ed irenismo àlle questioni ecumeniche. Di fronte a questo atteggiamento noi dobbiamo cercare da una parte di comprendere quali sono le vie
e i modi propri del pensiero religioso cattolico apprezzandone il valore
ed il significato; d’altra parte dobbiamo avere chiari alla mente i motivi fondamentali, i motivi di fede
che ci obbligano a respingere quegli
errori e quelle eresie che sono contenute nella dottrina cattolica.
Questo libro è stato dettato non
da un preconcetto polemico ma da
una intenzione ecmnenica; quella
cioè di far comprendere le linee secondo cui si muove il iiensiero religioso cattolico. I punti particolarmente presi in esame sono: Scrittura e tradizione, la chiesa, il primato
di Pietro, la questione delle buone
opere e la mariologia ; ogmmo di que
sti argomenti, esposto con profondità di pensiero e chiarezza, è naturalmente richiamato al confronto con
la verità rivelata nella Scrittura. Il
protestantesimo non ha nulla da
perdere da un dialogo coi teologi cattolici, finché esso mantenga inalterabile la sua volontà di sottomettersi soltanto alla testimonianza della
Scrittura.
Questo libro ci pare particolarmente interessante perchè, ponendoci in contatto non solo con i dogmi cattolici, ma con il processo di
pensiero che 11 ha fatti nascere ci
obbliga al tempo stesso ad approfondire la vera ragione per cui dobbia
mo respingerli, quale, cioè, sia l’essenza della nostra fede.
Molti lettori evangelici saranno
condotti da questo libro a scoprire
che nel cattolicesimo esiste anche un
pensiero religioso che, anche quando
non condividiamo, merita di essere
studiato. Purtroppo nel momento attuale in Italia siamo sommersi da
tutto quello che vi è di più basso e
meschino nel cattolicesimo politico,
la sua volontà di predominio, la caccia ai voti, il conformismo delle masse, le pratiche di sottogoverno in cui
si invischiano i preti; tutto questo
ci fa spesso dimenticare la vita spirituale cattolica. E’ utile ricordare
che essa esiste, conoscerla e prendere meditatamente posizione di fronte ad essa, come fa e ci invita a fare questo libro.
a. c.
ROGER MEHL, Du catholicisme ro
main, approche et interprétation.
Cahiers théologiques n. 40, Delàchaux et Niestlé, pag. 94, fr. sviz
zeri 4,70.
11 Dizionario Biblico
edito dalla Claudiana
L’Agenzia ANSA (Informazioni Religiose) pubblica: A cura di un gruppo di
pastori o professori della Chiesa evangelica
valdese è stato pubblicato un « Dizionario
biblico » allo scopo di contribuire « all’intendimento in profondità del messaggio rivolto da Dio agli uomini attraverso la voce
dei suoi servitori, i profeti e gli apostoli,
e in modo eminentissimo alla parola fatta
carne, Gesù Cristo a cui gli apostoli e i
profeti rendono testimonianza ». « Civiltà
Cattolica », la nota rivista dei Gesuiti, in
un’ampia recensione ha osservato che il dizionario « assieme ad una larga e abbastanza accurata informazione storica, geografica, archeologica, folcloristica, ha voci che
riguardano concetti dottrinali, esegesi e
teologia biblica ». In queste voci, sempre
a giudizio della rassegna della compagnia
di Gesù, assieme a molte cose che collimano con la fede cattolica affiorano gli elementi della polemica protestante anticattolica.
considerazione, U discorso diverrebbe troppo lungo» Ci limitiamo a domandarci se quissta gelosà distinzione fra ministri degli uomini ba proprio in vista soltanto l’onore e la
gloria di Dio, o non piuttosto principalmente l’onore e la dignità della gerarchia ecclesiastica culminante nella dichiarala ipfallibilità della medesima. Il quesito è molto grave ed investe la natura stessa del
messaggio spiritù^e che là Chiesa
vuol recare al mondo. E qui conver- rebbe domandare ad un clero ormai
tanto preoccupato del posto riservatogli nelle pubbliche cerimonie, se
Gesù di Nazaret avrebbe mosso un
dito per farsi assegnare il primo posto davanti ai «jministri degli uomini ». Ci pare invece che il Maestro
delle cose divinò abbia mirato a tutt’altra dignità .Iquando, designando
i! vero carattere della sua missione
redentrice, diceya: « Il Figliuol dell nomo non è venuto per essere servito ma per servire ». E siccome
li un disceprì'o non è da più del
maestro », egli rintuzzò le velleità
inondane dei propri discepoli, anelanti alla dignità,ed alla gloria di
un regno terrestre, con queste altre
significative parole: « Voi sapete
che i principi delle nazioni le signoreggiano e che i grandi usano potestà sopra di esse. Ma non è così fra
voi; anzi, chiunque fra voi vorrà
esser primo sarà servo di tutti ».
Se la vera funzione di un ministro
(dal latino « minister », servo) è
quella di servire, ne consegue che il
carattere morale del servizio non può
essere la vanità espressa nel desiderio di primeggiare, ma piuttosto
l’umiltà, la fedeltà e lo spirito di
sacrificio che trasforma ogni fatica
in benedizione Là^,cpmunità ^ dei
fratelli. Éd allora" ognuno7 al proprio posto di lavoro, potrà essere un
ministro di Dio nel seno dell’umanità ,non per essere ammirato, adulato e incensato . dai suoi simili, ma
per compiere verso gli altri quello
che è il suo naturale tributo di opere alla gloria di Dio. In questo senso i discepoli del Cristo, quando desiderano seriamente di seguire il
Maestro, sono fatti tutti « sacerdoti
all’Iddio e Padre suo y>. E non disputano più per occupare i primi
posti dinanzi agli uomini, perch,è
la loro potenza e la loro dignità non
sta nel titolo che portano o nell’abito che vestono, ma nella verità
che ha illuminato il loro spirito e
nell’amore che scalda il loro cuore
e santifica le loro opere.
