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DELLE VAlil VALDESI
S e Iti m ana 1 e
ddla dhiesa Valdese
Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni perdile quali avete[ peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo
Anno LXXX
Num. 4
Abbonamento ! Lire 600 per l'intenio. Line lOQO per l’eatero —
Amministrazione : Claudiana - Torre Peliice
Spedizione in abbonamento postale, 1° Gruppo —
- C.C.P. 2-17557 Prezzo L. dS
TORRE PELLICE, Gennaio 1950
L- PGnSIGRO DG
L U
GR
¡I libro dell'Ecclesiaste è stato variamente giudicato. Vi sono infatti deile massime che sembrano ispirarsi
ad una concezione scettica della vita, altre che sfiorano addirittura U materialismo. E' m uomo che, senza
ipocrisia, ci fa vedere a nudo il suo cuore f per questo
noi lo seniiamo spesso vicino a noi, ai nostñ scettkirni e ai nostri scoraggiamenti. Ma c’è una parola di
questo libro, che è degna di stare alla pari fra le più
belile di tutta la Bibbia, quando egli esclama ; « Dio
ha fatto ogni cosa bella al suo tempo : egli ha perfino
messo nei loro cuori il pensiero deireternità, quantunque l’uonio non possa comprendere dal principio
alla ifine l’opera che Dio ha fatta »■
¡I pensiero dell’eternità! E' un pensiero straoriMnuriamente fecondo. Non c’è filosofo o teologo che non
abbia cercato di approfondirlo. Ma esso è anche il pensiero centrale del cristianesimo. Infatti Gesù è venato
precisamente per ridarci il pensiero delt’eternìtd iUuminato e purificato nel pensiero della vita eterna
li pensiero dell’eternità nasce da un insopprimibile
sentimento del cuore amano. Esso si trova sempre e
dovunque. E’ straordinario constatare che è alla base
delle credenze delle più arretrate tribù- Logica-^
mdnte si dovrebbe ritenere che U pensiero della eternità sia una conquista delle menti più elevate, nn risultato stupendo della filosofia o della teologia.. Invece
gli esploratori e i missionari ci hanno detto di averlo
constatato anche fra esseri umani che per tutto il resto
sembravano avvicinarsi più alla scimmia che all'uomoE' evidente che questa considerazione ha delle conseguenze di estrema importanza. Eppure, mentre constatiamo che il pensiero dell’eterniià è così tenace !e
diffuso, sembra che gli uomini si sforzino di cancellarlo 0 almeno ignorarlo nella loro vita. Gli antichi Romani avevano una celebre massima, alla quale ancora
oggi molti si ispirano: « Carpe diem », cioè » afferra le occasioni ». Con questa parola gli antichi filosofi
volevano dire che, siccome l’avvenire non ci appartiene,, noi dobbiamo fare il possibile per' ottenere ogni
giorno il massimo dei vantaggi che la vita può dareE così non pensano all'eternità gli stanchi, gli
sfiduciati, quelli che hanno limitato il loro orizzonte alia loro infermità, alle loro difficoltà economiche, al loro travaglio quotidiano. Qualcuno ha osservato che una
moneta è in sè stessa una ben piccala cosa, eppure se
è messa contro l’occhio ci può nascondere perfino Ü
sole. Anche noi abbiamo nel cuore il pensiero dell’eternità. eppure » le cure mondane e Tinganno delle
ricchezze » possono addirittura sopprimere l’opera che
l’Ecclesiaste diceva la più bella di Dio.
Per questo noi affermiamo che Gesù Cristo è venuto appunto per restituirci purificalo e illuminato questo
pensiero della eternità, che noi così spesso disprezziamo 0 dimentichiamo. Infatti, alla luce della rivelazione
cristiana, il pensiero della eternità ha questi tre effetti
nella nostra vita.
Anzitutto ci rende umili, e colloca nella loro giusta
prospettiva tutti gli avvenimenti delle nostre giornate.
Quante volte noi diamo alle cose un'importanza che non
hanno! Quanti odi, quanti risentimenti, quanti interessi prenderebbero la loro giusta proporzione, se li collocasstimo nel quadro dell'infinito! Tutto il nostro ore
goglio e la nostra vanità, il desiderio di predominare sugli alibi, le nostre ambizioni, tutto questo si riduce a
proporzioni ridicole, quando pensiamo a cosa in realtà
rappresentano. In un non lontano avvenire noi considereremo Ve,poca in cui abbiamo vissuto sulla terra, e nell’immenso fluire del tempo questi pochi decenni ci appariranno come un istante, un attimo, cqrpena percettibilèi eppure U ricordo ci ritornerà del valore sbagliatoche abbiamo dato al tempo della terra, come se esso avesse un'importanza assoluta- Ci merweiglieremo, e
forse penseremo: « Ncm ne valeva la pena »}
Il secondo effetto del pensiero dell'eternità sembra
opposto al primo, ma in realtà lo completa: se il pensiero dell’eternità deve servire a mantenerci umili,
d’atro lato esso ci indica la nobiltà del nostro destino.
Iddio non ci ha creati perchè la nostra vita sprofondasse
nel nulla, ma per prepararci a un viaggio che ha la sua
mèta nell’infinito. Qiiesti giorni fuggìfiéi hanno dunque
la loro importanza fondamentale, se essi porteranno le
loro conseguenze impensate, anche quando questo
mondo e questo tempo saranno svaniti.
E infine il pensiero delt'eter^nità è integrato dalla
rivelazione che Gesù ci ha recato della vita eterrìaInfatti non possiamo negare che nel pensiero dell’eternità ci sia qualcosa di freddo, di astratto, perfino di
spaventoso. Ma ecco Gesù Cristo ci ha insegnato che
esiste non solo un eterno scorrere del tempo, ma aru
che una vita eterna. Una vita cioè che non ha le sue
origini e non si esaurisce nel tempo, ma quella vita che
ha le sue sorgenti in Dio e che si sviluppa in noi per
mezzo di Gesù Cristo.
Il pensiero dell’eternità non è dunque uno stadià
troppo astratto e profondo, perchè qualcuno possa metterlo da parte, e dica Non mi interessa. Possiamo noi
comprenderlo appieno, attraverso le parole di Gesù
Cristo medesimo : i< Io sono venuto perchè abbiano
la vita e l’abbiano ad esuberanza » (Giov. 10: 10).
SANMARCO
Cronache dell’Anno Santo
11 Gran Ritorno
Rsislono due stili mdhi munifeslazloiii oratorie papali: quello ad uso
interno, (piando il Santo Padre si rivolge ai suoi fedeli italiani, spaglinoli o latino-americani, effondendo la sua pietà personale, tutta coinnenetrata di devozione mariana; e
lo stile ad uso delle manifestazioni
internazionali.
Quando il papa parla al mondo,
parla come un gran si^ore. di alta
eullnra, clic ama citare gli autori latini. insieme alla Bibbia, e ha sensi
liberali e temperatamente progressisti nell’ordine sociale, e sa trattare
con signorile cortesìa i fratelli separati, tra i quali trova potenti alleali,
come Truman; c ci sorprendi!!uio
talvolta a pensare, leggendo o ascoltando: come sarebbe bello se Roma
parlasse sempre così nelle prediche,
nei confessionali, >nei congressi di
azione cattolica, nei bollettini parrocchiali.
Ma proprio insieme al radiodiscorso dei papa, ecco un foglio volante intitolato: « La quinta colon
na », in cui si denunciano, col solito
linguaggio volgare, protestanti e comunisti come sabotatori lieJla fede;
ed ecco, su tutte le riviste illustrate,
il famoso attentatore del papa, un
protestante naturalmente, die ha
trovalo in un libro rnalefieo, la Bibbia. rimpulso al suo crimine, anche
se soltanto immaginario, per bontà
della Santa Vergine che lo ha illuminalo; e neiraula solenne della
Università G-regoriana, si inveisce
contro i protestanti al grido fatidico
di: « Viva Maria! ».
Naturalmente, nulla di tutto questo. nel discorso inaugurale dell’Anno Santo, pronunciato dal papa alla
radio nella vigilia di Natale.
L'invito della chiesa
L’Anno Santo ha da essere ranno
del gran ritorno; il ritorno a Gesù
Cristo dei peccatori, il ritorno alla
Chiesa dei dissAnti. il ritorno ai disegni di Dio del mondo, che da due
secoli si è allontanato da Lui: ritor
Li, come la simbolica porla santa, a- VAltO C
perla dal papa all’inizio dell’Anno T
no sul terreno sbciale. e,ome sul terreno internazionale, paee tra le classi e Ira i popo|i, rieonciliazione tra
coloro che negli anni precedenti si
sono comhattntii nella guerra, perdono agli ex fasciski.
