1
N. 3
Riguardate alla roccia onde iOsfi tagliati 1
(Isaià U: J)
S^itimanaile «I«>ll44 Chiesa Valdes
•'A.'
ABBONAMENTI
Italia e Impero
Estero
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VaWeeeTÀ
ili
^omE pIllice ’
1': . !
■li'''
Nulla sia più forte delia vostra fede !
(Qiaiiavello)
birèlìor« t Prof. QINO COSTABIL
AMMINISTRAZIONVia Carlo Alberto, 1 bis - Tonai Pnxici
REDAZIONE: Via Arnaud, 27“- Toriie Pkluce
Ogni cambiamento d’indirizzo costa una lira
Cent. 30 la copia
U
9
*o
1
Predichi^ d'Appello
oCdr vQcazione rìvolia a iufii
\ « Ravvedetevi perchè il Re
; 9'ao dei Cieli è vicino ».
f Matteo 4: 12.
il''
Ravvediti !
E’ l’esortazione che il padre rivolge
al figliuol prodigo, Tamioo al compagno traviato, il maestro al discepolo
colpevole, l’offeso a chi gli ha fatto del
j male, l’uomo retto a quello disonesto,’
: quello serio al gaudente sbrigliato e
- irriflessìvo...
peccatori scandalosi ?
Qui non c’è nulla di tutto questo.
Gesù parla ad un popolo sul quale
passò la guerra non molti anni prima
e che ora geme sotto il giogo straniero.
Sul trono siede un Erode, di quella fa
miglia idumea che usurpò il potere ai
principi del sangue e va a gara col procuratore straniero nello spadroneggiare
sul paese. Procuratore è Ponzio Pilato
che, secondo una lettera del tempo, « ha
un carattere indomabile e di una durezza senza pari: fa tutto per amor del
I denaro e non lesina violenze, furti,
maltrattamenti di ogni specie ai suoi
amministrati e pronuncia continuamente delle condanne a morte dopo giudizi
sommari » ...A questa povera gente travagliata da tanti mali Gesù dice: Ravvedetevi ! »
Gesù predica sulle rive del mar di
Tiberiade, nella città di Capernaum e
più tardi in Giudea. Forse avrà visto
attorno a sè della gente particolarmente
colpevole ? Qualcuno dii quei Farisei
che col loro cieco attaccamento alla legge han trasformato la fede in ipocrisia,
od un ricco - Sadduceo materialista ed
incredulo, oppure un Erodiano che approfitta della religione per servire gli
interessi di Erode, o ancora uno zelota
intento a predicare la ribellione ?
No, nulla dì tutto questo !
Ma chi ha visto Gesù per mettersi a
predicare il ravvedimento ? Dei peccatori scandalosi, degli omicidi, dei ladri
0 degli adulteri ? No, non appare dagli
Evangeli che Gesù sia mai andato a
predicare il ravvedimento agli omicidi
od ai ladri. Lo vediamo una volta in
presenza di una donna adultera, ma
non pronuncia neppure la parola ravvedimento.
•^•untile e povera genie
No, Gesù parla semplicemente a tutta la gente che gli sta attorno, umile e
povera gente come noi, che fa la sua
strada nella vita come sa e come può,
:he avrà i suoi difetti e le sue imperfeiioni, ma che non è peggiore dell’altra
jente, che, se ha una caratteristica spe:iale, ha quella di avere più tribolazioni
! sofferenze di tutti gli altri ... Gesù
¡sorta persino quella povera gente a
avvedersi perchè il ravvedimento ocorre a tutti senza eccezione.
A tutti; anche a noi due, fratello letore ! Dopo venti secoli di cristianesimo
àrrebbe superfluo il dirlo, se la nostra
□scienza ottenebrata non cedesse così
icilmente all’illusione che per lei non
'è sì gran bisogno di ravvedimento cole per gli altri... Ma Gesù non ha fatto
ccezioni nè cose speciali: non c’è nes
suno nel mondo, nè nella Chiesa Valdese, nè in casa tua, nè in casa mia, che
non abbia bisogno di ravvedimento: e
anche tra quelli che sono o sì credono
migliori degli altri.
E di ciò v’ha una ragione bella e buona che appare chiara nelle parole di
Gesù, il quale non dice com,e in fondo
pensiamo sempre noi: « Ravvedetevi se
siete peccatori », ma: « Ravvedetevi per
un’altra ragione, tutta diversa, che riguarda tutti nella stessa m,antera: ravvedetevi perchè il Regno dei Cieli è
vicino ! »
•■..diranno ai monti :
« Cadeteci addosso »
, Questo fatto costituisce ùn motivo
importante perchè ci ravvediamo: E’
vicino il momento in cui il « Principe
di questo mondo » cadrà dai suo trono
e un nuovo Regno si stabilirà su di noi.
Ora, nel mondo vediamo spesso trionfare gli - increduli,, i materìalìsti, i più
spregiudicati e senza scrupoli, i gaudenti, gli apatici e i mondani, sembrano i
più savi, i predicatori della purezza,
del timor di Dio e dell’amor fraterno,
sono derisi; le chiese sono neglette, il
nome di Dio è bestemmiato sfacciatamente per le strade e i suoi comandamenti sono trasgrediti dal primo all’ultimo come se ì bimbi li imparassero a
scuola per saperli trasgredire più tardi
...Ma verrà presto il momento in cui le
folle appariranno disperate e confuse e
prenderanno a dire ai monti; « Cadeteci
addosso!» ed ai colli: « copriteci! » (Le.
23: 30) quando il Signore di cui han fatto così poco conto, apparirà nella sua
gloria per giudicare il mondo.
Perciò Gesù dice: Ravvedetevi, perchè il cambiamento di regno è vicino e
se non sarete trovati in pace col vostro
nuovo Re, sarete trattati come nemici.
E vicino il Regno dei cieli: potremo vivere ancora qualche anno in una apparente tranquillità, ma presto verrà il
momento di presentarci al Signore.. Negli ultimi dieci anni si sono celebrate
alle Valli 2938 sepolture, E’ morto cioè,
su per giù, il 20 per cento della popolazione. In dieci anni, due ogni dieci
sono partiti! Grave proporzione che può
aggravarsi anche più. Senza parlare
dell attesa della Chiesa tutta del ritorno di Cristo...
Non ha forse ragione il nostro Signore, di esortarci al ravvedimento perchè
il Regno dei cieli è vicino?
jo penso a questo T(egno...
Ed io penso a questo Regno, ai suoi
sudditi, al suo Re ed al momento in cui
ci troveremo a varcare le sue soglie:
coiTiG vGrrGiTi,o a trovarci clisambientati
di punto in bianco! Qui eravamo circondati da quel mondo pagano e scettico di cui parlavanio dianzi; là saremo
ancora circondati eia molta gente, che
si assieperà attorno a noi ancor più di
questa, ma-come diversa! Vedremo faccia a faccia quel gran nuvolo di testimoni di cui parla l’epistola egli Ebrei:
eroi della fede che per il nostro Signore
furono martirizzati; e ce ne "passeran
- no al fianco che furon missionari in
tante parti del mondo; e ne vedremo
, che subiron passivam,ente grandi torti
, per amor di pace, che educarono i figliuoli ad una pietà fervente, che per il
loro zelo perseverante furon colonne
della chiesa, che affrontarono grandi
sacrifici per non profanare col lavoro il
giorno del Signore e frequentare le sacre assemblee, che lottarono strenuamente per mantenersi puri come templi
dello Spirito Santo...
E ci sarà quella pia vecchietta che
distribuiva a tutti degli opuscoli sacri
e quell’altra che insegnava cantici ai
bimbi del vicinato e quella che, nell’ospedale ove visse molti anni, si vedeva
sempre con la sua vecchia Bibbia in
mano e sapeva tanti passi a memoria...