(Quando la Chiesa comprendesse
r praticasse questa verità, la sua benefica influenza sulla società troverebbe altre vie per manifestarsi e
non temerebbe più l’offensiva dell’intolleranza anticlericale. Ma finché essa crede di aver bisogno di
un simulacro di potere temporale
per poter compiere la sua missione
spirituale e persiste a servirsi delle
arti e dei poteri di ‘ questo mondo
per governare, continuerà a generare in forme diverse quel clericalism che tanto nuoce ai fini spirituali che si propone.
Non saper resistere alla tentazione di governare per mezzo di un
partito e mettere in opera tutti i
mezzi della diplomazia mondana per
inserirsi più o meno subdolamente
in tutti i gangli vitali di una nazione ,non è certo il modo più saggio
per meritare il divin raggio della
prima beatitudine: « Beati i poveri
•Il ispirilo, perchè di loro è il regno
dei cieli ».
G. Francesco Pkyronel
PERSONALIA
La casa del Pastore Salvatore Carco è
stata allietata dalla nascita della pìccola
Paola in Riesi il 27 marzo u. s.
Alla neonata ed ai genitori, cristiani auguri di bene.
La parola della vita
Cristo
è risuscitato
Risplendente e glorioso il Cristo risuscitato va a cercarli là ove essi
sono.
Maria Maddalena e l'altra Maria giungono al Sepolcro portando
gli aromi che avevano preparato per-adempiere ad un devoto atto di
pietà. La tomba vuota non fa che aumentare la loro tristezza.
Egli si fece loro incontro dicendo: Vi saluto!
I due discepoli sulla strada di campagna fuggono il pericolo e la
disperazione, i loro cuori sono tardi a credere, non lo riconoscono. Giunti
ad Emmaus, Egli si mette a tavola con loro, prende il pane, lo benedice
e lo dà loro.
« Non ardeva il cuor nostro in noi mentr'Egli ci parlava per la via?
II Signore è veramente risuscitato!».
GII undici esterrefatti per la irrimediabile catastrofe, sono smarriti
e impauriti nei loro rifugio. E ad un tratto: « Pace a Voi! ».
Tommaso, chiuso nel suo dubbio, perchè nulla aveva potuto vedere. « Porgi qua il dito... vedi... non essere incredulo, ma credente!...».
« Signor mio e Dio mio! ».
« Perchè m'hai veduto, tu hai creduto,- beati quelli che non han
veduto, e hanno creduto! ».
Egli li strappa al loro abbattimento, li risolleva, essi cantano, cantano la gioia che li trasfigura: Cristo è risuscitato, il Signore è veramente
risuscitato.
Egli va a cercarli tutti, là ove essi sono.
Risplendente e glorioso. Egli viene a cercare anche me, là ove io
sono. Nessun abisso può trattenerlo, nè il mio dubbio, nè il mio dolore
e neppure il mio peccato. Non vi sono ormai più delle vie senza uscita :
la Croce è illuminata, in ogni Croce la luce può risplendere: Cristo è
risuscitato.
La potenza di Dio ha trionfato delle tenebre. L'Evangelo lo afferma
e lo annuncia agli abitanti della terra. Ma possono saperlo solo quelli
che ascoltano e comprendono la voce del risuscitato quanto Egli viene
incontro a loro, quelli che rispondono alla sua voce e contemplano la
luce della sua presenza nelle loro preghiere.
Costoro, se hanno fame e sete di giustizia, anche quando nel mondo la vedono soffocata, sanno ormai che nonostante le apparenze, la
giustizia e la santità hanno in se stesse la loro vittoria, poiché appartengono a Dio. Il mattino di Pasqua ne è la luminosa dimostrazione.
(Céllérier).
In memoria di Silvia Pons
Una giovane valdese
I quotidiani torinesi ci hanno recato la
ferale notizia dell’improvvisa morte di
questa valente e colta giovane, avvenuta al
suo posto di lavoro e di studio, nella biblioteca della « Minerva Medica », il 15
aprile c. a.
Essa era figlia del dott. Arnaldo Pons e
della sua consorte Lilly Bernouìlli, entrambi ben conosciuti sia ad Ivrea che ad
Aosta, ove il padre fu per lunghi anni procuratore e poi direttore dell’Agenzia della
Banca Commerciale Italiana, poi trasferito
per lo stesso istituto bancario a Torino.
La madre è da molti ricordata per l’intelligenza, la vivacità, il profondo affetto per
la famiglia e per la sua tragica fine che
commosse tutti gli amici. Silvia nacque ad
Ivrea e vi trascorse gli anni della prima
infanzia: la rivediamo alunna delle prime
classi elementari e della nostra Scuola Domenicale. Proseguì poi gli studi classici
ad Aosta per laurearsi in seguito alla facoltà di medicina di Torino.
