1
LA BÜONA NOVELLA
GIORNALE DELLA EVANGELIZZAZIONE ITALIANA
S^tiondo la verilà neHa ctnt
ErKn. IV. t:,.
Si distribuisce ogni Venerdì. — Per cadun Numero eenlesimi 11, — Per caduna linea d’inserzione cenlesimi 20.
Coudisioiii d’ABSoeiazioMe t
Per Torino — L'n Anno L. S. — A domicilio I.. A • — PnuvmciE L. • SO.
Sei mesi .a. — . S Ba — ' • S 9».
Tre mesi . — . • »»
Per Francia e Siriiiera franco a destinazione, e per l’Inghilterra franco al confine lire »
per un anno, e lire S per sei mesi.
Le Ak>>ucÌBZioni si ricevono : in Tokino all'IIIIlKl« del Ularnale, viale del Re, num. il.
— A Genova, alla Cappelli» « aideHe, mura di S. Chiara.
Nelle provincie, presao lotti gli Uffiiii ¡lottali perjiezzodi Vaglia,che dovranno essere inviali
franco al Direttore dellii Hi'ona Novkll.ì e non alti imenti.
AH'estero, ai segnenti indiriiii: LoMiaik, dai sigg. Nissliotl e C. librai. Il Bcrners-stre!«;
Pariui, dallalibreriaC. Mejrucis, rue Tronchel, 'i; NmE», dal sig. Peyrot-Tinel libraio; l.iioe;
dai aigg. Denis et Pelit Pierre librai, riie Neuve, i»; Giskvrìi, dal »ig. E. Buroud libi-aio
Lusakna, dal sig. Delafonuine libraio.
Soiiiiiiario.
L’Opinione e l’Armonia. — A’miei Concittadini.
— HoTÌmento di riforma in Francia. — Circolare del Gtiardasigilli. — Notizie: Francia - Stati
austriaci - Oriente. — Annunzi.
L’OPINIONE e L’ARMONIA
Il giornale l'Opinione stupisce che l’Armonia
gioisca, nel commentarlo, di un articolo delì’Eeo di Savonarola, periodico che si stampa
a Londra, il quale asserisce cbo nel Piemonte
la propaganda protestante non fa proseliti ; o
rifletto giustamente che se la libertà e la tolleranza non valgono a procurare proseliti al
protastantismo, l’Armonia non dovrebbe piangere tutti i giorni suH’aazidctta libertà lasciata
alì’eresia, e sulla tolleranza che il Governo accorda ai dissidenti, perchò fa duopo conchiudere che le non sono quelle nequizie affermate
dal pio giornale, e che invece è da dedurre
che conferiscono meno alle conversioni di ciò
che faccia l’intolleranza e le persecuzioni religiose.
In seguilo l’Opinione aggiunge cho « la liberlà conduce al rispetto di tulle le opinioni—;
che nei paesi liberi la fede è schietta e sincera;
negli altri alla fede si sosliluisce l’ipocrisia o
i’indiflerenza; e che la non si sbaglia, asserendo che ifl Toscana e nelle Romagne vi sono
più protestanti che in Piemonte ». Ciò si accorda , sotto un aspelto, con quello che noi
dicemmo, non è molto tempo, cioè, essere gli
ipocriti, gli apatisti, gli increduli, veri protestanti contro il clericalismo, presa la parola
^atestante nel senso etimologico : ma non
crediamo di cerio che dovo c’è schiavili! religiosa , insegnamento pretesco, possano Irovarsi de’ protestanti, nel significato di credenti,
salvo poche eccezioni.
Conveniamo cogli scrittori àelVOpinione che
se vi sono tendenze al protestantismo o, diciamo meglio, al Vangelo, alla verità, Roma
non deve incolpare i moderati e la liberlà, ma
specialmente se stessa che deturpò la religione,
facendola complice e sostegno del dispotismo;
nè creda mica YOpinione cho i prelati caccino
in prigione chi legge la Bibbia tradotta dal
Diodali anziché dal Martini, ma chi kgge la
Bibbia, in lingua conosciuta, ossia chi vuol intendere la parola vera di Gesù Cristo e degli
Apostoli. Perchè poi cotesta parola abbia a dif
fondersi occorre, non v’ha dubbio, un certa
liberlà: ed ecco qual’è il di lei beneficio, anche
dal lato religioso; che nella schiavitù gli uomini,
avendo perduta ogni fiducia nei proti, vivono
neirincredulità o peggio, neH'indifTerenza ; e
colla liberlà sono in caso di acquistare la fede
perduta, il sentimento morale cristiano.
