1
Ui BUONA NOVELLA
GIORGIE DELLA EVA,\CELIZZAZIO\E ITALUJIA
Seguendo la yerità nella carità
Efes. IV. js.
PREZZO DI ASSOCIAZIONE
P«r U Slato (tmt« a destmazioie) . . . f 3 >•
Per la Stìwer* e Francia, id.....» 4 15
PerringbiUem. id.......»5 5«
rer altri paesi (rrtneo Abo il e<in6Bt). . » 3 >
Ria si rimoDO assaciaziooi per meao di nB anao.
LE ASSOCIAZIONI Bl RIGEVOIfO
laTtriniairilfizìo del QiorDale.Tiile dille, S'H.
Ielle proTÌBtie pms» teUi gli VfBxil postali fet
DexiQ di Taglia, cbe dOTranDO essere iirùli franco
<l DiretUre de41i Boooa NoTeUai oio iltrifleDU.
All’estero, ai seguenti ifldirizzi: Parlai, dalla libreria C. Meyrueia, rue Tron
chet, 2; Ginevra, dal sig. E. Beroud libralo; tn^biUerraper mezzo di franco-bolii
iDgIesi spediti fratco al Direttore della Buona Rorella.
SOMMARIO
Marianismo, ossia culto idolatro di Maria, distruttivo del cristianesimo li.
— t mercanti d’anime. — Le madri cristiane fanno i figli Cristiani.
— Notizie.
MARlAMS.no
CULTO IDOLATRO DI MARIA, DISTRUTTIVO DEL CRISTIANESIMO
II n.
Due sono le parti che faremo oggetto dei nostri studii; la
prima comincia dall’Annunziazione dell'Angelo a Maria,
esamina quanto è raccontato di lei successivamente, pervenendo fino alla fuga in Egitto per evitare la persecuzione di
Erode. La seconda, come già l’abbiarn accennato, studierà
tutti i momenti in cui Maria è presentata sulla scena evangelica, dalle nozze di Cana fino all'agonia della Croce. Cominciamo, ma brevemente, daH’Annunziazione. Si è tratto
{*) Da correggersi nel primo Articolo: pag. 334, nona linea, invece di
bisogenrà più, leggi pur; e pag. 335, seconda linea, in vece di sedicente’,
leggi seducente.
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— m —
un gran partito daìle parole che J’augelo dice a Maria; e di
quella salutazione si fece una preghiera diretta a Lei, quasi
che quel linguaggio fosse un panegirico e un principio di
apoteosi. Bisognerà che noi, scrutandolo a fondo, ne mostriamo il vero valore. Citiamo ( traduzione di Martini ) Ifl
parole a Lei detto dall’angelo : « Dio ti salvi, piena di grazia: il Signore è teco; benedetta tu fra le donne ». Quesla
formola Dio ti salvi nulla ha che sia straordinario, è una
foggia ebraica di salutare rispettosa, e nulla più ; tanto è vero
che questa maniera di parlare era comune, che spessissimo
noi la rincontriamo senza che si debba trovarvi un’enfasi qualunque 0 un senso trascendente. In S. Matteo, cap. xxviii,
v. 9, così, volto il Signore alle donne si esprime, poco dopo
esser risuscitato : « Dio vi salvi ». Persino Giuda quando l’abbraccia per tradirlo, dice a Lui (Matteo, cap. xxvi, v. 49);
« Dio ti salvi, Maestro » ; e baciollo. Finalmente quella
stessa turba che Lo avea spogliato por oltraggiarlo, adoprava
la stessa formola, tanto essa era famigliare tra gli Ebrei !
(Matteo, cap. XXVII, v. 29) « e piegando il ginocchio dinanzi
a Lui, lo schcrnivan dicendo; Dio ti salvi, re dei Giudei » .
In conseguenza chi mai si arrogherebbe il diritto di esagerare il senso di queste prime parole, non essendo altro esse
che un saluto ordinario e semplicissimo?
Seguono queste altre piena di grazia, che si fecero sinonime di fonte di ogni grazia, di tesoro di grazia, e sopra
le quali si fondò il si.stema gigantesco della mediazione di
Maria. Anche esse dovranno essere da noi discusse,e ridotte
alla vera loro misura. La parola greca è questa:
[jLÉvvi ; qual ne è il senso ? Il più accreditato è questo ; graziosamente accetta, o mollo graziata. Seguiranno altre parole
che verranno in appoggio di questo senso il più ovvio, e se
no vedrà il concatenamento logico e naturale. Imperciocché
vuoisi sapere cho Maria nulla intende che non possa egualmente dirsi a tutti quelli che sono chiamati dal peccato alla
giustizia, 0 dal mondo alla nuova alleanza, o cho ricevono un
favore segnalato. La continuazione del discorso tenuto a Lei
è una prova assai chiara e convincente che le parole già
dette non possono in niun modo avere quella significazione
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esorbitante che fu loro attribuita. « Il Signore ù teco, benedetta tu fra le donne ». L’ordine richiedeva che se qui vi
fosso un panegirico, crescesse in forza; ma no, è delio semplicemente il Signore è teco ; espressione profusa nella Sacra Scrittura e di applicazione generalo. Rimangono queste
ultime benedetta tu fra le donne; non si legge sopra le donne,
come i Mariolalri si compiacquero di tradurre spesse volte.