L’immatura sua perdita ci rattrista e
commuove, e mentre deponiamo sulla sua
tomba il fiore del rimpianto cristiano, ci
piace riportare quanto un giornale torinese scrisse di questa giovane valdese che
seppe, pur nella sua modestia, distinguersi con tanto virile coraggio in situazioni
spesso difficilissime e tragiche. Per i lettori cui l’articolo fosse sfuggito, riportiamo
perciò integralmente il caratteristico e profondamente umano necrologio costituito
da una lettera riportata da « La Stampa »
di Torino, nel suo numero del 16 aprile,
nella rubrìca « Lo specchio dei tempi » :
« Sento il dovere di additare ai giovani
un esempio, e di rivelare a tanti beneficati, che lo ignorano, il nome di chi fu per
essi, in ore di incubo e di tragedia, la salvezza. Sappiano molti che la giovane dottoressa Silvia Pons, che ieri in Torino tragicamente si accasciava sui libri della biblioteca nel palazzo della ’’Minerva Medica”, stroncata da un collasso, è stata, per
decine e decine di famiglie di perseguitati,
l ignota messaggera di vita che, bussando
alla loro porta o lasciando un misterioso
biglietto sotto l’uscio, ha permesso all’ultima ora la fuga prima che la delazione,
col volto delle S.S. o dei repubblichini,
raggiungesse il suo miserabile scopo di
sterminio. La ricordino, non solo oggi, nel
triste giorno della sua prematura morte,
ma in futuro ed ai propri figli allora bambini, tutte quelle famiglie di israeliti, di
perseguitati politici, tutti quei prigionieri
russi, jugoslavi, australiani, inglesi, che
nelle valli di Lonzo han trovalo aiuto e rifugio. Essa fu parte attiva di quella mirabile organizzazione di pietà e di assistenza eroica, che dalla intercettazione delle
'notizie e delle lettere di delazione presso
la posta di l'orino, attraverso uomini e
donne di ogni partito e di ogni categoria
I sociale, saliva e si ramificava per le valli,
sino ai più sperduti rifugi e casolari, dove
vecchi, bimbi e feriti trovavano l’ultimo
rifugio nelle ore di maggior pericolo. Di
fronte a quella salma e di fronte ai molli
altri esempi di eroismo e di pietà, silenziosa e sconosciuta, chinino la fronte anche i detrattori della Resistenza ».
Pur nel dolore della sua morte sentiamo
profondo un senso di fierezza e di orgoglio che ci proviene dal pensiero che molte e molte persone le debbono probabil
mente la vita, e che perciò il suo ricordo
rimarrà lungamente in benedizione per
esse. Questo deve essere il maggiore conforto, nella cristiana rassegnazione, per la
famiglia in lutto, cui gli amici della vecchia comunità eporediese porgono le loro
vive e sincere condoglianze.
Davide falla.
Anche a nome dei lettori del giornale,
il Redattore, già Pastore a Torino quando
Silvia Pons era studentessa, esprime al
dott. Arnaldo Pons ed ai congiunti nel lutto i .sensi della cristiana partecipazione al
dolore dell ora presente, che è. anche ora
di simpatia e di speranza. e, r.
COMUNICATO
Si ricorda agii interessati che il termine per la presentazione dei progetti relativi alla costruzione del nuovo
Tempio di Frali scade il 30 Aprile
1958, come da Comunicato sui nostri
giornali in data 1 Novembre 1957.
Per la Commissione :
Achille Deodato, Moderatore.
3
L’ECO DELLE TAIU VALDESI
La Corale Svizzera di Zurigo
in visita a Guardia Piemontese
La Corale svizzera diretta dal Pastore Vittorio Arsufa e dal Sfg. Bosshard giungeva a Cosenza la sera
deH’8 Aprile seguita a breve tempo,
e con altro mezzo, dal Past. Da'^de
Cielo oratore ufficiale. La mattina
seguente veniva dedicata alla visita
della città con particolare riferimento a Piazza dei Valdesi e all’Oratorio Valdese di Corso Mazzini ove il
Pastore locale illustrava la storia
della Chiesa di Cosenza dai suoi inizi sino ai nostri giorni. Nelle prime
ore del pomeriggio ci si recava a
Dipignano ove, in un grazioso giar
dino gentilmente offerto, la Corale
poteva cantare ed il Past. Cielo rivolgeva un messaggio sul tema ;
« Cristo soltanto ».
La sera stessa aveva luogo una
manifestazione a Cosenza in un locale di fronte al nostro Oratorio, essendo quest’ultimo troppo piccolo.
L’afflusso di gente estranea sia a Dipignano che a Cosenza è stato discreto.
* « «
Il giorno 10, la comitiva si recava
a Guardia Piemonte, antica località
abitata da Valdesi. Il capiente autopullmann, recante la Corale Svizze
ra di Zurigo e numerosi cosentini,
iniziava la ripida salita che dal livello del mare lo avrebbe dovuto
portare a 514 m.s/m. Ma a qualche
centinaio di metri, alla prima curva,
il lungo pullmann dovette rimmziare alla salita anche perchè le altre
curve sarebbero state più strette e
pericolose. Si trattava di rinimziare
alla visita di Guardia Piemontese oppure di salire a piedi.
Prima ancora che si prendesse una
definitiva risoluzione, molti avevano
imboccata la scorciatoia e ciò fu significativo e determinante.
Iniziava così, per tutti, la indimenticabile « scalata » verso la gloriosa
Guardia che si stagliava nell’azzürro
cielo mentre le onde schiumeggiànti battevano a riva.
Con passo indomito, svizzeri e cosentini, erano un sol corpo. In certi
punti le soste avvenivano per un pò
di riposo, in altri era il paesaggio
si attraente che faceva sostare ammarati: con le spalle al mare si aveva a sinistra l’ormai attrezzata stazione idrotermale con acque solfurocalcico termali (45®) e ferruginose;
a destra, più lontano, Fuscaldo con
l'antico castello degli Spinelli c^e
fu rinchiuso Gian Luigi Pascale; olire Guardia, che rimane appollaiata
su un colle isolato, si poteva ammirare la ricca (di castagni) Catena
Costiera dell’Appennino. Í
Mentre lo sguardo spaziava per
quella ubertosa terra e fissava l’increspato mare, il pensiero volava lontano nei secoli addietro... Forse quella stessa scorciatoia avevano calcato,
tornando dal lavoro dei campi, i coloni valdesi. Forse loro ne avevano
acciottolato il tracciato. Forse anche
loro sostavano talvolta ammirati a
guardare mare e monti: quei monti
che molto ricordavano le loro amate
Valli, Forse anche loro', come noi,
erano saliti gioiosi cantando lodi à
Dio in un dolce e radioso giorno di
Aprile.,. Ma, ahimè, forse molti di
loro dovettero percorrere quella ripida salita di corsa, ansimanti... braccati...; altri ancora, forse, ne furono
trascinati giù per essa per essere condotti a Montalto ed ivi giustiziati...