Per ultimo i suddetti scrittori àolYOpinione
mostrano forse più che dubbio sulla possibilità
cho si estenda in Italia il protestanlismo, la religione di Lutero, come dicono, perchè l’Italia
è € la terra classica delle belle arti, la patria
di Michelangelo e di RaiTaello, la nazione di
fervida fantasia ed educata allo splendore del
culto esterno ». Ci rincresce dover dire ch'eglino non hanno ancora un'idea precisa del
proleataatesimo : ora non intendiamo fare un
lungo discorso, ma parliamo semplicemente
cosi: l'Italia è incredula o indifTerente, ha insomma perduta la vora religione degli avi; si
tratta diinqii« rin*ot.'i origtM «Iella
fede, al Vangelo^ all’adorazioue di Dio in ispir
nto e verità: ora, non è forse un’ingiuria per
gl'italiani il dubitare che non sieno alli a passare dal materialismo ad uno spiritualismo ragionevole? Non si tratta di credere a Luiero, a
Calvino, ecc., ma a Cristo; si tratta di lasciare
il papa, e non essere mica per questo nè di Pietro, nè di Paolo, nè della chiesa tale o lal'altra, ma sempre di Crislo; non si tratta, se vuoisi,
di abbandonare ogni qualunque splendore di
culto; si conservi, purché non si adori la creatura e, come dicevamo, si adori Iddio in ispirito e veritài e non si tratta neppure, se, conosciuta la verità, i nostri concittadini ne mostrino il desiderio, di spogliare i templi dei capi
d'arie esistenti, purché se ne adornino soltanto
le pareti, ad esempio salutare e pia memoria
verso uomini che mostrarono deH’eroismo a difendere le verità promulgate da Gesù Cristo,
ma si distruggano gli altari, si tolgano i sacrifici, spariscano i sacrificatori ; le quali cose
più non reggono dopo il sacrificio perfetto,
[alto una sola volta dal nostro divino Redentore, rUnto in eterno; e s’innalzino maestose
cattedre onde udire i di Lui santi ammaestramenti. Ecco in poche parole il protestanlismo,
che nessuno certo può ripudiare in coscienza.
A’ MIEI concittadini PII
La Bibbia è sacra.
Vlll.
Se la Bibbia è dunque il libro di Dio che
dobbiamo leggere e investigare, ne deriva che
è un libro sacro: da cui l’altra conseguenza,
che essendo sacro si abbia a leggerlo in modo
particolare, cioè religiosamente.
Io trovo negli stessi catechismi romani questa domanda : « Con quali disposizioni si dove
leggere la Sacra Scrittura ?» a cui tien dietro
la seguente buona risposla: < Bisogna leggerla
con rispetto, con umiltà, con docilità, facendo
profitto di quelle cose che s’intendono, credendo e rispettando quello che non s'intendono ».
Dietro una tale risposla, o miei pii concittadini, mi sembra udirvi esclamare : « Ecco poi
che la Chiesa di Roma acconsento ulla lettura
della Bibbia, o non 6 vero ciò che dicevate
poco fa sul divieto in proposito ! » Adagio un
poco; la citata risposta non è intern, il fine di
essa è coteslo : « e sottomettendosi in tutto al
giuditio della Chiesa ». Vi è pure l'anlecedenle
domanda così espressa : < è permesso ai secolari di leggere la Sacra Scrittura ?» e si risponde : « non solamento è permesso, ma è
utile assai il leggere la Sacra Scriltura » : ma
anche qui uditene il termine : « a chi mi ha la
capacità ed il comodo, purché la legga colle
dovute disposizioni ».
Ora dalle suddette parole emerge un fatto
ch’è bene lo serbiate nella memoria, cioè che
voi potete leggere la Bibbia ancho per dichiarazione dei vescovi romani, colle accennate
disposizioni che sono giuste, obbligatorie, necessarie; ma risulta non meno vero il fatto
contrario, essere proibita la lettura medesima
della Bibbia. Ciò vi sembrerà uno scherzo a
piima vista, una contraddizione troppo grossolana per ammetterla : no, non ò uno scherzo,
e la contraddizione sarà pur grossolana, ma
esiste, e ce la danno le finali delle due risposte.
Innanzi tutto, capirete benissimo che la clerocrazia non poleva apertamente violare il gran
Libro, essendo t tulta (notale bene, tulta) la
Scrittura divinamente inspirala ed utile ad insegnare, ad arguire, a correggere, ad ammaestrare in giustizia» (2. Timot. Ili, 16). Ma
perchè la lettura di essa riesca utile, prima
ancora delle sanie disposizioni che occorrono,
bisogna che sia intesa ; e per essere intesa chesia Iella in lingua noia. Ed ecco lo scoglio pei
clcricali: come permettere, ed anzi, ciò che
dovrebbero, comandare la lettura della Bibbia
nelle lingue vive e parlale da ciaschodun popolo, sella testimonia contro di loro? e come
conciliare la dichiarazione elio sono costretti a
fare, che la Bibbia è Scrittura Sacra, o quindi
che la lettura non è soltanto permessa , ma
utile, coU’impedirne la lettura stessa e la conoscenza ?