E verranno a gettarci le braccia al
eoUo, tanti nostri cari dipartiti: quelli
che guadagnarono al nostro nome la
stima di tanta gente per il m,odo come
servirono il Signore; che ci lasciarono
Un esempio di fede e di pietà vivente;
che prima di partire avevano tanto pregato e pianto su noi, figliuoli prodighi;
che nella nostra infanzia non lasciavan
passare una sera senza fare il culto di
famiglia, nè un pasto senza dire la preghiera, nè una domenica senza condurci
al culto...
Verranno, si assieperanno attorno a
noi e ci sentiremo riempire di confusione al pensiero di aver fatto così poco
per il nostro Signore e andremo cercando affannosamente, tra ì ricordi, questa o quella occasione in cui abbiam
fatto o patito qualcosa per Lui... E come benediremo questi momenti e ci
parrà sprecato e vano il tem,po speso
per il mondo e torneranno roventi alla
mente i ricordi di tante infedeltà...
E verrà il momento solenne e grande
dell’incontro cól nostro Signore e Salvatore e allora, nello splendore, del Regno Celeste, noi comprendèrerìùo appiè»
no la portata di questa parola: « Ravvedetevi » e come valesse la pena di
abbandonare il peccato, il mondo ed il
suo regno, per ottenere la salvezza èà
un posto nel Regno dei Cieli.
.alla frontiera...
Forse, o lettore, ti sarà accaduto, nell’anteguerra, di viaggiare e di recarti
all’estero. Ricordi? Quando il treno sì
avvicinava alla frontiera, una parola
d’ordine correva di bocca in bocca:
« Stiamo per entrare in Isvizzera o in
Germania o in Francia... » e subito era
un affaccendarsi generale per apprestare valigie e passaporti e vedere che tutto fosse in ordine per non esser fàrmati
alla frontiera in qualche piccola ed uinida sala d’aspetto.
Oggi, abbiamo avuto un annunzio di
questo genere; « Il regno dei Cieli é vicino ». Prepariam.o i nostri documénti
ed il passaporto, per non correre l’alea
di essere fermati alla frontiera e rinchiusi in una piccola, umida tomba, invece di entrare nel Regno più bello, più
glorioso e più felice fra tutti.
Enrico Geymet.
Noi o lo Bibbio
Tutti i risvegli, nella Chiesa Evangelica, si connettono strettamente con la
lettura della Bibbia. La Chiesa si ridesta ogni volta che i grandi temi centrali
del messaggio biblico tornano a porsi
al centro deH’attenzione e della coscienza. La Bibbia è la Parola, acuta
come una spada a due tagli, che penetra nelle coscienze e le turba per la loro
salvezza. Perciò una Chiesa è viva e
• desta, quando la Bibbia è tenuta in onore; decade quando la Bibbia è abbandonata; e si ridesta, quando ritorna
alla Bibbia.
A che punto siamo, a questo riguardo, nella Chiesa Valdese? E’ vero che
il « popolo della Bibbia » sta perdendo
la sua prerogativa, e che la Bibbia è
sempre meno conosciuta fra noi?
Si può rispondere con certezza; ci sono, oggi come sempre, quelli che leggono e amano la Bibbia, e quelli che la
lasciano coprirsi di polvere negli scaffali della loro biblioteca, o sulla credenza della loro cucina; ci sono quelli
che ne fanno il loro cibo cotidiano, e
quelli che non sanno, dire se i Salmi
sono nell’Antico o nel Nuovo Testamento. In quale proporzione sono queste due specie di persone ? E’ giustificato il timore che la seconda prenda il
sopravvento sulla prima?
E’ difficile dirlo con sicurezza. Ma si
può dire con sicurezza, che la* Chiesa è
vivente nella misura in cui la gente
passa dalla seconda nella prima categoria, e la Bibbia è, o torna ad essere,
letta e capita.
Diciamo di proposito: letta e capita.
Ci sono tanti modi di leggere la Bibbia. Un tale diceva, che molti protestanti leggono la Bibbia soltanto per
trovarci benedizioni per sè e maledizioni per le persone antipatiche. Era
una malignità, evidentemente. Lasciamo pure le persone antipatiche: se torniamo spesso e volentieri .alle promesse
di benedizione contenute nella Bibbia,
è perchè c’è tanto bisogno di consolazione; e chi non sa quanto improvviso,
vigoroso conforto può venirci da un
viersetto della Bibbia, che ci ricorda
una promessa di Dio, proprio al momento in cui ne abbiamo bisogno ? Ma
la Bibbfa non è soltanto un libro di consolazione!
Non è neppure raro di trovare persone, che s’infervorano improvvisamente per la lettura della Bibbia, perchè appaiono come affascinate da alcune questioni curiose, come ad es.
quella della sorte delle Dieci tribù assorbite daU’im,pero Assiro, o della data della fine del mondo. Si può dire
con certezza, che le persone che si avvicinalo alla Bibbia per motivi di questo genere, si mettono nella condizione
di non capire perchè la Bibbia cì è stata data. Non dobbiamo leggere la Bibbia per distrarci con le questioni curiose, ma per trovare nella Bibbia « la sola cosa necessaria » : la salvezza.
La Bibbia, quando la comprendiamo
bene, ci parla con una grave insistenza
2
L’ECO DELLE ,VALLI^ VALDESI
Ä=
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del nostro peccato. Si pu& dire'che non
-comprendiamo là Bibbia, sé' leggendola
non ^ siamo' -continuamente spinti a
., « rientrare in noi stessi » e a prendere
coscienza della nostra radicale, e umanamente insuperabile malvagità. La
■ Bibbia è iriibro in cui l’ubmo si specchia Senza veli, in presenza di Dio, e
perde una dopo l’altra tutte le sue il—lusiòni sulla sua bontà nativa e sulle
sue virtù acquisite. E’ il libro in cui
le esigenze di Dio si rivelano con una
tale chiarezza, che siamo costretti a
batterci il pettd é ''àd implorare: * « O
Dio, sii placato verso me peccatore»
E non dobbiamo farci illusioni: non
ci sarà risveglio nella Chiesa Valdese,
se non ci sarà una rinnovata coscienza del peccato. Uria Chiesa degenera,
quando la coscienza del peccato si perde; e contro questa degenerazione c’è
un solo rimedior la Parola di Dio !
Non c’è risveglio senza un ritorno al. la Parola di Dio. E aggiungiamo pure:
non c’è risveglio, che non rimetta in
onore la Parola di Djo: perchè la Bibbia è il libro delle coscienze deste, che
vivono del perdono e dell’amore di Dio;
e nella misura in cui un’anima si ridesta e comincia a capire qualche cosa
delle esigenze di Dio e del suo amore
infinito, trova nella Bibbia una tale rispondenza, che il suo più vivo desiderio è di addentrarsi nella lettura di quel
libro, e di acquistarne una conoscenza
non superficiale.
E' dunque vero, che dobbiamo promuovere la lettura della Bibbia per esserne ridestati: ma_è anche più vero,
che soltanto un risveglio potrà rende• re alla Bibbia il posto d’onore che le è
dovuto. _
Si lamenta talvolta che la cultura biblica del nostro popolo sia in regresso.
Se si trattasse soltanto di una questione dì cultura, questa potrebbe anche
lasciarci indifferenti. Ma i nostri padri
possedevano una profonda cultura bi-^
blica, appunto perchè per essi lo studio dell^ Bibbia non era una questione
di cultura, ma una questione vitale: si
trattava dell’alimento indispensabile
delle loro anime. E se è vero, che vi è
regresso della cultura biblica nella nostra popolazione, questo deve allarmarci sopratutto come sintomo, che la vita
spirituale è ìn sofferenza. Per curare il
male rivelato da quel sintomo, una ripresa della cultura biblica, come cultura, sarebbe del tutto insufficiente.