Mentre così il pensiero andava
giimgevamo a Guardia ove molta
gente stava ad attenderci nella Piazza XX Settembre antistante alla
Porta del Sangue.
Attraversando la Porta del San
gue la comitiva iniziava la visita dello storico paese e mentre il pastore
di Cosenza si improvvisava cicerone
il pastore Arsuffl faceva da interprete. Percorrendo via « Dei Valdesi »
dopo avere attraversato via « Pascale », imboccavamo via « Marco Uscegli » per giungere in Piazza « Chiesa
Valdese». Qui giunti, ¡’animosa Corale Svizzera, incurante della fatica
compjiuta, intonava magnifici inni
fra cui il Giuro di Sibaud. Ciò avveniva, naturalmente, dopo la presentazione fatta dal Past. di Cosenza.
Ogni inno, prima di essere cantato,
veniva letto e commentato: questo
lavoro veniva svolto dal Past. Davide Cielo di Taranto e da quello di
Cosenza.
Malgrado ì ripetuti annunzi del
Parroco affinchè la popolazione non
si recasse ad accogliere o ad ascoltare gli evangelici, numerosa gente era
presente, si potevano distribuire decine di Nuovi Testamenti, molte porzioni dell’Evangelo, moltissimi Cult'.
Radio e circa duecento fogli ciclostilati ed indirizzati appositamente
ai Guardioli.
Nota interessante è il desiderio espressso da alcuni guardioli (cosi si
chiamano gli abitanti di Guardia
Piemontese). Essi accoglierebbero coi
piacere una visita di famiglie valdesi
delle Valli per riudire la lingua dei
loro Padri. Non sarebbe interessante
una simile esperienza? Porse sarebbe
opportuno studiarne le eventuali possibilità e tradurle in realtà.
Dopo la visita a Guardia, si andava a Falerna seguendo la nazionale n. 18. Dopo Paola i nostri Amici
Svizzeri non resistettero alla tentazione d’andare a « toccare » il mare.
Si giungeva a Falerna verso le ore
venti e quando il pullmann raggitmgeva le prime abitazioni, la campana del nostro Tempio iniziava a suonare gioiosamente. Dinnanzi ad un
folto pubblico la Corale, dimentica
della stanchezza, (aveva già affron
tato 140 Km. in corriera e più di 16
a piedi), cantava con voce fresca più
che mai le lodi a Dio. Il Past. Cielo
prendendo le mosse dal ricordo vivo,
della visita fatta a Guardia, rivolgeva im vibrante e commovente messaggio ai presenti.
Poiché bisognava percorrere altri
75 Km., il rientro a Cosenza avveni
va poco dopo la mezzanotte.
L’addio, anzi l’arrivederci, avveniva la mattina dell’ll quando, dopo
il sonno ristoratore, i coralisti risalivano in pullmann alla volta di Catanzaro.
Prima di chiudere desideriamo porgere il nostro sentito grazie ai cari
Amici svizzeri e al Past. Cielo che
ci hanno voluto donare questa loro
visita graditissima. Li ricordiamo
con simpatia ed affetto. Quando ci
siamo separati abbiamo sentito la
loro mancanza. Enrico Trobia
I "'■^1
lo ti rendo lode, o Padre,
Signor del cielo e della terra,
perchè hai nascosto queste
cose ai savi e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli
fanciulli.
In verità io vi dico : Se non
mutate e non diventate come i piccoli fanciulli, non entrerete punto nel regno dei
cieli.
lo l'Eterno, il tuo Dio, son
quegli che ti prendo per la
man destra e ti dico : « Non
temere, io ti aiuto ! ».
( Clichè gentilmente prestato da « L’Appel du Maître »)
DALLA VALLE CHISONE
SÂ1VI GËRMM0
La Settimana Santa ha segnato un
periodo di intensa àttività per la nostra chiesa.
V,it
La Domenica delI^Palme sono stati ammessi, quali riuovi membri di
chiesa, 16 giovani e giovanette che
avevano terminato il quarto anno di
catechismoi Essi sono: Bounous Laura, Comba Ivana, Costantino Laura,
Revel Nella, Ribet Rina, Rivoira Rubina, Soulìer Erica, Beux Ersilio,
Bouchard Franco, Cheiret Arturo,
Comba Aldo, Comba Bruno, Godino
Sergio, Simondi Emilio, Soulier Sei
gio e Travers Carlo.
Battesimo - Boufious Laura Maddalena, di Mario e di Toch Alberta
(Villa).
Matrimoni - Si sono sposati, ulti
mámente, nel nostro tempio : Gaudio
Franco (Prarostino) e Ribetto Elena (Villar Perosa). Ber tino Alberto
(Prarostino) e Fomeron Lori (Gaydou). Stoppa Giovanni Giuseppe (Pi
nerolo) e Fraschia Elba (Villar Perosa).
lilel ai/ii/imeìMio dalla ^aa moite (1933'^1958)
MIO i Quando ripenso a te, o papà mio, PADRE ; •„1 di chi guarda diritto innanzi a sè, '
tutta mi strugge una gran tenerezza. coraggioso e sì retto in ogni cosa.
mi sento avvicinar di più a Dio, E c'era pur quell'incanto possente.
chè tanto amai la dolce tua carezza. quando mi recitavi, con passione, '*
Tu m'hai destato, con poche parole. le più belle poesie della tua mente'.
l'inestinguibil sete di purezza. che riflettean tutte una visione.
m'hai ripetuto, tanto, che le soie
vanità della terra sono sciocchezza ; Ora, o mio padre, ti rammento...
hai lasciato cadere dalla mano. sono bianchi i capelli... e, di fanciulla,
con soave dolcezza e parsimonia. si ridesta nel cuore lo sgomento.
le belle perle del tuo Spirto sano. come quando lasciavi la mia culla.
che, solo, un grande cuore d'oro, conia.