Questa maniera di dire non è esclusiva a questa salutazione
fatta a Maria ; se ne hanno esempii, e da ossi non si indusse
giammai qualche privilegio supremo in favore dello [lersone
acui parole simili furono indirizzato. Quanto a questa qualificazione benedetta, solo chi e digiuno affatto dolla Bibbia
ignora ch’è una locuzione che ricorre lo mille volte, ricevuta
e accordata reciprocamente : potremmo empier pagine di
frasi analoghe. Sia si tratta piuttosto delle espressioni che
sono aggiunte ; benedetta sei tu tra le donne; vorrebbesi
che questa distinzione di Maria la esaltasse a un grado infinito. Sono immaginazioni smentite dalla più leggiera riflessione. Non staremo a citare un libro che non si accetta
da noi, quello di Giuditta, la quale s’intende fare lo stesso
elogio ; ma invece produrremo una frase del libro de' Giudici,
cap. V, V. 24, che noi troviamo più energica che quella
tuttora riferita. Nel suo Inno Debora così celebra la vincitrice di Sisera ; « Sia benedetta sopra tutte le donne Jael,
moglie di Eber Chaneo ; sia benedetta sopra tutte le donne
che stanno in padiglione ». Noi non sappiamo in verità come
si sia potuto fare una invocazione a Maria di quesla salutazione deU’angelo, che implica unicamente che essa era chiamata ad un onore distintissimo, senza che però lale onore la
sollevasse a quella altezza romanzesca e fantastica che,
come si vede, in queste parole da noi atlenlamente ponderate non trova nò base ni; sostegno. Quel che sieguo nel
Vangelo ci porgerà argomenti ancor più forti che i già
addotti.
« Lo quali cose, avendo Ella udite, si turbò alle sue parole ; 0 andava pensando che sorta di saluto fosse questo. E
l'angelo le disse; Non temer, Maria, imperocché hai trovato
grazia innanzi a Dio ». Tutto quello che Maria ode è nuovo
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per lei, ne mos-tra sorpresa , e le parole udite la turbano;
ella è tanto straniera a quello che l’annunzio contiene, che
andava essa pensando che sorta di saluto fosse questo ! Il
turbarsi, che l'angelo fa sinonimo di temere, non 6 egli proprio a chi non mai ricevette comunicazioni di un ordine
sopra natura? Non smente questo quel caos di leggende
tutte approvate e propagato con zelo da tanti secoli, nelle
quali Maria comunica con angeli fin quasi dal suo nascere.
Maria è rappresentata iniziata fino nelle più minime particolarità dell’opera della Redenzione ; che più ? Maria prima
di nascere, e la stessa sua anima molto e molto tempo
prima, è colma di tanta scienza che la Trinità non ha segreti per Lei, che tutto è luminoso davanti al suo intelletto
senza veli di sorta? Questi insegnamenti di Roma sovvertono
la Parola scritta inspirata ; e molte volte avremo occasione
di fare questa stessa rimarca; imperocché le leggende da lei
inventate sotto pretesto di empiere le lacune dei Vangeli, son
delcontinnola contraddizione e la distruzione doi Vangeli.
Maria turbata, Maria che ignora, Maria incoraggiata a non
temere, Maria che trova grazia dinanzi a Dio [invenisti gratiam apud Deum) tutto questo denunzia il sistema romano
come appieno falso, antiscritturale e immaginato da devoti
0 astuti che non avevano meditato la Scrittura o non ne facevano caso. Certamente, cho se questo dialogo avesse
dovuto comporsi dai Dottori romani predominati dal Marianismo, altro ne sarebbe stato il tessuto, altre le idee e il linguaggio ! Ma qual si trova, in termini sì semplici e di tanta
sobrietà, sconcerta quelli che son avvezzi a veder glorificata
Maria con tutti gli sfoggi di una fantasia sregolata. Ecco
ancora che l’angelo annunziando a Maria che concepirebbe
Colui il cui regno non avrebbe fino, ancor si mostra ossa ignara
(leircconomia fissata all’opera deH’Incarnazione. «In qual
modo avverrà questo, dice ella, mentre io non conosco
uomo?» Falso adunque quello che fu sempre spacciato dagli
adoratori di Maria, cho avesse la scienza infusa comunicatale nell'atto stesso della propria concezione! 1 Romanisti
l’esaltano fino all'ultimo cielO, ed ella conehiuderispondendo
aH'angelo : «.'Ecco Vancella del Signore, facciasi di me se-
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condo la tua parola ». E l’ancella, o fu fatta, malgrado la di
lei umiltà, l'imperatrice dell’universo \ E non diciamo troppo aggiungendo, il centro della Trinità che a forra d’arto e
di sottigliezze si ò giunti o ad eclissare o a farle tutto abdicare in di lei mano ! ! !