Di un solo r^onio non si parla:
del ritorno delljii Chiesa sU-ssa all’Evangelo. La più tranquilla sicurezza
regna a questo liiguardo nel documento pontificale. iLa Chiesa chiama a
se, nella certezza idiella piopria infallibilità. fedeltà^ giustizia, gli erranti
del mondo intero. Ma si cercherebbe invano un ritorno su sè stessa, un
cenno anche minimo di autocritica,
una confessione di peccato. La Chiesa si presenta maestosamente al inondo come quella che ha sempre ragione, che ha sempre avuto ragione, da
cui molti hanno apostatalo ed apostatano ogni giorno, verso la quale tutti devono far penitenza, dalla quale
tutti devono implorare indulgenza e
perdono, alla' (filale tutti devono titornare umiliati, e bene felici di trovare aperte 1* sue braccia accoglien^ii
Santo
La nostra risposta
Ed ecco la parte che ci r¡guardia
particolarmente:
« Oh, se questo Anno Santo potasse salutare anche il grande e da secoli mlteao ritorno all’unica vera Chiesa
di molti credenti in Gesù Cristo, per
vari motivi da lei separati! Con gemiti inenarrabili lo Spirito, che è nei
cuori dei buoni, lem oggi come grido
d’implorazione la stessa preghiera del
Signore: Ut unum dat (loh. 17, 11)Ciustarnente pensosi dell’audacia,
con cui si muove il fronte unico delVàteismo militantei quel che da lungo tempo si dorrumdasva, oggi s’invoca ad «dta voce: Perchè ancora separazioni, perchè ancora scismi? A
quando l’unione concorde di tutte la
forze dello spirito e dell’amore?.. »
Non c’è nulla di nuovo in questo
appello. La preghiera : « affinchè
siano uno » è sèmpre int^a nel senso
(li un ritorno « all’unica vera Chiesa » mentre rEvangelq parla soltanto deH’unico Partore, cioè Gesù Cristo. E la motivazione dell’appello è
sempre la necessità della crociata antictmnunisla. Ma se è permesso leggere tra le linee, setnbra che il Santo
Padre cominci a provare una certa
impazienza. Egli sembra dirci;.» Fino a quando continuerete ad ostinarvi in quella vostra insensata separazione, che potrà aver avuto le sue
ragioni, ma oggi non ne ha più? Non
avete ancora capito ohe il vostro proteslanlesimo è in sfacelo, che non avete ottenuto nulla di buono, e ohe è
tempo di deporre i vostri scrupoli e
di buttarvi nelle braccia’che vi sono
aperte ? Non capile che ci sono oggi
questioni ben più importanti della
giustificazione per fede, dell’autorità della sola Bibbia, della vostra fisima del ritorno al puro Vangelo, o
(li quella evanescente e traditrice
(c libertà » di coscienza di cui siete
così fieri? C’è il fronte dell’« alei
militante » da combattere!....
Smettetela con la vostra dissidenza,
e venite con noi! ».
Ebbene no. Anche se possa dispiacere al Santo Padre, il suo apnello
non ci commuove. Noi persistiamo a
pensare che vi sono cose più importanti che il « fronte dell’ateisnio militante »: ó piuttosto, quel ironie,
non lo vediamo nella »lessa linea in
cui lo vede rallocuzione papale. Noi
pensiamo che la lotta per la vera fc(ie si svolge su molti fronti diversi, e
che uno di questi è appunto eostilnito dalla immensa falsificazione (b>ll’Evaiigelo compiuta dalla Chiesa
(li Roma. Ed è proprio in presenza
(li questa Chiesa così sicura di sè, cosi piena di propria giustizia, che noi
sentiamo la necessità di perseverare
nella nostra dif'icile e penosa posizione. eli dissidenti, e di ripeterle il
solo messaggio che abbiamo per lei,
il messaggio che costituisce la nostra
vocazione e la nostra ragion d'essere; la Chiesa deve eompiere il suo
gran ritorno airEvaugelo. Soltanto
allora potrà invoc.are il riliwno dei
dlissidenti; ina allora non lo farà più.
non avrà più bisogno di farlo, perchè il ritorno sarà senz’altro spontaneamente avvenuto; ed anche il fronte dell’(( ateismo militante », davanti ad una tale manifestazione di
rinnovamento e di vita si soffermerà
pc-nsoso, e forse tornerà a quella
Chiesa, (la cui s’è allontanato per
(J^lpsione e disperazione, ed alla
quale non cessa di sognare.
Pietro gli disse : Signore, quante volte, peccando il mio fratello contro di me
gli perdonerò io?
E Gesù à lai ■■ Io non ti dico fino a
sette volte, ma fino a settanta volte,
sette.
Perciò U regno dei cieli è simile ad
un re che volle fare i conti coi suoi servitori. Ed avendo cominciato a fare i
conti, gli fu presentato uno, ch’era debitore di diecimila talenti. E non avendo egjà di che pagpre, il suo signore comandò che fosse venduto lui con la moglie e i figliuoli e tutto quanto aveva, e
che il debito fosse pagato. Onde il servitore, gettandosi a terra, gli si prostro
dinnanzi dicendo: Abbi pazienza con
me. e ti pagherò tutto.
E il Signore di Quel servitore, mosso
a compassione, lo lasciò andare, e gli
rimise il debito. Ma quei servitore uscito, trovò uno dei suoi conservi che gii
doveva cento denari; e afferratolo, lo
strangolava dicendo: Paga quel che devi l Onde il conservo, gettatosi a terra,
lo pregava dicendo: Abbi pazienza con
me, e ti pagherò. Ma colui non volle,
anzi andò e lo cacciò in prigione finche
avesse pagato il debito.
Or i suoi conservi, veduto il fatto,
ne furono grandemente contristati, e
andarono a riferire al loro signore tulio
l’accaduto. Allora il suo signore lo chiamò a sè e gli disse : Malvagio servitore,
io t’ho rimesso tutto quel debito, perchè
tu me ne supplicasti, non dovevi anche
tu aver pietà del tuo conservo, com’ebbi anch'io pietà di te ? E il suo signore,
adirato, lo diede in mano agli aguzzini
fino a tanto che avesse pagato tutto quel
che gli doveva.
Così vi farà anche il Padre mio celeste, se ognun di voi non perdona di cuore al proprio fratello.
Evangelo secondo Matteo
cap. 18, vv. 21 35.
Giovanni Miegge
Lecteur,
réfléchis I
(( N’est-ce pas l'Eglise qui nous apprendra à vivre en vivant eüe-même
dans t’attente de Celui qui vient? Et
comment le ferait-elle si elle, premièrement, ne remettait toute sa façon d'être en question? Qu’elle cesse une bonne fois de jouer sur le tableau de T Etat,
du gouvernement, de l’ordre établi
protégeant sa sécurité, en même temps
que sur le tableau de l’obéissanc-e. de
l’espérance sans la vue, de l'aventure
conduite par l’Esprit; qu’elle cesse de
se préoccuper de sa réussite, de sa conservation, du nombre de ses fidèles, de
sa caisse, de sa petite cuisine, avant
que de se préoccuper de la volonté de
Dieu quant à sa présence au monde à
travers ses enfants.
Qu’elle cesse de croire que ses ennuis, le peu dé résonnance dé ses paroles, le peu de poids de sa présence,
proviennent du manque de compréhension des autres et de leur opposition.
Mais qu'elle soit comme si, le Christ
revenant demain, elle était débarassée
âu souci de sa propre vie et préoccu.^
pée uniquement de désangler le monde des liens qui l’étranglent, afin que\
il puisse, lui aussi, attendre Celui qui
vient... et non pas crever avant.
(Dal libro: Eglise Réformée, réforme-toi).