Quello che ci vuole, è restaurare la
coscienza della Bibbia come Parola ài
Dio rivolta oggi, a noi, personalmente,
come parola di giudizio e di condanna,
e come parola di salvezza e di perdono;
o sviluppare questa coscienza, dove non
è perduta ! . G. Miegge.
Ore oscure.
Chi potrà mai conoscere i sacrifìci e
le innumerevoli difficoltà dei nostri
Pastori che, l’uno dopo l’altro, si sono
recati ad occupare la nostra disagiatissima sede siciliana di Riesi ? Però quella località si era rivelata, fin dai primi'
anni, di straordinaria importanza per il
nostro campo di Evangelizzazione.
Il pastore Emilio Longo, in data 30
luglio 1873, scriveva da Messina alcune
preziosissime note sul suo soggiorno a
Riesi.
‘ Chiamato, scriveva il Longo, dal
nostro comitato di Evangelizzazione a
surrogare il sig. A. Malan in Riesi per
lo spazio di un mese, mi recai in detto
paese verso la metà di settembre. Durai fatica a ragranellare una quarantina
dt uditori stante i lavori della vendemmia ed una certa apatia religiosa cagionata dall’essere state sospese le adunanze da più settimane. Non potei, in
principio, far altro che un’adunanza la
domenica mattina nella scuola comunale gentilmente concessaci a quell’uopo, Feci la conoscenza di parecchi civili
e mi potei convincere che, per la maggior parte, erano razionalisti o meglio
indifferenti,
„ Alcuni bravi maestri d’arte e contadini mi diedero miglior speranza. La
domenica dopo mezzogiorno, radunavo
da 12 a 20 ragazzi per la Scuola domenicale ed il giovedì quegli stessi bambini venivano ad esercitar càntici e fa. re esercizi ginnastici in casa mia...
In quel mentre, invitato dal Comitato a prolungare il mio soggiorno a
Riesi, stante che A. Malan non vi ritornava, partii anch’io sullo scorcio di
ottobre onde prender meco la famiglia.
Numerose e penose furono le traversie
del nostro viaggio e dovettimo subire
una tempesta in mare che ci portò a
Trapani ove cari fratelli ci fecero dimenticare le passate sofferenze e quindi
dopo 10 giorni di viaggio - invece di
due - e dopo aver provato tutti ì mezzi
di locomozione: ferrovie, vapori, carrozze, schiene di muli e gambe proprie, arrivammo sani e salvi ma stanchi’ a Riesì, ove soffrimmo assai a causa dell’egoismo degli abitanti e dove infieriva
allora terribilmente l’epidemia del
vaiòlo, portando via in media una dozzina di bambini al giorno. La mia prima cura fu di riprendere le adunanze
le quali vennero maggiormente frequentate e con visite e private conversazicni potei accertarmi che veramente in Riesi vi erano persone ben disposte a seguire l’Evangelo. Col valido
aiuto di A. Malan venuto a Riesi per
alcuni giorni nella prima quindicina di
dicembre, l’opera prése un nuovo impulso e quindi ogni sera furonvi adunanze nelle case private con grandissimo concorso di uomini e donne che si accalcavano riempiendo la stanza ed
arrampicandosi fin sopra i mobili e le J
botti per ascoltare la Parola di. Dìo. ^
Dopo la partenza di A. Malan, le adunanze vennero definitivamente fissate
e cioè: culto la domenica mattina nella scuola comunale; conferenza la domenica sera ed il giovedì sera in una
vasta stanza a tal uopo affittata in un
altro punto del paese; Scuola domenicale per i ragazzi e le ragazze, ma queste ultime di rado si fecero vedere. Le
adunanze in case private si farebbero
quando qualcuno avrebbe offerto una
stanza qualunque. Il Signore però non
mi permise di andare più oltre. Già da
qualche tempo vedevo con dolore patire la mia diletta compagna pei disagi
del clima e la nostra pessima abitazione.
Il nostro bambino quindi sì attaccò di
vaiolo che sempre più infieriva e la
domenica 22 dicembre dopo aver a
stento terminato il culto, dovetti anch’io pormi a letto. I sintomi della ter7
ribile malattìa non tardarono a manifestarsi, e da quel giorno fino al 6 aprile
1873 non mi fu più concesso uscir di
casa essendo, per più di 90 giorni, inchiodato sopra un letto di dolori dalle
febbri intermittenti e da dolori artritici
che si manifestarono dopo il vaiolo.
L’opera .venne affidata al sig. Bosio
Evangelista a Palermo quindi al sig.
Giardina il quale aprì anche una fiorentissima scuola maschile ».
•9^0 ■
Consolidamento definitivo dell’Qpera.
La storia della nostra Chiesa di Riesi non presenta, da quei lontani anni
fino ad oggi, fatti particolarmente sensazionali. E’ una storia di duro lavoro
silenzioso. Si registrano però continui
progressi e conquiste non disgiunte da
grandi difficoltà.
Benché l’ambiente sia sempre stato
liberale, non bisogna credere che gli
Evangelici abbico sempre avuto la
vita facile; dopo ùn primo momento di
entusiasmo generale, ì più si raffreddarono e si dispersero e non restarono che
pochi con una grande fede.
Un fatto particolarmente commoven
te; il Comitato si vide costretto, fin dai
primi arini;' ad. aprire %'elle costose
scuole elementari private, dato che i
bimbi degli evangelici subivano continue vessazioni e maltrattamenti nelle scuole pubbliche tenute, allora, quasi esclusivamente da ecclesiàstici. Ma
anche in questo il Signore aveva i Suoi
piani. Le nostre scuole, éreàté inizialmente col solo scopo di proteggere ì
bimbi evangelici, divennero mercè l’indefessa attività di provètti ^insegnanti
un potente méz^o dì Evangelizzazione.
Per mezzo della Scuola, la Chiesa educa le nuove generazioni, il Pastore e gli
insegnanti vengono in contatto non soltanto con il popolo ma anche con le
migliori famiglie della città che hanno
subito compreso la superiorità dell’Istituto Evangelico sulle pubbliche scuole.
Verso la fine del secolo .scorso ed al
princìpio di questo secolo le Scuole
Evangeliche contano più di una dozzina
di classi con un massimo di oltre un
migliaio, di alunni. Mancano i registri
dei due primi decenni di attività scolastica. Nessuno potrà mai contare con
esattezza le molte migliaia di alunni
che furono da noi educati e che serbarono verso la Chiesa, dei sentimenti di
riconoscènza profonda anche se, più‘
tardi, non figurarono che in minima
parte sui registri dei membri comunicanti. La scuola oltre ad impartire una
educazione secondo i principi dell’Evangelo ha creato queU’atmosfera che
ci ha sempre permesso di svolgere re-golarmente la nostra opera.
Altro fatto strano: quella nostra
comunità visse e prosperò grandemente
per più dì un quarto di secolo senza
avere un tempio vero e proprio che
difatti fu soltanto inaugurato il 5 luglio
1898 in occasione della Conferenza
Distrettuale della Sicilia convocata in
sessione regolare unitamente al Distretto Roma-Napoli. Le Scuole elementari contavano in quell’anno esattamente 700 alunni; segno che la nostra
Comunità poggiava ormai su basi solide
ed avevamo conquistato la fiducia della popolazione.
Al presente la Chiesa dì Riesi, è senza dubbio, una delle più viventi ed interessanti della nostra Opera. Essa però non conta ancora un numero imponente di membri di Chiesa. Quello che
più conta è però che centinaia di anime
vivono in contatto con la Chiesa e ne
seguono i culti.
Quella nostra Comunità si è sempre
straordinariamente distinta per la sua
liberalità e sta per raggiungere la sua
completa autonomia finanziaria.