2
0 miei concittadini, se tale accordo vi sembra un portpato, sappiate che Iddio, per gli
alti suoi fini, permette anche al principe delle
tenebre di operarne ; e i prodigi della sua potenza sono compendiati nella schiavitù in cui
tiene voi stessi. Fu dunque per la sagacità loro,
annunziata dai profeti medesimi lanti secoli
addietro, che i teologi seppero uscir d’impacrio nella suddetta difficoltà; e ciò che fa il portento più grande, ed eziandio ciò cho v’inipedisce di ravvisare cotesto portento, si ò il semplice
mezzo chc sogliono adoperare essi ; vi riescono
col tener fermo l’uso di un linguaggio morto
e inintelligibile; in guisa che neU’atto che proclamano essere utile assai il leggere la Bibbia,
soggiungono, a chi ve ha la capacità ed il comodo. La capacità, riflettete bene, vale a dire
la conoscenza della lingua latina ; il comodo,
cioè la facilità di trovare il sacro Libro, oppure la possibilità di comperarlo a modico
prezzo, ed eziandio a chi ha il tempo e la voglia di occuparsene, facendo cos\ buon calcolo
sull’inclinazione all’ozio, sulla spensieratezza,
sul poco 0 nessuno desiderio nei più d'impiegare tempo e cuore per gli interessi spirituali,
e sulla comodità invece che trovano molti di
lasciarsi condurre ad occhi bendati dai clericali : finalmente, in ogni caso, sia che alcuni
intendano il latino, sia che sorga la facilità
ili trovare la Bibbia in lingua conosciuta, ecc.,
ecco già in pronto l’altra clansula di sottomettersi in tutto al giudizio della Chiem, il quale
non è se non il giudizio dei proti medesimi,
di una casta che naturalmente ha fa furberia
d’interpretare la Scriltura Sacra secondo il suo
tornaconto, e di farvi importanti mutilazioni od
aggiunte.
Ma ogni aggiunta , ogni mutilazione , ogni
falsa interpretazione, ogni alterazione anche
minima non è forse un sacrilegio che la curia
di Roma commette? Sì, certo, vero com’è che
la Bibbia 6 sacra : e non crediate , o mici pii
concittadini, che anche in proposito non sia
chiaramente espressa la volontà di Dio ; udite ;
— « Non aggiugnete nulla a ciò che io vi comando, e non ne diminuite nulla, affine di
osservare i comandamenti del Signore Iddio
vostro i {Deut. IV, 2; XII, 32). — « Non aggiungere alle parole di Dio; che talora egli
non t'arguisca , e che tu non sii trovato bugiardo » [Pì-oterb. XXX, 6). — « Io protesto ad
ognuno cho ode le parole della profezia di questo libro, che se alcuno aggiunge a queste cose.
Iddio gli aggiungerà lo piaghe scritte in questo libro: e so alcuno toglie delle parole del
libro di quesla profezia. Iddio gli torrà la sua
parte dall’albero della vita e dalla santa città,
che sono scritti in quosto libro » {.ipoc. XXII,
18-19).
Gli Apostoli avevano cura di assicurare i
nuovi credenti ch’eglino predicavano la sola e
vera Parola di Dio; che predicavano Cristo
GesU ; che erano servitori e non ¡¡adroni ; i
clericali fanno il contrario ; vi dicono, si, d’essere i banditori del Vangelo, ma non vi sollecitano mica ad accertarvene da voi stessi ; anzichò Gesù Cristo, predicano meglio se medesimi ; anziché essere servitori, la fanno da
padroni, da tiranni ; ed empiamente s’intitolano
vicari di Gesù Cristo nel senso di vicedei, non
neH’anlica signincanza di servi de’ serd, comechò usino pure questa formula con ¡sfacciata ipocrisia; nè ciò basta ancora, imperciocché , siccome san Paolo profetizzò, d’accordo
con Daniele e Giovanni apostolo nell’Apocalisse ; «Quell’avversario e quel che s’innalza
sopra chiunque è chiamato dio, o divinità; talché siede nel tempio di Dio, come Dio : mostrando se stesso, e dicendo che egli è Dio»
(2. Tesiial. II, 4;. Ma gli Apostoli, ripeto, la
consideravano sacra davvero la Parola di Dio,
e il medesimo Paolo scriveva ai Corinti, per
esempio: « Noi non falsifichiamo la Parola di
Dio, come i più; ma, come di sincerità , ma
come da parte di Dio, parliamo in Crislo, al
cospetto di Dio».— «Abbiamo rinunziato ai
nascondimenti della vergogna, non camminando con astuzia, e non falsando la Parola
di Dio : anzi rendendoci approvati noi stessi
appo ogui coscienza degli uomini, davanti a
Dio, per la manifestazione della verità » (2. Cor.
n, 17; IV, 2).