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L’ECX> DELLE VAILI \ALDESI
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Dovete sapere ché:
^ Lin grande risveglio religioso ai sU» sviluppando a Log' Angeles
(California) mediante 1 opera della « Gioventù per Cristo ». La predicazione dell’evangelista BiHy Graham attrae ogni sera piu di 10.000
persone sotto una tenda da cipco dove si tengono le riunioni. Piu di
’50.000 persone sono già intervenute alle riunioni e molte conversioni
a Cristo Si soiiQ«manrfestate. w
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AA La a Soeiete Centrale d’evangehsation ». organo dell opera
evangelistica in Francia, si sforza >dli raggiungere con ogni mezzo le
masse paganizzate: riunioni fuori delle chiese, letteratura, servizio
cineiuatograiìco. trasmissioni radiofoniche, teatro, squadre volanti di
evange izatori. ecco alcune delle vie percorse per recare agli uomini
il messaggio del Vangelo. ■ "■
AA Alcune pubblicazioni protestanti francesi hanno inizialo una
energica campagna contro I alcoolismo. giusiamente definito : «1 omicida sovvenzionato» ; vedi la « Revne de 1 Evangelisation » e « Reforme » del 17 dicembre 1949. Oltre ai gravi pericoli dell alcoolismo nei
paesi cosidetti civili e cristiani, si richiama 1 attenzione sullo scandaloso traffico di alcoolici nel campo delle missioni, dove commercianti
senza scrupoli introdbcono enormi quantità di alcool proveniente dall’Europa. Dal 1 tl 21 febbraio 1949 sono state sbarcate nel porto di
I.omie (Africa Centrale) 130 tomi, di alcool. 72 tonn. di birra. 16 tonn.
di vmo: e. nello stesso periodo di tempo. 2 tonn. di apparecchi sanitari. 1 tonn. di pasta alimentare. 2 tonn. di medicinali.
AA ijna statistica recente dimostra che. in Francia, si e verificata
una diminuzione delle malattie veneree dopo la chiusura delle case di
tolleranza.
AA II Congresso degli Stati Uniti ha approvato lo stanziamento di
700 milioni 'dii dollari per la costruzione, entro il 1950. di venti nuove
fabbriche per la produzione di bombe atomiche E non si sa (jiiel che
accade nelle sterminate e misteriose zone sovietiche. Si possono, pero,
fare delle riflessioni assai nagative sulla fede nel progresso dell umanità e sulla vittoria del progresso, a Se l Eutrivo ìwhi «dìfica, Ui cum. lavano VI SI affmwano gli edificatori ».
AA II Monopolio italiano, da quanto leggiamo in un settimanale
francese, annunzia la fabbricazione di un nuovo tipo di .sigarette e di
sigari in occasione dell\4amo Santo. Le sigarette saranno di due tipi:
le une, di gusto americano, si chiameranno a Anno Santo » e saranno
vendute in scatole da venti: le altre, di gusto orientale (orierUaie o
russo?) 81 chiameranno « Giubile>i » e saranno vendine in scatole da
dieci.
Sembra, a delta del giornale fiancese. che il Gomitalo per l'Anno
Santo abbia l esclusivita della vendila di questi prodotti.
Se la notizia e vera, si può dire, che lo sfruttamento iwinmerciale
dell Anno Santo si sta sviluppando settimana dopo settimana, (.e già
il liquore « Anno Santo » venduto m una artistica bottiglia raffigurante
la basilica di S. Pietro {come vedete, c e anche chi pensa u ristorine
efficacemente t pellegnm): ora ci saranno anche le sigarette commemorative del grande evento: domani ci sara il Premio Anno Santo, per
trottatori di tre anni, che gli ippici milanesi hanno dolalo di ben venti
milioni.
E strano come da noi. m fiaba, certi grandi avvenimenti religiosi
non possono essere separati dall idea di un commercio redditizio.
Anche una ditta torinese faceva cosi la sua a neclame » in periodo
natalizio; « Gesù Bambino, portami sempre scarpe (Colombino: >i
AA II profeta Isaia diceva: Ascoltate la parola dell Eterno; Cessate
dal recare oblazioni vane: il profumo l’hu m abominio... togliete d innanzi agli occhi miei la malvagità delle vosire azioni: cessate dal fare
li male, imparate a fare il bene: cercate la giustizia, rialzate I oppresso, fate ragione all orfano, difendete la causa della vrxlova;
Ermanno Rostan.
ANGLOFOBIA
torbidi e 1 conflitti non Ìuroiio mai
tanto gravi e muoerosi come da quando 1 Inghilterra iha lasciato il posto
al governo nazionale. Foment^o daiI Inghilterra, commenta«' la solita
tendenziosa voce che ripete i ritornelli della propaganda di guerra. E
¡-V lasci dire a chi ha avuto iicoasione di
conoscere da vicino 1 amministrazione colomale inglese e quella anglo
indiana in ispecie che 1 accusa
machiavellismo, dt politica del divide et impera giornalmente mossa a
quell'ammmislruzione sono pure c
semplici calunnie. Se 1 India e riuscua a raggiungere una parvenza di
imita, dopo secoli dal fallito tentativo unitario dei Grap Mongol. lo deve
liroprio all Amministrazione britannica. L Inghilterra lento di formare
dei reggimenti da truppe native niisle'con gente di vana casta c varia
religione, ma dovette nnnnziavvi;
.solo durame I ultima guerra si videro unita di tal fatta, e ne ho incontrate. ove SI affiancavano indù, mussulmani e cristiani senza troppi alimi.
Ora non erano queste, truppe britanniche?
Invece la convivenza e stata realizzala già da lungo tempo nelle Lniversita indiane impiantale dagli inglesi con larghezza di mezzi e di,attrezzature invidiabili da molti istituii europei e proporzionate alla struttura mentale del paese. Caste e reli"loni fra le quali-ogni rapporto era
vietato s incoiilravano nelle aule e
nei giardini delle università Le ferrovie e le strade poi servono a dividere o a unire? Il governo anglo indiano durante I ultimo secolo ha coperto la pemsola indiana con una
meravigliosa rete di ferrovie e i!ii
strade ordinane che conobbero I asfaliatura e la cilindratura molto tempo prima delle strade italiane. Ouello che Gandhi rimproverava asrli
Inglesi era di aver trascurato 1 educazione elementare: ma la mole gigantesca dell impresa e le enormi
difficolta iia vincere possono essere
un attenuante. Non dapperiiuto in
India la popolazione e omogenea;
nel piu remolo villaggio sarebbero
occorse non una ma parecchie scuole
per poter ac-cogluere allievi appartenenti a caste, a sette, a credi tra loro
iiTidncibili. e nelle campagne, ancora oagi, dopo 1 apostolato di Gandhi,
non Si e pervenuti alla relativa spregiudicatezza delle grandi citta.
Non bisogna dimenticare che il governo britannico non temette di affrontare 1 impopolarità quando vieto il sacrificio delle vedove sul rogo
del manto: die con pronte provvidenze fronteggio spaventose earestic,
che molli nobili spinti dedicarono
la loro vita al servizio della popolazione indiana pur non essendo missionari. con quel senso sacrale della
propria vocazione che alcuni rinfacciano ai « protestanti » come una
dclioh -z/u cd invei-c e la forza che
nstiuis « gli imperi e sa r ss i ù
a perderli con dignità.
I< vivissima nell Italia di oggi lina corrente anglofoba, la cui oripne
non sta soltanto nel fatto che si e
eombatlula ima dura guerra contro
1 Inghilterra c nei pai recenti dinieghi inglesi ad alcune aspirazioni italiane. ma ha radiici piu antiche ed
occulte. E ancora un retaggio fascis|.ii molto volentieri art'olto da gente
elle per motivi ideologici avversa la
Granbretagna e riprte con rinnovata
eunvinzione i piti vieti slcgans di
niarca fascisia. ma. piu remotamente ancora ha una lontana origine reIrtiosa. corrispondente ad una tradizione culloIic.T oscuramente sentita:
perche Roma risenti m modo particolare c con speciale veemenza la
Kiforma inglese che, a differenza delle altre, non oppose srihito doninia a
domma. ma si affermo con non minore \igorc delle altre.
Ora. siccome da noi non si leggono
I quotidiani e su di essi ci si basa per
formarsi un opinione e, dato che da
qualche tempo essi, qualunque ne
sia il colore, si accordano nell’essere
a torto o a ragione antiinglesi. ecco
In anglofobia allignare anche tra i
nostri ed ecco qualche eco ■ dii essa
far capolino sulla nostra stampa. A
parte il fatto che le fobie coni o
chiunque non dovrebbero trovar posto in cuori cristiani, abbiamo, noi
Valdesi, il diritto di essere anglofobi ? Non ne abbiamo in ogni caso la
convenienza.