Una ventina di Pastori si sono avvicendati nella direzione dell’Opera ed
hanno lavorato con straordinario spirito di sacrificio e di consacrazione. I
loro nomi non son caduti nell’oblio, ma
vengono ricordati con profonda riconoscenza. Due d’infra loro - Edoardo
Bassanelli e Giuseppe Ronzone - ;riposanc .nel povero cimitero di Riesi, dopo
aver compiuto un’opera particolarmente lunga e benedetta.
(fine) u. b.
P«r il Collegio di Torre Pellice
Anonimi: Anonimo, Esodo 35l5, 1000
- Ex allieva riconoscente, 500 - In memoria del pastore Giacomo Longo, 50 un amico del Collegio, 10000.
Bergamo: Eynard Ing. Emilio, 200 Eynard Giancarlo e Malvina, 300 - LÀ.
T., 5 - Petrali Cicognara Gener. Ettore
100.
Bobbio, Pellice: Caffarel Giovanni, 5
- Charboimier Davide, 5 - Chauvie Pietro, Pastore emerito, 100.
Campegine: Franciosi Giuseppe, 30.
Chiavari: Defilla Ottavio, 50.
Como: In memoria di Milca Rocchi
Prochet; Malacrida Lilia, 100 - S. R.,
300
Diano Marina: Avv. Lydia Poet, 1000,
Fclonica Po: Viola e Lami Coisson,
100. I
Firenze: Andrei Elisa, 50 - Carri Laura, 5 - Chiesa Evangelica Tedesca, 100
- Forti Emma, 500 - Grill F., 50 - Guerrini Clotilde, 30 - Meynier E., 30 - Michelassi Ferdinando, 10 - Neumann Ing.
Giorgio, 25.
. Forano Sabino: Pascal E., pastore, 200.
Gabicce Mare "Cattolica: Antinori
Eleonora, 10.
Genova: Bruschettini Roland Hilda
(titolo), 1000 - Deodato Enrico, in memoria della moglie, 50 - N. Z., 10.
Ivrea: Ing. Willy Jervis, 200 - Olivetti Revel, 1000.
t
La Maddalena: M. Larco, 60.
La Spezia: Poet Susanna e Luigi, 50.
Livorno: Fontana Delia, 100.
Luino: Silvestri Gaudenzio, 10.
Luserna San Giovanni: Bonnet Maddalena, 5 - Costabel prof. Gino, 200 Fattori Elena, iirsegnante, 30 - Girardon Muraglia Margherita, 50 - Goss
Adele, 4 - N. N., 25 - R. F. G., 50 - Ribet Alina e Rita, 100 - Rosati famiglia,
20. ,
Magliano Alfieri: Rostain Alfredo,
100.
Malnate: Dreher E. Angela, 200.
Milano: De Filippis Sabino, 50 - Gardìol Gr. Uff. Rag. Emilio, 10000 - Giampiccoli Adolfo, 1000 - Jervis Ing. G.
200 - Nisbet Goffreda, 50.
Mondavi: Davit prof. Eugenio, 50.
Napoli: Cofsani Mario, 100 - Gagliano Pasquale, 100 - Marzola Concetta,
15
Ferrerò: Bertalot Giovanni, Pra Ca
tinat, 25 - Pascal Francesco, in memo
ria del fratello, 10 - Peyran Emanuele,
Serre Maniglia, 20 - Peyrot Margherita, Crosetto, 20 - Ribet Susanna, Forengo, 10 - Unione delle madri e delle giovani, 500.
Fiasco: Turin Carlo, 25.
Pinerolo: Alfano Durand Adele, 10 Durand Cesarina e Aldo, 10 - Geymonat Alberto, 30 - Geymonat Ernesto, 50
- Geymonat Pietro, 50 - Griset Alessandro, 70 - Long Rivoire Fanny, 500 Mprglia Guido, 10.
Pomaretto: Jahìer Emilio, 50 - Pastre
A., 30.
Ponte San Pietro: Corrodi Adolfo, 50.
Porto San Giorgio: Trincherà Dott.
Guido, 100 - Trincherà Vera, 100.
Prarostino: N. N., 30 - U. B., 50.
Roma: Amiconi Delia, 30 - Ancillotti Èva, 20 - Arnao Dr. Beniamino, 50 Carloni Comm. Ferdinando, 100 - Castorina famiglia, 25 - Falcon Gener.
Ernesto, 50 - Long Marey Willie, 100 Meloni Pierina, 25 - N., 30 - N. N., 50 Mattei Luigi, Enrico ed Emma, 200 Piacentini. Comm. Mario, 50 - Rosa
Brusin Suor Rina, 25 - Salmo 121, Via 1
4 Novembre, 50 - Sommanì Virgilio^
Moderatore e Anna, 300 - Viani Orielda famiglia, 50.
Reggio Calabria: Giordano Alfredo, ■
20. 1
San Germano Chisone: Bert Enrico ;■
,e Signora, Villa, 10 - Bertin Gustavo,-’
pastore, 50 - Bleynat Alberto, 100
Bouchard Emilio, Ronchi, 20 - Comba 4
Luigi e Signora, Sibourna, 8 - Griset
Angela, 10 - Jourdan Bartolomeo, 50
Long Alessio e Signora, 20 - Long Ales
iu
sio fu Luigi, 10 - Long Robert Luigia, á
20 - N. N., 25 - Revel Fanny, 20 - Rostan Edoardo, 25 - Widemann Vittorio
1000.
Siena: Van Gilse van der País, 100.
Sanremo: Giuseppina ed Emilio Osculati Astesano, 800.
Torino: Balfna Arturo, 30 - Balmas
Beux Margherita, 15 - Barus Giovanni,
25 - Bernocco Luigi, 10 - Bertolè Avv.
Leopoldo, 50 - Bertin Enrichetta, 10 Bert Teo, 25 - Bolrini Giuseppe e Adelina, 25 - Bouchard Samuele e famiglia,
60 - Bounous Ada, 50 - Bounous I., 10
- Carlon Ione, 20 - Cimbro Bonnet Maria, 10 - Comba Roberto, 50 - Cougn
Ing. Gustavo, 200 - Dalla Dea Domenico, 50 - Eynard Dott. Elio e Lydia,’
200 - Faré Camandona Luigi e Rina, 25
- Gagnor Alessandro, 15 - Gay Manfredi, 50 - Gaydou Famiglia, 15 - Giacona
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L’ECO DELLE VALLI VaLDESI
r Aldo, 20 - Giacaglia Sara è Sandro, 100
'' - Gianassi Emilia, 15 - Girardon L., 20
I - Goss Maria, 20 - Guigou Maria, in
memoria della, signora Fanny Peyrot
? Zurcker, 25 - Jon Scotta Mariuccia, 50 Malan Prof. Achille, 200 - Malan Prof.
Dott. Guido, 200, - Malan Lelia, 100 ' Malvicini Paolina e Alberto, 20 - Pa*
gliani Ing. Federico, 100 - Pellegrini
Cav. Fernando, 10000 - Pellegrini
Comm,. Massimo e Ghita, 1000 - Pey-^
ronel Doti. Prof. Beniamino, 1000 Peyrot Alice, 5 - Pons Dott. Carlo e
2ilda, 50 - Revel Giulio e Alice, 100 Rivoira Pierina, 10 - Ribet Cap. Gusta
I vo, 400 - Rivoiro Pellegrini Ugo, 4Ó Sereno Mario, 10 - Solinas Angelo, 15
Taccia Enzina, 20 - Talmone Dr. Michele, 500 - Th. H., 50 - Tomassone
Evangelica, 30 - Tricomi Prof. Francesco e Susanna, • 50 - Unione Cristiana
Valdese, 300 - Valerio Emilio, 10 - Wild
• Gr. Uff. Emilio, 1000.
Tarrazza Piemonte: Abbona Adamo,
20 - Galla Felice, 50.