Seguendo ora Maria che viaggia per visitare Elisabetta, e
leggendo ciò che la concerne, nulla del pari troviamo che
giustifichi 0 il di lei culto o la di lei mediazione, o anche
qualunque omaggio che si approssimi al culto. « Elisabetta
fu ripiena di Spirito Santo, ed esclamò ad alta voce e disse;
Benedetta tu fra lo donne e benedetto il frutto del tuo ventre.
E donde a me questo che la madre del Signor mio venga da
me? Imperocché ecco che appena il suono del tuo saluto
giunse alle mie orecchia, saltellò per giubilo nel mio seno
il bambino. E beata le cho hai creduto, perchè si adempieranno le coso dette a te dal Signore». Questo quadro potrei
farlo facilmente comprendere se volessi entrare in un
ordine d’idee.che gli antichi Padri hanno molto approfondilo; S. Agostino principalmente scorgo alti sensi sotlo la
lettera di questo racconto, discordante affatto dagli stravaganti commenti falli prevalere da Roma; por lui la vecchia
Elisabetta «portando l’obbrobrio della sua sterilità » è il tipo
della Sinagoga decrepita, e Zaccaria muto, figura la cessazione dei profeti da lungo tempo; perfin il sesto mese indica
tipicamente l’epoca stessa della fine del Giudaismo. Giovanni è la profezia rinata, riassumente tutti i profeti. Maria
giovanetla è tipo della Chiesa nascente; in tal modo le due
economie stanno in presenza, l’una che comincia, l’altra che
cessa. Giovanni che balza in faccia a Gesii, riepiloga quel
sentimento così espresso da Cristo stesso quando disse :
«Àbramo vide il mio giorno e se no rallegrò». È perciò ben
naturalo cho Elisabetta la quale rappresenta quei giusti che
aspettavano la salute d’Israello, si riempia di Spirito Santo al
cospetto della nuova Chiesa ; che essa sciami «Benedetta tu
fra le donne, e benedetto il frutto del tuo ventre »; e cho di
più Elisabetta si confonda di gioia vedendo venire a lei la
madre del Signor suo, con diro che al suono della sua voce
il bambino saltellò nel suo grembo per giubilo. Ma sog-
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giunge ; « E Beata te che hai creduto » ; e per tal guisa fa
tutto consistere nella fede, opera deireconomia novella ! Non
mi tocca ora a discutere la giustezza o l’insussistenza del
metodo di Agostino ; mi contento di segnalarlo ; perchè questi stessi Padri fanno Maria tipo della Sinagoga, durante tutto
il periodo che Gesìi insegna, fino alla Croce, per dare cosi
ragione del modo tutt’altro che sfoggialo e imponente, con
cui gli Evangelisti presentano Maria dinanzi a Gesù nel
corso di sua pubblica carriera. Procedendo ora avanti nell’analisi del Cantico di Maria, ci convinceremo sempre più
della solidità delle nostre riflessioni precedenti.
Teofosfilo.
1 MERCANTI D ÀNIME
Se v’ha accusa che in questi ultimi tempi sovratutto sia
stata dalla fazione clericale scagliata contro agli evangelici,
si è quella di aver questi ultimi stabilito nella nostra patria
un mercato in grande delle coscienze, comprando a peso
d’oro quanti sono disposti a vendersi, ed incitando a ciò fare
perfino coloro che non vi propendono affatto. Senonchè ogni
qualvolta venne loro domandato un fatto, un solo a conferma
di tali accuse, coloro, ovvero tacquero, ovvero schiamazzarono più forte ancora, ovvero inventarono storie in cui faceano figurare uomini da tutti sconosciuti; ma chi avesse
ricevuto danaro col patto di abbandonare la fede nostra, e
sovratutto da ch( quel danaro fosse stato o somministrato o
solo promesso, non lo dissero mai, e ciò perchè non lo potevano, essendo una tale accusa la più sfrontata calunnia
che si possa dare.
Ma di una simil taccia possono purgarsi del pari i Clericali? L’impresa sarebbe alquanto difficile dopo i bilanci delrOpera di S. Paolo, presentati dal Governo alla Camera dei
Deputati, e dove i soccorsi ai cattolizzandi c cattolizzati
stanno inscritti per l’annua somma di oltre tredici miìa lire!