I.c chiare corrisponderze del no
stro Ayassol dovrebbero farci ricredere su molli pregiudizi luitriii
nel iio.slro paese riguardo agli Inglesi. E poi. diciamocelo all orecchio:
gli italiani m certe cose sono sempre
un po fanciulleschi; amminiiio chi
Il awoiiienli e gli trovano nitte le
virtù, tirano la lingua e dicono male
di ehi li contraria Se noi \aldesi
pretendiamo a quella siiperiontji morale e di giudizio che le dure esperienze ilei I I nostra storia ci hanno
conferito, non dovremmo lasciarci
influenzare dal generale carattere
nazionale. E non voglio neanche ricordare !«■ ragioni storiche che impongono a noi Valdesi un debito di
riconoscenza verso la. per altri % perfida » Albione.
L'amminislrazione inglese
m India
Fono quindi stato spiacevolmente
impre-ssionato net leggere quatcne
settimana fa suirEco alcune informazioni sulla idilliaca pace che regna
oggi in India, nelle quali era implicita una severa condanna dei metodi
del cessato governo anglo indiano.
Ora non si è mai abbastanza cauti
nel l’accogliere notizie di provenienza asiatica, e tanto meno la loro rifrittura da parte di propaganda per
una ragione o per l’altra interessate.
D’altra parte non sono poi tanto remoti gli ultimi torbidi da garantire
ciie r.on si debbano riprodurre. E i
Uno shie di vifa
Lii semplice momento di riflessione obiettiva basta a convincere elie
nessun altro governo coloniale avrelibe agito nei riguardi di Gandhi con
la lollcranza e, come risulta dalla
stessa autobiografia del Mahatma,
con la cavalleria dimostrate dal governo bntannieo. Non pochi altri
governi avrebbero fin dal principio
troncato m uno il movimento e la
testa di chi lo promuoveva: e avrebbero agito mollo mejio saggiamente
e eristianameiite. Perche, vi e nel1 amministrazione coloniale bril.aiinica, o almeno vi era nei tempi normali, lino stile di ispirazione, forse
neanche cosciente, biblica: un po
vecchio testamentario talora, ma che
lesiitntuiia di un profondo sentimento religioso, non ancora compietamente e.stmto. Ciò non impediva le
manifestazioni di un talora irritante
senso di superi onta, non ostentato,
ne forzato come per altri popoli, ma
affermato come un assioma; ciò ohe
non vale molto ad assicurarsi l'affetto
degli amministrati.
Per non prolungare oltre mi su'-a
questa dimostrazione mi limiterò ad
osservare che è eccessivamente difficile giudicare il popolo inglese, specie nella sua fase odierna, perchè
nessun popolo europeo ha subito nell’indole e nel eostimie cambiamenti
cosi rapidi e frequenti come l’inglese. E’ difficile rieono.scere negli Psnberanti e grossolani contemporanei
dì Falstaff i progemtori dea freddi e
compassati gentlemen dell epoca vittoriana che per alcuni sono ancora il
prototipo dell’inglese. Mentre oggi
esso e ben diverso. Ma m fondo al
suo carattere e residuata una incancellabile impronta di puritanesimo
per cui 1 inglese, se ha smesso la
« pruderie » vittoriana, ha conservato quel pudore morale, per il quale
sembra vergognarsi sopratutto dei
suoi buoni sentimenti.
Sotto certi aspetti 1 inglese somi
gliava e credo contmu» a somigliare
a certi SUOI cibi preferiti: 1 aragosta
e la testuggine. Per U’ijtvare il buono
bisogna anzitutto-scansare la corazza. Che 1 Valdesi siano riusciti o ne
scano ancora a penetrare oltre questo guscio protettivo sembra dmiostato da quanto essi hanno fatto nei
passato per la nostra. Chiesa e dallfe,
accoglienze riservate oggi il rappi
sentante di essa.
M. Eynard
Caduti sul campo
della testimonianza
t/a pa/wcAic sctiirrut/ae abbiamo ri.
cevuto (puesta corrispoiuienza dai L a.
store Auto Vomba \0 ruguay) Vi e sta.
to vnipossibiie pubUU<Mria prima: Lo
faoc'KMno ora a titolo di ctocmrwmazio.
Che mvo(M(fuio li giorno in cui ha venia
e la (Mrita ca/mmmeraimo insieme al.
ha gloria deU unico ingnore. (itoci..)
Uh cvaugeiicu del inoiudo 'Wtitoro saranno coiuiimosei nel conoscere la noti,
zia •deiroTreuiüo orumne perpebruu)
connro pastori, predicatori laici c
luomhm della Uiuesa Battista di iBouvia il giorno a agosto nella località di
.VLelcaniaya nel dipartrmenco di Fotosi. a cinque dulometri da un ctatti o
jmnerario abitato.
i-e vittime di questo triste avvt.ni.
monto luiiono i pastori ìiownan J-)a,iji)js
di àt anni. Uario Meneses di à-t. i pie.
dicatoii laici Í ranoosco iBaiazar e Lui_
.u.i u ueriero dii ¿6 e oO anni rispettivamente. Emilio i-lanos di 12 © 'Vincoazo
Choque di id. Tutti tianno lasciato numerosi fauuiian ©d amici- iLa moglie
del Itev Uabbs riman© con tr© figli ui
cui il maggior© ha v anni.
ha hhiesa Battista durante la lesta
patriottica del 6 agosto aveva oelebrat/i, noljii Citta di Ornilo urna oonfereuiM, regionale alla quale avevano assiolito i a'ppreseiitanti di diverse zone
viiii-riiyicine. Uonciusasi la conferenza
i derogati erano tornati ai rispettivi
camp.] di lavoro, i fratelli di LiaJiagua, insiotn© al pastore Meneses. deciselo di Mi/vitare il pastore di ururo.
■ ev. >iorman Dabbs a visitare le chiese
e viOiigiegii/Zioni deila zana mineraria
prmiia del suo definitivo trasloco n
(-Ovihaoamhti, dov<; doveva assumere il
suo nuovo uncanoO 'Cli direttore del (Joi
legio Biblico Battista, il pastore iiabbe
aoofctUi i invito e m compagnia dei delegati Si diresse a Llaliagua dove co.
miuciu il Silo programma di conferenze »peoiafi predicando ia domenica /
agosto 1,11 ciuello stesso oentro ed in v.a.
ri centri viciniori li giorno seguente
iuiiodl, 1 pastori Dabbs e Meneses ae.
compagnati da un gruppo di fratelli
SI diressero, nel camion della Mi.s»ioiie, alla località di Meicamaya per celebrarvi un altra riunione speciale.
tjriusero a Melcainava quasi aJi'an.
nettare, incontrandovi un gruppo di
piu di JO ,fritteli,1 ludigem venuti per
ascoltare 11 messaggio del pastore
Dabbs illustrato con proiezioni lumi.
n<isc iDopo pochi minuti la riunione
tu interrotta dall© grida di un tmon
numero di « indios » che apparente,
mente si lanciavano furiosi sui gruppo di evangelici. Tutti presentendo il
pericolosi lanciarono sul camion prendendo la fuga verso bela. Il tentativo
(lerò fu osta<x)lato probabilmente a
cauiSfi di una sassata che raggiunse
1 autista o per un iimprovviso guasto
ai motore. Certo e che il camion s aiv.
lOstò a 3(X) metri dal luogo della nii.
ii'ione Qui scoppiò una scarica di di.
namite die essendo stata iaiiciatu. ma.
id e le non li raggiunse In augosc o
sa eonitusion© abbandonarono il veioolo per fuggire obbedendo alia conjse,,
g-na <c Si salvi ohi può » iMa era ormai
pois b le scapi le trov ndo i eom
pietainent© circondati da più di ..-00
(I inidioe I) arfioondi. C«ii « indios »
approtittarono deli assoluta solitudi,
n© della regione e deil'impotenza di
quel pugno di persone per eseguire un.
piano accurataanente prestabilito da.
terze persone uocidendo otto evangeli.
ci a colpi di ascia, di pietra ed altri
oggetti. Più tardi un camion ohe pas.sava per quei luoghi raccolse alcuni,
dei tenti e 'diede da notizia alle autoi-ita. i due pastori ed alti-© personei
rurono trovati con ii cranio sfoindatoi
a colpi di ascia : in total© otto morti.
ed un note.vo‘i© n'amerò di tenti graVI Quattro persone furono sepolt© a
Llaliagua e quattro ad Oruro ,
* *
*
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LA PAROLE DE DIEU
La Bonne Nouvelle par les Ondes Samedi á u h. 45 Radio - LUXEMBOURG
Cnlte protestant . . . . Dimanche à 8 h. 30 Poste National Français
Paroles de Vie . . . . Jeudi à 15 h. Radio • LUXEMBOURG
Radio • Réveil. . . . . Jeudi è 22 h. Radio - MONTE-CARLO
LONGUEUR D'ONDES
National Français: 431 m. 7. — Luxembourg 1.293 m. Monfe-Carlo : 313 m.; 30 m. 65; 49 m. 71.