7'orre Pellice: Armànd Hugon Carlo,
200 - Cardon Iller, 30 - Cougn Caterina,
20 - Frache Alberto e famiglia, 50 Frache Maddalena, 15 - Fontana Da•niele, 100 - Gay Durando Carolina, 50
Grill Col. Ing. Luigi, 50 - Jahier Giacomo, 20 - Jahier Maddalena, 10 - Ten.
Col, Davide Jalla e Signora, 200^- Jal"la Ida, in mem,orìa del Prof. Giovanni
•Jalla, 100 - Lo Bue Prof. Francesco, 50
- Lombardini Jacopo, 12 - In memoria
di Giovanni e Rosa Pons Karrer, 100 Michelin Lausarot Edoardo, 30 - Nisbet
•Giorgio, 100 - N. N. 100 - Pasque! Prof.
-Ada, 25 - Pasque! Dott. Enrico, 100 Pons Giuseppe, 5 - Ribet Maria, 20 Rostagno Prof. Giovanni, 100 - Servetiaz Sofìa, 500.
Venezia: Eynard Ing. Massimiliano,
100, - Senatore Davide Giordano, 1009.
Verona: Zotfa Severina, riconoscente
al Signore, 15.'
vaiar Pellice: Albarea Valdo, 25 Capo Manipolo dott. Alb. B., 100 ■.B'ouissa Pietro, 50 _ Gay Matilde, 100 Jahier Marina,'100 - Lehner Silvio, 25
- Mathieu Geraldo, 250.
Vittoria, Naso Liborio, pastore, 50.
N° 201 OFFERTE PER UN TOTALE DI
L. 55.154.
La Commissione Distrettuale delle
Valli Valdesi è riconoscente a Dio per il
risultato raggiunto, e ringrazia di cuore
tutti i fratelli che con tanta prontezza
hanno risposto all’appello.
Confidiamo che molti altri ancora
vorranno unirsi a questa gara di generosità e che con un ultimo sforzo il deficit del Collegio sla completamente
cancellato.
PERSONALIA
Il Colonn. di Stato Maggiore Luigi
Jalla, figlio del defunto pastore emerito
sig. Odoardo Jalla, è stato insignito
dell’alta onoreficénza di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia con la seguente motivazione:
« Capo di Stato Maggiore della Divisione Alpina Pusterìa, cui era affidatq il compito di arginare, controbattere
ed infrangere la pressione greca nel
sensibile settore fra Osum e Tomori
sull’estrema ala sinistra dello schieramento dell’Armata, dava all’assolvimento di questa ardua e sacra consegna
tutte le sue erlefgie, la sua perizia e la
sua fede. Chiamato dalla fiducia del
Comandante dell’Armata a ristabilire,
in un momento criticissimo della lotta,
una difficile e delicata situazione determinatasi in un settore attiguo a quello
della sua Divisione, trasfondeva nei reparti la tenacia e lo slancio di una riaccesa volontà di vittoria. In tutte le fasi
della dura campagna era costante esempio di fervida ed intelligente attività, di appassionata dèdizione al dovere,
di abnegazione, di sereno coraggio ».
Lo stesso colonn. Jalla è stato poi insignito dal Governo d’Albania della
Croce di Commendatore dell’Ordine dì
Scanderberg, per le sue alte benemerenze,. Vadano all’egregio Ufficiale, nostro correligionario, le nostre vive felicitazioni.
ANGROGNA (Serre)
Battesimi; BessQn Delia, di Pietro e
dì Adelfina - Roman Franco di Ivonne.
Benedica Iddio i; bambini, ,ed i loro
genitori. „ ; ,
~ Domenica 11 corrente abbiamo invocato la benedizione di Dio sugli sposi
Ernesto Chiavia e Giulia Gaydou,
Il Signore circondi con la Sua grazia questo nuovo focolare.
— Sabato notte, 10 corrente, un im
cendio divampava improvvisamente nel
villaggio deU’Arcia (Pra del Torno) nella abitazione del nostro fratello Long
Enrico, attualmente richiamato alle armi. Malgrado l’allarme subito dato e gli
sforzi dei volonterosi accorsi, l’incendio
distruggeva la casa e solo tardi poteva
essere domato. Grazie a Dìo non ci sono vittime. I danni sono rilevanti. Alla
famiglia Long la nostra fraterna simpatia nella prova che l’ha colpita.
LUSERNA SAN GIOVANNI
In seguito a m,alattia contratta in A.
S. è deceduto il 7 gennaio il carabiniere
Ricca Paolo Adelchi, di anni 39. Originario di Angrogna si era appena trasferito, per ragioni di lavoro, nella nostra
parrocchia, poco più di un anno fa,
quando venne richiamato. Assegnato ad
una sezione motorizzata, fu destinato al
fronte deH’A. S. onde poi ritornò gravemente infermo. Da circa un mese era
giunto a casa per una lunga convalescenza; dopo penose sofferenze, circondato dall’affetto dei suoi. Iddio lo'ha richiamato a sè. I funerali si sono svolti
giovedì 8 corrente, ai Giaime, col concorso di numerosissima folla, ed alla
presenza dì autorità civili e politiche,
del Comandante la stazione RR. CG. e
d’un picchetto del presidiò locale. Alla
vedova ed alle piccole orfane, ai genitori, ai fratelli, di cui Uno mutilato in
seguito a ferita riportata sul Monte Golicù, alle sorelle, ai suoceri, ai parenti
tutti, tanto dolorosamente provati, rinnoviamo l’espressione delle nostre più
sentite condoglianze.
;,Il Concistqro ha tenuto domenica
11 corrente ima importante seduta, f
Ha fissato il programma .della. Settimana di Appello. Dal 1° all’8 marzo sette Pastori rivolgerarmo alla nostra parrocchia il messaggio del Signore. Prepariamo sin d’ora i nostri cuori ad accogliere l’abbondante seminagione!
Ha preso nota con soddisfazione del
risultato davvero rallegrante della campagna prò Eco delle Valli. Nel prossimo numero daremo le cifre esatte.
— Domenica 10 corrente è stata battezzata nel tempio Beux Ada di Enrico
e di Viglielmo Emma delle Chianaviere.
Che Dio prenda sotto la sua santa protezione la cara bambina e la sua famiglia!
TORRE PELLICE
Iddio ha richiamato da questo mondo il sig. Mourglia Edmondo, all’età di
32 anni; la sig.ra Meyron CaTÓlina nata
Salvagiot, all’età di 92 anni.
jL/Eterno spanda la sua consolazione
sulle famiglie in lutto.
VILLAR PELLICE
SAN GERMANO CHISONE
U culto di fine d’Anno è stato veramente benedetto per molte anime. La
Corale ha eseguito due cori di circostanza. Molti si sono avvicinati alla
Mensa del Signore.
Non così numerosa l’assemblea al
culto dì Capodanno. Tutti i fratelli e le
sorelle della campagna avrebbero potuto parteciparvi, stante l’ora comoda
e Tottìmo stato delle strade.
Novanta giovani si sono riuniti l’ultima sera dell’anno nella Sala delle Attività più accogliente che mai, e hanno
trascorso insieme sotto lo sguardo di'
Dio belle ore di fraterno congioire e di
gaudio spirituale. Parecchi militari erano presenti; a tutti gli assentì abbiam,o pensato e pregato, leggendo l’elenco dei loro nomi.
— Dipartite. Al Villino Fede si è addormentata nel Signore dopo lunga infermità 'Matilde Sibille ved. Rostan.
Prima che la salma venisse trasportata
a Torino la grande famiglia dell’Asilo
ha voluto riunirsi per meditare sulla
Parola di Vita Eterna, onorare la sorella che non è più, e prender parte al
dolore del figlio e dei parenti.
■ A Brescia è deceduto, amorevolmente assistito dal Pastore sig. Forneron Jahier Enrico di anni 41. Alla madre ved. Amalia Jahier delle Gorge esprimìamo la nostra viva simpatia.