0 miei pii concittadini, sull’appoggio di queste sole parole, voi potrete di leggieri scoprire
quali sieno i veri annunziatori della parola cristiana ; se coloro che ne hanno paura, e la alterano, la diminuiscono e l’accrescono ; ovvero
quelli che fanno appello ad essa, al vostro intelletto, alla vostra coscienza, e v’inculcano di
leggerla e di consultarla, onde vedere se gli
insegnamenti loro s’accordino colle divine manifestazioni delle verilà raccolto nella Bibbia.
Movimento di Riforma
in seno al Cattolicismo francese
Niente di più interessante, nò di più meritevole della considerazione di coloro cui sta a
cuore lo svolgimento del regno di Dio , del
movimento religioso, checompiesi attualmente
nella vicina Francia. Menlre l’oltremontanismo
diventato signore assoluto impone ovunque i
suoi voleri, e costringe perfino Monsig. Sibour
a scambiare colla romana la vecchia liturgia
della Chiesa di Francia, la parola Riforma rin-i
tuona più che mai frequente in seno alia medesima chiesa ; pronunciata non già da alcuni
individui sparpagliati qua e là, dei quali la
competenza a trattar tali argomenti possa venire posta in dubbio ; ma da un buon nuclee»
di preti di cui è organo VOlmrratenr catholique, e che sia in queslo periodico, sia in più
scritti speciali fa udire un linguaggio che, e
per la sua conformitii coll’Evangelo, e per
la sua fermezza e lealtà non può se uon cattivarsi le più fervide simpatie di tutti quelli che
antepongono il trionfo della verità a qualsiasi
altro mleresse. Ecco come saggio di quel linguaggio e di quella tendenza la prefazione di
un’opera testò venuta alla luce per cura di duo
preti di quol partilo, i signori Bordas e lluel,
intitolata: Saggio sopra la Riforma cattolica.
«. Il titolo di questo volume, dicono gli autori,
bastaafarconoscere quale ne sia l’oggetto. Noi
seguitiamo ciò che abbiamo iniziato ; il conli
nuo noslro sforzo si è di concorrere alla rigenerazione della Chiesa. Lungi da noi, ciò va
senza dirlo, la pretensione che nò i vescovi, nè
la maggioranza dei preti che ciecamente tengono loro dietro, nò quei laici che fanno della
religione uno stromento politico, si possano
emendare. Piultoslo che questo si vedrebbe la
Senna scorrere sopra le torridi Noslra-Signora.
L’incurabile induramento è il castigo del farisaismo.
« Cho cosa speriamo noi dunque? — Queslo,
che sorga un nuovo popolo cattolico che abbia
per legge l’Evangelo invece del gesuitismo, il
quale è la legge del popolo attuale.
« Questo nuovo popolo dividerà intieramente
la Chiesa dallo Stato. Respingendo qualunque
dispotismo, egli reggerà la Chiesa col concorso
di tulli i di lei membri. Respingendo qualunque superstizione, egli non aspirerà che ad adorare Iddio in ispirito e verilà. Esso riporrà la
sua fiducia in Gesù Cristo, vero ed unico mediatore. I santi non saranno se non se doi fratelli i quali, per l’interesse che ci portano, pregano Iddio , per Gesù Cristo , di sopperire ai
nostri bisogni, di accogliere le nostre domande
ragionevoli, e non bramano se non se che glorifichiamo Iddio perla loro felicità, ed imitiamo
le loro virtù.
« Si riconoscerà che al crislianesimo spetta
la realizzazione di tutto le promesse dell’Antico
Testamento, e ch’egli colle benedizioni celestiali conferisce agli uomini anche le terrene.
Ma il benessere materiale non sarà ricercato se
non in quella misura riputata giovevole alla
libertà dell’anima. Si rifuggirà dal lusso, dai
divertimenti teatrali, dalle vane occupazioni,
da lutto quanto sia di natura a rivolgere l’animo alle esteriorità, alle frivolezze, o a menomare la maestà cristiana.
« Sotto l’influsso della carità ravvivata negli
animi, si spiegherà l’attività umana.
« Di già questo popolo è in germe. In molti
paesi egli annovera dei laici ed alcuni preti.
Essi slanno per moltiplicarsi con rapidità. Il
traboccare impetuoso, illimitato della dominazione papale e prelatesca , il delirio di cangiar
la fede e d’imporre eresie, aprono gli occhi,
chiamano alla resistenza, e fanno sempre aderenti ed operai per quella riforma fondamentale che la Chiesa richiede.