Relazioni sul funeraie svoltosi a O.
ruro diicono ohe fu solenne ed impres.
sionante.. Il giarnai© h La Patria « ra
la seguente relazione ; « òeppehlirono
len qnaUro martiri del t angelo
{Uabbs Meneses. bahazar e Vuerrero)
I feretri, furono portati a spalla ed u.
na colonna mterrmnabiLe di persone
accompagnava te spoghve Gh atwnni
dei Collegio inglese ed i fanciulli del.
I h sereno della Scdvezia portavano e.
norm/i. qwantita dn (corone. Una squa.
(ira del reggimento « Vomacho n rese
qlt onori. Le labbra di migliaia, di per.
sane intonavano inm evangelici.. iVi
ascoltarono vari discorsi : parole (ne.
(¡e non di od/io. ma da perdono., elei«.
dono il perdono per gin assassini......
K Ladre perdona loro perche non. san.
no quel die fanno »... Una solo paro,
la, risalta : I'erdonal,i..
L© autorità civili eh© investigarono In
ragioni © ricercarono o responsabili
del onmrm; sono comxirdi nell afferlìiar© ohi> 1© .ragioni furonii di carattere religioso, ili giornale « Lu Razón »
di iLn 'Paz attribuisce il fittto a « In.
(.alferonza, fanatismo e (¡nello ch^ st
(Kìtrebbe ckaima/re- il tota/'fan sm,o del.
/ fede If all 'ud te s di s!
ne. dm. terzm persovi nel lan ciare le. mns.
Sif> ignoranti a uai delitto vn nomi, .di
D'io.. . ».
Alberto Merubia
iTradotto e parzialmente riassunto da
« E1 Estandarte Evangelico s).
L'Eglise ne peut pas lutter contre I athéisme en employant les moyens du monde Elle ne peut pas convaincre sans êtTe convaincue elle-même- Elle n apporte rien qui ne lui soit d abord donné Elle ne recevra rien qu elle n ati
premièrement reconnu sa désobéissance et son manque de foi. Et elle ne servira à rien, ni au monde, ni à moi. si
elle n est pas forte dans l espérance,
darus l'obeissance totale.
i
3
nr^WX
«hV T
t^CO DELLE ìVAUJ VALDESI
' ?
<r.
■> ii/.. . t — ’
didattiche
Non è raro oggi sentire, da parte di
numerosi genitori, amare considera' zioni circa la diligenza, rapplicazione,
la serietà e la iermezza dei loro fanciulli in età scolastica. £ non è raro nem, ìneno, il sentir rivolgere agli insegnanti le critiche più assurde ed incredibili.
Non mi soffermerò su quelli che sono
compiti deirinsegrumte nella scuola,
ma accennerò invece alle gravi responsabilità che incombono sui genitori.
& Questi ultimi non possono lasciare
alla scucia escl|usivamente la responsaV bilità di educare il bimbo, ma è dovere
loro di occuparsi con la massima serie'''tà dello sviluppo fisico, intellèttuale e
.morale dei figli.
I genitori sono i primi grandi respon^^sabiii dii questo arduo compitola scuola nella iamiglia
Il maestro non può fare ciò che i genitori possono e devono fare ; educare
il fanciullo alla vita familiare, alla vita
affettiva col prossimo. Ed ancora, vana
sarà la fatica dell’insegnante che a
scuola pretende impegno, ordine, prel'tcisione, disciplina se Talunno, a casa,
.¿si comporterà come un piccolo selvag
4«»o
'là Nel campo educativo il sistema usato
•da Penelope non vale : non è possibile
, fare durante il giorno e disfare duranf .te la notte.
J 11 bimbo ha bisogno di trovare una
’ ¡continuità dii azione tra la scuola e la
' famiglia.
j 11 valore educativo del lavoro a casa
il è dunque enorme, vale quanto quello
della scuola, sempre che i genitori tenjgano conto delle reali capacità dei bam, ' bini al fine di non errare per troppo ze
ÌJo o per troppa debolezza
Ogni eccesso può ripercuotersi sfavorevolmente sullo sviluppo dei figli,
può deformare il carattere e provocare
F - un ritardo nel loro progresso naturale.
Conoscere cosa si deve pretendere
e quanto si può ottenere da un bambino, riesce di grande aiuto per formare
.indivìdui normali ed equilibrati.
.-Con molta cautela dunque, con tatto
i e comprensione, la madre può associa' re il bambino ai numerosi lavori di manutenzione della casa e questa partecipazione, costituisce per il fanciullo la
migliore delle scuole attive. Promuove
l’educazione dei sensi, allarga il campo delle conoscenze, insegna al bimbo
il modo di rendersi utile e a conquistarsi il suo vero posto nella famiglia.
I problemi posti dalla guerra hanno
' dimostrato che c’è un grande bisogno
di formazione familiare- In molti paesi
sono sorti dei veri e propri corsi di educazione familiare per bambini e bam
bine dove si insiste in modo particolare sullo studio teorico e pratico dell’alimentazione, sulla salute, sui vestiti e
loro tenuta ; suU’arte di fare acquisti e
di tenere la contabilità familiare.
In casa j lavorìi sono molti e dal più
piccolo al più alto, ognuno deve avere
il suo compito, ognuno la sua responsabilità ben definita da assumere sia
per la sua formazione mtirale che per
la sua formazione tecnica. Bisogna
pensare a suddividere i compiti tra t
vari membri della famiglia poiché non
è giusto che la mamma, troppo spesso
carica di lavoro, faccia tutto, pensi a
tutto, corra sempre lei e sempre lei ripari al disordine che ognuno lascia. 1
fanciulli sono lieti di lavorare, ma in
generale essi vengono considerati come
troppo piccoli e anziché incoraggiarli,
con parole di disprezzo si distruggono
i loro sogni e si soffocano i loro impulsi. E’ un delitto far loro perdere la fiducia in se stessi o suggerir loro che
non faranno mai nulla di buono- Le parole scoraggianti penetrano in essi come punte acuminose e producono ferite spesso inguaribili.
La lode e rincoraggiamento sono tonici indispensabili. Il bambino, che è
una personalità morale, provvisto di
ben definite caratteristiche, vuole essere più guidato che giudicato. Agiscano i genitori con consigli moderati ed
ottimistici sul cuore, sulla mente, sulla
mano del fanciullo. Queste sono le armi migliori per guidare la prole sulla
giusta viali bimbo è lieto quando può sbrigarsela da solo; è fiero quando riesce a
vestirsi da solo e a lavarsi da solo.
Ai ragazzi verranno riservati' i lavori che richiedono maggior forza ; ma
anch’essi possono benissimo occuparsi
del servizio a tavola ed asciugare i piatti. Le scarpe dovranno essere pulite
non in cucina e possibilmente con un
grembiule davanti. Sbucciare i legumi
è un lavoro che può esser fatto fin da
piccolissimi.
Bambini e bambine poi, amano cucinare : si insegni loro a preparare certi
piatti ; ognuno sarà felice di avere la
sua specialità- Le madri siano vere educatrici ; insegnino con pazienza e poi
si fidino dei loro figli.
Se si mandano i ragazzi in ooriimissione, pretèndere che la spesa'$ia sempre segnata su un « notes ». t Molti
uòmini divennero illustri e savi àmministratori del loro patrimonio e di quello dello Stato perchè fin da giovanissimi i genitori insegnarono loro a tenere
i libri di conti inappuntabilmente
1 semplici libri di conti dei grandi uomini ci illuminano sul loro mondo morale, sulla loro concezione della vita,
dei suoi compiti, delle sue responsabilità. Tutto ciò è limpido, tutto ciò testimonia attenzione e serietà.
Tengano sempre presente 1 genitori
che la paura di sbagliare paralizza il debuttante
Se il bambino è turbato da aspre rimostranze e raooomandazioni, sbaglierà... e crollerà presto sotto l’influenza
della criti.ca e del disprezzo.