Lentamente, calava il crepuscolo,
Non ho dimenticato, io piccina. quando, sul dondolo di noce 1
i cari silenzi tra le tue braccia. nell'ampia sala sentivo solo
rapita dalla bella canzoncina lo scricchiolar del legno e la tua voce.
e daM'amore della tua faccia.
Mi cantavi sommesso e trasognato, Ora, la vita mi ha lasciata soia.
le più belle canzoni della Valle; 1 giovani son buoni, ma ignari.
sei proprio tu, che m'hai insegnato Sono, però, rimasta della scuola
a veder la poesia in ogni calle. che m'insegnasti, ancor, nei tempi amari.
In alto, vo' guardar, sempre più in alto.
C'era qualcosa che sentivo in te; al cielo di cobalto.
quella forza gigante e misteriosa. A. B. T.
Funerali - Gallian Elena n. Costantin, di anni 60 (Chiabrandi). Balmas
Caterina n. Balmas, di anni 91 (Ronchi). Vinçon Virginia, di anni 76 (Sar
voia). Stecher Anastasia, di anni 77
(Asilo). Griot Margherita n. Bleynat,
di anni 66 (Ciampas). Justet Lidia
ved. Bouchard, di anni 84 (Chenevières).
Alle famiglie afflitte, rinnoviamo
l’espressione della nostra simpatia
La domenica 13 Aprile ha avuto
luogo un Convegno Giovanile riservato alle Unioni di Pomaretto, Pramollo e S. Germano. Non estante
l’eccezionale nevicata che ha bloccato molti giovani a casa loro il Con
vegno si è svolto con buoni risultati
ed un utile scambio di idee sotto la
direzione del past. B. Tron del Co
mitato di Gruppo.
Mentre i nostri giovani erano riuniti a S. Germano le socie delle no
stre Unioni Femminili erano cordialmente accolte a Torre Pellice dall’Unione delie Madri di quella comunità, che ringraziamo sentitamente.
Per la domenica 4 Maggio la nostra
Corale organizza una gita ad Ivrea
e spera di partecipare attivamente al
culto della locale Comunità Valdese.
I catecumeni, recentemente confermati, sono cordialmente invitati. Essi non hanno che da prenotarsi presso il negozio della sig.na Long. Rimangono disponibili alcuni posti riservati a coloro che vorranno accompagnare la nostra Corale.
Opere di interesse sociale. Fra i
quartieri periferici della parrocchia,
il quartiere del Martinat è il più distante dal centro ed il più disagiato.
E’ stata iniziata, da alcuni anni, la
costruzione di una strada carrozzabile che sarebbe di somma utilità e che
procede con esasperante lentezza. Ma
un problema, più grave e più urgente aspettava di essere risolto. Le frazioni del quartiere dei Martinat erano quasi tutte sprovviste di acqua p>otabile. Le massaie dovevano far lun
ghi percorsi, d’inverno e d’estate, per
sentieri appena tracciati onde attingere l’acqua nei ruscelli. Questa dolorosa situazione, anacronistica pe.
i tempi nei quali viviamo, ha avuto
termine in queste settimane. L’acqua
pura delle fonti è stata avviata nei
tubi e giunge ora direttamente nei
casolari. La popolazione tutta dei
Martinat desidera esprimere la sua
riconoscenza al sindaco di S. Germano sig. Oscar Bouchard ed al consigliere comunale sig. Comba Attilio per l’opera svolta con grande soddisfazione di tutti gli interessati.
P11VËR0L0
all’età di 57 anni. Da più di un anno
egli era afflitto da una dura prova
che egli accettò con coraggio e nel
corso della quale il Signore gli concedette di sopportare con pazienza e
con fiduciosa sottomissione i dolori
del tempo presente. Ai funerali erano molti i rappresentanti della Chiesa di Pomaretto, legati alla famiglia
Balmas da vìncoli di parentela o di
amicizia; nella solennità dell’ora la
folla di intervenuti volle dimostrare
alla famiglia nel lutto ed ai numerosi congiunti sentimenti di viva partecipazione al loro lutto. Sentimenti
che noi pure ancora rinnoviamo, non
senza riaffermare che, grazie a Dio,
« l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza e l’esperienza speranza ». Una speranza che non rende
confusi perchè « l’amor di Dio è stato
sparso nei nostri cuori».
Venerdì 25 Aprile è stato celebrato
in chiesa il matrimonio religioso tra
Burri Giuseppe Felice di Berna e Cardane Maria Pasqualina di Pinerolo.
Su questi coniugi, che già avevano
celebrato il rito civile in Svizzera, è
stata invocata la benedizione del Signore.
Domenica 13 Aprile il culto è stato
presieduto dal Pastore Roberto Jahier
di Luserna S. Giovanni che ringra
ziamo per la sua gradita visita.
Lunedi 21 Aprile, un lungo corteo
ha accompagnato al cimitero la salma del nostro fratello in fede Edmondo Balmas, di San Secondo, deceduto
Un lutto a Pinerolo
La parrocchia di S. Donato a Pinerolo
è stala colpita dal lutto per la morte del
suo parroco, Monsignor Matteo Girando,
deceduto il 16 aprile u. s.
Desideriamo partecipare a quel lutto,
per riguardo alla memoria del defunto ed
al posto che occupava. Nominato parroco
nel 1918, per quarant’anni egli svolse la
sua missione con profondo zelo e in uno
spirito di vera e propria dedizione alla comunità dei fedeli.