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Ma questo fatto comunque scandalosissimo [VUnivers e con
lui VArmonia ci proverebbero chiaro come il giorno il contrario) non è l’unico che noi siamo in grado di produrre a
prova, che ciò di cui veniamo rimproverati a torto dai Clericali, 6 appunto quello che praticano essi stessi con una
sfacciataggine che parrebbe incredibile quando non si dovesse toccar con mano. Fatti simili ne abbiamo a iosa o gli
andremo mano mano rivelando, se la cosa sarà giudicata
opportuna. Basti per oggi, e a titolo di saggio, la lettera che
qui appresso riportiamo. La riceveva non è molto un povero
ma rispettabile padre di famiglia, da ben sei anni membro
della Chiesa evangelica di questa città, che ha sempre edificato colla sua vita esemplare e col suo vivo amore a Gesti
Cristo. Convien avvertire che il suddetto per procacciare il
vitto alla famiglia ha stabilito in una delle nostre piazze uno
scarso banchino da libri, che è diventato luogo di convegno
cotidiano per molti preti e frati che vi vengono, non già
allo scopo di comprare libri, ma di ricondurre all’ovile la
pecora smarrita. Per parte di uno di loro veniva consegnata
al nostro amico la seguente epistola, di cui teniamo presso
di noi l’originalo a disposiziono di chi volesse constatarne
l’identità ;
Amico Carissimo.
Da Casa, il 4 novembre 1857.
Dovendo io per 20 giorni asseniarmi da Torino a fare una
campagnata in casa d’un. mio amico, avanti di partire lio
pensato di ridurre in iscritto i motivi a voi tante volte detti e
ridetti per indurvi una volta lasciare a la setta dei Valdesi e ritornare in seno alla vera Chiesa di Gesù Cristo, la Chiesa
Romana; cosi avrete agio in questo tempo di meditarli bene
e fare una forte risoluzione, e al mio ritorno trovarvi sinceramente sulla via della salute, cioè cattolico. Rammentatevi
adunque, caro amico, ciò che vi ho detto tante volte, che non
vi può essere che una Chiesa, come una è la verità, uno è Dio,
che questa Chiesa deve cominciare da Gesù Cristo, che abbia
sempre tenuto la stessa fede, la stessa dottrina, che abbia nella
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sua durata la costante e visibile protezione di Dio, nella santità de’suoi membri, nella autenticità de’suoi miracoli in essa
operati, e sempre sostenuta malgrado gli sforzi deirinferno,
ohe suscitò contro di lei le potenze della terra, la rabbia degli
eretici, il furore de’filosofi, sempre scossa mai atterrata, sempre vincitrice mai vinta. Se da una parte perdeva, d’altra parte
acquistava. Voi, che sempre mi parlate d’Evangelo, perchè
non avete osservato che dice: Chi non ascolta la sua Chiesa
è un pagano, e ohi disprezza la sua Chiesa disprezza lui stesso?
e S. Paolo dice, che la Chiesa è la colonna della verità? Ditemi
adunque, amico mio, qual Chiesa intendeva Cristo di parlare?
se non quella che da lui cominciava, e per una successione
sempre continuata de’ suoi vescovi e de’ suoi pontefici, che
dal primo che fu S. Pietro non mancò mai fino a noi e continuerà fino alla fine del mondo, malgrado gli sforzi dell’empietà e le furiose guerre che a lui fecero le potenze della
terra? Come può mai essere che la Valdese sia la vera Chiesa
di Cristo, quando voi veniste 1200 anni dopo di lui? Così le
altre sètte egualmente tengono il nome dei loro inventori.
Noi teniamo per capo altro che Gesù Cristo. Voi sempre variate nella dottrina a cagione del senso privato che ammettete nella Sacra Scrittura. Noi sempre invariabili perchè non
ascoltiamo quella Chiesa che Gesù Cristo ha comandato di
obbedire, ed è per questo che si trovano tante sètte discordanti nel senso di una parola della Scrittura, perchè tante
teste, tanti modi di pensare, e quindi una Babilonia e una
confusione di linguaggi. Qual temerità il dire: più bene intendo io la Scrittura che tutti i dottori della Chiesa, che tutti
i santi e tutti i martiri! Avanti di Pietro Valdo ed altri eretici,
tutto il mondo credeva come ora crede la Chiesa cattolica, e
perchè avete abbandonato tanta autorità e la credenza di tanti
secoli, per abbracciare l’opinione di alcuni sciagurati che vi
hanno traviato nelle vie dell’errore? Quante altre cose vi potrei dire; ma pensate a questi pochi motivi che se vi rifletterete bene saranno bastanti a rimettervi sul buon sentiero e
rimettervi nel seno della vostra madre la Chiesa, come spero
nel mio ritorno di abbracciarvi cattolico. A cosa vi è giovato
a farvi Valdese? I ministri vostri, dopo tanto promesse, vi abbandonarono, e i vostri affari vanno alla peggio, e non vi sovvengono punto al vostro bisogno; cosi fanno questi sciagurati;
vi mettono l'esca in bocca per tirarvi nella loro rete e poi non
Si curano più di voi. Sentite, amico mio, se voi sinceramente
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verrete al Cattolicismo, vi prometto che avrbtk da noi prbti
QUEL SOCCORSO CHE VI ABBISOGNA, E INVECE DI TO GRAMO BANCHETTO DI POCHI LIBRI PORNITO, AVRETE UNO BEN GRANDE E PIENO DI OPERE MAGNIFICHE E CLASSICHE. IN MODO CHE LA PASSERETE SEMPRE MEGLIO, E VI ASSICURERETE LA VOSTRA SUSSISTENZA,
e il Signore vi prospererà per mezzonostro, anche in questo
mondo. Su via, fatevi coraggio ; ricordatevi che aspetto la vostra risoluzione di farvi nuovamente cattolico. Quanta gioia
avrò io di abbracciarvi come fratello 1 E vi assicuro che vi
troverete contento, e vedrete quanta carità si trova fra’cattolici, più che ne’vostri ministri, che non pensano che a se stessi
ed alle loro famiglie.