Alla Segna il 9 corrente, dopo breve
ma penosa malattia ha lasciato questa
terra Tanima di Robert Maddalena
nata Pòns, in età di anni 74, madre dell’anziano di quel quartiere. Al servizio
funebre che ha avuto luogo sabato pomeriggio ha preso parte largo stuolo di
parenti e amici. Sulla famiglia nel
duolo invochiamo le consolazioni deh Signore.
II. culto del 21 dicembre è stato presieduto dal nostro sovrintendente pastore R. Nisbet, nella sua qualità, però,
di direttore della Casa delle Diaconesse.
A queir opera è stata dedicata la colletta che fruttò L. 100. Nel pomeriggio la
Direttrice della Casa, Suor Angiolina
Santacroce, accompagnata da uri gruppetto di novizie, rivolse un apprezzato
messaggio alla riunione delle madri vii-.
laresi. Grazie ancora a questi visitatori
per la' edificante giornata che ci hanno
dedicato.
-— Nel pomeriggio della vigilia di Natale abbiamo avuto nel tempio la tradizionale festa che ha rallegrato i
220 piccoli ed anche i grandi che
gremivano il locale. Alle insegnanti che
hanno preparato e diretto con cura le
recite ed i canti, ai nostri giovani unionisti, per la loro instancabile collaborazione, e ai numerosi donatori, va la riconoscenza della Chiesa.
— Ottima assemblea al culto di Natale e non meno buona partecipazione al
culto serale df'fine d’anno, durante il
quale abbiamo ricordato i nomi dei fratelli che, nel corso del 1941, sono stati
richiamati dal Padre, fra i quali i nostri valorosi caduti: caporal. m,agg. alpino Giovanni Coisson e marinaio Alberto Favout.
— Dopo il culto serale di fine d’anno
i giovani, in buon numero, e fra loro
alcuni soldati in breve licenza, si sono
riuniti nei loro locali per attendere insieme il nuovo anno: una graziosa scenetta, preparata dalle giovani, qualche
recitazione, dei canti, ... il tradizionale
scambio di doni-sorprese fra i giovani e
le giovani, e poi il canto dell’inno 261 e
la preghiera hanno terminato la simpatica serata e segnato l’ingresso nel nuovo anno.
— I nostri lontani e particolarmente i
nostri soldati, dei quali abbiamo letto
numerosi messaggi, sono stati presenti
ai nostri spiriti e nelle nostre preghiere.
-— La Santa Cena é stata celebrata ai
culti di Natale e Capodanno da uña esigua rappresentanza dì quelle belle assemblee. Attendiamo con fede il giorno in cui un achiesa fervente e compatta si amm.asserà tutta e sempre intorno
alla sacra mensa, simbolo centrale della
fede e della vita cristiana.
— Nuovo focolare. Il nostro impolverato registro degli Atti di Matrim.onio
è stato lieto di riaprirsi ancora in tempo per registrare il quarto atto dell’anno, con il matrimonio dì due cari giovani unionisti di Torre e Villar Pellice:
Roberto Taglierò di Giovanni dei Fassiotti e Bertinat Clotilde Maria dì Paolo
Giov. Stefano dei Malanot. Al nuovo
focolare valdese il nostro fervido augurio per una lùnga e benedetta carriera.
— Dipartenza. Lunedì 12 gennaio ha
avuto luogo nel nostro cimitero Tìriumazìone nella tomba di famiglia della
salma della Sorella, Clarissa Salvageot
vedova Giov. Meyron, decèduta a Torre
Pellice in età di 91 anno.
Ai parenti tutti e particolarmente alle
figlie;, sig.a Rosa Stratta e sig.ra ved.
Giovanna Michelin, rinnoviamo repressione della nostra simpatia fraterna. *
— La campagna per il nostro caro
« Eco delle Valli » ha avuto fin qui uri
esito rallegrante: abbiamo registrato a
tutt’oggì oltre 50 nuovi abbonamenti.
-3'
N O V I T A>
Ernesto Comba
PREDICA
D4,—
La serietà dell’ora storica in cui wiviamo deve tradursi in. una fede vissuta
e decisa. Questa predica è wn appello
che deve essere sentito.
RIFUGIO RE CARLO ALBERTO.
In memoria di Ida Malanot Fouque,
Sau Giovanni, L. 50 - Clementina Maggiore, Torf e'Pellice, 25 - Lilette Peyrot,
Fiori in memoria di Nancy Peroyt, lOO
- Un’amica San Germano, 20 - Unione Cristiana Femminile Villasecca, 40
- Signorine Viglìelm.o, 20 - Lidia Vicino, 10 - Elisabetta Cardon, 10 - L. Pennington de Jongh, 250 - In memoria
sig.ra Milca Prochet: Bolla, 10 - Selma
Longo, 30 - Carolina Gay in memoria
Ninette Selli, 20 - Adelina Selli, Id.,
40 - Cav. Arnaldo Fontana Rouè, 300
- Maria Ribet, 50 - Collettato dalla sig.a
Paolina Balmas Turin, San Germano:
Olimpia Meynier, 10 - Elisa Vinçon, 10
- Enrichetta Bleynat, 10 - Clotilde Revel, 10 - Angela Grisèt, 10 - Ilda Revel,
15 - Paolina Duchèrie, 10 - Giulietta
Rivoir, 5 - Lidia Ribet, 10 - Anna Rostan, 10 - Paolina Balmas Turin, 40 Margherita Balmas, 55 - Elena JBounous, 15 - Cesarina Durand, 12 - Elisa
Peyrot, 10 - Adele Alfano, 20 - Livietta
Mandrino, 12 - Maria e Enrico Pascal,
in memoria zia Ninette Selli, 100 Gaydou Davide, Evangelista, 50 - Eliseo Puy, 10 - Un’amica, 25 - Famìglia
Creste Gönnet, 30 - Uno Svizzero di
presenza, 500 - Long Flora ved. Perrot, in ricòrdo della sorella, 50 - In ricordo di Susanna Jourdan, 200 - Giampiero Saocaggi, 15 - Emma Paschetto
Cougn, in memoria, 15 - Alda Cougn, in
memoria, 15 - Paolina Rivoir Marauda,
in memoria, 25 - Cellieri Boella in memoria sig.ra Crosettì, 100 - Emilio e
Matilde Benech, Ginevra, 100, in memoria di Margherita Soederstroem Carolina Decker Boringhieri, 100 - Legato comm. geom. E. Ayassot, 250 - Ernesto Peyrot e famiglia, in ricordo del
padre, 20.
OSPEDALI.
Gustavo e Ketty Comba, L. 100 - Vìncolo Valdesi Stati Uniti America, per il
letto al Pomaretto, 800 - Chiesa Valdese Vìllasecca, 100 - Bouchard Luigi,
10 - Bertalmio Amedeo e Elvira, 10 Berton Maestra Elvina, 20, in memoria
pastore B. Gardìol - Bertin Ricca Margherita, 25 - Lo zio prof. Adolfo Tron,
in memoria del tenente Nino Bosìo, 50
- Vittoria Meyer, in ricordo dei Caduti
in guerra, 100 - Chiesa Valdese di Via
IV Novembre, Roma, 250 - Id. Rodoretto, 30 - Bernard Giacomo, 6 - Gardiol
Emilio, 100 - Peyran Adele, 5 - Peyrot
Lidia, 20 - N. N., 60 - Maurino Giov.