« I Saggi che noi pubblichiamo si compongono di scritture distinte, ma s’incatenano in
modo da formare un tutto.
« L’opera è divisa in tre parti.
« Nella prima sono esposti principii e vedute
generali sulla missione e i destini del cattolicismo , sulla disastrosa influenza del sistema
teocratico; sulla vera costituzione della Chiesa;
sulla attuale decadenza ed il prossimo rinnovamento.
« La seconda parte Iratta le quistioni di governo e di disciplina generale. In es.sa sono
presentali nel loro vero aspetto il gallicanismo,
la storia della Chiesa durante la rivoluzione
francese, e specialmenle l’ammirabile riforma •
per un momento operata per mezzo della chiesa
costituzionale , così mal giudicata al giorno
d’oggi; finalmente il concordato conchiuso tra
Austria o Roma il 18 agosto 1855.
3
« La terza ed ultima parte è consacrala alla
questiono deirimmacolato concepimento, diventato ormai quistione di vita o di morte per
il cattolicismo. In ossa vien profferta la prova
che il nuoto domma contraddice nel modo piü
formale così alla Scrittura come alla tradizione.
La bolla di papa Pio IX, come anche varii
scritti testò pubblicali allo scopo di appoggiarla, sono sottoposti ad una critica minuta e
profonda. L’opera termina con un Appello ai
cattolici contro la nuova eresia ».
CIRCOLARK DEL GUARDASIGILLI
agli Avvocati Fiscali generali
Il poco amore o, per dir più giusto, l’avversione della grandissima parte del clero agli ordini costituzionali elio ci reggono, da molto
tempo non è un mistero per nessuno; ma questo fatto ha una eloquente conferma ricevuta
dalla circolare del Guardasigilli, combinata
col Ministro deirinterno, testò diramata ai rispettivi loro subordinati. Ecco di cotesto documento i brani più rilevanti :
« La condotta di alcuni membri del clero verso
il Governo e le sue istituziom torna da qualche
tempo ad eccitare l'attenzione del paese.
u Avversa questa parte, forlunatamente non
molto numerosa, del clero a tutte quelle leggi
che tutelano o rivendicano l’indipendenza del
potere civile e che sono la necessaria conseguenza, l’applicazione e lo svolgimento dello
Statuto, va oggi specialmente rivolgendo le sue
armi contro coloro che più o meno direttamente,
per ragione dei proprii uffizii e di dovere presero parte airesecuzione della legge del 29maggio 1855.
« Il suo contegno ostile era da principio individuale ed isolato, sicché doveva bensì deplorarsi dai sinceri amici della religione; ma coi
lumi ond’è ricca la civiltà presente poteva senza
pericolo lasciarsi in non curanza. tanto più che
tale contegno era disapprovato dalla parte più
assennata, la quale ben sa come primo apostolato della religione sia quello di predicare colla
parola e coH’esetnpio il rispetto e la sommessione alle leggi. Ma oggi quegli atti di avversione e di ostilità dapprima singolari incominciano ad assumere tale un carattere sistematico
unito e solidario che riesce affatto intollerabile
coll’autonomia e coi diritti del potere civile. Le
feste pasquali e quelle dello Statuto hanno principalmente somministrata l’occasione a questi
nuovi atti d’ostilità.
« E invero le relazioni che da varie parti dello
Stato pervengono al Governo, rivelano tali fatti,
a cui l’Autorità non può e non deve rimanere indifferente.
« Ora è il rifiuto del battesimo e degli atti cbe
sono il fondamento e la prova dello Stato civile
delle persone, ora è il rifiuto della sepoltura eci-lesiastica. Al tribunale della penitenza s’inquicfano le coscienze e si fanno eccitamenti inconciliabili colla qualità e coi doveri delle persone
che vi si accostano. Non è la pace delle famiglie rispettata, nè si rifugge dall’usufruttare perfino le domestiche sventure. Coloro che presero
parte aU’esecuzione della legge sono additati al
letto di morte , e in quei supremi istanti in cui
ia mente dell’uomo vacilla, si dimandano e «’impongono ritrattazioni manifestamente ingiuriose
al Governo.
« Neppure la disciplina deH’esercito e della
forza pubblica è da certuui rispettata. Stazioni
intiere di Carabinieri Reali furono respinte dalle
pratiche religiose in occorrenza delle feste pasquali, perchè obbedendo al dovere, alla voce
del superiore, alle leggi proprie, le quali in caso
di rifiuto loro minacciano la più pronta e la più
severa repressione, assistettero gli utBciali amministrativi alla presa di possesso dei beni dei
conventi. In più luoghi il parroco o con uno o
con altro pretesto si è rifiulato dintervenire
personalmente o d'intuonare i soliti canti in occasione della festa dello Ssatuto. S’insultano i
sentimenti dell'intiera Nazione omettendo frequentemente e non sempre a caso le preghiere
pel capo dello Stato, per quel principe leale e
generoso pella di cui conservazioue s’innalzano
al cielo i voti di un popolo intiero.