Aspetto nella mia venuta quesia consolazione, e passo a
caramente salutarvi.
Vostro sincero amico
Frà Ambrogio Valsecchi.
LE MADRI CRISTIANE
FANNO I FIGLI CRISTIANI
Se è vero che la maggior parte degli uomini distinti sono
figli della luro madre, ciò è vero specialmente per gli uomini
religiosi. La storia biblica, la storia della Chiesa, quella contemporanea cadono d’accordo per attestarlo, diciamo più esattemente, per lasciarlo tvavedere; poiché bisogna cercar la ma“
dre per iscoprirla, dietro quel figlio il cui nome oscurò il
suo nella memoria degli uomini. Ma ciò appunto chiede una
madre crisliana; se ha salvalo il figlio, la sua missione di
donna è compiuta; e lo è doppiamente se lo salvò senza farsi
vedere. Date ascolto alla Bibbia. Quale è l’oggetto di quella
breve prefazione che melte a capo della vita di Samuele,
se non di spiegarci questo santo uomo di Dio, questo gigante
della preghiera, questo primo anello della catena dei profeti, questo gran riformatore cosi dello Stato che del culto,
colla fede, col voto, colla fedeltà, col cantico di .4nna sua
madre? Supplisca tale racconto alla brevità colla quale lii
10
Bibbia spiega altrove, in raodo consimile un Mosè, un David,
un Timoteo (1); e ci dia la chiave di quella cura in apparenza
minuziosa, con cui nomina di volo le madri dei re di Giuda (2).
Aprite gli annali della Chiesa. Chi può sentire il nome di
sant’Agostino, di quella viva luce due volte vicina a spegnersi,
ma sottratta volta a volta alla cupidigine ed alla eresia per
glorificare il Dio santo e vero davanti alla posterità più remota, senza ravvisare con lui in questa duplice liberazione,
dopo la mano di Dio, la mano della tenera, deU’umile, della
paziente Monica ? Ma sappiate che Grisoslomo, Basilio il grande,
Gregorio di Nazianza e gran numero di coloro che batterono
la stessa via ebbero ciascuno la sua Monica, di cui, ingrati
che siamo, dimentichiamo d’informarci, mentre assaporiamo
con delizia il frutto di ciò che fu da essa seminato. Ma non
occorre scostarvi tanto : date uno sguardo intorno a voi. Esaminate con qualche attenzione le vie di Dio, e voi vi convincerete che la maggior parte dei servi di Gesù Cristo, di cui
la nostra generazione si glorifica, ad una madre vanno debitori dei primi barlumi della loro pietà. Non è molto, in una
conferenza pastorale ove trovavansi riuniti cento e venti pastori americani uniti in una stessa fede, ognuno venne invitato a fare conoscere la cagione umana alla quale attribuiva,
sotlo la benedizione divina, il cambiamento del proprio cuore.
Or sapete voi quanti di ciò facessero onore alla madre? Su
cento venti, più di cento!
Altrove una madre del pari fedele sembra non aver riuscito così bene: il di lei figlio si è allontanato dalla via che
gli aveva segnata; una madre, al postutto, tutta madre che
sia, non è Dìo. Ma più è grande il traviamento di quel prodigo
figliuolo, più è da ammirarsi la potenza materna, alla quale
esso chiude il proprio cuore, senza che gli riesca dì sottrarvi
la coscienza, e che potrà (che sappiamo noi?) trionfare
della sua resitenza molto tempo dopo che così le lezioni come
gli esempi della madre si saranno spenti nella tomba. Discoli) Esodo, ii, 1-10. Ebr., xi, 24; Salm. Lxxxvi, 16; cap. xvi, 16.
— Atti, xvi, 1; 2Tim, 1, 5.
(2) 2 CnoN, XXIII, 3-17.
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noscere la pietà di una madre è possibile ; dimenticarla
mai, mai. Un uomo dabbene avviavasi verso una chiesa dove
si slava per celebrare una religiosa funzione per i marinari.