Insistano dunque i genitori su questi
semplici, .ma efficacissimi argomenti
pratici; offriranno cosi ai loro figli un
codice di vita molto semplice a base di
dovere familiare; faranno loro conquistare lentamente, ma in modo sicuro
quelle nozioni, la cui conoscenza apre^'
gli occhi dello spirito, guida la riflessione, incita al lavoro produttivo, nell’ordine materiale in primo luogo, quindi nell’ordine intellettuale e morale
T. c. a.
a noi eoe coso ponemo ?
Quali sono le condizioni materiali
e morali di noi giovani?
Sono un giovane anch’io, perciò il
problema mi interessa personalmente,spesso mi sorprendo a pensarci;
anche se sono di carattere ottimista,
Favvenirc della nostra generazione
nti appare tuU’altro che promettente. Nelle nostre v.alli specialmente,
si''scorge un malcontento quasi generale, i giovani cercano lavoro altrove, spesso attratti dalla città o dalrofficina, pur di partire da queste
montagne dove la vita è dura e troppo rinchiusa.
Molti, sempre in cerca di lavoro,
hanno espatriato, specialmente verso la Svizzera, ehe per parecchi anni è stata per molti una fonte di lavoro.
Naturalmente, non si può condannare ehi si cerca un’occupazione, che
spesso deve fornire il sostentamento
p.-r la famiglia, a casa; tanto più che
un soggiorno lontano da casa e forse
all’estero è utile a noi stessi, ci fa riflettere e ci aiuta ad acquistare una
maggior larghezza dì vedute.
Però, prima di fare passi definitivi, riflettiamo, pensiamo se non cj sia
possibile fare qualche cosa per il nostro paese, che ci ha accolto fin dalla nostra infanzia e che malgrado lutto amiamo profondamente.
Molti rispondono che non si può
continuare a vivere qui, dove appena si può avere il necessario.
Sarà vero, ma è pur vero che per
riuscire nella vita, bisogna avere un
ideale e uno scopo da raggiungere,
procedere con fermezza e coraggio,
anche se spesso ci tocca avanzare soli
o incompresi.
Che cosa si sta facendo a Fieissi
Bièriin-(Bautes Per porre ri
medio àU’esodo' della popolaziohe,
che si trova in condizioni forse più
dille della nostra, hanno inlrappre80 la costruzione dii una casa artigiaha, con lo scopo di interessare i giovani, dar loro lavoro e, per conseguenza, trattenerli; ciòcche significa
ridare la vita al paese. Perchè non
seguire l’esempio di Fréissihièies,
paese che, come il nostro, in passalo
ha avuto per figli degli eroi?. Tutto
sta nel fare i primi passi, promuovere qualche rinnovamento scuotere l’apatia e la sonnolenza che regnano ovunque. Non sarà con una vita tranquilla e comoda che potremo conservare la nostra forza di popoli». ].,u
lotta continua e la resistenza soliunto
ci renderanno degni della nostra vocazione.
Alla festa dei Valdesi, a Prangins,
si comprende forse meglio ehe altrove ciò che significa per noi il Rimpatrio.
Sono certo che molti al pari di me
sono rimasti commossi, nel contemplare il monumento, là in riva a! laRO. ^
E’ per noi un ricordo glorioso, ma
sopratutto è un monito per i figli dei
prodi, ci invita ad! essere degni dei
padri. Se essi, con tanti sacrifici, ci
hanno dato quel patrimonio spiiiluale, ehe cosa faremo noi per eonseivarlo? Edelweia.
Il problema posto con semlicità e
spirito realist'ieo da im giovane mon.
ta/naro Valdese è di grande impoitan..
m e non vorremmo <‘he passasse inuv.
vertitp nella famle indifferenza dei
più. Esso marita di essere penso.to e dibattuto^ perciò lasciamo Uheraviente
la. paróla a chi desidera interloquìn .
(Red.)
un
"J’aime nnieux dire la
langage rhélorique,,.
vérifé en mon
langage rusfique que mensonge en
BERNARD PALISSY
Une- Ecole d’agriculfure va s’ouvrir
Ordine e disciplina
Pretendere ohe un bambino di sei
anni stia a tavola secondo le miglio'ri
regole è forse voler chiedere troppo.
Comunque coi più grandicelli è bene
insistere sul contegno corretto. Anziché
far alzare sempre la mamma, designare un addetto ai vari piatti. Ricordare
anche che c’è una tecnica speciale per
ben preparare la tavola
Les lecteurs de Terre vaudpise » auront sans do#e hi dans les numéros de U L’Illus^é » de l’été dernier qu’un comité désireux d’améliorer le sort d'une population rurale
dan.s les Vallées ^gudoises du Piémont avait déi'idé la création d’une
Ecole d’agriculture»
C’est maintenant chose faite; un
petit domaine a été loué, une ancienne maison de maRres aménagée en
internat pour recevoir une quinzaine
de jeunes garçons. Deux salles de
cours ont été préparées, mie pour
les élèves aumucls, l’antre pour les
externes ne suivant les cours que pendant la niorte-saisop.
jeunes gens
Per cuocere i nostri alimenti ■— adesso, in inverno, anche per scaldarci — abbiamo, in cuciaa,
una buona stufa.
Non è una stufa cosidatta « economica d di lusso-. grande, con decorazioni nichelate e pomi d'ottone, E’ una comune stufa di campagna tutta in ferro, con tre buchi e relativi cerchi, caldaia di rama
e piccolo forno; ma basta per i nastri bisogni e ci soddisfa appieno perchè « tira » magaifiaiiuente.
Solo, di tenvpo in tempo — ogni due mesi circa — c’è un inconrenieiue. Un bel giorno — anai,
un brutto giorno — ci riesce difficile dfaccendere
il fuoco: la cucina si riempie di fumo, gli occhi bruciano, la resfrirazione si fa pesante: la stufa non
<c tira » più. Comprendiamo subito di che cosa si
tratta perchè il motivo ci è ormai noto da un pezzo :
lu stufa è ingorgala, ì tubi, a poco a poco, si sono
riempiti di fuliggine!
Allora occorre farsi coraggio, smottìwe la m«cchina, portar fuori i tubi, batterci sopra con un bastoncino, passarci dentro un ramo in su e in giù, poi
rimettere tutto a posto. Mestiere poco pulUo : le mani diventan quelle di uno spazzacamim), qualche
valla ci si fa un baffo ^ul labbro o -sulla gota- Ma
un po’ d’acqua calda nella catinella e un pezzo di
sapone hanno presto rimediato a tutto.
Oggi appunto è stato giarm di grande pulizia, Proprio nel bel mezzo della mortificante operazione m’è apparso il simbolo. Scritio mbUo dopo
essermi lavate le mani.
Quante volte noi ci siamo accorti,, noi ci siamo
resi conto che la nostra pSTSoncÀità rnigliore non
« tira T>! Vorremmo fare il bene intórno a noi, allargare i nostri orizzonti, prender meglio contatto
col nostro prossimo, penetrare più addentro nei
misteri della natura che ci circonda- Soffriamo nel
constatare le nostre deficienze: la nostra diijìcoltà
di ascesa, la nostra incapacità d’espansione, V inferiorità delle nostre forze buone di fronte a un ideale superiore che pure vorremmo raggiungere.
E’ ingorgata,la tubazione!
Senza lasciare apparire mdUn aUeriormeare,
lutto il nostro essere è, interiormente, pieno di fuliggine: idee storte nel cervello, pensieri malvagi
nel. cuore, egoismo e orgoglio, raell’aaàma. Sentiamo
ohe — per progredire — occorre fure la rinunzia.
Quale rinunzia? (Quella rinunzia che — appunto
perchè ci costa dUo oppure perchè d fa soffrire —
non abbiamo il coraggio, non ci siamo ancora decisi ad accettare...
E’ necessiaio ripulire i tubi, ripulirli a fonda,
battendoli al di fuori con la bacchelUi della disciplina, strofinandoli al di dentro col ramo della volontà. Poi rimettere ogni cosa a posto.
Potremo allora — nella nostra stufa non più
ingombra di fuliggine — riaccendere per i nostri
simili il fuoco delVamore.
E constateremo uno splendido « tiraggio ».
La fiamma sprizzerà fulgida 'C bella ; cuocerà
puntualmente il nostro cibo quotidiano e darà a
tutta la nostra vita il calore e ¡a gioia.
Giovanni E. Meille
Des maîtres ont offert leur collaboration : vétérinaire, chimiste, licencié en sciences, etc.