« Per dirla in breve, ora qua ed ora là, ora
con parole ed or con fatti, creando un conflitto
tra il cristiano ed il cittadino, sotto il manto
della religione ed a nome della Chiesa, si va da
quella parte del clero insinuando e promovendo
la resistenza agli ordini dell’Autorità, la ribellione alle leggi, il disprezzo ed il malcontento
contro il Governo.
c Ragioni di convenienza, ragioni di dignità,
ragioni di necessità sociale comandano oramai
un freno a questo sconsiglialo procedere.
Seguitano alcuno norme intorno al modo più
acconcio di raggiungere qu«ste scopo, accennate le quali la circolare aggiunge;
« Grave ella è questa condizione di cose, doloroso è il dovere cha la medesima impone; ma
il Governo nè può, nè deve, nè vuole venir meno
al proprio compito. È perciò suo intendimento
che si proceda energicamente ogni qualvolta ne
è offerta l’occasione.
« Appena occorre poi di avvertire che, se è
volontà ben decisa del Governo che non si soffrano attacchi di sorta contro le l^ggi dellp Stato,
e l’autorità del Governo è però del pari intenzione sua che la religione ed i ministri dell’altare sieno rispettati da chiunque e che ricevano
dalle nostre leggi e dai nostri magistrati tutta
quella protezione che loro è accordata pel libero e tranquillo esercizio del sacro ministero.
« Il Governo riprova il sacerdote il quale, trascendendo i limiti della propria missione, condanna. o censura le leggi, attenta ai diritti del
potere, perturba le famiglie o l’ordine sociale ;
ma egli a sua volta non vuole mai che s’invada
il campa puramente dogmatico e spirituale. Quel
confine oltre il quale l'autorità religiosa non
può fare un passo senza offendere le leggi e gl’inviolabili diritti dello Stato, deve egualmente esistere per l'autorità civile in faccia alla Chiesa.
Ora quale sarà di una tale circolare l’elTetlo
sovra coloro che ha più specialmenle in visla?
— Noi senza voler farla da profeli, possiamo
con ogni sicurezza asserire che Jo stesso procedere che usavano prima lo useranno ancora
dopo, se non faranno peggio. I lagni del signor
Guardasigilli sono, egli è vero, quanto mai
fondali, ed i! rispetto di cui fa prova per la
libertà della Chiesa, non può che meritarsi gli
elogi di lutti gli onesti. Purché dunque quella
resistenza per parte del clero che noi protelizzianio? — Per molto ragioni che tutte compendiamo in una sola parola; leot ruzia.
Tale )'■ il sistema religioso, non lo diinenticliino nf‘ i Ministri nò il pao.se, a cui il clero
piemontese è sottoposto. Ora Iddio non ò Si*
(i.SoRE i)er melii, egli lo ò del lutto, e del tutto
deve esserlo al pari di Lui chi nou rifugge dal
chiamarsi suo Vicario. Se il papato, le di cui
volontà I preti souo incaricati di eseguire, non
signoreggia ogni cosa cosi uel dominio politico,
letterario, scientifico, come nel. religioso, ciò
(• elTetlo deH’impolenza, ma la tendenza è quella,
ed ostexgiarla egli ò osteggiare il cattolicismo
medesimo. Un silTalto sistema vi pare egli inconciliabile colla libertà? desta ribrezzo in voi il
cinico asserire <ìo]\’1'niten cho nella liberlà
della (Ihicsa è compresa tutta quella liberlà
di cui abbisognano gli onesti ; che « la parola
liberlà trae lo sue origini da quei paesi dove
regna la schiavitù, ed 6 senza uso in un paese
cristiano? » — Noi sentiamo allo -.lesso modo.