Nel rievocarne la memoria, uniti dal vincolo della solidarietà cristiana di fronte alle
grandi realtà della vita e della morte, siamo lieti di pubblicare alcune parole scritte
daU’aw. Pittavino in un pensoso ed efficace articolo per il Corriere Alpino:
” Don Matteo Girando ha portato nelle
famiglie cittadine la sua parola di conforto
e di fede, il suo gesto di carità... Egli era
uno spirito libero, fedele alla propria missione, ed uno spirilo nobile, che si trovava
sempre col più debole e prendeva le parti
del vinto... Egli ha seminato per quarant’anni e la storia intima del suo lavoro spirituale la conosce solo Iddio... Io lo vedo
ancora in questo momento passare per le
strade della nostra città, incurante del vento e della pioggia, col viso severo e lo
sguardo fisso a qualcosa di lontano che vedeva lui solo, e penso al buon seminatore
che drizza la faccia contro al vento e getta
hi sua semente... ”.
Dio ci renda fedeli operatori di bene
fino al termine della nostra giornata terrena. red.
4
La vérité, c'est le salut du moiv
de; elle est l'amie de ,tous
même de ceux qu'elle frappe.
Ch. Wagner
L'Eco delle Valli Valdesi
Mais rendons cet honneur à la
vérité, de la servir avec bonté.
Gh. Wagner
CANTO SACRO
Feste di Gente
Domenica 4 inag.^io, ore 15 : Pesta di canto nel Tempio di Torre Pellice
per le Corali della Val Pellice. Prova
d’insieme; ore 14.15 nell’aula sinodale.
Domenica 11 maggio, ore 15: Pesta di canto nel Tempio di Pinerolo per
le Corali della Val Chisone e Germanasca.
Prova d’iitóieme: ore 14.15 nel locale che
• sarà indicato.
Domenica 11 maggio, ore 15 : Pesta di canto nel Tempio di Torre Pellice
per le Scuole Domenicali della Val Pellice.
Prova d’insieme ; ore 14.15 nell’aula sinodale.
Giovedì 15 maggio, ore;10- Pe.sta di canto nel Tempio di Prarostino
per le Scuole Domenicali della Val Chisone
e Germanasca. In caso di cattivo tempo,
detta festa di canto avrà luogo Domenica
18 maggio alle ore 15 nel Tempio di
Pomaretto.
La Pesta di Canto delle Scuole Domenicali della alta Val Germanasca sarà organizzata dai Pastori locali in accordo col
membro della Commissione del Canto Sacro, Pastore P. Davite.
Il pubblico è cordialmente invitato a partecipare a queste feste di
canto.
OSSERVAZIONI
Le Corali tengano presente che;
1) L’ultimo verso della 3» strofa dell’inno 87 dell’Innario Cristiano
va cantato;
Ein - fon-de - sti - no - vel - lo - vi - gor.
2) La seconda strofa dell’inno 110 dell’Innario Cristiano è corretta
come segue:
Bendimi, o Dio, più candido che neve
Ed allegrezza e gioia fammi udir.
Il peso che m’opprime rendi lieve.
In Te soltanto fammi ognor gioir.
La tua sapienza dammi e il tuo vigor
Ed un cuor puro crea in me. Signor.
3) L’inno 153 dello Psaumes et Cantiques deve essere cantato abbas
sato di un tono. La Commissione del Canto Sacro.
Dalli altre Chiese
ROMà (Piazza Garonr)
Sabato 22- Mar?io nel nostro tempio
sono state celebrate le nozze della Signorina Lidia Ventura col Sig. Fernando Luci. Un grandissimo numero
di fratelli, sorelle ed amici hanno voluto associarsi alla gioia,della Sig.na
Ventura che nella sua mansione di
Consigliera e Segreta,ria svolge da
molti anni una fedele collaborazione
da tutti apprezzata.
L’attività dell’Unione Pemminile
procede favorevolmente in un attimo
spirito ed in una atmosfera cordiale
e amichevole. Il 3 marzo ha avuto
luogo una riunione in comune coll’Unione di via IV Novembre. Siamo state liete di accogliere il numeroso gruppo delle visitatrici. La riunione ha
dato un buon contributo alla conoscenza reciproca. Apprezzatissima la
conferenza della sig.na Febe Tedesco sul Sudan, illustrata da splendide
diapositive a colori.
GEIVÌOM
Il Consiglio dei Pastori della Grande Genova ha organismato vari culti
ecumenici, conferenze, e riunioni di
appello. Queste manifestazioni della
« unità » della Chiesa di Cristo e della nostra volontà di « camminare assieme » nell’opera di testimonianza
sono anche un arricchimento spirituale per ogni Comunità. Benedicta
mo Iddio per tutto quello che ci concede di fare e Lo preghiamo affinché
ci ispiri in ogni decisione atta a rendere visibile l’unità in Cristo e la nostra presenza Evangelica nella nostra città.
Domenica 16 Marzo il pulpito della
nostra chiesa è stato occupato da un
visitatore illustre: il Vescovo Metodista Uberto Sante Barbieri.
Altri visitatori di rilievo hanno parlato recentemente al Centro Evangelico di Cultura. Segnaliamo il Prof
Oscar Cullmann deirUniversità di
Basilea e Parigi, ohe ha commentato
la recente scoperta di antichi manoscritti contenenti parale di Gesù del
tutto nuove, e da ritenersi con tutta
probabilità autentiche. Ricordiamo
anche il vescovo anglicano Neill Stephen che ha parlato di un suo recente viaggio in Africa e dei fermenti
religiosi di quel Continente.
L’Unione Giovanile ha svolto regolarmente la sua attività settimanale
Per l’importanza e Tattualità dei
tema hanno suscitato notevole interesse gli Studi del ciclo: «Dialogo
con i fratelli cattolici ». Ben frequentata è stata pure una serata di
audizione di Canti spirituali negri.
La riunione mensile interdenominazionale ha svolto il tema : « La riconciliazione in Cristo », in preparazione
ai Convegno giovanile che avrà luogo
a Firenze i giorni 25 e 26 Aprile.
Pur nella varietà del programma
di attività, si è cercato sempre di
conservare all’unione il suo carattere essenziale di luogo di incontro fraterno, nello spirito della più aperta
comprensione. La frequenza è nel
complesso buona, anche se rinteressamento attivo di alcuni membri risulta spesso rallentato a causa di impegni o interessi di vario genere che
si risolvono necessariamente in un
grave impoverimento di tutta l’attività unionistica.