Une grande cuisine dans laquelle
travailleront dies jeunes filles d’une
Ecole ménagère a été installée de façon à pouvoir nourrir
etjeunes filles.
Cette école, qui ouvrira ses portes
le 23 janvier, est dirigée par un de
nos compatriotes, M. Kohly, de Bussy sur Merges, ancien élève de l’Ecole d’agriculture de Marcelin.
Les tâches de cette école sont inimenses, tout est a cneer ou a transformer, depuis les façons culturales
jusqu’au bétail. Il n’est certainement
pas exagéré de dire que l’agriculture de ees vallées est de, deux cents
ans e>n retard sur la nôtre.
quérir un taureau en Suisse,'qui sera donné à l’Ecole de Terre Pellice
pour compléter le troupeau de dix
vaches achetées 'dlemièirement. Ce bétail doit faire souche pour remplacer dans ces vallées la race piémontaise.
Nous savons que les obligations de
chaque agriculteur sont oonsidéràbles, cependant qu’il nous soit permis de faire appel à la générosité de
nos populations rurales pour qu’elles accueillent favorablement la circulaire qui leur sera adressée ces
prochains jours.
(La Terre Vaudoisel A. Gachel.
Si les vignerons de chez nous, qui
cultivent leurs vigne»' avec un soin
jaloux, pouvaient voir les vignes de
ees vallées ? Des ceps centenaires
juchés sur des fils de fer tendus sur
des pieux de châtaigUers, vignes qui
voisinent avec du maïs dont les plantes hautes de près de deux mètres se
mêlent de cmieuse façon avec les sarments où quelques rares raisins se
montrent à regret. Il seraient bien
offensés qu’une plante si généreuse
soit cultivée dans de si piètres conditions.
Que diraient nos éleveurs en voyant
les vaches de la race du Piémont d’un
blanc sale, efflanquées au point où
l’on se demande si les os ne vont pas
traverser la peau de ces pauvres bêtes. Le rendement laitier, ou n’ose
en parler, ces animaux étant très
souvent utilisés pour le trait.
Les champs sont-ils mieux cultivés?
Guère. Petits lopins de terre souvent
travaillés à bras ou avec des moyens
rudimentaires.
La création de cette école a soulevé dans ces vallées un grand enthousiasme et beaucoup d’espoir. Ces populations, qui ont beaucoup souffert,
sont très vaillantes. Ctnnme nous,
elles sont très attachées à leur sol.
Le plan financier de l’école est des
plus modesdes, Pour aider ces coreligionnaires, une souscription sera
prochainement lancée par un comité d’action. On espère réunir une
somme d’argent suffisante pour ac
E’ con aninto grato e commosso
che abbiamo letto l’articolo del sig.
Cachet sul giornale agricolo svizzero
« La terre vaudoise » e che qui abbiamo riportato. Il sig. Au Gachet è
uno dei migliori agricoltori del cantone di Vaud e le sue affermazwai
hanno un grande valore pratico.
Io mi rivolgo a tutti gli agricoltori
valdesi delle Valli perchè riflettano
seriamente su queste righe.
Agricoltori Valdesi, che amate la
vostra terra, si presenta ora a voi. la
occasione di istruirvi e di trasformare la vostra agricoltura: se volete
conservare le vostre posizioui nMle
Valli e difenderle dalia pressione che
viene dall’esterno, àggiomate i vostri
vecchi sistemi, si che le Valli Valdesi diventino testimonianza di come
Evangelo può trasformare la vita
interiore ed esteriore di una popolazione.
Conservine le due eredità sacre dei
Padri: la fede e la terra.
Date la possibilità ai vostri figli e
alle vostre figliuole d’istruirsi: noi
in faciliteremo in ogni modo: interpellate la Scuola di Agricoltura e li
risponderemo.
I nostri amici svizzeri, il Comitato, noi tutti lavoriamo a questo scopo
e siamo a vostra disposizione.
Mario Gharardi
4
^f.1C0 DBIiJ;E VALU VALDESI
U J[Ë UE EMOilITII’
Porri Aretto
Il culto dd Nataile, il culto scraits del
i31 Dioem%re, e qitelio dà Oapod&uuo
hanno riunito imipCucHti assemblee al.
le quali è stato ptcdàcato il messaggio
dell'amorè ohe Dio ci ha manifestato
ih Cristo Gesù. Numerosissimi fedeli
si sono accostati al tavolo della Santa
Cena. E’ stato eseguito a Nata!e, sotto la direzione esperta del signor Baz.
zetta, un bel canto composto dal mae.
atro Sig Ferruccio Rivoir e da lui de.
dicato alia nostra Corale,
iLe due feste deiralbero di Natale
(nel tempio per le Scuole Domenicali
di Pomaretto e dell’Inverso, e ai Cerisderi per la 'Scuola del Podio.) sono
riuscite molto ibene, con bei pTogramuii di recite e di canti. Ottimo esito
hanno pure avuto le feste del’i'alliero
di Natale alla iSouola Latina, ali’O.
spedale ■ed all’Orfanotrofio.
Sdamo grati al prof. Ernesto Tron
che ha presieduto il culto nel tempio
la domenica 8 gennaio, mentie il pa.
store presiedeva il culto nella cappella
<lel Clot Inverso. Un ringraziamento
pure al pastore Roberto Conilia, di
Roma, che ci ha recato il messaggio
deirEvangelo in occasione della visita
del Cbniitato Nazionale della FHV.
Ija filodrammatica dell’Unione Giovanile ha preparato una bella recita
che è stata data due volte nel salone
del Convitto Valdese, Le due serate
haii'no avuto buon esito, e tutti hanno
gustato il progiramma ed hanno espre.s.
So il loro compiacimento ai bravi artisti.
Atti litwgici^ Sono stati presentati
al S. 'Battesimo i bambini : Lucin.no di
Gregorio, di Attilio e di Blan-.^ Ilda
(Fleccia), e Waiter Spini di Franco e
di Borno Irma (Pomaretto. Il Signore accompagni oem la Sua grazia ,iuesti liambini, ed aiuti i genitori, le madrine e i padrini, a mantenere le loro
promesse.
Numerosi parenti ed amici har.no
preso parte alla gioia di Edmondo
Vaimucci e di Ilda Cmtagno, il cui
matrimonio è stato celebrato nel tempio. La Oorale ha eseguito un coro di
circostanza, ed un folto gruppo di
bambinà della Scuola Domenicale del
centro ha pure cantato rinno » E’ la
casa un paradiso quando c’è il Si.
gnor 1 1) per il loro monitore e la loro
inonitrice. Rinnoviamo ai cali sposi
l’augurio sincero di vera felicità sotto
lo guardo costante di Dio.
Auliamo accompagnato al campo
del riposo le spoglie mortali di alcuni
nostri fratelli e sorelle; mentre siamo
tristi P«r la loro dipartenza, siamo fi.
denti nelle promesse di vita fatte dal
Signore, ed alibiamo il cuore pnmo di
affettuosa simpatia ver.so i familiari
afflitti
Gardiol F/o/o, appena ventenne, mol,
to amata nell’ambiente del nostro O.
spedale ove lavorava da qualche tempo; la sua immatura ed improvvisa
morte ha dolorosamente colpito la (>,.
munità. ViUUÌm. Aldo, di anni .88. che
era passato attraverso a lunghe prove
fisiche, e che ha ricevuto la chiamata
del Signore quando già lo ored-vaino
in via di ristabilimento in saluw; mol.
tissiini amici e compagni di lavoro so.
no in-tervenuti alle e.setiuic testimo.
nlandò il loro affetto al caro scc.mpar.
so. Maurimt Mode.^tn nata Mncrnri
‘ .ítfíid'iT í5 ■ '■ Lettori, .r’ " i • ' f Í U-- • - '■ Amici Valsesi,
n'iinovàte rabbonamento abbonatevi al giornale
"L’ECO DELLE VALLI VALDESI,,
Annuo Lire 600 Estero Lire 1000
Sacco & JombeUi
- rt •:
nota Bitta, di €iAtpONl, comunica
ohe tramite il Deposito di Pinerolo;|
(via Giuseppe Chiapperò, 9, già via?