•Ma jicrchi’' in tal caso, non volemlo lo conseguenze, ammettete voi il principio? E perchè
menlre seguitali! a proclamare il |»apa vicario
di Dio, non vi mostrale pronti ad accetlare
come provenienli da Dio gli oracoli tulli del
Valicano, e fra quesli la resistenza alle vostre
proprie leggi? La distinziono tra il temporale c
lo spirituale, il civilo ed il religioso cho s’invoca a giustificazione di una tale inconseguenza, ò più che reale, apparente. Là dove
sono rimaste libere le coscienze sfiotla a queste di deciderò {sempre al proprio rischio o periglio) se quella cosa che ci 6 chiesta (civile o
religiosa imporla poco) sia o no conforme ai
voleri di Dio, e quindi so si debba fare o non
fare. Ma dove ha questa coscienza individuale
abdicalo a favore di una coscienza colleUiva
chc si chiama il papa, lo cose cangiano affatto
d’aspollo; e sotto un tal regime diventa vora,
anzi verissima la massima pretesca; « Roma ha
parlalo, è terminala la lite! »
Se dunque Roma è quella che ordina al clero
piemontese di mettersi in opposizione alle vostre leggi, invocando in appoggio di tali ordini,
la volontà di Dio, di cui essa è unico interprete, •
percliiì voi, mentre da nn lato fate professione
di essere figli sotlome.ssi al papa, dail’altro diramale voi circolari contro coloro che, in fine
dei conti, non hanno altro torto in queslo che
di ubbidire meglio di voi?
Che se quegli ordini poi voi li giudicate dol
lutto incompatibili coH’esistenza e col buon andamento della società a cui presiedete, e che,
con ragiono considerale come voluta da Dio,
appigliatevi all’nnica partito ragionevole chc
vi rimanga ; cessale una buona volta per sempre di profe.ssarvi sottomessi al papa, e non
{iroclamate più vicario ed oracolo di Dio chi
si pone con Dio in così aperta contraddizione;
ma tali oracoli cercateli con noi là ove solamente si possono trovare puri e non mai conIraddittorii; nell’Evangelo.
4
XV o nr X SE X k;
Francia. — Infamità clericali. — Uu atto di
violenza nou più udita, e che ricorda quei tempi
sciagurati quando i bambini degli evangelici veuivano sottratti ai genitori e posti in convento
per educarli nella disciplina della Chiesa romana, e farne buoni cattolici, ha avuto luogo,
non è molto, a Rançon, nella Alta-Vienna.
In seguito alia chiusura delle scuole evangeliche di quel dipartimento, alcune famiglie sono
state costrplte , aspettando tempi migliori, di
mandare la loro figiiuolanza nelle scuole cattoliche , dichiarando tuttavia esser quei bambini
evangelici e non romani. Or ecco quello che
avvenne ad una ragazza di 9 anni che frequentava la scuola delle suore di Rançon.
Il 10 dello scorso maggio, essendo terminata
la classe, le suore conducono la giovane, per
nome Amalia, insieme coll'altre allieve, nella
cappella cattolica, dove, appena giunta, gli viene,
senza altro preambolo, annunziato che il curato
si dispone a battezzarla. La ragazza , ad onta
della tenera età, non si lascia persuadere, anzi
rifiuta e si mette a piangere. Vane sono le sollecitazioni delle suore. La moglie del sagrista
allora ed il di lei figlio, afferrandola, la trascinano fino accanto al prete che, senza curarsi
delle grida e dei singhiozzi della povera ragazza
le amministra il battesimo. Tornata a casa, Amalia fa alla sua famiglia, stupefatta e sdegnata, il
racconto della violenza che ha dovuto patire.
I fatti che narriamo sono tolti da una lettera
che un proprio zio della ragazza scrive al
Témoin de la Vérité. Le riflessioni su questo
turpe operare a nome di Dio le abbandoniamo
a chi legge.
Stati Austriaci. —I fratelli di S. Giovanni.—
Corre voce che da un anno circa la polizia di
Vienna si sia accorta di un notevole mutamento
nelle abitudini di alcuni operai dei sobborghi ,
facendosi essi rimarcare per dolcezza maggiore,
ordine e tranquillità; eh’eli’abbia quindi sospettato l’esistenza di una società ; e che, avendo
fatto spiare i passi dei suddetti lavoranti, abbia
scoperto che invece di andare alle chiese, eglino
leggevano assiduamente la Bibbia nelle case loro,
ed avevano tale orrore per ogni cerimonia, che
alla morte di un compagno essi non accompagnavano nemmeno il corpo al cimitero. Siccome
non hawi alcuna legge in Austria che proibisca
la lettura della Bibbia, cosi l’autorità lasciò tranquilli affatto gli operai da lei sorvegliati. Ma il
giorno di Pasqua tennero un’adunaaza, e furono
sorpresi dalla polizia che s’impadroni, a quello
che sembra, di certe carte e pose in prigione da
60 a 70 persone. Si seppe allora che questi operai si davano il nome di Fratelli di S. Giovajim
e facevano parte di una nuova setta. Non risulta
che i fratelli di S. Giovanni siensi in nulla mischiati di politica, ma si sospetta che mantengano relazioni cogli evangelicid’Ungheria. Forse
non v’è in ciò che un’opposizione alla Società di
S. Severino, fondata da qualche anno fra gli operai di Vienna dal partito oltramontano , e divenuta assai potente. È possibile aduuque che palecchi lavoranti, non disposti a curvarsi sotto il
giogo oltramontano, abbiano pensato di formare
un’associazione rivale : uè sarebbe da meravigliarsi che un movimento religioso , verso il
Vangelo, scoppiasse nella classe operaia della
capitale dell’Austria : del resto, per ben sapere ,
che cosa in realtà sieno i fratelli di S. Giovanni,
è d’uopo aspettare più estesi particolari.