Enrico, 50 - Pons Emilio, 20 - Pa^gcal
Beniamino, 15 - Unione delle Madri,
20 - Gaydou Davide, Evang. em., 50 Fiorì in memoria di Naricy Peyrot, la
sorella, 100 - Selma Longo, 20 - Anita
Arnaldo e Italo Eynard, 100, in ricordo
loro marito e padte, - Elsa e Rodolic|
4
’WS»«:i
iÆr
l4’gcp PBLLg. ;yAlÆ>I .VALDESI
Bollier, in memoria Emma Crocetti Decker, 25 - Genre Elvira, 10 - Griot Clemente, 30 Chiesa *V®^<i®se, Massello,
50 - P^al, in memoria del padre, 15 Gassa Ri^armio Twino a mezzo filiale
Torre Pellice, 1000 - Cesira ^ron, in
memoria dei suoi' Cari Giosuè e Adele,
25 - Famiglia Gay, ricordando, 10 Roman Desiderato, 10 - Costantino Daniele,. 10 - Chiesa VaMese Perrero Maniglia, 50 - Poet Enrico e Irma, in ricordo della Mamma, 20 - Canal Felice
e Elena, in memoria deUa cara nipote
Elsa, Stati Uniti America, 100 - Artus
Giovanni Daniele, 15 - Grill Filippo fu
F.,,10 - Genre Enrico, 76 - Istitutd S.
Paolo, filiale di Perosa, 200 - Clementina Maggiore, 25 - Famiglia Creste
Gönnet, 30 - Planchon Maddalena, in
memoria, 100 - Jahier Vitale e Ida, in
occasione battesimo Enrica, 50 - N. N.,
ricordando e ringraziando, Torre Pellicé, 100.
[iin-?niVta II opm InIidI
OFFERTE:
Anònimo: Commentario dell’Epistola di
S. Paolo ai Romani - Firenze, 186163-2 voi. 8° - pp. 498 e 487 L. 20
Adolph Monod - Sermons Choisis - Edition du centenaire - Paris - Fischbacher - 1 vol. 8** - pp. 409 15, —
J. B. Andrié - Lé troisième jubilé de la
réformation au pays de Neuchâtel Lausanne - ImprinSeriè S. Delisle 1850 - 1 vol. - 370 pp. - mezza pelle
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jean Calvin - Commentaires sur le livre des Psaumes - Paris - 1859 - 2
vol. - 8° di pp. 500 caduno 50,—
Jean Calvin - Institution de la religion
Chrétienne - Ed. Meyrneis - Paris 1859 - 2 vol. 8° - 600 pp. ciascuno mezza pèlle 80,—
Patton - Jérusalem - Prédictiorvs de l’Eefitufe et leùr accomplissement dans
Î’histoire - Toulouse 1877 - 1 vol - 8“
- pp. 230 7;—
Comba Emilio - Storia della Riforma in
Italia: Introduzione - Firenze 1881 8° - pp. XVI-588 6,—
Bernardino Ochino - Dialoghi sette Firenze 1884 - 16° - pp. 96 2,—
Coriiba Emilio - Claudio di Torino - Firenze 1895 - pp. 158 1,60
Melile W. - Le réveil de 1825 dans les
Vallées - Torino 1893 - pp. 108 - 8°
4,—
Melile W. - Souvenirs de Joseph Malan
- Turin 1889 - 8° - pp. 188 5,—
Patrum Apostolicorum Opera - Ed. He
fele - Tubingae - 1855 - 8° - pp. 470
12 pelle 10,—
Eusebii Caesàrìensis - Historìae ecclesiasticae - ree. Dindorfius - Lipsiae
1881 - 16° - pp. 528 B.—
Minucii Felicis - Octavius - I. Firnuci
Materni - De Errore profanarum religionum - Ed. critica di Hahn - Vindobonae 1867 - pp. 136 7,—
Tertullien - L’Apologétique et les prescriptions - L’Octavius de Minucius
Felix - Traduction et texte en regard
- Lyon 1825 - 8° - pp. XXXIII-624
-mezza pelle 10,—
Novum Testamentum Graecum - Ed.
critica Phil. Buttmann - Lipsiae
1882 - 16° - pp. 544 4,—
RICHIESTE:
Moreno - Compendio di Controversie.
P«r l'oposcolo del XYII febbraio
E’ noto che le prenotazioni per l’Opuscolo del XVII febbraio — Rinnegamento ed abiura di Valdesi perseguitati, del pastore Paolo Bosio — scadono
il 25 corrente. Per provvedere in tempo
alla stampa dell’opuscolo, si pregano
vivamente i Signori Pastori di mandare
al più presto la rispettiva prenotazione.
boni ir^ Memoria del comm. geom. Epaminonda Ayassot:
Le Figlie, per il Rifugio Re Carlo Alberto, L. 200 - Cav. Uff. Avv. Stefano
Peyrot, per Orfanotrofio Femminile, 50
- Federico Vellani, pér il Rifugio Re
Carlo Alberto, 100 - Consorzio Acqua
Potabile, Torre Pellice, 150 - Soc. An.
Cooperativa Forza e Luce Elettrica. Id..
200. .
SOSYENI¥ORI
S. Ten. Renato Vola, L. 50 - Geniérè Bértin iPaolo, 10 - Magg. G Cesare,
15 - Soldato Pàschetto Aldo, 10 - Sold.
Zbppi Enrico, 10 - Bouissa Stefano, 5 Bòunòus Irene, 2 - Pons Luisa, 2 - Alpini Valdèsi 26 comp. Batt. Rneroló,
150 - Autieri Cougn Aldo, Cordin Carlo,
Ribet Arturo, 50 - Rodet Anna, 3 Balmas Benyr, 5 - Bonnet Anna, 3 Pròf, Cav. E. Vinay, 5 - Grand Anna, 5
Gaydóu Caterina, 2 - Costa Adelina, 2 Bòldrini Gay, 3 - Comm. V. A. Gostabel,
5 - Famiglia Gay, 5 - Messina Clementiiià, 3 - Selli Adelina, 3 - Griglio Pasbhètto Elisa, 3 - Zunihö Mistó, 6 - Maláii Long Marta, 5 - Grill Amedeo, 5 Mansuino Silvia, 5 - Gardiol Paolina, 5
Chauvìe Pietro, 3 ^ Famiglia Bertalot,
5 - Corradini Eva, 5 - Mágg. Ghigo Abèlé, 5 - Charbonnier Grill Margherita,
3 - Vinày Leonardo, 3 - Ferrier LorenZÖ, 3 - Colletta Convégno F. U. V., Pomaretto, per Eco ai militari, 182 - Sold.
Michelin Salomon Gilberto, 10 - Alp.
Rostan Emanuele, 10 - Sig.rà Clotilde
Tron ved. Gay, per Eco ai militari, 50
- Sig.ra Augusta Malan, per Eco ai militari, 20 - Il dono di L. 300 da parte di
N. N., Torino, già pubblicato, è una offerta per l’invio del giornale ai militari Valdesi.
La famiglia della compianta
MATILDE ROSTAN SIBILLE
con animo riconoscente ringrazia tutti
coloro che, in San Germano Chisone e
in Torino, parteciparono al servizio funebre e quanti le dimostrarono la loro
simpatia nell’ora della dolorosa separazione.
La famiglia ROBERT CARLO profònddmente commossa per le testimonianze di simpatia e di affetto ricevute
in occasione della dipartita della card
ROBERT MADDALENA
NATA PONS
ringrazia sentitamente quanti vollero
prendere parte al suo cordoglio e in particolare il Pastore, e i dottori sigg. I.
Mathieu e C. Cardon che l’assistettero
durante la, sua malattia.
San Germano Chisone, 12-1- 42-XX.
Per il culto di femlglia
Lunedì Sappiate dunque che que19 Gennaio sta salvazione di Dio è
mandata ai gentili ed essi presteranno
ascolto. Atti 28: 28.
Gesù, il Cristo, nacque tra il popolo
ebreo e ad esso annunciò il suo Vangelo
della salvazione. Ma il popolo eletto
crocifisse il Redentore e non ne accettò
il Vangelo. Allora i gentili, i pagani,
entrarono nell’eredità: Dio Padre fu il
loro Dio, e Gesù il loro Salvatore, l’Evangelo la grande legge d’amore: e
l’Europa fu cristiana.