Rimpetto alla chiesa, sulla porta di un albergo vede seduto
un vecchio marinaro, con aria burbera e risoluta, il quale,
colle braccia incrocciate sul petto, ed il sigaro in bocca, guardava passare con indifferenza, per non dire con disprezzo,
quelli de’suoi compagni che si recavano al culto. «Amico,
gli disse il forestiero facendoglisi vicino, non venite con noi
alla funzione? » — s No di certo», riprese bruscamente il
marinaro. Il di lui contegno aveva fatto presentire quella risposta al forestiere che prosegui con dolcezza; « Voi mi fate
supporre che abbiate trascorsi giorni cattivi... Avete voi ancora vostra madre? » 11 marinaro alza il capo, fissa gli occhi
sullo straniero, e se ne sta silenzioso. « Ebbene, amico mio,
riprese questo, se vostra buona madre fosse qui, qual consiglio credete voi che vi desse?» — Subito il marinaro balza
in piedi, asciugando co! rovescio della mano una lagrima che
avea cercato invano di nascondere, e con voce fioca ; a Andrò » egli disse. Madri, madri, conoscete la vostra potenza !
Madri, madri, sentite la vostra risponsabilità ! Fortunato il
fanciullo che ha una buona madre ! fortunato il vostro figlio
se ha una buona madre ! Ma intendiamoci ; io non prodigo tal
nome a ogni madre che non odia il proprio nato ; altro è una
madre affezionata, come ve ne sono tante, anche ira i pagani,
altro è una madre secondo Dio.
Ai dì nostri pur troppo, la storia delle relazioni di certi
uomini colla loro madre è presto redatta ; tutto questo sviluppo intellettuale, morale, spirituale, di cui abbiam parlato,
vi è sconosciuto. Dal seno della madre passa il povero bimbo
nelle mani, quando non sia .sotto il tetto di una madre stipendiata; da queste mani mercenarie nella casa paterna, ma
solo fino a tanto che l’età non gli permetta ¡di lasciarla di
nuovo, per recarsi dalla casa paterna al collegio, da questo
alla scuola superiore, dalla scuola superiore aH’armata, e di
ritorno dall’armata — se ritorna — questa madre per la quale
esso non fu che uno straniero, che sarà essa per lui se non
una straniera? straniera alla di lui carriera futura, straniera
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al suo malrimonio, straniera all’educazione dei suoi tigli... 0
madre, cui resta un figlio da educare, svegliati ! E (u, o madre,
che in tal modo hai allevato il tuo, pentiti!
Si pentiti, ma non disperarti. La parola disperazione non è
cristiana: non solo l’operaio dell’ultima ora può essere ammesso, ma anche essere favorito. Voi potete ridiventare presso
di questo figlio « un aiuto simile a lui », e traendo, colla
grazia di Dio, il bene dal male stesso, far l’esperimento della
verità di quesla parola che racchiude ¡in germe tutto l’Evange!o; «Quando sono debole, allora sono forte ». Dove un
compito finisce, un altro comincia; troppo tardi per quello
dell’educazione, un altro ve ne rimane per cui non è mai
troppo tardi, poiché il numero stesso degli anni è quello che
ve l’impone. Voi non regnate più coll’aulorità sui vostri figli
diventati uomini; ma potete esercitare ancora su di essi un
imperio di amore e di rispetto, cui asseconda la loro matura
età. Ultimo vincolo fra la generazione che se ne va e quella
che le succede, fragile e ad un tempo prezioso vestigio di
quello che è stato e che già non è pili, vigilante depositario
delle tradizioni di famiglia, voi formate un centro venerato
intorno al quale si stringono con silenziosa sollecitudine parecchie famiglie che la vostra partenza sta per diperdere.
Quanti pensieri, quanti interessi, quante passioni forse si agitano accanlo a voi, nel fondo dei cuori; ma che reprime il
sentimento comune che voi inspirale, cosi che ognuno va a
gara di sforzi e di sacrificii per assicurare la pace dei vostri
ullimi di. La vostra esperienza, i vostri capelli bianchi, i passati servigi, l’infermità presente, un vago timore di non ritrovarvi domani al vostro posto... tutto vi sottomette i cuori. Nobile ed utile cattedra che Dio vi ha preparata! Parole polenti, accolte come le lezioni della vita, corae gli avvertimenti
della morte, quasi come ispirazioni del Cielo! Fortunata la
madre che termina fedelmente una carriera fedelmente adempiuta! Ma fortunata altresì quella madre che, compresa dal
santo desiderio di compiere bene ciò che avea male incominciato, sa volgere a profitto dei suoi perfino la propria infedeltà!