{Le Lien).
Oriente, — Costruzione di un Tempio evangelico a Costantinopoli. — Il sultano ha testé
ratificato ia concessione fatta all’ambasciatore
d’Inghilterra di un terreno magnifico situato nel
quartiere di Pera, e destinato alla erezione di
un tempio evangelico.
Ciro^MO Domenico gerente.
ANNUNZI.
TORINO
PBESSO II, DEPtMUTO DEI BELIGIOSI
Viale de|Re, N» 31
e presso i principali librai
IL
i
ARABIA — NINIVE
CON CARTS LITOGRAFICHE
Presse Ln. 1.
GENESI
ESISTENZA DI DIO - UM VlTi AVVENIRE- RICOMPENSE E PlilflZiOit
Un volume in-18® di 250 pagine
Prezzo lin. i.
HORÆ APOCALYPTICÆ
OSSIA
LE PROFEZIE DI DANIELE
E
l’APOCiLim DI S. GI0VA.Ì1Ì\I APOSTOLO
2* Edizione torinese
Unwl irtriSo di 3S0pag., conmappe.
Freszo Idi» t, ti.
Sono giunte di fresco le seguenti Opere, vendibili
al prezzo di Parigi e di Ginevra.
HollardH. Premier cours d'histoire naturelle, 1 vol. ... L 1 15
Bonne chose Emile. Les Réformateurs
avant la Réforme: Jean
Huet.— Concile de Constance, 1 vol.....» 3 •
Bürnihr Ëtudes élémentaires et progressives de la parole de
Dieu — 8 vol. in-12o » 23 »
Nbcebr de Saussure (M.me) Education
progressive, ou étude du
cours de la vie, 3 v. in-8® » 12 »
» Les enseignements de l'ÉgUse romaine , comparés
avec la Parole de Dieu,
1 vol.......» 0 50
Gouthibr Exercices de piété pour la
Communion, 1 vol. in-32® » 0 30
u La Bête et sa destruction par
le Roi des Rois, 1 vol. » 0 30
Gubrs Le Camp et le Tabernacle
dans le désert, 1vol. in-8» » 2 50
Rutherfort Lettres aux chrétiens dans
l'épreuve, 1 vol. ...» 1 »
» Le Ménages de Miséricorde
dans la maison de deuil,
1 vol.......» 0 75
» Le Miel découlant des Roches
qui est Christ, 1 vol. . » 0 50
» Le Muguet desVallées, 1vol.» 0 50
» Ninive la grande ville, 1 vol. » 0 25
■ Notice sur Jacques Clervel,
1 vol.......» 0 30
Haldesnb De l'obligation permanente
du jour de repos . . » 0 30
» La patrie du Vieillard, 1 vol.» 0 40
» Robert, ou l’esprit résolu 0 50
» Le souvenir chrétien, ou ré
fléiions pour tous les jours
de l’année, ou traités des
méilieurs auteurs, 1 vol. di
450 p.......» 1 50
» Vie d'Oberlin, pasteur au Ban
de la Roche, 1 vol. . » 0 75
X Vio de Félix NeÎT, pasteur
dans les Hautes-Alpes, 1
volume......* 0 60
PicKB Le vrai Bonheur, ou les avantages d’une éducation pieuse, 1 vol.....» 0 75
» Sara Marlay, 1 vol. . . » 0 20
Bunoan Le Voyage du chrétien, 1 vol.
avec grav......» 1 50
RrLB Traités divers .... « 0 30
A. Kbkpis Imitation de Jesna Christ ,
1 vol. ia-8», gros caractère,
broché......» 1 50
Soovestbb Souvenirs d’un vieillard — 2
vol........» 3 »
Dumoulin Anatomie de la Messe > 3 >
» Bouclier de la foi . . . » 2 50
Wbiss Histoire des Réfugiés protestants — 2 vol. ... j> 7 »
Dbscombaz Histoire de l'Église chrétienne
à l'usage des familles et des
écoles—1 vol. in-12» . » 2 »
» Histoire des Missions — 2 vol.
in-i2®......» 5 50
Lbdbrhoss Vie de Mélancthon — I vol.
in-12“......» 3 50
Vinbt Chrestomathie française — 3
vol. in-8®.....» 13 50
» Méditations évangéliques — 1
vol. in-8®.....» 4 «
Trusta Le presbytère en plein soleil,
trad, de l'anglais, 1 vol. » 1 50