Ci sono popoli pagani, razze che non
consideriamo civili, che forse hanno il
cuore più disposto che non la razza
bianba ad accogliere il messaggio del
Cristo.
I Cristiani hanno il dovere di annunciare ad essi il Cristo e la sua salvezza,
e le Missioni lavorano a questo scopo;
ma quale giudizio attirerà su di essa la
razza bianca, quando gli evangelizzati
saranno i Cristiani ed essa sarà la grande apostata? Oh! qualcuno almeno resti fedele!
Martedì Benedite quelli che vi periti Gennaio seguitano: benedite e non
maledite. Rom. 12: 14.
Indubbiamente la virtù più difficile
a praticarsi è quella del perdono: eppure non possiamo essere perdonati da
Dio se non rimettiamo le offese ai fratelli. Oh! lo so, quando siamo offesi,
quando siamo perseguitati, specialmente per cagione di giustizia, lo spirito
della vendetta è pronto a risvegliarsi
nei nostri cuori, e se anche riusciamo
a vincerlo e a trattenerci da atti di
rappresaglia, non riusciamo a tratte-.
nerci dal proclamare Fingiusta offesa,
dàll’additare àllo spréizzò l’offéhsòre,
dàll’invocare su di lui la giustizia dì
Dio.
Ma . anche questa è veridettà. Il cristiano che vuole imitare il Maestro, assume l’atteggiamentò spirituale di Gesù
sulla Croce: Padre perdona loro, peréhè non sanno quello che si fanno.
Cosa difficile, lo so per prova, benedire quelli che perseguitano; ma non
Ùppossibile se ne chiediamo la forza a
Chi solo può darcela.
Mercoledì La religione pura ed im21 Gennaio macolàta dinanzi a Dio
padre è questa: visitare gli orfani e le
Vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri dal mondo. Giacomo 1: 27.
. La salvezza viene indubbiamente
dalla Fede. Ma la Fede vivente che salva, si manifesta nelle opere d’amore.
Il cristiano, come partecipa della
gloria del Cristo risorto, partecipa ùgualinente della sofferenza dei suoi
fratelli in umanità: quindi i più miseri,
i più sofferenti sono quelli ai quali, coi
fatti, dobbiamo mostrare che la nostra
fede ñon è fatta di parole o di sole opinìoni.
E in un altro modo'ancora essa deye
manifestarsi: noi siamo nel mondo, nel
quale dobbiamo, cristianamente, esplicare la nostra attività.
Ma il mondo è quello che è: il crocifissore continuo del Cristo, il negatore
della Luce, il campo dell’odio, il dominio di Satana, e noi dobbiamo sforzarci
di permearlo di sentiménti e di opere
dettatici dal Signore. Non è dottrina
cristiana quella di fuggire dal mondo
per pensare egoisticamente ad una salvezza personale: occorre restare nel
mondo, come soldati sul campo di battaglia, per combattere il buon combattimento, m,a conservarsi puri dal mondo, come il, soldato che non vuole patteggiare col nemico, finché il giorno
della vittoria non sia giunto.
Tutti i giorni, essendo di
22 Gennaio pari consentimento assidui
al tempio, e rompendo il pane nelle case, prendevano il loro cibo assieme con
letizia e semplicità di cuore, lodando
Iddio e avendo il favore di tutto il popolo. E il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che erano
sulla vita della salvazione.
Atti 2: 46-47.
Ancora un quadro pieno di allegrezza spirituale, quello che i versetti letti
ci offrono, della vita della comunità di
Gerusalemme: frequenza al tempio,
fraternità, amore, letizia e semplicità
di cuore: vita dunque nel Cristo e per
il Cristo. E i frutti non mancano: il favore del popolo e la benedizione di Dio
che ogni giorno aggiunge quelli che
sono sulla via della salvazione. Anche
noi vogliamo che la nostra Chiesa sia
vivente, col favore di tutto il popolo,
e con l’aggiunta a lei di quelli che Dio
vuole salvare.
La vogliamo fiorente nelle Valli, e
raccogliente frutti copiosi nell’evangelizzazione. Ma noi, noi, come siamo?
Ci sentiremmo spiritualmente a posto
in una comunità simile a quella di Gerusalemme?
Se no, che attendiamo per divenirne,
con l’aiuto di Dio, degni. Noi formiamo
la comunità: essa sarà come noi siamo...
Risvegliati, o tu che dormi!
Vciieril Rallegratevi del continuo
23 Gennaio nel Signore: Da capo vi
dico: Rallegratevi! Filipp. 4: 4.
Rallegrarsi! con lo spettacolo che il
mondo ci offre, con le difficoltà della
vita che ci premono da ogni parte, con
l’ansia e l’incertezza che ci gravano il'
cùoré?
Certò, è impossibile rallegrarsi, se osserviamo il mondo con gli ocèhi del
mondò, chè, anzi tutto, in noi e intorno
a noi, ci è moì;ivo di cordoglio e di
pianto.
Eppure: rallegratevi, perchè ogni
èosa contribuisce al bene di coloro che
amano Iddio, perchè persino i capelli
del vostro capo sono contati, perchè
dalla prova Dio fa sorgere la vittoria,
pérchè il trionfo del bene è certo, perché il Régno verrà.
Ràilégratevi perchè voi avete la Verità che il mondo ignora, la Luce che
illumina la vostra anima, la Pace che
il mondo non può darvi nè togliervi, la
Vita, che, nella gloria, si protrarrà per
tutta reternità.
Voi avete la Fede, la Speranza e
l’Amore: voi siete immensamente ricchi, nel Signore: Rallegratevi dunque
in Lui-del continuo!
„ Or voi non siete nella car
24 Gennaio ne, ma nello spirito, se pur
lo Spirita di Dio abita in voi; ma se uno
Tion ha lo Spirito di Cristo, egli non è '
in lui. Rom. 8: 9.
Il cristiano è una nuova creatura, figlia dello Spirito: tutto quanto è effimero, mondano, carnale, le è estraneo,
ed ella lo giudica secondo il suo giusto
valore, perchè sa che le vere realtà sono quelle spirituali, e che le vere gioie
sono quelle ineffabilmente donate dallo
Spirito di Dio, nel quale abita, si muove, vive, e che abita in lei. Senza lo
Spirito non abbiamo neppure il Cristo,
é qualunque cosa facciamo, diciamo,
pensiamo, essa sarà ineluttabilmente
carnale e peccaminosa.
Ora noi sappiamo, per la nostra stessa esperienza religiosa che misere creature infelici siamo quando non siamoin Cristo: nòn stanchiamoci dunque di
invocare lo Spirito che venga in noi, a
rirmovellarci continuamente, ad uccidere in noi la vecchia creatura carnale sempre pronta a risorgere per ucciderci Tanima. I. Lòmbardini.
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LIBRERIA EDITRICE CLAUDIANA H
CHI SONO I VALDESI?
Opuscolo popolare di 16 pagine
—o— L. 0,15 —0
100 copie L. 0, 10 la copia
Da 500 copie L. 0,08
L’opuscolo, il cui testo è la rifusione
di scritti precedenti, presenta sul frontispizio lo stemma valdese.
A zìchiesta, per ordinazioni di almeno 500 copie, si può fornire con la vianetta del Tempio locale e con l’orario
dei culti, dietro rimborso dalla spesa
del clichè.
.E’ uscito
VALLI NOSTRE 1942 XX
L’Almanacco quindicinale Illustrato
che ogni famiglia deve avere.
Montato su cartone L. 6.—
A fogli staccabili L. 4.50
Chiederlo alle Arti Grafiche L’AlpinM
Torre Pellice.
Prof. Gino Costabee, direttore responsabile
ARTI GRAFICHE « L’ALPINA » - Torre Pellice
pompe
ERCOLE MARELLI &. C. S. A. - MILANO
CORSO VENEZIA, 16