(Dalla Donna di A. Monod)
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Notizie
Valli Valdesi. — Emigrazione. — Venerdì mattina i30 e
più persone tra uomini, donne e bambini davano, piangendo,
l’ultimo addio alle valli natie diretti per la Repubblica Argentina, ove già gli avevano preceduti altri cinquanta o sessanta
individui, e dove, secondo ogni probabilità, verranno seguiti
da altri ancora in maggior numero, qualora si confermino le
buone notizie che i primi partiti mandano ai loro compaesani,
in riguardo così al clima che alla fertilità di quelle lontane
regioni. Il caro dei viveri generale negli anni addietro, la malattia delle patate e la crittogama, che infierirono in modo
singolare nelle Valli Valdesi, la minaccia già in gran parte
avveratasi di una malattia consimile nei bachi da seta, e sovra
tutto il troppo pieno della popolazione cagionato da secoli di
durissima schiavitù, vanno annoverate fra le cagioni apparenti
che spingono tanti ad emigrare. Ma chi può dire i fiai misteriosi per cui Iddio permette che famiglie in così gran numero,
dalle valli alpine, vengano ad un tratto trasportate nelle vaste
pianure della Piata? Una cosa ci fa augurare bene di questa
emigrazione , ed è il nerbo di buoni e sinceri cristiani che
raccoglie insè, i quali, ne siamo certi, non verranno meno in
ogni occorrenza all’obbligo sacrosanto di confessare francamente e schiettamente Gesù Cristo, così nella vita come nelle
parole.
Savona. — Il Clero politico. — Fra i documenti che si
vanno grado grado pubblicando a prova della parte [tutt’altra
che onorevole rappresentata dal clero nelle passate elezioni,
merita special menzione la circolare che qui riportiamo diretta dal vescovo di Savona ai parroci e preti di quel collegio elettorala dopo lo scrutinio del 15 novembre ;
« M.to Rev.do signore,
« Il risultato della votazione è soddisfacente e vittorioso;
ma è necessaria la perseveranza, e senza di essa inutile lusingarsi di un felice esito, lo spero ehe non vorranno abbandonarci iu questo momento i nostri elettori; ne va del nostro
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onore e dell'iuteresse della Chiesa e dello Stato. Io stimo dunque di pregarli, di scongiurare ed invitare gli elettori a ritornare mercoledì per il ballottaggio, e se qualcheduno si trovasse
in posizione di non poter far il viaggio o gli rincresca la spesa che
forse dovrà fare in Savona per il mangiare e la giornata perduta
non manchi di sovvenirlo secondo crederti necessario, e nc terrà
nota che sarà rimborsato: ma per carità ohe vengano tutti che
il cav. Paolo Assereto non rifiuta. Tanto deve bastare per animarci e benedirci dei nostri sforzi.
« Colgo, eco.
« t Alessandro vescovo ».
Lombaudo-Veneto. —Nostra corrispondenza.— Il Concordato austro-papale nel Lombardo-Veneto esiste e non esiste
secondo il tornaconto del governo austriaco. Quando l’autorità ecclesiastica, per esempio, voleva imporre certe restrizioni ai librai, agli stampatori, ecc., l’autorità politica rispondeva, ciò non risguardare il Concordato: la stessa autorità
poi lascia ai clericali tutta la larghezza nella educazione dei
giovani, poiché sta nelle sue viste di mantenere le generazioni nell'ignoranza e allevarle nella superstizione : tuttavia è
sperabile che la gioventù troverà nella spinta del secolo un
forte antidoto contro il veleno gesuitico: infatti le popolazioni
per parte loro, non fanno alcun calcolo del Concordato, e vi
oppongono invincibile resistenza ; a principio i clericali ordinavano agli albergatori di non ministrare cibi di grasso nel venerdì e nel sabbato, e ai pasticcieri di non vendere paste con
burro nei giorni di vigilia ; ebbene, i cittadini volevano appunto in quei di mangiare di tali cose ; ora, l'azione pretesca
è paralizzata e non se ne parla più, nè il governo austriaco
vuol certo per simili inezie inasprire i proprii sudditi, mentre
invece fa ogni sforzo per renderseli affezionati, s’è possibile.
Un fatto è però lagrimevole, cioè l’incredulità o l’indifferenza
e la demoralizzazione che vanno crescendo, conseguenze dell'assoluta ignoranza del Vangelo. Preghiamo che il Signore
apra a quello una via anche presso i nostri fratelli del Lombardo Veneto, per redimerli una volta non tanto dalla schiavitù politica quanto dalla schiavitù di Satana e del peccalo.