NOTIZIE DALLE COMUNITÀ’ DELLE VALLI
dlVÌGROGlVA (Serre)
Ringraziamo di cuore l’Anziano Emilio Buffa (Pradeltomo) e il sig.
Aldo Varese che, a causa di un’indisposizione del pastore, hanno presieduto i culti, la domenica 23 marzo,
rispettivamente a Pradeltomo ed al
Serre: la comunità è loro molto grata.
La domenica delle Palme hanno
fatto professione di fede nel tempio
del Serre, in presenza della comunità
riunita come ogni anno per un culto
unico, i catecumeni Sergio Costantin
(Pradeltomo). Lily Monnet (Rivoires) e Prosperino Ricca (Ricca); insieme a loro è stato accolto nella piena comunione della Chiesa il giovane.
Nello Miegge (Ghiounira). Noi crediamo che ad ognimo di questi giovani il Signore ha rivolto la Sua chiar
mata : faccia Lui stesso che la loro
risposta sia stata e sia ogni giorno,
in mezzo ad un mondo, e talvolta in
mezzo ad una comunità che sembrano allontanarsi, forse insensibilmente, da Cristo, quella del primo confessore : « Signore, a chi ce ne andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna;
e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio ».
Putroppo il maltempo ha impedite non poco la partecipazione ai culti
serali della Settimana Santa; nondimeno un raccolto gruppo si è riunito,
a Pradeltomo la sera del Giovedì
Santo, al Serre quella del Venerdì
Santo, per riascoltare nella comunione fraterna TEvangelo del sacriflcio
redentore del nostro Signore Gpsù
Clisto, e per riceverne i segni accostandosi alla Sua tavola.
La sera del sabato si è avuta nel
tempio del Serre un’audizione di dischi di musica sacra, e precisamente
della seconda parte delToratorio « Il
Messia», di Haendel, riguardante la
Passione e la Risurrezione: seguendone il testo, che è prevalentemente
composto di passi biblici, siamo stati
ancora condotti a meditare la grande opera di Dio per noi, poiché la
Sua risurrezione è la certezza della
nostra riurrezione.
Il culto di Pasqua è stato ravvivato, anche quest’anno, dalla partecipazione di buona parte della comunità, pure alla Santa Cena ; ed è sempre un momento profondamente rallegrante, per tutti, anche se non si
può reprimere la domanda: perchè
non è così ogni domenica? ogni domenica è pure, sempre, il « giorno del
Signore ! » Ma finché le nostre famiglie verranno, assetate dell’Evangelo
della risurrezione e del Regno, non si
può che rallegrarsi con tutto il cuore, ed attendere con speranza l’opera
di Colui che è padrone del seme, il
seme della Parola.
UILLUR PELLICE
Le solennità pasquali, favorite da
un tempo primaverile, hanno avuto
lo svolgiménto più felice. Preparate
da una apposita serie di riunioni, ci
hanno aiutati a meglio comprendere
quel che Dio ha fatto per noi.
Hanno dato inizio alle celebrazioni
della Settimana Santa, gli esami di
fede dei dieci catecumeni confermandi, esami dati al Presbiterio dinanzi
ai membri del Concistoro, con una
cerimonia edificante e non priva di
solennità. Si sa come possono essere
in generale le risi^ste dei giovanotti
in queste occasioni, ma quest’anno esse sono state particolarmente soddisfacenti e gli esaminatori si sono sentiti commossi dinanzi all’umile sicurezza e maturità spirituale di alcuni
aei candidati.
Domenica delle Palme. Culto bello,
benedetto, ricco delia presenza del Signore ed anche di quella di numerosi
iratelli e sorelle. I confermandi in
mezzo alla viva emozione propria e
dell’Assemblea, si sono alzati ad uno
ad uno per dare con parole proprie
la loro professione di fede.
— Io sono un povero peccatore, ma
so che Gesù Cristo' è morto per la mia
salvezza e perciò domando di essere
ammesso alla sua chiesa...
— Io credo in Dio padre Onnipotente, creatore...
— Io domando di essere ammesso
alla chiesa perchè...
Quindi, in ginocchio, ciascuno ha
ricevuto l’imposizione delle mani...
— Nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo...
All’uscita, schierati dinanzi alla
porta del tempio i nuovi membri di
Chiesa sono stati festeggiati e abbracciati da tutta la comunità.
Essi sono : Baridon Albino, Bonjour Riccardo, Laiolo Renzo, Garnier
Luciano, Cordin Attilio, Gönnet Olga, Michelin Salomon Wanda, Gönnet Elena, Davit Jolanda, Mondon
Franca.
La sera, nella sala delle attività, è
raccolto un altro pubblico numeroso.
Sul palco è la corale di Torre Pellice
diretta dal prof. Corsani. I canti sacri e quelli della fraterna allegrezza
si su.sseguono gli uni agli altri fino
alla conclusione del troppo breve programma e riempiono l’ambiente ed i
cuori di soavi armonie. Non poteva
concludersi meglio la domenica delle
Palme e ne siamo grati ai cari Ospiti ed al loro direttore.
Tutte le sere della Settimana Santa sono state occupate da una o più
riimioni od attivil;^ giovanili intese
a celebrare la passione del Signore.
Mercoledì pomeriggio numerosi ve
terani col sussidio anche della macchina del geom. Bouissa, si sono riuniti nel nostro salone, accolti e festeggiati dall’unione delle giovani.
Dopo la riunione di preghiera, venne
svolto un programma interessante e
piacevole di recito e canti, quindi,
l’indispensabile, benefica tazza di tè!
La sera di Giovedì Santo, nel Tempio, venne celefeito un culto liturgico con Santa cena e, malgrado il
tempo sfavorevole vi partecipò una
numerosa assemblea. Molte sorelle
alla Sacra Mensa; alcune che a Pasqua non potranno venire perchè impegnate nei preparativi del pranzo
pasquale.