Oa*rlo Alberto - Te). 26,18) può forni.)
re la famosa
antracite inglese i
che da molti anni non era più arrivati ?
nel nostro mercato
di anni 44, di origine cattolico ramaina, che ha lasciato nel lutto una nù.
merosa famiglia, fra cui alcuni bam^hini ancora in tenera età. Rostutny Ce, «ewe, di anni 73, di cui ricordiamo la
})ftlla figura nonché la fede forte e serena e il sincero attaccamento alla sua
Chiesa. Ribet, Federico, di ¿vniii 71,
■maestro quartierale, stimato dalla popolazione ohe gli serba molta ricono.,
scenza; ha saputo dare prova, nelle
sue lunghe sofferenze, della forza i:he
gli proveniva dalla comunione col suo
Signore. Grill Maria nata Porni, di
anni 00, della parrocchia di Frali, deceduta all’OspedaJ© dopo brev® inaUittia. La cerimonia funebre fu prcsie.
duta dal pastore Giampiocoli ; erano
presenti numerosi membri delle chiese di Frali e di Pomao-etto.
<1 Gesù Oi’isto ha ■distrutta la morte
ed ha prodotta in luce la vita e l’im.
mortalità per mezzo dell’Evangelo ».
OPUSCOLO COMMEMORATIVO
del Xvn Febbraio
■A partire da lunedì prossimo 30 cor.
l’Opuscolo conimeniorativo per la prò«,
sima ricorrenza de] 17 Febbraio, pron.
to per la spedizione, si troverà a di.
sposizione dei Sig.ri Pastori che l'han.
no prenotato, presso l’Ufficio della
Tipografia Subalpina, (Via -Ari aud
28, Torre Pellice). A tutti coloro che
non potranno ritÌTario direttamente,
esso sar.à inviato per posta, nel numero delle copie prenotate, gravato d’assegno per la somma dovuta, oltre le
spese postali. L’opusrxilo stesso sarà
inviato gratuitamente a tutti i soci
della Società di Studi Valdesi
RICOCHGTS
Raveil par la porta de service...
Dans une ville du nord connue pour
le tempérament vif et expéditif des citoyens, un pasteur dit à l’un de ses
amis :
— Nous venons juste d'avoir le plus
grand réveil que notre église ait expérimenté depuis des années.
— ]e suis très heureux de vous l’entendre dire, répondit l’ami. Et combien d'âmes se sont jointes au troupeau ?
— Aucune, répliqua le pasteur.
Mais nous nous sommes débarnssés
de trois.
Ale
Un prédicateur prêchait un jour sur
le texte : « L’insensé dit dans son
coeur : il n’y a point de Dieu ».
Anxieux de savoir s’il avait réussi, il
demanda à l’un de ses paroissiens si le
sermon lui avait plû.
U Oh! monsieur, répondit l’homme,
j’ai bien aimé votre sermon, mais je ne
pais dire que je sais entièrement d’accord avec vous, je pense malgré tout
qu’ü peut y avoir un Dieu »•
J’Irai au culte le Dimanche si...
1. Nous n’avons pas d’invités.
2. Nous ne devons pas sortir.
3- Nous n’avons pas daller ailleurs.
4. je n’ai pas trop sommeil.
5. Je me lève à l’heure.
6- Cela me dit quelque chose.
1. Il ne pleut pas.
8. Je n’ai rien d’autre à faire à la
maison
9. je ne suis pas trop fatigué.
10. Etc. etc. etc
La Parole de Dieu trop personnelle
Le rédacteur d’un hebdomadaire du
Nevada, se trouvant an jour à court
d’articles, donna l’ordre de «passer»
les Dix Commandements sans commentaires.
Apres que le journal fut édité, il reçoit une lettre : a Annulez mon abonnement. Vous devenez trop personnel ».
(Jeunesse pour Christ).
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5,32 I I 7,rt I 8,« I I I I 13,52 | 17,51 | | 18,46 | 19,16 | 22,15
I I 7,38 1 9,08 I I I 13,07 I 14.20 I 18,17 I { 19,01 | 19,43 | 22,36
I 6,38 { 8,01 I 9.26 | 9,35 | 12,48 | 13,24 | 14,42 I 18.45 | 18,52 | 19,18 | 20,02 | 22,56
I 6,53 i 8,20 I I 9.50 I 13,02 | 14,02 | 15,03 | | 19,07 | 19,35 | 20,24 | 23,14
I 4,35 1 I 5,56] 6,11 I 7,05 1 9,05 | 12,20 |-| 13,13 | 16,26 | 19,42 |
I 4,501 I 6.11 I 6,24 1 7,20 I 9,19 | 12,34 | 12,40 | 13,26 | 16,42 | 19,58 |
I 5,18: I 6.28 1 6,51 I 7,36 | | | 13,03 | 13,40 | 17,03 | 20,22 |
I 537 1 6,03 I 6,52 I 7,16 | 7,55 | I I 13,20 | | 17,29 I 20,43 |
I 6,25 I 6,46 I T,35 | 8,15 | 8.30 | | I 14,20 | 14.30 | 18,20 | 21,35 |
BRICHERASIO-EAROE e viceversa
Brkher.
Barge
5,16 I 9,30 I 1335 I 14,55 I 18Ji0 | 20,15
5,38 f 9,50 I l3,54 I 15,14 I 19,10 I 20.35
Barge
Bricher.
4,25 I
4,AT|
6,08 I 12,22 I 14,08 | 16,20 |
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Orbass. 7 | 7,40 | 13,34 | 18,50
Torino 737 I 8,20 I 14,09 | 19,29
(1) (2)
Torino 6,20 | 7,10 | 14,20 | 18,15
Orbai. 7,04 | 7,46 | 14,5 | 18,55
Plnerolo 7,44 | 8.26 I 15,36 | 19,35
(I) PtrlBle — (2) f>tstt¥o
Linea Automobilistica
TORRE'BOBBIO PELLICE e viceversa
Autoservizio Sapav-Satti
PINEROLO-AIRASCA-TORINO c viceversa
Orario giorni feriali Sapav-Satti
TRANVIA PINEROLO-VILLAR-PEROSA AROENTiNA e viceversa
Plnerolo 4,25 I 5,45 | 6,45 | 8,15 f 10,15 | 11,30 I 12,40 | 14,40 | 17,29 I 19,15 |
PerOM 5,451 6,37 1 7,40 1 9,10 | 11,20 | 12,25 1 I4 | 15,40 | 18,25 | 20,IO |
Perota 4.45 I 5,55 | 7 I 8,20 | 9,40 | 11,45 | 13 | 16 | 17,40 I 18,50 |
Plntroio 6 I 6,45 | 735 | 9,10 | 10,40 | 123.3114.15 | 16,55 | 1835 119,45 |
I
Torre Pelile«
Bobbio Penice
8,35
9,05
(I)
12 I 19,15
1230 I 19,45
Sapav Sotti Sapav Sotti Sotti Sapav Salti Sapav
Plnerolo 7,40 I 11,40 13,45 1 18,40 Torino 7 1 11,50 1 17 1 19
Alrasca 7,54 1 11,54 ! 13,59 1 18,54 Alrasca 7,31 1 12,21 1 17,31 19,31
Torino 8,25 1 12,25 1 14,30 | 19,25 Plnerolo 7,45 1 12,35 1 17,45 | 19,45
Orario giorni festivi
Plnerolo 7,40 1 8,30 1 13,10 1 19,50 Torino 7,20 1 12,15 18 25 1 23,55
Alrasca 8,44 1 13,24 1 20,04 Alrasca 7,51 1 12,46 18,56 1
Torino 8,25 1 9,15 1 13,55 1 20,35 Plnerolo! 8,05 | 13 19,10 1 0,35
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ierlale 21 6 8 lerlala 22
Perosa 9,20 17,35 20,20 Prall Ohigo 5,35 6,50 17,15
Perrero 9,50 18 20,50 Perrero 6,20 7,30 18,05
Perrero 10 21 Perrero 6,25 7,35 11,10 16,15
Prati Ohigo I0,5t 21,50 Perosa 6,50 8 11,35 18,40
(1)
Bobbio PelUct 6,05 | 8
Torre Pellice 635 I 8,30
(1) Solo il Vtntrdi
I 15,30
I 16
Le corse 7 e 22 si effettuano soltanto II Lunedi, Mercoledì, Sabato e festivi Ono al 30 giugno
Dal 1 luglio si effettueranno tutti I giorni. La corsa 21 si effettusdal I lugHo ft Venerdì, Sabato
e Domenica. La corsa 6 si effettua dal I luglio il sabato e II lunedi La corta 8 si effettua dal 1
Luglio solo la domenica. La corsa 6 è In coincidenza con Tautoservizlo di gran turismo Perota
(p. ore 7,10) Torino (a. ore 835).