Pkincipati Danubiani. — La Bibbia. — Un agente della
Società biblica britannica e straniera, impiegato in Turchia,
ii signor Barter, scrive da Costantinopoli che gran numero
d'abitanti della Bulgaria, della Servia. della Moldavia e della
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Valachia, pongono vira sollecitudine a procurarsi le S. Scritture tradotte nelle rispettive loro lingue. Egli dice: «La nostra Società è disposta a fare tutti gli sforzi onde rispondere
a cotesti desiderii. Ella mi ha autorizzato ad inviare in Bulgaria tre colportori, due dei quali sono già partiti con quanto
ci restava qui di libri sacri in idioma bulgaro, circa 3,400 esemplari. Noi facciamo in questo momento stampare a Londra
10,000 N. Testamenti bulgari, e 5.000 Salterii: 5,000 N. Testamenti usciranno il mese prossimo dalle stamperie di Bucharest, e noi stampiamo qui 5,000 esemplari di Salmi ed altrettanti del libro della Genesi. È spiacente che nissun missionario evangelico abbia potuto ancora stabilirsi nella Bulgaria,
imperciocché l’intera popolazione sembra stanca del giogo
della gerarchia greca che pesa sovr’essa. Da tutte parti oi si
domanda le Sacre Scritture, e malgrado i nostri sforzi non
perveniamo a stamparle presto abbastanza. Le richieste che
ci giungono dalla Moldavia e dalla Valachia sono assai più incoraggianti. Noi facciamo stampare a Bucharest 10,000 esemplari del N. Testamento iin valacco, e speriamo di poter in
breve tradurre in detto linguaggio l’Antico Testamento, che
non lo fu ancora».
L’Espe'raJìce
Spagna. — Una reliquia. — « Oggi deve arrivare a Madrid
don Manuele Saldos Remero, elemosiniere onorario di S. M.
la regina, e canonico diTortosa, delegato dal Capitolo di quesla città, onde presentare all’augusta dama il miracoloso e magnifico reliquiario contenente il cordone che, in epoca la quale
si perde nella notte dei secoli, la Santissima Vergine donò ella
stessa alla cattedrale suddetta come testimonio eterno dell’amore che professa ai Tortosani, e che si venera in quel
paese con una pietà entusiastica ».
(Diario Español.)
Prussia Renana. — On secondo tempio a Colonia. — La
prima pietra d’un secondo tempio evangelico venne solennemente collocata a Colonia, antica metropoli del cattolicismo
romano sulle sponde del Reno. Il numero degli abitanti evangelici in detta città ammonta al presente a più di 11,000, e
l’antico tempio non era bastante. Si tratta eziandio di chiamare
un quarto pastore, e di cominciare l’erezione di un terzo tempio dopo che quello di cui la prima pietra fu posta sarà consegnato ai fedeli.
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SrATi-tjNiTi. — Un prete e la sua greggia scomunicati. —
11 13 settembre ultimo, l'arcivescovo Purcell di Cincinnati
(Ohio) ufficiava nella chiesa romana di Columbus; alla fine del
servizio, annunziò ai fedeli che toglieva loro, non sajjpiamo
pel qual motivo, il curato Reo-James Meagher. Sembra che
la comunità fosse affezionata a cotesto prete, giacché non. appena quelle parole furono pronunziate, che molte persone gri*
darono che non volevano altri che Meagher. Simile opposizione inasprì i partigiani del vescovo; dalle gravi parole si
passò ai fatti, ed una lotta generale si accese nella chiesa. La
conseguenza fu una scomunica solenne fulminata 4aU’arc.i,vescovo contro Meagher e la sua congregazione. ' - p,".-. . .
(Le. Lim) ,
Belgio. —Inaugurazione d’una cappella. — SonQ..15,anui
che il sig. Van Maasdyk, altra volta curato, stabiliva a Brusselles un culto -"''ico in lingua fiamminga, seguito da
sempre più crescer.^ i di uditori. Il successo di tale jjre
dicazione ha determinato gli amici dell’evangelizzazione tra i
Fiamminghi ad erigere una cappella che fu inaugurata il 21
ottobre ultimo. Cini|ue pastori di Brusselle, un pastore di An»
versa e sei Olandesi assistettero alla interessante ceremonia,
ed il sig. pastore Vent. nresidente del Concistoro della chiesa
riformata belgica, espresse tutta la simpatia della Chiesa ch’ei
rappresenta per la comunità fiamminga di Brusselles.
Irlanda. — Cangiamento di destinazione d’Una chiesa. ^
Una chiesa che veniva costrutta a spese di un zelante partigiano di 0’ Connell, il sig. Rafael, e destinata al culto romano,
dopo la morte di quest’ultimo è stata comperata da una pia
evangelica, la signora Worley. Ella si propone di destinare il
tempio suddetto al culto evangelico, e di farne in seguito dono
alla parrocchia di Saut’Albano cui servirà di succursale.
Prussia. — Conversioni all’Evangelo. — Leggiamo in un
giornale di Berlino che nel decorso di quest’anno seKecenio cattolici romani sono stati ricevuti nella Chiesa Evangelica iii
Silesia, mentre ottanta Evangelici solamente sono passati nelle
file della Chiesa romana.
{Semaine Religieuse
Cri'oisso Doinenico gerente
Torino — Stamperia (IclfOniane Tiposrufìco-Edilriee.