Venerdì Santo. Culto- bilingue. Predica in francese il fratello Alberto Lazier che con tatto e con profonda conoscenza del cuore umano ci fa sentire la nostra corresponsabilità nel
«crocifiggilo!» che la folla ha gridato contro il suo Salvatore.
Pasqua. Tempio gremito, non bastano i banchi. Molti Villaresi ed amici lontani hanno voluto venire, anche a prezzo di sacrifici, a trascorrere,
il giorno di Pasqua nella loro Villar.
Non è la solita folla delle solennità.
Gli apatici, qui, non vengono più al
culto neppure il giorno di Pasqua,
ma questi sono in gran parte credenti
che amano il Signore ed i loro fratelli.
Alla S. Cena i partecipanti sono
più numerosi del consueto. Centoquaranta, non corrisponde ancora a
quanto si vede i in altre parrocchie,
ma denota tuttavia un progresso e
forse anche un certo grado di serietà.
La sera. Fin qui, la sera di Pasqua
non vi erano mai state attività. La
si considerava sacra all’intimità della famiglia, al raccoglimento e ad altre cose.
Quest’armo proponemmo una innovazione nella comunione fraterna
e sotto lo sguardo del Signore.
Il Vice-Moderatore ebbe la bontà di
accettare di presiederlo dandoci un
forte e benefico messaggio e il dott.
Gardiol di Torre Pellice mise a nostra disposizione il suo apparecchio
cinematografico per farci ammirare
un film sull’attività del nostro fratello André Larcier in Francia.
Una numerosa assemblea aderì all’invito e così ebbe la sua bella conclusione questa solennità pasquale
che veramente il Signore ha benedetto in modo notevole.
RÜRÂ’
La Settimana Santa è stata caratterizzata da una buona affluenza al
culto del venerdì Santo, in occasione del ricevimento dei catecumeni.
Due cateciuneni soltanto sono stati
aminessi : Durand Enzo e Durand
Adriana. Domandiamo a Dio di benedire questi giovani che hanno ac
cettato di far parte della Chiesa del
Signore Gesù Cristo. Siamo lieti che
la comunità, nel suo insieme, comprenda sempre di più il valore del
giorno in cui Cristo è morto e ci
auguriamo che sempre più si ante
ponga il culto di quel giorno agli
interessi del mercato. Il culto della
domenica, affollato come nelle grandi ocasioni, è stato occasione di incontro e di comunione fraterna coi
rorenghi lontani e con amici di Ro
rà. Il prof. Gönnet e la sua signora
hanno passato alcune ore con i Rorenghi e la comunità ha gradito il
messaggio augurale. Anche la famiglia Meille Valdo di Milano ha trascorso le vacanze pasquali in quel di
Rorà. Abbiamo rivisto molti rorenghi lontani ai quali inviamo il nostro pen.siero ed il nostro saluto. La
celebrazione della Santa Cena è sta
ta fatta nei due culti e le due corali dei bambini e degli adulti hanno
cantato nelle due occasioni del Venerdì e della Pasqua contribuendo
ai buon andamento dei servizi religiosi.
I catecumeni hanno effettuato una
gita a Susa ed ad Avigliana; hanno
visitato la Susa vecchia e la chièsa
valdese portando cosi un simpatico
ricordo della giornata.
Recentemente ha avuto luogo la
seduta primaverile della Mutua del
bestiame: sotto la presidenza del signor Aldo Tourn è stato svolto l’ordine del giorno che comportava la
elezione della Direzione, la discus
sione del problema concernente le
migliorie dei pascoli per interessamento della scuola d’agricoltura, so
prautto del suo Presidente prof. Attilio Jallà. La Direzione della Mutua
è stata riconfermata e il numero dii
mutuati accresciuto grazie al buon
funzionamento della mutua medesima.
Il marito Grìot Enrico nella triste
inattesa dipartita di
Margherita Bleynat
in Griot
Ai'
ringrazia in particolar modo la signora Balmas Ivonne, il Pastore Bert, il
Dottor De Clementi, i vicini di casa
e tutti coloro che con scritti e colla
presenza hanno preso parte al suo
dolore.
S. Germano Chisone (Ciampas)
9 Aprile 1958
Le famiglie Bouchard, Laurenti e
Giuste! profondamente commosse per
la dimostrazione di affetto ricevuta
in occasione della dipartenza della
Cara
Lidia Giuste!
ved. Bouchard
sentitamente ringraziano il Pastore
sig. Bert, i vicini di casa e tutti coloro che di presenza, con scritti e fio
ri, hanno preso parte al loro immenso dolore.
Inverso Pinasca (Chenevières) 17-4-58
La famiglia e i congiunti di
Susanna Genre
ved. Rostan
deceduta al Rifugio Carlo Alberto di
Lusema S. Giovanni, ringraziano sentitamente le persone intervenute al
funerale, il personale del Rifugio per
le buone cure prestate ed il Past. emerito Giovanni Bertinatti per la .sua
as,sistenza spirituale.
Luserna S. Giovanni, 23 Aprile 1958
Prof. Dr. d. Bonìsconlro
Libero docente
in Clinica Odontoiatrica all'Università
MALATTIE
V DELLA BOCCA E DEI DENTI
Pinerolo - Via Palestro, 7 - Tel. 24-98
Tutta la settimana tranne domenica
e lunedì
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Rednllore: Ermnnno Rosimi
Via dei Mille, 1 - Pinerolo
lei. 2009
.Sede c AmminìstTazione
Editrice Claudianj
Torre Pellice - .('.p. 2/17.“>l)7
ripografiu Subalpina - ,s. p. a.
Torre Pellice (Torino)
Direttore: Prof. Gino Costabel
Pubblicaz. autorizzata dal Tribunale
di Pinerolo con decreto del 1-1-1955
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